curae Le notizie di Fondazione ISAL Numero 2 - Gennaio 2012 - Aut. Tribunale di Rimini n.13 del 10/11/2010 - Direttore Responsabile Stefano Cicchetti
Giornata Nazionale contro il dolore Un risultato eccezionale! 2011, un anno di grande crescita.
La stimolazione midollare
In America ho incontrato un pesciolino
Il 2011 verrà ricordato come l’anno dell’affermazione di Fondazione ISAL sulla scena delle problematiche relative al dolore cronico. >>
Un grande aiuto per i pazienti con dolore spinale cronico. Ne pariamo insieme al Dr. Pierluigi Manchiaro >>
Un ricercatore Italiano che lavora nelle Università di oltre oceano. Il racconto del percorso di vita del Prof. Gianfranco Bellipanni. >>
Grande successo della prima Giornata Nazionale contro il dolore Un notevole consenso di pubblico. Si può esprimere così la soddisfazione di Fondazione ISAL, organizzatrice della Giornata Nazionale contro il dolore che si è tenuta il 16 ottobre scorso nelle piazze italiane. All’insegna del motto “Più mele, meno male”, migliaia di cittadini hanno potuto dare il loro fattivo contributo alla ricerca nell’ambito della terapia antalgica, oltre che ricevere informazioni e consulenze relative alle loro problematiche di dolore cronico. A queste persone, ai presidenti delle sedi territoriali ISAL, ai medici, ai volontari, ai partner che ci hanno dato fiducia e incoraggiamento va il nostro più sincero GRAZIE! Il 16 ottobre, in 33 piazze italiane si è svolta la pri-
Qui Modena
ma Giornata Nazionale contro il dolore promossa da ISAL, con il supporto organizzativo dell’Associazione Onlus Curare il Dolore. La giornata è legata al progetto “Cento Città contro il dolore” che ha l’obiettivo di comunicare ai cittadini che il dolore è una malattia, e, come tale, può essere prevenuta e curata. I modenesi che hanno affollato il gazebo allestito presso il Centro Commerciale “I Portici”, sono stati informati sui Centri di Terapia del Dolore presenti sul territorio, sui trattamenti terapeutici, sulla legge 38/2010 e sulle modalità di accesso ai servizi. Molto gradita è stata la forma di adesione al sostegno della ricerca in questo campo. Infatti, all’insegna del motto “Più mele, meno male” sono state distribuite, a fronte di un piccolo contributo, numerose confezioni di mele Melinda, sponsor principale della giornata. La Giornata Nazionale contro il dolore è anche servita ad arricchire di significato la campagna informativa “Diamo un numero al dolore?”, promossa dell’Associazione Onlus Curare il Dolore. La Presidente Giovanna Vignoli
Agrigento Piazza Cavour Alessandria Piazza della Lega Benevento Piazza Federico Torre Bologna Piazza Ravegnana Borgo Val di Taro (PR) Piazzale Giuseppe Verdi Brescia Corso Zanardelli
Cagliari Piazza Giovanni XXIII Castelfranco Emilia (MO) Corso Martiri Cosenza Piazza 11 Settembre Falconara Marittima Piazza Mazzini Fermo Piazza del Popolo Ferrara Piazza Trento Trieste Firenze Piazza Strozzi
Foggia Piazza Cavour Genova Piazza Caricamento Giardini Naxos (ME) Piazza Municipio Martellago (VE) Piazza Bertati Milano Piazza Piemonte Modena Centro Commerciale I Portali
Napoli Piazza Vanvitelli Nichelino (TO) Piazza di Vittorio Padova Via del Municipio Palermo Piazza Politeama Pavia Piazza della Vittoria Rimini Piazza Tre Martiri Roma Piazza Agosta
Ruvo di Puglia (BA) Corso Giovanni Jatta Savignano sul Rubicone (FC) Piazza Borghesi Torino Piazza Carignano Trapani Piazza Vittorio Veneto Trento Piazza Duomo Varese Piazza Montegrappa
Qui Varese Eravamo in tanti al gazebo allestito in Via Marconi a Varese in occasione della prima giornata nazionale contro il dolore promossa e organizzata da Fondazione ISAL con l’adesione dell’Associazione Sulle Ali. Medici e infermieri dell’Ospedale di Circolo di Varese Unità Operativa di Anestesia, Rianimazione e Cure palliative con il primario Prof. Salvatore Cuffari, i familiari grandi e piccoli, hanno affiancato i volontari della nostra Associazione per l’intera giornata. I cittadini hanno risposto positivamente e hanno dimostrato con la loro partecipazione interesse al tema, al servizio offerto dalla struttura ospedaliera e sostegno al lavoro che l’Associazione Sulle Ali sta svolgendo. La presenza dei medici ha rappresentato per i cittadini anche l’opportunità di acquisire informazioni e consulenze gratuite sul tema del dolore cronico di qualunque natura e origine, perché il dolore può e deve essere curato per una migliore qualità di vita. Nel corso della giornata sono anche state tante le persone che hanno voluto avvicinarsi e testimoniare le loro storie. È stata anche l’occasione per offrire ai passanti le mele Melinda all’insegna di “+mele – male”. Sono state offerte ai passanti oltre 400 mele confezionate singolarmente, oltre a 180 shopper con mele e materiale informativo. I fondi raccolti concorreranno a finanziare il progetto di potenziamento dell’ospedalizzazione domiciliare che l’Associazione Sulle Ali sta concretizzando. Per la nostra Associazione, la giornata ha rappresentato un importante momento di vicinanza e presenza sul territorio. Pertanto, ci sentiamo di ringraziare ISAL per tale opportunità, nella convinzione di aver contribuito concretamente alla buona riuscita dell’iniziativa. Un grazie particolare agli infermieri, ai medici, ai familiari, ai volontari e a tutti quei cittadini che hanno contribuito a rendere partecipata la giornata e a creare un clima lieve e solidale attorno al gazebo. Il Presidente Giovanni Verga
Qui Milano Asse Milano-Rimini nella Giornata Nazionale contro il dolore. Alle undici del 16 ottobre 2011, a consegnare mele e a firmare ricevute al banchetto piazzato ai margini del traffico di Piazza Piemonte a Milano, poco distante dalla libreria Feltrinelli, ci stava il Dott. Franco Rizzi, responsabile dell’Unità Operativa Cure Palliative e Terapia del Dolore dell’Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo (che fa parte dell’Azienda ospedaliera milanese Istituti Clinici di Perfezionamento); mentre nei pressi portava la propria testimonianza niente meno che il riminese (ma santarcangiolese di nascita) William Raffaeli, anestesista, rianimatore e fondatore della terapia del dolore in Italia, oltre che attuale Presidente di Fondazione ISAL, promotrice della giornata. Il perché di questa convergenza lo spiega Raffaeli stesso: “Milano è luogo simbolo: qui nel giugno 2009 c’è stata la prima manifestazione di Cento città contro il dolore, il progetto finalizzato a coinvolgere città e piazze in tutto il mondo per raccogliere fondi e promuovere la ricerca contro il dolore”. Più specificamente si puntava a realizzare una sorta di Telethon per sostenere la costruzione del Primo Istituto di Ricerca e Osservatorio Europeo di Antropologia e Genetica per la Prevenzione e Cura del Dolore da Cancro e Cronico. Il tutto per rispondere sempre meglio ai bisogni di una problematica clinica che ancora incontra resistenze ad essere affrontata per quello che è: una malattia. Certo, in questo 2011 di scure alla spesa sanitaria può sembrare velleitario chiedere soldi e impegno anche per questo, ma osserva Raffaeli “fa parte della nostra storia affrontare le trasformazioni nei momenti più sfortunati. Che cosa c’è infatti di più sfortunato della sofferenza da dolore cronico? D’accordo, la legge 38/2010 (Disposizioni per garantire l’accesso alle cure palliative e alla terapia del dolore) e il movimento che noi rappresentiamo si sono incontrati nel momento più terribile, difficile, di rallentamento, che certamente incide. Tuttavia ci vuole un grande sforzo organizzativo. Siamo davvero così sicuri che non si possa istituire negli ospedali un reparto per il dolore? Una scusa, se la si vuole inventare, c’è sempre. Resta però la responsabilità collettiva di riorganizzarci in questa direzione affinché il malato non debba subire una sofferenza inutile. La prima domanda che ricevi dal paziente è di non sentire dolore: le formule ci sono, e ci sono pure gli specialisti...” Dottoressa Giubelli Daniela
Qui Savignano sul Rubicone La Giornata Nazionale contro il Dolore promossa dalla Fondazione ISAL è stata un grande successo. A Savignano sul Rubicone, nel gazebo allestito in Piazza Borghesi si sono alternati una quindicina di volontari del Centro per i Diritti del Malato “Natale Bolognesi” e sono state distribuite 140 confezioni di mele, all’insegna dello slogan della giornata “Più mele, meno male”. Per tutta la domenica, oltre 200 persone si sono presentate ad avanzare quesiti e a contribuire fattivamente al finanziamento della ricerca e della promozione in materia di cura e prevenzione del dolore cronico in tutte le sue forme e cause. Attività che si collocano in un ambito clinico cui la legge 38/2010 ha fornito un importante impulso, ma che ancora stenta ad assumere, nel nostro sistema sanitario, l’importanza e il ruolo che merita. A gran parte degli interessati hanno fornito risposte le Dott.sse Tiziana Parma e Cristina Monterubbianesi, medici chirurghi esperti in cure palliative, che Fondazione ISAL e il Centro per i Diritti del Malato “Natale Bolognesi” ringraziano caldamente per la collaborazione e la loro preziosa presenza. Il Presidente Luca Menegatti
Qui Benevento All’indomani del 16 ottobre, indetta quale Giornata Nazionale contro il dolore, sento il dovere di ringraziare quanti hanno collaborato al grande successo dell’iniziativa. Ma soprattutto intendo dare atto della sensibilità che tanti cittadini hanno voluto testimoniare verso questa problematica, purtroppo ancora irrisolta in modo consistente, dopo anni di inutili sofferenze. E non è stata una sorpresa renderci conto, ancora una volta, che molte persone non sono informate circa l’esistenza, da anni, di centri di cura del dolore. Ma quello che è stato qualche settimana fa, a Benevento, ed in altre 33 città d’Italia, ci deve far capire che la strada intrapresa è giusta e bisogna proseguire con tenacia e convinzione. L’istituzione di sezioni territoriali periferiche facenti capo ad un unico referente nazionale ISAL, credo rappresenti una strategia vincente nell’ottica di una rete auspicata, ed in fase di realizzazione, secondo le intenzioni della legge 38 del 15 marzo 2010. Ringrazio anche quel qualcuno che, garbatamente, ci ha ricordato, che tante iniziative non hanno sempre e solo nobili scopi. Quando ci si mette in gioco, in piazza, bisogna ascoltare le opinioni di tutti. È la democrazia. Ma, in questo caso, ci siamo permessi di ricordare la nostra storia locale ed, ancor più, quella decennale di ISAL e del suo instancabile presidente Raffaeli. Ci ha emozionati l’entusiasmo dei giovani volontari che per tutta la giornata hanno lavorato, incontrato persone, spiegato, motivato il senso della giornata. E il loro lavoro è stato ricompensato in termini di elogi professionali e, perché non dirlo, anche economici. La pubblicità su giornali e televisioni locali, oltre alla presenza presso il gazebo di persone impegnate nell’amministrazione pubblica della città, ci ha posto in evidenza anche a platee accorte e sensibili ai problemi della socialità. Pertanto, il giorno 6 dicembre, il sottoscritto presenterà ISAL presso l’auditorium del “Club Lions” di Benevento, e prima delle feste natalizie verrà organizzata, dalla stessa associazione, una cena per raccolta fondi a favore della nostra fondazione. Quale responsabile della locale sezione territoriale, auspico che tutto ciò sia solo l’inizio di un cammino virtuoso verso una rinnovata cultura di terapia del dolore e una più profonda sensibilità di tutti nei riguardi di questo grande problema, che ha, può, o potrebbe toccare ciascuno di noi. Grazie a tutti! Il Presidente Palmieri Vincenzo
In collaborazione con:
Fondazione ISAL. 2011, un anno di grande crescita. Prof. William Raffaeli L’anno che sta per chiudersi verrà ricordato come quello dell’affermazione di Fondazione ISAL sulla scena delle problematiche relative al dolore cronico. La nostra Fondazione è diventata un interlocutore autorevole che attraverso la sua sempre più capillare presenza sul territorio nazionale, rappresenta oggi una voce credibile e punto di riferimento importante per chi soffre della “malattia dolore”.
Non credo possa essere letto come atto di vanità se esprimo, innanzitutto alle persone e amici che si sono dedicate a sostenerne gli scopi e i sogni, la stima e il sincero apprezzamento per i risultati raggiunti. Un impegno che, voglio sottolinearlo, molto spesso ha travalicato i confini e i tempi del lavoro di ognuno, per lasciare spazio alla passione e alla voglia di fare sempre le cose nel migliore modo possibile. Grazie davvero! È quindi con vero piacere che voglio rappresentare, seppure sinteticamente, le principali attività che hanno visto protagonista Fondazione ISAL nel corso del 2011. Sono stati momenti di dialogo, ma anche di elaborazione delle strategie più efficaci per sostenere le azioni che il nostro sodalizio persegue ormai da vent’anni. Sulla scorta delle esperienze maturate in questi anni e grazie a collaborazioni sempre più intense, ad aprile è stato possibile attivare il Centro Servizi sul dolore. Un call-center unico e, al tempo stesso, di fondamentale utilità per reperire rapidamente
800.10.12.88 Numero Verde contro il Dolore
le informazioni sui Centri di terapia del dolore e, a seconda dei casi, anche la possibilità di mettersi in contatto con uno specialista in terapia antalgica. Il servizio, nato in forza della sostanziale partecipazione di ICCREA Banca e dedicato ai titolari di CartaBCC, superata la fase iniziale di divulgazione, oggi è in grado di esprimere appieno tutte le sue potenzialità. Sul piano del confronto divulgativo, si è svolto il 28 settembre a Roma il “Forum Internazionale sulla ricerca e la cura del dolore”, inserito nell’ambito delle celebrazioni per il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia e insignito della medaglia di rappresentanza conferita dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nella prestigiosa cornice della Sala delle Conferenze della Camera dei Deputati, Fondazione ISAL, con la collaborazione dell’Osservatorio Nazionale Permanente sulla Sicurezza (ONPS), ha dato vita ad una giornata di riflessione sui temi della formazione e della ricerca sul dolore cronico. In particolare, sugli aspetti legislativi (la Legge 38/2010 che garantisce l’accesso alle cure palliative) hanno portato il loro significativo contributo il Sen. Ignazio Marino e il Dott. Marco Spizzichino, Dirigente del Ministero della Salute. Allo stesso modo, con tutta la valenza delle esperienze umane personali, i ricercatori italiani che lavorano all’estero, hanno arricchito la discussione, mettendo al centro la qualità della loro preparazione e i progetti attorno ai quali sono impegnati. Il significato della necessaria possibilità di sostegno sociale, attraverso la creazione di partnership fra ambiti diversi, è stata chiaramente definita dalla soddisfazione manifestata nell’intervento del Dott. Francesco Carri, Presidente di ICCREA Banca. Con grande partecipazione, il 16 ottobre si è svolta nelle principali piazze italiane la Giornata Nazionale contro dolore. Per Fondazione ISAL e le sezioni Territoriali delle Associazioni “Amici di ISAL” si è trattato di un banco di prova importante, ma anche la presa di coscienza che il “Progetto Cento Città”, inaugurato nel 2009, ha preso il largo. Infatti, a buona ragione, oggi possiamo affermare che il desiderio di creare in Italia un vero e proprio network contro il dolore è giunto alla sua fase matura. L’impegno dei tanti volontari e dei medici che sotto lo slogan “Più mele, meno male” hanno incontrato e dato consigli alla popolazione accorsa sotto i gazebo di Fondazione ISAL, non può che rappresentare il miglior modo per spronarci a continuare
lungo questa strada.Ricordiamo tutti e tutti ringraziamo, avendo ben a mente che, soprattutto in tempi difficili come quelli che stiamo vivendo, la sola buona volontà, per quanto fondamentale, non può bastare per ambire a traguardi sempre più ambiziosi. In questo senso, una giornata così complessa sotto l’aspetto organizzativo, poteva essere realizzata solo grazie a numerosi partner che, insieme a noi, hanno fin da subito creduto in questa iniziativa. Fra tutti, mi piace ricordare la preziosa partecipazione di Melinda, di ICCREA Banca, del Gruppo GVM Care&Research, di St. Jude Medical, di Grünenthal, di Fontanot. Ma l’anno che volge al termine ha portato anche l’attesa novità di una nuova sede per la Fondazione. Spazi più adeguati dove accogliere tutte le nostre iniziative e facilitare il sostegno a tutti i gruppi; sono sicuro, le nostre attività potranno trovare ulteriori occasioni di crescita. Mi si perdonerà se lascio trasparire l’orgoglio di “noi tutti”, ma quando i risultati arrivano non si può che gioire. Pensando anche agli sforzi e, talvolta, alle disillusioni che abbiamo attraversato in questi anni. Forse, deriva proprio da qui la convinta determinazione che in ogni occasione non ci ha mai abbandonato. Quell’incessante inseguire l’idea mai effimera della bellezza, come sentimento che possiamo apprezzare solo quando siamo liberi dal dolore.
In questo riconosco tutta la grandezza di un poeta della nostra terra. Il grande maestro Tonino Guerra che nella sua sconfinata sensibilità ci ha dedicato uno dei suoi pensieri a noi più cari: “Il dolore è una farfalla nera che riacquista i colori con la bontà”.
Da Grünenthal due nuovi farmaci per chi soffre di dolore cronico Grünenthal è un’azienda farmaceutica impegnata nella ricerca clinica e nello sviluppo di prodotti innovativi e sempre più efficaci per il trattamento del dolore. Nata in Germania negli anni cinquanta, è presente oggi in 36 Paesi nel mondo, per un totale di quasi 5.000 collaboratori. L’azienda commercializza i suoi prodotti in oltre 100 paesi. L’azienda è presente in Italia dal 1996 con sede operativa a Milano e conta oltre 400 persone, comprese quelle che lavorano presso lo stabilimento produttivo di Origgio che rappresenta un vero e proprio centro di eccellenza a livello europeo. Oggi Grünenthal è in grado di offrire il portfolio prodotti più completo per il trattamento di ogni tipo di dolore. Ogni anno, Grünenthal investe oltre il 20% del fatturato a livello globale in ricerca. Ricerca, che rappresenta una vera e propria mission.
Il 2011 rappresenta inoltre un anno molto importante per l’azienda. Due nuovi prodotti commercializzati in Italia per il trattamento di due tra le più diffuse forme di dolore.
In Aprile viene presentato sul mercato Instanyl il primo Fentanyl in formulazione spray nasale indicato per il trattamento del Dolore episodico da Cancro (Breakthrough cancer Pain), mentre dallo scorso Ottobre è disponibile la prima vera innovazione per il trattamento del Dolore Cronico, Tapentadolo (Palexia, nome commerciale).
Con il suo innovativo profilo farmacologico, promette di superare gli attuali limiti della terapia del dolore, garantendo una marcata efficacia analgesica, una superiore tollerabilità (in particolare gastrointestinale) rispetto agli oppioidi classici, una maggiore compliance e, quindi, una migliore qualità di vita per i pazienti con dolore cronico. Questi nuovi farmaci sono solo l’ultima dimostrazione dell’impegno di Grünenthal nella lotta al dolore che si concretizza da sempre nella ricerca di soluzioni terapeutiche
l’obiettivo è di garantire una migliore qualità di vita ai pazienti, cambiando in positivo la loro esistenza e quella delle loro famiglie. innovative:
Nato dalla ricerca Grünenthal, Tapentadolo rappresenta la prima vera novità farmacologica degli ultimi 25 anni nel trattamento del dolore cronico.
Grünenthal
Un sorriso che guarda al futuro
Il primo call center per chi soffre di dolore cronico CartaBcc e Fondazione ISAL, insieme per darti un aiuto concreto. Perchè da noi, l’interesse più alto è per la tua salute. Da oggi, per tutti i titolari di CartaBCC è attivo un servizio di call center specialistico sulla cura del dolore. Attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10.00 alle ore 16.00. Grazie al sostegno di un’equipe medica, potrai trovare la soluzione migliore al tuo problema. CartaBcc e Fondazione ISAL. Persone che aiutano Persone.
In America ho incontrato un pesciolino Prof. Gianfranco Bellipanni
Mi sono laureato e dottorato al Dipartimento di Biologia Cellulare e dello Sviluppo dedicato al Prof. Alberto Monroy, dell’Universitá di Palermo. Qui, negli anni ‘60 e ‘70 si è fatta parte della storia della biologia dello sviluppo italiana.
Da quindici anni vivo e lavoro all’estero. Ho un ricordo vivissimo di quell’alba del 30 dicembre 1996, sulla via per l’aeroporto di Palermo, tutto pensavo tranne che non sarei mai più tornato a vivere in Italia, anche se forse qualche sospetto lo dovevo avere, visto che in valigia tenevo con me un solo libro non scientifico: l’Odissea. L’aereo arrivó in orario a Filadelfia. Avevo vinto una borsa del mio Ateneo per trascorrere sei mesi di ricerca all’estero. Avevo scelto l’Universitá della Pennsylvania, che con Princeton, Harvard, Yale e poche altre fa parte della Ivy League, vale a dire il gruppo di universitá piú blasonate degli Stati Uniti, tutte private. Il laboratorio che mi ospitava, primo della eastcost americana, aveva iniziato pochi anni prima a usare come
modello animale per gli studi di biologia dello sviluppo, gli embrioni prodotti da un pesciolino a strisce blu ed argento di circa due centimetri di lunghezza, chiamato Zebrafish. Un pesce ornamentale talmente comune negli acquari di appassionati, che quasi tutti voi lo avrete visto in casa da amici o dal dentista. Dopo cinque anni mi sono trasferito al GSF Forschungszentrum di Monaco di Baviera per poi tornare, dopo due anni e mezzo, una seconda volta a Filadelfia, prima come Research Associate sempre alla University of Pennsylvania e poi come Assistant Professor alla Temple University, dove lavoro tuttora. Qui dirigo un gruppo di ricerca all’interno dello Sbarro Institute fondato dal Prof. Antonio Giordano.
Io e i miei studenti lavoriamo sui meccanismi molecolari comuni allo sviluppo embrionale e ai tumori, oltre che allo sviluppo di un nuovo modello animale (Zebrafish) per lo studio del dolore.
È sicuramente difficile esprimere in breve cosa siano stati per me questi quindici anni, certo non possono essere ridotti a semplice esperienza, direi piuttosto un percorso di vita.
Dovendo risolvere tutto in poche battute direi che non mi piace essere considerato un “cervello in fuga”, sia perché non rispecchia in pieno la traduzione dell’inglese “brain drain”, ma soprattutto perché non mi sono mai sentito in fuga. All’estero ci sono andato per il desiderio della ricerca, per fare nuove conoscenze, per trovare mezzi adeguati, e anche per completare e maturare la pur ottima preparazione che avevo avuto in Italia. Come me hanno fatto e continuano a fare tante migliaia di giovani italiani che non dovrebbero banalmente, e a volte ipocritamente, esser considerati una perdita per la nostra Nazione, bensì una risorsa. Risorsa infinita di conoscenze, preparazione manageriale e professionalità sviluppatasi in anni di lavoro e selezionata in ambienti competitivi e meritocratici purtroppo ancora assenti nel nostro amato paese.
Grünenthal aspira a diventare la società più attenta ai bisogni del paziente nonché rimanere leader nell’innovazione terapeutica. Oggi rappresentiamo l’azienda farmaceutica in grado di offrire il portfolio prodotti più completo per il trattamento del dolore. Questo è un risultato importante, che abbiamo raggiunto solo attraverso una costante vicinanza ai bisogni dei pazienti e del medico, nonché attraverso importanti investimenti nella ricerca farmacologica. Investiamo quasi il 20% del nostro fatturato annuo a livello globale in ricerca, ricerca che rappresenta una vera e propria mission. Vogliamo incrementare il valore investito al fine di garantire, ogni 5 anni, il lancio di un’innovazione. A tal proposito, mi piace ricordare, due dei nostri più recenti progetti: Instanyl, il primo fentanyl in formulazione spray che rappresenta una vera innovazione dal punto di vista tecnologico e una nuova molecola, tapentadolo, che per la sua unicità in termini di caratteristiche farmacologiche, rappresenta la nuova generazione di analgesici centrali, che proprio un settimana fa ha completato positivamente l’iter di registrazione presso AIFA e che prevediamo di lanciare sul mercato entro la fine dell’anno. Sono convinto nell’affermare che abbiamo tutti i requisiti necessari per rafforzare la nostra leadership nella terapia del dolore. Raggiunto questo obiettivo, potremo veramente garantire una maggiore qualità di vita per i nostri pazienti, cambiando in positivo la loro vita e quella delle loro famiglie. Thilo Stadler, Amministratore Delegato Grünenthal Italia.
Un grande aiuto per i pazienti con dolore spinale cronico: la stimolazione midollare Dr. Pierluigi Manchiaro Nonostante i miglioramenti nel campo farmacologico, la cura del dolore cronico non sempre risulta efficace soprattutto quando è correlato a patologie della colonna come la stenosi del canale midollare e le sindromi dolorose resistenti ai trattamenti chirurgici (FBSS). Alcuni pazienti infatti non sono completamente soddisfatti dall’effetto antalgico raggiunto e a volte si scontrano con gli effetti collaterali purtroppo “necessari” che emergono durante trattamenti farmacologici prolungati Il Dott. Pierluigi Manchiaro, 47 anni, è un algologo, cioè un medico che si occupa quotidianamente della diagnosi e della cura del dolore; inoltre in qualità di farmacologo clinico, offre quotidianamente ai pazienti ed ai colleghi del territorio, supporto in tema di terapia medica. Da circa 15 anni ha aggiunto alle conoscenze farmacologiche quelle di tipo chirurgico, soprattutto nel campo della neuro modulazione spinale.
“La neurostimolazione mi ha permesso
di riprendermi la mia vita.”
Elena non riusciva più a lavorare e a viaggiare a causa del suo dolore cronico. Dopo un lungo periodo di terapia farmacologica ha deciso di trattarlo con la neurostimolazione. Questa terapia consiste nell’impianto di un piccolo sistema simile ad un pacemaker cardiaco che blocca i segnali del dolore controllandolo. Da quando si è sottoposta all’impianto Elena è riuscita a diminuire l’assunzione di farmaci e a ritornare alle sue normali attività quotidiane. I sistemi di neurostimolazione sono approvati per ridurre alcuni tipi di dolore cronico rendendoli accettabili per tornare a un normale stile di vita. Il sollievo dal dolore varia da individuo a individuo.
È complicato l’intervento per posizionare uno stimolatore midollare e qual è la sua esperienza? Direi di no, la durata è di circa 30 minuti e si esegue in anestesia locale con una leggera sedazione per garantire il massimo comfort nel paziente. Sono più di 10 anni che mi occupo di stimolazione midollare e la mia esperienza è soprattutto nel trattamento del dolore spinale cronico; attualmente con i sistemi ad alta tecnologia si ottengono ottimi risultati. Cosa si aspetta per il futuro della terapia del dolore in Italia? Vede, non sono io che devo aspettarmi qualche cosa, ma sono i pazienti che sono anni ormai che si aspettano che il diritto a non soffrire non venga più disatteso! C’è ancora
Quel dolore che non ti lascia mai Il 25% della popolazione adulta italiana è affetta da dolore cronico la cui durata media è sette anni. È per tutti un imperativo quello di restituire a quanti soffrono una ragionevole qualità di vita. Cristina Mastronicola Centro Dipartimentale di Terapia Antalgica Ospedale Regina Margherita Castelfranco Emilia - Azienda Usl di Modena
Le statistiche mostrano il terribile impatto negativo del dolore cronico sia in termini economici sia qualitativi sulla vita di milioni di persone affette da dolore cronico. Basti pensare che il 25% della popolazione adulta italiana è affetta da dolore cronico la cui durata media è di sette anni. Il 20% della popolazione sofferente ha perso il lavoro e il 40% è fortemente limitato nella sua vita quotidiana, con problemi nell’alzare pesi, riposare di notte, praticare esercizi. È imperativo pertanto restituire una qualità di vita ragionevole come diritto inalienabile per l’uomo. In tal senso la recente legislatura ci viene in aiuto, inaugurando l’avvio di un processo di maggiore attenzione e sensibilità nei con-
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Dr. Manchiaro, cosa rappresenta per lei la stimolazione midollare? È la possibilità di interagire con veicoli,-messaggi che percorrono le strade che dalla periferia portano in “piazza” il “segnale dolore” e viceversa. In sintesi con la stimolazione midollare posso gestire il sistema semaforico stradale (vie nervose) e valutare come con il “tutor” i percorsi stimolomidollo-cervello.
fronti del problema, con l’obiettivo di elaborare percorsi diagnostico-terapeutici per la soppressione ed il controllo del dolore. Il dolore è un sintomo soggettivo e ogni valutazione non può prescindere dal modo in cui lo si percepisce e lo si affronta. Il dolore coinvolge contemporaneamente la sfera fisica, psichica e affettiva della persona. La sensazione di solitudine e la precarietà della propria esistenza rappresentano altri aspetti importanti di questa profonda metamorfosi. La miglior terapia può dipendere soltanto dal raggiungimento di un equilibrio ottimale fra le diverse componenti psico-fisiche e socio-culturali. La persona che soffre cambia la propria prospettiva di vita e lo sfaldamento della propria identità si accompagna ad ansia, paura e depressione. Per capire le complesse reazioni che vengono evocate dall’esperienza dolorosa, non bastano le nozioni sulla fisiologia e sull’anatomia, perché entrano in gioco fattori personali, sociali e culturali che complicano il tutto. Già nell’epoca romana si riteneva un’arte assai complessa la sedazione del dolore (divinum est sedare dolorem) alla quale si dava una profonda valenza etica, tanto da attribuirla ad intervento divino. Oggi è sempre più necessaria l’integrazione e la condivisione dei percorsi con specialisti in possesso di competenze differenti, al fine di identificare un percorso individuale di gestione e trattamento del dolore.
troppo poca sensibilità nei confronti di chi soffre: è inutile che noi riempiamo gli ospedali di regoli per misurare il dolore se poi non siamo sensibili alla sofferenza del singolo paziente e non utilizziamo i congrui trattamenti antalgici. Non sto parlando di super-tecnologia, ma ad esempio del buon uso degli oppioidi che possono e devono essere impiegati nel territorio e soprattutto in ospedale, al letto del malato! Concludendo, la legge 38 è uno strumento che in mano a validi operatori può davvero segnare una svolta storica per la nostra nazione.
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Opera presso: Ospedale dell’Angelo, Mestre-Venezia, ULSS 12 Veneziana Casa di Cura Città di Rovigo, Rovigo, ULSS 18 Rovigo Casa di Cura Madonna della Salute, Porto Viro, ULSS 19 Adria
Un alleato chiamato pomodoro Prof. Antonio Giordano
Ordinario di anatomia ed istologia patologica presso l’Università di Siena e Direttore dello Sbarro Health Researc Organization di Philadelphia (USA) Sono molteplici le caratteristiche nutrizionali dei pomodori, piante originarie del Centro America e dell’America del Sud. Ricchi di vitamina A,B,C betacarotene, licopene, fibre, potassio, fosforo, calcio, zinco, ferro, selenio, acido citrico e malico, solanina (nelle parti verdi), il pomodoro ha proprietà antiossidanti, anti-radicali liberi, facilita la digestione, disseta, rimineralizza, disintossica ed elimina l’eccesso di proteine. È bene sottolineare che l’ortaggio mantiene le sue caratteristiche soltanto alla presenza di alcune condizioni. Ad esempio, se viene raccolto ancora verde e viene lasciato maturare avrà un contenuto di licopene inferiore rispetto a quello lasciato maturare al sole e raccolto al giusto punto di maturazione. Recenti studi scientifici evidenziano elementi che lasciano ben sperare in merito alle proprietà anti-cancerogene del pomodoro che sembrerebbe aiutare a combattere il tumore della prostata. Anche se questi studi sono ancora in fase sperimentale, pare evidente il potere protettivo del licopene (sostanza antiossidante) sull’incidenza del tumore della prostata e sulla riduzione della replicazione cellulare. Il carcinoma della prostata è uno dei tumori più frequenti. nei paesi industrializzati, e negli uomini sopra i 50 anni, rappresenta la terza causa di morte per cancro dopo i tumori del polmone e del colon-retto. Attualmente si combatte con la terapia ormonale e con la chirurgia che però si rivela efficace solo negli stadi iniziali. Proprio per questo motivo rinnoviamo l’invito alla prevenzione attraverso lo screening. Il dosaggio del PSA e una visita specialistica rettale possono essere fondamentali per una diagnosi precoce: valori più elevati della norma di PSA, e un aumento della grandezza della ghiandola sono tra i sintomi del tumore maligno della prostata. Per una diagnosi più approfondita del carcinoma prostatico, tuttavia, è consigliabile sottoporsi ad un’ecografia prostatica transrettale e a biopsie prostatiche ecoguidate, ma anche a radiografie e scintigrafie che possono determinare la diffusione del tumore e l’eventuale presenza di metastasi. La lunga latenza della patologia rende importante il sottoporsi a regolari controlli.
Una buona domenica. Grazie. A Fabio De Luigi, ai melicoltori del Consorzio Melinda, ai titolari di CartaBCC, agli operatori del Gruppo Villa Maria, ai ricercatori di Grünenthal. Fondazione ISAL ringrazia di cuore tutte le persone che domenica 16 ottobre 2011 hanno reso possibile la Giornata Nazionale contro il dolore “più mele, meno male”, dando significato e valore alla ricerca. A tutti voi, ancora grazie!
Fondazione ISAL, la cultura di vivere senza soffrire.