PROGETTO
PERIODICO TRIMESTRALE DELLA ZONA PASTORALE DI RIVIGNANO
ANNO XXI - N° 2 Giugno 2009
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TAXE PERCUE TASSA RISCOSSA
Udine Italy
LA PAROLA DEI PARROCI
CELEBRARE, RICORDARE, IMITARE
“Fa male chiunque sapendo esservi stati uomini virtuosi, non ne tramanda la memoria alla venerazione dei posteri. Sant’Antonio di Padova è una di quelle figure che non solo meritano di essere ricordate, ma anche imitate.”
«Nelle sue fatiche, bruciato dal caldo del sole, spesso fiaccato per la fame, tornava a casa madido di sudore, stremato di forze, ma sempre d’animo forte, ardente e contento come se tornasse da un luogo di delizie: e questo non una sola volta, ma quasi tutti i giorni. … era solito non rifiutare mai nulla, neppure a quanti lo perseguitavano, scusandoli sempre e non respingendoli mai, anche se rozzi e molesti. Era pieno di dolcezza senza pari verso tutti e in tutti i modi, nessuno escluso». Si tratta della descrizione della giornata di un santo fatta da chi gli viveva accanto. Quale Santo? Poco importa. Al posto dei puntini potremmo mettere il nome di qualunque persona venerata dalla Chiesa. Infatti da quelle righe traspare ciò che accomuna tutti i santi: un cuore trasformato dalla carità, dall’Amore, questa parola “diversa” che definisce Dio. In ogni tempo, Santo è colui che prende sul serio il Vangelo, perché solo il Vangelo ci indica la via da percorrere per accogliere e far fruttificare il dono della santità. Il santo è colui che accoglie Cristo e il Suo Vangelo e per questo sceglie di vivere una vita che abbia sapore, senso: una vita qualitativamente piena. Il santo è profeta di questa novità che è il Vangelo: non accetta cioè un’esistenza superficiale e sceglie il Valore per eccellenza, Cristo Gesù. Ogni Santo è plasmato dal Vangelo e del Vangelo è frammento. Creativamente ne sceglie una prospettiva, un tratto che gli permette concretamente di viverlo secondo il suo stile, in coerenza con il bisogno del proprio tempo. Così è accaduto che “ coi suoi frati, Francesco batteva il tasto della povertà materiale, quale virtù principe e fondamento della libertà e della letizia. Antonio non la sottovalutava certo, e ne dette
prova con la clamorosa scelta di vita, ma per lui la radice delle virtù era nell’umiltà”. Le cronache raccontano come Antonio serviva i confratelli nelle più umili necessità e, proprio nei momenti di maggiore notorietà, sull’esempio de Gesù, si ritirava in solitudine. Tra l’altro lui stesso insegnava che “”Il Signore manifesta se stesso a coloro che si fermano per un po’ di tempo in pace ed umiltà di cuore. Se tu guardi nelle acque torbide e turbolente, non puoi vedere l’espressione del tuo volto. Se tu vuoi vedere il volto di Cristo, fermati, raccogli i
e li fa partecipi dei suoi segreti.” È per queste vie che Antonio cerca ed ottiene anche il dono prezioso della povertà dello spirito e dell’amore per i poveri. E così anche la sua persona irradiava la “perfetta letizia” capace di consolare gli afflitti, sostenere i deboli, consigliare i dubbiosi, donare la pace a coloro che l’avevano smarrita. I poveri hanno trovato nel cuore di Sant’Antonio uno spazio aperto e disponibile a porgere loro una mano di aiuto e di conforto. “Tutto quello che avete fatto a uno dei più piccoli di questi miei fratelli, l’avete fatto a me” (Mt 25,40).
FESTA DI SAN LORENZO 10 AGOSTO 2009
Inaugurazione della Casa Canonica
tuoi pensieri in silenzio, e chiudi la porta della tua anima al rumore delle cose esteriori. Il saluto degli angeli e le benedizioni di Dio non sono per coloro che vivono sulla pubblica piazza, cioè fuori di sé, agitati e distratti. Il dolce “Ave” fu indirizzato alla Vergine Maria quando ella era assorbita nella preghiera, nella riservatezza della sua casa. Dio, per esser capace di parlare all’anima e riempirla con la conoscenza del suo amore, la conduce alla solitudine, distaccandola dalle preoccupazioni delle cose terrene. Egli parla all’orecchio di coloro che sono silenziosi,
E’ proprio in virtù di questa parola che l’opera dei santi è diventata segno convincente di un Dio appassionato per l’uomo, che si china sulle piaghe dell’umanità ferita, e chiede a ciascuno di noi l’impegno concreto e sincero di prenderci cura dei più poveri. La loro presenza ci richiama alla radicalità del messaggio di Gesù: non si può essere suoi discepoli e, contemporaneamente, dimenticarsi di chi è nel bisogno. Oggi, poi, non si può ignorare il fenomeno delle nuove povertà (non sempre legate all’indigenza economica), presenti nella nostra parte di
mondo, nella nostra realtà locale. Sono tutte le povertà che rendono arido il cuore umano o che rendono faticosa la ricerca di un senso della vita e che spesso, purtroppo, sfociano in gesti estremi, anche tra i più giovani, come narrano le cronache. Anche queste povertà non possiamo e non dobbiamo ignorare: essere “i santi del nuovo millennio” per usare un’espressione cara a Giovanni Paolo II, significa anche affrontare queste tristi realtà, ed accostarsi a chi ne è vittima con lo stile del Signore Gesù. La statua del nostro Duomo raffigura il Santo con in braccio Gesù Bambino e nelle mani il libro delle Sacre Scritture e un giglio. Tradizionali rappresentazioni che ci consegnano alcuni preziosi messaggi. Ciò viene suggerito innanzitutto che Antonio vuole donare ad ognuno di noi Gesù. Gesù Bambino, il Figlio di Dio che si è fatto piccolo, debole, disarmato per essere alla portata di tutti, per essere accolto da tutti; il bambino, che, come ogni bambino, chiede di essere accolto e custodito con amore. Antonio ci dona il Bambino che è nato a Betlemme, che significa “casa del pane”; è il Figlio di Dio nato dalla Vergine e deposto nella mangiatoia. La singolare circostanza che quest’anno abbina la memoria del Santo alla festa del Corpus Domini ribadisce il desiderio divino di farsi nostro cibo, diventare una sola cosa con noi. E quando quel giorno usciremo per la processione eucaristica è come se il Santo ci consegnasse quel Bambino, quel pane a ricordare a tanti distratti la più grande opera di Dio: il suo amore gratuito, totale che si fa nostra forza per annunciare che c’è vera vita solo là segue a pag. 2
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DALLA DIOCESI
SIAMO UNA COSA SOLA PERCHÉ IL MONDO CREDA L’assemblea pastorale diocesana di Udine: una verifica.
Sabato 9 maggio si è svolta a Udine l’assemblea pastorale diocesana, convocata dall’arcivescovo come momento ecclesiale “forte” dove gli operatori pastorali hanno potuto confrontarsi e verificare il percorso compiuto, a diversi livelli (parrocchie, foranie e diocesi), negli ultimi 3 anni. In questi tre anni il nostro arcivescovo ci ha invitato in continuazione “a costruire comunità cristiane accoglienti e gioiose perché solo comunità così offrono la possibilità a tutti, giovani e adulti, di fare esperienza del lieto annunzio del Vangelo di Gesù Cristo”. E il tema unitario dell’azione pastorale di questi anni era proprio la trasmissione della fede: nelle relazioni e nella vita affettiva (anno 2006-2007), nella complessità e nella fragilità (anno 2007-2008), nella festa, cuore del tempo (anno 2008-2009). L’assemblea ci ha permesso di verificare che tali ambiti sono proprio quelli cruciali per la vita delle nostre comunità cristiane: abbiamo infatti bisogno di trasmettere la fede non in maniera intellettualistica, non dall’alto, ma incontrando le persone nelle loro reali situazioni di vita. E, infatti, in quale momento ci è più facile sentire che Dio è amore se non partendo dal nostro bisogno di amore e relazioni? In quale momento sentiamo di più il bisogno di una parola di speranza se non nel momento del dolore, della sofferenza, della fragilità? E in quale momento siamo più disponibili ad accogliere una parola di fede se non nel momento della festa, per esempio per la nascita di un bambino? Ci siamo detti quindi che dobbiamo continuare a lavorare in questi ambiti, facendo sempre più nostre le indicazioni del vescovo, che abbia-
mo solo cominciato ad attuare ma che necessitano di diventare sempre di più le nuove strade dell’evangelizzazione. L’assemblea si proponeva anche di verificare come e quanto i laici fossero presenti nelle nostre comunità. L’invito del vescovo, in questi anni, è stato quello di passare da una presenza semplicemente, e generosamente, disponibile (laici pronti a dare una mano al parroco, se serve) a una presenza di vera corresponsabilità (laici che si assumono un servizio stabile in parrocchia come espressione di una precisa “vocazione”). Su questo fronte ci siamo resi conto che le difficoltà sono ancora tante: ci sono resistenze o protagonismi che devono trovare un equilibrio; molti laici si sentono abbandonati a se stessi o non valorizzati, ma solo “usati” in maniera funzionale per tappare un buco o fare qualcosa; molte volte non c’è collaborazione tra i vari operatori o tra i vari gruppi presenti in parrocchia: ognuno cerca di fare il suo ma non si riesce a dar vita alla chiesa, a quel “siate una cosa sola perché il mondo creda”. Tuttavia, proprio la difficoltà di questi nostri tempi (la mancanza di sacerdoti, la frammentazione dei tessuti comunitari, la scristianizzazione della nostra società…) può essere letta come momento favorevole, occasione di grazia, momento in cui siamo più vicini alla salvezza, “kairòs” secondo il linguaggio biblico. E infatti proprio questo abbiamo verificato in assemblea: l’aver vissuto, negli ultimi anni, maggiori difficoltà di ordine pastorale, ci ha anche permesso di riscoprire il vero significato del nostro battesimo, di recuperare il compito, la vocazione, il ministero che nasce dall’essere cristiani. Abbiamo cominciato a capire che
AMARE
I PENSIERI DEI NOSTRI BAMBINI PER PASQUA
Anche quest’anno nel periodo della quaresima è stato posto a fianco dell’altare l’Albero della Vita, la Croce fiorita: simbolo del sacrificio sul Calvario e del Cristo Risorto tre giorni dopo. Su quest’albero i nostri bambini di catechismo sono stati invitati ad apporre i loro pensierini. Ne abbiamo raccolti alcuni, belli, significativi, rappresentativi di tutti gli altri: con questi pensierini possiamo pregare tutti noi. Eccoli:
Gesù è morto per noi, allora dobbiamo accoglierlo nei nostri cuori e volergli bene. Signore Gesù, noi crediamo in te: vogliamo vivere come vuoi tu. Gesù aiutami ad amare gli altri come tu hai amato me. A tutti i bambini di tutto il mondo, i migliori auguri di Buona Pasqua. Gesù, per favore, aiutami a crescere bene. Gesù, perdonami come hai fatto con il ladrone.
anche noi laici siamo chiesa, che il futuro del cristianesimo dipende anche da noi, che la vita delle nostre comunità è anche in mano nostra e per questo dobbiamo prendercene cura. In assemblea abbiamo testimoniato il fatto che fino solo a qualche anno fa la questione non ci era così chiara, che l’assunzione di responsabilità era meno forte, che eravamo meno uniti. Oggi abbiamo solo cominciato: dobbiamo fare ancora tanti passi ma siamo certi che è questa la strada giusta, quella di una chiesa che si costruisce sulla comunione di tutti i
battezzati e che trasmette la fede attraverso il metodo della comunione. D’altronde è sempre stato così: per un lungo periodo abbiamo identificato la chiesa con il clero ma alle origini “tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune (…), tutti insieme frequentavano il Tempio e spezzavano il pane a casa prendendo i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la stima di tutto il popolo”. Solo comunità così saranno ancora comunità vive e affascinanti. L.V.
LA PAROLA DEI PARROCI
CELEBRARE, RICORDARE, IMITARE seguito da pag. 2
dove si vive la comunione; solo là dove ci si riconosce fratelli e dove si sceglie il servizio, la dedizione disinteressata, la fedeltà ad un impegno di dono senza riserve. Sant’Antonio, poi, arde dal desiderio di donarci la Parola di Dio, che è Parola di vita, quella stessa Parola che Lui ha accolto, custodito e messo in pratica. Antonio ha consolato tante persone, ha saputo consigliare i dubbiosi e guidarli sulla via della verità, perché si è quotidianamente nutrito della Parola del Signore. Chiediamo ad Antonio di aiutarci a cercare e a trovare il tesoro perduto della Parola di Dio, tesoro che è sempre a nostra disposizione. Un tesoro che dilata i nostri orizzonti, ci aiuta a conoscere il progetto di Dio su noi e sul mondo, a scoprire il grande amore del Signore per ognuno di noi e per tutti noi. Il tesoro della Parola di Dio illumina le nostre menti per saper distinguere il bene dal male, mette in luce la nostra dignità di figli di Dio, fratelli di Gesù Cristo e fratelli tra di noi; nel disorientamento del momento presente la Parola di Dio ci aiuta a saper distinguere ciò che conta veramente da ciò che non ha valore, ci aiuta a dare senso alla nostra vita. La lettura della Bibbia è il nostro nutrimento quotidiano? Oppure tante forme devozionali hanno in realtà sostituito il contatto quotidiano con la Parola di Dio? “ L’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo” ( S. Girolamo). Ritornate alla Bibbia, ci dice il
Santo, e, come ai discepoli di Emmaus, capiterà anche a voi di sentire ardere il cuore, di sentire Cristo vivo, presenza viva in cammino con voi nella vita di tutti i giorni. Antonio porta in mano il giglio perché vuole donarci un cuore puro, un cuore indiviso: “Non potete servire a due padroni” ammonisce il Signore. La pianta si riconosce dai frutti, il cuore indiviso, nuovo si riconosce dalle buone opere. Avere il cuore puro significa anche saper vedere Dio in tutte le cose, agire senza doppi fini, senza ipocrisie. Abbiamo bisogno della Parola di Dio per raggiungere la purezza del cuore e così entrare, come Antonio, nel cuore del Padre, assumerne i sentimenti e agire con la sua stessa passione per l’umanità. Abbiamo bisogno della purezza di cuore per desiderare e volere solo ciò che il Padre vuole: che ascoltiamo Gesù e amiamo i fratelli con lo stesso amore con cui Egli ha amato ognuno di noi. Chi ha il cuore puro, semplice, senza doppiezze riesce a vedere Dio anche nel quotidiano, anche in mezzo alla tempesta. Sant’Antonio, dunque, è una figura straordinaria della Cristianità, esempio luminoso e profetico di fede e di coerenza umana e spirituale, che ha scritto con la vita pagine splendide e ricche di insegnamenti che ci forniscono argomenti ed esempi per la nostra crescita spirituale. I parroci
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DALLA PARROCCHIA
Alla vigilia della domenica della “Divina Misericordia” grande emozione dei bambini a Rivignano per
LE PRIME CONFESSIONI
Sabato 18 aprile 2009 alle ore 17, nel Duomo di Rivignano, si sono svolte le prime Confessioni dei bambini di terza elementare delle comunità parrocchiali di Rivignano, Teor, Campomolle e Driolassa. Quel giorno era anche la vigilia di una ricorrenza molto significativa e importante per noi cattolici, essendo il giorno dopo la Festa della Divina Misericordia (istituita nell’anno giubilare dal papa Giovanni Paolo II per la prima domenica dopo Pasqua). I bambini erano molto emozionati e alcuni anche intimoriti, forse non c’era in loro la piena consapevolezza dei doni incommensurabili che si ricevono nel Sacramento della riconciliazione, ma nel loro cuore c’era quell’attesa trepidante e spontanea che li “attirava verso l’Eterno”. Durante la Celebrazione si è voluto rendere visibile attraverso dei segni esteriori quello che accadeva nell’interiorità di coloro che si accostavano al Sacramento del perdono. E così, accompagnati dal canto “Acqua siamo noi”, i bambini hanno attraversato in processione la navata principale della chiesa, dirigendosi verso il crocifisso posto davanti all’altare maggiore, e ciascuno di loro ha posizionato ai piedi di Gesù il suo mattone (fatto di cartone) per formare un muro. Questo muro rappresentava il peccato che li divideva da Dio. Nella consapevolezza che Dio è infinitamente Misericordioso, rafforzata dalla Parola del Vangelo proclamata dal Sacerdote (la Parabola del padre misericordioso o del figlio prodigo), i bambini sono stati poi aiutati e accompagnati ad una riflessione profonda e attenta per esaminare nel
silenzio la propria coscienza. Poi ad uno ad uno si sono posti di fronte al Sacerdote per la loro prima Confessione, il momento più importante e atteso. Ricevuta l’assoluzione, i bambini, sollevati e radiosi in volto, si sono diretti verso il crocifisso per riprendere il loro mattone. Aiutati dal catechista, hanno posto sopra il mattone un lumino acceso, per poi riporre il tutto ai piedi di Gesù, in modo da formare una strada luminosa, la stra-
da che conduce all’Eterno. Prima di ritornare al loro posto nel banco, i bambini hanno recitato la preghiera di penitenza e di ringraziamento davanti al Tabernacolo, vicino all’altare della Madonna. Al termine di tutte le confessioni la strada luminosa che conduceva a Cristo si era finalmente formata, la Misericordia di Dio aveva dissolto il muro di separazione e la luce di Cristo trionfava nel tempio di Dio. Se lasciassimo operare la Miseri-
cordia di Dio nei nostri cuori, certamente la strada che conduce a Lui sarebbe bene visibile a tutti e raggiungerLo sarebbe più semplice. Auguriamo a questi bambini che l’esperienza che hanno fatto in questa giornata speciale sia solo l’inizio di una serie di esperienze spirituali profonde che si ripetano e rinnovino per tutta la loro vita e che poi nell’eternità possano goderne i benefici. Roberta
Indetta dall’Arcivescovo per conoscere meglio la nostra realtà
LA VISITA FORANIALE
A conclusione del suo mandato episcopale, il nostro arcivescovo, mons. Pietro Brollo, ha indetto la visita foraniale alle parrocchie. Al di là del fatto che fosse un atto giuridicamente dovuto, tale visita è stata proposta alle parrocchie come un momento di sosta, per verificare insieme come si sta procedendo per raggiungere l’obiettivo indicato chiaramente dal vescovo durante tutto il suo mandato, ovvero l’impegno a costruire comunità cristiane accoglienti e gioiose. “Solo comunità così -ci ha ribadito in continuazione il nostro pastore- offrono la possibilità a tutti, giovani e adulti, di fare esperienza del lieto annunzio del Vangelo di Gesù Cristo”. La visita si è articolata in più momenti. In un primo momento si sono riuniti i consigli pastorali delle nostre parrocchie: in questa sede si è riflettuto sulla situazione delle varie co-
munità e si è cercato di mettere a fuoco quanto si fosse riusciti a realizzare rispetto alle indicazioni pastorali del vescovo in tema di comunione e corresponsabilità. Ne è emerso un quadro fatto di luci e ombre, di passi importanti fatti insieme (al momento esiste una collaborazione tra le nostre parrocchie nell’ambito della pastorale familiare e giovanile, nell’ambito della carità, della catechesi e della liturgia) ma anche di obiettivi che ancora non siamo riusciti a raggiungere. In un secondo momento i consigli pastorali delle nostre parrocchie sono stati incontrati dal vicario generale della diocesi, mons. Gherbezza, e dal vicario per la pastorale, mons. Schiff. In particolare mons Schiff ha voluto sottolineare alcuni aspetti importanti di tale visita che voleva essere soprattutto un’occasione per le singole parrocchie per un momento
Da qualche anno c’è un’attenzione particolare nel riportare la “Via Crucis” processionale ad un momento di meditazione e preghiera. Quest’anno si è aperta con la sacra rappresentazione dell’ultima cena…
di verifica (ha insistito sull’importanza dell’autoverifica, pratica che dovrebbe diventare una buona abitudine), che voleva essere un invito ai consigli pastorali a cominciare a guardare al di là del conosciuto (per esempio sappiamo quanti stranieri ci sono nelle nostre parrocchie? facciamo qualcosa per avvicinarli?), che voleva suggerire i compiti alti che spettano agli operatori pastorali (per esempio, è ovvio che in tutte le parrocchie si cerca di fare catechismo ai fanciulli, ma si riescono ad attivare percorsi di catechesi per gli adulti?), che non voleva mortificare le parrocchie mettendole di fronte ai propri limiti ma voleva suggerire percorsi percorribili (laddove le parrocchie non riescono ad attivarsi su tutti i fronti, è importante che si sia almeno collaborazione tra parrocchie). Ci è sembrato un momento importante, di presa di coscienza di limiti ma anche di ricchezze, di consapevolezza di una situazione in cui non siamo soli e isolati ma dove, se pur a fatica, è possibile una certa condivisione e corresponsabilità. Certo la strada da fare è ancora molta, soprattutto perché, anche tra operatori pastorali, non sempre si riesce a condividere, a venirsi incontro, a sostenersi e poi perché si opera in un tessuto sociale sempre più frammentato, laddove è difficile costruire la comunità ecclesiale. Tuttavia segno distintivo di noi cristiani dovrebbe la speranza con cui guardare alla realtà, l’abbandono fiducioso a uno Spirito che opera in mezzo a noi nonostante, anzi tante volte proprio attraverso, i nostri limiti. Questa sarà anche la nostra prospettiva. L.V.
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DALLA PARROCCHIA
La “Via Crucis” processionale di Rivignano
I GJUDEOS
“Il mattutino della Settimana Santa sempre è stato detto a Rivignano, per essere gran popolo. Il Mercoledì Santo tocca la messa a Teor. Gioiba Santa, Venerdì Santo tocca a Rivignano e ogni anno il Venerdì Santo si fa una general processione e si porta tutti li Misteri della Passion di nostro Signore”. “Memorie di Don Pietro Tosoratti “ datato 1615. Risalgono a questa data i “GJUDEOS”? E come si svolgevano? Non sappiamo nulla, se non che a memoria d’uomo a Rivignano c’è sempre stata la Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo, anche se nel corso degli anni ha subito alterne vicende: venne sospesa durante le guerre e sotto il vicariato di alcuni parroci che non tolleravano distrazioni da parte dei fedeli durante la processione. Sappiamo anche con certezza che nel 1948 le parti delle donne venivano ancora rappresentate da uomini in abiti femminili in quanto le donne non potevano parteciparvi, e che da sempre la processione è preceduta dallo “SCRAZZOLON O CARIOLON” che con il suo rumore penetrante vuole ricordare gli improperi, gli sputi, gli insulti rivolti a Gesù, ormai condannato, da parte della soldataglia e degli sgherri; a seguire c’è il portatore della Croce che è un componente della famiglia Selva, originaria di Rivignano e ora abitante a Ronchis, che da tempi remoti, per tradizione, trascina la croce durante la processione. Lungo il percorso della processione, negli angoli più caratteristici dei borghi, si rievocavano già due secoli fa, i momenti più salienti della Passione di Cristo, interpretati dai giovani coscritti del paese o dagli
abitanti di uno stesso androne, tutti animati da uno spirito di intensa religiosità. Erano le stesse immagini dei quadri della Via Crucis e la caratteristica principale di queste rappresentazioni era la staticità, per questo ancora oggi le chiamiamo “QUADRI”
zatore della rappresentazione dei Gjudeos che è comunque frutto dell’impegno e della collaborazione degli abitanti di Rivignano, che con grande spirito di gruppo e di sacrifìcio, lavorano fino a notte tarda incuranti del freddo e a volte della piog-
gia, per offrire una rappresentazione realistica e fedele ai racconti del Vangelo. Quest’anno hanno partecipato alla realizzazione dei quadri anche i ragazzi di “Sabato Insieme” e il gruppo “MammePapaVeri”.
… e si è concluso con la crocifissione, nel presbiterio del Duomo, come si usava già anni addietro.
e non scene. Nel 1974 alcuni giovani, spronati dall’allora gruppo marciatori “SotSore”, e che si sarebbero poi costituiti nel “Gruppo ricreativo Drin e Delaide,” si assunsero l’incarico di portare avanti questa tradizione, cara al cuore di tutti i Rivignanesi. Da allora fino ad oggi, alla tradizione dei quadri statici ricchi di espressività e di intensa drammaticità, sono state aggiunte delle scene in movimento quali l’ascesa al calvario, la crocefissione, la deposizione e la resurrezione, che suscitano una profonda suggestione nello spettatore. II Gruppo ricreativo “Drin e Delaide” è promotore, motore e realiz-
IL GRUPPO RICREATIVO
DRIN E DELAIDE
Il nome “Drin e Delaide” deriva dai diminutivi di “ Sandrin e Adelaide”, nomi di due personaggi di Rivignano, ai quali erano state dedicate le due statue che erano poste all’ingresso del paese e che furono distrutte tra la prima e la seconda guerra mondiale. Il gruppo si è costituito nel 1974 con l’intento di portare avanti la secolare tradizione de “I Gjudeos”, e di riprendere l’attività teatrale che a Ri-
Mentre lungo il percorso si sono realizzati i suggestivi quadri: sempre molto curati ed espressivi, come quello della foto.
vignano aveva subito un lungo periodo di stasi. Ed alla fine vorremmo fare una considerazione generale sull’anno appena trascorso. Di successo in successo le recite di “A.A.A. 40 ains, timit, disoccupât, cognossarés zovine serie, scopo matrimoni” nei teatri della Regione, hanno raggiunto quasi le trenta repliche. La partecipazione di pubblico alla rassegna teatrale che si è appena conclusa è stata più che lusinghiera: si è avuta una media di duecento spettatori a serata. Il nostro gruppo ha dato la piena disponibilità con il Comune di Rivignano, la collaborazione della Associazione Teatrale Friulana, il gruppo giovani e quello di “mamme e papà veri” per la riuscita della rassegna. Per il prossimo futuro, a settembre-ottobre, incominceremo le prove per il nuovo spettacolo teatrale: un nuovo lavoro che ci terrà impegnati per tutto l’inverno con la speranza di debuttare all’inizio della primavera. Vorremmo ringraziare tutti quelli che ci hanno sostenuto e aiutato con la realizzazione dei “Gjudeos” e nelle varie attività e aver così generosamente contribuito alla riuscita di queste manifestazioni. Il Gruppo Drin e Delaide
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PASTORALE FAMILIARE
A volte è nei momenti difficili che si dà il meglio di noi
LA CRISI FAMILIARE LA CRISI DEL LAVORO
È ormai un oggettivo dato di fatto che, la causa primaria della grave crisi della famiglia, con le sue conseguenze per i figli e per la società in generale, è provocata dal rifiuto della sacralità del matrimonio, quale indissolubile legame tra marito e moglie. Il matrimonio tradizionale, che ha retto la nostra società per secoli, viene sempre più spesso sostituito con una precaria unione tra due persone (non sempre di sesso diverso), utilizzando un sistema “usa e getta”, tipico della nostra era consumistica. Con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti, sia per i genitori che per i figli, oltre ad una serie di altre negative conseguenze per la società in generale. Il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, intervenendo alle Giornate della Famiglia promosse dalla diocesi spagnola di Barcellona, ha affermato che, oggi, “la famiglia non è percepita come una specifica comunità di persone, unite da legami profondi, e come importante soggetto sociale con diritti e doveri, ma viene ridotta – ha spiegato il porporato - ad una somma di individui che abitano la stessa casa per un certo tempo”. La mancanza di etica, la ricerca di una eccessiva libertà individuale, il narcisismo, l’egoismo, il consumismo: sono queste, secondo il cardinale, le tendenze culturali sfavorevoli alla famiglia e alla dignità della persona umana, che in forza della globalizzazione si diffondono sempre più in tutto il mondo. Al posto di un concetto del matrimonio stabile e duraturo, che viene troppo spesso considerato come la cosiddetta “tomba dell’amore” che imprigiona le persone, è subentrato un fantastichevole concetto di relazione libera e senza vincoli, del tipo “soddisfatti o rimborsati”. I ritmi lavorativi ed esistenziali, sono, nelle nostre realtà, fortemente accelerati, compressi, lasciando sempre meno spazio per un’adeguata cura dei rapporti personali e la sfera emotiva ed affettiva di molti bambini ed adolescenti, tende a risentirne. Papà e mamma devono sovente entrambi lavorare, per consentire un reddito che permetta di pagare affitto e bollette, e i bimbi vengono sballottati fra asili, tate, nonni e televisione. In questa globale situazione,
sicuramente poco positiva, si è abbattuta, negli ultimi tempi, la crisi economico-lavorativa, fonte di ulteriori preoccupazioni, ma non solo. Il calo del lavoro, anche se in alcune realtà della bassa friulana, vedi Caffaro o Safilo, ha assunto tinte drammatiche, ha altresì sminuito il nostro
individualismo a favore della solidarietà, della coesione, della relazione. Seguendo il vecchio adagio “non tutti i mali vengono per nuocere” proviamo anche noi ad investire il tempo in più che, volenti o nolenti, questa crisi ci fornisce, per dare più consistenza ai nostri rapporti fami-
liari, con la moglie, il marito, i figli, i nonni, i fratelli e le sorelle… affinché sia proprio la famiglia, primo nucleo fondante delle nostre comunità, la molla per il rilancio di una società meno consumistica e più etica e virtuosa. D.M.
La protesta dei dipendenti della Safilo. Anche nelle nostre famiglie si coglie la difficoltà del momento di crisi del mondo del lavoro.
Con la Pastorale giovanile discusso il tema della “Eutanasia” e il tema del “Testamento biologico”
SUL MARE DELLA VITA
Durante la rotta seguita dalla nostra nave, abbiamo attraccato al porto “Sul mare della Vita”. Si trattava di un incontro organizzato dal nostro gruppo in collaborazione con l’ufficio di Pastorale Giovanile della Diocesi di Udine, nel quale abbiamo cercato di fare luce su alcune tematiche diventate di grande attualità a seguito della vicenda di Eluana Englaro. La serata era condotta da don Giovanni del Missier docente di Bioetica all’Università di Udine ed era rivolto a tutti i giovani della diocesi e a questo incontro con noi c’erano i ragazzi di Flambro e di Colloredo di Montealbano.
Don Giovanni in modo molto chiaro ci ha dato alcune definizioni e ha fissato alcune coordinate per farci capire meglio la complessità delle tematiche trattate: ci ha definito meglio cos’è l’eutanasia , il concetto di morte, quello di accanimento terapeutico, quello di cure ordinarie (idratazione e alimentazione) e straordinarie. Tutto questo ci è stato molto utile per poter poi capire il senso e lo scopo di quello che oggi viene comunemente indicato con il termine di “testamento biologico” e capire quale ruolo hanno sia il paziente sia il medico anche dal punto di vista legislativo. Oltre che con le spiegazioni
don Giovanni ha catturato la nostra attenzione mostrandoci alcune opere d’arte che ben ritraevano la sofferenza causata dalla malattia e anche l’evoluzione storica dei trattamenti medici e soprattutto nei rapporti fra paziente e medico. Fra le tante cose che ci sono state raccontate nel corso della serata un aspetto che ci ha colpito molto è il fatto che la posizione della Chiesa, seppur fermamente contraria all’eutanasia, su altre tematiche è molto aperta e vicina alle idee di chi normalmente le critica, purché al primo posto ci sia sempre il vero bene della persona ammalata.
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LE NOSTRE CHIESE
LA CHIESETTA COMITALE DI SELLA A Sella, discosta e suggestiva frazione “senza tempo” di Rivignano, nel contesto urbanistico ed architettonico della Villa dei Romanelli (che fu antica residenza dei baroni Belgrado), e del cui complesso è parte integrante e scenografica, si conserva la chiesetta di “San Leonardo”. Per vie ereditarie è tuttora di proprietà privata, con circostanziate aperture al pubblico. È un edificio di modeste dimensioni (è sicuramente la chiesa più piccola della nostra Forania), senza pretese architettoniche, ma che rivela caratteristiche proprie davvero interessanti sia dal punto di vista storicoartistico, come pure per una precipua rilettura religiosa e devozionale. Le prime documentazioni riguardanti l’edificio sacro risalgono alla prima metà del Sec. XV (ma viene citata già nella Taxatio del 1247, e quindi l’origine è ancora più antica) e, grossomodo, salvo qualche alterazione, tale è rimasto. È una costruzione di piccole dimensioni: esternamente presenta navata rettangolare intonacata, sul fianco destro si aprono due caratteristiche finestrelle allungate trilobate; ha corpo presbiterale leggermente ribassato, con sacrestia aggiunta alla sinistra. Un leggero cornicione a cordolo delimita il manto di copertura a due spioventi in coppi. La facciata a capanna, semplicissima, presenta un portale architravato sovrastato da oculo e dalla monofora campanaria al colmo, con leggero aggetto ad arco acuto, conferendogli un atteso timido verticalismo. L’interno presenta l’aula a capriate e il coro quadrangolare con volta a crociera con vele profilate da costoloni. Dalle relazioni delle Visite Pasto-
Tuttora di proprietà privata
La Villa Belgrado-Romanelli (sec. XVII-XIX).
rali compiute all’antica Matrice di Santa Radegonda di Madrisio di Varmo, cui Sella ecclesiasticamente apparteneva “ab immemorabili” e fino a pochi decenni or sono, si apprende ad esempio che nel 1690 la località era popolata da 36 adulti e 25 piccoli. Nel 1584, il Visitatore patriarcale Mons. Cesare de Nores, per la chiesa di Sella ordinava: “L’altare si faccia maggiore, et abbia candellieri et lampade dottone, tavoletta delle secrete (…). Li muri del cimiterio siano racconciati altrimenti che in lei non si celebri”, minacciandovi la sospensione dei riti. (È un dettaglio descrittivo importante circa la presenza del cimitero, che rivela/conferma l’antichità cultuale del sito). Nella Visita Pastorale del 20 luglio 1595, si legge: “La chiesa di Sancto Leonardo di Sella, filiale della parrocchial di Madrisio, governata dal nob. Gio. Giuseppe Belgra-
do di Udine, ha un unico altare. Non possiede altre entrate che dal sopraddetto, ed ha bisogno d’essere imbiancata internamente, per le numerose scritte profane esistenti alle pareti… (…). Vi è come cappellano semplice Prè Sebastiano de Martinis, Curato di Vendoglio, che è tenuto a celebrare una messa al mese. (…) Gli abitanti di Sella si lamentano al Delegato perché il cappellano antedetto non celebra messe, alle quali è tenuto, da oltre quattro anni…”. Infine, nella Visita patriarcale alla Forania varmese del 1710, si apprende che “Sella è dedicata a San Leonardo – 6 novembre-; ha un solo altare; non c’è Dedicazione; non ha entrata ed è mantenuta dalla casa dell’Ill.mo Belgrado. Ha una Mansioneria canonicamente istituita e vi è un Cappellano elettivo della Casa Belgrada”. Il Titulus di “San Leonardo” citato e non mutato nel tempo, è dun-
La facciata della piccola chiesetta di Sella di proprietà privata, dedicata a San Leonardo.
que antichissimo ed inconsueto nell’organigramma santorale aquileiese. Leonardo apparteneva ad una famiglia di nobili Franchi amici di Clodoveo (465-511) e, secondo il Martirologio romano, risulterebbe morto il 6 novembre forse dell’anno 599. Così come ho avuto di scrivere in altra sede, nel nostro territorio, la diffusione del culto di San Leonardo probabilmente si diffuse in correlazione a quello di Santa Radegonda, vedova di Clotario I re di Francia (titolare della fondazione monastica femminile, poi Pieve di Madrisio), ovvero con l’importante presenza stessa del Priorato di Varmo, antica fondazione Teutonica e poi cistercense, ricordata già nel Sec. XII. E queste strategiche singolari presenze monastiche si inseriscono in una insospettata e travagliata sovrapposizione cultuale, il cui “epicentro cosmico” era identificabile con il sito della chiesa (già mariana) di Sant’Anna a Santa Marizzutta. Nel caso di Sella, si potrebbe ipotizzare questa scelta dedicatoria legata anche a vicende della nobile famiglia Belgrado, protagonista in battaglie ed atti eroici. Specie nel periodo delle Crociate, San Leonardo divenne protettore preferito dei prigionieri, dei carcerati, degli schiavi, molti dei quali tornati in patria, ringraziavano questo loro santo ausiliatore e liberatore. Il Santo divenne anche protettore delle categorie dei fabbri, fabbricanti di catene, ceppi, fibie e fermagli, puerpere, ed ancora agricoltori, minatori e persino briganti. Per quanto attiene la cultura materiale, la chiesetta conserva un elegante altare barocco marmoreo policromo di giallo e bianco, con mensa ad urna espansa e rastremata, segue a pag. 7
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LA CHIESA COMITALE DI SELLA seguito da pag. 6
La pala raffigurante la Madonna con bambino e San Leonardo, dipinta dall’udinese Leopoldo Zuccolo.
mentre l’alzata presenta due colonne con capitello corinzio e fastigio popolato da angeli, che affiancano la pala. È una elaborazione attribuibile ad Adeodato Periotti. La pala raffigura: “La Madonna con Bambino e San Leonardo”, olio su tela, dipinta dall’udinese Leopoldo Zuccolo (1760/61–1833), “…aet.s suae 28” . Nell’epigrafe, si definisce discepolo del Gallina (famoso pittore bresciano del quale si conserva una “Addolorata” a di Roveredo di Varmo). Quest’artista, “il maestro di pittura nel Collegio dei Barnabiti”, è conosciuto per le incisioni, i disegni e diversi dipinti prevalentemente di soggetto sacro; molto apprezzato dalla nobiltà e borghesia udinese (da qui la committenza dei Belgrado per la loro tenuta di Sella). Zuccolo fu anche restauratore e cultore d’arte, Soprintendente del Museo e degli
scavi archeologici di Aquileia. Nel nostro quadro di Sella, in un approssimativo scorcio architettonico, ci presenta la visione della Madonna con Bambino su vaporose nubi dorate, in un mistico colloquio con San Leonardo, in paludamenti monastici, orante, in una scorciatura forzata nel contesto impaginativo. L’angelo reggente i ceppi con le catene, vero “protagonista” della scena, espone efficacemente l’attributo iconografico stesso del Santo. È un’opera piacevole, dalle dichiarate funzioni devozionali, secondo i canoni tradizionali, ma che risente di alcune incertezze estetiche e di certi accademisti impersonali. Nel contesto degli arredi e suppellettili sacre che la chiesa ancora conserva, merita attenzione una croce astile del Sec. XVI, con i bracci polilobati espansi (tra le più antiche del territorio). Franco Gover
DAL VARMESE
PRIME COMUNIONI NEL VARMESE
Nella mattina di domenica 10 maggio 2009, sono state celebrate le prime comunioni dei bambini di tutte le parrocchie del varmese. È stata una grande occasione di festa per le comunità che si sono ritrovate a celebrare quest’importante tappa del cammino d’iniziazione cristiana nella chiesa di Varmo. L’Eucaristia è stata celebrata da padre Vittorino e si è svolta in un clima di gioia ed emozione in una chiesa affollata come in ben poche occasioni. Anche il presbiterio era particolarmente affollato dati i venticinque neocomunicandi: Nicole Bazzicchetto, Chiara Cengarle, Anna Chiavacci, Stefano Covassin, Francesco De Candido, Giulia Del Negro, Riccardo Del Negro, Patrik Della Mea, Beatrice Della Mora, Federica Della Mora, Martina Ferro, Daniele Geromel, Irene Ligustri, Eloisia Meneguzzi, Lorenzo Meret, Giulia Pe-
ressini, Alice Peresson, Mattia Pilosio, Amneris Pizzale, Luca Scaini, Jessica Sciardi, Riccardo Spagnol, Elisa Torresan, Gioele Vuaran, Gabriele Zorzi. Padre Vittorino, nell’omelia, si è rivolto ai comunicandi pregandoli di ritenere questa celebrazione come l’inizio di un impegno da portare avanti con continuità, ha poi proseguito il rito usando la preghiera eucaristica della Messa dei Fanciulli. La liturgia è stata animata dal coro parrocchiale Giuseppe Bini e dal coro dei Pueri Cantores “Musincanto” diretti dalla maestra Giulia Canal e dal maestro Fabrizio Fabris. Si ringraziano tutti coloro che hanno collaborato per l’ottima riuscita, suor Lina e la signora Liviana per aver curato il percorso di catechismo dei bambini fino a quest’importante tappa.
PERDON DELLA “MATER AMABILIS”A CORNAZZAI
Nel pomeriggio di domenica 10 maggio 2009 è stato celebrato il sentito perdon della “Mater Amabilis” nel piccolo borgo rurale di Cornazzai. La ricorrenza ha beneficiato di una splendida giornata primaverile che ha consentito una numerosa partecipazione di paesani e non, testimonianza di quanto sia ancora molto sentito questo “Perdon” e di quanto sia forte il legame tra Cornazzai, i suoi abitanti e gli originari che risiedono altrove e che non hanno mai di-
menticato il loro paese natale. La Santa Messa è stata celebrata da padre Vittorino e pre Angelo Moratto i quali hanno reso la celebrazione ricca di spunti di riflessione ed è stata animata dal coro parrocchiale di Roveredo. A questa è seguita la processione lungo il borgo. Alla fine della funzione la comunità e gli “ospiti” si sono riuniti in un momento conviviale per finire insieme e in allegria questa splendida giornata.
I piccoli della prima comunione di Varmo
VIA CRUCIS DA ROMANS A ROVEREDO
Il venerdì Santo le frazioni di Romans e Roveredo hanno trascorso una serata memorabile. L’anno prima purtroppo tutto era stato annullato per il mal tempo, ma quest’anno tutto ha potuto procedere come previsto. Grazie alla collaborazione tra le due frazioni si è svolta la Via Crucis con partenza dalla Chiesa di Romans e arrivo a quella di Roveredo. Nelle vie che collegano le due frazioni sono state create varie stazioni della Passione di Cristo, nelle quali ci siamo soffermati a pregare tutti assieme, accompagnati da Don Ermi-
nio e dalle letture di alcuni fedeli. L’aspetto che mi ha colpito di più è stato il vedere, man mano che procedevamo nella processione, tutta la strada illuminata da candele e lumi, che gli abitanti avevano posto con cura, lungo il tragitto che porta alla Chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato. Mi auguro che tutto ciò possa continuare negli anni a venire. Concludo l’articolo permettendomi di ringraziare, a nome di tutta la comunità, tutte le persone e i bambini che si sono impegnati per la riuscita di questo evento. Elisa Bernardis
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DAL DIARIO DI BORDO DEI GIOVANI S A B AT O I N S I E M E
Anche quest’anno l’attività di animazione di Sabato Insieme è terminato dopo 6 mesi con una grande festa “spaziale”. Le attività con i bambini dai 6 ai 12 anni sono stata e molteplici e non sono mancate le feste in cui gli animatori hanno organizzato scenografie e lavoretti a tema (pirati, clown, ninja..). Sabato Insieme è caratterizzato da giochi all’ aperto ed al chiuso, bangs, lavoretti fatti con diversi materiali: dash, cartapesta, stoffe e naturali (sassi, foglie...) tutto questo per far trascorrere ai bambini delle ore spensierate, collaborando ed interagendo fra loro. Questa attività è utile anche agli animatori nuovi per responsabilizzarsi, integrarsi con il gruppo degli altri Animatori, scoprire la capacità di mettersi in gioco, ascoltare i più piccoli per capire i bisogni e gioire con loro.
Le due ore alla settimana necessitano di una continua organizzazione, preparazione dei materiali, pulizia degli ambienti...per quale ricompensa? per il sorriso dei bambini , vedere che chi all’inizio stava da solo al termine dell’attività era integrato con il gruppo o compiacersi dei genitori che ci chiedono come è andata la giornata o ci portano delle vivande per condividerle con tutti insieme. Dopo i giochi, immancabile è la partecipazione alla santa messa: momento in cui noi animatori con i bambini ci uniamo ai ragazzi dell’oratorio ed insieme riempiamo le prime file della chiesa. Ora ci concediamo un po’ di “siesta estiva”, ma non temete al più presto ci facciamo sentire con nuove avventure. (Davide)
… che ha portato avanti tante realizzazioni, in Quaresima...
F E S TA D E I G I O VA N I
Il 4 aprile per tutta la chiesa è stata celebrata la Giornata Mondiale dei giovani...anche noi abbiamo voluto festeggiare... ed abbiamo organizzato una festa per stare insieme una serata all’insegna del divertimento. Nei giorni precedenti ci siamo suddivisi i compiti: chiedere i permessi, procurare le attrezzature, organizzarci per comprare le vivande…. La festa è iniziata con la partecipazione alla santa messa tutti insieme, poi siamo andati in oratorio e la serata è stata caratterizzata da musi-
ca, balli e scherzi. Abbiamo cenato insieme ed abbiamo continuato con giochi di gruppo, balli e sfide con la Wii sports. Verso mezzanotte abbiamo steso i saccapeli nella stanza e ci siamo preparati per dormire. Nella notte qualcuno non voleva proprio saperne di dormire...” ma alla fine le leggi del gruppo” hanno avuto la meglio. Dopo il risveglio all’insegna di scherzi e risa, abbiamo fatto colazione insieme, riordinato la stanza e partecipato alla Santa messa delle 11. (Adam)
Il gruppo di “sabato insieme”…
TESTIMONIANZE
Il 18 aprile tutti noi giovani ci siamo recati nell’oratorio di Teor per un incontro in cui si parlava delle tematiche della droga, che consisteva nella visione del film Train Spotting e la successiva testimonianza di Stefano ex tossicodipendente. Il film che raccontava della vita di un ragazzo scozzese che faceva uso di droghe ci ha anche mostrato un mondo dominato dalla falsità anche quella degli “amici” che come il protagonista condividono la tossicodipendenza. Dopo aver cenato tutti assieme ci siamo messi in cerchio ed abbiamo ascoltato la storia di Stefano. A 13 anni ha iniziato a fumare spinelli (solo il sabato come sballo) per poi passare alla doga più pesante, in particolar modo l’eroina. Dopo diversi anni senti la neces-
sità di assumere più volte alla settimana la sostanza, per arrivare dopo poco a”farsi” più volte al giorno, spendendo tutto il suo stipendio mensile. L’abuso di eroina tuttavia lo faceva sentire sempre più solo e si isolava dai suoi amici con cui aveva condiviso l’adolescenza. Dopo 11 anni di dipendenza, Stefano rimase in coma 2 mesi per un overdose. Al suo risveglio ha iniziato il lungo cammino per la disintossicazione e la riabilitazione delle parti cerebrali lesionate dalle sostanze nocive, in particolar modo le cellule della parola e le cellule che controllano i movimenti degli arti inferiori. I consigli che Stefano ci ha dato sono di parlare con i nostri amici se abbiamo dei problemi e di non crederci onnipotenti e capaci di affron-
… ma anche per la festa di “pasquetta”.
tare tutto. Durante la serata abbiamo anche chiesto a Stefano cosa ci suggerirebbe di fare se vedessimo qualche nostro amico far uso di droghe, anche leggere. La sua opinione è di non escluderlo e isolarlo come drogato ma neppure di crederci degli “infermieri” capaci di guarirlo dall’abuso.... La cosa migliore resta quello di
ascoltarlo ed affrontare le paure e le difficoltà a monte. Ringraziamo Stefano per aver trovato il coraggio per raccontarci la sua vita e la sua esperienza, grazie agli animatori per averci dato la possibilità di fare una esperienza importante e toccare con mano il problema della droga. (Gabriele, Selena, Elena) segue a pag. 9
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PA S Q U E T TA
Per noi il percorso di Navigorà non è solo caratterizzato da momenti di catechismo e riflessioni...ma anche da momenti per stare in compagnia per condividere delle esperienze. Un esempio di questi momenti è stata la giornata trascorsa insieme a Santa Marizutta per festeggiare pasquetta. Oltre agli Animasogni c’erano anche i ragazzi di prima superiore che solcano insieme i mari di Navigorà. Siamo partiti tutti in bici (alcuni con il motorino) da Rivignano per raggiungere il campo davanti alla chiesetta di Santa Marizutta ed insieme abbiamo partecipato alla messa dell’Angelo. Prima e dopo della celebrazione i responsabili della chiesetta ci hanno chiesto di suonare le campane per ri-
chiamare la gente. Dopo la messa abbiamo mangiato la grigliata di carne fatta da noi, abbiamo passato il pomeriggio giocando a calcio, pallavolo e prendendo il sole. Abbiamo organizzato un gioco di gruppo: “i soliti ignoti” in cui dalle caratteristiche o dalle avventure elencate dovevamo indovinare chi era il “responsabile” per farci conoscere meglio dagli altri del gruppo soprattutto i nuovi arrivati. Verso le 16 ci hanno raggiunto gli animatori del gruppo Walking di Varmo ed abbiamo organizzato una sfida a rugby...ovviamente non abbiamo tenuto il punteggio perchè il divertimento ha preso il sopravvento. (Gabriele, Elena)
S P E T TA C O L O M U S I C A L E E T E AT R A L E PER ABAETETUBA...
Il 25 aprile abbiamo messo in scena una piccola opera teatrale ideata e scritta da noi per sensibilizzare le persone al progetto sostenuto dal gruppo Friul parAmazonia che quest’anno ci vede coinvolti. Lo scopo di questo teatro era di far conoscere i problemi che devono affrontare i ragazzi di strada della città di Abaetetuba e come ci vengono presentati a noi occidentali. Abbiamo strutturato la scena rappresentando gli studi televisivi di due telegiornali: uno nazionale, in cui le notizie erano trasmesse superficialmente senza toccare i veri problemi che stanno alla radice delle situazioni di difficoltà ed un altro che abbiamo chiamato TGP (Telegiornale dela Pastoral do Menor) ossia un notiziario locale che riproponeva le stesse notizie solo vista da più vicino, provando a raccontare i veri problemi delle persone. I temi affrontati sono stati la droga, la violenza sulle donne e sui bambini ed il rispetto dei diritti umani. Tutti noi ragazzi, animatori e non, eravamo impegnati nella realizzazione della teatro insieme ai ragazzi di Teor e alla band degli Accordi che hanno cantato 3 canzoni per sensibilizzare ed arricchire ancor di più il lavoro. Anche se abbiamo fatto poche prove il risultato è stato soddisfacente, ci sarebbe piaciuto che ci fosse stato più pubblico...ma speriamo per la prossima volta. (Gabri, Zoe, Miriam, Selena)
QUARESIMA E SETTIMANA S A N TA
Noi giovani che stiamo iniziando e completando il cammino verso il Sacramento della Cresima, abbiamo vissuto una Quaresima ricca di appuntamenti e di momenti di preghiera insieme. Il primo appuntamento che ci ha visto partecipi è stata la veglia diocesana di Quaresima che si è tenuta nel Duomo di Udine il primo venerdì di Quaresima. E’ stato un incontro di preghiera diverso rispetto a quelli cui partecipiamo si solito perchè eravamo insieme a tanti atri giovani come noi. Il momento conclusivo della veglia è stato anche il più significativo perchè molti di noi hanno potuto partecipare al Sacramento della riconciliazione, seppur con qualche difficoltà dovuta all’imbarazzo e alla paura di essere giudicati anziché ascoltati. Altro appuntamento siginificativo è stato l’Adorazione Eucaristica foraniale di Quaresima. Ci siamo incontrati con tuti gli altri giovani della forania ad Ariis ed abbiamo adorato il SS Sacramento basando le nostre
C R E S I M E alle ore 11.00 sarà con noi il Vescovo emerito Mons. Alfredo Battisti 21 GIUGNO 2009 nella Chiesa Parrocchiale di Torsa per i ragazzi di Torsa 28 GIUGNO 2009 in Duomo a Rivignano per i ragazzi di Rivignano, Teor, Driolassa, Campomolle, Ariis, Flambruzzo e Sivigliano
preghiere e riflessioni sulla parabola del seminatore. La particolarità di questo momento di preghiera è stato quando abbiamo materialmente portato all’altare i vari tipi di terreno descritti nella parabola. Essi rappresentano i momenti della vita di ognuno di noi, quando cerchiamo di comprendere la parola di Dio. Ci siamo lasciati con l’impegno e il desiderio di divenire tutti “terreno fertile” per l’incontro con Dio. Altri due momenti che ci hanno visti protagonisti si sono tenuti l’ultimo venerdì di Quaresima e il Venerdì Santo. Il primo appuntamento consisteva nel proporre una Via Crucis meditata da noi giovani. Per prepararla abbiamo dedicata alcune ore per leggere assieme i passi della Via Crucis, rielaborarla con i nostri pensieri e renderla attuale. Per rappresentare le nostre riflessioni abbiamo poi cercato dei videoclip su internet che raccontassero attraverso le immagini i nostri pensieri. L’ultimo appuntamento è stato la collaborazione con il gruppo “Drin e Delaide” per la realizzazione della Via Crucis vivente per le vie di Rivignano. Oltre alla presenza di alcuni di noi nei quadri viventi (abbiamo fatto i soldati, i popolani e anche le pie donne), nei giorni precedenti abbiamo realizzato le stazioni statiche, con la tecnica della lavagne luminose fatte manualmente. I ragazzi del nostro gruppo hanno costruito delle mini lampade che sono servite per illuminare i disegni dei quadri che avevamo realizzato su carta lucida, rendendoli molto luminosi come fossero delle vetrate colorate. Questo periodo ricco di impegni lo abbiamo vissuto in modo intenso ed è stata l’occasione per crescere ancora un po’ nella nostra conoscenza di Dio e della nostra fede.
La grande adunata per la festa di “Magicstone”, alla quale hanno partecipato anche i giovani della forania di Rivignano, quest’anno provenienti anche dal Varmese. Era rivolto a ragazzi dalla quinta elementare alla terza media.
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Magicstone - per ragazzi dalla quinta elementare alla terza media
GETTARE LE RETI DELLE ORIGINI DELLA NOSTRA FEDE
Si è concluso con la Grande festa finale di Domenica 17 Maggio a Udine il percorso Diocesano rivolto ai ragazzi dalla quinta elementare alla terza media, che ha visto coinvolti più di mille ragazzi e animatori da tutta la diocesi. Puntuale e immancabile è stata anche la presenza di alcuni gruppi della nostra forania, compreso un gruppo di Varmo. Durante quest’anno siamo stati accompagnati dalla figura di Pietro, che ci ha guidati nella ricerca del significato della fede: prima abbiamo gettato con lui le reti e risposto alla chiamata di Gesù, abbiamo vissuto i momenti della sofferenza e dello sconforto per averlo, ma abbiamo anche imparato che Gesù è infinitamente buono che sa perdonarci. L’ultima parte del percorso ci ha visto, affermare la nostra fede insieme a Pietro. Il percorso che abbiamo affrontato ci ha anche permesso di riscoprire le origine delle fede qui in Friuli. Abbiamo visitato alcune delle chiese più
importanti della nostra regione: San Canzian D’Isonzo, l’Abbazia di Rosazzo, la chiesa di Santa Margerita del Gruagno e quella di Fresi. Successivamente siamo andati alla ricerca dei grandi battisteri della nostra diocesi, senza dimenticare le nostre zone. Abbiamo “navigato” nel corso dell’anno da soli sulla barca di Pietro
ma non sono mancati alcuni momenti forti vissuti assieme da tutti i gruppi, come le veglie di Avvento e di Quaresima. Siamo partiti da Rivignano e da Torsa con un bus carico non soltanto di noi ragazzi e delle nostre rielaborazioni artistiche. Dopo aver passato un bellissimo pomeriggio fatto di giochi sotto il sole cocente e di divertenti gag teatrali, ci sono state
le premiazioni. Anche quest’anno la nostra forania è riuscita a vincere un premio per merito del gruppo di Torsa che è stato premiato come uno dei gruppi che hanno realizzato il miglior rielaborato artistico. La giornata si è poi conclusa con la cena tutti assieme e una serata fatta di danze scatenate che ha visto come protagonisti anche i nostri catechisti.
Navigorà per i ragazzi della Cresima
UN VIAGGIO NEL MARE DELLA FEDE
Lo scorso autunno abbiamo iniziato il percorso di Navigorà con i ragazzi che frequentano il cammino per prepararsi alla cresima e gli animatori parrocchiali “Animasogni”. Il percorso che abbiamo intrapreso consisteva nel affrontare un viaggio in un mare “interattivo” verso i porti che sarebbero man mano nati nelle terre del Servizio, dell’Aggre-
gazione, dello Spirito e dell’ Animazione. Un mare che è stato la metafora del viaggio nella fede che ognuno di noi è invitato a vivere di fronte all’invito fatto da Gesù: “Seguimi”. Per proporre ai giovani un percorso il più possibile completo e in cui non prendesse il sopravvento la parte ludica delle attività proposte abbiamo alternato nel corso di tutto un incontro in cui si trattava con una
lezione frontale e con un dibattito un tema specifico. Il percorso fatto ha visto i giovani impegnarsi in molteplici attività: dalla partecipazione alle veglie diocesane e foraniali, alle 4 serate trascorse con tutti i giovani della diocesi presso l’oratorio Archè. Abbiamo ascoltato dalle testimonianze sull’eutanasia, sulla droga e sull’amore, abbiamo realizzato un cortometraggio.
Un ottimo secondo premio per il lavoro svolto
E LA FINALE: A VELE SPIEGATE
Per concludere in modo coinvolgente e divertente la nostra avventura non poteva mancare la nostra partecipazione alla festa dei giovani della diocesi che si è tenuta sabato 16 maggio presso l’Ente Fiera di Udine. Le testimonianza sono state vive, hanno toccato tre momenti importanti per la vita e per le esperienze affrontate dagli ospiti: la spiaggia, la tempesta e il vento. Tutti i testimoni alla prima domanda su che cosa fosse per loro la “Spiaggia”, ovvero il luogo in cui come Pietro hanno avuto il primo contatto con Gesù, hanno raccontato della loro crescita in famiglia credente. La domanda successiva rappresentata il momento centrale delle loro esperienze: la “tempesta” che hanno subito. Per il vescovo emerito le tempeste sono state: la perdita degli amati genitori e l’arrivo della lettera che lo invitava a guidare da vescovo la Chiesa di Udine, ma più grave è stata senza dubbio la tempesta causata dal terremoto del 1976. Per i coniugi Collini cresciuti nel gruppo Comunione e liberazione la tempesta si è scatenata quando il loro sogno di avere una famiglia numerosa è stato infranto da 2 aborti e dalla diagnosi di infertilità. Per Carlo Castagna la grande tempesta è stata la perdita di Paola sua moglie, della figlia e del nipote
avvenuta nella strage di Erba. In quella tragica sera “Carlo non c’era più se l’era portato via Dio”. Carlo vedeva in sua moglie l’unico punto di riferimento che ora non c’era più e si trovava in un mare che non sapeva gestire e affrontare. Infine è stata posta a ciascun testimone l’ultima domanda: quando la fede vi ha sollevato? Per monsignor Battisti Dio la risposta della fede e la certezza della presenza di Dio si è rivelata nei giorni successivi al terremoto quando è stato intrecciato il cordone della solidarietà e della collaborazione fra Friuli ed il mondo intero con l’obiettivo di rimanere uniti e ricostruire il Friuli.
Per i coniugi Collini il vento della fede ha soffiato forte quando gli è stata data l’opportunità di adottare 2 bambini con la sindrome di down, che gli hanno permesso di dire il loro si e di ritrovare il progetto che tanto hanno desiderato. Per Carlo Castagna la fede è essenziale, ma soprattutto la sua Paola nella fede non si è allontanata mai da lui. Dopo la sua morte Carlo ha aperto un libro ed ha trovato una farse lasciata da Paola: “la sofferenza è l’unico mezzo per spezzare il sonno dello spirito” da quel momento ha capito che non era più solo. Dopo queste testimonianze ci siamo divisi in gruppi e rielaborato
le parole che avevamo sentito. Alla giornata ha voluto esserci anche l’arcivescovo Brollo. Al termine della serata c’è stato un altro momento molto importante: la premiazione dei gruppi che hanno partecipato al percorso di Navigorà. Don Ivan, dapprima ha premiato la squadra di Flaibano che si è classificata al terzo posto, poi ha detto: “per l’esperienza fatta a 360° gradi nel mare di Navigora si classifica al 2° posto la nave: F.I.N.D.U.S”. Quello era proprio il nome della nostra nave: siamo arrivati secondi. a cura di Claudia e Simone
Qui invece vediamo la grande adunata dei giovani che hanno partecipato a “Navigorà”, un percorso di catechismo per i giovani che si preparano alla Cresima e per giovani animatori.
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Impegni ed appuntamenti fino al Perdon dal Rosari
IL NOSTRO PROMEMORIA
SANT’ANTONIO E CORPUS DOMINI – Quest’anno celebriamo la festa di sant’Antonio a Rivignano in modo diverso, per la concomitanza della festa del Corpus Domini. Si celebrerà il giorno 13 giugno con la Santa Messa di Sant’Antonio solenne cantata della Comunità, alle ore 19,00, ma non sarà seguita dalla processione con la statua del Santo. Domenica 14 giugno, il giorno successivo, festa del Corpus Domini, la Santa Messa solenne cantata delle ore 11,00 sarà invece seguita dalla processione con il Santissimo per le vie del Paese, accompagnata come di consueto da una delle nostre Bande musicali: dovrebbe esserci la Banda Primavera (salvo scambi fra le due bande per altri impegni concomitanti). ADORAZIONE EUCARISTICA – Si ricorda che nell’ultimo mercoledì del mese nella Chiesa Parrocchiale di Teor, alle ore 20,30, c’è un’ora di adorazione eucaristica: è un’occasione di preghiera proposta ed avviata nell’Anno Eucaristico, che continua tutt’oggi. I prossimi incontri di preghiera e di adorazione sono proposti nei giorni di mercoledì 24 giugno, 28 luglio, 26 agosto e 30 settembre. SS. PIETRO E PAOLO - Lunedì 29 Giugno 2009 è la Solennità dei Santi Pietro e Paolo. Domenica 28 Giugno 2009, alle ore 11.00, è prevista a Roveredo la festa di San Pietro, con la Celebrazione Eucaristica (non ci sarà la Messa
delle ore 11,00 a Torsa); a Pocenia la festa viene celebrata lunedì 29 giugno alle ore 19,00 con la Santa Messa solenne, la benedizione delle famiglie, la festa dei lustri, seguita dalla cena comunitaria parrocchiale (per questo motivo non ci sarà la Messa serale nella Parrocchia di Teor). SCUOLA DI RICAMO – Anche quest’anno ritorna la scuola di ricamo per le nostre ragazze: è una scuola molto utile, impegnativa, ma anche coinvolgente e socializzante. Viene proposta per tutto il
mese di luglio, dal lunedì al venerdì, dalle ore 14,30 alle ore 18,00 circa, con inizio da lunedì 29 giugno; per ogni ulteriore informazione e per le iscrizioni: rivolgersi a Vera Franca Collavini o all’Ufficio Parrocchiale. CRESIME – Domenica 28 giugno è il giorno per confermare la propria fede insieme con i cresimandi di Rivignano, Teor, Driolassa, Campomolle, Ariis, Frlabruzzo e Sivigliano, che si troveranno alle ore 11,00 in Duomo a Rivignano con padrini, genitori, parenti e le rispettive Comunità insieme con
Per tre volte, in maggio, si è recitato il Rosario all’aperto; qui: presso la Casa delle Suore.
SOLO UN GRAZIE PER LA VOSTRA GENEROSITÀ
DUOMO In mem. di Gerardi Fabio, la moglie 100,00; in mem. di Paron Alcide, i familiari 100,00; in mem. di Macor Maria, N.N. 50,00; in mem. di Temporin Giovanni, la famiglia 10,00; N.N. 40,00; in mem. di Macor Maria, la famiglia 150,00; Anna 100,00; fam. Colle e Comuzzi 100,00; N.N. 50,00; N.N. 100,00; N.N. 40,00; N.N. 100,00; in mem. di Faggiani Silvio, la famiglia 50,00; Viola Gianni 50,00; in mem. di Cosmi Nello, la moglie 50,00; N.N. 30,00; in occ. fun. Faggiani Silvio 194,00; in occ. fun. Paron Alcide Franco 129,00; Collavini Giovanni 70,00; in occ. fun. Campeotto Antonio 379,00; in occ. fun. Macor Maria ved. Salvador 74,50; in occ. fun. Pestrin Giulia ved. Malisani 180,00;
Comuzzi Giancarlo 15,00; Pighin Ermenegildo 50,00; in mem. Di Pierina e Bruno Cumero, la sorella 300,00; offerta bambini 1° confessione 91,00; in occ. fun. Comuzzi Letizia ved. D’Odorico 168,00; in occ. fun. Cosmi Daniele (Nello) 563,00; in occ. fun. Paron Giuseppe 365,00; in occ. fun. Sabadini Livio 160,50; in occ. Battesimo N.N. 50,00; in occ. battesimo N.N. 50,00; in occ. battesimo M.A. 50,00; in occ. battesimo Collovati Syria 20,00; in mem. di Carlin Irma, i figli 50,00.
QUARTESE Meneguzzi Redento 50,00; N.N. 30,00; Collavini Giovanni 70,00; Pighin Ermenegildo 25,00; Del Negro Ester Biasutti 100,00.
PRESTITO E OFFERTE CANONICA (conto corrente della Parrocchia presso la Banca Popolare FriulAdria, filiale di Rivignano, n. 000035222058, cin H, Abi 05336, cab 64170) Offerte (precedenti 5.370,00): Prestiti (precedenti 11.450,00). Restituzioni (precedenti 0,00): 0,00 Totale al 10.03.2009: 16.820,00. BOLLETTINO Meneguzzi Redento 10,00; Narduzzi Rina ved. Malisan 10,00; N.N. 10,00; fam. Colle e Comuzzi 20,00; N.N. 30,00; N.N. 10,00; N.N. 10,00; Viola Gianni 30,00; Nadalin Mario 20,00; Comuzzi Paolo 20,00; Collavini Giovanni 20,00; Comuzzi Giancarlo 15,00; Pighin Ermenegildo 25,00; Del Negro Ester Biasutti 50,00; Weber D’Orlando Agnese 70,00.
l’Arcivescovo emerito mons. Alfredo Battisti; i1 21 giugno 2009 ci saranno anche le Cresime nella Chiesa Parrocchiale di Torsa, per i ragazzi di Torsa: anche in questo caso il Sacramento sarà amministrato dall’Arcivescovo emerito di Udine, mons. Alfredo Battisti, nella Celebrazione Eucaristica delle ore 11,00. 50° DI MESSA – La Comunità di Driolassa intende festeggiare mons. Remo Bigotto nel suo cinquantesimo di sacerdozio, con una solenne Celebrazione Eucaristica alle ore 11,00, accompagnata da altre manifestazioni di gioia e di festa. Le nostre Comunità parrocchiali, che hanno visto spesso “don Remo” dar una mano ai nostri pochi parroci, sono invitate ad associarsi nella preghiera alla Comunità di Driolassa. Anche noi rinnoviamo il nostro “Ad multos annos, don Remo!” SS. ERMACORA E FORTUNATO – Quest’anno la Solennità dei Santi aquileiesi Ermacora e Fortunato, Patroni dell’Arcidiocesi, è domenica 12 Luglio 2009: al mattino è previsto il Solenne Pontificale dell’Arcivescovo nel Duomo di Udine con inizio alle ore 10.30; non si celebrerà invece alla la sera la Messa a livello foraniale, ma in ogni Parrocchia i nostri Santi saranno festeggiati nelle Celebrazione Eucaristica della Comunità. I santi Ermacora e Fortunato saranno festeggiati in forma particolarmente solenne nella Chiesa di Paradiso, con la Celebrazione Eucaristica delle ore 11,00; in tale occasione non ci sarà la Messa nella Chiesa Parrocchiale di Torsa PREPARAZIONE – Per il Sacramento del Battesimo, come per ogni altra attività, c’è la necessità di una preparazione che si attua nelle persone dei genitori e dei padrini. Per questo sono predisposti incontri (tre serate ogni due mesi) per una preparazione immediata alla cerimonia del Battesimo: le prime serate dei prossimi incontri si terranno a Rivignano, in Ricreatorio, venerdì 17 luglio 2009 (con le successive serata del 24 e 28) e venerdì 18 settembre 2009 (con le successive serate del 25 settembre e 2 ottobre), con appuntamento alle ore 20,30. Alla prima delle tre serate partecipano solo i genitori; alle successive dovranno essere presenti, oltre i genitori, anche i padrini. CARMINE - Domenica 19 Luglio 2008 a Driolassa, in occasione segue a pag. 12
PROGETTO amare
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della Festa della Beata Vergine del Carmine, alle ore 11.00 verrà celebrata la S. Messa ed alle ore 18.00 si terrà la Processione. Lunedì 21 luglio, alle ore 10,00, verrà celebrata una Santa Messa per tutti gli Anziani del paese. A Driolassa poi si è soliti prolungare la festa nella domenica successiva (26 luglio) con giochi pomeridiani e la grande cena comunitaria. S. ANNA - In occasione della memoria di S. Anna, Domenica 26 luglio 2009 a Campomolle la S. Messa viene celebrata alle ore 9,30 in cimitero (non nella Parrocchiale) BATTESIMI - Il 9 agosto è la domenica dedicata alla celebrazione dei battesimi a Rivignano, Teor, Driolassa e Campomolle. E’ un’occasione per tutti per promettere - insieme ai genitori e padrini e a nome dei battezzati - l’impegno nella fede cristiana con l’augurio di una serena, saggia, santa e lunga vita. A Pocenia e Torsa i riti del battesimo saranno celebrati il 2 agosto 2009. Anticipiamo anche un augurio particolare anche ai genitori, un invito ai padrini a seguire la crescita spirituale dei loro figliocci ed alle famiglie di restare sempre vicine alla vita che sboccia. S. LORENZO – Lunedì 10 Agosto 2009 c’è la Festa di San Lorenzo, Titolare del Duomo e della Parrocchia di Rivignano. Quest’anno abbiamo fissato in questa data anche la benedizione solenne della nuova struttura della Casa Canonica: l’inaugurazione. E’ un momento molto significativo per la nostra Comunità: nella festa in cui ripetiamo annualmente la Benedizione delle Famiglie della Parrocchia in una Celebrazione Eucaristica Solenne cantata, è importante benedire anche la Casa della Comunità, la Casa della grande famiglia della Parrocchia e dei suoi Pastori, perché diventi un centro propulsivo di attività. Come d’abitudine (ma non “per abitudine”) seguirà il nostro momento di incontro comunitario e di festa. Non si è ancora deciso nei particolari come e cosa fare: ci stiamo lavorando; sarete tutti informati con i soliti avvisi in Chiesa. ASSUNZIONE - Il giorno sabato 15 Agosto 2009, nella Solennità della Assunzione della Beata Vergine Maria, è prevista la celebrazione della Messa in tutte le Parrocchie secondo i consueti orari festivi ordinari (a Rivignano, Messa Solenne in Duomo alle ore 11.00). A Torsa è prevista alle ore 11.00 la Santa Messa solenne per la festa di S. Maria Assunta ed alle ore 18,00 il canto dei Vesperi
IL NOSTRO
PROMEMORIA
e la Processione. Ancora in occasione della Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, la S. Messa parrocchiale di Teor viene celebrata alle ore 9,30 presso il Santuario della B.V. della Neve a Titiano (in Comune di Precenicco), per rinnovare un antico voto fatto dalla Comunità in seguito ad una epidemia di peste, intorno agli anni 1495-97; S. ROCCO - In occasione della memoria di S. Rocco, domenica 16 Agosto 2009 a Campomolle si
Messa in quella Chiesetta (non nella Parrocchiale) alle ore 11,00, nonché il successivo pranzo comunitario. VOLONTARIATO VINCENZIANO – Nel giorno della Festa di San Vincenzo de Paoli che cade Domenica 27 Settembre 2009, in occasione della Messa solenne delle ore 11.00 è prevista la tradizionale Festa del Volontariato Vincenziano (la questua delle S. Messe di quel fine settimana verrà interamente devoluta pro
RACCOLTE PERMANENTI Si ricorda che sono tuttora operanti le raccolte di materiali usati o per noi superflui da riutilizzare in opere di carità. Sono le raccolte di: TAPPI DI PLASTICA c’è un raccoglitore in via Dante e nelle aule di catechismo INDUMENTI USATI presso i cassonetti gialli della Caritas in via Dante BICICLETTE USATE da riciclare per persone in difficoltà nel recarsi al lavoro CELLULARI USATI verranno variamente utilizzati in programmi di aiuto ALIMENTARI per le esigenze di carità del Centro di Ascolto OGNI INFORMAZIONE PRESSO LA CASA CANONICA celebra la S. Messa alle ore 11.00 (in tal caso la Celebrazione Eucaristica della Comunità a Teor sarà spostata alle ore 9,30), mentre la Processione è prevista alle ore 17.30; anche a Torsa alle ore 11.00, si celebrerà la festa di S. Rocco, con successiva benedizione degli autoveicoli. NATIVITÀ DELLA VERGINE - In occasione della festa della Natività della Beata Vergine Maria, domenica 6 Settembre 2009 a Teor sono previste la S. Messa e la Processione con inizio alle ore 16.00 (in tale giorno le celebrazioni del mattino a Teor sono soppresse). Anche a Paradiso di Torsa c’è la festa del Perdon della Natività della Vergine con la celebrazione della Santa Messa alle ore 9,30. In tale occasione non ci sarà la celebrazione della Messa nella Chiesa Parrocchiale di Torsa. In questa domenica è prevista anche la festa della Natività della Beata Vergine Maria nella Chiesa di Rivalta di Pocenia, con la celebrazione di una Santa
Missioni). Nella giornata, come già fatto lo scorso anno, ci sarà la proposta delle torte per raccogliere fondi per l’attività di questa preziosa ed importante associazione. Non si perda anche questa occasione per manifestare la propria gratitudine e per avvicinarsi a chi presta la propria opera in favore del prossimo, nonché per aiutare concretamente i fratelli più in difficoltà. MESSA IN CIMITERO – E’ cominciata dall’inizio del mese di maggio, e si andrà avanti fino a Venerdì 25 settembre 2009 compreso, la celebrazione della Messa feriale serale del Venerdì a Rivignano nella Chiesa della Beata Vergine del Rosario in Cimitero, in suffragio di tutti i nostri Fedeli Defunti.
ANAGRAFE PARROCCHIALE
BATTESIMI Collovati Syria di Marco e di Vettorel Claudia; Coradazzi Chiara di Corrado e di Gusso Francesca; De Din Davide di Michele e di Meneguzzi Ilenia. DEFUNTI Campeotto Antonio di anni 75; Paron Alcide di anni 77; Paron Giuseppe di anni 55; Pestrin Giulia di anni 89; Cosmi Daniele (Nello) di anni 85; Comuzzi Letizia di anni 77; Sabatini Livio di anni 52; Cacitti Gianna di anni 62; Carlin Irma di anni 88; Macor Maria di anni 94.
I NOSTRI DEFUNTI L’eterno riposo dona a loro Signore e splenda ad essi la luce perpetua riposino in pace. Amen
Cosmi Daniele (Nello) di anni 85
Macor Maria di anni 94
Pestrin Giulia di anni 89
Paron Giuseppe di anni 55
Sabatini Livio di anni 52