EDITORIALE Cari lettori, eccoci all’ultimo numero di questo primo biennio: è dunque tempo di un piccolo bilancio. La nostra redazione è diventata sempre più in gamba e si è arricchita – in quest’ultimo numero- di un prezioso redattore grafico: la prof. Agata Mirabella. E’ lei la (ir) responsabile della nuova e bella veste grafica del Canto di Orfeo. Ringraziamo anche il prof. Boccaccio per i suoi consigli e il tempo che ci ha dedicato. Lavorando nella redazione i ragazzi hanno sviluppato life skills quali la capacità di ricerca, valutazione, rielaborazione; hanno sostenuto il proprio punto di vista all’interno di una didattica costruttiva; individuato e risolto problemi e difficoltà organizzative; hanno incrementato le loro capacità espressive di tipo verbale e non verbale. Il giornalismo scolastico è una realtà diffusa su tutto il territorio nazionale. Sono numerose le iniziative che ogni anno segnalano e premiano questa attività: è dunque opportuno che anche nella nostra scuola si prenda maggiore coscienza del valore educativo e formativo del giornalismo scolastico e che lo si sostenga maggiormente a tutti i livelli, anche tramite finanziamenti esterni o sponsorizzazioni. Per questo rivolgiamo un caloroso GRAZIE! a tutti coloro – famiglie docenti personale ATA – che hanno offerto il loro contributo acquistando il numero di Natale : abbiamo così potuto stampare il giornale in copisteria senza alcun contributo della scuola. Ma il nostro obiettivo è più ambizioso: arrivare al totale autofinanziamento. Nel frattempo, godetevi la lettura del 5° numero che, come vedete dal sommario, si arricchisce di nuovi contenuti, non necessariamente legati alla sfera musicale. O forse sì: e se il prossimo anno organizzassimo , tutti insieme, un concerto ispirato dal nostro slogan: “ BULLISMO? NO, GRAZIE! “ ? ALESSANDRA GHELARDINI
RDUCCI USICALE CA M O E IC L L E PERIODICO D gno 2016
Anno 2 n°5 M
BULLISMO ?
aggio-Giu
NO, GRAZIE !
All’interno l’inserto sul Cyberbullismo:
A CHI NON E’ MAI SUCCESSO SEMBRA TANTO LONTANO....MA E’ INTORNO A NOI, OVUNQUE. TI ATTACCA QUANDO MENO TE LO ASPETTI. NON È UN ANIMALE O UNA PERSONA, E’ UNA FORMA DI VIOLENZA MOLTO PIÙ SUBDOLA E VIGLIACCA, FISICA E NON, ATTIVA O PASSIVA... MA LEGGETE ATTENTAMENTE IL TESTO CHE SEGUE E RIFLETTETE SUL SIGNIFICATO DI QUESTA TRISTE E PAUROSA PAROLA: CYBERBULLISMO
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SOMMARIO Pagina 2 - Un anno pieno di esperienze; Pagina 3 - Ennio Morricone e il suo ultimo Oscar; - Musici a Venezia; Pagina 4 - Il museo degli strumenti musicali antichi a Venezia; Intervista a Marina Giusti; Pagina 5-7 - Bullismo? No, Grazie! (inserto); Pagina 7 - Ricerca sul Canto Gregoriano. Un esempio di discipline Trasversali; Pagina 8 - Le Note del Cuore (Concerto dell’orchestra del Liceo Carducci a Vecchiano).
UN ANNO PIENO DI ESPERIENZE Anche quest'anno il liceo musicale ha partecipato a varie esperienze sia in ambito musicale che non. Per questo numero abbiamo pensato, in modo divertente, di riassumerle tutte così... L'esperienza più divertente che ora ci viene in mente è il concerto con i texani, da noi molto lontani, tutti studenti con tradizioni differenti che suonano strumenti dimostrando i loro talenti. L'esperienza più interessante proposta dalla nostra insegnante è la lezione sul tango, che suppongo, si balli in tutto il mondo. Provando a ballare senza inciampare abbiamo percepito il ritmo smarrito di questo ballo proibito. L'esperienza più avventurosa per noi sicuramente preziosa, è la gita a Venezia nella quale i professori con i loro navigatori, ci hanno fatto girare in tondo senza fermarci un secondo. Una città da amare per le meraviglie che ha da presentare …insomma sicuramente da rifare! L'esperienza più emozionante ed anche più incoraggiante è la lezione di tennis nella quale abbiamo provato, osservato e constatato che anche in sedia a rotelle si può arrivare alle stelle. L'esperienza più educativa, sbalorditiva e allo stesso tempo creativa, è l'incontro con la Fondazione Cerratelli che crea modelli di costumi e cappelli. Guardando da vicino abbiamo compreso che i costumisti sono veri e propri artisti!
GIULIA SANDRONI, VALENTINA SGORBINI
ENNIO MORRICONE E IL SUO ULTIMO OSCAR Ennio Morricone è un compositore e direttore d’orchestra con una formazione da trombettista. Ha scritto musiche per più di 500 film e serie televisive. La fama mondiale l’ha avuta per le musiche composte per il film Western di Sergio Leone. Dopo il premio alla carriera del 2007, il compositore italiano ha ricevuto l’oscar per la colonna sonora del film di Tarantino ‘The Hateful Eight’’. Ufficialmente i Premi Oscar sono chiamati Accademy Awards e la cerimonia si è tenuta al Dolby Theatre di Los Angeles. Ennio Morricone, 87 anni, è stata la persona più anziana ad
aver vinto un Oscar. Al momento della premiazione tutto il pubblico del Dolby Theatre si è alzato in piedi ed è stata una ‘’standing ovation’’; ha ricevuto il premio da Quency Jones produttore e compositore americano. Ennio Morricone è andato verso il palco aiutato da uno dei suoi figli e si è congratulato con gli altri candidati ringraziando Tarantino. Morricone ha detto che solo per grandi film si possono fare grandi musiche. MICHAEL PONTREMOLI
MUSICI A VENEZIA. Nel periodo compreso tra il 14 e il 15 marzo si è svolta la gita d’istruzione a Venezia. Il ritrovo è avvenuto alle 6:15 alla stazione centrale di Pisa e il viaggio è durato all’incirca 3 ore. Una volta arrivati ci siamo diretti verso l’hotel dopo svariati cambi di percorso perché le nostre guide (i professori Deri e Cetara) non conoscevano molto bene le strade, mentre le professoresse (Marano e Noccioli) che le sapevano non venivano considerate minimamente. Una volta arrivati all’hotel abbiamo depositato i bagagli e ci siamo diretti nel centro della città. Abbiamo passato il resto della mattinata a girare per le stradine di Venezia, fino a quando non si è fatta ora di pranzo. Nel pomeriggio abbiamo visitato la Basilica dei Frari e il Museo degli strumenti antichi, del quale ci parlerà approfonditamente il Bracci. Durante il ritorno verso l’hotel i nostri prof si divertivano a farci sbagliare strada (dicono loro). La sera siamo andati a cena in un ristorante del centro, per poi fare un nuovo giro in città che si è concluso all’Hard Rock Caffè dove abbiamo festeggiato il compleanno di una nostra compagna di classe. Verso le 23:30, affaticati, abbiamo deciso di tornare verso l’albergo. Il giorno dopo ci siamo diretti verso Piazza San Marco. Qui abbiamo visitato la Basilica, anche se solo dopo un' interminabile coda, ma ne è valsa la pena! Infatti la basilica è molto imponente ed ha dei bellissimi mosaici; è stata costruita intorno all’XI secolo. Inoltre abbiamo visitato il Palazzo Ducale. Il resto della giornata l’abbiamo trascorso a gironzolare per la città. Nonostante la stanchezza ci siamo divertiti molto perché, oltre i bei posti visitati, il rapporto sia tra noi compagni che tra noi e i professori è migliorato: è stato bello ridere e scherzare con i compagni e i professori. OMAR GALLINA REBECCA MAGLIONE IL CANTO DI ORFEO
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IL MUSEO DEGLI STRUMENTI MUSICALI ANTICHI A VENEZIA. Durante la gita scolastica a Venezia ci siamo recati a visitare un particolare museo in una chiesa sconsacrata raccogliente una moltitudine di strumenti musicali antichi di ogni tipo e provenienza. All’entrata i nostri occhi sono stati colpiti dalla moltitudine di teche blindate contenenti meravigliosi oggetti sonori. C’erano strumenti d’epoca (specialmente barocchi) d’ogni tipo: una moltitudine di violini e viole antiche di liuteria pregiatissima, tra cui anche alcuni Guarnieri e Stradivari dal valore inestimabile, qualche prezioso violoncello barocco, tre contrabbassi della stessa epoca di cui uno del liutaio Magini (in vendita per 60000 euro!) e uno appartenente al virtuoso del classicismo Dragonetti; a completare la famiglia del violino c’erano due violotte (violoncelli accordati una quinta sopra) un violino pochette, un violoncello piccolo (con 5 corde) e tre violini da bambini. Della famiglia delle viole (da gamba) erano presenti due pardessus francesi del famoso costruttore Colichon, un dessus de viole e due taille de viole provenienti addirittura
Nel museo erano anche presenti strumenti a fiato fra cui dei traversieri, un traversiere contralto, alcuni ottavini, un intero consort di flauti dolci, dei flagioletti, degli oboi barocchi, un antico corno inglese, un fagotto barocco, alcuni clarinetti del classicismo e un corno di bassetto della stessa epoca, questo per i legni; erano presenti anche alcuni ottoni, tra cui trombe barocche i varie taglie, corni e antichi tromboni. Era anche presente una curiosità: i resti dell’organo della chiesa probabilmente risalente al primo 700’; era conservata qualche canna della fila del principale da uno dei consort della reggia di Versaille!, una moltitudine di basse de viole (probabilmente della mostra stessa), alcune canne del flauto in ottava e l’intera fila dei tromboncini a 6 o a 7 corde, quasi tutti francesi (fra cui un Bertrand) tranne uno che era di (in stile Callidiano); tutte le canne erano posizionate su un muro, dell’organo era conservata anche la fattura veneziana e un enorme contrabbasse de viole in re, anche delle viole tastiera e alcune catenacciature della trasmissione. Nel museo era dedicato uno spazio anche agli da gamba era presente qualche strumenti sperimentali e agli oggetti di liuteria; rarità: due lironi, una collezione di 5 viole all’uscita si trovava un negozietto che vendeva (a un da braccio d’amore veneziane e anche un prezzo ridicolarmente esoso!) dei CD e quindi a mo’ baryton proveniente dalla germania; a completare la raccolta di strumenti ad arco e di dispetto nessuno ne ha comprato nemmeno mezzo!! è stata una visita emozionante che mi a corda erano presenti vielle ricorderò sempre, perché è raro vedere nello stesso rinascimentali, una ghironda, varie cetre, posto tanti meravigliosi e perfettamente conservati chitarre barocche, liuti, tiorbe, mandolini, strumenti antichi!! arpe barocche e anche una spinetta GABRIELE BRACCI napoletana e 2 clavicembali veneziani.
INTERVISTA A MARINA GIUSTI. Vincitrice del premio miglior inedito al Festival del Tirreno 2015 Marina ricapitoliamo per i nostri lettori che premio hai vinto. Ho vinto il primo premio come miglior inedito, il premio come miglior interpretazione ed il secondo premio per il miglior film scritto. Cosa hai ricevuto come premio? Mi hanno dato una targa con un' etichetta discografica. Cosa si intende con miglior film scritto? All’interno del concorso c’era la School Television Academy a cui potevi partecipare volontariamente . Per partecipare dovevi interpretare un monologo tratto da un film a tua scelta. Io ho proposto un monologo tratto dal film “ Labyrinth “, inoltre prima dello stage dovevi scrivere un copione per un film, telenovela, telefilm o altro. Io ho scritto il copione di un film thriller che si intitola ”libera l’anima” che verrà prodotto. Cosa ti ha spinto ad iscriverti? Fin dall’anno scorso avevo progettato di partecipare a questo concorso perché avevo saputo che era una bellissima esperienza per i ragazzi e me ne aveva parlato anche la mia insegnante di canto, Ambra Ambrosini , che è anche l’organizzatrice del concorso. Come hai affrontato le settimane prima delle finali? Ero molto agitata, però volevo dare il massimo, volevo farlo per me stessa perché la canzone che ho cantato l’ho scritta in un momento in cui ho affrontato dei problemi che mi hanno deluso molto , volevo far arrivare al cuore degli ascoltatori ciò che ho voluto esprimere con questa canzone perché ciò che ho scritto mi rappresenta in tutto e per tutto.
Diciamo che non ero agitata tanto per la finale quanto per la paura di non riuscire a far capire agli ascoltatori ciò che sentivo. La canzone è dedicata a qualcuno? Sì, la canzone è dedicata a mia madre. Quando hanno detto il tuo nome perché avevi vinto il primo premio per la categoria inediti cosa hai provato? Non ci credevo perché non me lo aspettavo, io pensavo solamente a eseguire bene la mia canzone poiché è stato il primo concorso a cui ho partecipato con un mio inedito e poi è stata anche la seconda canzone che ho scritto e che sono riuscita a far conoscere, quindi l’emozione era tanta! Infatti quando hanno detto il mio nome ho iniziato a piangere. Per me è stata una vera soddisfazione perché mi sono accorta che tutto ciò che avevo passato mi aveva portato a scrivere quella canzone e credo che tutto sia successo per destino, forse era destino che con le mie parole le persone capissero ciò che ho provato.
ANDREA DELL'INNOCENTI
Internet ha aperto nuove possibilità per tutti noi, dandoci l’opportunità di Imparare cose nuove, di mantenere contatti con persone lontane da noi. L’altra faccia della medaglia è però rappresentata dai rischi legati ad un uso improprio di questo strumento: tra questi c’è il cyber bullismo. Per noi giovani che stiamo crescendo a contatto con le nuove tecnologie, la distinzione tra vita online e vita offline è purtroppo davvero minima. Le attività che svolgiamo online o attraverso i media tecnologici portano spesso conseguenze anche nella vita reale. Allo stesso modo, le vite online influenzano anche il modo di comportarsi dei ragazzi offline, e questo elemento ha diverse ricadute che devono essere prese in considerazione per comprendere a fondo il cyber bullismo. Qui trovate le risposte alle domande che più frequentemente ricorrono su questo tema: avrete modo di capirne le cause e gli effetti e cosa fare per aiutare bambini ed adolescenti a mettere in atto comportamenti responsabili, senza essere autori, vittime o coloro che guardano senza reagire. Si può definire cyber bullismo l’uso delle nuove tecnologie per intimorire, molestare, mettere in imbarazzo, far sentire a disagio o escludere altre persone. Tutto questo può avvenire utilizzando diverse modalità offerte dai nuovi media. Alcuni di essi sono: Telefonate Messaggi(con o senza immagini, Chat sincrone Social network (per esempio, Facebook), Siti di domande e risposte, Siti di giochi online, Forum online. Le modalità specifiche con cui i ragazzi realizzano atti di cyber bullismo sono molte. Alcuni esempi sono: Pettegolezzi diffusi attraverso messaggi sui cellulari, mail, social network;postando o inoltrando informazioni, immagini o video imbarazzanti (incluse quelle false);rubando l’identità e il profilo di altri, o costruendone di falsi, al fine di mettere in imbarazzo o danneggiare la reputazione della vittima; insultando o deridendo la vittima attraverso messaggi sul cellulare, mail, social network, blog o altri media; facendo minacce fisiche alla vittima attraverso un qualsiasi media. Queste aggressioni possono far seguito a episodi di bullismo (scolastico o più in generale nei luoghi di aggregazione dei ragazzi) o essere comportamenti solo online. AIUTATECI A COMBATTERLO….INSIEME POSSIAMO FAR RITORNARE RAGAZZI DI NUOVO FELICI E AMATI….PERCHE' IN FONDO OGNUNO DI NOI HA BISOGNO DEL SOSTEGNO ELLE PERSONE CHE CI È FACILE PRENDERSELA CON I PIÙ DEBOLI... ..E SE DOMANI IL PIÙ DEBOLE FOSSI TU?
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LETTERA A BULLO Caro Bullo, sono... non importa chi sono. L'unica cosa che hai bisogno di sapere è che so come ti senti, anche se non ho la minima idea di chi tu sia. Lo so che questo discorso non ha senso ma prima di buttare questa lettera o di andare a deridermi con i tuoi amichetti ascolta ciò che ho da dirti. Fino ad una settimana fa ero esattamente come te, un bullo: forte, popolare e sicuro di sé, ma non dura per sempre. Prima o poi le cose cambiano e sarai tu quello a rimetterci. Le persone che giudichi amiche prima o poi si stancheranno e neanche il liceo dura per sempre. Come già ti avevo accennato fino ad una settimana fa ero come te, insieme ad altri ragazzi ogni giorno prendevamo in giro una ragazza... non so neanche il suo nome. Tutti i giorni per un anno le abbiamo fatto patire le pene dell'inferno, tra foto imbarazzanti, insulti su facebook, minacce... ma ora basta. Sai cosa mi ha fatto cambiare idea? Mia sorella: la persona che fino ad una settimana fa consideravo solo come una seccatura. Non riuscivo a trovarla e il suo cellulare continuava a suonare, così l'ho preso e ho visto tutti i messaggi che i bulli come noi le inviavano ogni giorno, ogni ora, ogni minuto. A quel punto mi sono spaventato e ho iniziato ad urlare il suo nome per tutta la casa fino a quando non l'ho trovata: era davanti al portico con le lacrime agli occhi, una coperta l'avvolgeva e la proteggeva dal freddo e dalla marea di insulti che riceveva ogni giorno. Mi sono seduto accanto a lei e le ho preso la mano, chiedendole cosa potevo fare per farla sentire meglio. “Tu sei esattamente come loro”: questa è stata la sua risposta. Solo allora mi sono reso conto che aveva ragione, che io stesso ero rimasto disgustato da quelle azioni che io avevo commesso. Io so come ci si sente quando le uniche persone su cui speri di fare colpo ridono ed iniziano ad ammirarti, quando capisci di essere diventato importante e accettato ma... non pensi che sia per il motivo sbagliato? Fino ad allora non me ne ero mai reso conto perché non era mai stato sotto ai miei occhi e non era mai successo ad una persona che amavo.
Come sai le cattiverie partono da una persona e poi si diffondono ad altre, beh lei mi ha detto chi è stato non perché volesse fare la spia. Lei mi ha chiesto di scriverti questa lettera per chiederti di fermarti finché sei in tempo, prima che sia troppo tardi. Sono tanti i motivi per i quali puoi averle fatto del male: punirla per qualcosa che ti ha fatto, o magari provi invidia verso di lei...non lo so... so soltanto che c'è già abbastanza afflizione in questo mondo senza che tu gliene aggiunga altra con la tua testardaggine, amarezza e risentimento, e mia sorella non merita le tue cattiverie perché non ha mai fatto niente di male. “Grazie per aver ascoltato”: il messaggio che mi inviò la mattina dopo, quando andai a scuola incappucciato e con la musica nelle orecchie come se fossi un altra persona, come se non volessi essere visto, travolto dalla vergogna. Andai dritto per la mia strada, dritto da lei, la salutai e le dissi che mi dispiaceva per tutto, per tutte le sofferenze, le cattiverie, le ingiustizie, gli insulti e le dissi che non lo avrei mai più rifatto e che sarei cambiato. Lei mi sorrise con le lacrime agli occhi, un sorriso che era la voce del perdono e della misericordia. Non è troppo tardi per cambiare le cose; mia sorella non vuole le tue scuse, ci sono tanti modi per chiedere perdono. Non posso guardare nel tuo cuore e non posso sapere cosa provi ma non c'è niente di male nel provare pena e affetto per qualcuno e ricorda che le persone intorno a te sono disposte a perdonare: pensa al male che puoi provocare e poi pensa alla gioia che la stessa persona potrebbe provare se tu ti scusassi. Spero che questa lettera ti aiuti a capire e che ti aiuti ad aprire gli occhi sul mondo che ti circonda, sugli amici che ti stanno attorno e sulla persona che veramente vorresti essere. Ah a proposito, mi chiamo Lucas e sono il fratello di Hanna, la ragazza che per cinque anni hai fatto soffrire e questo è il mio modo per chiederle scusa per non essermene mai accorto. “Forti e coraggiosi all'apparenza, ma prova a togliergli mani e gambe e diventano fragili e insicuri, perché i bulli sono fragili e insicuri”. Grazie, Lucas. LA CLASSE IIAMA
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LETTERA A BILL Caro Bill, come vedi ti chiamo per nome perché voglio che questa lettera sia esclusivamente per te. Ce ne sono tanti di bulli in giro, ma tu ormai hai preso me di mira, sei diventato un po' il mio personal- bullo. Ti scrivo questa lettera per dirti ciò che penso: io sinceramente non ho paura di te, ma provo solo tanta pena nei tuoi confronti. Secondo me non sai davvero chi sei. Non è il male fisico quello che ferisce di più, non sono nemmeno le parole. È il silenzio. Ma questo già lo sai, lo fai apposta, no? Ti ricordi quel tuo amico? Marco? Anche lui era come te, ma un giorno che era in palestra, camminando a passo veloce e deciso, mentre tutti mi prendevano in giro e ridevano, sono andata dritta da lui e l'ho abbracciato. E ho vinto io. La prossima volta che prendi di mira qualcuno guardalo bene: potresti esserci tu al suo posto. Ora che mi sono " occupata" delle tue serissime faccende, ho di meglio da fare, sai? Ho semplicemente il compito, ogni mattina, ti trovare un motivo per cui la vita è bella nonostante i problemi che mi crei, e la sai una cosa ? Ci riesco sempre senza difficoltà . Buona fortuna e mi raccomando, trova te stesso e non distruggere gli altri. Spero che tu abbia capito ciò che intendo e se vorrai una mano per cambiare, io ci sarò! LA CLASSE IIAMA
RICERCA SUL CANTO GREGORIANO. UN ESEMPIO DI DISCIPLINE TRASVERSALI In quest’articolo oltre a dare delle informazioni sulle origini del Canto Gregoriano, vi vogliamo brevemente raccontare come da una semplice ricerca sia nato un lavoro per noi gratificante e che ci ha dato la possibilità di scoprire e toccare con mano il significato di “trasversalità”, di cui si parla tanto a scuola. Grazie al lavoro magistrale della nostra professoressa Simona Di Bella, insegnante di storia, siamo stati coinvolti in un lavoro di gruppo sulle origini e le particolarità dei Canti Gregoriani, ma il lavoro non si sarebbe concluso lì, perché la prof. oltre alla parte teorica ci ha espressamente richiesto di ricercare uno spartito di un canto gregoriano per poi rielaborarlo insieme e suonarlo mettendo alla prova le nostre competenze musicali: chi con il canto, chi al pianoforte, chi con il flauto traverso, chi con il violino e con il violoncello, siamo riusciti a realizzare questo lavoro ad emozionarci insieme e ad emozionare. Per ritornare invece sulle orme della ricerca, abbiamo appreso come un canto gregoriano sia un canto liturgico in lingua latina e come abbia accompagnato il rito religioso per più di mille anni; nasce nel 313 con l’editto di Milano, quando l’imperatore Costantino concesse ai cristiani la libertà di culto. Grazie a Sant’Ambrogio nel IV secolo si diffusero gli inni, canti in lode di Dio, e i salmi, testi poetici tratti dalla Bibbia. Tra il VI e il VII secolo con il monachesimo si diffuse la liturgia e i canti gregoriani; i monaci cantavano i canti gregoriani durante le ore del giorno. I momenti della messa in cui venivano cantati e vengono ancora oggi intonati sono: l’introito, il graduale, l’alleluia, il tratto, l’offertorio e la comunione. Il nome di “gregoriani” si ebbe grazie al papa Gregorio Magno e sono stati creati dalla fusione del canto gallicano e del canto romano. Entusiasti di questo lavoro abbiamo deciso di esibirlo l’ultimo giorno di scuola nell’aula magna del nostro Liceo per trasmetterlo ai nostri compagni. CLIO FIORANTINO MICHAEL PONTREMOLI
Le Associazioni Vivi la Piazza e Libera@Mente, in collaborazione con l'Associazione Cecchini Cuore Onlus, hanno presentato sabato 16 aprile 2016 alle ore 21.15 presso il Teatro Olimpia di Vecchiano l'evento “Le Note del Cuore”. Si è trattato di un concerto tenuto dall'Orchestra del Liceo Musicale G. Carducci di Pisa e altri ospiti. L'evento rientra nel progetto “Il Mio Cuore Batte” il cui scopo è quello di realizzare più spettacoli durante il 2016/2017 per far confluire parte del ricavato in una raccolta fondi per acquistare dei defibrillatori da donare ad alcune scuole di Pisa e Provincia o da posizionare in altri luoghi di maggior frequentazione. L'evento è stato patrocinato dalla Provincia di Pisa, dal Comune di Vecchiano e dalla SDS (società della Salute).
IL CANTO DI ORFEO PERIODICO DEL LICEO MUSICALE CARDUCCI- PISA
DIRETTORE (ir) RESPONSABILE Ghelardini Alessandra CAPOREDATTORE Gallina Omar SEGRETERIA DI REDAZIONE Sgorbini Valentina GRAFICA E IMPAGINAZIONE Mirabella Agata REDAZIONE Angrisano Arianna Basile Niccolò Bracci Gabriele Bruno Valentina Dell’Innocenti Andrea Fiorantino Clio Gallina Omar Giusti Marina Maglione Rebecca Pontremoli Michael Pugliano Gaetano Sandroni Giulia Sgorbini Valentina Spanò Alice LICEO MUSICALE CARDUCCI VIA SAN ZENO N°3—56100 Pisa
L’orchestra del Liceo Musicale G. Carducci ha saputo emozionare il pubblico con una serie di brani tra cui: - Scarborought Fair - Sarabanda - La vita è bella - Corale dalla cantata n.147 - Old time religion - Good Night - All you need is love - What a wonderful world Inoltre alcuni alunni hanno portato in scena dei brani solistici: - Niccolò Basile con il brano “Howl’s moving castle theme” - Gaetano Pugliano e Gabriele Bracci con il duetto “Per un pugno di dollari” - Michael Pontremoli con i brani “Fantasia in Re minore” e “Improvviso in La bemolle Op.142 n.2” - Marina Giusti con il brano “Ain’t other man” - Andrea Dell’Innocenti “Viva la Vida” - Gaetano Pugliano con il brano “Preludio in Mi minore Op.28 n.4” - Gabriele Bracci con il brano “Mazurka Op.6 n.1” Come ospite esterno un futuro allievo del Liceo Musicale G. Carducci, Samuele Arusa con i seguenti brani: - L’emozione non ha voce - Piazza grande