Da una dieta di esclusione ad un pasto di qualità
Dr.ssa Simona De Stefano Direzione Generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione – Ufficio V Nutrizione - Ministero della Salute
Roma, 05 giugno 2014
Nel mondo le patologie correlate al consumo di glutine costringono una parte della popolazione ad una dieta di esclusione dei cereali che contengono il glutine ed i loro derivati. Ma quali sono i cereali che contengono glutine? - Frumento (tutte le specie di Triticum - frumento duro, spelta e grano khorasan) - Segale - Orzo - Avena - varietà incrociate o ibridi I dati epidemiologici più aggiornati indicano che la popolazione italiana a cui è stata diagnosticata la celiachia è di circa 160.000 soggetti anche se si stima che i soggetti affetti possano essere molti di più
stanziamento annuale di fondi alle Regioni/P.A.
Nel 2013, sulla base dei dati comunicati dalle Regioni sono stati stanziati: 1.024.371,65 € per la garanzia dei pasti 44.156,73 € per la formazione.
Relazione al Parlamento 2013
aggiornamento sullo stato delle conoscenze e delle nuove acquisizioni scientifiche in tema di malattia celiaca, con particolare riferimento ai problemi concernenti la diagnosi precoce e il monitoraggio delle complicanze
Cosa desidera/necessita oggi il consumatore celiaco?
• Alimenti sicuri (prerequisito) • Maggiore offerta • Alimenti di qualità (nutrizionale e organolettica) • Giusto rapporto tra “qualità/prezzo” • Essere informato per essere consapevole
I cereali rappresentano la fonte principale di carboidrati che per tradizione mediterranea sono anche alla base della nostra alimentazione. Tra le STRATEGIE di miglioramento nelle politiche nutrizionali pasti sicuri e di qualità per i celiaci
PRODOTTI SENZA GLUTINE (dietetici) e PROFILI NUTRIZIONALI obiettivo per tutti i prodotti, oltre all’assenza di glutine, assicurare una qualità nutrizionale adeguata, a partire dalla scelta degli ingredienti fino al termine del processo di produzione (al pari della restante parte della popolazione)
FASI DEL PROGETTO 1.
requisiti di composizione
2.
qualità nutrizionale
3.
revisione delle categorie ammesse come prodotti dietetici
4.
condizioni per l’utilizzo della dichiarazione “senza glutine”
Grassi totali
Grassi saturi
Grassi trans
Zuccheri Fibra aggiunti
Sodio Porzione e apporto energetico totale
frequenza di altre consumo opzioni
alimento
Sodio/Sale: riduzione del contenuto medio di sodio e utilizzo del sale iodato Zuccheri: riduzione del contenuto medio di zuccheri Acidi grassi saturi: riduzione del contenuto medio di ac. grassi saturi Acidi grassi trans: riduzione fino alla completa eliminazione del contenuto di acidi grassi trans derivanti da processi di lavorazione industriale dei grassi (idrogenazione) Fibre: incremento del contenuto medio di fibre Porzioni: individuare la corretta porzione di riferimento al fine di proporre un corretto utilizzo del prodotto Etichettatura: etichetta nutrizionale per fornire le informazioni nutrizionali per 100 g e per porzione con l’indicazione della % dei consumi di riferimento (GDA - Guideline Daily Amounts), almeno sul valore energetico.
… per il miglioramento della qualità nutrizionale promozione dell’allattamento al seno (Tavolo Allattamento Seno)
Linee di indirizzo sulla ristorazione scolastica
Linee di indirizzo sulla ristorazione ospedaliera e assistenziale
Linee di indirizzo nazionale sulla ristorazione
obiettivi di miglioramento della qualità degli alimenti senza glutine
obiettivi di miglioramento dei processi di produzione e dei servizi distributivi sviluppo di nuovi prodotti/servizi alimentari per l’inclusione sociale e la promozione della qualità di vita degli intolleranti al glutine.
distributori di alimenti e bevande Industria alimentare
Ristorazione collettiva
LEGGE 123/2005: Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia
REG. (CE) N. 1924/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 dicembre 2006, riguardante le indicazioni nutrizionali e sulla salute fornite sui prodotti alimentari REG. (UE) N. 1169/2011 relativo alla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori, (compresi i prodotti alimentari non confezionati e quelli che contengono il glutine tra gli ingredienti) che modifica i regolamenti (CE) n. 1924/2006 e (CE) n. 1925/2006 del Parlamento europeo e del Consiglio e abroga la direttiva 87/250/CEE della Commissione, la direttiva 90/496/CEE del Consiglio, la direttiva 1999/10/CE della Commissione, la direttiva 2000/13/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, le direttive 2002/67/CE e 2008/5/CE della Commissione e il regolamento (CE) n. 608/2004 della Commissione (13 dicembre 2014 – 13 dicembre 2016) REG. (UE) N. 609/2013 relativo agli alimenti destinati ai lattanti e ai bambini nella prima infanzia, agli alimenti a fini medici speciali e ai sostituti dell’intera razione alimentare giornaliera per il controllo del peso e che abroga la direttiva 92/52/CEE del Consiglio, le direttive 96/8/CE, 1999/21/CE, 2006/125/CE e 2006/141/CE della Commissione, la direttiva 2009/39/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e i regolamenti (CE) n. 41/2009 e (CE) n. 953/2009 della Commissione
Atto Delegato al REG 1169/2011 relativo alle prescrizioni riguardanti l'informazione dei consumatori sull'assenza di glutine o sulla sua presenza in misura ridotta negli alimenti Come nasce
Le informazioni in etichetta consentono scelte sicure sia in casa che fuori casa. Dal 20 luglio 2016 il regolamento CE 41/2009 viene abrogato dal regolamento UE 609/2013 Le regole dettate dal regolamento CE 41/2009 confluiscono nel regolamento UE 1169/2011
ALLEGATO Menzioni consentite sull'assenza di glutine o sulla sua presenza in misura ridotta negli alimenti e relative condizioni A. Prescrizioni di carattere generale SENZA GLUTINE La menzione "senza glutine" è consentita solo laddove il contenuto di glutine dell'alimento venduto al consumatore finale non sia superiore a 20 mg/kg. CON CONTENUTO DI GLUTINE MOLTO BASSO La menzione "con contenuto di glutine molto basso" è consentita solo laddove il contenuto di glutine dell'alimento venduto al consumatore finale, consistente di ingredienti ricavati da frumento, segale, orzo, avena o da loro varietà incrociate, specialmente lavorati per ridurne il contenuto di glutine, o contenente uno o più di tali ingredienti, non sia superiore a 100 mg/kg. B. Prescrizioni aggiuntive per gli alimenti contenenti avena* L'avena contenuta in un alimento presentato come "senza glutine" o "con contenuto di glutine molto basso" deve essere stata specialmente prodotta, preparata e/o lavorata in modo da evitare una contaminazione da parte del frumento, delle segale, dell'orzo o delle loro varietà incrociate; il suo contenuto di glutine non deve inoltre superare 20 mg/kg.
2 CATEGORIE di ALIMENTI: 1. alimento espressamente prodotto, preparato e/o lavorato per ridurre il tenore di glutine di uno o più ingredienti contenenti glutine o per sostituire gli ingredienti contenenti glutine con altri che ne siano naturalmente privi; può essere "senza glutine“ o "con contenuto di glutine molto basso"
"specificamente formulato per persone intolleranti al glutine" 2. alimento contenente ingredienti naturalmente privi di glutine
"adatto alle persone intolleranti al glutine".
Avena (considerando 7)
La maggior parte delle persone intolleranti al glutine può inserire l'avena nella propria dieta senza effetti negativi per la salute. La questione è ancora oggetto di studi e ricerche da parte della comunità scientifica. Uno dei principali fattori che creano preoccupazione è l'eventualità che l'avena possa essere contaminata dagli altri cereali durante la raccolta, il trasporto, la conservazione e la lavorazione. Nel quadro generale è opportuno tenere conto del rischio di una contaminazione da glutine nei prodotti contenenti avena.
Su cosa stiamo lavorando
1. Ristorazione collettiva senza glutine 2. Erogazione gratuita alimenti senza glutine nella GDO 3. Nuovo Protocollo Diagnostico 4. Programma Statistico Nazionale (PSN)
1. Ristorazione collettiva senza glutine Linee di indirizzo nazionali ristorazione collettiva senza glutine
La definizione di un documento nazionale sulla ristorazione collettiva senza glutine unico e armonizzato che elimini eventuali elementi di discrezionalità
2. Erogazione gratuita alimenti senza glutine
Acquisto dei prodotti erogabili in Farmacia e nella G.D.O. con la creazione di un circuito di mutuo riconoscimento del contributo economico che consenta l’acquisto di tali prodotti anche al di fuori della Regione o della Asl di residenza
Possibile Revisione del DM del 2006
Nuovi LARN 2012
GDO
Revisione delle fasce di età
3. Nuovo Protocollo Diagnostico Istituzione di un TAVOLO TECNICO con l’obiettivo di riesaminare e aggiornare il “Documento di inquadramento per la diagnosi e il monitoraggio della celiachia e relative patologie associate” siglato nel 2007 in accordo Stato – Regioni.
1) approfondire le problematiche legate alla diagnosi di celiachia; 2) elaborare un documento di aggiornamento; 3) monitorare l’andamento epidemiologico della celiachia e delle nuove diagnosi.
4. Programma Statistico Nazionale (PSN)
Nel triennio 2014 – 2016 i dati anagrafici e dati clinici dei pazienti celiaci (Centri interregionali di riferimento e Presidi accreditati) confluiranno dalle Regioni/P.A. all’ISS che provvederà ad elaborarli valutando i seguenti indicatori: 1. età della diagnosi 2. segni e sintomi 3. verifica della compliance alla dieta 4. controllo dei valori degli auto-anticorpi MC-specifici 5. risultato della duodenoscopia al fine di identificare e studiare i meccanismi responsabili dello sviluppo della celiachia e delle sue complicanze
Per concludere….. un lungo cammino inizia sempre con un piccolo passo… (Mao Tse Tung)
e se camminiamo insieme andiamo tutti più lontano
GRAZIE
dr.ssa Simona De Stefano