01/07/2014 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LAZIO - N. 52
Regione Lazio Atti della Giunta Regionale e degli Assessori Deliberazione 17 giugno 2014, n. 362 POR FESR Lazio 2007-2013 - Approvazione delle modalità attuative delle attività di Cooperazione Interregionale dell'Asse II - Ambiente e prevenzione dei rischi.
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OGGETTO: POR FESR Lazio 2007-2013 - Approvazione delle modalità attuative delle attività di Cooperazione Interregionale dell’Asse II - Ambiente e prevenzione dei rischi. LA GIUNTA REGIONALE
SU PROPOSTA dell’Assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive di concerto con l’Assessore alle Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente
VISTO il Regolamento (CE) n. 1080/2006 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 5 luglio 2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e recante abrogazione del Regolamento (CE) n. 1783/1999; VISTO che il suddetto Regolamento (CE) n. 1080/2006 definisce i compiti del Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il campo di applicazione del suo intervento con riguardo agli obiettivi «Convergenza», «Competitività regionale e occupazione» e «Cooperazione territoriale europea» quali definiti all'articolo 3, paragrafo 2, del Regolamento (CE) n. 1083/2006 nonché le norme in materia di ammissibilità al sostegno del Fondo; VISTO che lo stesso Regolamento (CE) n. 1080/2006, all’art.5 stabilisce che, nell'ambito dell'obiettivo Competitività regionale e occupazione, l'intervento del FESR si concentra principalmente su tre priorità, tra le quali la priorità “ambiente e prevenzione dei rischi”, che prevede alla lettera f) la tutela e valorizzazione del patrimonio naturale e culturale a sostegno dello sviluppo socioeconomico e promozione dei beni naturali e culturali in quanto potenziale per lo sviluppo del turismo sostenibile; VISTO il Regolamento (CE) n. 1083/2006 del Consiglio dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale europeo e sul Fondo di coesione e che abroga il regolamento (CE) n. 1260/1999, e successive modifiche ed integrazioni; VISTO che all’art. 6 il Reg. (CE) 1080/2006 stabilisce che nell’ambito dell’obiettivo “cooperazione territoriale europea” l’intervento del FESR si concentra sul rafforzamento dell’efficacia della politica regionale grazie alla promozione della cooperazione interregionale su innovazione ed economia della conoscenza e su ambiente e prevenzione dei rischi ai sensi dell’art. 5 punti 1) e 2). VISTO il Regolamento (CE) n. 1828/2006 del Consiglio dell'8 dicembre 2006 che stabilisce modalità di applicazione dei richiamati regolamenti n. 1083/2006 e n. 1080/2006; VISTO il Quadro Strategico Nazionale per la Politica Regionale di Sviluppo (QSN) 20072013, approvato dalla Conferenza Unificata Stato-Regioni in data 21/12/06 e dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) in data 22/12/06, che è stato approvato definitivamente dalla Commissione Europea con Decisione C(2007) 3329 del 13 luglio 2007;
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VISTO che l’Obiettivo “Cooperazione territoriale europea” è stato inserito nel Quadro Strategico Nazionale per consentire, tra l’altro, di: -
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favorire lo sviluppo di buone pratiche e lo scambio di esperienze da mettere a disposizione dei programmi mainstream; evidenziare i campi in cui i territori nazionali possono offrire punte di competenza e di conoscenza (rappresentate sia da operatori pubblici sia privati), rendendo in questo modo più chiaro e leggibile quale sia l’apporto che il paese può fornire per concorrere a obiettivi comuni di sviluppo di macroregioni europee; indicare campi in cui l’azione di cooperazione comporta più evidenti ricadute per lo sviluppo dei territori regionali italiani, segnalando, perciò, piste di integrazione e completamento che la politica regionale interna (sia quella comunitaria sia quella nazionale) dovranno cogliere e valorizzare.
VISTA la Delibera CIPE n. 166 di attuazione della politica regionale unitaria delineata nel QSN approvata in data 21/12/2007; VISTO il POR FESR Lazio 2007-2013 - approvato dal Consiglio regionale del Lazio con DCR n. 39 del 3 aprile 2007 e adottato, nella sua nella versione originaria, con Decisione della Commissione n. C(2007) 4584 del 2 ottobre 2007 e modificato da ultimo con Decisione della Commissione n. C(2013) 6769 - che prevede attività di Cooperazione finalizzate a: (i) innovazione trasferimento tecnologico, economia del mare (governance del settore marittimo, creazione e potenziamento di cluster marittimi e gestione integrata delle zone costiere); (ii) energia rinnovabile ed efficienza energetica; (iii) Recuperare ambiti di cooperazione europea accomunati da forti interessi settoriali utilizzando anche l’esperienza acquisita con alcuni progetti Interreg III B e C; VISTA la modifica del POR FESR, relativa alla eliminazione del riferimento all’art. 37.6.b del Regolamento 1083/2006 correlato alla cooperazione della Regione Lazio con la Spagna (Valencia) e la Slovacchia (Bratislava) che avrebbe comportato una reciprocità di intenti non presente nei programmi operativi dei suddetti partner; CONSIDERATO che la suddetta modifica è stata approvata dal Comitato di Sorveglianza a seguito di consultazione scritta conclusa il 27 marzo 2014 e che il POR, così modificato, è stato notificato a Bruxelles in data 31 marzo 2014; RITENUTO NECESSARIO capitalizzare i risultati raggiunti dall’Amministrazione nell’ambito della Cooperazione Territoriale Europea, promuovendo l’integrazione degli stessi all’interno del POR FESR Lazio al fine di attivare un processo di condivisione dei risultati della programmazione regionale, nazionale e comunitaria 2007-2013; CONSIDERATO che tale “scelta attuativa” ha anche il vantaggio di rafforzare la produzione di effetti duraturi e non isolati dei risultati dei progetti CTE condotti dall’Amministrazione regionale oltre che stabilizzare i rapporti creatisi all’interno delle reti di partenariato transnazionali nel mediterraneo anche allo scopo di valutare ed attivare nuove forme di collaborazioni permanenti (GECT);
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CONSIDERATA la consapevolezza con cui molti paesi, anche nel Bacino del Mediterraneo, sempre più sollecitamente lavorano alla risoluzione di problematiche comuni legate alla condivisione di beni ambientali, attraverso la definizione di strategie macroregionali per le quali l’azione di cooperazione è condizione fondamentale e per le quali la presenza di una governance multilivello affidabile e di una rete di partenariato stabile e consolidata sono basi essenziali per assicurare il raggiungimento degli obiettivi prefissati. CONSIDERATO che nel processo di capitalizzazione intrapreso dai Programmi di CTE, la Regione Lazio ha partecipato con due progetti ad un bando nell’ambito del Programma “Spazio MED” e che i due progetti hanno vinto e sono stati finanziati; PRESO ATTO che uno dei progetti, presentato dalla Direzione Regionale “Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative” in qualità di capofila riguarda le Politiche di difesa strategica delle zone costiere del Mediterraneo dagli effetti dell’erosione e dei cambiamenti climatici nell’ambito dello sviluppo sostenibile integrato; PRESO ATTO che la tematica rientra nella priorità della CTE prevista dal POR FESR Lazio 2007–2013 per l’Asse II “Ambiente e prevenzione dei rischi” e che i risultati del progetto favoriscono un rafforzamento della capacità di innovazione della Regione Lazio nell’ambito del supporto allo sviluppo territoriale sostenibile e convergono verso l’obiettivo specifico dello stesso Asse II di “garantire le condizioni di sostenibilità ambientale preservando le risorse naturali, culturali e paesaggistiche per migliorare la qualità della vita e l’attrattività del territorio”; VISTA la Comunicazione della Commissione COM (2011) 17 relativa a “Il contributo della Politica regionale alla crescita sostenibile nel contesto della strategia Europa 2020” che invita i protagonisti della politica regionale ad orientare gli investimenti verso le priorità individuate dalla strategia Europa 2020; VISTI i risultati dei progetti di CTE Beachmed (Interreg III C), Beachmed-e (Interreg III B) e CoMeBis (Life Natura 2006) della programmazione 2000 - 2006 e gli obiettivi dei progetti di CTE Coastance, Medlab, Maremed, Med Governance, Coastgap (Spazio MED) e MedSandCoast (ENPI CBC Med) della programmazione 2007-2013 oltre che POSIDONE (Life+) nell’ambito dei quali la Regione Lazio, Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative, riveste il ruolo di capofila; CONSIDERATO che la Regione Lazio, con il capofilato dei progetti Beachmed (Interreg III C), Beachmed-e e con l’attiva partecipazione ai progetti europei MEDLAB, COASTANCE e MAREMED ha acquisito una posizione di rilievo nel Mediterraneo per quanto riguarda la gestione integrata delle zone costiere (GIZC); VISTA la DGR 61 del 30/1/2004 relativa al Programma integrato degli interventi per lo sviluppo del litorale del Lazio, di cui alla LR n. 1 del 5/1/2001 – Approvazione del Programma generale per la difesa e la ricostruzione dei litorali e del quadro degli interventi prioritari da finanziare con l’azione I.1.1 “difesa del litorale dai fenomeni di erosione costiera e riduzione dei fattori di rischio”, nella quale sono definite le principali attività di studio e ricerca nell’ambito di un programma coordinato ed organico di attività da intraprendere per il mantenimento di ampi settori litoranei;
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CONSIDERATO che l’Osservatorio Regionale dei Litorali, istituito con la Legge 53/98 definisce, nella citata deliberazione, le principali attività di studio e ricerca sulle quali indirizzare le attività conoscitive necessarie alla programmazione ed alla realizzazione degli interventi di difesa delle coste previsti dalla stessa legge;
VISTA la DGR n. 171 del 3 luglio 2013 con la quale è stato approvato lo schema della Carta delle regioni europee per la promozione di un quadro Comune di Azioni strategiche dirette alla Protezione e sviluppo sostenibile delle aree costiere del Mediterraneo, denominata “Carta di Bologna 2012” che persegue il rafforzamento del ruolo delle regioni mediterranee nello sviluppo dei processi di cooperazione e di sviluppo sostenibile tra i paesi del mediterraneo; PRESO ATTO che la zona costiera (circa 360 Km isole comprese) riveste per il Lazio un valore economico legato al turismo ed all’economia del mare che rappresenta il 4,1% in termini di incidenza del valore aggiunto sul totale dell’economia (dati 2011) e che nel marzo 2013 la Commissione ha proposto la definizione di una normativa volta a creare un quadro comune per la pianificazione dello spazio marittimo e la gestione integrata delle zone costiere la cui Direttiva, per la gestione della fascia costiera, è in corso di definizione a livello comunitario; CONSIDERATO che la fascia costiera è tra le porzioni di territorio dove maggiormente sono presenti fenomeni legati agli effetti del cambiamento climatico e che una corretta Gestione Integrata della Zona costiera è sempre più considerata di strategica importanza; PRESO ATTO che per poter conseguire risultati è essenziale promuovere azioni di partenariato e di rafforzamento delle reti e dei rapporti esistenti a livello transnazionale nel bacino del mediterraneo; INDIVIDUATO l’Istituto per gli Studi e la Cooperazione della Regione Valenziana “FEPORTS”, quale partner ideale del progetto di Cooperazione Interregionale della Regione Lazio viste le proprie competenze sul tema della gestione della zona costiera; RITENUTO necessario approvare le modalità attuative delle attività di Cooperazione Interregionale dell’Asse II al fine di definire i riferimenti necessari all’implementazione delle operazioni; VISTA la Scheda attuativa delle Attività di Cooperazione Interregionale dell’Asse II (Allegato 1) in cui sono riportati i criteri di selezione approvati dal Comitato di Sorveglianza per consultazione scritta conclusa il 28 marzo 2014; VISTA la legge regionale 30 dicembre 2013, n. 13 “Legge di stabilità regionale 2014” pubblicata sul S.O. n. 4 al BURL n 107 del 31 dicembre 2013; VISTA la legge regionale 30 dicembre 2013, n. 14 “Bilancio di previsione finanziario della regione Lazio 2014-2016” pubblicata sul S.O. n. 4 al BURL n 107 del 31 dicembre 2013; VISTO il quadro finanziario riportato nell’allegata Scheda attuativa che prevede l’utilizzo di € 1.000.000,00 del POR Lazio 2007-2013 per l’attuazione delle attività di “Cooperazione Interregionale ” dell’Asse II;
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CONSIDERATO che le risorse finanziarie succitate, sono appostate sui capitoli: A38137 (Quota U.E.) per € 500.000,00; A38138 (Quota Stato) per € 481.174,00; A38139 (Quota Regione) per € 18.826,00– relativi alla Missione 19 - Programma 02 – Macro-aggregato 2.03.01.02 e su eventuali nuovi capitoli derivati; DATO ATTO che la presente deliberazione non è soggetta alla procedura di concertazione con le parti sociali DELIBERA 1) di approvare, ai fini dell’attuazione dell’Asse II del POR Lazio 2007-2013, la Scheda attuativa delle Attività di Cooperazione Interregionale (Allegato 1) parte integrante e costitutiva della presente deliberazione; I successivi provvedimenti attuativi saranno assunti dalla Direzione Infrastrutture, Ambiente e Politiche abitative di concerto con l’Autorità di gestione del POR FESR, nel corso del corrente esercizio finanziario, pena l’accantonamento delle risorse in qualità di economie di bilancio. Il presente provvedimento sarà pubblicato sul BURL e sui siti www.regione.lazio.it e www.porfesr.lazio.it al fine di consentirne la massima divulgazione. Il Presidente pone ai voti, a norma di legge, il suesteso schema di deliberazione che risulta approvato all’unanimità.
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ALLEGATO 1 Scheda attuativa della cooperazione interregionale Asse II
POR FESR Lazio 2007-2013 Obiettivo Competitività e Occupazione
Modalità Attuative del P.O.
Asse II - Cooperazione Interregionale Politiche di Adattamento e Difesa Sostenibile delle Zone Costiere rispetto all’erosione ed ai cambiamenti climatici
maggio 2014
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Indice
Indice ................................................................................................ 2 1.
Asse II – Cooperazione interregionale ................................................................................... 3
1.1. Obiettivo operativo .............................................................................................................. 3 1.2. Attività .................................................................................................................................. 3 1.2.1. Descrizione ................................................................................................................... 3 1.2.2. Contenuto tecnico........................................................................................................ 3 1.3. Soggetti beneficiari .............................................................................................................. 4 1.4. Categorie di spesa ................................................................................................................ 4 1.5. Spese ammissibili ed ammontare dei contributi ................................................................. 4 1.6. Ambito territoriale ............................................................................................................... 5 1.7. Struttura organizzativa responsabile ................................................................................... 5 1.8. Procedure amministrative, tecniche e finanziarie ............................................................... 5 1.8.1. Attuazione .................................................................................................................... 5 1.8.2. Selezione ...................................................................................................................... 5 1.8.3. Tempistica .................................................................................................................... 6 1.9. Criteri di selezione delle operazioni ..................................................................................... 6 1.10. Quadro finanziario ............................................................................................................... 7 1.11. Riferimenti normativi ........................................................................................................... 7
Asse II Ambiente e prevenzione dei rischi – Cooperazione interregionale
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1. Asse II – Cooperazione interregionale Asse
Obiettivo specifico dell’Asse Garantire le condizioni di sostenibilità ambientale 2 – Ambiente e prevenzione preservando e valorizzando le risorse naturali, culturali dei rischi e paesaggistiche per migliorare la qualità della vita e l’attrattività del territorio
1.1. Obiettivo operativo Prevenzione del rischio ambientale 1.2. Attività Cooperazione – Politiche di adattamento e difesa sostenibile delle zone costiere rispetto all’erosione ed ai cambiamenti climatici 1.2.1. Descrizione Nell’ambito dei processi di coesione a livello di spazio europeo, nonché dei processi di diffusione delle conoscenze, un importante ruolo è rivestito dalla cooperazione territoriale. In tale contesto, il Programma declina le priorità da perseguire: privilegiare le tematiche innovazione e trasferimento tecnologico, economia del mare (governance del settore marittimo, creazione e potenziamento di cluster marittimi e gestione integrata delle zone costiere); energia rinnovabile ed efficienza energetica. Tali temi prioritari dovranno essere sviluppati individuando soluzioni tecnologicamente avanzate in termini di sistemi di sicurezza e di controllo; recuperare ambiti di cooperazione europea accomunati da forti interessi settoriali utilizzando anche l’esperienza acquisita con alcuni progetti Interreg III B e C; Per quanto concerne la dimensione interregionale, il POR sostiene direttamente delle azioni di cooperazione sui temi prioritari per lo sviluppo regionale sopra indicati che verranno sostenuti nell’ambito degli Assi I e II del Programma, in conformità alle attività ivi previste. 1.2.2. Contenuto tecnico Nell’ambito di quanto previsto dal POR FESR circa le potenzialità della cooperazione territoriale per il raggiungimento armonico degli obiettivi, si rileva una forte coerenza con quanto già intrapreso e con quanto programmato in merito alle politiche di adattamento e di difesa sostenibile delle zone costiere rispetto all’erosione ed ai cambiamenti climatici. L’Attività può essere quindi descritta come un insieme di azioni tese a capitalizzare un processo ormai più che decennale - per l’attuazione di misure di adattamento e difesa delle coste necessarie a fronteggiare l’erosione ed i cambiamenti climatici in un contesto strategico di medio e lungo termine, coerentemente collocato nell’ambito del POR FESR 2007-2013 - Cooperazione e condiviso già da molte Regioni mediterranee mediante atti di valenza politica (Carta di Bologna – adottata dalla Regione Lazio con DGR n.171 del 3 luglio 2013) e numerosi progetti europei. Asse II Ambiente e prevenzione dei rischi – Cooperazione interregionale
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Il Programma di interventi contribuisce alla pianificazione e programmazione della difesa dei litorali regionali inserita nel “Programma integrato di interventi per lo sviluppo del litorale del Lazio”1 (approvato con DGR 61/2004) nel quale si delineano le azioni necessarie alla ricostruzione degli arenili oggetto di erosione e di mantenimento di ampi settori litoranei sulla base di una rilettura ed analisi critica delle esperienze maturate. Con il programma di interventi, da realizzarsi nell’ambito della Cooperazione POR FESR, si intende contribuire attraverso una serie di attività di studi e ricerca coordinati e coerenti con il quadro delineato nella stessa DGR. L’approccio strategico, le modalità ed i contenuti di tali attività sono stati concordati e condivisi a livello Mediterraneo tramite i prodotti della cooperazione interregionale quali, ad esempio, la citata Carta di Bologna (DGR n.171 del 3 luglio 2013). 1.3. Soggetti beneficiari Regione Lazio, in collaborazione con l’ARDIS; Università, altri soggetti pubblici, società in house. 1.4. Categorie di spesa Ripartizione programmatica delle risorse per categorie di spesa Codice Categoria 56 Protezione e valorizzazione del patrimonio naturale
Risorse (€) 1.000.000
1.5. Spese ammissibili ed ammontare dei contributi Saranno considerate ammissibili le spese sostenute nel rispetto di quanto disposto dal DPR n. 196 del 3 ottobre 2008, come da ultimo modificato dal DPR 5 aprile 2012, n. 98, sull'ammissibilità delle spese adottato ai sensi dell’articolo 56, paragrafo 4, del Regolamento CE N. 1083/2006 recante disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul fondo sociale europeo e sul fondo di coesione. Esse riguardano la totalità delle spese dichiarate nell'ambito del programma operativo ai sensi di quanto disposto dal Regolamento CE N. 1080/2006 relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e, in particolare, dall’articolo 7 (Ammissibilità delle spese) e dal Regolamento (CE) N. 1828/2006 (Regolamento di attuazione). Le spese ammissibili nell’ambito delle attività di cooperazione interregionale che si intendono sostenere riguardano: spese per la progettazione, lo sviluppo e l’implementazione di software specifici e di banche dati; spese di consulenza e assistenza tecnico specialistica e spese per personale interno; acquisizione di attrezzature tecnologiche, di hardware e software, incluse spese per servizi tecnico specialistici; spese generali nel limite massimo del 10% dell’operazione cofinanziata a condizione che siano basate sui costi effettivi relativi all’esecuzione dell’operazione e che vengano imputate con calcolo pro-rata all’operazione, secondo un metodo equo e corretto debitamente giustificato;
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di cui alla LR n. 1/2001 “Approvazione del Programma Generale per la difesa e la ricostruzione dei litorali nel quadro degli interventi prioritari da finanziare con l’Azione I.1.1 – Difesa del litorale dai fenomeni di erosione costiera e riduzione del fattori di rischio Asse II Ambiente e prevenzione dei rischi – Cooperazione interregionale 4
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spese per viaggi, missioni e trasferte connesse alla realizzazione del progetto; spese per la comunicazione, promozione e diffusione dei risultati riferiti alle attività di progetto. 1.6. Ambito territoriale Gli interventi saranno realizzati nel territorio della Regione Lazio, con il coinvolgimento di partner della UE. 1.7. Struttura organizzativa responsabile 1- Responsabile della gestione Direzione regionale competente Il Direttore pro-tempore:
2 – Referente operativo Area Il dirigente di Area pro-tempore
Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative Bruno Placidi Tel: 06 51685298 Fax: 06 51683054 e-mail:
[email protected] Difesa del Suolo e Bonifiche Giorgio Maggi Tel: 06 51689070 Fax: 06 51689219 e-mail:
[email protected]
Procedure amministrative, tecniche e finanziarie 1.7.1. Attuazione realizzazione di opere pubbliche a titolarità regionale realizzazione di opere pubbliche a regia regionale X acquisizione di beni e servizi a titolarità regionale X acquisizione di beni e servizi a regia regionale erogazione di finanziamenti e/o servizi a singoli beneficiari a titolarità regionale erogazione di finanziamenti e/o servizi a singoli beneficiari a regia regionale Descrizione delle modalità attuative La Direzione competente, in qualità di struttura responsabile della gestione, in collaborazione con l’ARDIS, provvede all’implementazione del Progetto, descritto ed allegato alle presenti modalità attuative. Per l’attuazione del Progetto la Regione potrà avvalersi di soggetti terzi ovvero soggetti in house, con i quali sarà stipulata specifica convenzione. 1.7.2. Selezione procedura automatica procedura valutativa a sportello Asse II Ambiente e prevenzione dei rischi – Cooperazione interregionale
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procedura valutativa a graduatoria procedura negoziale X Non pertinente, in quanto derivante dagli atti di pianificazione settoriale Descrizione delle procedure di selezione Il Progetto per la difesa e la ricostruzione dei litorali è stato selezionato sulla base degli indirizzi derivanti dalle indicazioni contenute nella DGR 1835/2001 e nella DGR 61/2004. La Direzione regionale competente, in collaborazione con l’ARDIS, provvederà alla definizione analitica ed alla selezione delle singole operazioni. Per l’individuazione dei fornitori di beni e servizi, saranno rispettate le procedure previste dal Dlgs n. 163/2006 “Codice dei contratti pubblici di Lavori, Servizi e Forniture”. 1.7.3. Tempistica Cronoprogramma delle attività/fasi Asse II - Cooperazione interregionale id
1
2
Attività/Fasi
2012
PERIODO DI REALIZZAZIONE DELL'INTERVENTO 2013 2014
2015
Definizione analitica delle componenti del progetto e delle modalità di coinvolgimento di soggetti terzi per l’implementazione degli interventi Predisposizione e stipula ovvero aggiornamento delle convenzioni necessarie alla realizzazione degli interventi
3
Realizzazione degli interventi
4
Monitoraggio e rendicontazione degli interventi
5
Certificazione
1.8. Criteri di selezione delle operazioni Criteri di ammissibilità generali x
Conformità dell’operazione alla normativa comunitaria, nazionale e regionale applicabile
x
Coerenza dell’operazione al Quadro Strategico Nazionale, agli obiettivi specifici del Programma Operativo, alla pianificazione o alla strategia regionale di settore
x
Requisiti soggettivi ed oggettivi dei soggetti proponenti (caratteristiche specifiche del soggetto proponente e presenza della documentazione di progetto)
x
Validità tecnico-economica delle operazioni (congruità dei costi rispetto alle peculiarità del progetto)
Criteri di priorità Priorità specifiche saranno riconosciute a programmi di investimento in base a: Qualità del partenariato a livello regionale e interregionale; completamento o ampliamento di interventi già avviati nell’ambito di programmi interregionali, nazionali e regionali; Asse II Ambiente e prevenzione dei rischi – Cooperazione interregionale
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interventi finalizzati ad ottemperare agli indirizzi in materia di specifiche attività di pianificazione settoriale e territoriale; interventi sviluppati in rapporti sinergici di cooperazione con altre amministrazioni costiere del Mediterraneo nell’ambito di progettazioni già approvate ed in corso (COASTGAP capitalizzazione MED e MEDSANDCOAST - ENPI-CBC, Progetto Beachmed-e e Coastance etc.). 1.9. Quadro finanziario Costo totale
2013 Totale 1.10.
1.000.000 1.000.000
Spesa pubblica totale 1.000.000 1.000.000
FESR
500.000 500.000
Spesa pubblica nazionale 500.000 500.000
Riferimenti normativi
Leggi LR n. 1 del 5 gennaio 2001 recante “Norme per la valorizzazione e lo sviluppo del litorale del Lazio”; LR n. n. 53 11 dicembre 1998 recante “Organizzazione regionale della difesa del suolo in applicazione della legge 18 maggio 1989, n. 18”; LR 26/2007 legge finanziaria regionale per l’esercizio 2008 (Capo V - disposizioni per la riqualificazione ambientale e lo sviluppo turistico ed occupazionale del litorale laziale); Libro Bianco “L’adattamento ai cambiamento climatici: verso un quadro d’azione europeo” (COM (2009) 147) Atti di pianificazione DCR del 31 luglio 2003 n. 143 che approva il Programma integrato di interventi per lo sviluppo del litorale del Lazio. -
DGR 61 del 30 gennaio 2004 concernente Programma integrato di interventi per lo sviluppo del litorale del Lazio, di cui alla legge regionale n. 1 del 5 gennaio 2001.
-
Approvazione del programma generale per la difesa e la ricostruzione dei litorali e del quadro degli interventi prioritari da finanziare con l’Azione I.1.1. «difesa del litorale dai fenomeni di erosione costiera e riduzione dei fattori di rischio»
-
DGR n.171 del 3 luglio 2013 che approva lo schema della Carta delle Regioni europee per la promozione di un quadro comune di azioni strategiche dirette alla protezione e sviluppo sostenibile delle aree costiere del Mediterraneo, denominata “Carta di Bologna 2012”.
Asse II Ambiente e prevenzione dei rischi – Cooperazione interregionale
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POR FESR Lazio 2007-2013 Obiettivo Competitività e Occupazione Asse II Cooperazione Interregionale Politiche di Adattamento e Difesa Sostenibile delle Zone Costiere rispetto all’erosione ed ai Cambiamenti Climatici
SCHEDA TECNICA PROPOSTA PROGETTUALE Titolo del progetto
La difesa strategica delle zone costiere del Mediterraneo dagli effetti dell’erosione e dei cambiamenti climatici nell’ambito dello sviluppo sostenibile integrato.
Acronimo
INTERCOAST
Durata del progetto
18 mesi
Soggetto richiedente
Regione Lazio – Direzione Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative
Descrizione sintetica del progetto INTERCOAST rappresenta un insieme organico di attività tese ad affrontare la difesa sostenibile delle coste Mediterranee rispetto ai rischi strutturali di dissesto morfologico (erosione) ed ai rischi derivanti dagli effetti dei Cambiamenti Climatici. Il progetto si inserisce in un processo avviato dal 2002 nell’ambito della cooperazione interregionale (progetto BEACHMED 2002-2204 –MEDOCC) e proseguito con ulteriori progetti europei (Beachmed-e, Coastance, Maremed, ecc.). Il progetto risponde alla necessità di un’azione coordinata a livello mediterraneo non solo per la definizione di aspetti tecnici connessi alla difesa delle coste (metodi, mezzi, risorse naturali, monitoraggio, ecc.) ma anche per l’avvio e la condivisione di idonee politiche che consentano l’effettiva adozione di una gestione integrata delle zone costiere. INTERCOAST si incardina nella programmazione regionale (DGR 61/2004), nella contemporanea azione dei progetti europei COASTGAP (capitalizzazione MED) e MEDSANDCOAST (ENPI-CBC) di cui la Regione Lazio è capofila, e nei contenuti della Carta di Bologna 2012 (DGR 171/2013). Le azioni previste da INTERCOAST riguardano nello specifico la valutazione quantitativa del rischio costiero, la valutazione dei fabbisogni per uno sviluppo sostenibile dei litorali, la ricerca delle risorse strategiche e la loro caratterizzazione, la governance della difesa costiera, la cooperazione per un modello Mediterraneo di gestione integrata delle zone costiere.
Scheda_Project_CoopAsseIIdef_01
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INFORMAZIONI SUL PARTENARIATO Soggetto richiedente Ragione sociale
Regione Lazio – Direzione Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative
Forma giuridica
Ente Pubblico
Partita IVA/ Codice Fiscale
80143490581
Indirizzo sede legale
Via Rosa Raimondi Garibaldi 7 - 00145
Comune
Roma
Paese
Italia
Telefono
06-51689055
Sito Web
www.regione.lazio.it
Legale Rappresentante
Bruno Placidi, Direttore Direzione Infrastrutture, Ambiente e Pol. Ab.
Responsabile tecnico
Giorgio Maggi – Dirigente Area Difesa del Suolo e Bonifiche
E-mail
[email protected]
Competenze nel settore specifico del soggetto richiedente La Direzione Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative della Regione Lazio gestisce tematiche vitali per la salvaguardia e lo sviluppo del territorio tra cui la gestione delle aree protette, SIC e ZPS. In questo progetto la Regione opera per mezzo del Centro di Monitoraggio GIZC (CM-GIZC) della Direzione, nucleo operativo interdisciplinare costituito con Determinazione B3354 29/09/2008. Per quanto riguarda la conservazione degli ecosistemi, la Direzione è stata promotrice del progetto Life Natura 2006 CoMeBis finalizzato a ripristinare e valorizzare habitat costieri e marini d’interesse comunitario, alcuni dei quali prioritari, caratteristici delle zone del litorale laziale e calabrese (Mar Tirreno e Mar Ionio), parzialmente compromessi o degradati per azione diretta o indiretta dell’uomo. La Direzione ha partecipato inoltre ai progetti europei Beachmed, Beachmed-e, Med Governance, Medlab, Coastance e Maremed, sviluppando tematiche inerenti alla difesa della costa. Dal 2012 la Direzione è capofila di un progetto LIFE+ Natura e Biodiversità il cui completamento è previsto per il settembre 2014, denominato "LIFE Poseidone", per la protezione dell'Habitat prioritario a Posidonia dalla pesca a strascico illegale mediante il posizionamento di 550 dissuasori.
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Dal 2013 la Direzione è capofila del progetto di capitalizzazione COASTGAP (Programma MED) e del progetto MEDSANDCOAST (Programma ENPI), entrambi inerenti le strategie di pianificazione e programmazione della gestione della costa rispetto al rischio costiero legato ai cambiamenti climatici. La Direzione ha promosso e lanciato la “Carta di Bologna” documento politico di intenti per la difesa integrata delle coste, sottoscritto a Bruxelles il 21 marzo 2013 da 14 regioni del Mediterraneo, approvato con DGR 171/2013 e adottato il 27 giugno 2013 dalla Commissione Intermediterranea della CRPM.
Partner n. 1 FEPORTS - Istituto Portuario per gli Studi e la Cooperazione nella Regione Valenciana Ragione sociale
Istituto Portuario per gli Studi e la Cooperazione nella Regione Valenciana
Forma giuridica
Fondazione Pubblica
Partita IVA/ Codice Fiscale
___________________
Indirizzo sede legale
Calle Tres Forques 98 - 46018
Comune
VALENCIA
Paese
Spagna
Telefono
(34) 96.353.31.00
Sito Web
www.feports-cv.org
Legale Rappresentante
Vicente Cerdá García de Leonardo, Direttore
Responsabile tecnico
Pablo Gorostiza – Ana Subirats Tarín
E-mail
[email protected] -
[email protected]
Competenze nel settore specifico e ruolo del partner n. 1 FEPORTS L’Istituto Portuario per gli Studi e la Cooperazione nella Regione Valenciana (FEPORTS) fu fondato nel 1988 dalla Generalità Valenciana e le Autorità Portuali di Alicante, Castellón e Valencia, con l’obiettivo di mettere in relazione i settori marini commerciale e ricreativo, e di diventare strumento di sviluppo del settore marino al fine di aumentare la competitività della regione. La Generalità Valenciana è quindi strettamente legata e dipendente dalle attività e dai risultati conseguiti da FEPORTS. L’Istituto contribuisce alla sostenibilità globale del sistema portuale regionale sviluppando progetti che mirano a migliorare e innovare i settori di interesse, tra cui: •
La riduzione dei rischi portuali;
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•
La gestione ambientale costiera e portuale.
L’Istituto svolge numerose attività di cooperazione inerenti la gestione portuale, i trasporti e l’ambiente grazie alla partecipazione a progetti finanziati dall’Unione Europea, dagli Enti statali e regionali, scambiando e condividendo con le altre regioni costiere know-how ed esperienze nell’ambito della gestione costiera e portuale. Tra i progetti Europei attualmente in corso, i cui risultati contribuiranno ad arricchire in progress l’implementazione di INTERCOAST, FEPORTS è impegnato nel progetto di Capitalizzazione MED “COASTGAP” (insieme alla Regione Lazio-Dir. Infrastrutture, Ambiente e Pol. Abit) e nel progetto Strategico ENPI CBC MED “Mare Nostrum”: l’obiettivo primario di Mare Nostrum, in particolare, è contribuire a colmare il gap nell’implementazione concreta delle politiche dell’ICZM sui territori costieri del Mediterraneo, al fine di migliorare la sostenibilità ambientale e socio-economica della zone costiere mediterranee grazie all’aumento della resilienza rispetto i rischi naturali e antropici. Il contributo di FEPORTS al progetto INTERCOAST consisterà quindi nel mettere a disposizione il proprio know-how e competenze sul tema della gestione della zona costiera, mettendo a disposizione l’esperienza e le conoscenze operative del proprio panel tecnico di esperti in gestione marittima. Il panel tecnico di FEPORTS parteciperà come peer reviewer a due specifiche riunioni tecniche di mid-term progress (mese 8 e mese 16), apportando così valore aggiunto ai prodotti di progetto grazie agli spunti e commenti riportati in forma di report. Nello specifico del contributo tecnico, FEPORTS offrirà alla Regione Lazio la propria migliore esperienza e Buone Pratiche nel settore della gestione delle risorse sabbiose portuali e costiere ai fini ambientali, provvedendo documenti metodologici, procedurali e tecnici per l’esecuzione ottimale e sostenibile di questa attività di gestione costiera. Il monitoraggio dei dragaggi è, infatti, una delle linee strategiche di FEPORTS legata ai lavori che la Generalitat Valenciana svolge da anni in questo campo, ovvero la definizione di procedure di coordinamento col Ministero dell’Ambiente e con i dipartimenti competenti alla valutazione dell’ Impatto Ambientale, la qualità delle acque, le marinerie e la Capitaneria Marittima, in merito alla gestione ottimale delle risorse sabbiose della rete regionale di porti. Infine, l’attività strategica e trasversale di FEPORTS in INTERCOAST consisterà nella creazione di un ponte collaborativo tra la Regione Lazio e la Generalitat Valenciana, policy maker nonché autorità competente per la pianificazione e la gestione dell’ambiente marino-costiero della regione, coinvolgendo la stessa nel progetto e garantendo così il confronto tra le due Amministrazioni anche sotto il profilo politico, normativo e della governance della gestione marino/costiera.
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IL PROGETTO Inquadramento normativo e pianificatorio regionale Il progetto INTERCOAST si inquadra in un contesto normativo tematico ben delineato già a livello Europeo. Nel Libro Bianco “L'adattamento ai cambiamenti climatici: verso un quadro d'azione europeo” (COM(2009) 147) vengono identificate specifiche “azioni” rispetto alle quali la Commissione Europea ha impegnato se stessa e gli stati Membri. Fra queste, nell’ambito della predisposizione di un’adeguata base di conoscenze, c’è l’azione di “Valutare, entro il 2011, i costi e i benefici dell'adattamento”. Questo obiettivo, ancora lungi dall’essere raggiunto, è la chiave per l’avvio di idonee politiche di investimento (costi di adattamento << danni prevedibili) da parte sia delle Amministrazioni Pubbliche che dello stesso settore privato. Un esempio di valutazione del rapporto costi/benefici dell’adattamento ai CC è rappresentato dallo studio PESETA1 che stima gli effetti dei cambiamenti climatici lungo le coste europee del mediterraneo. In assenza di provvedimenti di adattamento, i danni attesi saranno compresi tra i 3 ed 7 miliardi di euro entro l’orizzonte temporale del 2020 e tra circa 6, e 38 miliardi entro il 2040. Entro il 2020 e con la stessa tendenza ad aumentare, sono da aggiungere a tali danni quelli ambientali in termini di perdita di territorio per sommersione (213 ha), per erosione (351 ha), ed oltre 200.000 ha di zone umide compromesse. Lo stesso studio mostra che con costi di adattamento dell’ordine di 1,3 miliardi di euro, i danni entro il 2020 potrebbero essere contenuti in 0,50 miliardi di euro, con un evidente risparmio soprattutto nei confronti degli scenari successivi. AI danni prevedibili per gli effetti a medio-lungo termine dei CC si devono sommare quelli derivanti dagli attuali fenomeni erosivi la cui stima secondo l’ISPRA2 per i soli “Interventi di protezione delle coste dall’erosione” sostenuti nel 2009 a livello nazionale, ammonta a oltre 400 M€. La validità di questi risultati deve tuttavia essere accertata in modo da poter costituire un riferimento valido per le politiche di adattamento ed è quindi necessario un approccio innovativo che comporti un’adeguata scala territoriale di analisi ed una quantificazione più attenta degli effetti dei CC e dei possibili interventi di adattamento. Una scala macro-regionale risulta la più appropriata sia per il tipo di risultati ottenibile (dettaglio, omogeneità, elementi comuni, interazioni, ecc.) che per le politiche più specifiche che possono essere successivamente attivate. Queste specifiche considerazioni sono state sviluppate nel progetto Med Governance (programma MED 2009-2011)
1
Joint Research Center IPCT di Siviglia (2009)
2
Strategia per l’Ambiente Marino – Paper Report su Costi del Degrado a livello Nazionale (2013)
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In particolare, oltre agli impegni economici richiamati per fronteggiare le politiche di adattamento, emergono dallo studio PESETA importanti fabbisogni di sabbia richiesti per un efficace e sostenibile difesa delle coste (circa 60 milioni di m3 entro il 2020). Tali fabbisogni rappresentano un particolare problema nel bacino del Mediterraneo, considerata la modesta piattaforma continentale interna e la ridotta estensione di superfici idonee all’individuazione di giacimenti, al contrario di quanto avviene nel Nord Europa. La scarsa disponibilità della risorsa di sedimenti rappresenta un’autentica sfida strategica per il Mediterraneo (ricerca, uso sostenibile, caratterizzazione e tutela della risorsa, monitoraggio e pianificazione degli interventi di adattamento, ecc.), ed ha spinto la Regione Lazio, insieme a numerose Amministrazioni costiere mediterranee ad una stretta cooperazione in diversi progetti europei (Beachmed 2002-2004, Beachmed-e 2005-2008, Coastance 2009-2012, Maremed 2010-2013), maturando una consapevolezza ed una conoscenza che viene avvalorata da quanto sta emergendo dagli studi della Commissione Europea come PESETA. Da ultimo, la firma della “Carta di Bologna 2012” da parte di 14 Regioni Mediterranee e l’adesione a tale documento da parte della Commissione Intermediterranea della CRPM, conferma la crescente attenzione politica a questa tematica da parte delle amministrazioni territoriali costiere. La Carta di Bologna 2012 – adottata dalla Regione Lazio con DGR n.171 del 3 luglio 2013 – spinge verso azioni concrete per considerare il territorio ed i sedimenti costieri una risorsa strategica per il prossimo futuro (al pari dell’acqua, del suolo, degli habitat sensibili, ecc.) e individua il Macro-Progetto BEACHMED-3 quale strumento di programmazione macro-regionale, multi-settoriale e multi-livello in grado di dare risposte concrete ai bisogni in questo delicato settore. Già nella DGR 61/2004 “Programma Integrato di interventi per lo sviluppo del litorale del Lazio”3si poneva l’esigenza di un piano generale di ricostituzione degli arenili oggetto di erosione e di mantenimento di ampi settori litoranei sulla base di una rilettura ed analisi critica delle esperienze maturate. In questa direzione hanno operato l’Osservatorio Regionale dei Litorali ed il Centro di Monitoraggio GIZC, lanciando numerosi temi di ricerca e studio, in parte già sviluppati ed in parte ancora in fase di approfondimento, che hanno consentito di impostare un programma coordinato ed organico di attività da intraprendere che viene strutturato nella presente proposta progettuale.
Descrizione del progetto
3
di cui alla Legge Regionale n.1 del 5 gennaio 2001 – “Approvazione del Programma Generale per la difesa e la ricostruzione dei litorali e del quadro degli interventi prioritari da finanziare con l’Azione I.1.1. - Difesa del litorale dai fenomeni di erosione costiera e riduzione dei fattori di rischio”
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Il progetto INTERCOAST intende contribuire alla pianificazione e programmazione della difesa dei litorali regionali prevista dalla DGR 61/2004 attraverso una serie di attività di studio e ricerca coordinate e coerenti con il quadro delineato dalla DGR stessa. L’approccio strategico, le modalità e i contenuti di tali attività sono stati concordati e condivisi a livello Mediterraneo tramite i prodotti della cooperazione interregionale quali la “Carta di Bologna” (DGR n.171 del 3 luglio 2013). Il progetto INTERCOAST costituisce quindi il primo contributo delle regioni firmatarie, e in particolare della Regione Lazio, alla strutturazione del Macroprogetto BEACHMED-3 previsto dalla Carta. La Generalità di Valencia, rappresentata dalla Fondazione pubblica FEPORTS, partecipa al progetto di cooperazione come regione sottoscrittrice della Carta di Bologna, come partner del progetto COASTGAP e come partner del progetto europeo strategico Mare Nostrum (MED). Le principali COMPONENTI tecniche progettuali possono essere così sintetizzate: Componente 3 : Criticità e Fabbisogni costieri su scala regionale Una politica di adattamento delle fasce costiere ai CC necessita innanzitutto di conoscere le criticità di tali ambiti territoriali. Le criticità possono efficacemente essere accertate in termini quantitativi di esposizione ai rischi (probabili danni per inondazione, erosione, ecc.) che devono essere affrontati con adeguate misure di adattamento. I fabbisogni devono tener conto di quanto necessario per far fronte alle criticità nell’ottica delle prospettive di sviluppo sostenibile delle fasce costiere per mezzo, ad esempio, di un adeguata estensione delle spiagge e di una loro condizione di stabilità. I fabbisogni quindi derivano da analisi di tipo fisico (effetti critici del clima sulla morfologia costiera), economico (valore dei beni esposti al rischio, indotto economico di nuove spiagge, ecc.), ambientale (aree costiere di particolare pregio da salvaguardare), urbanistico (water front da realizzare), ecc. e possono essere in definitiva espressi come linee di riva attese, ampiezze di spiaggia da mantenere, fasce di tutela, ecc..Questi elementi geografici sono alla base della pianificazione costiera e su questo tema sono stati fatti specifici approfondimenti (stage presso il Rijkswaterstaat – Ministero delle acque - olandese durante il progetto MAREMED) in parte già rappresentanti nell’Atlante della Dinamica Costiera laziale 2005-2011. Tale approccio risponde a quanto richiesto dall’art.8 del Protocollo GIZC in relazione alla “set-back zone”, attualmente oggetto di valutazione di impatto nell’ambito del progetto COASTGAP. L’Osservatorio dei Litorali ed il Centro di Monitoraggio, che si avvale di un convenzione con il Consorzio di Bonifica Tevere Agro Romano per l’affiancamento di personale specializzato e l’uso di strumentazioni, si è impegnato in particolar modo sia per le indagini a grande scala che per le attività di rilievo locali finalizzate alla definizione delle morfologie costiere (linee di riva, profili batimetrici, analisi diacroniche, bilanci globali, ecc.). Dall’esame delle basi cartografiche e delle foto aeree e dai rilievi eseguiti in situ, è stato possibile sviluppare confronti delle linee di riva e determinare la loro evoluzione nel tempo (analisi diacroniche).
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Questo sistema ha permesso di valutare a larga scala lo stato dei litorali e conseguentemente di fornire gli elementi per stimare le criticità che costituiscono il punto di partenza per i programmi di intervento. Oggi la Regione Lazio può fornire un quadro generale delle esigenze di manutenzione basato sulle osservazioni a larga scala e sulle esigenze di ricostruzione basato su segnalazioni dei soggetti interessati (Enti locali, Operatori Balneari, Associazioni Ambientaliste, ecc.) e su osservazioni dirette (Atlante della Dinamica Costiera laziale 2005-2011 –progetto MAREMED). Nel programma degli interventi proposti per la LR 1/2001, si è fatto uso dei monitoraggi di cui sopra e delle conseguenti valutazioni. Ai monitoraggi a grande scala si affiancano i monitoraggi a scala più locale dove il Centro di Monitoraggio è tutt’ora impegnato in una campagna biennale 2014-2015. Risultato particolarmente avanzato del Centro di Monitoraggio (anche a livello europeo) è il sito WEB-GIS www.cmgizc.info che consente di visualizzare molteplici informazioni sulla costa laziale tra cui la sua evoluzione dal 1944 ad oggi. Componente 4 : Verifica delle risorse naturali L’esigenza di ingenti quantità di sabbia per ricostruire e mantenere le spiagge soggette ad erosione ed agli effetti dei Cambiamenti Climatici, ha spinto le amministrazioni costiere competenti alla ricerca di risorse sfruttabili a basso impatto ambientale ed a basso costo. Dalle attività svolte emerge un quadro di notevoli disponibilità potenziali in particolare per quanto riguarda cave marine, non trascurando le risorse sinergiche legate al dragaggio degli avanporti e le risorse (di più difficile impiego) bloccate nei bacini artificiali dalle opere di sbarramento esistenti. La Regione Lazio in questo settore ha accumulato una esperienza che le ha consentito di poter lanciare e guidare diversi progetti europei (BEACHMED, BEACHMED-e, COASTANCE, MAREMED) che hanno avuto fra gli obiettivi una migliore conoscenza delle cave marine di sabbia sia sotto il profilo sedimentologico (quantità della risorsa) sia sotto l’aspetto dell’impatto ambientale (effettiva coltivabilità delle cave). La significativa esperienza acquisita in materia (la Regione Lazio è la prima in Italia per quanto riguarda dragaggi da cave profonde) richiede un ulteriore sforzo per il completamento delle conoscenze geologiche ed ambientali per potere giungere ad un Piano delle Risorse di Sedimenti Marini e quindi ad un più generale Piano Integrato di Difesa delle Coste. Per gli aspetti ambientali è in corso di sviluppo una convenzione con l’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) per analizzare gli aspetti ambientali connessi all’impiego di cave marine. Da questa collaborazione sono state ricavate non solo informazioni locali per la validazione ambientale dei diversi siti indagati ma anche mappature dei vari tematismi ambientali per la caratterizzazione di tutta la piattaforma continentale del Lazio.
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L’obiettivo del progetto INTERCOAST è di individuare procedure più avanzate per l’impiego sostenibile delle risorse di sedimenti sottomarini mediante l’impostazione di VIA specifiche per tale scopo. Tale attività consentirà lo sviluppo di una nuova regolamentazione in materia da adottare anche in sede di cooperazione. Per integrare il quadro delle conoscenze geologiche e sedimentologiche della piattaforma continentale, avendo già individuato 5 macro aree ed almeno 12 siti di interesse minerario per un potenziale estrattivo totale di circa 550 milioni di m3 di sabbia, occorre concludere l’analisi dei dati già resi disponibili tramite la convenzione con l’Università “La Sapienza” Dip. Scienza della Terra. L’attività che il progetto INTERCOAST condurrà in proposito punterà alla definizione degli elementi necessari alla pianificazione dell’uso delle risorse dei sedimenti marini (linee guida) da finalizzare agli interventi di difesa della costa e rappresenterà un elemento fondamentale per il completamento del quadro strategico generale secondo le seguenti direttrici tematiche: 1. Caratterizzazione geologica e sedimentologica generale della piattaforma continentale per l’individuazione delle risorse marine di sabbia (attività già eseguita); 2. Caratterizzazione geologica e litologica della fascia di interesse litoraneo per l’individuazione e la caratterizzazione di risorse di materiale lapideo idoneo per le opere di difesa costiera (attività da eseguire); 3. Individuazione dei siti di interesse per il dragaggio e loro caratterizzazione qualitativa e quantitativa (attività eseguita in parte); 4. Analisi dei costi di dragaggio e dei costi di fornitura nei siti di potenziale intervento (attività da eseguire). E’ importante sottolineare che in assenza di tali attività complementari, non risultando disponibile la risorsa sabbia, non sarà possibile avviare nessun programma di interventi di ricostituzione e di manutenzione sulla costa Laziale nel medio-lungo periodo. Componente 5: Pianificazione Integrata di Difesa delle Coste L’insieme delle informazioni riguardanti gli interventi da effettuare sulla costa Laziale viene inquadrato nell’ambito di un più generale Piano Integrato di Difesa delle Coste, già delineato nelle “Linee guida per un Piano delle Coste” del 2000 e previsto all’art.13 della LR 53/98. D’altronde con la Direttiva 2007/60/CE “Valutazione e gestione dei rischi di alluvioni”, recepita con DLgs 49/2010, i piani di gestione del rischio di alluvioni che devono includere le fasce costiere, devono essere ultimati e pubblicati entro il 22 giugno 2015. Fra i temi di interesse centrale per definire le strategie e le azioni necessarie alla difesa delle coste, si evidenziano i seguenti:
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a) Individuazione delle criticità e dei fabbisogni (criticità sui litorali, climatologia, monitoraggio dei fenomeni erosivi, superficie di spiaggia da ricostruire, oneri di manutenzione, qualità degli arenili, economia dei litorali, analisi costi-benefici); l’approfondimento di questo argomento è stato incluso nella Componente 3 b) Individuazione delle risorse (bilancio dei sedimenti, risorse naturali dell’entroterra, caratterizzazione sedimentologica della piattaforma continentale, aree di interesse sedimentologico, piano di uso delle risorse di sedimenti); l’approfondimento di questo argomento è stato incluso nella Componente 4.1 e 4.2 c) Individuazione delle problematiche ambientali (impatti per le attività estrattive, impatti per le attività di ripascimento, caratterizzazione ambientale della piattaforma continentale, monitoraggi ambientali); l’approfondimento di questo argomento è stato incluso nella Componente 4.3 d) Individuazione dei modelli ottimali di governance e delle tecnologie più efficaci di intervento (concessioni di servizio, modelli di gestione, mezzi d’opera, condizioni di intervento, tecniche di dragaggio e ripascimento). Gli sviluppi di queste attività, avviate sin dal 1997, hanno consentito la realizzazione di interventi di ripascimento (morbidi e protetti) che hanno visto la Regione Lazio fra le prime in Italia ad aver affrontato il problema in questi termini. Queste attività hanno consentito altresì la raccolta di elementi conoscitivi che hanno permesso la definizione di una strategia generale (fabbisogni, risorse, interventi, monitoraggi) nel quadro di una pianificazione integrata della difesa della costa. Questi ed altri studi risultano necessari per il completamento del quadro conoscitivo sulla difesa dei litorali, che per la sua interdisciplinarietà presenta numerosi spunti di interesse anche per altri settori di pianificazione regionale e territoriale in genere. Questi obiettivi sono inseriti nella Determinazione “PROGRAMMA di ATTIVITA’ per le Linee Guida del PIANO INTEGRATO DI DIFESA DELLE COSTE” in fase di approvazione da parte della Direzione Regionale Infrastrutture, Ambiente e Politiche Abitative. L’integrazione degli studi necessaria alla pianificazione integrata delle coste, riguarda quindi anche la definizione di modelli di gestione dei litorali che possano garantire un’efficace manutenzione degli stessi sulla base di una adeguata gestione delle risorse naturali (sedimenti), di un equilibrato dimensionamento delle spiagge obiettivo (aree litoranee) e di un’attendibile valutazione costi/benefici che garantisca una significativa partecipazione finanziaria da parte di diversi operatori pubblici e privati quale condizione indispensabile per un modello di gestione sostenibile.
Obiettivi Gli obiettivi della Componente 3 “Criticità e dei Fabbisogni costieri su scala regionale” possono essere così sintetizzati:
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3.1. Potenziamento del Centro di Monitoraggio dell’Osservatorio Regionale dei Litorali per rendere il relativo WEB-GIS pienamente compatibile con la direttiva INSPIRE e poter così condividere con i partner europei i dati disponibili, nonché di arricchire lo stesso di nuovi dataset e strumenti concordati in sede di cooperazione (rilievo delle linee di riva, topo batimetrie, parametrizzazioni morfologiche, censimento opere di difesa, applicazioni per le segnalazioni di emergenze costiere da parte dei cittadini, etc.). L’adeguamento del Centro di Monitoraggio in cooperazione con un’analoga struttura spagnola quale la Fondazione valenziana FEPORTS (estendibile alla Direzione del mare del Dipartimento del’Hérault –FR ed all’Osservatorio costiero di Kavala – Macedonia Est –GR), costituisce un’attività che va nella direzione della creazione di una rete di Osservatori del mediterraneo (EURopean Interregional Observatories for the Mediterranean COastal DEfence - EURIOMCODE) prevista dalla Carta di Bologna ed inserita nel MacroProgetto Beachmed-3. 3.2. Caratterizzazione delle coste laziali sotto il profilo della climatologia e della loro stabilità morfologica ad un dettaglio territoriale tale da consentire una valutazione quantitativa dei trend erosivi per una pianificazione realistica dei litorali; tale obiettivo costituisce uno specifico task del Macro–Progetto Beachmed-3 (progetto EUROSION-MED); 3.3. Sviluppo di specifiche modellazioni per la valutazione del rischio costiero e dei metodi di adattamento secondo metodologie già condivise in sede di progettazione europea (modello COFLERMAP del progetto MAREMED) per la valutazione dell’efficacia delle opere da realizzare sulla base del calcolo del differenziale tra rischio esistente (criticità) ed il rischio residuale dopo la realizzazione dell’opera in termini di costo capitale e costo annuo (con diversi sistemi di adattamento) e quindi di analisi costi-benefici. Gli obiettivi della Componente 4 “Verifica delle risorse naturali” possono essere così sintetizzati: 4.1. stima e caratterizzazione delle risorse marine profonde di sedimenti per consentire un ripristino sostenibile del bilancio sedimentario costiero e fronteggiare gli effetti dei CC; tale obiettivo costituisce uno specifico task del Macro –Progetto Beachmed-3 nell’ambito del progetto RICERCA; 4.2 stima e caratterizzazione delle risorse costiere di sedimenti per consentire un ripristino sostenibile del bilancio sedimentario costiero e fronteggiare gli effetti dei CC; tale obiettivo costituisce uno specifico task del Macro–Progetto Beachmed-3 nell’ambito del progetto RICERCA; 4.3 valutazione ambientale strategica degli interventi di dragaggio e della pianificazione della estrazione delle risorse di sedimento; tale obiettivo costituisce uno specifico task del Macro–Progetto Beachmed-3 nell’ambito del progetto VAS; Gli obiettivi della Componente 5 “Pianificazione Integrata di Difesa delle Coste possono essere così sintetizzati: 5.1 modello di gestione dei sedimenti marini sottocosta (foci fluviali armate, imboccature portuali, ecc.) per il loro uso ottimale secondo la metodologia SICELL messa a punto nel progetto COASTANCE.
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5.2 modello di tracciamento delle linee di costa di progetto secondo criteri di sostenibilità ed in conformità alle indicazioni del Protocollo ICZM, siglato nel 2008 nell’ambito della Convenzione di Barcellona, con individuazione delle linee inerodibili, delle linee di manutenzione, delle linee di tutela, ecc. 5.3 analisi dei fattori economici per la determinazione dei valori esposti alle criticità litoranee e dei fabbisogni per lo sviluppo delle aree costiere. Gli obiettivi della Componente 5 rappresentano specifici task del Macro-Progetto Beachmed-3 (PIANI GIZC).
Risultati attesi Il principale risultato atteso dal progetto INTERCOAST è la riduzione dei rischi costieri a medio e lungo termine, e una gestione efficace delle zone costiere secondo le linee di indirizzo della Carta di Bologna (DGR171/2013). La cooperazione con la Generalidad Valenciana contribuirà a confermare il carattere Mediterraneo dei risultati ed una metodologia di approccio macro-regionale tematico e geografico (Mediterraneo Occidentale) che favorirà la condivisione e la capitalizzazione degli stessi risultati in ambito Mediterraneo più esteso. I risultati specifici del progetto INTERCOAST possono essere così sintetizzati: 1. Maggiore disponibilità di dati per la gestione integrata delle coste secondo gli standard INSPIRE, liberamente accessibili da parte degli operatori del settore; 2. Maggiore consapevolezza pubblica e percezione dei pericoli di erosione e inondazione che interessano le coste laziali; 3. Ottimizzazione nella scelta delle opere di adeguamento ai fenomeni erosivi ed agli effetti dei Cambiamenti Climatici; 5. Riduzione dei costi di ripascimento mediante la conoscenza e la corretta gestione delle risorse marine profonde e costiere di sedimenti; 6. Riduzione degli impatti ambientali nelle attività di dragaggio e ripascimento; 7. Tutela e sviluppo delle zone costiere in conformità alle indicazioni del Protocollo ICZM 8. Avvio di processi di partecipazione decisionale e finanziaria da parte di soggetti privati nell’ambito della difesa delle coste.
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Valore aggiunto della cooperazione Il valore aggiunto della partecipazione di FEPORTS al progetto INTERCOAST è garantito dall’attività di un proprio panel tecnico di esperti in gestione marittima coinvolto nel progetto, che metterà a disposizione know-how e competenze specifiche sul tema della gestione della zona costiera acquisite negli anni come organo tecnico della Generalitat Valenciana nella gestione marittima. Il panel tecnico di FEPORTS parteciperà quindi attivamente come peer reviewer a due specifiche riunioni tecniche di mid-term progress (mese 8 e mese 16), apportando così valore aggiunto ai prodotti di progetto grazie agli spunti e ai commenti tecnici emersi dalle peer review organizzati in forma di reports. Nello specifico del contributo tecnico, FEPORTS offrirà alla Regione Lazio la propria migliore esperienza e Buone Pratiche nel settore della gestione delle risorse sabbiose portuali e costiere ai fini ambientali, provvedendo documenti metodologici, procedurali e tecnici per l’esecuzione ottimale e sostenibile di questa attività di gestione costiera. Un altro aspetto della cooperazione con FEPORTS ad alto valore aggiunto coincide con l’attività strategica e trasversale di FEPORTS per la creazione di un ponte formale collaborativo tra la Regione Lazio e la Generalitat Valenciana, policy maker nonché autorità competente per la pianificazione e la gestione dell’ambiente marino-costiero della regione, coinvolgendo la stessa nel progetto e garantendo così il confronto tra le due Amministrazioni anche sotto il profilo politico, normativo e della governance della gestione marino/costiera.
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Prodotti
Prodotti
Prodotti
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Regione Lazio FEPORTS Attività di gestione e coordinamento del progetto, rapporti istituzionali col partner e con le Autorità Regionali coinvolte da FEPORTS 3 riunioni del Comitato di Pilotaggio, 3 verbali 2 incontri a Valencia con le Autorità Regionali coinvolte da FEPORTS Attività di promozione, informazione, comunicazione e diffusione dei risultati del Partecipazione come relatore alle 2 conferenze progetto pubbliche 2 conferenze pubbliche 2 tavoli di concertazione con gli stakeholders 1 sito web del progetto 1 campagna di comunicazione/sensibilizzazione on line 1 film/video alla conclusione del progetto Attività di monitoraggio marino-costiero, valutazione dei rischi e dei fabbisogni Condivisione di expertise, metodologie e Buone per la difesa e protezione della costa laziale Pratiche, attività del panel tecnico in peer review Potenziamento CM-GIZC (acquisto hardware) 1 carta dei valori meteo-climatici della zona marino-costiera laziale 1 modello per la valutazione del rischio COFLERMAP-ottimizzazione Attività di caratterizzazione geologica ed ambientale della piattaforma Condivisione di expertise, metodologie e Buone continentale laziale per l’individuazione delle risorse di sabbia profonde ai fini di Pratiche, attività del panel tecnico in peer review difesa costiera con valutazione degli impatti ambientali dell’estrazione, caratterizzazione ambientale delle sabbie sotto costa 1 carta dei depositi sabbiosi laziali profondi e costieri 1 Linee Guida per la Valutazione degli Impatti Ambientali per l’estrazione di sedimenti da depositi sommersi Sviluppo di modelli di pianificazione per la gestione della difesa marino-costiera Condivisione di expertise, metodologie e Buone Pratiche, attività del panel tecnico in peer review, presentazione e discussione dei prodotti alle Autorità Regionali coinvolte (es. Generalitat Valenciana) ai fini della condivisione degli stessi 1 modello di gestione dei sedimenti marini sottocosta (metod. “SICELL”) 1 modello di tracciamento delle linee di costa di progetto ex Protocollo ICZM 1 analisi dei fattori economici per la determinazione dei valori esposti alle criticità litoranee e dei fabbisogni per lo sviluppo delle aree costiere laziali
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Componente 5 – (PLAN)
Componente 4 – (RIS)
Componente 3 – (FAB)
Componente 2 – COMM
Componente/soggetto attuatore Componente 1 – GECO Prodotti
Piano di lavoro e struttura organizzativa del progetto
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Scheda_Project_CoopAsseIIdef_01
e diffusione dei risultati progettuali a livello regionale, stimolando e in coordinamento con le azioni di diffusione realizzate dai partner.
informazioni tra gli stessi partner, effettua il monitoraggio day-to-day del piano di lavoro per garantirne il rispetto dei tempi e contenuti, si occupa della raccolta
una task-force di tecnici esperti in euro progettazione e gestione di fondi europei, cura i rapporti con i partner, garantisce la consistenza del flusso di
Istituita presso il Capofila, ne è l’organo operativo, di supporto alle attività di coordinamento istituzionale, amministrativo e tecnico del progetto. Costituita da
Segreteria Tecnica Operativa
valutazioni tecniche concordate, che viene controfirmato dalle parti.
massima attualità e qualità tecnica delle azioni e prodotti progettuali. Il Capofila redige un verbale della riunione riportante le indicazioni e l’esito delle
Pilotaggio. Alle riunioni del Comitato Tecnico possono partecipare attivamente, su invito dei partner, esperti tecnico/scientifici del settore, al fine di garantire la
e dei risultati condivisi del progetto. Si riunisce almeno ogni 6 mesi presso una delle sedi dei partner, possibilmente in occasione delle riunioni del Comitato di
Presieduto dal Capofila, è costituito dai referenti operativi dei partner. Svolge un’azione concertuale di monitoraggio, verifica e valutazione tecnica delle azioni
Comitato Tecnico
sotto il profilo istituzionale, amministrativo, tecnico e finanziario.
Comitato Tecnico”, riportante i soggetti, i ruoli, i rapporti tra i partner, i flussi, le modalità e le tempistiche atte a garantire la massima efficienza progettuale
parti, a carico del Capofila. Durante la prima riunione, il Comitato di Pilotaggio redige, approva e sottoscrive il “Regolamento del Comitato di Pilotaggio e del
ogni 6 mesi presso una delle sedi dei partner e redige un verbale della riunione riportante le decisioni strategiche concordate che viene controfirmato dalle
monitoraggio e controllo trasversale dell’intero progetto, nonché di indirizzo e coordinamento con le politiche locali e regionali dei partner. Si riunisce almeno
Presieduto dal Capofila, è costituito dai rappresentanti legali dei partner o da loro delegati. Svolge un’azione concertuale e strategica di coordinamento,
Comitato di Pilotaggio
seguenti organi e dalla loro attività:
La gestione ottimale del progetto è garantita da una specifica struttura organizzativa dei rapporti interpartenariali e delle attività di progetto, rappresentata dai
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2
5
Scheda_Project_CoopAsseIIdef_01
€ 34.930,00
TOT
€ 68.930,00
€ 27.930,00
€ 27.930,00
Esperti Esterni
€ 3.000,00
€ 3.000,00
Comp 2 COMM
4
€ 35.000,00
€ 3.000,00
Viaggi
3
Servizi
€ 4.000,00
Comp 1 GECO
1
Staff interno
REGIONE LAZIO
Budget
Comp 5 PLAN
Comp 4 RIS
Comp 3 FAB
Comp 2 COMM
Comp 1 GECO
mese
Cronoprogramma 7
€ 179.825,00
€ 69.825,00
€ 108.000,00
€ 2.000,00
Comp 3 FAB
6
9
10
€ 591.525,00
€ 69.925,00
€ 519.600,00
€ 2.000,00
Comp 4 RIS
8
12
€ 124.790,00
€ 83.790,00
€ 38.000,00
€ 3.000,00
Comp 5 PLAN
11
TOT
14
1%
1%
%
28%
70%
15
€ 1.000.000,00 100%
€ 279.400,00
€ 700.600,00
€ 6.000,00
€ 14.000,00
13
16
17
18
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