Dal 25 al 31 gennaio 2014
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da BRESCIA OGGI dal GIORNALE DI BRESCIA da L’ARENA da L’ADIGE dal TRENTINO dalla GAZZETTA DI MANTOVA dal CORRIERE DELLA SERA
da BRESCIA OGGI venerdì 31 gennaio 2014 – CRONACA – Pagina 8 LO STUDIO. Alessio Merigo (Confesercenti) ha svelato i numeri e lanciato l´ennesimo allarme, «Commercio, si apre Ma in troppi mollano» Magda Biglia La provincia di Brescia in alcuni ambiti sta peggio della Lombardia e decisamente peggio della media nazionale. Crescono soltanto le vendite via internet In provincia di Brescia nei primi dieci mesi del 2013 hanno chiuso 23 ristoranti, 28 bar e 60 negozi al mese. Il dato desolante è mitigato dalle nuove aperture, dentro le quali si può auspicare ci siano alcuni trasferimenti, ma la differenza tra nuove iscrizioni e cessazioni diventa comunque sempre più negativa nei settori del turismo e del commercio. A fornire ieri i numeri, lanciando l´ennesimo allarme, il direttore generale di Confesercenti Lombardia Orientale, Alessio Merigo, accompagnato dal suo vice Stefano Boni. Merigo ha mostrato pessimismo anche sull´ultima parte dell´anno, non ancora codificata, e sull´inizio del 2014. «Non vediamo segnali di cambiamento almeno per il primo semestre; se ci sarà ripresa, i due settori saranno gli ultimi a risollevare la testa» ha dichiarato. Si salvano solo i saldi «che, però- dice-, arrivano dopo vendite natalizie disastrose, riguardano la sola moda e significano lavorare con margini assai ridotti». IL BRESCIANO, in alcuni ambiti, sta peggio della Lombardia e sta decisamente peggio della media italiana. A crescere
sono solamente le vendite via web, «il che per i dettaglianti è un´altra perdita, a meno che non siano loro, ma sono pochissimi, a mettersi online con i prodotti» è il commento. Nel commercio a pagare sono soprattutto i non alimentari, «anche perché gli alimentari sono già stati falcidiati» continua a commentare il direttore, cercando una speranza nella situazione del capoluogo dove hanno cominciato 17 alimentari contro i 10 che hanno smesso. Da gennaio si sono spente 154 vetrine di abbigliamento, scarpe e accessori, con un calo del 3.5 per cento sul 2012 che diventa del 6 per cento se si considerano i soli prodotti di pelletteria: a fronte di 83 vetrine che si sono illuminate per la prima volta, lo scarto è di 71 unità. Il bilancio in rosso per le imprese commerciali in genere è di meno 211. Il turismo ha un saldo negativo complessivo di 78 unità. LE CAUSE SONO sempre le stesse, secondo Merigo: il calo e la maggiore selettività dei consumi, la tassazione, le bollette e gli affitti che lievitano; ma si va anche facendo sempre più aspra, con la coperta stretta, la competitività, in particolare con la grande distribuzione, ora che è per di più scaduta la moratoria regionale per le nuove aperture. «Mors tua, vita mea» o, per dirla all´inglese che è più «in», impera la logica del category killer, e più deboli soggiacciono. Confesercenti ha raccolto centinaia di firme sulla petizione per la Tares e la trattativa col Comune è iniziata. La proposta è per un´imposta non legata unicamente allo spazio e alla tipologia, ma alla reale produzione di rifiuti, unita a una revisione dei costi a carico dell´ente nella raccolta. Altra richiesta a livello comunale, compatibilmente con le risorse, è un impegno per attirare turisti. «Ben venga lo sforzo del vice sindaco Laura Castelletti per un rilancio dei musei. Il problema del centro storico cittadino non è solo di business, per lui, ma coinvolge temi come la vivibilità, la tenuta del connettivo sociale». venerdì 31 gennaio 2014 – PROVINCIA – Pagina 29 AMBIENTE E TERRITORIO. Spiragli positivi dall´audizione di ieri a Milano in Commissione Tav sul Garda, punto di svolta «Rivedere progetti e tracciato» Il Consiglio regionale ha deciso di ascoltare le richieste dei sindaci e degli agricoltori delle colline moreniche «Una cabina di regia studierà modifiche e alternative» «Rivedere il tracciato dell´alta velocità nella zona del Garda, per evitare che l´infrastruttura rischi di ripercuotersi negativamente su un territorio pregiato dal punto di vista ambientale, turistico e agricolo». Questa la richiesta arrivata dagli amministratori dei Comuni di Desenzano, Calcinato, Lonato e Pozzolengo nel corso di un´audizione svoltasi ieri a Milano, alla Commissione Territorio del Consiglio regionale lombardo, presieduta da Alessandro Sala. È un punto di svolta importante nella ventennale partita sulla Tav Brescia-Verona. Non sarà la Regione ma il Governo ad avere l´ultima parola sull´infrastruttura da 2,4 milioni di euro, ma di certo una presa di posizione della Regione aggiungerebbe peso specifico alle istanze dei sindaci. LE AUDIZIONI sono state richieste dai consiglieri regionali della Lega (Fabio Rolfi, Donatella Martinazzoli e Roberto Anelli) a «tutela di zona agricole a tradizionale vocazione vitivinicola». Il sindaco di Desenzano Rosa Leso, presente ieri a Milano con l´assessore Maurizio Tira, ha ribadito la richiesta di un radicale ripensamento del progetto: «l´opera attraversa un territorio delicato e sensibile e proprio per questo il progetto, che ormai ha 25 anni, deve essere rivisto. Nei colli morenici non possono essere aperti i cantieri, e non vanno ripetute poi esperienze come quelle della Val di Susa perché nella zona del Garda avrebbero devastanti riflessi sul sistema economico e turistico». Per il vicesindaco di Calcinato Alberto Bertagna il no del suo Comune è fermo: «Noi - ha detto - siamo già interessati al passaggio di una ferrovia storica, di un´autostrada e abbiamo una discarica: il nostro territorio ha già dato». Monica Zilioli, vicesindaco di Lonato, ha evidenziato l´importanza di coinvolgere i Comuni nel progetto: «I cantieri incideranno pesantemente sul territorio, dunque i Comuni devono essere partecipi alla ricerca di interventi correttivi». Ferma anche l´opposizione di Pozzolengo, il cui vicesindaco Riccardo Saetti ha sottolineato i «danni per tutte le aziende agricole, con pesanti ripercussioni sulle attività zootecniche e sui vigneti, in particolare sulla produzione del Lugana». Anche il Consorzio del Lugana. con Confagricoltura, Coldiretti, Copagri e Cia, insieme al comitato promotore del Parco delle colline moreniche e a Legambiente (che ripropone in alternativa il raddoppio della ferrovia storica invece di un nuovo tracciato) hanno tutti evidenziato i rischi che potrebbero correre le produzioni vitivinicole, l´ambiente e il turismo se il tracciato non dovesse essere modificato.
DA ALTRI consiglieri di maggioranza, come lo stesso Sala e Mauro Parolini, c´è un sostanziale accoglimento: favorevoli alla Tav, ma non a un impatto come quello previsto per il basso Garda dall´attuale progetto. E ora si apre la partita delle modifiche. Partita difficile, ma almeno ora è aperta. «Si aprirà - ha dichiarato Sala - un Tavolo permanente con i soggetti interessati, che attualizzi il progetto e provveda alle modifiche necessarie». lunedì 27 gennaio 2014 – PROVINCIA – Pagina 17 IL BENACO SOTTO I PIEDI. I club agonistici di Gargnano e di Limone hanno unito le forze per allestire un evento dai contorni estremi che punta a raggiungere i 500 iscritti Corse in montagna, un esordio gardesano Luciano Scarpetta La «Bassa Via» diventa scenario di una maratona spettacolare che oltre a promuovere lo sport funzionerà da vetrina turistica Si chiama «Bassa Via del Garda», ed è uno splendido percorso escursionistico che si sviluppa lungo la costa bresciana da Salò a Limone. Realizzato una quindicina d´anni fa dal Parco dell´Alto Garda in collaborazione con l´Azienda regionale delle Foreste (oggi Ersaf), sta per diventare protagonista di un grande rilancio di primavera: il prossimo 5 aprile farà da sfondo alla prima edizione di una impegnativa corsa in montagna già battezzata «Bvg Trail». Osservando l´altimetria della gara, circa 4.300 metri di dislivello su un tracciato lungo 73 chilometri da percorrere tutti d´un fiato, di «basso» resta ben poco...«ma in questa manifestazione l´aspetto agonistico non sarà predominante assicura il presidente del comitato organizzatore Franco Ghitti -. Nelle nostre intenzioni questa competizione deve diventare un biglietto da visita per tutto il comprensorio gardesano, presentando al grande pubblico scorci paesaggistici in larga parte sconosciuti». I partecipanti passeranno in effetti nell´arco di pochi chilometri dai faggi e dalle betulle alle palme e alle agavi delle sponde del lago, percorrendo sentieri contornati da cipressi o mulattiere nascoste tra rocce, forre e strapiombi. Come accade spesso, l´idea della corsa è nata per caso. «È stata lanciata da un appassionato di questo sport della sponda veronese - aggiunge Ghitti -. Conosceva già da anni alcuni tratti della Bassa Via del Garda e ci invidiava il percorso che, essendo sempre soleggiato, ben si presta a essere affrontato anche nei freddi mesi invernali». Detto, fatto. Dall´apertura delle iscrizioni, il 22 gennaio, sono già alcune decine gli atleti che hanno deciso di essere al nastro di partenza: l´appuntamento è alle 8.30 sul lungolago di Salò, davanti al municipio. Le previsioni? «Contiamo di raggiungere i 500 partecipanti, anche grazie alla versione “light” della gara, la Marathon, 43 chilometri e 3.300 metri di dislivello con partenza dalla piazza di Bogliaco alle 14». Per tutti l´arrivo è previsto sul lungolago di Limone, e «i primi - azzarda Ghitti - arriveranno intorno alle 16, mentre per la maggioranza dei concorrenti la fine arriverà quasi a notte fonda (c´è tempo fino all´una)». L´aspetto agonistico sarà curato dal personale del «Trail running Brescia», uno dei gruppi organizzatori con il Gs Montegargnano, La Variante, sempre di Gargnano, e l´Asd Limonese. Mancherà invece, e con un pizzico di rammarico tra gli ideatori dell´evento, il Cai di Salò: «Siamo dispiaciuti per la loro assenza - continua Franco Ghitti -. I nostri inviti alla collaborazione sono inspiegabilmente caduti del vuoto». Sarà comunque una manifestazione unica per diversi aspetti. Per esempio perchè si snoderà su un percorso estremamente vario che porterà al limite la fatica dei partecipanti: il tracciato abbina in effetti tratti collinari quasi piacevoli ad altri estremamente impegnativi come il famigerato «Senter del Luf» (sulle falde di Cima Comer, nel territorio comunale gargnanese). domenica 26 gennaio 2014 – PROVINCIA – Pagina 31 TURISMO E TERRITORIO. In vista una mappatura delle strutture «fisse» nei campeggi gardesani: sarà tolleranza zero, Comuni in campo per tutelare le aziende Stop ai finti bungalow, giro di vite sui camping La Soprintendenza apre la caccia alle strutture abusive I sindaci cercano una mediazione per non «demolire» un settore che sulla Riviera conta 50 strutture ricettive Salvare l´attività dei campeggi gardesani, sanando gli abusi ma senza sbaraccare tutto dall´oggi al domani. L´obiettivo è che non finisca anche qui come sul lago d´Iseo, dove sono partite ordinanze di rimozione per le strutture
fisse dei camping (casette, verande eccetera) con ricorsi al Tar, marce di protesta e lo spettro delle demolizioni. Sul Garda si sono mossi per tempo, per evitare traumi a un settore, quello dei campeggi, che sulla riviera bresciana conta ben 50 strutture (in gran parte in Valtenesi), offre 31.855 posti letto e costituisce la spina dorsale del turismo extra-alberghiero, comparto che vale ben 2 milioni e 846mila pernottamenti l´anno. SPIRAGLI di dialogo sono venuti dall´incontro, a Brescia in Soprintendenza, col sindaco di Moniga, Lorella Lavo, e Franceschino Risatti, sindaco di Limone e presidente del Consorzio turistico «Lago di Garda Lombardia». I due amministratori locali, incaricati di rappresentare i Comuni e gli operatori economici, hanno chiesto alla Soprintendenza di aprire un dialogo sulla questione «abusivismo nei campeggi», concordando sulla necessità, ravvisata dall´ente del Ministero dei Beni culturali, di mettere ordine a un sistema ricettivo che è cresciuto talora senza le necessarie attenzioni, ma che comunque riveste grande importanza per l´economia locale. La Soprintendenza aveva infatti chiesto ai Comuni una verifica puntuale delle strutture presenti nei campeggi, per accertare la rispondenza alla normativa vigente. In particolare sugli interventi che hanno determinato nel tempo modifiche dei fronti lacuali e su strutture permanenti. TUTTO GIUSTO, giustissimo. Qualcuno si stupisce che, dopo la spaventosa cementificazione che ha deturpato il Garda (l´ultimo caso a far discutere è quello delle «Dimore» di Maguzzano), ora si prendano di mira le verande dei campeggi. Ma lo stesso Risatti osserva: «Molte situazioni non erano più accettabili, come le vere e proprie seconde case camuffate da bungalow. Gli imprenditori del turismo devono rispettare le regole: chi ha compiuto irregolarità, farà bene a rimediare». Ma la paura del giro di vite improvviso aveva creato sconcerto tra le imprese del settore. In realtà il confronto instaurato con la Soprintendenza ha permesso di pianificare un percorso comune di verifica e correzione delle eventuali situazioni irregolari. Come dire: è finito il tempo degli abusi, che non saranno più tollerati. Ma non arriveranno i bulldozer da un giorno all´altro: si troveranno soluzioni caso per caso. domenica 26 gennaio 2014 – PROVINCIA – Pagina 31 Olio Dop del Garda: i due terzi per l´export Nessuno è profeta in patria. Non lo è nemmeno l´olio extravergine del Garda, che grazie alla sua qualità riconosciuta a livello mondiale, per i due terzi viene esportato all´estero, mentre il mercato italiano è invaso da olii extracomunitari, senza etichettatura d´origine. Di questo e d´altro si parlato ieri a Puegnago, dove l´Associazione lombarda dei produttori olivicoli (Aipol) ha trovato una nuova casa, quella Villa Galnica già sede del Consorzio Valtenesi e che, come ha ricordato proprio ieri mattina il sindaco Adelio Zeni, «fa di Puegnago l´epicentro enogastronomico del Garda». LE PRODUZIONI locali giocano per vincere la gara qualità, non della quantità. A parlare sono i numeri, confermati dalle istituzioni che hanno partecipato alla giornata inaugurale: l´assessore regionale Gianni Fava, il presidente di Coldiretti Ettore Prandini, il tecnico Silvano Zanelli, presidente di Aipol. L´olivicoltura lombarda si sviluppa attorno ai laghi, dove si contano circa 2500 ettari e oltre 650mila olivi, con il Garda a fare da capofila con la monocultivar Casaliva, una delle «varietà più apprezzate, anche fuori dall´Italia. «Le produzioni gardesane - ha spiegato Fava - risentono di quel paradosso lombardo in cui la produzione è già inferiore ai consumi, e oltre metà del prodotto viene esportato all´estero. I numeri ci dicono che in Lombardia siproducono circa 850mila litri di olio e ne esportano fuori dall´Italia oltre i due terzi». L´olio gardesano piace quando è Dop, con le due denominazioni regionali (il «Garda Dop» e il «Laghi lombardi») che insieme valgono un fatturato di 8 milioni di euro, con quasi 738mila litri venduti ogni anno. Il 2013 poi, con il raccolto bresciano (che da solo vale l´87% della produzione lombarda) ha fatto registrare un +20%, amplificato sulle sponde gardesane, tra il +35% della Lombardia e il +40 del Veneto. La vera sfida l´annuncia però Prandini: «L´Europa si interessa poco di difesa delle produzioni locali di pregio, mentre noi soffriamo la falsificazione dei prodotti, soprattutto l´olio. Quello che vogliamo? L´obbligo di origine, su ogni etichetta». A.GAT. Torna all’elenco dei quotidiani
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da L’ARENA giovedì 30 gennaio 2014 – PROVINCIA – Pagina 32 ACCORDO. Dopo il «sì» di Regione Lombardia e Provincia di Trento La Comunità del Garda gestirà i problemi del lago È l'ente coordinatore per gestire questioni interregionali come i livelli e la tutela dell'ambiente La Comunità del Garda è l'ente coordinatore per la gestione del Benaco. Lo ha sancito anche la giunta della Regione Lombardia, che ha approvato l'accordo interregionale sull'area gardesana, che coinvolge il Veneto (che ha già deliberato in quest'ambito) e la Provincia autonoma di Trento. La Comunità del Garda quindi è l'ente che farà da collegamento per le iniziative politico amministrative dell'area benacense. L'accordo quadro interregionale specifica che «la Comunità sarà luogo di naturale riferimento e sintesi per l'iniziativa politico-amministrativa delle regioni Veneto e Lombardia e della Provincia Autonoma di Trento, per quanto attiene alle problematiche gardesane e svolgerà la funzione di segreteria per l'attuazione dell'accordo». Soddisfatto il presidente della Comunità del Garda, Giorgio Passionelli, per la conclusione del complesso procedurale: «Dopo la deliberazione della Regione del Veneto fatta in autunno, è arrivata questa ulteriore fondamentale conferma, fortemente sostenuta dal capogruppo consiliare lombardo, Mauro Parolini, a favore di una proposta unica per affrontare i problemi riguardanti il lago di Garda». I settori prioritari e strategici di intervento sono: la tutela dell'ambiente e del paesaggio, la qualità delle acque, la sicurezza idraulica e regolazione dei livelli, la mobilità, le infrastrutture di area, la navigazione pubblica e privata, la sicurezza della navigazione, la tutela e valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico, culturale dell'area gardesana e la predisposizione di un disegno coordinato sulla pianificazione territoriale dell'area del Garda. L.B. SALÒ. Tavola rotonda Il Benaco, bacino idrico o solo area per il turismo? «Il lago di Garda bacino idrico d'irrigazione o comprensorio turistico internazionale?»: è il titolo del convegno in programma sabato alle 9 a Salò nel palazzo comunale. Aprirà la serie degli interventi Giorgio Passionelli presidente della Comunità del Garda e sindaco di Torri parlando degli usi plurimi delle acque e nuovo modello di regolazione dei livelli del lago. Seguiranno le relazioni di Luigi Mille dell' agenzia interregionale per il fiume Po (La gestione dei livelli del lago di Garda), Franceschino Risatti del Consorzio Garda Lombardia (Il Garda: molto più di un contenitore d'acqua), Mario Bocchio e Angelo Agostini di GardaUno (Il nuovo sistema di collettamento e depurazione della sponda bresciana), Andrea Crescini del Gal GardaValsabbia (L'importanza dell'approccio partecipativo nella definizione della strategia di sviluppo del bacino benacense), Angelo Cresco di Depurazioni Bencensi (La salute e l'economia del Garda. Problema nazionale), Bernardo Berardinelli dell' Autorità di bacino Garda e Idro (Il Demanio lacuale). L.B. mercoledì 29 gennaio 2014 – PROVINCIA – Pagina 27 MALCESINE. La base a terra è già completata, si stanno aggiungendo pontoni galleggianti a basso impatto ambientale
Ottanta nuovi posti barca per accogliere le regate Star Katia Ferraro Il nuovo molo sarà di proprietà di Fraglia Vela ma a disposizione anche delle soste dei turisti I lavori costano 800mila euro Il porto della Fraglia Vela, per quest'estate saranno disponibili 80 nuovi posti barca Una nuova infrastruttura in grado di accogliere 80 imbarcazioni di piccole e medie dimensioni (perlopiù a vela) e che si affiancherà a quella già esistente: così il porto di Navene fa il bis, espandendosi a sud della sede della Fraglia Vela Malcesine, che si è trasferita nella frazione da una decina d'anni proprio per necessità di spazio. Già allora l'associazione sportiva aveva iniziato a pensare a quest'opera, importante perché consentirà di avere nuovi attracchi per meglio accogliere le imbarcazioni che arrivano sul lago in occasione di regate e competizioni anche internazionali. Come il Campionato mondiale Star, in programma dal 27 giugno al 7 luglio, che si disputerà per la sesta volta in Italia e per la prima nelle acque di un lago. Nato nel 1923, le precedenti edizioni italiane si sono svolte infatti tutte sul mar Tirreno. «La base a terra è già stata completata due anni fa», spiega il presidente della Fraglia Vela Giovanni Testa, «ora stiamo procedendo con la realizzazione dei pontoni galleggianti che faranno da diga per ormeggiare le barche durante le regate». Un'opera di cui c'è necessità, sottolinea, anche perché gli oltre 200 posti del porto già esistente sono per la maggior parte occupati e non potrebbero accogliere il centinaio di barche attese in estate. La modalità di costruzione, chiarisce il sindaco Michele Benamati, prevede l'utilizzo di moduli in cemento armato vuoti all'interno e galleggianti, fissati al fondale con cavi in grado di consentirne l'innalzamento o l'abbassamento a seconda del livello del lago. Un'opera che, precisa Testa rispondendo alle critiche ricevute in questi anni, avrà uno «scarsissimo impatto ambientale». Critiche mosse perché gran parte del territorio dell'alto lago ricade nel Piano di assetto idrogeologico (Pai) e per questo in passato alcune associazioni ambientaliste avevano recriminato contro il progetto, che dopo qualche battaglia ha ottenuto il via libera dalla Soprintendenza. «Il nuovo molo sarà di proprietà della Fraglia Vela», spiega il sindaco, «ma potrà essere utilizzato anche per le soste temporanee dei turisti. Gli ormeggi nella parte nord sono quasi tutti occupati, la nuova struttura soddisferà questa esigenza avvertita dai nostri albergatori». L'opera ha un costo che si aggira attorno agli 800mila euro, di cui 427mila coperti da un contributo regionale ottenuto dalla Fraglia Vela, che ha pagato a spese proprie l'altra metà dei lavori. Il resto del complesso (porto a nord, rimessaggio, palestra, bar ristorante, parcheggi) appartiene invece a Marina di Navene Srl, società costituita agli inizi degli anni Duemila per far nascere la sede velica. All'inizio era partecipata per l'80 per cento dal Comune e per il 20 dalla Fraglia Vela, ma è di questi ultimi mesi la notizia che il Comune, andando incontro alle richieste dell'associazione, ha acquisito anche le sue quote. «In futuro ci si potrà accordare per eventuali passaggi di proprietà del nuovo molo», continua il sindaco, il presidente Testa assicura: «Se un domani dovesse succedere qualcosa, per statuto è stabilito che anche questa parte spetterà al Comune». Il sodalizio tra Fraglia Vela e Comune è saldo: da un lato la costruzione della base nautica di Navene è stata possibile grazie al supporto del Comune, dall'altro è lo stesso primo cittadino a ricordare quanto l'attività della Fraglia Vela incida sul territorio. Accanto al ruolo sociale e sportivo che l'associazione porta avanti dal 1947, c'è il risvolto turistico, «un indotto che porta nelle nostre strutture ricettive e nei centri storici una clientela dalle discrete capacità economiche». Senza dimenticare la riqualificazione della zona, resa possibile grazie all'insediamento della base nautica, nata su un terrapieno a valle della Gardesana «che si è creato negli anni versando i materiali di scavo di edifici e costruzioni vicino, una specie di discarica a lago di materiali inerti». «Poi la gente ci ha buttato di tutto», ricorda Benamati, «tanto che nella bonifica sono stati trovati frigoriferi, lavatrici e carcasse di macchine». martedì 28 gennaio 2014 – CRONACA – Pagina 8 LUTTO NELLA POLITICA. Scomparso a 66 anni, giovedì alle 15 i funerali Addio Aleardo Merlin, guidò la Provincia Democristiano doroteo, entrò poi in Forza Italia A lungo ai vertici dell'autostrada Brescia-Padova Non ce l'ha fatta, dopo aver lottato come un leone per dieci anni contro il male che l'aveva colpito. E nonostante il quale continuava a portare avanti con dedizione e professionalità i suoi incarichi politico-amministrativi. Si è spento all'età di 66 anni Aleardo Merlin, segretario comunale, già presidente della Provincia, dell'Autostrada Brescia-Padova,
vice dell'Autobrennero e sindaco di Roverchiara, il suo paese natale, nella Bassa, già presidente di Anciveneto. Negli ultimi anni era il rappresentante della Brescia-Padova nel Consiglio di amministrazione di Autobrennero. Lascia la moglie Lorenza e la figlia Daniela. Con Merlin se ne va uno degli amministratori di prima linea nel panorama triveneto, cresciuti nelle file della Democrazia cristiana, ala dorotea. Il suo percorso all'interno delle pubbliche amministrazioni parte però con la sua professione, nel 1972. «All'epoca ero sindaco di San Pietro di Morubio e Aleardo, neolaureato in giurisprudenza, venne a trovarmi per dirmi che gli sarebbe piaciuto fare il segretario comunale», ricorda Carlo Alberto Faustini, per tanti anni amministratore pubblico e poi di Telearena. «Io gli dissi che il sindaco di Cerro, Danilo Andrioli, cercava un valido segretario comunale e così, dopo un'esperienza a Grezzana affiancando un collega esperto, Aleardo cominciò là la sua attività, che poi ricoprì in altri Comuni». Dopo Cerro, Bosco Chiesanuova e Peschiera. La testimonianza di Faustini — che tutti i lunedì si ritrovava sempre al ristorante Cavour con Merlin, Alberto Pavesi, Vittorio Bissaro e altri amministratori — arriva poi al 1989, alle elezioni a Roverchiara. Lo stesso Faustini lancia Merlin come candidato sindaco: «Aleardo prese 673 voti, come il suo avversario, ma in base al numero di preferenze prese dalla maggioranza dei consiglieri con lui, risultò eletto. Amministrò bene e fu confermato per altri due mandati». Si arriva poi al 1999, seconda Repubblica. Da diversi anni la Dc, spazzata via come il Psi dal ciclone Tangentopoli, non c'è più. Merlin ha aderito a Forza Italia, come una parte di ex Dc, e viene candidato alla presidenza della Provincia per l'alleanza Forza Italia, An e Ccd e Movimento Nordest. Vince, al ballottaggio, con il 53% contro Franco Bonfante, al 47%, candidato del centrosinistra. «Dopo Luigi Ferro, perdo un altro mio grande amico», aggiunge Faustini, «con cui mi confidavo e confrontavo. Un politico di razza, con grande capacità decisionale». Durante la sua presidenza della Provincia Merlin aveva come assessore e vicepresidente Antonio Pastorello - attuale presidente del Consiglio provinciale - pure in Forza Italia. «Aleardo era un pragmatico: se era sì era sì, se era no era no. Ma spiegava il perché delle decisioni», dice Pastorello. «Di lui poi mi ha sempre colpito la volontà di lottare, di vivere». Di quel periodo in Provincia, a guida Merlin, Pastorello cita tanti risultati fra cui l'allargamento della strada VeronaLago, le ristrutturazioni dei ponti di Albaredo d'Adige e di quello fra Roverchiara e Bonavigo. Poi si completò la Porcilana e il collegamento con l'autostrada all'altezza di Soave. In quegli anni la Provincia acquistò dalle Ferrovie il palazzo Metropolis, in via delle Franceschine, e cominciò a ristrutturare il Barbarani, ora sede del liceo Messedaglia. Dal 2001 al 2007 Merlin è presidente dell'autostrada Serenissima Brescia-Padova e poi vicepresidente di Autobrennero. Da rappresentante della Brescia-Padova nella A22, svolge una proficua attività di mediazione nel cercare un equilibrio di potere politico-territoriale fra Trento e Bolzano. «L'avevo conosciuto anni fa come consigliere e vicepresidente», dice Walter Pardatscher, amministratore delegato di Autobrennero. «Il dottor Merlin era sempre di buon umore, positivo e propositiva, molto affidabile. È stato per me un piacere rivederlo dopo diversi anni e ho confermato questa mia impressione. Sono veramente dispiaciuto per la sua scomparsa». Merlin è stato presidente anche di Verona Infrastrutture, consorzio per il traforo delle Torricelle, e di Nuova Lessinia, per rilanciare la stazione sciistiche nella montagna veronese. «Sono profondamente scosso e toccato dalla morte di Aleardo Merlin, che la politica veronese ricorderà sempre con grande rispetto», dice il presidente della Provincia Giovanni Miozzi. «Dal 1999 al 2004 ha dato un forte impulso all'efficienza della struttura organizzativa della Provincia, oltre che una convinta accelerata allo sviluppo infrastrutturale. Ha fatto tanto per il nostro territorio, portando avanti idee innovative e lungimiranti». I funerali di Merlin si svolgeranno giovedì, alle 15, nella chiesa di Roverchiara.E.G. Torna all’elenco dei quotidiani
da L’ADIGE Prima sei mesi per capire, poi deciderò sugli ospedali Com'era previsto da qualche tempo, ieri l'assessora provinciale Donata Borgonovo Re ha visitato l'ospedale di Arco, ultima tappa di un tour che l'ha portata in tutti gli ospedali del Trentino. Nonostante le rassicurazioni delle settimane scorse dell'assessora stessa e del direttore del Servizio ospedaliero Fernando Inaeselli, si vocifera da tempo di un ridimensionamento del punto nascite di Arco. Com'è noto, la giunta provinciale ha deliberato che i parti "fisiologici" dovrebbero rimanere di competenza dei punti nascita "periferici"
(quindi anche Arco), mentre quelli a "rischio" andrebbero convogliati a Rovereto o Trento, anche se programmati, come i cesarei. Da qui le polemiche, raccolte firme e le proteste dei cittadini e degli operatori sanitari. L'assessora con delega alla sanità ha cominciato la sua visita nei vari reparti a mezzogiorno, ha pranzato con il suo staff e con i medici in sala mensa e poi alle 14.30 ha parlato con i dipendenti della struttura sanitaria. «Ho organizzato questo "tour" - spiega Borgonovo Re - allo scopo di farmi un'idea di questo mondo così ricco e variegato nella realtà ospedaliera trentina, per comprendere da vicino i punti di forza e i punti di debolezza, ma soprattutto per conoscere operatrici e operatori con i loro punti di vista, e non compiere scelte o azioni calate dall'alto». Parlando ai dipendenti aggiunge: «Voglio capire quali sono le questioni su cui è necessario lavorare e fare dei ragionamenti - spiega - so che avete dei temi a cui tenete, ma vi assicuro che come esistono qui ad Arco delle questioni irrisolte, le ho trovate anche a Cavalese o Tione». Sulle polemiche riguardanti il punto nascita commenta: «Ci sono troppe voci inconsistenti che si sono susseguite in questi ultimi due mesi, voci che non hanno seguito, perché le decisioni non sono state prese - afferma - ho chiesto sei mesi per decidere, per capire bene la situazione generale e la riorganizzazione della rete ospedaliera territoriale; capisco che possa sembrare tanto tempo ma sono necessari per avere una visione d'insieme corretta, anche perché poi ci metto la faccia». L'assessora spiega che «stiamo girando gli ospedali trentini con un team di persone, compreso il direttore Inaeselli, per intraprendere un percorso condiviso sia dall'azienda sanitaria che dalla giunta provinciale». Donata Borgonovo Re quindi si prende il suo tempo per mettere in piedi un piano generale di riorganizzazione, anche se pare che - per ora - il punto nascita, nel suo complesso, non sia oggetto di discussione. La sua visita è poi proseguita incontrando la direzione ospedaliera arcense a metà pomeriggio e infine con una trasferta rivana alla sede della Comunità di valle, dove ha partecipato al Consiglio della salute, cioè l'organismo che raccoglie allo stesso tavolo i vertici della Comunità stessa, i sette sindaci e gli assessori alla sanità. Poi, in serata, l'incontro pubblico al Casinò organizzato dalla coalizione che sostiene Betta. 31/01/14 Torna all’elenco dei quotidiani
dal TRENTINO GIOVEDÌ, 30 GENNAIO 2014 La Comunità del Garda discute dei livelli del lago RIVA Il presidente della Comunità del Garda, Giorgio Passionelli, ha firmato un appello alla presidenza del Consiglio dei Ministri, ai ministeri dell’Interno, dell’Ambiente, degli Affari Regionali e dello Sviluppo Economico, affinché sia indetta, a distanza di oltre 40 anni, la conferenza nazionale sull’acqua. Dal lago di Garda, che rappresenta circa il 40% dell’acqua dolce disponibile nel Paese, viene rimarcato che tale preziosa risorsa necessita di essere sempre più salvaguardata e tutelata proprio per la sua importanza strategica per il prossimo futuro. E proprio sul tema dell'acqua la Comunità ha convocato per sabato prossimo, 1 febbraio, una conferenza per cercar di definire le priorità nell'utilizzo della risorsa acqua nel momento in cui occorre ridefinire i termini della regolamentazione dei livelli, conciliando le esigenze del turismo e dell'agricoltura. Le relazioni introduttive alla discussione sono due: quella del presidente Passionelli su “Usi plurimi delle acque e nuovo modello di regolazione dei livelli del lago di Garda” e quella di Luigi Mille, dell'Aghenzia interregionale per il fiume Po, su “La gestione dei livelli del lago di Garda: l’esperienza Aipo e le prospettive future”.
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dalla GAZZETTA DI MANTOVA GIOVEDÌ, 30 GENNAIO 2014 GOVERNANCE Accordo tra Regioni per la tutela dell’area gardesana
CASTIGLIONE DELLE STIVIERE Anche la giunta regionale lombarda ha approvato l’accordo interregionale che la vede coinvolta, con il Veneto, la provincia autonoma di Trento e la Comunità del Garda, per il raccordo delle iniziative politiche e amministrative per l’area gardesana. Sarà dunque la Comunità del Garda l’ente che farà da collegamento fra le Regioni che gravitano sul Lago di Garda. La Comunità sarà luogo di naturale riferimento e sintesi per l’iniziativa della Regioni. I settori strategici sono: tutela dell’ambiente, qualità delle acque, mobilità, sicurezza della navigazione, tutela del patrimonio storico e artistico.
MERCOLEDÌ, 29 GENNAIO 2014 Riecco l’ipotesi Tav nell’Alto Mantovano CASTIGLIONE Rispunta il tracciato mantovano della Tava. A dirlo è il presidente della Commissione Ambiente della Provincia, Franco Tiana. «La lobby bresciana tenta l'ennesimo blitz per spostare il tracciato del progetto Brescia-Verona – spiega il consigliere provinciale di Sel - Sono indignato del comportamento della regione e della lobby brescia perché per l' ennesima volta scopriamo che si discute della proposta di spostamento del tracciato Tav dal Basso Garda al Mantovano per vie traverse. Ho appreso dai giornali che la V Commissione regionale giovedì ha incontrato l'assessore Del Tenno. Il presidente della commissione in conclusione del dibattito ha fatto la proposta di una iniziativa per promuovere un tavolo di incontro tra amministrazioni, Stato, Regioni ed enti locali per rivedere il tracciato spostandolo a sud delle colline moreniche». Che tradotto vuol dire nei paesi dell’Alto Mantovano. La commissione regionale è convocata per domani alle 14,30. Sono previste le audizioni dei vari soggetti coinvolti. «Ho informato immediatamente il presidente della Provincia Pastacci, l'assessore Dall'Aglio e il funzionario del settore i quali hanno riferito di non mai ricevuto nessuna comunicazione da parte della Regione - continua Tiana - Pastacci mi ha assicurato che interverrà urgentemente per fare in modo che la Provincia di Mantova sia ascoltata e presa nella dovuta considerazione. Già in passato ci siamo trovati in questa situazione e grazie al nostro intervento siamo riusciti a evitare che il blitz dei bresciano andasse in porto.Rivolgo un appello urgente ai consiglieri regionali mantovani ed ai parlamentari mantovani per mettere in atto tutte le iniziative necessarie a evitare una devastazione del nostro territorio».
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dal CORRIERE DELLA SERA Venerdì 31 Gennaio, 2014 - BRESCIA Il Benaco, serbatoio del Belpaese Giorgio Passionelli, presidente della Comunità del Garda, mette i numeri sul tavolo: nei 370 chilometri quadrati del lago di Garda è racchiuso il 40% di tutta l’acqua dolce che abbiamo in Italia. La percentuale impressiona ancora di più a fronte della popolazione che, includendo l’intero bacino e non solo i comuni rivieraschi, è poco più di 400.000 persone, lo 0,6% della popolazione nazionale. Nei sei mesi della stagione turistica sulla stessa area vive un milione di persone, ma il rapporto tra abitanti e quantità di acqua teoricamente disponibile resta assai elevato. Bisogna però parlarne ad alto livello, sia per monitorare la situazione che per avanzare ipotesi operative a tutela di una risorsa così preziosa. Il ritardo è notevole, dato che l’ultima conferenza nazionale sull’acqua risale a 40 anni orsono, spiega Pierlucio Ceresa, segretario dell’ente. E così Passionelli ha sollecitato la Presidenza del Consiglio dei ministri ed alcuni ministeri: Interno, Ambiente, Affari Regionali, Sviluppo economico, fiducioso che la convocazione di una nuova conferenza avvenga già quest’anno. Nel frattempo la stessa Comunità del Garda ha organizzato un convegno sul tema: «Il lago di Garda: bacino idrico d’irrigazione o comprensorio turistico internazionale?». Appuntamento a Salò, domani, alle ore 9 presso la Sala dei Provveditori. Bruno Festa Domenica 26 Gennaio, 2014 - BRESCIA
Garda über alles, scelto da un big dell’arte L’austriaco André Heller: «Per me è fonte di ispirazione da oltre dieci anni» Il miglior sponsor del lago di Garda sono i turisti stranieri. Oggi ancor più di ieri. Tedeschi, austriaci, inglesi, olandesi, tutti affascinati e incuriositi, sorpresi di trovare sul Garda un piccolo Mediterraneo. Un microclima dove crescono limoni, ulivi, vigneti: un grande specchio blu incastonato tra colline e montagne. Un fascino che però la cultura nordamericana non sembra cogliere. Così pare dalla classifica elaborata dall’Huffington Post, il quotidiano online che colloca il lago di Como al primo posto e il Garda nemmeno lo posiziona tra i primi venti. Forse il Benaco paga lo scotto di non aver dato ospitalità a qualche star hollywoodiana. Un «limite» che certo non vale per il mondo mitteleuropeo, abituato a guardare il Garda con gli occhi di Goethe. Con gli occhi di quella cultura di lingua tedesca che continua a scorgere nel lago italiano un fascino particolare e un’energia positiva. Non è un caso, infatti, che un’artista di fama internazionale come André Heller, dal 1989 proprietario del Giardino botanico di Gardone, trascorra quasi tutte le estati nella sua residenza sul lago. Un luogo per lui fonte di ispirazione, di pace, di vacanza. Nella villa Hruska, la residenza veneziana di Gardone dove risiede, Heller ha ospitato politici come l’ex cancelliere Gerhard Schroder o calciatori del calibro di Franz Beckenbauer. Il mondo tedesco considera il Garda un lago europeo, non solo italiano. E certo soffre nel vedere le ferite che il paesaggio deve sopportare per la cementificazione subita nei ruggenti anni Novanta. Eppure, secondo l’artista austriaco, la crescita incontrollata di seconde case non ha minato la bellezza di quei paesaggi che da sempre caratterizzano il lago. Soprattutto l’Alto Garda. Heller è quindi uno dei migliori «ambasciatori» sui quali il Garda può contare. Un’artista eclettico, che vive nella colta Vienna, pronto a spendersi per la candidatura Unesco del lago, come spiega in quest’intervista al Corriere . Una strada che lui condivide, forse la più concreta per salvaguardare e rilanciare questo lago «europeo». Signor Heller, secondo lei esiste ancora un fascino mitteleuropeo del Garda? Oppure l’eccessiva cementificazione ha ridotto il fascino del lago? «Nei decenni scorsi il paesaggio del lago di Garda ha subito molti interventi edilizi che in alcune località hanno assunto forme assurde e insensate, ma il suo magnetismo e la sua energia positiva sono e, grazie a Dio, rimangono invariati regalando ricordi indimenticabili a persone di tutte le età, di qualsiasi grado d’istruzione, provenienti da tutto il mondo». Lei che cosa apprezza di più del Garda? Cosa la spinge a trascorrere spesso l’estate nella sua villa a Gardone? «Quando dal mio studio nella villa veneziana guardo il lago, in questo punto, che è il suo punto più ampio, mi sembra un mare e spesso non si vede la riva opposta. Questo grande e profondo specchio d’acqua è una gioia per i miei occhi e, come ogni storia d’amore, fonte di un’intensa ispirazione da molti decenni». Il Giardino botanico è curato nei minimi dettagli. Che cosa rappresenta per lei: un microcosmo o un luogo di relax? «È una piccola raccolta di tanti paesaggi diversi e per me e per i tanti che ogni anno lo visitano è un luogo di energia e di bellezza sensuale. E se si studia la natura nella smisurata varietà delle sue forme, colori e modelli, è anche una prova dell’esistenza di Dio. Tra gli stranieri sono tedeschi e austriaci quelli che più di altri comprano casa e risiedono sul Garda. Che cosa rappresenta il Garda per un mondo culturale che ha tra le sue basi un poeta come Goethe? «Diciamo che da Limone in poi rappresenta il sud più vicino e una risposta ben riuscita al profondo desiderio di tante persone di lingua tedesca di una cultura caratterizzata da una maggiore leggerezza e lontana dal culto purtroppo così popolare del cattivo stato d’animo. Che cosa pensa dell’idea di una richiesta di candidatura del Garda a patrimonio dell’Unesco? «Farò volentieri tutto quello che posso per contribuire al raggiungimento di questo obiettivo». Matteo Trebeschi Torna all’elenco dei quotidiani
29/01/2014 10:00:00 Incontri Acqua, bene prezioso
di Redazione Appuntamento questo sabato nella Sala dei Provveditori nel Palazzo Comunale di Salò per una giornata di studio intitolata “Il lago di Garda: bacino idrico d’irrigazione o comprensorio turistico internazionale?”.
A partire dalle ore 9.00 si susseguiranno una serie di interventi dedicati alla più importante fonte di acqua dolce d’Europa, che è il lago di Garda. Come è noto gli usi delle acque del Benaco sono diversi e, soprattutto nei casi di eccezionali piene o magre, contrastanti. Una questione che pone diverse domande: Qualci devono essere le priorità? Come deve essere gestita la regolazione? A distanza di circa 50 anni è ancora attuale il vigente modello di gestione? L’uso turistico e quello agricolo possono trovare un equilibrio condiviso? E, soprattutto, l’uso umano sempre più decisivo e strategico per i prossimi decenni, quale attenzione deve avere, in particolare sotto il profilo della qualità delle acque? A queste e ad altre domande, cercherà di dare risposte concrete e attuabili questo convegno, che si avvarrà dell’autorevole competenza di tutti i soggetti (amministratori, gestori e utilizzatori) che si sono occupati e affrontano giornalmente queste importanti problematiche. La giornata è promossa dall’Assessorato all’Ambiente del Comune di Salò con il supporto della Comunità del Garda, col patrocinio di Regione Lombardia, Regione Veneto, Provincia di Brescia, Autorità di bacino laghi Garda e Idro, GAL Garda Valsabbia e il Consorzio Lago di Garda Lombardia. Questo il programma di sabato, 1 febbraio: Ore 09.30 – 13.00 Moderatore: Pierlucio Ceresa, Gegretario generale Comunità del Garda Interventi: - Usi plurimi delle acque e nuovo modello di regolazione dei livelli del lago di Garda con Giorgio Passionelli della Comunità del Garda - La gestione dei livelli del lago di Garda: l’esperienza AIPo e le prospettive future con Luigi Mille dell'Agenzia Interregionale per il fiume Po (AIPo) - Il Garda: molto più di un contenitore d’acqua, con Franceschino Risatti del Consorzio Garda Lombardia - Il nuovo sistema di collettamento e depurazione della sponda bresciana del lago di Garda, con Mario Bocchio e Angelo Agostini di GardaUno ore 11.30 pausa caffè – androne d’onore - L’importanza dell’approccio partecipativo nella definizione della strategia di sviluppo sostenibile del bacino benacense, di Andrea Crescini presidente del GAL GardaValsabbia - La salute e l’economia del Garda. Problema nazionale. con Angelo Cresco della Depurazioni Bencensi s.c.r.l. - Il Demanio Lacuale, esempio di buona politica: un reale federalismo fiscale a cura di Bernardo Berardinelli dell'Autorità di bacino Laghi Garda e Idro - Conclusione sessione antimeridiana con Viviana Beccalossi, assessore Regione Lombardia al Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo, componente Comitato Istituzionale Autorità di bacino del fiume Po ore 13.00 termine lavori mattinata e buffet presso androne d’onore
Per il pomeriggio, dalle 14.30 alle 16.30, è prevista una tavola rotonda fra amministratori, esperti del settore, operatori turistici e dell’economia locale, parlamentari, autorità ed enti di controllo; moderatore Aurelio Nastuzzo, Assessore all’Ecologia e all’Ambiente del Comune di Salò. L’ingresso è ovviamente libero.
Un importante traguardo raggiunto: una governance per il Garda 27/01/2014 in Attualità A Gardone Riviera
Di Luigi Del Pozzo Luigi Del Pozzo Anche la Giunta della Regione Lombardia, nella sua seduta di venerdì scorso, 24 gennaio, ha approvato l’accordo interregionale che la vede coinvolta con il Veneto, la Provincia autonoma di Trento e la Comunità del Garda, per il raccordo delle iniziative politiche e amministrative riguardanti l’area gardesana. Sarà dunque la Comunità del Garda l’ente che farà da collegamento fra le Regioni che gravitano sul lago di Garda. Come riportato nell’accordo quadro interregionale, che si allega, “la Comunità sarà luogo di naturale riferimento e sintesi per l’iniziativa politico-amministrativa delle Regioni e della Provincia Autonoma di Trento, per quanto attiene alle problematiche gardesane e svolgerà la segreteria per l’attuazione dell’accordo”. I settori prioritari e strategici di intervento sono: - Tutela dell’ambiente e del paesaggio - Qualità delle acque, sicurezza idraulica e regolazione dei livelli - Mobilità, infrastrutture di area, navigazione pubblica e privata - Sicurezza della navigazione delle acque del lago - Tutela e valorizzazione del patrimonio storico, archeologico, artistico, culturale dell’area gardesana - Predisposizione di un disegno coordinato sulla pianificazione territoriale dell’area del Garda
Viva soddisfazione per l’importante riconoscimento del Presidente della Comunità del Garda, Giorgio Passionelli che, dopo la deliberazione Veneta dello scorso ottobre 2013, assiste a questa ulteriore fondamentale conferma, fortemente sostenuta dal capogruppo consiliare lombardo, Mauro Parolini, a favore di una proposta unica per affrontare i problemi riguardanti il lago di Garda.
ATTUALITÀ - ultima ora, ultime notizie, attualità a Brescia e provincia » Conferenza nazionale sull'acqua Istanza della Comunità del Garda al Governo affinché sia indetta, a distanza di oltre 40 anni, la conferenza nazionale sull’acqua. In qualità di Presidente della Comunità del Garda, Giorgio Passionelli, rivolge un circostanziato appello alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, al Ministero dell’Interno, al Ministero dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare, al Ministero degli Affari Regionali e Autonomie e al Ministero per lo Sviluppo Economico, affinché sia indetta, a distanza di oltre 40 anni, la conferenza nazionale sull’acqua. Dal lago di Garda, che rappresenta circa il 40% dell’acqua dolce disponibile nel Paese, viene rimarcato che tale preziosa risorsa necessita di essere sempre più salvaguardata e tutelata proprio per la sua importanza strategica per il prossimo futuro. Scrive Passionelli: “Il progetto Europeo Eulakes – European Lakes Under Environmental Stressor (con capofila e le ad partner la Comunità del Garda, sostenuto dal Central Europe - Programma cofinanziato dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale - FESR - www.eulakes.eu) ha delineato con chiarezza gli scenari futuri del lago di Garda alla luce dell’ormai indiscutibile processo di cambiamento climatico che l’intero pianeta sta vivendo. È pertanto assolutamente necessario ed urgente prestare la massima attenzione alle problematiche delle acque interne, sia sotto il profilo qualitativo, sia sotto quello quantitativo e sugli usi plurimi, a volte in contrasto tra di loro”. “Questo Ente – continua Passionelli - da oltre 50 anni è particolarmente attento a tali questioni e ha promosso e coordinato, in collaborazione con gli altri organismi preposti, i principali interventi, anche strutturali, in tema di salvaguardia ecologica, depurazione delle acque, regolazione dei livelli. Pertanto, ritengo non più rinviabile l’organizzazione di una conferenza nazionale sull’acqua, anche al fine di individuare e stigmatizzare i rischi di una incauta gestione dell’intero ciclo idrico con una ripercussione negativa sul territorio e sulle popolazioni residenti”. Qualora il Governo indicesse la conferenza, come vivamente auspicato, il Garda è pronto a far sentire la propria autorevole voce. Data di pubblicazione 29/01/2014