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Salento
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IL SALENTO E’ SEMPRE UNA BUONA IDEA SALENTO IS ALWAYS A GOOD IDEA
La ricchezza della provincia: una terra paziente, custode di una bellezza lucente, fatta di colori, melodie e storie antiche.
The richness of the territory: a patient land, guardian of a shining beauty, made of colours, melodies and ancient stories. di Noemi Melileo
Questo è un percorso che parte da sentieri di campagna incorniciati da rovi e muretti a secco, testimoni della storia di gente dagli occhi di bambino, profondamente legata alla terra e alle presenze che magicamente la popolano. Gente che in ogni sasso, albero o arbusto è stata capace di scorgere il segno del divino ed ha dunque sentito di dover proteggere questa provincia immersa nel Mediterraneo e abbagliata dalla luce di un sole paterno. È così che nel Salento è stato possibile far giungere fino a noi tradizioni antiche, una cultura mai obsoleta poiché profondamente vissuta, e una dimensione poetica delle cose, come se gli occhi che la osservano e la ponderano fossero sempre e immutabilmente quelli dell’infanzia, che vive di un tempo dilatato, un tempo (Sa)lento. Abbandona viaggiatore i tuoi occhi da adulto e percorri questa provincia con la meraviglia del bambino.
This is a journey starting from paths in the countryside framed by brambles and dry stone walls, witnessing the history of simple people, deeply bound to the land and the presences that magically inhabit it. Those people were able to see something divine in each stone, tree or bush and then believed it necessary to protect this province plunged in the Mediterranean Sea and dazzled by the light of father sun. That’s why it has been possible to hand over ancient traditions up to us, a culture never obsolete because deeply experienced, and a poetic dimension of things, as if eyes looking at it and considering it were always and unchangeably those of children, who live in a kind of a widened, inner time, the Salentine slow time. Please, traveller, let your eyes look at this land with childish wonder. Admire the two coastlines of the Ionic and Adriatic Sea, go along the dry inland landscapes, studded with small white stone villages, with their small ancient churches gently lying down in sunny squares and in the quiet countryside, alleys leading into courtyard houses, where, essential moments of life were shared, elegant palaces telling peace and war stories. So, you are at Copertino, the Flying Saint’s town, Saint Jo5
Torre San Giovanni - Corso Re Pirro, 26 Tel. 0833 93 31 14 - Cell. 333 86 42 781
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Ricongiungi le due coste, la costa Ionica e la costa Adriatica, immergendoti negli aridi paesaggi dell’entroterra, costellati da paesini di pietra bianca, con le chiesette centenarie adagiate nelle piazze assolate e quelle sperdute nella campagna silenziosa, i vicoletti che sfociano nelle case a corte, ambiente di condivisione di attimi di vita, i palazzi signorili che raccontano storie di pace e di guerra. Siamo così a Copertino, la città del Santo dei “voli”, San Giuseppe, del castello cinquecentesco, oggi centro di numerosi eventi culturali; a Galatina con la Basilica di Santa Caterina D’Alessandria, ricca di affreschi che la rendono una vera e propria pinacoteca; a Maglie, cittadina nella quale sorge il maestoso Duomo o Chiesa della Collegiata con il suo Campanile, il più alto del Salento dopo quello di Piazza Duomo a Lecce; a Casarano, le cui origini risalgono addirittura all’epoca romana; qui sorge uno degli edifici religiosi più affascinanti del territorio salentino, la chiesa di Santa Maria della Croce o di Casaranello, di antichissima costruzione, il suo interno propone affreschi risalenti ai secoli XIII e XIV e, sulla volta, uno splendido mosaico policromo con motivi geometrici. Anche la cittadina di Specchia merita di essere una tappa di questo itinerario salentino, vi si può visitare il Castello Risolo (XVI), che domina la piazza principale, bellissimi edifici religiosi come la seicentesca Chiesa Parrocchiale della Presentazione della Beata Vergine Maria, ma esiste anche una “Specchia Sotteranea” carica di fascino, con i suoi Frantoi Ipogei che si estendono al di sotto delle strade del paese. Ricca di storia è la città di Tricase, vi sorge il Palazzo Principesco dei Gallone con la Turris Magna Orsiniana decorata da sprazzi di affreschi, il più suggestivo dei quali rappresenta un attacco da parte dei Turchi. Ugento ha una memoria che si perde nella nebbia Lecce - Piazza Duomo
Lecce - Basilica di Santa Croce
dell’antichità ma reca le tracce del crogiuolo di popoli che ha attraversato questa terra. Numerosissime sono infatti le testimonianze di età preistorica, oggi ospitate nelle sale del Nuovo Museo Archeologico, ma anche testimonianze di epoca messapica come tratti delle mura difensive. Domina dall’alto l’intera cittadina il Castello, di origine antichissima; si pensa infatti che il primo nucleo della struttura risalga addirittura al periodo romano, ma i successivi interventi sull’edificio rivelano l’intricata storia del nostro Sud.Ora Viaggiatore lascia che le tue orecchie si immergano nei suoni affascinanti della Grecìa Salentina, l’unione dei comuni nei quali gli anziani ancora parlano il griko, dialetto dalla fortissima influenza greca: il viaggio prosegue così a Soleto, Calimera, Sternatia, Cutrofiano, Melpignano, Martano, Carpignano salentino, Castrignano dei Greci, Martignano, Zollino e Corigliano d’Otranto, paesini in cui le meravigliose chiese che innalzano una pura e quotidiana preghiera al cielo si affiancano ai palazzi storici eredi della vita civile e pagana di questa terra. Fermati poi nel luogo in cui risiede la “Signora del Barocco”, Lecce, nella quale millenni di storia ti circondano, dove ogni angolo ti parla di un popolo diverso che ha attraversato questa terra e ha lasciato qualcosa di sè. Sentiti piccolo al centro del monumentale complesso di Piazza Duomo, ai piedi del suo Campanile, fai vagare lo sguardo sulla facciata barocca di Santa Croce, sprofonda nella storia ammirando le enormi lastre dell’Anfiteatro romano in Piazza S. Oronzo. Infine resta sospeso tra terra e mare nelle città sulla
seph, with the sixteenth-century castle, centre for a great number of cultural events today; at Galatina with Saint Catherine of Alexandria’s Basilica, rich in frescoes that make it a real picture gallery; at Maglie, a small town where the imposing Duomo or Collegiate Church stands with its bell tower, the highest in Salento after that of the Duomo Square in Lecce; at Casarano, which dates back straight to the Roman age; here, one of the most fascinating religious buildings of the Salentine territory rises, that is the church of Saint Mary of the Cross or of Casaranello, built in very ancient times, showing frescoes dating back to the 13th and the 14th centuries inside and, on the vault, a magnificent polychrome mosaic with geometric motives. Also the small town of Specchia is worth being a leg of this Salentine itinerary, here you can visit the Risolo Castle (16th century), which dominates the main square, beautiful religious buildings such as the sixteenth-century Parish Church of the Presentation of the Blessed Virgin Mary, but there is also an “Underground Specchia” full of charm, with its Underground Oil Mills stretching under the streets of the village. Tricase is a town rich in history, here there is Gallone Palace with Orsini’s Turris Magna decorated with frescoes, the most charming of them represents an attack by Turks. Ugento has got a memory that dates back to ancient times but bears the signs of the melting pot which passed across this land. In fact, in the New Archeological Museum of the town there is a great number of finds dating back to prehistoric times, as well as traces of the Messapian times such as some stretches of the defensive walls. The Castle dominates the small town of very ancient origin; in fact it is thought that the first core of its structure dates back to the Roman period, and the next interventions on the building show the intricate history of the South of Italy. Now, dear traveller, let your ears plunge into the fascinating sounds of Grecìa Salentina, the union of municipalities where old people speak Griko, that is a dialect with a very strong Greek influence: thus the journey goes on to Soleto, Calimera, Sternatia, Cutrofiano, Melpignano, Martano, Carpignano Salentino, Castrignano dei Greci, Martignano, Zollino and Corigliano d’Otranto, all small villages where magnificent churches arise a simple daily prayer to heaven and are placed next to historical palaces, heir to 7
costa: Porto Cesareo con i suoi paesaggi incontaminati, le splendide spiagge e la sua fauna protetta; Santa Maria al Bagno che attesta il passaggio della “grande Storia” proprio su questi lidi. Questa marina e la città a cui fa capo, Nardò, (perla del Salento per la bellezza degli edifici, delle piazze, delle chiese), accolsero infatti una comunità ebraica sfuggita ai campi di sterminio durante la Seconda Guerra Mondiale, ricevendo per questo, nel 2005, la medaglia d’oro al merito civile; Gallipoli che ti accoglie con il suo Castello affacciato sulle acque dello Ionio; Torre San Giovanni con la sua cinquecentesca Torre d’avvistamento, la cui costruzione fu ordinata da Carlo V per difendere la costa dagli attacchi dei pirati Saraceni e con le sue spiagge sabbiose a sud e la costa rocciosa verso nord; Santa Maria di Leuca, “alla fine della terra” con i suoi palazzi dallo stile orientale e il Santuario che conserva ancora memoria del passaggio di San Pietro in viaggio verso Roma; Santa Cesarea Terme, qui il concetto di salute si lega alla natura grazie alle “buone” acque delle terme; Otranto, sulla costa Adriatica, la cui Cattedrale ti parla di storie d’Oriente e di sangue e più su Torre dell’Orso, Roca Vecchia, San Foca, un meraviglioso alternarsi di spiagge bianche e scogliere a picco sul mare. La storia del Salento ti parla, in angolo della penisola, ti chiama ad essere qui ed ora, in quest’aria piena di sole e di mare.
the civil and pagan life of this land. Then, please, stop in the place where the “Lady of Baroque” stands, Lecce, where millennial history surrounds you, every corner tells about the different people crossing this land and leaving something of themselves. You can feel little in the middle of the monumental Duomo Square, at the foot of its imposing Bell Tower, your gaze can wander over the Baroque façade of Saint Cross Church and feel history admiring the large stones of the Roman Amphitheatre in Saint Oronzo Square. Finally, go along the narrow coastline between the land and the sea and meet charming towns like Porto Cesareo with its unspoilt landscape, beautiful beaches and its protected fauna; Santa Maria al Bagno that testifies the passage of “Great History” just on these shores. In fact, this marina and the town from which it depends, Nardò, (a pearl of Salento for the beauty of the buildings, the squares, the churches), welcomed a Jewish community escaped from death camps during World War II. For this reason it received a gold medal in civil merit in 2005. Gallipoli welcomes you with its Castle facing on the Ionian Sea; Torre San Giovanni, with its sixteenth-century Watchtower wanted by Charles V to defend the coast from the attacks of Saracens pirates, and with its sandy beaches to the South and a rocky coastline to the North; Santa Maria di Leuca, “Land’s end” with its eclectic villas characterized by an oriental style and the Sanctuary which still preserves the memory of Saint Peter’s passage to Rome; Santa Cesarea Terme, where the idea of wealth is linked to nature thanks to the “good” warm thermal springs; Otranto, on the Adriatic Coast, whose Cathedral tells you about eastern bloody stories. Going up, you can find Torre dell’Orso, Roca Vecchia, San Foca, a wonderful alternating of white beaches and cliffs dropping into the sea. The history of Salento makes you feel part of this magic land stretching out between an incredible sunlight and a wonderful blue sea.
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LE MARINE
sommario summary
Countries along the coast
TORRE LAPILLO
76
PORTO CESAREO
77
SANT’ISIDORO
78
SANTA CATERINA
78
SANTA MARIA AL BAGNO
79
GALLIPOLI
83
MANCAVERSA
91
TORRE SUDA
93
CAPILUNGO
95
POSTO ROSSO
95
TORRE SAN GIOVANNI
105
TORRE MOZZA
107
LIDO MARINI DI UGENTO
107
LIDO MARINI DI SALVE
110
TORRE PALI
110
PESCOLUSE
111
TORRE VADO
111
SAN GREGORIO
111
Noises, wine and various pastime
SANTA MARIA DI LEUCA
115
From festivals to parties of the country, going from musical events.
CASTRO
125
SANTA CESAREA TERME
129
OTRANTO
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TORRE DELL’ORSO E SAN FOCA
136
A SPASSO NEL SALENTO Travelling around salento COLORI E LUOGHI TRA ARTE E CULTURA
19
Colours and places between art and culture
Terra generosa di luoghi da esplorare, mare da invidiare e cultura da amare.
Generous land full of places to be explored, a sea to be envied and a culture to be loved.
PASSATO E PRESENTE INCISI NEL TERRITORIO
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The sea places and fragrances Musei, torri, masserie, truddhi, menhir, dolmen, specchie, artigianato, cattedrali, santuari, castelli e il barocco leccese.
The museums, towers, manor houses, trulli, menhirs, dolmens, specchie, handicraft, cathedrals and sanctuaries, shrines, castles and barocco leccese.
IL MARE LUOGHI E PROFUMI
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Past and present impressed in the territory
Calette e indirizzi segreti, i fondali marini, percorsi subacquei, grotte costiere. Bays and secret restaurants along the coast, underwater itineraries, the caves along the coast and the sea beds.
STORIE DI MARE IN UNA TERRA DI ALBE E TRAMONTI DORATI
73
Sea legends in a land of golden dawns and red sunsets.
Il sole, la cultura e l’ospitalità di una terra di confine, baciata dai due mari.
The sun, the culture and the hospitality of a frontier land, kissed by two seas.
GENTE IN FESTA / People in party RUSCI, MIERU E SGUARI VARI
139
Dalle sagre alle feste di paese, passando dagli eventi musicali.
w w w. g u i d a s a l e n t o n l i n e . i t Nonostante le accurate verifiche è un dato di fatto che nessuna pubblicazione può ritenersi immune da errori. Soprattutto per quanto riguarda numeri telefonici, date di eventi, manifestazioni e variazioni della rete viaria. Per ulteriori aggiornamenti potete collegarvi al nostro sito www.guidasalentonline.it Despite careful checks is a fact that no publication is immune from mistakes. Especially with regard to telephone numbers, dates of events and changes in the road network. For more updates, please refer to our website www.guidasalentonline.it
Numeri Utili Useful Numbers TRASPORTI / TRANSPORTATION
PRO LOCO / PROMOTION AND DEVELOPMENT OF THE TERRITORY
Aeroporto del Salento Brindisi - Strada per Baroncino - Tel 0831.412008 Centralino: 080 5800200 - Biglietteria: Tel. 0831.4117408 www.aeroportodibrindisi.com Ferrovie del Sud Est Numero Verde: 800079090 www.fseonline.it Autobus STP Lecce - 0832.228441 - 800.447472 Salento in Bus Call Center: 345.0101095 www.salentoinbus.provincia.le.it Taxi 0831.597503 - 0831.597901
Castro Marina - Piazza Dante - Tel. 0836.943340 Gallipoli - Piazza Aldo Moro - Tel. 0833.262529 Lecce - Corso V. Emanuele, 43 - Tel. 0832.248092 Località Ciolo - Tel. 0833.547122 Maglie - Piazza A. Moro - Tel. 0836.489203 Otranto - Piazza Castello - Tel. 0836.804954 Poggiardo - Piazza Umberto I - Tel. 800 551155 Salve - Piazza Colombo - Tel. 0833.712202 Santa Cesarea Terme - Via Roma, 209 - Tel. 0836.944043 Santa Maria al Bagno - Via F. Massimo - Tel. 0833.573026 Santa Maria di Leuca - P.zza Savoia - Tel. 0833.758111 Torre San Giovanni - C.so Garibalbi, 72 - Tel. 0833.937011 Torre Vado - Lungomare - Tel. 0833.712318 Tricase - Piazza Vittorio Emanuele - Tel. 0832.842606
Alliste - Felline Via Fosso, 2 - Alliste - Tel. 0833.986003 Andrano Piazza Castello, 1 - Tel. 0836.926695 Casarano Viale F. Ferrari, 5 - Tel. 0833.513351 Castro Via F.lli Bandiera - Tel. 0836.943317 Corsano Via della Libertà, 1 - Cell. 335.7289221 Gagliano Del Capo Corso Umberto I, 5 - Cell. 349.8642390 Gallipoli Via Kennedy - Tel. 0833.263007 Lido Conchiglie Via Colombo, 15 - Tel. 0833.209019 Marittima - Acquaviva Via Roma, 8 - Cell. 340.4807804 Melpignano Via Margherita Morciano Piazza Giovanni Paolo II - Tel. 0833.744265 Porto Badisco Viale Japigia, 1 - Tel. 0836.818675 Porto Cesareo Via S. Pellico, 34 - Tel. 0833.569086 Santa Maria di Leuca L.re C. Colombo, 53 - Tel. 0833.758161 San Foca Piazza Fiumi - Cell. 329.8262918 Specchia Via Umberto I - Tel. 0833.537090 Torre dell’Orso Lungomare Matteotti - Tel. 0832.842606 Torre Lapillo Via Torre - Tel. 0833.563431 Tricase Piazza Pisanelli - Tel. 0833.541884 Ugento Corso Umberto I, 14 - Tel. 0833.555644
NUMERI DI EMERGENZA / EMERGENCY NUMBERS
OSPEDALI / HOSPITALS
Polizia - 113 Carabinieri - 112 Guardia di Finanza - 117 Vigili del Fuoco - 115 Soccorso in Mare - 1530 Pronto Soccorso - 118 Corpo Forestale - 1515 Protezione Civile - 06 68201 Enel - 800 900 800 Acquedotto - 800 735 735
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Torre S. Andrea
Sant’Isidoro
Punta Palascìa
Torre Uluzzu
Torre S. Emiliano
Grotta Zinzulusa Punta Pizzo
Sandy coast
Rocky coast
A SPASSO NEL SALENTO colori e luoghi tra arte e cultura TRAVELLING AROUND SALENTO Colours and places between art and culture
Terra generosa di luoghi da esplorare, mare da invidiare e cultura da amare. Profumo di basilico sui pomodori appena raccolti e olio di oliva buono anche solo da guardare. Terra di tradizioni ma ricca di sorprese e i nostri sensi vengono ammaliati e noi rapiti dal vento che ci porterà ovunque, ma non potremmo più fare a meno di ritornarci, qui in Salento. Generous land full of places to be explored, a sea to be envied and a culture to be loved. Smell of basil on just picked tomatoes and olive oil good just to be watched. Land of traditions and rich in surprises so that all of your senses are bewitched, and you are enraptured by the wind that will lead you everywhere. After this experience I’m sure you won’t help to come back here, to Salento.
Lecce - Sedile e Anfiteatro
a spasso nel salento / travelling around salento LECCE Frazioni: Borgo Grappa, Borgo Pace, Borgo Piave, Borgo San Nicola, Casalabate, Frigole, S. Cataldo, Villa Convento. Incontrastata capitale mondiale del Barocco, con i suoi monumenti, chiese, cattedrali, palazzi e musei rappresenta una vera e propria esplosione di arte e di cultura. Vanta un patrimonio monumentale notevole, con testimonianze di epoca romana, medievale e rinascimentale. Gli edifici più rappresentativi sorgono tra la fine del ‘500 e gli inizi del ‘700 e lo stile predominante è appunto il Barocco. Del periodo medioevale, la città conserva poche costruzioni: il tempio dei Santi Niccolò e Cataldo, mirabile esempio di architettura normanna fatto erigere nel 1180 dalla munificenza di Tancredi, conte di Lecce e re di Sicilia. La Torre Quadrata (angioina) che tutt’ora si eleva nell’interno del cinquecentesco castello di Carlo V. Altro mirabile esempio dell’architettura medioevale è l’Abbazia di Santa Maria di Cerrate che sorge a circa 3 km dall’uscita di Squinzano sud della superstrada Lecce-Brindisi. Il complesso abbaziale del XII secolo si compone di una Chiesa particolarmente ricca di motivi architettonici sia all’esterno che all’interno, una serie di affreschi di epoche successive ne adornano le pareti. Accanto alla Chiesa, in quello che una volta era un convento, è stato ricavato un Museo delle Tradizioni Popolari Salentine che conserva arredi, utensili e ambienti tipici delle popolazioni rurali della Provincia di Lecce. Dovizioso è invece il patrimonio edilizio cittadino realizzato tra il XVI e il XVII secolo. Particolarmente rilevante è l’architettura sacra, sviluppatasi specialmente verso il ‘600 nelle forme
del Barocco leccese. In Piazza S. Oronzo, centro pulsante della città troviamo l’Anfiteatro Romano, il Sedile e la Colonna del Santo Patrono. L’Anfiteatro Romano, scoperto solo in parte, fu costruito tra il I e il II sec. d.c., nel periodo degli Antonini. Il Sedile, eretto tra il 1588 ed il 1592 sotto il sindaco Pietro Mocenigo, è rimasto sede del comune fino al 1851. Ad esso è contigua l’ex Chiesetta di S. Marco eretta nel 1543 dai Veneziani: ha un magnifico portale ravvivato da un leone alato. La Colonna di S. Oronzo, eretta per un voto espresso dalla cittadinanza durante la peste nel 1656, sormontata dalla statua in rame del Patrono, modellata e fusa a Venezia. Nell’area della piazza S. Oronzo sorge la Chiesa di Santa Maria della Grazia (fine del ‘500) dall’armoniosa facciata classicheggiante. In piazzetta V. Emanuele II sorge la Chiesa di Santa Chiara rinnovata da Giuseppe Cino tra il 1687 ed il 1691, con l’elegante facciata adornata da un ricco portale; a destra della Chiesa troviamo gli scavi del Teatro Romano, la cui costruzione risale probabilmente all’epoca Augustea. Da Piazza S. Oronzo si arriva in via Umberto I dove sorge la Basilica di S. Croce la più caratteristica manifestazione del Barocco leccese. La prima impressione della facciata, i cui ornamenti sono posti in particolare evidenza, è veramente sbalorditiva; nella parte inferiore si innalzano le sei robuste colonne e si apre l’ornato portale, la facciata è occupata, nella sua parte centrale ed in quella superiore, da un tale fasto di decorazione che non si può fissare lo sguardo senza sentirsi smarrito... al di sopra dei portali, l’esuberante decorazione della facciata raggiunge il parossismo. Ancor più della facciata, l’interno è sereno, composto, sorridente. Le navate si alzano altissime, sormontate dalla grande
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Lecce - Centro Storico Lecce - Historical Center Piazza Duomo e Cattedrale Chiesa di Santa Teresa Chiesa di S. Anna e l’Ex Conservatorio Basilica di S. Giovanni Battista Porta Rudiae Chiesa della Madonna del Carmine Chiesa di S. Francesco di Assisi Teatro Romano Chiesa di Santa Chiara Chiesa di S. Matteo
Porta S. Biagio Chiesa della Madre di Dio e di S. Nicolò Chiesa di S. Antonio della Piazza Anfiteatro Romano Chiesa di Santa Maria delle Grazie Piazza S. Oronzo - Sedile - Colonna Chiesa del Gesù o del Buon Consiglio Chiesa di Santa Irene o dei Teatini Porta Napoli Chiesa di S. Maria della Porta
Chiesa S. Maria della Provvidenza Basilica di S. Croce - Palazzo dei Celestini Chiesa Greca Chiesa di Sant’Angelo Chiesa di San Giovanni Evangelista Chiesa di Santa Maria degli Angeli Obelisco Castello di Carlo V
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a spasso nel salento / travelling around salento cupola, le volte a crociera si congiungono con singolare eleganza, le colonne si aprono in capitelli della più originale bizzarria. L’edificio, iniziato nel 1549 dall’architetto e scultore Leccese Gabriele Riccardi, fu completato nel 1689 da Giuseppe Zimbalo e Cesare Penna. All’interno si notano ricchissimi altari tra i quali, nella cappella a sinistra del presbiterio, l’Altare di S. Francesco da Paola, con dodici storie del santo, modellate e intagliate da Francesco Zimbalo nel 1614. Il Palazzo del Governo (XVI sec.), ex convento dei Celestini, è attiguo alla Basilica di S. Croce: ha una festosa facciata a due piani, a bugnato, ravvivata dalle sontuose cornici delle finestre e dalle logie terminali: opera di F. Zimbalo e di G. Cino. Meritevole di particolare attenzione è il complesso monumentale di Piazza Duomo, costituito dalla Cattedrale e dall’attiguo Campanile, l’Episcopio e il Palazzo del Seminario. L’Episcopio ricostruito nel 1632 e modificato negli anni successivi, si caratterizza per la sovrapposizione di loggette ad archi, divisi da mezze colonne. Contiguo è il Palazzo del Seminario, iniziato nel 1694 e finito nel 1709, su disegno di Giuseppe Cino, per desiderio del Vescovo Pignatelli. Nel cortile a portico sorge il pittoresco Pozzetto di Giuseppe Cino. La Cattedrale, fu completamente rifatta da G. Zimbalo (1659-70), ideatore del grandioso Campanile (1661-1682), alto 70 mt. Altri monumenti che il turista meno frettoloso può visitare sono: la Chiesa di Sant’Irene o dei Teatini (15911639), sul C. so Vitt. Emanuele; la Chiesa del Carmine (XVIII sec.), a largo Vetere; la Basilica di San Giovanni Battista o del Rosario (fine ‘600), in via G. Libertini; la Chiesa di S. Matteo (XVII sec.), in Via dei Perroni; il Palazzo Adorno (metà ‘500); il Palazzo Guarini, l’Obelisco; eretto nel 1822 in onore di Ferdinando I di Borbone; Porta Napoli o “Arco di Trionfo”, alto più di venti metri, eretto del 1548 da Gian Giacomo dell’Acaia in onore di Carlo V, con due coppie di colonne corinzie e un fronte triangolare con lo stemma dell’imperatore. Porta Rudiae, Palazzo dell’ex Collegio Argento, sede del Museo Archeologico Provinciale Sigismondo Castromediano e della Biblioteca Provinciale Nicola Bernardini. Le suppellettili più importanti del Museo sono dei vasi attici, alcuni crateri italioti e molti altri vasi apuli e messapici provenienti, in gran parte, da ricerche eseguite a Rudiae. Porta San Biagio, che ha di fronte il Monumento ai Caduti con la Casa del Mutilato. Castello Carlo V, costruito nel 1539-’49 per ordine dell’omonimo re, dall’architetto Gian Giacomo dell’Acaia. Il Castello offre all’interno una vera dovizia di motivi rinascimentali, intagliati nelle cornici, nelle porte, nelle finestre. L’ingresso principale del castello di Carlo V forma, col Palazzo delle Poste e Telegrafi, la grande Piazza G. Libertini, altrimenti detta “delle Poste”, dalla quale attraverso le vie S. Trinchese, 95° Reggimento Fanteria ed altre, si giunge in Piazza Mazzini, la più grande della città. FESTE E FIERE: Festa di S. Oronzo (24-26/8). Fiera di S. Lazzaro (sabato delle Palme); Mostra dei Presepi e dei Pastori (8-24/12). NUMERI UTILI: Cap: 73100; Pol. Municipale: 0832/233211; Carabinieri: 0832/4651; Municipio: Via Rubichi, Tel. 0832/682111; Ufficio Postale: P.tta Libertini, Tel. 0832/274111; Mercato: lunedì e venerdì.
LECCE Suburbs: Borgo Grappa, Borgo Pace, Borgo Piave, Borgo San Nicola, Casalabate, Frigole, San Cataldo, Villa Convento. Undisputed world capital of Baroque, with its monuments, churches, cathedrals, palaces and museums, it represents a true explosion of art and culture. It is proud of an excellent monumental heritage, with traces dating back to the Roman, the Medieval and the Renaissance age. The most representative buildings were built between the end of the 16th and the beginning of the 18th centuries and Baroque is the predominant style. The town preserves few medieval buildings: Saints Niccolò and Cataldo’s Shrine, a wonderful example of Norman architecture built in 1180 thanks to the count of Lecce and king of Sicily Tancredi; the Square Tower (Anjou period) which still rises inside the sixteenth-century Castle built by Charles V. Another admirable example of medieval architecture is Santa Maria di Cerrate Abbey which is at about 3 km from the exit ‘Squinzano sud’ of the highway Lecce-Brindisi. The abbey complex dates back to the 12th century and is made of a Church very rich in architectural motives outside and inside, where a set of later frescoes decorates the walls. Next to the Church, what in ancient times was a monastery, was converted into the Museum of Salentine Folk Traditions which houses furniture, utensils and rooms typical of rural people who lived in the Province of Lecce. The plentiful building heritage of Lecce dates back to the 16th and the 17th centuries. The religious architecture, developed in the 17th century in the shapes of Barocco Leccese, is particularly important. In Saint Oronzo Square, that is the heart of the town, you can find the Roman Amphitheatre, the Seat and the Column bearing the Saint Patron. The Roman Amphitheatre, only partially uncovered, was built between the 1st and the 2nd century AD, in the period of Antonini. The Seat, built between 1588 and 1592 under the mayor Pietro Mocenigo, was the seat of the City Hall until 1851. Beside it there is the former Saint Mark’s Little Church built in 1543 by the Venetians: it has got a magnificent portal enlivened by a winged lion. The Column bearing Saint Oronzo was erected for a vow made by the citizens during the plague in 1656, it is surmounted by the copper statue of the Patron and it was modelled and fused in Venice. In Saint Oronzo Square Saint Mary of Graces Church (end of the 16th century) stands with its harmonious classical façade. In the small Vittorio Emanuele II Square there is Saint Clare Church, rebuilt by Giuseppe Cino between 1687 and 1691, with its elegant façade decorated by a rich portal; on the right side of the Church you can find the digs of the Roman Theatre, whose construction probably dates back to the Augustan age. Starting from Saint Oronzo Square you arrive at Umberto I Street where there is Saint Cross Basilica, that is the most characteristic display of Barocco Leccese. The first impresLecce - Piazza Sant’Oronzo
sion of the façade, rich in decorations, is really astonishing; in the lower part there are six robust columns and the adorned portal. The façade in the central and upper part is full of such magnificent decorations that you can’t gaze at them without feeling… lost. Over the portals, the exuberant decoration of the façade reaches the highest degree. While outside you can enjoy the explosion of Baroque art, inside the church is quiet, well-composed, simple. The naves rise very high, surmounted by the big dome, the cross vaults meet each other with great balance and elegance, the columns open into capitals that are original in their oddity. The building, started in 1549 by the architect and sculptor Gabriele Riccardi from Lecce, was finished in 1689 by Giuseppe Zimbalo and Cesare Penna. Inside you can admire very rich altars. The most important altar is that of Saint Francis of Paola situated in the chapel on the left of the presbytery. There you can see twelve stories about the Saint, modelled and engraved by Francesco Zimbalo in 1614. Next to Saint Cross Basilica there is the Government Building (16th century), that is the former Celestines’ Convent. It has got a two-floor beautiful façade, an ashlar-work enlivened by the sumptuous frames of the windows and the final loggias: it is a work by Francesco Zimbalo and Giuseppe Cino. The monumental complex in Duomo Square is worth of particular attention, being made of the Cathedral and the near Bell Tower, the Bishop Palace and the Seminary Palace. The Bishop Palace, rebuilt in 1632 and modified in the next years, is characterized by the overlaying of small arched loggias, divided by half columns. Beside it there is the Seminary Palace, started in 1694 and finished in 1709, following a design by Giuseppe Cino, on Bishop Pignatelli wish. In the arcade courtyard there is the picturesque Well by Giuseppe Cino. The Cathedral was completely rebuilt by Giuseppe Zimbalo (1659-70), designer of the 70 meters high imposing Bell Tower (1661-1682). Other monuments that a less hurried tourist can visit are: Saint Irene Church or dei Teatini (1591-1639), in Corso Vittorio Emanuele; Carmine Church (18th century), at Largo Vetere; Saint John Baptist or Rosary Basilica (end 17th century), in Giuseppe Libertini Street; Saint Mathew Church (17th century), in dei Perroni Street; Adorno Palace (half of the 16th century); Guarini Palace; the Obelisk, built in 1822 in honour of Ferdinand I of Bourbon; Porta Napoli or “Triumph Arch”, more than twenty meters high, erected in 1548 by Gian Giacomo dell’Acaia in honour of Charles V, with two couple of Corinthian columns and a triangular pediment with Emperor’s coat of arms. And then Porta Rudiae, Palazzo dell’ex Collegio Argento, the seat of the Province Archaeological Museum Sigismondo Castromediano and the Province Library Nicola Bernardini. The most important furnishings in the Museum are vases from ancient Greece, some Italiot craters and many other Apulian and Messapian vases, largely coming from Rudiae. Porta San Biagio is opposite the War Memorial Monument and the Home of the Mutilated. Castle Carlo V was built in 1539-’49 on Emperor’s order by the architect Gian Giacomo dell’Acaia. Inside it offers a great number of Renaissance motives, engraved in frames, doors and windows. The main entrance of the castle with the Palace of postal and telegraph services makes the great Giuseppe Libertini Square, also called “Postal Square”, from which crossing Salvatore Trinchese Street or 95° Reggimento Fanteria Street, you can reach Mazzini Square, the biggest in town. Festivals and fairs: Saint Oronzo Feast (24-26/8); Saint Lazzaro Fair (Palm Saturday); Cribs and Shepherds Exhibition (8-24/12). Useful numbers: Post Code: 73100; Municipal Police: 0832/233211; Carabinieri: 0832/4651; City Hall: Rubichi Street, Tel. 0832/682111; Post Office: Libertini square, Tel. 0832/274111; Market: on Monday and Friday.
a spasso nel salento / travelling around salento ACQUARICA DEL CAPO
ANDRANO
ARNESANO
DA VISITARE: Chiese: S. Carlo Borromeo (XVII sec.) con attigua torre campanaria; Madonna dei Panetti (XI sec.) con adiacente Calvario; S. Giovanni Battista (XIX sec.). Frantoio ipogeo: (XVI - XVII sec.). Castello medievale, costruita dalla famiglia normanna dei Bonsecolo. Palazzi: del Municipio (XVI - XVII - XVIII sec.) con torre dell’Orologio; Villani (XIX - XX sec.). Case a corte nel centro storico. Masserie: Gelsorizzo (XVI sec.) con adiacente torre colombaia (1550); Colombo (XVI sec.); Baroni (XVIsec.). Caratteristiche: lavorazione del giunco, produzione di olio d’oliva e vino. FESTE E FIERE: Festa della Madonna del Ponte (13-14/9); S. Carlo (4/11). Sagra del maiale (4/11). NUMERI UTILI: Cap: 73040; Pol. Municipale: 0833/721182; Municipio: P.zza Municipio, Tel. 0833/721106; Ufficio Postale: Via S. Pertini, Tel. 0833/721170.
Frazioni: Castiglione, Marina di Andrano DA VISITARE: Chiese: Madre (edificata nel 1741; dei Domenicani (costruzione cinquecentesca). Cappelle: Madonna dell’Attarico (XVIII sec.); Castello Spinola – Caracciolo (XIII - XVII sec.). Masserie: Grande (XVI sec.); del Mito (XI - XVII sec.). Grotta della Madonna dell’Attarico (in contrada Attarico) con tracce di affreschi bizantini. Caratteristiche: fichi d’india. Nella vicina Marina di Andrano si trova la Grotta Verde, meravigliosa per la trasparenza del mare che assume varie tonalità di colori. Si raggiunge superando alcuni tratti di scogliera. FESTE E FIERE: Festa di Santa Maria delle Grazie (prima decade di agosto); Madonna dell’ Attarico (prima decade di agosto). Sagra “te la pitta cu le ulie”, pagnotta casareccia farcita di olive nere, cipolle, capperi e altro. Sagra dell’arte culinaria salentina, Piazza Castello, (penultima settimana di agosto). NUMERI UTILI: Cap: 73032; Pol. Municipale: 0836/929222; Municipio: Via Michelangelo, Tel. 0836/929222; Ufficio Postale: Via Della Repubblica Tel. 0836/926093; Mercato: giovedì.
DA VISITARE: Chiese: Assunta (XVI sec.); S. Antonio Abate (XVII sec.); S. Antonio da Padova (1676); S. Filomena (XVI sec.); Palazzi: “Porta Rande” con affresco del Crocefisso. Palazzo marchesale (XVI sec.). Colonna votiva dell’Assunta. Caratteristiche: vino, pasta e prodotti da forno. FESTE E FIERE: Festa di S. Antonio Abate (prima domenica dopo il 17/1); Festa del Crocefisso (prima domenica di luglio). NUMERI UTILI: Cap: 73010; Pol. Municipale: 0832/326370; Municipio: Via De Amicis, Tel. 0832/321205 - 323813; Ufficio Postale: Via Della Libertà Tel. 0832/322335; Mercato: sabato.
ALESSANO Frazioni: Montesardo, Marina di Novaglie DA VISITARE: Chiese: S. Salvatore (XIX sec.) con la torre campanaria; del Convento dei Frati Cappuccini (XVII sec.); S. Antonio (XVI – XVII sec.); Assunta (XVII sec.) con la torre campanaria. Cappelle: Spirito Santo (XVIII sec.); Madonna del Riposo; Crocefisso (XVII sec.); Calvario (XIX sec.). Case a corte nel centro storico. La tomba di Don Tonino Bello. Frantoio ipogeo. Palazzi: Gonzaga (XV – XVI sec.); Sangiovanni (XVI sec.); Legari (XVI sec.). Contrada Macurano, insediamento rupestre. Caratteristiche: mostaccioli, fruttoni, “nfocacatti”, semifreddo al bacio, gelato alle mandorle amare, produzione di olio d’oliva. FESTE E FIERE: Festa di S. Trifone (ultimo lunedì di luglio); Madonna del Riposo (8/9). Fiera di Santo Stefano (lunedì dopo Pasqua); Fera nova (ultimo lunedì di luglio). NUMERI UTILI: Cap: 73031; Pol. Municipale: 0833/782728; Carabinieri: 0833/781010; Municipio: P.zza Don T. Bello, Tel. 0833/782715; Ufficio Postale: Via Cappuccini - Tel 0833/782611; Mercato: lunedì.
DA VISITARE: Chiese: Spirito Santo (XVIII sec.); Madonna di Costantinopoli vicina al Convento dei Minori Osservanti (XVI sec.). Cappelle: Assunta (XVII sec.). Frantoio ipogeo. Palazzi: Marchesale (XVI – XVIII sec.). Case a corte nel centro storico. Colonna votiva di S. Oronzo. Menhir: Montebianco (rudere). Caratteristiche: lavorazione del giunco e del legno. FESTE E FIERE: Festa e Fiera di S. Oronzo (25-27/8). NUMERI UTILI: Cap: 73020; Pol. Municipale: 0836/992213; Municipio: Via P. Nenni - Tel. 0836/993666; Ufficio Postale: P.zza Indipendenza - Tel. 0836/997202; Mercato: lunedì.
Frazione di Alessano DA VISITARE: Chiese: Madre (edificata nel 1727); Santa Barbara (XIII sec.); Immacolata ( risalente al 1870); Castello con i resti della cinta muraia (IV sec.). Colonna votiva di S. Antonio. Case a corte nel centro storico. FESTE E FIERE: Festa di S. Antonio(seconda domenica di luglio). Sagra de la pasta fatta a casa e “de lu porcu pri-pri” (12 agosto). Mercato: mercoledì.
CALIMERA
Alliste - Chiesa di San Quintino
Caratterizzata da ripide scogliere particolarmente ricche di grotte bagnate dal mare azzurro.
ALEZIO DA VISITARE: Chiese: Santuario di S. Maria della Lizza (XII – XIII sec.); Addolorata (XIX sec.). Palazzi: Tafuri (XVIII sec.); Castriota (XVII sec.); Senape – De Pace (XVIII sec.). Residenze campestri (XVII – XVIII sec.). Museo Civico Messapico vicino al Parco Archeologico (Pal. Tafuri). Caratteristiche: ceramica, terracotta; vino, agrumi, fichi d’india. FESTE E FIERE: Festa della Madonna Assunta o della Lizza (14 – 15/8). Fiera “della Lizza” (14/8); S. Rocco (terza domenica di ottobre). NUMERI UTILI: Cap: 73011; Pol. Municipale: 0833/281121; Carabinieri: 0833/282560; Municipio: Via S. Pancrazio, Tel. 0833/281020; Ufficio Postale: Via Toti, Tel 0833/281024; Mercato: martedì.
ALLISTE Frazioni: Cisternella, Felline, Marina di Capilungo, Pilella, Torre Suda. Vedi rubrica “Le Marine”.
DA VISITARE: Chiese: S. Giorgio (XIX sec.). Palazzi: Papaleo ed altri nel suggestivo centro storico. Colonna votiva di S. Giorgio. Menhir: Croce di Bagnolo, verso la strada per Cursi-Bagnolo. Caratteristiche: lavorazione del giunco. FESTE E FIERE: Festa di S. Giorgio(3-4/8). Fiera di Materdomini (prima domenica di novembre). NUMERI UTILI: Cap: 73020; Pol. Municipale: 0836/318005; Carabinieri: 0836/318010; Municipio: Via R. Mancini - Tel. 0836/318005; Ufficio Postale: Via Roma - Tel. 0836/318310; Mercato: venerdì.
BOTRUGNO
MONTESARDO
MARINA DI NOVAGLIE Frazione di Alessano
BAGNOLO DEL SALENTO
CASTIGLIONE Frazione di Andrano DA VISITARE: Chiese: Madre, dedicata a San Michele Arcangelo (XVII sec.) con la torre campanaria. Cappelle: Maria Maddalena (XVII sec.); Annunziata (XVI sec.). Palazzo Bacile ( XVI sec.) Caratteristiche: legno. FESTE E FIERE: Festa di S. Antonio (1-3/8). Fiera della Maria Maddalena (22 luglio). ARADEO DA VISITARE: Chiese: Annunziata (XVIII sec.). Cappelle: S. Nicola di Myra. Porta S. Nicola (XVII sec.) con la torre dell’Orologio. Palazzi: baronale (XVI XVII sec.); Anghelè (XIX sec.). Colonna votiva di S. Giovanni (XVII sec.). Caratteristiche: produzione di vino, carni equine. FESTE E FIERE: Festa dell’Annunziata (25/3). Fiera di S. Nicola (seconda domenica di maggio). NUMERI UTILI: Cap: 73040; Pol. Municipale: 0836/554014; Carabinieri: 0836/554031; Municipio: Via A. Moro, Tel. 0836/552583; Ufficio Postale: Via Del Risorgimento, Tel 0836/555311; Mercato martedì.
DA VISITARE: Chiese: S. Brizio (XVI - XVII sec.) con la torre campanaria; dell’Immacolata (1636); Madonna di Costantinopoli (XVI sec.); San Vito (1500): dal pavimento si innalza un monolito con un foro al centro e la tradizione vuole che, nel giorno di pasquetta, attraversandolo si riceveranno dei benefici. Frantoio Ipogeo Rescio. Palazzi: Castrignanò (XVII sec.); Murrone (XVII sec.); Montinaro (XVII sec.); De Santis (XVIII sec.); Colaci-Tommasi (XVII sec.). Colonna votiva (XVII sec.). Stele marmorea (IV sec. a.C.). Case a corte nel centro storico. Museo civico di Storia Naturale. Casa Museo della Civiltà contadina e della cultura grika. FESTE E FIERE: Festa della Madonna Di Roca (prima domenica di maggio); S. Luigi (20-21/6); S. Brizio (28-29/7) Madonna di Costantinopoli (quarta domenica di settembre). Fiera di S. Brizio (13/11); Madonna di Costantinopoli (quarta domenica di settembre). NUMERI UTILI: Cap: 73021; Pol. Municipale: 0832/873039; Carabinieri: 0832/872479; Municipio: P.zza Del Sole - Tel. 0832/870111; Ufficio Postale: Via Atene, Tel. 0832/871211; Mercato: giovedì.
CAMPI SALENTINA DA VISITARE: Chiese: Madonna delle Grazie (XVIII sec.); Madonna dell’Alto (XIII - XIV sec.); S. Oronzo (XVII sec.); S. Giuseppe Patriarca(XVII - XVIII sec.). Conventi: dei Padri Cappuccini con la Chiesa del Carmine; degli Scolopi (XVIII sec.) con la Chiesa di S. Pompilio. Palazzi: Ducale (XV - XVIII sec.) con l’oratorio. Menhir: Candido e Sperti (in campagna). Caratteristiche: vino. Evento: Città del libro: evento legato all’editoria locale
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a spasso nel salento / travelling around salento e nazionale (terza decade di novembre). FESTE E FIERE: Festa di S. Pompilio (15/7). Fiera della Madonna delle Mercede (terza domenica di ottobre). NUMERI UTILI: Cap: 73012; Pol. Municipale: 0832/720614; Carabinieri: 0832/721500; Municipio: P.zza Libertà - Tel. 0832/720611; Ufficio Postale: Via Puglia - Tel. 0832/720511; Mercato: giovedì.
CANNOLE DA VISITARE: Chiesa: Matrice (XVI sec.); Madonna di Costantinopoli (XVII sec.). Frantoio pogeo. Palazzi: Granafei (XVIII XIX sec.) con interessante giardino. Case a corte nel centro storico. Masserie: Torcito (XVII sec.). FESTE E FIERE: Festa dela Madonna di Costantinopoli (lunedì dell’ Angelo); S. Vincenzo Ferreri (1/2 agosto). Fiera della Madonna di Costantinopoli (lunedì dell’Angelo). Sagra della “municeddha” (prima decade di agosto). NUMERI UTILI: Cap: 73020; Pol. Municipale: 0836/318007; Municipio: Via Roma - Tel. 0836/318007; Ufficio Postale: Via Umberto I° - Tel. 0836/411680; Mercato: giovedì.
CAPRARICA DI LECCE DA VISITARE: Chiese: del Carmine (XVI sec.); Crocefisso (XVII sec.); S. Maria (XVII sec.). Palazzi: Rossi (XVIII sec.). Case a corte nel centro storico. Masserie: Murrone (XVI sec.) con la cappella di S. Francesco. Caratteristiche: olio di oliva. FESTE E FIERE: Festa della Madonna del Buon Consiglio (26/4). Fiera di S. Marco (25/4). NUMERI UTILI: Cap: 73010; Pol. Municipale: 0832/825565; Municipio: Ig. San Marco - Tel. 0832/825489; Uff. Postale: Via Martano - Tel. 0832/825488; Mercato: lunedì.
SERRANO Frazione di Carpignano Salentino DA VISITARE: Chiese: S. Giorgio (XVIII sec.); S. Leonardo (XVIII sec.). Palazzi: Lubelli (XVIII sec.) sede della manifestazione “L’Olio della Poesia”. CASARANO Ha origine romana, deriva da Caesaranum: il centro venne attribuito probabilmente ad un centurione romano (I sec. a.C.). Oggi conta 20.666 abitanti, dista 46 km dal capoluogo della provincia di Lecce e 10 km dalla costa ionica. DA VISITARE: Piazzetta D’Elia con i palazzi D’Elia e Iudicibus (XV sec.); La Chiesa di Casaranello di epoca paleocristiana con preziosi affreschi bizantini; Palazzo Signorile Capozza in Piazza Centrale del 1800; La Cattedrale della Chiesa Madre del (XVIII sec.) di espressione barocca contenente importanti tele; Giardini Ingrosso; Palazzo Astore (XIV sec.); Palazzo D’Aquino (XV sec.). Da non perdere anche il suggestivo centro storico; Colonna votiva di S. Giuseppe Elemosiniere. Cripte: del Crocefisso (XI sec.) sulla serra di Casarano. Case a corte nel centro storico. Caratteristiche: olio di oliva e vino. FESTE E FIERE: Festa e fiera di S. Giovanni Elemosiniere (terza domenica di maggio); del Crocifisso (seconda domenica di ottobre). NUMERI UTILI: Cap: 73042 - Pol. Municipale: 0833/502211 - Carabinieri: 0833/516200 - Municipio: P.zza San Domenico, Tel. 0833/514111 - Ufficio Postale: P.zza Umberto I, Tel. 0833/334011. Mercato: martedì.
CASTRIGNANO DEI GRECI DA VISITARE: Chiese: Immacolata (XVII sec.); Annunziata (XIX sec.). Cappelle: S. Vito (XVIII sec.); S. Rocco (XIX sec.); S. Teresa (XIX sec.); Madonna dell’Arcona (XVIII sec.). Castello Dè Gualtieris (XVI sec.). Cripte: S. Onofrio (VI sec.). Case a corte nel centro storico e le caratteristiche Pozzelle. FESTE E FIERE: Festa della Madonna dell’Arcona (giovedì dopo Pasqua); S. Antonio (22-23/8); S. Leonardo (seconda domenica novembre). NUMERI UTILI: Cap: 73020; Pol. Municipale: 0836/583086; Municipio: Via Costantinopoli - Tel. 0836/583216; Ufficio Postale: Via Battisti - Tel. 0836/589134; Mercato: giovedì.
VALORE FUTURO PLAN IL PIANO DI ACCUMULO CHE PUÒ DARTI DI PIÙ
CASTRIGNANO DEL CAPO
CASTRO (Frazioni: Castro Marina) Vedi rubrica “Le Marine”
Frazione: Magliano DA VISITARE: Chiese: Immacolata (XVII sec.); S. Giovanni Battista (XVIII sec.). Palazzi: dei Celestini (XVI sec.); Miglietta (XIX - XX sec.). Caratteristiche: olio di oliva e vino. FESTE E FIERE: Festa di S. Antonio Abate (domenica successiva al 17/1); S. Giovanni Battista (24/6); Madonna del Carmine (16/7); Maria Santissima (seconda domenica di agosto); Immacolata (8/12). Fiera di S. Vito (quarta domenica ottobre). NUMERI UTILI: Cap: 73041; Pol. Municipale: 0832/606014; Carabinieri: 0832/604234; Municipio: P.zza Assunta, Tel. 0832/600111; Ufficio Postale: Via Mieli - Tel. 0832/605711; Mercato: martedì.
CAVALLINO Frazioni: Castromediano, Tempi Nuovi DA VISITARE: Chiese: Assunta (XVII sec.); SS. Sacramento, annessa all’ex Convento dei Domenicani (XVI - XVII sec.). Cappelle: S. Maria del Monte (XVII sec.). Siti archeologi: cinta fortificata e tracce di centro messapico. Palazzi: Marchesale (XV – XVI - XVII sec.). Porte: S. Giorgio (XVIII sec.). Menhir: Ussano. Museo Diffuso “Sigismondo Castromediano” P.zza Fratelli Cervi - Tel 333/1224424. Caratteristiche: ceramica, ferro battuto, pietra leccese, rame; pasta e prodotti da forno, carni equine. FESTE E FIERE: Festa di S. Maria del Monte (1° domenica di maggio); S. Antonio da Padova (prima domen. dopo il 13/6); S. Domenico (3-4/8). NUMERI UTILI: Cap: 73020; Pol. Municipale: 0832/612252; Carabinieri: 0832/612697; Municipio: Piazza Ciccarese - Tel. 0832/617111; Ufficio Postale: Via Totaro Fila - Tel. 0832/613211; Mercato: martedì.
MAGLIANO Frazione di Carmiano DA VISITARE: Chiese: Assunta, ultimi interventi 1957-1958. FESTE E FIERE: Festa di S. Antonio Abate (16/1); Assunta e S. Vito (8-10/9). Sagra “te la freseddhra ‘ncapunata” (8/9). Mercato: sabato.
CARPIGNANO SALENTINO
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DA VISITATRE: Cappella della Madonna della Luce, Chiesa di S.ta Maria della Visitazione (XVIII), Chiesa di San Vito ( XVIII), Chiesa della Madonna delle Grazie (XVII), Chiesa della Croce, Menhir della Croce, Menhir della luce, Palazzo Vernazza – Guarini (XVII), Palazzo Barbano (XVIII), Palazzo Gargasole (XVIII) Case a corte nel centro storico. Caratteristiche: olio di oliva. FESTE E FIERE: Festa di S. Vito (15/6); Madonna della Luce (4-5/8). Fiera delle Palme (domenica delle Palme); S. Vito (15/6); Immacolata (8/12). NUMERI UTILI: Cap: 73020; Pol. Municipale: 0832/826451; Municipio: Via Roma Tel. 0832/826451; Ufficio Postale: Via Grassi - Tel. 0832/826140.
Frazioni: Santa Maria di Leuca, Giuliano, Salignano Vedi rubrica “Le Marine”
CARMIANO
Frazione: Serrano DA VISITARE: Chiese: Assunta (XVI - XVIII sec.) con il campanile; Immacolata (XVIII sec.); Santuario Madonna della Grotta (XVI sec.). Frantoio ipogeo. Palazzi: Ducale (XIV - XVII sec.); Sansonetti (XVI - XVIII sec.); Rizzo (XVII sec.); Mico (XVI – XVII sec.); Brunetta (XVI sec.); Orsini del Balzo; Della Tommasa (XVI sec.). Cripte: SS. Marina e Cristina (IX - X sec.) con interessanti affreschi. Case a corte nel centro storico. Masserie, torri e residenze rurali. Caratteristiche: vino, olio di oliva, formaggi e latticini. FESTE E FIERE: Festa della Madonna della Grotta (2-3/7); “te lu mieru”, del vino (prima decade di settembre). Fiera di Ognissanti (1/11). NUMERI UTILI: Cap: 73020; Pol. Municipale: 0836/586017; Municipio: P.zza D’Aosta - Tel. 0836/586003; Ufficio Postale: Via Roma - Tel. 0836/586033 Mercato: sabato.
CASTRI’ DI LECCE
COLLEPASSO Piazzetta D’Elia con i palazzi D’Elia e Iudicibus del 1500 La Chiesa di Casaranello di epoca paleocristiana con preziosi affreschi bizantini Palazzo Signorile Capozza in Piazza Centrale del 1800
La Cattedrale della Chiesa Madre del 1700 di espressione barocca contenente importanti tele Giardini Ingrosso
Palazzo Astore del XIV sec. Palazzo D’Aquino del XV sec.
Palazzo D’Aquino del XV sec.
Da visitare anche il suggestivo centro storico.
DA VISITARE: Chiese: Parrocchiale (XIX sec.). Palazzo Baronale (fine ‘500 inizi ‘800). Caratteristiche: formaggi e latticini. FESTE E FIERE: Festa di S. Antonio da Padova (20/6); Madonna delle Grazie (6-8/9). Fiera della Madonna delle Grazie (prima domenica di settembre); S. Francesco (prima domenica di ottobre). NUMERI UTILI: Cap: 73040; Pol. Municipale: 0833/341568; Carabinieri: 0833/346820; Municipio: P.zza Dante - Tel. 0833/341568; Ufficio Postale: Via Pietro Nenni - Tel. 0833/341611; Mercato: lunedì.
COPERTINO DA VISITARE: Chiese: S. Maria di Casole (intorno al 1000) sulla strada provinciale
AGENTE GENERALE Dott.ssa Manuela Trianni AGENZIA GENERALE DI CASARANO Via delle Industrie, 41 - Tel. 0833.599865 AGENZIA GENERALE DI GALLIPOLI Via Giordano Bruno, 7 - Tel. 0833.266976
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a spasso nel salento / travelling around salento Copertino-Nardò; S. Giuseppe da Copertino (XVIII sec.); S. Maria di Casole; S. Chiara (XVI sec.) adiacente all’omonimo ex Convento; Madonna del Rosario (XVI sec.) attigua all’omonimo ex Convento dei Domenicani. Frantoio ipogeo: in prossimità del Castello e nel centro storico. Castello (XVI sec.) con cappella interna. Porta urbica (XVIII sec.). Palazzi: Sambiasi (XVI sec.); Moschettini (XVI sec.); Venturi (XVIII sec.); Briganti (XIX sec.). Case a corte nel centro storico. Masserie: Monaci (XVI – XVIII sec.) con cripta S. Michele Arcangelo; La Torre (XVI sec.); Santuario della Grottella (1618). Caratteristiche: vino, formaggi e latticini. FESTE E FIERE: Festa della Madonna della Neve (5/8); S. Giuseppe da Copertino (18/9). Fiera della Madonna della “Urteddha” (martedì dopo Pasqua); S. Sebastiano (28-30/4); Mostra dell’Antiquariato (settembre). NUMERI UTILI: Cap: 73043; Pol. Municipale: 0832/947014; Carabinieri: 0832/947010; Municipio: Via Malta, Tel. 0832/938311; Ufficio Postale: P.zza Mazzini - Tel. 0832/938711; Mercato: martedì.
NUMERI UTILI: Cap: 73034; Carabinieri: 0833/791212; Municipio: Piazzetta del Gesù - Tel. 0833/798311; Ufficio Postale: Via Roma Tel. 0833/548788; Mercato: sabato.
ARIGLIANO Frazione di Gagliano del Capo DA VISITARE: Chiese: S. Vincenzo (XVI sec.); Immacolata (XIX sec.). Menhir della Croce situato nei pressi della stazione ferroviaria; Menhir Spirito Santo collocato alla fine di un muretto a secco, vicino all’omonima cappella.
SAN DANA Frazione di Gagliano del Capo DA VISITARE: Chiese: San Dana (XVI sec.). Cripta: Sant’ Apollonia (XI sec.).
LOCALITA’ CIOLO Frazione di Gagliano del Capo
DA VISITARE: Chiese: S. Nicola Vescovo (XVI sec.); Addolorata (XX sec.). Cappelle: S. Leonardo (XV sec.); Madonna degli Angeli (XVI sec.); Madonna delle Graziepelle: S. Vito (XVIII sec.); S. Rocco (XIX sec.); S. Teresa (XIX sec.); Madonna dell’Arcona (XVIII sec.). Castello Dè Gualtieris (XVI sec.). Cripte: S. Onofrio (XI sec.), Arco Lucchetti in stile bizantino, musulmano e classico. Case a corte nel centro storico e le caratteristiche Pozzelle. FESTE E FIERE: Festa della Madonna dell’Arcona (giovedì dopo Pasqua); S. Antonio (22-23/8); S. Leonardo (seconda domenica novembre). NUMERI UTILI: Cap: 73020; Pol. Municipale: 0836/329125; Municipio: Via Ferrovia - Tel. 0836/320711; Uff. Postale: Via Battisti - Tel. 0836/329762; Mercato: giovedì.
389 96 62 389 - 348 61 16 004
Mostra dell’artigianato figulo (5-25/8). NUMERI UTILI: Cap: 73020; Pol. Municipale: 0836/515664; Carabinieri: 0836/541824; Municipio: Via A. Piceno - Tel. 0836/542230; Ufficio Postale: Via Capo - Tel. 0836/542411; Mercato: mercoledì.
DISO
DA VISITARE: Chiese: S. Sofia (XX sec.). Castello Baronale Capece (XVII sec.). Torre: Specchia Grande (XVII sec.) sul mare. Case a corte nel centro storico. Caratteristiche: tessuti a telaio; pasta e prodotti da forno. FESTE E FIERE: Festa e fiera di S. Biagio (3/2); Fiera di S. Maura (1/5); SS. Cosma e Damiano (2ª domenica di ottobre). NUMERI UTILI: Cap: 73033; Pol. Municipale: 0833/532763; Carabinieri: 0833/533661; Municipio: Via della Libertà - Tel. 0833/531170; Ufficio Postale: Via San Bartolo - Tel. 0833/532440; Mercato: venerdì.
Frazione: Marittima DA VISITARE: Chiese: SS. Filippo e Giacomo (XVI - XVIII sec.) con la torre campanaria; S. Oronzo (XVII sec.); Immacolata (XVII sec.); dell’ex Convento dei Cappuccini (XVII sec.). Menhir: (in campagna). Case a corte nel centro storico. FESTE E FIERE: Festa e fiera dei SS. Filippo e Giacomo (fine aprile inizi maggio). NUMERI UTILI: Cap: 73030; Pol. Municipale: 0836/922308; Municipio: P.zza Municipio - Tel. 0836/922189; Ufficio Postale: Via Roma - Tel. 0836/921265; Mercato: sabato.
CURSI
MARITTIMA
DA VISITARE: Chiese: Madonna dell’Abbondanza (XVI - XVII sec.); Convento degli Agostiniani (XV sec.). Frantoio semi-ipogeo: (XVII - XVIII sec.). Cave di estrazione della pietra leccese. Menhir: Croce delle Tagliate; Croce di Bagnolo. Case a corte e gentilizie nel centro storico. Caratteristiche: lavorazione in pietra; pasta e prodotti da forno. FESTE E FIERE: Festa della Madonna dell’Abbondanza (seconda domenica di Luglio e lunedì successivo); S. Marina (prima domenica di agosto)con fiera. NUMERI UTILI: Cap: 73020; Pol. Municipale: 0836/332014; Municipio: P.zza Pio XII - Tel. 0836/332014; Ufficio Postale: Via Alogne - Tel. 0836/331242; Mercato: mercoledì.
Frazione di Diso DA VISITARE: Santuario: Madonna di Costantinopoli (XVII sec.) addossato all’ex Convento dei Francescani. Chiese: San Vitale. Torri: (XVI sec.); case a corte; Torre Colombaia; Torre Lupo; Torre di Alfonso. Frantoio Ipogeo. Da visitare anche l’insenatura Acquaviva, suggestiva insenatura marina coni suoi boschetti di querce, lecci, oliveti, e la Torre di Vedetta. Caratteristiche: spumoni. FESTE E FIERE: Festa della Madonna di Costantinopoli (prima domenica marzo). Mercato: lunedì.
CUTROFIANO
Frazioni: Arigliano, San Dana, Località Ciolo DA VISITARE: Chiese: S. Francesco di Paola (XVII sec.); S. Rocco (XVII sec.). Cappelle: S. Maria delle Grazie (XIX sec.); S. Maria di Costantinopoli (XVII sec.); SS. Medici (XIX sec.); Madonna di Leuca (XX sec.). Frantoio Ipogeo. Colonna votiva di S. Rocco (XIX sec.); dell’Immacolata (XIX sec.). Grotte marine: lungo il tratto costiero tra la marina di Novaglie e S. Maria di Leuca. Caratteristiche: ceramica, terracotta; olio di oliva. FESTE E FIERE: Festa di S. Rocco (16/8). Fiera di S. Francesco (seconda domenica dopo Pasqua).
CORSANO
TORRE SAN GIOVANNI Corso Annibale, 80
Corigliano d’Otranto - Il Castello
DA VISITARE: Chiese: S. Maria della Neve (XV - XIX sec.) e la Congrega dell’Immacolata (XVIII sec.); Frantoio ipogeo. Palazzi: Filomarini (XVII - XVIII sec.); De Giovanni (XV sec.); Bucci (XVIII sec.); Marati (XIX sec.). Museo della Ceramica, il parco dei fossili con attiguo il museo Melacologico delle argille Cripta: di S. Giovanni (VIII - IX sec.). Caratteristiche: terracotta; olio di oliva e vino. FESTE E FIERE: Festa di S. Antonio da Padova (13/6); S. Luigi (21/6); SS. Medici (3ª decade di settembre); Vergine del Rosario (3/10). Fiera di S. Rocco (penultima domenica settembre).
A pochi chilometri da S. Maria di Leuca si può ammirare il suggestivo paesaggio della località omonima, un profondo canyon scavato dalle acque nel corso dei millenni e sovrastato da un ponte che collega le due sponde. In fondo vi si trova una piccola e suggestiva caletta di ciottoli. Le pareti rocciose a strapiombo sul mare sono ricche di splendide grotte naturali.
GALATONE DA VISITARE: Chiese: Collegiata dell’Assunta (XVI sec.); Santuario del Santissimo Crocefisso della Pietà (1683-1694); San Sebastiano e San Rocco (1500); San Giovanni Battista (1635-1653); San Francesco d’Assisi (1559-1600); Madonna delle Grazie (1591-1595); Annunziata (XVII sec.); Madonna Odigitria (XII sec.); Abbazia San Nicola di Pergolato (IX sec.); Porta di San Sebastiano (1500). Palazzo Marchesale Belmonte – Pignatelli (XVI sec.). Castello di Fulcignano (XII – XIV sec.). Menhir Coppola, ubicato in contrada Coppola, importante testimonianza dell’età del Bronzo. Caratteristiche: pasta e prodotti da forno, formaggi e latticini. FESTE E FIERE: Festa di S. Sebastiano (20/1 e seconda domenica di luglio); Crocefisso (2-4/5); S. Anna (26/7); Madonna delle Grazie (7-8/9); Cristo di Tabelle (14/9). Fiera del Crocefisso (2-4/5); Madonna delle Grazie (7-8/9). NUMERI UTILI: Cap: 73044; Pol. Municipale: 0833/865028; Carabinieri: 0833/865010; Municipio: P.zza Costadura - Tel. 0833/864911; Ufficio Postale: Via Spagna - Tel. 0833/862622; Mercato: sabato. www.costedelsud.it
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GALATINA Frazioni: Noha, Collemeto, S. Barbara Il primo documento in cui si fa riferimento alla città risale al 1178: un atto notarile in cui viene citato il casale Sancti Petri in Galatina. Oggi conta 29.000 abitanti, dista dal capoluogo 20 km a sud, è stata dichiarata città d’arte e fa parte dell’Associazione Nazionale Città del Vino. DA VISITARE: Chiese: S. Caterina d’Alessandria (XIV sec.), affrescata, vicino all’omonimo Convento Francescano; SS. Pietro e Paolo (XVII - XVIII sec.); delle Anime (XVIII sec.); del Carmine (XVII sec.) accanto all’omonimo Convento; Purità (XVIII sec.); Addolorata (XVIII sec.); S. Biagio (XVI sec.). Museo civico P. Cavoti - Piazza Alighieri, 51- Tel. 0836/561568. Frantoio ipogeo: (XVII – XVIII sec.). Porte urbiche: Luce (XVIII sec.); Nuova (XVIII sec.); Cappuccini (XIX sec.). Torre dell’Orologio (XIX sec.). Palazzi: Del Sedile, Tafuri-Mongiò, Orsini, Ducale, Angelelli-Dolce, Del Concerto. Cripte: S. Maria della Grotta (XVI – XVIII sec.); S. Anna (XVI - XVIII sec.). Masserie: Torre Pinta (XV - XVIII sec.) ed altre nelle vicine campagne. Caratteristiche: pietra leccese; vino, pasta e prodotti da forno, fichi d’india. FESTE E FIERE: Festa dei SS. Pietro e Paolo (fine giugno). Fiera della Madonna della Luce (quarto giovedì dopo Pasqua). NUMERI UTILI: Cap: 73013; Pol. Municipale: 0836/566514; Carabinieri: 0836/561010; Municipio: Via Umberto I° - Tel. 0836/633111; Ufficio Postale: P.zza Cesari - Tel. 0836/638611; Mercato: giovedì.
GALATINA Via Ariosto, 53 (angolo Via Fratelli Bandiera) ASSISTENZA
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DEL SALENTO
Chiesa dell’Anime Chiesa del Carmine Chiesa dell’Addolorata Chiesa Madre Chiesa di San Pantaleo
Chiesa San Salvatore Chiesa Dei Battenti Chiesa S. Luigi Chiesa della Purità Basilica S. Caterina
GUAGNANO Frazione: Villa Baldassarri DA VISITARE: Chiese: Assunta (XVIII sec.); Madonna del Carmelo (XVII sec.). Palazzi Nobiliari e Masserie; case a corte nel centro storico. Feste: S. Antonio Abate (31/1); S. Giuseppe (19/3); SS. Cosma e Damiano (prima decade di luglio); Madonnadel Rosario (7/10). Caratteristiche: uva da tavola, vino, carni equine. FESTE E FIERE: Fiera di S. Antonio Abate (31/1); S. Giuseppe (19/3); Madonna del Rosario (7/10). Sagra dell’ ”uva cardinale” (luglio). NUMERI UTILI: Cap: 73010; Pol. Municipale: 0832/704002; Carabinieri: 0832/704010; Municipio: P.zza M. del Rosario - Tel. 0832/704021; Ufficio Postale: P.zza M. del Rosario - Tel. 0832/705850; Mercato: sabato.
LEVERANO
GIUGGIANELLO
DA VISITARE: Chiese: Annunziata (ricostruita nel 1743); Santa Maria delle Grazie (XV sec.) annessa all’omonimo Convento; Madonna della Consolazione (XVI sec.). Torre Federiciana (XVIII sec.). Case a corte nel centro storico. Caratteristiche: fiori, olio di oliva, vini a denominazione di origine controllata, formaggi e latticini, prodotti da forno, agrumi. FESTE E FIERE: Festa di S. Rocco (16/8). Fiera della Madonna della Consolazione e delle ciliegie (quarta domenica di maggio). NUMERI UTILI: Cap: 73045; Pol. Municipale: 0832/925171; Carabinieri: 0832/910900; Municipio: Via Menotti - Tel. 0832/910685; Ufficio Postale: Via Menotti - Tel. 0832/923511; Mercato: giovedì.
DA VISITARE: Chiese: S. Antonio Abate (XVIII sec.). Frantoio ipogeo. Sito archeologico: Casale medievale di Quattro Macine con attiguo Dolmen Stabile e Menhir. Grossi massi di calcare modellati dall’erosione del tempo dall’insolita denomi-
LIZZANELLO Frazione: Merine DA VISITARE: Chiese: S. Lorenzo Nuovo (XVI sec.). Frantoio ipogeo: (sede di
GALLIPOLI Vedi rubrica “Le Marine”
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Giardino megalitico d’Italia: possiede una delle più grandi concentrazioni di Dolmen e Menhir di Tutta Italia. Oggi visitabile anche nelle ore notturne. DA VISITARE: Chiesa Madre (1756 - 1763); Cripta di San Salvatore (VIII- X sec.); Abbazia di Cento Porte (costruzione medievale). Colonna di San Rocco (1772); Trapittello del Duca: Frantoio Ipogeo (1518). Caratteristiche: pasta e prodotti da forno. FESTE E FIERE: Festa di S. Rocco (16/8); Madonna del Rosario (prima domenica di ottobre). Da non perdere le “Tavolate di San Giuseppe” (18-19/3) allestite con piatti tipici. NUMERI UTILI: Cap: 73020; Municipio: Via Roma - Tel. 0836/813003; Ufficio Postale: Via Roma, Tel. 0836/813369; Mercato: mercoledì.
Frazione: Dragoni DA VISITARE: Chiese: Assunta (XVIII sec.); S. Maria di Loreto (XVI sec.) annessa all’ex monastero delle Cappuccine; S. Vito (XVII sec.); del Crocefisso (XVII sec.). Cappelle: S. Susanna (XVII sec.); S. Giorgio (XVIII sec. nel Pal. Saluzzo). Convento di S. Francesco (XVII sec.) con l’interessante refettorio. Menhir: Aia della Corte. Palazzi: Principi Salluzzo; Caiaffa ( XVII sec. ). Guglia di San Vito, realizzata nel 1694 in pietra leccese. Case a corte nel centro storico. Caratteristiche: ferro battuto, rame. FESTE E FIERE: Festa di S. Vito (quarta domenica giugno). NUMERI UTILI: Cap: 73010; Pol. Municipale: 0832/632112; Municipio: P.zza San Vito - Tel. 0832/638903; Ufficio Postale: Via Carducci - Tel. 0832/633236; Mercato: mercoledì.
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IL PRIMO DISTRIBUTORE
GIURDIGNANO
LEQUILE
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nazione. Insediamento rupestre in loc. Monte S. Giovanni; tipica architettura rurale. FESTE E FIERE: Festa della Madonna della Serra (30/5); S. Cristoforo (24-26/7). Fiera di S. Giuseppe (18-19/3). NUMERI UTILI: Cap: 73030; Municipio: P.zza Eroi, Tel. 0836/444920 Ufficio Postale: Via Eroi - Tel. 0836/341508 - Mercato: martedì.
Galatina - Chiesa Matrice
ristorante). Palazzo Paladini (XVII sec.); Monumento di S. Lorenzo (XIX sec.). Caratteristiche: olio di oliva. FESTE E FIERE: Festa dell’Annunziata (25/3); S. Luigi (21/6); S. Lorenzo (10/8). NUMERI UTILI: Cap: 73023; Pol. Municipale: 0832/651659; Carabinieri: 0832/651010; Municipio: P.zza San Lorenzo - Tel. 0832/651782; Ufficio Postale: P.zza Libertà - Tel. 0832/654096; Mercato: sabato.
MERINE Frazione di Lizzanello DA VISITARE: Chiese: Chiesa Matrice; Cappelle: SS. Assunta; S. Maria di Costantinopoli (XVIII sec.). FESTE E FIERE: Sagra Te Lu Ranu (del grano) prima quindicina di luglio. MARTANO DA VISITARE: Chiese: Matrice (XVI sec.); Rosario (XVII sec.) annessa all’ex Convento dei Domenicani; Immacolata (XVII sec.); Monastero della Consolazione (XVI sec.) all’interno del quale è presenta una biblioteca, una raccolta museale oltre ad una rivendita di prodotti biologici e di erboristeria. Convento dei Domenicani (XVII - XVIII sec.); Castello (XV sec.). Case a corte; palazzi nobiliari: Andrichi - Moschettini; Pino; Micali; Corina. Menhir del Teofilo, il più alto monolite della Puglia. Specchia dei Mori, la più imponente specchia del Salento. Frantoi Ipogei. Caratteristiche: olio di oliva. FESTE E FIERE: Festa della Madonna del Teofilo (25/4); Assunta (14-15/8). NUMERI UTILI: Cap: 73025; Pol. Municipale: 0836/575288; Carabinieri: 0836/571010; Municipio: P.zza Matteotti - Tel. 0836/575272; Ufficio Postale: Via M. Buonarroti - Tel. 0836/578211; Mercato: martedì.
MARTIGNANO DA VISITARE: Chiese: S. Maria dei Martiri (XVI - XVIII sec.); S. Francesco (XVIII sec.) attigua all’ex Convento omonimo. Cappelle: S. Giovanni Battista (XVII sec.) interamente affrescata; Madonna delle Grazie (XVI - XVII sec.); del Mantovano (XVIII sec.). Frantoio ipogeo. Palazzi Palmieri (XVII sec.). Case a corte nel centro storico. Caratteristiche: olio di oliva, pasta e prodotti da forno, formaggi e latticini. FESTE E FIERE: Festa S. Pantaleone (26-27/7). NUMERI UTILI: Cap: 73020; Pol. Municipale: 0832/801254; Municipio: Via Roma - Tel. 0832/801254 - 0832/801077; Ufficio Postale: Via Palmieri - Tel. 0832/801575 Mercato: venerdì.
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a spasso nel salento / travelling around salento MAGLIE
MELENDUGNO
MIGGIANO
Frazione: Morigino Insediamenti sul territorio risalgono all’età del bronzo ma è tra il 1200 e il 1800 che il casale di Maglie comincia a svilupparsi intorno al Castello. Oggi conta 14.844 abitanti, dista 24 km dal Lecce e 16 km da Otranto. DA VISITARE: Duomo della Collegiata (XVIII sec.); Madonna delle Grazie (XVI sec.); Madonna Addolorata (1722); S. Antonio Abate (XIV sec.). Palazzo: Baronale (XV sec.); Municipio. Villa Tamburino (1839-1843). Dolmen: Chianca, Canali, Grotta e Pino; Masseria Nuova e Muntarrune. Menhir: Spruno, Franite e Calamari. Caratteristiche: terracotta, ceramica, Pietra leccese, legno; pasta e prodotti da forno, formaggi e latticini. FESTE E FIERE: Festa di S. Giuseppe (19/3); S. Nicola (8-9/10 maggio). Fiera dell’Addolorata (venerdì prima delle Palme: vendita di campanelli, fischietti, trombette di terracotta), mercatino del gusto (1-5 agosto). NUMERI UTILI: Cap: 73024; Pol. Municipale: 0836/483824; Carabinieri: 0836/421310; Municipio: P.zza Moro - Tel. 0836/489111; Ufficio Postale: Via Regina Margherita, Tel. 0836/487311; Mercato: sabato.
Frazioni: Borgagne, Roca, S. Andrea, S. Foca, Torre dell’Orso, Torre Saracena, Torre Specchia DA VISITARE: Chiese: Assunta (XVI sec.) con la torre campanaria. Cappelle: Immacolata (XVII sec.); S. Niceta (XIV - XVI sec.). Palazzi gentilizi; case a corte nel centro storico. Dolmen: Gurgulante e Placa, in campagna. Caratteristiche: ceramica e terracotta, olio di oliva, formaggi e latticini. FESTE E FIERE: Festa dei SS. Medici (10/7); S. Niceta (15/9). Sagra “te lu purpu”, del polpo (prima decade di agosto). NUMERI UTILI: Cap: 73026; Pol. Municipale: 0832/831122; Carabinieri: 0832/834576; Municipio: Via San Nicola - Tel. 0832/832111; Ufficio Postale: Via D’Amely - Tel. 0832/835611.
DA VISITARE: Chiese: Matrice (XVI sec.); Cappelle, palazzi e case a corte nel centro storico; Cripta: di S. Marina (basiliana) sotto l’omonima Cappella. Colonna votiva di S. Vincenzo; palazzi signorili. Caratteristiche: carni suine. FESTE E FIERE: Festa di S. Vincenzo (22/1); S. Marina e Madonna del Carmine (17/7). NUMERI UTILI: Cap: 73035; Pol. Municipale: 0833/764923; Municipio: Via Provinciale - Tel. 0833/761143 - 0833/764920; Ufficio Postale: Via Provinciale Tel. 0833/764903; Mercato: sabato.
BORGAGNE Frazione di Melendugno DA VISITARE: Chiese: Presentazione del Signore (1584); Madonna del carmine (1619); case a corte nel centro storico. Cripta: S. Nicola (sulla strada Borgagne - Martano). Le marine del comune di Melendugno, Roca Vecchia, Sant’Andrea, S. Foca, Torre dell’Orso, Torre Specchia sono delle località balneari, molto frequentate per il mare cristallino e la bellezza dei paesaggi circostanti. Inoltre a Roca Vecchia: chiesa della Madonna di Roca (XVII sec.); resti del centro di età messapica; torre costiera (XVI sec.). S. Foca: torre costiera (XVI sec.). Torre dell’Orso: torre costiera (XVI sec.); insediamenti rupestri. FESTE E FIERE: Festa di S. Foca (17-19/8): processione a mare con la statua del Santo. Sagra ortofrutticola (agosto). Mercato: lunedì e sabato
MELISSANO
Chiesa e Colonna Madonna delle Grazie
Palazzo A. Moro: Municipio, Palazzo baronale, Monumento di F. Capece Collegiata di S. Nicola
Chiesa di S. M. della Scala e Ospedale Museo Paleontologico e Biblioteca Villa Achille Tamborrino Chiesa Madonna di Costantinopoli Chiesa SS. Cosma e Damiano
MATINO DA VISITARE: Chiese: S. Giorgio (XVI - XVIII sec.); Pietà (XVII sec.); Addolorata (XVIII sec.); Carmine (XVII sec.); Rosario (XVI sec.) annessa al Convento dei Domenicani; Crocefisso (XVII sec.). Frantoio ipogeo. Palazzi gentilizi; case a corte nel centro storico. Grotta di S. Ermete e Grotta di S. Eleuterio. Caratteristiche: ferro battuto, rame; olio di oliva e vino. FESTE E FIERE: Festa e fiera di S. Giorgio (22-25/4); Addolorata (5/6); Madonna del Carmine (15-16/7). Fiera della Madonna del Carmine (16/7). NUMERI UTILI: Cap: 73046; Pol. Municipale: 0833/506557 Carabinieri: 0833/507770 Municipio: P.zza Municipio, Tel. 0833/519515 - Ufficio Postale: Via Regina Elena, Tel. 0833/305611 Mercato: sabato.
MINERVINO DI LECCE Frazioni: Cocumula, Specchia Gallone DA VISITARE: Chiese: S. Michele Arcangelo (XVI sec.); S. Antonio (XVI sec.) annessa all’ex convento dei Cistercensi; S. Croce (XVII sec.); S. Lucia (XVII sec.); S. Pietro (XVI sec.); Madonna delle Grazie ( XVII sec.); Addolorata (XVIII sec.). Frantoio ipogeo. Palazzi; case a corte nel centro storico. Dolmen Li Scusi; Menhir Ponticelli, in campagna. FESTE E FIERE: Festa di S. Antonio (prima decade di Agosto). Fiera di S. Croce (prima domenica di Maggio); delle Messi (Luglio). NUMERI UTILI: Cap: 73027; Carabinieri: 0836/818010; Municipio: Via D. D’Abruzzi - Tel. 0836/891063; Ufficio Postale: Via Scarcilla, Tel. 0836/818022; Mercato: lunedì.
COCUMULA Frazione di Minervino di Lecce DA VISITARE: Chiese: S. Nicola. Colonna votiva di S. Nicola. Menhir della Croce (nel centro storico).
DA VISITARE: La Chiesa della Beata Vergine del Rosario, attuale chiesa madre fu costruita a partire dal 1885; Chiesa dell’Immacolata (XVII sec.); Ex Chiesa di Sant’Antonio del 1575. Abbazia di Santa Maria del Civo (XI-XII sec.);Ex Chiesa Madonna delle Grazie (XIX sec.); Cappella di San Donato (1947); Chiesa Madonna tu Ndriolu (XVII sec.). Edicola della Madonna della Pila; Cappella della Cucuruzza (XVII sec.); Cappella dei Coloni (XVII sec.); Edicola di San Rocco (1947); Edicola della Madonna (1950); Chiesa di Gesù Redentore (1997-2001); Palazzo Ricchello, ora Monsellato (XV secolo). Palazzo Nassisi (Ricostruito nel XVII secolo su una preesistente struttura); Palazzo Santaloja (XIX sec.); Palazzo Fasano; Masseria Cuntinazzi (XV sec.); Masseria Cucuruzze (XVI sec.); Masseria Li Coloni (XVII sec.); Masseria Li Buoi (XVIII sec.); Masseria Quarta (XIX sec); Frantoio ipogeo Li Curti (XV sec.). FESTE E FIERE: Festa della Madonna del Miracolo 24/02; Festa di Sant’Antonio 13/06; Festa di San Luigi 21/06; Festa della Madonna Immacolata 8/12. NUMERI UTILI: Cap: 73040; Carabinieri: 0833/587171; Municipio: Via Casarano - Tel. 0833/586211; Ufficio Postale: Via Casarano - Tel. 0833/971711; Polizia Municipale: 0833/588156; Mercato: lunedì.
MELPIGNANO DA VISITARE: Chiese: S. Giorgio (XV sec.) con l’omonima Piazza; S. Maria Maddalena (1661). Ex convento degli Agostiniani con annessa Chiesa del Carmine (complesso edificato tra il XVI ed il XVII sec.). Frantoio ipogeo. Case a corte nel centro storico; palazzi nobiliari. Caratteristiche: pietra leccese; confetture. FESTE E FIERE: Notte della Taranta (seconda decade di agosto): festival itinerante di Pizzica e concertone finale nel piazzale dell’ex convento degli Agostiniani. NUMERI UTILI: Cap: 73020; Municipio: Via G. Garibaldi - Tel. 0836/332161; Ufficio Postale: Via Risorgimento - Tel. 0836/332160; Mercato: lunedì
Melpignano Chiesa e Convento degli Agostiniani
a spasso nel salento / travelling around salento Mura messapiche; palazzi nobiliari; porte urbiche; case a corte. Palazzo del Principe, con frantoio ipogeo e Museo di Borgo Terra; colonna dei Quattro Evangelisti (XVII sec.). Menhir: Sant’Antonio, Trice, Crocefisso, Miggiano, Giallini. Caratteristiche: olio di oliva, pasta e prodotti da forno, carni suine. FESTE E FIERE: Festa del Crocefisso (2-4/5); S. Marina (seconda domenica di luglio); Fiera della Pentecoste (maggio); S. Marina (seconda domenica di luglio); S. Oronzo (24-26/8); 3° dom. di ottobre festa “de lu Porcu meu”. NUMERI UTILI: Cap: 73036; Pol. Municipale: 0836/343820; Carabinieri: 0836/341010; Municipio: Piazzetta Savoia - Tel. 0836/341710; Ufficio Postale: Via Maggiuli - Tel. 0836/341514; Mercato: giovedì.
NARDO’ Frazioni: Marina di S. Caterina, Marina di S. Isidoro, Marina di S. Maria al Bagno, Boncore, Cenate, Corsari, Pendinello. Vedi rubrica “Le Marine”.
NEVIANO Nardò - Palazzo dell’Università
FESTE E FIERE: Fiera della Madonna dell’Uragano (sec. Dom. settembre). Mercato: venerdì.
SPECCHIA GALLONE Frazione di Minervino di Lecce FESTE E FIERE: Fiera di S. Anna (luglio); Mercato: Martedì.
MONTERONI DI LECCE DA VISITARE: Chiese: Assunta (XIV sec.); Immacolata (XVII sec.). Palazzo Ducale (XV – XVIII sec.). Caratteristiche: ferro battuto, rame, pietra leccese. FESTE E FIERE: Festa di S. Antonio Abate (17/1) ricordato con un falò; S. Antonio da Padova (prima domenica di agosto); SS. Crocefisso (primadomenica di ottobre). Fiera di S. Filio (lunedì di pasqua); Maria Ausiliatrice (ultima domenica di maggio); S. Antonio (prima domenica di agosto). NUMERI UTILI: Cap: 73047; Pol. Municipale: 0832/327014; Carabinieri: 0832/327010; Municipio: P.zza Falconieri - Tel. 0832/326674; Ufficio Postale: Via Santa Caterina - Tel. 0832/329511; Mercato: giovedì.
MONTESANO SALENTINO DA VISITARE: Chiese: dell’Immacolata (XVI - XIX sec.). Cappelle: Addolorata (1856); S. Donato (XVI sec.); Santa maria della Consolazione (1821). Case a corte; palazzi signorili nel centro storico. Caratteristiche: olio di oliva, carni suine. FESTE E FIERE: Festa e fiera di S. Donato (6-7/8); Addolorata (prima decade di settembre). NUMERI UTILI: Cap: 73030; Pol. Municipale: 0833/763612; Municipio: Via Monticelli - Tel. 0833/763611; Ufficio Postale: Via Sant’Angelo Tel. 0833/762022; Mercato: mercoledì.
MORCIANO DI LEUCA Frazioni: Barbarano del Capo, Marina di Torre Vado. Vedi rubrica “Le Marine”
MURO LECCESE DA VISITARE: Chiese: Annunziata (XVII sec.); Spirito Santo (XVI sec.) vicino all’ex convento dei Domenicani; del Crocefisso (XVI sec.); S. Domenico (XVI sec.). Cappelle: S. Marina (IX sec.); Immacolata (XVIII sec.); S. Maria di Miggiano; S. Maria di Pompignano; S. Giuseppe (XVIII sec.). Frantoio ipogeo.
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DA VISITARE: Chiese: S. Michele Arcangelo (XIX sec.). Palazzi gentilizi; case a corte nel centro storico. Caratteristiche: carni equine. FESTE E FIERE: Festa della Madonna delle Nevi (26/28 Agosto). Fiera dei SS. Cosma e Damiano (quarta domenica dopo Pasqua); S. Michele Arcangelo (prima domenica di ottobre). NUMERI UTILI: Cap: 73040; Pol. Municipale: 0836/618195; Carabinieri: 0836/619244; Municipio: Via Dante Alighieri - Tel. 0836/610711; Ufficio Postale: Via Umberti I - Tel. 0836/610124; Mercato: venerdì.
NOCIGLIA DA VISITARE: Chiese: di S. Nicola (XIX sec.); Madonna dell’Idri (XX sec.). Torre (XVI sec.) all’interno del Palazzo Baronale (XVII sec.). FESTE E FIERE: Festa di S. Giuseppe (19/3); Madonna dell’Idri (giovedì dopo Pasqua); S. Antonio da Padova (agosto); SS. Medici (26-27/9). NUMERI UTILI: Cap: 73020 Pol. Municipale: 0836/936213 Carabinieri: 0836/936010 Municipio: Via Risorgimento, Tel. 0836/936008 Ufficio Postale: Via Cassino, Tel. 0836/936557 Mercato: giovedì.
sec.). Palazzi gentilizi; case a corte. Castello (XVI sec.). Cripte: S. Marina (XII - XIII sec.) e del Cirlicì. Caratteristiche: ferro battuto, rame e legno. FESTE E FIERE: Feste di S. Sebastiano (25/1); S. Biagio (3/2); Madonna della Coltura (ultima domenica di maggio). Sagra dell’Anguria (4-5/8). NUMERI UTILI: Cap: 73052; Pol. Municipale: 0833/392318; Carabinieri: 0833/593010; Municipio: Via Ferrari - Tel. 0833/392300; Ufficio Postale: Via L. Ferrari - Tel. 0833/392511; Mercato: giovedì.
corte nel centro storico. Caratteristiche: olio di oliva, prodotti da forno, dolci. FESTE E FIERE: Festa di S. Antonio da Padova (13/6); SS. Medici (terza decade di settembre). In estate ogni sabato sera, si svolge il mercatino di antiquariato: oggettistica e merci varie. NUMERI UTILI: Cap: 73037; Pol. Municipale: 0833/901819; Carabinieri: 0836/901010; Municipio: Via A. Moro - Tel. 0836/909811; Ufficio Postale: Via Pio IX - Tel. 0836/901120; Mercato: mercoledì.
ORTELLE
VASTE
Frazione: Vignacastrisi DA VISITARE: Chiese: S. Giorgio (XVII sec.); Santi Vito e Marina (XVIII sec.). Cripte: Madonna della Grotta (XI-XIII sec.). Caratteristiche: carni equine. FESTE E FIERE: Festa di S. Giorgio (fine aprile); S. Fortunato (seconda decade di agosto). Fiera di S. Vito; Sagra del Maiale (ultima domenica di Ottobre). NUMERI UTILI: Cap: 73030; Pol. Municipale: 0836/958700; Municipio: Via Vittorio Emanuele III, Tel. 0836/958014; Ufficio Postale: Via V. Veneto - Tel. 0836/958700; Mercato: giovedì.
OTRANTO Frazioni: Alimini, Fontanelle, Frassanito, Porto Badisco Vedi rubrica “Le Marine”
PATU’ Frazioni: Marina di S. Gregorio, Felloniche) Vedi rubrica “Le Marine”
POGGIARDO Frazione: Vaste DA VISITARE: Chiese: S. Salvatore (XVIII sec.); Immacolata (XVIII sec.); S. Francesco d’Assisi (fine ‘500). Cripte: di S. Maria degli Angeli (XI - XII sec.). Museo degli affreschi bizantini - Piazza Episcopio. Frantoio ipogeo. Palazzi gentilizi; case a
Frazione di Poggiardo DA VISITARE: Chiese: Matrice (XIII sec.) con attigua la torre (XVI sec.). Palazzo Baronale. Museo della Civiltà Messapica - Piazza Dante c/o Palazzo Baronale. Sito archeologico: chiesa paleocristiana (IV – V sec. ruderi) e necropoli. Cripta dei SS. Stefani (XI - XII sec.); Mura megalitiche (IV - III sec. a.C.).
PORTO CESAREO Frazione: Torre Lapillo Vedi rubrica “Le Marine”
PRESICCE DA VISITARE: Chiese: S. Andrea (XVIII sec.); Madonna del Carmine (XVII sec.) accanto all’ex convento dei Carmelitani. Cappelle: Madonna del Loreto (XVII sec.); S. Luigi (XVI sec.). Frantoio ipogeo. Palazzi gentilizi; case a corte; masserie fortificate. Colonna di S. Andrea (XVIII sec.). Castello (XVI sec.); Museo e Giardino pensile. Cripte: di S. Mauro sulla Serra di Pozzomauro, di S. Maria della Grotta ed altre. Museo della Civiltà Contadina. Caratteristiche: olio di oliva, pasta e prodotti da forno. FESTE E FIERE: Festa di S. Giuseppe (19/3); Madonna del Carmine (15-16/7). Fiera di S. Vito (11/8); S. Andrea (30/11) festeggiato con l’accensione di un enorme falò. NUMERI UTILI: Cap: 73054; Pol. Municipale: 0833/721256; Carabinieri: 0833/726010; Municipio: Via Roma - Tel. 0833/726405; Ufficio Postale: Via Cesi Tel. 0833/722557; Mercato: sabato.
RACALE Frazione: Torre Suda Vedi rubrica “Le Marine”
NOVOLI Frazione: Villa Convento DA VISITARE: Chiese: S. Andrea (XVIII sec.); Madonna di Costantinopoli (XVIII sec.); Immacolata (XVIII sec.); S. Antonio Abate (XIX sec.); dei Padri Passionisti (XIX sec.). Palazzo Ducale (XVI sec.). FESTE E FIERE: Feste di S. Antonio Abate (16-17/1) festeggiato con l’accensione di un grande falò; Madonna del Pane (3ª domenica di Luglio). NUMERI UTILI: Cap: 73051; Pol. Municipale: 0832/712719; Carabinieri: 0832/712010; Municipio: P.zza Aldo Moro - Tel. 0832/711371; Ufficio Postale: Via Don Francesco - Tel. 0832/714611; Mercato: mercoledì.
RUFFANO (Frazione: Torrepaduli) DA VISITARE: Chiese: Natività di Maria Vergine (XVI - XVII sec.); del Carmine (XVIII sec.) con cripta; Madonna del Buon Consiglio (XVIII - XIX sec.); Annunziata (datazione incerta); ex Chiesa di S. Maria di Costantinopoli (XVII sec.). Castello Brancaccio (XVII sec.). Palazzi gentilizi; case a corte; menhir. Caratteristiche: artigianato della terracotta, ferro battuto, rame, legno, ceramica; olio di oliva, carni suine. FESTE E FIERE: Festa di S. Marco (25/4); S. Antonio Abate (12-13/6). NUMERI UTILI: Cap: 73049; Pol. Municipale: 0833/695525; Carabinieri: 0833/690490; Municipio: Via Mafalda di Savoia - Tel. 0833/695511; Ufficio Postale: Via IV Novembre - Tel. 0833/695411; Mercato: giovedì.
PALMARIGGI DA VISITARE: Chiese: Santuario di Montevergine (XVIII sec.); madonna della Palma (XVIII sec.); S. Luca (XVIII sec.). Castello (XV sec.); Guglia della Vergine. Menhir: di Montevergine.Caratteristiche: olio di oliva, carni suine. FESTE E FIERE: Festa di Maria SS. di Montevergine (7-8/5); Madonna della Palma (27-28/7). Sagra Lu Paniri te e Site: Fiera della Melagrana ( secondo fine sett. di Ottobre). NUMERI UTILI: Cap: 73020; Pol. Municipale: 0836/354014; Municipio: P.zza Garibaldi - Tel. 0836/354014; Ufficio Postale: Via Roma - Tel. 0836/354172; Mercato: martedì.
TORREPADULI Frazione di Ruffano DA VISITARE: Santuario di S. Rocco. Chiese: Immacolata (XVI sec.). Castello (XVI sec.); case a corte. FESTE E FIERE: Festa di S. Rocco (15-16/8). La notte tra il 15 e il 16 agosto si svolge la rituale Danza delle Spade al ritmo vibrante della Pizzica Pizzica.
PARABITA
SALICE SALENTINO
DA VISITARE: Chiese: S. Giovanni Battista (XIII sec.); S. Pasquale (XVIII sec.) attigua all’ex convento degli Alcantarini (XVIII sec.); Madonna della Coltura (XX
DA VISITARE: Chiese: Assunta (XVI - XVIII sec.); Visitazione (XVI sec.) annessa al convento dei Frati Minori. Palazzi gentilizi, dimore storiche, case a corte. Otranto - Mura del castello
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Prodotti per l’Infanzia Cosmetici • Dietetici Omeopatia • Erboristeria
a spasso nel salento / travelling around salento Archeologia industriale: Cantina Vinicola Leone De Castris ubicata nell’omonimo Palazzo. Caratteristiche: vino. FESTE E FIERE: Festa della Madonna della Visitazione (fine giugno) e fiera. NUMERI UTILI: Cap: 73015; Pol. Municipale: 0832/731348; Carabinieri: 0832/731010; Municipio: Via Vitt. Emanuele II - Tel. 0832/723311; Ufficio Postale: Via Dante - Tel. 0832/723411; Mercato: venerdì.
S. Francesco (4/10); S. Vito (31/10); S. Lucia (13/12). NUMERI UTILI: Cap: 73020; Pol. Municipale: 0836/460237; Carabinieri: 0836/460740; Municipio: Via Umberto I - Tel. 0836/463311 - Ufficio Postale: P.zza Vitt. Emanuele - Tel. 0836/466137; Mercato: giovedì.
SECLI’ DA VISITARE: Chiese: Parrocchiale (XVII sec.); S. Antonio da Padova (XVI sec.) vicino al convento. Palazzo Ducale (XVI sec.) ed altri gentilizi; case a corte;le caratteristiche vie del centro storico. Caratteristiche: carni equine. Cap: 73050 - Pol. Municipale: 0836/554376 Municipio: FESTE E FIERE: Festa di S. Antonio da Padova (13/6). NUMERI UTILI: Cap. 73050; Pol. Municipale: 0836/554376; Municipio: Via G. Puccini - Tel. 0836/554213; Ufficio Postale: Via San Paolo - Tel. 0836/554248; Mercato: lunedì.
SALVE Frazioni: Ruggiano, Marina di Torre Pali, Marina di Pescoluse, Posto Vecchio, Lido Marini di Salve. Vedi rubrica “Le Marine”.
SANARICA DA VISITARE: Chiese: Assunta (XVII sec.); Maria SS. Delle Grazie (XVIII sec.); Annunziata (XVII sec.). Palazzo Ducale (XVII sec.). Cripta dell’Assunta (XVII sec. sotto l’omonima chiesa). Menhir. Case a corte. FESTE E FIERE: Festa della Madonna delle Grazie (7-9/9). Fiera della Madonna delle Grazie (8/9). NUMERI UTILI: Cap: 73030; Pol. Municipale: 0836/343218; Municipio: Via Roma Tel. 0836/343218; Ufficio Postale: Via A. Diaz - Tel. 0836/343359; Mercato: venerdì.
SAN CASSIANO DA VISITARE: Chiese: Madre di S. Leonardo (XII sec.); Cripta della Consolazione (XI - XVII sec.). Case a corte. Palazzo Cito (XIX sec.). FESTE E FIERE: Festa di S. Rocco (17-18-19/8). Sagra di S. Giuseppe (sabato dopo il 19/3). NUMERI UTILI: Cap: 73020; Pol. Municipale: 0836/992100; Carabinieri: 0836/936010; Municipio: P.zza Cito - Tel. 0836/992100; Ufficio Postale: Via Risorgimento - Tel. 0836/992201; Mercato: martedì.
SAN CESARIO DI LECCE DA VISITARE: Chiese: S. Maria delle Grazie (XVII sec.); S. Giovanni (XIII – XIV sec.); Immacolata (XVII sec.). Palazzo Ducale (XVI - XVII sec.). Palazzi gentilizi; case a corte. Caratteristiche: ferro battuto, rame; olio di oliva, vino. FESTE E FIERE: Festa di S. Giuseppe (lunedì dopo Pasqua); S. Cesario (24/7). NUMERI UTILI: Cap: 73016; Pol. Municipale: 0832/205371; Carabinieri: 0832/205888; Municipio: P.zza Garibaldi - Tel. 0832/205366; Ufficio Postale: Via Barbieri - Tel. 0832/203211; Mercato: martedì.
SAN DONATO DI LECCE Frazione: Galugnano DA VISITARE: Chiese: Resurrezione del Signore (XVII – XVIII sec.); Palazzi gentilizi; case a corte e masserie. Caratteristiche: pasta e prodotti da forno, formaggi e latticini, fichi d’india. FESTE E FIERE: Festa e fiera S. Donato (6-7/8). NUMERI UTILI: Cap: 73010 - Pol. Municipale: 0832/658470 Municipio: Via Brodolini - Tel. 0832/657511; Ufficio Postale: Via Europa - Tel. 0832/658418; Mercato: sabato.
GALUGNANO Frazione di San Donato di Lecce DA VISITARE: Chiese: Annunziata (XVII sec.); S. Maria della Pietà (XVII sec.); Matrice SS. Immacolata (XVII sec.). Palazzo Baronale (XVI sec.). Menhir. Case a corte. FESTE E FIERE: Festa dei SS. Medici (25-26/9).
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SANNICOLA Frazioni: Chiesa Nuova, Lido Conchiglie, S. Simone
SOGLIANO CAVOUR
Scorrano - Le luminarie
DA VISITARE: Chiese: S. Mauro (VIII-IX sec.); S. Maria delle Grazie (1640); S. Salvatore (1310); SS. Medici (1886). A pochi chilometri la marina di Lido Conchiglie, località balneare molto apprezzata per chi desidera una vacanza all’insegna del relax a due passi da Gallipoli. Caratteristiche: olio di oliva, pasta e prodotti da forno. FESTE E FIERE: Festa della Madonna delle Grazie (7-8/9); Fiera di S. Simone (28-29/10). NUMERI UTILI: Cap: 73017; Pol. Municipale: 0833/231430; Carabinieri: 0833/231010; Municipio: P.zza Repubblica - Tel. 0833/231430; Ufficio Postale: P.zza Della Repubblica - Tel. 0833/232163; Mercato: sabato.
SAN PIETRO IN LAMA DA VISITARE: Chiese: AssuntaA(XVII –XVIII sec.); S. Antonio Abate (XVIII sec.); S. Luigi (XVIII sec.); Immacolata (XVII sec.). Palazzi gentilizi, dimore storiche; case a corte. Caratteristiche: lavorazione terracotta, ferro battuto, olio di oliva, dolci, confetture. FESTE E FIERE: e fiera di S. Pietro (seconda decade di luglio). Madonna del Rosario (prima domenica di ottobre). NUMERI UTILI: Cap: 73010; Pol. Municipale: 0832/632068; Carabinieri: 0832/634764; Municipio: Piazza del Popolo - Tel. 0832/631114; Ufficio Postale: Via Arene, Tel. 0832/63824 Mercato: giovedì.
DA VISITARE: Chiese: S. Lorenzo (XV - XVI sec.); Anime Sante (XVI - XVII sec.); Annunziata ( 1660); Monastero degli Agostiniani (XVII sec.). Case a corte. Caratteristiche: ceramica e terracotta. FESTE E FIERE: Festa: S.Lorenzo (9-11/8). NUMERI UTILI: Cap: 73010; Pol. Municipale: 0836/543114; Municipio: P.zza Armando Diaz - Tel. 0836/543094; Ufficio Postale: Via Galatina - Tel. 0836/543055; Mercato: lunedì.
SOLETO DA VISITARE: Chiese: Assunta (XVII sec.) vicina alla Guglia gotica di Raimondello (XIV sec.); S. Stefano (XIV sec.) interamente affrescata; S. Nicola (XVII sec.); Chiesa del Purgatorio (seicentesca). Porta di S. Vito (XV sec.) e Porta S. Antonio. Palazzi gentilizi, case a corte. Palazzo Gervasi (1500). Porta di S. Vito (residuo delle mura medievali). Il sito archeologico di epoca Messapica. Caratteristiche: pietra di Soleto. FESTE E FIERE: Festa di S. Antonio da Padova (12/6); Madonna delle Grazie (5/8); S. Stefano (26/12). NUMERI UTILI: Cap: 73010; Pol. Municipale: 0836/663133; Carabinieri: 0836/663755; Municipio: P.zza Municipio - Tel. 0836/667011; Ufficio Postale: Viale Italia - Tel. 0836/663601; Mercato: lunedì.
SANTA CESAREA TERME Frazioni:Cerfignano,Vitigliano Vedi rubrica “Le Marine”.
SCORRANO DA VISITARE: Chiese: Madre di S. Domenica (XVI sec.); Purificazione della Beata Vergine Maria (XVIII sec.); S. Maria degli angeli (VIII sec.); S. Francesco d’Assisi (XV sec.); Madonna della Luce (1735). Palazzo Frisari ( primi decenni del ‘700). Sedile (XV sec.). Torre dell’Orologio (1819). Porta Terra ( testimonianza dell’antica cinta muraia che proteggeva la città medievale). Menhir La Cupa 1 e Menhir La Cupa 2. Case a corte. Caratteristiche: pasta e prodotti da forno, olio di oliva, vino, formaggi e latticini, fichi d’india. FESTE E FIERE: Festa: Madonna della Luce e San Rocco (20/21 agosto);
Santa Cesarea Terme - Torre Miggiano
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a spasso nel salento / travelling around salento Palazzi: Granafei (XVIII sec.). Frantoio ipogeo: (XV – XVI sec.). Caratteristiche: carni suine. FESTEE FIERE: Festa della Mpessima o delle Mule (seconda domenica di quaresima); Mpessima o delle Croci Coperte (quinta domenica di quaresima). Festa di S. Rocco (16 Agosto), Festa di S. Giorgio (22 Agosto). NUMERI UTILI: Cap: 73010; Pol. Municipale: 0836/666001; Municipio: Piazza Municipio - Tel. 0836/666356; Ufficio Postale: Via Gorizia - Tel. 0836/666041; Mercato: sabato.
SUPERSANO DA VISITARE: Chiese: S. Maria di Coelimanna (XVIII sec.); Matrice (XIX sec.). Palazzi gentilizi; case a corte. Cripte: Madonna di Coelimanna (XI-XIII sec.) con tracce di affreschi. Menhir: “Coelimanna”. Caratteristiche: vino. FESTE E FIERE: Festa della Madonna di Coelimanna (prima domenica di luglio). NUMERI UTILI: Cap: 73040; Pol. Municipale: 0833/631138; Municipio: P.zza IV Novembre - Tel. 0833/631138; Ufficio Postale: Via Vitt. Emanuele - Tel. 0833/631002; Mercato: sabato.
SURANO Specchia - Piazza del Popolo
SPECCHIA DA VISITARE: Chiese: S. Eufemia (IX-X sec.); Chiesa e Convento Francescani Neri (1500) ; Assunta (1600); S. Nicola di Myra (XI sec.). Palazzo Risolo (XVI sec.), case a corte. Caratteristiche: ceramica e terracotta, legno, olio di oliva. FESTE E FIERE: Festa della Madonna del Passo (8/9); S. Nicola (6/12). Fiera della Candelora (2/2); S. Nicola (seconda domenica di maggio); S. Eufemia (ultima domenica di luglio); S. Francesco Saverio (3/12). NUMERI UTILI: Cap: 73040; Pol. Municipale: 0833/539459; Carabinieri: 0833/539251; Municipio: Via San Giovanni Bosco - Tel. 0833/536293; Ufficio Postale: Via San Giovanni Bosco - Tel. 0833/539038; Mercato: venerdì.
SPONGANO DA VISITARE: Chiese: San Giorgio (XVIII sec.). Cappella: dell’Immacolata (XVII sec.). Palazzo Bacile di Castiglione (XVI sec.) e altri palazzi gentilizi; Torre dell’Orologio (XVIII sec.) in Piazza Vittoria. Case a corte. FESTE E FIERE: Festa di S. Vittoria (7-8/8); Sagra della Cunserva Mara (14/8). NUMERI UTILI: Cap: 73038; Pol. Municipale: 0836/945295; Carabinieri: 0836/945010; Municipio: Viale Stazione - Tel. 0836/945078; Ufficio Postale: P.zza Bacile, Tel. 0836/940242; Mercato: sabato.
SQUINZANO DA VISITARE: Chiese: S. Nicola (XVI sec.); Annunziata (XVII sec.); S. Maria delle Grazie (XVI sec.) vicina all’omonimo Convento (XVII sec.); S. Salvatore (XVII sec.); Mater Domini (XVIII sec.). Complesso Abbaziale di S. Maria di Cerrate (XII sec.) con Museo di Tradizioni Popolari Salentine. Frantoio Ipogeo. Palazzi Gentilizi. Case a corte. Masserie fortificate. Caratteristiche: vino. FESTE E FIERE: Festa di S. Nicola (2ª domenica di maggio e di agosto). NUMERI UTILI: Cap: 73018; Pol. Municipale: 0832/785750; Carabinieri: 0832/785010; Municipio: Via Matteotti - Tel. 0832/785032; Ufficio. Postale: Via Carducci - Tel. 0832/789711; Mercato: mercoledì.
STERNATIA DA VISITARE: Chiese: Matrice (XVIII sec.); dei Domenicani (XVIII sec.) vicina all’ex Convento. Porta Urbica Filìa. Cripte Basiliane di S. Pietro e S. Sebastiano. Le cappelle Madonna degli Angeli e dello Spirito Santo. Case a corte.
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DA VISITARE: Chiese: SS. Assunta (XVIII sec.). Cappelle: S. Rocco (XVI sec.) con la cripta. Palazzi gentilizi; case a corte. Caratteristiche: artigianato della tessitura a telaio. FESTE E FIERE: Festa della Mad. Assunta (15 Agosto); Martiri d’Otranto (14/8); San Rocco (16/8). NUMERI UTILI: Cap: 73030; Pol. Municipale: 0836/939002; Municipio: Via E. della Resistenza - Tel. 0836/939002; Ufficio Postale: Via 2 Luglio - Tel. 0836/939420; Mercato: sabato.
SURBO DA VISITARE: Chiese: S. Maria del Popolo (XIII-XIV sec.); S. Maria di Loreto (XVIII sec.); S.Giuseppe (XVII sec.); S. Vito (XVIII sec.); S. Maria d’Aurio (XI sec.) extraurbana. Palazzi gentilizi; case a corte. Masserie fortificate nella campagna. FESTE E FIERE: Festa della Madonna di Loreto (primo martedì dopo Pasqua); S. Oronzo (1-2/10). Sagra della Cazzateddhra: pane schiacciato, poco lievitato e cotto al forno (prima decade di Giugno); Sagra te la Piscialetta: pane rustico insaporito con peperoncino (5-9/8). NUMERI UTILI: Cap: 73010; Pol. Municipale: 0832/360829; Carabinieri: 0832/361010; Municipio: Piazza Unità Europea - Tel. 0832/360211; Ufficio Postale: P.zza Moro - Tel. 0832/360311; Mercato: sabato.
TAURISANO I primi documenti che parlano del luogo risalgono alla fine del XII secolo, durante la dinastia normanna. Dagli inizi dell’800 svariati nuclei familiari si trasferirono nel paese per occuparsi delle attività estrattive nelle cave di pietra, della produzione di calce nelle fornaci, e della produzione di olio, vino e cotone. Oggi conta 12.655 abitanti, ha ricevuto il titolo di città nel 2004, dista dal capoluogo 55 km. DA VISITARE: Piazza Castello, nel periodo medievale costituiva lo spiazzo antistante l’ingresso al Castello. Chiesa madre della Trasfigurazione del Nostro Signore Gesù Cristo, ubicata in Piazza Castello, costruita tra il 1796 e 1820 in stile tardo barocco e neoclassico. Finestra Rinascimentale, situata nella strada più stretta del paese (via Isonzo) datata 1578. Fontana Monumentale, in Piazza Fontana, realizzata in marmo di Trani nel 1940 dall’Ente Autonomo Acquedotto Pugliese. Santuario della Madonna della Strada, ubicato tra Piazza Fontana, via Verdi e via Casarano, edificato tra la fine del XIII sec. e il 1320. Monumento ai Caduti ubicato in via Casarano. Il complesso originariamente progettato dall’architetto Antonio Tempesta, fu inaugurato il 15 novembre 1964 e ristrutturato nel 2003. Quercia del SS. Crocifisso in via XXIV Maggio, esemplare di quercia roverella, piantata nel 1904. Cappella SS. Crocifisso In via XXIV Maggio, fu fatta erigere nel 1904 a scopo devozionale. Villa-fattoria La Quercia ubicata in Corso Leonardo da Vinci, realizzata nel XIX sec. su commissione del duca Luigi Lopez y Royo. Chiesa di Santo Stefano, Via Roma, edificata nel 1796 secondo lo stile architettonico neoclassico. Casa natale di Giulio Cesare Vanini, ubicata in via Roma, edificio barocco che rappresenta un pezzo della vita del grande filosofo taurisanese, oggi sede di una parte della Biblioteca Comunale. Frantoio Ipogeo (Scalèra), si accede dall’ingresso sito in Via Roma attraverso una scala scavata nel carparo. Casa a Corte (Palazzo Casto), con palazzo costruito nel 1768 dalla famiglia Casto. Corte Cesare Battisti, la più antica corte del paese, databile tra il XVI e il XVII secolo. Fontana Circolare Giotto, sulla via omonima, costruita nel 1984 dove originariamente sorgeva l’immenso Bosco della Corte dei Duchi di Taurisano. FESTE E FIERE: Festa di S. Stefano (2-4/8); Madonna della Strada (primo decade di settembre). Fiera di S. Stefano(26/12). Sagra Birra e Wurstel (ultimo sabato di luglio). NUMERI UTILI: Pol. Municipale: 0833/622014; Carabinieri: 0833/623535 0833.62010; Municipio: P.zza Castello - Tel. 0833/626411; Ufficio Postale: Via Vanini, Tel. 0833/626311; Mercato: venerdì.
Taurisano Chiesa della Trasfigurazione
Piazza Castello
Frantoio Ipogeo
Finestra rinascimentale
Corte C. Battisti
Chiesa della Trasfigurazione Fontana Monumentale
Santuario Mad. della Strada Monumento ai Caduti Chiesa di S. Stefano
Casa Natale G. C. Vanini
Casa a Corte (Palazzo Casto) Fontana Circolare di Giotto Scorci Centro Storico Chiesa San Nicola Palazzo Ducale
TAURISANO - Corso Umberto I Tel. 0833 622712 www.otticaborghese.it
a spasso nel salento / travelling around salento TAVIANO Frazioni: Marina di Mancaversa Vedi pagine le marine.
Trepuzzi - Chiesa Maria SS. Assunta
TIGGIANO DA VISITARE: Chiese: S. Ippazio (XVII sec.); Assunta (XVIII - XIX sec.); oratorio di S. Michele Arcangelo (XVI sec.). Palazzo Baronale Serafini-Sauli , con il boschetto interno e la torre (XVI – XVII sec.), Case a corte. Caratteristiche: tessuti a telaio. FESTE E FIERE: Festa e fiera. di S. Ippazio (19/1) NUMERI UTILI: Cap: 73030; Pol. Municipale: 0833/531351; Municipio: P.zza Castello - Tel. 0833/531351; Ufficio Postale: P.zza Castello - Tel. 0833/531121; Mercato: sabato.
TREPUZZI DA VISITARE: Chiese: Assunta (XVII sec.); Addolorata (XIX sec.); S. Giuseppe (XVII sec.). Palazzi signorili. Case a corte. Colonna votiva dell’Assunta. Caratteristiche: pietra leccese. FESTE E FIERE: Festa dell’Assunta (14-15/8). Fiera della Madonna dei Miracoli (prima domenica dopo Pasqua); S. Raffaele Arcangelo (quarta domenica di ottobre). NUMERI UTILI: Cap: 73019; Pol. Municipale: 0832/754226; Carabinieri: 0832/757010; Municipio: Corso Garibaldi - Tel. 0832/754111; Ufficio Postale: Via Brunetti - Tel. 0832/760711; Mercato: martedì.
TRICASE Frazioni: Depressa, Lucugnano, Marina Serra, Tricase Porto Vedi pagine le marine. DA VISITARE: Piazza Cappuccini La nuova piazza và dal polo commerciale verso la vecchia chiesa dedicata a Sant’Antonio da Padova. Il fulcro della piazza è costituito da una grande fontana da cui emerge il volto di una donna. Piazza Pisanelli Piazza Pisanelli è per antonomasia la “Piazza” dei tricasini. E’ un concentrato d’arte poichè è circondata dalla chiesa Matrice, dalla chiesa San Domenico, da palazzo Gallone, dalla torre Piccola, dalla torre Grande e dal palazzo dei Secondogeniti. Al centro della piazza è ubicata la statua di Giuseppe Pisanelli. Piazza dell’Abate Piazza dell’Abate meglio conosciuta dai tricasini di una certa età come “a chiazza da verdura vecchia”, perchè era qui che si vendevano le verdure. Piazza del Popolo La piazza era nel passato il tradizionale punto di ritrovo ed era nota come “u trave” dal francese travailler (lavoratore). Da visitare anche Piazza Galilei, Piazzetta Padre Pio, Piazza Alfredo Codacci Pisanelli, Piazza Card. Panico. Piazza Comi a Lucugnano Ubicata nella frazione di Tricase e dedicata al poeta lucugnanese Girolamo Comi (1890-1968). Su un lato della piazza è stato eretto un busto in onore del poeta mentre sul lato opposto vi è la colonna di Sant’Antonio protettore di Lucugnano. Piazza Sant’Andrea Di forma quadrata con al centro una colonna sormontata da una statua di pietra di Sant’Andrea apostolo, è circondata dal castello cinquecentesco, dal palazzo “Sparasci” e dalla chiesa Matrice. Merita una visita anche Largo Crocefisso. Palazzo e Castello Gallone Il Palazzo o castello dei principi Gallone troneggia sulla piazza Pisanelli ed è costituito da un’ala baronale risalente alla fine del XVII secolo; un’ala principesca costruita fra il 1657 e il 1661; la Turris Magna primi anni del ‘400; la Torre piccola del 1532 e la porta grande o Porta Terra che collega il Castello alla chiesa Matrice. Essa veniva utilizzata dai castellani per accedere direttamente in chiesa. La più maestosa e imponente è sicuramente la “Sala del trono”, un’unica navata di 280 metri quadri.
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I graffiti della Turris Magna La “Turris Magna” o Torre Orsiniana voluta da Raimondello del Balzo Orsini, fa parte del castello Gallone, è alta ben 25 metri e deve la sua notorietà ai graffiti del quattro/cinquecento. Scene ed oggetti di varia natura: volti, animali, iscrizioni, croci e imbarcazioni. La raffigurazione più significativa è quella dell’attacco alla torre da parte dei turchi. Castello dei Trane Il castello fu fatto costruire dai Trane intorno alla fine del Cinquecento con l’intento di offrire protezione alla popolazione del posto. E’ l’unico castello che conserva ancora una parte del fossato a difesa delle mura alte circa 7 metri. Anticamente era difeso da ben nove torri delle quali ne sono rimaste solo cinque. Castello dei Winspeare Depressa Il castello ubicato nella frazione di Depressa, si affaccia su piazza Castello e su via Salvemini ed è abitato dai nobili Winspeare che nel 1850 ristrutturarono l’antico maniero il cui nucleo centrale risale al XIV secolo e che nell’800 era diventato una grande masseria. Castello di Lucugnano (1524) Il castello cinquecentesco ubicato nella frazione di Tricase fu costruito molto probabilmente sulle rovine di una struttura risalente all’XI secolo. Attualmente è ben visibile soltanto il torrione. Castello di Caprarica Di forma quadrata con quattro torri cilindriche ai lati, al suo interno ospitava alcune abitazioni, pozzi, granai, un giardino, le prigioni e una chiesetta intitolata a San Cristoforo. Chiesa Matrice della Natività della B.M.V. L’attuale chiesa matrice fu aperta al popolo nel 1784. Di notevole interesse la tela di mt. 8x4,25 rappresentante l’Ultima Cena. Fra gli arredi va ricordato il Fonte Battesimale del 1547. Chiesa di San Domenico La chiesa di San Domenico, meglio conosciuta come “u Comentu” risale al 1688. All’interno colpisce subito la moltitudine di statue di santi domenicani (nove in tutto). Interamente in stile barocco presenta un’unica navata con abside rettangolare e dieci altari. Chiesa di Sant’Angelo (1624) La chiesa sorge in largo Sant’Angelo alle spalle di piazza Pisanelli. E’ ritenuta giustamente una delle opere più pregevoli esistenti a Tricase ed è considerata una delle più belle chiese del Salento. Nota come “Chiesa dei Secondogeniti”. Presenta un’unica navata rettangolare ed un solo altare in pietra leccese e un organo antichissimo. Chiesa di S. Antonio da Padova a Depressa La Chiesa sorge al centro
della frazione di Tricase, risale al 1700. Caratteristici i due campanili laterali alla porta principale che risalgono al 1880. Chiesa di Sant’Eufemia Molto semplice con una sola navata a forma rettangolare. La facciata principale guarda su via Corte Grande che introduce in un dedalo di case a corte molto caratteristiche e particolari. Chiesa della Madonna delle Grazie (Tutino) A croce latina presenta due porte: la “Porta Masculi” per gli uomini e la “Porta Fimmene” per le donne. Di notevole interesse anche Chiesa dei Cappuccini o di Sant’Antonio, Chiesa nuova di S. Antonio, Chiesa di Lucugnano, Chiesa di Santa Lucia, Chiesa di Sant’Andrea (Caprarica del Capo). Menhir di Tutino Il menhir si trova nel rione di Tutino all’incrocio fra via San Leonardo e via degli Armaioli. Intorno al menhir, meglio conosciuto come “Culonna de Santu Linardu”, sono nate diverse credenze e superstizioni popolari. La Chiesa dei Diavoli (1684) La chiesa sconsacrata si trova fuori dall’abitato sulla vecchia strada che da Tricase conduce a Tricase Porto. Di forma ottagonale, un tempo dedicata alla Madonna di Costantinopoli. La leggenda vuole che sia stata costruita dai diavoli in una notte. La cripta del Gonfalone (Fraz. di Sant’Eufemia) Risalente al IX secolo è dedicata alla Madonna del Gonfalone. Ogni anno il 22 Agosto ha luogo la festa della Madonna del Gonfalone. Abbazia del Mito L’abbazia del Mito è ciò che resta di un antico insediamento fondato dai monaci basiliani intorno al X secolo. Oggi restano solo ruderi e qualche traccia dell’antico e nobile passato.FESTE E FIERE: Festa della Madonna di Fatima (12/10). Fiera di S. Andrea (ultima domenica novembre); Festa e fiera della Madonna del Gonfalone (21-22/8). NUMERI UTILI: Cap. 73039; Pol. Municipale: 0833/544031; Carabinieri: 0833/546400; Municipio: Piazza Pisanelli, 1 - Tel. 0833/541934. Mercato: Martedì.
DEPRESSA Frazione di Tricase DA VISITARE: Castello (XIV sec.); Torre. Frantoio ipogeo. Caratteristiche: produzione vino, legno. Mercato: venerdì. FESTE E FIERE: Festa dei SS. Medici (26-27/9). LUCUGNANO Frazione di Tricase DA VISITARE: Chiese: Assunta (XVII sec.); Addolorata (XVIII sec.); S. Giuseppe (XVIII sec.). Colonna votiva S. Antonio; palazzo Comi. Caratteristiche: ceramica e terracotta. Mercato: Giovedì. FESTE E FIERE: Festa di S. Antonio (13/6). Fiera dell’Addolorata (15/9).
TUGLIE DA VISITARE: Chiese: Annunziata (XVIII sec.); S. Giuseppe (XVIII sec.); delle Anime (XIX sec.) con cripta. Palazzo Ducale (XVII sec.), sede del Museo della Civiltà Contadina del Salento - P.zza Garibaldi - Tel. 0833/596038. Menhir: Nove Croci, Monte Prino, Carruggio, Scirocco, ubicati in campagna. Case a corte – Santuario Monte Grappa, Museo della Radio. Caratteristiche: vino, pasta e prodotti da forno, fichi d’india. FESTE E FIERE: Festa dell’Annunziata (25 Marzo). NUMERI UTILI: Cap: 73058; Pol. Municipale: 0833/597644; Municipio: P.zza D’Azelio - Tel. 0833/596521; Ufficio Postale: Via Schipa - Tel. 0833/596849; Mercato: venerdì.
UGENTO Frazioni: Gemini, Lido Marini, Torre Mozza, Torre San Giovanni Vedi rubrica le marine.
UGENTO - Via Piave, 11 Tel. 0833.555484 Cell. 327.3622913
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Uggiano La Chiesa Chiesa Madre
FESTE E FIERE: Festa di S. Pietro (29/6). S. Oronzo (1ª dom. settembre). Tradizionale corteo storico in costume (19/8).
ACQUARICA DI LECCE Frazione di Vernole DA VISITARE: Castello (XVI sec.) Menhir (contrada Aja di Pietro)- insediamento Messapico. FESTE E FIERE: Festa della Madonna del Buon Consiglio (1/5); S. Gregorio (20-21/8).
PISIGNANO Frazione di Vernole DA VISITARE: Chiese: Parrocchiale (XVII-XVIII sec.). Menhir: Mater Domini. Caratteristiche: formaggi e latticini. FESTE E FIERE: Festa di S. Severina (8/1); Mater Domini (12/9). Mercato: venerdì.
UGGIANO LA CHIESA Frazione: Casamassella DA VISITARE: Chiese: Maria Maddalena (XVII sec.). Palazzi signorili. Case a corte. Cripta S. Elena (X – XI sec.). Menhir: S. Giovanni Malcantone (sulla strada che conduce a Porto Badisco). Caratteristiche: tessitura a telaio. FESTE E FIERE: Festa della Maddalena (21-23/7); SS. Medici (26-27/9). NUMERI UTILI: Cap: 73020; Pol. Municipale: 0836/812008; Municipio: P.zza Umberto I - Tel. 0836/812008; Ufficio Postale: Via Rubichi - Tel. 0836/812005; Mercato: martedì.
STRUDA’ Frazione di Vernole DA VISITARE: Chiese: Santa Maria della Neve (XVI sec.). Palazzo Baronale (XV-XVI sec.); Colonna votiva; case a corte. Caratteristiche: pasta e prodotti da forno, formaggi e latticini. FESTE E FIERE: Festa della Madonna della Neve (4-5/8). Mercato: Mercoledì.
VANZE
CASAMASSELLA
Frazione di Vernole DA VISITARE: Guglia dell’Assunta (XX sec.); Colonna Osanna, Porta Urbica “Nuova” (XVII sec.). Caratteristiche: formaggi e latticini.
Frazione di Uggiano La Chiesa DA VISITARE: Chiese: S. Michele (XVI – XVII sec.); Case a corte.
ZOLLINO
VEGLIE DA VISITARE: Chiese: S. Giovanni Battista (XVI-XVII sec.); S. Maria delle Grazie (XVII sec.); S. Rocco (XVII sec.); S. Maria della Pietà (XIV sec.); Madonna dell’Iconella (XVII sec.). Frantoio ipogeo. Porta Nuova (XVIII sec.). Palazzi signorili. Cripta della Favana (IX sec.). Caratteristiche: tessuti a telaio; vino, pasta e prodotti da forno. FESTE E FIERE: Festa della Mad. dell’Iconella (8/9); S. G. Battista (2325/6). NUMERI UTILI: Cap: 73010; Pol. Municipale: 0832/967349; Municipio: Parco Rimembranze -Tel. 0832/970484; Ufficio Postale: Via Quasimodo - Tel. 0832/960211; Mercato: sabato.
VERNOLE
DA VISITARE: Chiese: SS. Pietro e Paolo (XVII sec.); S. Anna (XVII sec.). Case a corte; colonna votiva. Frantoio ipogeo. Menhir S. Anna, sulla strda che porta all’omonima chiesa; Menhir della stazione. FESTE E FIERE: Festa di S. Antonio (22-23 agosto); S. Anna (26/7); festa De Lu Focu (28/12). Sagra della Sceblasti: era il primo pezzo di pane sfornato della giornata, (Agosto). NUMERI UTILI: Cap: 73010; Pol. Municipale: 0836/600003; Municipio: Viale della Repubblica - Tel. 0836/600003; Ufficio Postale: Via Montello Tel. 0836/600352; Mercato: giovedì. Acaya - Il Castello
Splendida e suggestiva location per ogni tipo di evento Masseria Cucuruzza sorge su un “cucurizzu”, cioè sulla parte più alta di una vasta tenuta, oggi coltivata prevalentemente ad uliveto. Dall’espressione dialettale, secondo il Rolfhs, deriva tanto il nome Masseria quanto quello della zona su cui essa insiste. Dello stesso parere il Prof. Quintino Scozzi che in “Un paese del sud storia e tradizioni popolari” descrive, in maniera dettagliata, il complesso masserizio, seppur nello stesso stato di abbandono in cui esso versava negli anni 70. Nata nel XVI secolo come posto fortificato di guardia tra la costa ed i centri abitati dell’entroterra fa pensare ad una prima edificazione “a torre” di più modeste dimensioni, successivamente ampliata per lo sviluppo di una comunità agricola organizzata. Il muro di cinta, con numerose arcate a sostegno delle stalle, costituisce di fatto una barriera di protezione per un ampio cortile interno scoperto, nel quale, si svolgeva prevalentemente la vita degli abitanti. Inoltre, la presenza di due vaste aiee e di un grande forno atto a soddisfare le esigenze alimentari di una comunità non certo ridotta, fanno pensare ad una masseria di tipo misto, cioè a carattere agro pastorale. Oltre che da coloni e braccianti agricoli essa fu probabilmente abitata anche da monaci, che ne costruirono la Chiesa. Annessa al frontespizio, che guarda a levante, vi è infatti una suggestiva Chiesetta, probabilmente di origine settecentesca. Nelle mediate vicinanze ed appartenente un tempo al contesto masserizio anche un antico frantoio ipogeo la “Titomba”. Il nome “Titomba” potrebbe rivelare la presenza di una necropoli nelle immediate vicinanze. Il complesso si inseriva su un’antica strada che conduceva al famoso Casale di Ruggiano e lungo la quale sono stati rinvenuti reperti risalenti addirittura all’epoca romana. Il frantoio presentava, fin a pochi anni orsono, una lastra di copertura con una data incisa sotto una croce: 1618. Purtroppo lo scempio dei predatori di antichità ha sottratto al frantoio oltre alla lastra, anche attrezzi pietrosi presenti nel sotterraneo tra cui un’ antica grossa pietra macina. Il trappeto è scavato al si sotto del piano di campagna ed è accessibile da sud mediante una
scala, coperta da inerti e dalle radici di un antico fico che ne ha fatto dimora. Al pari degli altri trappeti ugentini (quelli di Terenzano e del Crocefisso), viene messo in relazione con la politica agricola dei D’Amore, antichissima famiglia di origine fiorentina feudataria di Ugento fino al 1808, anno in cui la feudalità fu abolita. Carlo d’Amore, che ebbe in dono la città nel 1648 dal padre Pietro Giacomo d’Amore, me divenne marchese nel 1650. Egli curò l’impianto di vecchi e nuovi trappeti detti “alla leccese” per incrementare l’agricoltura, richiamare nuovi coloni ed aumentare le sue rendite con l’olivicoltura, ma il suo progetto fallì per il diffondersi della malaria. Il complesso masserizio raggiunse comunque il suo massimo sviluppo nei primi del 1700, quando venne utilizzato anche come dimora stagionale del proprietario. E’ probabilmente databile in quest’epoca l’edificazione della Chiesa. L'edificio si presenta con una facciata semplice, il portale è sormontato da una croce in rilievo e da una finestra a forma di cuore. L’interno è coperto con una volta a spigolo di rarissimo disegno con tratti che rimandano ad antichi ordini cavallereschi. L’altare, in parte demolito dalla demoniaca opera di cercatori di lasciti, presenta dei preziosi motivi ornamentali resi con lo stucco. Dell’affresco di San Michele Arcangelo, anche’esso barbaramente sottratto alla chiesa, resta solo il ricordo nella memoria di vecchi saggi e fedeli. Nella controfacciata, in alto, è presente un ballatoio, il matroneo, ove, dall’alto, i “Signori” della masseria assistevano alla celebrazione della messa, senza mischiarsi con i massari e i contadini. Al centro del ballatoio era presente una grande lastra con inciso probabilmente lo stemma della famiglia, forse degli stessi Valente che ne furono proprietari fino agli anni venti. L’intero complesso rurale venne poi acquistato, pare con i proventi di una “acchiatura”, da Peppino Caputo, che l’abitò fino agli anni 40, anno in cui la proprietà passò ai Corvaglia. Nei primi anni novanta la Masseria passò nuovamente ad un Caputo, Pompeo che ne intraprese il difficile cammino del restauro. Oggi è adibita ad hotel.
Frazioni: Acaja, Acquarica di Lecce, Pisignano, Strudà, Vanze DA VISITARE: Chiese: Assunta (XVIII sec.); S. Anna (XVII sec.). Frantoio ipogeo Caffa. Palazzi signorili; Case a corte; Guglia di S. Anna (XVIII sec.); Colonna di S. Nicola (XVII sec.). Riserva Naturale Le Cesine. Caratteristiche: olio di oliva, pasta e prodotti da forno. FESTE E FIERE: Festa di S. Anna e S. Gioacchino (25-26/7) NUMERI UTILI: Cap: 73029; Pol. Municipale: 0832/892292; Carabinieri: 0832/891010; Municipio: P.tta Vittorio Veneto - Tel. 0832/899111; Ufficio Postale: Via Della Repubblica - Tel. 0832/891141; Mercato: venerdì.
ACAYA Frazione di Vernole DA VISITARE: Unico esempio di borgo forticato di tutto il sud d’ Italia. Chiese: S. Maria della Neve (XVI sec.). Castello (XV – XVI sec.). Caratteristiche: formaggi e latticini, legumi olio, miele.
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UGENTO - Contrada Cucuruzzi - Barchi - Tel. 0833 1808035 IL RISTORANTE DELL'HOTEL È APERTO AL PUBBLICO SOLO ED ESCLUSIVAMENTE SU PRENOTAZIONE
www.masseriacucuruzza.it
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PASSATO E PRESENTE incisi nel territorio Past and present impressed in the territory
Suggestive Masserie, imponenti Torri e caratteristici Truddhi ci accolgono in questa terra. Vasi di terracotta, pietra leccese, oggetti vari creati con la cartapesta, ci raccontano i meriti di tali bellezze: l’Artigianato salentino. Dalla pietra e dalla terra calda di questo magico luogo, ci immergiamo, poi, nel mare blu e nei fondali scoprendo tesori nascosti e un mondo tutt’ora da rivelare. Suggestive Manor Houses, imposing Towers and typical Trulli welcome you in this land. Pottery vases, Lecce stone, different objects created in papier-mâché tell the merits of these beauties: the Salentine Craftsmanship. From the rock and the warm land of this magic place you dive, then, into the blue sea and sea beds discovering hidden treasures and a whole world still to be known.
a spasso nel salento / travelling around salento
I Musei / The Museums LECCE - MUSEO PROVINCIALE “SIGISMONDO CASTROMEDIANO” Viale Gallipoli, 28 - Tel. 0832 307415. Una ricca collezione archeologica di reperti risalenti al Salento Messapico, e all’età preistorica, romana e medioevale. Il Museo accoglie una pinacoteca di dipinti dal 1400 al 1700. (biblioteca - accessibile ai disabili). Ingresso gratuito LECCE - MUSEO DIOCESANO D’ARTE SACRA DI LECCE Piazza Duomo - Cell. 339 5720589 - 0832 244764. Ospitato nel palazzo del Seminario, il Museo delinea la storia artistica della Diocesi, attraverso dipinti, sculture, argenti e parametri liturgici compresi tra la fine del XV e la fine del XVIII secolo. LECCE - MUSEO MISSIONARIO CINESE DI STORIA NATURALE Via Monte San Michele, 4. Tel. 0832 392580 - 0832 455008 - Fax 0832 455010. Le sue 12 sale ospitano la sezione di Cultura Cinese e quella di Storia Naturale, a sua volta costituita da una collezione di fauna marina e terrestre, da un erbario, da una raccolta di fossili e minerali. Ingresso gratuito LECCE - MUSEO DEI RAGAZZI e LABORATORIO DI ARCHEOLOGIA Via Poli, 5D - Tel. 0832 312672. Un viaggio nella preistoria alla scoperta della vita dell’uomo, attraverso l’osservazione e la manipolazione di materiali. Apertura su prenotazione. Ingresso gratuito LECCE - MUSEO DI SCIENZA NATURALE C/O L’I.T.C. “COSTA” Piazzetta De Sanctis - Tel. 0832 631164. Una ricchissima collezione scientifica riunita in una sezione di cetacei, di fossili, di reperti botanici, di preparazioni tassademiche di mammiferi e scheletri di rettili. Orario di Apertura su prenotazione - Ingresso gratuito LECCE - MUSEO DEL TEATRO ROMANO Via degli Ammirati - Tel. 0832 246109. Il Museo racconta il teatro attraverso l’esposizione di manufatti e di affreschi appartenuti alla Domus Balnea di Roma e la serie delle maschere teatrali appartenute alla Villa Adriana a Tivoli. Domenica chiuso LECCE - PINACOTECA D’ARTE FRANCESCANA Via Imperatore Adriano, 79 - Tel. 0832.312160. Conservati dipinti dal XVI al XIX secolo. Notevole la collezione di cartapeste leccese. Ingresso gratuito. LECCE - MUST Via degli Ammirati, 11 - Tel. 0832.622988 - Cell. 380.1786693. Museo storico della Città di Lecce. L’Antico Monastero di Santa Chiara ospita una collezione di reperti che ripercorrono la storia della città dall’epoca messapica fino al novecento. Il museo programma periodicamente durante l’anno mostre temporanee ed eventi. ALESSANO - MUSEO INTERNAZIONALE MARIANO D’ARTE Piazza Don Tonino Bello - Tel. 0833.781334. Opere di pittura e scultura ispirate all’immagine della Vergine di Nazareth. Apertura su prenotazione - Ingresso gratuito. ALEZIO - MUSEO CIVICO MESSAPICO Via Kennedy - c/o Palazzo Tafuri - Tel. 0833 281806/282402. Il palazzo ospita reperti archeologici-lastre tombali, iscrizioni dell’area messapica di Alezio. Apertura su prenotazione - Ingresso gratuito
Gallipoli - Museo Civico Barba
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CAMPI SALENTINA - MUSEO POMPILIANO Via Pirrotta, 2 - Tel 0832.791034. Il museo accoglie oggetti personali del Santo, ex voto, dipinti, sculture e oggetti in cartapesta, esposti secondo un criterio storico-cronologico inteso a ricostruire la vita di San Pompilio. Apertura su prenotazione. Ingresso gratuito CASALABATE - MUSEO PROVINCIALE DELLA TRADIZIONI POPOLARI SP. Squinzano-Casalabate - Tel. 0832.361176. Il Museo offre una documentazione dell’antica vita quotidiana salentina: il frantoio con le vasche per la raccolta dell’olio, la ricostruzione della cucina con attrezzi e utensili casalinghi, della camera da letto e del lavoro della tessitura che un tempo si svolgeva in casa. Esposte anche ceramiche e statue in cartapesta. Chiuso il lunedì - Ingresso gratuito CALIMERA - MUSEO DI STORIA NATURALE DEL SALENTO Via I. D. Serravezza - Tel. 0832.875301. Il Museo si costituisce come un centro di studio e di protezione dell’ambiente. L’istituzione espone reperti paleontologici, malacologici ed etmologici. Chiuso il lunedì CASARANO - MUSEO DEL MINATORE Tel. 0833.599287. L’esposizione di foto e di attrezzature legate al lavoro in miniera, fa del Museo un omaggio alla memoria dei 262 minatori morti nell’incendio della miniera di Marcinelle, l’8 agosto 1956. CASTRO - MUSEO ARCHEOLOGICO c/o Castello Aragonese - Tel. 0836 947005 - All’interno del museo sono presenti ritrovamenti dell’età messapica nonché la statua di Minerva. Inoltre è possibile ammirare virtualmente in 3D la Grotta Zinzulusa. CAVALLINO - MUSEO “SIGISMONDO CASTROMEDIANO” Piazza Fratelli Cervi - Tel. 0833 423070. Importante esempio di Museo Diffuso storico-ambientale nel Salento e scenario naturale per la conservazione dei reperti archeologici rinvenuti nel Parco Apertura: 9:00-19:00. Ingresso gratuito. CORIGLIANO D’OTRANTO - MUSEO MULTIMEDIALE DELLA GRECÌA SAL. c/o Castello de’ Monti - Tel. 333.9204977. Le postazioni computerizzate e una sala di proiezione, permettono al visitatore di conoscere e di riscoprire la lingua e le tantissime tradizioni della Grecìa Salentina. Ingresso gratuito CUTROFIANO - MUSEO COMUNALE DELLA CERAMICA Piazza Municipio, 12 - c/o Biblioteca Comunale - Tel. 0836.512461. Una ricca collezione di manufatti ceramici dai vasi del luogo, laioliche e reperti messapici. Ingresso gratuito CUTROFIANO - MUSEO MALACOLOGICO DELLE ARGILLE Contrada Lustrelle - S.S. Cutrofiano/Aradeo. Tel. 0836.512461. Articolato in due sale, il Museo si configura come un importante esempio di recupero ambientale di una cava dismessa. Apertura su prenotazione. Ingresso gratuito GALATINA - MUSEO D’ARTE “PIETRO CAVOTI” MUSEO CIVICO Piazza Aligheri, 51 - Tel. 0836.561568. Il Museo accoglie due cospicui nuclei di opere, quelle degli artisti galatinesi Pietro Cavoti (1819-1890) e Gaetano Martinez (1892-1951). Apertura: 9.30-13.00 da mercoledì a domenica - dalle 16.30 alle 20.00 lunedì, mercoledì, venerdì e sabato. Ingresso gratuito.
Ugento
a spasso nel salento / a walk in Salento GALATINA - TESORO DI SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA Parrocchia di Santa Caterina d’Alessandria. Piazzetta Orsini, 15 Cell. 327.4651028. Un tesoro costituito da opere d’arte e oggetti liturgici. Apertura su prenotazione. OTRANTO - MUSEO DIOCESANO DI OTRANTO Piazza Basilica - Tel. 0836.512690. Le sale espositive di Palazzo Lopez ospitano le opere un tempo appartenenti alla cattedrale e provenienti da altre parrocchie della Diocesi otrantina. UGENTO - MUSEO DIOCESANO DI UGENTO-S. MARIA DI LEUCA Ingresso da Via dei Cesari - Tel. 0833 555030. Collezioni d’arte sacra esposte nei sotteranei sepolcrali della Cattedrale di Ugento MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA “VITO MELE” S. M. DI LEUCA Basilica di Santa Maria de Finibus Terrae - Tel. 0833.758636 GALLIPOLI - MUSEO DIOCESANO DI NARDÒ-GALLIPOLI Via Antonietta De Pace - c/o ex Seminario. Tel. 0833 871659/266858. Busti reliquiari, parametri sacri, cartapeste e opere pittoriche che testimoniano la storia della Diocesi gallipolina dal XVII al XX secolo GALLIPOLI - MUSEO CIVICO “EMANUELE BARBA” Via A. De Pace, 108 - Tel. 0833 264224. Armi e vestiti archeologici, ceramiche e vetri, una collezione malacologica e tessalogica, monete, minerali e fossili, fanno del museo una realtà ricca e variegata. Chiuso il lunedì (orario estivo da giugno a settembre) GALLIPOLI - MUSEO NATURALISTICO ACQUARIO c/o Lido San Giovanni - La Pedata Gallipoli - Tel. 0833 261701. Il Museo offre ai visitatori gli acquari e collezioni di reperti naturalistici. Apertura: su prenotazione. Attività didattiche per scolaresche - Ingresso gratuito GIUGGIANELLO - GIARDINO BOTANICO DELLA PIETRA S.S. Maglie-Poggiardo, km 5. Tel. e fax 0836 354164. Giardini ricchi di flora, alla scoperta di profumi e colori. MAGLIE - MUSEO DI PALEONTOLOGIA “DECIO DE LAURENTIS” Via Vittorio Emanuele, 113 - Tel. 0836 423198. Gli spazi espositivi, tra antichi reperti e moderne attrezzature, offrono la possibilità di compiere un lungo viaggio attraverso la storia millenaria del Salento. Chiuso sabato pom. e domenica MARTANO - COLLEZIONE DI ERBE MARTANESI S.P. Martano-Borgagne. c/o Convento Cistercense - Tel. 0836 575214. Una ricca raccolta di erbe del feudo di Martano, collocata nel chiostro del monastero cistercense. Apertura su prenotazione - Ingresso gratuito MURO LECCESE - MUSEO DI BORGO TERRA P.zza del Popolo. Palazzo del Principe. Tel. 0836 343824. Ospitato nel Palazzo del Principe, il museo testimonia le dinamiche storiche di Muro Leccese, importante centro messapico del salento, attraverso i reperti archeologici e le ricostruzioni del borgo in età medievale. Ingresso gratuito NOVOLI - PINACOTECA COMUNALE D’ARTE CONTEMPORANEA Via Lecce, co il Centro Culturale Vincenzo Tarantini. Tel. 0832.714399 - Ingresso gratuito PARABITA - MUSEO DELLA CIVILTÀ DEL LAVORO TRADIZIONALE Via Scorrana - c/o Archivio Storico Parabitano. Tel. e fax 0833.599394.
Casarano - Museo della Civiltà Contadina
Apertura su prenotazione - Ingresso gratuito POGGIARDO - MUSEO AFFRESCHI CRIPTA DI S. MARI DEGLI ANGELI Piazza Episcopio - Tel. 0836.904350. Il Museo conserva gli affreschi bizantini restaurati provenienti dalla Cripta di Santa Maria degli Angeli. Chiuso il lunedì. PORTO CESAREO - MUSEO DI BIOLOGIA MARINA Via Vespucci, 13 - c/o Stazione di Biologia Marina - Tel. 0833.569502. Fondato nel 1966, il Museo espone reperti di fauna marina, sia mediterranea, sia tropicale, una collezione di pesci abissali dello Ionio, reperti teratologici e modelli in resina dei pesci autoctoni. Ingresso gratuito PRESICCE - MUSEO APERTO DELLA CIVILTÀ CONTADINA Piazza del Popolo - c/o Palazzo Ducale. Cell. 339.7474418. Gli oggetti conservati sono collocati in stanze tematiche dette “Stanza dell’acqua”, “Stanza del fuoco” e “Stanza della terra”. Apertura: su prenotazione - Ingresso gratuito SUPERSANO - MUSEO DELLA CIVILTÀ CONTADINA S.S. 476, km 35 c/o Casale Sombrino. Tel. 0833.631273. Una raccolta di foto storiche, attrezzi e oggetti legati alle attività artigianali e contadine consentono al visitatore di riscoprire gli antichi mestieri salentini. Apertura: su prenotazione - Ingresso gratuito TUGLIE - MUSEO DELLA CIVILTÀ CONTADINA SALENTINA Via Venturi - c/o Palazzo Ducale - Tel. 0833.596038. In 16 sale espositive, il museo accoglie testimonianze della civiltà contadina dal XII secolo alla II Guerra Mondiale e attrezzi legati agli antichi mestieri (biblioteca, archivio, bar, ristorante, sala convegni, servizi per disabili). Apertura: su prenotazione. Visita al bioparco e agli insediamenti rupestri. Ingresso gratuito PARABITA - MUSEO DEL VINO Via Scorrana - c/o Archivio Storico Parabitano. Cell. 338.6993620. Ricostruiti i cicli di produzione del vino attraverso l’esposizione di macchinari, di oggetti e di strumenti legati ai processi di vinificazione. Apertura su prenotazione - Ingresso gratuito SAN CESARIO DI LECCE - MUSEO CIVICO Piazza Garibaldi, 16 - c/o Palazzo Ducale. Tel. 0832.205366. Chiuso sabato e domenica - Ingresso gratuito SAN CESARIO DI LECCE - MUSEO “EZECHIELE LEANDRO” Via A. Cerundolo, 26 bis - Tel. 0832.200120. Il Museo è allestito nella casa del pittore Ezechiele Leandro (1905-1981). Alla galleria, con numerose opere di pittura e scultura, si aggiunge anche il giardino con la monumentale scultura dal titolo “Santuario della pazienza”. Orario di apertura su prenotazione - Attività didattiche per scolaresche - Ingresso gratuito SANTA MARIA AL BAGNO - MUSEO DELLA MEMORIA E DELL’ACCOGLIENZA Lungomare La Marmora - Tel. 0833.838308-09. Il museo testimonia la memoria della persecuzione raziale nei confronti della popolazione ebraica durante la seconda guerra mondiale. Ospita i graffiti realizzati da alcuni degli ebrei rifugiatisi in questo luogo. TUGLIE - MUSEO DELLA RADIO Via Vittorio Veneto - Tel. 0833.597747. I pezzi esposti consentono di ripercorrere l’interessante storia della radiofonia. UGENTO - NUOVO MUSEO ARCHEOLOGICO Largo S. Antonio - c/o ex Convento dei Francescani. Tel. 0833 554843/555819. Il museo conserva reperti archeologici risalenti al VII secolo A.C. e al I secolo D.C. Notevole la collezione di reperti messapici e quella di ceramiche medievali. VASTE - MUSEO DELLA CIVILTÀ MESSAPICA Piazza Dante c/o Palazzo Baronale - Tel. 0836 904350. L’allestimento di reperti testimonia la storia di vaste, dalla prima età del ferro all’epoca medievale. Chiuso il lunedì. VASTE - PINACOTECA CIVICA Piazza Dante - Palazzo Baronale. Tel. 0836.909829. Un Museo raccoglie pitture e sculture di artisti contemporanei, pugliesi e italiani. Ingresso gratuito.
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a spasso nel salento / travelling around salento
Torri, Masserie e Truddhi Centinaia di torri, costiere ed interne, e di masserie fortificate rimangono a testimoniare la costante lotta che nel Salento la nostra gente ingaggiò contro le scorrerie di invasori che la minacciarono per secoli. La quasi totalità delle torri costiere salentine furono erette nel 1500 dagli Spagnoli. L’incubo delle invasioni e dei saccheggi turchi, che culminarono nella strage degli ottocento martiri d’Otranto(agosto1480), indusse a costruire una fitta rete di luoghi di osservazione tra loro collegati, dai quali trasmettere sia all’ interno che sulla fascia costiera, gli allarmi lanciati dalla costa. Ogni torre doveva contenere generalmente il minor numero possibile di armati, dato che non aveva compiti difensivi, e questo spiega perché la maggior parte di esse, sia molto piccola. Solo alcune, sulla costa ionica a nord di Gallipoli, erano di dimensioni maggiori, in quanto sede di comando di altre torri o di riserve di mezzi e uomini. Ed erano proprio questi uomini che, alla vista di una minaccia, avevano il compito di partire verso l’interno per avvisare centri lontani che non era possibile raggiungere con segnali di allarme visivi. A causa del loro numero davvero elevato, non esiste un itinerario che indichi le torri più importanti, ma anche l’osservatore più distratto non può fare a meno di notare la loro presenza sulla costa. In ogni caso, tra le più interessanti si possono segnalare la Torre Sabea, presso Gallipoli, la Torre di Santa Caterina, Torre Lapillo, Torre dell’ Alto, Torre Chianca, Torre dell’Orso e la suggestiva Torre del Fiume, meglio nota come Quattro Colonne, nel territorio di Nardò. Una funzione difensiva avevano anche le centinaia di masserie fortificate: costruzioni quasi fiabesche, che compaiono inaspettate agli occhi del viaggiatore che attraversa la campagna salentina. Il loro concentrato di ricchezza, le rendeva inevitabilmente esposte: prede ambite, sia all’attacco dei briganti sia alle scorrerie saracene e piratesche. Le masserie fortificate rappresentano veri e propri monumenti dell’architettura rurale ed espressione della nostra civiltà contadina. Le masserie erano infatti, organismi vivi ed in perfetto equilibrio con il resto del territorio. In molte di esse, che inevitabilmente erano di proprietà di signori locali o del clero, c’era una chiesa, spesso vicina al recinto, talvolta accessibile anche dall’esterno, intesa come un servizio offerto al territorio, nei confronti del quale la masseria si chiudeva solo sotto la minaccia del pericolo. Anche per le masserie, dato il loro enorme numero, non appare possibile indicare un itinerario; è sufficiente ricordare che esse sono sparse uniformemente sul territorio salentino. Tra le più interessanti: Masseria Li Quarti a Galatina, Masseria Nova a Melendugno, Masseria Ogliastro a Nardò, Paladini a Lecce, Trappeto tra Veglie e Porto Cesareo e la Masseria Pali a Ugento. Si deve considerare inoltre che alcune di esse sono abbandonate e semidistrutte, altre difficilmente accessibili perché gelosamente custodite dai loro proprietari.
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Altre costruzioni particolarissime ma senza funzioni difensive, sono disseminate in tutto il nostro territorio. Immerse nei colori contrastanti del verde e del marrone, circondati dalla vegetazione che parla del sudore della nostra gente, non passano certamente inosservate. Hanno nomi diversi a seconda delle zone in cui si trovano: i Truddhi, li Furnieddhi, li Trulli, le Spase, le Littere. La loro presenza è dovuta al bisogno di lavorare e manipolare i prodotti della terra sul posto e alla struttura geologica ricca di banchi di pietra. Mentre i contadini curavano gli ulivi aspettando i frutti, seminavano alternativamente grano, orzo e leguminose. Di fondamentale importanza era anche il fico: sia d’estate grazie al suo frutto fresco che d’inverno grazie al frutto essiccato e conservato con particolari tecniche nelle Capase (recipienti di creta). Anche per questo nei campi sorgevano i Furnieddhi e i Ttrulli (piccole case che ospitavano la famiglia del contadino), le Spase e le Littere (che erano piattaforme costruite per essiccare i fichi e per lavorare i vari prodotti). All’interno del nostro paesaggio, caratteristici sono i Truddhi: costruzioni di pietra unicellulari, realizzate dai contadini con le pietre raccolte sul terreno. Queste singolari abitazioni, usate da loro come ripari temporanei o giornalieri, sono disseminate su tutto il territorio salentino. In passato i contadini vi si trasferivano con le loro famiglie portando solo l’essenziale. Una tecnica edilizia che, nonostante il mutarsi di stili di vita, è rimasta sempre uguale nel tempo: ancora oggi si può trovare chi è in grado di realizzare queste costruzioni. Chi vive in questi luoghi ammira queste costruzioni, anche perchè in molti casi si sta procedendo al consolidamento e all’adattamento delle stesse, per farle diventare delle moderne abitazioni. Così facendo, come per i nostri avi, la pietra, da ostacolo al lavoro, diviene, a mezzo dell’opera dell’uomo, segnale, riparo, recinzione, e non di rado, cosciente mezzo espressivo attraverso il linguaggio dell’architettura.
Towers, Manor Houses and Trulli Hundreds of coastal and inner towers, and fortified manor houses testify the constant fight Salentine people had engaged against raids menacing them for centuries. Almost all Salentine coastal towers were built in 1500 by the Spanish. The nightmare of invasions and sacks by the Turks, culminated in the slaughter of eight hundred martyrs in Otranto (August 1480), forced the building of a dense network of watching places from which it was possible to transmit alarm signals. Generally each tower had to contain as few soldiers as possible because it did not play a defensive role and this is the reason why most of them are very small. Just few of them on the Ionic coast to the North of Gallipoli were of bigger dimensions, as they were command centres for other towers or reserves of means and men. And just these men, at the view of a threat, had the task to go inwards to warn the far villages
that was not possible to reach with visual alarm signals. Because of their great number it does not exist an itinerary showing the most important towers, but also the most inattentive observer could not help to notice their presence on the coast. In any case, among the most interesting we may point out Torre Sabea, nearby Gallipoli, Torre di Santa Caterina, Torre Lapillo, Torre dell’Alto, Torre Chianca, Torre dell’Orso and the suggestive Torre del Fiume, better known as Quattro Colonne, in the territory of Nardò. In addition, hundreds of fortified manor houses, masserie, had a defensive role: almost fairy-tale constructions, that unexpectedly appear to the traveller’s sight crossing the Salentine countryside. Their riches made them inevitably exposed: coveted preys, both by robbers’ attacks and Saracens and pirates’ raids. The fortified manor houses represent real monuments of the rural architecture and the expression of our farming culture. In fact, they were organized structures in perfect balance with the territory around. Most of them were local lords or clerical properties. Inside the manor area there was a Church, often near the fence, sometimes accessible also from outside, meant as a service to the territory, to which the manor house was closed only under a danger threat. Also for manor houses, because of their great number, it is not possible to show just one itinerary; it is enough to remember that they are uniformly spread all over Salento. The most interesting among them are: Masseria Li Quarti at Galatina, Masseria Nova at Melendugno, Masseria Ogliastro at Nardò, Paladini in Lecce, Trappeto between Veglie and Porto Cesareo and Masseria Pali at Ugento. In addition, it is to be considered that some of them are abandoned and partly destroyed, others hardly accessible because jealously guarded by their owners. Other constructions singular but without a defensive role spread all around our territory, they plunge into the contrasting green and brown colours, surrounded by the greenery which tells about our people’s sweat and tears. Their name changes according to the area where they are situated: Truddhi, Furnieddhi, Trulli, Spase, Littere, Pajare. Their presence is due to the need of working and manipulating the land products on the spot and to the geologic structure rich in rocky banks. While farmers took care of olive trees waiting for fruits, they alternatively sowed wheat, barley and legumes. The fig tree too was of great importance: not only in summer, thanks to its fresh fruit, but also in winter thanks to the fruit dried and preserved with particular techniques into the typical Capase (clay containers). Also for this reason in the fields raised Furnieddhi and Trulli also called Pajare (small houses that gave hospitality to the farmer’s family), Spase and Littere (which were platforms built to dry figs and to work different products). Inside our landscape Truddhi or Pajare are typical: they are stone unicellular constructions, built by the farmers with the stones picked up from the ground. These singular houses used as temporary or daily shelters, are disseminated all over the Salentine area. In the past farmers moved there with their families taking only the essential things with them. It is a building technique that in spite of the change in life style, it is always the same: still today you can find someone able to make these buildings. People living in these places admire them, also because in many cases they are consolidating and adapting them to make them become modern houses. In this way, as it was for our ancestors, stones from an obstacle to work become an instrument for man’s work, a sign, a shelter, a fence and often a conscious expressive means through the architectural language.
TENUTA CONTE B&B
UGENTO S.P. Ugento-Casarano - 348 5981125
[email protected]
a spasso nel salento / travelling around salento
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I Castelli
Menhir, dolmen e specchie Menhirs, Dolmens and Specchie In Salento there is a great number of Neolithic monuments, always shrouded in a sort of mystery still not completely dispelled. At first, it was thought they were monuments erected by Celtic people for their rites, because of their abundant presence in Britain, too. Later, scholars traced them in the Neolithic Age. These very strange stones are named Dolmens and Menhirs. Dolmens are more ancient than Menhirs and they are made of two or three stones of big dimensions lying vertically surmounted by a horizontal slab, in a game of balance apparently unstable, but able to challenge millennial natural forces. Probably they were used as tombs or as altars for ritual sacrifices. One of the most popular and important dolmens in Salento is Li Scusi Dolmen in the countryside of Minervino. Menhirs (the name means a long stone) are huge monolithic stones vertically stuck in the ground without any supporting base, generally over 5 meters high. Maybe they were connected to sun-worship or phallic cults, in any way they were bound to the worship of Mother Earth and its fertility. According to some legends, they were connected to the cult of the Dead and represented a point of passage from the earth to heaven for the souls. Sometimes they were spots of magic circles which protected the countryside around and the harvests. Always considered as monuments connected to paganism, in the past they were the objective of a repressive battle by the Church. But since they were usually restored, they tried to lead them into the fold of Christianity engraving crosses at the top. You can find Menhirs in many villages in Salento, and in some cases they are surrounded by built-up areas. Salento is also the land of a great number of Specchie dating back to the Neolithic age, many of them preserved in good conditions. They are mounds of earth and stones, some of them of considerable dimensions. It is thought they could have been watching spots or sacred burial places. Among the most important Specchie we may point out Specchia della Silva at Taurisano, the biggest ever discovered, and those in Zollino, Presicce and Ruffano. ph. studio de salve
Nel Salento sono presenti numerosi monumenti neolitici, da sempre avvolti da un’aura di mistero che ancora non si è completamente dissolta. In un primo tempo, si ritenne che fossero monumenti eretti dalle popolazioni celtiche per i loro riti, data la forte presenza in Bretagna. Successivamente, furono collocate dagli studiosi, appunto, nell’età neolitica. Queste pietre singolarissime hanno il nome di Dolmen e Menhir. I Dolmen sono le costruzioni più antiche e sono costituiti da due o tre pietre di grandi dimensioni adagiate verticalmente e da un lastrone che le sormonta, in un gioco di equilibrio che appare precario, ma che ha sfidato la forza dei millenni. Probabilmente avevano la funzione di monumenti sepolcrali, oppure erano altari per i sacrifici rituali. Uno dei dolmen salentini più noti e importanti è il Dolmen li Scusi, che si trova nelle campagne di Minervino. I Menhir (nome che significa pietra lunga) sono degli enormi massi monolitici verticali, conficcati nel terreno senza base d’appoggio, e che arrivano all’altezza di più di 5 metri; probabilmente erano legati al culto del dio Sole oppure ai culti fallici, ad ogni modo legati al culto della madre terra e della sua fertilità. Secondo altre leggende, sono legati al culto dei morti, rappresentando un punto di passaggio delle anime dal profondo della terra al cielo, o ancora segni che creavano cerchi magici a protezione delle campagne circostanti e dei raccolti. Visti da sempre come monumenti legati al paganesimo, in passato furono obiettivo da parte della chiesa di una battaglia repressiva. Essi venivano sempre ripristinati, così si cercò di ricondurli nell’alveo del cristianesimo facendo incidere delle croci sulle loro sommità. I Menhir sono presenti in numerosi centri del salento, e in alcuni casi si sono ritrovati circondati dall’abitato. Il Salento è stata anche terra di numerose Specchie risalenti all’età neolitica, di cui diverse oggi sono conservate in buono stato. Si tratta di cumuli di terra e pietre, alcuni anche di notevoli dimensioni, che si pensa potessero essere luoghi di avvistamento oppure luoghi sacri o sepolcrali. Tra le specchie più importanti ricordiamo la Specchia della Silva di Taurisano: la più grande mai scoperta, e quelle di Zollino, Presicce e Ruffano.
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ACQUARICA DEL CAPO Castello medievale Bonsecolo (XV sec.). ACAYA Castello aragonese costruito nel 1535-’36 dal barone di Acaja. ANDRANO L’ imponente castello settecentesco di impianto quadrangolare fu la sontuosa dimora dei Caracciolo. ALESSANO Una residenza fortificata dei Gonzaga (XV-XVI sec.) ed un’altra dei Sangiovanni. ARADEO Residenza fortificata baronale del XVI sec., ampliata nel 1655. ARNESANO Palazzo marchesale costruito dai Maresciallo nel XVII sec. BORGAGNE (Melendugno) Castello feudale (fine ‘400) costruito dal feudatario Belisario Petraroli. BOTRUGNO Palazzo marchesale costruito dai Castriota Scanderbeg (XVIXVIII sec.). CAMPI SALENTINA Residenza castellana eretta dagli Enriquez nel 1627. CANNOLE Castello marchesale, costruito dai Granafei nel XVI sec. CAPRARICA (Rione di Tricase) Castello feudale eretto nel 1524 da Antonio Renna da Tricase. CARPIGNANO Oltre le tracce di una cinta muraria vi è un palazzo ducale (‘300). CASARANO E’ la più grande residenza castellata del Salento. Sede feudale nel XIV sec. CASTRIGNANO DEL CAPO Ebbe un castello medioevale con varie torri. Nel 1456, a seguito di un terremoto fu distrutto. CASTRIGNANO DEI GRECI Solo resti sopravvivono del castello feudale cinquecentesco. CASTRO Castello Aragonese (XI-XIII sec.) messo a sacco dai Turchi nel 1480. Venne costruito su di un’antica rocca bizantina e normanna. COPERTINO Castello cinquecentesco di grande mole, eretto nel 1540 da Evangelista Menga. CAVALLINO Residenza fortificata dei Castromediano, costruita tra il ‘400 e il ‘500. CORIGLIANO D’OTRANTO Castello De’ Monti. Ristrutturato tra il 1514 ed il 1519. CORSANO Castello baronale (XVII sec.) più volte rimaneggiato. DEPRESSA (Frazione di Tricase) Il nucleo più antico del castello Winspeare (XIV sec.), in pietrame e bolo, fu distrutto dai Turchi nel 1481 e ricostruito. Nel 1885 fu restaurato. FELLINE Il castello è stato costruito da Guglielmo Bonsecolo nel XII sec. FULCIGNANO Sulla cima di una collinetta presso Galatone si erge il Casale del XIII-XIV sec. GALATONE Castello cinquecentesco dei Pignatelli-Belmonte, più volte rimaneggiato. GALLIPOLI Castello ricostruito nel sec.XVI, incorporando la precedente fondazione angioina che a sua volta era sorta su di una fortificazione bizantina. GIULIANO (Castrignano del Capo) Castello cinquecentesco munito di fossato, con torrioni sulla facciata ed ampio arco d’ingresso. LECCE Castello eretto su di un nucleo angioino per ordine di Carlo V (1539/48). LEQUILE Murazioni, superstiti di un castello costruito da Ugo D’Enghien. LIZZANELLO Castello baronale Paladini di origine quattrocentesca. LUCUGNANO (Frazione di Tricase) Nel XVI secolo i Castriota Scanderbeg costruirono un castello quadrangolare munito di un altissimo mastio parallelepipedo dal coronamento merlato. MAGLIE Palazzo feudale dei Capece, costruito nel XVIII sec. su fondazioni preesistenti. MARITTIMA (Frazione di Diso) Vi sorge un palazzo baronale completamente rifatto in tempi recenti, contiguo ad un torrione quadro secentesco. MARTANO Castello Aragonese del XVI sec. MARTIGNANO Residenza castellata baronale dei Palmieri risalente al XVII
secolo. MATINO La residenza fortificata dei Marchesi Del Tufo, è una vigorosa costruzione del 1500. MELENDUGNO Castello quadrangolare in tufo, XVI sec. MELPIGNANO Residenza fortificata in arenaria leccese del 1630. MONTERONI DI LECCE Palazzo ducale della metà del ‘700. MONTESARDO (Alessano) Ebbe un castello medioevale trasformato in palazzo residenziale, collegato a salde fortificazioni molto più antiche. MORCIANO DI LEUCA Castello dei Castromediano del XIV secolo. NARDO’ Castello eretto da Giovanni Antonio Acquaviva tra il XV ed il XVI sec. NEVIANO Castello risalente alla prima metà del XV sec. NOCIGLIA Resti di un castello e di una torre cinquecenteschi. OTRANTO Castello eretto da Ferdinando d’Aragona (1485-1498) a pianta quadrangolare con torrioni cilindrici. PALMARIGGI Il castello è un interessante costruzione cinquecentesca. PARABITA Castello del ‘500 dei D’Elia, recentemente restaurato. POGGIARDO Tra il XV ed il XVI secolo è stato costruito il castello baronale di Vaste, Duca Guarini. PRESICCE Residenza fortificata, detta Palazzo Ducale Paternò. L’attuale struttura racconta millenni di storia a partire dal primo nucleo medievale. PATU’ Del castello quattrocentesco, che tanto spesso funse da rifugio alla popolazione durante le incursioni piratesche, rimangono quattro torrioni angolari semidistrutti uniti da un cortile. RACALE Castello del XVI sec. ROCA VECCHIA (Melendugno) Soltanto ruderi rimangono della Rocca fatta erigere da Gualtieri VI di Brienne, conte di Lecce, all’inizio del trecento. RUFFANO Castello baronale a pianta rettangolare costruito nel 1626. dal locale feudatario Principe Rinaldo Brancaccio. SALVE Castello fortificato la cui costruzione termina nel 1415. SANARICA Residenza fortificata eretta verso la fine del 1500. SAN CESARIO Palazzo ducale del XVII sec. adorno di numerose statue mitologiche. SAN DONATO Residenza baronale settecentesca. SANTA MARIA AL BAGNO (Nardò) Le cosidette Quattro Colonne costituiscono quanto rimane dei torrioni angolari di una piazzaforte quadrangolare ultimata nel 1605. SCORRANO Palazzo ducale settecentesco dei Guarini. SPECCHIA Castello in tufo, costruito nel 1400. STERNATIA Il complesso è realizzato in pietra leccese. Fu edificato negli anni ‘40 del ‘700. SUPERSANO Castello sorto per ordine di due grandi generali di Carlo V dopo la battaglia avvenuta alle falde della collina presso l’attuale cimitero il 13 luglio 1528. SURBO Vi sorge un edificio religioso fortificato del XII secolo. TAURISANO Tra il 1733 ed il 1770 i feudatari Lopez Y Royo costruirono il castello. Ora è residenza municipale. TAVIANO Palazzo Marchesale-Castelforte: l’edificio risale probabilmente al ‘600. TRICASE Palazzo principesco Gallone. Ora sede del municipio. Presenta tre elementi principali: la Torre e il Torrione, la cui edificazione risale al ‘300 ed il corpo realizzato nel 1661. TUGLIE Castello eretto dai Venturi, locali feudatari nel XVII sec. TUTINO (Rione di Tricase) Palazzo Baronale dei Trani (fine ‘500). UGENTO Castello situato in posizione preminente sul lato Nord del perimetro delle mura di epoca messapica. VERNOLE Palazzo baronale del XVIII secolo appartenente alla famiglia Bernardini.
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a spasso nel salento / travelling around salento
Ugento - Cattedrale
Cathedrals and Sanctuaries
Cattedrali e Santuari Un ideale itinerario nella dimensione religiosa del Salento parte sicuramente dalla città di Lecce, capitale del Barocco nel Sud Italia. Vi lascerà stupefatti il magnifico complesso di Piazza Duomo, all’interno della quale spicca la Cattedrale della Madonna Assunta, ricostruita nel 1659 e il campanile del XVII secolo che domina dall’alto dei suoi 70 metri l’intero perimetro della Piazza. Tappa obbligata è anche la Chiesa di Santa Croce (1548), spettacolare esempio di stile barocco con le sue fioriture decorative e il suo splendido rosone centrale. Dirigendosi verso la costa Ionica ci si ferma a Copertino per visitare la Collegiata di Santa Maria della Neve, la cui costruzione originaria, risale al periodo normanno (10881235). La struttura ha poi subìto una serie di rimaneggiamenti e rifacimenti. La città di Copertino può annoverare tra i suoi edifici sacri anche il Santuario della Grottella (1577), eretto nel luogo in cui, nel XVI secolo, fu rinvenuta l’icona di una Madonna Bizantina, oggi esposta sull’altare centrale. Spostandoci più a Sud, nella città di Galatone, si può ammirare il Santuario del SS. Crocifisso della pietà, in stile barocco, risalente alla fine del ‘600. Affacciata sullo Ionio, la città di Gallipoli, è una delle più affascinanti mete del Salento. Numerosi sono gli edifici religiosi da visitare; tra questi si segnala la Cattedrale di S. Agata, in stile barocco, finemente decorata, custodisce al suo interno opere pittoriche di alcuni dei più significativi artisti salentini, quali il Coppola e il Malinconico. Meritano una sosta anche la Chiesa del Canneto, riedificata nel 1696, la chiesa di S. Francesco (XIII), la Chiesa della Purità (1664) e la Chiesa di Santa Teresa con il suo Convento (1687-1690). Nell’entroterra, nella cittadina di Alezio, è presente la Chiesa medievale di Santa Maria della Alizza. A Parabita, la Basilica di Santa Maria della Coltura (1913), è uno splendido esempio di differenti stili architettonici: romanico, bizantino, gotico, romanicopugliese ed è il centro di una tradizione antica e suggestiva: l’incendio del campanile della Basilica in occasione della festa della Madonna della Coltura. Un’altra cittadina del Salento, Casarano, può vantare diverse e significative strutture religiose: la Chiesa di Maria SS. Annunziata (XVII), edificata sui resti di un edificio più antico ed arricchita da splendide opere pittoriche; la Chiesa di Santa Maria della Croce o Casaranello, una delle più antiche del Salento (V-VI sec.) con i suoi mosaici e affreschi. Il centro salentino di Ugento è un’altra piccola perla per ciò che riguarda l’architettura religiosa. Vi si trova la Cattedrale di Maria SS. Assunta in cielo, ricostruita nel ‘700, sulle fondamenta di un più antico edificio distrutto durante le incursioni dei Saraceni nel Cinquecento. Estremamente suggestiva è la Chiesa di Santa Maria del Casale, d’epoca bizantina con i suoi affreschi duecenteschi. A Ruffano, precisamente nella frazione di Torre Paduli, persiste un’importante tradizione religiosa, in onore di San Rocco che ha luogo nella notte fra il 15 e il 16 agosto, il cui centro è il Santuario di San Rocco. Ancora più a sud, a Taurisano, merita una visita
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il Santuario di Maria SS. Della Strada (XIII-1320) che, con il suo rosone, i bassorilievi della facciata e la meridiana bizantina (XIV), rappresenta un antichissimo e raro esempio di architettura romanico-pugliese. L’estremità meridionale della penisola ci trova a Santa Maria di Leuca, dove è possibile visitare il Santuario significativamente chiamato di S. Maria di Finibus Terrae. Esso fu costruito nel 1507, nel luogo in cui sorgeva un antico tempio pagano dedicato alla dea Minerva. Rispondendo al richiamo dell’Adriatico ci dirigiamo verso la costa orientale e incontriamo la città di Tricase, qui si trova la maestosa Chiesa Matrice della Natività e dalla Beata Maria Vergine, ricostruita nel 1763. Particolarmente interessante è anche la Chiesa barocca di San Domenico (1688) e il convento adiacente. Il nostro viaggio all’interno della dimensione religiosa della penisola salentina si conclude in uno dei luoghi storicamente più ricchi ed affascinanti di questa terra: Otranto. In questa cittadina, che guarda il Mar Adriatico, gli edifici religiosi ci restituiscono in maniera profondamente limpida un tassello importantissimo della storia religiosa del Salento: la Cattedrale dell’Annunziata (1080-1088) costruita grazie alla generosità del Re e a quella dei cittadini che si impegnarono in prima persona nella realizzazione materiale dell’edificio. Vi si possono distinguere diversi stili architettonici, dal paleocristiano al bizantino. Ciò che attira immediatamente lo sguardo è il rosone a 16 raggi presente sulla facciata. L’interno della Cattedrale ha una storia, se possibile, ancor più suggestiva. È presente infatti un mosaico pavimentale, realizzato dal monaco Pantaleone, che raffigura un albero, l’”albero della vita”, sui cui rami è ripercorsa la storia dell’umanità attraverso episodi tratti dai testi biblici, passando attraverso personaggi della storia antica come Alessandro Magno o personaggi leggendari come Re Artù; non mancano le immagini di animali tratte dai bestiari medievali e i simboli astrologici. Al di sotto dell’abside, del presbiterio e di una parte dell’aula è presente la Cripta, ultima testimonianza di uno degli episodi più sanguinosi della storia del Salento. Il martirio di 800 otrantini, decapitati dai Turchi poiché si erano rifiutati di rinnegare la propria fede. Nelle sette teche della navata destra sono conservati i teschi e i resti dei martiri. Nella Cattedrale è inoltre presente la roccia sulla quale avvennero le decapitazioni. Legata a questo tragico episodio è anche il Santuario di Santa Maria dei Martiri, edificato nel 1614, nel luogo esatto del martirio. Da una costa all’altra della penisola si incontrano tracce della vita religiosa e dell’inequivocabile e salda fede dei suoi abitanti.
An ideal itinerary in the religious dimension of Salento should start from Lecce, the capital of Baroque in Southern Italy. The magnificent Duomo Square will astonish you. There Our Lady’s Assumption Cathedral, rebuilt in 1659, stands out beside the bell tower dating back to the 17th century that, from its 70 meters height overlooks all the perimeter of the Square. Also Saint Cross Church (1548) is a fixed stop. It is a spectacular example of baroque style thanks to its decorative flourishing sculptures and its wonderful rose window. Going down the Ionic coast, you can stop at Copertino to visit Saint Mary of the Snow Collegiate, whose original building dates back to the Norman period (1088-1235). Later, the structure underwent a lot of changes and rearrangements. Among many sacred buildings, at Copertino you can admire the Grottella Sanctuary (1577), built in the place where an icon with the image of a Byzantine Madonna had been found in the 16th century. Today it is displayed on the main altar. Going South, at Galatone, you can see the Sanctuary dedicated to the Holy Crucifix of Piety, in baroque style, dating back to the end of the 17th century. Facing the Ionian Sea, Gallipoli is one of the most charming destinations in Salento. There is a great number of religious buildings to visit. Among them we may point out Saint Agatha Cathedral, in baroque style. Finely decorated, inside it preserves painting works by some of the most expressive Salentine painters, like Coppola and Malinconico. Also the Church of Reedy, rebuilt in 1696, Saint Francis Church (XIII century), Purity Church (1664) and Saint Theresa Church with its Monastery are worthy of a stop (1687-1690). Inland, in the small town of Alezio, there is the Medieval Church of Santa Maria della Alizza. At Parabita Santa Maria della Coltura Basilica (1913) is a magnificent blend of different architectural styles: Romanesque, Byzantine, Gothic, Apulian-Romanesque. It is the place of an impressive ancient tradition: the fire of the Bell Tower on the occasion of Madonna della Coltura festival. Another town, Casarano, can boast a lot of meaningful religious buildings: the Virgin Mary Church (XVII cent.), built on the remains of an older building and rich in wonderful paintings; Saint Mary of the Cross Church or Casaranello, one of the most ancient churches in Salento (V-VI cent.) with its beautiful mosaics and frescoes. Ugento is another small pearl for its religious architecture. Here there is the Cathedral dedicated to the Virgin Mary received into Heaven, rebuilt in the 18th century on the foundations of an older building destroyed during the raids of the Saracens in the 16th century. The Byzantine Church of Santa Maria del Casale is extremely charming with its thirteen-century frescoes. At Ruffano, exactly in the suburb of Torre Taurisano Santuario Madonna della Strada
Paduli, an important religious tradition is preserved in honour of Saint Rocco. It takes place every year in the night between the 15th and the 16th August in front of the well-known Saint Rocco Sanctuary. Going further, at Taurisano Saint Mary of the Street Sanctuary (1320) is worthy of a visit. It represents a very rare example of Apulian-Romanesque architecture thanks to its beautiful rose window, the fine bas-relieves on the façade and the byzantine sun-dial (XIV cent.). At the southern tip of the Salentine Peninsula there is Santa Maria di Leuca, where it is possible to visit the Sanctuary meaningfully called Saint Mary of Land’s End. It was built in 1507 where an ancient pagan shrine dedicated to goddess Minerva stood up. Answering the call of the Adriatic Sea you can direct your steps towards the eastern coast and meet the town of Tricase. Here there is the imposing Mother-church of the Virgin Mary Nativity, rebuilt in 1763. Also the baroque Saint Domenic Church (1688) and the convent beside it are particularly interesting. Our travel in the religious dimension of Salentine peninsula ends in one of the historically richest and most charming spots in this region: Otranto. In the town, watching the Adriatic Sea, the sacred buildings seem give back a very important plug of the religious history of Salento in a deep and clear way: the Virgin Mary Cathedral (1080-1088) built thanks to the King and the citizens’ generosity who engaged themselves in the actual construction of the building. Here you can distinguish different architectural styles, from the early Christian to the byzantine one. Your attention is immediately attracted by the sixteen-spoke rose window you can admire on the façade. Inside the Cathedral you will find a more evocative history. In fact, there is a floor mosaic designed by the monk Pantaleone. It represents a tree called ‘tree of life’ and its branches describe the history of humanity through episodes taken from the bible, passing through historical characters like Alexander the Great or legendary people like King Arthur. There are also many animal pictures taken from the Medieval bestiaries and astrological symbols. Under the apse, the presbytery and part of the nave there is a Crypt, the last testimony of one of the bloodiest episodes in the history of Salento. It is the martyrdom of 800 people of Otranto, beheaded by the Turks after refusing to deny their faith. In the right aisle, the skulls and bones of martyrs are preserved inside seven shrines. In addition, you can see the stone on which beheadings occurred. Saint Mary of Martyrs Sanctuary is connected to this tragic event, too. It was built in 1614 right on the martyrdom spot. As you can see, going from a coast of the peninsula to the other you can find traces of the religious life and of the unequivocally steady faith of its inhabitants.
Barocco leccese When you think about Lecce and Salento you can’t help thinking about that style so original that has become the symbol of our territory: Baroque. This style which includes any kind of art is set in that very particular period of Counter-Reformation which lasted for about three centuries. It spread widely thanks to the foundation of new religious orders that were trying to state their authority through the construction of new sacred buildings or the widening of those already existing. Moreover the lords and big noble families, too, wanted to give a new touch to the town, until then characterized by Spanish architectures influenced by the near Kingdom of Naples. So they used the new artistic style in the building of sanctuaries, cathedrals, convents, little churches, noble palaces and other civil structures, being able to combine creativity and charm, respecting the symbols of faith. The most fascinating definition of this style is expressed by the Salentine poet Vittorio Bodini in the poem Lecce (After the Moon, 1956): «...a frantic play/of the soul afraid /of the time,/multiplies images,/ protects itself from a sky too clear... a golden air/mild and quiet /dwells in that kingdom/ of useless gears where /the seeds of boredom/bloom their sullen witty flowers /and such as a bet/a stone carnival/ simulates infinity in thousands of ways». The interpreters of this style, such as architects, but mainly sculptors, foremen, carpenters, stonecutters accomplished a peculiar decorative art: the surface of façades of churches and palaces were enriched with corbels, corner columns, gargoyles decorated with gryphons, caryatids and volutes. Among the best known names, Gabriele Riccardi was the first creator of
Il Barocco leccese Quando si pensa a Lecce e al Salento non si può non far riferimento a quello stile così particolare che è diventato simbolo del nostro territorio: il Barocco. Questo stile, che riguarda un po’ tutte le arti, si colloca in un periodo particolarissimo come quello della Controriforma e si protrae per quasi tre secoli. Trovò terreno fertile con la fondazione dei nuovi ordini religiosi che cercavano di affermare la propria autorità, attraverso la costruzione di nuovi edifici sacri o ampliando quelli già esistenti, e con i feudatari e le grandi famiglie nobiliari che volevano dare una nuova impronta alla città fino ad allora caratterizzata da architetture spagnoleggianti che risentivano dell’influenza del vicino Regno di Napoli. Ecco che santuari, cattedrali, conventi, piccole chiese, palazzi nobiliari ed altre architetture civili adottarono il nuovo stile artistico che riusciva a coniugare fantasia e suggestione, senza urtare i simboli della fede. La più affascinante definizione di questo stile ci è fornita dal poeta salentino Vittorio Bodini nel componimento Lecce (Dopo la Luna 1956): «...un frenetico gioco/dell’anima che ha paura/del tempo,/moltiplica figure,/ si difende da un cielo troppo chiaro... un’aria d’oro/mite e senza fretta/s’intrattiene in quel regno/di ingranaggi inservibili fra cui/il seme della noia/schiude i suoi fiori arignamente arguti/e come per scommessa/un carnevale di pietra/ simula in mille guise l’infinito». Gli interpreti di questo stile, architetti, ma soprattutto scultori, capimastri, carpentieri, scalpellini hanno realizzato un patrimonio decorativo bizzarro: chiese e palazzi hanno visto le loro facciate arricchirsi di mensole, colonne angolari, doccioni decorati con grifoni,
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Saint Cross Basilica, commissioned by Celestine Fathers, and he
cariatidi, volute. Tra i nomi più conosciuti quello di Gabriele Riccardi, primo artefice della Basilica di S. Croce, voluta dai padri Celestini, e che ha posto la sua firma anche su altri monumenti di Lecce come S. Maria degli Angeli, San Marco ed altri palazzi. Le sue opere si diversificavano da quello stile accademico voluto da Gesuiti e Teatini, che si rivolsero invece alle maestranze romane come Giovanni De Rosis o napoletane come Francesco Grimaldi di Oppido. Ma il più animoso e costante attore della fantasia barocca è stato sicuramente Giuseppe Zimbalo, detto lo Zingarello, che intervenne dopo il Riccardi assieme a Cesare Penna nel secondo ordine della facciata di S. Croce, e ultimò il Duomo e il campanile, rendendo suggestiva l’intera piazza che ne fa da sfondo. Segni della sua arte, si possono ritrovare anche in altri monumenti sparsi un po’ in tutta la provincia Salentina: a Galatone nella Chiesa del SS. Crocefisso, a Gallipoli nella Cattedrale intitolata a S. Agata, a Martignano nel completamento del campanile della Chiesa di San Pantaleo e in altri centri non meno importanti. Quando si parla di Barocco, si pensa spesso solo alle costruzioni architettoniche, che sono sotto gli occhi di tutti camminando per strada. In realtà questo stile interessa anche le splendide tele che adornano l’interno di chiese e palazzi. Opere di pittori che hanno dato il loro personale contributo al nuovo stile come Giovanni Andrea Coppola, Niccolò Malinconico, Antonio Verrio e Oronzo Tiso a cui si deve gran parte della produzione pittorica del Seicento Salentino.
signed other important monuments in Lecce like Saint Mary of Angels and Saint Mark Churches as well as a lot of palaces. His works were very different from the academic style wanted by the Jesuites and Teatini, who instead engaged workers coming from Rome as Giovanni De Rosis, or from Naples as Francesco Grimaldi of Oppido. But Giuseppe Zimbalo, called Zingarello, was the most lively and constant actor of Baroque creativity. After Riccardi’s death, he carried on with Cesare Penna the construction of the second order of Saint Cross Church façade and finished the Duomo as well as the Bell Tower, making the whole square in the background really charming. You can find signs of his art also in other monuments spread all over the Salentine province: at Galatone in the Crucifix Church, at Gallipoli in the Cathedral dedicated to Saint Agatha, at Martignano in the final works of the Bell Tower of Saint Pantaleo Church and in other important towns. When you talk about Baroque, often you think only to architectural buildings everyone can see walking down the streets. Actually this style is also referred to the magnificent paintings placed inside churches and palaces. They are works by the painters who contributed to the new style, such as Giovanni Andrea Coppola, Niccolò Malinconico, Antonio Verrio and Oronzo Tiso, one of the most important painters of the Salentine production in the 17th century.
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a spasso nel salento / travelling around salento
L’artigianato Durante una passeggiata per le vie del centro di Lecce non è difficile incontrare qualche piccola bottega in cui i veri e propri maestri del mestiere lavorano con passione e abilità incredibili, i materiali più disparati: cartapesta, terracotta e pietra leccese. L’artigianato salentino si esprime in diverse forme, in cui materiali rudi come il ferro, o poveri come i giunchi intrecciati, sono sublimati dalla maestria dei nostri artigiani. Parlando di Lecce e delle sue antiche e nobili tradizioni non si può non parlare della nobile arte del ferro battuto, conosciuta a livello nazionale fin dai secoli XVI e XVII per tutti i decori dei portali dei palazzi e delle chiese del Salento. Ancora oggi gli strumenti di lavoro sono gli stessi: l’incudine, la forgia che rende il ferro morbido e malleabile, martelli che infliggono al ferro particolari scalfiture riuscendo a modellarlo nelle linee più varie. Nascono così attraverso l’assemblaggio di più pezzi, testate di letti, lampade, alari, ringhiere, poi dipinte in nero ferrigno, che pochi oggi eseguono ancora attraverso la chiodatura (sostituita dalla più semplice e sbrigativa saldatura). Negli ultimi anni, alcuni artigiani si sono distinti particolarmente riuscendo a produrre oggetti non solo funzionali, ma anche di valore artistico, creando veri e propri oggetti dal design. Grande tradizione è quella della cartapesta la cui nascita risale al ‘600, nei retrobottega di qualche barbiere leccese. Alcuni studiosi la interpretano come una risposta, ai più fortunati maestri scalpellini che lavoravano la pietra leccese. Di quella gente più modesta, che si ingegnava a modellare paglia e stracci rivestendoli di carta, realizzando così le famose statue e figure sacre che ritroviamo in tante chiese del Salento. Spesso vi è una relazione tra la produzione di un manufatto e l’ambiente stesso che ne fornisce la materia prima. Infatti, se la lavorazione della cartapesta può dirsi circoscritta all’ambito leccese, diverso è per l’artigianato figulo, la cui lavorazione è tipica di quei paesi situati nelle zone dove si estrae l’argilla. L’arte di lavorare questo straordinario elemento, che la natura stessa fornisce, si perde nella notte dei tempi. Basti pensare a tutti i reperti risalenti alla preistoria che popolano i musei salentini. La lavorazione della terracotta era diffusa un po’ in tutto il Salento: piatti, scodelle, pignate, vasi si producevano da Nardò a Gallipoli, da Cutrofiano a Ruffano, questi ultimi tuttora importanti centri di produzione. Famosa era S. Pietro in Lama per la produzione de l’Imbreci (tegole). La lavorazione della terracotta non si limita alla produzione di oggetti per la casa, ma anche di giochini ironici come fischietti, campanelle o gli stessi pupi che continuano ad animare i nostri presepi. Gran parte della produzione viene oggi realizzata in serie, mentre è difficile trovare il vero artigiano che lavora a mano la creta come si faceva una volta. Infatti, come tutti i mestieri anche questo sta via via scomparendo. Lo stesso è avvenuto per la lavorazione del rame, col quale anticamente si realizzavano quatare, quatarotti (pentole e calderoni in rame che si usavano in cucina), bracieri e scarfalietti (antichi contenitori con un lungo manico nel quale si metteva la brace che permetteva di scaldare i letti d’inverno) che non potevano mancare in ogni casa. Oggi, sicuramente sostituiti dalle moderne pentole in acciaio e da più evoluti metodi di riscaldamento, li ri-
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troviamo riprodotti al solo scopo decorativo in qualche bottega del Capo di Leuca. E sempre nel Capo, e precisamente ad Acquarica, zone palustri e canneti forniscono la materia prima per la lavorazione del giunco o del vimini che, pochi vecchi artigiani, intrecciano ancora per produrre panieri, cesti e sporte (borse). D’estate, sulle spiagge e nelle marine dei dintorni, si possono trovare punti vendita improvvisati di questi speciali articoli, così come si trovano particolari lavori ad intreccio, eseguiti con le canne succhioni di ulivo, che richiedono particolare abilità, e si differenziano qualitativamente dalle moderne riproduzioni di oggetti simili in plastica. Il Sud Salento pullula di varie attività artigianali, anche storicamente non appartenenti a questa terra. Sono conosciutissime le cravatte, interamente cucite e rifinite a mano in piccole sartorie. Molto diffusa è la produzione di tessuti e ricami, nonché di merletti e pizzi di ottima fattura. Questa, più che un mestiere, è un’arte che spesso veniva tramandata da madre a figlia, poiché anticamente queste creazioni venivano concepite per il solo uso casalingo, in quanto destinate alla preparazione del corredo delle figlie da maritare. Questi antichi mestieri, hanno fatto la storia del Salento, ricordiamo anche gli ebanisti, gli orafi, i cesellatori, i tornitori, gli impaglia sedie ecc, tutte piccole realtà la cui sopravvivenza è legata ad una particolare cura e sensibilità ed un grande spirito di sacrificio, e che necessitano di interventi di tutela, promozione ed incentivazione per far apprezzare appieno il fascino di questo straordinario patrimonio.
Handicraft Walking through the central streets of Lecce you come across some small workshops where skilful craftsmen work all sorts of different materials with incredible passion and ability: papiermâché, pottery and Lecce stone. Salentine handicraft is expressed in different shapes, through which row materials like iron, or poor ones like woven reeds, are exalted in a masterly way by our craftsmen. Telling about Lecce and its ancient and noble traditions we cannot avoid speaking about the noble art of wrought iron, well known since the 16th and the 17th centuries thanks to the beautiful decorations of the portals of palaces and churches in Salento. Still today work tools are the same as in the past: the anvil, the forge that makes iron soft and malleable, hammers that produce particular scratches on the iron surface, modelling it in several different shapes. Thus, assembling more pieces they produce bed heads, lamps, andirons and banisters. They are generally painted in iron grey, that today few craftsmen still do through nailing (replaced by a simpler and hastier welding). Lately some excellent craftsmen have been able to create real design objects not only useful but also of great artistic value. The papier-mâché is a great tradition born in the 17th century in the back of some barbershops in Lecce. Some scholars consider
it as an alternative to the most fortunate stone-cutter masters who worked the Lecce stone. We are talking about less skilful people that did their best to model straw and rags covering them with paper, making in this way the famous statues and sacred images which you can find in many churches in Salento. There is often a relationship between the production of a handmade product and the environment that provides the raw material. In fact, if the papier-mâché processing can be considered delimited to the area of Lecce, for pottery it is different, as its processing is typical of those villages situated in the areas where the clay is extracted. The art of working this extraordinary natural material is lost in the mists of time. You can admire a lot of finds dating back to the prehistoric period in the Salentine museums. Pottery processing was widely spread in Salento: plates, bowls, cooking pots, vases were produced everywhere from Nardò to Gallipoli, from Cutrofiano to Ruffano, which are still important production centres. S. Pietro in Lama was popular for the production of imbreci (tiles). Pottery processing was not limited to household objects, but it also included funny toys such as whistles, bells or the little statues that still animate our cribs at Christmas time. Most of the production today is made in series, while it is difficult to find a true craftsman who works the clay by hand like they did once. In fact, as it is happening with many trades also this one is gradually disappearing. The same thing happened for the copper processing, with which in ancient times they made quatare, quatarotti (copper pans and cauldrons used for cooking), braziers and warming pans (ancient containers with a long handle to hold hot coals for warming beds in winter) which were the tools of everyday life. Today they are replaced by modern steel pans and more evolved heating methods, so you can find them reproduced only for decorative purposes in some workshops in Capo di Leuca area. And still there, exactly at Acquarica, wetlands and reeds supply the raw material for the rush or wicker processing that just few old craftsmen still weave to produce baskets and sporte (bags). In the summer on the beaches and marinas you can find seasonal street stalls selling these special items as well as particular basketworks made of olive tree shoots, which need special skills, and are different in quality from modern plastic reproductions of similar objects. The South of Salento is rich in several kind of crafts including some which historically do not belong to this area. For example, the ties entirely sewed and refined by hand in small tailor’s shops are well known. In addition, the production of fabrics and embroideries, as well as excellent workmanship lace is widespread. This skill, which often in ancient times was passed on from mother to daughter, is to be considered not just a trade but often real art. These creations were often made only for home use, being meant for daughters’ trousseau. These traditional crafts belong to the history of Salento. They include cabinet makers, goldsmiths, engravers, turners, chair menders, etc., all small activities whose survival is due to a particular care and sensibility as well as to a great spirit of self-sacrifice. They need to be protected and promoted to make the charm of this extraordinary heritage fully appreciated and enjoyable.
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IL MARE
luoghi e profumi
THE SEA places and fragrances
Sono tanti i chilometri di costa nel Salento e percorrerli tutti regala un’emozione dietro l’altra. Dallo Ionio all’Adriatico si alternano baie e distese di sabbia bianchissima con dune ricoperte di macchia mediterranea a calette e scogliere a strapiombo, scogli piatti a grotte e faraglioni. Davanti agli occhi sfilano uliveti secolari e boschi di pini d’Aleppo, borghi e torri di avvistamento. There are many kilometres of coast in Salento and covering them all gives a thrill after another. From the Ionian Sea to the Adriatic and bays alternate with stretches of sand dunes covered with maquis to coves and sheer cliffs, flat rocks to caves and sea stacks. Parading before their eyes olive groves and forests of Aleppo pines, villages and watchtowers.
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Calette e indirizzi segreti lungo la costa.
Bays and secret restaurants along the coast
IL FASCINO RETRÒ DEL CAPO DI LEUCA
THE RETRO CHARME OF LEUCA CAPE At Santa Maria di Leuca it seems there is an atmosphere of other ages. The white lighthouse dating back to 1864 is visible far away. Next to it there is Madonna de Finibus Terrae Sanctuary which was made Minor Papal Basilica in 1990. A great number of caves follow the coastline between the two promontories Punta Meliso and Punta Ristola. They are rich in Greek and Latin inscriptions as “Porcinara” Cave, and Neolithic founds like those of “Diavolo” Cave. Beautiful eclectic villas dating back to the end of the 19th century line up along the seafront. They are very good examples of the engineers’ creativity who attempted the most disparate exotic styles, from the Arabian to the Eastern, from the Pompeian to the Gothic one. On the rocks you can find cosy lidos equipped with beach umbrellas on comfortable wooden walkways and direct access to a very clear sea. It is the ideal place for those who prefer a rocky beach to a sandy one, for the snorkelling lovers or for people who want to taste raw seafood, like Lido Giulia with the bistro 24Re. During the day it is a lido equipped with over 50 beach umbrellas; at night you can have dinner full of atmosphere a few steps from the sea, tasting seafood, tuna tartare and blue and red shrimps from Gallipoli (380.1420471, 347.1153420, www.lidogiulia.it). At San Gregorio, in the resort area called Felloniche, you can admire breathtaking sunsets and a magic atmosphere when the horizon is tinged with red and the cast-iron small tables are lighted up under the white umbrellas of Bagni Marinelli. It is a refined lido on the low rocks equipped with sun beds, bathing huts and bar on wooden walkways. There you can taste good aperitifs with music in the background and sometimes live performances or presentation of new books and authors. By day everything has been thought out down to the smallest detail to offer relax: the children can play with the sand in the play-
di Mariella Piscopo
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Si respira un’aria d’altri tempi a Santa Maria di Leuca, con il bianco faro del 1864 che ne preannuncia l’arrivo da lontano e il Santuario della Madonna de Finibus Terrae, eletto a Basilica minore nel 1990. Tantissime grotte costeggiano tutto il litorale, tra i due promontori di Punta Meliso e Punta Ristola, ricche di iscrizioni greche e latine come la grotta “Porcinara” e di reperti neolitici come la grotta del “Diavolo”. Sul lungomare sfilano le ville eclettiche di fine ‘800, piccoli capolavori della creatività di ingegneri, che sperimentarono gli stili esotici più disparati, dall’arabo all’orientale, dal pompeiano al gotico. E sugli scogli si trovano lidi accoglienti, con ombrelloni su comode pedane e discese in un mare cristallino. Ideale per chi preferisce lo scoglio alla sabbia, per chi ama fare snorkeling, per chi vuole assaporare frutti di mare crudi, come a Lido Giulia con il bistrò 24Re: di giorno uno stabilimento con oltre 50 ombrelloni; di sera cene d’atmosfera a due passi dall’acqua a base di frutti di mare, tartare di tonno e gamberi viola di Gallipoli (380.1420471, 347.1153420, www.lidogiulia.it). A San Gregorio, in località Felloniche, il tramonto è mozzafiato e l’atmosfera magica, quando l’orizzonte si tinge di rosso e si accendono i tavolini in ghisa, illuminati sotto gli ombrelloni bianchi di Bagni Marinelli, uno stabilimento raffinato sugli scogli bassi con lettini, cabine e bar su pedane di legno. Si gusta l’aperitivo con musica di sottofondo e talvolta esibizioni dal vivo o si assiste alle presentazioni di libri e autori. Di giorno tutto è studiato nei dettagli per offrire una giornata di relax: i bambini giocano con la sabbia nell’area giochi; le mamme prendono il sole sulla pedana che si trova in acqua; mentre i papà si gustano un fresco light lunch in terrazza. La
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sera si cena a lume di candela: si guardano le stelle, gustando le delizie dello chef (366.5051358, www.marinellibagni.com). A pochi chilometri di distanza, Pescoluse è una delle spiagge più belle del Salento: sabbia finissima dorata con dune coperte di gigli selvatici, mare da sogno e lidi accoglienti, come Le Cinque Vele Beach Club & Restaurant: atmosfere accattivanti, eleganza, cura del dettaglio, design moderno e servizi esclusivi. Sembra un angolo di paradiso immerso nel verde, con prato all’inglese, gazebo con divanetti e tendaggi bianchi, area relax con vasche idromassaggio e musica lounge. Un mix perfetto di relax e divertimento, con i diversi momenti della giornata da vivere lentamente, senza stress. Seduti al bar gustate un ottimo yogurt con frutta e poi dalle 17 l’aperitivo, con bravi barman che propongono cocktail dissetanti e deejay che vi fanno ballare nella pista accanto. A pranzo vasta scelta a buffet nel ristorante dalle linee moderne: ortaggi di stagione, riso venere con gamberetti o il farro con zucchine e seppia. E per chi proprio non riesce a smettere di lavorare, c’è il wifi anche in spiaggia, le cassette di sicurezza sono dotate di presa elettrica per ricaricare il cellulare, ci sono riviste e giornali e il baby garden con servizio babysitter per far divertire i bambini (328.8094738, www.lecinquevele.com). A cena imperdibile una sosta a La Cozza, un suggestivo ristorante sul mare a un paio di chilometri da Le Cinque Vele in direzione Torre Vado: sembra di stare su una barca in mezzo al mare. Si cena a base di pesce nella sala tutta vetrate, che regala una vista incredibile o nell’area riservata in terrazza, osservando lo chef che prepara carpacci e frutti di mare nel bancone a vista. Per gli amanti del trekking Lido Pineta nella Marina di Ugento, tra Torre Mozza e Torre S. Giovanni, propone “Esplorando”, ecoturismo tra il mare, i bacini e la serra, seguendo le tracce del tempo. Si tratta di escursioni guidate in collaborazione con le guide ambientali professioniste Emanuela Rossi e Totò Inguscio di Avanguardie (349.3788738, www.avanguardie. net) alla scoperta del Parco Litorale di Ugento, che si estende per oltre 700 ettari e comprende zone umide, pineta, macchia mediterranea, dune costiere ricoperte di rosmarino aromatico e sabbia dorata. Lido Pineta è uno stabilimento balneare eco-friendly, con ombrelloni ben distanziati, servizi di qualità e rispetto dell’ambiente. Immerso in una pineta secolare, attrezzata con tavoli da pic nic e giochi per bambini, tavolo da ping pong e campo di beach volley. Un chiosco in legno ospita il bar-caffetteria-self service: a pranzo piatti tipici, come la parmigiana, la frisa e la puccia salentina (334.3130040, www.lidopineta.it). Se volete mangiare fritture e pesce fresco in riva al mare, il Lido Fontanelle (339.2950292) è il posto giusto, sempre a Torre San Giovanni: spiaggia ampia e bianchissima che si staglia su un mare cristallino. Accoglienza, cortesia e buon cibo sono garantiti. Si mangia bene e si ammira il mare anche dalla terrazza della storica trattoria Lu Pescatore dello stesso proprietario: cucina tipica salentina, pesce fresco e piatti che variano ogni giorno in base al pescato. Ottimi i cavatelli ai
ing ground; the mothers sunbath on the wooden walkway placed in the water, while the dads taste fresh light lunch on the terrace. In the evening you can have candlelight dinners gazing the starry sky and trying the best delicacies prepared by the chef (366.5051358, www.marinellibagni.com). A few kilometres away you find Pescoluse. It is one of the most beautiful beaches in Salento: the finest sand of its sunny beach, made of dunes covered by wild lilies, a dreaming sea and comfortable lidos such as Le Cinque Vele Beach Club & Restaurant. There you can find a charming atmosphere, elegance, attention to details, a modern design and exclusive services. It seems to be in a little corner of paradise plunged in the green with a wide lawn, gazebos with sofas and white curtains, an area for relax equipped with Jacuzzi and lounge music. You can experience a perfect mix made of relax and fun to be slowly tasted in the different hours of the day. Sitting at the bar you can taste the excellent yogurt with fruits and from 5 p.m. appetizing aperitifs. Good barmen propose their refreshing cocktails, while deejays make you dance on the near dance floor. A buffet lunch with a wide choice of dishes is ready in the modern restaurant: vegetables in season, Venus black rice with shrimps or farro with courgettes and cuttlefish. And for people who cannot stop working there is the wi-fi also in the beach area and the safety boxes are equipped with plugs for recharging mobile phones. There are magazines and newspapers, as well as a baby garden with babysitting service (328.8094738, www.lecinquevele.com). For dinner a stop at La Cozza restaurant is not to be missed. It is an evocative restaurant in front of the sea, just two kilometres far from Le Cinque Vele in the direction of Torre Vado. It seems to be on a boat in the midst of the sea. You can have a dinner of fish in the hall surrounded by glass windows which allow an amazing view or in the reserved area of the terrace in front of the chef who prepares carpaccio of fish and seafood behind the open-plan counter. For the trekking lovers there is Lido Pineta in the Ugento Marina. It is between Torre Mozza and Torre S. Giovanni and proposes “Esplorando”, that is ecotourism going along the sea, the basins and the Serra, and following the traces of the time. You can do guided trips with the professional nature guides Emanuela Rossi and Totò Inguscio of Avanguardie (349.3788738, www.avanguardie. net) to discover the Ugento Littoral Park. It is a 700 hectares area which includes wetlands, pinewoods, Mediterranean maquis, coast dunes covered by aromatic rosemary and golden sand. Lido Pineta is an eco-friendly resort, where you can find beach umbrellas set wide apart, high quality services and respect of the environment. It is plunged in an age-old pinewood equipped with picnic tables and children playing ground, a Ping Pong table and beach volley court. A wooden stand guests the bar, the café and the self service restaurant. For lunch you can try typical dishes such as parmigiana, frisa and puccia (334.3130040, www.lidopineta.it). If you want to taste frying and fresh fish on the seashore Lido Fontanelle (339.2950292) is the place. It is situated at Torre San Giovanni where you can find a wide white beach and a crystal-clear sea, as well as a friendly welcome, kind people and good food. Also at the ancient trattoria Lu Pescatore, the owner is the same, you can find excellent food and enjoy a beautiful
DIRETTAMENTE SUL MARE
TORRE SAN GIOVANNI Lit. Gallipoli - Leuca Tel. 0833 933600 www.rivadiugento.it
Torre San Giovanni - Spiaggia
STABILIMENTO BALNEARE • LIVE PUB
GALLIPOLI Località Pizzo Cell. 340 6662833 www.cotriero.it
frutti di mare e le fettuccine alla pescatora (Corso Annibale 1, Torre San Giovanni, 0833.937018).
STABILIMENTO BALNEARE • BEACH CLUB
GALLIPOLI Lungomare Galilei Cell. 328.1154455 www.samsarabeach.it
Roca Vecchia - Grotta Poesia
STABILIMENTO BALNEARE • RISTORANTE
PORTO CESAREO Via dei Bacini Località L’Approdo Te. 0833 560339
TRAMONTO MOZZAFIATO SULLA COSTA JONICA
view on the sea from its terrace. Try its typical Salentine cuisine, the fresh fish and dishes that are varied according to the catch of the day: cavatelli and fettuccine with seafood are delicious (Corso Annibale 1, Torre San Giovanni, 0833.937018).
Proseguendo verso nord, in direzione Gallipoli, scogli bassi che si tuffano in un’acqua verde smeraldo si alternano a dune morbide ricoperte di macchia mediterranea, che profumano di timo e rosmarino: in pochi chilometri ci si trova a passeggiare nel Parco Litorale di Punta Pizzo e Isola S. Andrea. La lunga baia di Gallipoli, da Lido Pizzo a Baia Verde, ha lidi e spiagge per tutti i gusti. Attraversando una fitta pineta si arriva a Punta della Suina: qui Ozpetek ha girato alcune scene del film “Mine Vaganti”. Perfetto quando soffia il vento di scirocco, il mare è una tavola e ci si rilassa guardando Gallipoli, proprio di fronte alla baia. Piccole insenature naturali con spaziosi palmizi si alternano a lingue di sabbia attrezzate con ombrelloni e lettini. Sulla terrazza panoramica si pranza a base di insalate, frise e carpacci o si sorseggia l’aperitivo a ritmo di musica, mentre il sole si tuffa nel mare (348.7427000, www.puntadellasuina.it). In pochi minuti si è nell’atmosfera magica di Gallipoli, dove merita una visita il borgo antico, senza un itinerario preciso per scoprire la cattedrale-pinacoteca di Sant’Agata, le tante chiese delle confraternite, i palazzi fortezza, le mura, i bastioni e poi piazzette e vicoli affacciati sul mare. Fate una sosta al Castello, riaperto come originale contenitore culturale, sede di mostre interessanti, come quella di Michelangelo Pistoletto fino al 27 settembre. Nella vicina Santa Caterina, il Beija-flor appare come un veliero pronto a salpare e regala momenti di relax con materassini su pedane di legno, sotto vele bianche e vista panoramica su Gallipoli. Si degustano i sapori semplici della cucina locale, i frutti di mare freschi, i maccheroni con le cozze, ma anche la frisa (via Cantù 30, 328.1772984). Incastonato tra il mare e la brullosa Serra Cicora, nel Parco Regionale Naturale di Porto Selvaggio, il Litos è uno stabilimento sugli scogli che si plasma nella natura: bello fare snorkeling o rilassarsi sotto l’ombrellone, bevendo un cocktail di fronte al mare e ascoltando musica. Se amate la natura, il mare e i racconti, prenotate un’escursione con Avanguardie, come il bicitour a Porto Selvaggio o alla scoperta dei giardini di antiche ville in località Cenate di Nardò, le passeggiate “tra pietre e masserie” o le visite guidate pomeridiane e notturne al chiaro di luna nel Parco di Porto Selvaggio. Pochi chilometri e si raggiungono le spiagge dorate di Porto Cesareo, area marina protetta, dove si possono seguire dei percorsi guidati (sentieri blu) alla scoperta di reperti archeologici, come le colonne romane a pochi metri dalla costa, delle formazioni di coralligeno, di praterie di posidonia, di molluschi, crostacei e tante grotte, che attirano la curiosità dei subacquei in uno scenario sommerso davvero sorprendente. Su un’ampia spiaggia di sabbia dorata le Dune Beach è un lido perfetto per le famiglie con bambini e un indirizzo interessante per le tante soluzioni gastronomiche, dal self service sulla terrazza di fronte al mare, al beach bar, fino al ristorante à la carte tutto vetrate sulla spiaggia (0833.560660, www.ledune-iltabu.it ). I giovani, invece, si danno appuntamento al Tabù Fashion Beach: l’aperitivo al tramonto è davvero suggestivo, con il sole che si tuffa in acqua e tinge di rosso il cielo all’orizzonte (0833.560339).
BREATHTAKING SUNSETS ALONG THE IONIAN COAST Going to the North in the direction of Gallipoli, low rocks and the emerald green sea water alternate with soft dunes covered by Mediterranean maquis with the lovely scent of thyme and rosemary. In a few kilometres you can go for a walk in the Littoral Park of Punta Pizzo and Isola S. Andrea. Along the bay of Gallipoli, from Lido Pizzo to Baia Verde, there are lidos and resorts to suit everybody’s fancy. Passing through a thick pinewood you arrive to Punta della Suina, where Ozpetek filmed some scenes of the film “Mine Vaganti” (Loose Cannons). It is the perfect place when the sirocco wind blows, the sea is calm and you can relax watching the skyline of Gallipoli, just opposite the bay. Tiny natural inlets with large palm trees alternate with strips of sandy land provided with beach umbrellas and beds. On the panoramic terrace you can have lunch with mixed salads, frise and carpaccio or sipping your aperitif listening to the background music while the sun disappears into the sea (348.7427000, www.puntadellasuina.it). In a few minutes, you are in the magic atmosphere of Gallipoli, whose old town worth a visit. You can go along the narrow streets without following a precise itinerary to discover Saint Agatha Cathedral-Museum, many confraternities’ churches, the fortified palaces, the walls, the bastions, and then little squares and alleys facing the sea. Stop a while at the Castle, which is used like an original cultural hub and a space for interesting exhibition like Michelangelo Pistoletto’s until 27th September. In the near Santa Caterina resort Beija-flor seems to be like a sailing ship ready to sail. Here you can enjoy relax moments on comfortable mattress placed on wooden walkways, under white sails and a panoramic view over Gallipoli. You can try the simple tastes of the local food, fresh seafood, macaroni with mussels but also the typical frisa (via Cantù 30, 328.1772984). Nestled between the sea and the bare Serra Cicora, in the Regional Natural Park of Porto Selvaggio, Litos is a resort on the rocks shaped in the surrounding nature. Enjoy snorkelling or relaxing under a beach umbrella, drinking a cocktail by the sea and listening to music. If you love nature, the sea and old stories, book one of Avanguardie’s tours, like the bike tour at Porto Selvaggio. You can go to discover beautiful gardens of ancient villas at Cenate di Nardò, do long walks “among stones and manor houses” or guided visits in the afternoon or in the moonlight in the Park of Porto Selvaggio. A few kilometres farther is the sunny beach of Porto Cesareo, that is a marine protected area where it is possible to follow guided tours (blue tracks) to visit archaeological findings, such as Roman columns a few metres off the coast, coral structures, Posidonia and shellfish meadows, and a great number of caves. They compose the really amazing underwater scenery which continuously arouses divers’ curiosity. On a wide sunny beach Le Dune Beach is a lido fit for families with children and an interesting destination for all the culinary solutions to your needs: a self service restaurant on the terrace in front of the sea, a beach
LIDO BALNEARE • TERRAZZA PANORAMICA
GALLIPOLI Litoranea Gallipoli-Leuca Cell. 348 7427000 www.puntadellasuina.it
Lido Punta della Suina
Gallipoli - Punta della Suina
DISCOTECA • RICEVIMENTI
CASTRO Via Sant’Antonio Cell. 392 0000392 www.blubaydiscoteca.it
BLUBAY
ALBA DA SOGNO SULLA COSTA ADRIATICA
UN NUOVO MODO DI GUSTARE IL PESCE
CASTRO Piazza Vittoria Cell. 388 6597156 Cell. 327 7562507
Porto Badisco
NOLEGGIO IMBARCAZIONI • ESCURSIONI CASTRO MARINA Porto di Enea e Piazza Dante 360.374137 - 338.5773234
[email protected] www.castromarina.com www.fortunatonoleggio.it
Da Santa Maria di Leuca fino a Otranto la costa è alta e frastagliata da baie, grotte, fiordi, anfratti, che si aprono su un mare d´incredibile bellezza, come l’insenatura del Ciolo, ideale per chi ama le immersioni. Si attraversano marine come Tricase Porto, Marittima, dove in località Porticelli, c’è un raffinato stabilimento balneare, Fiore di Zagara: una cinquantina di ombrelloni su piazzole nella macchia mediterranea, un lounge bar–ristorante sotto la pineta e una piattaforma comoda per scendere a mare e Castro, un bel borgo di pescatori, noto per la Grotta Zinzulusa. Si prosegue lungo la litoranea e si raggiunge Porto Miggiano, una falesia dorata con un mare color smeraldo e Santa Cesarea, rinomata stazione termale dal 1899: sugli scogli, tra bagnarole e blocchi di roccia erosi dall´acqua e isolati nel mare, appare il Bagno Marino Archi, bar-ristorante e lido storico (0836.944214, www.bagnomarinoarchi.it). Porto Badisco è un’insenatura naturale stretta e profonda immersa tra fichidindia e macchie di mirto, ha una spiaggetta ed è una tappa fissa per chi vuole assaggiare i ricci di mare. A Otranto si va alla scoperta del suggestivo Laghetto di Bauxite in un’ex cava dalle pareti rosse e si prosegue poi nella Baia delle Orte, che si raggiunge a piedi attraversando una pineta, con scogliera bassa e piccole grotte. Se volete fare un giro in barca a vela, chiamate Marco Chiurazzi e Silvia Casavola di Capitani Coraggiosi (329.2342488, www. capitanicoraggiosi.it), se invece volete oziare sulla spiaggia, andate a nord di Otranto: gli Alimini sono un litorale di sabbia sormontato da pini maestosi e macchia mediterranea, battuto dal vento e molto apprezzato dai surfisti. Tra i tanti lidi, merita una sosta Il Ficodindia (328.6846443, www.ficodindialido.it): etnico e assolutamente eco-compatibile con ombrelloni, bar con veranda e una terrazza in legno sul mare. Lunghe spiagge libere, dove praticare il kitesurf, si alternano a tratti di scogliera bassa su cui spiccano capanni spartani per un aperitivo a base di ricci e cozze. Sfilano davanti agli occhi le marine di Melendugno: Torre Sant´Andrea, circondata da alti faraglioni erosi dall´acqua e isolati nel mare; Torre dell´Orso, con gli scogli delle Due Sorelle; l´antico borgo di Roca Vecchia, il porticciolo di San Foca dominato dalla torre d´avvistamento, le spiagge libere di Torre Specchia Ruggeri e l’Oasi Naturale delle Cesine, gestita dal WWF (329.8315714, www.riservalecesine.it). Proprio al confine, camminando su una passerella di legno, tra morbide dune ricoperte di macchia mediterranea e gigli di mare, si arriva all’Ultima Spiaggia: pochi ombrelloni ben distanziati e una terrazza panoramica, dove si pranza a base di insalata greca, carpaccio di manzo e frisa con burratina (346.0157029, www.ultimaspiaggiadellecesine.it).
bar, a restaurant à la carte on the beach with all glass walls (0833.560660, www.ledune-iltabu.it). Young people, instead meet at Tabù Fashion Beach. Drinking an aperitif at sunset is really evocative when the sun sinks into the sea and tinges with red the sky on the horizon (0833.560339). THE DREAM DAWN ALONG THE ADRIATIC COAST Going from Santa Maria di Leuca to Otranto the shoreline is high and spotted with bays, caves, inlets, gorges opened on an extraordinary beautiful sea, like Ciolo creek which is ideal for diving lovers. You pass through Tricase Porto and Marittima marinas, where in the resort Porticelli you find the refined lido Fiore di Zagara equipped with some fifty beach umbrellas placed on pitches plunged in the Mediterranean maquis, a lounge bar and restaurant in a pinewood and a comfortable walkway to go down towards the sea. Then you find Castro, a tiny fishing village well known for the Zinzulusa Cave. Going along the coastline you reach Porto Miggiano, thai is a golden cliff on the emerald green sea. Santa Cesarea is renowned for its thermal hot springs since 1899. On the rocks, among pools of water and blocks eroded away by the waves, there is the ancient lido Bagno Marino Archi with bar and restaurant (0836.944214, www.bagnomarinoarchi. it). Porto Badisco with its small beach is a narrow deep creek nestled among prickly pear and myrtle bushes. It is a fixed stop if you want to try delicious sea-urchins. At Otranto go to discover the charming Lake of the Bauxite Cave with its red walls and go on to Baia delle Orte, walking through a pinewood along low cliffs spotted with small caves. If you like going for a sailing cruise, call Marco Chiurazzi and Silvia Casavola of Capitani Coraggiosi (329.2342488, www.capitanicoraggiosi. it). If instead you prefer relaxing on the beach, go to the North of Otranto: Alimini is a sandy resort surrounded by imposing pine trees and Mediterranean maquis, it is also a windswept area particularly appreciated by surfers. Among many lidos, Il Ficodindia is worth a visit (328.6846443, www.ficodindialido. it). It is an ethnic and really eco-friendly resort provided with beach umbrellas, a bar with veranda and a wooden terrace on the beach. Long free beaches fit for kite surfing alternate with low cliffs where Spartan huts are ideal places for seaurchins and mussels aperitifs. Then you find Melendugno Marinas: Torre Sant´Andrea, surrounded by high isolated stacks eroded away by the sea water; Torre dell´Orso, with the sacks called Le Due Sorelle (the Two Sisters); the ancient village of Roca Vecchia, the tiny port of San Foca overlooked by a watching tower, the free beaches of Torre Specchia Ruggeri and the Naturalistic Oasis Le Cesine, managed by WWF (329.8315714, www.riservalecesine.it). Just at its boundary, walking on a wooden walkway among soft dunes coverd by Mediterranean maquis and sea lilies, you arrive to Ultima Spiaggia: a few beach umbrellas and a panoramic terrace, where you can lunch tasting Greek salad, carpaccio of beef and frisa with burrata (346.0157029, www.ultimaspiaggiadellecesine.it).
LIDO BALNEARE • RISTORANTE • PIZZERIA
SANTA CESAREA TERME Via Fontanelle Tel. 0836 944214 Cell. 349 5184747
Otranto - Cava di bauxite
A PRANZO E CENA GUSTA IL SAPORE DEL MARE
CASTRO Via Superpanoramica-Castro info 0836 943512
Percorsi subacquei COLONNE GRECO-ROMANE
In località Torre Chianca, a soli 4 metri e mezzo di profondità e ad 80 metri di distanza dalla costa, giacciono, adagiate sul fondo sabbioso, 5 colonne monolitiche del II secolo d.C. Questo è un sito archeologico sommerso, che ricade nella Zona C dell’Area Marina Protetta: qui affondò un’imbarcazione proveniente dall’isola greca di Eubea, nell’Egeo, il cui carico era costituito da manufatti di vario genere, e da cinque enormi colonne di marmo cipollino. Le colonne, che misurano 9 metri di lunghezza e 70- 100 cm di diametro, provengono dalle cave di Karystos, all’estremità meridionale dell’isola di Eubea. GROTTA “IL CAMINO” Il punto di immersione è situato in Zona C dell’Area Marina Protetta. Qui il fondale degrada improvvisamente dai 7 ai 19 metri ed il perimetro della parete sommersa appare punteggiato da numerosi anfratti e piccole grotte estremamente suggestivi; tutto intorno lastre di roccia e panettoni di coralligeno si alternano sul fondale sabbioso. RELITTO DEL NEURALIA A poco più di un miglio dalla costa di Torre Inserraglio, a 32 metri di profondità i fondali offrono la possibilità di una suggestiva immersione sul relitto di una nave ricca di storia: il Neuralia. Costruita nel 1912 dai cantieri nautici Barclay Curle & Co., a Glasgow in Gran Bretagna la ave, che oggi è un relitto, è adagiata sul fondo ad una profondità massima di 33 metri, e ad un miglio circa di distanza dalla costa. GROTTA DELL’ORA – OTRANTO Questa meraviglia della natura si trova sulla costa idruntina, nei pressi della Torre del Serpente, la torre costiera d’avvistamento che veglia ancora oggi sul litorale della città. La volta di questa grotta ha subìto un crollo nella sua parte centrale dando vita ad una sorta di piramide di detriti. Attraverso l’apertura creatasi in seguito al cedimento penetra la luce del sole che crea bellissimi effetti di luce. L’accesso della grotta si trova a circa 18 metri di profondità e nell’ambiente interno, alle spalle della piramide di detriti si scopre l’esistenza di un’ulteriore caverna nella quale sono presenti sorgenti d’acqua dolce. RELITTO DELLO JUNKER JU 88 – SANTA CATERINA Nelle splendide acque che bagnano il litorale nei pressi di Santa Caterina a circa 35 metri di profondità dorme il suo sonno definitivo il relitto di un cacciabombardiere tedesco risalente alla Seconda Guerra Mondiale. Il corpo dell’aereo è quasi del tutto integro, solo la coda si è staccata nel momento dell’impatto ma si trova poco lontano. La scoperta di questo importante pezzo di storia, citato come se fosse una sorta di leggenda dagli anziani del paese, risale al 2009 ed è merito dei membri del Costa del Sud Diving Service.
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Underwater itineraries Graeco-roman columns At Torre Chianca, 80 metres off the shore at a depth of only 4 metres and a half 5 monolithic columns, dating back to II century AD, lie down on the sandy bottom of the sea. This is an underwater archaeological site, situated in the C Zone of the Marine Protected Area. Here a ship coming from the Greek Island of Eubea, in the Aegean Sea, sank loaded with different kinds of goods and five imposing columns of cipolin marble. 9 metres long and 70-100 centimetres in diameter, they come from the quarry of Karystos, at the southern tip of Eubea Island. “Il camino” Cave The diving point is in the C Zone of the Marine Protected Area. Here the sea bed suddenly goes down from 7 to 19 metres and the perimeter of the submerged wall appears dotted with a great number of gorges and small and very charming caves. Rock slabs and coral banks alternate all around on the sandy bottom. Neuralia wreckage At about a mile off Torre Inserraglio coast, at a depth of 32 metres, it is possible to dive over the wreckage of the ship Neuralia. It was built in 1912 by the navy yard Barclay Curle & Co., Glasgow, in Great Britain. Grotta dell’Ora – Otranto This wonder of Nature is on the shore of Otranto, near Torre del Serpente, the coastal tower which still today watches over the coastline of the town. Its vault is fallen down in the central part making a sort of rubble pyramid. Through the hole opened after the sinking the sunlight goes in producing beautiful light effects. The entrance of the cave is at a depth of about 18 metres and in the inner room, behind the rubble pyramid, you can perceive a further cave in which there are fresh-water springs. Junker Ju 88 Wreckage – Santa Caterina In the clear waters near Santa Caterina at a depth of about 35 metres the wreckage of a German fighter-bomber has been asleep since the World War II. The body of the plane is almost entire, only its tail broke off on impact but it is not far. The discovery of this important piece of history, that the old people of the village use to quote as if it were a sort of legend, dates back to 2009 thanks to Costa del Sud Diving Service members.
I Fondali marini
Sea beds
Nel Salento anche ciò che è celato ad un primo sguardo “superficiale” presenta ricchezze sorprendenti. I fondali del Salento riservano sorprese incredibili e sono estremamente diversificati per quanto riguarda ambienti, specie animali e vegetali. È possibile distinguere cinque tipi di ambienti marini sommersi, ognuno dei quali ha caratteristiche proprie ed un suo specifico fascino. Fondali Rocciosi sono rintracciabili lungo tutto il litorale, sia sul versante Jonico, nella zona di Porto Selvaggio, Torre Inserraglio, Santa Caterina; poi a Leuca e infine sul versante Adriatico, presso le marine di Novaglie, Tricase Porto, Marittima e risalendo la costa da Castro Marina fino ad Otranto e Porto Badisco. Questi ambienti, con il loro aspetto spigoloso, sono popolati da spugne, molluschi e piccoli pesci. Nelle zone più oscure, nelle quali i processi della fotosintesi non sono possibili si trovano altri tipi di alghe dai nomi pittoreschi: coda di pavone, ombrellino di mare ed inoltre ricci, stelle marine e varie specie di pesci. Un aspetto più “morbido” hanno i Fondali Mobili che caratterizzano ampie zone delle due coste del Salento, quella Jonica presso Torre Vado o Porto Cesareo e quella Adriatica ad Otranto e Torre Guaceto. Le presenze che popolano questo tipo di fondali sono estremamente variegate, proprio come nel caso della piazza di un paesello nel giorno di festa. Le spugne, i vermi tubicoli, i ricci e le stelle di mare dividono lo stesso ambiente con i gigli di mare, i molluschi bivalvi e numerose specie di pesci come triglie, sogliole, tracine ragno. Quello del Coralligeno è un ambiente del tutto particolare, spettacolare e colorato; segnala il buono stato di salute dei fondali nei quali si trova, restituendoci il vero senso di una natura incontaminata. È costituito da organismi vegetali, come alghe, che subiscono processi di calcificazione e si trasformano in complesse “architetture”. All’interno di esse vivono numerose specie animali e vegetali: gorgonie a ventaglio, spugne a canna e i polpi delle margherite di mare. L’intera penisola salentina ne è circondata. Nei fondali del Salento vi è anche la Prateria Posidonia, quella che può essere definita la “presenza ecologica” del nostro mare. È costituita da specie terrestri che si sono adattate agli ambienti marini ma continuano a manifestare abitudini terrestri come la produzione di fiori e frutti in particolari periodi dell’anno ed in particolari condizioni. Queste specie si sviluppano in vere e proprie praterie ma solo nei fondali mobili ed hanno la stessa funzione benefica di una foresta terrestre: liberano cioè ossigeno nelle acque. Inoltre essendo ancorate ai fondali contribuiscono ad arginare il fenomeno dell’erosione degli stessi. Si possono ammirare le Praterie in varie zone della Penisola Salentina: Gallipoli, Torre Mozza, Torre Vado sul versante Jonico e l’Oasi delle Cesine a pochi chilometri dalla città di Lecce. Una bellezza che accoglie è, infine, quella delle Grotte Marine, frutto della costante ed incessante fatica delle acque. Ne conosciamo moltissime, circa una cinquantina ed altrettante sono da catalogare. Alcune di esse si trovano al di sopra del livello del mare altre sono completamente sommerse e ci invitano ad una vera e propria immersione dalla quale riemergeremo con gli occhi pieni di colori meravigliosi e giochi di luce.
In Salento even what is hidden at a first ‘superficial’ sight can conceal a surprising richness. Sea beds display incredible surprises and are extremely varied as concerns the environment, animal and vegetal species. It is possible to distinguish five kinds of sea environments, each one with its own characteristics and its special charm. Rocky sea beds can be found along the whole coast, not only on the Ionic side, in the area of Porto Selvaggio, Torre Inserraglio, Santa Caterina, but also at Leuca and along the Adriatic side, near the shores of Novaglie, Tricase Porto, Marittima and going along the coastline from Castro Marina up to Otranto and Porto Badisco. These environments with their sharp features, are populated by sponges, mussels and small fish. In the darkest areas, where photosynthesis processes are not possible, other kinds of algae with very fanny names can be found: peacock’s tail, sea small umbrella and sea-urchins, starfish and other different species of fish. The flouting moving sea beds, which characterize large areas of the Ionic coast near Torre Vado or Porto Cesareo, and those on the Adriatic Sea near Otranto and Torre Guaceto, have got a ‘softer’ feature. Animals living in this kind of sea beds are extremely varied, just as if you were in the square of a tiny village on a feast day. Sponges, tubeworms, sea-urchins and starfish share the same surrounding with sea lilies, bivalve mussels and a lot of fish species such as mullets, soles, spotted weevers. The coral environment is quite particular, spectacular and colourful. Where it lives, it shows the good wealth conditions of the sea beds and gives us the true impression of unpolluted nature. It is made of vegetal organisms, like algae, which undertake calcification processes becoming very articulate ‘architectures’. A great number of animal and vegetal species lives inside them: sea fans, pink cylinder sponges and the octopuses of yellow cluster anemones. The whole Salentine Peninsula is surrounded by them. On the sea bottom of Salento also Posidonia meadows can be found. They could be defined an ‘ecological presence’ in the Mediterranean Sea. They consist of terrestrial species that adapted themselves to sea surroundings but continue to show terrestrial habits like the production of flowers and fruits in particular periods of the year and in special conditions. These species develop themselves in real meadows but only on floating sea beds and they have the same good effects of a terrestrial forest that is they free oxygen in the water. In addition, being anchored to the bottom, they help to prevent the phenomenon of erosion a lot. You can admire Posidonia meadows in different areas of the Salentine Peninsula: Gallipoli, Torre Mozza, Torre Vado on the Ionic coast and Cesine Oasis a few kilometres away from Lecce. And finally there is the welcoming beauty of the Sea Caves, a result of the constant unending labour of the water. There are lots of them. Among them fifty are well known and some of them have not been classified yet. Some of them are above the sea level, others are completely submerged and invite to dive and emerge again with the eyes full of wonderful colours and plays of light.
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Il Salento offre un panorama costiero molto vario: bianche spiagge sabbiose, più numerose sul versante ionico, su quello adriatico, a coste altissime di grande bellezza. Così la costa si presenta cesellata da nicchie costiere, alte falesie che precipitano rapidamente verso il fondo del mare e grotte preistoriche, frutto della natura carsica della regione. Si tratta di veri e propri tesori naturali, di rivelazioni storiche e di fenomeni insoliti attorno ai quali fioriscono storie e leggende. Da Otranto a Santa Maria di Leuca, è tutto un susseguirsi di grotte, insenature, porti naturali e terme. Proprio nella più importante città termale del Salento: Santa Cesarea Terme, famosa per le acque terapeutiche, si trovano le cavità carsiche più importanti, le grotte Gattulla, Fetida, Sulfurea, e Grande, ricche di acque e fanghi; la grotta Palombara, rifugiodi centinaia di colombi selvatici; le grotte Verde e Matrona, la Rotondella e la Rotonda, ed ancora le grotte del Diavolo, delle Tre Porte e di cala dell’Elefante, affacciate sul mare di fronte a Tricase. Ma due su tutte, tra le 54 cavità marine presenti msul litorale tra Porto Badisco e Leuca, la Romanelli e la Zinzulusa meriterebbero da sole una escursione approfondita. La grotta Romanelli è ritenuta una delle più importanti stazioni della preistoria. Ad un secolo dalla sua scoperta conserva ancora, in sito ed intatti, gran parte dei suoi depositi (terre rosse e terre brune di 70000 anni fa) in cui l’ uomo preistorico e gli animali, dal paleolitico al neolitico, lasciarono le tracce della loro frequentazione. Qui, oltre a sorprendenti resti di animali estinti, sono stati rinvenuti raffinati oggetti litici caratteristici della grotta ed importanti graffiti, oltre ad un cranio umano che secondo gli studiosi risalirebbe a 12000 anni fa. E’ grazie ai reperti della grotta Romanelli che, con un pizzico di fantasia, è possibile tentare di costruire il mondo di un passato così lontano. L’altra grotta di eccezionale interesse è la Zinzulusa, situata a meno di un chilometro a sud della cittadina di Castro; il suo nome deriva dal termine dialettale zinzuli che significa brandelli, frange, stracci, in quanto le stalattiti che pendono sull’ingresso della grotta sembrano brandelli di stoffa. Vi si arriva dal mare o percorrendo un breve percorso ricavato nella roccia; se ne possono ammirare oltre centocinquanta metri, mentre altri cinquanta restano nel buio più profondo per ragioni di tutela biologica, connessa soprattutto alla presenza di numerosissimi pipistrelli. La grotta venne scoperta nel 1793 dagli abitanti di Castro, ed il vescovo di allora, monsignor Antonio Del Duca, la battezzò con evidente spirito classicheggiante Tempio di Minerva. Agli inizi del Novecento si pensò di sfruttare come fertilizzante il guano depositato a tonnellate dai pipistrelli, l’estrazione durò dal 1906 al 1950. La grotta della Zinzulusa è stata frequentata dall’uomo preistorico che utilizzò i due affioramenti interni di acqua dolce, il Laghetto e il Cocito, per attingervi l’acqua e probabilmente lasciare doni ad una qualche divinità come testimoniano i numerosi ritrovamenti di vasellame. Nella parte chiusa al pubblico vivono, nei paleofiumi interni, la Thypoclaris salentina, una specie di gamberetto privo di occhi e pigmentazioni, e la Spelaeomysis bottazii, misidaceo dalle antenne poligeminate. Entrambi questi crostacei hanno milioni di anni e non hanno subito alcun processo evolutivo, protetti nella grotta.
The caves along the coast
Salento offers varied coastline landscapes: there is a great number of white sandy beaches on the Ionian Coast, while on the Adriatic coast there are high cliffs of great beauty. Thus you can see the coastline spotted with niches, high cliffs dropping towards the sea bed and prehistoric caves which are the result of the karstic nature of the region. They are real natural treasures, historical discoveries and unusual phenomena which have inspired mysterious stories and legends. From Otranto to Santa Maria di Leuca, there is a continuous display of caves, creeks, natural ports and thermal springs. The most important karstic caves are situated in the famous town Santa Cesarea Terme near Otranto well known for its therapeutic waters. Going along the coast you find Gattulla, Fetida, Sulfurea and Grande Caves rich in therapeutic water and mud; Palombara Cave a shelter for hundreds of wild pigeons; Verde and Matrona Caves, Rotondella and Rotonda Caves, as well as Diavolo, delle Tre Porte and Elefante Caves facing the sea opposite Tricase. Among the 54 caves on the coast between Porto Badisco and Leuca, there are two caves worth of a visit. They are Romanelli and Zinzulusa Caves. Romanelli Cave is considered one of the most important sites of prehistoric age. A century after the discovering, it still preserves most of its sediments (red and brown earth dating back to 70.000 years ago), where the prehistoric man and animals left traces of their staying from the Palaeolithic to the Neolithic age. Here surprising remains of extinct animals, refined stone objects, precious graffiti have been found as well as a human skull that, according to the scholars, may date back to 12.000 years ago. Thanks to the founds in Romanelli Cave, and a bit of fantasy, it may be possible to imagine the world of a past so far from us. Another Cave of extraordinary interest is Zinzulusa Cave, less than a kilometre to the South of Castro. Its name comes from the dialectal word ‘zinzuli’ that means rags, fringes, tatters, because the stalactites hanging down the entrance of the cave are similar to shreds of clothes. You can arrive there from the sea or going along a short path drown from the rock. Inside you can admire a beautiful sight walking for over 150 metres. Other fifty metres instead are kept in the deepest darkness to protect the site from the light and possible damage of the biological balance, related to the presence of a great number of bats. The Cave was discovered in 1793 by the inhabitants of Castro and the bishop of the time, monsignor Antonio Del Duca, called it Minerva Shrine evidently referring to the classic world. At the beginning of the 20th century they thought to exploit the guano deposited in the cave in tons by the bats as a fertilizer. The digging lasted from 1906 to 1950. Zinzulusa Cave was inhabited by prehistoric man who used the two fresh-water springs inside, Laghetto and Cocito, to draw water and probably to leave gifts for some divinity as a great number of earthenware founds testify. In the area not open to public there are ancient rivers where the Thypoclaris salentina and the Spelaeomysis bottazzi live. The first is a sort of shrimp without eyes and pigmentations, and the second is an opossum shrimp with polygeminate antennae. The interesting about this species is that they date back to million years and have not undergone any evolutionary process because they have been protected by the cave.
S. Maria di Leuca - Grotta del Drago
Castro - Grotta Zinzulusa
S. Maria di Leuca - Grotta del Pozzo
ph. Giovanni Carrieri
Le Grotte costiere
Andrano - Grotta Verde
S. Maria di Leuca - Grotta delle tre porte
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STORIE DI MARE IN UNA TERRA DI ALBE E TRAMONTI DORATI SEA LEGENDS IN A LAND OF GOLDEN DAWNS AND RED SUNSETS
Questa terra racconta una storia che appartiene a tutti, potrebbe essere la tua, poiché qui alcune cose non sono cambiate, hanno perdurato. L’essenziale, ciò che è immutabilmente inscritto nella biologia, nel DNA di ognuno di noi, soggiorna ancora in questa terra, in questo mare che è un abbraccio fraterno, quello di due mari, il mar Ionio e il Mar Adriatico, figli pur sempre dello stesso padre: il Mar Mediterraneo, che solo a pronunciarne il nome ti si riempie il cuore. Un itinerario, cullato dalla melodia delle onde, alla scoperta di luoghi meravigliosi illuminati dalla luce della prima alba della Penisola, ad Otranto e confortati dalla notte di Gallipoli che si riflette nel mare. This land tells stories belonging to everyone. They could be yours, because here there are things which have not changed in time. The essential thing, what is immutably written in biology, in the DNA of everyone, still lives in this land, in this sea which seems to hug it in a brotherly way. Two seas, the Ionian and the Adriatic, sons of the larger and quiet Mediterranean Sea. This is an itinerary lulled by the sound of the waves, discovering wonderful places enlightened by the earlier light of Salento dawn and the lively lights of Gallipoli magic nights.
Torre San Giovanni
Ph. Matthias Bleattler
Ph. Gianluca Romano
Ph. Gianluca Romano
L’AREA MARINA PROTETTA PORTO CESAREO Un mare trasparente e limpido, spiagge bianche con dune alte, alternate a tratti di scogli bassi, costituiscono il paesaggio che si presta all’occhio dei visitatori, con il sole che tramonta alle spalle di una delle sette torri che punteggiano la costa. L'Area Marina Protetta Porto Cesareo è stata istituita, con Decreto Ministeriale, lungo un tratto di costa ionica salentina che si estende per circa 32 chilometri, dalla località di Punta Prosciutto, a nord, sino alla località di Torre Inserraglio, a sud. Questa è una delle Riserve Marine piu grandi d’Italia (16.654 ettari di mare tutelato), nonché la piu estesa in assoluto della Puglia, l'unica attualmente nel Salento. Due sono i comuni coinvolti nel territorio della Riserva: Porto Cesareo e Nardò; questi due Comuni assieme alla Provincia di Lecce, di cui fanno parte, costituiscono il Consorzio di Gestione AMP Porto Cesareo. Ph. Andrea Bruno
Ph. Fabiola Miglietta
Ph. Gianluca Romano
Santa Maria al Bagno
SENTIERI BLU
Ph. Nicolas Barraque
Le acque dell’Area Marina Protetta “Porto Cesareo”, sempre particolarmente limpide, si prestano a spettacolari immersioni subacquee e permettono, anche ai meno esperti, di avvicinarsi al mondo sommerso, offrendo ai fruitori la possibilità di osservare da vicino fondali tra i più diversificati del Mediterraneo.
PERCORSI SUBACQUEI COLONNE GRECO-ROMANE
In località Torre Chianca, a soli 4 metri e mezzo di profondità e ad 80 metri di distanza dalla costa, giacciono, adagiate sul fondo sabbioso, 5 colonne monolitiche del II secolo d.C. Questo è un sito archeologico sommerso, che ricade nella Zona C dell'Area Marina Protetta: qui affondò un'imbarcazione proveniente dall'isola greca di Eubea, nell'Egeo, il cui carico era costituito da manufatti di vario genere, e da cinque enormi colonne di marmo cipollino. Le colonne, che misurano 9 metri di lunghezza e 70- 100 cm di diametro, provengono dalle cave di Karystos, all'estremità meridionale dell'isola di Eubea.
GROTTA “IL CAMINO”
Il punto di immersione è situato in Zona C dell'Area Marina Protetta. Qui il fondale degrada improvvisamente dai 7 ai 19 metri ed il perimetro della parete sommersa appare punteggiato da numerosi anfratti e piccole grotte estremamente suggestivo; tutto intorno lastre di roccia e panettoni di coralligeno si alternano sul fondale sabbioso.
RELITTO DEL NEURALIA
A poco più di un miglio dalla costa di Torre Inserraglio, a 32 metri di profondità i fondali offrono la possibilità di una suggestiva immersione sul relitto di una nave ricca di storia: il Neuralia. Costruita nel 1912 nei cantieri nautici Barclay Curle & Co., a Glasgow in Gran Bretagna la ave, che oggi è un relitto, è adagiata sul fondo ad una profondità massima di 33 metri, e ad un miglio circa di distanza dalla costa.
PORTO CESAREO - Via C. Albano (Riviera di Ponente) Tel. 0833.560144 - Fax 0833.859105 www.ampportocesareo.it -
[email protected] - ampportocesareo
The quality of life can be improved also without destroying the natural environment. That is a fact when we consider the surprising dunes made of the finest sand opposite the crystal-clear water of the sea. The turtle caretta caretta lays its eggs in the sand of Porto Cesareo 25 years after it was born. The most interesting thing about these turtles is that they are used to lay their eggs in the same place where they were born. Actually, after going around the Mediterranean Sea for 25 years they come back to their birthplace for their children to be born. That’s quite incredible! The reason why these turtles survive in Salento may be is due to the energy of this unspoilt land. Instinct may suggest the right place for us.
Torre Lapillo, Porto Cesareo e le Marine di Nardò La qualità della vita può migliorare anche senza intaccare il patrimonio naturale, ed è proprio a questo che pensi quando sei su queste incredibili dune di spiaggia finissima, dal mare chiaro e cristallino di queste marine. Una tartaruga caretta caretta, depone le sue uova nelle sabbie di Porto Cesareo, e lo fa dopo 25 anni dalla propria nascita. La spettacolare curiosità è che depongono le uova dove sono nate anch’esse, nel caso si fossero trovate bene. La risposta è affermativa se, dopo aver per 25 anni girato tutto il Mar Mediterraneo, ha scelto questa località balneare per far nascere i propri figli. Per noi umani può essere solo una conferma della limpidissima acqua di questo luogo. La natura ci suggerisce i luoghi da valutare con più attenzione.
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Santa Caterina - Porto Selvaggio
Torre Lapillo
During the Roman age it was called Portus Sasinae. In that time it was an important intermediate port for the trade of agricultural products. In fact, this place was already inhabited in the prehistoric and the Bronze age by sailors coming from Greece. In the 11th century some Basilian monks built an Abbey which they inhabited until the XV century. At the time they started the building of towers to defend the territory against enemies coming from the sea. In the XVIII century the number of the inhabitants of Porto Cesareo increased thanks to the activity of tuna-fishing grounds which attracted many fishermen’s families. The village called Porto Cesareo grew in importance not only as a fishing port but also as a tourist resort thanks to its sunny beaches extending for 17 kilometres and its clear waters. Opposite the shore there is an archipelago of islets rich in vegetation and fauna among which the most important is called Big Island or Rabbits’ Island. Since 1997 Porto Cesareo has been one of the 20 marine protected areas of Italy, thanks to the high biological value of its very rich and varied marine community. The area stretches 7 miles off the coast, between Punta Prosciutto to the North and Torre Inserraglio to the South. Also the local Marine Biology Station is very important and the Thalassographic Museum includes a precious shellfish collection, a herbarium and species of rare fish. TO VISIT: sixteenth-century Towers, like Torre Cesarea, Torre Lapillo, the Marine Biology Museum, the dunes of extremely fine white sand, the coastal caves such as Grotta Cattedrale that takes its name from the dome shaped structure, Grotta delle Corvine where a split in the wall makes a 16 metres long tunnel and where you can admire polychaete worms, many species of sponges, nudibranchia, sea breams and small groupers. Grotta con Arco is made with two large interiors showing a lot of arch shaped splits that reach the highest beauty when the sun goes inside producing a wonderful play of light. The Big Island and the sea beds are rich in all the species the underwater environment of the Mediterranean Sea can offer as well as a wreckage dating back to the World War II.
Ai tempi dei romani si chiamava Portus Sasinae, quando era un importante scalo portuale per il commercio dei prodotti agricoli. In realtà il luogo era già abitato in epoca preistorica e successivamente nell’Età del Bronzo, dai marinai di provenienza greca. Intorno all’anno Mille, alcuni monaci basiliani vi costruirono un’abbazia che utilizzarono sino al XV secolo. Fu in quel periodo che iniziò la costruzione delle torri a difesa di nemici provenienti dal mare. Intorno al XVIII secolo si ripopolò grazie all’attività di una tonnara che attirò varie famiglie di pescatori. Il centro crebbe di importanza non solo come porto peschereccio ma anche come località turistico-balneare, ed iniziò ad essere ciamata Porto Cesareo, con i suoi 17 km di spiaggia dorata e acqua limpida. La costa è fronteggiata da un arcipelago di isolotti ricchi di vegetazione e di fauna tra cui ci distingue la più importante del luogo chiamata isola Grande o Isola dei Conigli. Dal 1997 Porto Cesareo è sede di una delle 20 aree marine protette d’Italia per la presenza di una ricchissima e diversificata comunità marina di elevato valore biologico. L’area si estende fino a 7 miglia dalla costa, tra Punta prosciutto a nord e Torre Inserraglio a sud. Importanti sono anche la Stazione di Biologia Marina e il Museo Talassografico che contiene una raccolta melacologica, un erbario e rare specie ittiche. DA VISITARE: le cinquecentesche Torri, come la Torre Cesarea, Torre Lapillo, il museo di biologia marina, le dune costituite da sabbia bianchissima e finissima, le grotte costiere tra cui Grotta Cattedrale che prende il nome dalla sua conformazione a cupola. Grotta delle Corvine: una spaccatura nella parete forma un tunnel di 16 metri, dove durante il percorso si possono ammirare spirografi, molte specie di spugne, nudibranchi, saraghi e piccole cerniotte; Grotta con Arco: costituita da due ampie sale con molte spaccature a forma di archi che raggiunge la bellezza massima quando il sole penetrandovi crea un gioco di luce meraviglioso. L’isola Grande e i fondali sono ricchi di tutto quello che può offrire l’ambiente subacqueo mediterraneo oltre ad un relitto risalente alla seconda guerra mondiale.
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Sant’Isidoro
Santa Maria al Bagno
Le marine di Nardò
Sant’Isidoro, Santa Caterina e Santa Maria al Bagno
Santa Caterina 78
Sant’Isidoro
Nardò Marinas stretch between Porto Cesareo and Gallipoli. You can go on pleasant trips among coast watchtowers and evocative bays. Sant’Isidoro Marina has got very fine sand and charming sea. Its creeks, the inlets and the watchtowers represent a natural unique landscape preserved thanks to the marine protected area, set up in 1997, which includes the ground under the watchtower dating back to the XVI century. Going to the South you can find wild steep cliffs reflecting in the crystal-clear sea where lots of fresh-water springs gushing out the water surface. Here there are a set of caves of high scientific interest and then bays and rock gorges. So we can say that Porto Selvaggio is the ideal shore for a relaxing walk getting you in touch with uncontaminated nature and all its related beneficial effects. Going southern, you can admire Santa Caterina. This shore has been inhabited since ancient times, as it is testified by the numerous prehistoric archaeological finds discovered in the near Grotta del Fico. In the Medieval ages, after repeated raids and sacks by pirates and Saracens, it was gradually abandoned until the 16th century. Then Charles V with his program of coastal defence built Torre del fiume di Galatena to defend the fresh-water springs used as sources of water supply. After some centuries magnificent stately houses were built in the area. Some of them survived and they can be still admired today. Going on, you can find Santa Maria al Bagno, divided from Santa Caterina by the small promontory of Punta dell’Aspide. In the Middle Ages it was defended by the imposing Torre del Fiume. Today just four powerful pilasters remain of it so that it is called Quattro Colonne (Four Columns). Santa Maria al Bagno area with the remains of Torre del Fiume and the big palm trees along the seaside has got an eastern look.
Le marine di Nardò si trovano tra Porto Cesareo e Gallipoli. Ospitano affascinanti itinerari, che si snodano tra torri costiere e baie suggestive. La marina di S. Isidoro ha una sabbia finissima e un mare incantevole, le sue calette, le isolette e le torri costiere hanno rappresentato e rappresentano un unico ed incantevole paesaggio naturalistico, protetto dall’area marina istituita nel 1997, che si raccoglie sotto la torre costiera del XVI secolo. Proseguendo più a sud troviamo scogliere impervie e selvagge che si specchiano in un mare cristallino ricco di sorgenti di acqua dolce che sgorgano a filo d’acqua. Una serie di grotte di elevato interesse scientifico e infine un susseguirsi di calette e anfratti rocciosi. Portoselvaggio, per quanto detto, è il posto ideale per una passeggiata distensiva che porti ad un contatto vero con la natura incontaminata con tutti i benefici connessi. Ancora più a sud, la spendida Santa Caterina: la località è stata abitata sin dai tempi più remoti, come testimoniano i numerosi reperti archeologici di epoca preistorica rinvenuti nella vicina Grotta del Fico. Nel medioevo dopo ripetuti attacchi e saccheggi da parte di pirati e Saraceni, venne progressivamente abbandonata. Fino a quando nel XVI secolo, Carlo V nell’ambito del programma di difesa delle coste, fece costruire la torre del fiume di Galatena, per difendere le sorgenti di acqua dolce, fonte di approvvigionamento. Dopo secoli, nella zona, cominciarono a sorgere splendide residenze signorili che ancora oggi possiamo ammirare. Arriviamo quindi a Santa Maria al Bagno, divisa da Santa Caterina dal piccolo promontorio di Punta dell’Aspide. Nel medioevo era difesa dalla superba Torre del Fiume. Oggi della torre rimangono solo quattro possenti pilastri; è infatti chiamata Quattro Colonne. La zona di Santa Maria al Bagno, con i ruderi della Torre del Fiume e le grandi palme in riva al mare ha un aspetto orientale.
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Nel cuore di Gallipoli... hotel mare, camere & suite Gallipoli - Il Rivellino
can remind the precious back side of a needle-work.
Gallipoli
So I got lost in byzantine geometries, I enjoyed the
Per innamorarsi di Gallipoli basta dimenticare l’essenza di città e pensare al lato
Gallipoli is such a picturesque town that its places
Saracen sunsets and I appreciated the hidden balance in the façade of its cathedral. It is such an astonishing beauty, so appealing that you gaze and gaze and you can get a stiff neck. It is as if baroque
lato dei tramonti saraceni e gustato l’ordine nascosto nella facciata della cattedrale: una bellezza da torcicollo. È come se quel barocco ti voglia mangiare obliquamente o dal
here wants to eat you up obliquely or from down
basso verso l’alto. Tra le panchine anziani di altri tempi pronunciano suoni di innesto
up. From the benches, old people who seem to
mediterraneo e guardano con l’aria di chi lo sa, da sempre. Lo sanno che a perdersi tra
come from other ages spell their wisdom with Me-
quei vicoli e tra profumi di bucato appena steso, si ritrova la strada per il mare: con il
diterranean sounds. Going along those alleys smel-
re faro che domina indiscusso il suo impero di sale e detta direzioni alla terraferma.
ling laundry just hung, you can find again the way to
Poi ristoranti locali negozi di mare regni di musiche cadenzati dai nomi dei nuovi ritmi
the sea where the lighthouse as a superb king do-
conquistatori... Il lato dritto del ricamo.
minates its empire of salt and dictates the direction
Gallipoli
to the dry land. Then you meet restaurants, bars,
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little shops typical of sea places, from which music
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rovescio di un ricamo. Così mi sono persa in geometrie bizantine, ho assaporato l’altro
spreads all around with its new involving rhythms... This is the right side of the embroidery.
ph. Vincenzo Troisio
Gallipoli - Vicolo centro storico
Gallipoli - Centro storico
Gallipoli - Fontana Greca
The name Gallipoli comes from the Greek Kale polis, that means “beautiful town”. In 265 BC it was conquered by the Romans. They improved the communications of the town connecting it to the Trajan Road and permitting a quick passage towards the Balkans. In addition, they increased and developed the port activities, transforming the town in a military centre. In 450 it was occupied and sacked by the Barbarians. In the 6th century Gallipoli, as a large part of Salento, was subjected to the Byzantine rule for about four centuries. In 542 AD it was totally rebuilt and provided of defence structures such as the castle that would defend the historical centre. Thus it became one of the most important naval and military ports on the Ionian Sea. In the 11th century the town was occupied by the Normans who rid it of Greeks and later, after a peaceful period, it was fiercely besieged by Charles I of Anjou until 1268. Later Gallipoli lived a flourishing period thanks to the increasing activities of its port. Under the Spanish rule many handcrafts increased, commercial trades became more and more frequent and the town became rich and important. When the area was ruled by the King of Naples Ferdinand I of Bourbon, he started a set of improvements for the town, the most important of which was the construction of the port. Today, with its characteristic historical centre and long sandy shores, Gallipoli offers two attracting sides to visitors, the cultural and artistic one with its history, its monuments and its traditions, and the society life with its events and nightlife bars.
Gallipoli Il nome Gallipoli deriva dal greco Kale polis, il cui significato è “città bella”. Durante il 265 a.C., fu conquistata dai Romani. Essi migliorarono i sistemi di comunicazione della città, collegando Gallipoli alla Via Traiana, operazione che consentiva un rapido passaggio verso i Balcani, ed inoltre, ampliarono e svilupparono le attività portuali, trasformando così la città di Gallipoli in un centro militare. Nel ‘450 venne occupata dai Barbari, che saccheggiarono la città. Durante il ‘500 Gallipoli condivide la sorte della gran parte del territorio del Salento cioè la dominazione durata 42 anni da parte dei bizantini. Più tardi, nel ‘542 d.C. venne ricostruita da cima a fondo dall’Impero Romano di Onesti che la potenziò di apparati difensivi come il castello in difesa del centro storico. Divenne così uno dei centri navali e militari più importanti dello Ionio. Durante l’XI secolo, venne occupata dai Normanni che liberarono la città dai Greci e, successivamente, dopo un periodo di tranquillità, la città subisce un ferocissimo assedio da parte del re Carlo I D’Angiò che durò fino al 1268. In seguito trovò la forza di espandersi grazie al continuo aumento delle attività portuali. Dopo numerose dominazioni, passò sotto il dominio Spagnolo. Durante questo periodo si registrò un’incremento di attività artigiane, i traffici mercantili diventavano sempre più frequenti e la città diventarono sempre più ricchi e importanti. Successivamente entrò a far parte del Regno di Napoli e Ferdinando I di Borbone diede inizio ad una serie di migliorie per la città, la più importante delle quali fu la costruzione del porto. Oggi la città con il suo caratteristico centro storico e le lunghe distese di sabbia offre al visitatore la sua doppia faccia, quella culturale e artistica con la sua storia, i suoi monumenti e le sue tradizioni e quella mondana con i suoi eventi e i locali della movida.
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DA VISITARE: Il Castello Angioino E’ stato realizzato su un progetto del celebre architetto militare Francesco di Giorgio Martini da Siena e si presenta come un’imponente struttura perché edificato a difesa della città. Il Castello è totalmente circondato dal mare e la sua costruzione è l’espressione di un’altissima tecnologia ingegneristica. Il nucleo più antico del castello risale ai sec. IX-XIV. Inizialmente doveva essere di forma quadrangolare ma, con l’arrivo degli Aragonesi, cambiò struttura: il recinto a pianta poligonale fu sostenuto agli angoli da Torri cilindriche. Nel primo cinquecento il fossato fu riempito e gli archi che sorreggevano il ponte levatoio seicentesco, che univa l’abitato di Gallipoli alla terraferma, furono interrati. Attualmente è sede del Comando della Guardia di Finanza, mentre il Rivellino d’estate si trasforma in arena cinematografica. La Cattedrale E’ stata edificata nel 1629 per volere di Gian Giacomo Lazzari, un facoltoso medico, ed è dedicata a S. Agata. Sorge sui resti di un’altra chiesa dedicata a S. Giovanni Crisostomo. L’imponente facciata realizzata in carparo presenta due stili: IL BAROCCO e IL CLASSICO. L’interno maestoso è una pinacoteca di inestimabile valore, che ospita le opere di pittori dai nomi altisonanti quali il Coppola, il Catalano, il Malinconico, che completò le decorazioni nel 1700. La Cattedrale fu impreziosita ulteriormente su interessamento del Vescovo Consalvo de Rueda e conserva anche diverse reliquie di santi, poste in grandi teche, quella più importante contenente la mammella di S. Agata, non è più presente, perchè fu prelevata da Raimondello Orsini Del Balzo e trasferita a Galatina nella Basilica di S.
Gallipoli La Cattedrale di Sant’Agata
Caterina d’Alessandria. Chiesa del Carmine Fu ricostruita tra il 1836 e il 1838 su un progetto di Vito Donato da Galatone e conserva al suo interno il Tabernacolo del Compianto sotto la Croce che il pittore Giulio Pagliano dipinse nel 1931. Chiesa S. Domenico al Rosario E’ la sede della Confraternita del Rosario e deve il suo nome al bastione antistante. La navata centrale rivestita in pietra, è a pianta ottagonale e comprende 5 altari per ogni lato dove si possono ammirare tele di alto valore artistico. Chiesa S. Teresa d’Avila Fu eretta nel 1687 ed inaugurata nel 1691. All’interno è ricca del più sovraccarico barocco locale e conserva il Sepolcro del Vescovo spagnolo Antonio Perez Della Lastra contiguo con il monastero delle Carmelitane Scalze. 84
Gallipoli - Fontana Greca
Chiesa S. Francesco di Paola Ad un’unica navata presenta un altare dedicato alla Vergine di Pozzano, vicino Castellamare di Stabia. Interessanti sono le tele custodite e l’Arco Trionfale formato da decorazioni a giroli di legno intagliato e decorato. Oratorio dell’Immacolata Conserva una tela seicentesca che raffigura la Madonna Immacolata ed è una tipica espressione dello stile barocco. Particolari sono le scale a doppia rampa. Chiesa di S. Chiara La chiesa, risalente alla fine del ‘500, inizialmente era un monastero al cui posto nacque una scuola. Dedicata ai SS. Pietro e Paolo, mostra un’interessante pavimentazione in maioliche e tele importanti come quella sull’altare centrale che raffigura i SS. Pietro e Paolo, S. Francesco e S. Chiara D’Assisi. Chiesa di S. Maria della Purità E’ stata costruita nel 1664 dalla Confraternita degli Scaricatori di Porto. Si distingue dalle altre in virtù della ricchezza delle sale interne, integralmente ricoperte, comprese le volte, di tele settecentesche (per la maggior parte opere di Liborio Riccio). La seicentesca tela dell’altare marmoreo è opera di Luca Giordano. Chiesa dell’Immacolata Oggi viene utilizzata come oratorio, è stata edificata tra il 1767-’68 e conserva stucchi e tele raffiguranti la storia di Tobia e, nella sacrestia, l’organo costruito a Napoli nel 1759. Chiesa della Madonna degli Angeli Edificata dai pescatori gallipolini sorge di fronte alla città vecchia. La chiesa seicentesca di modeste dimensioni mostra le sue splendide maioliche raffiguranti la Madonna degli Angeli sullo sfondo della città di Gallipoli. L’interno conserva quattro tele di Diego Bianchi. Il Museo Civico Si trova in pieno centro storico poco dopo la magnifica cattedrale, è diviso in due piani e risale al 1899. Non è un museo specifico ma si possono trovare gli oggetti più disparati: dallo scheletro di un balenottero lungo 20 m. pescato a Gallipoli nel 1884 ad un inconsueto strumento misicale (il pantarmonico). Palazzo del Seminario, Palazzo Balsamo, Torre Dell’Orologio, Palazzo Pirelli, Palazzo Episcopale, Teatro Garibaldi, Porto di Gallipoli.
VISITING GALLIPOLI The Angevin Castle It was built following a design by the well known military architect Francesco di Giorgio Martini from Siena and has an imposing structure fit for the defence of the town. The Castle is completely surrounded by the sea and its construction shows the high engineering skills. The most ancient nucleus dates back to the IX-XIV centuries. At first probably it could have had a rectangular shape but under the Aragon rule its structure was changed: the polygonal plan was reinforced with cylindrical Towers at the corners. At the beginning of the 16th century the moat was filled and the arches which supported the drawbridge were filled with earth. Today it is the Guardia di Finanza Headquarters, while the Ravelin becomes a movie arena in the summer. The Cathedral It was built in 1629 by the rich doctor Gian Giacomo Lazzari and it is dedicated to Saint Agatha. It stands on the place of a previous church dedicated to Saint John Chrysostom. The imposing façade is made of the local stone called carparo and it shows BAROQUE and CLASSIC styles. Inside it is a magnificent and precious gallery housing works by important painters such as Coppola, Catalano, Malinconico, who completed the decorations in 1700. The Cathedral was enriched by the good offices of the Bishop Consalvo de Rueda and preserves also several relics of saints, placed in big shrines. Among them the most important contained Saint Agatha’s breast which is no more preserved in the church because it was stolen by Raimondello Orsini Del Balzo and transferred to Saint Catherine of Alexandria Basilica in Galatina. Carmine Church It was rebuilt between 1836 and 1838 on a plan by Vito Donato from Galatone and preserves the Tabernacle of the Pity under the Cross painted by Giulio Pagliano in 1931. San Domenico al Rosario Church It is the seat of the Rosary Confrater nity and it has the same name of the bastion situated in front of the church. The octagonal shaped nave is covered with stones and includes 5 altars, one for each side, where you can admire beautiful paintings of high artistic value. Saint Teresa of Avila Church It was built in 1687 and opened in 1691. Inside it is rich in baroque works of art and preserves the tomb of the Spanish Bishop Antonio Perez Della Lastra. Beside it there is the Discalced Carmelites Nouns Monastery. Saint Francis of Paola Church It has got a nave and an altar dedicated to the Virgin Mary of Pozzano, that is near Castellamare di Stabia. Inside you can find interesting paintings and a Triumphal Arch decorated with wooden
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volutes and engravings. The Virgin Mary Oratory It preserves a seventeenth-century painting representing the Virgin Mary and it is a typical expression of the baroque style. At the entrance it displays unusual double flight stairs.Saint Clare Church The church dating back to the end of the 16th century was originally a monastery and then it became a school. It is dedicated to Saint Peter and Paul and it has got a beautiful majolica floor as well as important paintings like that on the central altar representing Saint Peter, Saint Paul, Saint Francis and Saint Clare of Assisi. Saint Mary of Purity Church It was built in 1664 by the dockers’ Confraternity. Among all the churches in Gallipoli it is the richest in works of art being the walls and the vaults completely covered with eighteenth-century paintings. Most of them were painted by Liborio Riccio while the seventeenth-century painting on the marble altar is a work by the Neapolitan painter Luca Giordano. Immaculate Church It was built between 1767 and 1768. It is used as an oratory today and preserves stuccoes and paintings representing Tobias’ story while in the sacristy there is an organ made out in Naples in 1759. Saint Mary of Angels Church It was built by the fishermen of Gallipoli and it stands in front of the old town. The seventeenth-century Church is small and simple and displays beautiful majolica works representing the Madonna of Angels with the town of Gallipoli on the background. Inside you can admire also four paintings by Diego Bianchi. The Civic Museum It is situated in the middle of the historical centre of the town not far from the magnificent cathedral. It is divided into two floors and it dates back to 1899. It is not a specific collection but several kinds of items can be found here, such as the skeleton of a 20 meters long whale caught in Gallipoli in 1884, or an unusual musical instrument like the pantarmonico. Also the Seminary Palace, Balsamo Palace, the Clock Tower, Pirelli Palace, Bishop Palace, Garibaldi Theatre, the Port are worth a visit.
Gallipoli - Porto
Centro storico Historical center DA VISITARE Chiesa di San Francesco di Paola Chiesa della Purità Chiesa S. Angelo Chiesa S. Giuseppe Duomo e Curia Vescovile Chiesa di Santa Teresa Chiesa di San Luigi Chiesa dei SS. Medici Chiesa del Carmine Chiesa delle Anime Chiesa del Rosario Chiesa del Crocefisso Chiesa di S. Maria degli Angeli Chiesa di S. Francesco d’Assisi Chiesa dell’Immacolata Chiesa del Canneto Chiesetta S. Cristina Chiesa del Sacro Cuore Fontana Greca Castello Angioino Palazzo Tafuri Palazzo Ravenna Palazzo Fontana Palazzo Pirelli Museo Frantoio Ipogeo
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Mancaversa
Sunset time is going to come and a set of gentle villas follows me to the sea, but sometime before a Moresque tower foretells I have arrived to Torre Suda: a deep breath and a regenerating plunge... In the rock there are small dug out basins called bagnarole, where in the 19th century our ancestors used to have a bath. The hot sun rapidly dries up my body. I dress myself again and go on up to Mancaversa where the green is particularly well-kept and the white buildings and the gardens in the inland relax my mind.
Le marine di Taviano, Racale e Alliste L’ora del tramonto sta per arrivare, intorno a me una schiera di ville signorili mi accompagnano verso il mare, ma ancora prima una torre in stile moresco mi annuncia che sono arrivata a Torre Suda: un bel respiro e un tuffo rigenerante. Nella roccia, piccole vasche scavate chiamate le Bagnarole, dove facevano il bagno i nostri avi nell’800. Il sole caldo mi asciuga in fretta, mi rivesto quindi, e continuo il mio cammino arrivando a Mancaversa dove il verde curato nei minimi particolari, le bianche costruzioni e i giardini dell’entroterra mi rilassano la mente e decido di fare uno spuntino.
Mancaversa - Lungomare
Mancaversa - Litoranea
MANCAVERSA It is Taviano marina. They say that the name comes from the way in which the fishermen from Gallipoli called the coastline after Punta Pizzo situated on the left side of their town, that is mancino or versa, manca, exactly Mancaversa. It has got a 2 kilometres long coast mainly characterized by low cliffs alternated to small beaches displaying sea beds very rich in uncommon flora and fauna for sea lovers. Tourists can enjoy a great number of events like concerts, theatre performances, open movie, fairs, festivals, sports competitions and all kinds of exhibitions. What to visit at Taviano The Ancient Convent Church belonging to Reformed Friars Minor. In ancient times it was called Sant’Antonio da Padova Church but today it is dedicated to Our Lady of Sorrows. Immaculate Church It was enlarged at the end of the 18th century. Crucifix Church It is of small dimensions and enriches the oldest hamlet of the village. It was rebuilt in 1650. Madonna of the Miracle Sanctuary It dates back to the first half of the 17th century and preserves five beautiful golden wooden altars and precious paintings. Saint Marina or Madonna of Costantinople Church It dates back to the beginning of the 13th century and it is a typical example of rocky architecture. Saint Mary of Graces Chapel It was built in the first half of the 17th century. Saint Martin of Tours Parish Church The presence of a great number of Greek codes states that the church was built before 1452 and that in the area the byzantine rite continued after the beginning of the 15th century. Madonna delle Rine Aedicule Manor Houses In the countryside area of Taviano there are a lot of Manor Houses like Masseria Fontana, Masseria Torre d’Ospina, Masseria Itri, Masseria Caina, Masseria Capurre and others. The characteristic Historical Centre
Mancaversa
Mancaversa E’ la marina della città di Taviano. Il nome si pensa derivi dal fatto che i pescatori gallipolini definivano in tale maniera la parte di costa sul versante sinistro, mancino (versa-manca, Mancaversa) dopo il Pizzo. Ha una costa lunga circa 2 km, è caratterizzata principalmente da una bassa scogliera che si alterna a piccole spiagge bagnate dal mare ionio, che offre agli appassionati del mare, fondali ricchissimi di flora e di fauna marina ancora tutta da scoprire. Numerose sono le manifestazioni per allietare i turisti: concerti, spettacoli teatrali, cinema all’aperto, fiere, sagre, manifestazioni sportive e mostre di ogni genere. Da visitare a Taviano la Chiesa dell’Antico Convento dei Frati minori Riformati. Un tempo Chiesa di S. Antonio da Padova, oggi è dedicata a Maria Santissima Addolorata. Chiesa dell’Immacolata Revisionata nella seconda metà del ‘700. Chiesa del Crocefisso Di modeste dimensioni, arricchisce il rione più antico del paese. Ricostruita nel 1650.
Santuario della Madonna del Miracolo Risalente alla prima metà del XVII secolo custodisce al suo interno cinque splendidi altari in legno dorato e delle inestimabili tele. Chiesa di Santa Marina o della Madonna di Costantinopoli Risale ai primi anni del XIII secolo, è un tipico esempio di architettura rupestre. Cappella Santa Maria delle Grazie Costruita nella prima metà del ‘600. Chiesa Parrocchiale di San Martino da Tours Costruita prima del 1452. La presenza, a quella data, di numerosi codici greci, conferma la persistenza benoltre il primo ‘400 del rito bizantino. Edicola della Madonna delle Rine Le Masserie Fontana, Torre d’Ospina, Itri, Caina, Capurre e di tante altre ancora, svettano tra le campagne della valle di Taviano. Il caratteristico Centro Storico
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Torre Suda - Piazzetta
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TORRE SUDA It is Racale marina. Its origin dates back to 1563 when the homonymous tower was built. The shore displays a rocky coast but low everywhere, while the built up area is developed around the tower and in the summer is crowded with people looking for relax and also lively entertainment. Every year in summer time there are several events which contribute to spread the value of the typical local products and promote the food culture as well as the night fun. So you can learn some new words such as Cuturusciù, a tasty ring-shaped kind of bread with olive oil and pepper which strikes your senses with its flavour and spices. What to visit at Racale Saint Nicolas Pilgrim Church It dates back to the 12th century as it is written on the foundation tablet preserved inside. The Clock Tower It was rebuilt in 1864 after being destroyed by a violent earthquake. The Bell Tower It dates back to 1535 and it is the second lateral tower of the gate Porta Terra. Saint Mary of Paradise Church It dates back to the 12th century and preserves a beautiful fifteen-century altar as well as a Lecce stone bas-relief of the same period. Madonna of Rivers Church It is located near the cemetery and it stands on the spot of an ancient settlement inhabited by ItalianGreek monks. It preserves a precious fresco inspired by the byzantine painting representing the Madonna of Constantinople. The Baronial Castle A part of the present building dates back to the 15th century and later it was enlarged and then modified with the two towers built at South-West and North-East sides. Immaculate Small Church It was built in 1656 on a pre-existent chapel dedicated to Saint Peter. Our Lady of Sorrows Church It dates back to 1600. Charles V Tower It dates back to the 16th century (Torre Suda).
Torre Suda
Torre Suda E’ la marina di Racale. Trae le sue origini dalla presenza dell’omonima torre che fu progettata nel 1563. La marina si presenta con una costa rocciosa ma sempre molto bassa, il suo centro urbano si è sviluppato intorno alla Torre e d’estate si popola di villeggianti amanti della tranquillità e della spensieratezza, e comunque all’insegna del divertimento. Ogni anno nel periodo estivo ci sono una serie di manifestazioni che rientrano nella strategia per orientare la creazione del valore insito nel prodotto tipico, l’incentivare, quindi, la cultura del cibo salentino oltre che la movida notturna. Imparando così a conoscere alcuni termini come la parola Cuturusciù che più che capirla in modo verbale, basta chiudere gli occhi e sentirne il profumo: ciambelle di pane all’olio e pepe. Da visitare a Racale la Chiesa di San Nicola Pellegrino Risale al XII sec. come attesta la lapide di fondazione custodita al suo interno. Torre dell’Orologio Rifatta nel 1864 perché distrutta da un violento terremoto.
Torre Campanara Il campanile è del 1535 ed è il secondo torrione laterale di Porta Terra. Chiesa di Santa Maria del Paradiso Risale al XII sec.; Custodisce all’interno un pregevole altare maggiore ed un bassorilievo in pietra leccese. Entrambe le opere sono del XV sec.. Chiesa Madonna dei Fiumi Si trova presso il cimitero cittadino. Sorta su un antico insediamento di monaci italo greci, custodisce un prezioso affresco di ispirazione bizantina raffigurante la Madonna di Costantinopoli. Castello Baronale Parte della costruzione attuale risale al XV sec. e successivamente ampliato e poi rimaneggiato con le sue torri di sud-ovest e nord-est. Chiesetta dell’Immacolata Edificata nel 1656 su una struttura preesistente, la chiesetta di S. Pietro. La Chiesa dell’Addolarata Risalente al 1600. La Torre di Carlo V Risalente al XVI sec. (Torre Suda).
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Piccolo Ristoro
La tua terrazza sul mare
Capilungo e Posto Rosso Vicinissimo alle marine di Taviano e Racale vi è il litorale di Alliste, lungo 7 km, a scogliera bassa con mare cristallino e pescoso. Nel territorio si registra una forte presenza di uliveti centenari, la sua economia si distingue infatti per la produzione di olio di raffinata qualità. Nell’ultimo decennio sono nate nella zona realtà di accoglienza turistica quali agriturismi e bed & breakfast, che si inseriscono negli splendidi scenari della campagna salentina, caratterizzati dalla presenza di muri a secco in pietra, di trulli o “caseddhi”, di casolari e masserie. Da visitare ad Alliste: Chiese: S. Quintino (l’edificio fu costruito nel 1455 e ristrutturato nel 1693); S. Giuseppe (già esistente nel 1452); Beata Vergine Immacolata (1712); Madonna dell’Alto (VIII-IX sec.). Nell’affascinante borgo di Felline, frazione di Alliste sono da visitare le numerose chiesette: Chiesa di San Leucio Martire (l’attuale veste risale al 1739); Abside di Santa Sofia (XIV sec.); Chiesa di Santa Potenza (XV sec.); reperti megalitici come i menhir: Ninfeo e Terenzano e il suggestivo castello Bonsecolo del XII sec. Si segnalano anche gli splendidi paesaggi delle marine di Alliste. Esse si affacciano sul versante Ionico e sono distanti appena pochi chilometri l’una dall’altra: Torre Suda con la sua Torre Costiera (XVI sec.); Capilungo e Posto Rosso con il basso litorale roccioso, costellato da piccole insenature, da un mare limpidissimo e dalla tipica vegetazione della macchia mediterranea.
Capilungo
Capilungo and Posto Rosso
Close to the marine of Taviano and Racale there is the coast of Alliste, 7 km long, a low cliff with clear water and full of fish. In territory there is a strong presence of ancient olive trees, its economy stands out for the production of oil refined quality. In the last decade they were born in the reality of tourist accommodation such as holiday cottages and bed and breakfasts, which are inserted in the beautiful scenery of the countryside of Salento, characterized by the presence of dry stone walls, trulli or “caseddhi”, hamlets and farms . To visit to Alliste: Churches: St. Quentin (the building was built in 1455 and renovated in 1693); St. Joseph (existing in 1452); Our Lady Immaculate (1712); Madonna High (VIII-IX sec.). In the attractive village of Felline, a hamlet of Alliste are to visit the many churches: Church of San Leucio Martire (now as dates back to 1739); Apse of Hagia Sophia (XIV sec.); Church of Holy Power (XV sec.); megalithic standing stones as: Nymph and Terenzano Bonsecolo and the impressive castle of the twelfth century. It also highlights the beautiful landscapes of the marine of Alliste. They overlook the Ionic and are situated only a few kilometers from each other: Torre Suda with its Tower Coast (XVI sec.); Capilungo and Posto Rosso with the low rocky coast, dotted with small coves, a clear sea and typical Mediterranean vegetation.
Torre San Giovanni (Ugento) Corso Annibale Località Mare Verde Tel 0833/931737
Posto Rosso
Posto Rosso 95
pineta con tavoli pic-nic tavola calda self-service bar - caffetteria spiaggia libera e attrezzata
Torre San Giovanni
gend here. In 280 BC the King of Epirus with his
Ugento e le sue marine
fleet went along the Ionic coast of Salento to reach
Il paesaggio è magico, si respira leggenda. Nel 280 a.C. il re degli epiroti passò con la
and lend a helping hand to his friends of Taranto
sua flotta lungo la costa ionica del Salento per raggiungere e prestare aiuto agli amici
against Rome, but the ship was destroyed crashing
tarantini contro Roma, ma l’imbarcazione andò distrutta battendosi contro le scogliere.
into the cliffs, that are the famous Shoals of Ugen-
Si tratta delle famose Secche di Ugento, che sono tutt’ora segnalate nelle carte nautiche
to still now indicated in the nautical maps because
per la loro pericolosità. Sono a Torre San Giovanni e la storia mi urla: Mamma Li Turchi!
they are a danger. At Torre San Giovanni history
Ho passeggiato sul Ponte di Corso Annibale e guardato il mare sbattere sul litorale
shouts: Mamma Li Turchi! (Mamma, the bogey
roccioso; sognato ad occhi aperti guardando il sole e ho mangiato dell’ottima paranza
men are coming!). I’ve walked on the Bridge called
in uno dei locali qui intorno.
The landscape is magic. You can breathe the le-
TORRE SAN GIOVANNI Località Fontanelle Tel. 0833 931201 - Cell. 334 3130040 www.lidopineta.it
Ponte di Corso Annibale and I’ve watched the sea breaking against the rocks. I’ve had day-dreams looking at the sun and I’ve eaten excellent fried seafood in one of the nearby restaurants.
VISITING UGENTO
Chiesa della Madonna della Luce
Il Castello
Chiesetta Madonna di Costantinopoli
Città di Ugento
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Ugento and the surrounding area of sea (Torre San Giovanni, Lido Marini, Torre Mozza) has an ancient memory that is lost in the fog of history. The first evidence relevant to this town date back to prehistoric times, many are in fact places where significant archaeological finds have been unearthed: Location Focone with its cave. Here we were found remains of a settlement of hunters and gatherers 13,000 years ago. Location Terenzano: excavations have unearthed Roman coins of Republican and imperial era, headstones, urns, pottery. There stood a round farm destroyed. Artanisi Location: within two cavities, called Artanisi and Don Cirillo, respectively, have been found prehistoric remains and necropolica area. The Mad (Torre San Giovanni): a sandy dune overlooking the islet of the same name returned traces of an inhabited settlement of the Bronze Age. Much of the remains found in the municipality of Ugento and its marine are hosted within the halls of the New Archaeological Museum. Probably the most famous exhibit of the museum is the Zeus Stylites, a bronze statuette of 74 cm, found in the sixties of the twentieth century during excavations for the construction of civil dwelling. Another important monument is the Tomb dell’altleta, found in Via Salento, in which two individuals were probably buried: an adult and a child of about 15 years. Even the Archaeological Collection Adolfo Colossus, received in the palace, is extremely rich and varied, covering a time span ranging from the fifth century BC modern age. An important witness to the history of Ugento is the Castle whose origins can only speculate. According to scholars the first nucleus of the Fortress to be attributed to the ingenuity of the Romans; certain is that the Ugento Castle has accompanied the development of this center telling her story. The remains date back to the period messapico Messapiche Mura. What remains does not do justice to this great defensive structure that had a width of 4,900 meters and surrounded 145 hectares. The deep religious devotion of the inhabitants of Ugento is attested by the numerous and ancient churches: Cathedral: in today as neoclassical, dates from the first half of 700, rebuilt on the ruins of an older building, destroyed by the Turks in the invasion of 1537. Church St. Anthony of Padua (1400) adjacent to the juvenile franti Observant Convent (the Convent structure now houses the New Archaeological Museum). Church of the Madonna delle Grazie or del Priore: rebuilt in 1607, was part of a grange Basilian ie a farm of Byzantine monks. Church of the Cure: so called because the small building, consisting of one room, also housed the residence of the parish priest. Church of the Madonna del Casale: it ranks in the Serra area called “delle Fontane”. Richly decorated with Byzantine frescoes dating back to two hundred. It restructured during the first half of the eighteenth century. Church of Our Lady of Light: built in 1567 on the ruins of another religious building destroyed by the Turks in 1537. Church of Our Lady of Constantinople dates back to the seventeenth century. The interior walls have beautiful frescoes, one of all, the one depicting the Madonna of Constantinople exposed on the altar. Crypt Of The Crucifix (XVI-XVII): in imperfect hexagon shaped, all its walls are painted, even once a fresco depicting the crucifixion. A walk in the city of Ugento becomes the occasion to also discover beautiful palaces. One of these is the Bishop’s Palace, dating from the sixteenth century, but rebuilt after it was destroyed by the Turks. Palazzo De Marco ( ‘700), Palazzo Colossus (‘ 600), home to an important archaeological collection. A serene beauty is the historical center of this town, characterized by the typical courtyard houses, with old abandoned houses, alleys full of charm.
La città di Zeus U gento
Sorta in una posizione strategica, su di un’altura a pochi chilometri dal mare, Ugento fu un centro messapico molto importante. L’antica acropoli è occupata dal nucleo storico della città, dove sorgeva una chiesa gotica. Al suo posto oggi, troviamo la Cattedrale (ricostruita nel ‘700), accanto a cui si innalza la Torre Campanaria. In posizione strategica, a dominare la pianura circostante, c’è il Castello risalente al X sec. Il Nuovo Museo Archeologico raccoglie gran parte del materiale ritrovato nel territorio circostante. Ugento è conosciuta anche per le bellezze delle sue marine e delle sue spiagge incontaminate. Tra queste citiamo Torre San Giovanni, importante stazione balneare a 6 km, conosciuta anche per la sua storia legata a quella antichissima di Ugento, di cui era il porto romano. Nel porto ancora oggi si trova la torre che dà il nome al luogo e che segnala le secche di Ugento. Lungo il litorale si trova l’isola delle Pazze dove è stato scoperto un insediamento preistorico dell’età del bronzo.
DA VISITARE
Interno della cattedrale
Centro storico
Ugento e il territorio circostante delle marine (Torre San Giovanni, Lido Marini, Torre Mozza) ha una memoria antichissima che si perde nella nebbia della storia. Le prime testimonianze relative a questa cittadina risalgono al periodo preistorico, numerose sono infatti le località nelle quali sono stati rinvenuti significativi reperti archeologici: Località Focone con la sua grotta. Qui sono stati ritrovati resti di un insediamento di cacciatori e raccoglitori di 13.000 anni fa. Località Terenzano: gli scavi hanno riportato alla luce monete romane di epoca repubblicana e imperiale, urne tombali, ceramiche. Vi sorgeva una masseria andata distrutta. Località Artanisi: all’interno di due cavità, dette rispettivamente Artanisi e Don Cirillo, sono stati rinvenuti reperti preistorici ed un’area necropolica. Le Pazze (località Torre San Giovanni): una duna sabbiosa prospiciente all’isolotto omonimo ha restituito tracce di un insediamento abitativo dell’età del bronzo. Gran parte dei reperti ritrovati nel territorio del comune di Ugento e delle sue marine sono ospitati all’interno delle sale del Nuovo Museo Archeologico. Il reperto sicuramente più celebre del Museo è lo Zeus Stilita, una statuetta bronzea di 74 cm, ritrovata negli anni sessanta del Novecento durante gli scavi per la costruzione di un’abitazione civile. Altro importante monumento è la Tomba dell’altleta, ritrovata in Via Salentina, nella quale erano probabilmente tumulati due
Il Castello
individui: un adulto e un bambino di circa 15 anni. Anche la Collezione archeologica Adolfo Colosso, accolta nell’omonimo palazzo, è estremamente ricca e variegata, abbraccia un arco temporale che va dal V secolo a.C. all’età moderna. Un importante testimone della storia di Ugento è il Castello sulle cui origini è possibile avanzare solo ipotesi. Secondo gli studiosi il primo nucleo della Fortezza sarebbe da attribuire all’ingegno dei romani; certo è che il Castello di Ugento ha accompagnato lo sviluppo di questo centro raccontandoci la sua storia. Al periodo messapico risalgono i resti delle Mura Messapiche. Ciò che rimane non rende giustizia a questa grandiosa struttura difensiva che aveva un’ampiezza di 4.900 metri e circondava 145 ettari. La profonda devozione religiosa degli abitanti di Ugento è attestata dalle numerose e antiche chiese: Cattedrale: nell’attuale veste neoclassica, risale alla prima metà del 700, ricostruita sui resti di un edificio più antico, distrutto dai Turchi nell’invasione del 1537. Chiesa S. Antonio da Padova: (1400) adiacente al Convento dei franti minori Osservanti ( la struttura del Convento ospita oggi il Nuovo Museo Archeologico). Chiesa della Madonna delle Grazie o del Priore: ricostruita nel 1607, faceva parte di una grancia basiliana cioé una fattoria di monaci bizantini. Chiesa del Curato: così chiamata poiché, il piccolo edificio, consistente in una sola stanza, ospitava anche l’abitazione del curato. Chiesa della Madonna del Casale: si colloca nella zona della Serra detta “delle Fontane”. Riccamente decorata da affreschi bizantini risalenti al duecento. Ristrutturata durante la prima metà del Settecento. Chiesa della Madonna della Luce: eretta nel 1567 sui ruderi di un altro edificio religioso distrutto dai turchi nel 1537. Chiesa della Madonna di Costantinopoli: Risale al XVII secolo. Le pareti interne presentano bellissimi affreschi, uno fra tutti, quello raffigurante la Madonna di Costantinopoli esposto sopra l’altare. Cripta Del Crocifisso ( XVI-XVII): a forma di esagono imperfetto, tutte le sue pareti sono affrescate, anche la volta presenta un affresco che raffigura la crocifissione. Una passeggiata nella città di Ugento diventa l’occasione per scoprire anche splendidi palazzi signorili. Uno di questi è il Palazzo Vescovile, risalente al Cinquecento, ma ricostruito in seguito alla sua distruzione da parte dei Turchi. Palazzo De Marco (‘700), Palazzo Colosso (‘600), sede di un’importante collezione archeologica. Di una bellezza serena è il centro storico di questa cittadina, caratterizzato dalle tipiche case a corte, da antiche casette abbandonate, da vicoli carichi di fascino.
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Today as in the past, the history of this marina is naturally connected to the historic and political events of Ugento, of which it is a suburb. Torre San Giovanni was a very important port, mainly after the Graeco-Roman period. However, there are testimonies of the human presence since the prehistoric period. In fact, lots of finds dating back to this age were found, one of the most important is connected to the site called Le Pazze (see Ugento). In the 16th century Torre San Giovanni was so important and in a position so strategic that it entered in the plan of fortification and defence of the Salentine coasts wanted by Emperor Chales V, to face the raids of Turkish pirates who constantly sowed death and destruction. This is the reason why the Guard Tower “San Giovanni” (1565) was built. Still today it can be admired in its integrity. Torre San Giovanni Marina is popular and very crowded in the summer thanks to the beauty of its emerald green sea and its beaches that are sandy to the South and rocky to the North. The coastline of the territory of Ugento, thanks to its beautiful landscapes, the flora and fauna typical of the Mediterranean area, was declared site of community importance in the network Natura 2000 of the European Union and in 2007 it became a Natural Park.
Torre San Giovanni La storia di questa marina è legata indissolubilmente, oggi come nei tempi antichi, alle vicende storico-politiche della città di Ugento, della quale è oggi frazione. Torre San Giovanni è stato in antichità un importantissimo centro portuale, soprattutto a partire dal periodo greco-romano. Esistono, tuttavia, testimonianze della presenza umana, su questo litorale, sin dal periodo preistorico. Numerosi sono infatti i ritrovamenti che risalgono a quest’epoca, uno tra tutti quello che riguarda il sito Le Pazze (vedere la scheda su Ugento). Nel Cinquecento, a conferma della sua importanza e della sua posizione strategica, Torre San Giovanni, entrò a far parte del piano di fortificazione e difesa delle coste salentine, voluto dall’imperatore Carlo V, per far fronte alle continue incursioni dei pirati Turchi che seminavano morte e distruzione. Per tale ragione venne costruita la Torre di Guardia “San Giovanni” (1565) che ancora oggi può essere ammirata nella sua integrità. La marina di Torre San Giovanni è celebre ed è fortemente frequentata nel periodo estivo per la bellezza delle sue spiagge, sabbiose a sud e per la costa rocciosa a Nord con il suo mare dalla particolare colorazione verde smeraldo. La fascia costiera del territorio di Ugento, in virtù dei bellissimi paesaggi, della sua flora e fauna tipiche dell’area meditteranea, è divenuta sito di importanza comunitaria della Rete Natura 2000 dell’Unione Europea e nel 2007 è stata dichiarata Parco Naturale.
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A pochi metri dal mare...
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Lido Marini è una località esclusivamente turistica, si è sviluppata soprattutto negli ultimi cinquant’anni dopo il passaggio dal territorio del comune di Presicce a quello di Ugento e dopo una crescente espansione edilizia che rende l’abitato uno dei siti marittimi più estesi del Capo. Nel corso degli anni gli investimenti nel settore turistico, ne hanno promosso l’immagine e agevolato un certo incremento e sviluppo. Nel periodo di alta stagione si toccano punte di circa 35.000 abitanti. La costa è caratterizzata da spiagge sabbiose e bassi fondali; si registra inoltre un consistente tratto di basso scoglio, procedendo verso Sud.
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Lido Marini
Lido Marini is a touristic resort developed mainly at the end of the Fifties after the passage of the marina from the municipality of Presicce to that of Ugento and after an increasing building expansion that makes the built up area one of the most large marinas of Salento. As years went by, investments in the field of tourism have promoted its image and made its growing easy. In the high-season period its population can reach even 35.000 people. The coastline is characterized by sandy beaches and low sea beds. Going on towards the South, instead, you can find a long stretch of reef.
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Torre Mozza, that is Ugento marina, takes its name from the tower popularly called in the same way (Torre Fiumicelli). It was erected by King Charles V in the 16th century with the purpose of watching and defending the Salentine coasts from the invasions by Saracens pirates. On the top there was a firewood pyre that was set on fire when Saracens ships appeared on the horizon so that they could warn, through smoke signals, the other neighbouring coast towers and those inside the inland manor houses. On the first floor there was a room for sentinels who had horses which, in case of an imminent raid, they could ride and warn the people of the inland villages, included the chief town Ugento.
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Torre Mozza marina di Ugento, prende il nome dall’omonima torre (Torre Fiumicelli): eretta per ordine del Re Carlo V nel XVI secolo era destinata all’avvistamento e per la difesa delle coste salentine contro le invasione dei pirati Saraceni. Nella sommità vi era una pira di legna che veniva accesa in caso di avvistamento di navi saracene per avvisare, con il fumo prodotto le altre torri costiere limitrofe e quelle presenti nelle masserie nell’entroterra. Al primo piano vi è un locale dove erano posizionate le sentinelle, esse avevano a disposizione dei cavalli attraverso i quali, in caso di una imminente invasione, avvisavano la popolazione dei paesi nell’entroterra, compreso il capoluogo di Ugento.
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I’m enchanted with courtyard houses and historical palaces at Salve, but a very strong feeling leads me to the sea. A warm wind and such a wide view urge me to run to these wonderful beaches. From Torre Pali to Pescoluse and Posto Vecchio the shore is made of a so fine white sand and washed by a so clear sea that it is called ‘Maldives of Salento’. I close my eyes and open my arms to feel the sun on me, as well as the sea and the wind of this beautiful land.
Le marine di Salve, Morciano e Patù Case a corte, palazzi storici cercano di trattenermi a Salve, ma una fortissima sensazione mi trasporta alle sue marine. Il vento è caldo e il paesaggio così vasto m’invogliano quasi a correre verso queste fantastiche spiagge. Da Torre Pali a Pescoluse e Posto Vecchio il litorale si presenta con una sabbia bianchissima e finissima, bagnata da una mare trasparente tanto da meritarsi il soprannome: le Maldive del Salento. Chiudo gli occhi e apro le braccia per sentire addosso tutto il sole, il mare e il vento di questa terra.
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Pescoluse e Posto Vecchio (marina di Salve)
Lido Marini (marina di Salve)
Torre Vado
(marina di Morciano di Leuca)
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San Gregorio (marina di Patù)
Torre Pali (marina di Salve) è una località balneare si trova a poca distanza da Santa Maria di Leuca. Il litorale è basso e sabbioso, caratterizzato dalla presenza di dune ricoperte da macchia mediterranea. La località prende il nome dall’omonima torre di avvistamento cinquecentesca. L’antico borgo di pescatori si è recentemente sviluppato diventando un’importante località turistica. Le marine di Pescoluse e Posto Vecchio presentano un litorale basso e sabbioso, caratterizzato dalla presenza di dune. La particolarità delle spiaggie di queste località è quella di presentare una sabbia finissima e molto chiara, la più fine del Salento. La costa è rivolta verso Sud e la sua particolare posizione permette a Pescoluse di godere di un’acqua limpida e cristallina durante tutte le stagioni. Poco distante dalla costa si trovano diverse grotte carsiche. Torre Vado marina di Morciano di Leuca prende il nome dall’omonima torre di avvistamento, che si trova sulla costa a pochi metri dal mare. La torre a base circolare si sviluppa su due piani e presenta finestre e feritoie nella parte superiore. Morciano di Leuca il suo nome sembra derivi dal latino “murex” che indica il tipo di terreno di natura rocciosa e collinare sul quale sorge l’abitato. San Gregorio marina di Patù è una suggestiva marina incastonata in un’insenatura di notevole bellezza. Si trovano tracce della sua esistenza già nel periodo messapico, difatti era un importante punto di approdo di mercantili greci anche e soprattutto per la presenza di un pozzo di acqua dolce. A circa 500 metri dal centro urbano di Patù ancora oggi, attraverso una salita, si raggiunge il luogo dove era ubicata Vereto, un’antichissima città messapica, cinta da robuste mura perimetrali, lunghe più di quattro chilometri. Torre Pali (Salve Marina) Is a seaside resort not far from Santa Maria di Leuca. The low sandy coastline is characterized by dunes covered with Mediterranean scrub. Its name comes from the sixteenth-century watchtower. The ancient fishermen’s village has recently developed becoming an important resort. Pescoluse and Posto Vecchio Marinas They show a low sandy coastline characterized by dunes. The beauty of these beaches is in the very clear and fine sand, the finest in Salento. The coast faces the South and its particular position allows Pescoluse beach to enjoy crystal-clear water in all seasons. Not far from the coastline there are several karst caves. Torre Vado (Morciano di Leuca Marina) It takes the name from the homonymous watchtower on the coast situated a few metres from the sea. With its round base, the tower develops in two floors showing windows and loopholes in the upper part. Morciano di Leuca Its name seems to come from the Latin “murex” which means a kind of rocky and hilly ground where the village is situated. San Gregorio (Patù Marina) It is a charming marina framed in a bay of remarkable beauty. Traces of its existence can be already found in the Messapian period. In fact, it was an important landing place for Greek cargo boats mainly for the presence of a well of fresh water. About 3 kilometres from San Gregorio there is the little village of Patù which is near the famous historical remains of the ancient Messapian town Vereto, situated on a beautiful hill. The town was surrounded by walls made of big blocks. They are over four kilometres long.
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Santa Maria di Leuca, a land of pilgrimages and
Santa Maria di Leuca
exchanges of different cultures. The wind brings
Il Faro mi indica la direzione giusta: sono a Santa Maria di Leuca, terra di pellegrinaggio
the scents of aromatic plants you can admire
e di scambio di culture differenti. Il vento mi porta profumi di piante aromatiche
along the shores. Beautiful villas frame this char-
che si possono ammirare in tutto il litorale. Le splendide ville fanno da cornice a
ming atmosphere. This is the place where the
quest’allettante atmosfera, a questo luogo in cui Ionio e Adriatico si scontrano o si
Ionian and the Adriatic Sea meet. It seems as if
abbracciano danzando uniti e portando segreti ormai adagiati nel profondo fondale. La
they hug each other dancing together and ke-
luce mi spiazza: in greco, Leuca significa Bianca, per il biancore che gli scogli acquistano
eping lots of secrets on the deep sea bed. The
quando si infrange l’onda del mare. Per me rappresenta la luce che qui rende tutto più
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white for the whiteness of its cliffs when the wamakes everything more spectacular and lively. It
Its name comes from the Greek leucos that means ‘white’. The etymology recalls the characteristic whiteness of its pleasant landscape. Some say it was founded by the Acarenis, a people from Greece, others by the Philistines who after populating Crete Island went as far as the Iapygian promontory, others by the Phoenicians. According to a legend Aeneas landed at Leuca, and later thanks to Saint Peter’s evangelization work its full name became Santa Maria di Leuca. Other legends tell that its name comes from Leucasia Mermaid that used to sing heart breaking love songs to sailors. Santa Maria di Leuca was well known at the dawning of civilization and it was an obliged passage for merchants and soldiers when they used to sail from the West to the East and vice versa. In fact, Greek, Cretan and Phoenician people used to stop in the port. It is the divide between the Ionian and the Adriatic Sea, a crossing of eastern and western cultures, the extreme part of the Heel of Italy. It gives visitors the impression to be on a space and time borderline, to be really at Finibus Terrae (Land’s End), the name given to Leuca by the Romans. They identified Meliso cliff with the extreme limit which divided the Cives, the Roman citizens, from the Provinciales, the province citizens. In fact, the official border between the two Seas is in the Otranto Channel, that is the strait included between Punta Palascìa and Capo Linguetta (in Albania). Today Santa Maria di Leuca is a village of 1.062 people in the municipality of Castrignano del Capo. It is a resort visited by lots of people thanks to the evocative atmosphere of its landscapes, monuments and villas. Important landmarks in Leuca are: the Basilica, that has been the destination of pilgrimages for centuries and has played a precious role in the development of a strong Christian tradition all over Italy; Peter’s Cross placed on a stone situated on the way to the sanctuary, which according to the tradition represents the real spot where Saint Peter stopped and prayed when the first time he landed in Leuca.
Chiesa Cristo Re
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Santuario di Santa Maria de Finibus Terrae
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Il suo nome deriva dal greco: leucos, ossia bianco. L’etimologia richiama il caratteristico biancore del suo ridente panorama. Alcuni la vorrebbero fondata dagli Acareni, un popolo greco, altri dai Filistei che, dopo aver popolato l’isola di Creta, si spinsero verso il promontorio Japigio, per altri sarebbero stati i fenici. Secondo una leggenda a Santa Maria di Leuca approdarono Enea e successivamente San Pietro, alla cui opera di evangelizzazione è legata la nascita del nome completo. Altre leggende dicono che il suo nome deriverebbe dalla sirena Leucasia che cantava ai naviganti, struggenti canzoni d’amore. Nota già dagli arbori della civiltà, era un punto di passaggio obbligato per i commercianti e soldati che dall’occidente navigavano verso l’oriente e viceversa, nel porto, infatti, hanno sostato greci, cretesi e fenici. É il punto di unione tra il Mar Ionio e Mar adriatico, incrocio di culture orientali e occidentali, punto estremo del Tacco d’Italia,
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Santa Maria di Leuca spaziale e temporale, di essere proprio nella cosiddetta Finibus Terrae, nome attribuitole dai romani. Essi identificarono lo scoglio Meliso con il limite estremo che divideva i Cives, i cittadini romani, dai Provinciales, i cittadini della provincia. In realtà, il confine ufficiale, fra i due mari si trova nel Canale d’Otranto, ossia lo stretto di mare compreso fra punta Palascìa e Capo Linguetta (in Albania). Oggi Santa Maria di Leuca è una frazione di 1.062 abitanti del comune di Castrignano del Capo. Località turistica molto frequentata per la particolare suggestione esercitata dai suoi paesaggi, dai monumenti e palazzi. Simboli importanti della città sono: la Basilica di Leuca, da secoli meta di pellegrinaggi e luogo di forte tradizione cristiana e la Croce Pietrina, situata nella pietra che conduce al santuario, che secondo la tradizione è il punto in cui Pietro si fermò a pregare nel suo primo approdo nella nostra penisola.
regala ai suoi visitatori l’impressione di essere su una linea di confine 115
SANTA MARIA DI LEUCA Da visitare: Basilica “Santa Maria De Finibus Terrae”: Fu costruita nel luogo in cui sorgeva un tempio pagano dedicato alla dea Minerva. L’interno del Santuario è ad unica navata e sull’altare maggiore si può ammirare il dipinto della Madonna con Bambino (Madonna De Finibus Terrae) di Giacomo Palma Junior. Arricchiscono l’interno della chiesa sei altari, ai lati della navata, un organo da poco restaurato e datato 1885 e numerosi dipinti tra cui spiccano quelli del pittore Francesco Saverio Mercaldi (il San Francesco da Paola datato 1898 e il Trittico della Confessione). Dal 7 ottobre 1990 il Santuario è stato eletto a Basilica minore. Nel 2000, sono stati eseguiti importanti lavori di restauro ed i vecchi portoni d’ingresso sono stati sostituiti con portoni in bronzo. Nel piazzale antistante la Basilica, rivolta verso la marina del paese, sorge la Croce monumentale, eretta il 21 ottobre 1901 in occasione dell’Anno Santo. Presenta quattro iscrizioni sui lati della costruzione. Sul viale che conduce alla Basilica tra gli alberi della pineta, si trova la Croce Pietrina costruita a testimonianza del passaggio di San Pietro. Chiesa di Cristo Re: nel centro della marina di Leuca si trova la chiesa di Cristo Re. I lavori di costruzione ebbero inizio nel 1896 su progetto dell’ing. Pasquale Ruggeri. L’apertura ai fedeli ed al pubblico avvenne, però, solo 40 anni dopo nel 1935. Realizzata in carparo è in stile romanico e gotico. L’interno si divide in tre navate. Molto bello il pavimento in mosaico, completato nel 1934, ed il rosone della facciata principale. I grandi finestroni delle navate laterali recano i nomi e gli stemmi delle famiglie nobili che parteciparono alla costruzione della chiesa. Il Faro e il Semaforo: a ridosso del vecchio porticciolo di Leuca vi è la colonna romana che fa bella mostra di sè e che è situata nello stesso spiazzo da cui si accede a punta Meliso. Da questo luogo si diparte una doppia scalinata monumentale di 184 gradini, che termina sul piazzale del Santuario. Qui, sul promontorio del Méliso, l’antico Promontorium Japigium, a 250 metri a nord del Capo S. Maria di Leuca, si erge bianco e maestoso il faro di atterraggio di 1ª classe. E’ alto 48,60 m. dalla base e 102 dal livello del mare. Per una scala a chiocciola di 254 gradini si può giungere alla gabbia dell’apparato di proiezione, circondata da un terrazzo circolare, con ballatoio interno ed esterno in bronzo da cui si ha una vista superba sul Capo e sui due mari.
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Una citazione merita pure il “Semaforo” posto su una collina in località Scaledde. Si tratta di una importante struttura di segnalazione che ospita anche una nota stazione meteorologica gestita dall’Aeronautica militare. La Torre: si tratta della Torre Vecchia dell’Omomorto, costruita come difesa nei confronti delle numerose incursioni dei turchi e dei pirati. Oggi proprietà privata, si trova a 11 mt. sul livello del mare. Costruzione cinquecentesca, armamento consistente in un pezzo di artiglieria della portata di 2 libbre di palla. Fu ricostruita alla metà del seicento. Di particolare interesse le ottocentesche ville di Leuca: Villa Arditi di Castel Vetere, Villino Carlo Luigi Arditi, Villa Arditi - Seracca, Villa Citterio, Villa Colosso, Villa Daniele, Villa Episcopo, Villa Gioacchino Fuortes, Villa Licci, Villa Meridiana, Villa Mellacqua, Villa Ramirez, Villa Scipione San Giovanni (ex Maruccia), Villa Tamborino Cezzi, Villa Pia.
SANTA MARIA DI LEUCA To visit “Santa Maria De Finibus Terrae” Basilica. It was built in the place where there was a pagan shrine to Goddess Minerva. Inside it has got just a nave and on the main altar you can admire the painting of the Virgin Mary and the Baby (Madonna De Finibus Terrae) by Giacomo Palma Junior. The church is enriched by six altars on the sides of the nave, an organ recently restored and dated 1885 and a great number of paintings. The most interesting are those by Francesco Saverio Mercaldi: Saint Francis of Paola dated 1898 and the Triptych of Confession. The Sanctuary has been made Minor Papal Basilica since 7th October 1990. In 2000 important restoration works were done and the old main doors were replaced with bronze gates. In the large square in front of the Basilica facing the sea you can admire a monumental Cross built on 21st October 1901 in occasion of the Holy Year and it bears four inscriptions on its faces. On the road to the Basilica among the trees of a pine-wood there is Peter’s Cross erected as a testimony of Saint Peter’s passage. Cristo Re Church It is in the middle of Leuca marina. The construction works started in 1896 on a plan by the engineer Pasquale Ruggeri, but its opening occurred only 40 years later, in 1935. It was built with the local stone called carparo in Romanesque-Gothic style. Inside it is divided into three naves. The mosaic of the floor, completed in 1934, and the rose window on the façade are very beautiful. The big windows of the side aisles bear names and coat of arms of the noble families that contributed to the construction of the church. The lighthouse and the Semaphore Very close to the ancient port of Leuca, in the open space from which you can reach Punta Meliso, there is a roman column which makes a fine show. From there a double 184-step staircase leads off the square of the Sanctuary. On the right side you can admire the white imposing lighthouse (a first class lighthouse, 48,60 meters high, 102 meters on the sea level) situated on Méliso Promontory, the ancient Promontorium Japigium the extreme part of Cape Santa Maria di Leuca. Going up a winding 254 step staircase it is possible to reach the cage of the projection room, surrounded by a round terrace with an inner and external bronze walkway from which you can enjoy an amazing view of the Cape and the two seas. Also the Semaphore is worth to be mentioned. It is placed on a hill called ‘Scaledde’ and it is an important signal structure which houses a well known weather station managed by the Italian Air Force. The Tower It is Torre Vecchia dell’Omomorto (Ancient Tower or the Dead Man’s Tower), built to defend the area from lots of raids by Turks and pirates. Today it is a private property and it is 11 meters above the sea level. It is a sixteenth-century building armed with a piece of artillery with 2 pound ball range and it was rebuilt in the second half of the 17th century. The nineteenth-century villas of Leuca are really interesting: Villa Arditi di Castel Vetere, Villino Carlo Luigi Arditi, Villa Arditi - Seracca, Villa Citterio, Villa Colosso, Villa Daniele, Villa Episcopo, Villa Gioacchino Fuortes, Villa Licci, Villa Meridiana, Villa Mellacqua, Villa Ramirez, Villa Scipione San Giovanni (ex Maruccia), Villa Tamborino Cezzi, Villa Pia.
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LOCALITÀ CIOLO Marina di Gagliano del Capo a pochi chilometri da S. M. di Leuca sulla litoranea per Otranto. Il Ciolo, un profondo canyon scavato dalle acque nel corso dei millenni è sovrastato da un ponte che collega le due sponde, in fondo al canyon si offre ai bagnanti una piccola ma suggestiva caletta di ciottoli. Le pareti rocciose a strapiombo sul mare sono ricche di splendide grotte naturali. Dalla costa fino al paese si snodano i tanti “tratturi”, vie di campagna un tempo utilizzate da pastori e contadini, oggi meta obbligata per ammirare piccoli insediamenti rurali (paiare, masserie), chiesette, icone sacre e maestosi e centenari ulivi. La vicina cittadina di Gagliano del Capo offre al visitatore diversi monumenti da visitare tra i quali tanti spiccano: la Chiesa Parrocchiale di San Rocco, Chiesa di San Francesco, Chiesa dell’Immacolata, Palazzo Ciardo, Palazzo Bisonti e tanti altri tutti da visitare. La cittadina accoglie il visitatore anche con un ricco calendario di eventi e manifestazioni popolari.
Also the nearby Località Ciolo, Gagliano del Capo marina, is worth a visit. It is a few kilometres from Santa Maria di Leuca along the coastal road to Otranto. Ciolo is a deep canyon excavated by water in a period of millennia. An imposing bridge connects the two sides of the canyon. At the bottom of the canyon it is possible to have a bath in a tiny but charming pebbly inlet. The rocky walls fell sheer to the sea and are rich in beautiful natural caves. Several “tratturi” (cattle-tracks) wind from the coastline to the village Gagliano del Capo: in the past they were country roads used by shepherds and farmers, today they are evocative paths to admire small rural settlements (pajare, manor houses), little churches, sacred icons and age-long olive trees. The nearby village of Gagliano del Capo offers visitors several monuments among which there are Saint Rocco Parish Church, Saint Francis Church, Immaculate Church, Palazzo Ciardo, Palazzo Bitonti and many others to be visited. The town welcomes visitors also thanks to a rich schedule of events and folk performances.
Leuca è una località turistica famosa soprattutto per le ville ottocentesche, costruite secondo vari stili per la maggior parte dagli architetti Ruggeri e Rossi. Verso la fine del XIX secolo si contavano per la precisione 43 ville, molte delle quali oggi sono in disuso o appaiono profondamente trasformate rispetto al passato. Infatti, durante la II guerra mondiale, a molte ville furono sottratti gli elementi decorativi metallici (balaustre, ringhiere, ecc.) necessari per la produzione di armi; inoltre nello stesso periodo quasi tutte le ville furono requisite ai proprietari e utilizzate per l’accoglienza agli sfollati. Alcune subirono gravi danni e, alla fine della guerra, furono ristrutturate in maniera tanto radicale da essere spesso rovinate. Altre ville sono andate in disuso, mentre solo alcune conservano ancora l’aspetto originario, sia esterno sia interno. Tra le ville meglio conservate e che più caratterizzano il luogo si ricordano: Villa Daniele, Villa Gioacchino Fuortes (sede della locale Pro Loco), Villa Mellacqua, Villa La Meridiana (già Villa Ruggeri), Villa Tamborino, Villa Loreta Stefanachi, Villa Episcopo, Villa Colosso, Villa Arditi, Villa De Francesco, Villa Seracca, Villa Ramirez
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GAGLIANO DEL CAPO
PATÙ
Le Grotte del Capo di Leuca
TORRE VADO CASTRIGNANO DEL CAPO
PUNTA DI MONTELUNGO BOCCA DEL POZZO MANNUTE
SAN GREGORIO
DELLA VORA ORTOCUPO GABBIANI
DEL DRAGO TRE PORTE DEL PRESEPE
TERRADICO LEUCA
CAPO S. MARIA DI LEUCA
GROTTA BOCCA DEL POZZO Occorre raggiungere alcuni scogli e percorrere a piedi un breve sentiero. Si arriverà così ad un fiabesco specchio d’acqua cristallina e gelida che il mare ha scavato nella roccia viva.
GROTTA MANNUTE Costituita da una serie di cavità intercomunicanti, sulla sua parete esterna si aprono delle cavità che le regalano un aspetto inconfondibile.
GROTTA VORA Detta anche della “Cattedrale” poiché si ha l’impressione di trovarsi all’interno di una grandiosa Cattedrale, sulla volta della quale è presente una cavità circolare o “vora” dalla quale penetra la luce del sole creando spettacolari effetti di luminosi.
GROTTA ORTOCUPO Eccco un luogo veramente ideale per trascorrere una giornata di mare, riposandosi sulla riva silenziosa o immergendosi alla scoperta dei meravigliosi fondali della Grotta del Soffio.
GROTTA DELLE 3 PORTE Con tre imbocchi che all’interno si uniscono in una sola cavità: é una delle più visitate per gli stupendi effetti luminosi.
GROTTA DEL DIAVOLO Vi si accede attraverso un’apertura sul dorso della punta Ristola. E’ in gran parte interrata, profonda 30 metri e alta 15. Vi si trova una breccia ossifera (resti di fauna fossile quaternaria a clima caldo) con ossa spaccate intenzionalmente; nei livelli superiori dei depositi di riempimento sono affiorati manufatti neolitici (ossa lavorate, cuspidi di selce, ceramiche grossolane ecc.).
GROTTA DEL MORIGIO
Viene chiamata “tenda degli indiani” in virtù della sua forma triangolare che richiama alla mente l’immagine di una tenda.
Si apre come una voragine ai piedi della cascata monumentale. E’ conosciuta maggiormente come Grotta degli Innamorati. Vi si accede dal mare nuotando sott’acqua. Il Tasselli la chiama del Morigo perché secondo la tradizione ivi si nascosero i mori per attaccare e distruggere Leuca.
GROTTA CAZZAFRI
GROTTA DEI GIGANTI
Si incontrano appena usciti dal porto di Leuca, dirigendosi verso Levante. Sono costituite da due cavità, profonde circa trenta metri, comunicanti fra loro nel fondale.
In cui si entra senza barca: in essa si rinvennero resti del paleolitico.
GROTTA TERRADICO
GROTTA PORCINARA Un centinaio di metri prima della punta Ristola, c’é la grotta Porcinara o Portinara, chiamata così forse in riferimento alle grandi porte di accesso o perché vicina al porto. Si accede da terra percorrendo la litoranea verso ponente. Presenta diverse iscrizioni greche e latine, numerosi croci scolpite del periodo paleocristiano.
GROTTA DEL FIUME O Sparascenti (vi blocca un rigagnolo d’acqua dolce, testimone d’una cessata attività idrica carsica), larga una ventina di metri 120
e profonda trenta, vi si entra in barca solo quando il mare é calmo.
GROTTA DEL DRAGO Con imboccatura larga 30 - 40 metri, profonda una cinquantina; all’ingresso, in alto a sinistra, c’é uno scoglio la cui forma ricorda la testa di un drago; al centro della cavità c’é un grande scoglio sormontato da una stalagmite e si può approdare in diversi punti.
GROTTA DELLA STALLA In realtà con questo nome si conoscono due grotte adiacenti l’una all’altra; la più interessante é larga circa 25 metri e lunga 40 e presenta tre stalagmiti al centro e belle colorazioni.
Cape Leuca Caves BOCCA DEL POZZO CAVE After reaching some cliffs and walking along a short path you can arrive to a fairy-like stretch of clear icy water excavated by the sea in the live rock. MANNUTE CAVE It consists of a set of communicating caves. On the external wall there are some cavities which give the cave an unmistakable feature. VORA CAVE It is also called Cathedral Cave because it gives the impression to be inside an imposing Cathedral. In the vault there is a circular cavity or “vora” from which sunlight penetrates producing beautiful light effects. ORTOCUPO CAVE This is the ideal place to spend a day time at the seaside, relaxing on the silent shore or diving to discover the wonderful sea beds of the Soffio Cave. TERRADICO CAVE It is also called “Indians tent” for its triangular shape which recalls the image of a tipi. CAZZAFRI CAVE Starting from the port of Leuca and going to the East you can meet two caves about thirty metres deep communicating at the sea bed level. PORCINARA CAVE At a distance of about one hundred metres from Punta Ristola there is Porcinara or Portinara Cave. Its name maybe is referred to the big entrances or because it is near the port. It is possible to enter it going along the coastal road to the West. It shows several Greek and Latin inscriptions, many crosses engraved on the walls dating back to the early Christian period. RIVER CAVE It is also called Sparascenti Cave. A stream of fresh water forces you to stop: it testifies the presence of a river in the past. The cave is twenty metres wide and thirty metres deep. You can enter it only by boat when the sea is quiet. THREE DOORS CAVE There are three openings which inside become a sole cavity. This is one of the most visited caves of Leuca for its beautiful light effects. DEVIL CAVE You can enter it through an opening situated at Punta Ristola. It is located in the underground and it is 30 metres deep and 15 metres high. Inside you can see ossiferous breccia (remains of Quaternary fossil fauna of warm climate) made of bones split intentionally. At the upper levels of the filling depots many Neolithic handmanufactured objects have been found (worked bones, flint cusps, rough potteries, etc.). MORIGIO CAVE It opens like a chasm at the foot of the monumental waterfall. It is well known as the Lovers Cave and it is possible to enter it from the sea swimming underwater. Tasselli called it Morigio Cave because according to the tradition the Moors were hidden here before attacking and destroying Leuca. GIANTS CAVE You can enter it without a boat. Inside remains dating back to the Palaeolithic Era have been found. DRAGON CAVE It has got an opening 30 - 40 metres wide and about 50 metres deep. At the entrance up on the left there is a cliff whose shape recalls the head of a dragon. In the middle of the cave there is a big cliff surmounted by a stalagmite with different landing spots. STALL CAVE In fact, this is the name of two caves one next to the other. The most interesting one is about 25 metres wide and 40 metres long and in the central part it shows three nice colourful stalagmites.
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Castro
Going along the road the Templar Knights used to ride, Via Tempio, I arrive in Pisanelli Square and the town of Tricase shows itself in the most charming way: Gallone Palace and two imposing Churches seem to be an ancient painting. It is the right place to meet friends and
Castro e Santa Cesarea Terme Da via Tempio, strada cavalcata dai Templari, arrivo in Piazza Pisanelli e la città di Tricase mi affascina: palazzo Gallone e le due imponenti Chiese sembrano un dipinto d’epoca.
enjoy the fascinating historical view around. I decide to
Un bel luogo per ritrovarsi con gli amici e godere del suggestivo panorama storico.
go straight on to Marina Serra where the shore gets into
Proseguo la strada che mi porta direttamente a Marina Serra con la sua piscina naturale
a natural swimming pool with crystal low water and on
e scogliera da far venire i brividi. Continuo il mio percorso e mi ritrovo a Tricase Porto
both sides of the pool the cliffs are so sheer that they
che mi accoglie con le sue barchette, e le tante ville storiche. Pochi chilometri ancora
make me shudder. I go on and after some minutes I get to Tricase Porto which welcomes me with small boats and many historical villas. After a few kilometres I am at
e sono a Castro e la fiaba ha inizio col suo bel borgo arroccato sopra l’alta roccia che si tuffa in un mare trasparente. Vorrei fermarmi ma Santa Cesarea Terme mi chiama e
Castro where the fairy tale can start. I gaze this beautiful
io corro da lei. Il fascino orientale m’inebriano e il mare cristallino mi costringe a non
hamlet castled on a high rock that sheer drops into the
voler andare più via da qui.
clear sea. I would like to stop here but Santa Cesarea Terme calls me and I run towards it. Its Eastern charm fills me with joy and I don’t want to go away any more.
CASTRO prende il nome dalla parola latina Catrum ovvero Fortezza: in epoca romana. Nel 123 a.C. vi sorgeva un insediamento chiamato Castrum Minervae. Secondo la tradizione qui sarebbe infatti sorto un tempio dedicato a Minerva, i cui resti sono stati rinvenuti in seguito a lavori di restauro. La località è stata identificata come il primo luogo di sbarco di Enea in Italia, sbarco avvenuto secondo l’Eneide virgiliana, nei pressi di un tempio di Minerva visibile dal mare. Castro era un raro esempio di città fortificata ed il suo castello fu giudicato inespugnabile per la sua posizione naturale e per la solidità della sua costruzione. CASTRO Its name comes from the Latin word Castrum that is Fortress. In the Roman Age (123 BC) there was a village called Castrum Minervae. In fact, according to the tradition a shrine dedicated to Minerva stood here. It is testified by the finds found during the restoration works. The
Porto
resort has been identified as the landing place of Aeneas
Grotta Azzurra
Grotta Palombara
in Italy, that according to Virgil’s Aeneid was near a temple
Grotta Zinzulusa
dedicated to Minerva and visible from the sea. Castro is a
Grotta Romanelli
Piscina Comunale La Zinzulusa
rare example of fortified town and its castle is considered storm-proof thanks to its natural position and the solidity of its building.
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Castro 125
Castro Centro storico
Mura Messapiche
20 16
Chiesetta Bizantina IX sec. d.C. M.SS. Annunziata
Historical center
la pesceria
Cattedrale XII sec. d. C. Castello Aragonese Arco settecentesco
SEAFOOD
Dall’esperienza acquisita negli anni nel settore ittico nasce “la pesceria”, un modo nuovo di gustare il pesce appena pescato in vendita nelle pescherie “Mediterranea”
Statua della dea Minerva
Da visitare: Grotta Zinzulusa, rappresenta una delle più interessanti manifestazioni del fenomeno carsico del territorio salentino. Il nome deriva dalla presenza, al suo interno, di numerose stalattiti e stalagmiti che in dialetto vengono chiamate “zinzuli” ovvero stracci. Grotta Romanelli, è stata la prima grotta italiana a restituire resti d’arte parietale risalenti al paleolitico. Parco delle Querce, è un parco di 4 ettari, vi si può ammirare una ricca flora costituita da molte specie, alcune rare come l’orchidea epipactis microphilla a rischi di estinzione. Risalendo nel borgo antico troviamo, il Castello Aragonese costruito tra il XII-XIII secolo sulle rovine dell’antica rocca romana. È composto da un Torrione del Cavaliere. La Cattedrale dell’Annunziata, in stile romanico risale al 1171, costruita probabilmente sulle rovine di un antico tempio greco. Cattedrale
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To visit: Zinzulusa Cave. It represents one of the most interesting display of the karst phenomenon in Salento. The name comes from the presence of lots of stalactites and stalagmites which in the local dialect are called “zinzuli” that is tatters. Romanelli Cave has been the first cave in Italy to display founds of wall art dating back to the Palaeolithic Age. Oaks Park is a 4 hectares park where you can admire a rich flora made of a great number of species, some of them are very rare like the orchid epipactis microphilla in danger of extinction. Going up to the ancient hamlet you can find the Aragonese Castle built between the 12th and the 13th centuries on the ruins of the old roman fort and includes the Knight Tower. The Cathedral dedicated to the Virgin Mary is in Romanesque style dating back to 1171 and was probably built on the ruins of an ancient Greek shrine. Grotta Zinzulusa
Da visitare: Grotta Zinzulusa, rappresenta una delle più interessanti manifestazioni del fenomeno carsico del territorio salentino. Il nome deriva dalla presenza, al suo interno, di numerose stalattiti e stalagmiti che in dialetto vengono chiamate “zinzuli” ovvero stracci. Grotta Romanelli, è stata la prima grotta italiana a restituire resti d’arte parietale risalenti al paleolitico. Parco delle Querce, è un parco di 4 ettari, vi si può ammirare una ricca flora costituita da molte specie, alcune rare come l’orchidea epipactis microphilla a rischi di estinzione. Risalendo nel borgo antico troviamo, il Castello Aragonese costruito tra il XII-XIII secolo sulle rovine dell’antica rocca romana. È composto da un Torrione del Cavaliere. La Cattedrale dell’Annunziata, in stile romanico risale al 1171, costruita probabilmente sulle rovine di un antico tempio greco. To visit: Zinzulusa Cave. It represents one of the most interesting display of the karst phenomenon in Salento. The name comes from the presence of lots of stalactites and stalagmites which in the local dialect are called “zinzuli” that is tatters. Romanelli Cave has been the first cave in Italy to display founds of wall art dating back to the Palaeolithic Age. Oaks Park is a 4 hectares park where you can admire a rich flora made of a great number of species, some of them are very rare like the orchid epipactis microphilla in danger of extinction. Going up to the ancient hamlet you can find the Aragonese Castle built between the 12th and the 13th centuries on the ruins of the old roman fort and includes the Knight Tower. The Cathedral dedicated to the Virgin Mary is in Romanesque style dating back to 1171 and was probably built on the ruins of an ancient Greek shrine.
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Santa Cesarea Terme - Porto Miggiano
SANTA CESAREA TERME si estende su un verde pendio a 94 metri sul livello del mare. La costa rocciosa è ricca di faraglioni e di grotte preistoriche. Uno scenario incantevole che trova la sua massima espressione nella spiaggia dorata e nel mare cristallino della caletta di Porto Miggiano: tripudio di luci e colori. Santa Cesarea Terme deve il nome alla religiosa Vergine Cesarea, la quale, salvata dall’intervento divino, prese dimora presso la sorgente di una delle grotte del posto. La città infatti, vanta un complesso di acque idrosolfurate presenti in quattro grotte che si affacciano sull’Adriatico, e deve il suo sviluppo socio-economico-urbanistico, proprio allo sfruttamento delle sorgenti termominerali. Nella prima metà del XX secolo, la borghesia salentina, scoprì i salutari rimedi dei soggiorni terapeutici. Si edificarono, perciò, incantevoli ville e dimore estive, anche monumentali come il moresco Palazzo Sticchi. SANTA CESAREA TERME It stretches on a green slope 94 metres above the sea level. The rocky coast is rich in stacks and prehistoric caves. A natural charming scenery displays its best in the golden beach and the crystal sea water of Porto Miggiano creek that is a blaze of light and colours. Santa Cesarea Terme takes the name from the Virgin Cesarea, who after being saved by divine intervention made her home in a cave near the spring. In fact, the town has got hydro-sulphide spring waters in four caves facing the Adriatic Sea and owes its social economic and planning development to the exploitation of its thermo-mineral springs. In the first half of the 20th century the Salentine middle-class discovered the positive effects of therapeutic remedies in the local thermal spa. So they built beautiful villas and houses for summer time, as well as monumental stately homes like the Moresque Palazzo Sticchi.
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Santa Cesarea Terme Da visitare: Chiesa del Sacro Cuore; Villa Raffaella e Villa Sticchi; Torre di Carlo V; Chiesa Parrocchiale del Sacro Cuore; Monumento a San Pio da Pietralcina (Cerfignano, frazione di Santa Cesarea); Cappella della Madonna dell’Idri; Palazzo Ciullo (Vitigliano) e Cappella della Madonna Immacolata; Monumento a Carmelo Bene (Vitigliano, frazione di Santa Cesarea).
To visit: the Church of Sacred Heart; Villa Raffaella and Villa Sticchi; Charles V Tower; the Monument to Saint Pio of Pietralcina (at Cerfignano, suburb of Santa Cesarea); Madonna dell’Idri Chapel; Palazzo Ciullo (at Vitigliano) and Immaculate Chapel; the Monument to Carmelo Bene (at Vitigliano, suburb of Santa Cesarea).
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I am at Otranto and everything tells about ancient cultures, meeting and clashing among people. I feel involved in this mixture of history and art. Just watching such a beauty, I become richer: stone paved streets and alleys full of life, stairs which join narrow streets going down to the port or climbing up to the breathtaking terraces. The floor Mosaic of the Cathedral strikes me for the minute and perfect work. The bright town with its Eastern charm is so fascinating that I feel totally blurred: I decide to stop here and enjoy the earliest dawn of Italy.
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Otranto
Sono a Otranto e tutto mi parla di antiche culture, incontri e scontri tra popoli, e mi sento coinvolta in questo insieme di storia e arte. Mi arricchisco solo nell’osservare tale bellezza. Strade lastricate di pietra e vicoli pieni di vita, scalinate che si uniscono a stradine che scendono al porto o che salgono in terrazzi mozzafiato. Il Mosaico Pavimentale della Cattedrale, mi stordisce per il minuzioso e perfetto lavoro. Solare e col suo fascino orientale mi annebbia totalmente e sono già sua: dormo con lei, mi ha promesso che vedrò la prima alba d’Italia.
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Otranto - Il faro
It is the first town in Italy to perceive the first lights of every new year thanks to its geographical position. In fact it is at the utmost eastern point of the Italian Peninsula. As it happens for many towns in Salento also for Otranto it is necessary to go back to very ancient times to find its origin. The first traces of human settlements date back to the XIII – XI centuries BC. Then the domination by several people is recorded: the Messapis; the Greeks, who included the town in the Magna Grecia territory; the Romans. Through centuries Otranto became a port town of great importance and a strategic bridge between East and West. 1480 was the black year for the town which lived one of the hardest and most bloody episodes of its history and maybe of the history of the whole Salentine peninsula. It is the invasion by the Turkish troops of Mohammed II led by General Gedik Ahmed Pascià, whose purpose was to enlarge the Ottoman Empire to the West. On that occasion 800 citizens were made martyrs with the guilt of refusing their conversion remaining faithful to Christ’s word. The tragedy of the Martyrs of Otranto has inspired several Italian artists: the Milanese woman writer and linguist Maria Corti wrote the novel “L’ora di tutti” (Bompiani, 2001) and the Italian actor Carmelo Bene, born at Campi Salentina, made an eclectic visionary film “Nostra Signora dei Turchi” (Our Lady of Turks). The fascinating history of Otranto and its ups and downs of glory and decay come to us narrated, printed, impressed on films, studied but, first of all, engraved in the stones of its churches, alleys and palaces. Otranto today is one of the most visited resorts in Salento thanks to the ancient stories which you can take part in and the fascinating spots which you can discover as well as the interesting events that give life to the summer season.
Otranto
E’ la prima città d’Italia a scorgere le prime luci di ogni nuovo anno in virtù della sua posizione, si trova infatti nell’estremo punto orientale della penisola. Come per molte altre città del Salento, anche nel caso di Otranto occorre risalire a tempi antichissimi per individuarne l’origine. Le prime tracce di insediamenti umani risalgono infatti ai secoli XIII – XI a. C.. Si registrano poi le dominazioni di numerose popolazioni: i Messapi; i Greci, che fecero rientrare la città nel territorio della Magna Grecia; i Romani. Nei secoli Otranto divenne una cittadina portuale di fondamentale importanza e si costituì come ponte strategico tra Oriente ed Occidente. Il 1480 fu un anno nero per la Città che visse uno degli episodi più oscuri e sanguinosi della sua storia e probabilmente della storia dell’intera penisola Salentina: l’invasione delle truppe Turche di Maometto II, Gedik Ahmed Pascià, il cui scopo era quello di estendere ad Occidente l’impero Ottomano. In occasione di quest’incursione vennero martirizzati 800 Otrantini colpevoli di aver rifiutato la conversione religiosa e di essere rimasti fedeli alla parola di Cristo. La tragedia dei martiri di Otranto ha ispirato diversi artisti italiani nella realizzazione delle proprie opere: la scrittrice e linguista milanese Maria Corti ha composto un romanzo dal titolo “L’ora di tutti” (Bompiani, 2001) e il grande Carmelo Bene, sublime attore italiano, nato a Campi Salentina, realizzò un’opera eclettica e visionaria quale è il film “Nostra Signora dei Turchi”. L’affascinante storia di Otranto, le sue alterne vicende di gloria e declino, giungono così fino ai giorni nostri, narrate, stampate, impresse su pellicola, studiate ma soprattutto incise nelle pietre delle sue chiese, dei suoi vicoli, dei suoi palazzi. Oggi Otranto è una delle località più visitate del Salento grazie alle antiche storie di cui ci rendere partecipi, ai luoghi incantevoli che ci fa scoprire e agli interessanti eventi che animano la sua stagione estiva.
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Basilica Cattedrale
Chiesa di S. Pietro
Porta Terra
Castello Aragonese
Porta Alfonsina
Fossato delle Torri
LA CATTEDRALE DELL’ANNUNZIATA
La sua costruzione risale probabilmente al periodo normanno, precisamente negli anni tra il 1080-1088 ed è la chiara testimonianza del benessere e della ricchezza della città di Otranto. La Cattedrale è anche il frutto della profonda devozione del Re e della gente del popolo che contribuì con il proprio lavoro alla costruzione di questo splendido edificio nel quale sono riconoscibili stili architettonici differenti (paleocristiano, bizantino, e romanico) che fondendosi danno vita ad una innovativa bellezza. Sulla facciata svetta il magnifico rosone a 16 raggi di epoca rinascimentale ma è ciò che nasconde la Cattedrale, nella profondità del suo “cuore”, che lascia la mente interdetta. Per tutta l’estensione della Cattedrale, occupa infatti la navata centrale, l’abside, la navata destra e la navata sinistra, si estende il celebre mosaico pavimentale realizzato, tra il 1663 e il 1665, dal monaco Pantaleone, responsabile della facoltà di pittura dell’università di Càsole. Quest’opera affascinante e misteriosa - gli studiosi si sono infatti interrogati spesso sul suo significato attribuendole differenti significati - rappresenta un albero, l’”albero della vita”. I suoi rami, che ripercorrono l’intera storia dell’umanità e nello stesso tempo rappresentano un viaggio verso la vera conoscenza, sono popolati da figure, personaggi, immagini che hanno le più disparate provenienze. Ritroviamo infatti scene e presenze tratte dai testi biblici: la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre, la vicenda di Caino e Abele, il ciclo di Giona, l’arca di Noè, la Torre di Babele. Sono presenti personaggi della storia antica come Alessandro Magno sorretto da due grifoni; personaggi mitologici e figure leggendarie come Re Artù, la Sirena Melusina e gli animali tratti dai bestiari medievali; figure tratte dall’astronomia come i segni zodiacali. La Navata Sinistra presenta un altro albero, quello “del Giudizio Universale” che si divide in due parti, una corrispondente all’Inferno e l’atra al Paradiso. Anche la Navata Sinistra è occupata da un albero, “della Redenzione”, sul quale si riconosce la figura di Re Salomone. L’albero centrale è sorretto da due elefanti simbolo di saggezza. Al di sotto dell’abside, del presbiterio e di una parte dell’aula si estende la CRIPTA che risale probabilmente all’epoca romana; qui nelle sette teche della navata destra sono conservati i resti dei martiri Otrantini. Nella Cattedrale è inoltre presente la roccia sulla quale avvennero le decapitazioni.
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IL CASTELLO Fu costruito come fortificazione costiera dopo lo sbarco dei turchi nel 1537 in “Terra d’Otranto”. All’ingresso del Castello domina lo stemma di Carlo V, circondato dai fossati, mentre l’imponente struttura ideata da Francesco di Giorgio Martini, domina con la sua maestosità sull’omonima piazza. Il Castello è a pianta pentagonale con torrioni cilindrici angolari. Sul Castello vi sono varie leggende che narrano la presenza di un fantasma sullo spuntone o l’esistenza di passaggi segreti e sotterranei che porterebbero anche fino a Leuca, mentre si dice che quando il Castello divenne un carcere chi cercava di evadere venisse gettato dalla “punta di diamante” (uno spuntone a becco di rostro) legato a delle corde in modo che venisse tranciato in due alla caduta. LA BASILICA BIZANTINA DI SAN PIETRO Costruita intorno al VIII secolo e restaurata verso il XII. La leggenda vuole che la Chiesa sia stata costruita da un ricco Otrantino che si convertì dopo aver ospitato San Paolo che sostò ad Otranto durante il suo viaggio verso Roma. Il ricco abitante di Otranto donò la sua casa affinché fosse trasformata in una chiesa. La Chiesa e gli affreschi interni che la ricoprono interamente donano una visione sovrannaturale, grazie anche all’uso della luce che sembra essere stata imprigionata negli affreschi. L’ingresso è preceduto da un portico, simbolo del passaggio dal mondo profano al sacro, dal peccato allo stato di grazia. Vi è anche un’edicola dedicata al santo. ABBAZIA DI SAN NICOLA DI CASOLE Grazie ai monaci basiliani di Casole, Otranto fu il tratto di unione tra Roma e la Chiesa orientale fino al Concilio di Firenze (1439). Oggi del Monastero di S. Nicola di Casole, un tempo febbrile centro culturale di letteratura e di arte (vi era un’importantissima biblioteca), non restano che ruderi informi. Del grandioso monumento si possono ancora ammirare solo le Colonne multiple che dovevano sostenere un grandioso arco ed un pozzo. I testi profani e sacri della biblioteca sono conservati nelle più grandi ed importanti biblioteche del mondo. CHIESA DI SAN FRANCESCO O SANTUARIO DI S. M. DEI MARTIRI Costruito sul colle della Minerva, ex convento dei paolotti, fu eretto quando Alfonso II d’Aragona liberò Otranto dai Turchi nel 1481 e fu dedicata a San Francesco di Paola che aveva predetto la distruzione di Otranto con 6 mesi di anticipo. Nella chiesetta vi è una epigrafe murata in memoria degli 800 Martiri. (In nome della Patria e della Religione). TORRE DEL SERPE Sorge poco lontana dal colle della Minerva, rappresentata sullo stemma di Otranto; ciò che rimane oggi sono solo i resti delle comuni torri di riviera che furono costruite, soprattutto da Carlo V, come punto di vedetta per le incursioni nemiche. Esistono molte altre torri e masserie che venivano usate come strumento difensivo dagli attacchi marittimi; oggi sono delle suggestive testimonianze architettoniche che caratterizzano ancora di più la costa otrantina. Otranto - Cattedrale
THE VIRGIN MARY CATHEDRAL Its building dates probably back to the Norman period, exactly to the years between 1080-1088 and it is a clear testimony of the wealth and richness of the town of Otranto at the time. The Cathedral is also the result of the deep devotion of the King and the people who gave their contribution to the construction of this magnificent building where different architectural styles (early Christian, Byzantine, Romanesque) which, blending together, display a special and new beauty. On the façade a beautiful sixteen-spoke rose window dating back to the Renaissance period stands out. But what is hidden inside the Cathedral will astonish your mind deeply. It is the well known floor mosaic which occupies the whole extension of the Cathedral: the nave, the apse, the right and the left aisles. It was designed between 1663 and 1665 by the monk Pantaleone, who was the headmaster of the Painting Faculty at ‘Càsole University’. This work, representing the ‘tree of life’, is so fascinating and full of mystery that scholars have often questioned themselves about its meaning, giving each time different answers. Its branches describe the history of humanity and represent a sort of journey towards the true knowledge. They are surrounded by historical characters, images, people and animals of very different origin. There are scenes taken from the bible: the expulsion of Adam and Eve from the Garden of Eden, the story of Cain and Abel, Jonah’s cycle, Noah’s Ark, the Tower of Babel. There are historical characters like Alexander the Great supported by two gryphons; mythological characters and legendary people like King Arthur, Melusina Mermaidand animal pictures taken from the Medieval bestiaries; characters taken from astronomy like the zodiac signs. Another tree is in the left aisle, “the Last Judgement” divided into two parts: the Hell and the Heaven. Also the right aisle displays a tree, “the Redemption”, where the image of King Salomon is recognizable. The big central tree is supported by two elephants, symbols of wisdom. In the seven shrines placed at the bottom of the right aisle Martyrs’ bones are preserved as well as the stone on which decapitations happened. Under the apse, the presbytery and part of the nave, there is a CRYPT probably dating back to the Roman Age. THE CASTLE It was built as a coastal fortification after the Turks landed in “Terra d’Otranto” in 1537. Charles V’s coat of arms dominates the main entrance of the Castle. It is surrounded by moats, while its imposing structure designed by the architect Francesco di Giorgio Martini dominates the square. It has got a pentagonal plan with cylindrical towers at the corners.
Several legends tell about a ghost on the pike and underground secret passages which would lead to Leuca. They say that, when the Castle was a jail, those who tried to escape would be thrown from the “diamond point” (a rostrum shaped pike) bound with ropes, so that they were sheared into two parts at the fall. SAINT PETER’S BYZANTINE BASILICA It was built around the 8th century and restored toward the 12th century. According to the legend, the Church was built by a rich man from Otranto converted after sheltering Saint Peter who had stopped at Otranto on his way to Rome. The rich man donated his house so that it was transformed into a church. Thanks to the frescoes that cover the walls completely and to the use of the light that seems to be imprisoned in them, a supernatural atmosphere can be perceived inside. The entrance is preceded by a porch, symbol of the passage from the profane world to the sacred one, from guilt to a state of grace. There is also an aedicule dedicated to the Saint. SAN NICOLA DI CASOLE ABBEY Thanks to the Basilian monks of Casole, Otranto was the uniting place between Rome and the eastern Church until the Council of Florence (1439). Today there are only shapeless remains of Saint Nicola di Casole Monastery. In the past it was a feverish cultural centre of literature and art (here there was a very important library). Today we can admire only some multiple columns of a big arch and a well belonged to the imposing monument. Most of the profane and sacred books of the library are preserved in the biggest and most important libraries in the world. SAINT FRANCIS CHURCH OR SAINT MARY OF MARTYRS SANCTUARY The Pauline ex-convent was built on the Minerva Hill when Alfonse II of Aragon freed Otranto of Turks in 1481 and was dedicated to Saint Francis of Paola who had predicted the destruction of Otranto 6 months before. In the little Church there is an epigraph in the wall in memory of the 800 Martyrs. (In the name of the mother country and Religion). TORRE DEL SERPE It stands not far away from the Minerva Hill and it is pictured on the civic coat of arms of the town. What you can see today are just the remains of one of the watchtowers which in great number were built along the coastline mainly by Charles V to sight in due time the approaching enemies. There are a lot of towers and manor houses used like defensive buildings against the attacks coming from the sea. Today they are charming architectural testimonies which characterize the coast near Otranto..
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Via Petrarca
TORRE DELL’ORSO e SAN FOCA
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Malama Villaggio
Torre dell’Orso
Frazioni di Melendugno, sono due delle mete turistiche più ambite del Salento, anche per la movida notturna. Torre dell’Orso nota per l’ampia spiaggia di finissima sabbia color argento, vanta un mare particolarmente limpido per le correnti del Canale d’Otranto. Il toponimo deriva dalla presenza, sulla costa, di una torre del XVI secolo utilizzata in passato per avvistare le navi turche dirette verso il Salento. Secondo alcune ipotesi orso farebbe riferimento alla foca monaca. Più verosimilmente sarebbe da ricondurre a Urso, cognome del probabile proprietario dell’agro nell’antichità. Stando ad un’altra interpretazione, avendo le torri costiere nomi di santi, il suo nome doveva essere Torre di Sant’Orsola, da cui Torre dell’Orso. Altra ipotesi del toponimo è data dal fatto che sotto la torre vi è una roccia che rappresenta il profilo di un orso. Guardando la spiaggia, con la torre alla propria sinistra, si potrà notare una formazione rocciosa raffigurante il profilo di un orso con il muso e le orecchie ben definite. L’erosione ha, nel corso dei decenni, modificato tale sembianza ma è tuttora ben visibile. Nell’estremo sud della baia, a poca distanza dalla spiaggia, si incontrano due faraglioni, vicini e simili, detti Le due Sorelle. Secondo la leggenda il nome deriva da due sorelle che un giorno decisero di sottrarsi alle fatiche quotidiane cercando refrigerio nel mare. Giunte a Torre dell’Orso, si tuffarono da una rupe nel mare in tempesta non riuscendo più a guadagnare la riva. Gli Dei, mossi a compassione, le tramutarono nei due suggestivi faraglioni. Recenti studi hanno accertato che la baia in passato costituiva il porto dell’antica cittàsantuario di Roca, ed era uno scalo fondamentale dei naviganti che giungevano o si recavano sull’altra sponda adriatica. San Foca invece, è per lo più costituita da rocce, anche se ha delle bellissime insenature sabbiose. Il suo porto turistico è uno dei più importanti del litorale compreso fra Brindisi e Otranto. La torre di San Foca, conosciuta anche come Torre di San Fucà o di Capo di Sapone fu costruita nel 1568 dal maestro Antonio Saponaro di Lecce, con funzione di avvistamento contro le frequenti invasioni turche, ora la torre è stata restaurata ed ospita gli uffici della Capitaneria di porto.cilindrici angolari. Sul Castello vi sono varie leggende che narrano la presenza di un fantasma sullo spuntone.
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RUSCI, MIERU E SGUARI VARI gente in festa tra gusto e suoni Feasts, wine and entertainments
Leggenda, storia, tradizioni, folklore, fede e devozione sono i tasselli di un intricato mosaico che si ricostruisce percorrendo la nostra bella provincia, guidati dal ritmo della Pizzica e della Taranta, sollecitati dai sapori che hanno conservato il gusto di una volta, accolti da luci e colori indelebili. Legends, history, traditions, folklore, faith and devotion are the dowels of an intricate mosaic which is possible to compose going along our beautiful province, guided by the rhythm of Pizzica and Taranta, delighted by the food that here has preserved natural tastes, welcomed by lights and lively colours.
Sagre e feste popolari / Fairs and festivals
Fairs and festivals / Sagre e feste popolari
AGOSTO
Venerdì 29 • Grano in Festa Acquarica del Capo (dal 29 al 31)
SAGRE e FESTE Fairs and festivals LUGLIO Venerdì 15 • Sagra della Patatina Vernole • Festa della Pizza Casarano (dal 13 al 17) • Festa della Madonna del Carmine Presicce
Sabato 16
Venerdì 22 • Sagra Ta Turre Torre Mozza (22 e 23)
Sabato 23 • Festa di Santa Cristina Gallipoli (dal 23 al 25) • Sagra della Marangiana Castrì di Lecce • Sagra del Wurstel e della Birra Taurisano
• Fiera e Festa di Santa Marina Salve
Lunedì 25 • Festa di S. Anna Vernole • Sagra della Sciusciella Patù • Cortili aperti in festa Martano
Martedì 26 • Festa di S. Cesario Martire San Cesario • Sagra dell’Anguria Giuggianello • Festa di S. Pantaleone Martignano
Grano in Festa di Acquarica del Capo è un evento salentino che si tiene nell’ultimo weekend di Luglio, la manifestazione è giunta ad una delle date più importanti dell’estate salentina, vede presidiare sul suo palco artisti di livello nazionale ed internazionale, insieme ai nostri salentini. In questa edizione vede come ospiti J-AX, Tiromancino e Toni Esposito.
Domenica 31
Domenica 17 Mercoledì 27 • Festa della Madonna del Pane Novoli • Festa della Pizzica e dei Sapori Salentini Sternatia
Martedì 19 • Sagra della Bruschetta Santa Cesarea Terme
Giovedì 21 • Sagra della Peperonata Santa Cesarea Terme • Festa di Santa Maria Maddalena Melpignano • Festa di Santa Maria Maddalena Uggiano La Chiesa 140
Tutto pronto a Taurisano per la Sagra del Wurstel e della Birra che si terrà nell’Area Mercato (Piazza Unità d’Italia). L’evento è organizzato dall’Associazione Sportiva GAC Taurisano con il patrocinio del Comune di Taurisano con pizzica, balli e canti tradizionali del salento.
Domenica 24 • Festa patronale di San Cristoforo Giuggianello • Sagra del Pane Cursi
• Sagra del Pesce Spada Gallipoli • Sagra dei Sapori Antichi Miggiano • Festa Madonna della Palma Palmariggi
Lunedì 1 • Festa di S. Vincenzo Cannole • Sagra della Cucuzzata Santa Cesarea Terme • Sagra dell’Uva Cardinale Guagnano • Sagra della Puccia Supersano • Maranciane e Pipirussi in Festa Taurisano • Birra e Sound Leverano (dall’1 al 7)
• Sagra della Puccia Ugento • Festa dei Santi Antonio e Oronzo Andrano
Passeggiare tra le bancarelle del Mercatino del Gusto è come fare un viaggio da nord a sud della Puglia. Ogni bancarella racconta la storia di un territorio, sapori antichi interpretando la tradizione, sempre attento alla sostenibilità ambientale, sociale e ai nuovi stili di consumo. Non mancano le sorprese e le novità che hanno reso il Mercatino del Gusto un’esperienza unica.
Mercoledì 3
Sabato 30 • Festa di San Biagio San Simone (Sannicola) • Fiera della Poseidonia Torre S. Giovanni (dal 30 luglio al 3 agosto) • Festa S. Antonio da Padova Seclì • Festa di Santa Marina Cursi • Sagra te la Uliata Caprarica di Lecce
• Mercatino del Gusto Maglie
Festival europeo della birra nel Salento, per offrire il piacere di serate trascorse in compagnia di un buon boccale di birra legato a un fenomeno di rivalutazione del mondo del gusto e a tutte quelle novità che stanno interessando sempre di più la degustazione di qualità.
Martedì 2 • Sagra dello Sceblasti Zollino • Festa di Santo Stefano Taurisano • Sagra te lu Purpu Melendugno
• Festa della Madonna delle Grazie Andrano • Sagra della Pitta cu le Ulie Andrano • Cavalcata e Fiera dell’Incoronata Nardò • Beata Vergine del Grappa Tuglie • Festa di San Domenico Cavallino
Giovedì 4 • Festa di Maria SS. delle Nevi Strudà • Festa della Madonna delle Grazie Soleto • Sagra del Ficandò Alessano
Giovedì 28 • Festa del Pasticciotto Surano • Festa di San Trifone Alessano • Festa di San Biagio Corsano • Festa di San Brizio Calimera 141
Sagre e feste popolari / Fairs and festivals Venerdì 5
• Sagra della Municeddhra Cannole (dal 10 al 13)
• Festa della Madonna della Neve Neviano
Fairs and festivals / Sagre e feste popolari • Festival Gusto Dopa al Sole Melendugno • Sagra te le Cose Nosce Torre Mozza • Sagra ta Scurdijata Casarano
Sabato 6 Sabato 13 • Festa di San Donato San Donato di Lecce • Sagra Ortofrutticola Melendugno • Festa della Madonna della Pace Lido Marini Domenica 7 • Festa di San Gaetano Poggiardo • Sagra dei Ciciri e Tria Ugento • Festa del Pasticciotto Taurisano (Pasticceria Tres Bon) • Sagra della Cazzata Casarano
Cannole ha veramente saputo onorarla con una grande festa che rappresenta un classico appuntamento dell’agosto salentino. Quaranta quintali di municeddhe, pane di grano cotto nel forno a legna, olio d’oliva, peperoni, melanzane con aglio, peperoncino e menta, peperonata, alici e ricotta forte, spiedini di carne, ecc. con fiumi di birra e tanto buon vino locale. • Festa di San Lorenzo Lizzanello • Festa di S. Antonio da Padova Minervino
Giovedì 11 • Sagra dell’Anguria Santa Maria al Bagno
• Sagra del le Quattru Pignate Tiggiano • Madonna dell’Aiuto Torre San Giovanni
• Festa di Santa Vittoria Spongano • Sagra della Polpetta Felline • Notte Bianca “Il Toro e la Luna” Taurisano
• Festa dei Beati Martiri Idruntini Otranto • Festa della Madonna della Lizza Alezio • Sagra te lu Porcu Prì Prì Montesardo (Alessano)
Lunedì 15 • Festa di San Rocco Torrepaduli di Ruffano (dal 14 al 16)
Martedì 9 • Sagra dei Sapori Antichi Castrignano del Capo • Festa di San Vito Tricase • Festa di San Lorenzo Sogliano Cavour • Festa del Pesce Taurisano (Area mercatale)
Mercoledì 10 • Le Notti del Mito Caprarica di Lecce 142
Un appuntamento davvero da non perdere a Specchia, dove si animerà la Notte più bella nel borgo più bello. Le vie del paese e del meraviglioso centro storico, con le caratteristiche corti e gli antichi vicoli, sono pronte ad accogliere uno degli eventi più importanti dell’estate che vedranno acccendersi sul borgo le luci e le stelle di tutte le arti.
• Sagra della Puccia Sternatia
La Sagra della Puccia unisce in un connubio perfetto la musica popolare e i sapori della tradizione, un mix che soddisfa sia i palati, anche quelli più esigenti, che gli amanti della musica del Salento. Ma il sapore della vera terra salentina può essere degustato appieno solo accostando un buon bicchiere di vino locale.
• Stasera c’è aria di festa sotto il faro Torre San Giovanni
Domenica 21 • Sagra delle Trozzelle Poggiardo • Festa patronale di San Rocco Gagliano del Capo • Festa patronale di San Rocco Vitigliano • Sagra di San Rocco di Montpellier Squinzano • Sagra delle Pappaiottule Castrì di Lecce (dal 21 al 23) • Sagra della Carne de Cavaddhru Seclì
Giovedì 25 • Festa di Sant’Oronzo Botrugno
Venerdì 26 • Festa di Sant’Oronzo Muro Leccese • Festa di Sant’Oronzo Diso
Sabato 27 • Notte della Taranta Melpignano
Domenica 28 • La Notte Rosa Otranto
Mercoledì 17 • Festa del Pesce Taurisano (area Mercatale) • Sagra dell’Anguria Botrugno • Sagra del Peperone Vernole
• Sagra de li capu vacanti e de li piatti chini Gagliano del Capo • Festa della Modonna di Pompei Castro • Notte Bianca Specchia
• Festa di San Rocco Tricase • Festa patronale di San Rocco Leverano
Domenica 14
Venerdì 12 Lunedì 8
Martedì 16
E’ una delle più note manifestazioni folkloristiche conosciuta a carattere nazionale, anche per la tradizionale danza delle spade, particolare pizzica detta “pizzica a scherma” accompagnata dal ritmo dei tamburelli e da altri strumenti, come nacchere, fisarmoniche e violini dei poveri. • Festa della Madonna dell’Assunta Trepuzzi • Festa della Madonna dell’Assunta Castrignano del Capo • Festa della Madonna dell’Assunta Tricase • Festa della Madonna dell’Assunta Martano • Festa della Madonna dell’Assunta Torre Mozza • Sagra della bruschetta Palmariggi
Giovedì 18 • Festa patronale di San Foca San Foca • Festa di San Rocco San Cassiano • Festa dellu Contadinu Serrano Carpignano Salentino • Festa del Pesce Torre San Giovanni
Venerdì 19 • Sagra arte culinaria Andrano
Sabato 20 • Festa di Santa Cesarea Porto Cesareo
Un centro storico completamente ristrutturato e riportato ai suoi antichi splendori, ospiterà stasera la Sacra te la carne te cavaddhru. Si rinnova il consueto appuntamento gastronomico che attrae gli amanti della carne de cavaddhru. Accompagnati da buon vino locale, musiche e danze.
Lunedì 22 • Festa di San Giorgio di Cappadocia Sternatia • Fiera della Madonna del Gonfalone Tricase • Festa di San Nicola Corigliano d’Otranto
Ad Otranto si svolge la manifestazione della “Notte Rosa” e solitamente un appuntamento interamente dedicato all’arte e al lavoro femminile tra musica, letteratura, teatro, arti visive e impegno sociale. Le ospiti della Notte Rosa di Otranto sono tutte esclusivamente del gentil sesso.
Lunedì 29 • Notte Verde Castiglione d’Otranto
Martedì 30
Martedì 23 • Festa di S. Antonio da Padova Castrignano dei Greci
Mercoledì 24 • Festa di S. Oronzo Lecce
• Festa di Sant’Antonio Borgagne
Mercoledì 31 • Festa di Sant’Oronzo Campi Salentina 143
Sagre e feste popolari / Fairs and festivals
SETTEMBRE Giovedì 1 • Festa di Sant’Oronzo Campi Salentina
Venerdì 2 • Festa te lu Mieru Carpignano Salentino
• Sagra del Maiale Guagnano
Giovedì 8 • Festa della Madonna del Passo Specchia • Festa della Madonna delle Grazie Sannicola • Festa della Madonna di Loreto Tricase
Sabato 10 • Festa Madonna dell’Uragano Diso
Domenica 11
Un week end interamente dedicato al vino, chiamato mieru da queste parti. La cittadina salentina di Carpignano ripropone l’allegria e la giovialità di una notte d’estate durante la quale si può ballare sino a notte fonda al ritmo della tarantella e della pizzica e degustare i piatti tipici e soprattutto si brinda col vino.
Sabato 3
• Festa di Santa Cesarea Santa Cesarea Terme
Lunedì 12 • Festa di Santa Maria Nardò
Martedì 13
• Festa del Cristo di Tabelle Galatone
Giovedì 15 • Festa di San Niceta Melendugno
Venerdì 16 • Festa di San Giuseppe da Copertino Copertino
Mercoledì 21 • Festa della Madonna Addolorata Tricase
Domenica 25 • Festa dei SS. Medici Cosma e Damiano Galatone • Festa dei SS. Medici Cosma e Damiano San Donato di Lecce
Lunedì 26 • Festa dei SS. Medici Cosma e Damiano Ugento • Festa di San Michele Arcangelo Castrignano del Capo • Sagra della Fucazza Lequile
• Festa della Trippa Vernole
CONCERTONE FINALE
• Festa della Madonna del Carmelo Guagnano
Martedì 6 • Festa di Sant’Oronzo Acaya • Festa Madonna dell’Alto Mare Otranto • Festa di Maria Madre della Grazia Galatone • Festa di Maria Madre delle Grazie Collepasso
Mercoledì 7 • Sagra delle Frise ‘Ncapunate Carmiano • Sagra della Pagnotta e del Vino Galatone • Fiera della Capeddha Taviano • Festa della Madonna della Strada Taurisano 144
Sagra popolare con degustazione di trippa cucinata in diversi modi, ma anche altri prodotti della tradizione salentina. Alla classica trippa cucinata secondo le ricette tradizionali salentine, la sagra offre ai turisti la possibilità di divertirsi con musica e balli tipici. • Fiera Madonna dell’Uragano Minervino
Mercoledì 14 • Sagra della Puccia Minervino
Sul piazzale si imbandiscono gli stand con i prodotti della cucina tipica salentina. Il profumo dei prodotti tipici invade lo spazio espositivo della sagra. Ma qui non si trovano solo le focacce farcite con ingredienti più golosi e per tutti i tipi di palato. Un evento da non perdere!
Martedì 27 • Festa dei SS. Medici Cosma e Damiano Tricase • Festa dei SS. Medici Cosma e Damiano Maglie • Festa dei SS. Medici Cosma e Damiano Uggiano la Chiesa
Giovedì 29 • Festa di San Michele Arcangelo Patù
8 Agosto 9 Agosto 10 Agosto 11 Agosto
Corigliano d'Otr. Cursi Otranto Zollino
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Calimera Alessano Lecce Galatina
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Carpignano Sal. Sogliano Cavour Soleto Martignano
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Pizziche e tarante
Folk dances / Pizziche e Tarante Domenica 7 • Alla Bua - Torre Suda • I Scianari - Borgagne • i Calanti - Ugento • Briganti della Torre d’Otranto - Giurdignano • Tammurria - Alezio
Lunedì 8 • Notte della Taranta - Corigliano d’Otranto • Alla Bua - Felline • Stella Grande e Anime Bianche - T. dell’Orso • Ionica Aranea - Alessano
Martedì 9
PIZZICHE e TARANTE
• Notte della Taranta - Cursi • Stella Grande e Anime Bianche - T. dell’Orso • Ionica Aranea - Surano • Vento del Sud - Taurisano
FOLK DANCES
LUGLIO Venerdì 15 • Mascarimiri - Gallipoli • Ionica Aranea - Presicce • Antonio Castrignanò - Vernole
Sabato 16 • Alla Bua - Vernole • I Calanti - Ruggiano • Stella Grande e Anime Bianche - Nardò • I Scianari - Ruffano
Domenica 17 • Stella Grande e Anime Bianche - T. dell’Orso • Mascarimiri - Uggiano La Chiesa • Vento del Sud - Casarano
• Tamburellisti di Torrepaduli - Ruffano • Briganti della Terra d’Otranto - Leverano • Stella Grande e Anime B. - T. dell’Orso • Tamburellisti di Torrepaduli - Morciano • I Scianari - Sternatia
Sabato 23 • Briganti della Terra d’Otranto - Sternatia • Canzoniere Grecanico Salentino - T.re Lapillo • I Calanti - Torre Mozza • Tammurria - Frigole
Domenica 24 • Alla Bua - Uggiano La Chiesa • Tamburellisti di Torrepaduli - Frigole • Aria Corte e Tammurria - Sternatia • Officina Zoè - Carmiano
Venerdì 22
Giovedì 28 • Officina Zoè - Surano • Mascarimiri - Lido Conchiglie (Gallipoli)
Venerdì 29 • Stella Grande e Anime Bianche - Sandonato
Sabato 30 • I Calanti - Santa Cesarea Terme • Alla Bua e I Scianari - Caprarica di Lecce • Zimbaria - Torre Chianca • Nidi d’Arac - Acqurica del C. • Antonio Castrignanò - Acquarica del C. • Tamburellisti di Torrepaduli - Acquarica del C.
• Alla Bua - Torre Mozza
Lunedì 1
Lunedì 25 Gli Alla Bua risultano l’unione di tutto ciò che la musica salentina richiede per concretizzare al massimo la sua espressività, carica di un passato (e talvolta anche di un presente) difficile. Caratteristiche e qualità che, nello sfrenato divertimento di musicisti, ballerini e appassionati che numerosi partecipano ai loro spettacoli, vengono recepite come una vera “altra cura”.
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• Antonio Castrignanò - Zollino
Martedì 26 • I Calanti - Parabita
La musica e lo stile dei Tamburellisti sono stati imitati da un gran numero di gruppi, a volte nati da loro allievi o da musicisti che seguivano i loro concerti. Nella parte centrale dello spettacolo I Tamburellisti di Torrepaduli si abbandonano ad uno splendido assolo di tamburello che ricrea e reinventa la magica atmosfera della festa di San Rocco della stessa Torrepaduli.
Mercoledì 10 • Notte della Taranta - Otranto • I Scianari - T. dell’Orso
Giovedì 11
Domenica 31
AGOSTO Forza motrice del movimento di rinascita della tradizione musicale salentina, che ha portato oggi alla ribalta internazionale il Salento e le sue irreplicabili specificità locali. L’elemento di forza del gruppo è la ricerca costante della trance e della ciclicità insita nel ritmo arcano dei tamburelli e intrisa di minimalismo nella musica e nel canto.
• Notte della Taranta - Calimera • Alla Bua - Caprarica di Lecce • Tamburellisti di Torrepaduli - Leverano
Sabato 13 • Notte della Taranta - Alessano • I Calanti - Melissano • Tamburellisti di Torrepaduli - Torre Vado • Vento del Sud - San Foca
• Briganti della Terra d’Otranto - Taurisano • Mascarimiri - Caprarica
• Notte della Taranta - Zollino • Alla Bua - Cannole • I Calanti - T. dell’Orso • Mascarimiri - Muro Leccese
• Notte della Taranta - Cutrofiano • Tamburellisti di Torrepaduli - Surbo
Martedì 23 • Notte della Taranta - Sternatia • Alla Bua - Collepasso • I Scianari - Castrì di Lecce
Mercoledì 24 • Notte della Taranta - Martano
Domenica 14
Sabato 27
• Notte della Taranta - Lecce • I Calanti - Torre San Giovanni • Mascarimiri - Diso
• Notte della Taranta - Melpignano • Tammurria - Noha di Galatina
Lunedì 29
Martedì 16 • Notte della Taranta - Galatina • Canzoniere Greganico Salentino - Montevergine • Ionica Aranea - Tiggiano
• Alla Bua - Santa Cesarea Terme
Martedì 30 • Stella Grande e Anime Bianche - T. dell’Orso
• Notte della Taranta - Carpignano Salentino • Briganti della Terra d’Otranto - Palmariggi • Stella Grande e Anime Bianche - S. M. al Bagno • Canzoniere Greganico Salentino - Ortelle • I Scianari - Depressa di Tricase
• Antonio Castrignanò - Specchia Gallone
• Ionica Aranea - Felline
Lunedì 22
Mercoledì 17
Mercoledì 27
• Antonio Castrignanò - Seclì • I Calanti - Castrì
Mercoledì 20
Venerdì 12
Giovedì 18
Mercoledì 31 • Tamburellisti di Torrepaduli - Campi Salentina
SETTEMBRE Sabato 3
• Notte della Taranta - Sogliano Cavour • Tammurria - Matino • Riviera Salentina - Castro • I Scianari - Serrano
Venerdì 19
• I Calanti - Frigole
Venerdì 9 • Alla Bua - Sanarica
Sabato 10
• Notte della Taranta - Soleto • Alla Bua - Surbo • I Calanti - Matino
• Alla Bua - Supersano
Martedì 13
Sabato 20
• Briganti della Torre d’Otranto - Cocumola
• Notte della Taranta - Martignano • Briganti della Torre d’Otranto - Scorrano
Domenica 21 • Notte della Taranta - Castrignano dei Greci • Briganti della Torre d’Otranto - Surbo
Sabato 17 • Stella Grande e Anime Bianche - T. dell’Orso
Venerdì 23
p asticceria caffetteria gelateria cocktail • Alla Bua - Taurisano
Martedì 2 • Mascarimiri - Supersano
Venerdì 5 • I Calanti - Tiggiano • Ionica Aranea - Tutino di Tricase
Sabato 6 • Alla Bua - Copertino • Briganti della Terra d’Otranto - Borgagne • Aria Corte - Diso • Tamurria - Racale
TAURISANO - Via Macchie - Cell. 345 0891775 147
Concerti e Festival / Concerts and Festivals
Concerts and Festivals / Concerti e Festival Domenica 24 • Io odio Fabri Fibra tour 2016 Parco Gondar - Gallipoli
NOTE, PAROLE e IMMAGINI
concerti, festival, cinema ed eventi
NOTES, WORDS and IMAGES concerts, festival, cinema and events
LUGLIO Venerdì 15 • Sud Est Indipendent Festival San Cataldo • DJ Kenny Dope Praja - Gallipoli • Festival Bar Italia Santa Maria di Leuca
Sabato 16 • La Mala Fiesta I nuovi urban party con Cristina Oliveira Parco Gondar - Gallipoli • Exclusive Night Dj’s Maurizio Macrì, Paolo Mele, Osvaldo Dell’Anna, Blu Bay - Castro • Festival Bar Italia Miggiano • Vintage Live Band ‘60 / ‘70 Special Guest con Waldo e Cino Cabaret Matino • Memorial Valentino Pierri Spettacolo musicale con i 3 DOM “io sono qui” Ugento - Piazza San Vincenzo • Summer Edition Spettacolo musicale a Gemini (Ugento)
Lunedì 18 • Lo Zoo di 105 Praya - Gallipoli
Lo Zoo di 105, il programma radiofonico di più successo e più irriverente di italia, arriverà Lunedì 18 Luglio a Gallipoli, alla discoteca Praja. Ingresso con prenotazione (2 Euro) con saldo in cassa. La prenotazione sarà valida come caparra per il diritto di accesso alla serata. La direzione del locale si riserva il diritto di ritiro.
• I Martedì del Villaggio Riobo - Gallipoli
Mercoledì 20 • Dj Provenzano - Dj Prezioso Praja - Gallipoli
Giovedì 21 • Dj Martin Solveig Praja - Gallipoli
Venerdì 22
148
Sabato 23 • Nicolò Fabi tour 2016 Lecce - Anfiteatro Romano
Martedì 19
Domenica 17 • Dj Cristian Marchi Praja - Gallipoli
• Ellen Allien Praja - Gallipoli • I Venerdì del Villaggio Riobo - Gallipoli • Festival Bar Italia Tricase • Ballarock Parco Gondar - Gallipoli • Taxi a 2 piazze Rassegna Teatrale - Casarano
• Torneo Internazionale ITF Beach tennis Torre San Giovanni Lido Onda Marina
Il cantautore romano continua a rinnovarsi, mettendosi in gioco ma restando sempre fedele a se stesso. Il 23 luglio sarà a Lecce per un concerto nella cornice dell’Anfiteatro romano. I biglietti sono disponibili in prevendita sul circuito BookingShow. La gradinata a sedere non numerata costa 22 euro; il parterre a sedere non numerato 27 euro.
• Dj Ilario Alicante Parco Gondar - Gallipoli • Hector Romero Blu Bay - Castro • Castro in Jazz Castro • Torneo di Pugilato Be-Boxe Ugento - P.zza San Vincenzo - ore 21 • White Queen Taurisano - Area Mercatale - ore 23
Contestato, criticato, amato e decodificato, grazie a questo album e agli altri suoi lavori successivi, ancora oggi Fabri Fibra è il rapper che porta nella sua musica più chiavi di lettura della realtà, sia positiva che negativa. POSTO UNICO 25.30 euro. Il prezzo, ove riferito a Titoli di Ingresso, s’intende inclusivo del diritto di prevendita se applicato.
• Dj Cristian Marchi - Dj EDX Praja - Gallipoli • Carl Cox - Joseph Capriati - Alex Lentini Cave di Gallipoli
Martedì 26 • Dj Albertino e Michael Calfan Praja - Gallipoli • I Martedì del Villaggio Riobo - Gallipoli
Giovedì 28 • Bob Sinclair Praja - Gallipoli • Dj Reboot Riobo - Gallipoli
Venerdì 29 • Salento Street Food & Fun Parco Gondar - Gallipoli • Nick Curly - Pirupa Praja - Gallipoli • I Venerdì del Villaggio Riobo - Gallipoli • Notti Mediterranee Poggiardo - Piazza Dante • Grano in Festa con Tony Esposito e Antonio Castrignanò Acquarica del Capo
Sabato 30 • Pan Pot Cave di Gallipoli • Dj Antoine Praja - Gallipoli • David Morales Blu Bay - Castro • Festival Bar Italia Collepasso • Grano in Festa con Nidi D’Arac e Tiromancino Acquarica del Capo
• Mino De Santis in concerto Casarano - Via Roma - ore 21
Domenica 31 • Dj Ralf Riobo - Gallipoli • Grano in Festa con i Tamburellisti di Torrepaduli e J-AX Acquarica del Capo • Miss Bellezze Salentine Taurisano e Dintorni Taurisano - P.zza Castello - ore 21
• R3HAB Praja - Gallipoli • Dj Jorice Voorn Riobo - Gallipoli • Locomotive Jazz Festival Musica nuda Lecce - Anfiteatro Romano
Venerdì 5 • Osmani Garcia e il suo “Taxi” Parco Gondar - Gallipoli
AGOSTO Lunedì 1 • Liebing - Monoloc Cave di Gallipoli • Gabry Ponte Praja - Gallipoli
Martedì 2 • Dj Albertino e Dj Federico Scavo Praja - Gallipoli • I Martedì del Villaggio Riobo - Gallipoli • Festival Bar Italia Taurisano - Piazza Castello • Summer Concert Casarano - Chiostro Comunale
Mercoledì 3 • Dj Steve Aoki Cave di Gallipoli • Dj Provenzano Praja - Gallipoli • Mamacita Riobo - Gallipoli • Locomotive Jazz Festival Lecce - Anfiteatro Romano
Giovedì 4 • Umberto Tozzi in concerto Taurisano - Area Mercatale
Protagonista della serata sarà Osmani Garcia, l’artista cubano più ascoltato di sempre autore delle hit “Gol” e “El Taxi”, che in featuring con Pitbull hanno fatto il giro del mondo. 10 euro Ridotto (con prenotazione di 2 euro) 15 euro Intero - Info e tavoli: 333 6375502 Infoline: 327 8215783 - 340 8591777
• Moudaber B2B Skin Praja - Gallipoli • I Venerdì del Villaggio Riobo - Gallipoli • So What Festival Melpignano • Castro Summer Comics Castro - P.zza Perotti - dalle 18 alle 23
Sabato 6 • Deejay Time Reunion Praja - Gallipoli • Festival Bar Italia Palmariggi • Tributo a Fabrizio De Andrè Torre Mozza - Area Eventi - ore 21
Domenica 7 • Gli Eiffel 65 Parco Gondar - Gallipoli • Adam Beyer e Fitzpatrick Cave di Gallipoli • Dj Benny Praja - Gallipoli • Deborah De Luca Riobo - Gallipoli
Lunedì 8
Con 80 milioni di copie vendute, Tozzi è tra gli artisti italiani che hanno venduto il maggior numero di dischi. Come autore, con la canzone Gloria nell’interpretazione di Laura Branigan è entrato nella classifica dei dischi più venduti in Gran Bretagna, arrivando fino alla sesta posizione - Prezzo: 4,00 EUR–9,00 EUR
• Klingande Praja - Gallipoli • Ben Klock B2B Dettmann Cave di Gallipoli • Little Louie Vega Dj Riobo - Gallipoli • Mama Ska in concerto Notte Bianca “Il Toro e La Luna” Taurisano 149
Concerti e Festival / Concerts and Festivals Martedì 9 • Paul Kalkbrenner Parco Gondar - Gallipoli • Dj Albertino e Dj Milk Praja - Gallipoli • Circoloco Italia 2016 Blubay - Castro • Festival Bar Italia Barbarano • I Martedì del Villaggio Riobo - Gallipoli
Mercoledì 10 • Festival Bar Italia Torre Suda
Giovedì 11 • Dj Antoine Praja - Gallipoli • Andrea Oliva Dj Riobo - Gallipoli
Venerdì 12 • Stadio in concerto Galatina • David Guetta Parco Gondar - Gallipoli • Gabry Ponte Cave di Gallipoli • Hector Couto - Mar-T Praja - Gallipoli • I Venerdì del Villaggio Riobo - Gallipoli
Sabato 13 • Sud Sound System Parco Gondar - Gallipoli
• Gallipoli Music Conf America Bar - Gallipoli • Villalobos - Janina Cave di Gallipoli
È molto conosciuto per il suo contributo artistico nei generi Minimal e microhouse ed oggi è una delle figure più importanti nel panorama della Minimal. Villalobos nasce nella capitale cilena, Santiago, nel 1970. Iniziò a fare musica elettronica alla fine degli anni Ottanta. Fin da giovanissimo è un grande fan dei Depeche Mode, che segue costantemente nei loro tour per tutta l’Europa.
• Festival Bar Italia Minervino
Domenica 14 • Deorro Praja - Gallipoli • Luciano & Friends Blubay - Castro • David Morales DJ Riobo - Gallipoli • Festival Bar Italia Leverano
Lunedì 15 • DVBBS Parco Gondar - Gallipoli • Michael Feiner Cave di Gallipoli • Marco Carola Cave di Gallipoli • Dj Luca Agnelli Riobo - Gallipoli
Martedì 16 Forza motrice del movimento di rinascita della tradizione musicale salentina, che ha portato oggi alla ribalta internazionale il Salento e le sue irreplicabili specificità locali. L’elemento di forza del gruppo è la ricerca costante della trance e della ciclicità insita nel ritmo arcano dei tamburelli e intrisa di minimalismo nella musica e nel canto.
150
• The Prodigy Parco Gondar - Gallipoli • Albertino - Lost Frequencies Praja - Gallipoli • I Martedì del Villaggio Riobo - Gallipoli
Mercoledì 17 • Cristina D’Avena insieme ai Gem Boy Parco Gondar - Gallipoli • Dj Albertino Praja - Gallipoli • Bob Sinclar Cave di Gallipoli • Festival Bar Italia Surano • Mamacita Riobo - Gallipoli
Giovedì 18 • Dj Gigi D’Agostino Parco Gondar - Gallipoli • Tujamo - Tigerlily Praja - Gallipoli • Festival Bar Italia Presicce • Daniele Silvestri in concerto Lecce • Dennis Ferrer Dj Riobo - Gallipoli
Venerdì 19 • Octave One Praja - Gallipoli • Festival Bar Italia Mancaversa • Enrico Ruggeri in concerto Presicce
Sabato 20 • Nina Kraviz, Dj Tennis, Fideles Cave di Gallipoli
Mercoledì 31
• Federico Scavo Praja - Gallipoli • Nakadia Dj Riobo - Gallipoli
• Mamacita Riobo - Gallipoli
Lunedì 22 • Cristian Marchi & Marika Voce Praja - Gallipoli
SETTEMBRE Venerdì 2 • Reggae Damian Marley alias Junior Gong Lecce
Martedì 23 • I Martedì del Villaggio Riobo - Gallipoli
Mercoledì 24 • Provenzano - Molella Praja - Gallipoli • Mamacita Michel Cleis Riobo - Gallipoli
Giovedì 25 • Michael Calfan Praja - Gallipoli
Venerdì 26
Sabato 27 • Dj Gigi D’Agostino Cave di Gallipoli
• I Venerdì del Villaggio Riobo - Gallipoli
• I Martedì del Villaggio Riobo - Gallipoli
Domenica 21
• I Venerdì del Villaggio Riobo - Gallipoli
Un artista che nel tempo ha mostrato talmente tante sfaccettature di se che non si capisce bene quale sia quella vera, o quanto meno quale gli stia meglio addosso. D’altronde con 35 album all’attivo e quasi 45 anni di carriera alle spalle, si può dedurre che il cambiamento sia alla base della sopravvivenza costante nel mercato discografico.
Martedì 30
Domenica 28 • Festival Bar Italia Porto Cesareo
Damian Marley, conosciuto anche come Junior Gong (Kingston, 21 luglio 1978), è un cantante e musicista giamaicano. È il più giovane dei figli di Bob Marley. Già da bambino inizia a esibirsi come cantante nel gruppo The Shepherds, con altri figli d’arte come Shiah Coore, il figlio del chitarrista dei Third World, Cat Coore.
Sabato 3 • Jerry Calà Amamè Gallipoli
Domenica 4 • Festival Bar Italia Presicce
Mercoledì 14 • Festival Bar Italia Taviano
Lunedì 26 • Festival Bar Italia Gallipoli
BAR !TAL!A UR FEST!VAL TO
tine e non solo, nelle piazze salen re lla ba r . fa a Ritorna bblico di ogni età gazze ed un pu , ay ej De y i ragazzi e le ra re, Vann e dal suo creato lia”, Ita ar “B te Il team si compon an er er del progetto itin , artefice e produc n Fabio Marzo calist da urlo, co vo i ch oc affiancato da gli re, mentre tutti speaker e animato liane, lle ragazze ita su ti nta rimangono pu e con i loro e Francesca ch alias Marielisa sono fie e le coreogra costumi teatrali . olo ac ett sp llo e de l'anima femminil qui o on isc fin n no Ma le sorprese Stifler matico Lele D. del tenore dram ce vo all'italiana. la e nto ca l be l de te nell'aria le no farà echeggiare
MIGGIANO TRICASE COLLEPASSO
16 LUGLIO 22 LUGLIO 30 LUGLIO
TAURISANO PALMARIGGI BARBARANO TORRE SUDA MIVERVINO LEVERANO SURANO PRESICCE MANCAVERSA ALESSANO EO PORTO CESAR
02 AGOSTO 06 AGOSTO 09 AGOSTO 10 AGOSTO 13 AGOSTO 14 AGOSTO 17 AGOSTO 18 AGOSTO 19 AGOSTO 20 AGOSTO 28 AGOSTO 04 SETTEMBRE 10 SETTEMBRE 14 SETTEMBRE 26 SETTEMBRE 27 SETTEMBRE
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