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regione campania guide tematiche i luoghi della devozione
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sommario 6 8 8 9 9 10
Alle radici del Cristianesimo Le catacombe di Napoli Le basiliche paleocristiane di Cimitile La basilica di Sant’Angelo in Formis Prata di Principato Ultra Lo Specus Martyrum di Atripalda
12 La religiosità popolare a Napoli: tra barocco e ‘miracoli’ 14 Un gioiello del barocco napoletano 14 Nel silenzio dei chiostri: Santa Chiara 14 15 15 16 17 17 18 18 19
e San Gregorio Armeno Al confine con il regno dei morti: Santa Maria del Purgatorio ad Arco Il miracolo del sangue di santa Patrizia L’arte del presepe Il Duomo dei miracoli Il menu pasquale La “pietra di san Gennaro” Un pezzo di storia napoletana: la chiesa di Santa Maria del Carmine Tra devozione e riti popolari: la chiesa di Santa Maria di Piedigrotta La festa di Piedigrotta e la canzone napoletana
20 Fra eremi e certose, in cerca di silenzio 22 Eremo dei Camaldoli: un monastero in città 22 L’abbazia della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni
22 Certosa di San Giacomo a Capri 23 Certosa di San Martino 24 Eremo di San Michele Arcangelo e Santa Maria del Monte
25 Certosa di San Lorenzo a Padula: un monumento alla laboriosità certosina
25 La mozzarella di bufala 26 Ai piedi della Vergine: un itinerario mariano 28 Al centro della devozione mariana: la Beata Maria Vergine di Pompei La Pompei antica Bartolo Longo, un apostolo del Rosario Gli ex voto La Madonna dell’Arco: fede e popolo L’abbazia di Montevergine Roccamonfina, il santuario e il fascino della montagna 31 Ospitalità in convento
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La devozione della gente di mare San Michele Arcangelo a Procida La Madonna del Soccorso a Forio d’Ischia La processione del Venerdì Santo La corsa dell’Angelo La festa di sant’Anna Il Duomo di Sorrento La religiosità a Capri Le residenze degli imperatori
38 Cupole maiolicate tra cielo e mare: la Costiera e Salerno 40 Il culto di sant’Andrea nel Duomo di Amalfi 40 Il Duomo di Ravello 40 Il Duomo di Salerno 42 44 44 45
Il Cilento della fede
La Madonna del Granato a Capaccio Santuario del Getsemani Alla foce del Sele: il mito di Hera e i templi di Paestum 45 La cucina del Cilento
46 Il Sannio: sulle orme di Padre Pio 48 In pellegrinaggio da Padre Pio 48 I luoghi di culto di Benevento
52 Nei boschi dell’Irpinia: chiese, conventi e abbazie 54 Il Duomo di Avellino 54 L’abbazia di San Guglielmo al Goleto 54 San Gerardo Maiella a Materdomini di Caposele 55 Santuario di Santa Filomena 55 Prelibatezze irpine 55 Passeggiando nei boschi: il Parco Regionale dei Monti Picentini
56 San Francesco a Montella 56 Il santuario Maria Santissima di Carpignano 58 Tra fede e antropologia: le feste religiose 60 Nola e la Festa dei Gigli 60 Il rito dei “fujenti” e la Madonna dell’Arco 60 La festa della Madonna delle Galline a Pagani 62 I battenti di Guardia Sanframondi 62 La festa del Carro a Mirabella Eclano 62 La “festa dell’Angelo” di Prata di Principato Ultra
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Alloggiare in monasteri antichi sulle tracce dei pellegrini del passato, godere di bellezze naturali avvolte dal silenzio, ammirare un patrimonio artistico denso di memorie storiche, respirare un’aria di spiritualità diffusa: a queste esigenze la Campania risponde con generosità, offrendo al visitatore in cerca di rigenerazione interiore destinazioni fra le più suggestive. Pompei, Pietrelcina, Montevergine, Materdomini di Caposele, sono nomi che suscitano emozioni immediate nel viaggiatore con forti interessi religiosi. Fra le tappe più frequentate è senz’altro il santuario di Pompei, dedicato alla Madonna del Rosario: l’imponenza della struttura, le visite papali, l’organizzazione puntuale dei riti ne fanno una meta privilegiata del turismo spirituale. Tra le ‘nuove’ mete del turismo religioso, un posto d’onore spetta a Pietrelcina, la cittadina che ha dato i natali a Padre Pio: qui i pellegrini, in arrivo da ogni parte del mondo, sono ospitati in strutture moderne e accoglienti.
Santuario di Pompei
Napoli, dal canto suo, è universalmente famosa per la venerazione di san Gennaro: il culto del santo protettore culmina nel ‘miracolo del sangue’ che, due volte l’anno, attira, oltre ai devoti, turisti da tutto il mondo. I dintorni di Napoli sono ricchi di mete affascinanti per il pellegrino: il santuario della Madonna dell’Arco a Sant’Anastasia; il santuario di San Gennaro alla Solfatara a Pozzuoli, che è un altro centro della devozione tributata al santo. Le isole flegree ospitano poi chiese e riti per lo più legati alla tradizione marinara, mentre l’interno offre altre tappe che consentono di incontrare luoghi dello spirito lontani dal frastuono metropolitano e, forse proprio per questo, tanto più affascinanti. In tutta la Campania sono molto sentiti i riti del Natale e della Settimana Santa: basti pensare alla tradizione presepiale che a Napoli ha radici antiche, alle processioni del Venerdì Santo a Procida, al rito dei “fujenti” il Lunedì in Albis a Sant’Anastasia.
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Sant’Angelo Benevento in Formis Prata di Principato Caserta Ultra Avellino Cimitile Napoli Atripalda Salerno
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DA NON PERDERE Catacombe di San Gennaro a Napoli Basiliche paleocristiane di Cimitile Basilica di Sant’Angelo in Formis
Catacombe di San Gennaro
Alle radici del Cristianesimo
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in 1 giorno
in 3 giorni
Centro storico di Napoli Museo Archeologico Nazionale (Napoli)
Avellino Caserta Napoli: centro storico e Museo Archeologico
i La Campania felix fu terra di evangelizzazione precoce: la vicinanza con Roma, la facilità di comunicazione dovuta alle strade consolari, la presenza di porti, l’apertura intellettuale dei campani sono tutti fattori che favorirono la penetrazione del messaggio cristiano, trovando, peraltro, nella generosità d’animo degli abitanti di questa terra un humus quanto mai accogliente. Di questa profonda religiosità delle origini si trovano ancora oggi in Campania testimonianze straordinarie.
Ente Provinciale per il Turismo di Napoli piazza dei Martiri 58 tel. 081 4107211 www.eptnapoli.info Catacombe di San Gennaro via Capodimonte 13 - NA tel. 081 5441305 www.catacombedinapoli.it Catacombe di San Gaudioso piazza Sanità 14 - NA tel. 081 5441305 www.catacombedinapoli.it Complesso delle basiliche di Cimitile via Madonnelle Cimitile (NA) tel. 081 5127141 Basilica di Sant’Angelo in Formis Sant’Angelo in Formis (CE) tel. 0823 960817 Basilica dell’Annunziata via Maria Santissima Annunziata Prata di Principato Ultra (AV) tel. 0825 961019 Collegiata di Sant’Ippolisto piazza Tempio Maggiore Atripalda (AV) tel. 0825 626116
arte e archeologia
natura e parchi
per i giovani
Napoli: centro storico e Museo Archeologico Caserta: Reggia Avellino: centro storico e Museo Provinciale Irpino
Napoli: Orto Botanico, Parco di Capodimonte Caserta: Parco della Reggia Avellino: Parco Naturale Regionale del Partenio
Casertavecchia Napoli, centro storico
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Le catacombe di Napoli Due vaste aree testimoniano i primi secoli del cristianesimo a Napoli: le catacombe di San Gennaro, dedicate al santo protettore della città, e le catacombe di San Gaudioso, nel popolare quartiere della Sanità. 8 A ridosso della collina di Capodimonte, nei pressi del santuario della Madonna del Buon Consiglio, si estendono le catacombe di San Gennaro. Il complesso cimiteriale è articolato su due piani risalenti al III secolo d.C. circa. Per l’estensione e per la presenza di reperti di grande interesse artistico, in particolare le pitture con scene bibliche, il complesso è tra i monumenti più affascinanti di Napoli, oltre ad essere, naturalmente, uno dei maggiori centri del culto di san Gennaro, il cui corpo è stato qui collocato per un lunghissimo periodo a partire dal V secolo. Le catacombe di San Gaudioso si sviluppano invece sotto la chiesa di Santa Maria della Sanità e risalgono al V secolo d.C. Sono decorate con mosaici e affreschi, tra cui la Madonna della Sanità (V-VI secolo d.C.), la più antica immagine mariana della Campania, oggi venerata all’interno della chiesa. Basilica dell’Annunziata a Prata di Principato Ultra
Le basiliche paleocristiane di Cimitile A pochi chilometri da Nola sorge Cimitile, divenuta famosa per il magnifico complesso di basiliche paleocristiane. Il nome della cittadina deriva da un cimitero in uso a partire dal II sec. d.C. Nei pressi della necropoli pagana, i primi cristiani seppellirono i loro morti e trovarono rifugio dalle persecuzioni. Qui fu sepolto san Felice. Nel 394 il nobile Paolino, poi divenuto vescovo di Nola e santo, vi fece costruire una basilica. Intorno a questi luoghi sacri prese corpo nel tempo un complesso di almeno tredici edifici fra basiliche, chiese, edicole, decorate da affreschi e mosaici. Le suggestive basiliche di Cimitile, che con i loro affreschi raffiguranti scene bibliche consentono un viaggio a ritroso nel tempo fino alle origini del sentimento cristiano, sono state tra le mete privilegiate del Giubileo del 2000.
Basiliche di Cimitile
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La basilica di Sant’Angelo in Formis Non lontano da Capua, alle pendici del monte Tifata su un altipiano da cui si gode una vista spettacolare della piana di Caserta, si trova un’altra importante testimonianza del cristianesimo delle origini, la basilica paleocristiana di Sant’Angelo in Formis. La basilica è preziosa soprattutto per il ciclo di affreschi coloratissimi (XI secolo), raffiguranti episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento, unici in Italia meridionale. Da visitare, nei pressi, anche la bellissima Cattedrale di San Michele nel borgo medioevale di Casertavecchia. Basilica di Sant’Angelo in Formis
Prata di Principato Ultra Il più antico monumento religioso in Irpinia sorge a Prata di Principato Ultra, un piccolo comune della provincia di Avellino: è la basilica dell’Annunziata, che conserva parte dell’impianto paleocristiano del VI secolo. La basilica risale agli albori della diffusione del 9 cristianesimo in quest’area e con ogni probabilità fu anche la prima sede vescovile. Vi è anche una catacomba ricca di altari, affreschi e sarcofagi. La chiesa, a navata unica, conserva un affresco di Madonna con Bambino dell’XI secolo.
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Lo Specus Martyrum di Atripalda Altro luogo di antichissima devozione in Irpinia è lo Specus Martyrum, il cimitero paleocristiano della collegiata di Sant’Ippolisto ad Atripalda, in cui furono sepolti diversi martiri tra cui san Sabino e san Romolo. 10 Considerato uno dei maggiori monumenti dell’archeologia cristiana del Meridione, è ancora oggi meta di numerosi pellegrinaggi. Scavi recenti hanno portato alla luce anche una basilica del IV secolo d.C.
La cripta della collegiata di Sant’Ippolisto ad Atripalda
La collegiata di Sant’Ippolisto ad Atripalda
viaggiatori illustri
Il 2 novembre, giorno dei morti, le catacombe di ogni confraternita sono aperte al pubblico, il pronao è addobbato con velluti neri; fiori e profumi imbalsamano l’atmosfera, e le nicchie mortuarie sono illuminate come il teatro San Carlo nelle serate di gala. Alexandre Dumas, 1835
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terme e benessere
sapori e aromi Napoli: babà, caffè, pizza, sfogliatella Caserta: mozzarella di bufala Dop Avellino: castagne e tartufi
vini Greco di Tufo Docg Fiano di Avellino Docg Taurasi Docg
Napoli: beauty center dei grandi alberghi Bagni di San Teodoro a Villamaina 11
in giro con i bambini
shopping Porcellane di Capodimonte (Napoli) Pastori e presepi di San Gregorio Armeno (Napoli)
Vini e prodotti tipici (Caserta - Napoli - Avellino) Castagne, funghi, tartufi (Avellino)
Città della Scienza (Napoli) Stazione Zoologica ‘Anton Dohrn’ (Napoli) Reggia e Parco (Caserta)
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Caserta
Benevento Avellino
Napoli Salerno
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DA NON PERDERE Chiesa del Gesù Nuovo Duomo (Cattedrale di Santa Maria Assunta) Chiesa di Santa Chiara Chiesa di Santa Maria del Carmine
Chiostro di Santa Chiara
La religiosità popolare a Napoli: tra barocco e ‘miracoli’
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napoli in 1 giorno
napoli in 3 giorni
Palazzo Reale e piazza del Plebiscito ‘Spaccanapoli’ e il centro storico
Palazzo Reale e piazza del Plebiscito Castel Nuovo Museo Archeologico Nazionale
‘Spaccanapoli’ e il centro storico Museo di Capodimonte Castel dell’Ovo e lungomare
La fede a Napoli si sposa con tradizioni stratificate nel corso dei secoli. Chiese e monasteri di straordinario pregio artistico hanno alle spalle una lunga storia di devozione popolare che si esprime ancora oggi con riti unici al mondo, come nel caso del ‘miracolo’ del sangue di san Gennaro. Ma sono tanti gli elementi che rendono la città partenopea una meta affascinante e ricca di sorprese per il pellegrino: dai presepi fatti a mano alla predilezione tutta napoletana per la musica sacra fino ai sapori di una cucina che nelle festività dà il meglio di sé.
Posillipo MADRE (Museo d’Arte Donna Regina)
i Chiesa del Gesù Nuovo piazza del Gesù Napoli tel. 081 5578111 Monastero di Santa Chiara via Santa Chiara Napoli tel. 081 19575915 Monastero di San Gregorio Armeno via San Gregorio Armeno 1 Napoli tel. 081 5520186 Chiesa di Santa Maria del Purgatorio ad Arco via dei Tribunali 38 Napoli Duomo via Duomo Napoli tel. 081 449097
arte e archeologia
natura e parchi
per i giovani
Castel Nuovo Centro antico e “Napoli sotterranea” Certosa e Museo di San Martino Museo Archeologico Nazionale Museo di Capodimonte Palazzo Reale
Chiostro di Santa Chiara Chiostro di San Gregorio Armeno Parco di Capodimonte Parco Virgiliano Villa Comunale Villa Floridiana Parco Nazionale del Vesuvio
Bagnoli Centro storico Quartiere Chiaia
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Un gioiello del barocco napoletano All’ingresso del centro antico di Napoli, nell’omonima piazza, si trova la chiesa del Gesù Nuovo o della Trinità Maggiore, una delle più imponenti e ricche chiese napoletane, cara ai fedeli per il culto di san Giuseppe Moscati. 14 La chiesa, a dispetto della rigorosa facciata a punta di diamante, è uno dei gioielli del barocco napoletano, come testimonia la ricca decorazione dell’interno. Il culto di san Giuseppe Moscati, canonizzato nel 1987, è ospitato nella seconda cappella della navata destra. Il santo (1880-1927), vissuto a Napoli, fu un medico dedito alla cura dei poveri e il suo culto è legato a guarigioni miracolose: il popolo napoletano, profondamente legato al santo, è solito rivolgersi a lui per ottenere grazie in seguito a incidenti e malattie incurabili. Nel silenzio dei chiostri: Santa Chiara e San Gregorio Armeno Nel cuore del centro storico si trova la stupenda chiesa gotica di Santa Chiara, con l’annesso convento. Di grande pregio è il chiostro delle Clarisse. Qui Napoli diventa improvvisamente silenziosa e profumata di glicini e narcisi, offrendo ai fedeli uno scenario che ben si concilia con il desiderio di raccoglimento spirituale. Giallo, verde e blu i colori delle straordinarie maioliche che rivestono le colonne ottagonali e i sedili sui Particolare della decorazione della chiesa di Santa Maria del Purgatorio ad Arco
quali i “riggiolari” (decoratori di mattonelle) napoletani Donato e Giuseppe Massa nel ’700 dipinsero scene agresti e mitologiche. Incantevole è anche il chiostro di San Gregorio Armeno, nell’omonima via. Numerose e giovani suore, spesso provenienti da paesi lontani, lo abitano e si dedicano a opere di beneficenza. La vicina chiesa è un magnifico esempio del barocco napoletano. Al suo interno si trovano le reliquie di santa Patrizia. Al confine con il regno dei morti: Santa Maria del Purgatorio ad Arco Lungo via dei Tribunali si incontra la chiesa Santa Maria del Purgatorio ad Arco, famosa per il culto dei defunti, che la rese popolare già nel ’600, quando vi si celebravano anche sessanta messe al giorno. La decorazione è tutta incentrata su temi funebri. La parte più nota della chiesa è il cimitero sottostante, centro del culto delle anime del purgatorio, o anime pezzentelle: morti anonimi e privi di parenti, considerati intermediari tra i mortali e i santi. I devoti, fino al divieto della Chiesa negli anni Sessanta, si prendevano cura dei resti, soprattutto dei teschi, e intrattenevano con le ‘anime’ un rapporto quasi confidenziale e di scambio. Ancora oggi si crede che le attenzioni dei fedeli garantiscano la pace ai morti, e questi offrano in cambio protezione e consigli su questioni serie o più frivole (come i numeri da giocare al lotto).
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Particolare del portale della chiesa del Gesù Nuovo
Il miracolo del sangue di santa Patrizia Nella chiesa di San Gregorio Armeno sono conservate le reliquie di santa Patrizia: anche a questa santa la devozione popolare dedica un culto particolare. Giovane di famiglia imperiale, fuggì da Costantinopoli per tener fede a un voto di castità e giunse a Napoli via mare. Alla sua morte, un fedele particolarmente ‘devoto’ le strappò un dente, provocandole un’emorragia. Raccolto dalle suore ed esposto, il sangue si sciolse, e da allora torna liquido nella festa del 25 agosto e ogni martedì mattina.
Chiostro di San Gregorio Armeno
i L’arte del presepe Via San Gregorio Armeno è famosa per le botteghe artigiane dove si fabbricano pastori. Il presepe è stato nei secoli un’attività artistica molto importante a Napoli. Numerosi gli artigiani che si dedicano alla costruzione dei pastori, sia rimanendo legati all’antica
tradizione, sia lanciandosi in innovazioni ardite: tra i Magi, la Madonna e san Giuseppe, si trovano oggi anche personaggi dell’attualità. Vivaci le scenografie in miniatura: banchi del pesce, macellerie, osterie, serti di cipolle e di aglio, cestini di frutta e verdura.
Chiesa di Santa Maria del Carmine piazza del Carmine Napoli tel. 081 201196 Basilica di Santa Maria di Piedigrotta piazza Piedigrotta 24 Napoli tel. 081 669761
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Il Duomo dei miracoli Il Duomo è caro alla devozione dei fedeli per il culto del patrono, san Gennaro, vescovo di Benevento, decapitato presso la Solfatara (Pozzuoli) nel 305, durante le persecuzioni dell’imperatore Diocleziano. Costruito nel XVII 16 secolo, fu decorato dai maggiori artisti dell’epoca. Al suo interno, lungo la navata destra si apre la Cappella del Tesoro di San Gennaro, capolavoro del barocco napoletano, costruita nel XVII secolo. I resti del santo sono contenuti in un busto reliquiario, vero e proprio capolavoro dell’oreficeria angioina, realizzato da maestri francesi. È qui che ha luogo il famoso “miracolo” di san Gennaro: la liquefazione del sangue del santo. Le date canoniche del miracolo sono due: il 19 settembre, giorno della festa del patrono, e il sabato che precede la prima domenica di maggio, data in cui si celebra la fine, ad opera del santo, dell’eruzione del Vesuvio del 1631. In questa seconda occasione, una processione dei busti-reliquiari di tutti i santi patroni della città e degli antichi gonfaloni attraversa il centro antico per condurre il santo in ‘visita’ alla basilica di Santa Chiara. La rapidità dello scioglimento del sangue è considerato un buon
auspicio. Descritto con scettico distacco o con stupita partecipazione dai viaggiatori del passato, il miracolo è ancora oggi uno degli episodi salienti della vita religiosa della città. Nel Duomo sono inglobati la basilica paleocristiana di Santa Restituta, modificata da un intervento seicentesco, e l’annesso battistero di San Giovanni in Fonte.
Jusepe de Ribera, San Gennaro esce illeso dalla fornace, Duomo, Cappella del Tesoro di San Gennaro
viaggiatori illustri
La folla non risparmia nessuno, neanche lo stesso San Gennaro che, nel 1767, fu minacciato di essere gettato in mare, se non avesse fermato l’eruzione del Vesuvio. A lui, infatti, venne attribuito l’arresto dell’eruzione. Jacob Jonas Bjornsthal, 1771
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sapori e aromi Babà Caffè Mozzarella di bufala Dop Pizza margherita Dop Salame Napoli Sfogliatella frolla e riccia
terme e benessere Spaghetti alle vongole Albicocche e pomodorini del Vesuvio Vini del Vesuvio
Beauty center dei grandi alberghi
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Il menu pasquale Il grano è l’ingrediente principale del dolce pasquale napoletano per eccellenza: la pastiera. Si tratta di un dolce profumato con acqua di fiori d’arancio che annuncia, con i suoi sapori orientaleggianti, l’arrivo della primavera. Il menu pasquale prevede per il Sabato Santo il consumo di una particolare pizza, il ‘casatiello’, in cui la pasta di pane si sposa con ‘ciccioli’, provolone e uova sode. Il pranzo della domenica di Resurrezione prevede la ‘fellata’, un antipasto a base di uova sode, ricotta salata di Montella, salame napoletano, seguita dalla minestra maritata e dal capretto.
Facciata del Duomo Processione di san Gennaro
La “pietra di san Gennaro” Alla fine del ’500 fu eretta la chiesa di San Gennaro alla Solfatara per onorare il luogo dove avvenne nel 305 il martirio del santo. La pietà popolare venera qui la “pietra di San Gennaro”, su cui il santo sarebbe stato decapitato: in occasione delle due feste consacrate a san Gennaro, quindi in concomitanza con il ‘miracolo’ del sangue, la pietra si arrosserebbe del sangue del martirio (via San Gennaro ad Agnano 8, tel. 081 5261114)
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Un pezzo di storia napoletana: la chiesa di Santa Maria del Carmine La chiesa svetta al centro dell’omonima piazza, nella zona del Mercato, ed è ricca di memorie per i napoletani: vi sono sepolti, infatti, Masaniello, capo della rivolta del 1647 contro 18 gli spagnoli, nonché due illustri martiri della rivoluzione partenopea del 1799, Domenico Cirillo e Mario Pagano. La struttura gotica dell’edificio è stata rimaneggiata nei secoli assumendo caratteri barocchi. Ma più che per le sue notevoli opere d’arte, la chiesa è cara ai napoletani per l’immagine antichissima della Madonna, detta Santa Maria la Bruna (per il colore bruno della carnagione). Il culto risale al XII secolo. Tutti i mercoledì, i fedeli si recano nella chiesa per venerare l’icona. La festa della Madonna del Carmine (il 16 luglio) è resa ancora più scenografica dal tradizionale ‘incendio’ del campanile, posto alla destra della chiesa. Tra devozione e riti popolari: la Basilica di Santa Maria di Piedigrotta Nel popolare quartiere di Mergellina sorge la Basilica di Santa Maria di Piedigrotta. Costruita nel XIII secolo, rifatta nel secolo successivo e poi nel corso del 1500, è nota soprattutto per essere il centro di una festa popolare antichissima, che si celebra nel mese di settembre.
viaggiatori illustri
La chiusura del portone della chiesa e il rumore delle ruote della carrozza in direzione di Chiaia conclusero un giorno memorabile, iscritto a lettere d’oro nella storia celeste dell’umanità penitente. A.J. O’Reilly 1884
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shopping Presepi e pastori di San Gregorio Armeno Coralli e cammei Porcellane di Capodimonte
Mercato alimentare della Pignasecca (Montesanto) Oggetti in pietra lavica, rame, ferro battuto, vimini
La festa di Piedigrotta e la canzone napoletana La festa si svolge a settembre con cortei e spettacolari fuochi d’artificio. Proprio durante questa festa nacque, nel 1835, la canzone napoletana intesa come genere musicale: Te voglio
bene assaje, musicata da Gaetano Donizetti, diventò famosa in tutto il mondo. Le più celebri canzoni napoletane videro la luce negli ultimi vent’anni dell’800, ma la tradizione è continuata nel ’900 con cantanti-autori popolarissimi ed è ancora oggi molto viva.
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Interno della basilica di Santa Maria del Carmine
viaggiatori illustri in giro con i bambini
Napoli ha festeggiato tutto il giorno la Beata Vergine del Carmine, e ora dorme come una sirena ubriaca. Alberto Savinio, 1942
Acquario della Stazione Zoologica ‘Anton Dohrn’ Castel dell’Ovo Città della Scienza (Science Center) Museo Archeologico (percorso didattico per bambini)
Pompei Parco Nazionale del Vesuvio Osservatorio Vesuviano
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Caserta
Benevento
Maddaloni Avellino Napoli Cava de’ Salerno Tirreni Capri Padula
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DA NON PERDERE Eremo dei Camaldoli di Napoli Abbazia della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni Certosa di San Lorenzo a Padula
Abbazia di Cava de’ Tirreni
Fra eremi e certose, in cerca di silenzio
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in 3 giorni
Eremo dei Camaldoli (Napoli) Certosa di San Martino (Napoli)
Eremo dei Camaldoli (Napoli) Abbazia di Cava de’ Tirreni Certosa di San Martino (Napoli)
Luoghi isolati, carichi di storia, architetture severe e affascinanti, chiostri silenziosi, splendidi panorami, la solitudine di una cella monacale, la fragranza saporita della buona cucina dei monaci, i prodotti del loro lavoro: il pellegrino in cerca di se stesso incontra negli eremi e nelle certose della Campania luoghi di intensa spiritualità.
Eremo di San Michele a Maddaloni Certosa di Padula
i Ente Provinciale per il Turismo di Salerno via Velia 15 tel. 089 230411 www.eptsalerno.it Eremo del Santissimo Salvatore via dell’Eremo 87 Napoli tel. 081 5872519 Abbazia della Santissima Trinità via Morcaldi 6 Cava de’ Tirreni (SA) tel. 089 463922 Certosa di San Lorenzo viale Certosa 1 Padula (SA) tel. 0975 77745 Santuario di San Michele Arcangelo e Santa Maria del Monte via Monte San Michele Maddaloni (CE) www.santuariosanmichele maddaloni.it
arte e archeologia
natura e parchi
per i giovani
Castel Sant’Elmo (Napoli) Reggia di Caserta Villa Jovis (Capri)
Monte Solaro (Anacapri) Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano Riserva Naturale Regionale Foce Volturno e Costa di Licola
Casertavecchia La ‘piazzetta’ a Capri Quartiere Vomero a Napoli
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Eremo dei Camaldoli: un monastero in città L’eremo risale al 1585. Il monastero, bell’esempio dell’architettura tardorinascimentale, con la splendida chiesa barocca, offre ospitalità a piccoli gruppi, che 22 sono invitati a partecipare alla vita comunitaria del convento. I fedeli possono acquistare qui i prodotti tipici del monastero di Camaldoli in Toscana: tisane, miele, cioccolato, ma anche cosmetici e lavori in legno. L’abbazia della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni L’abbazia, fondata in provincia di Salerno nell’XI secolo, acquistò in breve tempo una tale importanza da essere considerata una sorta di “Cluny italiana”. La basilica dell’abbazia risale al XVIII secolo ed è un trionfo di marmi policromi e affreschi. I pellegrini maschi possono essere ospitati per periodi di preghiera e meditazione all’interno del complesso abbaziale o nella foresteria esterna.
Certosa di San Martino
Certosa di San Giacomo a Capri Alle spalle della celebre Piazzetta sorge la certosa di San Giacomo, la più significativa opera religiosa caprese, densa di memorie storiche e religiose. Oggi è un museo, ma vale la pena di visitarla: fra le memorie del suo passato sacro, il silenzio e la maestosità dei suoi ambienti la rendono un’oasi di religiosità nell’isola mondana per eccellenza.
Eremo dei Camaldoli
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sapori e aromi
terme e benessere
Insalata caprese Mozzarella di bufala Dop Torta caprese
Terme di Montesano sulla Marcellana
Un codice miniato dell’abbazia della Santissima Trinità di Cava de’ Tirreni
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Certosa di San Martino Il monastero degli Angioini: così si potrebbe definire la certosa, voluta da Carlo d’Angiò nel 1325. Oggi ospita il Museo Nazionale di San Martino. Di grande pregio il chiostro, il giardino e la chiesa, rifatta nel ’600, che oggi è uno dei massimi monumenti barocchi della Campania. Non vi si svolgono funzioni religiose, ma la bellezza della struttura, con uno stupendo panorama sul golfo, e l’atmosfera che vi domina valgono una visita.
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Eremo di San Michele Arcangelo e Santa Maria del Monte La costruzione dell’eremo a Maddaloni, nel casertano, risale probabilmente ai longobardi. La tradizione vuole che le prime pietre del santuario fossero state poste dallo stesso 24 arcangelo Michele, aiutato da un capraio al quale aveva svelato la propria identità. Qui si sarebbe fermato anche san Francesco d’Assisi, di ritorno dalla Puglia.
Eremo di San Michele a Maddaloni
shopping
in giro con i bambini
‘Moda caprese’ Sandali capresi Vini e prodotti tipici
Città della Scienza (Napoli) Funivia del Monte Solaro (Anacapri)
Certosa di Padula
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Certosa di San Lorenzo a Padula: un monumento alla laboriosità certosina Fondata nel 1306 da Tommaso Sanseverino, la certosa dedicata a san Lorenzo è uno dei maggiori complessi monastici d’Italia. La planimetria a forma di grata, con chiostri, cortili, chiese, celle e giardini, rimanda
proprio alla memoria del supplizio di san Lorenzo, arso vivo su una graticola. La maggior parte degli ambienti sono attualmente parte di un museo.
La mozzarella di bufala La Terra di Lavoro, in provincia di Caserta, è nota soprattutto per l’allevamento delle bufale, da cui si produce la celebre mozzarella. Da Aversa a Mondragone, la produzione della mozzarella domina l’economia agricola dei luoghi fino al punto che oggi il latticino è protetto dal marchio Dop.
Chiostro della certosa di Padula
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Roccamonfina Caserta Benevento Avellino Napoli Mercogliano Sant’Anastasia Pompei Salerno
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DA NON PERDERE Santuario della Beata Maria Vergine di Pompei Abbazia di Montevergine
Abbazia di Montevergine
Ai piedi della Vergine: un itinerario mariano
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in 1 giorno
in 3 giorni
Pompei Sant’Anastasia
Mercogliano Pompei Roccamonfina Sant’Anastasia
i Fortissima in Campania la devozione alla Vergine. Pompei è uno dei santuari mariani più importanti d’Italia; i riti legati alla venerazione della Madonna dell’Arco sono noti in tutto il mondo; il pellegrinaggio a Montevergine è ancora oggi molto sentito dai fedeli, e non mancano altre più remote e non meno affascinanti mete mariane.
Ente Provinciale per il Turismo di Avellino via Due Principati 32a tel. 0825 747321 www.eptavellino.it Santuario della Beata Vergine del Rosario piazza Bartolo Longo 1 Pompei (NA) tel. 081 8577111 www.santuario.it Chiesa della Madonna dell’Arco via Madonna dell’Arco 178 Sant’Anastasia (NA) tel. 081 8999111 www.santuarioarco.org Abbazia di Montevergine via Santuario Mercogliano (AV) tel. 0825 72924 www.montevergine.org Santuario di Maria Santissima dei Lattani Frazione Gallo Roccamonfina (CE) tel. 0823 921037
arte e archeologia
natura e parchi
per i giovani
Scavi di Pompei Scavi di Ercolano
Parco Naturale Regionale Roccamonfina-Foce del Garigliano Parco Nazionale del Vesuvio
Avellino Napoli Vico Equense
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Al centro della devozione mariana: la Beata Maria Vergine di Pompei Il santuario è meta di pellegrinaggio per ben quattro milioni di fedeli all’anno: l’affluenza dei devoti, la particolare benevolenza papale, vivissima specie durante il pontificato di 28 Giovanni Paolo II, la diffusione della pratica del Rosario lo rendono uno dei fulcri principali degli itinerari mariani d’Italia e d’Europa. Centro della devozione mariana è l’icona della Beata Vergine del Rosario, che rappresenta Maria con in grembo Gesù assisa in trono e circondata da san Domenico e da santa Caterina da Siena. Sia la Vergine che il Bambino tengono in mano una corona del Rosario che porgono ai due santi. La sacra immagine fu trasportata a Pompei, avvolta da un semplice telo di lino, e vi giunse il 13 novembre 1875, data in cui di fatto nacque la ‘nuova’ Pompei e che viene solennemente festeggiata ancora oggi. In questa giornata di preghiera, i fedeli possono accostarsi al quadro per chiedere grazie, recitare suppliche o semplicemente esprimere gratitudine per il dono della fede. Le date principali della devozione mariana a Pompei sono l’8 maggio e la prima domenica di ottobre, quando si recita la supplica alla Madonna del Rosario. In una Cappella a lui dedicata, si conservano i resti di Bartolo Longo, proclamato beato il 26 ottobre 1980: a lui è dedicato anche il Museo del Santuario, in cui si conservano oggetti preziosi ed ex voto donati nel corso del tempo. Nella vicina Ercolano, la basilica di Santa Maria a Pugliano è il più antico santuario mariano dell’area vesuviana. Qui si venerava un’icona bizantina chiamata “Madonna di Ampellone”. La statua sarebbe stata pescata nel mare di Puglia. Portata a Ercolano, di notte si spostò da sola nel luogo in cui secondo la tradizione Pietro aveva battezzato un certo Ampellone, predicendo che lì sarebbe sorta una grande chiesa.
sapori e aromi
terme e benessere
Castagna di Roccamonfina
Terme di Torre Annunziata Terme di Castellammare di Stabia
vini Falerno del Massico Doc
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shopping
in giro con i bambini
Vini e prodotti tipici
Passeggiate notturne negli scavi di Pompei Parco Nazionale del Vesuvio
La Pompei antica Molte le opportunità di escursioni a sfondo naturalistico (prima fra tutte l’ascesa al Vesuvio) e culturale che si offrono ai pellegrini in visita a Pompei. La meta privilegiata è, naturalmente, il sito archeologico della Pompei antica, che, insieme alla vicina Ercolano, è stata conservata dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
Bartolo Longo, un apostolo del Rosario Nato in Puglia nel 1841, Bartolo Longo si trasferì a Napoli per proseguire i suoi studi in giurisprudenza. Da qui il giovane avvocato pugliese si spostò nel 1872 a Pompei dove si riaccese in lui la pratica devozionale del Rosario che lo indusse prima a trovare una degna icona della Vergine, poi alla costruzione del santuario. Furono fondati anche l’Orfanotrofio Femminile e l’Opera per i figli dei carcerati.
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Affresco di Villa dei Misteri
Santuario della Beata Maria Vergine di Pompei
Gli ex voto La ‘celebrità’ della Vergine di Pompei e dei miracoli a lei attribuiti è testimoniata dai tanti ex voto esposti nella basilica e nel Museo del Santuario. Quadri naif che rappresentano episodi di grazie ricevute (guarigioni, scampo da naufragi, salvezza da incidenti), ma anche piccoli oggetti, per lo più d’argento, che riproducono parti del corpo ‘miracolate’, testimoniano una religiosità popolare ingenua ma sentita.
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La Madonna dell’Arco: fede e popolo A Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, sorge il celebre santuario della Madonna dell’Arco. La fondazione della chiesa, che raccoglie intorno a sé oltre due milioni di fedeli 30 l’anno, è intimamente connessa con il rito dei “fujenti” del Lunedì in Albis, di cui parleremo nel capitolo sulle feste sacre. Al centro della chiesa sorge il tempietto che custodisce l’immagine miracolosa della Madonna, circondata da numerosissimi ex voto. Accanto al convento, dove si possono anche consumare colazioni al sacco, c’è la Casa del Pellegrino, con una capienza di centoventi posti letto. Particolarmente intenso il programma culturale del ‘Settembre all’Arco’, che coinvolge anche i Domenicani. L’abbazia di Montevergine Altro centro mariano importantissimo si trova a Mercogliano, in provincia di Avellino, dove sorge l’abbazia di Maria Santissima di Montevergine. L’icona di Montevergine, detta anche Mamma Schiavona, sarebbe stata portata in Italia da Baldovino II di Costantinopoli. Fin dal Medio Evo era diffusa la pratica del pellegrinaggio al monte Partenio per venerare l’icona della Vergine. Ancora oggi la devozione popolare verso la Madonna di Montevergine si esprime nel pellegrinaggio, specie in occasione delle Santuario di Maria Santissima dell’Arco
Santuario di Maria Santissima dei Làttani
festività della Pentecoste, dell’Assunta e della Natività di Maria. Fino al secolo scorso si giungeva in carrozza a Mercogliano per poi proseguire a piedi lungo i sentieri del monte Partenio, fermandosi in preghiera presso un incavo della roccia a forma di sedile, tradizionalmente chiamato della ‘Madonna stanca’, perché il sedile naturale avrebbe ospitato la Vergine affaticata dal cammino. Le carrozze, infiocchettate, partivano in carovana tra scoppi di mortaretti per poi sfilare al ritorno lungo la via Marina per l’arretenata, la corsa dei cocchi. Il santuario attualmente accoglie almeno due milioni di pellegrini l’anno.
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Roccamonfina, il santuario e il fascino della montagna Nella provincia di Caserta, poco lontano dal centro di Roccamonfina, sorge il santuario di Maria Santissima dei Làttani, nel luogo del ritrovamento, tra il XIV e il XV secolo, di una statua in pietra della Madonna ad opera di un pastore. Il complesso oggi ha la configurazione di una vera e propria cittadella conventuale, anche grazie all’ampio muro di cinta costruito nel 1676 per difendere il monastero dalle incursioni dei briganti. Attualmente continua vivace il movimento dei pellegrini nei mesi estivi: la solennità maggiore cade il 31 maggio, quando la Madonna viene venerata quale Regina Mundi. Il convento offre ospitalità a piccoli gruppi, invitati a prendere parte alle liturgie.
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Ospitalità in convento Il santuario di Montevergine offre ospitalità nella Foresteria a gruppi e singoli, che possono usufruire dell’ampio programma culturale organizzato dai monaci, che prevede mostre e concerti, e assaggiare l’ottimo miele e i liquori a base di erbe. Le donne possono trovare ospitalità nel convento femminile, istituito nel 1930 in una villa gentilizia del ’700. In Irpinia offrono ospitalità anche il convento di San Francesco a Montella, il monastero femminile di Santa Lucia di Serino e l’abbazia del Goleto.
Palazzo abbaziale a Mercogliano
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Caserta
Benevento Avellino
Napoli Procida Sorrento Ischia Salerno Capri
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DA NON PERDERE Abbazia di San Michele Arcangelo a Procida Chiesa della Madonna del Soccorso a Forio d’Ischia Duomo di Sorrento (Cattedrale di Santa Maria Assunta e di San Castello) Chiesa di San Michele ad Anacapri
il Duomo di Sorrento
La devozione della gente di mare
procida in 1 giorno Terra Murata
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ischia in 1 giorno Lacco Ameno Forio d’Ischia
la penisola sorrentina in 1 giorno Sorrento Vico Equense Massa Lubrense Baia di Ieranto
capri in 1 giorno Grotta Azzurra Piazza Umberto I (“la Piazzetta”) Certosa di San Giacomo Via Krupp Marina Piccola
In un territorio ricco di coste e abitato da pescatori e gente di mare non possono mancare luoghi sacri eretti dalla devozione popolare al fine di ringraziare per i pericoli scampati in mare.
Punta Tragara e i Faraglioni Marina Grande
i Abbazia di San Michele via Terra Murata Procida (NA) tel. 081 8967612 www.abbaziasanmichele.it Chiesa della Madonna del Soccorso via del Soccorso Forio d’Ischia (NA) Duomo di Sorrento corso Italia 1 tel. 081 8782248
arte e archeologia
natura e parchi
per i giovani
Procida Terra Murata
Procida Oasi naturalistica di Vivara
Procida Marina di Chiaiolella
Ischia Castello Aragonese (Ischia Ponte) Museo Archeologico di Pithecusae (Lacco Ameno)
Ischia Monte Epomeo Giardino La Mortella (Forio)
Ischia ‘Rive Droite’ a Ischia Porto Sant’Angelo
Penisola Sorrentina Bagni della regina Giovanna (Sorrento) Museo Correale di Terranova (Sorrento) Capri Certosa di San Giacomo Villa Jovis Villa San Michele (Anacapri)
Penisola Sorrentina Parco Naturale Regionale dei Monti Lattari Riserva Naturale Marina di Punta Campanella Capri Monte Solaro (Anacapri) Giardini di Augusto
Penisola Sorrentina Sorrento Vico Equense Capri La Piazzetta Anacapri
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San Michele Arcangelo a Procida Un primo esempio è dato dalle isole flegree dove a Procida sorge San Michele Arcangelo il cui complesso ha origini antichissime. Dalla chiesa parte la processione del Cristo morto del Venerdì Santo, mentre il 29 34 settembre, giorno in cui cade la festività di san Michele, è l’occasione per i fedeli per recarsi nell’abbazia a baciare un ostensorio cinquecentesco che reca al centro l’effige del crocifisso.
Chiesa di San Michele Arcangelo a Procida
La Madonna del Soccorso a Forio d’Ischia Il santuario, che prende il nome dalla punta su cui sorge, a Forio d’Ischia, è la testimonianza religiosa più rappresentativa dell’isola. La straordinaria posizione sul mare e il fenomeno del “raggio verde” (un fenomeno di rifrazione della luce al tramonto che può verificarsi in particolari condizioni atmosferiche) la rendono una delle chiese più suggestive dei dintorni di Napoli. Oggetto di particolare venerazione è un crocifisso ligneo, risalente alla metà del ’500. Al crocifisso furono attribuite proprietà miracolose, che lo resero oggetto di frequenti pellegrinaggi, che si rinnovano il Venerdì Santo e il 4 marzo, in ricordo del terremoto del 1881.
sapori e aromi Procida Limoni di Procida Ischia Coniglio di fossa ischitano Vino Ischia Doc
Penisola Sorrentina Limoni di Sorrento Olio extravergine Penisola Sorrentina Dop Pasta di Gragnano Vino Penisola Sorrentina Doc Vini di Gragnano e di Lettere
Capri Limoncello di Capri Torta caprese Vino Capri Doc
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i La processione del Venerdì Santo A Procida sono molto sentiti i riti della Settimana Santa, di cui la processione del Cristo morto del Venerdì Santo rappresenta il momento culminante. Nella suggestiva cornice naturale della piccola isola le processioni si susseguono fin dal Giovedì Santo, attirando la sentita partecipazione dei fedeli ma anche folle di turisti. Protagonisti delle processioni sono gli “incappucciati”, così chiamati per il singolare abbigliamento. Una manifestazione analoga si svolge, sempre il Venerdì Santo, a Sorrento.
La corsa dell’Angelo A Forio il Lunedì in Albis si svolge una singolare manifestazione che coinvolge gli abitanti del paese e anche i turisti. Una statua dorata coperta di campanelli raffigurante un angelo percorre tre volte le strade del centro fino alla piazza dove si trovano le statue della Madonna e di san Giovanni. Il senso simbolico della corsa dell’angelo è quello di annunciare alla madre di Cristo e al suo apostolo prediletto la resurrezione di Gesù. Al momento culminante della festa viene fatto cadere dal volto della Vergine il velo del lutto.
terme e benessere Ischia Stabilimenti e parchi termali, beauty center dei grandi alberghi Penisola Sorrentina Terme di Stabia Vico Equense
Capri Beauty center dei grandi alberghi
La festa di sant’Anna L’isola d’Ischia è meta di numerosissimi turisti attratti dalla bellezza del mare, da una natura rigogliosa, dalla presenza di un patrimonio termale che coniuga salute e benessere, nonché da una sana e radicata tradizione enogastronomica. Tra le sue attrattive è anche la festa di sant’Anna, protettrice delle partorienti. La festa si celebra il 26 luglio nella baia di Cartaromana, a Ischia Ponte, con una processione a mare di barche ‘vestite’, zattere sormontate da imponenti scenografie, e suggestivi fuochi di artificio.
Chiesa di Santo Stefano piazza I. Cerio Capri (NA) tel. 081 8370072 Chiesa di San Michele piazza San Nicola Anacapri (NA) tel. 081 8372396 www.chiesa-san-michele.com
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Il Duomo di Sorrento Oltre che per le memorie artistiche, il Duomo di Sorrento è celebre per il culto dei martiri sorrentini e dei quattro vescovi patroni. Sorrento e il suo Duomo sono teatro di due processioni molto suggestive, che si svolgono 36 nel giorno del Venerdì Santo: la processione “Bianca” e la “Nera”. Quella degli incappucciati vestiti con il saio bianco si svolge nel cuore della notte tra giovedì e venerdì della Settimana Santa: il corteo sfila dietro la statua della Madonna che va alla ricerca di Gesù. Questa prima processione è il preludio all’altra, che si svolge nella serata del venerdì: in questo caso sia il saio degli incappucciati sia il vestito della Madonna sono neri, il colore luttuoso che ricorda il ritrovamento da parte di Maria del corpo del Figlio morto. Chiesa di San Michele ad Anacapri
La religiosità a Capri Due le chiese a cui gli isolani sono particolarmente devoti: la chiesa di Santo Stefano a Capri e quella di San Michele ad Anacapri. La parrocchiale di Santo Stefano domina, dalla sua scalinata, lo scenario della Piazzetta. Ricostruita nel 1600 sulle rovine di un precedente insediamento sacro, la chiesa, con la sua fuga di cupole e cupolette, è un bell’esempio di barocco napoletano. Nel cuore di Anacapri sorge invece la chiesa di San Michele dal bel pavimento maiolicato settecentesco che rappresenta la Cacciata di Adamo e Eva dal Paradiso terrestre. Molto amata anche la chiesetta dell’eremo di Santa Maria di Cetrella, nei pressi di un romitaggio: nella valletta di Cetrella, vi si arriva con una bella passeggiata dalla vetta del monte Solaro (cui si giunge tramite una seggiovia).
viaggiatori illustri
La festa che la chiesa celebra in onore del proprio santo è naturalmente, per Anacapri come per ogni altra città italiana, il giorno più importante dell’anno… Per Sant’Antonio la maggior parte dei suoi abitanti faceva ressa nella piazzetta di fronte alla chiesa... Henry James, 1900-1909
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shopping Procida Limoncello Merletti e ricami
Ischia Ceramiche artistiche Cosmetici naturali Vini
Penisola Sorrentina Latticini e formaggi Limoncello di Sorrento Mobili e oggetti in legno intarsiato
Le residenze degli imperatori Capri fu apprezzata fin dall’antichità: l’imperatore Tiberio la scelse come dimora imperiale.
Villa Jovis, di cui restano monumentali testimonianze, fu una delle stupende ville che si fece costruire sull’isola.
Capri Profumi di Capri Sandali capresi Vini
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Chiesa di San Michele, Anacapri. Particolare del pavimento maiolicato
in giro con i bambini Procida Marina di Chiaiolella Terra Murata
Ischia Castello Aragonese (Ischia Ponte) Museo del mare (Ischia Ponte)
Penisola Sorrentina Funivia del monte Faito Museo Mineralogico Campano (Vico Equense)
Capri Funivia del monte Solaro Grotta Azzurra
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Caserta
Benevento Avellino
Napoli Salerno Amalfi Ravello
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DA NON PERDERE Duomo di Amalfi Duomo di Ravello Duomo di Salerno
Duomo di Amalfi
Cupole maiolicate tra cielo e mare: la Costiera e Salerno
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in 1 giorno
in 3 giorni
Amalfi Positano
Amalfi Ravello Positano Fiordo di Furore
Centro di Salerno Vietri sul Mare Arcipelago Li Galli
i La Costiera Amalfitana offre al pellegrino momenti di intensa spiritualità, ma anche pause di relax più “profane”: la possibilità di immergersi in acque cristalline, di visitare la mondana Positano con le sue botteghe di abiti e sandali, di ascoltare concerti di musica classica nella cornice delle splendide ville di Ravello, di assaggiare la famosa “delizia al limone”, di sorseggiare i buoni vini locali.
Duomo di Amalfi piazza Duomo tel. 089 871059
arte e archeologia
natura e parchi
per i giovani
Duomo di Salerno Museo della ceramica (Vietri sul Mare) Duomo di Amalfi Duomo di Ravello Villa Rufolo (Ravello) Villa Cimbrone (Ravello)
Parco Naturale Regionale dei Monti Picentini Riserva Naturale Foce Sele e Tanagro Parco Naturale Regionale dei Monti Lattari Riserva Naturale Marina di Punta Campanella Riserva Naturale Statale Valle delle Ferriere
Lungomare di Salerno Amalfi Maiori Positano Praiano
Duomo di Ravello piazza Duomo tel. 089 858311 Duomo di Salerno piazza Duomo tel. 089 231387 Basilica di Sant’Alfonso Pagani (SA) tel. 081 916054
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Il culto di sant’Andrea nel Duomo di Amalfi Il Duomo, fondato nel X secolo, con la sua imponenza spettacolare è una testimonianza della grandezza dell’antica Repubblica Marinara. 40 Sant’Andrea era un pescatore e non stupisce tanta devozione in una città così legata alla tradizione marinara. Agli inizi del ’300, un pellegrino proveniente dalla Terra Santa scoprì che dall’altare della cripta che custodisce le reliquie del santo scorreva un liquido, interpretato come una “manna” dal potere taumaturgico. Particolarmente viva la pietà popolare nei confronti del santo, che viene celebrato per tutto il mese di novembre con una preghiera, la “coronella”, recitata intorno alla sua tomba. A Natale si celebra, la sera della Vigilia, il rito della “Calata della stella”: una riproduzione della cometa scivola dalla torre di Ziro fino alla Cattedrale di Amalfi, rinnovando tra gli astanti lo stupore provato dai pastori accorsi in adorazione del Bambino alla vista della stella cometa. Il Duomo di Ravello Fondato nell’XI secolo, il Duomo, dedicato a san Pantaleone, svetta con la sua austera semplicità nella piazza principale del celebre centro. All’interno sono degne di nota la cappella, che conserva i resti del patrono, e la cripta, oggi Museo del Duomo.
Il Duomo di Salerno
Il Duomo di Salerno La Cattedrale è dedicata a san Matteo, patrono della città. Splendido esempio di architettura romanica, fu costruita allo scopo di ospitare le reliquie del santo, ritrovate nel 1079. Due le feste religiose più sentite dai salernitani, entrambe legate al culto del patrono: il 6 maggio si festeggia la traslazione delle reliquie nel Duomo, il 21 settembre, giorno di San Matteo, viene celebrato con una solenne processione e fuochi pirotecnici a mare. Non lontano da Salerno, Pagani e la basilica intitolata a sant’Alfonso Maria de Liguori sono una meta irrinunciabile per i devoti del santo, che qui morì nel 1787.
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terme e benessere
sapori e aromi Pomodoro San Marzano Mozzarella di bufala Dop Colatura di alici (Cetara) Limone di Amalfi Pasta di Minori Tonno rosso di Cetara
vini Costa d’Amalfi Doc
Contursi Terme Beauty center dei grandi alberghi
Il Duomo di Ravello
shopping
in giro con i bambini
Ceramiche di Vietri sul Mare Limoncello di Amalfi Moda di Positano Vini
Castello di Arechi Museo della carta ad Amalfi Positano Riserva Naturale Statale Valle delle Ferriere Spiaggia di Maiori
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Caserta
Benevento Avellino
Napoli Salerno Capaccio
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DA NON PERDERE Madonna del Granato a Capaccio Santuario del Getsemani
Chiesa della Madonna del Granato a Capaccio
Il Cilento della fede
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il cilento in 1 giorno
il cilento in 3 giorni
Paestum Punta Licosa Palinuro e Marina di Camerota
Paestum Punta Licosa Scavi di Velia Palinuro e Marina di Camerota
Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano Grotte di Castelcivita e di Pertosa/Auletta
Certosa di Padula Teggiano
i
Ricco di memorie e vestigia del passato, il Cilento conserva luoghi di culto di antichissima memoria, paleocristiane e medievali, fino a risalire alle aree di culto della Magna Grecia. Accanto a queste affascinanti realtà non mancano insediamenti di culto recentissimi, efficienti nella struttura come nell’organizzazione finalizzata all’accoglienza dei pellegrini. Spiritualità antica e religiosità moderna s’incontrano quindi in una terra ricca di bellezze naturali, tradizioni popolari, cultura, arte e abitata da gente amichevole e attiva.
Ente Provinciale per il Turismo di Salerno via Velia 15 tel. 089 230411 www.eptsalerno.it
arte e archeologia
natura e parchi
per i giovani
Paestum Certosa di Padula
Grotte di Castelcivita e di Pertosa/Auletta Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
Agropoli Marina di Camerota Palinuro
Santuario della Madonna del Granato via Capaccio Vecchio 1 Capaccio (SA) tel. 0828 723611 Santuario del Getsemani contrada Getsemani Capaccio (SA) tel. 0828 725019
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La Madonna del Granato a Capaccio Visibile, grazie al colore rosato, in tutta la piana del Sele, il santuario ha origini antichissime: fu costruito nel X secolo, ed è legato a un’apparizione miracolosa della Madonna, che 44 si mostrò con il Bambino in braccio e una melagrana in mano. Nella chiesa si conserva un’immagine della Vergine con melagrana, incoronata nel 1912 e ancora oggi venerata con un culto molto sentito. La Madonna del Granato a Capaccio
Santuario del Getsemani Il santuario del Getsemani è un moderno complesso architettonico che si affaccia sulla piana del Sele, abbracciando un imponente panorama che va dal golfo di Salerno fino ad Agropoli. Il complesso è stato inaugurato nel 1959 e comprende un parco, una casa spirituale, un chiostro, la chiesa superiore e la cripta.
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sapori e aromi Alici di menaica (Pisciotta) Aragosta del golfo di Salerno
Carciofo di Paestum Fagioli di Controne Fichi secchi del Cilento Mozzarella di bufala Dop (Paestum e dintorni)
Olio d’oliva extravergine Cilento Dop Olio d’oliva extravergine Colline Salernitane Dop
vini Castel San Lorenzo Doc Cilento Doc
Alla foce del Sele: il mito di Hera e i templi di Paestum Gli studi archeologici hanno messo in luce una continuità tra il culto della Madonna del Granato e quello di
Hera, anch’essa spesso raffigurata con una melagrana, simbolo di fertilità. A valle del santuario, alla foce del Sele, sorgeva un ampio luogo di culto di
fondazione greca, l’Heraion del Sele. Nella piana del fiume sorgono anche i resti di Paestum, con i suoi templi maestosi. Di grande interesse anche il Museo Archeologico.
La cucina del Cilento A dominare la cucina cilentana sono i sapori genuini della tradizione contadina: un olio extravergine purissimo, ricchi piatti di verdura, tra cui spicca la “cianfotta”, a base di patate, peperoni e altri ortaggi, la celebre mozzarella di bufala della piana del Sele, ottimi fichi secchi. Sulla costa si possono gustare piatti che sanno di mare, come le alici di menaica, dette così perché pescate con una tecnica antica ormai in uso solo in pochi borghi del Cilento.
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Cappella votiva
terme e benessere
shopping
in giro con i bambini
Montesano sulla Marcellana Contursi Terme
Ceste in vimini di castagno intrecciato Oggetti in rame e ferro battuto Vini e prodotti tipici
Museo Narrante di Hera Argiva Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano Passeggiate notturne tra i templi di Paestum Spiagge tra Palinuro e Marina di Camerota
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Pietrelcina Benevento Avellino
Caserta Napoli
Salerno
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DA NON PERDERE Convento della Sacra Famiglia a Pietrelcina Duomo di Benevento Chiesa di Santa Sofia a Benevento
Chiesa di Santa Sofia a Benevento
Il Sannio: sulle orme di Padre Pio
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sannio in 1 giorno
sannio in 3 giorni
Benevento Sant’Agata dei Goti
Benevento Sant’Agata dei Goti Cerreto Sannita Montesarchio
Solopaca Guardia Sanframondi San Lorenzello
i Immerso nel verde delle montagne attraversate dai fiumi Sabato e Calore, il Sannio è un territorio dalle innumerevoli bellezze paesaggistiche e storico-artistiche. Terra di predicazione di san Bernardino da Siena, offre ai fedeli testimonianze di devozioni secolari (in particolare a Benevento), ma anche nuovi insediamenti cultuali, primo fra tutti il santuario di Pietrelcina, dedicato a Padre Pio, che nacque nel piccolo centro.
Ente Provinciale per il Turismo di Benevento via N. Sala 31 tel. 0824 319911 www.eptbenevento.it Convento della Sacra Famiglia Pietrelcina (BN) tel. 0824 991099 Duomo di Benevento piazza Orsini 27 tel. 0824 325227 Chiesa di Santa Sofia piazza Santa Sofia Benevento tel. 0824 21206
arte e archeologia
natura e parchi
per i giovani
Arco di Traiano e Teatro romano (Benevento) Chiesa di Santa Sofia (Benevento) Museo del Sannio (Benevento) Sant’Agata dei Goti Telesia
Parco Naturale Regionale del Taburno-Camposauro Parco Naturale Regionale del Partenio Parco Geopaleontologico di Pietraroja
Benevento
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In pellegrinaggio da Padre Pio Una delle mete principali della devozione popolare del Sannio, e dell’intera regione, è Pietrelcina, che ha visto i natali e i primi prodigi del veneratissimo Padre Pio (al secolo Francesco Forgione). A lui è dedicato il 48 convento della Sacra Famiglia, costruito in seguito a una visione. Nell’annesso Museo sono custoditi numerosi oggetti e reliquie del santo frate, compresa la sua tunica insanguinata dalle stimmate, mentre la Casa del Pellegrino offre ospitalità a fedeli di tutto il mondo. Il paese e il suo circondario sono ricchi di memorie legate al santo: in vico Storto Valle si trova la sua abitazione, la chiesa di Santa Maria degli Angeli lo ha visto celebrare la prima messa, mentre è stato battezzato in quella di Sant’Anna. Il cammino del Rosario collega la sua casa natale a Piana Romana, la masseria dove il giovane trascorreva le estati lavorando nei campi e dove oggi si celebra tutte le domeniche un’affollata messa per i pellegrini nella cappella di San Francesco; alla Torretta Padre Pio ebbe le prime visioni; e si conserva l’olmo sotto il quale il frate ebbe i primi segni delle stimmate. La visita a Pietrelcina consente al pellegrino di immergersi in un’atmosfera di preghiera e di meditazione, sulle orme della spiritualità del santo frate. Padre Pio si spense il 22 settembre 1968 a San Giovanni Rotondo, in Puglia. La fama di santità, che già aleggiava sul frate in vita, crebbe dopo la sua morte grazie anche ai numerosi miracoli attribuiti alla sua intercessione: nel 1983 iniziò il processo di canonizzazione, terminato nel 1991 con la proclamazione solenne a santo ad opera di papa Giovanni Paolo II. Oggi Pietrelcina e San Giovanni Rotondo sono fra le mete più frequentate dai pellegrini di tutto il mondo.
Anche il convento di Santa Maria delle Grazie a Gesualdo (provincia di Avellino) è meta di pellegrini e devoti di Padre Pio: il santo vi soggiornò per qualche tempo. I luoghi di culto di Benevento Benevento conserva nel suo centro storico luoghi di intensa spiritualità, molto frequentati dai fedeli. Il Duomo di Benevento è un capolavoro dell’arte medievale. Degno di nota è al suo interno il Crocifisso dei liberati, un manufatto ligneo ritrovato integro nel 1720 tra le rovine della chiesa. A questo crocifisso è legata una singolare usanza: per un privilegio concesso da Paolo V nel 1605, la confraternita del Santissimo Sacramento aveva la possibilità di chiedere nel Venerdì Santo la liberazione di un carcerato che veniva condotto dinanzi al crocifisso e qui dichiarato libero. Ancora oggi, nello stesso giorno, una rappresentanza del carcere della città porta un fascio di fiori dinanzi alla statua. All’interno del Duomo vi è anche la cappella del Santissimo Sacramento dove è venerata l’effige di Giuseppe Moscati, qui nato nel 1800. Santa Sofia è una delle più antiche testimonianze dell’arte sacra dell’Italia meridionale. Dopo il completamento dei lavori avvenuto nel 762, la chiesa fu destinata ad essere cappella palatina e, grazie al favore dei longobardi, fu costruito un monastero femminile: il complesso divenne così uno dei centri conventuali più importanti del Sud Italia. Il chiostro e lo scriptorium assunsero rinomanza in tutta Europa e da Santa Sofia passarono a più riprese imperatori e papi.
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sapori e aromi Liquore di noci (“Nocino”) Liquore Strega Olio extravergine di oliva Colline Beneventane Pecorino di laticauda sannita
Prosciutto di Pietraroja Torrone di Benevento e di San Marco dei Cavoti
vini Guardiolo Doc Sannio Doc Solopaca Doc Taburno Doc 49
Padre Pio
shopping
in giro con i bambini
Torrone di Benevento e di San Marco dei Cavoti Liquori Vini
Arco di Traiano (Benevento) Castello di Montesarchio Museo degli orologi da torre (San Marco dei Cavoti) Parco Geopaleontologico di Pietraroja “Parco dei Dinosauri” a San Lorenzello
Pietrelcina
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Benevento, Chiesa di Santa Sofia
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Benevento Caserta Grottaminarda Sant’Angelo dei Lombardi Caposele Napoli Avellino Montella Salerno
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DA NON PERDERE Santuario di Montevergine Duomo di Avellino Abbazia di San Guglielmo al Goleto San Gerardo Maiella a Materdomini di Caposele Santuario di Santa Filomena a Mugnano del Cardinale
Abbazia di San Guglielmo al Goleto
Nei boschi dell’Irpinia: chiese, conventi e abbazie
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l’irpinia in 1 giorno
l’irpinia in 3 giorni
Avellino Santuario di Montevergine
Avellino Santuario di Montevergine Sant’Angelo dei Lombardi Mirabella Eclano Parco Archeologico di Conza
Il montagnoso territorio dell’Irpinia con i suoi maestosi scenari è stato fin dagli albori della cristianità un luogo privilegiato di spiritualità, come è testimoniato dall’importanza dei suoi santuari, tra cui spicca quello di Montevergine, già citato nell’itinerario mariano. Non meno frequentato il santuario di San Gerardo a Materdomini. Ma l’Irpinia offre al pellegrino anche altre mete per approfondire la propria dimensione religiosa senza trascurare un soggiorno gradevole tra monti, fiumi e boschi, confortati da una cucina semplice e genuina.
i Duomo di Avellino piazza Duomo 4 tel. 0825 74487 Abbazia di San Guglielmo al Goleto Sant’Angelo dei Lombardi (AV) tel. e fax 0827 24432 www.goleto.it Santuario di San Gerardo Maiella Località Materdomini via del Santuario Caposele (AV) tel. 0827 58118 www.sangerardo.it Convento di San Francesco a Folloni via S. Francesco a Folloni 5 Montella (AV) tel. 0827 61218 www.francescani.it Santuario Maria Santissima Località Carpignano Grottaminarda (AV) tel. 0825 441359 Santuario di Santa Filomena piazza Umberto I Mugnano del Cardinale (AV) tel. 081 8257204
arte e archeologia
natura e parchi
per i giovani
Centri storici di Avellino, Sant’Angelo dei Lombardi, Mirabella Eclano Museo Provinciale Irpino ad Avellino Santuario di Montevergine
Parco Regionale del Partenio e Alta Irpinia Parco Naturale Regionale dei Monti Picentini
Monte Terminio Piano Laceno
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Il Duomo di Avellino La Cattedrale custodisce le reliquie di san Modestino, che attirarono una gran massa di pellegrini nell’austera chiesa risalente al XII secolo. La struttura dell’edificio sacro è semplice e lineare, improntata ai modelli 54 romanici di scuola campana: alta e slanciata, costruita in pietra, priva di intonaci in modo da lasciare a vista le murature di tufo. Nell’ipogeo c’è la chiesa di Santa Maria dei Sette Dolori o cripta dell’Addolorata. Oggetto di culto e devozione è la statua lignea policroma dell’Immacolata, risalente alla fine del ’600. L’abbazia di San Guglielmo al Goleto L’abbazia del Goleto (a Sant’Angelo dei Lombardi) fondata da san Guglielmo nel XII secolo, è uno dei complessi monumentali più importanti dell’Italia del Sud: circondata da mura difensive e da una massiccia torre, si articola intorno a due chiostri e, inserita com’è in un incantevole scenario naturale, è una testimonianza impareggiabile dell’ascesi meditativa propria della spiritualità medievale. I monaci di Montevergine la presero sotto la loro cura nel XVIII secolo, affidando a Domenico Vaccaro la costruzione della grande chiesa. Attualmente il complesso ospita i Piccoli Fratelli della comunità di Jesus Caritas di Charles de Foucauld.
Sant’Angelo dei Lombardi. L’abbazia del Goleto
L’ingresso del Duomo di Avellino
San Gerardo Maiella a Materdomini di Caposele Il santuario si è sviluppato attorno a una chiesetta di origine medievale, che nel ’700 ospitò una casa di Redentoristi. Presso tale casa visse san Gerardo Maiella. La fama di santità che lo circondava già in vita fece aumentare di molto l’afflusso dei pellegrini al punto che dopo la sua canonizzazione, avvenuta nel 1911, iniziarono lavori di ampliamento dell’antica chiesa. Il Museo annesso ospita ricche testimonianze della vita del santo. All’interno del convento possono essere ospitati singoli o gruppi per ritiri spirituali e soggiorni di vacanza. Il santuario è al centro delle celebrazioni per la nascita del santo (il 16 ottobre): nel piazzale antistante la chiesa si svolge il rito della “benedizione dei semi”. Su di un palco allestito per l’occasione sono posti quintali di grano divisi in sacchetti. Dopo la benedizione da parte del vescovo, i sacchetti vengono distribuiti ai fedeli con l’augurio di una buona semina. Il Duomo di Avellino
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Santuario di Santa Filomena Il santuario di Mugnano del Cardinale (Avellino) è meta di devoti provenienti da ogni parte del mondo perchè ospita le reliquie e il sangue della santa, morta martire all’età di 13 anni. La seconda domenica di agosto si svolge la processione dei ‘battenti’: i fedeli portano offerte salendo in ginocchio la scalinata di accesso al santuario e avanzando in ginocchio fino all’altare.
Mugnano del Cardinale Santuario di S. Filomena
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Prelibatezze irpine Meno noto delle varietà piemontesi e umbre, il tartufo di Bagnoli Irpino non è certamente meno pregiato e raffinato al palato. D’altronde è solo una testimonianza di un’enogastronomia che vanta alcuni dei vini più pregiati della Campania, un’ottima selezione di salumi e formaggi nonché un’abbondanza di funghi dal sapore ricco e inconfondibile. San Gerardo Maiella a Materdomini di Caposele
Passeggiando nei boschi: il Parco Regionale dei Monti Picentini Il Parco Regionale comprende una delle più vaste foreste, circa quarantamila ettari, del Sud Italia e si estende a cavallo tra le province di Avellino e di Salerno, offrendo al visitatore scenari incomparabili e la possibilità di dedicarsi a stupende passeggiate in assoluta libertà.
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San Francesco a Montella Costruito da san Francesco nel corso di un pellegrinaggio in Puglia, il convento risale al 1233. La chiesa è stata ricostruita in epoca barocca e attualmente vanta un bel pavimento maiolicato. Due i chiostri, di cui il primo in 56 stile romanico primitivo. Molto popolari nel paese, noto per la pregiata qualità delle sue castagne, sono la festa della Santissima Trinità e soprattutto quella del Salvatore, celebrata il 6 agosto, che raccoglie fedeli provenienti da tutta la Campania.
sapori e aromi Funghi e tartufi Castagne, mele, nocciole Percorino e caciocavallo
Convento di San Francesco a Montella
Il santuario Maria Santissima di Carpignano La leggenda narra che nel XII secolo i pastori della zona trovarono un quadro della Madonna dai tratti bizantini, subito al centro di prodigi e devozione popolare. Per custodire la sacra immagine sarebbe stata costruita la primitiva chiesa, successivamente ristrutturata e ampliata. Il santuario, avvolto in un’atmosfera di grande quiete, è oggi una meta di pellegrinaggio di importanza nazionale per il culto mariano. I devoti possono anche essere ospitati per ritiri spirituali.
Chiostro del convento di San Francesco a Montella
vini Greco di tufo Docg Fiano di Avellino Docg Taurasi Docg
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terme e benessere
shopping
in giro con i bambini
Antiche Terme di San Teodoro, Villamaina Beauty Farm alberghiere
Pizzi e merletti Oggetti in marmo Lavori in paglia Legno intagliato Vini e prodotti tipici
Castello di Gesualdo Piano Laceno
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Guardia Sanframondi Benevento Prata di Caserta Principato Avellino Nola Ultra Mirabella Eclano Napoli Sant’Anastasia Pagani Salerno
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DA NON PERDERE Festa dei Gigli di Nola Rito dei “Fujenti” a Sant’Anastasia I “battenti” di Guardia Sanframondi
Chiesa di Maria Santissima del Carmelo a Pagani
Tra fede e antropologia: le feste religiose
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La generosità del temperamento dei campani e il radicamento della fede cristiana rendono la Campania una delle regioni più ricche di feste, tradizioni, riti e culti che coniugano devozione e usanze tradizionali. Le feste religiose in Campania si colorano sempre di sentimento popolare, suoni, cibi e profumi unici.
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Nola e la festa dei Gigli La famosissima festa dei Gigli si svolge la domenica successiva al 22 giugno a Nola, cittadina del napoletano, per celebrare il ritorno di san Paolino dalla prigionia presso i saraceni, cui si era offerto in ostaggio per 60 salvare i giovani nolani. I Gigli sono ‘macchine’ in legno e cartapesta, portate a suon di musica dai cittadini per le vie di Nola. Queste costruzioni vogliono ricordare i fiori con cui fu salutato il ritorno trionfante di san Paolino dall’Africa. La festa attira turisti da tutto il mondo. Per l’occasione, i treni della Circumvesuviana organizzano trasporti speciali. Il rito dei “fujenti” e la Madonna dell’Arco A Sant’Anastasia, in provincia di Napoli, sorge il celebre santuario della Madonna dell’Arco. La fondazione della chiesa, che raccoglie intorno a sé oltre due milioni di fedeli l’anno, è intimamente connessa con il rito dei “fujenti” del Lunedì in Albis. Questi pellegrini, vestiti di bianco con una fascia azzurra a tracolla e rossa sui fianchi, si radunano all’alba sul sagrato della chiesa con i loro gonfaloni. Nelle settimane della Quaresima, i “fujenti” percorrono le vie dei quartieri storici di Napoli e delle cittadine dei dintorni alla ricerca di fondi, accompagnati da bande musicali. Non di rado il ritmo ossessivo delle loro ‘preghiere’ danzate sfocia in fenomeni di trance. Anche per questa festa si può contare sui treni della Circumvesuviana, che organizza corse speciali.
La festa della Madonna delle Galline a Pagani Questa festa rimanda ad un contesto rurale e si celebra a Pagani, in provincia di Salerno, intorno alla chiesa di Maria Santissima del Carmelo. Fin dal 1603 c’è memoria di un piccolo oratorio dedicato alla Madonna del Carmine, denominato ‘spogliaturo’, perché qui i Carmelitani del vicino convento dell’Annunziata si spogliavano dei paramenti sacri dopo le funzioni. Nell’oratorio era custodita un’immagine della Vergine, rinvenuta un secolo prima in circostanze miracolose dentro un fosso scavato da alcune galline la Domenica in Albis. Il ricordo del singolare ritrovamento è solennemente celebrato con la festa della Madonna delle Galline, la Domenica in Albis. In questo giorno si offrono alla Vergine galline, colombi e uova e si svolge una processione in cui sfila anche un pavone. Cattivo auspicio se il pavone fugge o si agita. I Gigli di Nola
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Il santuario della Madonna dell’Arco
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I battenti di Guardia Sanframondi A Guardia Sanframondi, vicino Benevento, si svolgono ogni sette anni, il 15 agosto, i riti penitenziali in onore dell’Assunta, con larghissima partecipazione popolare: alle processioni sfilano persone con il capo 62 coronato di spine, altri incappucciati che si flagellano il corpo e giovani in costumi ispirati a personaggi ed episodi biblici. La manifestazione richiama folle di turisti e studiosi. Il prossimo evento si terrà nel 2010. La festa del Carro “La festa del Carro di Paglia”, dedicata alla Madonna, si svolge tutti gli anni il terzo sabato di settembre a Mirabella Eclano. Una piramide di paglia alta 25 metri rivestita da pannelli di grano e sormontata dalla statua dell’Addolorata viene trasportata su un carro trainato da un tiro di sei buoi fino al centro del paese. L’obelisco è tenuto in equilibrio da corde strette dalle mani dei paesani. La “festa dell’Angelo” di Prata di Principato Ultra Sempre in provincia di Avellino, a Prata di Principato Ultra, si svolge in occasione della festa dell’Annunziata, il 25 marzo, il “volo dell’angelo”. Due ragazzine vestite da angeli sono sospese a un cavo ancorato al campanile della basilica dell’Annunziata e vengono fatte volare sulla folla di fedeli mentre salutano la statua della Madonna e l’apparizione dell’arcangelo Gabriele. Manifestazioni analoghe si svolgono in vari centri della Campania.
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I battenti di Guardia Sanframondi
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nota la guida è stata chiusa in redazione il 31 dicembre 2009. Massima cura è stata posta nel verificare le informazioni contenute nei testi. Decliniamo ogni responsabilità per eventuali cambiamenti di orari, indirizzi, siti internet, etc. che si verificassero oltre la data sopra indicata
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