Comunicazione efficace nell’assistenza specialistica ambulatoriale
Daniela Marcon Coordinatore Infermieristico Distretto Nord Patrizia Zaros Inf. Cure Primarie Distretto Sud
“CHI SMETTE DI CERCARE SMETTE DI VIVERE” Partendo da un’esigenza sentita da molti di Voi…..si è fatta strada la convinzione, forse la “presunzione”, di trasmettervi conoscenze e strumenti……utili non solo per la vostra attività lavorativa, ma anche per la vostra vita.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Argomenti della giornata 1 giornata • Etimologia della parola: comunicare. • Differenza di significato tra la parola comunicazione e la parola informazione. • I 5 Assiomi della comunicazione. • Comunicazione amicale e comunicazione professionale. Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Argomenti 2 giornata • Definizione di un gruppo di lavoro… e non solo: dinamiche relazionali correlate. • Alcune tecniche di counselling a indirizzo sistemico.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Esercizio di riscaldamento
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Etimologia della parola “comunicare” • Latino “cum” insieme e “munis” ufficio, incarico, dovere. • “Mettere in comune” da parte di un soggetto una sua proprietà, carica, privilegio, attribuzione, a favore di altri. • “Trasmissione, diffusione” di un pensiero di una notizia.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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La psicologia della comunicazione Luigi Anolli • Differenza tra informazione e comunicazione • Informazione: riguarda l’acquisizione di conoscenze inferite in modo autonomo da parte di B nei confronti di A anche se quest’ultimo non è consapevole.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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• Comunicazione: è quell’insieme di segni e di messaggi, verbali e non, che servono per trasferire informazioni, sentimenti, emozioni. • Significa entrare in relazione con soggetti esterni a noi.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Albert Mehrabian • Solo 7% del significato viene veicolato dalle parole; • 38% passa attraverso la tonalità; • 55% passa attraverso lo sguardo, la postura, il silenzio,le smorfie del volto, il modo in cui respiriamo,l’abbigliamento, il profumo … • L’emozione viene veicolata dal comportamento del corpo. • Il contenuto/notizia viene veicolato dalla parola. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Comunicazione strategica secondo la PNL Bandler e Grinder • La Programmazione Neurolinguistica (PNL) è un modello di comunicazione teso a spiegare i procedimenti mentali fondamentali che le persone utilizzano per codificare guidare modificare gli altri e i propri comportamenti. Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Comunicazione strategica secondo la PNL Bandler e Grinder • Questa teoria parte dalla constatazione che ogni individuo da quando nasce e costantemente durante la sua vita, attraverso i canali sensoriali, prende una moltitudine di stimoli che seleziona in modo da poterli trasformare in rappresentazioni semplificate del mondo da catalogare come esperienze. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Comunicazione strategica secondo la PNL Bandler e Grinder • Questa continua azione di filtraggio e di costruzione produce le mappe individuali/concettuali che la persona utilizza per lo più inconsapevolmente per orientarsi. • Quasi ci volessimo costruire un catalogo per orientarsi nel mondo. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Comunicazione strategica secondo la PNL Bandler e Grinder • Gli schemi di comportamento umano si originano dalle percezioni sensoriali e cenestesiche. • Possiamo dire che ogni esperienza è frutto della combinazione di questi tre canali sensoriali principali( uditivo, visivo e cenestetico) in complessi sensomotori definiti sistemi rappresentazionali. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Comunicazione strategica secondo la PNL Bandler e Grinder • Questi sistemi rappresentazionali come si traducono? • Esternamente azione - comportamento • Internamente azione – pensiero Non solo traducono internamente esperienze ma si riflettono anche nel linguaggio che la persona usa.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Comunicazione strategica secondo la PNL Bandler e Grinder • La scelta inconsapevole dei predicati sensoriali ( verbi, avverbi e aggettivi) Riferiti ad un certo canale ne indica il suo utilizzo abituale
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Comunicazione strategica secondo la PNL Bandler e Grinder • • • •
Predicati visivi: Guarda che … Sto procedendo al buio … Voglio vederci chiaro …
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Comunicazione strategica secondo la PNL Bandler e Grinder • • • • •
Predicati cenestesici: Mi fa rabbrividire … E’ una persona calda … Il clima è pesante … Provo una sensazione strana..
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Comunicazione strategica secondo la PNL Bandler e Grinder • • • • • •
Predicati uditivi: Ascolta … Come ti risuona … E la solita musica … Rispondi a tono … Il canale sensoriale più sviluppato??
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Scuola di Palo Alto
• La comunicazione trova un nuovo inquadramento teorico con la scuola di Palo Alto, nella quale autori del calibro di Bateson, Watzlawich, Weakland, Haley ed altri, affrontano le psicopatologie secondo un’ottica diversa, poliedrica, spostando il focus d’indagine verso le interazioni, i comportamenti e la comunicazione degli individui, più che verso supposte dinamiche interne non osservabili. • Ha messo in risalto i paradossi e le perturbazioni della comunicazione. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Che cosa rende gradevole la comunicazione?
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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• • • • •
Tono di voce Sentirsi ascoltati Semplicità Empatia Regole: frasi brevi e semplici, contesto.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Cosa rende fastidiosa la comunicazione?
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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• • • • •
Tempi non rispettati Obiettivi non chiaro Non attenzione al non verbale Non accoglienza Troppe informazioni uguale a nessuna informazione
• Regole: usare il silenzio, usare la verifica. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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• Esercizio assioma …
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Assiomi della comunicazione Watlzawick • • • • •
Impossibile non comunicare. Livelli di contenuto e di relazione. Punteggiatura della sequenza di eventi. Modulo numerico e modulo analogico. Simmetria o complentarità.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Assiomi della comunicazione Watlzawick 1 assioma • Per l’uomo come ogni altro essere vivente è inevitabile tenere un comportamento ed ogni comportamento emesso in presenza di qualcuno assume un valore di messaggio. Tale messaggio influenzerà il modo di agire successivo, che si trasformerà in una risposta per l’altro. Quindi non è solo impossibile non comunicare ma anche è impossibile non rispondere. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Assiomi della comunicazione Watlzawick 2 assioma • Ogni comunicazione prevede un contenuto ed una relazione, la seconda classifica il primo ed è metacomunicazione. • Il contenuto è l’informazione che il mittente intende inviare. • La proposta relazionale è il comando ossia, una metacomunicazione, sul come trattare l’informazione – contenuto ( tono perentorio = ordine, un sorriso = consiglio). Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Assiomi della comunicazione Watlzawick 3 assioma • La punteggiatura della sequenza di eventi. • La natura di una relazione dipende dalla p.s.e. tra i partecipanti. • Quando comunichiamo non ci limitiamo ad elencare in modo asettico gli eventi ma li organizziamo secondo una sequenza di cause – effetti. • Il conflitto offre l’opportunità di utilizzare questo assioma. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Assiomi della comunicazione Watlzawick 4 assioma • Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico (verbale) che con quello analogico ( non verbale). Il linguaggio verbale trasmette informazioni complesse, astratte, versatili ed adattabili. Il linguaggio non verbale concerne i messaggi espressi attraverso il canale corporeo: lo sguardo, l’espressione del viso, tono della voce, la postura, la respirazione.. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Assiomi della comunicazione Watlzawick 5 assioma Tutti gli scambi comunicativi possono essere simmetrici o complementari a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza. Simmetria = la quantità di potere dei comunicanti è uguale, nessuno tende ad abdicare a favore dell’altro. Es: compagni di classe, colleghe.. Complementarità = la quantità di potere dei comunicanti è differente, uno si trova in posizione di dominanza ( one up) e l’altro in posizione di subordinanza (one down).Es : insegnante – allievo.. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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• Film “ Ufficiale gentiluomo”
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Nuovo capitolo
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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L’individuo nell’organizzazione Aspettative Valori Bisogni Conoscenze Competenze Atteggiamenti Motivazioni ... L’individuo Conegliano, 07- 14 nov 2014
Visione/Identità Obiettivi/Strategie Cultura/Clima Struttura Funzioni/Ruoli Processi Infrastruttura
L’organizzazione Daniela Marcon & Patrizia Zaros
L’ambiente 36
Differenza tra comunicazione amicale e comunicazione professionale • La comunicazione spontanea (CS) è la tendenza a seguire i propri impulsi che a prima vista possono sembrare svincolati da pregiudizi e formalismi ma in realtà sono una schiavitù. • La CS si lega agli automatismi pregiudizi vissuti valori abitudini caratteristici di ogni persona.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Differenza tra comunicazione amicale e comunicazione professionale • Non viene esplicitato nessun obiettivo il colloquio è improvvisato, l’amico è autorizzato a piangere sulle spalle dell’altro. • Il professionista che mette in atto la comunicazione professionale (CP) è colui che è costantemente consapevole del proprio comportamento e delle proprie parole, prestando attenzione alle reazioni che suscita nell’altro. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Differenza tra comunicazione amicale e comunicazione professionale • • • •
richiesta del cliente regole istituzionali obblighi etici limiti di realtà (costi, numeri delle persone)
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Differenza tra comunicazione amicale e comunicazione professionale
DISUGUAGLIUANZE e DISPARITA’ EMOTIVA
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Differenza tra comunicazione amicale e comunicazione professionale Il professionista, proprio per la maggior competenza professionale ha la pressoche’ totale responsabilità del buon andamento della comunicazione.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Differenza tra comunicazione amicale e comunicazione professionale Comunicazione professionale: • attenzione alle parole, ai gesti, agli atteggiamenti . • Infermieri – operatori sanitari: “toccare”→ relazione.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Quale importanza attribuiamo alla relazione con le persone che usufruiscono i servizi? Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Uso della parola • Terminologia scientifica, termini gergali, paternalismi, aggettivi possessivi che inducono il potere ( i miei malati),diagnosi per indicare le persone ( dov’è la polmonite) • Dovremmo chiederci, il significato delle parole che stiamo pronunciando hanno lo stesso significato per noi e per la persona che ci sta ascoltando? Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Da ricordare!!!
Gli operatori hanno maggior competenza professionale di conseguenza maggior responsabilità nella relazione con le persone assistite. Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Contesto • Contesto professionale; • non è solo il luogo fisico; • è la considerazione che noi e gli altri hanno della nostra autonomia lavorativa, della nostra posizione gerarchica all’interno dell’istituzione; • attenzione alla fretta “alibi” per non accorgerci degli altri. Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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• Il cittadino non è isolato dal suo contesto familiare e sociale, di conseguenza bisogna tenerne conto.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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• Film: un medico un uomo
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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• Film : segreti e bugie
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Fai meno il giudice, e ti sorprenderà vedere che quando diventi un testimone e non ti giudichi, smetti anche di giudicare gli altri. Questo ti rende più umano, più compassionevole, più comprensivo. Osho Zen Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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..RIPRENDIAMO IL FILO • • • • • •
Informazione e comunicazione Assiomi della comunicazione Comunicazione professionale e amicale Uso della parola Tatto = relazione contesto
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Argomenti seconda giornata • Definizione di un gruppo di lavoro • Alcune tecniche di counselling a indirizzo sistemico
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Se io dico …. Gruppo!!!! Cosa vi viene in mente???
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Definizione di gruppo di lavoro • E’ un insieme di persone, unite in funzione di un obiettivo comune, interdipendenti in relazione alle specifiche alle competenze professionali. • Elementi indispensabili: obiettivi condivisi ed esplicitati, condivisione dei ruoli e metodi di lavoro, se non rispettati possono generare contrasti e conflitti. Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Significato semantico Se io dico la parola «gruppo», per ognuno di noi, avrà una valenza diversa in base al significato semantico che gli attribuiamo. Se io vivo il gruppo come un conflitto te lo descriverò come tale, se lo vivo come un modo per aiutarsi, lo vivrò come una opportunità, risorsa.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Contrasti Sono quei «difetti» di comunicazione legati al contenuto ossia “ciò che viene detto”.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Conflitti • Sono quei «difetti» di comunicazione che stanno alla base della relazione “come si sta comunicando e non tanto su cosa si dice”. • Un altro errore comunicativo quando si è alla ricerca di un “colpevole” questa modalità porta a delle ripercussioni a livello relazionale ad effetto escalation difficilmente recuperabile.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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• 9 punti (pag. 29) • Il pianeta sta morendo (pag.48)
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Alcune tecniche di counselling ad indirizzo sistemico
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Counselling • Attiva e incentiva le capacità di risposta alle difficoltà, e di ricerca di soluzioni creative sia da parte dell’individuo che da parte del sistema. • Sono dei colloqui- atteggiamenti mediante un ascolto attivo della persona attraverso la formulazione di domande, verifica, ipotizzazione, implementando l’autoconsapevolezza utile a superare situazioni critiche.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Counselling • Esso ha come obiettivo il superamento del “disagio percepito”, attraverso l’attivazione di risorse della persona in difficoltà che altrimenti resterebbero latenti.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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APPROCCIO SISTEMICO-RELAZIONALE . Perché? • E’ una necessità individuale ed epocale per raggiungere obiettivi comuni e condivisi.. • Per non essere soli. • Per affrontare con maggior serenità l’utenza sul piano educativo-relazionale. • Per gestire in modo attivo le nostre relazioni professionali, con colleghi, gruppi di lavoro, U.O, altri servizi. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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ORIGINE VISIONE SISTEMICA Nel 1968 biologo Bertalanffy elaborò “teoria dei sistemi”.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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UN SISTEMA • Un sistema è un complesso di elementi i quali
non sono raggruppati a caso ma costituiscono un tutto organico e funzionalmente unitario.
• es: organismo umano (cellule, tessuti, organi e apparati). Sistema sanitario, sistema dei servizi sociali, sistema giuridico..
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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• in un sistema gli elementi si differenziano o per numero o per specie o per le relazioni tra gli elementi. • Il sistema è una complessità organizzata. • Il prototipo del sistema umani è la famiglia. Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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SISTEMA FAMIGLIA • Il punto nodale sono le relazioni che non sono misurabili attraverso modelli matematici, ma obbediscono a delle regole.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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REGOLE • Comportamenti, idee, principi
• abitudini • vissuti … • Inconsapevoli, automatiche • implicite
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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OMEOSTASI • Tendenza di tutti i sistemi di mantenersi stabili, di assumere una tendenza compensatoria, di rimanere quindi in equilibrio
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Ascolto Attivo • Ascoltare attivamente è una delle abilità fondamentali di chi si occupa delle relazioni di aiuto. • Esserci … • Accompagna la persona nel dialogo che intraprende con se stesso e con gli altri. • La capacità di ascolto comprende : la riformulazione o parafrasi,il riassunto e formulare delle domande. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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7 REGOLE DELL’ARTE DI ASCOLTARE MARINELLA SCLAVI 1. Non avere fretta di arrivare a delle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della ricerca. 2. Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista. 3. Se vuoi comprendere quel che l’altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a vedere le cose e gli eventi dalla sua prospettiva.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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7 REGOLE DELL’ARTE DI ASCOLTARE MARINELLA SCLAVI 4.Le emozioni sono strumenti conoscitivi fondamentali, se sai comprendere il loro linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi. Il loro codice è relazionale e analogico. 5. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti per lui sono quelli che si presentano alla coscienza come al tempo stesso trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti, perché incongruenti con le proprie certezze. Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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7 REGOLE DELL’ARTE DI ASCOLTARE MARINELLA SCLAVI 6.Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi in un campo che lo appassiona: gestione creativa dei conflitti. 7.Per divenire esperto dell’arte di ascoltare devi adottare una metodologia umoristica. Ma quando hai imparato ad ascoltare, l’umorismo viene da sè.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Ascolto passivo e ascolto attivo, secondo Marinella Sclavi • Passivo: rispecchia la realtà. • • Statico: unica prospettiva • giusta. • Controllo : incidenti di percorso = negativi • • Soggettivo : no • • Oggettivo : si • Neutralizza le emozioni • Attenzioni ai contenuti •
Attivo: costruzione della realtà Dinamico:pluralità delle prospettive. Goffo: incidenti di percorso = positivi. Ne’ positivo ne’ negativo(esplorazione di modi possibili). Centralità delle emozioni • Attenzione alla forma
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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La riformulazione • Ripetizione di parole (eco) o di sequenze di frasi (parafrasi), non è la semplice ripetizione a pappagallo, ma restituire alla persona la conferma dell’attenzione. • Inoltre stimola il flusso comunicativo.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Il riassunto • Descrizione sintetica degli eventi, comportamenti, emozioni e ai significati esplicitati della persona, facendo attenzione a non dare interpretazioni piuttosto che spiegazioni. • In questo caso diventa importante l’uso del corretto linguaggio che deve essere attuato attraverso la scelta di parole- chiave. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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video • Strega di Karabà
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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L’arte di fare domande Saper fare una corretta domanda consente di ottenere molteplici risultati: • l’operatore riceve il feedback utili per costruire ipotesi e verificarle assieme alla persona; • mette la persona atteggiamento di curiosità, di circolarità cioè mette in relazione le idee, atteggiamenti, comportamenti e i loro effetti; • le domande possono essere lineari, circolari, riflessive.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Domande lineari • Sono legate alla visione della realtà causaeffetto, ossia sono coerenti con la visione che esista una realtà oggettiva costruita dai fatti che essi siano determinati causalmente. • Sono anch’esse utili nel colloquio servono per chiedere una spiegazione o definizione di un evento. Es. calendario degli eventi, o eventi sequenziali. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Domande circolari • Sono diverse qualitativamente da quella lineari ossia, danno importanza alle relazioni tra le persone; • Si chiede alla persona la descrizione di un evento con lo scopo di aprire verso una molteplicità di alternative possibili; • Possiedono una potenzialità chiarificatrice; • Differenze di comportamento a fronte della stessa circostanza; • Differenze di comportamento prima o dopo una specifica circostanza. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Perche’ sono importanti le domande circolari? • Sono tipiche dell’approccio sistemico, favoriscono la narrazione e altri punti di vista. • Permettono l’apertura di campo sia per la persona che per il professionista. • La persona non si sente giudicata, ma valorizzata, costringe alla riflessione. • Coglie le differenze: “ come uno si vede e viene visto dagli altri”. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Domande riflessive • Favoriscono l’autoconsapevolezza l’autodeterminazione della persona; • possono essere di chiarificazione che introducono un’ipotesi relative al punto di vista dell’osservatore, di comparazione, di orientamento al futuro.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Esempi • Es: “cosa pensa della relazione con sua moglie”. “ la descriva con 4 aggettivi”. • “Mi faccia un esempio”… • “Ho visto un caso simile … è successo questo.. cosa ne pensa?”…
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Empatia • Non significa simpatia, immedesimazione, condivisione di emozioni, ma in un contesto professionale s’intende giusta distanza, ossia il professionista deve mantenere il sordina le proprie emozioni, allo scopo di rendere possibile all’altro di esprimersi. • La presenza silenziosa, “leggero” affiancamento sono segnali di empatia molto più efficaci dell’affaccendarsi a consolare o piangere assieme alla persona. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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• Evitare di dire “capisco come si sente”, perché non potremmo mai capire come si sente un’altra persona!
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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RICORDA: L’energia non è rabbia, nè amore nè odio. L’energia è semplicemente energia, è neutra. Quella stessa energia diventa rabbia, diventa sesso, diventa amore, diventa odio. Sei tu a dare la forma, è la tua mente: l’energia si limita ad assumerla. Osho
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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Bibliografia • Bateson Gregory, 1976, “verso un’ecologia della mente”, Milano, Adelphi. • Bert Giorgio e Quadrino Silvana,1998,”L’arte di comunicare, teoria e pratica del counselling sistemici”, Cuen. • Bert Giorgio, La parola e la cura, Centro Scientifico Editore numero rivista n0 ottobre, 2003. • Bonetti Marco – Ruffatto Maria Teresa, Il dolore narrato, la comunicazione con il malato neoplastico grave, Centro Scientifico Editore,2001. • Cecchin Gianfranco – Apolloni Tiziano,Idee Perfette, Hybris delle progioni della mente, FrancoAngeli,2007. • Doglio Mauro, Le avventure della formazione, formazione e couselling sistemico, Change,2007. • Freshwater Dawn, Le abilità di counselling, percorsi per lo sviluppo delle competenze relazionali per infermieri ostetriche, McGraw Hill, Edizione italiana a cura di Loredana Sasso e Maria Antonietta Bianco, 2003. Conegliano, 07- 14 nov 2014
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Bibliografia • Piroli sabrina,2006,”Cousnelling sistemico, ascoltare, domandare, coevolvere”, psicologia Uni nova. • Raffin Lucia, lezione Il lavoro di gruppo, Università telematica Pegaso, 2014. • Salvador Minuchin, Dialoghi e conversazioni con Shinui, Cinquant’anni di Terapia Familiare a cura di Cecilia Edelstein, Centro di consulenza sulla relazione, 2003. • Sclavi Marinella,2002, “Arte di ascoltare e mondi possibili”, le vespe. • Watzlawick Paul, 1971, “pragmatica della comunicazione umana” Roma, Astrolabio. • Milner Judith O’Byrne Patrick,Il Counseling Narrativo, interventi brevi centrati sulle soluzioni, Erickson, 2004.
Conegliano, 07- 14 nov 2014
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• Quasi amici
Conegliano, 07- 14 nov 2014
Daniela Marcon & Patrizia Zaros
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