COME COSTRUIRE UN PERCORSO DIDATTICO IN FATTORIA
Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
♦I processi educativi comportano il coinvolgimento di
tutta la persona (sfera psico-motoria, cognitiva e affettiva): implicano scoperta, esperienza, acquisizione di concetti, riconoscimento ed adesione ad alcuni valori
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L’importanza del fare Nella nostra vita dimentichiamo il 90% delle nozioni teoriche che ci vengono insegnate e ricordiamo il 90 % delle nozioni pratiche che apprendiamo
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Barriere e filtri Il mondo in cui viviamo ci impone stress tali da costringerci a costruire filtri. Questi filtri ci salvano dagli input negativi. Ma gli stessi filtri ci impediscono di entrare in contatto col mondo naturale.
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Dobbiamo eliminare questi filtri quando veniamo in contatto con la terra. Bisogna aiutare i bambini perché é no? anche gli adulti) (e perch ad alimentare i Sentimenti per la Terra. Questo può avvenire solo incominciando ad acuire i nostri sensi Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
Aiutare qualcuno ad usare i propri sensi significa rendere tutta la sua vita più pi ù ricca ed emozionante
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L’educazione rischia di diventare una grande piramide di parole… parole… ma pensate ai momenti più più belli e intensi della vostra vita… vita…
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…sono senza parole!
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Acquisire processi di apprendimento Emozionarsi Imparare facendo
Rielaborare l’esperienza
FATTORIA
Giocare e divertirsi
Scoprire il mondo rurale e la vita contadina Imparare ad esprimersi
Lavorare in gruppo
Stimolare i sensi
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Ricerca e scoperta
Imparare facendo In fattoria l’apprendimento avviene attraverso l’esperienza diretta. Questo implica un coinvolgimento e una partecipazione attiva. L’attività pratica permette al bambino di ricordare a lungo l’esperienza vissuta e i concetti appresi.
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Acquisire i processi di apprendimento In fattoria il bambino non acquisisce soltanto i contenuti (es. di cosa si nutre il vitello, quante uova depone una gallina, ecc) ma acquisisce anche il processo di apprendimento (impara ad osservare, ad analizzare l’anatomia, a confrontare gli animali tra loro, ecc). Il bambino impara quindi a costruire le proprie conoscenze attraverso il metodo induttivo, partendo dal concreto per giungere a conoscenze generali.
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Emozionarsi La fattoria offre molte occasioni per vivere a contatto con gli animali e la natura. Rappresenta il luogo ideale in cui vivere esperienze emotive che arricchiscono profondamente il bambino. Le esperienze accompagnate da sentimenti ed emozioni si ricordano più facilmente e vanno a comporre il patrimonio personale di ciascuno.
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Lavorare in gruppo Le attività di gruppo in fattoria offrono la possibilità di socializzare e imparare a lavorare in gruppo. Spesso viene chiesto ai bambini di raggiungere un risultato concreto che prevede azioni come prendere decisioni insieme, analizzare i problemi e collaborare attivamente per raggiungere lo scopo.
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Giocare e divertirsi Il gioco e il divertimento motivano maggiormente i bambini e sono elementi fondamentale per facilitare l’apprendimento. Si impara meglio ciò che piace e che non annoia. Una regola, questa, valida per tutti e, a maggior ragione, per i bambini.
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Ricerca e scoperta In fattoria ogni bambino ha la possibilità di diventare un piccolo ricercatore. Esplorando un mondo ricco di stimoli i bambini pongono domande, acuiscono lo spirito di osservazione, realizzano esperimenti e manipolano elementi naturali.
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Stimolare i sensi In fattoria il bambino recupera una capacità sensoriale che il mondo urbano tende a soffocare sempre di più. Colori, odori, suoni, gusti ed esperienze tattili si radicano nell’esperienza del bambino e rendono la sua vita più ricca di emozioni.
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Imparare ad esprimersi In fattoria cambiano radicalmente le modalità espressive che si sviluppano in ambito scolastico. Il bambino è quindi in grado di esprimere la propria personalità e le proprie emozioni in modo nuovo e creativo.
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Scoprire il mondo rurale e la vita contadina Far riscoprire alle nuove generazioni le tradizioni contadine significa dare al mondo rurale la possibilità di non perdere le proprie radici culturali e offre alla scuola l’opportunità di sviluppare percorsi didattici di scoperta e recupero degli usi e costumi locali.
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Rielaborare l’esperienza L’esperienza in fattoria permette ai ragazzi e ai docenti di rielaborare e far sedimentare l’esperienza vissuta attraverso momenti di riflessione successivi alla visita in fattoria.
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ALLA SCOPERTA DEL MONDO RURALE LA PEDAGOGIA ATTIVA Valorizzazione del fare Centralità della motivazione Studio dell’ambiente (apertura al territorio) Socializzazione
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La valorizzazione del fare L’attività teorica deve sempre essere collegata ad un’esperienza pratica per poter “imparare facendo e sperimentando”.
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L’importanza della motivazione Partire dagli interessi e bisogni pratici del bambino
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L’importanza dell’ambiente L’ambiente naturale favorisce l’apprendimento e stimola la ricerca e la sperimentazione.
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L’importanza della dimensione sociale
Qualsiasi attività educativa deve soddisfare il bisogno primario del “socializzare”.
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Esempio di pedagogia attiva:
orticoltura “Attraverso la coltivazione di un orto i bambini imparano molte cose sulle piante, sulla loro crescita e sulla loro cura. I bambini imparano come far crescere una pianta, ossia un altro essere vivente: un risultato non solo simbolico, che dà loro molta fiducia. Si sentono parte di un ordine naturale più grande e vi partecipano con la loro forza vitale”. Michael E. Kaufmann - Green Chimney Farm - USA
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LA TRASFORMAZIONE DEL LATTE
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DIDATTICA
ANIMAZIONE
Definizione: “ciò che riguarda l’insegnamento”. Si intende quel settore della pedagogia che ha per oggetto lo studio dei metodi per l’insegnamento.
Definizione: “dare vita”. Tutte le azioni che hanno come obiettivo l’espressione delle capacità, delle culture e delle emozioni degli allievi.
ESPERIENZA IN FATTORIA
Contenuto
Contesto
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Metodo
Contenuto Tutto ciò che si incontra in un’azienda agricola
COLTURE
ANIMALI
LAVORO AGRICOLO
PRODOTTI
CULTURA CONTADINA NATURA Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
Contesto Differenze tra contesto educativo di una scuola e quello di una fattoria:
Ambientali:
Strutturali:
diversa percezione dello spazio, del clima, della luce, ecc.
la scuola è un ambiente semplificato specializzato per l’istruzione. La fattoria è un ambiente complesso di lavoro.
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Metodo Alcune scuole specializzate in “pedagogia attiva” sono arrivate ad utilizzare il lavoro agricolo come strumento principale per condurre attività didattiche e promuovere l’apprendimento (matematica, geografia, scienze,…)
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Alcuni consigli per l’operatore di campagna PRIMA DELLA VISITA Specializzarsi in questo settore, partecipando a corsi di formazione e aggiornamento specifici •Pianificare l’intervento in fattoria •Predisporre un percorso a tappe diversificato a seconda delle diverse tipologie di utenti che valorizzi le caratteristiche e le attività dell’azienda. •Adottare sistemi di sicurezza •Stabilire contatti con i docenti per valorizzare e dare continuità all’esperienza in fattoria. Concordare e verificare il percorso insieme per stabilire quali punti/esperienze devono essere approfondite. •Predisporre questionari di gradimento per i ragazzi e le insegnanti per accertarsi dell’esito dell’iniziativa al fine di migliorare sempre più il servizio •Definire spazi, tempi e modalità di attuazione del percorso. Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
Fase di pianificazione Individuazione degli utenti Bisogni degli utenti concorrenti
Analisi del mercato Individuazione prodotto/servizio
Analisi degli elementi strutturali, economici e di risorse umane Metodologia di erogazione del servizio Attuazione del servizio Feed back Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
PROGETTARE UN PERCORSO IN FATTORIA Progettare significa “gettare avanti”, cioè ideare qualcosa e pensare ad un modo per attuarla. Progettare è come seminare un campo. Nel “progettare” sono contenuti sia il concetto di attesa che quello di scommessa: compio delle azioni ora e aspetto che la semina dia i suoi frutti, ben consapevole di non avere certezze o garanzie sull’entità del raccolto.
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Scheda di progettazione 1 Titolo 2 Descrizione azienda 3 Destinatari -A quale tipologia di utente si rivolge la proposta (scuola – indicare ordine e grado; famiglia, adulti, anziani, diversamente abili,…)? 4 Finalità - Perché si realizza questa esperienza? Quali sono i vantaggi? 5 Obiettivi - Che cosa si vuole che il bambino/ragazzo scopra, impari, conosca? 6 Contenuti - Di quali temi si parla? Quali argomenti/concetti si approfondiscono? 7 Metodologia - Con quale modalità procedo? Quali strumenti metodologici utilizzo (esercitazione, gioco, laboratorio, lezione frontale, ecc)? 8 Attività proposte - Quali percorsi per raggiungere gli obiettivi prefissati? 9 Tempi - Quanto tempo dedico ad ogni attività? 10 Spazi - Dove realizzo ogni azione/attività educativa? 11 Programmazione di massima – come si procede durante l’intervallo di tempo prefissato? 12 Valutazione – Qual è l’esito dell’intervento? E del questionario? 13 Costi e personale – Quali Stefania costi? Quali disponibilità Pendezza - Consulentedi personale/strutture? fattorie didattiche 14 Note – Cosa segnalare/ricordare ai partecipanti?
Destinatari
Scuola dell’infanzia
Famiglie
Scuola primaria
Adulti Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
Scuola secondaria di primo e secondo grado
Diversamente abili
Finalità Illustrano in sintesi le linee generali del progetto:
-Avvicinare alla conoscenza delle risorse del mondo rurale -Sviluppare concetti di rispetto ambientale - Riappropriarsi del rapporto uomo-natura - Favorire momenti di socializzazione -ecc
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Obiettivi
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Obiettivi Verificabile: devo essere in grado di valutare se gli scopi che mi ero prefissato sono stati raggiunti
Specifico: cioè deve riportare con precisione il tipo di risultato che si intende raggiungere
Concreto: deve far riferimento a comportamenti osservabili e non a principi astratti e generali Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
Selezionare accuratamente i contenuti in relazione all’età dei partecipanti
Selezionare i contenuti in relazione al tempo
Contenuti
I contenuti devono essere “pochi” ma “buoni”
I contenuti devono essere congruenti con gli obiettivi prefissati
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APPROCCIO METODOLOGICO
•ludico-sensoriale
•Tecnicoscientifico Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
“Provare per imparare ad insegnare…”
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“Provare per imparare ad insegnare…”
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PAGLIA
FIENO
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DOMANDE DA PORSI •Come posso programmare un percorso didattico in azienda? Un valido aiuto potrebbe essere quello di trovare la risposta a questi quesiti: •Sono in grado e ho voglia di parlare con i ragazzi? •Cosa voglio far conoscere della mia azienda e che tipo di attività voglio far fare ai ragazzi? •Come posso trasmetterle/raccontarle a chi mi sta di fronte? •Che tipo di linguaggio uso? •Come coinvolgere le scolaresche?
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…DA NON DIMENTICARE! Accogliere i ragazzi in modo caloroso e ospitale. Utilizzare un linguaggio appropriato a secondo dell’età degli alunni. Evitare un linguaggio troppo tecnico e discorsi lunghi e pieni di concetti, soprattutto in presenza di bambini della scuola materna ed elementare. E’ proprio a questa età che assume una forte valenza la dimensione relazionale ed affettiva nel rapporto con i bambini (Il contatto diretto, il tenere per la mano, l’accarezzarlo e il consolarlo sono gesti importantissimi). Utilizzare un linguaggio semplice che cambia spesso tono ed è accompagnato anche da gesti. Aiutarsi nella spiegazione verbale con gesti delle mani, del corpo e soprattutto del viso, che deve sempre essere solare (capita a tutti una giornata storta, ma i bambini non dovrebbero risentirne). Non dimenticare mai chi si ha di fronte e non dare nulla per scontato. Soprattutto i bambini piccoli sono così curiosi e si entusiasmano a tal punto che anche dopo un’accurata descrizione di un animale, ad esempio, ti possono fare le domane più disparate come: quanti denti ha, quante volte fa la cacca, ma perché è in quella posizione, perché fa così con il muso… bisogna sempre cercare di rispondere! Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
“UNA BELLA LETTERA D’AMORE INIZIA SENZA SAPERE CIO’ CHE SI VUOL DIRE E FINISCE SENZA SAPERE CIO’ CHE SI E’ DETTO” Rousseau Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
INCISIVITA’ DELLA COMUNICAZIONE 60 50 40 30 20 10 0 Tono di voce Parole 7% Linguaggio 38% non verbale Stefania Pendezza - Consulente 55% fattorie didattiche
Qualsiasi argomento si può insegnare a soggetti di qualsiasi età: “Questa ipotesi implica che il problema del momento più adatto per insegnare un dato soggetto a un determinato gruppo di discenti deve essere impostato su una premessa più raffinata del semplice criterio della loro “maturità intellettuale”. Questo non significa negare le differenze quanto mai accentuate che esistono fra la mente del fanciullo, dell’adolescente e dell’adulto. Significa, tuttavia, riconoscere il fatto che, con sforzo e immaginazione sufficienti, qualsiasi soggetto può venire esposto in forma intellettualmente onesta a un livello che corrisponda alle facoltà di comprendere dei discenti di qualsiasi età” (J.S. Bruner, 1969) Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
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Il polso della vacca!
Per sapere l’età dei bovini Occorre guardare le corna e i denti
a ,f ra e ll ’o no o a or rn lte gi io vo al al g 5 e - 6 o lt lte 55 0 v vo a 1 18 in m lle le ru 8 a a l a 2 c c lle 1 va ì da alle La pip a d Stefania Pendezza - Consulente la fec fattorie didattiche de
Il musello è costantemente Umido…….
E INOLTRE…
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Verificare che il percorso per raggiungere l’azienda sia percorribile (per es. in pullman)
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- individuare le attività didattiche considerando le potenzialità dell’azienda agricola e la propria preparazione
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- preparare materiale didattico (da consegnare alle insegnanti dopo l’uscita o da spedire a scuola prima dell’uscita)
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- allestire laboratori alternativi in caso di maltempo
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- allestire tavoli e sedie e/o panche per i laboratori didattici adeguati al numero di visitatori
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GLI STRUMENTI DELLA DIDATTICA IN FATTORIA
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LEZIONE CLASSICA
Modalità frontale e unidirezionale
Trasferimento di molti contenuti in tempi brevi
Richiesta maggior sforzo di concentrazione
LEZIONE PARTECIPATA
Modalità più attiva e vivace che coinvolge i partecipanti
Trasferimento di contenuti “ridotti “ma spazio per fare domande, visualizzare i temi proposti, ecc... I bambini si trasformano da uditori in attori Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
LABORATORI PRATICI
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SIMULAZIONI - GIOCHI DI RUOLO
- DRAMMATIZZAZIONE
La drammatizzazione è un’attività che per la sua forma ludica è ben accetta ai bambini e sviluppa la motricità e la comunicazione corporea, arricchisce il pensiero ed il linguaggio verbale, favorisce la spontaneità e la socializzazione Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
L’uso dei sensi • L’importanza di un approccio sensoriale è fondamentale: vi è infatti un rapporto speciale che ognuno può costruire con il mondo naturale; un rapporto che ha il proprio fulcro nel percepirne l’armonia e sperimentarne la bellezza, oltre che a capire i processi vitali e come essi si esplicano. Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
• Questo rapporto si può costruire solo attraverso un approccio sensoriale diretto, che permetta di risvegliare i sensi del bambino e di sviluppare le capacità percettive.
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La vista • La vista è il nostro senso più raffinato e sviluppato. • Nell’uomo l’occhio è un organo complesso capace di distinguere anche piccole variazioni di forma, colore, luminosità e distanza.
Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
• I bambini sono affascinati dalle forme nuove e dai colori e in fattoria si possono condurre delle attività molto divertenti e creative focalizzate sul senso della vista e sulle composizioni cromatiche.
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Esempi di attività
- Agri-puzzle - Dipinti naturali - Quadri agresti
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Dipinto Stefania Pendezzanaturale - Consulente fattorie didattiche
L’olfatto • Non è forse vero che l’olfatto riesce a risvegliare ricordi della nostra infanzia in modo sorprendente? • A volte sentendo un profumo sentito decine di anni prima, un mare di ricordi ed emozioni ci assalgono.
Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
• Sembra quindi superfluo ricordare quanto sia importante stimolare questo senso nei bambini, soprattutto oggi che il nostro olfatto è sottoposto a violenze continue date dalla vita urbana.
Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
Esempi di attività
- Annusometro
Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
Il tatto Spesso i bambini a contatto col mondo naturale hanno paura di toccare perché temono di sporcarsi. Questa paura è in parte dovuta alla disabitudine e in parte riconducibile alle raccomandazioni dei genitori, che sempre più spesso fanno indossare ai bambini vestiti alla moda e costosi. Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
Esempi di attività
- Stagioni - Scatole del tatto
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Scatola del tatto
Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
Il gusto In un’epoca di prodotti preconfezionati, conservati e ai quali spesso vengono aggiunti esaltatori di sapidità in quantità, la fattoria rappresenta un’ottima occasione per gustare i sapori genuini di un tempo, anche in forma di gioco. Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
Esempi di attività
- Agri-assaggi - Dalla natura alla bocca
Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
L’Udito • La maggior parte dei bambini di oggi non sono più in grado di udire molti suoni, sia perché questi stanno scomparendo dalle nostre vite, sia perché vengono coperti da altri “frastuoni”, sia perché si presta sempre meno attenzione a ciò che percepiscono le nostre orecchie. Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
• Il mondo rurale e in particolare una visita in fattoria offrono molte opportunità di allenare l’importante senso dell’udito, attraverso il semplice ascolto o con attività ludico-sensoriali mirate. SGRUNF SGRUNF!
Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
Hiii-hooo!!
Muuu!
Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
Beeee!!
Esempi di attività
- Gli Animalofoni
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Costruzione di percorsi didattici Esempi pratici
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1^ fase: analisi degli elementi strutturali e delle attrezzature dell’azienda
Progettazione di un percorso didattico
2^ fase: individuazione degli obiettivi e dei contenuti del percorso didattico
3^ fase: sviluppo dei percorsi
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I^ fase Analisi degli ELEMENTI STRUTTURALI e delle attrezzature dell’azienda L’apiario Il magazzino Gli attrezzi dell’apicoltore: la maschera, i guanti, l’affumicatore, la leva staccafavi… Il laboratorio apistico: la sala per la smielatura (attrezzi per disopercolare, lo smielatore) e la sala per il confezionamento (i maturatori, i filtri, i contenitori…) Lo spaccio Il prato/giardino L’abitazione dell’imprenditore agricolo Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
Azienda apistica
Officina/falegnameria
Sala smielatura
Sala confezionamento
arnie
Deposito miele
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II^ fase Individuazione degli obiettivi e dei contenuti del percorso didattico Obiettivi •Conoscere la struttura dell’ape •Comprendere la società delle api •Distinguere gli attrezzi dell’apicoltore •Scoprire i prodotti dell’ape •Conoscere il ciclo di lavorazione del miele •Conoscere il lavoro dell’apicoltore
Contenuti •Gli insetti •Le api e loro caratteristiche e abitudini •La società delle api •Il fiore e l’impollinazione •Dal nettare al miele •Il miele e le sue caratteristiche •Gli altri prodotti delle api: la propoli, la pappa reale, la cera, il polline
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III^ fase Sviluppo dei percorsi didattici ES. Alla scoperta delle api I bambini e le bambine impareranno a riconoscere la struttura delle api (capo, torace, addome) attraverso diverse attività: consegna, da parte dell’apicoltore, di api morte (precedentemente raccolte e conservate) agli alunni che, tenendole in mano con delicatezza, potranno rilevare le parti del corpo (zampe, ali, antenne, apparato boccale …), la fragilità, il colore e la dimensione dell’insetto stesso;
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Esempio di azienda agricola zootecnica “tipo” (allevamento bovini da latte e da carne)
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I^ fase Analisi degli elementi strutturali e delle attrezzature dell’azienda
La stalla Il fienile La sala di mungitura La sala latte Il caseificio Lo spaccio I silos La campagna circostante L’abitazione dell’imprenditore agricolo Stefania Pendezza - Consulente fattorie didattiche
Azienda zootecnica -Allevamento di vacche da latte Stalla vacche da latte
paddock Vacche in lattazione
Sala di mungitura
Vacche in asciutta
Silos orizzontali Per Mais ceroso
Fienile e ricovero macchine
Stalla per le manze, manzette e vitelli
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Fossa liquame/platea letame
II^ fase Individuazione degli obiettivi e dei contenuti del percorso didattico Obiettivi •Conoscere le caratteristiche di un’azienda agricola e il suo funzionamento •Comprendere le caratteristiche e le abitudini dei bovini •Distinguere le razze di bovini più rappresentative in Italia •Conoscere le tecniche di mungitura manuale e meccanica •Apprendere le fasi di lavorazione e di trasformazione del latte •Scoprire il ciclo di crescita di alcuni cereali e il loro utilizzo in azienda
Contenuti •I mammiferi •Morfologia e fisiologia dei bovini •La struttura della mandria •L’alimentazione delle vacche da latte o dei bovini da carne •I sistemi di allevamento dei bovini da latte o da carne •La mungitura •La caseificazione •I cereali •La paglia e il fieno •Il letame
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Esempio di azienda agricola vitivinicola “tipo”
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I^ fase Analisi degli elementi strutturali e delle attrezzature dell’azienda la vigna la cantina gli attrezzi del viticoltore: pigiatrice, diraspatrice, sgrondatore, torchio, tini, botti, filtri, macchina riempitrice, etichettatrice; il magazzino lo spaccio l’abitazione del viticoltore
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Azienda vitivinicola
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II^ fase Individuazione degli obiettivi e dei contenuti del percorso didattico Obiettivi
•Scoprire la vite e la sua struttura •Conoscere i metodi di coltivazione della vite lungo tutto il percorso vegetativo •Comprendere i processi di vinificazione moderni e tradizionali •Stimolare un approccio sensoriale al mondo rurale
Contenuti
•Il vigneto •La pianta della vite •Il ciclo vitale della vite •Il grappolo e l’acino •La vendemmia •La vinificazione •I lieviti e la fermentazione •La cantina •I contenitori vinicoli
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