Di quanto innanzi è stato redatto il presente verbale, che, previa lettura e conferma, viene sottoscritto come segue: IL SINDACO IL SEGRETARIO GENERALE Dr. Raffaele Bagnardi Dr. Paola Giacovazzo
CITTA’ di GROTTAGLIE Parere di regolarità tecnica
Parere favorevole in ordine alla regolarita tecnica espresso ai Parere favorevole in ordine alla regolarità contabile sensi dell’art. 49 - primo comma - del T.U. approvato con espresso ai sensi dell’art. 49 - primo comma - del T.U. D.Lgs. n. 267 del 18.08.00. approvato con D.Lgs. n. 267 del 18.08.00. Grottaglie, 23/06/2010
Provincia di Taranto
Parere di regolarità contabile
N. 433 Anno 2010
DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA COMUNALE
Grottaglie, Il Responsabile del Servizio Dr. Giovanni De Giorgio
Il Ragioniere Dirigente Dr. Ettore Bavaro
Oggetto: Iscrizione anagrafica per le persone senza fissa dimora.
CERTIFICATO DI PUBBLICAZIONE Su conforme relata del Messo Comunale, si attesta che la presente deliberazione è stata pubblicata mediante affissione all’Albo Pretorio del Comune il ........................................................……….ove rimarrà
L'anno duemiladieci il giorno venticinque del mese di giugno in Grottaglie e nel Palazzo Municipale, convocata nelle forme prescritte, si é riunita la Giunta Municipale nelle persone dei signori:
fino al ..................................................... (N........................... registro pubblicazioni). Presenti
La delibera anzidetta, contestualmente alla sua affissione, è stata comunicata: • • •
ai Signori Capigruppo Consiliari con nota n. ................del ............................. art. 125 del T.U., al Signor Prefetto con nota n. ............... del ............................. art. 135 2 c. del T.U., E’ stata inviata al CO.RE.CO. con nota n. ................del ........................ - per il controllo preventivo -.
Grottaglie, ................................... Il Messo Comunale Regione Puglia Sezione Provinciale Decentrata di Controllo sugli Atti degli Enti Locali TARANTO Prot. N....................... Il Comitato nella seduta del...................... ............................................................................... ..........................................................……………. Taranto,…………… Il Presidente ……………………… p.c.c. Il Segretario ………………………
Il Segretario Generale
La presente deliberazione, non soggetta al controllo preventivo di legittimità: • è divenuta esecutiva il ................................. a norma dell’art. 134 - terzo comma - del T.U. approvato con D.Lgs. n. 267 del 18.08.00 ovvero • è stata dichiarata immediatamente esecutiva ai sensi del - quarto comma - dello stesso art. 134.
01/07/10
1
BAGNARDI
Raffaele
Sindaco
X
2
DONATELLI
Francesco
Vicesindaco
X
3
ALABRESE
Ciro
Assessore
X
4
ANNICCHIARICO
Cosimo
Assessore
X
5
BELSORRISO
Ciro
Assessore
6
CAVALLO
Vito Nicola
Assessore
7
NISI
Angelo
Assessore
X
8
OTTAVIO
Orlando
Assessore
X
9
PATRUNO
Maria
Assessore
X
10
SANTORO
Luciano
Assessore
X
11
TRANI
Ciro
Assessore
X
X X
Partecipa alla seduta il Segretario Generale Sig.ra GIACOVAZZO Paola (barrare l’ipotesi che non ricorre)
Constatato che l’adunanza è valida per il numero degli intervenuti, il Presidente invita i componenti alla trattazione della pratica in oggetto
Per copia conforma all’originale ad uso amministrativo Grottaglie. _____________
Assenti
Il Resp. del Servizio
La Giunta Municipale Letta la seguente relazione: “ La condizione delle persone senza fissa dimora, cioè di persone che per lungo tempo non hanno un luogo di residenza, costituisce un dato sociale in forte aumento anche nella nostra città. Le cause che concorrono a determinare la perdita di domicilio possono essere veramente numerose: aver subito violenze di ogni genere, fuga dall'abuso domestico, dipendenza da alcool, dipendenza da sostanze stupefacenti, disagi psichici, mancanza di un lavoro o accumulo di debiti, sfratto, alto costo delle abitazioni e degli affitti. Il fenomeno coinvolge anche i nomadi, gli immigrati e chiunque altra persona non veda soddisfatto il diritto ad avere una casa, anche se per una piccola percentuale delle persone senza fissa dimora non significa necessariamente disagio sociale o povertà assoluta. Esistono, infatti, alcuni casi di persone assolutamente anticonformiste e libertarie che hanno deciso di rinunciare al possesso di ogni bene materiale, o che scelgono di non avere una residenza permanente per scelte religiose o spirituali. Il non possedere una residenza anagrafica significa non solo non poter accedere a molti servizi socio-assistenziali, ma anche il non godere di alcuni diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione, quali il diritto di voto, la possibilità di beneficiare delle pensioni di invalidità e l'accesso al Sistema Sanitario Nazionale. La condizione di “senza fissa dimora” spesso produce a catena effetti che rendono difficile la risoluzione del problema. Senza numero di telefono, indirizzo permanente o un posto dove curare la propria igiene, può essere molto difficile per le persone senza fissa dimora trovare e conservare un posto di lavoro ed uscire dalla marginalità. La residenza anagrafica, quindi, è uno strumento fondamentale per il recupero dei diritti alla cittadinanza e per favorire il percorso di reinserimento sociale, ed anche per l’accesso alla casa. In molti Comuni, grazie peraltro alla specifica giurisprudenza che regola la registrazione anagrafica, viene riconosciuto il diritto delle persone senza fissa dimora a mantenere la residenza nell’abitazione perduta o fissare la residenza in una nuova dimora anche fittizia. Molto chiara e direttiva in materia è la Circolare del Ministero dell’Interno del 29 maggio 1995 n. 8 Precisazioni sull’iscrizione nell’anagrafe della popolazione residente, di cittadini italiani che recita: “ (…) Il sindaco, in veste di ufficiale di anagrafe, agisce quale ufficiale di Governo cioè quale organo dello Stato e non quale capo dell'amministrazione comunale (art. 10 della legge 8 giugno 1990, n. 142) (…) ” ed ancora “ (…) Il sindaco quale ufficiale di anagrafe e di Governo, nell’esaminare le domande di iscrizione anagrafica presentate dai cittadini, deve osservare scrupolosamente la legislazione vigente che è costituita dalla legge 24 dicembre 1954, n. 1228, e dal decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, n. 223, per quel che concerne la popolazione residente in Italia, e dalla legge 27 ottobre 1988, n. 470, e dal decreto del Presidente della Repubblica 6 settembre 1989, n. 323, relativamente ai cittadini italiani residenti all'estero. (…) ”. Sempre nella sopra citata Circolare: “ (…) la richiesta di iscrizione anagrafica, che costituisce un diritto soggettivo del cittadino, non appare vincolata ad alcuna condizione, né potrebbe essere il contrario, in quanto in tal modo si verrebbe a limitare la libertà di spostamento e di stabilimento dei cittadini sul territorio nazionale in palese violazione dell'art. 16 della Carta costituzionale (…)”. “ (…) Nel rammentare che il concetto di residenza, come affermato da costante giurisprudenza (…), è fondato sulla dimora abituale del soggetto sul territorio comunale, cioè dall'elemento obiettivo della permanenza in tale luogo e soggettivo dell'intenzione di avervi stabile dimora, rilevata dalle consuetudini di vita e dallo svolgimento delle relazioni sociali, occorre sottolineare che non può essere di ostacolo alla iscrizione anagrafica la natura dell'alloggio, quale ad esempio un fabbricato privo di licenza di abitabilità ovvero non conforme a prescrizioni urbanistiche, grotte, alloggi in roulottes. (…) ”.
Tenuto conto che nelle “Avvertenze, note illustrative e normativa AIRE, metodi e norme, serie B – n. 29 – edizione 1992” stilate dall’ISTAT, viene indicata la concreta attuazione dei principi stabiliti dalla normativa vigente in materia di regolamento, di definizione e di iscrizione anagrafica delle persone senza fissa dimora. In particolare, viene specificato: “(…) Se il senza fissa dimora non ha un recapito o un vero e proprio domicilio (sede principale dei propri affari) nel Comune, ma elegge domicilio al solo fine di chiedere ed ottenere l’iscrizione anagrafica, come suo diritto, si presenta il problema dell’indirizzo da indicare negli atti anagrafici. In tal caso, in analogia al Censimento, che prescrive l’istituzione in ogni Comune di una sezione speciale “non territoriale” nella quale vengono elencati e censiti come residenti tutti i “senza tetto”, si ravvisa la necessità che anche in anagrafe venga istituita una via, territorialmente non esistente, ma conosciuta con un nome convenzionale dato dall’ufficiale di anagrafe. In questa via verranno iscritti con numero progressivo dispari sia i “senza tetto” risultanti residenti al censimento, sia i “senza fissa dimora” che eleggono domicilio nel Comune ma che in realtà non hanno un vero e proprio recapito nel Comune stesso. Per altre simili necessità, ma al di fuori dei casi sopraddetti, potrà essere utilizzata la stessa via con i numeri progressivi pari. Nell’impossibilità di contattare, in ogni momento, gli iscritti predetti, ogni notizia agli stessi s’intende notificata, a tutti gli effetti, con la pubblicazione all’albo pretorio. (…)”. Per tutto quanto sopra descritto, l’Amministrazione comunale, intende farsi interprete, senza ignorarla, dell’attuale situazione sociale e della condizione di chi vive, come le persone senza fissa dimora, un quotidiano fatto di disagi e problemi concreti e di esclusione sociale, e nel pieno rispetto dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana intende: • attuare programmi e strategie d’intervento in termini di prevenzione e non più solamente assistenziale, in grado di contrastare una deriva sociale e personale che porta alla perdita di alloggio e ai legami sociali delle persone senza fissa dimora. • sostenere le persone senza fissa dimora, italiane e straniere, a riemergere dalla invisibilità, a riavviare percorsi di inserimento sociale o semplicemente ad uscire dal lavoro sommerso. Come primo intervento, in linea con quanto sopra, si propone di istituire un indirizzo anagrafico convenzionale per le cui ragioni ci si riporta alla relazione qui allegata.” Il Resp. Settore Demografici Dr. Giovanni De Giorgio LA GIUNTA COMUNALE • • •
•
Letta la relazione che precede e ritenutola meritevole di accoglimento insieme alla nota allegata; Ritenuto di dover procedere in merito; Dato atto che la proposta oggetto della presente è pervenuta in Giunta debitamente corredata del parere di regolarità tecnica ai sensi e per gli effetti dell’art. 49 comma 1° T.U.E.L. approvato con D.Lgs. 267/2000 e dato atto che la stessa non comporta impegno di spesa non abbisogna di parere di regolarità contabile; Con voti unanimi resi nei modi e forme di legge anche per quanto attiene la immediata esecutività della presente; DELIBERA
1. di approvare, come approva, la relazione che precede redatta dal Responsabile dell’Ufficio Servizi Demografici;
2. di istituire un indirizzo anagrafico convenzionale a favore delle persone senza fissa dimora che richiedano di stabilire la propria residenza anagrafica nel comune di Grottaglie, gestito direttamente dall’Amministrazione comunale; 3. di denominare l’indirizzo anagrafico convenzionale, proprio nella piena tutela della privacy delle persone senza fissa dimora, ma anche in previsione di un percorso di reinserimento sociale, in modo non discriminante e non riconducibile alla condizione di “senza fissa dimora”, ma affine alla toponomastica stradale cittadina. 4. di accogliere la proposta di rendere omaggio ai due cittadini grottagliesi Ugo e Zzazzà dedicando loro la strada convenzionale per le persone senza fissa dimora denominandola “Via dei filosofi cinici” così come da nota allegata che fa parte integrante della presente; 5. di operare affinché vengano realmente ed operativamente garantiti tutti i diritti civili ed individuali nonché l’accesso a tutti i servizi socio-sanitari di cui possono beneficiare le persone senza fissa dimora con l’attribuzione della residenza anagrafica; 6. di riconoscere lo stato di svantaggio delle persone senza fissa dimora in modo che gli stessi possano usufruire di pari opportunità, accesso gratuito ad alcuni servizi ed in generale degli stessi incentivi previsti dall’amministrazione centrale e locale per altri cittadini in condizione di disagio; 7. di realizzare e potenziare, in sinergia con le istituzioni competenti presenti sul territorio, interventi di prevenzione e di politica sociale finalizzati all’inserimento lavorativo e sociale all’interno della propria comunità delle persone senza fissa dimora e dei cittadini svantaggiati presenti nella città di Grottaglie, con una particolare attenzione ai giovani a rischio di devianza, alle persone con dipendenza da sostanze stupefacenti e a perone con disagio mentale e psichico 8. di comunicare la presente contestualmente alla sua pubblicazione all'Albo Pretorio ai Signori Presidenti dei gruppi Consiliari ai sensi dell’art. 125 del T.U.; 9. di rendere immediatamente esecutiva la presente deliberazione ai sensi dell’articolo 134 quarto comma - del T.U. approvato con D.Lgs. n. 267 del 18/08/2000.
Motivazione per l’assegnazione del nome Nei primi anni del secolo scorso sono vissuti in Grottaglie due uomini che avevano fatto una particolare scelta di vita. Mangia Giovanni detto Zzazzà di Paolo, nato il 15/05/1903 a Veglie (LE) e morto il 16/05/1966 a Grottaglie. Uomo libero ed indipendente, pur potendo vivere dignitosamente con i figli, amava vivere allo stato per così dire brado; spesso un po’ brillo, amava ballare e cantare allegramente “zzazzà” davanti a gruppi di ragazze. Perciò tutti lo chiamavano Zzazzà! Ggiuanni Zzazzà! Spesso era in coppia con un altro uomo libero ed indipendente, Marinaro Giulio di Vincenzo, conosciuto col nome Ugo, nato il 28/12/1911 a Lecce e morto il 01/08/1972 a Grottaglie, formando insieme i due filosofi cinici. Ugo amava portare sempre con sé un cane fedelissimo, al punto da seguirlo nel giorno del funerale e rimanere perfino per qualche giorno al cimitero per poi morire anche lui di dolore e di fame quattro giorni dopo. (Tratto dal libro “Ccussì si sintèunu li nànni nuèsci” di Cosimo Occhibianco edito Litografia Ettorre 2008).
Notizie bibliografiche (dagli archivi di Stato Civile e Anagrafe del comune) Mangia Giovanni nato il 10/05/1903 a Veglie (LE) da Paolo e Panzanara Atonia, coniugato con Annese Maria Carmela il 04/09/1926 nata il 19/01/1910 a Grottaglie e morta il 26/12/1942 da cui ha avuto 5 figli 3 maschi e 2 femmine, professione spaccapietre. Ha abitato in Via Manzoni 7 e via XXV Luglio 136, morto il 16/05/1966 alle ore 7,48 nell’Ospedale Civile SS. Annunziata di Taranto. Non si ha notizia dei genitori, di fratelli, di sorelle. Marinaro Giulio nato il 28/12/1911 a Lecce da Vincenzo e Delli Franci Anna Maria, stato civile celibe professione mendicante, iscritto nei registri della popolazione residente di Grottaglie il 01/11/1930. Ha abitato in Contrada Sant’Elia 13 ed in via XXV Luglio 136 e poi al 115, morto il 01/08/1972 alle ore 4 nell’Ospedale Civile “San Marco” di Grottaglie. Aveva un fratello Marinaro Pietro nato il 29/11/1892 a Napoli, coniugato con Cavallo Cotrina il 13/03/1930 da cui ha avuto 6 figli 3 maschi e 3 femmine tutti viventi, professione commissioniere morto il 29/03/1964 in Grottaglie. Aveva anche una sorella Marinaro Maria Emilia nata il 21/07/1914 a Lecce, coniugata con Zingaropoli Cosimo il 01/08/1932. Il padre Marinaro Vincenzo di Pietro e La Gioia Emilia nato il 03/02/1866 a Grottaglie e morto il 13/06/1933. La madre Delli Franci Anna Maria nata il 18/03/1873 a Napoli e morta il 25/05/1943.
I Filosofi cinici I cinici (dal greco κύων, "cane", soprannome di uno dei loro esponenti maggiori, Diogene) sono i seguaci della scuola filosofica di Antistene, una delle scuole socratiche minori, così chiamate per
essere in qualche modo ispirate alla filosofia di Socrate. Il loro esponente più importante è Diogene di Sinope. Il nome sembra derivare o dal Cinosarco, l'edificio ateniese che fu la prima sede della scuola, o dalla parola greca per "cane", appellativo che fu dato in senso dispregiativo ai cinici dalle correnti filosofiche avversarie. L'appellativo di "cinico" faceva riferimento sia al luogo di origine di questo movimento filosofico, sia alla tendenza dei suoi seguaci a condurre una vita randagia, caratterizzata da indifferenza verso i bisogni comuni e da grande fedeltà al rigore morale. Più in particolare, il cinico sosteneva la necessità di vivere secondo natura, condannava la civiltà con tutte le sue istituzioni e i suoi valori, proclamava la libertà e l'uguaglianza di tutti gli esseri umani, ostentava un'assoluta indifferenza per i beni e i mali dell'esistenza e mirava ad un dominio completo delle passioni e a uno stato di autosufficienza. Il filosofo cinico per eccellenza è certamente Diogene di Sinope, che portò agli estremi il disprezzo dei cinici verso le consuetudini, le regole e i valori della tradizione civile, religiosa e culturale. Secondo l'accezione odierna, cinico è, dunque, colui che mostra indifferenza o disprezzo per le convenzioni, gli ideali e i valori comunemente accettati dalla società in cui vive; di conseguenza, un pensiero o un aforisma cinico per la sua particolare mordacità e impudenza può far inorridire i benpensanti, ma far sorridere e riflettere tutti gli altri. Per le informazioni su esposte si propone di rendere omaggio ai due cittadini grottagliesi Ugo e Zzazzà dedicando loro la strada convenzionale per le persone senza fissa dimora denominandola “Via dei filosofi cinici”. Si ringrazia per la gentile collaborazione don Cosimo Occhibianco, Vice Parroco della Parrocchia SS. Rosario, grazie al quale è stato possibile individuare il bandolo della matassa e risalire a tutte le informazione qui riportate.
Grottaglie, 14 giugno 2010
Il Resp. Servizi Demografici Dr. Giovanni De Giorgio