31 della Parrocchia di
SALGAREDA
ANNO II - Numero 31 - Notiziario della parrocchia di SAN MICHELE ARCANGELO Via Roma, 15 - 31040 Salgareda (TV) - Tel. 0422/747015
Dal 7 al 21 Agosto 2016 Ap 11,19;12,1-6.10 Dal libro dell’Apocalisse di san Giovanni apostolo. Si aprì il tempio di Dio che è nel cielo e apparve nel tempio l’arca della sua alleanza. Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e, sul capo, una corona di dodici stelle. Era incinta, e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna, che stava per partorire, in modo da divorare il bambino appena lo avesse partorito. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e suo figlio fu rapito verso Dio e verso il suo trono. La donna invece fuggì nel deserto, dove Dio le aveva preparato un rifugio. Allora udii una voce potente nel cielo che diceva: «Ora si è compiuta la salvezza, la forza e il regno del nostro Dio e la potenza del suo Cristo».
1Cor 15, 20-26 Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi. Fratelli, Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti. Perché, se per mezzo di un uomo venne la morte, per mezzo di un
uomo verrà anche la risurrezione dei morti. Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Poi sarà la fine, quando egli consegnerà il regno a Dio Padre, dopo avere ridotto al nulla ogni Principato e ogni Potenza e Forza. È necessario infatti che egli regni finché non abbia posto tutti i nemici sotto i suoi piedi. L’ultimo nemico a essere annientato sarà la morte, perché ogni cosa ha posto sotto i suoi piedi. Lc 1, 39-56 Dal Vangelo secondo Luca. In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grem-
bo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto». Allora Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome; di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre». Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.
Ricordiamo che tutti i sabati dalle 17.30 alle 18.20 don Corrado è disponibile in chiesa per le confessioni. La redazione del bollettino LA VOCE chiude per ferie Il prossimo numero sarà in chiesa sabato 27 agosto Articoli nel bollettino parrocchiale LA VOCE Chi ha articoli o avvisi riguardandi la parrocchia da pubblicare in questo bollettino parrocchiale può inviare i testi a Marco Alberti entro la giornata di mercoledì -
[email protected]
IIN N C CH HIIE ES SA A Sabato 6 agosto
ore 18.30 Santa Messa. (Def.to Ferruccio Artico; def.ta Carrer Agnese)
Domenica 7 agosto XIX° del Tempo Ordinario
ore 8.00 Santa Messa.
ore 9.30 Santa Messa a Campobernardo.
ore 11.00 Santa Messa.
Lunedì 8 agosto
ore 18.30 Santa Messa.
Martedì 9 agosto
ore 18.00 Santa Messa a Campobernardo.
Mercoledì 10 agosto ore 8.30 Santa Messa. Giovedì 11 agosto
ore 8.30 Santa Messa.
Venerdì 12 agosto
ore 8.30 Santa Messa.
Sabato 13 agosto
ore 18.30 Santa Messa. (Def.to Momesso Dino)
Domenica 14 agosto XX° del Tempo Ordinario
ore 8.00 Santa Messa. (Def.to Biasini Gianni; def. ta Buffolo Olga)
ore 9.30 Santa Messa a Campobernardo.
ore 11.00 Santa Messa. (Def.to Rorato Graziano)
Lunedì 15 agosto “Assunzione della Beata Vergine”
ore 8.00 Santa Messa.
ore 9.30 Santa Messa a Campobernardo.
ore 18.30 Santa Messa e processione con la statua della Beata Vergine Maria
Martedì 16 agosto ore 18.00 Santa Messa a Campobernardo. Mercoledì 17 agosto ore 8.30 Santa Messa. Giovedì 18 agosto
ore 8.30 Santa Messa.
Venerdì 19 agosto
ore 8.30 Santa Messa a Candolé per i defunti della via.
Sabato 20 agosto
ore 15.30 Matrimonio di Finotto Giancarlo e Donadi Valentina
ore 18.30 Santa Messa. (Def.ti Rossetton Angela e Bergamo Nicolò)
Domenica 21 agosto XXI° del Tempo Ordinario
ore 8.00 Santa Messa. (Def.ti Trevisan Patrizio e Guido)
ore 9.30 Santa Messa a Campobernardo.
ore 11.00 Santa Messa.
Lunedì 22 agosto
ore 18.30 Santa Messa.
Martedì 23 agosto ore 18.00 Santa Messa a Campobernardo. Mercoledì 24 agosto ore 8.30 Santa Messa. Giovedì 25 agosto
ore 8.30 Santa Messa.
Venerdì 26 agosto
ore 8.30 Santa Messa.
Sabato 27 agosto
ore 18.30 Santa Messa.
Domenica 28 agosto XXII° del Tempo Ordinario
ore 8.00 Santa Messa.
ore 9.30 Santa Messa a Campobernardo.
ore 11.00 Santa Messa.
Questo bollettino le potete scaricare nel sito della parrocchia www.parrocchiadisalgareda.it oppure scaricando l’applicazione iclesia: è la social app che ti permette di rimanere sempre aggiornato su tutto ciò che accade nella tua chiesa. Puoi leggere la bacheca delle notizie, essere coinvolto nel sagrato e partecipare a gruppi di discussione. Registrati e inizia a seguire.
Alla casa del padre Per la bontà che illuminò la sua esistenza per il grato ricordo che lasciò in quanti lo conobbero per l’affetto che nutrì verso la sua famiglia dona a lui, o Signore, la pace eterna. Ernesto Furlan di anni 58
A tutta la comunità di Salgareda: giungano gli auguri di buone vacanze da parte di tutti gli operatori parrocchiali LOTTERIA FESTA FINALE GR.EST. 2016 LOTTERIA FESTA FINALE LOTTERIA FESTA FINALE GR.EST. GR.EST. 2016 2016 Elenco premi non ritirati: LOTTERIA FESTA FINALE GR.EST. 2016 Elenco premi non ritirati: Elenco premi non ritirati: 1 Cesta Macelleria Giannino Elenco premiAlimentare non ritirati: 1 Cesta Alimentare Macelleria Giannino 41 Cesta Set 19Alimentare Piatti Tognana Macelleria Giannino Macelleria Giannino Set 19Alimentare Piatti Tognana 41 Cesta
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Numero
ANNIVERSARI DI MATRIMONIO In occasione della festa del nostro Patrono San Michele Arcangelo si invitano le coppie che festeggiano l’an-
niversario di matrimonio: 5, 10, 15, 25, 50… anni a ringraziare
insieme il Signore e a rinnovare le promesse matrimoniali nella Santa Messa di domenica 25 settembre delle ore 11.00. Seguirà, per chi volesse continuare la festa insieme, il pranzo comunitario nel Polivalente di Salgareda.
Per la presenza in Chiesa e al pranzo si prega di avvisare don Corrado o lasciare il nome in sacrestia oppure contattare Giulio 339 400 6193 Marina 340 340 0559
Il Papa ai giovani: aiutate a vincere le chiusure, l’odio e il terrore «Abbiate il coraggio di insegnarci che è più facile costruire ponti che innalzare muri!». Alla periferia di Cracovia nell’incontro con oltre un milione di giovani di tutto il mondo, Papa Francesco si appella alle energie dei giovani per aiutare gli adulti a vincere l’odio e il terrore. «Noi oggi abbiamo bisogno di voi, per insegnarci a convivere nella diversità, nel dialogo, nel condividere la multiculturalità non come una minaccia ma come un’opportunità». E li ha invitati alla fine a darsi la mano per fare ponti umani, perché possano imparare a farlo anche «i grandi di questo mondo!…». Perché questo «sia un seme di tanti altri, sia un’impronta» ha detto con forza il Papa riscuotendo il consenso della vivace marea colorata di ragazzi convenuti a questo grande raduno. Un appello e un messaggio diretto che sempre più i tempi richiedono stringente affidato soprattutto a coloro che da sempre sono i privilegiati interlocutori di Papa Francesco. E come già all’inizio di queste Giornate mondiali della gioventù, e come sempre ripete, Francesco ha consegnato il mandato dell’accoglienza, del dialogo, dell’apertura: «Noi adesso non ci metteremo a gridare contro qualcuno, non vogliamo distruggere. Noi non vogliamo vincere l’odio con più odio, vincere il terrore con più terrore». Non è questa la via da percorrere. Francesco chiede di non soggiacere alle logiche del mondo. «La vita di oggi ci dice che è molto
facile fissare l’attenzione su quello che ci divide, su quello che ci separa. Vorrebbero farci credere che chiuderci è il miglior modo di proteggerci da ciò che ci fa male. Vorrebbero farci credere che chiuderci è il miglior modo di proteggerci da ciò che ci fa male». All’inizio Francesco ha attraversato la Porta Santa insieme a cinque giovani. Poi ha ascoltato le testimonianze e le domande di tre ragazzi. Toccare la realtà e a coinvolgersi per costruire E mentre la cronaca ha riferito la notizia di un’altro bombardamento in Siria, il Papa ha citato proprio la testimonianza di Rand, il giovane siriano di Aleppo. E parlando al plurale ha detto: «Veniamo da diverse parti del mondo, da continenti, paesi, lingue, culture, popoli differenti. Siamo “figli” di nazioni che forse stanno discutendo per vari conflitti - ha detto il Papa - o sono in guerra. Altri veniamo da paesi che possono essere in pace, che non hanno conflitti bellici, dove molte delle cose dolorose che succedono nel mondo fanno solo parte delle notizie e della stampa. Ma siamo consapevoli di una realtà: per noi, oggi e qui, provenienti da diverse parti del mondo, il dolore, la guerra che vivono tanti giovani, non sono più una cosa anonima, non sono più una notizia della stampa, hanno un nome, un volto, una storia, una vicinanza. Oggi la guerra in Siria - ha aggiunto - è il dolore e la sofferenza di tante persone,
di tanti giovani come il coraggioso Rand, che sta qui in mezzo a noi e ci chiede di pregare per il suo amato paese». Francesco ha osservato che ci sono situazioni che ci appaiono lontane fino a quando, in qualche modo, le tocchiamo. Ci sono realtà che «non comprendiamo perché le vediamo solo attraverso uno schermo, del cellulare o del computer. Ma quando prendiamo contatto con la vita, con quelle vite concrete non più mediatizzate dagli schermi, allora ci succede qualcosa di forte, sentiamo l’invito a coinvolgerci». Basta città dimenticate – ha ripetuto papa Francesco – facendo suo l’invito del giovane siriano. «Mai più deve succedere che dei fratelli siano circondati da morte e da uccisioni sentendo che nessuno li aiuterà». E ha chiesto di pregare condividendo la sofferenza «di tante vittime della guerra, affinché una volta per tutte possiamo capire che niente giustifica il sangue di un fratello, che niente è più prezioso della persona che abbiamo accanto». No alla paura e ai giovani-divano La paura – ha spiegato Bergoglio – porta alla chiusura. E quando la paura si rintana nella chiusura, «va sempre in compagnia di sua “sorella gemella”, la paralisi; sentirci paralizzati. Sentire che in questo mondo, nelle nostre città, nelle nostre comunità, non c’è più spazio per crescere, per sognare, per creare, per guardare orizzonti, in definitiva per vivere, è uno dei mali peggiori che ci possono capitare nella vita». Ma nella vita c’è un’al-
tra paralisi, che Francesco definisce “ancora più pericolosa”. È quella che nasce «quando si confonde la felicità con un divano» che «ci aiuti a stare comodi, tranquilli, ben sicuri». Un divano, che garantisce «ore di tranquillità per trasferirci nel mondo dei videogiochi» e passare tanto tempo «di fronte al computer».
Pro oratorio
PRO Scuola Infanzia Parrocchiale
Dal pranzo comunitario svoltosi nel Polivalente e ben gestito dalla Pro Loco di salgareda , del 19 giugno 2016, per l’inaugurazione del nuovo Oratorio, sono rimasti 1.900,00 € ricavati dalle donazioni e quote del pranzo. Grazie a tutti per la partecipazione.
Un divano «contro ogni tipo di dolore e timore». Il «divano-felicità» che è «probabilmente la paralisi silenziosa che ci può rovinare di più». Perchè dice Francesco –intontisce e addormenta, «mentre altri – forse i più vivi, ma non i più buoni – decidono il futuro per noi». Commenta Franceco,che per molti è sicuramente «più facile e vantaggioso avere dei giovani imbambolati e intontiti che confondono la felicità con un divano». Ma «la verità è un’altra: non siamo venuti al mondo per vegetare». Il tempo che oggi stiamo vivendo non ha bisogno di giovani-divano, młodzi kanapowi (ripete in polacco muóyicanapóvi), ma di giovani con le scarpe… La storia oggi ci chiede di difendere la nostra dignità e non lasciare che siano altri a decidere il nostro futuro». «Il Signore, come a Pentecoste – conclude Francesco – vuole realizzare uno dei più grandi miracoli che possiamo sperimentare: far sì che le tue mani, le mie mani, le nostre mani si trasformino in segni di riconciliazione, di comunione, di creazione. Egli vuole le tue mani per continuare a costruire il mondo di oggi. Vuole costruirlo con te».
Dalla pesca di Beneficenza organizzata dai genitori dei bambini con la collaborazione della Pro Loco di Salgareda, durante la Sagra paesana, sono stati ricavati 2.700 € a favore dell’asilo. Grazie a tutti i genitori che si sono adoperati per la buona riuscita.