SELEZIONE DELLA RASSEGNA STAMPA GARDESANA
Dal 21 al 27 febbraio 2015 •
da BRESCIA OGGI
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dal GIORNALE DI BRESCIA
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da L’ARENA
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da L’ADIGE
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dal TRENTINO
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dalla GAZZETTA DI MANTOVA
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dal CORRIERE DELLA SERA
da BRESCIA OGGI giovedì 26 febbraio 2015 – PROVINCIA – Pagina 31 LONATO. È arrivato il decreto autorizzativo: la Provincia ha dato il parere positivo di compatibilità ambientale dopo un anno e mezzo di polemiche e controversie La Centrale a biogas strappa il «via libera» Roberto Darra L´impianto produrrà energia dalla fermentazione dei fanghi di depurazione Il Comitato: «Pronti a ricorrere al Tar». Il Comune: «Sempre stati contrari»
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Tanto tuonò che piovve: dopo quattro conferenze di servizi (l´ultima il 26 novembre) ha ottenuto il via libera la centrale a Biogas proposta dalla ditta Valli, in località Campagnoli a Lonato. All´esistente impianto di trattamento fanghi si allaccerà una linea di fermentazione, per produrre metano da trasformare in energia. LA NOTIZIA del decreto autorizzativo è uscita ieri dall´Amministrazione provinciale, dove i tecnici dell´ufficio Ecologia hanno rilasciato il parere positivo di compatibilità ambientale, dopo un procedimento a dir poco sofferto, iniziato nel giugno 2013 e conclusosi in queste ore dopo quattro conferenze, preavvisi di diniego, richieste di integrazione, pareri negativi dal Comune di Lonato e dai Comuni vicini, 9mila firme raccolte da un Comitato anti-Biogas, querele e richieste di danni milionari. Ora ci siamo: la Provincia ha rotto gli indugi, il decreto autorizzativo è timbrato, pur ponendo i «paletti» di verifiche e monitoraggi futuri. I tecnici della Provincia dichiarano a verbale di poter «escludere impatti ambientalmente non compatibili, sia per i Comuni più vicini, sia per quelli distanti. L´iniziativa si inserisce nel contesto delle fonti rinnovabili». Non l´ha presa affatto bene bene il Comitato, che ieri ha diffuso un comunicato di questo tenore: «Le campane suonano a morto per il territorio dei Campagnoli - così si legge -: la Provincia ha emanato il decreto autorizzativo per il biogassificatore della ditta Valli. Si consuma così un duplice delitto, le cui vittime sono il futuro di una terra già calpestata e la speranza che la democrazia e la volontà popolare possano avere ancora valore. Neppure la ferma contrarietà di sei Comuni e le firme di oltre 9mila cittadini hanno impedito l´accoglimento di un progetto vantaggioso soltanto per pochi. In attesa di visionare la documentazione completa, è nostra ferma volontà promuovere un ricorso al Tar». È DELUSO anche il Comune di Lonato, da sempre contrario, che affida a poche parole la sua reazione a botta calda: «Per il momento il Comune di Lonato del Garda non esprime commenti particolari in merito al decreto autorizzativo della Provincia per il biogassificatore in località Campagnoli. Ma l´assessore all´Ecologia Nicola Bianchi si limita a commentare che, preso atto delle scelte della Provincia di Brescia, come Comune che ha più volte ribadito il proprio parere sfavorevole al biogassificatore, valuteremo tutta la documentazione con attenzione, per riflettere e decidere quanto prima come muoverci». mercoledì 25 febbraio 2015 – PROVINCIA – Pagina 20 TREMOSINE. Le incertezze nel borgo dopo la sentenza sui sequestri Campione si mobilita fra dissesto e turismo Si complica l´accesso al finanziamento regionale: mancano 200mila euro per progettare l´intervento E adesso? Un po´ tutti a Campione, non solo il costruttore Coopsette, speravano in un esito diverso del ricorso in Cassazione per il dissequestro delle palazzine già edificate, di alcuni lotti in costruzione e di aree edificabili a sud del paese. Ricorso rigettato: i sigilli restano, e anche le incertezze, in attesa del 4 giugno, giorno in cui ripartirà il processo sui presunti abusi edilizi a carico di venti persone tra ex amministratori comunali di Tremosine, progettisti, funzionari e dirigenti della stessa Coopsette. I residenti e le attività economiche di Campione, intanto, sono costretti al ruolo di spettatori, sperando che qualcosa di positivo accada prima della stagione turistica. Soprattutto sul fronte delle frane. A parte l´inizio dei lavori di sgombero dei detriti della frana dall´alveo del torrente, altre questioni rimangono in sospeso nonostante l´impegno del Comune che, in ogni caso, deve fare i conti con la stabilità della falesia, monitorata da laser e radar giorno e notte. PRIMO FRA TUTTI, il problema dei parcheggi: «Speriamo che sia accolta dalla Procura la richiesta inoltrata dal
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Comune, per utilizzare in deroga come parcheggio l´ex area di sosta dei camper - è una delle preoccupazioni -. Altrimenti si rischia di compromettere non solo la stagione turistica, ma anche la vita quotidiana». Nell´ultimo incontro della commissione di Campione con l´associazione commercianti del paese, il consigliere Valeria Gabrieli ha prospettato l´ipotesi di accedere a un contributo regionale di 1,4 milioni per la messa in sicurezza della falesia; servono però 200mila euro per la progettazione e il Comune non li ha. Nella zona nord, la viabilità (e la conseguente apertura di Univela) potrà essere possibile solo dopo le opere di disgaggio che Coopsette si è resa disponibile a realizzare. «Ma quando avverrà tutto ciò? Il tempo - osserva Renato Bolis, presidente del Vela club locale - sta inesorabilmente passando e secondo me è necessario sostenere l´impegno degli amministratori, manifestando nei vari enti sovracomunali, o direttamente sulla strada Gardesana». L.SCA. domenica 22 febbraio 2015 – SPETTACOLI – Pagina 58 SALÒ. Nella sala dei Provveditori del Comune Musiche e musicisti locali nel convegno dell´Ateneo «Musiche e musicisti sul Garda fra passato e presente» è il titolo del convegno che si terrà oggi alle 16, all´interno della Sala dei Provveditori del comune di Salò, organizzato dall´Ateneo locale, in occasione delle celebrazioni per i 450 anni di fondazione. Enrico Raggi racconterà di Ferdinando Bertoni, l´ultimo maestro della Basilica Marciana alla caduta della Repubblica Veneta. Maurizio Righetti delineerà il profilo novecentesco del soprano Giuseppina Cobelli, cantante originaria di Maderno. Sergio Bertasio parlerà della levatura di Bartolomeo Bortolazzi, mandolinista di Toscolano Maderno, innalzato a risonanza europea e apprezzato dal classicismo musicale viennese. Ugo Ravasio ricostruirà la storia musicale di Salò nel primo secolo di vita dell´Accademia degli Unanimi, il futuro Ateneo. Per ogni intervento previsti ascolti e proiezioni. Al termine delle relazioni, intorno alle ore 18, il compositore Matteo Falloni eseguirà con Luca Lucini la sua recente «Suite Latina» per pianoforte e chitarra. Ingresso libero.SE.ZA. Torna all’elenco dei quotidiani
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Torna all’elenco dei quotidiani da L’ARENA venerdì 27 febbraio 2015 – PROVINCIA – Pagina 29 ALTA VELOCITÀ. Il presidente della Provincia Antonio Pastorello è soddisfatto: le modifiche al tracciato chieste dai Comuni sono state recepite «Tav, il nuovo progetto è condiviso» Luca Fiorin Conte: «La Regione deve dare solo il parere finale» Bassi: «Ritocchi possibili senza rallentare i tempi» Bonfante: «Così si eliminano le tangenziali venete» La Tav nel tratto veronese sembra adesso mettere d'accordo tutti gli amministratori pubblici. E il presidente della Provincia, Antonio Pastorello, non ha dubbi: «Ora il tracciato è condiviso con tutte le amministrazioni comunali». Sta quindi dando molti frutti la politica improntata al dialogo di Rete ferroviaria italiana, che ha inviato sul territorio i tecnici delle aziende che hanno vinto l'appalto per la linea dell'Alta velocità ferroviaria, a confrontarsi con i sindaci sul nuovo tracciato che, almeno per la tratta a est della città, sembra destinato ad arrivare in porto. Quanto al percorso a ovest, quello per intenderci fra Peschiera e Sona, la mediazione della Regione ha aperto la porta a una soluzione accettabile. Nel Veronese, per quanto non manchino forze politiche e soprattutto comitati che ritengono la Tav un «disastro da evitare», le amministrazioni comunali non si oppongono al passaggio della linea dei supertreni, sia perché la ritengono un'opportunità e sia perché ritengono preferibile cercare di trovare un'intesa invece di avviare una battaglia dagli esiti molto incerti. Una bozza d'intesa è stata trovata anche per quanto riguarda il tratto che arriva da Brescia. Tanto che martedì scorso la commissione regionale per la valutazione di impatto ambientale (Via) ha accolto le osservazioni presentate dai sei Comuni interessati dalla linea (Sona, Sommacampagna, Peschiera, Castelnuovo, Verona e Bussolengo) e si è espressa all'unanimità favorevolmente al rilascio del giudizio di compatibilità ambientale, subordinando però il suo via libera al rispetto delle raccomandazioni arrivate dal territorio. «Tutte le osservazioni pervenute», afferma l'assessore regionale all'ambiente Maurizio Conte, «oltre ai contributi offerti dai vari uffici regionali competenti in materia ambientale, sono stati considerati in sede di istruttoria. Il prossimo passaggio sarà in Giunta, dove dovrà essere dato il parere finale al progetto». Affermazioni che sottendono come la commissione abbia fatto propria un'imponente mole di richieste, fra le quali spiccano l'interramento dell'elettrodotto a Sommacampagna, fatto per il quale il vicesindaco Giandomenico Allegri non manca di esprimere la propria soddisfazione, l'adozione di misure a difesa del santuario del Frassino a Peschiera, per chiedere le quali i frati avevano deciso di scendere in piazza, e delle falde acquifere, e la previsione di tutelare l'area vinicola del Lugana. «Vista la tipologia delle osservazioni e e la larga condivisione di cui godono, ritengo che sia possibile ritoccare il progetto senza determinare alcuno stop o significativo rallentamento dei tempi», commenta il consigliere regionale di Bussolengo, Andrea Bassi, della Lega nord. Mentre Franco Bonfante (Pd) si augura che «l'approvazione della Tav porti al defintivo abbandono del progetto del Sistema delle tangenziali venete, visto che il tracciato dei supertreni si sovrappone in parte a quel progetto che esiste sulla carta ma che mai è stato avviato». Se questa è la situazione per la tratta più ad ovest della linea ferroviaria ad alta velocità, per quella ad est il presidente della Provincia Antonio Pastorello sottolinea: «Nelle scorse settimane ci sono stati tre incontri con Iricav 2, la realtà che realizzerà la linea, nei quali sono state condivise le linee per la realizzazione dell'opera. Adesso i tecnici stanno
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preparando gli elaborati per valutare i quali ci ritroveremo prima della metà di maggio, anche se a quel punto si tratterà solo di attuare le ultime limature ed eventualmente di discutere in merito a qualche opera compensativa». Il presidente della Provincia, insomma, conferma che a questo punto il nuovo progetto, che deve essere ripresentato essendo decaduto il precedente, è sostanzialmente deciso e assicura che sono state recepite le richieste dei Comuni. Per prima quella di trasferire a sud il passaggio a San Bonifacio, visto che secondo il progetto originario la Tav avrebbe dovuto passare nel centro abitato provocando l'abbattimento di centinaia di abitazioni. «Per non perdere i finanziamenti devono ottenere l'approvazione del progetto entro giugno», spiega Pastorello, «e, considerato che tutti sono d'accordo, credo proprio che ce la possano fare». mercoledì 25 febbraio 2015 – PROVINCIA – Pagina 32 PESCHIERA. Ritoccate all'insù tutte le tariffe a eccezione degli alberghi a cinque stelle: dal 2016 applicata tutto l'anno. Aumenta la tassa per i turisti Pagheranno anche i camper Katia Ferraro La tariffa è di 80 centesimi per le piazzole di sosta: con gli incassi sarà finanziato anche il percorso museale all'aperto lungo le mura Seguendo la tendenza degli altri Comuni gardesani, anche Peschiera mette mano all'imposta di soggiorno ritoccando al rialzo le tariffe ed estendendone il periodo di applicazione. Quest'anno l'imposta si pagherà da aprile a dicembre (anziché da maggio a ottobre) mentre dal 2016 verrà applicata per tutto l'anno, strada seguita anche da Brenzone. Per quanto riguarda le tariffe, rimane invariata quella per gli hotel 5 stelle (2 euro a pernottamento), crescono per le altre tipologie: da uno a 1,50 euro per i 4 stelle, da 80 centesimi a un euro per i 3 stelle e da 50 a 80 centesimi per gli alberghi di categoria inferiore, oltre che per le strutture del comparto extralberghiero (residence, affittacamere, bed and breakfast, case religiose di ospitalità) e le attività agrituristiche. Aumento anche per chi sceglie i campeggi: da 50 a 80 centesimi per le strutture fino a 3 stelle e da 80 centesimi a un euro negli altri casi. Un'ulteriore novità è data dall'introduzione dell'imposta per le aree camper: 80 centesimi a persona. Invariate le esenzioni, così come il periodo massimo di applicazione di cinque giorni. Le modifiche, fa sapere il sindaco Orietta Gaiulli, verranno approvate domani dalla Giunta, mentre sarà necessario un passaggio anche in Consiglio comunale per la modifica che riguarda le aree camper. «La settimana scorsa abbiamo avuto un incontro con gli operatori del settore», precisa Gaiulli, «la nostra volontà è stata accolta con favore perché si è capito che la contropartita sul piatto è importante e per raggiungere gli obiettivi prefissati è necessario condividere questa strada insieme». In un periodo in cui gli enti locali sono messi a dura prova sia dai mancati trasferimenti statali che dalle maggiori richieste di contribuzione per il cosiddetto Fondo di solidarietà comunale, per i paesi turistici l'imposta di soggiorno diventa una linfa vitale per finanziare interventi di primaria importanza sia per il comparto turistico che per i cittadini. L'incremento dell'imposta, spiega il consigliere con delega a turismo e manifestazioni Filippo Gavazzoni, «permetterà non solo di intensificare e migliorare la qualità degli eventi, ma anche di destagionalizzare il turismo». Per farlo, dice, «inizieremo a mettere in pratica il progetto Peschiera museo a cielo aperto riqualificando la fortezza veneziana del '500 e recuperando i camminamenti sopra le mura. Peschiera diventerà una fortezza acquatica visitabile a piedi lungo il perimento, unico esempio a livello europeo». Un progetto che prenderà il via quest'anno, forse già in estate, con la riqualificazione di Porta Verona e del bastione San Marco. Il consigliere definisce «positive» le trattative in corso con la Cassa depositi e prestiti, a cui assieme alle caserme La Rocca e XXX Maggio è passata la proprietà del tratto di mura compreso tra questi immobili oltre che del
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bastione Cantarane. «Riqualificheremo l'unico stabilimento fisso di pesca dell'anguilla sul lago», aggiunge Gavazzoni, «situato tra il ponte della ferrovia e l'isola del Terraglio. Il percorso museale all'aperto potrà essere svolto a piedi e via acqua con visite guidate in barca». In cantiere c'è poi la realizzazione nel nuovo sito web del Comune: «Sarà pronto entro la primavera e si caratterizzerà come un portale turistico innovativo e di comunicazione per offrire servizi al turista e ai cittadini». Daniela Florio, consigliere con delega al bilancio, fa quattro conti: «Nel 2014 abbiamo incassato circa 600mila euro dall'imposta di soggiorno, quest'anno dovremmo avere almeno 200mila euro in più». Cifra che dal 2016 incrementerà ancora, anche se è difficile stimare di quanto visto che tutto dipenderà dalle presenze turistiche. L'anno scorso l'imposta è servita per la maggior parte a finanziare eventi e manifestazioni, ma anche la manutenzione di parchi, verde e strade e a realizzare marciapiedi. Con quasi due milioni di presenze nel 2014, Peschiera conferma il suo secondo posto per ricettività turistica tra i paesi gardesani, dopo il primato detenuto ormai da anni da Lazise. martedì 24 febbraio 2015 – PROVINCIA – Pagina 33 PREVISIONI. Previsioni ottimistiche da parte del consorzio «Garda Unico» presente alle fiere internazionali di settore. Parchi a tema e piste ciclabili motori della stagione turistica Stefano Joppi L'Expo rappresenta un fattore d'attrazione in più Aumenta la ricerca di appartamenti e campeggi Bene gli alberghi di livello, soffrono quelli a 2 stelle È appena tornato dalla fiera di Monaco e i segnali raccolti fanno ben sperare per l'imminente varo della stagione turistica sul lago di Garda. Paolo Artelio, presidente del Consorzio Garda Unico che riunisce gli operatori turistici di tutto il lago, non nasconde un certo ottimismo anche se, tiene a precisare, non ci sono dati ufficiali su quali ragionare in modo oggettivo. «Le sensazioni raccolte nelle fiere alle quali abbiamo partecipato, sia sotto le insegne del Garda Unico (raggruppa i consorzi Garda Veneto, Garda Lombardia, Garda Trentino) che all'interno dello stand della Regione Veneto, sono di un grande interesse per l'area benacense. Direi che siamo in linea con le previsioni della scorsa stagione e come sempre, nelle fiere, a far la parte da leone sono le richieste di brochure che elencano le piste ciclabili, gli sport acquatici e i parchi tematici». «Il nostro territorio ha un brand di grande richiamo ma non per questo dobbiamo abbassare la guardia. Anzi. Guai a stare fermi. Il turismo è in forte espansione e si fa presto a perdere appeal. Per questo è necessaria una campagna promozionale massiccia e unitaria che raggruppi tutti i Comuni del Garda e dell'intera regione del Garda». «Il più grossolano degli errori sarebbe quello di procedere a compartimenti stagni anziché sviluppare importanti collaborazioni. Fare sistema, unire forze e risorse deve essere il nostro obiettivo. Il turista recepisce il lago come un'unica entità. Ovvio, c'è poi chi conosce le singole realtà come Malcesine o Lazise, Bardolino o Peschiera ma quando si avvicina al nostro stand vuole ottenere informazioni generali legate alle possibilità di svago, sport e cultura. A Monaco abbiamo, ad esempio, avuto diverse richieste per i campeggi e gli appartamenti. Richieste che arrivano da famiglie con bambini che prediligono una certa libertà di movimento», continua Artelio, pronto a partire ai primi di marzo per la fiera di Berlino. In precedenza il Consorzio Garda Unico ha partecipato alle fiere di Utrecht, Stoccarda, Zurigo, Amburgo, oltre alla Bit di Milano. «Il mercato è per lo più quello dell'area tedesca ma stiamo operando, come nel recente passato, per attirare anche vacanzieri d'Oltremanica e dell'Europa dell'Est», conclude il presidente del Consorzio Garda Unico. Indicazioni positive sulla prossima stagione turistica arrivano anche da Federalberghi Garda-Veneto, la più importante associazione di categoria della Riviera degli Olivi e dell' entroterra. Con i suoi quattrocento soci la struttura, fondata nel 1975, è presieduta da Corrado Bertoncelli, albergatore di
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Brenzone. «Al momento siamo in possesso di buone sensazioni sulla stagione che andrà ad aprire i battenti a metà marzo o al più tardi, per alcune zone dell'alto lago, la settimana delle Palme». «Ad essere sinceri», ammette Bertoncelli, «respiriamo l'aria positiva dello scorso anno in questo stesso periodo. Poi si sa, è intervenuto il maltempo a rovinare tutto». «Una variabile che rappresenta il vero spartiacque tra una stagione positiva o negativa. Rispetto a 12 mesi fa contiamo però anche di sfruttare la vicinanza con l'Expo, in modo da aprire a segmenti turistici nuovi. A questo aggiungerei anche i segnali di una ripresa economica che dovrebbe aiutarci ad incrementare le presenze». «La competizione a livello internazionale non manca e in questo caso il web gioca un ruolo molto importante. La popolazione mondiale turistica aumenta del cinque per cento l'anno e la concorrenza cresce di molto», prosegue Bertoncelli. «Basilari diventano le recensioni online. Il turista cerca la qualità al giusto prezzo. Non è un caso se vanno molto bene gli alberghi extralusso, mentre andranno sempre più in sofferenza gli hotel ad una o due stelle». Sulla stessa lunghezza d'onda il vicepresidente degli albergatori di Bardolino, Enrico Padovani. «Da noi più di una struttura ricettiva aprirà qualche giorno prima di Vinitaly, in programma a partire dal 22 marzo. Le prenotazioni cominciano ad arrivare e i segnali sono positivi. Ovvio, il bel tempo è una variabile basilare per una stagione turistica». martedì 24 febbraio 2015 – PROVINCIA – Pagina 27 TURISMO. La Giunta regionale ha approvato la delibera che rende operativa la nuova legge Presto aree di naturisti anche nel Veronese Francesca Lorandi I vertici di un'associazione hanno già contattato alcuni sindaci con la richiesta di creare «riserve» tra il lago di Garda e la Valpolicella Nei giorni scorsi la commissione turismo della Regione prima e la giunta subito dopo, hanno approvato una delibera che rende operativa la legge, licenziata lo scorso anno, per la promozione del turismo naturista nelle province venete. Il provvedimento definisce le modalità di rilascio delle concessioni e l'individuazione delle aree da parte dei Comuni. Come funzionerà? Privati, associazioni e organizzazioni una volta identificato uno spazio possono proporlo all'amministrazione affinché venga destinato al naturismo. O potrà essere lo stesso Comune a indire un bando per dare in gestione una spiaggia. A delle condizioni: che sia delimitata, ben segnalata e accessibile solo a chi lo pratica. A gestirla saranno gli stessi propositori, privati o associazioni, che ne devono garantire il funzionamento. «Ora che dalla Regione sono arrivati delle indicazioni chiare, non ci sono alibi e gli amministratori non potranno più nascondersi dietro a un dito», commenta il veronese Maurizio Manfredi, vicepresidente dell'associazione Tre Venezie naturismo che dopo quasi quattro anni di paziente lavoro ha raggiunto questo importante risultato. Era il giugno del 2011 infatti quando l'associazione – che nel Triveneto conta oltre trecento iscritti - ottenne dal comune di Jesolo l'utilizzo di una parte della spiaggia del Mort, battezzando così ufficialmente la prima spiaggia naturista della regione. Da allora furono numerose le richieste di spazi e strutture da parte di associazioni naturiste e agenzie turistiche di tutto il mondo. E delle loro istanze si era fatto portavoce il consigliere veronese Andrea Bassi, promotore del progetto di legge perché «pur non essendo naturista», spiega, «ritenevo valida questa causa per due motivi: primo per una tutela della libertà delle persone che intendono praticare questo tipo di turismo, secondo per una questione di ordine economico, considerato che questo settore turistico è in continua crescita e vede una forte percentuale di praticanti
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nel nord Europa». Anche su questo punto ha fatto leva nel tempo Manfredi con la sua associazione. «Verona è la terza provincia turistica d'Italia, offrire questa opportunità significa ampliare il bacino di turisti, soprattutto dal Nord Europa dove il naturismo è molto praticato», spiega Manfredi. In Europa questa pratica produce un fatturato stimato in 700 milioni di euro, con circa 600 strutture. Ora inizia la fase di sensibilizzazione con le amministrazioni: «Ci stiamo muovendo con sindaci e assessori al turismo soprattutto del lago e della Valpolicella», spiega Manfredi, «ma ho la sensazione che i primi risultati si otterranno nei comuni adagiati sulle colline veronesi. Sul Garda la chiusura nei confronti di questo tema è ancora notevole». Tuttavia diversi politici sembrano strizzare l'occhio all'associazione Anaa-Sfkk Veneto e alla filosofia che predica: «L'assessore al turismo Marino Finozzi si è fatto portavoce delle nostre istanze», sottolinea Manfredi, «mentre in occasione della festa di carnevale organizzata lo scorso week end abbiamo avuto come ospiti il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia e Luigi Lacquaniti, promotore della legge nazionale sul naturismo». sabato 21 febbraio 2015 – PROVINCIA – Pagina 34 AMBIENTE. La denuncia del presidente degli amici della bicicletta alla luce delle carenze informative e organizzative Il turismo in bici è un business ma in provincia nessuno lo sa Stefano Caniato Nei territori di Trento e Bolzano il fatturato è di 120 milioni di euro all'anno: «Qui non esiste neppure una cartina dei percorsi o un sito web» Il turismo in bicicletta è quel grande affare, 120 milioni di euro l'anno di fatturato nelle vicine province di Trento e Bolzano, che nel Veronese non è sicuramente messo altrettanto a profitto. Se dipendesse soltanto dalla carenza di idee, mezzi e soprattutto dalla solita giustificazione dell'assenza di autonomia legislativa e amministrativa delle province venete, si potrebbe portare pazienza ma è grave che tanto business, dalle nostre parti, è addirittura sottovalutato. «Basti dire che, ad oggi, non è ancora disponibile un sito web ufficiale della provincia dove trovare, in un'unica mappa tutti, ma proprio tutti, i percorsi ciclabili utilizzabili nel territorio veronese, affiancati dalle indicazioni dei luoghi in cui mangiare, dormire, riparare un guasto alla bici, visitare paesaggi e monumenti», osserva il presidente dell'associazione Amici della bicicletta di Verona, Giorgio Migliorini. AMICI DELLA BICICLETTA. Il gruppo conta 1.700 iscritti e si tratta della sezione più numerosa delle 150 italiane. Ma se proprio non si intendessero scomodare le province di Trento e Bolzano - che potrebbero essere considerate delle privilegiate - gli Amici della Bicicletta di Verona citano la provincia di Mantova che, da buona concorrente, distribuisce il grafico generale dei tragitti casalinghi oltre che in mezza Europa, anche sulla riviera del lago di Garda. A due pedalate dal capoluogo Verona, una delle capitali del turismo italiano. «La promozione delle vacanze - o semplicemente delle gite fuori porta - sulle due ruote nel Veronese resta per lo più affidata all'iniziativa di singoli gruppi, circoli, consorzi; manca, appunto, un coordinamento provinciale», aggiunge Migliorini. MANCA LA CARTINA. Difatti, nel suo portale internet, la Provincia di Verona non mostra una cartina completa dei tracciati anche se ne evidenzia alcuni ma raccomanda ai visitatori si rivolgersi agli uffici turistici dei Comuni, laddove ci siano per ritirare le piantine dei percorsi. E dire che le biciclette nel Veronese sarebbero di casa: più d'una volta è passato il Giro d'Italia; d'accordo, a testa bassa e al limite dell'autovelox sulle statali, piuttosto che a passo d'uomo e con la merenda nelle sacche sulle piste ciclabili, ma sono state comunque occasioni, in quel caso sì ben sfruttate, di sostegno all'economia. «Il tratto all'altezza di Borghetto del percorso da Peschiera a Mantova dovrebbe essere raddoppiato», propone il presidente degli Amici della Bicicletta di Verona, «perché i ciclisti potrebbero travolgere le carrozzine. Non soltanto la domenica». Insomma, quel tracciato è trafficatissimo. Ma bisogna distinguere: c'è il ciclista del dopolavoro che immagina di avere
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l'ammiraglia degli sponsor al seguito e il cicloamatore che è invece certo di avere semplicemente la famiglia accanto. Il primo si consuma, il secondo consuma. È quel grande affare del turismo sulle due ruote che arricchisce le province circostanti. Gli Amici della bicicletta si spostano anche 30 per volta e anche 3 volte la settimana. Non sempre e non soltanto verso il lago di Garda: dai monti Lessini al Basso veronese sono molti i luoghi d'interesse. PERCORSI VERONESI. Una delle piste ciclabili parte da Dolcè e da Brentino Belluno e raggiunge Castagnaro, seguendo il percorso del canale Biffis e del fiume Adige; l'altra, inizia sempre a Dolcè e a Brentino Belluno e arriva a Boscomantico, dove si interrompe, per riprendere nel quartiere cittadino del Chievo fino a Porta Palio, dove si ferma, per ricominciare al Boschetto, a ridosso del fiume Adige, fino a Castagnaro. C'è, poi, l'anello del Custoza che comprende Bussolengo, Sona, Sommacampagna, Villafranca e Valeggio; il tracciato attorno a Cologna Veneta e dal Lago di Garda a Venezia; da Affi a Costermano, passando per Caprino. È previsto anche un percorso della Valpolicella. Alcuni tracciati sono segnalati, altri sono privi di cartelloni che indichino le località attraversate, tempi e distanze. Se proprio dovessimo pedalare, sarebbe il caso di sapere il percorso e soprattutto, le difficoltà. Torna all’elenco dei quotidiani
da L’ADIGE Loppio-Busa: «A breve si riparte con gli appalti» Nel corso dell'anno scorso sulla Loppio-Busa sono transitati quasi sei milioni e mezzo di mezzi, di cui circa l'11 per cento di questi era costituito da camion ed autoarticolati: un enorme fiume di autovetture, veicoli privati, furgoni di lavoro, mezzi ricreazionali, che nei due sensi di marcia hanno continuato a mettere a rischio la circolazione. Un incubo, si spera, destinato a finire. Rispondendo ad un'interrogazione presentata dalla Lega Nord a novembre dello scorso anno, l'assessore provinciale alle infrastrutture Mauro Gilmozzi annuncia, senza tanti giri di parole, che si procederà «sin dalla primavera estate con le procedure di gara per l'affidamento dei lavori». Non solo, ma si sta anche lavorando sodo per cercare di «ottimizzare il bando di gara alla luce dell'attuale riduzione del costo del denaro». Gilmozzi ribadisce: «Non è cambiato niente: rispetto agli impegni assunti con i sindaci e nelle varie occasioni, io confermo tutto quello che è stato detto, in ragione ai programmi e alle risorse». A suo tempo, Fugatti e Civettini avevano criticato l'inadeguatezza della Loppio Busa soprattutto per quanto riguardava il settore industriale. «A dirsi preoccupati della mancata realizzazione della Loppio-Busa - scriveva la Lega - non sarebbero soltanto i cittadini ma anche le aziende locali, come ad esempio Aquafil, Dana, Cartiere del Garda, Arcese e Fedrigoni. Infatti i loro camion percorrono ogni giorno in entrambi i sensi la rete viaria della Valle: si tratterebbe all'incirca di un centinaio di mezzi che lamenterebbero il forte traffico presente a causa di una rete viaria costantemente inadeguata». I problemi del trasporto, assommati a burocrazia e costo del lavoro, potrebbero spingere gli imprenditori della Busa a trasferirsi fuori regione o addirittura all'estero: questa la tesi di Fugatti e Civettini che di questa problematica avevano investito la Provincia. Ora che si hanno i dati freschi, relativi al transito medio giornaliero in entrambe le direzioni registrato al km 9 della ss 240 in località Loppio, è possibile farsi un quadro ancora più chiaro di tutta la faccenda. Per prima cosa va notato che nel corso degli anni non è cambiato granchè: se infatti nel 2010 si registravano 17.771 mezzi al giorno, l'anno dopo si saliva a 18.221 mezzi, per poi scendere a 17.492 nel 2012, 17.403 nel 2013 e 17.637 l'anno scorso. Numeri importanti ma che oscillano poco nel corso del tempo. Leggermente diverso è, in effetti, il numero di camion registrati, che da una media giorno di 2.069 veicoli nel 2010 e 2.082 nel 2011, si è scesi ai 1.960 dell'anno scorso. Quei cento camion in meno al giorno potrebbero essere il risultato di una compressione del fatturato ma, alla domanda dei leghisti, di sapere se qualche imprenditore della Busa abbia
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fatto presente questa situazione all'assessorato provinciale, Gilmozzi ha risposto che nessuno, finora, si è mai fatto sentire per lamentare questo problema. Resta aperto il discorso dei problemi dell'appalto, ma sembra sia arrivato il momento di essere ottimisti: «L'intervento Loppio - Alto Garda - conferma l'assessore - risulta in compatibilità finanziaria con le risorse prevista dal settore pianificazione provinciale nel settore viabilità. Ed è intenzione dell'amministrazione provinciale proseguire fin dalla primavera estate con le procedure di gara per l'affidamento dei lavori». 26/02/15 La Federazione Vela: «Nessuno italiano aveva vinto come e quanto lui» TORBOLE - Anche la Fiv (Federazione Italiana Vela) ieri ha reso omaggio ad Alberto Menegatti dal suo sito ufficiale: «Una tragedia assoluta quella che ha sconvolto l'ambiente del windsurf per la morte improvvisa (e ancora inspiegabile) di Alberto Menegatti, trovato senza vita nel suo appartamento di Tenerife, alle Canarie, dove si era trasferito per fare una sessione di allenamenti invernali in vista della nuova stagione di regate». La Fiv ricorda poi la carriera del torbolano: «Campione italiano e grande specialista dello slalom, apprezzato da compagni e avversari, tesserato per il Circolo Surf Torbole, Alberto, che quest'anno puntava alla conquista del titolo mondiale di specialità, era un punto di riferimento per tutti gli appassionati della tavola a vela. Nel 2013 era diventato il primo italiano nella storia a laurearsi vice campione mondiale, il primo azzurro a conquistare la vittoria in una tappa della Coppa del Mondo e anche il più giovane in assoluto. Alla famiglia di Alberto, alla compagna, ai compagni di avventura e agli amici del Circolo Surf Torbole, le condoglianze della Federazione». 25/02/15 Torna all’elenco dei quotidiani
dal TRENTINO Il servizio con Arco e Nago-Torbole costa un milione di euro Autobus, in aula la convenzione RIVA Restavano, prima dell'avvio della sessione di bilancio del consiglio comunale, da discutere l'adesione al patto dei sindaci sull'impegno per l'energia sosternibile proposto dall0assessora Renza Bollettin e due mozioni di Bacchin, la prima su misure urgenti per il contrasto al diffondersi di malattie infettive, la seconda sui matrimoni gay. All'originaria convocazione, diramata dal presidente Accorsi qualche giorno addietro, sono stati aggiunti altri due punti da discutere, nella convinzione che le quattro ore di seduta (dalle 18,30 alle 22,30) non siano interamente assorbite dal dibattito sulla carne già messa al fuoco: si tratta dell'approvazione di verbali di sedute precedenti del consiglio e del rinnovo della convenzione con i comuni di Arco e di Nago-Torbole relativa al servizio di bus urbani della Busa. La convenzione è stata approvata originariamente nel 2005 ed aveva durata decennale ora, arrivata alla scadenza naturale, si tratta di riapprovarla. Facile prevedere che il problema finisca per investire il rapporto costi/benefici del servizio che costa complessivamente un milioni all'anno ed incassa più o meno 60 mila euro: vero anche che i ricavi non comprendono la quota parte relativa agli abbonamenti degli studenti (ed in parte molto più esigua, degli ultrasessantacinquenni) che vengono incamerati direttamente dalla Provincia, e vero pure che la quasi totalità dell'onere è coperto dai comuni attraverso contributi della provincia per cui, alla fine, si tratta quasi d'una partita di giro: con una mano la provincia versa i contributi ai comuni e con l'altra li incassa sotto forma di pagamenti alla Trentino Trasporti. 24/02/15
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dalla GAZZETTA DI MANTOVA Tolto un cantiere fra Ponti e Peschiera, sarà aperta una sola cava su sette. Salvati i vigneti del Lugana. Oggi vertice a Roma - Tav con minor impatto sull’ambiente Non tutto però, al momento, è stato accolto. È il caso della riserva naturale di Castellaro Lagusello di Monzambano per il quale Cepav non prevede studi e tutele specifiche, essendo ad oltre 5 chilometri dalla nuova linea ferrata e quindi oltre la fascia obbligatoria di rispetto. La Commissione nazionale Via aveva chiesto al punto 57 delle integrazioni, uno studio di incidenza ambientale sulle zone sottoposte a tutela ed inserite nella rete Natura 2000. In particolar e, uno specifico monitoraggio riguardante la conservazione delle specie animali dell’area tutelata Complesso morenico di Castellaro Lagusello chiedendo infine «l’uso di apposite misure di mitigazione». Nella risposta, Cepav spiega che la distanza è 8km e «l’elevato grado di antropizzazione fa ragionevolmente supporre che non vi possano essere impatti».di Francesco Romani wPONTI SUL MINCIO Nessuno canta ancora vittoria, ma un po’ di ottimismo inizia a serpeggiare fra gli amministratori dell’Alto Mantovano che saranno coinvolti a breve dalla partenza dei cantieri della linea ferroviaria da Alta Velocità fra Brescia e Verona. La pressione degli enti locali, della Sovrintendenza, dei cittadini sta dando i suoi frutti. Cepav, il Consorzio Eni che costruirà l’infrastruttura, ha accolto molte delle osservazioni condensate in un corposo documento della Commissione valutazione impatto ambientale che a fine dicembre aveva chiesto 78 chiarimenti. Il Consorzio, alcuni giorni fa, ha risposto punto su punto decidendo di venire incontro ad alcune delle più pressanti richieste. Fra queste la diminuzione degli impatti ambientali derivanti dall’escavazione di sette nuove cave di ghiaia, che saranno ridotte a una sola. Per la nostra zona la modifica che avrà più impatto è la cancellazione di uno dei due maxi cantieri previsti a Peschiera, quello vicino al Forte Ardietti di Ponti sul Mincio. Infine, altra buona notizia: dopo la Regione Lombardia, anche il Veneto mercoledì ha approvato il proprio parere in Commissione Via regionale accogliendo in toto le osservazioni presentate congiuntamente dal Comune di Peschiera e da quello di Ponti. Forti di questo sostegno determinante, oggi il sindaco Giorgio Rebuschi e il vice di Peschiera, Tiziano Cimarelli, saranno a Roma a trattare nuovamente con Trenitalia. Stop alle cave di ghiaia. Fra i punti contestati del progetto Tav, c’era l’individuazione di sette maxi cave che avrebbero ulteriormente compromesso un territorio morenico già da decenni sottoposti allo sfruttamento estrattivo. Ma la crisi economica ha lasciato aperte ed inutilizzate molte cave. Anche la Provincia e Confindustria Mantova avevano segnalato a suo tempo questa possibilità, che Cepav ha accolto appurando «come sia mutato il mercato dell’approvvigionamento degli inerti» a causa della crisi. Il confronto con il territorio «ha consentito di riconfigurare le ipotesi progettuali». Unica cava nuova che sarà aperta sarà a Lograto, nel bresciano. Per il resto, si farà ricorso «acquisendo dal mercato e da interventi di escavazioni già approvati». Peschiera, dimezzati i cantieri. Immediatamente a nord di Ponti erano previsti due maxi cantieri a servizio della costruenda galleria che sottopassa il laghetto del Frassino. Quello vicino al Forte Ardietti sarà cancellato: «le funzioni in esso presenti si trasferiscono in altre aree di cantiere già previste», minimizzando quindi il consumo di suolo. Infine il territorio coltivato a Lugana, uno dei vini pregiati della zona, sarà salvaguardato. Ora, con la nuova configurazione del tracciato e dei cantiere, meno del 3% delle aree piantumate saranno abbattute. Gli ettari sacrificati saranno meno di 35 contro i 230 previsti. Dopo la Lombardia, il Veneto. La nostra Regione aveva già fatto proprie, approvando il proprio parere, le richieste del Comune di Ponti di migliorare la viabilità costruendo una rotatoria verso la frazione di Dolci. «Anche il Veneto ha fatto altrettanto – annuncia il vicesindaco di Peschiera, Cimarelli –. L’ok è venuto dalla commissione Via regionale e martedì il parere andrà in giunta». Così blindate, le richieste del territorio
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mantovano hanno adesso un’altissima probabilità di essere accolte in quanto i pareri regionali sono obbligatori ed andranno inseriti nel nuovo progetto come prescrizioni. 27/02/15 cavriana Oltre 200 milioni per depurare le acque del Garda CAVRIANA Nella sala consigliare di Cavriana, ieri sera, la Comunità del Garda, nella persona del presidente onorario, il senatore Aventino Frau, e per diretto impegno e interessamento del vice presidente, il sindaco di Cavriana Giorgio Cauzzi, ha organizzato un incontro con i sindaci mantovani dei Comuni che aderiscono alla Comunità, per spiegare il progetto che vedrà la riorganizzazione del sistema di depurazione delle acque del Garda. «Mi sono fatto promotore di questi incontri informativi e di sensibilizzazione perché sono stato, tempo fa, il promotore del primo grande sistema di depurazione delle acque del Garda» afferma il senatore Frau al termine dell'incontro. «Sono felice che abbiano risposto all'invito tutti i sindaci chiamati, perché questo progetto ha bisogno del sostegno di tutti i territori che gravitano sul Garda, dai comuni bresciani e veronesi, a quelli dell'entroterra mantovano, perché se la qualità delle acque del Garda migliora, ne trae vantaggio anche l'agricoltura mantovana che utilizza l'acqua del lago per irrigare». Il progetto, che prevede un investimento nei prossimi anni di oltre 220 milioni di euro, mette in cantiere la sistemazione e il potenziamento delle tubature sotto il Garda e comporta la creazione di due punti di depurazione: uno a Peschiera, che implica la riorganizzazione dell'esistente struttura, e uno nel bresciano. La necessità di sdoppiare gli impianti, spiega Frau, «deriva anche dal fatto che all'epoca si era previsto un flusso di turisti pari a 12 milioni di persone, ma oggi, a conti fatti, si parla di circa 40 milioni di persone. Pertanto, non possiamo più permetterci di temporeggiare e utilizzare strutture che ormai sono datate e costruire per esigenze che oggi sono quasi quadruplicate». (l.c.) 24/02/15 Torna all’elenco dei quotidiani
dal CORRIERE DELLA SERA Domenica 22 Febbraio, 2015 - BRESCIA Completare l’anello ciclabile del Garda Una sfida da 70 milioni Venerdì l’ok della Regione al protocollo col Ministero La sfida è di quelle «storiche». Disegnare un anello ciclabile attorno al Garda, 140 chilometri da percorrere a bordo di una due ruote senza percorsi che si interrompono sul più bello o tratti da affrontare pedalando in mezzo al traffico. Una sfida che vale 70 milioni di euro, quel che serve per completare l’anello. Pezzo dopo pezzo la ciclabile sta infatti prendendo forma. Attorno al Benaco, negli ultimi anni, si sono realizzati tre tracciati: il primo, aperto nel 2003, porta da Brescia al basso lago, fino a Pozzolengo; il secondo, inaugurato nel 2004, arriva a Salò. Vi è poi il percorso della Valtenesi, che offre una doppia possibilità nel basso lago. Il problema è l’alto Garda, dove la conformazione della costa richiede investimenti milionari. Per la sola «calata dei minatori», a Limone, servirebbero 8 milioni per 3 chilometri. Per questo l’assessore regionale al Turismo Mauro Parolini ha proposto un accordo di programma tra Lombardia, Veneto, Trentino e Ministero, così da dare «rilevanza nazionale al progetto». Non è un caso che, una decina di giorni fa, alla Bit, la fiera del turismo di Milano, a benedire l’idea sia arrivato il ministro Dario Franceschini. Ora Parolini vuole provare a spingere sull’acceleratore. Il suo obiettivo sarebbe quello di completare l’anello già nel
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2018. «È un obiettivo di mandato — spiega — più che altro la manifestazione di una volontà». Venerdì prossimo porterà in giunta il protocollo d’intesa, per l’approvazione. Tempi simili avranno Trento e il Veneto. «Poi entro poche settimane dovrebbe avvenire la firma con il Ministero». Il documento serve ad individuare in maniera precisa l’opera e la sua finalità turistica, di «rilevanza nazionale». «Sarà quindi uno strumento utile per reperire i finanziamenti, intercettare le risorse, partecipare a bandi». Del fabbisogno complessivo di 70 milioni, 20 li dovrebbe mettere Trento per realizzare i tratti da Riva a Limone e da Malcesine a Torbole; in Veneto potrebbero bastare 10 milioni, per completare il tratto tra Bardolino e Malcesine e collegare la ciclabile che costeggia il lago con la pista dell’Adige e quella del Mincio, a Peschiera. Nel Bresciano servirebbero 40 milioni. «Ci sono 7 milioni di euro già nelle casse del Comune di Limone — spiega Parolini — fondi Odi, quelli destinati ai comuni di confine, per il tratto verso Trento». L’idea, condivisa con gli enti del territorio, è poi quella di fare della ciclabile «la priorità» sulla quale dirottare i nuovi fondi Odi dedicati agli investimenti. «Credo che gli interventi possano iniziare già a fine anno. L’importante è dar loro continuità» spiega Parolini. Nel frattempo si studieranno integrazioni con la navigazione laghi, l’adeguamento delle strutture alberghiere per accogliere i cicloturisti, un brand ad hoc per questa tipologia di utenti. Con l’anello completo, il Garda potrebbe diventare un’eccellenza europea, un itinerario unico, carico di fascino e storia. Ma anche occasione di business. Il settore ogni anno muove 44 miliardi di euro, 12 solo in Germania. «Il cicloturismo è in costante crescita — chiosa Parolini — questo è il modo in cui la Regione sta affrontando la sfida del portare in Lombardia e sul Garda nuovi turisti. Non una strategia di difesa, ma d’attacco». Davide Bacca Mercoledì 25 Febbraio, 2015 - CORRIERE DEL TRENTINO - TRENTO Turismo e business con la Cina «L’Expo sarà una grande occasione» Wang: «Sci e natura, stiamo sperimentando nuovi segmenti di mercato» TRENTO Il Sichuan ha 90 milioni di abitanti, la sua economia cresce a ritmi vertiginosi (15% nei primi nove mesi del 2014) e così la sua capacità di spesa tanto che la cancelliera tedesca Angela Merkel ci dedica un paio di viaggi istituzionali all’anno. È un mercato fiorente, adocchiato adesso anche dalla Provincia di Trento che recentemente ha promosso una missione «per fare scouting». Cioè per stimolare nuove opportunità di business a livello aziendale e turistico. Delle undici imprese partite da Trento (dalle Cantine Mezzacorona all’Acqua Pejo, da Solid Power a Metalife, da Roverplastik ai fratelli Luchesa) «alcune hanno già creato i presupposti per vendere i loro prodotti costruendo canali con la delegazione cinese presente a Chengdu (capitale del Sichuan, ndr )» spiega Wang Xin, presidente del Progetto Italia-Cina (che opera a Trento) e intermediario dello sbarco trentino nel lontano Oriente. Promuovere il marchio Dolomiti e costruire un segmento turistico interessato all’offerta trentina — natura e benessere in primis — appaiono la vera frontiera da varcare perché il flusso dei viaggiatori cinesi segue in questa fase altre traiettorie che sono soprattutto i pacchetti legati alle grandi città culturali europee. «Nel 2014 i turisti cinesi sono stati cento milioni — prosegue Wang —. L’Europa è la seconda meta dopo l’Asia, dunque le condizioni sono favorevoli e ne abbiamo discusso con diversi tour operator durante la missione a Chengdu. Le caratteristiche del Trentino sono difformi rispetto alle mete tradizionali e stiamo cercando di identificare un segmento di potenziali turisti, i “nuovi turisti cinesi”, interessati allo sci, alla natura e al trekking, ai paesaggi e alle attività che si possono svolgere nei laghi. Sarà un turismo che non avrà connotazioni di massa, ma di qualità. Abbiamo già sperimentato due gruppi provenienti dal Sichuan che hanno soggiornato tre giorni a Trento e sciato sul Bondone. Come stabilizzare una quota di mercato? Il direttore del marketing della provincia del Sichuan ha giustamente osservato che il risultato dipenderà dalla promozione. Deve essere portata avanti in modo costante e non affidata a iniziative estemporanee». Ma qualche passo dovrà essere compiuto anche «a livello di accoglienza se si vuole consolidare la presenza turistica cinese. Intanto mancano un tour operator locale che possa fungere da punto di riferimento e alcuni accorgimenti a livello ricettivo. Il turista cinese ha bisogno sempre di una teiera di the e di acqua calda, apprezza le ciabattine usa e getta da camera e necessita di una serie di informazioni minime in lingua cinese come l’orario delle colazioni o dei
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pasti, le aperture dei negozi e altre indicazioni simili. Adattamenti che non richiederebbero grandi investimenti da parte delle strutture alberghiere». Lo sguardo è rivolto, ora, all’Expo di Milano. «È una formidabile occasione per veicolare la proposta turistica del Trentino e per promuovere il sistema economico — conclude Wang — Il nostro obiettivo è di portare due o trecento cinesi da Milano a Trento. Si tratterà di gruppi aziendali, con alcuni di questi c’è già un accordo, che arriveranno per visitare imprese trentine e per conoscere il territorio. Dalla Cina sono già stati acquistati 1,5 milioni di biglietti per l’Expo, giusto per offrire l’idea dei flussi che si sposteranno verso Milano. Dobbiamo essere in grado di intercettarli con un gioco di sistema e con la collaborazione di tutti i soggetti territoriali, Apt in testa». Simone Casalini Torna all’elenco dei quotidiani
A cura dell’Ufficio Stampa della COMUNITÀ DEL GARDA Villa Mirabella Via dei Colli 15 25083 Gardone Riviera (BS) Tel. +39 0365 290411 - Fax +39 0365 290025