bit
The Estate of the late Professor J. -E- Shaw
CESARE BECCARIA
,
Thèse complémentaire pour présentée à
la
le
doctorat ès-lettres,
Faculté des Lettres
de l'Université de Paris.
Cesare Beccaria SCRITTI E LETTERE INEDITI RACCOLTI ED ILLUSTRATI
EUGENIO LANDRY Professore di lingua e letteratura francese nella
R. Accademia
scientifico-letteraria
di
Milano
ULRICO HOEPLI EDITORE LIBRAIO DELLA
MILANO 1910.
R.
CASA
H
.
BksAz
^23764
Milano,
ItKJft.
—
Stab. Tip. F.
Manìni-Wi^et
di
Renato Romitelli e C.
-
Via Durini,
31.
A GABRIELE
ed
OLGA MONOD ricordo dei gior/ii di e
pegno di grafo
Roma
affetto.
PREFAZIONE
Fra
le
tante ricchezze che vanta
Villa Pernice
Milano,
in
25.000 volumi,
il
uniformandoci
noi,
sima,
chiameremo
colta Beccaria,
al
catalogo
che
a
nel seguito di
che comprende
edizioni delle sue opere vita
quale
posto d'onore
lustre giurista milanese,
di
la
le
.
E
noi
se
di quella
non preparati per
lo
ogni altra risentì dagli influssi
(1
)
Ctr.
Norme per
del
a quello
stampa
i
di
la
carte lasciate
ed
la
che
mede-
della
questo lavoro
Rac-
dall'
per circostanze
Milano ed
a
inclinazione, spinti
allo
quale forse
oltre
il-
numerose
tutte le
che,
oltre
Alpi,
era-
studio piij
di
avemmo
l'ordina lìieiifo delle biblioleche e catalogò della libreria
Villa Pernice, Milano 1890, in
Pernice, al quale
spetta
meno
scuola letteraria Italiana
ben
di
conducono alternativamente
ci
a Parigi, per coltura professione
vamo
hbreria di casa
consta
nonché quasi '
la
8",
compilato per cura del fu
Comm.
Villa
cimeli vennero lasciati dalla nuora di Cesare, vedova
marchese Giulio Beccaria.
Cesare Beccaria
ammessi a disporre
essere
singolare fortuna di
la
di
quel prezioso archivio dalla vigile e pia custode di tre
memorie sacre anche importante
P.
di
documenti, per lo
Verri, piij
il
qualche manoscritto
di
del Carli
seguenti
i
colta.
Italia
e di altro autore,
autografi, che
Raccolta Beccaria sono 1.°
l'
stampati e
degli
All' infuori
a tutta
i
conservano
nella
delitti e delle
pene,
si
:
manoscritto del trattato Dei
quale fu veduto e descritto dal Cantìi {Cesare Beccarla e
il
diritto penale, p.
Pietro
Verri, p.
375
segg.), e dal
96 segg.)
Bouvy {Le Conile
;
2."
quello delle Ricerche intorno cdla natura dello
3."
quello degli Elementi di economia pubblica;
4."
lunghi estratti da Bacone da Verulamio;
5."
altri
da un
libro di
matematica del Moivre, MiLondini
analitica de seriebus et quadraturis,
scellanea
stile.
1730. 6.°
un estratto dal Traile d'optique, Paris 1752 chez
Durand,
dimostrazione del Problème general:
e cioè la
DM C
«
Trouver
«
suivant une direction quelconque
«
continuellement vers
«
dont
«
face et
«
fonctions de 1
en
.''
20
la
les
courbe
la
que décrit un corps
surface
poussé
D h D H, et attiré A H par des forces
directions sont perpendiculaires à cette sur-
dont
les
quantités
sont exprimées
la
distance à cette surface
una copia
della Pucelle d'Orléans,
chants....
nella quale
D
s.
I.
[Ginevra, Cramer]
il
Beccaria
delle edizioni
anteriori.
inserì
le
poème
1762
varianti
par
des
t>.
divise
picc. in 8.^
ed
aggiunte
Scritti e lettere inediti
8/'
parecchie relazioni d'ufficio;
9."
qualche lavoro o frammento molte carte
10."
prietà,
titoli
11.''
per
documenti
qualche
12.'
rose lettere a la
antica,
pii^i
nume-
di lettera,
non erriamo,
se
di
terzi
si
conservare
le
proprie dal
momento
lettere
albori della gloria,
fu quello in
capisce che
cui
cui
applausi
suo,
dei
tale
naturale, esse,
alla
sono
La maggior
raccolta.
d'Italiani,
il
fascio
volume come per
così per
da una ventina
stituito
di
Longo amici
o
(v.
dell'
in
Ve
italiano
Cantù, a
Roma
ne sono pure
dall'
dei
le
parte,
lettere
però
Q3
Pugni
e
e
come
di
che formano
in-4.° scritte
94
del
fra
è
essendo co-
abate marchese
in
Alfonso
n.) agli antichi
Caffè
durante
(Ottobre 1765 - Settembre 1766).
moltissime
di
forestieri,
un grosso fascio del libraio Chirol cevette
lettere
interesse,
fittissime
Beccaria... p.
Accademia
un soggiorno
primi
momento
importante
piìi
lunghe
complessivamente 65 pagine francese
d-ai
mediocre interesse, mentre molte impor-
di
mancano
tanti
di
d'oltre Alpi
filosofi
risposero a quelli della patria. Fra queste
molte sono
leg-
minuta delle
venne illuminato
e che, a parer
gli
si
N. avrà pensato
il
ricevute e qualche in
delle
:
per l'appunto
è
quella del D'Alembert del 28 Settembre 1765 che
gerà a pag. 107:
;
;
o minuta
non poche
e
dirette,
;
pro-
di
vertenza col padre
relativi alla
lettera di lui
lui
versi
di
diplomi, confessi, suppliche, ecc
nobiliari,
alcuni
prosa e
di
e di famiglia: atti
affari
suo primo matrimonio
il
quali
di
')
numerose commissioni
di
di
fra le quali
Ginevra che
libri
del
ri-
B. dalla
Cesare Beccaria
10
1766
fine del
nome
s'intuisce dal
degli
resse quelle dei Francesi,
ed a
delle materie,
ed ordinare di
anonime
105-6.
p.
offerta
scritte dal
opportunità
l'
modo
N.
ma, ohimè il
come
B.,
!
è
con
lettere
da quel materiale
ricercare
di
ci
qualche fatto
di
lamentata
dizionari
Lombardia, e
la
le
nostre
le
lettere
pratiche di
ogni
poco fortunato, anche
toccò lavorare nell'Archivio
Stato di Milano, spesso anche allo scopo
di
non poche
risaputo, era molto pigro e tardo
Molto
nello scrivere.
esito
500
che da quell'archivio
corrispondenti
ai
modo
di circa
di
scorrere
ispecia!
estendere
di
particolare
di
e datare
conoscevamo, iniziammo centinaia
perchè
in
immane matassa
era d'uopo identificare
indagini, ed in
genere,
impresa
all'
e senza data. Inoltre, giacché
veniva
inte-
cui elenco trovasi all'Indice
il
quei documenti, ed
sciogliere quella
delle quali
ci
tutti
come
fra tutte,
primeggiano per
autori,
siamo dovuti accingere
Ci
Ma
metà del 1768.
alla
storia locale, per la biografici
e
di
accertare
mancanza
finora della
bibliografici
scarsezza relativa d'istrumenti
di
di
lavoro
per quella storia, almeno nel periodo che c'interessava.
Senonchè
in
varie buste
di
questo Archivio (quelle
indicate Autografi Beccaria, Scuole Palatine, e Consi-
glio di economia pubblica)
ci
fu
dato
di rinvenire
altro
importante materiale, ed anzi tutto, se non erriamo, avanzi
di
gamente
quella opera dal
di
gli
polso sulla legislazione, lun-
N. meditata, che forse sarebbe riuscita
il
suo capolavoro.
Veramente prima
di
noi
il
Cantù aveva conosciuto
Scritti e lettere inediti
11
questo dojDpio tesoro, quello cioè dell'Archivio e quello Raccolta
della
libro sul
ma
Beccaria;
giovato per
n'era
e se
B.,
testi
i
il
medesimi, sebbene
abbia sfruttati da valente e perito storico, quasi
e cosi
intatti,
a.nche per
pieni
nome
il
degli
sostanza e
di
il
li
rimanevano
ragguardevoli
ma anche due
o
tre.
dimostrarne l'opportunità basti l'osservare che quanto
Cantù già pubblicò
dei
che
testi
riduce a qualche paio di pagine.
Piìj
ardua fatica era bensì quella della
fossimo
due o
a
ispirati
tre
vedranno
qui
si
luce
ci
egli
da meritare non solo
autori,
una pubblicazione come questa,
A
suo noto
non
scelta, se
semplici
criteri
la
non
e
contrastanti fra
di
mente quanto
aggirava intorno all'economia politica,
come pure in
n.
:
anzi
tutto
tutte le materie di ufficio,
cui spetta
anche
si
loro
agli
ad
altri
affari
pii^i
competenti
domestici
e
scartare
assoluta-
enorme
farragine
ed
d' ingolfarsi ",
giuridici
cui
di
sotto
il
10 del nostro elenco; poi, fra quelli che restavano,
riprodurre
i
documenti
e le opere del
B.,
ed
piìi atti
in
a completare
ispecial
modo
ad
biografia
la
illustrare
le
sue relazioni colla filosofia francese.
hiformata a blicazione, di riferentisi,
carte
quasi
ci
pare che
la
inedite
del
tutte
raccolga a un di presso quanto
interessante
(1)
norme,
tali
in
tutta
la
materia
che
era
nostra pubB.. vi
o a
ha
di
oggetto
i
più del
Chi volesse accingersi allo studio dell'operosità amministrativa
del Nostro, molto troverebbe negli archivi e biblioteche di Milano,
per
lui
recenti acquisti dell'Archivio storico di questa città.
anche
Cesare Beccaria
nostro studio filosofia del gli
unità,
Settecento a cui sono
del
scritti
con una certa
'.
Nostro,
sue
le
ugualmente
che altro
e piii
Italiani,
rivelazione cioè per l'appunto
la
delle teorie filosofiche del Milanese, e del distinto,
ispirati
quelle dei suoi
lettere e
corrispondenti sia Francesi che
con una gran novità,
da ricercarsi nella
posto
occupato dal suo
originale ed esimio,
piij
nel
che pen-
siero del secolo.
Cesare Beccaria deve
la
sua fama ad un unico
cino, opera dei suoi giovani
fettamente dimenticate
bedue incompiute,
meritamente
piij
-,
due opere sue
ciologo,
di
quelle.
Ora
gli
tutti
raccolti
svelano
un so-
scritti ci
uno psicologo, ed un metafisico che
intravvedere nelle opere già conosciute,
per
la
(1)
mole, am-
di
Ricerche intorno alla natura dello
prima parte del nostro lavoro
nella
poiché sono per-
Elementi di economia pubblica, questi forse
e gli
stile,
le
le
anni
prima volta nella sua grandezza,
Anche
libric-
i
documenti da noi non dati
alla luce,
si
poteva
ma
che appare
il
complesso
cercammo
di studiare
e vagliare con cura per ricavarne quante più notizie tornasse possibile.
Cosi possiamo dire di avere spremuto quasi tutta la sostanza di due voluminosi fasci di lettere, quelle cioè dello Chirol, e quelle dell'Aubert che stampò le prime edizioni del trattato d. D. e ci. p.. Cosi pure facemmo per quanto poteva illustrare vari episodi della biografia del N., ed in genere ogni qual volta quei documenti si connettevano in una maniera purchessia con quelli che noi diamo alla luce. (2)
Un'edizione critica del trattato
dall'edizione Mussi
d.
D.
e d. p.
non
è necessaria, perchè
molte riproducono il testo collazionato dal marchese Giulio sull'autografo. Il Cantù diede di esso qualche variante nell'appendice al suo libro. In quanto al riprodurre il ms. con tutte le variazioni e cancellature, sarebbe fatica ingente quanto vana.
(s.
1.
1811, in
f.°)
in
poi,
13
Scritti e lettere inediti
di
che ben erano
quelle teorie
cata forse una certa
vigoria
non fosse man-
atte, se
tenacia
e
che della
più
mente, del carattere, ad informare uno o parecchi
ma anche
completi, non solo,
a concatenarsi a
sistema filosofico, venne dall'autore stesso additato derivante dalle dottrine
sua lettera
Morellet
al
per opera delle
Ai nomi da
pedisti.
nostri
frammenti
uno. quello cioè
un
di
nosce che batterlo
primo
nel
Nostro prende
il
pari dei suoi
la
le
eserci-
Encicloi
aggiungerne
che fu filosofo
da noi
editi,
mosse,
sia
Meglio
dal quale,
ben
si
co-
pure per comsulla
diluci-
accennare
alla
piccola brigata Milanese del Caffè,
maestri Francesi, vada debitrice anche
letteratura Inglese.
alla
di
G. G. Rousseau,
Francesi.
influssi
sfuggita di quanto al
degli
lettura
Egli è perciò inutile l'indugiarsi
dazione degli
sua mente
influenza
1'
scrittore
illustre
dei saggi
La
Francia.
nella
permettono
filosofi.
come
questi sedicenti filosofi
lui citati di
insieme e nemico dei
massime
avvenuta
entusiastica
inediti ci
di
formazione del suo pen-
la
Lettres persanes, e
dall'avida ed
in
mò
stampata e citata dai
volte
dalla rivoluzione
fin
tatavi
piìj
con evidenza
biografi spiega siero,
allora fiorenti
libri
Giacché noi sappiamo come
in
quel crocchio, insieme alle opere dei Crébillon, Gresset,
Montaigne,
Rousseau. d'Alembert, Italiani lilei,
Montesquieu,
Fontenelle, e
molto
piìi
Voltaire,
che non quelle degli
appena rappresentati dai Machiavelli,
Bettinelli
ed Algarotti, fossero
G. G.
lette e
Sarpi,
Ga-
meditate quelle
dei
Bacon, Shakespeare, Swift, Addison, Dryden, Pope,
D.
Hume
;
e
siamo
in
grado
di
aggiungere, per quanto
Cesare Beccaria
14
Beccaria, due filosofi alle cui opere egli larga-
Spetta
al
mente
attinse nei
Locke
del
fusa
frammenti da noi pubblicati,
Hutcheson; quello per un'influenza
e del
tutte quasi
in
gine precisa
opere del Nostro, questo per
le
concetto
del
massima informatrice :
That action
di
un sesto senso,
tutta
di
happiness for the greatest number. Beccaria,
il
sta,
a
come
il
delle volte,
piij
che nella
alle
volte
che
di
Appunto per
ricorda cosi
un Pascal come
le
le
i
degno
di
di
molto
e quasi
intuizioni
che,
sociologiche
pare che prean-
pubblicate
svaniti,
i
il
ieri.
piìJ
sono oggidì
Ad
dopo lunga
il
Montesquieu
che frammenti
di
di
qua
in-
nitida freschezza, altri
dire se quei
spetta lo stu-
brani
di
psico-sociologica, capolavoro del filosofo Milanese del Vico e giustamente
mo-
due primi saggi da
gloriosa giacitura, spirano un'aria di
accuratamente, e
egli
mentre l'interesse
noi editi, quali affreschi ridati alla luce
diarli
nella scienza
indipendenza, de-
tale
altre volte
nota
quasi fossero usciti appena
ori-
profonde vedute psicologi-
valore delle sue tre opere
scemati
cui
Francesi,
»
ragionamenti delle scuole sociologiche
derne, essendo il
la
di fantasia e di logica,
geniali
un Montesquieu, mentre
nunzi
e
>.
un raro complesso ci
:
dimostra
si
economisti
una maggior fede
pare, in
ci
ragione
<
rivata da
di
forse quella degli
quanto
sociale
>
un pensatore indipendente da ogni influsso, ginalità,
l'ori-
e per la
sua morale
la
dif-
best which accomplishes the greatest
is
Senonchè
quelli cioè
analisi
emulo
chiamato dai suoi connazionali dalle
un grandioso
Alpi,
sebbene non siano
monumento incompiuto.
Scritti e lettere inediti
15
gemme
non debbano
tuttavia annoverarsi
schiette e
pii^i
splendide della filosofia Europea del Set-
tecento
comunque
',
si
giudichi
il
fra
le
più
valore di questa.
Air infuori di due saggi di versi che pubblichiamo solo per curionon abbiamo rinvenuta altra opera letteraria del N., che ci paia degna di esser data alla luce. Che tale non si può chiamare un lavoro mezzo serio mezzo scherzoso, che trovasi nella Race. B., intitolato Di(1)
sità,
VI
VII
del
cioè che trattano de privilegiis ereditariiiii
et
scorso Accadeììiico sopra
i
iiioli
e
XLII delle Pandeiie
(i
titoli
de separaiiouihiis) al quale
è forse accennato in una lettera del N. (n. VII), e che il Prof. Novati da documenti a lui noti, potè accertare essere stato destinato ad una lettura dell'allegra Accademia dei Pugni. Forse qualche articolo del B. si sarebbe potuto scovare ne' periodici del tempo, e più particolarmente nella Gazzetta letteraria o neìVEstratto della letteratura Europea, ambedue editi a Milano, ma non ci riusci di trovare la collezione completa di quei periodici nelle biblioteche sia pubbliche che private che abbiamo visitate tanto a Milano quanto a Parigi. Di una dissertazione sui debitori, per cui il B. viene lodato dall'abate Pellegrino Salandri di Reggio in una lettera inedita del 20 Settembre 1770 nulla possiamo dire. indarno promise la Il barone Custodi, noto collezionista Milanese,
pubblicazione di Iiiveìitaire
scritti inediti
del Nostro. V. nell' articolo dell'
Auvray,
de la collection Custodi coiiservée à la Bil)liothcque Natiouale, in
Bulletin Italien des Ann. des Un. du Midi III, 1903, a p. 316-7, un Avvertimento diramato dal Custodi agli amici a preannunziare le sue Nuove Biografie di celebri Italiani che non videro mai la luce. È particolarmente degna di nota la fine di questo Avvertimento: « Li 3 volumi che ora si pubblicano conterranno le Biografie e gli scritti e documenti inediti di Paolo Frisi, Maria Gaetana Agnesi, Pietro ed Alessandro Verri e Cesare Beccaria, e tra quegli scritti e documenti, oltre vari opuscoli inediti interessanti di Frisi, di Pietro Verri e di Beccaria, ed oltre molte lettere di ciascuno di quegli illustri autori, si troveranno importantissime lettere indirizzate ad alcuni tra essi dai dotti e scienziati esteri Smith, d'Avenstein, Kéralio, d'Alembert, Jacquier, Bailly, Condorcet, Lagrange e d'altri uomini celebratissimi ». Galbiate 31 Genn. 1841. La collezione del Custodi venne comperata dai Marchesi Costa di Beauregard e si trova adesso nella Biblioteca Nazionale di Parigi quasi niente visi riscontra dei documenti surriferiti, come nulla rimane, concernente il B., in casa dei Marchesi Costa di Beauregard. Però molte copie di relazioni amministrative, documenti d'ufficio, ed anche stampati, compilate per cura del Cu:
Cesare Beccaria
16
Tale essendo V importante novità della prima parte lavoro, che contiene
del
del
scritti
gli
non possono recare che ragguagli N. dal 1765
vita intellettuale del
cioè
anche di
sua massima
della
che
naturale
scrittori
Francesi,
prima della morte
'
,
il
Custodi,
come
sulla
accennasse, mentre
quando parlava
altre
lettere,
così sulla
1770, nel periodo
più spesso
in
cui
è
ricevuto lettere
sua vita intima e prosino
(cartella
qualche anno
a
non pochi
possono vedere all'Ambrosiana
crederei che
due
piti di
letteraria,
abbia
oltre a
le
particolari al
operosità
fessionale dal primo matrimonio
stodi si
B.,
per essere composte per lo
e l'appendice,
Z
dati
nuovi su
ed
248-9 Sup.),
io
di opuscoli inediti del N., a questi
le lettere dei Kéralio,
d'Alembert, Condorcet,
le
avrà
Marchese Giulio Beccaria, col quale fu in rapporti, e saranno quelle che noi diamo alla luce. Con questa congettura verrebbe anche respinta l'insinuazione fatta dal Cantù {Beccaria e il d. p., pag. 374) di un chieste al
furto che sarebbe stato cui già lo discolpò
commesso
dal Custodi all'Archivio di Stato, e di
Cusani nella sua Storia di Milano. (1| Perchè ci si possa muovere con sicurezza tra nostri documenti, non sarà inopportuno riassumere per sommi capi e nelle sue date prinil
i
nasce il 15 Marzo 1738; è laureato in Settembre 1758; sposa il 22 Febbraio 1761 Teresa Blasco che muore il 17 Marzo 1774 lasciandogli due figlie, fra le quali Giulia che fu madre al Manzoni; e dopo poco più di due mesi di vedovanza passa a seconde nozze il 4 Giugno 1774 con Donn' Anna Barbo, da cui ha il figlio poscia marchese Giulio; stampa l'opuscolo sul Disordine delle monete nei primi di Luglio 1762, il trattato D. d. e d. p. nel Luglio 1764; diviene uno degli estensori del Caffè che esce ogni dicci giorni dal Giugno 1764 al Giugno 1766; stampa le Ricerche sullo stile nel Settembre 1770; un opuscolo sulle misure di lunghezza nel 1781; fa un viaggio a Parigi con A. Verri dal 2 Ottobre al 12 Dicembre 1766, e al ritorno si guasta con P. Verri che era il suo Pilade dal 1761 viene nominato professore di scienze camerali ed economiche nelle Scuole
cipali la vita di C. Beccaria. Egli
legge a Pavia
il
13
;
il 22 Dicembre 1768, e vi legge la prolusione (stampata subito 9 Gennaio 1769; e consigliere nel Consiglio supremo di economia pubblica, poscia Nuovo Magistrato Cameral<% il 29 Aprile 1771; muore il 28 Novembre 1794.
Palatine
dopo)
il
Scritti e lettere inediti
molti personaggi ed opere di quei
clusione generale che menti,
mose il
è che se
si
non
costoro,
di
rado hanno esagerato
moglie perdette
della
Calderara,
il
sentir
vanità,
di
l'affetto della
qualcheduno come l'Odazzi,
sorella e degli amici tranne
Visconti,
A
male.
il
Nostro, reduce da Parigi gonfio
il
anche per istigazione
il
Verri, nelle loro troppo fa-
pubblicate dal Casati, hanno spesso detto
lettere
vero,
tempi. L'unica con-
possa ricavare dai nostri docu-
si
fratelli
i
17
Menafoglio
il
(il
P.
Frisi
non
si
compromise né con un
la
stima dei Parigini, divenne incapace di scrivere, per-
chè
mancava
gli
Verri, e
lo
nonché
partito né coll'altro),
stimolo e l'aiuto che usava trovare
condusse una
inoperosa e meschina
in
P.
in
casa dei genitori. Ora, all'accusa di pigrizia e steri-
hanno risposto
vita
lità
assoluta
del
B. e Io zelo spiegato nelle
dremo
altre calunnie
amico
dell'antico
sfoglieremo
i
e l'Amati, e
ridursi
di
sue cariche
relative al carattere di
nostri testi.
ad onta
tare che,
pubblicazioni posteriori
le
D'altronde, qui conviene no-
ne
come ben suppose
scoletto sulle loro relazioni,
il
1777 come afferma
ma anche
prima del 1774, come
di
Pietro Verri dirette
al
tutte le espressioni dell'amicizia,
li)
zioni.
E.
il
risulta
Cantìj
un opu-
in
B. e P. Verri
non dopo
inedite
scrissero
Venturi
il
cificarono,
^'^
all'infelicità
molto a mano a mano che
quello che
il
ed
noi ve-
e
;
rappa-
si il
Venturi,
da due
lettere
scritte
con
anzi forse fin dal
mo-
Nostro e
Race. B., alla quale accenniamo sempre in mancanza d'indica-
Per
le
opere qui
citate, v. Bibliografia.
LANDRY, Cesare Beccaria.
2
Cesare Beccaria
18
mento
cui
in
due
i
s'
incontrarono
Consiglio di
nel
economia pubblica.
Ecco quanto
viene chiarito da una raccolta di do-
ci
cumenti cui noi vorremmo apporre quasi grafe,
da un
lato,
comunicava conferiva
grido di gioia col quale
il
Nostro
al
lettera
la
nesi la consacrazione P.
il
della
Frisi,
delle misericordie e
il
«
d'Alembert che
del
metropoli:
valga a dimostrare fino a che segno
Milanese reputasse
di
far
107, n.
» (v. p.
il
che
delle consolazioni
sola in ogni tabulazione nostra
Mila-
Prendetela
«
prendetela, e benedite
Dio
padre
parlando dei
capo a Parigi
vedeva
tutti
famosi
piìi
giorni che
i
erano
e tanto
1),
e dal lato
;
op-
fratello
al
di
filosofi
il
Verri
colà:
superati
tutti
con-
ci
15 Gennaio 1767 (Casati Lettere di P. e di Al. 37),
»,
piccola brigata
la
posto quel che Alessandro Verri scriveva
II,
epi-
P. Frisi
il
piccola ed esule colonia di filosofi
alla
così scrive
doppia
« Io
gran
di
lunga nella logica da Beccaria che sovente riduceva
ai
minimi termini un mare
»,
di parole e di
sragionamenti
a significare quanto vigore e rigor dialettico appaia nei
due primi saggi che vengon qui colle
opere
N., fra del
i
quasi
di
quali, è vero,
Rousseau
,
e del
medesime, quelle nay, ed
Non
tutti
i
corrispondenti
mancano Diderot
dei veri
il
Turgot.
ci
resta più che
il
pubblicati, in confronto
,
Parigini del
le piii forti teste,
e
di
al
scienziati,
il
sopra
Buffon,
quelle di
il
esse
Ques-
grato dovere, nel mentre che
vien resa pubblica la lusinghiera prova di compiacimento e di stima che
ci
fu data
da Donna Rachele Villa Per-
19
Scritti e lettere inediti
far
di
nice,
pur nota
al
pubblico, colla nostra rispettosa
almeno
ed affettuosa gratitudine, parte
che da lungo tempo nutriamo verso
Anche porgiamo
sentimenti
dei essa.
di
nostre grazie sentite a quanti con-
le
stringemmo, forse con indiscreta insistenza, a prestare aiuto alle nostre indagini
tilmente
il
prof.
rono
mano
nome
che
;
Conte Visconti
loro
l'adito ai
archivi
lo
tori
di
molti che,
ma
Saliceto
diligenti ci
apri-
mentre ricordiamo
non possiamo
far qui
Non
prezioso ed instancabile
il
Milano
,
Professor Lisio, Dot-
Verga, Gallavresi e Prior, e neppur quello benché
involontario di un morto, figlio
il
marchese Giulio Beccaria,
Cesare, che con pia diligenza radunò tutte
di
memorie
paterne,
lavoro
parte fu scritto. Là, nella già
in
ricorda
il
nome
in
un
piccolo
la
antica via che
dell'autore meritamente
una
raccolta di quasi tutte
edizioni del trattato immortale, sotto lo sguardo
moreo
le
ove questo
sacrario
dello storico di Milano, davanti ad
elegante libreria che contiene le
noti
riuscirebbe troppo lungo.
di ricordare
concorso degli amici
di altri
di
privati,
zelo gentile,
l'elenco
tralasceremo però
nominati;
che gen-
o poco
inediti
Grosseto, fecero vane
di
il
con animo grato il
mano
a
Michel
o come
ricerche,
quali coloro
i
comunicarono documenti
ci
verranno a
come
fra
:
atteggiato
a
mar-
legislatore
Romano, passammo
delle ore, anzi delle giornate intere
fervido lavoro,
condizioni eccezionali ed indimenti-
di
cabili di
comodità,
in
di
raccoglimento e
di
conforto morale. E.
Parigi,
li
2
Novciiibrc 1908.
L.
=^oc^^^=^Mi
w^hr
BIBLIOGRAFIA
Fonti precipue della vita del Beccaria sono la notizia anonima
premessa dal
Villa,
che vide
le
carte dei Verri, all'edizione delle opere
del Nostro procurata dalla Tipografia dei Classici del Cantij, sultati
quale ebbe tra
il
o pubblicati,
sia nella
le
mani
tutti
i
Italiani, e
libro
il
documenti da noi con-
Race. B. che nell'Archivio di Stato di
Milano. Poco recarono l'Ugoni ed
il
Custodi
e niente
(1),
i
Dizio-
nari biografici o gli altri studi. Insieme alla nostra pare che stiano
per veder
la
luce
due pubblicazioni
importanti
giovato, la continuazione cioè delle lettere dei
malamente edita
parte fu
medesimi, del P.
ma
né
di
una né
ci
ed una raccolta
(VII p. 307, n.) dal
di
lettere dei
fin
dal 1880
Marchese Sommi-Picenardi:
riuscimmo ad ottenere comunicazione.
dell' altra
Indicheremo qui solo
avrebbero
Verri di cui
ed anche del Nostro, annunciata
Frisi,
noWArchjStor. Lomb.
dal Casati,
che
fratelli
le
opere che
ci
furono
di
uso presso che
costante.
(1)
Il
Custodi, in una postilla ad un ms.
averlo copiato senza far
sarà un dispetto
di
il
suo nome;
aver veduti
dell'
Ambrosiana, accusa
invece egli è citato
rilevati
dall'
dal suo successore
dornali riguardo al viaggio del B. a Parigi.
1'
Ugoni di il suo
Ugoni, ed
due
errori
suoi
ma-
Cesare Beccaria
22
Manoscritti.
quanto abbiamo detto nella prefazione
Riepiloghiamo intorno
ai
gruppi
tre
Raccolta Beccaria, Archivio di Stato
v.
mss. Esse sono
fonti
di
:
8.
p.
Milano. Buste Autografi Beccaria,
di
Scuola Palatina 331, e Consìglio
BiBLioTFXA Ambrosiana. Cartella
eli
ecouoiuia pubblica 470.
Z 248-249
Sup. Carte pro-
venienti forse tutte dalla collezione Custodi; v. p. 15,
Prime
edizioni del
trattato
Dei
delitti e delle pene.
Le indicazioni bibliografiche delle altre opere del B.
ranno a mano
a
mano che saranno d'uopo
(v.
Noi però daremo un elenco
noi edite, e di quelle
L - DEI
piìi
cura del
delle
prime
|
recenti che saranno pure spesso citate.
E
DELLE PENE
\
cuììique difflcilioribus et
critico
nomi
ve ne sarà molto discorso nelle lettere da
DELITTI
et serat,
trove-
venne com-
pilata per l'edizione dei Classici Italiani (Milano 1822j per
edizioni, anche perchè
si
d\V Indice dei
sotto Beccaria). La bibliografia del trattato D. d. e d. p.
marchese Giulio.
n.
non expectan-
\
|
In rebus quibus-
dum, ut quis
praeparatione opus
metal, sed
est,
siìuul,
ut per
\
gradus mature-
\
scant.
Bacon. Serm.
fidel.
num. xlv |
MDCCLXIV
104 I
paragrafi numerati
p.,
picc.
in-4.°,
senza divisione
in
(1).
(1) Stamperia dell'abate poeta Marco Coltellini in Livorno. 11 libro, composto dal Marzo 1763 al Gennaio 1764, non si stampò a Milano per prudenza (v. P. Verri citato dal Cantù, Beccaria.... p. 22, n.) e venne spedito a Livorno il 12 Aprile di quest'ultimo anno, indirizzato a Giù-
,
23
Scritti e lettere inediti
DEI DELITTI
-
II.
e
j
DELLE PENE
|
E CORRETTA.
edizione srcoxda |
In rcbus quibuscunquc difficilionbus non expe- ctandìim, ut quis simul, et serat, et me- tat ; gradus maturescant. sed praeparafionc opus est, ut per RIVISTA
|
I
\
\
\
Bacon. Serm.
45.
n.
fidel.
MDCCLXIV
Coltellini]
|
|
IN 112
p.,
I
in
III.
\
è
DELLE PENE
\
terza edizione
\
rivista, corretta, e notabilmente accresciuta
I
[Livorno,
in-8.^ divisa
picc.
40 paragrafi numerati. Incisione nel frontespizio.
DEI DELITTI
-
MONACO
dall'autore
j
ALLE NOTE E COLLE RISPOSTE DELLO STESSO OSSERVAZIONI pubblicate in Venezia contro queIL GIUDIZIO DI UN CELEBRE SI AGGIUNGE st'opera \
I
I
|
|
I
PROFESSORE in-8.°,
|
divisa
l'editore
IN in
Al
:
frontispizio
LAUSANNA
|
mdcclxv
|
229
p.,
picc.
45 paragrafi con un avvertimento del-
Essa fu variata nell'incisione del
Lettore.
(1).
seppe Aubert, direttore Ai quella stamperia. Cosi almeno l'Ugoni [Della III, II, p. 179), non saprei da che Hai. nella 2.« mdà del sec. fontf^. Invece, secondo il Pera [Ricordi e biografie Livornesi, Livorno 1867 p. 26), esso sarebbe pervenuto a Livorno quel medesimo giorno: sarà un errore nato da una lettura poco accurata della notizia dell' Ugoni, e tu riprodotto senza esame, da quanto ci venne noto, dal Chiappini nel suo libro Uarie delia stampa in Livorno, Livorno 1904. Il trattato del B.
XV
Icfter.
vide
la
luce nel Luglio seguente.
Ctr., oltre ai p. 22,
libri citati,
Villa, Notizie
BoqvY, Le Conile P. Verri
P. Verri del
1.°
Novembre
1765
p. 91
in
ini.
alla
vita....
sgg., e la lettera
Casati, Lett.
in.
di P.
del in. C. B. ivi e
citata
di
di A. V. I,
189-190.
Qualche copia contiene un Errata-corrige nella pagina che segue Egli è a questo Errata che il N. allude nella sua lettera a P. Ti prego Verri del 13 Dicembre 1764 [Opere, ed. Le Mounier p. 551): « di avvertire Aubert di correggere non solo gli errori segnati nel-
la
104."
'<
«
l'Errata stampato.... (1) Coltellini,
P. Facchinei. Iratelli
La
».
principio
Le N^ote e osservazioni erano del medesime fu scritta in quattro giorni dai
del 1765.
risposta alle
Verri (15-21 Gennaio 1765). Cfr. Villa e Bol^^y, op.
cit.,
riconfer-
Cesare Beccaria
24
des délits et des peiiie^> TRADUIT DE U ITALIEN, d'après la troisième
IV. -
ZtàìU
|
I
I
\
Edition, revue,
corrigée et augmentée par l'Auteur.
|
Avec de^ Additioiis de l'Auteur paru eu
IV
Italien.
\
qui noni
,
p.
xxxi-286. Contiene un Errata a contraddistingue dalle successive
IV {<"-, PEINES
TRAITÉ
ecc. -
1766
\
la
bis,
xxix-xxxi, che
p.
DES DÉLITS
|
TROISIÈME ÉDiTioN,
|
rcvue, corrigéc
in-12.° di
|
(1).
TRADUIT DE L ITALIEN
!
pas encore \
A LAUSANNE
&
et
\
DES
|
d'après la
\
augmen-
|
tèe par
Avec des additions de l'Auteur, qui noni pas A LAUSANNE MDCCLXVI encore paru en Italien. l'Auteur.
\
|
\
\
I
V
e
V
bis.
-
xxiv-248, più 4 pag. d'Indice.
di p.
in-12.''
DEI DELITTI
\
e
|
DELLE PENE
Di nuovo corretta ed accresciuta.
QUINTA
\
|
edizione /;/
rebus
i
quibuscumque
difficilioribus
simul, et serat, et meut per I
gra-
\
\
tat,
non expe-
ctanduni, ut quis
\
sed praeparafioue opus
dus niaturescant. Bacon. Serm.
HARLEM
I
MDCCLXVI
(2)
picc.
fidel. nu.
in-8." di
est,
xlv
205
|
p.
mati da una lettera inedita del Longo al N. in data Roma 8 Giugno 1766. questa Il « Celebre Professore », secondo il Villa, è il Soria di Pisa. A Bouvy, il ed Cantù il giudicarono lo come ben prima, edizione, non alla prossima pubblicazione nella lettera sopra si riferisce il N. come di ,
citata del 13
Dicembre
1764.
Cfr. la lettera del B. al d'Alembert del 24 Agosto 1765 (v. p. 107, e la lettera del Morellet al N. del 3 Gennaio 1766 riferita a p. 114 sgg. La traduzione è quella dell'abate Morellet. Il libro venne stampato probabilmente in Parigi, ed uscì negli ultimi del 1765. L'edizione si (1)
n. 1)
ristampò almeno sei volte nell'anno successivo con date Lausanne, Philadelpliie ed Amsterdam. proprio è del Marzo 1766; quella (2) Coltellini, Livorno. La quinta chiamata pure quinta e da noi indicata V /;/5 deve essere dell' Agosto (Lettere inedite dell'Aubert dal 28 Giugno 1765 al 15 del 14 Agosto 1766|.
Marzo
1766. e
una
25
Scritti e lettere inediti
pel trattato solo, diviso in 47 paragrafi, e di 318 p. per
quelle copie che contengono, oltre
il
trattato,
Giudizio
il
e la Risposta. Variata nel frontispizio.
Ornata o da una
vignetta (un boia presenta delle teste
umane
stizia inorridita),
oppure, in copie posteriori, dal ritratto
dell'autore col suo
A
l'autore
Giu-
alla
nome. Contiene una prefazione
del-
chi legge, preceduta, in alcuni esemplari,
da
un estratto della Gazzetta di Lugano che annunzia il premio conferito all'opera del B. da « una Società sviznonché da un altro avviso per annunciare la zera traduzione francese ed approvare l'ordine seguitovi; in >y,
alcuni altri esemplari solo da quest'ultimo avviso.
VI
e
\l
DEI DELITTI
-
bu<.
:
e
ì
DELLE PENE
Di nuovo corretta ed accresciuta.
SESTA
|
|
edizione In rebus
I
quihuscumque diffidi ioribus non me-
siniul, et serat, et
per gra-
\
tat,
\
expectanduni, ut quis
\
sed praeparatione opus
dus maturescant. Bacon. Serm.
HARLEM, Et se
vend
j
À paris,
|
Chez
fidel.
est,
ut
nu. lv
Molini Libraire,
I
Quai des Augustins. precedente
alla
,
e
|
MDCCLXVI
come essa
(1).
variata
|
In tutto simile
a seconda delle
copie.
in.' del(1) Livorno, Coltellini. Posteriori al Settembre 1766 (Lett.' l'Aubert nell'Agosto e Settembre 1766 in cui egli la chiama « sesta anzi settima », poi « settima anzi ottava », probabilmente perchè le cosi dette «
quinta
»
e « sesta » furono doppie.
Cesare Beccaria
26
Altre edizioni
delle opere
interessanti
Traiti' des délifs et dcs peines
par Andre Morellei ;
par Beccaria,
tradiiit de Vitalien
Noiivelle cdition corrigée ; préccdée
d'une correspondance de l'anteur avec
pagnée de notes de Diderot lois
Beccaria.
del
le
et suivie
;
prnales par Jcréniie Bentliani
traducteur ; accomd'
une théorie des
traduite de l'Anglais
;
par Saint-Aubin. A Paris. De l'hìiprimerie du Journal de morale et de politique, rue de d' Economie publique ,
Buffault,
Dei
n.
499. An.
V-1797
(1),
in-8.^ di lxviii-232 p.
Milano Dalla Società tipografica de' 1822; in-4.° di p. lxiv-135. Sono pre-
delitti e delle pene.
classici Italiani
messe
le
Notizie intorno alla vita ed agli scritti del
Mar-
chese Cesare Beccaria Bonesana [del Villa].
Elementi di Economia pubblica con varii opuscoli di Cesare Beccaria. Italiani,
Afilano Dalla
1822, in-4.°
di
Società
485
Ricerche intorno alla natura dell caria. liani
p.
>
tipografica
con IV tavole.
stile,
opera di Cesare Bec-
Milano Dalla Società tipografica dei 1822; in-4.' di 178 p. ultimi volumi
Questi tre
de' classici
si
trovano
classici Ita-
anche
legati
insieme.
Contiene un Avvertimento dell'editore firmato Roederer. Ne esiste (H L i 20) una copia che proviene dalla Biblioteca J. V. Ledere il quale possedette parecchi libri di antica possessione del Morellet, e che di questi reca sul foglio d'ingresso « Cette édition la seguente annotazione de ma traduction est la plus complète et la meilleure. Elle est due aux soins de Mr. Roederer w. (1)
nella Biblioteca dell' Università di Parigi
:
27
Scritti e lettere inediti
Des
dclits
avec aiix
le
et
des peiìies,
par Beccaria.
Tradiictioìi
nouvelle,
Coimnenfaire de Voltaire, la Rcpouse de Beccaria
Notes
Observations de Faccìiinei,
et
de Haiitefort
,
les Lettres relatives
M. Roederer sur
dérations de
(doìit qiielqiies-iuies inédites)
ìi
les
Observations
l'oiivrage, les consi-
Notes
la peine de mort, les
de Diderot, de Morellet, de
Brissot de Warville, de Mirabeau, de Servali, de Rizzi,
M. Bcrenger, etc. Précédée d' une iiotice sur Beccaria. Dans les choses dijficiles [ecc.]. Bacon. Paris, Brière lide
braire, rue des Akiyers u. 37.
Chabannais
Des
n.
2,
1822.
délits et des peiiies
J.
Brissot - TInvars Uh., rue
in-8.''
di p.
par Beccaria, traduit de
A. S. Collin de Plancy, Deuxième
André,
libraire,
xix-425
Guai des Augustins
(1).
l'italien
cdition. Paris, n.
Le Opere di Cesare Beccaria, precedute da un discorso
Le Mounier 1854,
in-12.'' di
Aimé
59, Dondey-Dupré,
Brière, Rapilly, etc, 1823, in-12." di p. xliii-467
vita e sulle opere dell'autore di
par
(2).
sulla
Pasquale Villari. Firenze, p.
xxxii-553.
Sul Beccaria. Amati, Vita ed opere di Cesare Beccaria. Milano, 1872,
BouvY, Le Conile Pietro Verri,
1889 ;\n-%.°,
(p.
in-12.'*
ses idées et son tenips. Paris,
66-105).
si firma C-Y, è il Collin de Plancy che ne pudopo una ristampa (v. l'ediz. successiva). E questa l'edizione più completa di tutte per i commenti francesi. (2) Riproduce l'ediz. precedente. Cosi pure l'ediz. di Angelo Bonfanti (Milano 1823), coll'aggiunta di una lettera anonima sulla pena di morte e del catalogo delle edizioni del trattato D. d. e d. p. uscito l'anno pre-
(1) Il
traduttore, che
blicò l'anno
cedente nell'ediz. procurata dalla Società tipografica dei Classici
Italiani.
Cesare Beccaria
28
BouvY, Voltaire Caluci
in
Paris, 1898, in-8/,
et l'Italie.
TiPALDO, Biografia....
(v.
avanti)
CantìI', Beccaria e il diritto penale. Firenze,
Casati, Lettere
1879-81, 4
e scritti inediti
voi. in-12.°
italiani.
ec. p.
III,
331-338).
410 sgg.
1862, in-12."
di P. e di A.
Verri. Milano,
premesse
all'ediz.
nella collezione degli Economisti
illustri
Milano, Bettoni, 1815, in-4.°
Errerà, Una mtova pagina della Memoria... tere.
dei
Milano. 1805, 2 voi. in-8.°
Custodi, Vita di Cesare Beccaria negli Elogi degli Italiani.
(1).
(2).
[Custodi], Notizie di Cesare Beccaria
suoi Elementi di
(p.
letta al
Milano 1877,
vita di Cesare Beccaria....
R. Istituto Londmrdo di scienze
e let-
in-4.''
Ferrari, Del Caffè in Annali della R. Scuola Normale di Pisa 1900; edito separatamente a Pisa 18QQ, in-4.° Ghinzoni, Cesare Beccaria Stor. Lomb.,
/.''
serie,
e il
suo primo matrimonio
XVIII
p.
658
in
Arch.
segg.).
[GrimmJ, Correspondance de Grimm, Diderot,
v.
più avanti
del
Michaud,
(Passim. Cfr. l'Indice annessovi). [Lally-Tollendal] V.
più avanti
in
Biographie universelle
(3).
(1) Volto in tranccsc, con qualche aggiunta dell'autore, dal Lacointa e dal Delpech, Parigi, 1885, in-S." (2) Quest'opera come anche la precedente verranno da noi indicate
solo col (3)
nome
dell'autore.
L'articolo, uscito nella
prima edizione della Biographie
tuiiverselle
29
Scritti e lettere inediti
LoMONACO, Vite degli 3 voi. in 8.^
(v.
Mémoires de
[Morellet],
1821, 2 voi. in
1802-3,
eccellenti Italiani, Italia (sic),
III.
8."
p. 130-150).
l'abbé Morellet, ed. (I.
(1),
p.
Lémontey, Paris, 373-7 e
157-169, 191,
II,
28Ó-7).
p.
VoN RiN ALDINI, Cantìi
"
Beccaria. Biographische Skizze nach Cesare
Beccaria e
il
penale,
diritto
Wien
w
bei
W.
Brauumller, 1865, in-12.^
Venturi, Cesare Beccaria
e
le
Preludio VI, Ancona, 1882, fase.
Verri
di P. e Al.
Lettere
3,
4,
6,
in
7.
Villa, Notizie intorno alla vita ed agli scritti del Marchese
Cesare
senza
nome
dalla
medesima
Vita
Opere
di
1821, in-8.°, autore
all'
di
ediz.
Società, 1822
,
64
D.
p.,
d.
in-4.",
procurata
e d. p.
e
spesso legate
di Cesare Beccaria,
di C.
premessa
all'
ediz. delle
Becc, Firenze, Le Monnier, 1854,
in-12.",
III-XXXII.
p.
Ugoni, Della letteratura italiaim nella seconda nietà del colo (V.
X.
in
de^
premesse dopo,
opere del Beccaria.
colle altre
V^iLLARi,
Milano Dalla Società tipografica
Beccaria,
classici Italiani,
XVIII II,
(opera postuma), Milano, 1856-7, 4 voi.
in-8.",
p. 177-241).
Biographie generale del Didot. V. più avanti
(1811-28)
se-
:
Hoefer.
venne riprodotto con brevi aggiunte nell'edizione italiana di (voi. V), se dobbiamo credere ad una nota ms. del Custodi
Venezia 1822
all'Ambrosiana. (1)
La seconda edizione (1822), benché accresciuta nuovo riguardo al Beccaria.
tiene niente di
di molto,
non con-
Cesare Beccaria
30
Per Milano. Archivio Storico Lombardo.
I-XX (1874-93)
e
Argelati, Bibliotheca 1765, 2 voi.
in
1."
i
due
per
Indici,
gli
anni
(1894-1903).
scriptoniiii Mediolaneìisiìiiii, Mediolani,
f."
Milanese, Milaìio, 1876
Calvi, // patriziato nel
Cfr.
XXI-XXX
;
uscito
prima
Lomb.
voi. dell' Arch. Stor.
Calvi, Famiglie notabili Milanesi , Milano, 1874-85, 4 voi. in
f."
CusAXi, Storia di Milano, Milano, 1863-84, 8 voi. in-12.°
De Castro, Milano e le
nel Settecento giusta le poesie, le caricature
altre testimonianze dei tempi, Milano,
Forcella, Iscrizioni
delle
Milano, 1889-93, 12
chiese
e
altri
1887, in-12."
edifici
di Milano,
voi. in-8.^'
Memorie spettanti.... alla storia.... della città.... Milano nei secoli bassi. Mila .io, 1760, 12 voi. in-4.°
GiULiNi,
di
Predari, Bibliografia enciclopedica Milanese, Milano, 1857, in-8.°
Per Arneth, Maria Theresa,
l'Italia.
Colaneri, Bibliografia araldica 1904, in
e
voi. in-8.^^
genealogica d'Italia, Roma,
8.".
Concari, Storia in-8.°
1863-79, 9
JVien,
letteraria d'Italia. Il Settecento. Milano,
s. d.,
Scritti e lettere inediti
31
CoRNiANi, / secoli della letteratura Italiana, Brescia, 1818-19, Q voi. in-12/' continuati dal Ticozzi, Milano, 1834, 2 voi. in-8."
Di Crollalanza, Dizionario
storico blasoìiico delle famiglie
nobili e notabili Italiane estinte e fiorenti, Pisa, 1886-90, 3 voi. in-4.",
completato e corretto dal Giornale araldico
genealogico di Bari. Vitae Italoruni
[Fabroni],
XI
II
e
XVIII
1778-1799
Pisis,
Gamba, Serie Landau,
doctrina excellentimn qui sacculis
floriiernnt ; auctore
Angelo Fabronio,
e Lncae 1804-5, 20 voi. in-8."
Venezia, 1833,
dei testi di lingua,
in-8.''
Geschicìite der italienischen Litteratur in deni Xl^III'"'
lahrìuindert, Berlin, 1899, in-8."
Litta, Famiglie celebri Italiane, Milami 16 voi. in
e
Toriìw, 1809-1880,
f.°
Lombardi, Storia della letteratura italiana nel secolo XVIIF,
Modena, 1830, 4 G. M. [Melzi]
,
voi.
in-8.^
Dizionario di opere anoninw
e
pseudonime,
Milano, 1848-59, 3 voi. in-8.°
Tettoni e Saladixi, Teatro
araldico. Lodi,
1841-48, 8
voi.
in-4.^' ^
TiPALDO, Biografia degli Italiani Venezia, 1834, 10 voi.
Ugoni,
V.
sopra
(sul
illustri...
del secolo Xl'LIP...,
in-8.^'
Beccaria).
WiiRZSBACH, BiograpJiisches Lexicon des KaisertJtums Osterreich,
Wien, 1856-1891, 60
voi. in-12.'^
Cesare Beccaria
32
Per
la Francia.
[Bachaumont] Mémoires secrets 1889, 36 voi.
in-12.'' e
secrets, Bruxelles,
(detti
del),
Table alpìiabétique
1866, in- 12.''
Barbier, Dictionnaire des oiivrages anonymes 3." édit.,
18Ó0des Mémoires
Londres,
et
pseitdonymcs,
Paris, 1872-78, 4 voi. in-8.°
Bengesco, Voltaire. Bihliographie de ses amvres. Paris, 18821890, 4 voi. in-8."
Brunet,
Supplciìicìit
bier et
1889,
aitx
alt
Dictionnaire des anon3'mes de Bar-
Supercheries
littéraires dévoilées.
Paris,
in-S.'^
Catalogne general des livres Nafionale, Paris,
1898-
iiìiprimcs ....
33 voi.
de
la
Bibliothèque
in-S.'^
Catalogne de r histoire de Fraiice , Paris, 1855-95, 12 voi. in-4.''
Diderot, CEuvres
coniplctes.
1875-77, 20
voi. in-8."
Ed. Assézat
et Tonrneiix,
[Grimm] Correspondance de Griuini, Diderot, Paris, 1877-1882, 16 voi. in-8.^^ Hatin, Bihliographie de
...
Paris,
ed. Tourneiix,
la presse périodiqiie fraii^aise, Paris,
1866, in-8.°
Hoefer, Biographie generale (detta del Didot), Paris, 1857-66, 46
voi. in-8.''
'Scritti
D'HoziER, Arniorial. general de col Suppléìueiif,
Le
Me rei del
e
1872
la Fraìicc,
e V Index,
GuiGARD, Paris, 1869, luiiverselle,
Paris,
1884, 15 voi.
re de France, coli' Indieatcur dii
MiCHAUD, Biographie
33
e lettere inediti
Me re are
1738-68 in
f/'
de France
in-8."
Paris, 1854-65, 45 voi.
QuÉRARD, La Frauee litteraire, Paris, 1827-39, 10 col Supplóment 1849-57, 2 voi. in-8."
in-8."
voi. in-8.°
QuÉRARD, Les siipercheries litféraires dévoilces, 2.^ édit. par Brnnef et Jannet, Paris, 1869-70, 3 voi. in 8." VoLTAU^E, Qiireres
eoiiiplètes, édit.
53 voi. in-8."
:r=l:
E
LANDRY, Cesare Beccaria.
Molami, Paris, 1883-85,
PARTE PRIMA Scritti e
frammenti
filosofici del Beccaria,
PARTE PRIMA
Scritti e frammenti filosofici del Beccaria.
Di parte (da qui veggon autografi e l'autenticità.
per altro
in
Milano. Per
p.
74
provengono
Non
dalla Race.
per
così
quanti)
tutti
questi
gli
essi
le
tine.
N.*^
prende
il
331, e
e su
breve: Pensieri sopra sul
al
nel!'
di
Autoorafi Beccaria le
cartelle
Archivio
dimostrare
indubbia
mano
diversa
di
(uguale
Stato
di
quasi sicura
la
filosofo Milanese.
pagine intitolate Pensieri diversi
le
del Beccaria.
tro-
la
Il
com-
rimanente, che
intitolato Pensieri sopra La barbarie e
dell'uomo
lo stato selvaggio
usanze ed
quale venne
analoghe,
cul-
più
l'altro
e
costumi, coi tre brani annessi
i
medesimo argomento, sono invece
tutte
di
che
sono
essi
Governo, Parte Antica. Studh. Scuole Pala-
nel fascio
lungo saggio
tura delle nazioni
filosofici,
perfettamente
è
e conservati
ultime poche
vansi nella busta:
B.,
tutti
altri,
cercheremo ora
attribuzione che ne facciamo
Di
frammenti
poi) dei saggi e
in
dopo lungo seppellimento, poiché
luce
la
nella busta così detta degli
formata recentemente,
(Autografi
Parini, Napoleone,
come ecc.),
con documenti cavati da varie buste. Ora,
che anche questi
stati tolti dalla
nota ms.
ultimi
e
più
busta Scuole Palatine 331,
dell'arcliivista, dal fatto
che
tutti
i
importanti
saggi
fogli
siano
che da una
risulta, oltre
ne sono
scritti
col
Cesare Beccaria
38
medesimo
numerazione
dalla
sopra un quaderno numerato
gine di aggiunte numerate 16 versi della busta S. P. 331,
merato
al
solo,
si
'
16
e
,
retto da
al
'
,,
a
1
e gli
sopra un doppio
i
di
scritti
con due pa-
16,
altri,
ma,
essendo
Pensieri
i
di-
nu-
foglio staccato,
17 e 18.
retto
È pur degno Beccaria
non
carta;
(sbiadita) dei fogli,
suaccennati della busta Autocìrafi Beccaria
manoscritti fila
medesima
carattere (del 700) e sulla
chi osservi bene,
nota che
di
trovano
medesima mano
e sulla
Economia pubblica
i
assieme
manoscritti della busta Autoorafi
un grosso quaderno, pure
a
medesima
carta,
che contiene
del Beccaria, dal principio
è stata deffinita....
sino a
•>
<
fallimenti
della
lezioni di
le
L'economia pubblica
«
più rovinosi
>,
anch' esso
asportato dalla cartella Gov. P. A. Scuole Palatine 331.
Vien fatto nuense. Tale riportassimo
prima in
sospettare che tutto quanto sia opera di un'ama-
di
Race.
alla
sul ms.
più che
verrebbe
sospetto
B., e vi
ritrovassimo due volte
autografo delle R.
L
s.
XVI Principio
margine: Capitolo
riconfermato quando
n. d.
(generale
s.,
in
per
la stessa
cui essa ha scritto
lo studio dello stile,
Conte
e corretto cinque o sei parole, poi in un ms. proveniente dal Carli. di
È questo
economia
ma
ms. di un'opera anonima, brillante
il
politica,
cervellotica,
annotata dal suddetto con critiche alquanto
vere scritte da mani diverse: una è quella del Conte stesso, altre
devono essere
caria.
di copisti,
Finalmente è sempre
documenti dell'Archivio
la
uno
dei quali è
stessa
mano che
di Stato,
molinai fatto per l'applicazione
chiamato Memorie per cipali
nella
ci
durante
i
un regolamento
di
di
due
Don Giuseppe
due anni
altri
prestinai e
annona,
e
1.^
1772 a tutto
Giugno
1773
3).
misero sulla strada della scoperta. Crediamo
possa affermare senza tema
copie essere un
nomi
di
se-
due
copista di C. Becravvisa in
busta Annona Provv. Gen. RegolaiMento
Tali raffronti si
il
si
le
nuovo editto 1776, ed un Estratto dei prin-
appuntamenti di annona dal
(ambedue
che
il
un elenco
di
ci
mano,
del
di
smentita l'autore delle nostre
Biumi, che fu
suo insegnamento
non riuscendo ad ottenere
la
alle
sua successione
allievo del
Nostro
Scuole Palatine, poi in
quella
cattedra,
39
Scritti e lettere inediti
venne nominato
«
alunno
ossia aggiunto onorario presso
>
gistrato Camerale, in cui era passato per l'appunto
manendo
così ancora per qualche
anno vicino
il
Ma-
il
Beccaria,
a lui e sotto
il
ri-
suo
magistero.
Di quel in
Biumi qualche notizia non
tale
Canetta Elenco
p.
18-19; molte ne
ho ricavate da
vari archivi,
memorie gentilmente comunicatemi da un omonimo suo Don
Ferdinando Biumi
di
Milano.
nacque a Milano
Ei
laureò
Maggiore di Milano,
del benefattori dell'Ospedale
Milano 1887, in-8^ a e dalle
del tutto esatta troverai
nel
1749, di famiglia patrizia Milanese
utroque jure; seguì con buon esito
///
(Gennaio 1769-Aprile
1771),
dimorando
venne alunno non stipendiato
le
lezioni del Beccaria
Omenoni,
allora in via
del Magistrato
si
;
Camerale
il
4
di-
Maggio
1773; tre anni dopo, lo ritroviamo a Pavia, quale vice-intendente
1786 venne traslocato a Milano col titolo d'in-
delle Finanze; nel
tendente provinciale, poi d'ispettore generale, ed carica
ebbe spesso a supplire
il
vice-direttore della
questa ultima
in
Camera
dei Conti.
Nel 1799 era eletto rappresentante del popolo nei Consiglio degli Juniori della Repubblica Cisalpina: aveva allora dimora
casa di piazza
S.
Ulderico
n."
4687,
Morì celibe a Varese, nell'omonimo si
estingueva
sciando
la
il
ramo
oggi
Biumo
Varesino della famiglia)
sua ingente sostanza
con un testamento che
vi
all'
hiferiore il
sua
nella
Pontaccio
via
(e
n,"
17.
con
lui
13 Aprile 1838,
Ospedale Maggiore
pervenne tardivamente ed
di
la-
Milano,
circostanze
in
misteriose, e che fu oggetto d'innumerevoli ed infinite contestazioni,
fama d'ingegno,
e lasciando d'altra parte
nonché
di'
smanie e
di
coltura e di
probità,
di stranezze.
Di questo personaggio esistono molti documenti autentici l'archivio dell'Ospedale
da
lui
Maggiore,
in varie cartelle relative ai
ereditati; nell'Archivio Storico Civico,
nell'Archivio di Stato: fra
LETTERATI
N." 8, la
nominato
alla
sua
altri,
nella busta
supplica in
nel-
fondi
busta Famiglie 205;
Autoorafi Scienziati
data 6 luglio
e
1771 per essere
cattedra lasciata vacante dal Beccaria, e nella busta
G. P. A. Mao. Cam. Ufficiali e Alunni
Bi-C
721
un'altra sua
Cesare Beccaria
40
ammesso quale alunno
supplica in data 4 Febbraio 1773 per essere
presso
Magistrato Camerale; finalmente anche nella Raccolta Bec-
il
abbiamo una
caria
dal tenore
ma
che
1774, in cui è trattato di materie
am-
sua diretta
lettera
appare posteriore
al
al
Nostro, senza data,
ministrative e familiari ed egli dà dell'amico all'antico suo maestro.
A
riprova delle loro ottime relazioni, e del conto che
faceva di
lui,
valga
il
seguente attestato autografo e
trovasi nell'Archivio di
aveva unito
sua supplica del 6 Luglio 1771
alla
Attesto
Autoorafi Beccaria)
Stato
il
Beccaria
che
sigillato,
e che
il
Biumi
:
come Don Giuseppe Biumi, Ca-
io infrascritto
valiere Milanese, abbia colla piìi esatta assiduità, e con profitto proporzionato alla elevatezza del
quentato tutte
le lezioni di
particolarmente fra
tutti
coirattento ed ordinato
pubblica economia, e siasi distinto
gli
non solamente,
altri
studio
dei
piìi
impossessato delle più sane dottrine utile al
sovrano ed
da più saggi da
lui
In fede di che
al
un
suo ingegno, fre-
pubblico,
ma
ancora
classici autori siasi in
materia così
una,
come ho potuto conoscere
composti e da
me
esaminati.
mi sono sottoscritto
Consigliere Marchese Beccaria Bonesana
Come Regio Professore
Con questo
di pubblica econoiiiia nelle Scuole Palali ne
certificato
il
Beccaria appoggiava
del suo allievo. Questi sarà pure stato
accenna P. Verri, come a coloro, che nel 1771 gli unici familiari del
(1)
Il
Nostro
la
la
candidatura
uno
di quegli scolari a cui
coli'
amico Calderara, erano
(2).
Nostro, nominato Consigliere del Magistrato Camerale
1771, conservò tuttavia
(1).
sua cattedra, finché non ebbe
fin
dal 29 Aprile
un successore che fu
amico ab. Longo.
l'antico
Non
contenti di quanto avevamo rintracciato ed accertato, abbiamo ancora lunghe e perseveranti ricerche onde rinvenire le carte private di Don Giuseppe Biumi, colla speranza di trovare qualche prova decisiva e diretta dell'attri(2)
fatto
buzione dei nostri frammenti, e forse anche qualche altro scritto o lettera del Nostro.
Ma
tali
indagini
a
nulla approdarono. Purtroppo
parte
di
queir incarto
dome-
41
Scritti e lettere inediti
Quanto abbiamo
Don Giuseppe Biumi
sue brutte copie, alquanto
le
come
lui
Vero
non
difficili
è
a leggere, e
che quelle copie del Biumi non recano
Ma
dubbio
lascia alcun
Beccaria e
le
in
da un
contemporanei, e
accurata per
pili
il
nemmeno
Che
proposito.
se qualche discrepanza
l'altra di
spiega benissimo
si
la scrittura piij
coli'
indole diversa di
meccanica nella copiatura,
molti passi delle nostre copie
in
carattere delle suppliche: basti
gina dei Pensieri sopra
confrontare
il
ia barbarie...
un carattere spiccato
tratta di
Ed
si
rispecchia
parola ottenere
la
alla
prima pa-
genere possiamo dire
in
e riconoscibile a
prima
come
per l'andamento generale, sia per certi particolari,
sia
mag-
supplica, e molto trascurata nella lettera fami-
la
Ciò non ostante,
si
Raccolta
documenti auten-
quale è scritta nella supplica del 4 Febbraio 1773 ed
che
nome
il
suppliche dell'Archivio di Stato, questa non è
ogni categoria, essendo
liare.
sarà fidato di
si
lato, e dall'altro la lettera della
giore che appunto tra una categoria e e
il
ricopiare
di
confronto del carattere con documenti autentici
il
rileva tra di esse,
tici
cura
la
di sé stesso.
del copista.
si
come
detto è più che sufficiente a spiegare
Nostro abbia affidato a
la
vista,
forma
della z e della q. Il
modo
in cui
i
frammenti
del
Nostro furono ricopiati
ci
pare
palesato da qualche fatterello svelatoci dall'esame accurato del ms..
Anzi tutto osserviamo che anche queste condizioni le
lezioni di
economia
politica. In
ambedue
simo del manoscritto, come pure qualche o
di
copiatura
(v.
nelle nostre note,
i
si
verificano per
casi lo stato nitidis-
lieve errore di
paginatura
un fosse per forse, osservatori
per operatori, e sensazione per sensazioni), dimostrano trattarsi di
una copia, non
stico
andò distrutto
di
un primo abbozzo né
nell'
di
una
dettatura.
Contro
ormai leggendaria recente dispersione del così detto ArD' altronde non è nemmeno certo che
chivio Ereditario dell'Ospedale Maggiore. si
trovasse là altro che carte
famiglia interessanti
di
la storia
state disperse o distrutte dopo la morte del celibe quasi
a qualcuna
di
quella cinquantina
parlare della gente
di
casa e
di
di
:
le altre
saranno
nonagenario, o passate
famiglie pretendenti alla sua eredità, senza
quanti
lo
avvicinavano.
Cesare Beccaria
42
questa
ipotesi
rezioni
ed
autore
>,
non
vale
aggiunte
perchè
che
più
accade spesso
gli
espressioni abbandonate. Così valere a spiegare
mezzo
pure
cor-
da
«
disordine
il
non cancellare
di
dei
fogli
originali
le
può
intercalazione nella copia di un lungo passo per
l'
richiami (vedi
di
trovano
si
brutte copie del Beccaria sono molto intricate
le
e confuse, tanto
che
obiezione
l'
una certa importanza che paiono
di
nostre note)
le
fi).
CoU'essere perfettamente assodata l'attribuzione del carattere,,
una nuova probabilità
aggiunge così a quella che deriva
si
provenienza dei nostri frammenti,
biamo
fatta al
tuttavia, in
Beccaria della composizione stessa dei medesimi. Pur
mancanza
ritenere che
una testimonianza precisa noi non potremmo
di
lavori del tutto ignoti
i
della
favore dell'attribuzione che ab-
in
che qui
leggeranno siano
si
opera del Nostro come se fossero autografi e firmati, se accanto
non
a quelle circostanze esterne,
dubbie,
di
perchè
si
modo
di
dialettico
Ma in
che
vi
domando:
io
l'unica
Le
ci;
di
sono
spiegati,
a chi mai
si
cifre
tali
segnanti
il
non
maniera, lo
rischiose,
pregio stesso
ci
di
massime
di questi saggi,
sintesi,
quel rigore
pare un elemento trascurabile,
possono attribuire
e quali,
le
sono
quella vastità
analisi,
la
opere autentiche del No-
era diffusa tanta uniformità nel
prova positiva e decisiva
queste carte,
scopo
si
pensare e di scrivere. Però
quella profondità
nelle
induzioni
tali
700, in cui
il
in questi scritti
leggono
si
quanto
sa
per un'epoca quale
ed
che
e molti pensieri
stro,
prove interne e non
ciò accennare alle semplici probabilità che
possono desumere dal rinvenirsi
stile
fossero
cui ora diremo.
Non vogliamo con si
vi
ci
se
non
al
Nostro?
(2).
vien procurata dal ritrovarsi
o con qualche lieve modificazione con-
divisioni del secondo saggio sono introdotte da noi a
come pure
ecc, quando non vi da noi pubblicati abbiamo riprodotto l'ortografia solo quando sia caratteristica, e corretta o rimodernata la di
chiarezza,
le altre
sia indicazione contraria. In questi
divisioni in
come
in tutti
i
paragrafi,
testi
punteggiatura. (2)
l'uso,
Specialmente caratteristiche sono la forma matematica del ragionamento abuso che sia, delle idee generali senza esempi né particolarità.
e
43
Scritti e lettere inediti
sistente per lo più in aggiunta o svolgimento,
importanti ed originali che
rinvengono
si
in
conservato nella Raccolta Beccaria, donde segg.
n.) vari
remo
altri
mano
pensieri buttati
lì
parecchie sentenze
un libriccino
memorie
di
Cantìi estrasse ip. 350
il
dal Beccaria e noi ve ne aggiunge-
mano
omessi dal Cantìi. Tali riscontri, che verranno a
rimandiamo
con appunti
d'in-
dole privatissima che rimasero inediti e giacquero ignoti fino
ai dì
a
indicati ed ai quali
sono
nostri,
nei nostri
da rimuovere, a parer nostro,
tali
frammenti
opere del Biumi o
di
Anzi,
medesimo
il
raffronto, perchè
s'illuminano a vicenda, ora
ci
e l'indole della
composizione
abbiamo qui
frutto
il
di
lavorìo
pubblicate che inedite. La
una
riscontra in
si
D.
e d. p.,
di
un'opera
lettera
ria in
data
si
mole
Ripii-
sul
•-
era
vi
sono non poche notizie
prima menzione che ne vien fatta
inedita
dell'
Aubert,
fine in sentire avanzata
indubbiamente »
la
mente che
di
notizie avutene, scriveva al Nostro da Livorno
Trattasi
paragone
stampatore dei
lo
quale interpretando, a quel che pare, temerariamente
il
Mi consolo senza
lazione
del
».
Sul concepimento di tale progetto sia
Beccaria.
al
frammenti. Senza dubbio
dei nostri
tutto quel
di
si tratti
da imporre
di terzi, e
due termini
i
che
gioverà anche a determinare
aggirato intorno alla composizione llmeiito delle nazioni
«
l'ipotesi
convincimento quasi assoluto dell'attribuzione
il
le
lettore,
il
ed a cui pure
si
dell'
dal 1765 al 1768
(1),
il
28 Giugno 1765:
il
risulta
-
>.
sulla legis-
suaccennato taccuino del Beccaquell'epoca (vedi Pensieri
di
La medesima viene nominata da cui
nuova opera
Lei
opera che allora dicevasi
riferisce
un passo datato per l'appunto
staccati, p. 75, n. 2).
la di
che
il
Beccaria
in varie vi
pensò
lettere fin
dal
Morellet del Settembre 1766 (D. d. e d. p. ed. Rcederer grand ouvrage sur la Législation dont vous me parlez sera achevé, je désire que vous me l'envoyiez sur le champ »; e parecchie dei fratelli Verri (CASATI I, 406; 11, 118; 111, 119 e 244); come pure lettere inedite del Reverdil (Roma 9 Luglio 1766) informato dal Longo. del libraio Chirol (Ginevra 19' (1) Cfr. lettera dell'abate
Lors que
1797 p. LXll)
:
Agosto 1767)
e di
<
le
Leonardo Capitanachi (Venezia 25 Novembre 1768i.
L'opera surriferita va distinta da quella, forse
di
morale,
di
cui
pare che
il
Cesare Beccaria
44
1765, probabilmente stimolato dal successo dei D. e d. p., e certa-
mente incoraggiato dall'amico Verri; che menti almeno per
ne disegnò
dell'
autore e per
le
che
non
in Russia, ecc.)
bagni
ai
poco dopo. Senonchè
uscì
difatti
lavoro forse
dire iniziato, che nell'anno 1768 in cui
primi abbozzi
i
il
primi linea-
di
Pisa e ne an-
prossima pubblicazione insieme coH'opera sullo
la
gnizione 1.°
ne portava
Beccaria
nunziava
i
vicende della sua vita (viaggio
a Parigi, dissidi col Verri, progetto di viaggio
venne proseguito, per non il
ma
quel suo libriccino di memorie;
in
la pigrizia
ei
sua nomina
della
Novembre
1768, e
mentre impartiva
sue
le
la
dopo
a
co-
pubblica
il
meravigliarci che egli abbia
prima parte
lezioni,
Beccaria veniva
il
cattedra di economia
dobbiamo
noi
potuto compiere almeno
alla
stile,
della sua
le
opera sullo
stile
fu completamente
quali
assorto dalle sue nuove funzioni di consigliere (nomina del 29 Aprile 1771). Fin qui
Ora, dato sieri
fatti
i
il
assodati.
tenore dei due saggi che qui
si
leggeranno {Pen-
sopra la coltura e barbarie delle nazioni, e Pensieri
usanze ed
i
costumi), e la connessione di essi
sopra
coi pensieri del tac-
cuino manifestamente destinati all'opera sulla legislazione, persuaso,
ma
questa volta senza esserne
abbiamo qui un
le
menomamente
io
sono
sicuro, che
frutto delle sue meditazioni intorno a quell'opera,
e sarei propenso a credere che trattasi, forse con qualche modifi-
Andiamo
cazione posteriore, dei passi redatti nell'estate del 1768. avanti in questa
o
m.eglio
siglio di
supposizione:
nel 1771,
economia
dopo
un paio
cioè che
pubblica,
e gli
ver rinunciare almeno per qualche
il
di
anni
Nostro fu
venne forse
tempo
dopo, nel 1770, assunto il
timore
al
di
Condo-
egli
avrà
voluto, onde meglio conservarle, far trascrivere dal discepolo
pre-
allo
scrivere,
Nostro abbia avuto l'idea a Parigi, ed annunziata per qualclie tempo l'esecuzione al suo ritorno (CASATI II, 118 e 160); come pure da un libro s\i\{& Ricompense di cui in Francia si attribuiva il progetto al Beccaria, secondo gli scrive Giuseppe Ronzi da Bergamo
il
15
Marzo
1766,
a quel che pare senza altro motivo che un
certo bisogno di simmetria col trattato delle Pene,
un capitolo dedicato
alle
ricompense.
il
quale d'altronde contiene già
Scritti e lettere inediti
diletto le sue tre
conda parte
opere incomplete, vale a dire
manca
pubblica, cui
Ricerche sullo
delle
che un capitolo) lavoro
di
suo
al
l'appunto
gli
non
cui
di
stile,
aveva
Un
favore simile
fece ricopiare, e durante l'aspettativa della sua successi
spiegherebbe
nienza dei nostri frammenti manoscritti che in origine in
una
cartella dedicata alle Scuole Palatine.
nell'archivio di queste Scuole alle
Biumi, ve ne sono varie tale
un sistema
rebbe ricostituita
di
la
prove-
trovavano
si
alla
parti inediti
altre) altri
che
capisce
Si
Nostro avrà voluto lasciare
il
dispense delle sue lezioni (che, accanto
Con
che per
quelle lezioni
finite
sione (Aprile-Luglio 1771); e così anche
tutti
accintosi al
Beccaria avrà potuto benissimo
il
quando ebbe
allievo
la se-
scritto
finalmente quanto era redatto
ricopiarlo subito lo smise), e
chiederlo
economia
lezioni di
Don Giuseppe Biumi non appena
e
sulla legislazione.
le
quasi metà delle materie preannunziate;
uniti
copia scritta dal
sua mente.
della
congetture, verosimili in vario grado, ver-
quanta dei nostri frammenti.
la storia tutta
Qui però sarà bene spiegarci onde prevenire due obiezioni che si
potrebbero fare
all'ipotesi
da noi emessa intorno
all'
capitoli, anzi per
dopo
il
loro carattere generale
due primi
dovevano
far
parte
,
quando
il
il
di
li
la
Nostro
non
poterli più presentare
nel
aggiunse dei Pensieri diversi che spesso divagano
Pensieri su
i
due argomenti
notare
i
di
comune con
esso
fatto anche dal taccuino, che era uso del
pensieri che gli venivano alla
specie di argomenti anche si
ne
veste in
dal-
di
data: sappiamo di il
la
fece ricopiare, rinun-
l'argomento della legislazione, e non avranno
che
Ma non
accennati
raccolte
titolo; e vi
sotto
secondo che pecca alquanto
Beccaria
ciando forse all'opera meditata, pensò
che quali
opera meditata.
probabilità,
massime
cui l'autore gli ha lasciati,
incoerenza. Per ciò,
dell'
secondo ogni
capitoli (forse
l'oggetto del la-
un' introduzione ove sarebbe stato definito
voro, secondo l'uso del Beccaria)
d'
i
origine dei
formare due
nostri saggi. Essi erano forse destinati in principio a
non
mente sopra ogni
riferentisi all'opera
o
alle
opere che
era prefisso di scrivere. D'altra parte,
ammessa
la
destinazione primitiva dei nostri due
Cesare Beccaria
46
brani,
modo
spiega nel
si
più semplice
e naturale
possediamo nessuna testimonianza né durante né dopo
sua morte, intorno all'esistenza
la
tanti lavori
Anzi
(1).
le
testimonianze
ci
come mai non
la vita del
di
Beccaria,
questi suoi impor-
sono, e forse anche erano
mentre procedeva così
troppe per
il
gusto dell'autore,
lentamente
il
suo lavoro, era costretto a rispondere a molte
terrogazioni indiscrete: <:
Quando vedremo appunto con
Egli
il
<
A quand
saggio sullo
spiega
completa.
dico
la sorte:
come
il
quale,
se
si
>
l'opera sulla legislazione ?
>
lusingarsi
prometteva e
di cui
importanza stessa
L'
di
questi
scritti
ne
fosse trattato di due articoletti per un perio-
solitarie dell'
momento toccò
di
non erriamo,
opera capitale del Nostro, a cui solo
nome
dover cambiare
Concludendo, a noi pare fuori
di
dubbio che
e destinazione.
i
documenti da
noi trovati nell'Archivio di Stato di Milano siano opera caria,
pros-
Caffè, se ne troverebbe qualche accenno nel carteggio
due colonne
all'ultimo
della
riprometteva
si
del Beccaria o dei suoi conoscenti. Trattasi invece, se di
in-
votre grand ouvrage projeté?
stile e
questi frammenti poteva
sima pubblicazione dell'opera, l'elaborazione
il
come pure che
Giuseppe Biumi
;
siano della
essi
molto verosimile che
massima operosità
letteraria
del
mano essi
del
(2j
del Bec-
suo allievo
risalgano
al
Don
periodo della
Nostro (1762-1771), con maggior
precisione agli anni 1765-1768, e forse all'estate del 68; e quasi certo che, se
non
cui noi
zioso
(3)
vi
erano destinati integralmente e sotto
leggiamo,
li
essi
per lo
delle meditazioni
del
avrebbe potuto procacciare
al
meno
fi)
E
possibile che
il
forma
in
costituiscono un avanzo pre-
Beccaria intorno ad un' opera che
suo
una fama molto più
autore
grande, più legittima, e più duratura che non fecero
fosse ai suoi tempi più
la
le altre.
Custodi, a cui era noto l'archivio, sebbene l'accesso ne
difficile,
li
abbia conosciuti
e vi
abbia fatto un accenno.
V. Prefazione p. 15, n.
opera inedita se avessi potuto ritrovare periodici del tempo. avanzo se non fosse sempre imprudente il precludere la via scoperte dell'avvenire. Diremo unico finora, e con una riserva analoga a
(2) Direi
(3) Direi l'unico
alle
quella della nota precedente.
i
Scritti e lettere inediti
47
Pensieri sopra la barbarie e coltura delle nazioni» e
La barbarie
una nazione, se non è altro che
di
preciso e filosofico, utili
a
quella,
una nazione è
comanda
si
popolo e
nei
non
di
si
costumi
al
ciascheduno per ottenerla;
suo popolo,
coli'
avvantaggi,
veri
possono adoperarsi per renderlo
Fmchè
le
cognizioni
coi bisogni e colla in particolare,
e le
massima
regge e
farlo,
e nel
nelle opinioni
veri
mezzi che
felice.
opinioni
felicità
ai
alla
coltura
e de' mezzi
interesse di
ed
la
In chi
ciò.
esige che la non opposizione ai
conformi
pii^i
scienza degli avvantaggi,
la
un senso
in
ignoranza delle cose
cognizione di tutto
la
esige
di procacciarli
prenda
si
la
mezzi più pronti e
e dei
felicità particolare
di
selvaggio delFuomo.
Io stato
sii
sono
in
equilibrio
conosciuta di ciascheduno
non può chiamarsi barbara una nazione,
ma
può essere più o meno selvaggia, termine che esprime la maggior o minor lontananza dalla massima unione che possa
massima assoluta felicità possimaggior numero possibile. Io mi arresto ad ogni tratto a defìinir parole; ma con questo solo mezzo si può sperare di fare di una scienza versatile ed incostante una precisa e durevole; di un pretesto de' scelerati e di un darsi fra gl\ uomini, e dalla bile divisa nel
sistema di
sangue
e
di
popoli, e protettrice del
desolazione,
la
genere umano.
scienza amica dei
Cesare Beccaria
48
Una nazione può
essere selvaggia e barbara; può essere
selvaggia e non barbara; può essere molto barbara e molto
medesimo tempo. Quando pochissimi bisogni ma
socievole nel
quando numero degli
fra di loro, nati al
più pronto,
ma non
Così
duno.
nascerà
soddisfarli sono sproporzio-
di
della
animali
sensibilità
mezzo
ignoranza
della
e
una contrada naturalmente gli
uomini
vi
sterile
diventeranno antro-
più pronto nel m.edesimo tempo ed
il
uomini
più conforme alla felicità di ciasche-
al
la ferocia, così in
mezzo
gii
esigenti, essi s'avventeranno al
seno
dal
di vegetali e di
pofagi,
mezzi
i
legano
forti
il
più
pericoloso per ciascheduno. Il
secondo caso
(1)
terzo
Il (1)
tengono
si
verificherà
uomini
gli
è già sviluppato di sopra.
si
quando molti siano
uniti fra di loro, e molti
i
per cui ne soddisfano alcuni, e molta ignoranza agli altri.
Quest'ultimo è
binazioni, ed
il
il
gli
bisogni che
di
mezzi
rimediare
più vasto e più fecondo di com-
più interessante
minare come nascano
i
fallaci
errori
per
noi.
E
fra
gli
uomini, per quale
necessario esa-
secreta e fatale catena l'uomo, dalle semplici sensazioni che
sono costanti, falsità, e
A
salti
al di
là del
vero nell'infinito abisso della
quanta parte debba correr
di
questa per ritornarvi.
misura che l'uomo ha meno idee, e
goni, ogni bisogno che in lui nasce è più
costante;
il
preferito
al
mezzo più pronto che più efficace, ed
il
si
più
fa
presenti alla
pericolo o non
(1) (2)
sia
conosciuto, o non
capoverso è introdotto da noi. Nel ms. fosse.
Il
:
mente vien
efficace benché, forse
più pericoloso viene preferito a quello cjie lo è il
minori para-
imperioso e più
si
(2|
meno quando
presenti
che
in
49
Scritti e lettere inediti
Ma
una confusa ed oscura lontananza. ragionano per analogia
ai
propri sentimenti, ed
più vivi e più durevoli quelli sono a cui
si
pendio per cui l'essere sensibile strascina ed unisce
nuove impressioni
La
alle
infelici
vecchie e familiari.
sempre proporzionata
diffidenza è
sperienze
un trono inaccessibile imprime esseri e da
Ma
che posta
della natura, la
un solo fenomeno ne
sua energia fa
e dalla organizzazione particolare.
nascere
restìo alle mutazioni
paragonare
i
Ogn'uomo
e di-
infiniti
circostanze
è tanto
nuovi sentimenti che sorgono
in gli
in tutti
quanto ha minori modelli
selvaggi sono veloci intraprendenti
i
analogie
le
versi in ogni essere che sente, modificati dalle
cui
delle
o conosciute in altri o fatte in sé stesso,
l'uomo non sono quelle
fa
numero
al
molto più nell'ultimo che nel primo caso.
che
sentimenti
i
rapportano con
spinta, per quella gravità, per
maggior confidenza per quella quel
ma
più gli uomini
di
meno con
fattizj
in
lui.
Così
e confidentissimi
nei
mezzi che seguono per soddisfarsi; ma nello stesso tempo facili a seguire le altrui direzioni per le cose nuove ed inperchè più nuove ed insolite loro appaiono che non solite ;
ai
colti,
quali
i
al
contrario
lenti
sono e
difildenti in ogni
contrastansi ed
cosa perchè molti bisogni
equilibransi
fra
perchè nelle tante idee e combinazioni che se ne fanno, trovano sempre qualche antico ed usitato modello che loro par buono, ed a cui si confidano, e loro risparmia quella fatica di riflettervi che
di loro, e
il
difficilissimi
solo bisogno
alia
e la sola
far tollerare. L'uniformità
soltanto
negativa perchè
nascano
di sortirne,
ma
mutazione,
sensazione di mancanza possono de'
(1)
sol la
E.
A
capo nel ms.
LANDR\", Cesare Beccaria.
delli
selvaggi è
dura finché nuove occasioni
uniformità dei
perchè nasce dalla difiìdenza
(1)
costumi
colti
è positiva
e dalla prevenzione.
Così
la
Cesare Beccaria
50
barbarie de' selvaggi
è piìi
ad una classe
ristretta
quella dei colti è più contagiosa ed universale.
rano qualche volta barbaramente,
Le
nano.
passioni
dei
rore e di tranquillità
per
che
si
reciprocamente per
fortificano, e s'indeboliscono
passioni forti i
forza e di riposo, di fu-
di
nei secondi le passioni sono divise
insensibili gradi d'accrescimento e
così
barbaramente ragiomasse considerabili e
in
più in picciole parti connesse metodicamente fra di
lo
loro,
ma
;
d' idee,
selvaggi ope-
colti
i
primi sono
sconnesse, con intervalli continui
I
i
diminuzione
popoli colti allo stato selvaggio
selvaggi nella superstizione che è
avvicinano
ai
costumi dei popoli
ogni selvaggio ha
qualche lato
colti.
qualche sorta
di selvaggità, e
(1).
Cosi nelle
si
accostano; coltura
la loro
Osserva ciascuno che
coltura, ogni
di
si
che questi
colto
ha
s'intralciano, e
stati
confondono reciprocamente.
si
Tutti gli
i
sentimenti dell'uomo in qualunque stato
sono sempre
nello
stato
naturali.
sociale
non
L'uomo
nello
ei
siasi
stato selvaggio e
sono differenti fra
di
loro per la
sola robustezza del corpo, o per le sole relazioni esteriori,
ma
ancora per l'abituale differenza de' suoi sentimenti. L'uomo dallo stato selvaggio
perchè i
i
è entrato nello
sentimenti naturali
del diritto pubblico originario. turali
con
cui l'uomo
si
sociabilità
è
si
Ma
e entrato
del diritto pubblico attuale;
ginario
stato sociale
appunto
Dunque dell'uomo selvaggio non sono la norma
suoi sentimenti naturali
si
cangiati.
neppure
in
società
perchè
anch'esso cangiato;
medesima che
sono
ed
i
sentimenti na-
sono
lo stato di
è
la
norma
società ori-
nella natura
della
cangi.
n: Dans les temps de simplicité la lorce des en masses considérables. Dans les temps qu'on appelle corrompus, éclairés, elle s'éparpille, pour ainsi dire, en petites parties v. (1)
C. C.A.ML", p. 151
passions
est
.;
e lettere
Scritti
Le
sono
leggi dei selvaggi
sioni combinate.
giuste sono
desime,
Le
che forma
il
delle loro pas-
risultato
differenza
quando siano me-
delle passioni
ragione comune.
la
è religione, costumi e
In ogni nazione vi
religione
il
leggi delle nazioni colte
risultato della
il
51
inceliti
leggi.
costume
riduce a deismo o a politeismo; ogni
si
ogni legge
a stoico o epicureo;
si
riduce a legge
pretazione e d'equità, o a legge rigida e letterale
Ogni
d'intersei ele-
:
sempre esistono in ogni nazione, formano distinti da una nazione all'altra (1).
menti, di cui tre venti caratteri
Si è disputato in questo secolo se l'uomo sia più felice nello stato selvaggio o nello stato gli
uomini
questo stato nudi ed erranti,
in
robustezza,
forza e di
pochi mali
della
natura
coraggiosa ignoranza, gonsi
godenti o
hanno
di
le
né
circondati di
feroci,
una fortunata imprevidenza; gli
l'
indolenza
uomini socievoli
morte che non conoscono,
sazioni,
mezzi
la
ma
opponendo ai durezza del temperamento, una
timidi
sonno o
il
che opprime o eccita della
nò
Si dipingono
socievole.
della noia
invece ;
dipin-
poco curanti
essi
e rinchiusi nelle
prime sen-
passioni delle cose, e non le passioni dei
ottenerle, le quali crescono a
misura che scemano
quelle; felicissimo rientra nel seno della materia senza aver
maledetto
la
sua esistenza. Brevi combattimenti fra
dividui, e colle sole armi della natura la
terra di
di
quelle
meditata delitti
(1)
sangue umano, ned'è oscure
ma
carnificina
ne
Qui
la
la serie degli
una continua si
in-
inzuppano rare volte
fortunate generazioni
per cui ogni secolo
soli
avvenimenti
una
lunga
tradizione di
autorizza
sul
e
illustri
precedente
ad
divisione è segnata anche nel nis. da un piccolo fregio.
Cesare Beccaria
52
immolare Tale
piccioli e trepidi mortali a pochi arditi e scaltri.
i
che dello stato
la pittura
è
malinconici
perciò chi
filosofi:
immensa distanza
selvaggio
non potendo o non volendo vie per cui le diverse
alcuni
una una disperata in-
ascolta trovandosi ad
li
dalla felicità, gettasi
in
ed inselvandosi coll'animo e
sensibilità,
fanno
farlo
coli'
immaginazione,
realmente, serra tutte
uomini
sensibilità degli
le
comuni-
si
cano, fa sorgere dall'inaridito suo cuore un sentimento feroce, col quale
annientando l'esistenza sensibile degli
altri si
finge
ed opera come se fosse solo nell'universo. Egli è vero che le
conseguenze comunque
struggono come fanno
nuovo
a rimontare di
gli al
quanto più variate sono fisiche
di
medesimo sospettandolo
principio
Perciò quanto più antico
di falsità.
sì
un principio non lo diassurdi, ma almeno ci obbligano fatali
le
di
lui
suppone l'universo,
si
rivoluzioni e vicissitudini
che morali, tanto è maggiore
principio distruttore, gli effetti
la probabilità
non
di cui
si
che un
reggono, sia
Analizziamo dunque questo stato selvaggio non solo
falso.
per rapporto
avrebbero
sua
alla
felicità
ma
ragione)
(nel
che
per rapporto
forse
i
misantropi
sua possibilità e
alla
durata.
Figuriamoci
Quale sarà
terra.
vare
tutti
natura, ed feroci,
la
beni e il
mali, divenire
i
perturbatore
sono
ai
operatori
il
di
tusità d'alcuni altri
e di bisogni più
deve
essendovi equilibrio fra
irsuti e
non lunga, e percin
momentanei,
loro, e la
la
perfe-
mancanza ed
ot-
non determineranno
trattenerli dal perfezionarsi, e
le lor facoltà tutte si
Nel testo: osservatori. La lezione operatori
esempio poco più avanti.
Quegli
spaventevoli zanne, oltreché
climi più caldi, ed a vita (1),
della
tutti
conquistatore della
dell'universo ?
zione primitiva d'alcuni organi
(1)
animali
gli
specie che dovrà unirsi in società, pro-
tutti
che armati veggiamo
ristretti
meno
i
aver sott'occhi
di
\'\cn
suggerita da
un
53
Scritti e lettore inediti
verso
opere degli organi più perfetti
le
male
ed
perfezioni
si
Perchè un
(1).
bisogni suoi siano vari e ripartiti a misura su tutte
che bisognoso
facoltà, e
organi,
flessibili
parte degli
ma
che
grandezza
sue
dalla
per cui sia costretto a
tentativi. Oltre di
certa proporzione di
le
i
mancante abbia
tutto
medesimo tempo
provi nel
una resistenza,
oggetti
replicati e diversi
di tutto e di
ani-
che
è necessario
sé stesso,
esalti
una
che è necessaria
fra gli organi
operatori, e
gii oggetti operati.
Ora Tanimal uomo ha un
titudine
corpi adattati
di
gli
organi suoi proporzionati ad
o avvicinamento di una gran mol-
allontanamento
facile
suoi bisogni,
a'
nel
mentre che
questi, resistendo alle di lui impressioni, eccitano e svilup-
pano r industria
meno
di lui
perfetti di quelli
;
ha
egli
degli
i
altri
sensi tutti ciascuno da sé
ma
animali,
sono
fra di
loro equilibrati cosicché nissuno troppo predomina,
mentre
un senso troppo imperioso
ciò
fa nell'essere sensibile
che
nei corpi politici la troppa disuguaglianza dei beni.
Le
associazioni delle idee saranno
nell'uomo, ed essendo zioni
,
meno
dunque più reciproche sue prime combina-
forti nelle
potranno ricevere un maggior numero
nelle' più
complesse, e perciò saranno
in
lui
di
elementi
più efficaci, e
più varie tutte le operazioni dell'esser suo. In questo stato gii insulti delle bestie feroci
insegnano
la
riunione di più individui
e della terra forse
suo sistema,
la
non bene
fisica
;
i
ben presto
fenomeni del
stipata e vacillante intorno al
posizione
di
fiumi inaccessibili agii
inesperti selvaggi, le catene inospitali de' monti, ed
ancora intentato erano
cielo
limiti posti dalla
il
mare
natura allo spandi-
mento del genere umano, ed allettamenti alla riunione. Le associazioni della caccia fecero ritrovare agli uomini
(1)
Vedi
stile p. 93.
lo stesso
pensiero in un brano inedito delle Ricerche sullo
Cesare Beccaria
54
dopo diventarono
contro
di difesa
stromenti ed astuzie
le
bestie
distruzione
quelli della
che
feroci,
de' propri simili
prodotta dalla disproporzione dei bisogni coi mezzi di sod-
Quanto
disfarli.
originali,
che
moralità
la
uomini
gli
pili
quanto più sono
si
accostano
alle sensazioni
agitati dalle passioni primitive, e
delle azioni
misurata su
è
la scala
forze naturali e del vigore dell'animo, tanto
tano
differenze fra di essi e tanto più
le
azioni
si
rassomigliano. Ciò
riuniscono
ceti e tutte le sette,
uomini o
le
eguagliano
estremi,
gli
tutti
rendono
gli
o competitori, perchè una passione estrema
fratelli
non essendo
sentimenti e
vede manifestamente anche
si
passioni violenti
nello stato di società: le i
i
delle
minori diven-
che uno concentramento
altro
dell'animo in un solo oggetto, tutta
la
di
tutte le forze
moltitudine dei sen-
timenti accessori resta inoperosa ed abbandonata.
Erano dunque
i
forti
che pugnavano contro dei
questo stesso equilibrio di forze fece
sì
forti
che prevalse
;
l'
ma in-
dustria della guerra, delle convenzioni, delle scoperte.
Le i
arti e
le
scienze crebbero cosi in proporzione con
sempre
bisogni, e
minimi progressi possibili nelle date
coi
circostanze; perchè la legge della infallibile in
morale che nella
minima azione non
Oual mezzo dunque per impedire lo
sviluppamento
dunque
di
della
richiamare
umana
gli
è
meno
fìsica.
all'inesorabile necessità
sociabilità? L'impossibilità
uomini verso uno degli estremi
della sua natura dimostra la necessità di farli passare colla
maggiore rapidità coltura
il
li)
somma
(1).
Oltre di era
e dolcezza verso dell'altro, cioè alla
felice
ciò,
chi
asserisce che la diffìcile
attributo
delle
eguaglianza
prime società non parla ade-
Divisione segnata anche nel ms.
55
Scritti e lettere ineciiti
perchè
guatamente;
natura sconvolta ed tutti
i
salvandosi
che
coloro
inservilita
scarsi posti ubertosi
si
primi
dalla
slanciarono ad occupare
dovettero mettere
sicuri,
e
i
in
schiavitù quegli altri che, restati gli ultimi a rifuggiarsi, ac-
cettarono ogni
iniqua
occupanti anzi
condizione da' primi
deperimento: l'invincibile e densa ignoranza contribuì a perpetuare la legge del timore e della schiavitù, che è il primo e l'ultimo degli stati per cui pasche un'inevitabile
sano
le
che
nazioni
non sopra
desimi mali che
Come
reggono solo su
si
antiveduti,
gli
si
il
la sola
i
mali istantanei
esperienza de' me-
dovrebbero prevenire può insegnare.
vede nell'esterno del globo
filosofo fisico
il
che
dine presente delle cose, e nelle viscere sue legge dell'antico disordine che
qualche ricordo ne dà i
e
presenti vantaggi, li
osa
trova
effetti
vaticinarli
quali siano
i
i
la
lo
produsse,
natura; così
il
le traccie
quale ancora
e del
morale
filosofo
progressi della scienza del viver
degli antichi disordini,
necessari movimenti
popoli per
ed
ed
l'or-
i
mali
agitazioni
vede
felice,
odierni
dopo
le
riportarsi in un ultimo e remotis-
simo stato d'eguaglianza e
di
felicità.
Cesare Beccaria
56
Pensieri sopra
usanze ed
le
i
costumi.
I.
Ogni nazione che cangia stumi intendo agitano
i
degli affetti e
risultati
uomini
gli
;
suoi costumi e le sue usanze
noia o per sorpresa. Per co-
o per
per necessità
o
lo fa
i
usanze
e per
che
passioni
delle
esterne maniere o sia
le
quel linguaggio d'azione, che tutt'ora sussiste, per mezzo del
quale
gli
uomini adoperano e manifestano questi medesimi loro vantaggi.
risultati pei
La necessità cambia più noia più le
i
costumi che
costumi
i
;
la
usanze, e
le
sorpresa e
uni
gli
la
e
egualmente.
altre quasi I
ma ma
usanze che
le
cambiamenti
prodotti
dalla
necessità sono
più vari
più durevoli, ed ostinati; quei della noia più frequenti, variabili
quei della sorpresa possono essere e durevoli
;
e variabili, e vari e frequenti,
meno
sentimenti più o
secondo prendono origine da
naturali,
più
o
meno
lattizj,
della
mente umana.
La sulle
necessità ha maggior influenza sui costumi che non
usanze perchè
bisogni e
le
comandano,
i
primi dipendono dalla successione dei
seconde da quella delle le
opinioni, e
efficacia (1) dalla pigrizia dello spirito
(1)
Prima
sostituito
da
i
bisogni
opinioni consigliano; queste prendono la loro
della
parola
efficacia.
si
legge forza,
che
si
riposa più
fa-
che venne poi cancellato e
Scritti e lettere intnliti
57
cilmente sul falso abituale che sul vero inusitato, e confonde
d'immaginare e
la
facilità
di
queste operazioni.
opinioni su
gli
ed
affetti
agire colla chiarezza ed utilità
di
Ma
V influenza i
costumi
necessità stessa non produca
lo stato
degli
accomoda
nuovi
ai
Le necessità
sull'uomo,
costumi
le
politiche sono in
scemano
mini, e perciò
come
la
che
amando
quale
il
la facilità
vecchie usanze
ragione composta
reciproca dei mezzi della natura, e diretta del
tiche
che
e sovente contrarie.
inutili
crescono coi
delle
quel cambiamento
presente delle sue idee, da cui riconosce
atti,
benché
degli uomini fa
tutto
farebbe se fosse sola ad agire
usanze e
delle
fattizj
dell'arte.
Perciò fra
sono
dalla
d'uo-
spontanei del suolo, e
coi soccorsi
quelle che poste
numero
in
le
nazioni
an-
pii^i
una terra ubertosa
e
cambiamenti sono per questa parte minori che nelle nazioni nuove non sia.
felice,
i
Ma
la
sensazioni
noia (2)
(1),
nasce
che
che danno
le
dalla
minorata
usanze invecchiate
quantità in
di
paragone
quando erano nuove, trasforma a poco a poco le usanze medesime, seguendo però sempre la legge di quella graduata uniformità che sì al morale come al fisico presiede; perchè l'uomo vuol combinare la novità (3) colla facilità, e cambiando l'uso sostiene l'opinione, e vicendevolmente. Le (4), usanze private si cambiano piìi delle pubbliche, d'allora
le
indifferenti più
delle
sopra una operazione
(1)
Anche
vien chiamata (2)
(3)
(4)
nelle R. «
s.
si
l.
importanti. L'attenzione
dell'uomo
fra l'importanza
di essa e
divide
n. d. s.
p.
174
dell'ecl.
un sentimento perfezionatore dello
Le Monnier la noia spirito umano
Nel ms. sensazione. Si leggeva prima varietà che poi tu cancellato. Il capoverso è messo da noi. :
;-.
Cesare Beccaria
5S
la
sua
difficoltà,
l'
colare di
A
si
dal proprio parti-
allontana
lui.
misura che
dipende da
vengono
molti,
interessi
gli i
sono
punti di vista
i
sono così differenti che
rimirati
in
una nazione regolata da ed
e che l'affare
disuniti,
sotto
accordano che nel riposarsi nel vecchio
vizi
prevale di tanto
influenza della difficoltà
quanto l'interesse dell'affare
quali gli oggetti gli
uomini non
ed
usitato. Perciò
si
molti, e con disuniti interessi,
i
disordini, antichissimi, tenacissimi, e sistematizzati
i
essendo, sembrano ordini e virtù.
La
necessità vi rimedierebbe se gli uomini non confon-
dessero
la
necessità de' loro ceti privati con quella del pub-
considerassero per
blico, e se
mali non sono
i
violenti ed
istantanei,
ma
insensibili
divergenze da un'antico momentaneo bene che
quelli
ancora che procedono tardamente e con
ne fu l'origine.
Ma
la
(1|
noia è un sentimento troppo particolare e pri-
vato per aver luogo
dispotismo ove
Dippiù
il
pubblici
nei
ha potere sopra
i
se
non forse nel
pubblico interesse è un interesse privato.
noia suppone una
la
affari
nazione già illuminata, e
selvaggi per indurli a cambiamenti
;
non essa
è più fatta per perfezionare le colte nazioni che per frenare le
già corrotte; essa fa bensì circolare con rapidità le cose
usate ed
tamente
i
gli
movimenti dell'animo, uomini, per
il
ma non
fa
correre diret-
che hanno bisogno d'essere stra-
scinati dalla necessità, o spinti dalle sorprese.
La sorpresa
in chi
da una impressione, riore,
(1)
la
la soffre
una passione cagionata
quale per essere sconosciuta e supe-
non ha che poca o
Il
è
capoverso è messo da
nissuna connessione colle idee e
noi.
59
Scritti e lctt(-re inediti
sentimenti che uno trova nella sua mente, e che perciò te-
nendolo isolato da altre determinazioni che
La sorpresa
presenta.
gli
in chi la
lo precipita in quella
cagiona è una azione
nuova, vigorosa, e risoluta. Si sorprendono
gli
conquiste, colle religioni, coi nuovi codici,
col terrore,
insigni benefizi.
Alcune
di
une cominciano nell'opinione
passaggiere,
le
realtà, altre
vicendevolmente.
Delle usanze
prime sono
sorprese sono
tali
portanza degli interessi
di
mezzi
con altre
e finiscono nella
venerazione ed im-
la
perchè
esse, e
confondere l'accessorio col principale, i
stabili,
alcune son pubbliche, altre private. Alle
uomini attaccati per
gli
uomini colle
coi fini, e quelli
le
suole
volgo
il
parole colle cose,
che sono occupati nei pubblici
ne sono invincibilmente adoratori
;
seconde per
alle
la
affari
grata
abitudine, per la contagiosa e facile imitazione.
Vi sono parimenti
Costumi pubblici sono di
costumi pubblici e
prudenza tradizionale,
e quella
uomini che occupano
cui gli
costumi privati.
comune, e
quello spirito di morale politica di
magistrature
le
registro con
agiscono per
al sovrano ed ai sudditi, e che si loda dai presenti uomini e dal volgo perchè lodata dai passati e dai grandi,
riguardo
lode è tanto più spontanea quanto è mi-
e forse
perchè
nore
distanza fra
Gli
la
la
la
situazione del lodato e dei lodatori.
uomini, o ammirano
o
detestano ciò
che far
non
sa-
prebbero, o non potrebbero, e stimano più sinceramente ciò
che sanno
o
possono
sono quelli
privati privati,
ed
i
fare
in
coi quali gli
simili
uomini trattano
piaceri medesimi, nei quali
perchè l'animo nel divertimento è I
circostanze.
costumi privati son per
lo
l'uomo porta sul pubblico bene,
men
più la
si
i
Costumi
loro affari
conoscono meglio
diffidente.
norma
dei pubblici:
che esige mire elevate,
le
Cesare Beccaria
60
domestiche idee, e
timorose sollecitudini della
le
famiglia.
sempre avvezzato ad impicciolire Tanimo suo dovrà con mani avvilite dalla umigliante sferza magistrale
E
colui che fu
scriver decreti di pubblica felicità?
Potrà
legislatore più facilmente cambiare le pubbliche
il
usanze che
i
costumi che
le
sono
magistrati
si;oi
i
usanze
ressi, e le
mutar
la
Ma
correggersi.
toglie
i
mezzi
è utile
il
di soddisfare
danno
e
alle
che
Le
i
usanze la
il
indiretti
pubbliche
mantenersi
privati interessi e trattiene
(1).
ma
verosimilitudine,
energia che reprime lascia
dalle
opinioni sono inchiodate nelle menti
ragione della loro tanza,
con modi
distaccarsi
i
agli inte-
cambiarsi, e
amministrano, perchè
le
pub-
divertimenti, quelli
ai
interessi posson
e concilia la pubblica opinione
Le
tenendo
lentamente e
che
non
usanze a coloro che
non
occupazioni ed
alle
i
tanti oppositori secreti quanti
privati costumi
i
;
direzione degli
non possono
questi
sovrano
il
privati
i
Perchè a cambiare
usanze private.
costumi troverà
blici
col
pubblici costumi, ed al contrario più
e
umane non
della
loro
in
impor-
ne ricevono una forza ed
suprema, e non
stessa autorità
le
mezzi indiretti per impugnarla.
opinioni
astratte
sono
mantenute dalle
piuttosto
usanze, che mantenitrici di quelle.
Le
(2)
usanze che nascono da passioni
getti chiari e determinati al loro
sono costanti,
si
(3)
di
grandissima riunione
uomini diverrà segnale e motivo
fra gli
che hanno og-
contrarie lasciate
corso tendono ad alterarsi da sé medesime, cosicché
quell'oggetto che ora è motivo
(1)
le
di
grave disparità.
Quest'ultimo periodo trovasi in margine. capoverso è introdotto da noi.
(2)
11
(3)
La parola
:
motivo manca nel testo,
supplisce facilmente.
ma
o questa o
una sinonima
61
Scritti e lettere inediti
L'uomo varia suoi che le
per
lo più
più
di
presente, e negli esterni
il
Le usanze
influiscono su
i
il
di esse
moltiplicità delle usanze intorno ad
gli
sentimenti
passato.
medesime,
e colla
impressione che producono.
dell'
La bensì
i
costumi colla moltiplicità loro,
coll'antichità, colla diversità fra
natura
passioni ed
sue
le
sue maniere, perchè ne' motivi interni prevale
un costume rende
uomini ferocemente ostinati a conservarlo,
ma
di-
la sua efficacia. Perchè le cose accessorie mantengono bensì le principali, che richiamano continuamente e suppongono, ma dividendo e dissipando l'attenzione dimi-
minuisce
nuiscono quell'unità le
grandi e
La
le
di
sentimenti, alla quale solo è dato e
cose produrre.
fatali
moltiplicità delle usanze, moltiplicando le sensazioni
e le occupazioni, diminuisce la forza delle passioni, le
nazioni feroci,
ma
indebolisce le
spirito di società esterna
si
per cui
animi s'allontanano. Perchè
gli
corpi
i
si
avvicinano,
lo
ma
grandi interessi nei quali
può senza grave discapito far qualche sagrificio per compiccioli, che col cadere uomini ma annullerebbero, li dividono: ora gli usi essendo mezzi
binarsi, riuniscono gli si
i
amansa
mansuete: aumenta
per ottenere
vidono
in
i
piaceri
picciole
i
;
della società, moltiplicandosi,
parti
gli
hiteressi,
ed
suddi-
allontanano
gli
animi.
La
moltiplicità delle
usanze sovente ripetute
e
con certo
periodo, produce uno spirito d'imitazione, e d'abitudine, che le
perpetua reciprocamente, e
vi
invischia gli
uomini per
speranza
piacendo loro ciò che nutre motivi e timore, con varia e facile occupa-
alletta
ed agita dolcemente nel tempo istesso:
l'invitta forza dei sensi,
grandi ta'
di
zione che
li
r importanza dei motivi copre la puerile frivolità delle usanze.
queste danno spesse volte importanza anche a ciò che mezzi che non lo merita, e caricando di troppi sentimenti conducono ad alcuni fini, rendono gli animi costanti ma
Ma
i
Cesare Beccaria
Ó2
correre a questi, e produce quella tarda prudenza,
lenti nel
che lascia tempo
arenare
agli ostacoli di
la
umane azioni. La moltiplicità delle usanze avvezza
più felice celerità
delle
gli
uomini a par-
ticolareggiare ogni cosa perchè essi confondono per lo più
segni colle cose.
i
di vista
si
fa e dai
Il
vedere
le particolari
da un
sol
punto
grandi ignoranti, e dai grandi sapienti,
primi perchè non veggono le differenze, ed secondi perchè primi da un fatto vedono le connessioni delle cose ma secondi da molti ne cavano un solo. ne cavano molti, ed Dunque gli usi molteplici producono norme diverse di buono i
i
i
;
i
e
di cattivo
e riducono
a porzioni vicine
ma
le
azioni per riguardo alla società
diseguali
Eppure nella società vono compensarsi per riguardo di non turbare il moto comune i
non tendenti a punti
(1)
disordini de'particolari al
fissi.
interessi de-
generale interesse, affine
(2).
II.
L'antichità delle cose fu
sempre argomento
al
volgo
di
non ragionata venerazione, sia per invidia delle presenti che
sembrano
sia perchè la scelta fra la veneuna lunga e laboriosa indagine non è razione proposta, ed per lo più dubbia per gli uomini che non ragionano se non
sole
(1)
dopo Di
ma
off'endere,
Vi era qui sul
ms
:
disordinate piuiiosio che, parole che vennero
cancellate. la separazione vien segnata anche nel testo da una lineetta. passo che segue tratta non più dei costumi e delle usanze, di queste. Noi per ciò introduciamo una separazione più im-
(2)
Qui
tatti
il
solo"
portante.
La pagina
del ms. termina qui.
comincia colle
Quella successiva
sono già lette poco indietro, e che sul ms. si trovano appunto in capo di questa pagina: segno che il copista avrà prima saltato una pagina, poi si sarà parole cancellate
:
accorto dell'errore.
e
produce quella iarda prudenza, che
si
Scritti
sforzati
cuote
;
le
l(>ttcrc inediti
t)
perciò ancora cerca solo
63
nel presente che lo per-
cagioni dei mali presenti, mentre
disordini attuali possono essere
contrario
al
un
di
l'effetto
pili
solo disor-
dine passato.
La variazione parti sul tutto
delle leggi fondamentali, l'usurpazione delle
ottimamente
volgo confonde regole
le
colle leggi,
gli usi
temporarie dei
(1)
accorda
si
immobilità degli
coli'
imponente autorità nel conservarli.
ed
usi e colla sacra
i
nomi
i
ceti particolari
titoli
col
Il
abiti
gli
fondamento
della salute pubblica, coll'espressione della volontà generale
che
nasce
dall' equilibrio
cospirazione
de'
delle leggi (come
combinati. il
uomini, e sono per i
interessi
lo è assai
dalla
semplici
più delle idee) e
movono da queste l'attenzione degli scaltra tirannia come tanti densissimi
la
quali sicuramente celare le sue usurpazioni. Gli
bene fare molto male nascosto;
delle giustificazioni, e tutto i
e
ri
uomini hanno sempre potuto con mettere di
opposti
Le usanze sono più
linguaggio
colla loro moltiplicità
veli dietro
degli
si
imputa
in
mostra un
pò
forza sa poi ottenere
la
Perciò
alla debolezza.
mezzo a' suoi arbitrari giudizj, sono mantenere le formalità della giustizia tanto
tribunali corrotti, in
severissimi a
;
è vero che ne' governi già guasti anche alla
bene contribuisce
il
rovina poiché diventa o un pretesto o un ostacolo contro
quella diffidenza del popolo che precede le rivoluzioni.
Una gran
differenza
fra
gli
induce un rispetto maggiore verso morali fenomeni
renze
(1)
di
come
fisici,
e
i
primi.
Il
ed
i
privati
volgo calcola
non argomenta
(2)
le
Vi era scritto prima: :
i
i
diffe-
quelli che per la differenza delle sensazioni che
Nel testo aumenta. dal periodo seguente. (2)
li
usi pubblici
li
regolameiiii.
La nostra lezione
è
una congettura cavata
Cesare Beccaria
64
accompagnano.
Così
suole argomentare attaccati
dall'autorizzata
una singolarità
singolarità
di
dapprima ad oggetti meritevoli
prezzo se
si
applichino ad
altri
dell'abito
merito. Così
gli usi
stima o di dis-
di
comunicano loro
indifferenti
quei primitivi sentimenti di stmia o di disprezzo.
Le
(1)
usanze nuove che dipendono da opinioni comin-
ciano per fanatismo e con mistero,
pubblicano con impo-
si
stura e venerazione, continuano per abitudine e come spettacolo,
divengono poscia oggetto
ornamento
di
e di piacere,
e finiscono coU'esser lo scopo del ridicolo e dell'ignominia.
le
Le usanze nuove sogliono con leggiera mutazione imitare massimamente se il fanatismo e il mistero vi ha
vecchie,
gran parte. Perchè l'uomo idee senza cangiare
interpretazioni e nuovi affatto
nuove
cerca
le abitudini,
e diverse.
fini
cangiar
di
l'ordine delle
ed introduce piuttosto nuove
per
vecchi che
gli usi
Quindi è che più
si
usanze
resiste a quelle
opinioni che fanno cangiare gii abiti che a quelle che degli antichi
si
involgono.
Rare volte
le
usanze nacquero da piena istituzione
da spontanea convenzione,
ma
per
quantunque,
lo
piì^i
con
o
progressi
lenti
cambiarsi
queste col
volger dei tempi, durino per abitudine e tanto
più quanto
e da varie necessità,
al
que' scaltri a cui giovano procurano di annebbiarne colla moltiplicita de' significati la
Ma
già passata necessità che le produsse.
ponenti ed accumulate interpretazioni la nascita difettosa di cotali
che portano
in
popolo
al
vera frivola origine, o
appunto
argomentare
usanze a differenza
fronte con ingenuità
la bella
la
dalle imsi
di
cagione
può
quelle della
loro legittima istituzione.
(1)
Vi era prima un periodo che venne poi cancellato perchè sviQuando un uso pubblico di già venerato co-
luppato in quei che segue
:
mincia a perdere della prima sua venerazione, diventa un oggetto d' imitazione di ornameìito e di scherzo fra le usanze private.
Scritti e lettere inediti
Le
smo
65
allegorie e le allusioni figlie non
passioni
e delle
menti, non
veementi
le
nuove
sette che
antiche non cominciarono mai
Le
si
mente per sono
distaccarono
dall'aggiungere,
rivoluzioni istantanee che
si
senti-
i
anzi che
oggetti
gli
sono distruggitrici, quelle sole che
forti
sono dell'entusia-
condensano
estendono, simplificano
li
comporli. Quindi
minuire.
;
esse
ma
dalle
dal di-
fanno per passioni
fanno graduata-
si
riflessioni e passioni picciole, cioè
per sentimenti,
edificatrici.
IIL
Altre
timore e
(1)
viltà,
Le prime
usanze imprimono venerazione e rispetto, altre tristezza e dolore, altre gioia vi
bile fra voi e
frenano col frapporre
l'oggetto, e per
esami, da' quali nasce
imponente
folla la
Se
il
i
usanze pongono
paragoni e
gli
disprezzo, lo nascondono entro una
Le masse delle cose arrestano come gli elementi la nostra ragione un freno necessario all'uomo, che
tende incessantemente all'uguaglianza per arrivare
non incutono però sempre un
periorità,
sensi-
di accessorj.
nostra immaginazione tali
ed allegria.
una distanza
impedirne
altre
vii
timore
alla su-
di
essere
disprezzato, se la distanza fra voi e l'oggetto è incomensurabile, e vi
stimolano ad un'utile emulazione se è superabile.
Le seconde
opprimono coU'esigere da voi dipendenza e picciolezza e col 'che nutre la confidenza di voi medesimi vi
attestati della vostra
tutto ciò
l'uomo ha forse tanto bisogno
di
gli
tutti
togliervi :
perchè
imporre a sé stesso quanto
agli altri. Gli usi accessorj tristi, terribili, e lugubri vi con-
dannano
(1)
nuova E.
a
bevere a sorsi amari e
lenti l'incertezza,
il
terrore.
Qui comincia dopo una separazione un'altra pagina, ed
una
serie di pensieri sulle usanze.
LANDRY, Cesare Beccaria.
5
Cesare Beccaria
66
il
disprezzo
libero che è indeboliti
di
medesimi, disprezzo
noi
sempre
perpetuano
oppongono ma
i
Il
un uomo Gli animi
avvilito.
è
mali nelle nazioni perchè non vi
scansano, non
li
di scaricarsene sopra
straniero.
quando
cattivo
fatale in
gli
presente ed
il
ma
distruggono
li
La
altri.
vita
futuro, grida
si
cercano
un affare
diventa
misero nell'ab-
il
battuto suo cuore, non è nostro; egli è di que' dei terrestri
e minacciosi che
condonano
ci
l'esistenza dell'oggi, e ci ten-
gono incerti su quella del domani. Le usanze gaie contribuiscono alla felicità degli uomini, e per conseguenza alla loro virtù, almeno alle virtù negative.
non è benefico,
felice rare volte divien scelerato; se
Il
perchè non conosce o perde
ha motivi che dell'iniquità.
lo I
il
senso
de' mali
spingono nell'inquieta pubblici
piaceri
della ricerca de' piaceri
privati che il
sono
l'intensione
più
i
popolo
(1)
ed
infelice.
lore
ci
ci ci
stordisce
Le usanze gaie accrescono
quello spirito di fratellanza, che
gioia
si
tumulto e l'ubbriachezza, dite arditamente: questo
il
popolo è schiavo
dolore
perniciosi
forma da sé
si
stesso de' pubblici bagordi, né quali s'affolla e fra
non
oscura strada
diminuiscono
Ma quando
negli attuali sistemi.
ed
altrui,
la gioia
suggeriscono, con questa
egualmente ed
differenza però che
rende più universali nelle nostre società, ed porta a sciegliere un picciol
dai quali
si
esige
il
numero
di
il
il
la
do-
rari amici
contrario ufficio e di divertire la nostra
tristezza e di sentirla.
Vi sono unioni fondate sopra fondate sopra bisogni
piene d'usanze e
(1)
Qui
si
legge:
di
reali interessi,
d'opinione: queste
ed unioni
seconde sono
cerimonie necessarie per richiamare
lo strepito ed.,
che dopo venne cancellato.
ri-
le
Scritti e lettere inediti
idee che li
li
riuniscono; l'occupazione istessa del cerimoniale
proprio
l'amor
alletta,
67
repubblica e
di
si
con
soddisfa
un'apparenza
di
comando.
IV.
Tutti
(1)
i
costumi dipendono dalle
Le
opinioni.
leggi
un costume devono far
istesse per ottenere l'osservanza di
nascere una opinione, perchè l'uomo non persuaso calcola sempre l'impunità, la quale non mai si può toglier del tutto. La maggior parte delle leggi devono dunque essere indirette
per ispirare costumi voluti ed accetti
costanti e giusti perchè soli
suscitando
ottiene
si
umani
le
rendono
nutrendo
e
sorgenti della moralità,
gli
sudditi,
ai
uomini
felici,
accortamente
le
ne'
i
soli
e ciò
cuori
quali sono timore, sor-
presa, compassione, compiacenza, ed ordine.
Non
tutto ciò
che è
utile al
mente comandare, quantunque debba proibire. Dunque tutte libertà personale degli
hanno
non devono restringere
La causa prossima del dolore,
dunque più gode o che.
la i
ciò che
tutto le
deve
si
leggi che
diretta-
dannoso
si
restringono
la
è
uomini hanno per limite e norma
necessità, e le leggi che lità
pubblico
e
personale.
la libertà
mottrice
delle
causa ultima è l'amore del
azioni
è la
piacere
mali che serrano una nazione, che
aspetta, che
la
di mira la sola positiva uti-
determinano
i
costumi
i
di
(2):.
fuga
sono
beni che lei.
(1) Qui cominciano pensieri staccati, ma volgenti sempre sul medesimo argomento. V'è in questa serie un lungo passo da Tiiife le società sino a Dunque l'opinione che nel ms. viene dietro cil rimanente, ma il cui vero collocamento è segnato con richiami ai quali ci siamo uniformati. (2) Fra gli estratti del taccuino riferiti dal Cantù, leggesi (p. 152 n.). u La causa prossima delle azioni è la fuga del dolore, la causa finale
«
è l'amore del piacere.
Teorema generalissimo
w.
Cesare Beccaria
68
L'uomo i
vantaggi
lei
riposa nel bene ed agisce nel dolore.
si
una nazione possono
di
costumi negativi,
determinano canoni
di
ma
più determinare
al
i
di
inconvenienti o reali o temuti ne
Quindi è che l'uomo nello
positivi.
i
gli
Dunque
stabilire
condotta va sempre negli estremi e cade piuttosto
non
nel bene fugendo dal male di quello che
vi
camini.
Il
timore usurpa tutta l'attenzione e
la fa
alla fine delle serie delle idee a lui
appartenenti offuscandone
le
scorrere con rapidità
intermedie.
Nelle costanti nature delle diverse nazioni entra
il
clima non
come precipua ed immediata cagione, ma come
ziale e rimota; bensì la fecondità e sterilità del
e del terreno,
le
genere umano,
non dal solo clima sono prodotte.
quali
Bisogna distinguere l'abbondanza del suolo originaria l'artefatta
Tutte
per sciogliere le
le
come e
la
comunione
gelato Settentrione
preziose per
la fatica
istesse
si
particolare de' beni, si
formano sono
fon-
delle cose. Perciò forse nello sterile
la
stima
delle cose
acquistate rese
sostenuta su l'avaro terreno e per
sangue sparso da' competitori, dovette popoli lo spirito repubblicano di di fatti in quelle nazioni
taneamente accordati
e selvaggi
dispersi
proprietà
quelle che dalle società (1)
dal-
obiezioni a questa proposizione.
società che da uomini
formano sono fondate su date sulla
par-
al
i
libertà ed
solo ad
tributi
sovrano
ne
il
far nascere in que'
indipendenza
:
arbitrio e spon-
limitarono
l'autorità
poscia frenata ad ogn'ora dalla potenza feudale che anch'essa
nasceva dalla preziosità delle possessioni. Per l'abbondanza
più
frequente
poteva que' popoli meno
(1)
Sul ms:
nella.
ne'
climi
avidi ed
lo
contrario
meridionali
render
ostinati nella proprietà
Sentii •--'•h-
e più soggetti
spaventevoli
alle idee
sentimenti d'amore, che
69
ed
di religione,
predomina ove
ivi
gli
ai
molli
bisogni
altri
sono minori; perciò forse soggiogati furono più facilmente dal dispotismo. Quindi l'impero della opinione dal Mezzogiorno
ci
venne, quello della necessità dal Settentrione;
questo
le
opinioni
subordinarono
si
bisogni obbedirono alle opinioni.
Ma
ubertosa per l'organizzazione ed
i
la
Dove
i
natura
in
quello
in
i
ne' climi felici
umana
rapporti della
brica non dispensa già gli uomini da cizio de' loro organi.
bisogni,
ai
uno continuato
fab-
eser-
bisogni del corpo sono tosto
soddisfatti nasce la noia, la quale colla solleticante inquietu-
dine che produce spinge
gli
uomini
nell' infinito inesauribile
de' piaceri fattizj e delle opinioni, delle quali le utili ai più
potenti
si
autorizzano e
domano
sono contrarie. Quindi è che
le
le
quelle che vi
e
inutili
meridionali nazioni
in
maggior
parte arrivano più presto delle altre alla sagacità delle alla coltura delle lettere e delle scienze.
Ma
arti,
tutte le nazioni
arrivare vi possono quantunque per strade diverse. Vi sono
dunque due diverse specie
una che
di società perfezionate,
le
costanti necessità imposte dallo sterile suolo spinsero a forza in braccio dell'attività e dell'industria:
maggior perfezione
loro
come
poteri
i
salutarissimo ed
sommo grado
fanno perdere
zione, così affinchè questa libertà i
progressi 'di
sieno
lei
in
è
la
si
sari
ma
ma
ad una nazione deve essere il
il
timore
proporzionali
da queste. La perfezione dal
perfezione della
evidente necessità;
mente diviso come
sic-
mantenga, bisogna che
durata.
I
dolorosi sono necessarj all'uomo, sono necessarj triste
Ma
della loro altera-
qualche maniera
alle di lei perdite, e stimolati
momento non
alle nazioni
conservatore sospetto
il
di libertà.
pace nate dal lungo e perfetto equi-
la tranquillità e la
librio di tutti
il
queste trovano nella
massimo
il
minimo
sentimenti alle nazioni,
de' mali neces-
per quanto
si
può egual-
di felicità.
L'altra specie di nazioni è quelle che si perfeziona per
mezzo
delle opinioni: l'indole
di lei
con rapido moto nel seno del inniimerabili generazioni,
stabilità; gettasi
è la
dispotismo, ed
dando segni
ivi
dorme
di vita soltanto nelle
scosse improvise che di quando in quando fa sentire.
sempre
gli
avvenimenti e
le
Sono
relazioni fisiche che cagionano
le
universali e durevoli impressioni
in
favore di chi
si
le
:
dunque conspira
tutto
impadronì dapprima
di quelle felici
com-
binazioni in cui gli uomini convergono dominati dalle prepotenti fisiche cagioni.
Dunque tibilità.
duce
si
effetti
di
sentimento
che ne
tutte le costituzioni,
ma
i
due punti da
della loro
nasce
che
in
è
il
perfet-
timore,
diverse pro-
diversi.
La sapienza l'
slanciano nella carriera
L'uniforme
sentimento
sono
l'opinione e la necessità
cui le nazioni
delle nazioni è quasi
sempre un
frutto del-
infelicità loro passata.
La perfezione durata;
del
bisogna che
una nazione va L'oscurità
(1)
momento non
è la
vi siano delle uscite
perfezione ai
vantaggi
della
che
facendo. delle cause fisiche
moltiplica
agli occhj
del popolo le azioni delle cause morali.
Nel dispotismo l'uomo è
al
disotto
de' suoi sentimenti
naturali, nelle repubbliche è al di sopra, nelle al
monarchie è
livello.
Le
nazioni allora più pensono a perfezionarsi ne'
stabilimenti e
loro
mandano uno splendore più huninoso quando
son più corrotte.
(1)
Quanto segue è
scritto
in
margine; per
pensiero, con qualche lieve variante in questo,
cf'r.
primo ed il terzo Cantù, p. 152 n.
il
71
Scritti e lettere inediti
Pensieri diversi»
miglior metodo per diventar filosofo, è quello di fare
Il
un'analisi esatta di tutte le sensazioni che
carne
per cere
gli elementi, l'origine e
la lettura dei ;
(Il
ricevono, cer-
miglior metodo
è quello di seguire la legge del pia-
libri
non strascinarsi
di
menti
gli effetti.
si
dietro
idee
le
dell'autore,
sostituisce al nostro spirito quello di
altri-
lui,
e si estin-
gue quella naturale divergenza per cui da una combinazioni nascono le poche felici e vere).
infinità di
si
Ho
detto di analizzare sé stesso perchè vi ha un vivo
interesse a
farlo
adeguatamente
:
l'
interesse
è
la
luce in-
terna dell'animo che rischiara le nostre sensazioni. L'analisi
porta l'interesse dalle masse
avvezza e mostra zioni. i
le
I
gli
lati
dissimili,
oggetti le
uguaglianze e simili
si
e finché
mente
agli elementi, la
vi si
si
presentano
le
differenze delle semplici perce-
quell'aspetto che
in
presenteranno con maggior
facilità
che
non arrivate a rapporti chiari sentirete
un'intima inquietudine prodotta dalla stanchezza dell'anima, la
quale
si
riposa
su
le
somiglianze,
e
si
agita su le dif-
ferenze.
Per
fissare dentro di noi l'oggetto
secondare
la
spinta dell'animo che
si
da analizzare bisogna avventa
al
lato piace-
vole di quello, perchè naturalmente trascorriamo troppo ve-
locemente sul dolore, e
ci
riposiamo sopra
il
piacere.
Quanto più regole e quanto più soggette ad eccezioni ha una scienza, tanto è più lontana dalla sua perfezione:
Cesare Beccaria
72
Le regole
sono
primitive
contengono
formate
di
tutti
e perciò
dati
i
se tutte le combinazioni e le differenze
in
dei
rapporti.
Lo
Lo
spirito d'ordine
delle idee per
dunque
Le idee
11)
fra
una
sono legati
ai
lati
nell'ordine
il
coraggio di trovarsi spesso
in
;
:
errore.
più durevoli e più elììcaci sopra di noi sono
vediamo
quelle delle quali
Non
comune
scoperta s'oppone allo spirito d'ordine
lo spirito di
bisogna avere
non
che
parte
la
idee ricevute.
le
nuova: dunque versa intorno
idea ricevuta, ed una
Ma
combina fortemente
spirito di scoperta cerca un nuovo lato
i
limiti.
sono idee astratte se per idee astratte altra cosa s'intende che le sensazioni semplici. Non vi sono idee generali, ma parole che inchiudono sotto l'istesso nome una vi
dunque idea generale quando con una molsi paragona titudine d' idee simili sarà un' idea astratta quando si paragona successivamente più idee simili con una terza dis-
moltitudine
d'
idee simili. Sarà
successivamente
l'istessa parola
;
simile.
moto non
Il
è un'idea
giudizio in paragone del
semplice, ne astratta,
ma un
medesimo corpo successivamente
coi punti dello spazio, e cogli altri corpi.
Se,
al
sentire che
associate nella
nostra
alcune
mente
parole o e queste
hanno
idee
non
si
delle
risvegliano,
nasce l'inquietudine che è un dolore, così pure quando non è la solita, né la più strettamente associata che così
pure se
le
parole senza
le
si
risveglia;
sue corrispondenti idee
si
presentino, o queste senza di quelle.
(1)
Ctr.
Cantò,
p.
151
n.
ove è aggiunto: Quindi
le
idee della vista.
73
Scritti e lettere inediti
Quell'uomo (1) è di maggior genio che può avere un maggior numero di idee semplici presenti alla mente e distribuire sopra un maggior numero il suo interesse. L'inclinazione
degli uomini ad un tale o ad un
(2)
tal altro
piacere è una grande sorgente della diversità dei caratteri:
e questa inclinazione spesso proviene dalla prima sensazione
uno prova da bambino
piacevole che
avido
Il
sempre
sarà
egli
piaceri.
di simili
confessarsi
diftettoso
perchè
ticolare è rarissimo:
vaga per mortificare
il
ad accontentare quello lode
sagrificio la
:
di
in
generale è comune,
la
prima
nostro
amor
degli
altri,
modestia
è troppo
riflessione
proprio, ed è sufficiente
dunque senza
produce
nel
;
in par-
secondo caso nasce
il
ama
il
timore d'aver palesato un lato d'inferiorità. L'uomo preciso e determinato in lui stesso;
minciando da
aumenta
vago
il
Lodate
che
(3)
dagli
e l'indeterminato
lui finiscono negli altri
numero
il
nelle cose
:
nelle cose che co-
l'una e l'altra
troppo una persona e diventa
traprendente; rare volte ha
(1)
(2)
la
la
costanza
di
pedante la
,
Cantù,
p.
nein-
voler meritarsi
La separazione trovasi nell'originale. ove il medesimo pensiero Cfr. Cantù p. 150 n. Ct'r.
;
diventa
vostra stima.
Irancese. (3)
maniera
dei casi in suo favore.
gligentate troppo una persona, o l'avvilite, o
semplicemente
finiscono
altri
152 n. con
due inversioni.
è
scritto
in
Cesare Beccaria
Pensieri staccati di»
Ditemi cosa
nome
fa
bisogno per esser
felice se
pure questo
di felicità esiste.
Dialoghi dei posteri
opera
:
fattibile.
Souviens-toi toujours que Verri t'honore
et qu'il
sera
toujours ton ami.
Est-il vrai
dant qu'il et
que pendant qu'un
n'est point entré dans
nous touche, pen-
plaisir
les limites de Tindifférence
de l'ennui, nous n'en souhaitons pas un plus grand?
que
les plaisirs les plus
inconvénients
?
Voilà
plaisir plus tranquilles,
aux plus
forts sont sujets
peut-étre qui sont
une raison de préférer
mèmes
et
aux plus grands
les
le
plus durables,
vifs.
(1) Estratti da un umile libriccino di memorie (Race. B.) nel quale furono buttati giù, li per li, a mano a mano che venivano alla mente, sotto torma di semplici appunti spesso scritti col lapis, e mescolati a conti
libri di ogni genere filosofia, agricoltura, ecc.. fra i quali inveder annoverata la traduzione francese del Burke Recherclies philosophiqties sur l'origine des idées que nous avons du beau et du sub/ime, anche per la data (essa uscì nel 1765). Questa viene riconfermata da un'annotazione al lapis molto sbiadita, ma ove pure leggesi la data 3 Luglio 1765, ed anche da altri accenni, come purtroppo dal terzo pensiero, sul Verri, che non può essere posteriore al 1766. La maggior parte di questi pensieri vennero certamente suggeriti al N. dal progetto di scrivere un libro sulla Legislazione v. p. seg. n. 2. Il Ca.ntù già ne riferi circa la metà (p. 150-2, in nota); e noi aggiungeremo il rimanente. Mentre i tre titoli precedenti trovansi nel testo, questo è dato da noi.
e
titoli di
teressa
il
:
:
Scritti e lettere inediti
Spesso non è
motivi e
il
di
stMitiniento che
per
la
si
presenta
morale
in
legislazione, chiave che spiega
i
pretesti di molte cattive leggi.
i
Trovare punto
primo
migliore
il
75
nella distribuzione delle ricchezze
durata
Gli uomini
di
disuguaglianza possibile, e così
quando non sono
sicuri
vanno
massmio
il il
al
minimo.
di
là
del
loro scopo.
Deve
(1)
prevenire
quei
che
disordini
tendono
alla
disamalgamazione dell'interesse privato dal pubblico, deve aspettare gli
quando nascono a rimediare
interessi privati senza fare
i
quelli
che turbano
pubblici.
Le cause fisiche più possono a cangiar che le cause Le morali si mettono facilmente in equilibrio.
morali.
Ricordarsi nel libro
che
i
dicasteri politici
(2)
di
far spiccare questo pensiero
legislativi
devono
imporre, quei di
giustizia no.
Il
coraggio de' selvaggi è piuttosto nel sentimento delle
proprie forze,
ne'
muscoli,
ma non
è coraggioso
nione; onde uno coraggioso di opinione
doma
nell'opi-
facilmente
i
selvaggi.
Gli uomini preveggono più lontano nelle cose d'opinione
che nelle cose
(1)
reali e di fisici bisoo-ni.
Trattasi della legge?
Con ogni probabilità il libro meditato sulla Legislazione. V. p. 43 passo estratto da una lettera dell'Aubert anteriore di pochi giorni al 3 Luglio 1765, cioè alla data che potemmo leggere sul taccuino. (2)
il
76
Cesare Beccaria
Fra due leggi opposte, tra due stabilimenti di usanze che hanno inconvenienti e vantaggi, bisogna consultar quale origine abbiano
in
le
natura e limitarli
Esempio
natura medesima.
leggi limiteranno a
il
sufficienza a
Metempsicosi preferibile
dogma
di
di
scorrere
piuttosto di gettarsi in
La morale ed
meno
della posterità
due o
tre
politicamente
ad
ogni
altro
utili
è stata
che
in
una serie nuova
composta dei
potevano
affinata e stretta,
un circolo
dopo
sussistere si
di
varie abitudini
d' idee.
sentmienti nei
stati
è aggius'iata
primitivi di società
come
si
colle modificazioni allo stato peggiore.
Ouicumque Argolica de classe Capharea fugit Semper ab Euboicis vela retorquet aquis (1).
(1)
che
generazioni.
vita avvenire.
L'uomo ama
forti
limiti fissati dalla
coi
pensiero
Ovidio, Tr.,
I,
1,
S3-4.
può
Scritti
77
inediti
lettere^
(-
VARIANTI ALLE
RICERCHE INTORNO ALLA NATURA DELLO STILE
Come abbiamo Beccaria meditava Il
stile
veduto, insieme
suo saggio sullo
il
Rlp alimento
al
delle nazioni,
il
stile.
manoscritto originale delle Ricerche intorno alla natura dello
consta
263 fogli quasi
di
autografi,
tutti
desimo formato in^", ordinati e
quasi
cura del
legati per
del
tutti
figlio
tore marchese Giulio Beccaria. Questo manoscritto, per
me-
dell'
au-
numero
il
relativamente scarso di correzioni, deve rappresentare una seconda redazione, alla
la
prima essendo andata
distrutta, e la terza
come si sa, fu svolta da un XXV, dunque del Febbraio 1765).
L'opera, fascicolo
l'idea a Parigi
Verri,
poco
vi
(Casati
II,
articolo del Caffè (nel
Nostro ne concepì
Il
ma, se dobbiamo credere
160),
fratelli
ai
lavorò nella prima metà dell'anno successivo (Casati
190,263). Invece
II,
consegnata
stampa.
il
23 Aprile 1768 Pietro Verri scrive
«
Beccaria dice che sta per ristampare
«
alcune aggiunte e per unirvi
Saggio sullo
(Casati
il
suo libro
\d.
al fratello:
D. e
d. p.\
ed
9 Luglio:
Beccaria
«
il
«
colla moglie....
«
manoscritto sul RipuUmento della nazioni e un Saggio sullo
stile »
sono
partiti
Difatti in quel viaggio
come appare da
il
lettere
III,
pei
110):
bagni
il
di Pisa. Egli
inedite
a lui
25
il
stile ».
dirette (lettera già citata di ,
lettera
Mari, Pisa 12 Dicembre 1768), ed egli è da credere che i
«
porta seco
Beccaria parlò agli amici delle due opere,
Leonardo Capitanachi, Venezia 25 i>lovembre
nel 1769, e che
con
suo RipuUmento delle nazioni e
il
capitoli
formanti
la
di vi
Cosimo lavorasse
prima parte, come pure
Cesare Beccaria
7S
seconda fossero pronti insieme (da quanto
l'unico scritto della
mostra
Io stato del ms.',
vediamo
del 1770.
Sergardi
II
dunque
fra
cerca
scriveva da Pisa
gli
due mesi
in
un editore
di il
prima parte
quanto ho gradito che
Stile
Oh
!
lo
persuadere
di
gradirò
<-
pubblicarlo prima che Condigliac produca l'opera sua
nando
!
corso
al
di studi
ed aggiungendo che versi di Virgilio si
il
come
del'
Coltellini
al
avevano chiesto
il
dà una
libreria all'altra.
med.''
Gennaio-Luglio
una gran
Per
tali
Dutens, come di
1770) e di le
di
in.'
1770) e lo
celerità
si
leggerà
Ginevra con
che
,
di
gli
volere col-
di
valeva
nello
stampare, in
ma
del Milanese
Tomaso
consegnò
ma
;
in.
altri
queste a
editori,
nelle sue lettere, lo indirizzava
cui per l'appunto
il
del
non
anche un compenso
cerca di
Nostro era
ed
il
a quello in conte-
Finì coli' andare d'accordo col Ga-
Milano già editore del suo opuscolo
giacché l'autore ne
Fece tornare
sulle il
monete, del
ms. da Livorno
degli Albizi a Pietro Sergardi, del
all'editore Milanese,
chestampò
in
12
Luglio
due mesi
(1),
riceveva complimenti fin dal 24 Settembre.
Abbiamo l'indicazione di un ritocco interessante su uno squarcio autografo a ter^o di una lettera diretta al B. dall'arcivescovo di Lanciano in data IQ Luglio, quindi recapitata verso la fine del mese; questo squarcio molto (1)
scritto
del
si
Sergardi
Pietro
Caffè, della Gazzetta Letteraria, ecc. (lett.'
D.
libro d.
il
Enciclopedia
esigenze del Nostro, che pretendeva
stazione di affari da due anni. leazzi
come per
dell'
trattative
Nel frattempo andava
pecuniario.
Chirol
più,
editori
i
stampa
la
Fedele Mainoni allora dimorante in Livorno (lettere
nulla approdarono, per
solo
ma non
Dicembre dell'anno antecedente
alla loro
Don
accen-
impresa; forse anche perchè l'Aubert era passato
laborare
P.
Beccaria. Quest'ultimo per
il
bensì agli
1."
;,
Francese non sapeva così bene spiegare
faceva
,
lasciato
abate Condillac che uscì solo nel 1775,
rivolgeva ancora a Livorno,
e d. p.,
siate
Avrò
«
quanto
«
vi
primi
fin dai
24 Gennaio 1770:
primo tomo dello
il
di-
venne nominato professore.
l'autore
allora che egli dovette pensare a dare alla luce la
Fu
separata, ed invero lo
<
quando
7Q
Scritti e lettere inediti
suona così
titolo
Il
:
Ricerche intorno alla natura dello
STILE Exciitienda darniis praecordia. Pers. Sat. V. In Ali/ano appresso
Giuseppe Galeazzi regll stampatori il
nome Il
8.'*
(in
165 p. col ritratto ed
di
dell'autore nel frontespizio).
libro
venne subito tradotto dall'abate Morellet
:
ReCHERCHES sur LE STYLE PAR M. LE MaRQUIS BECCARIA. chez Molini 1771 (piccolo in
8.'^
XL-238
di
p.)
A
ParìS
con un avvertimento
dell'autore che lo taccia di oscurità.
La seconda parte, ridotta
non
è venuta alla luce se
solo cap. XVI, è postuma, e
avrebbe contenuto, troviamo
essa (p.
al
nel 1809 {Milano, Silvestri).
97 dell'edizione Le Mounier),
principio dell'altra
(p.
poneva d'insegnarvi Noi
le
una vera
nel cap.
prima parte ed
che l'autore
risulta
scrittore di stilistica così
e propria edizione
di
dubbio
stile
come
è
Abbiamo
invece creduto opportuno riferire tutte
pensiero dell'autografo, che l'autore scartò per
il
pili
perchè formanti
delle volte
punto sono tanto più
le
non sono
Rimandiamo
il
(Firenze 1834) delle
E lasciamo da
il
!
critica
uno
Nostro.
varianti ed agla
digressione, e che per
interessanti, in
stampa, noi
ap-
quanto che, essendo d'indole
generale, gettano nuovi sprazzi di luce sulle teorie l'autore, e
pro-
trattandosi di
interesse,
poco curante dello
giunte
di
si
poetico
l'estro
I
al
varianti dell'autografo, tralasceremo quelle prettamente
che riuscirebbero
formali
donde
167-159),
qui, senza voler dare
con tutte
qualche indicazione alla fine della
mezzi con cui procurarsi
i
non
Su quel che
filosofiche del-
indifferenti per la storia della psicologia.
lettore per la
paginazione all'edizione Le Mounier
Opere complete, perchè più comune
parte la dedica
al
Conte
questa edizione, perchè pubblicata
di
delle altre.
Firmian che manca
più volte
nelle
in
prime edizioni
del libro.
corretto
e cancellato,
morale che
si
forma quel periodo sulla parte che
trova in fine del cap. nono:
- 11
dolore
si
il
dolore ha nella
vita
diffonde... allontanerebbe
»
venne sostituito nella stampa alla redazione del ms. autografo quale si leggerà più avanti. Questa è la riprova che il nostro ms. è anteriore a quello consegnato alla stampa, e probabilmente del 1769. e che
Cesare Beccaria
80
A
chi legge, p. 87, linea 6 dal basso
nelle sue Mi-
[e
scellanee].
Helvétius, Condillac
Diderot, Voltaire
,
sono nomi
(1)
[troppo famosi e superiori ad ogni mia lode].
/. 88,
l.
14 dal basso [quasi l'equivalente]
renza però che non parmi che
in
essi, (2)
:
colla diffe-
cose più grandi
occupati, abbiano con accertata sicurezza ed in tutta l'esten-
sione sviluppata la materia, riducendola ad un
solo fonda-
mentale teorema.
98,
p.
l.
9 dal basso [deduzioni].
debbo evitare un
questi autori,
altro
Ma
qui avendo citati
scoglio, ed è che le
opere eccellenti
di questi
grandi uomini avendo abbracciato
con uno spirito
di ardita
elevatezza
la filosofia
dell'uomo
tutte le
sue relazioni, hanno potuto in qualche parte
tarsi la
censura delle ecclesiastiche autorità, onde alcune
in
meridi
queste opere ed alcune delle opinioni in esse stabilite sono state giudicate o pericolose o nocevoli
fano
uomo non
renda autorità materie, discreti
appartiene a
di quelli
ma ho
che
di
cui spetta
dritto di prevenire
personaggi che
moderano
A me
ed empie.
sottomettermi
pro-
alla reve-
defiinire in queste
il
non quegli illuminati e le
opinioni
umane,
ma
coloro che, non autorizzati, stanno in aguato con diffidente
oculatezza a ricercare
in
ogni
pietà, cosicché in ogni frase
dalla
materialista.
Omessi
(i
sopra
e l'em-
ed a buon
conto
veleno e gridano all'empio, all'epicureo, al In grazia dunque di questi spontanei ed ozio-
nel testo
sinistre interpretazioni (2)
l'irreligione
ogni parola che vi scosta
il
stampato (salvo l'abate Condillac) forse perchè passo scritto per iscansare le il lungo
compromettenti. V. più avanti "
scritto in
pedisseque mediocrità sospettano
congetturano
(Ij
ed
riferiti
".
filosofi).
Scritti e lettere inediti
samente
son qui costretto
lividi censori,
momento
quest'opera parlasi ad ogni di sensazioni,
non
però secondo
è
ch'io volessi intendere, cioè
uomo che dà nariamente
si
non
mezzo
di altro
E
amerebbero
negato quello che in insegnato in tutte
teologi che
i
come
ossia
ma come
ordi-
ricevono
si
sfortunatamente
sono composte che
strettamente
sia
che taluni materialista,
facoltà di sentire,
del corpo.
Certamente non saranno
non
come
dire che se in
di
di sensi, d'impressioni,
vuol significare, cioè di idee che
dall'anima per arti
corpi la
ai
81
le
belle
questa sorta d'idee.
di
negheranno che l'anima e nemmeno mi sarà
unita al corpo, tutti
le
i
quaderni
di filosofia si è
scuole senza contrasto,
sempre
ciò che chia-
masi legge del commercio, cioè che ad ogni movimento cor-
poreo corrisponda un atto determinato dell'anima, ed [leggi e ad] ogni determinato atto dell'anima
vimento del corpo. Si che ha dato luogo nali,
è disputato del
un determinato mociò avvenga, il
come
diverse ipotesi delle cause occasio-
alle
dell'influsso fisico, dell'armonia prestabilita, e a simili
altre miserie della filosofia,
dubbio
fatto.
il
Dunque
le
ma
nissuno ha mai rivocato in
idee le più pure e
le
più, se si
può
dire, immateriali, non si avranno mai dall'anima, che quaggiù riunita ad un corpo materiale per vincoli a noi impercettibili e sconosciuti, se non si ecciti un corporeo
sta
corrispondente movimento. ragioni di
questa
Onde
in
qualunque maniera
oscurissima materia, quelle idee
si
ch'ella
potesse nel suo proprio fondo ripescare indipendentemente dagli oggetti esteriori,
perosi
i
non però lascierebbero
sensi intimi ed
interni.
Onde ho
inerti
ed ino-
potuto con
ogni
esattezza nominar sensazioni tutte queste sorte d' idee senza taccia di materialismo per ridurre ad
forme e più confacente a belle
lettere
tutte
le
una espressione
uni-
ciò ch'è la materia ordinaria delle
differenti
ed
analoghe
maniere
esprimersi.
E.
LANDRY, Cesare Beccaria.
6
di
Cesare Beccaria
82
me
Arrossisco per
e per molti de' miei lettori di dovere
con tanta accuratezza prevenire
ma
l'esperienza
a difenderci
innocenti intenzioni
non
in
Note ed
il
mentre
intimamente
di
combattimenti, per
gli affari
suoi
non sono
la
medesima
la curiosità del
così
Introduzione
p. 94,
l.
1
vere
[le
materie....].
Mi
istituzioni].
non esservi stato uomo meno eloquente
(1)
pub-
da vicino e così
toccati.
Ciò non ostante, benché [queste
terà
qui citare l'autore
soggetto di questo libro non è tanto su-
questa sorte
ragione che non potrà tanto interessare blico,
più
le
osservazioni al libro dei Delitti e delle pene.
Fortunatamente scettibile di
bastano
una materia tanto più
pericolosa quanto più venerabile. Basta delle
interpretazioni,
le sinistre
ha insegnato che
mi
si
di
obiet-
Locke
ne più esatto geografo dello spirito umano. Io rispondo [non] essere egli stato grande scopritore delle regioni del
non
di quelle
spirito
[soggiungi del] bello, aver egli
vero,
esaminato
lo
che osserva e che discorre, non quello che sente e
appassiona. Ciò non ostante, a
aver fatto epoca
tale di la linea
lui
si
nello spirito
deve il merito immorumano, a lui si deve
principale di separazione tra lo spirito antico ed
moderno. La precisione,
il
l'ordine naturale, le
la chiarezza,
viste del giudizio che paragona, la severa ricerca del valore
delle parole,
il
ridurre a semplici
fatti
i
primi elementi motori
dell'animo, le complicate combinazioni, sono
moderna che ne impongono
tivo della
filosofia.
il
precipuo distin-
L'ordine artificioso ed
ai raziocinj,
i
grandi
risultati
ed ultime impressioni delle cose sullo spirito, l'immaginazione che combina
(1)
sino a
il
foglio staccato che contiene
vere
e prosegue
istiitizioiii
zione primitiva.
termini
e le grandi le viste
del-
maestoso e grande disordine
Sopra un le
i
il
principio dell'introduzione
come sopra
:
deve essere una reda-
83
Scritti e lettere inceliti
della natura, è
primi [sogg.
il
carattere impresso nell'antica filosofia. Nei
meno che
questa non
in]
matematiche,
nelle
nella morale, nella politica, nei costumi degli uomini stessi, tutto è sintesi.
Nei secondi può
dirsi
che tutto è
m'intendo dello spirito più dominante nei l'esperienza
ci
fa
analisi. Io
diversi tempi:
vedere molti anacronismi.
Gap. I, p. 96, l. 10 lùìl basso [perchè tali ragionamenti] (1), quando siano ben fondati il che è raro, si fanno pel mec,
e della lingua [senza che la mente].
canismo dell'abitudine
p.
97
,
gietturare
p. 98,
l.
le
l.
Abbiamo
12 [risentimento] che sappia dalle proprie consensazioni altrui
18 (3|
[o
combinazioni di sensazioni].
detto che nella diversità delle idee accessorie
consiste la diversità dello stile
(2).
stile.
Sarà dunque migliore quello
che presenterà una miglior scelta
idee accessorie sia
d'
rispetto alla loro riunione, sia rispetto a ciascuna di per sia rispetto di [leggi a] ciascuna in particolare verso
principale.
norma
Ma
dalle
quale sarà
m^ non giammai gegni? Una primitivi e i
le
gli
norma per solamente
i
in-
nostri dolori sono sensazioni. Questi
elementi animatori di tutto
mondo
(sopra idee non ben conosciute).
(2)
(necessario per chi vuole scrivere).
role: e questa ricerca sarà l'oggetto della l'oggetto della seconda parte
Passo cancellato.
non
si
il
mondo
morale. Tutte
sensibile non
(1)
(3)
ed eseguita,
alla folla degli
tal ricerca esige una accurata analisi degli effetti comuni ad ogni sorta di stile che ci diletti. Tutti
età e tutti gli angoli del
sarà
fare
idea
questa scelta,
sentita
chiaramente presentata
nostri piaceri e tutti
sono
la
grandi anime
l'
se,
È
qui
rimbombano
da notare che
prima parte
le
pa-
(del libro)... e questa
trovane sul ms.
Cesare Beccaria
S4
che d'inni e
di aneliti
alla
sempre fuggente
voluttà, e d'im-
precazioni e di fremiti contro l'imminente dolore.
[A misura che p. la
101
l.
,
sfrandezza
le sensazioni....].
11 dal basso [più grandi e più varie], finché e la
varietà non comincino
imperiosa
dell'ordine
simmetria,
e della
facilitando la presenza di molte
Non solamente portanti nello
idee
le
ma
rispetto
sia
sono
buono
all'
A
principale.
disposte
rende osserva-
si
sforza l'attenzione sul tutto, allora quel piacere che
sensazioni
solitarie la
misura
interessanti di per sé,
Quell'ordine sarà preferibile che
scrittore.
perchè non basta che
forza
succedono sia
cui si
idea
meno
con cui sono
la
divide.
si
idee accessorie sono im-
con
l'ordine
accessorie
tanto più l'ordine bile dal
la scelta delle
stile,
rispetto a loro,
alle
la
quale alla fine
la
immagini diminuisce
ciascuna per l'attenzione nostra che
che
(1)
dell'impressione perchè allora comincia la necessità
facilità
di
ad intorbidare
rinasce
loro combinazione,
nella
combmazione
manca
sia fatta
da chi scrive,
vuoisi violentare la forza d'inerzia dell'animo nostro, vuoisi
tendere l'attenzione come tendesi una molla perché ribalzi
con maggior impeto contro tutto si
sforza
col
il
tolto ostacolo. L'attenzione sul
serbare all'ultimo
lineamenti che
q.ue'
quadro preciso e determinato e
rendono
il
ressanti,
perchè l'attenzione cresce colla speranza, e perchè
le
idee più inte-
l'anima corre assai con violenza da un minore ad un mag-
giore piacere, e con istento e ribrezzo ,al
si
ritrae dal
maggiore
minore.
L'ordine solo non sorie cessino d'esser
osservato fa che tali,
perchè
tali
molte
idee acces-
non sono che per
il
legame che fanno concepire con una idea principale. Se esse
(1)
Su un
foglio staccato.
Scritti e lettere inediti
fanno quadro da resto.
l'attenzione
se,
Noi sbalziamo su
ferma
si
e
distrae dal
si
diventa
oggetti: l'accessorio
varii
principale, principale l'accessorio, e la sconnessione del tutto
e la poca importanza
Ecco dunque
numero
stanca e
ci
annoja.
ci
principio dell'arte di scrivere.
il
maggior
Il
delle sensazioni più interessanti composabili fra di
loro e colla idea principale, e quell'ordine di esse che sforza l'attenzione sul tutto.
analizzare tutte le
o diversità
ma
per
,
il
mezzo
Il
si
è
l'esercizio continuo di
nostre idee non solo per la loro identità
cioè verità e falsità, officio del freddo filosofo,
grado e per
maniera della loro piacevole o
la
dolorosa impressione. I
seguenti dettagli renderanno, spero, più chari
i
miei
principii e scioglieranno ogni dubbio.
102,
p.
l.
13 dal basso
[oltre
questa supposizione, può dirsi che
le
due
associate]
in certi casi
per
comunicazione del moto ciocché è dolore sia piacere nell'interno e viceversa, non
della
esterni
originariamente
il
piacere o
(1).
le
In
leggi
ne' sensi
essendo
dolore in un data fibra che
il
un maggiore o minor moto. p. 102, la
l.
2 dal basso
[più ovvia].
numero ne
oltre la vivacità e
quanto è più grande,
grandezza delle sensazioni,
tanto minor
Ma
altret-
soffre intorno a sé l'idea principale;
perchè è limite eterno delle operazioni naturali che l'intensione cresce col diminuirsi dell'estensione, e viceversa questa col diminuirsi di quella.
Abbiamo
detto
che
lo stile
esige
un ordme che porta
l'attenzione sul fascio intero della idea principale colle idee
accessorie.
(1)
Ora crescendo
Passo cancellato.
la
vivacità
e la grandezza delle
Cesare Beccaria
S6
accessorie, bisogna diminuirne
nuoca e
non
tunati che
Questa è
la
resti
l'una
l'
importanza lo stile di
rimbombare
tutti i
ed a tutte
secoli
i
non
isolata alle parti
cagione per cui
sanno parlare a
e che fanno
non
Questa legge cresce
tutto.
al
principale.
numero perchè
il
e l'attenzione
alle altre,
loro sentimenti
dell'
idea
que' for-
le nazioni,
negli animi de*
con incessanti percosse è sempre rapido, conciso,
lettori
corti periodi
;
guardano
si
legare
di
le
di
con perpetua
idee
e fredda simmetria, perchè sentono dentro di sé che molte
idee non possono essere ammucchiate tra di loro senza un
memoria di tutte ciascheduna. Siccome con-
ordine, e l'ordine di molte idee conserva la -e
scema
perciò
sacrano
i
intensione di
l'
loro scritti all'immortale verità ed alla beata virtù,
idee principali sono estremamente importanti, e spic-
le loro
cano sempre sulle accessorie, e alle
prime e
cipali
le
le piìi
stile antico Italiano
di prin-
ed altre combinazioni.
fasci
altri
analoghe
come
più interessanti se ne servono
per comporre
Lo
queste
di
avea
il
difetto
essenziale dello
scrupoloso legamento delle parole, sia che questo sia fetto
comune
secoli
ai
zioni di spirito, per cui
d'idee ne renda
nuovi e teneri per
ancor il
le
il
di-
produ-
poco uso ad una lunga successione
necessaria
di
facilità
la
una simmetrica
disposizione, che a spese dell'energia facilita l'intelligenza, sia perchè, imitatori forzati delle
anche
in
questo
ne seguirono
latine,
maniera senza considerare
la
essenziale che passa tra una maticali (come gli
opere
lingua in cui
la
preposizioni, le congiunzioni
articoli, le
precedono
e inflessioni delle declinazioni) sono più lunghe e le
parole
reali
reali,
istesse. In
differenza
parole gram-
le
a quella in cui sono desinenze delle parole
questa
sendo più rapida,
il
la
successione delle
legamento ne è più
vediamo che Tacito
e Seneca,
pensatori dei
Romani
seguirono un
tutt'altro
e che
i
più
sensazioni, es-
sofìferibile.
profondi
più intimamente
metodo
di
Cicerone e
ed originali ci
di
Benché
feriscono,
Tito Livio.
Scritti e lettere inediti
Cap. II, p. 106, Mi si dimanderà
6 [del
tutto].
qual maniera
(1) in
la sola moltiplicità
produce un piacere nell'animo
delle sensazioni
corché
l.
87
nostro, an-
sensazioni per se stesse siano presso che indiffe-
le
renti e spessissimo
anche dolorose. Non basta a mio parere
rispondere per
parte
la
sensazioni
delle
indifferenti che
moltiplicate riescono piacevoli perchè l'animo nostro
si
com-
piace nell'esercizio delle nostre facoltà, perchè queste [leggi ci dà Questo si è un fenomeno verissimo e generale che può condurre la spiegazione di altri più generali, ma esso stesso dimanda una spiegazione che ci conduca a qualche fenomeno semplice e primitivo che passi in
questo]
moltiplicano [leggi moltiplica] l'esistenza e
ci
nuove prove
di essa.
noi stessi: da questi
soli
problemi morali, e forse
spondere per stile
dipendono di
le
soluzioni di tutti
Non
ogni scienza.
producono piacere, perchè sono una
vengono
ci
e
sensibilità,
ci
dipinti,
figuriamo
della lode
applausi
il
tra la nostra e la situazione di
che soffriamo
;
degli
alla
altri
nostra
uomini
riflettuto sulle belle arti
biasimo, e sembra tanto im-
del
e
mediato che sembra escludere
Sovente
imitazione
felice
troviamo esenti dai
perchè applaudiamo gli
anche da coloro che non hanno mai
di dolore.
ci
uomini virtuosi. Questo piacere provasi
interessati a lodare gli
e sulle idee
tacito e
supposto paragone
chi è dipinto
in
stato
tale
mali dipinti sono minori dei mali reali
i
sovente proviamo un secreto dolore
alla di-
pintura di sensazioni per cui non possiamo applaudirci [sogg. che] casi
il
(1)
cerchiamo
piacere che
Su
daremo qui
passo del cap.
I,
e nella
nascondere
di
la
fogli staccati.
e biografico,
ri-
il
parte delle idee dolorose che espresse nello
la
del vero, perchè riflettendo su di noi
mali che
basta
i
dipintura delle immagini del
Per
il
tutto
,
e
agli altri uomini. In molti
dolore
suo singolare interesse intrinseco storico il
passo, sebbene
maggior parte
rispecchi in
parte
sia cancellato dall'autore.
un
Cesare Beccaria
88
ci
nasce
producono,
dall'abborrimento
facciamo per toglierci dalla noja,
la
e dallo
sforzo che
quale essendo un dolore
continuato ed uniforme, incatena tutta
la
nostra attenzione,
e ad essa preferiamo dolori interrotti, rapidi, succedentisi e variati, pei quali, divisa l'attenzione, rendesi il
minore
in noi
sentimento doloroso.
Ma
ciò ancora
tempestosa
umane
non basta, perchè preferiamo V immagine
torbida delle
e
ed
alle dolci
sceleratezze
alle tranquille
campestre, di un beato e filosofico solenni virtù punite e calpestate
ai
delle
e
angoscie
una solitudine ritiro, e rammarichi di taciti premi delle oscure scene
di
i
e domestiche.
Questo è un fenomeno primitivo che la giornaliera esperienza ci prova e che forse si può congetturarne la spiegazione se si ardisca supporre che la moltiplicità delle sensazioni dolorose, essendo le più forti, cioè nate da un maggior
movimento
nel nostro sensorio, che è
comunicante
di
una parte continua
produrre
noi stessi, possa
La somma delle il numero
mento che
sia piacevole.
in qualità
supera certamente
e
un terzo movi-
sensazioni differenti degli organi esterni
del sentimento. Questi terzi movimenti, queste interne sensazioni,
che non possono esser
destate se non dalla molti-
impressioni esteriori sono forse l'organo morale
plicità delle
da alcuni preteso dimostrato.
Se
spinga
si
più avanti questa
congettura, potrà sup-
porsi esservi dentro di noi un senso interno al quale tutti gli esterni
sensi comunicano,
diatamente dagli oggetti
il
quale non sia mosso imme-
esterni,
ma
solamente
gli sia co-
municata r impressione dai sensi esterni mossi dagli oggetti.
Forse per
la tessitura di
quest'organo, non può esser mosso
ma
sazioni
msieme; forse le piacevoli dell'organo esterno non sono sempre
ficienti
a
da una sola percezione,
produr piacere
nell'
da più
organo esterno, forse
gradi di sensazioni dolorose, o
i
sensuf-
primi
le pitture di sensazioni do-
89
Scritti e lettere inediti
sono dolori appena incominciati, appena bastano
lorose, che
per produrre, sensazione piacevole nell'organo interno, quan-
tunque crescendo l'esterna impressione del dolore,
anche
l'
interno organo
sparso per
ad ogni
la
conducono a semplici
oltre definibili
per ultimo risultato
sentite,
sembrano non più
Forse questo
nelle sue
senso è
meno
proprie sensazioni,
ma
contrario ha una maggior estensione ed un'influenza
la
e
più dilatata
esercitato, sul resto
quel caso
,
in
proporzione eh' egli è più
della nostra
chiamarsi l'organo
macchina,
del
degli uomini nella fabbrica delle lingue
nomi
e potrebbe in
desiderio, della volontà,
della libertà, della speranza e del timore,
i
sede del
affezioni di satisfazione e di avver-
interesse.
d'intensione
più generale
che
la
analizzabili, e indipendenti dalla riflessione
proprio
sul nostro
suscettibile
per
ed
questa
idee,
o dolorose, e che
piacevoli
sione, cioè
forse
diverse
esterne apparenze, benché complicate
le di cui
da noi conosciute e
e molteplici,
le
Queste [leggi questa] forse
sede delle associazioni delle
senso morale
ci
altro.
alla fine
Ouest' organo è
sostanza del cervello attraverso tutte
la
fibre appartenenti
è
addolori.
si
ecc....
La lentezza
farebbe sospettare
costantemente usati nelle lingue colte e
distinti
conosciute, e non analizzabili, indichino percezioni distinte,
e se
tali
esse sono senza che possiamo metterle sotto alcuna
classe di sensazioni esterne,
come
riflutar
un organo
loro
proprio e particolare?
L^ammettere un senso esaminati,
il
quale ha leggi analoghe agli
altri
relative alla sua organizzazione particolare,
tere
il
chimerico
fenomeni ben
di più, sforzati dai
platonicismo e
le
inutili
sensi,
non ed
è
sempre
un rimet-
inesplicabili
idee innate.
perdonerammi questa dicome un semplice sforzo e non come un'asserzione che richiederebbe un più minuto esame, che forse altrove ingegnerommi di fare. Basta Il
saggio e tollerante lettore
gressione,
valuterà
le
mie congetture
,
Cesare Beccaria
90
mia teoria
alla
le
fenomeno che non
conosciutissinio
il
immagini patetiche piacciono
lettore,
al
ma
solo le
ogni bell'arte
in
preferisce alle piacevoli e ridenti. p, 106,
l.
15 dal basso
qui in acconcio
gere
aumentarlo].
[di
quando
riflettere
il
alle principali
noi
Cadde [leggi Cade] dobbiamo aggiun-
accessorie che siano indeterminate, nel
senso però sovra indicato, e quando precise e determinate.
Possono essere indeterminate sendo molteplici,
accessorie quando
le
es-
ognuno possa vibrar
sarà tempo che
vi
poche
sono dalle espresse suggerite
siano, perchè le idee che
l'attenzione in quelle che gli sono più care e più consuete: in
secondo luogo, quando
idee
le
mediatamente oggetti o azioni
principali
fisiche,
esprimono im-
non quando esprimono
oggetti o azioni morali, perchè questi richiedendo una ope-
razione della mente
versando
più
lunga e più
intensa,
intorno ad una massa di
pensieri più
volubili e più sfug-
e
gevoli, bisogna allontanare l'animo [leggi dall'animo] di chi
legge o vede o sente tutte quelle espressioni indeterminate
che
producono oscillazione
gli
vimento principale
:
per
determinate sono punti
lo fissi
e
movimento
contrario
alieno dal mo-
espressioni precise e
ed ostacoli che impediscono
mente da quel divagamento che
la
gli oggetti morali, sotto tanti
quanti uomini sono, producono or-
angoli differenti veduti
dinariamente.
Saranno parimenti espressioni p.
108,
luogo e
di
che l'unico
utili
tali
indeterminate
ma
sensibili
(1),
5 dal basso [si manifestano]. E le differenze di tempo sono forse le sole vere e reali differenze fenomeno dell'universo suddividono in tanta va
l.
rietà e moltiplicità di
apparenze
(1) Il loglio termina qui; da quello del testo stampato (2) Passo cancellato.
(2).
tutto questo :
se
passo è cancellato e sostituito
dunque una parola
racchiude...
91
Scritti e lettere inediti
p. 114,
12
l.
[di
cose fisiche]. Veggasi
sarebbe una
fatta nella prefazione:
che
rialista l'asserire
teriale dei corpi
la
moralità appartenga
ma non
;
Io è l'asserire
sono esclusivamente dell'anima,
ma
legge del commercio non possono svegliarsi se non
succede
nell'
corporeo movimento, e questo
dichiarazione
la
da mate-
proposizione
contatto ma-
al
che
idee tutte
le
per quella che chiamasi in
essa naturalmente
organo corporeo
ri-
un
delle sensazioni
movimento non
è
un' idea.
Cap. IV,
p.
118,
16 [nella mente]
l.
Per esempio
(1).
giustizia e beneficenza.
Cap. VII,
p.
139,
/.
4 [preoccupata]. Siami qui permesso
di
osservare per incidenza che, siccome
le
scoperte è
il
canone
gran
riascendere dai particolari
di
la
Bacone,
ai principii
vera strada per
è [leggi cioè]
generali, che
di
non sono
che enunciazioni di idee comuni che quelli hanno, ma nel medesimo tempo non essendo necessario per la dimostrazione dei principii generali
il
ed essendo ottima cosa per
non
di tutti
preziosa e
i
particolari,
grata
i
particolari
Cap. IX,
annessi.
p. 147,
l.
minuta
folla
14 dal basso [cose
tutte].
mosso da alcuna passione,
degli oggetti presenti,
il
de' piaceri
non che
il
Il
non mo-
poco curarsi
piegarsi alle allettative della si
presentano,
l'afifettare
vista profonda e quasi indifferente del futuro, in
«
il
discepoli all'applicazione del principio generale
strarsi al di fuori
«
novità
servirsi che dei necessari, così ottimo esercizio sarebbe
l'impiegare ai
novero la
una
somma
il
(1) In margine. Esempio di « espressioni di cui la reale idea non può essere risvegliata alla fantasia nostra se prima altre espressioni non si risveglino nella mente ».
Cesare Beccaria
•92
niente ammirare rendono agii uomini venerabile
la
persona
e lo stile per conseguenza, che debb'essere la copia fedele
Se
delle impressioni degli oggetti.
tocchiamo interna-
noi
mente noi stessi, sentiremo che le vive scosse del piacere ci rendono dipendenti dagli oggetti. Tutti gii esseri sensibili adorano e pregano davanti alla protea immagine della voluttà.
Ma
degli
altri
l'uomo istesso spettatore, e spettatore interessato uomini,
si
abbandona
dimostrazioni delle impressioni
altrui, le quali, se gii
strano superiori a ciò da cui egli
generano un timido sentimento
si
d'inferiorità,
147
p.
Lo
,
l.
9 dal basso
stile patetico
[di
di
tal
si
conosce dipendente,
nerazione, e maestoso e grave chiama
che sa presentargli immagini
esterne
alle illusioni delle
mogli
che chiamasi ve-
mascherato istrione
il
natura.
natura].
tal
è quello che dimostra
una certa ma-
linconia nello scrittore o in chi fa parlare, ed ogni
immagine
indica che egli soffre; ogni parola è un rimprovero verso le fatali
Non
cagioni che lo pascono di mali e di dolori. v'è infelicemente in natura oggetto ridente e con-
solante che non abbia un lato serio e tormentoso.
sempre
Il
piacere
non
è dato a tutti, è dato quasi
e
piaceri sociabili e quelli della natura sono o a spese di
i
altri
all'
individuo isolato,
esseri sensibili o urtanti nelle complicate combinazioni
sociali.
p. 147,
l.
5 dal basso
[e
tormentose].
Il
dolore stende
il
dispotico suo impero in tutta la sfera di attività degli esseri sensibili,
antico
inesorabile
(1)
Io qui
come
quanto il
il
destino
debbo spiegarmi
interpretare nel senso
tempo, esteso (1).
in
Tutte
grazia
più favorevole
i
la
natura,
gli
obbediscono
di quelli
che
non vogliono
passi
-dolore solamente in quanto ha rapporto allo delle cose,
come
cose
le
degli
autori.
stato presente e
Parlo del naturale
non per rapporto all'uomo quale doveva essere prima del
93-
Scritti e lettere inediti
fuggendo, ed
della loro carriera
fine
al
come
ritrovano
lo
al
principio, infallibile esecutore delle leggi di natura. Egli
si
serve delle minime cose per atterrare
grandi per sconvolgere
ed
le piccole,
le
grandi, e delle
piaceri verso
i
ogni essere che sente gravita incessantemente, da
vono
cangiamento, onde
la spinta e l'urto al
gaci ricreano
ma non
assopiscono
neir indolenza e nel letargo
Cap. XIII,
/.
167
,
14
l.
gli
i
quali
lui
rice-
instabili
e fu
animi che diversamente
giacerebbero. [Dunque....]
si
diversi sensi] che, essendo più
|a
equilibrati ed analoghi l'un l'altro [leggi all'altro] nell'uomo
più che in
ogni
animale,
altro
fanno
di quello
tanto più complicato e suscettibile di più zioni e di
una sfera
gioni
tanto
[leggi
i]
dati
quando negli fino e più
composte quanto sono più
più
contemporanei altri
gli altri
più imperfetti, sono costretti a restare
sia,
ma
cuotere una parte più
masse
un imitare
strette e
queste
grande, le
;
in
meno
analoghi e
un circolo
di azioni
Adamo, quale
comunicazioni e queste so-
mente di si può
se
chi legge è perdire, dell'animo
impressioni reali della natura che
simultanee
e lo spinge nell'azione e nel
peccato di
gli
all'azione
più ristretto e più semplice.
miglianti maniere di sentire alla
nostro, ed è
numerosi
sarà sempre vero che l'esprimere queste
analogie e che l'aprire
a
ra-
hanno ciascuno un senso più
animali, che
più pronto e più sicuro,
in
che contribuiscono
predominante, restando
Checche ne
variate combina-
grande ed
attività tanto più
di
un essere
di più sensi
percuote l'uomo
movimento.
e ora per rapporto allo stato di grazia, e quale
deve essere per rapporto allo stato di gloria che noi speriamo. E per destino non intendo che l'ordine stabilito da Dio nelle cose naturali, il quale per sé stesso non può deviare se non per un atto positivo della divinità. E intanto io non mi sono spiegato cosi chiaramente nel testo in quanto ho voluto con poetica energia esprimere la massima influenza del dolore nelle cose umane (Nota dell'autore).
Cesare Beccaria
.g4
Cap. XIV,
p.
169,
14 [secondo
l.
piacere e del dolore] che fissano
scere
il
moto producitore
guardo
teorie ordinarie del
Potrebbe
di quello.
dirsi
al cre-
che
tali
quantunque
attuali,
possono essere dolorose, quantunque meno
simili a queste,
vivaci
le
principio di questo
rappresentanti cose
idee deboli e non
di
il
queste, perchè se hanno un minor
mosse dagli oggetti
alle fibre
attuali,
movimento rine hanno uno
abbastanza grande riguardo a se medesime, che in somma tutto dipende dal riconoscere per vero quel fenomeno il .che
abbiamo
rato, cioè
che
le
medesimo genere
a fibre del
eccitano
si
^osì dire, la scala de' movimenti di
muove una
le conferisce
essere
di queste.
di
un tono
Potrebbesi
queste più grosse e più ro-
di
deboli e più delicate,
di quelle più
un moto che non
doloroso per
quelle sia
movimenti
de'
ancora dire che quando una buste fibre
delle fibre
idee de' sensi esteriori, e che per
le
più basso della scala
trattato congettu-
ed eccitate da altre idee
richiamate
idee
non appartengono nelle quali
questo
fino dal principio di
è
mai abbastanza forte per
ma
sé stesso,
lo è
per quella che è
mossa, quantunque però quest'istessa movendone successivamente delle altre del medesimo genere, indebolendosi il moto,
successivamente
ritorna
potrebbesi rispondere non
esser vero
.che le fibre de' sensi esteriori ..queste siano si
potrebbe:
che per
celerità con cui le simili,
che
gli
prime
lo
più
A
ciò risponder
il
che neir ipotesi
che una sola fibra sola degli interni,
di
cui
muovon
curano o anzi
le altre loro
cercano dolori
sicuramente
in piacere;
bisogna
ammettere
ragioniamo
di sensi esterni
ma
quelle.
dolore resta assorbito dalla
che terminano prestissimamente e 2."
ad ogni scossa altre interne,
fibre interiori
uomini o non
che
Ma
danno a queste
mosse dolorosamente da 1."
piacere.
limiti del
ne'
non muove sempre una
ne può muovere contemporaneamente
più d'una (se queste fossero, per esempio, trasversalmente .disposte a lungo di quelle), che se poi più d'una delle fibre
95
Scritti e lettere inediti
(per dir cosi) pili
presto cresce
contemporaneamente, tanto
movesi
esteriori
masse dell'interno movimento, e perciò il moto primitivo si distribuisce
la
svanisce ogni dolore, perchè
su
di
nore
una maggior quantità in
materia e perciò diventa mi-
di
ciascuna delle parti.
Riflettiamo qui
passaggio che se
di
possono essere mosse
sono esser mosse da quelle: quando dunque
muovano
fibre de' sensi esterni, esse
le
nicare che un moto sensi esterni
:
relativamente
queste
debole
spondente,
ma
può essere dunque doppia idea
"fibra
fibre interne
le
per
dunque risveglieranno i
interiori
non possono comu-
dolore. Vi
dentro
fibre
le
queste parimenti pos-
dall'esteriori,
le fibre l'
piacere e non
confini del
de'
idea corri-
simile,
mai del
una della
interna, e questa dolorosa, l'altra debolissima della fibra
Se
del senso esterna, e questa o piacevole o indifferente.
passaggi delle idee dall'una
all'altra
suto della sostanza del cervello,
i
debbono
farsi
movimenti che
si
per
il
i
tes-
diffondono
debbono passare necessariamente e mettere in oscillazione ed in movimento anche le fibre de' sensi esterni, onde vi possono essere doppie e triple nnmagini perfettamente simili del medesimo oggetto, altre piacevoli, ed altre dolorose, secondo che cadono su diversi generi di fibre diversamente mosse e diversamente movibili. De' raddoppiamenti d'idee simili
pii^i
meno
o
vivaci, più o
esempii appariscono
presenza
di
nella
meno
piacevoli,
reminiscenza
un oggetto d'averlo noi visto
;
il
non dubbii
ricordarci
alla
in altre circostanze
disparate dalle presenti, fa che oltre l'immagine attuale di quello se ne
risvegli
un'altra
immaginetta simile
ma
più
debole, colle altre circostanze associata,
il
mente d'immagini
bene osservato
dai
ragionamenti
in-
nella
Psicologi, ha dato luogo
torno alla pensanti.
natura
di
memoria, non
ad imbarazzanti
questa
facoltà
quale raddoppia-
primaria
degli esseri
Cesare Beccaria
96
p.
173,
l.
uUiiìia
desiderio, la noia e la curiosità]:
[il
che se avrò dimostrato, crederò di aver
qualche
fatto
cosa,,
medesima ed unica origine queste molle mitive dell'animo nostro. [Abbiamo visto.] riducendo
p.
alla
176,
l.
se non con
penultima [combinazione]
neggia nella sua mente
;
(1);
non ha dunque
pri-
ne può variare
da quella idea
dipendenti
idee
le
il
che padro-
[altra via di ren-
dersi felice].
p.
mente
178, il
e confuso
p.
l.
6 [momentaneo]: non
inculcando magistral-
veggono sempre annebbiato
futuro che gli uomini
[onde e l'eloquenza].
:
180,
/.
12 [nell'animo nostro]: onde
le
varie idee che
incontrano e sono più
vi si affacciano (2) più facilmente
fa-
cilmente associate con qualcuna delle molte
dominanti che
subordina
a se stessa; e
per così dire
trasforma
le
e
le
[quatunque più deboli]. p. 183,
l.
15
e facilmente legati
minate
non molteplice]
e richiamati
,
:
e
come
perciò variamente
le passioni
indeter-
(3).
Tutte verso
[e
le
(4)
le belle
arti
non sono che richiami
care sensazioni, che tocchi e risuoni
percosse che
la
natura
ci
artificiali
delle grandi
dà perpetuamente, parte tanto più
idee per l'uomo appassionato).
(1)
(di
(2)
(per opera delle passioni indeterminate).
(3)
Trattasi torse degli oggetti legati colle circostanze fisiche delle
passioni determinate. (4) Su di un foglio staccato, senza connessione apparente col rimanente del ms. sarebbe potuto entrare nel principio dell'introduzione.. Questo squarcio ed i due seguenti sono forse posteriori alla pubblicazione del libro. ;
\
97
Scritti e lettere inediti
sapienza
preziosa dell'umana
quanto dal
saputo cavar copiosa e consolante materia
dunque
le
dolore stesso ha
Sono
diletto.
di
espressioni delle sensazioni, siano immagini, siano
formano
solamente e che
sentimenti, che piacciono
la
ma-
teria dello stile.
Qualunque (1) materia vogliamo scrivendo trattare, cioè che non si riduce a semplici percosse dell'udito, non può esprimere che sensazioni. Non è dunque la mancanza di sensazioni che rende lo
stile
formità di quelle, o per la
medesime bili
noioso,
troppa
complicatezza,
benché
varii per
sensazioni, e la
saggio dalle une
didattico e
ma
l'uni-
troppo frequente ripetizione delle
alle altre
o
il
pas-
gradi insensi-
di differenze.
Le cono
figure
medesimo
alla [leggi al]
colla differenza
sentenze (figure sententiarum)
di
(2)
che
lo
remo
di risvegliare
[leggi
l'
ridu-
principio delle figure di parole,
scopo
di
queste
si
è la miglior ma-
niera d'esprimere le idee principali, di quelle
maniera
si
si
è la miglior
Così amplia-
interesse principale.
un oggetto per ottenerne quelle
amplieremo]
sensazioni che lo rendono piacevole o spiacevole; così ado-
preremo
quando
l'antitesi
l'interesse principale sia la diffe-
renza tra un oggetto ed un
altro
prema
di far
ripetizione
quando
ci
;
così ci
serviremo
della
dipendere molti differenti
oggetti da un solo; così, ecc.
Le espressioni lo stile diffuso e
(3)
troppo analoghe tra di loro rendono
noioso perchè
Sopra un
(2)
Sul medesimo foglio che
(3)
all'
immaginazione del
lettore
altro foglio; potrebbe riferirsi al cap. XII.
(1)
pitolo VII, o
l'
il
precedente
;
può appartenere
al ca-
introduzione.
Sul medesimo foglio che una variante al passo // contrailo ira (IV, p. 118); può essere connesso con quello. :
le espn'ssioiii...
E.
LANDRY, Cesare Beccaria.
7
Cesare Beccaria
9S
previene l'espressione dello idee troppo analoghe
conseguenza
cilmente, e per
molto più perchè
scrittore, e
risvegliano
si
tra di
ripetono
si
loro troppo
tra di
loro,
di
fail
che produce noia e dolore.
Con
quali idee
si
(1)
duce più costantemente
associa
Più bello sarà se ciò che verso o anche opposto,
che
si
tal
il
desiderio e
lo
pro-
:
in
uno desta un desiderio
in
un
ne risveglia
altro
il
di-
desiderio
descrive.
Non
non paragoni:
figure,
gionamento. Non mai
tutto evitar
immagini
senza
passioni
che produce fisiche
ra-
né
mai queste senza quelle. Parole particolari e semplici combinazioni di idee espri-
menti non idee complesse.
Fuggir termini appellativi ed indeterminati. Passioni immediate (amor). Passioni mediate (ambizione).
Entusiasmo segue quando e tutte le associate
queste non tutte
Quando
le
le
in
un colpo
mentre una
di
situazione attuale e
al
risveglia,
altre risveglia.
parole risvegliano
com.une delle idee indifferenti,
non
eccita la idea che è centro,
si
la
per
lo
più attacca
affezioni
solite.
(1)
Questi appunti, riuniti su
buttati giù di
fila,
si
un
loglio
separato, e
riferiscono a vari capitoli della
probabilmente
prima
parte.
Scritti e lettere inediti
Pensieri sulla materia
Tutta
mente
materia componente
la
divisibile
della
natura,
finite,
e per
mero
all'infinito:
(V)»
nostro globo non è real-
quanto grandi sieno
le
forze
prese però ciascheduna in particolare sono conseguenza non daranno giammai che un nu-
di divisioni
finite.
insecabili, principio di tutte le azioni
un numero
il
99
Chiamo elementi
d'ogni
Tutta
fisiche.
quest'ultimi atomi
combinazione, e fonte la
geometria
perenne
dimostra che
un numero finito di combinazioni per quanto esse possano variare. Altro principio finito di
elementi dà
si
è che gli elementi del nostro globo
sono contenuti dentro
la
propria e limitata sfera
Dunque per
conseguenza
di
queste
di gravità.
legittima
due verità sarà verissimo che
le
combinazioni di elementi formanti Catone, Cesare e Catilina,
quantunque ora dispersi per l' immensa vastità della terra debbano una volta ritornare. La materia essendo eterna e sempre variante nelle sue azioni, la materia di questa terra essendo contenuta dentro una limitata sfera né potendo va-
un numero finito di combinazioni, il ritorno medesima combinazione è dimostrato. E dimostrato
riare che per della
parimenti^ che questa infinite volte
ed
ripetizione di
combinazione
è
stata
infinite volte sarà. Nell'infinito assoluto ci
Raccolta B. Autografi, su fogli di carta a lettere.
11 titolo è dato metempsicosi. Ctr. nei pensieri inediti del taccuino, Metempsicosi preferibile politicamente ad ogni altro dogma di vita avvenire. È quindi possibile che questo frammento non abbia una data molto remota da quella del taccuino (1765).
(1)
da
noi. Trattasi della
Cesare Beccaria
100
conseguenza
è tutto e per
sime cose, ogni volta che
l'infinita ripetizione delle
mede-
ciascuna azione di quest' infinito
componente è finito e si fa intorno a sfere finite e limitate. Aggiungasi che tutta la materia componente Catone, Cesare e Catilina non è essenziale all'essere di Catone,
ma
Cesare e Catilina,
solamente
quella
parte
ch'è in
lui
sensibile, così che
l'uomo pare che solamente
tessitura nervosa,
benché questa per sussistere, vivere ed
si
riduca alla
agire abbia bisogno di essere circumvestita di altri corpi.
Ritornerà dunque
Cesare e
Catone,
quando
Catilina
medesimi atomi a riunirsi nel medesimo sistema nervoso quantunque le altre parti costituenti l'antico Catone, Cesare e Catilina variassero incessantemente. ritorneranno
i
Dunque
attesa la
r infinita ripetizione
saranno
perpetua
delle
ripetizioni di
le
variazione
medesime combinazioni, Catone, Cesare
cisamente come già furono, e nelle
medesime
ziali e con tutta la diversità delle circostanze
di
Re,
di
infinite
e Catilina e
e di più con tutte le differenti porzioni di corpo
morali
natura e
della
pre-
circostanze,
non essen-
sì fisiche
Schiavo, di Savio, di Scellerato, ecc.
che ecc.,
immense ma però finite combinazioni di tutti gli atomi con tutti gli atomi. È dunque a noi destinata dalinesorabile ed immensa natura la medesima sorte. Dobquante sono
le
l'
biamo ugualmente
rallegrarci che affliggerci, ed abituarci a
quel poco di paziente tranquillità che può dare uno sforzo di
ragionamento.
Di
pili
quantunque
infiniti
siano
gli
atomi della materia
dell'universo, pure in ogni punto l'interminabile attività di
essa è soggetta a leggi costanti ed uniformi. Tutto nell'uni-
verso
ci
grida questa verità.
Infiniti
elementi agenti sempre
con uniformità e costanza e con numero
ranno varietà.
coml)inazioni
Dunque
interminabili
di
infinite
tutte
le
numero,
di
combinazioni
ma
di
leggi finite da-
numero ma non finite
d'infinita
dell'universo sono
nella
loro variazione.
101
Scritti e lettere inediti
Dunque
tutto ciò eh' è stato
è,
e sarà, e sempre.
Ciò che
per noi è successione per l'universo è circolazione. Catone
che
in
questo atomo (/c^gi:
morte circa 1800 anni lo stesso
qui
ma
sacro motivo
a darsela, e
fa
in
per
questi atomi?)
la patria
si
è dato la
e per la libertà, per
un altro Catone non solo ritornerà
noi tutti qui
avremo
la
ancora a suo tempo e Catone e noi
Ecco data
stessa generosità,
tutti
in
ogni punto
Metempsicosi
dell'universo
faremo
Pitagorica
più grande estensione possibile, spogliata del
la
manto imbecille
l'
istesso.
alla
della superstizione ed appoggiata sulla più
solida base della filosofia.
Cesare Beccaria
102
Sulla gioventù
Finché
il
(1
bollore della gioventù,
non ancora ingombra ed occupata
mente quanta da una folla ha spazio e facilità
finché la
tutta
di inutili idee, e di pertinaci abitudini, di
ricever
movimenti
nuovi
e
nuove direzioni,
sua
esercitala,
movila, e piegala a sentire, a toccare, a rimaneggiare
temente tutta
r immensa
suscettibile, altrimenti la
varietà di
sopraveniente età irrigidirà
l'elastica forza del tuo riscotimento, e
e le dissipatrici
circostanze della
ingombreranno
sociale
il
i
nuvoli delle tristezze
imitatrice e confusa vita
libero corso delle tue idee. Allora
più forti impressioni, e
i
colpi
impetuosi e profondi del
grande e del bello appena potranno
lambire
dell'animo tuo ed eccitarvi una leggera terata
(1)
Cantù.
la
superficie
sfuggevole ed
al-
commozione.
Frammento
autografo, con molte cancellature e corprima pagina di un albo di autografi raccolti dal dato da noi. La redazione pare troppo accurata perchè di una lettera. Nulla saprei dire in quanto alla data
Raccolta B.
rezioni; forma ora la Il
titolo è
possa trattare della composizione.
si
la fa-
pronta duttilità del tuo ingegno, renderà inflessibile
cile e
le
for-
impressioni di cui sei
PARTE SECONDA Lettere di filosofi Francesi al Beccaria.
\
—— — —— — ——
^nn^—
VI
-
II
-
-
-
-
——— — —— —— —
-
,
-
-
-
-—^..
:
-
,
-
-
-
-
^'^^ir-pk -^'^
ij
Il
PARTE SECONDA
Lettere
Le lettere
filosofi Francesi al Beccaria
di
che
ora
si
sono
leggeranno
autografe
e firmate,
tranne qualche eccezione che faremo nota a suo tempo. Esse pro-
vengono restieri,
dalla Race. B., che, oltre a quelle d'Italiani e di altri fo-
ne contiene parecchie
anche
altre
tiamo perchè meno interessanti, e
Francesi che noi omet-
di
per non
accrescere
la
mole
questa pubblicazione. Sarà utile però dare di queste ultime un ventario in ordine alfabetico 1."
Commissioni 2.'
:
Joseph Albert, libraio
Settembre, 9 Ottobre, 21
De
di libri
Lione
di
28 Luglio, 14 Agosto, 26
s.
d.
[fine
1768?)
(3 p.).
4."
altre lettere del
(1
p.).
Raccomanda M.
dissertazione
Sur
al
d'Alembert).
di
(2 p. Ii2,
compresa
Accompagnatoria
la léglslatlon crlmlnelle et
che era stata presentata all'Accademia ciata di plagio delle opere del N.
Bourgogne.
medesimo.
Lambert, Parigi 22 Dicembre 1778
copia di una sua lettera
È l'avven-
174).
III,
Vienna 23 Agosto 1770
[Chartraire] de Montigny, trésorier general des Etats de
Pubblichiamo due
p.).
comperati a Lione ed a Parigi.
Chenelle, Parigi,
Diitens,
:
Novembre 1767 (complessivamente 15
turiere di cui, scrive P. Verri (Casati, 1.^
di in-
sur
les
di
la
una
pelnes capltales
Chàlons-sur-Marne
e tac-
Cesare Beccaria
106
Loyseau [Jean-René, avvocato presso
5."
durante
conosciuto dal B. 1767 (4
p.):
materie familiari; 8 Ottobre 1768
dare tre magistrati
de Jansé
rette e
17
6.'^
Dii
i
si
Camp
fratello
minore
1
p.)
leggerà
general de e
la
cavalerie
per trasmettere
piìi
la
lettera
avanti.
de
[deve essere un
France
molto giovane dello scrittore Giansenista
contrabbandieri, ripetendo egli
Du
Vivier,
seconda volta
pere,
rendo
gli
ritira-
al
tale parentela 8."
X
il
:
chiede venia per
Bandeau:
al
quale, a
del
v. la lett. p.),
Dupont.
presenta per
quanto pare, non ne voleva
del N.,
oriundo
della Valtellina,
sa-
asse-
un suo parente ed accludendo documenti da cui
non sembra
{sic),
(4 p.)
Milano 18 Febbraio 1792 A B.,
un giovane omonimo trattarsi di
[sic)
argomenti del Dupont de Nemours
erroneamente attribuisce
7.'
la
per raccoman-
ad Utrecht e del canonico rimasto a Carcassonne e spesso scam-
biato con quest'ultimo]. Utrecht... 177...
che
(1 p.)
Lione],
di
9 Gennaio
:
Pac Bellegarde sous-lieutenant au régiment du Me-
stre de
i
Corte
Lione
signori Bavoud, Fleurieu de la Tou-
Maggio 1770
de Beaumont che
dell'Elie
tosi
;
Lione,
di
la
suo passaggio a
il
risultare.
Marsiglia 18 Ottobre 1777 (4
p.):
ammiratore mo-
desto che desidera rimanere anonimo, e per equivoco fa lodi delle Meditazioni sulla felicità,
che sono opera
di
al
B.
molte
P. Verri.
Scritti e
D'
Monsieiir
Lorsque m'avez
j'ai
re^u
107
inediti
l(>tt(^i-(^
ALEMBERT. (1).
la
lettre
pleine de bonté
que vous
l'honneur de m'écrire, j'étais convalescent d'une
fait
dangereuse maladie
(2)
qui m'a
fait
voir
le
Cocyte de près,
P. Frisi che gli aveva tatto recapitare pel tramite del P. Noyaez^ D. d. e ci. p. in uno coll'operetta di P. Verri Meditazioni sulla felicità, il d'Alembert scriveva una prima volta il 21 Giugno 1765 lodando ambedue le opere, singolarmente quella del B., e riscriveva il 9 Luglio, dopo aver riletta questa « à tète reposée ", pentendosi di averne parlato con iscarso encomio, esprimendo il proprio entusiasmo e quello di altri filosofi, e ripromettendo all'autore una fama immortale. È senza dubbio quest'ultima la lettera del d'A. di cui il P. Frisi comunica una copia al Nostro, scrivendogli da Modena, il 9 Ag. (lett. in.), con gioia di fraterno orgoglio a Non voglio che stentiate di più. Vi ho fatto copiar la lettera. Prendetela e benedite il padre delle misericordie e il Dio delle consolazioni che ci consola in ogni tribulazione nostra ». E questa pure (1)
il
Al
libro
:
di cui P. Verri
spediva un'altra copia al libraio Aubert di Livorno, il nella 4" edizione del libro D. d. e d. p. Se-
quale la voleva stampare
nonchè il B., che glielo aveva già fatto vietare, insistette nel rifiuto, andando sulle furie, con una lettera del 2 Ottobre alla quale l'Aubert rispose il 7 (eia lettere inedite). Un estratto dalle due lettere del d'A. al P. Frisi, tradotto in italiano, vide la luce nell'edizione
D.
d. e d. p. Il
{
Benvenuti del libro
Venezia, 1781, 3 voi. in-8).
Beccaria, anche dietro consiglio del P. Frisi, ringraziò
bert con lettera del 24 Agosto 1765
(v.
il
d'Alem-
CEnvres posthumes de d' Alembert
ed (Euvres... de d'Alembert, Paris J. Fr. Bastiert Francese riscontrò colla presente. (2) Cfr. la lettera del d'Alembert al Voltaire del 13 Agosto di questo medesimo anno, in cui dice di aver sofiterto di una grave infiammazione intestinale, e quella a Federico II del 28 Ottobre ove fa sapere di non essere ancora del tutto risanato. Paris 1799,
t. I,
an XIII) che
il
p. 355,
Cesare Beccaria
108
et et
dont
bien de
j'ai
peine à
la
m'a
rinsomnie qu'elle
me
par
rétablir,
la faiblesse
Recevez, je vous
laissées.
prie,
mes remerciements de l'ouvrage qua vous avez bien
tous
voulu m'envoyer
importantes
paraissent teur
les ai
Je
(1).
prononcées dans cente
la
Votre
et
première note sur
édition
premières éditions contre
les
me
de Tau-
et
qui traduira
et
(2),
peines que
les
faites
champ au philosophe
le
m'a surtout paru excellente,
(3)
avez
3'
de l'ouvrage
dignes
passer sur
fait
qui a déjà traduit
ces additions.
que vous
les additions
;
vous
aviez
\q fallito inno-
vos réflexions sur
et
les
confiscations et sur le pardon accordé aux criminels très phi-
losophiques
et tres vraies.
combien
sieur,
Je ne puis vous dire enfin, Mon-
charme de votre
je suis content et
mon
je vois avec satisfaction
suffrage confirmé
ceux qui pensent. Quelque sensible que
me
vous voulez bien ni
ne dois
que vous
le
n'a pas besoin de
Tacite, ex se natns
Un
aieul.
pére
Vous
Je suis très flatté
vous
pas
ait
(1)
V.
al B. (p.
Harlem
déplu
que
Un homme
tei
encore moins d'un Titus Curtius de
le
vos enfants n'ont personne pour suflit.
del B.
al
sur les Jésuites ne
en donner
Je compte
Trattasi della quinta
(2)
Veramente
(3)
È
la
bientót
une
d'Alembert e quella del Morellet o sesta edizione dei D. d.
l'abate Morellet
aveva tradotto
nota che termina con queste parole:
Sono
stato accusato d' irreligione , e
accusato di sedizione,
si
par tous à ce
e d. p.,
[Liv'ornoJ 1766.
scritto cosi.
e
comme
que mon ouvrage
(5).
la lettera citata
117).
et
(4),
la lettre.
maitre, et
étes
que vous leur
tei
ici
sois
dire d'obligeant à ce sujet, je ne puis
prendre au pied de
maìtre__tel_jjue moi.
je
livre, et
e
non
lo
meritava.
Ho
non
offeso
la terza.
Ho i
vergogna di avere
meritava. Sono stato
lo
diritti della
(4)
me ne ha fatto rimprovero. Non è Titus Curtius, bensi Curtius Rufus (Ann. XI,
(5)
Vedi
umanità,
nessuno
la lettera
tratta è intitolata
:
suaccennata del B.
Sur
la destruction
al
21).
d'Alembert. L'opera di cui
des Jésuites
par un due supple-
en France
auteur désintéressé. Genève [Marzo] 7765. L'opera ricevette
109
Scritti e lettere inediti
seconde édition, où je corrigerai quelques
faits qui
n'étaient
pas exacts, et où j'ajouterai d'autres réfiexions assez ressantes.
ma
Permettez-moi d'assurer M.
mon
reconnaissance et de
dis rien
pour
Comte Verri de
respect sincère. Je ne vous
P. Frisi à qui j'écris par le
le
Récevez, je vous tachement, de
le
méme
courrier.
Monsieur, les assurances de
prie,
ma
inté-
reconnaissance,
et
mon
at-
du respect avec lequel
je suis,
Monsieur,
Votre très humble
très obéissant serviteur,
et
d'Alembert. à Paris, ce 28 sept.
1765.
IL
CONDILLAC Moìisieiir J'ai
Gatti, relié,
(1),
l'honneur de vous
comme vous
un broché dans
envoyer deux exemplaires
lequel
le
demandiez,
vous trouverez à
la
fin
et
un
de
autre
des lettres qui
menti nel 1767. « Lettre à M... conseiller aii parlement de... pour servir de sHpplément à l'onvrage qui est dcdié à ce mcnie iiiagisirat et qui a patir atre Sur la destruction des Jésuites en France par un auteur désintéressé 7767 in-12, e « Seconde lettre... [id.]... 15 JiiiUet 1767 ". (1) L'abate di Condillac aveva appena fatto la conoscenza del Nostro. »;
del 26 Gennaio 1766 nell'edizione eu en dernier lieu l'honneur de le connattre d'amitié avec lui ".
Ctr, lettera del B. all'abate Morellet
Roederer
p.
XLVI.
à Milan, et de
me
« J'ai
lier
Cesare Beccaria
110
ne sont pas dans
broché
le
paquet a été remis
à
un
(1).
Il
voiturier.
\'
a
deux jours que
le
Si vous ne l'avez pas
recu lorsque cette lettre vous parviendra, je vous prie d'en-
voyer à
la
douane.
Je suis charme, Monsieur, d'avoir cette occasion de
me
rappeler dans votre souvenir. Le cas que je fais de votre ouvrage m'avait inspiré le désir de vous connaitre, et aujourd'hui
que
amitié.
Ce
je
vous connais
n'est pas
seulement parce
un bon
bon esprit
et fait
avez une
àme honnète
beaucoup de part
je désire votre estime
livre
;
et
votre
que vous avez un
mais encore parce que vous
et sensible,
qui
certainement
a
eu
ouvrage. Avec ces deux Instru-
à votre
ments vous avez de quoi réussir dans tout ce que vous entreprendrez, et je vous assure, Monsieur le marquis, que personne ne prendra
de part que
plus
moi à vos succès.
Honorez-moi de quelque part dans votre souvenir.
J'ose
surriferita, a p. XLIX: " Nous estimons infi(1) Cfr. nella lettera niment ici l'excellent ouvrage de M. Gatti que vous avez traduit... Je ne l'aurais pas encore lu si M. l'abbé de Condillac ne me l'avait pas envo3''é de Parme w. Il libro del Gatti professore di Pisa e medico con-
sulente del re di Francia, che tanta lode dal Morellet in francese, è intitolato
:
si
procacciò dai
filosofi,
redatto
Réflexiotis sur les préjitgés qui s'op-
aii progrès et à la perfection de l' iìiociilaiioìi en France, Britsselles Paris 1764, in- 12. Le lettere aggiunte al volume legato, se erano del medesimo autore, saranno state Lettres à M. Roiix sur V inociilation de
posent et
:
la petite virole 1763, in- 12,
oppose maintenant
Réponse à une des principales objections qu'on
aux partisans de
l'inoculation... 1763,
in- 12, e forse
anche Eclaircissements sur l' inoculation... pour servir de réponse à un écrit de M. Rast, Bruges et Paris 1764, in- 12. Don Ferdinando di Parma, Tallievo del Condillac, era stato inoculato nel 1764. Il padre. Don Filippo, che non lo era, mori appunto del vainolo pochi giorni prima di questa lettera, e ci stupisce che non vi sia parlato né di questo evento né della salita al trono del figlio minorenne. Anche a Milano la questione dell'innesto del vaiuolo, che suscitò più di mezzo secolo di dispute, destava interesse. Cfr. l'articolo di P. Verri sul Caffè e l'ode del Parini.
l
Scritti e lettere inediti
111
dire que vous devez quclque retour aux seiitiments d'estime et d'amitié
avec lesquels je
suis,
Munsi eur, Votre très humble
obéissant serviteur,
et très
l'abbé de Condillac
Mes
respects, je
Parme
vous
ce 29 Nov.
prie, à Mad.'- la
marquise Beccaria.
(1).
III.
CONDILLAC. Moìisieur,
Je suis charme d'apprendre la
marquise Beccaria
en
J'aurais partagé vos
mème
convalescence de Mad.*^
la
temps que sa maladie
combien
je sens
inquiétudes, et
une personne qui mérite
ont été grandes pour
vous ètre chère. Je vous serai obligé de nouvelles et de lui offrir mes respects.
fort
si
me donner
(2).
elles
de
de ses
Ouant aux exemplaires de Gatti, Monsieur le marquis, celui qui est relié est un présent de M. le due de Niverde
nais à M.
Kéralio
envoyé par
m'a été
(1)
1765, cfr. p. 109, n.
La grave malattia
(3)
tore a
Il
duca
Roma,
letterato ed
qui
méme
le
(2)
lettera del marito di p.,
(3)
me due,
l'a
donne,
ainsi
tout
et le
cela ne
me
1.
dobbiamo attenerci aLa durava ancora nel Gennaio 1766. della moglie del B., se
di Nivernais (1716-1798), lìglio del Mancini, fu
a Berlino e a Londra, e ministro sotto
un mecenate
broché
distinto. Sul Kéralio, v. la
il
ambascia-
Necker. Era un
sua lettera più avanti.
Cesare Beccaria
1 1
coùte rien,
ne devez
vous
et
avoir aucune
inquiétude
à
cet égard.
Nous avons nal
un jeune Ecossais,
ici
a passe trois jours
Il
(1).
ne vous avoir pas vu l'autre: car
il
M.
la
de
a aussi
et j'en suis
fait
regrette fort
Il
fàché pour l'un
beaucoup d'esprit
Condamine
chevalier Magdo-
le
à Milan,
et
et
de
pour
de connaissances,
imprimer un
ouvrage
vous l'enverrai aussitòt que
sur
l'inoculation
(2).
Je
Je joins
ici
un
extrait d'une
la petite
vérole de Mad/' de Boufflers. J'attends avec bien
de l'impatience accepte
et j'en
Le Pére Venini de vous
(1)
rigi,
nouvelle
la le (4),
lettre
je
du docteur Matti sur
édition de
présent avec bien
de
votre ouvrage la
Je
finirai,
(3),
reconnaissance.
bien sensible à votre souvenir,
offrir ses respects.
l'aurai.
Monsieur
me
le
charge
Marquis,
baronetto James Macdonakl, dopo aver vissuto 18 mesi a Panatia Scozzia, parti nell'autunno del 1765
Il
ed esser tornato nella
passando per Ferney. E fatto parola di lui più volte Longo ove è anche detto che fu egli a far conoscere il libro d. D. e d. p. al Voltaire, apparentemente nell'Ottobre 1765 (v. le lettere del V. di quel mese). Mori all'età di circa 24 anni a Frascati il 26 Luglio 1766. Se ne legge un elogio disteso nella Corrcspondance de Grimm 1° Settembre 1766 (p. 109 dell'ed. Tourneux). (2) Il La Condamine, astronomo e viaggiatore noto per le sue ardenti e varie curiosità, si era fatto un focoso e tenace propugnatore dell' inoculazione. L'abate di Condillac non può accennare qui al suo libro del 1764: Leftres aii Dr. Maty.... Trattasi probabilmente di un progetto che si attribuiva al La Condamine e che non fu attuato prima del 1773: Histoire de l'inoculation... Auìsterdoni, 1773, 2 voi. in- 12. Di fatti il La Condamine andava a mano a mano scrivendo questa storia nelle sue relazioni all'Accademia delle .Scienze (1754, 58 e 65) di cui l'ultima appunto doveva esser letta pubblicamente un mese prima della lettera alla volta dell'Italia,
nelle lettere inedite del
del Condillac. Cfr. per la storia di questa lettura Ménioires de l'Acadénti:
Royale des Sciences 1765, (3)
La
quinta,
d'Alembert, (4)
Il
abbiamo
p.
« di
108, n.
p.
505.
nuovo corretta ed accresciuta
v
Cfr. la lettera del
1.
Padre Francesco Venini, poligrafo, professore a Parma, tre lettere ine>dite al Nostro.
di cui
113
Scritti e lettere inediti
sans compliment, en vous assurant qu'on ne peut étre plus
que moi de ce que vous agréez mon amitié
flatté
norez de
m'ho-
et
vótre. Je suis,
la
Monsieur,
Votre très humble
et très obéissant serviteur,
Tabbé de Condillac. vous dire que
j'oubliais de
A
Parme
ce 20
je passe l'hiver à
Décembre
Parme.
(1).
MATY.
Extrait
Londres
le
d'
une
Le fonds de flers
tlu
lettre
l'affaire (la petite
est réellement
(3),
Docteur
du
Mat}^
(2).
vérole de Mad.'' de Bouf-
une bagatelle qui ne
(1)
1765
(2)
Habile médecin de Londres,
homme
journal bntannique et garde des
livres
ferait
Dr.
Maty
(1718-1776), figlio di
iil
la
CondillacJ.
un ministro protestante Francese, fu
sotto-bibliotecario (1753) poi bibliotecario (1772) del British
diede alla luce
pas
de beaucoup d'esprit, auteur de la bibliothèque publique [nota del
Il
datée de
29 Octobre 1765.
Joitnia/ Britanniqiw,
La Haye 1750-55,
Museum.
Egli
21 voi. in- 12.",
primi 18 sono opera sua. Anch'egli entusiasta dell'inoculazione, che lasciò provare su sé stesso, tradusse con annotazioni il libro a lui
di cui
i
diretto dal
La Condamirie,
sotto
il
titolo
A
Discoli r$
oii iiiocitlaiion..
1765,
in-S." (3)
La Duchessa
di Boul'tlers (che
va distinta della marchesa e dalla
contessa omonime) inoculata dal Dr. Gatti
un
il
12
Marzo 1763
gli rilasciò
vedendole suppurare dei foruncoli al posto inoculato, le promise l'immunizzazione; però due anni e mezzo dopo, essa fu colpita benignamente dal morbo. 11 Gatti confessò certificato
E.
in cui è detto che
LANDRY, Cesare Beccaria.
il
Gatti,
8
Cesare Beccaria
tl4
Le cas
moindre sensation.
arrivé cent
est
et
cent fois à
quand l'éruption manque, de proposer une nouvelle opération. Le fils du nos inoculateurs, aussi ne manquent,
méme
feu chancelier fut
qu'on
le
le
avant
Le chirurgien Middleton, Tun
seme de
plus
pas,
trois fois inoculé sans effet,
jugeàt imperceptible.
de ceux qui a
ils
petites véroles, dit qu'il ne
conipte jamais sur la réussite, à moins qu'à défaut de bouton,
au temps ordinaire,
il
ne paraisse une fièvre de 2Q
indépendante de toute inflammation des
Le c'est
Seul
reproche
que
leur,
il
vu
qu'il est
Mad.*^-
mème
probable que
proprio errore nella
heures
M. Gatti puisse donc se
de n'avoir pas propose à
l'opération. Je ne sais pas
(1)
plaies.
si
ce parti eùt été le meil-
la
malade aurait
Gazette lUtéraire
furoncoli non bastano ad assicurare
l'
faire,
de Bouffiers de réitérer
de
resiste.
rEiiropc, dicendo che
immunità.
Cfr.
quei
La Conclamine
in
Mémoires de l'Acad. R. des .sc.,p. 508, n. « La lettre de M. Gatti... insérée dans la Gazette littéraire de l'Europe du .Septembre 1765, t. V. p. 377, suivie du certificat de Madame la duchesse de Boutflers, prouve que r inoculation n'avait produit dans cette dame il y a deux ans et demi ni fièvre, ni éruption, ni suppuration variolique et pendant que cette lettre était publique, on t'aisait courir le bruit'que M. Gatti avait dénoncé, lui-méme la petite vérole dont cette dame a été attaquée récemment comme une seconde petite vérole, et qu'en conséquence il avait reclame les 12.000 fr. par lui consignés chez M. Bataille, place de Vendóme à Paris ». Queste 12.000 lire erano la posta (U una sfida <
l*'''
;
I
(1)
Leggo
2y,
ma saranno
24.
115
Scritti e lettere inediti
IV.
MORELLET. Monsieiir,
(1)
Sans avoir l'honneur d'ètre connu de
voiis, je
en droit de vous adresser un exemplaire de
que
j'
faite
ai
de votre ouvrage de
Les hommes de nations;
ils
et
crois
pene
(2).
de toutes
les
se tiennent par des liens plus étroits que ceux
mème
d'un
cit03^ens et
ville,
les
mème
un commerce
d'idées
et
pays,
les
habitants
membres d'une mème
ce titre que je crois pouvoir
C'est à
me
traduction
delitti e delle
lettres sont cosmopolites
qui unissent les
d'une
la
famille.
entrer avec vous en
de sentiments
qui
me
bien
sera
Tempressement d'un homme qui vous alme sans vous connaìtre, et que vous
agréable,
È
si
vous
ne vous
refusez pas
à
prima lettera del Morellet, autografa solo nell'aggiunta tiuna metà, vide la luce nell'edizione Rcederer, p. XXIX sgg., colla data erronea Febbraio 1176. Noi qui la pubblicheremo tutta quanta, anche perchè contiene, nelle parti già note, molte varianti di cui rileveremo le principali. Il Morellet che ne aveva scritta di proprio pugno la brutta copia, avrà conservata e comunicata (1)
la
naie, e di cui parte soltanto, circa
questa
al
Rcederer,
come
si
legge nell'avvertimento al lettore. In questa
edizione la lettera è seguita dalla traduzione francese della risposta del B. (p. XL-LII) che reca in principio la data, più sbagliata ancora, di
Maggio, ed
in calce la
Sull'abate Morellet
data verosimile, 26 Gennaio 1766. (1727-1819) che non sempre meritava di esser
chiamato dal Voltaire l'abbé Mords-les, questa lettera medesima e nostri commenti s'indugieranno abbastanza. v. la Biblio(2) Per quanto concerne le varie edizioni del trattato, i
grafìa.
Cesare Beccaria
1
avez sensiblement obligé
en
sations douces et fortes que
éprouver ces sen-
faisant
lui
naitre la lecture de votre
fait
excellent ouvrage.
M. d'Alembert avec qui je suis
lié
d'une étroite amitié
m'avait prète votre livre au mois de juin transport.
me
Il
un travail considérable auquel sieurs années
notre langue
et
(2)
Je n'avais pas
(3).
me
avec
le lus
Je
suis attaché
je
de faire passer
pour ètre fortement tenté de L'ouvrage
(1).
pressa de suspendre pendant quelque temps
paraissait
besom du motif de
me
utile
depuis plu-
dans
le livre de' delitti
l'obliger
rendre à ses soUicitations.
et
beau,
pation douce pour moi de devenir pour
une
c'était
ma
occu-
nation et pour
pays où notre langue est répandue l'interprete et l'organe des idées fortes et grandes, et des sentiments de les
bienfaisance
et
107 n.
d'humanité dont votre ouvrage est rempli.
(1)
V.
p.
(2)
V.
più avanti.
1.
(3) Nell'edizione Rcederer, p. XXX, invece del d'Alembert è lesherbes che consiglia il Morellet a tradurre l'operetta del B.
il
;
Ma-
nelle-
Memorie del Morellet (I, 157) sono anche narrate le circostanze del tatto, durante un pranzo in casa Malesherbes, cui erano intervenuti anche il Turgot, il d'Alembert ed altri e l'invito tatto al Morellet dal Malesherbes e recisamente riconfermato in una Nota giustificativa di queste Memorie (II, 286). Ora, sebbene sia regola della critica storica di fidarsi più delle ;
che non delle memorie e dei racconti recenti che non dei postepossibile che vi sia qui una eccezione alla regola. .\nzi può darsi che non vi sia contraddizione tra un racconto e l'altro tutti commensali avranno spinto il Morellet |« on me pressa de continuer ") che lettere
riori, è
i
:
nomina
d'Alembert perchè probabilmente solo noto a lui, poi al il Malesherbes che avrà avuta la prima idea di quella traduzione o che più insistette nel consigliarla. La correzione cosi fatta dal Morellet nell'edizione Rcederer ridonda ad onore dell'au-
al
B.
il
pubblico volle nominare
tore,
giacché
in
quel
momento
narie erano tuttora accese;
raggio durante
ma
Rivoluzione:
(1797) le passioni partigiane e rivoluzioil
vecchio abate non mancò
anche
che lesherbes nella .Nota suaccennata delle sue Memorie. la
cfr.
l'elogio
egli
mai fa
di co-
del
Ma-
Scritti e lettere inediti
Il
me
semblait quo jc ni'associerais
aux hommes,
siez
que
et
reconnaissance aussi de
ma
traduction
de
lettres
qui
fut
goùtée
et je
d'aoùt, à
mon
M. d'Alembert
à
connaissaient et la
admiraient
et je
hommes
quelques
à
et
Elle
l'originai.
donnai à l'impression au commencement
départ pour aller passer deux mois dans une
quelque
déjà
fai-
pourrals prétendre à quelque
part des cceurs sensibles à qui
la
campagne éloignée de 40 primé
au bien que vous
de l'humanité sont chers. Je traduisis donc
les intérèts
lus
je
117
eu
la
en avait im-
d'Alembert re^ut
cahiers lorsque M.
que vous avez
les additions
On
lieues de Paris.
complaisance de
lui
en-
Ces additions ne me parvinrent que fort tard. Il recommencer une partie de l'impression. Ces causes et la lenteur de l'imprimeur font que ce n'est qu' aujourd'hui que je puis vous en adresser un exemplaire, et que je puis satisfaire l'empressement du public qui attendait votre ouvrage en fran^ais avec une impatience voyer
(1).
fallut les
extrème.
insérer et
y
11
publique
est
que
j'ai
a aujourd' bui huit jours
(2).
Je
n'ai
donc
vous
ouvrage avait
assurer,
congu pour l'auteur
méme
faite
Monsieur, que
universel, et qu'outre le cas
flatter
ma
traduction
parce
tòt,
cru devoir attendre que je pusse vous instruire de
l'impression que votre J'ose
que
pas voulu vous écrire plus
qu'on
fait
le
dans
le
succès en est
de l'ouvrage, on a
des sentiments qui peuvent vous
encore davantage, c'est-à-dire de l'estime, de
connaissance, de r intérèt,
public.
de
la
re-
l'amitié. /Je suis particulière-
ment chargé de vous faire les remerciements et les compliments de M. Diderot, de M. Helvétius, de M. de Buffon. Nous avons déjà beaucoup cause avec M. Diderot de votre ouvrage qui est bien capable de mettre en feu une téte aussi chaude que la sienne. J'aurai quelques observations à
(1)
Colla lettera del 24 Agosto.
(2)
Il
libro vide
dunque
la
luce negli ultimi del 1765 v. p. seg.
n. 3.
US
Cesare Beccaria
vous communiquer qui sont
résultat de nosconversations(l).
le
M. de Bufìbn s'est servi des expressions les plus fortes pour
me témoigner
que votre
le plaisir
livre lui a fait, et
compliments
prie d'en recevoir ses
(2).
J'ai
il
M. Rousseau qui a passe par Paris en se retirant en
livre à
Angleterre où
va s'établir,
il
part ces jours-ci. Je ne
et qui
puis pas vous en dire encore son sentiment, parce
pas
ne
l'ai
M.
Hume
revu.
saurai
le
Je
en recevra
nous depuis quelques années, son séjour en France, choses de sa part naissez de
(3).
M.
Hume
et qui parait
vit
avec
déterminé à fixer
charge aussi de vous dire mille
homme
un M.
lui,
je
par
bien sur de qui
que vous con-
J'ajoute à ces personnes
(4).
réputation
rassemble chez
me
que
peut-ètre aujourd'hui
avec qui je vais dìner. Mais je suis
l'impression qu'il
les
vous
porte aussi votre
le
infiniment estimable qui
homme
baron d'Holbac,
de
genie lui-méme, auteur de beaucoup d'excellents ouvrages
imprimés en chimie
et
en histoire naturellc,
d'autres qui ne sont pas
de tous
très éclairé
les
de beaucoup
et
publiés, philosophe profond, juge
genres de
connaissance,
àme
sen-
sible et ouverte à Tamitié. Je ne puis
vous exprimer quelle
impression forte votre
sur
aime
et
faite
estime l'ouvrage et l'auteur.
notre vie
(1)
livre a
chez
lui,
il
faut
bien que
lui
Gomme vous
et
combien
il
nous passons le
connaissiez
Il B. (v. la sua risposta al M.) era avido del parere questo non tu sempre favorevole v. più avanti. Buffon era più libero nei discorsi che non nello scrivere.
V. p.
del Diderot
129, n. 3.
ma
(2)
Il
(3)
G. G. Rousseau scacciato dall' isoletta di S. Pierre attraversava
condanna subita, ma pure senza vestire quel suo costume Armeno. Egli parti col Hume il 3 Gennaio. .Siccome questa è pure la data recata in calce dalla presente letParigi senza esservi molestato, ad onta della
tera, egli è (4)
Il
da credere che essa venne
filosofo D.
Hume
scritta in più volte.
abitava a Parigi dal
1763 quale
dell'ambasciata Inglese, molto festeggiato dagli Enciclopedisti.
sue relazioni col Rousseau, di cui
segretario
È
risaputa
molto s'interessarono i nostri Milanesi. Ei non tornò più a dimorare in Francia. Sarà per questa cagione che il Morellet avrà cancellato, per l'cd. Roederer, le parole « et qui parait déterminé à fixer son séjour en France ».
la storia delle
119
Scritti e lettere inediti
d'avance, car
nous pouvons nous
si
Paris quelque temps, sa maison sera
donc aussi ses remerciements parie pas de M. D'
m'a
dit qu'
En
vòtre. je vous fais
la
et ses amitiés
Alembert qui
vous dire
à
vérité
ses
sentiments
s'il
est content
Monsieur,
,
vous permettent de
si
vos
Je ne vous
(1).
dù vous
a
voulait joindre aussi un petit
il
Vous devez connaìtre c'est à lui
de vous attirer à
flatter
écrire, et qui
mot
obligé de venir recueillir
ici
les
lettre.
sur votre ouvrage
de
la
traduction
et votre
affaires
un voyage en France
faire
ma
à
remerciements
:
(2).
fortune
vous ètes
,
et les
mar-
estime que vous avez méritées. Je vous y exhorte en mon nom et de la part de toutes les personnes que je
ques
d'
nommer
viens de vous
Venez, Monsieur, avec M.
(3).
Verri votre ami, dont nous avons lu felicità
(4)
avec
plus grand plaisir
le
,
Comte
le
ouvrage Sulla
le
petit
et
soyez sur que vous
mènerez avec nous une vie agréable, que vous y trouverez une société douce, et que vous pourrez y établir un commerce d'idées et de sentiments qui sera avantageux à vous meilleur
et à nous. (5) C'est là le
curiosile sur votre compte.
vous
que vous
étes, ce
(1)
Tout
moyen de satisfaire notre monde me demande qui
le
quel àge vous avez,
faites,
d' Holbach. Ad esso le biografie attribuiscono, traduzione di alcune opere scientifiche sia inglesi che
la
tedesche. Notisi che nel testo dell' ediz. Roederer
homme de
un
(2)
vous
V. la lettera del
con incertezza, «
si
genie
il
barone
non è più
»».
V. più avanti p. 137.
La
lettera del
d'Alembert cui
si
accenna è
quella di pag. 107. (3)
Anche
il
d'Alembert esortò
il
Beccaria ad intraprendere questo
viaggio in una lettera al P. Frisi del 15 Aprile 1766 stodi suir autografo (Bibl.
lesherbes,
il
Turgot, l'Elvezio,
de l'nbbé Morellet (4)
Ambr. Z 248-9
II,
Meditazioni
il
Buffon,
il
(v.
il MaMémoires
Londra [Livorno] 1763,
fase. 2"
(5)
nell'edizione Roederer.
sino a
(1' «
in-8'...
Id...
con
medesime d'un antico pieVismara, Bibliograjìa Verriana in Arch.
montese, Milano 1766, in-8°. Cfr.
Lombardo 1884 Quanto segue
Trudaine, ecc.
286).
sitila felicità,
note critiche [del P. Facchinei] e risposta
Stor.
trascritta dal Cu-
Sup.) Cosi fecero pure
alle
serie X).
Je dois maintenant m'excuser
»
manca
Cesare Beccaria
120
étes laìque
ou ecclésiastique, garcon
homme
marie,
homme
simplement
robe ou militaire, ou
oii
de
de
Enfin
lettres.
les plus petits détails qui vous seraient relatifs seraient
téressants pour nous. Yoir,
ayez
Que
si
méme qui
la
En
attendant que nous puissions vous
complaisance de m'instruire sur tous ces points.
embarras à répondre vous-
vous trouvez quelque
mes demandes,
à
doit
in-
je
prie M. le Marquis Carpani
(1)
sùrement étre connu de vous, de se charger de
me donner tous ces éclaircissements. Je lui envoie un exemplaire de ma traduction, qui sera le prix de sa complaisance pour moi sur
de tous
struit
ces
vous prie de
cela, et je
compliments. J'avais déjà détails
pris
vers
J'avais chargé un mien frère
lui
le
milieu
le Due de la Rochefoucault Comte Firmiani et de quelques
M.
(2)
étre in-
du mois
qui partait pour
d'aoùt.
l'Italie
d'une lettre pour
livres
pour vous
mes
faire
mes mesures pour
et
avec
M.
pour
le lui.
Mon
frére n'a pas encore passe à Milan et on vous a enlevé
M.
Comte Firmiani
le
(3),
de sorte que
les
mo3^ens que j'avais
pris ont été inutiles.
Maria Carpani, amico del Morelle! (cfr. la seRoederer p. LXVIII, e Casati li, 36), è colui che aveva appunto competuto col Nostro nel 1763 per una pubblicazione sulle monete. Vedi quella storia ricavata dalle carte di P. Verri, con minuti e precisi particolari, nella Vita del B. premessa Il
(1)
conda
Marchese
Fr.
lettera di questi al B. nell'ediz.
dal Villa all'edizione dei Classici (2) I
erano a
viaggiatori,
Roma
italiani.
dopo esser passati per Milano
(ct'r.
Casati
11,
10),
nel Febbraio 1766 (lettere inedite del Longo) e tornati a
Parigi nel Settembre o prima (lettera del Morellet al B. nell'ed. Roederer p.
54).
Sul duca di
La Rochefoucauld,
v. le
annotazioni
rilla
sua
let-
tera.
ministro plenipotenziario nella Lombardia, Conte Firmian (3) 11 filosofi Francesi, era assente da che godeva una gran fama presso Milano (cfr. risposta del B. p. 50). Ma non saprei dire donde il Morellet avesse ricavato la notizia del suo allontanamento definitivo, che pare accennato qui sopra, e di cui non è parlato né nel libro dell' Arneth su Maria Theresa, né nel Biographisches Lexicon... del Wiirzbach, né neir£"/o^/o di Carlo Conte di Firmian scritto da G. B. Gherardo conte ,
i
d'Arco, Mantova 1783.
Scritti e lettere inciliti
]21
Vous pouvez désirer de savoir commcnt j'ai l'honneur de connaitre M. le Comte Firmiani, le voici. J'ai fait en 1758 et 175Q un voyage en Italie (1). J'ai passe six semaines à Naples où je l'ai beaucoup vu. Il m'a témoigné beaucoup de bonté,
et j'ose dire
de
l'amitié, et je
touL dire. J'avoue
est, c'est
que
j'ai
trouvé
l'ai
tei
qu'il
rencontrc peu d'hommes
d'une vue aussi élevée, d'autant d'esprit et de genie, et d'un
commerce
aussi doux. Je quittai Naples
regrets.
partit
Il
donna un appuntamento à Milan où séjour à Vienne fut plus long qu' il
deux mois
passai
par une
et
avec lui
le
(2),
et
ne
l'avait
me
il
Son
devait revenir.
il
compté. Je
dans votre
entiers, tout le carnaval,
ville,
bonheur de obligé de repasser en France
inconcevable sans avoir
fatalité
vous connaitre
avec beaucoup de
peu de temps après pour Vienne
et je fus
le
chagrin de ne l'avoir pas revu.
J'ai
eu l'honneur de
temps
là,
mais rarement,
écrire quelquefois depuis ce
parce que je
n'ai
homme
pas voulu dérober à un
occupé d'affaires importante, un temps qu'
il
en place,
emplo3^ait plus
utilement.
m'excuser auprès de vous de
Je dois maintenant berté que J'ai
prise
de changer
donne dans une préface
ce sujet la
li-
raisons générales qui
me
Pour
(3).
l'esprit
philosophique qui se rend maitre
matière, rien n'est plus aisé que de saisir l'ensemble
de votre
(1)
les
la
l'ordre de votre ouvrage.
mais je dois m'arrèter davantage avec vous sur
justifient,
de
j'ai
Egli
ouvrage dont toutes
accompagnava
il
giovine
celliere del re di Pologna, di cui
les parties se tiennent
figlio
di
M. de
era precettore
fin
très
la Galaizière, can-
dal
1752.
Il
Conte
tempo era ministro plenipotenziario di Maria Teresa a Napoli, da dove passò a Roma, colle medesime finzioni presso il Vaticano, poi a Milano il 15 Giugno 1758. più di ventenne ed appena (2) Il Nostro era, in quel tempo, poco Firmian
in quel
laureato. (3)
Tutti
francesi.
i
cambiamenti
fatti
furono
indicati
nelle
prime edizioni
Cesare Beccaria
122
étroitement
et
méme
dépendent toutes du
principe. Mais
pour les lecteurs ordinaires moins intruits, et surtout pour des lecteurs frangais plus
sur
diiìiciles
Or
l'ai
cru
crois encore avoir suivi
et je
rend Touvrage
régulière, et qui
méthode,
la
moins
ouvrage traduit uno tenore aurait été
une marche plus rapproche
plus clair, qui
des choses qui devaient étre unies
et qui se
trouvaient sé-
parées, et qui en tout est plus conforme au genie de
tournure de nos
tion et à la
Les vérités et
(1),
votre
facile à saisir.
ma
na-
livres.
de
et surtout celles
de l'economie politique, ne peuvent
morale publique
la
s'établir
dans
l'opi-
nion publique, arriver à ceux qui gouvernent, et les forcer les abus qu'à l'aide de la plus ngoureuse méLa vérité a sans doute un grand empire sur les hommes, mais pour qu'elle l'exerce tout entier, il faut que
de réformer thode.
puisse saisir facilement la beante de ses formes et
l'oeil
juste proportion de toutes ses parties.
Ceux
sont peu accoutumés à saisir les idées abstraites. leur présenter sous le jour la vérité
le
Il
On
favorable.
plus
la
qui gouvernent
dans leur àme des impressions fortes à
faut les
excite à l'aide
de
l'éloquence et du sentiment, mais ces impressions sont peu durables, et à parler généralement, un ouvrage éloquent ne fera jamais réformer un abus parce
sera toujours parce que
mais
le
ceux qui
législateur ou
le
rigent en verront clairement la sible,
est éloquent, ce
qu'il
vérité.
Le
législateur est toujours froid.
Cette importance
grande pour que
le
de
l'ordre n'est
pourtant pas assez
défaut contraire, lorsqu'il n'est pas plus
marqué que dans votre ouvrage, en diminue cette disposition nouvelle n'est point
(1)
velie n
11
une critique de
p-isso
manca
le di-
lecteur est sen-
l'originai
che segue, sino a
nell'ed.
Roederer.
le
de votre livre dans
«
dans
mérite. Ainsi
ma
l'esprit
Ainsi \Au restej
traduction
de personne
cefte disposifion
non-
e lettere inediti
Scritti
comme teur.
elle
n'est
est
tout
Il
pas non
marche bien compassée et surtout
la
vous eùt été
facile
traduc-
le
vous n'ayez pas
une
suivi
régulière, la force des idées
et bien
du sentiment vous
ont entrainé.
un
un ordre
de rétablir
et ce
demande une patience que vous n'avez pas eue
travail
La
par
l'originai
le
que
objection
principale
affaibli
je puisse craindre
force
la
rétablissement
diminué
et
méme
naturel, l'ouvrage eùt plus
cela voici
;
Je sais que
vérité
la
plus grand besoin de l'éloquence et du sentiment. le
de sorte
traduction fùt plus
la
perdu que gagné.
mes réponses.
absurde de penser
est le
valeur de
la
de cet ordre
qu'en supposant que l'arrangement de
A
et
rarement.
les tétes fortes ont
reproche d'avoir
Il
peu plus na-
mais c'eùt été l'ouvrage d'un travail postérieur,
turel,
que
chaleur
plus un inerite pour
que
simple
123
contraire,
et ce
ne
a le serait
Il
serait pas
avec
vous surtout qu'il faudrait avancer unsi étrange paradoxe. chaleur à l'ordre, je crois
Mais
s'il
qu'
ne faut pas non plus sacrifier l'ordre à
il
tout en
ne faut pas sacrifier
H'a
mieux
si
l'on
la
ensemble. Reste donc à examiner
si j'ai
chaleur, et
la
ces deux choses
peut concilier
réussi dans cette
conciliation.
Mais chante,
si
ma
moins
traduction est moins pathétique, moins tou-
chande
que
l'originai,
ce défaut à beaucoup d'autres causes
férence de l'ordre. ducteur,
au
la
Ce
nature
serait
méme
demeurer au-dessous de
ou
il
et
faudrait
attribuer
non pas à
la faiblesse
du
st3de
la dif-
du
tra-
de tonte traduction qui doit dans les choses
l'originai, surtout
de sentiment. Ainsi ce ne serait pas aux transpositions que faites qu'il faudrait s'en prendre, mais à des causes j'ai tout à fait différentes.
On
Mais voici une autre objection qu'on m'a faite sur cela. m'a dit qu' un auteur peut étre blessé de voir qu'on a
fait
dans son livre des changements,
méme
utiles,
parce qu'ils
124
Cesare Beccaria
.
montrent que
au moins je
ouvrage
un
fait
neuves
l'ai
dont
était
il
universellement
dans
forme.
la
Il
si
et
admiré,
pour
que son
susceptible
vaille sur ce fond
Un homme
pensè.
et fortes, et excellent
tendre dire froidement
le
de genie qui a rempli
méme
d'
idées
fond, doit pouvoir en-
livre n'a pas tout
doit
étre
riche, et qu'on
doit aller
pouvait
manière de voir ne saurait étre
Tètre. Mais, Monsieur. cette la vòtre,
bon qu'il
pas aussi
livre n'était
le
l'ordre
bien aisé qu'on tra-
y change quelque chose
jusqu' à adopter les chan-
gements qu'on y aura faits, s' ils sont utiles et appuyés de bonnes raisons. Voilà le courage que j'attends de vous, Monsieur. Rèformez parmi les changements que j'ai faits ceux qui vous paraìtront mal à propos, conservez ceux qui sont bien, et croyez que vous n'aurez fait qu'augmenter votre considération (1). Voilà ce que j'ose vous proposer. Vous ètes digne que j'aie avec vous cette confiance et je me flatte que vous m'en saurez gre (2). J'achèverai ma justification en vous citant de grandes autoritès qui ont
me permet
approuvé
la liberté
de vous dire que
qui a lu avec beaucoup de
du
est
méme
que
c'est là
j'ai
prise.
M. d'Alembert
son opinion. M. Hume,
soin l'originai et la traduction,
avis. Je pourrais
vous
citer
sonnes instruites qui en ont jugé de
beaucoup de per-
méme
(3).
mon
Voilà
apologie.
La voce, oscura e sbagliata, venne giustamente sostituita nel stampato da: répntation. solo accettò le corre(2) Il B. (v. la sua risposta p. XLI sgg.) non zioni, ma le approvò pubblicamente nelle edizioni italiane che seguirono immediatamente. Il cambiamento però non tu approvato da tutti ed è da notare che non si trova mai nelle edizioni italiane, all' infuori di quella del Didot 1780 che non sarà stata procurata dall'autore. (Ct'r. Mé(1)
testo
;
moires de l'abbé Morellet (3)
Il
Diderot
I,
tu d'un
373).
altro
parere
(ctr.
OBuvres complètes,
1.
e).
passo relativo della {^orrespondnnce de Grimni, che sarà pure di sua mano. Quella « téte chaude » era più capace di sentire la necessità di non « sacrifier la chaleur à l'ordre » dicendo che anche l'ebV. anche
il
brietà ha
un ordine
tutto suo.
125
Sfritti e l('ttcre inediti
Quoique et plus
que
nation,
qu'il soit fait
(1)
iiioins
sui vi paraisse
j'ai
plus
il
est très possible
quelques endroits. J'aurai
quelques transpositions mal entendues,
grand nombre de
celles
que
crois avoir rempli
mon
objet.
L'avidité avec
samment épuisée il
j'ai
laquelle le
et j'en ai
il
que
j'ai
ici
votre ou-
quelques
soit
faudra penser à en donner une autre.
sition
et le plus
étant naturcUes, je
faites
public a re^u
qu'avant qu'
et
fait
reconnu déjà
que notre première édition sera
croire
fait
mème
prétendu corriger. J'aurai sans doute
j'ai
quelques-unes, mais elles sont en petit nombre,
me
peut-ètre
traduction beaucoup de fautes du genre
de celles que
vrage
naturci
plus conforme au genie de notre
que vous aviez donne,
celui
mauvais en
ma
dans
quc
l'ordre
ou au
facile,
inces-
(2)
mois,
Si dans la dispo-
donnée, j'avais ou désuni des idées qui doivent
ètre liées, ou fait des
rapprochements qui
nuire au sens, je vous prie de
me
vous paraissent
faire part
de vos obser-
vations à ce sujet, et dans une nouvelle édition je ne man-
querais pas de
me conformer
à vos vues. Je vous
mille pardons des incorrections et des ridicules et en
si
envoie fourmille
en et
mon
absence.
grand nombre dont
l'édition
demande
d'impression
que
je
vous
partie de Timpression s'est faite
eu affaire à un imprimeur détestable,
J'ai
quelques autres
tailler ont
Une
(3).
fautes
causes qu'il serait mutile de
vous dé-
rendu cette édition mfìniment défectueuse. Je vous réparer cette faute dans la première que je
promets de donnerai.
(1)
Il
J'e
veux pouvoir vous en envoyer une qui réponde
passo sino a
«
L'aviditè
»
manca
nell'edizione Roederer.
un mois profezia facile perchè posticipata. Anche l'edizione francese andò a ruba. In sei mesi se n'erano già vendute sette edizioni di mille copie ognuna (lett. del M. al B. nell'ediz. R. p. LX, e Mémoires de Vnbbé Morellet I, 157). (3) La prima edizione contiene un Erra/a.
L
(2)
Nell'ed. Roederer
«
<>,
126
Cesare Beccaria
autant qu'il est possible par
beauté du papier
la
Je n'ai
pas cru
mon
traduire dans
devoir
du
et
ractère et par la correction au mérite de l'ouvrage
ca-
(1).
édition le
jugement du professeur célèbre quoiqu' il m'ait paru étre d'un homme profond (2), parce que l'autorité d'un homme que nous ne connaissons pas eùt été pour nous de peu de poids, et
que
le
jugement de nos
voulu prevenir trop fortement
d'ailleurs je n'ai pas
On
lecteurs.
n'aime pas ces décisions pris des préventions
anticipées, et plus d'un lecteur aurait
opposées,
précisément
parce
aurait voulu
qu'on
leur
en
donner de favorables. J'ai
eu aussi mes raisons pour ne pas traduire
servations de
votre
ridicule
moine
avec tant de force, de finesse et de modération pas voulu
afficher
que
superstition
la
les ob-
auquel vous répondez 1"
(3).
s'était
Je n'ai
déjà élevée
contre votre ouvrage parce que c'eùt été un signal auquel elle se serait éveillée aussi
vos observations sur
conde édition de 3<^
cru que
J'ai
la si
chez nous;
l'écrit
2>^
voulu garder
J'ai
du moine pour rendre une
traduction plus piquante pour
on
critiquait
se-
le lecteur;
France
votre ouvrage en
deux coups en joignant le critique qui s'élèvera chez nous à votre moine impertinent, et en partageant entre eux le ridicule dont vous avez couvert le votre, et celui que j'y pourrai joindre.
je ferais d'une
pierre
y a quelques endroits obscurs (4) qui m'ont vais vous en indiquer quelques-uns.
arrété,
Il
je
(1)
Quest'ultimo periodo manca nell'ed. R., torse perchè
stamparono solo più tardi. Secondo il Villa, il professore era
di lusso (2)
e teologia a Pisa, le cui opere erano
Serga rdi). (3) Per
la critica del
P.
(4) n
Quanto è
manca
relativo a
il
Soria, scrittore di tìlosofia
stimate dal B.
F^acchinei e la
Verri, v. la Bibliografia, p. 23
voulu
le edizioni
si
(lett.
in.
di Pietro
risposta, opera dei
fratelli
n..
questo argomento sino a
nell'ed. Rcederer.
«
J'avais
(Vahord
127
Scritti e lettere inediti
Au
demandcz pourquoi
chapitre della Cattura vous
déshonore
prison
parmi nous,
et
vous répondez que
parce que nel presente sistema criminale, prevale
l'
la
c'est
idea della
forza a quella della giustizia.
semble que
Il
contraire, car
c'est le
si
de
S3''stèine
le
jurisprudence criminelle ne présentait pas à nos esprits
la
de
l'idée
mais
la justice,
derions pas
comme
de
celle
la
force,
coupable celui qui
est
nous ne regar-
emprisonné par
cela Seul qu'il serait emprisonné.
Au mème
chapitre, dans les additions manuscrites
que
la force intérieure, gar-
vous avez envoyées, vous dites que dienne des lois, et la force extérieure qui défend
tròne
le
première
que la combinée avec la faculté de juger, ììuì non dipendente da quella con immediata podestà. M. d'Alembert, M. Diderot, plusieurs de nos amis et moi, nous n'avons jamais pu entendre cet endroit. Nous ne voyons et
nation, devraient étre
la
sous l'appui
commun
des
unies,
lois,
pas quelle distinction on peut faire entre et
la
force intérieure
plus com-
force extérieure. Nous ne vo^^ons pas non
le
serait,
ment on pourrait les unir, ni comment l'une pourrait étre combinée avec la magistrature sans étre séparée de l'autre, si on suppose qu'elles sont distinctes, in comment cette combinaison pourrait
se faire sans
que
cette force fùt dé-
pendante du magistrat. Le con immediata podestà endroit une
sur tout cet
pu débrouiller. par
la
réussi
I
(1)
[la
le Il
J'ai
manière
obscurité que
pas
dont je
l'ai
traduit,
vous me direz
si j'ai
(1).
Il
Morellet aveva tradotto, senza spiegar niente:
commune des
«
Si la seconde
combinée avec de juger sans cependant dépendre immédiatement du magistrat ..v.
testo italiano è
tendere
encore
hasardé de l'expliquer en quelque sorte
forza interna] était (sous l'autorité
droit
jette
nous n'avons
cosi
:
il
lois)
certamente oscuro ma a noi pare che propone una t'orza unica, cosi a tutela
B.
;
si
possa
delle
in-
leggi
Cesare Beccaria
128
Le ditricjle
chapitre à bien
de' processi
entendre
e
prescrizione est encore fort
et je crains bien d'y
avoir
fait
quel-
ques contresens.
Dans l'ai
le
chapitre 38
droit
où vous
:
lìiterrogazioni suggestive, deposizioni,
page cent douze
été arrèté à la
dites
fixées par la loi de
que
formes
les
manière qu'elles
difficile lui
Il
mème
condamnez dans
cet endroit. J'ai fait
rend, à ce qu'il
me
parait, ce
transposition est dans Verrata
Au de
la
chapitre 39, à la
fin,
me
me
reprocher
la
d'un
vèritè a d'une
clair,
mais cette
(2).
entendu
je n'ai pas
etc.
la
liaison
avec ce qui
suis cru obligé de la retrancher dans
de cette espèce
que
ma
j'aie
(3).
d'abord
J'avais
respect
le
une transposition qui
passage plus
traduction. C'est le seul attentat à
ètre
des formes que vous
dernière phrase questa è la cagione,
précède, et je
à l'en-
à saisir, a besoin de
concilie
semble que ce besoin que
extérieure est l'apologie
fin,
peuvent pas
ne
quelque pompe extérieure qui
pompe
la
niiisent à la vérité qui,
pour ètre trop simple ou trop peuple ignorant.
vers
fi)
voulu
répandre
des
notes
en divers
i delinquenti, come per difendere la nazione, pur tuttavia non dipendente immediatamente dal giudice non sarebbe altro che l'estensione del diritto attualmente conferito al giudice di richiedere al potere esecutivo il concorso dell'esercito.
contro
;
« « " ti
(1)
Della terza ediz. italiana.
(2)
Leggesi
neW Errata
il
periodo surriferito con questa trasposizione:
Les formes sont néccssaires... soit parce que la vérité, souvent trop simple ou trop compliquée, a besoin de quelque pompe extérieure pour obtenir les respects d'un peuple ignorant mais elles ne doivent jamais étre fixées par les lois de manière qu'elles puissent ètre fu:
«
nestes à l'innocence, sans quoi elles entraineront les plus graves
«
convénients
in-
».
(3) Il Morellet, che se l'è cavata benissimo colla difficoltà precedente, inciampa qui per un nulla. Dopo aver parlato del dispotismo, il B. aggiunge un'osservazione molto generica sul ricambio dell'odio e delle oflFese: « Questa è la cagione per cui le offese ne fanno nascere delle
129
Scritti e lettere inediti
Vos idées sont
endroits pour développer votre pensée.
quefois
hautes que
si
en est
fois l'expression
D'autres
lecteur les perd de vue.
le
hommes
ne pas donner prise aux
à
dessein poni-
à préjugés.
Enfin ailleurs
détournée
fine et
sans scrupule
l'obscurité est un défaut (Je dis
quel-
et
sans
in-
que vous) (1). Dans de vous explitous ces cas j'ai quer. Votre ouvrage est un texte qui ne manquera pas de commentaires, mais il n'est pas encore temps d'en donner. quiétude
mon jugement cru
Un ouvrage
pour
fait
qu'on
l'a
latifs,
les
gagne
et la
lu
on Ut encore
(2),
penser doit étre d'abord
monde
tout le
développements,
tei
s'abstenir
fallait
il
faire écrire et
parce que
fort court
homme
à un
qu'
les
le
ouvrages qui y sont
défenses
les
le
fond
mème
de l'ouvrage. J'en
qui sont le résultat de
vous communiquer
lettres,
et
mes
par des gens instruits de tous les
m'en promet encore d'autres. Je soin et je vous les enverrai (3). J'attends quelque
parvenir
« li
«
un grand nombre
ai
réflexions, et d'autres qui m'ont
personnes en place, par des
été fournies par des
de
;
re-
philosophie y
la
lumière se répand.
J'aurais bien d'autres observations à
sur
parce
ensuite,
lit;
quelques
avec
les recueillerai toutes
pour vous
favorable
occasion
petits
hommes On
états.
ouvrages
que
je
me
faire
flatte
que
nuove, che l'odio è un sentimento tanto più durevole dell'amore quanto il primo prende la sua t'orza dalla continuazione degli atti, che indebolisce
alla
il
secondo
w.
Il
Francese invece di riferire la parola « questa » « che », avrà cercato di connetterla
proposizione che comincia col
col testo precedente.
Nella sua
(1)
risposta
(p.
LXIII)
il
B. esibisce
pure
tutte queste
ragioni. (2)
Nell'ediz. Rcederer:
«
parce que, quand on
l'a
lu
v,
che deve
es-
sere un errore di stampa. (3)
Nell'ediz. Roederer: « et j'attendrai votre
envoyer », come succedette ditatti (v. la Pubblichiamo nell' Appendice una E.
LANDRY, Cesare Beccaria.
2' lettera
lettera
réponse pour vous les del M. p. LUI e LXI). del
Bouchaud
al
M. 9
Cesare Beccaria
130
Yous trouverez dignes de votre traducteur parce que en est
utile.
notice
(1).
vous en
vais
Je
donner d'avance
l'objet
une petite
Réfìexioiis sur les avantages de la fabricatioìi des toiles
peintes en France
(2).
mon voyage en
Italie,
C'est un petit ouvrage, que
j'ai fait
mème
a contribué et
qui
avant
déterminé
notre ministère à permettre chez nous ce genre d'industrie.
Manuel des
inquisiteurs
(3).
C'est l'extraitd'un ouvrage cu-
rieux, intitulé Directorium inquisitoriuìn
que
cet
ouvrage ancien
sur
la
que
c'est
a
procedure de
l'
,
où
j'ai
et originai contient
Inquisition
:
rassemblé
ce-
de plus frappant
vous trouverez,
je pense,
un tableau de cet établissement infernal très propre
en inspirer l'horreur.
les préfaces. Je
II
n'y a pas un
ne suis que traducteur
j'ai
rendu, je crois, avec
fait
cet
atrocité
Rome pendant
abrégé à
mot de moi, excepté et
traducteur
fidèle.
des choses atroces. le
conclave
(4).
Je ne
J'ai l'ai
imprimé que trois ans après. Il doit vous intéresser parce qu'il renferme les formes pratiquées par un tribunal dont
(1) Nell'ediz. Roederer il passo sulle pubblicazioni del M. espostalo XXXIII) e appena accennato: " Vous pouvez désirer de connaitre « votrc traducteur, et lui-méme veut se taire connaitre de vous. « L'homme de lettres existe dans ses oeuvres. Je vous dirai donc, « etc... " {sic). Le pagine che seguono sino a « // csi d'ailleiirs font siniple » sono inedite. (p.
(2)
Réflexions sur
les
toiles peintes
en France
briqiiatis de
Paris,
avantages de la
ponr
Lyon, Tonrs, Roiien,
fabrication
libre
servir de réponse
aux
etc,
et
de Piisage des
divers ntémoires des fa-
sur
cette
niatirre
Ginevra
e Parigi 1758 in- 12. (3)
Les Manuels des inquisiteurs à l'usage des iiu/uisiteurs d^ Espagne
et
de Fortugal, ou
Abrégé de l'ouvrage intituléi Directorium inquisitorium, compose vers 1358 par Nicolas Eiineric. On v a joint une courte histoire de P établissement de l'inquisition dans le royaume de Fortugal tirée du latin de Louis de (4) il
Faramo, Lisbonne
Directorium
XIII, nel 1758).
[Parigi] 776/, in-12.
sue Memorie come avesse trovato a Roma in(juisi1oriunì durante il conclave (che elesse Clemente
Egli racconta
nelle
131
Scritti e lettere inediti
JLirisprudencc a
la
criininelle
sur
fortement
influé très
Icgislation
la
de beaucoup de nations.
vous envoyer un autre tolérance que j'ai imprimé en 1757 et
Je suis fàché de ne pouvoir pas
ouvrage sur
petit
intitulé Petit
la
sur ime
écrit
intéressante
lìiatière
me
jamais pu recouvrer un. je veux toujours
ai
de vous
mérite auprès
pnses de
cet objet
si
m'ètre occupé à
de
Je n'en
un
faire
plusieurs re-
intéressant pour Thumanité.
Mcìnoire des fabricants de Lorraine
un mémoire que
(1).
par ordre du
fait
j'ai
province de Lorraine, relativement à
Bar
de
et
(2).
C'est
ministère pour
la
suppression projetée
la
intérieures. Vous savez commerce ces lois, ces gènes barbares du gouvernement féodal.
toutes les douanes
en France de
quelles entraves mettent au continuelles, restes
Rcflexions sur les préjugés qui s'opposent à et
aux progrès de
vrage de
l'
inocidation
mon ami M.
connaìtre. Je vous prie de
un
homme j'ai
Petit
(1)
d'esprit et
pour
Ecrit sur
UAgìicati, rue'de di 38 p.
Il
l'
grande estime
une
ma fière
Jnquisition, à
l'
Mémoire
».
tendant de la provifice
concernant
le
à ces
:
et
dire
S.
Lorraine
la
votre
deux
est
titres-
plus tendre
Toulouse chez
intéressante.
imagè
Pierre
Dominique
f!?] 1756 in-8° Sanglante ironie contre
«
Questo abate inveiva contro
des fabriqitans de
que vous devez
m'en
de
homme
un excellent
plus
traduction d'un ou-
pour M. Gatti. L'auteur
dizionario del Barbier lo definisce
l'abbé de Caveirac (2)
la
lui
la
italien
et
lire
le
avis, qui sera inlìniment flatteur
là
C'est
(3).
médecin
Gatti,
l' étahlissenient
i
protestanti.
de Bar, présente à
et
nouvean
projet d'un
tarif,
l'in-
servant
à un ouvrage intitulé a Lettres d'un citoyen à un magistrat Nanci 1762 in-8° ". 11 titolo completo dell'opera anonima del Coster, qui accennata, ne indica il tenore « Lettres d'un citoyen à un magistrat sur de réponse
:
Ics
df
raisons qui doivent affranctiir
Bar du (3)
Gatti,
tarif projeté
Bruxelles
ma
et
pour
le
le
commerce des
Paris, Musier Jils 1764
mezzo
del Condillac
(v.
».
in-12''. Il libro,
tradotto dal Morellet, usci in lingua
che lo conosce per
duc/iés de Lorraine et
royautne de France
'e
francese.
composto dal Il
B. risponde
lettere di questi).
Cesare Beccaria
132
Vous voyez que j'aime et les ouvrages et les hommes de votre nation, et que j'avais déjà fait mon apprentis-
amitié.
sage du métier de traducteur de duit le
l'
avant d'avoir
italien
tra-
vòtre.
Observation sur une dénonciation fense de
Gazette
la
littéraire,
C'est une dé-
etc.
(1),
ouvrage périodique que vous
connaissez sans doute, contre les ennemis de
Philosophie,
la
indécemment que faiblement.
qui l'avaient attaquée aussi
J'ai
cru qu'indépendamment de l'intérèt qu'on pouvait mettre à
défendre un
ouvrage
tout son jour par cet
utile, il était bon de montrer dans exemple jusqu'où une espèce de gens
pousseraient Tintolérance
si
m'a paru assez intéressant scussion polémique.
y reconnaitrez, pénétré,
la
on
les laissait faire.
pour
me déterminer
Cet objet à une
tàché de la rendre generale, et vous deux sentiments dont vous ètes bien
J'ai
je crois,
baine de l'intolérance et l'amour
de
la liberté.
ne vous parie pas de quelques autres brochures po-
Je
lémiques que
j'ai
en 1760 et qui seraient peu intéres-
faites
santes pour vous parce que vous étes trop éloigné du
de
bataille.
Je vous
dirai
liberté des lettres, et à la défense
moment où
1
)
elle était
attaquée avec
de
de la
la
philosophie dans un
plus grande violence
La
(2).
Gazette littéraire de l'Europe perio-
dico di filosofia era diretta dal Suard e dall'abate in-8'). Il Voltaire,
la presse
Alla
tolérance et de
la
la
Observationa sur ime dénoìiciation de la Gazette littéraire fatte à
l'archevéque de Paria 1765 in-S".
(2)
champ
seulement qu'elles sont dirigées à
un but honnète, à l'établissement
(
di-
il
Diderot vi scrivevano.
périodique frarnaise 1886 in-8',
Come
commedia
del Palissot
(1764-66, 8 voi.
p. 48.
1760 è quello in
è noto, l'anno
Arnaud
V. Hati.\, Bibliographie de
M. rispose con
cui più
ferveva
la lotta.
Préface de la coinédie des Philosophes, ou la Vision de Charles Palissot, Paris 1760 ", in-12° di 20 p., opuscolo che riscosse grandi applausi, ma, per una satira diretta contro la principessa di Robecq, valse all'autore di esser incarcerato cilla
Bastille dal 10
alla
luce
due
altri
il
Giugno
al
opuscoli
:
"
la
30 Luglio. Oltre a questo,
Les
Si, les
il
Poiirqiioi (c(jntr()
M. aveva dato il Let'ranc de
Scritti e lettcrt; inediti
133
Pour achever do vous donner une idée de mes occupavous dire que j'ai
tions littéraires jusqu'à présent, je dois
où
travaillé à l'Encyclopédie
donne plusieurs
j'ai
articles
de
théologie et de métaphysique dont les principaux sont Foi, Fils de Dieit, Fatalifc, Figure,
continue
lontiers
ouvrage
cet si
Goniarisfes, etc. j'aurais vo-
quoique
ce travail,
les
persécutions que
a essuyées fussent bien capables d'en dégoùter,
moi-mème entrepris un infiniment condemande un homme tout entier. J'ai entre-
je n'en avais pas
sidérable et qui seul
pris tout
avec l'agrément
les
et
encouragements du
commerce (1), c'est-àVous allez prendre une bien mauvaise opinion de moi sur cette annonce. Vous pourMinistèro un nouveau dictionnaire de dire cinq ou six
volumes
in-folio.
rez dire avec les anciens qu'un gros livre est un gros mal,
avec un de nos poètes que
et
Le Dieu du goùt a rarement eu
et
manie
la
des honneurs de
du genie
l'
in-folio.
Pompignan] Lyon, Briiiset, 1760, in-12'', ed un altro in cui l'awertimento solo e le annotazioni sono opera sua: La Prióre iiniverselle traduUe de l'onglais de M. Pope par l'auteiir du Discotirs pronùnce le 10 mars à l' Acadéniie fraìì{aise [il Lefranc de Pompignan], édifion conforme à celle qui a pam en 1740 soiis le nom de Londres chez Paul Va Ulani, in -4° ,
s.
[Lione, Bruyset
l.
scoli trovansi
colta
;
o Ginevra] 7760, 15 p. in-8".
insieme ad
da questi edita col 1760
six premiers niois de scoli del M., di cui fìESCO, (1)
i
altri molti,
titolo s.
:
lo
Tutti e tre
gli
opu-
più del Voltaire, nella rac-
pour
Recueil de facéties parisiennes
les
[Ginevra], in-8". Sull'autenticità degli opu-
1.
due ultimi furono
Vollaire. Bihl. de ses a'uvres, Il
per
II,
attribuiti
al Voltaire,
vedi Ben-
374 sgg.
Morellet, dietro ordine e col sussidio del governo, aveva as-
sunto nel 1762 l'impresa di un'edizione corretta ed accresciuta del Dictionnaire de commerce del Savary (postumo: 1723-30, 3 voi. in-f."), valendosi delle opere
proposito.
analoghe uscite
Ne
in Inghilterra,
scrisse nel 1762
impresa durante
un Prospectns
nonché dei propri studi (1
Rivoluzione.
smettere
dall'
municò
suoi appunti al Peuchet che ne ricavò
i
la
versel de géographie commer^ante, Paris
voi. in-8.'),
ma
Dopo il
an VIH,
in
dovette
se ne penti e cosuo Dictionnaire mii-
5 voi. in-4°.
Cesare Beccaria
134
que vous,
n'est plus en droit de juger de la sorte
Personne
qui avez condense la matière d'un très grand et bel ouvrage
en 150 pages pleines de substance, de sens, d'idées neuves et fortes. Mais à cela je réponds que comme, selon Saint Paul, posuit Deus in ecclesia aiios docfores, alios propìietas il
dans
faut aussi
hommes
la
et le sort est
d' infolio,
tombe sur moi. Je
suis
etc,
(1)
des lettres des
république
faiseurs
un de ces
dont Scaliger disait: Quos Jiipiter oderit, hos facit
lexicographos.
une apologie qui
Mais voici
meilleure encore
l'objet
:
de cet ouvrage est
vous paraìtra impor-
utile et
portant en lui-méme; et quand je n'aurais que suivi
route
la
que d'autres faiseurs de dictionnaires de commerce ont parcourue avant moi quand je n'aurais comme eux que re;
cueilli
des
la société.
faits,
Mais
j'aurais
me
je
principalement en vue
toujours rendu quelque service à
un but plus noble.
suis propose
de combattre
ces
J'ai
préjugés destru-
cteurs qui séparent les nations les unes des autres, qui les
empéchent de
s'aider
mutuellement à multiplier leurs
sances et leur bonheur; ces
communication
à la
blissent
lois prohibitives,
libre des
peuples
ces
jouis-
obstacles
entre eux, qui
une guerre sourde continuelle, au sein de
éta-
la paix,
entre des peuples qui s'appellent policés, et qui, conservant
toujours des semences d'inimitié et de division feu cache sous
la
comme un
périodiquement ces
cendre, allument
in-
cendies qui désolent l'Europe. Voilà
le
motif qui m'a déterminé à sacrifier dix ou peut-
étre quinze années de
ma
sidu. Je n'en
oublier un autre: c'est que
me
vail
dois pas
procurerà un jour
vie
à
un
travail
pénible et
aisance dont
la petite
j'ai
as-
ce tra-
besoin
pour vivre avec quelque agrément. Mais je suis en droit d'assurer que cette considération n'est pas celle qui m'a déterminé, parce que je pouvais arriver au méme but par des
(1
)
Citazione nella quale
si
confondono
/
Cor. XII,
29 ed
Act. XIII,
1.
j
Scritti e lettere inediti
roLites plus agréables.
Ainsi je
135
dois avoir auprès de vous
mérite de travailler véritablement pour
le
mes; chimère
le
bien des hom-
mais chimère douce et dont vous détromper, vous qui en ètes dupe autant et plus que personne. Je me jette insensiblement dans une grande et belle question de la perfectibilité de l'espèce l'on veut,
si
homme
n'étes pas
à
me
humaine, que vous devriez bien examiner un jour,
et
sur
la-
quelle vous pourriez répandre cette métaphysique profonde sensibilité tendre
surtout cette
et
dont
votre ouvrage est
rempli.
Tous ont
ces détails que je vous fais de ce qui
de
l'air
prétention sans en ètre
la
vous donner une petite vos
notice des petits
ouvrages que je que vous en ayez au moins quelque idée, occupations ou le peu d' importance relative dont
vous envoie si
me regarde
réellement. fai dù
afin
pour vous
quelques-uns
seront
de
est d'ailleurs
les lire.
Il
ne
vous
tout simple
permettent pas
que
vous fasse
je
connaitre votre traducteur, auquel je pense que vous devez
mettre quelque intérèt.
le suis
bien aise que
de moi une opinion favorable en voyant que
occupé d'objets
utiles,
et
que
j'étais
vous preniez
j'ai
digne
toujours été
d'entreprendre
traduction de votre ouvrage précisément parce que vous
la
y plaidez j'ai
la
cause
la
plus intéressante de l'humanité. Enfin
voulu vous donner une bonne idée de votre traducteur
afìn
que vous
que
j'ai
me
prise de
pardonnassiez faire
plus facilement
la liberté
quelques changements dans l'ordre
de votre ouvrage. Je finirai ici cette lettre qui est déjà trop longue (1), quelques afìaires pressantes m^arrachant •
au plaisir de m'entretenir avec vous. J'attends votre réponse avec à
la
plus grande impatience. Je vous prie de l'adresser
Genève. Je pense que
(1)
Anche questo
Roederer.
c'est la route la plus courte.
passo, sino a
:
Je
finis, Moiisieitr,
manca
Il
vous
nell'ediz.
Cesare Beccaria
13Ó
un correspondanl qui
sera facile d'y trouver à
M.
de Trudaine de Moiifigny,
adressera
intendant des finances, rue
a Paris
Audriettes
des Vieilles
les
que ce
faut
Il
(1).
soit
là
l'adresse d'une enveloppe extérieure.
En dedans, sur une
autre enveloppe, ou tout simplement à
la téte
de votre
lettre,
du dictionnaire de commerce. Si vous n'avez pas de correspondant à Genève, vous n'avez qu'à adresser votre première lettre a M. Cramer,
je vous prie de mettre
Genève
libraire à
dont
(2),
est connu.
il
:
poiir l'auteitr
qui la fera passer à
Avec
ces
précautions
M. vos
de Montigny lettres
me
parviendront sùrement. Si vous aviez quelque ami qui vint à Paris, vous pourriez alors
m'adresser votre
licencic en théologie, de la
A
lettre
maison
(
Monsieur t
Colbert a Paris. Mais hors de ce cas la
première voie, parce que
des postes de
avec M. votre
le
ville.
j'ai
l'abhé Morellet,
societé de Sorbonne, rue il
faut toujours
prendre
déjà éprouvé l'inexactitude
Milan à Paris dans
le
carteggio que
Comte Firmiani, M. Carpani
et
j'ai
M. Ballotti
(3)
eu de
J'attends avec impatience l'occasion de quelque
voyageur qui veuille bien se charger d'un certain nombre d'exemplaires de
ma
traduction que je voudrais
vous en-
ouvrages que je vous ai annoncés et un paquet. Je comptais pouvoir profiter du retour d'un Cavalier Milanais qui a vu M. Gatti, mais nous n'avons pas pu le retrouver. voyer, et des petits
dont
j'ai
Je
fait
Monsieur, cette longue lettre en vous priant de me comme un de vos plus grands admirateurs et comme hommes qui désire le plus vivement avoir quelque
finis,
regarder
un des
part dans votre estime et dans votre amitié. Je serais bien affligé
(1) (2)
(3)
de penser que je
ne
pourrai
pas
un jour vous
V. l'Indice.
È noto libraio, editore di tante opere del Voltaire. Non mi riesce di scovare costui non pare nome lombardo. il
:
le
Scritti e lettere inediti
137
dire à vous-mènie. Je suis bien impatient de recevoir de vos
de
nouvelles,
d'apprendre
jugement sur ma traduction, marcher dans la belle
votre
savoir
si
vous continuez de
carrière que vous vous ètes
ouverte, et de vous occuper du bien de l'humanité. C'est dans ces sentiments de respect,
d'estime et d'amitié que
l'honneur d'ctre,
j'ai
Monsieur,
Votre très humble le
3 janvier 1766 à Paris
et très obéissant serviteur, (1),
L'abbé Morellet
Je vous
demande pardon
mon
par
lettre
copiste,
mais
d'avoir
(3)
fait
(2).
comme
n'ai
pas pu vous l'envoyer
gue
qu'elle m'eùt coùté trop de
ma
transcrire
elle était si barbouillée
que
je
je l'avais écrite, et si lon-
temps à transcrire. Je ne vous envoie qu'un exemplaire parce que je crains de vous occasionner des frais. Je vous en ferai passer d'autres, avec les livres
que
je
vous
Je vous prie de
me
faire savoir son
nom.
annoncés, par
ai
M. l'abbè Morellet d'ajouJ;er
V.
(2)
La
(3)
Cosi quest'aggiunta
cano
k
permet, Monsieur
fera, je
117 n. 2 e p. 118 n.
firma, ed
il
et
me
de
lettre.
crois, rien
(4),
et
me
prie
Sa traduction
est
perdre à votre
3.
P. S. che seguono, sono entrambi autografi.
come
quella che segue del d'Alembert man-
nell'ediz. Roederer. (4)
da:
ne
et
(1)
p.
me
quelques mots à sa
très bien écrite,
première occasion.
ALEMBERT.
D'
mème
la
procurer l'ouvrage du moine
«
Di pugno del d'Alembert.
Je désirerais...
»
sino a
«
Il Cantù (p. 269 n.) ne estrasse un passo, Votre traducteur ».
Cesare Beccaria
138
ouvrage. Les raisons d'après lesquelles
il
déterminé à
s'est
quelques transpositions m'ont paru bien fondées,
dignes
et
d'ètre
approuvées par un écrivain aussi supérieur que vous
Tètes.
La
lecture de la traduction a renouvelé et augmenté,
s'il était possible, le plaisir
rerais seulement,
que m'a
l'originai. Je dési-
fait
pour rendre l'ouvrage plus
utile
en
lui
pro-
curant plus de lecteurs, qu'on en retranchàt à une seconde édition toutes les expressions géométriques et scientifiques
auxquelles on en pourra substituer de simples
En métaphysique s'écarter le
et surtout
moins que
en morale,
faire se peut
de
il
et
de vulgan-es.
faut, ce
me
semble,
langue commune,
la
parce que dans ces ouvrages on parie au genre humain,
qu'on ne ne saurait téresse
si
et
pour votre ouvrage
Votre traducteur amitié.
Quant
ments,
et
qu'avec
ma
reux
à moi, Monsieur,
vous prie
vie.
de
que ma profonde estime me permet de vous dire.
digne à tous égards de vous
d'étre
et
de votre
vous connaissez mes persuade qu'
ils
senti-
ne finiront
Puissiez-vous cultiver longtemps vos heu-
talents, poni" votre gioire, et
nité et tei
je
est
et
parler trop clairement de ce qui l'm-
Voilà, Monsieur, ce
fort.
pour vous
lui
la raison,
pour
le bieiì
de Thuma-
qui méritent bien d'avoir un défenseur
que vous. Je suis avec tout
le
respect
et
l'attachement
possible,
Monsieur,
Votre très humble
et très
obéissant serviteur,
D'Alembert.
Scritti e lettere inediti
139
V.
MORELLET. mon
Je vous adresse,
cher ami, un jeune gentilhomme
auquel je mets un très grand intérét
Madame
et qui
va voir votre
Comtesse de Boufflers sa mère est une femme très estimable et très aimable par beaucoup d'endroits, et surtout par un très grand degré d'instruction et une très grande amitié pour les gens de lettres. Elle est Italie.
la
avec Mr. d'Alembert
fort liée
rassemblons quelquefois chez vagant Mr. Rousseau les persécutions qu'
et
Mr. Hume,
elle.
et
nous
Elle a rendu à cet extra-
les services les plus essentiels
a essuyées en
il
nous
pendant
France à raison de son
Emile, et depuis cette epoque c'était elle qui avait engagé
Mr.
Hume
à s'en charger pour le conduire en Angleterre
(1).
Voilà une très petite partie du bien que je puis vous dire
de
la
mère; quant à Mr.
vous-mème blement.
Il
a tout lieu de croire qu'
n
du Defiand, cercava I,
fort instruit, il
Hume
e
il
soit
très favora-
Contessa amica del principe
in
Rousseau.
momento
di
nom
Boufflers,
di Conti e
qu'il porte
3^
(2).
che tu chiamata
nemica
di
Madame
mettere la pace tra N. poteva averla conosciuta a Parigi (Casati,
quel Il
très forme, et qu'il
sera digne du
Maria-Carlotta-Ippolita
r idole du tempie,
D.
Boufflers, vous le jugerez
où il a achevé son éducation. envoyé passer trois ans à Leyde, et il nous
l'a
paraìt à tous qu'il est
(1)
Comte de
quitte la Hollande
Mad. sa mère
«
le
ne doute pas que ce ne
et je
stesso
di
305). (2)
Non
marchesa.
è questo lo spiritoso
V., più avanti, l'altra
« chevalier de Boufflers », figlio della commendatizia, del La Rochefoucauld.
Cesare^ Beccaria
140
Je puis vous assurer qu' il a la plus grande envie de vous connaìtre et de mériter votre amitié et celle de vos amis,
que
vous prie aussi de
je
faire connaìtre. C'est là
lui
précieuse pour un
occasion qui doit ètre
spirer et de fortifier le goùt de et
de
la
d' in-
vérité et de l'humanité
la
homme que
un jeune
dans
raison
philosophe
une
sa naissance
mettra à portée de rendre ces instructions à ceux qui goufont tant de mal
vernent
et qui
re^u ces
mémes
pas une lettre pour et
de
le lui
avec
prie d'avoir pour
que
vous sur
lui. }e
ne vous
je prends, parce
que
dre les
mémes
services avec
grande
activité.
je
lettre
derait vous
vous prie de
le R. P. Frisi, je
recommander de notre
d'autres détails
liberté
aux hommes fante d'avoir
impressions. Si Mr. d'Alembert ne
vous ètre
le
ma
lettre deviendrait
Adieu, Monsieur
et
dans
attentions que je vous
les fais
point d'excuses
je suis dispose à
de
la
vous ren-
plus grand zèle et la plus plus
longuement
si
ma
promptement, mais Mr. de
Boufflers n'irà à Milan qu'au milieu et
l'y
mener
part. Je n'entre pas
écrirais
rendue
donne
lui
de l'année prochaine,
un almanach de Fan passe. cher ami, croyez que vous n'avez
Europe d'admirateur plus sincère et d'ami plus dévoué que moi. Avec ces sentiments je crois ètre en droit de me dispenser de formules ordinaires. Je vous salue donc point
et
en
vous embrasse de tout mon
coeur.
L'Abbé Morellet le
It'
septemb. 1766.
HI
Scritti e lettere inediti
VI.
MORELLET. Mon lettres
cher ami
que
j'ai
(1),
je n'ai pas
encore répondu aux deux
recues de vous depuis votre retour à Milan
(2),
mais j'ai fait vos commissions, c'est-à-dire vos compliments à tous nos amis, et j'ai vii Mr. Muller (3| que vous m'avez pas
été d'une
grande
utilité.
adressé,
et
à qui
voudrais
(4)
bien savoir où en sont vos occupations,
je n'ai
si
Je
vous
carattere non lasciano dubbio al(1) Non firmata, ma il teste e il cuno sull'attribuzione. La data si desume facilmente dal tenore di questa e della seguente (ct'r. quanto vien detto in una e nell'altra della partenza del P. Frisi e del discorso del Servan) e con maggior certezza ancora dagli accenni che vi fa A. Verri in una lettera al fratello con
data Parigi 15
Marzo
giorno medesimo o di
1767 (Casati,
poco
II,
215
sgg.).
anteriore. Questa, la
Anche questa seguente
e
è del
una del
Morellet a P. Verri, a cui è accennato in questa e nella lettera di Alessandro, saranno state consegnate al P. Frisi che partiva il giorno dopo
compagno prese ma solo si diresse a Milano, mentre Roma ove si sa che l'amore lo trattenne sino alla morte.
con Alessandro, la
strada di
La mattina del nore
il
15 A. Verri
di questi sul
mente dalle
conto del
si
B.,
coU'abate e col fratello mied asserisce di averlo messo completa-
era sfogato
sue.
Alessandro Verri a Pietro, Parigi 22 Febbraio 1767: « B... ha ad esso Morellet una lettera piena di complimenti ed un' altra
(2) Cfr.
scritto di
due
righe.
Anche questo
lo fa ridicolo ».
(Casati,
II,
159).
danese Muller (1730-84) aveva viaggiato in Italia con l'allievo Conte di Schulin, ed era stato dal B. cortesemente accolto a Milano. Abbiamo una lettera sua di ringraziamento al N. del 30 Dicembre 1767 (Cfr. Cantù, pag. 184, n.). Egli aveva portato a Parigi delle commendatizie del B., ma non si valse di tutte perchè improvvisamente richiamato in patria. Cfr. anche la lettera seguente p. 148. (4) Questo passo sino a « au moins je me le persuade » è citato dal Cantù, p. 121, n. (3)
11
naturalista
Cesare Beccaria
142
avez retrouvé
la
vous avez recouvré en mouvement.
de
paix
J'ai
si
avec cette paix
met
intérieure qui
l'activité
les idées
peur, je vous Tavoue, que vous ne tom-
biez dans Tapathie, ou
bonds, marche
votre àme, et
avec
que vous
n'alliez
ne
laquelle on
que par sauts
et
par
pas beaucoup de
fait
chemin. Vous savez combien d'honnétes gens seraient fàchés
de vous voir perdre ainsi un temps que
vous pouvez em-
ployer à éclairer les hommes, à travailler et,
Croyez-en des gens qui ont plus
j'ose le dire, au vòtre.
que vous
d'expérience puissant qu'
moins
je
me
y
il
le
ait
les lettres
:
pour rendre
persuade,
sont
moyen
V individu
c'est
et si
le
une
le
plus
heureux, au
illusion,
elle est
sera aussi, et elle fera votre bonheur
bien douce et vous
le
comme
mien.
elle fait le
à leur bonheur,
comprends pas, mon cher ami, comment vous pouvez demander sérieusement si vous devez aller en Russie, Je
et
ne
consulter
vos amis sur
cela
(1).
Si vous
n'aviez
point
Su quel mancato viaggio in Russia che fu la grande preoccupanon dire l'unica occupazione del N., durante il 1767, vi sono documenti nell'Arch. di Stato di Milano (Autografi Beccaria) di cui trovasi una copia alla Bibl. Ambrosiana (Z 248-9 Sup.) e parecchie lettere (1)
zione, per
inedite nella Race.
Beccaria, oltre
Noi qui ne riassumeremo
quelle
pubblicate dei fratelli Verri.
anche Cantù, p. 166-170). Secondo il Villa, che ne avrà ricavata la notizia da inediti dei Verri, le trattative furono intavolate fin dal principio del 1766 con Antonio Greppi (era questi impresario della ferma generale, fatto dopo conte e consigliere di Stato), il quale aveva relazioni con due tali fratelli Maruzzi, uno dei quali, di nome Pano, negoziava per certi affari commerciali di Venezia colla Corte di Pietroburgo. Questo Maruzzi scrive per la seconda volta al Greppi, chiedendo del B., mentre il N. era a Parigi (cfr. P. Verri al fratello, 13 Novembre 1766, Casati, I, 282) ed invitò lo scrittore a fare una domanda (ibid., 3 Dicembre, I, 342 sgg.). Pietro Verri consigliava il Nostro a farsi un merito di queste proposte per strappare qualche impiego al proprio Governo, e tale fu l'ultimo servizio che il Nostro ricevette dall'amico, giacché l'affare procedette come questi aveva le
vicende
(Cfr.
previsto. Nella lettera del Verri del 13 il
B.,
appena tornato da Parigi
il
Dicembre
(ibid.
I,
351)
vediamo
giorno prima, spinto dalla moglie ad
t
143
Scritti e lettere inediti
de famille, amis,
si
et si
est
et à
des
pas un beau cliniat, etc, je vous Mais dans votre situation ce serait une folie.
vous n'habitiez
dirais: partez.
Cen
vous ne teniez pas à dcs parents
encore une bien plus grande relativement à votre
caractère et à une sorte d'inquiétude qui vous agite et qui serait bien plus forte
votre
patrie, loin
si
vous étiez
loin
de vos amis
des livres nouveaux,
et
de
prive de la corre-
du commerce des gens de lettres, choses qui vous sont nécessaires beaucoup plus qu'à tout autre. Vous péririez d'ennui et vous abandonneriez la philosophie pour spondance
et
mentre gli amici Francesi tutti glielo sconsigliavano (col Moanche il Loyseau di Lione 9 Gennaio, il d'Holbach nella lettera seguente, del 15 Marzo, il d'Alembert, il 2 Giugno 1767 v. p. 137). In quel mentre da Pietreburgo si insisteva non più con proposte vaghe, ma con otferta di qualche impiego, ed il Nostro inchinava ad accettare. Ct'r. Casati, 3-4 Aprile, II, 225; ne abbiamo nella Race. B. un documento che riporteremo u Airill.mo Sig.r M.se Don Cesare Beccaria si rassegna servitore ob" bligatissimo il Greppi, il quale le compiega un paragrafo di lettera di " S. Pietroburgo. V. S. 111. ma vi rifletta e quando altro non desideri che li u signori Maruzzi siano garanti di quando [leggi: quanto] da colà vien scritto, lo scrivente domani farò \leggi : farà] comune \h'ggi : comuni] « i sentimenti di V. S. ili. ma ai medesimi per modo che non debba az« zardare il viaggio se non se con responsabilità opportuna e secondo u sarebbe quella per appunto dei detti signori Maruzzi, e qui nuova« mente se le professa. 31 Marzo 1767 ». Il B. rispose il 16 Aprile, chiedendo denaro per lui e per la moglie accettare, rellet,
:
rt
(Casati,
II,
239).
Ei ne aveva già discorso
col
Conte
Firmian,
il
quale
chiedeva
al
permesso per il N. di accettare un impiego colà. Senonchè l'accorto ministro pensò bene di trattenere in patria u un uomo che dal suo libro mostrasi avvezzo a pen-are - (27 Aprile), e il Firmian (9 Maggio), lotiando singolarmente i meriti del B., rispondeva che questi infatti preferiva rimanere in patria quando gli si concedesse la cattedra di diritto pubblico di cui si prevedeva la prossima vacanza nelle Scuole Palatine di Milano. Al che il Kaunitz replicava (21 Maggio) promettendo un collocamento, ma per le Scuole Palatine doversi aspettare l'attuazione di un piano generale principe Kaunitz, con lettera del 14 Aprile,
di
riforme (che
si fini
il
poi per prevenire, per un'orrevole eccezione a fa-
Cesare Beccaria
l-i-i
laquelle cependant vous avez
ne pourriez
ni
éteindre
nous car quoique
ni
une passion véritable que vous
satisfaire.
Demeurez donc parmi
vous soyez séparé par
les
Alpes,
cette
distance n'est pas infinie. Notre communication, quoique plus
ne sera pas
rare,
par l'espérance
si
lente ni
difficile.
si
ou d'aller vous voir
voir encore à Paris,
au
lieu
que
je
Je
me
laisse bercer
Milan ou
à
de vous
ne pourrais avoir de
commerce avec un Lapon ou un Russe. Avez-vous pensé à
une nouvelle édition de votre ouvrage?
par Frisi une
vore del
mauvaise
critique
Allora
(1)
Je vous envoie
et insolente qui
en a été
Firmian chiese (2 Giugno) ed ottenne (P. Verri II, 262) il permesso per il B. di fare il viaggio senza accettare un impiego dalla Corte di Russia. Ma il Nostro ci mise tali e tante condizioni [ibid. II, 257 e 301) che l'Imperatrice vedendo che le ditficoltà « provenivano da alienazione d'animo ad intraprendere quel viaggio v, flni col rinunziare al suo progetto (lett. inedita di Pano Maruzzi al Greppi, 13 Ottobre 1767). Qualche giorno prima di venire a conoscenza di questa decisione, il N. aveva inviata a Catterina II una lettera pel tramite del libraio Chirol di Ginevra, corrispondente del Philibert di Copenaga (lett. dello Chirol del 14 Ottobre: v. più avanti, non si N.).
il
13 Giugno, in Casati,
sa con quale tenore.
De la Rivière mette in ridicolo questi come pure il Maruzzi, tornato a Venezia con treschi titoli di nobiltà ed aria da fanfarone; citata in parte in Cantù, p. 167 n.). Mentre alla Corte di Pietroburgo l'alTare procedeva in quel modo, a quella di Vienna si stupirono che il B. non si fosse valso del permesso ottenuto, e il Firmian, aggiustando le cose, rispondeva che il N. non aveva mai pensato a stabilirsi in Russia, e che non vi era passato perchè, continuamente richiesto di accettarvi un impiego, preferiva servire la patria. Si sa che egli vi ottenne un impiego onorevole col dispaccio del 22 Dicembre 1768, e lucrativo con quello del 29 Aprile 1771, m modo da non aver da rimpiangere un esilio al quale si era deciso per tante ragioni che si possono sospettare, in un momento cioè in cui alle angustie finanziarie si erano aggiunte la noia, l'ambizione, una crisi domestica e la perdita dell'amico suo intimo. Il
(lett.
(1)
119)
B.
venne
sostituito
del Capitanachi del 25
a
Anche questo progetto
andò
a monte.
Pietroburgo dal
Novembre
(cfr.
fisiocrata
1768, che
P. Verri 23 ApriU' 1768, Casati,
III,
145
Scritti e lettere inediti
faite
sur
où
Vous avez dù recevoir de Grenoble un discours
(1).
jurisprudence
la
criminelle
l'auteur, avocai general
principes.
que
je
Il
m'a
écrit
vous envoie en
pondant, de vous taire
Mr. Servant Il
vient chez
(2).
le
Nous
lettre fort
mème
il
honnéte
temps. Je
l'ai
connaissions dans il
à ce sujet,
en
prie,
parvenir son discours. le
matière,
dans ce Parlemcnt, a adopté vos
une
baron quand
nouvel ouvrage où
méme
relatif à la
est à Paris.
lui
ré-
s'appella
Il
notre société.
Nous avons un
y a des idées assez singulières sur
le
droit naturel, bien Hobbistes, bien Machiavellistes, bien an-
tipathiques aux vòtres et aux miennes. J'ai cru devoir vous
l'envoyer aussi, parce que
d'humeur
mande
et
ce
livre
vous servirà d'aiguillon
aussi bien que la lettre de
vous donnera un peu (3).
Je vous
Ramsay que
le
je
recom-
vous
ai
donnée (4). Souvenez-vous que vous m'avez promis un Vico et au baron (5) aussi. Protitez de la première occasion que vous aurez pour nous les faire parvenir. J'écris au comte Verri (Pietro). Je vous
ments
vétius, de d'Alembert,
(1)
fais
les
amitiés, les tendres compli-
de toute la société et en particulier
Per
il
du baron, d'Hel-
de Mr. de Buffon qui est très fàché
P. Frisi v. p. 147 n. 2; psr la critica di cui
V. nell'Appendice
si tratta v. la n. 4.
sua lettera al Morellet. (3) Deve essere Le droit iiatnrel. A Paris 1765, opuscolo di 36 p. in- 12. A noi parve assennatissimo, pieno di sani criteri e di giuste distinzioni, anche prima di venire a sapere che era opera del Quesnay, ristampato (2)
dopo
la
nella Physiocraiie.
(4)
La
lettera,
molto interessante, del
Ramsay
al Diderot,
che è la
poco più indietro, leggesi nelle edizioni delle Opere del Diderot (ed. Ass. e T. IV, 51 sgg.). Il Naigeon nella sua edizione del 1798 asserisce che, dopo aver deciso d'inviarla al B., si era pensato meglio di non farlo, per timor di non offenderlo; ma, come si vede, il Morellet r inviò, e noi di fatti ne abbiamo visto una copia nella Race. B. Questa critica diretta dal pittore Scozzese contro il libro D. d. e d. p. sarà « la breve scrittura di obbiezioni debolissime fatte da un tale che critica di cui si
egli
k
[il
(5)
E.
parlava
Diderot] ritiene potentissime
»;,
di cui
A. Verri in Casati,
II,
D'Holbach. LANDRY, Cesare Beccaria.
10
37.
Cesare Beccaria
14Ó
de ne vous avoir pas retrouvé à Paris, de Gatti
vous
tous en un mot. Je ne
pour vous. Vous
combien
je
moi à vos amis dont j'ai
le
et
mon
les connaissez,
vous estime
écrite à Mr. le
de nous
cher ami,
et
vous savez
vous aime. Parlez un peu de
et je
veux
je
et
de mes sentiments
parie pas
ètre
Comte Verri
aimé
lui
aussi.
La
lettre
que
commune avec Mr.
est
Comte Carli (1). Mais chargez-vous aussi de mes respects de mes compliments pour Mr. le Comte Carli. Adieu.
VII.
D'HOLBACH. Monsieur, re9u par les mains
J'ai
lettre
du 20 de janvier;
de Mr. Miiller
elle (3)
Oli ils
tre
votre
chère
m'a heureusement détrompé
de r idée que vous aviez totalement oublié siens,
(2)
les
pauvres Pari-
que vous avez si cruellement abandonnés au moment espéraient (4) jouir paisiblement pendant l'hiver de vo-
aimable société. J'ose pourtant vous assurer qu'ils sont
dignes de votre amitié, et que
occupé de ce que vous auriez pu trouver
ont du moins
le
si
vous n'aviez pas eu
aviez perdu pour un
quelques
l'esprit
temps, vous
douceurs parmi des
gens qui
mérite de vous aimer, de vous estimer, et
(1) Col Conte Carli il Morellct era probabilmente entrato in relazioni durante il suo viaggio in Italia, coi Verri invece per mezzo del B. Su questa sua lettera a Pietro, v. quella di Alessandro al fratello già citata
(Casati (2)
(3)
Cantù, (4)
II,
215).
precedente p. 143, n. 3. Questo passo sino a « Au reste j' espère
Cfr. la lettera
p.
120,
Nel ms.
:
espérer.
n
fu già
pubblicato dal
Scritti e lettere inediti
de vous rendre
la
justice qui
d'ètre persuade qu'en
vous
vous
147
vous prie
est due. Je
parlant ainsi je vous
explique
non seulement mes propres sentiments, mais encore de
r interprete
toute
ma
qui
société,
me
je suis
charge bien de
vous saluer en Confucius ou en Epicure, gens qui en valent bien d'autres.
Nous avons
charmés d'apprendre que vous travaillez (1), nous avons d'avance une très haute opinion de ce que vous ferez, mais je ne vous dissimule point que nous craignons un peu je ne dis pas la paresse, mais Tindolence été
ou l'amour du sacro santo far-nieìite qui les Italiens.
Au
force d'inertie.
losophe
reste
Vous
Vous
j'espère que vous le
gagner
résisterez à cette
devez au genre humain dont
doit toùjours "plàTder
applaudissements que
est sujet à
le
le phi-
vous le devez aux donnés à votre ouvrage.
la cause,
public a
savez, sans doute, qu'un jeune avocat general au par-
Dauphiné vient de prècher votre doctrine humaine devant son parlement dans un discours sur l'administration de la justice criminelle qui a été fort goùté du public et que le P. Frisi vous remettra (2). Cela contribuera à vous encourager, et vous prouvera que ce que l'on fait pour les hommes n'est pas toùjours perdu. Notre ami Marmontel est actuellement aux prises avec nos théologiens lement de
(1) Cfr.
P. Verri al fratello:
oltre la grande*., (2)
Il
n
;
«
So che B. dice
di lavorare a
due opere
nella lettera già citata del 9 Febb. 1767 (Casati,
P. Frisi, che
si
trovava a Parigi
fin
dall'anno
II,
118).
precedente, e
versava in pessime condizioni finanziarie, ne partii come già dicemmo, con Alessandro Verri, il 16 Marzo, un giorno cioè dopo che questa lettera fu scritta [Casati II, 215J, ed arrivò solo a Milano il 7 Aprile [ibid. II, 231J disgustato, se dobbiamo credere ai Verri, altrettanto della vita quanto degli Enciclopedisti. V. però quanto asserisce in contrario il suo Elogio negli Elogi d'illustri Italiani [del FabroniJ, Pisa, 1786, in-8". Il Servan, invece d'inviare il suo discorso direttamente al B., come vi era invitato dal Morellet, l'avrà mandato a questi oppure si tratta ;
qui di un'altra copia ?
Cesare Beccaria
148
pour avoir
éclore
fait
où
un livre
ose penser que les
il
Socrates, les Aristides, les Trajans, les Antonins
paradis sans avoir cru aux
moines
sont
aux sublimes vertus
et
de Saint Dominique ou de Saint Francois; malgré tection de l'archevéque de Paris, la
de censurer son
Bélisaire,
malgré son aveuglement
la
pro-
Sorbonne meurt d'envie
qu'elle trouve trop clairvoyant
(1).
n'y a d'ailleurs rien de
Il
au
nouveau dans
République
la
des Lettres; on nous annonce d'Angleterre une histoire de la société civile
de bien
il
;
par Mr. Ferguson
faudra voir
du Platonisme
national,
si
dont on
(2),
avec lequel
beaucoup
dit
peu départi
sera un
l'auteur se
est bien difficile
il
de
de bonne philosophie. Le Pére Frisi vous porterà un
faire
Voyage de Robertson aux terres australes qui contient quelques bonnes choses
(3).
Adieu, Mo^sieur toujours une
part
et trés
conservez-moi
cher marquis,
dans votre
précieuse
convaincu des sentiments d'attachement
amitié, et soyez
et d'estime sincère
que vous a voués pour toujours Votre très humble
et trés
obéissant serviteur,
Paris ce 15 mars 1767
d'Holbach.
Ma femme me vous
charge d'un million de compliments pour
(4).
(1)
Il
Bélisaire (1765)
1767. V. le (2)
Memorie
Essay on
venne censurato dalla Sorbonne
il
26 Giugno
d?l Marmontel, le lettere del Voltaire, ecc.
the hislory
of
ihe civil society,
Londra
1766.
Il
d'Holbach,
ch'ebbe l'opera, scrisse con lodi all'autore una lettera che tu resa pubblica. Il Ferguson si spaccia per un discepolo del Montesquieu, av-
letta
versario dell'Hobbes e di G.G. Rousseau.
Voyage de Robertson mix terres australes, traduit sur le nianiiscrit Amsterdam, 1766, in- 12". Libello anonimo, mediocre secondo il Dizionario del Barbier, che contenne prima una critica del Parlamento, (3)
anglais,
e in un'edizione posteriore, invece, degli Enciclopedisti (4)
Sotto la
medesima copertina che questa
!
lettera, nella
Race.
B.,
è
14Q
Scritti e lettere inediti
Vili.
Mon Il
y a un
cher
siècle
D'
ALEMBERT.
et
illustre
qua
je
ami
vous dois une réponse,
que
prie le P. Frisi de vous dire
cessamment. Mes yeux ce qui
fait
me
(1),
je
m'en
et j'avais
acquitterais in-
sont devenus faibles aux lumières,
sers d'une main étrangère pour vous
que
je
les
assurances
et
de
mon
estime. Je suis infiniment flatté de tout ce que vous
me
dites
renouveler
d'obligeant au sujet de
de
mon
frage est un de ceux que
mon attachement
dernier ouvrage
una specie
di biglietto di cartone
de mériter. Je
je désire le plus
actuellement imprimer deux nouveaux
fais
mal
tagliato,
(2),
votre suf-
volumes d'opu-
che non può essere uno
degli eleganti biglietti da visita di quell'epoca, e che reca, di
barone,
il
suo nome e quello, scritto dopo, del Diderot le B.
pugno del
:
d'Holbach et
M. Diderot p.r
Esso avrà torse accompagnato
Riscontra una lettera che non non è autograta.
(1)
testo,
il
M.
le M."s
Beccaria.
libro del Servan.
fu
mai pubblicata. Come
risulta dal
prima delle due Lettere che (2) Non si tratta probabilmente della tormarono il complemento all'opera sui Gesuiti (v. p. 108, n. 5), bensì del tomo V dei suoi Méhiìiges, appena uscito (cfr. il suo carteggio con Federico il Grande), e di cui il N. pensava di tare un « estratto », cioè un'analisi, sulla Gazzetta letteraria di Milano (Casati, II, 263). Cfr. Ch. Henry, QLtivres et correspondauce méciites de d'Alembert, Paris, 1887 in-8°, p. IX.
Cesare Beccaria
150
scules mathématiques
(1),
et
ma
dès que
me
sante
per-
le
mettra, je songerai sérieusement au catéchisme de morale
On
(2).
que
vous pensez sérieusement au voyage de Russie; j'ignore quelles peuvent étre vos raisons; mais vous
je
dit
prie,
mon
cher ami, d'y réfléchir encore avant que
de prendre votre dernière résolution ce que je vous
ai
vous quitterez un
dit à ce sujet (3);
beau climat pour un
rappelez-vous tout
;
fort vilain pays, la liberté
vage, et vos amis pour une Princesse à
(4).
Au
reste,
niez,
quelque pays que vous
que
je m'interesserai toujours
fort
l'escla-
vérité d'un grand
mieux avoir pour maitresse quelque parti que vous pre-
mérite, mais qu'il vaut pourtant
que pour femme
la
pour
alliez habiter,
soyez persuade
également à vous, étant avec
l'estime et l'attachement le plus sincère,
mon
cher
et illustre
Votre très humble
ami, et très obéissant serviteur,
d'Alembert. à Paris ce 2 juin 1767. P. S.
Tous nos amis communs vous font mille complile Comte Verri à qui je vous
ments, ainsi qu'à Monsieur
prie de dire mille choses pour
(1)
Il
nel 1764; (2)
Il
tomo i
III
(voi. 2." della
tomi IV e
V
314)
ibidem) recano
progetto di quel catechismo per il
fanciulli,
la
la
luce
data del 1768.
lungamente medi-
E. dovette sentir parlare a Parigi (Casati,
non venne attuato dal matematico,
Volney. (3) Probabilmente a voce.
(5).
copia della Bibl. Naz.) aveva visto
(voi. 3." e 4."
tato dal d'Alembert, e di cui I,
moi
Il
passo da
«
ma On
si
dal St. -Lambert e dal
dit » sino a
«
pour femme
»
è citato in Cantù, p. 167 n. (4)
Il
d'Alembert nel 1760 aveva respinto pel proprio conto
ferte magnifiche di Caterina
d'Alembert ignorava il Morellet non dà scrive separatamente ad uno ed all'altro (v. p. (5)
due
Si capisce che
il
antichi amici. Nota che
le of-
II.
la
discordia
al
B. tali messaggi,
146).
sorta tra
i
ma
151
Scritti e lettere inediti
IX.
LA ROCHEFOUCAULD Cette
lettre,
Monsieur, vous sera remise par M.
de Boufflers qui voyage en Italie et de connaitre l'auteur du Traité des
Somaglia
(2)
et
le
Comte
qui a un grand désir délits et des peines
de pouvoir ètre présente de sa main à la
(1).
M^
la
et
Marquise de
aux amis qui composent une société char-
È quello che ha conosciuto il B. nel Gennaio o Febbraio 1766 120 n. 2): Luigi Alessandro duca di La Rochefoucauld e di La chiama Rocheguyon (1743-92) che il Voltaire nel suo Siede de Louis « le plus honnéte homme de la cour » (ed. Moland, XV, 96), forse perchè molto amico della filosofia. Le lettere del Longo lo presentano come uno sventatello, e la sua condotta durante la Rivoluzione non smentisce il giudizio. Le biografie sono sbagliate sul suo conto, ed il Casati lo scambiò (1)
(ciV.
p.
XV
perfino coll'autore delle
Maximes
!
Questa sua lettera, s. d., deve essere del 1767, se ci atteniamo a quanto vien detto in quella del Morellet (v. p. 139) intorno al viaggio del Conte di Boufflers. (2) Antonia Barbiano di Belgiojoso, troppo poco studiata dagli storici di Milano, che andò sposa al Conte (non Marchese) Cavazzo della Somaglia, era l'Egeria del nostro piccolo crocchio di filosofi. Essa mori di 35 anni nella sua bellissima villa d'Orio, vicina al confluente del Lambro e del Po (v. Cusani, Sf. di M., IV, 284). Vi è nella Race. B. una bella lettera sua in francese diretta al N. e firmata Anioinette. Alla lode entusiastica che ne intesse il B. nella sua lettera al Morellet (ed. Roederer, p. Lll) possiamo aggiungere, quale nuovo poetico encomio, una dedica autografa che abbiamo letta sopra una copia della terza ed. dei D. e d. p. A Madame la Comtesse Somaglia NÉE Comtesse Barbiano '
de
Belgiojoso
^
Qui a trop de beauté et de graces POUR NE POINT FAIRE DES MALHEUREUX Qui a TROP d'esprit et de mérite pour ne point faire des envieux Qui a trop de vertu et de bienfaisance POUR ne pas obtenir l'estime et l'attachemfnt des philosophes ;
L'
AUTEUR B.
b.
Se dobbiamo credere ai fratelli Verri, anch'essa, dopo il ritorno del Nostro da Parigi, si sarebbe staccata da lui, mentre raccolse in casa sua per lungo tempo l'abate Longo.
Cesare Beccaria
152
mante que
jc n'ai
plaisir
le
eii
gretter de l'avoir perdue.
de connaitre que pour
Son nom, qui
connu en
est
re-
Italie
d'une manière
si
mandation,
quant à ses qualités personnelles, vous en
et
avantageuse
(1),
Vous verrez en
serez beaucoup meilleur juge que moi.
homme
un jeune
de celle de
la
hommes de
qui joint beaucoup
d'esprit
voyant que
si
turel et
une éducation
qui a re^u
plupart des
l'étude
fort differente
Sa mère,
notre pays.
du Droit
utile
si
na-
du Droit public manquait absolument à notre édu-
culier, l'a
habile
professeur la
il
a
(2),
le
parti-
oh sous un
étude celle
joint à cette
des
philosophie. Sachant que j'avais eu l'hon-
neur de vous connaitre pendant je lui
dans
à faire
envoyé passer deux ans à Leyde
autres parties de
que
lui
beaucoup de connaissances,
à
intéressante et
cation publique et était fort difìicile
très
recom-
n'a pas besoin de
donnasse une
lettre
mon
séjour à Milan,
pour vous,
et
il
a désiré
quoique je sois
persuade qu'avec tout ce que
je viens de vous dire, il recommandation auprès de vous, permettez-moi cependant de vous demander vos bontés pour lui, et de saisir avec empressement cette occasion de vous témoi-
très
n'a pas besoin d'autre
gner la reconnaissance que je vous conserve de celles que vous avez eues pour moi, vous renouveler les assurances des véritables sentiments d'estime et d'amitié que vous m'avez inspirés
et qui
ne finiront qu'avec
ma
vie.
La Rochefoucauld presentar mes respects à Madame
Voulez-vous bien Marquise Beccaria, à M.'^ de la Somaglia, de ma part à M. le Comte Verri?
et dire mille
la
choses
Monsieiir,
Monsieiir
le
Marquis Beccaria
a Milan (1) Il nome di Boufflers era noto in Italia dal duca Giuseppe-Maria (1706-1747), che nel 1747 riuscì a liberare Genova dagli Imperiali e dalle truppe del re di Sardegna. La città per gratitudine collocò il nome della
sua famiglia fra quelli dei nobili di Stato. (2) L'Università protestante di Leyde godeva ancora una certa fama nel Settecento.
Scritti e lettere inediti
153
X.
VOLTAIRE. 30 Mai 1768.
Mes maladics
ma
mercier de
mon
tou.'"
m'empéchent de vous
Monsieur,
(1),
re-
main, mais assurément je vous remercie de
coeur.
Non
non autografa, se non nelle ultime parole che so« celui que vous avez honoré de votre lettre », e perfettamente ignota. Ma l'autenticità non dubbia si desume, se non dal tenore e dallo stile, dai quali però noi l'abbiamo di primo acchito conosciuta 1." dal carattere con cui sono scritte le parole sopraccitate; 2.° da una lettera inedita del libraio Chirol di Ginevra, in data 8 Giugno 1768 Vous avez dù recevoir une lettre de Mr. de Voltaire en réponse à la vòtre que j'avais eu l'honneur de lui rendre » 3." dalla lettera di P. Verri al fratello in data 11 Giugno 1768 (Casati, III, 193): « B.... ha ricevuto 4." da un passo dell'opuscolo del la risposta graziosissima da Voltaire v Voltaire: Lettre à M.r le M.is de Beccaria professeiir [non lo era più] eit droit ptdìlic [non lo fu mai] à Milan aii sujet de M. Morangiès, edito nel 1772 (cfr. ed. Moland, XXVII, 478) " On vous demanda votre sentiment... Vous répondìtes que leurs juges étaient des assassins, et l'Europe pensa comme vous " perchè nella nostra lettera è pure accennato a questa (1)
stituiscono
firmata,
la
firma
:
:
Il
;
;
:
:
espressione del B.;
5."
meno
«
cosi direi di
se
si
volesse, dal ritrovarvisi, per
dittografia
»
il
solito feno-
delle espressioni usate dal V. in altre
medesimi giorni cfr. 30 Maggio a M.me d'Epinay « La gagne par toute l'Europe mais qiiand elle park haut, le fanatisme htirle plus haut encore », a proposito appunto della morte del cav. de La Barre; e 2 Giugno a Mr. de Montaudoin: n Je n'ai pu vous écrire de ma iìiain, étant très malade, tiiais cefte niaiii tremblante vous lettere di quei
philosophie
assure que...
:
:
;
».
provenienza (Race. B.), è impossibile che sia apocrifa e inverosimile che sia edita. Sull'occasione di questo scambio di lettere, v. pag. 155 n. 2. Per le relazioni tra il V. e il B. v. la lettera di questi allo Chirol e Bouvy, Voltaire et l' Italie, Paris 1898 in-8°, p. 331-338, da correggere solo in qualche punto. Giustamente v'è detto che il biglietto n. 4874 dell'ed. Mo-
Data
la
Cesare Beccaria
154
y^^C^s sentiments doivent avez aplani
la carrière
étre ceux de toute l'Europe.
mes marchent encore comme des a fait du bien et en fera (1). Vous et
barbares. Votre ouvrage travaillez
pour
pour l'humanité qui ont été toutes deux
écrasées.
Vous relevez
environ seize cent ans. et à parler';
On
craint
mais d'étre
Vous
de l'équité dans laquelle tant d'hom-
dès
si
la
raison
longtemps
deux soeurs abattues depuis Elles commencent enfin à marcher ces
qu'elles parlent, le fanatisme burle.
humain,
autant qu'on
devrait craindre
land deve esser stato diretto a Pietro Verri, non al N.
La presente
è
prima lettera vera e propria che si conosca del V. al B. Ma ve ne furono certamente altre. Cfr. Lettre... aii siijet de M. de Morangiès, « Je vous consultai sur les jugements de cannibales contre Calas, 1. e. contre Sirven, contre Monbailli, et vous prévìntes les arrèts ". È perfettamente escluso, ad onta di un'antica leggenda, che il B. abbia veduto il V. a Ferney. (1) Sugli effetti del trattato D. d. e d. p. v. Cantù, passim.
dunque
la
Commento
del V. al trattato, intitolato Coniinentaire sur le livre des peines par un avocai de province, s. d. [Ginevra] 7766, in 8° di Vili - 120 p., uscito alla fine di Agosto o nei primi di Settembre, v. Bengesco, Volt. Bibl. II, 173 sgg., a che possiamo aggiungere una testimonianza importante, perchè proveniente da un libraio stabilito a Ginevra, in relazioni col V., e che faceva da messaggero tra lui ed il N.. Nella sua prima lettera al B. lo Chirol scrive, in data 20 Settembre 1766: « Je viens de remettre à la poste par ce courrier un exemplaire des Commentaires de votre ouvrage sur les délits et les peines par Mr. l'avocat general Cristin de S. Claude, juge des terres de Mr. de Voltaire, et aidé par Mr. de Voltaire chez qui il est logé depuis environ une année ». Essendo cosi accertata questa collaborazione di cui non fa parola il Bengesco, si riduce la parte presa dal V. nella redazione del commento, e si capisce meglio l'erudizione giuridica che l'autore vi spiega. Nota che anche altre volte il V. avrà scritto in comune col Cristin. Cosi fece per un opuscolo Ah roi en son conseil rac-
Sul
Des
délits et
dopo nella
Mémoires présentés au Conseil dti roi, Neuflo confessa in una lettera a M.me du Deffand, in data T Giugno 1770: « Le fond du mémoire est de Mr. Cristin, avocat de Besan^on, je l'ai un peu retouché ». Esiste pure una Lettre du P. Pùlycarpe à l'avocat general Séguier, che la Biografia del Michaud ascrive al Cristin, e il Bengesco ha torto di dare al V. senza neppure porre in dubbio il fatto della collaborazione. colto
chàtel
1772,
Colleciion de
come
egli stesso
Scritti e lettere inediti
155
d'ètrc cruel.
La mort du chevalier de La Barro,
vous donnez
si
mémoire de
(1)
litiche, (2)
pitie
la
nom
le
(1).
d'assassinat,
Jc
véritable
Della morte del de
La Barre,
avocai an
Conseil du
roi.
A
Su quest'opuscolo
del
Il
(2).
est plus
Morellet (ed. Roederer,
Mr.
La Barre par Mr. le
p.
LVI
sgg).
"**
[Cas-
Cass.
Marqnis de Beccaria,
s.
1.
p.
Voltaire,
qualche punto da emendare. Esso, scritto probabilmente
la
vittima, più che altro, di passioni poil
Relation de la inori du chevalier de
[Olanda] 15 jnillef 1766, in-8° di 24
bénir
vous adressa, Monsieur,
du funeste procès
parlò lungamente al N. anche
cxcite par-
que
ne puis
l'avocat au Conseil qui
rhistoire très
sen]
justement
r horreur et
tout
à laquelle
v.
Bengesco,
II,
167
sgg.,
ove è
il 15 Luglio 1766 (cioè 14 giorni dopo morte del de La Barre e poco prima della pubblicazione del Commentaire), e falsamente ascritto dal V. all'avv. Cassen morto il 23 Dicembre 1767, venne stampato tre volte nel 176S: la prima s. d. [in Olanda, probabilmente Gennaio, e presso il Rey d'Amsterdam], la seconda con data di Amsterdam [probabilmente Rey, Maggio] la terza con data di Losanna, Pott [fine dell'anno]. Il V. ne scriveva 1." al Damilaville il 27 Gennaio: « On dit qu' il y a en Hollande une relation du procès et de la mort du chevalier de La Barre.... ecc. w; 2.° al d'Argentai il 1° Aprile (N. B. fra due periodi in cui egli sconfessa gli opuscoli appostigli del libraio Rey): « J'ai lu la relation dont vous me parlez; elle n'est point du tout sage et modérée comme on vous l'a dit.... ecc. »; 3." al d'Alembert il 13 Maggio (v. QLuvres... de d'Alembert edite per cura di Ch. Henry che a torto ritiene le due prime edizioni del 1766; la pubblicazione dell'Henry non era nota al Bengesco quando compilò la sua Bibl.): « Il parait deux éditions de la « mort du chevalier de La Barre. Je n'ai encore vu ni Fune ni l'autre; « il faut attendre trois mois pour avoir les livres de Hollande », lettera che il d'Ai, riscontra il 26 Maggio, accusando la ricevuta pel tramite del Pasquier; e finalmente 4." al Moultou (ed. Moland 10.298) s. d. [fine del 1768]: « Je crois que vous pourriez dès aujourd'hui trouver chez Grasset « [l'editore di Losanna che dopo si guastò col V.] les feuilles de la nou« velie édition qu' il a faite, d'après celle de Hollande, de la Relation... « On dit... Je ne l'ai point encore lu.... ». L'opuscolo venne trasmesso al B. dal libraio Chirol (lett. in. del 14 Maggio 1768) forse dietro ordine del V. che ne avrà inviato nello stesso tempo la 2" edizione al d'Alembert ed al Nostro. Questi, smascherando l'autore, gli avrà scritto per ringraziarlo la lettera che riscontra la presente. Ma il V. sconfessa nuovamente l'opera sua, e Ibrse non ha resa di pubblica ragione la lettera del B. appunto per non voler riconoscere
la
il
proprio parto.
Cesare Beccaria
156
horrible que celui des Calas: car
ne
flit
que trompé,
fausses apparences pour des
de
prit
il
Parlement de Toulouse
le
prcuves, et des préjugés pour des
son supplice
si
raisons; Calas méritait
l'accusation eùt été prouvée; mais les juges
du chevalier de La Barre n'ont point été en erreur. puni d'une mort épouvantable,
précédée de
qui ne méritait que six mois de prison.
Ils
Ils
ont ce
la torture,
ont
commis un
crime juridique. Quelle abominable jurisprudence que celle
de ne soutenir
que par des bourreaux.
religion
la
donc ce qu'on appelle une religion de douceur
et
Voilà
de charité
!
Les honnétes gens déposent leur douleur dans votre sein comme dans celui du vengeur de la nature humaine. SJ-^ue n'ai-je pu, Monsieur, avoir l'honneur de vous voir, de vous embrasser, j'ose dire de pleurer avec vous!
moins je
la
J'ai
du
consolation de vous dire à quel point je vous estime,
vous aime,
et
vous respecte.
Celui que vous avez honoré
de votre
lettre.
XL
DE KÉRALIO
(1).
Parme
le
28 février 1760.
Monsieur, re9u dans son temps
J'ai
l'honneur de m'écrire
(1)
a
Il
Parma
e Seur,
le
fait
maggiore Louis-Felix Guinement de Kéralio (1731-1793) era dal 1756, incaricato insieme col Condillac e coi PP. Jacquier
dell'educazione (cfr.
dell' infante
Cubani,
opere di storia moderna, di
un
SA
prima nel suo viaggio ai bagni v. la sua seconda lettera
Don Ferdinando, adempiendo con di Mi/., IV, 98). È autore di varie
trattato
socio dell' Académie des Inscripiions.
:
que vous m'avez
fin
lode le sue funzioni
torno
la lettre
mois passe. Vous aurez trouvé sans
Il
B. lo
di Pisa, al Carli.
di tattica,
di traduzioni, e fu
doveva aver conosciuto l'anno piuttosto
alTandata che
al ri-
Scritti e lettere inediti
doute que
j'ai
vous
une réponse
faire
bicn
tarde
à
157
y répondre. Mais
le
dcsir de
satisfaisante, et les espérances qu'on
m'en donnait, m'ont engagé à différer jusqu'à ce moment.
Malheureusement toutes ces espérances se sont évanouies, et je n'ai rien d'agréable à vous dire au sujet de l'affaire de
M.
votre frère
M.is Calcagnini
goùté
M.
le
ma
(1).
(2),
Colonel du régt. des Gardes,
proposition.
M.is de Fellino
de vous,
de M. votre
Ce
(3).
et
(4),
frère.
Mais
Il
la satisfaction
fallu
en
ministre se
vous
de ce que aurait
envie de vous obliger, mais
procurer
a
il
de ce que
Monsieur,
passée à Colorno
d'abord adressé à M.
Je m'étais
il
et
il
le
avait
parler ensuite à
souvient Irès bien
avez
lui
dit
l'année
je lui dis alors au sujet
certainement
la
grande
plus
ne voit aucun moyen de vous
que vous désirez.
"ment qu'un seul emploi vacant dans
le
Il
n'y a actuelle-
régt. des Gardes, et
(1) Il fratello Francesco del Nostro ambiva un posto nell'esercito di Parma. Noi accertammo dall'archivio della famiglia Visconti di Saliceto, molto graziosamente messo a nostra disposizione, che questi scrisse al Conte Giuseppe Visconti, il suo cugino di prima, ed amico fedele di Cesare, due lettere che, per castigo di non so che fallo, rimasero senza risposta, « nelle quali, (cosi Francesco B.) ti resi conto intorno a Parma » poi una terza il 29 Maggio [1769J da Milano a Venezia, donde ricaviamo questo ;
passo interessante:
«.
umore [cattivo, cioèj; mio sistema che temo non sia
.Balino [Cesare] è del solito suo
passo tranquillamente secondo
«
io la
«
soggetto ad
nel militare perchè vedo che
in totale
il
rovesciamento. Forse sarò costretto di entrare il cattivo ménage di nostra famiglia ha
da ridondare sopra noi cadetti.... « P. S. Le speranze di Parma sono deluse forse per l'indolenza di mio fratello nello scrivere. » Anche questa, come risulta dalla lettera del Kéralio, e da quella del P. Venini di cui p. 158, n. 1, era una calunnia. (2) Tommaso Calcagnini, Marchese di Fusignano, di una famiglia Ferrarese, amico del du Tillot, visse a Parma, e vi mori nel 1814 (v. LiTTA FamigHe celebri. ..). (3) E il famoso Du Tillot, « grand ministre d'un petit Etat », di cui pubblichiamo nell'Appendice una lettera al Firmian dello stesso tempo, e dov' è pure trattato della prolusione del B. (4) Campagna dei Signori e Duchi di Parma, vicina al Po. «
Cesare Beccaria
158
deux de ses pages
S. A. R. aura tout-à-l'heure à piacer
compier plusieurs engage-
livrèe, sans
qui vont quitter la
y a déjà du temps, et des paroles données. Ces comme vous voyez, Monsieur, s'opposent invinciblement à vos désirs et aux miens. J'en suis très fàché, ments pris
il
circonstances,
voudrais bien trouver quelque occasion de prendre
et je
revanche
de
et
vous
ètre
essentiellement
utile.
ma
s'en
l'emprcssement
présente quelqu'une, ce sera avec bien de
que
S'il
je la saisirai. J'ai
avez eu
vous
du discours que et que vous
bien re^u, Monsieur, l'exemplaire
vous avez prononcé à l'ouverture la
prie,
bonté de
faire remettre
(1).
mes sincères remerciements. Je
plus grand plaisir, et
que vous avez de mettre dans Je suis
me
des écoles,
le
j'
y
ai
Recevez-en, je l'ai
lu
avec
le
bien reconnu ce talent précieux
grandes vérités,
saisir les plus
et
de
les
plus grand jour.
avec
tous les
sentiments
d'atlachement
et
de
respect que vous méritez,
Monsieur,
Votre très humble
et très
De
(1)
Prolusione
letta
obéissant serviteur,
Kéralio.
dal Regio Professore
nelle
Scuole Palatine
Mar-
Bonesana nell'apertura della nuova Cattedra Scienze Camerali ultimamente comandata da S. M. I. R. A. In Milano 1769 a'>/>resso Giuseppe Galeazzi Regio Stampatore. Con chese
Cesare Beccaria
cenza de' superiori
gr. in-S" di
lusso di 16
di
li-
p.
Se ne fece nello stesso anno una seconda edizione in stampa comune, picc. in-8° di 28 p. L'opuscolo venne trasmesso al K. dal P. Fr. Venini (v. p. 112, n. 4): cfr. una lettera di questi al N. del 3 Febbraio 1769, in cui dice di aver parlato più volte a M.r de Kéralio che « anche alla Corte sa vivere da filosofo », e di avergli presentato nonché a S. A. la
prolusione del B.
159
Scritti e lettere inediti
XII.
DE BRÉZÉ
(1).
Turin ce
Mars
pr.""
17Ó9.
Monsieur, Si quelques ouvrages méritent d'ètre
assurément ceux où
l'on
réunies en peu de pages, et voilà sans doute
ne peut guère refuser à vos ouvrages
avec tant de force, d'éloquence pas penser de
pouvoir
traduits, ce sont
trouve les plus excellentes maximes
et
le
mérite que l'on
mais vous écrivez
;
de concision qu'il ne faut
vous atteindre
ni
méme
de vous
approcher. J'ai
cependant
fait
tout
mon
possible pour vous suivre
au moins de loin daiìs ma traduction, à peu près comme un barbouilleur d'un village de la marche d'Ancóne qui, copiant un tableau de Raphael ou du Corrège, suivrait avec son faible princeau ces deux grands Maìtres de l'art. J'ai chargé M.rs Reycends libraires de vous transmettre le
manuscrit; vous jugerez, M.r,
(1)1
fratelli
Reycends,
medesimo giorno) avevano di cavalleria al servizio del
librai a
s'il
Torino
est
(cfr.
digne de paraitre,
una loro
lettera al B. del
chiesto al Conte di Brézé, che tu colonnello re di
Sardegna, e diede
ai loro torchi
pa-
una traduzione della prolusione letta dal B. (non dei D. e d. p. come leggesi in Cantù, p. 67 n.) e la communicarono al B. con questa lettera, proponendogli di farla stampare a Milano. Pare che il N. non abbia rifiutato (v. la lettera seguente), ma il progetto venne attuato un po' più tardi da un altro Francese, pure dimorante a Torino, il cav. de Sainte Croix, le cui lettere per l'appunto seguono a queste. Se si giudiclii dal modo di scrivere del Brézé, nulla vi è da rimpiangere. Una versione francese della medesima prolusione,
recchie opere,
massime
tecniche, dal 1765 al 1779,
ms. ed incompleta, trovasi nell'Archivio di Stato di Milano [Aut. Becc.J con data Partenopoli 1769.
Cesare Beccaria
160
mais encore une
fois
que
je profite
ne vous
attendez pas que Fon vous
comme vous
fasse parler fran^ais
parlez italien. Permettez
de cette occasion pour vous témoigner toute
l'admiration que votre belle ànie et vos ouvrages m'inspirent. J'ai
l'honneur d'ètre avec bien du respect,
Monsieur,
Votre très hunible
et très
obéissant serviteur,
Le Comte de Brézé.
XIII.
DE BRÉZÉ. Turin ce 10 Mars 1769. Monsieur, J'ai
ment
recpu
celle
votre
lettre,
que vous
n'ayez trouvé dans
ma
M.r,
et j'attends
m'annoncez,
très
traduction que
avec empresse-
charme que vous des défauts qui ne
sont absolument qu' a moi, et qui n'affaiblissent ni obscurcissent point vos pensées; aussi n'ai-je eu d'autre
dessein
en vous traduisant que de présenter votre ouvrage
tei qu'il
de votre piume à ceux qui n'entendent pas
Titalien,
est sorti
augmenter le nombre des lecteurs. les ouvrages de goùt on peut répandre des fleurs et dire une infinite de riens avec toute l'élégance possible, mais votre ouvrage n'est pas de ce genre, je le regarde comme une belle fleur que l'on ne saurait toucher sans faner, et que, quelque beau que soit le ruban avec lequel on la et
par
là
Dans
noue,
il
ne saurait jamais rien ajouter à son éclat naturel.
Vous ne voulez
point entendre des éloges, mais, M.r, les
éloges des personnes qui pensent, ce ne sont pas de fades
compliments,
et
le
philosophe
le
plus
austère
doit ambi-
L
Scritti e lettere inediti
161
tionner les premiers autant qu'il doit mépriser les seconds.
bonne heure,
Si nous étions à quatre yeux, à la
ménager votre
rais
dois rendre belle
àme:
à vos talents
justice
ainsi, M.r,
vous remettre à
mure de votre
ma
Vous il
et
il
et faire
ou bien sur
part je vous déclare
m'offrez votre
y
pour-
connaitre votre
sur cet article vous devez entièrement
discrétion,
préparer à en voir augmenter
ah, M.r,
je
mais parlant au public je
délicatesse;
moindre mur-
que vous pouvez vous
dose.
la
amitié,
a longtemps
le
et
demandez
la
que mon àme vole vers
mienne: la
vòtre;
m'est glorieux d'ètre l'ami de Tauteur du livre des délits
des peines, qui ne peut manquer de Tètre de tous ceux
qui ont des J'ai
àmes
sensibles.
riionneur d'étre avec respect,
Monsieur,
Votre
très
humble
et très obéissant serviteur,
Le Comte de Brézé.
XIV.
DE SAINTE CROIX La
réputation de vos talents, Monsieur, a d'autres bor-
nes que celles de
l'état
ont re^u des nations
(1) Il
(1).
auquel vous les avez consacrés.
étrangères
cavaliere Bigot de Sainte
del periodico Les Ephéinérides
zionalen Oekonomie, Leipzig,
Croix, uno dei
dii citoyen
1902,
mème hommage
le
in-4°,
(v.
Oncken
p. 429,
docirines économiques, Paris, 1899, in-S", p. 275)
si
e
Ils
qu' on
principali estensori
Geschichte
de.r
na-
Cossa, Hisioire des
occupò anche
di storia
Greca, e diventò socio déiVAcadcmie des Inscriptioiis. Esso è pure l'autore di
una Ldire au D.r Filangieri 15 Septembre 1786, Paris, 1789
E.
LANDRY, Cesate Beccaria.
in-S".
11
Cesare Beccaria
162
leur
a
ment
rendu en
Italie,
également estimés dans tous
parce que dans tous les pays
pa3\s,
La France en
utiles.
sements ont retenti
les
peuvent ètre égale-
ils
connu tout le prix, ses applaudisjusqu'à vous: vous savez, Monsieur, avec a
quel empressement on a accueilli chez elle votre Traile sur
On
les dclits et les peines.
de
s'est hàté
le
l'
dans votre langue, on
a goùté
dans
traduire
la
et plusieurs
nòtre,
édi-
tions en ont été faites successiv^ment et aussitòt enlevées,
en ont publié
tous les papiers publics
La
tous les suffrages.
mème
critique
un enthousiasme plus juste qu'elle
Ce
l'éloge,
prévenant
le
réuni
a
n'a osé élever sa voix,
contrainte à se taire.
l'a
succès, aussi rare qu'il a été universel,
de votre piume, en
il
du premier
essai
public éclairé en faveur
des autres ouvrages qu'il a lieu d'en attendre,
rendra
le
at-
Monsieur, à vos moindres productions. L'impératrice
tentif,
Reine, en jetant les yeux sur vous qu'elle vient d'eriger
bien flatteuse de son estime particulière,
choix digne
d' elle
et justifie
generale que vous
l'estime
la
chaire
donne une preuve
vous a
Milan,
à
pour remplir
par ce
vous
étiez
Nous partageons avec vous votre reconnaissance illustre princesse; son bienfait nous est commun,
déjà acquise.
pour cette
puisqu'en vous mettant à portée de
nous donne une
gioire, elle
à vos écrits. J'ai
lu
avec
que vous pronon9àtes
le
mériter une
occasion
nouvelle d'applaudir discours
avidité le
9 de janvier
nouvelle
préliminaire
dernier en présence
députation Royale des études. J'y ai reconnu, Monsieur, l'étendue de vos lumières et la sagesse de vos vues. J'ai
de
la
admiré l'excellence des maximes,
ments
et
charme de sujet qui
la diction
et
du
profondeur des raisonne-
st3de dont
semble interdire
plaisir infini petit
la
des réflexions judicieuses qu'il renferme, unies au
que m'a cause
nombre de citoyens
matières économiques avec
vous avez
embelli un
du lecture de ce discours à un
tout ornement. J'ai fait part la
utiles qui s'occupent à Paris le
mème
zèle qui
anime
des
et dirige
Scritti e lettere inediti
aujourd'hui vos études
sur
le
méme
163
objet.
Je leur
in-
ai
spiré le désir de le connaìtre et peut-ètre oserais-je le tra-
duire
(1)
yeux
à leurs
de
par
si
l'originai.
le
ma
traduction je ne craignais de diminuer
mérite de Tauteur en affaiblissant les beautés
d'hommes savants ne doute
Cette société
point,
Monsieur, du
secours
commerce de
ses idées avec les vótres. Elle est persuadée
de cette vérité le
si
puissant
le
bien établie dans votre discours, que c'est
frottement des esprits et
opposées qui contribue J'ai
trouverait dans
qu'elle
le
choc contraire des opinions
plus à la perfection des sciences.
le
promis à nos économistes Fran^ais de
les servir
auprès
de vous. Les circonstances qui m'approchent de votre patrie ont
fait
me vous me
rendraient notre voisi-
naìtre ce dessein, et elles
nage infiniment précieux,
si
permettiez de profiter
de vos le^ons. J'espère que vous consentirez un jour qu'elles sortent de l'enceinte de l'école où vous les avez dictées. Je serais
extrèmement
respondance dont
d'entretenir avec
flatté
je
de
vous
et
l'avantage. Mais
gràce,
cette
je
me
il
me
tardait de
vous
offrir,
ainsi
si
je
ne puis
féliciterais toujours,
Monsieur, d'avoir pu vous présenter cet qu'
cor-
communiquerais à mes compatriotes
instruits tout l'agrément
obtenir
vous une
hommage
littéraire
que Tassurance de
la
haute considération et de l'estime respectueuse avec laquelle j'ai
l'honneur d'ètre, Monsieur,
Votre très humble
Le officier
de dragons
et très obéissant serviteur,
Ch.t'i-
de
et secrétaire
S.*"
Croix
d'ambassade de France
à Turin.
A
(1)
Turin ce
CtV. la lettera seguente.
17 mars 1769.
Cesare Beccaria
164
XV.
DE SAINTE CROIX. à Turin le 22 juin 1769.
ignore encore, Monsieur,
J'
neur de vous écrire
le
j'eus l'hon-
mois de mars dernier vous
a été égarée qu' imaginer
est par-
mon amour-propre
venue. J'aime mieux croire pour d'y répondre.
que
la lettre
si
que vous m'avez refusé
L'hommage que
rendais
j'y
à
qu'elle
la
vos
gràce talents
m'était diete par l'admiration sincère qu'ils m'ont toujours
inspirée et qui m'est écrits. Je joins ici
commune avec
de Paris pour vous l'adresser, de votre discours
tous ceux qui ont lu vos
un journal cconomique qui m'a été envoyé dont
et
fait
j'ai
où
la
l'on
annonce
traduction. Je
l'extrait
vous en
ferais parvenir une copie aujourd'hui, si elle ne devait incessamment paraìtre imprimée dans le journal de jiiin que j'aurai, comme celui-ci, l'honneur de vous communiquer, dès que je l'aurai recu (1). Vous verrez dans Tun et dans l'autre, Monsieur, combien on est curieux à Paris de tous vos ouvrages, et combien on est empressé d'y applaudir. Je me fé-
La prolusione
li)
intitolato
morales
et politiques
VI (Giugno) « 9ais, «
del B. venne preannunciata nel giornale economico
Les Ephéinérides la
1769,
dii citoyeii, t.
Ili,
p.
oh Bibliothèqiie raisoniiée des sciences Ne fu pubblicata nel tomo
178 sgg.
versione in francese scritta da
secrétaire d'ambassade à Turin, et
«
un jeune
officier fran-
qui joint à des talents très
distingués le plus grand zèle pour le bien
public, ecc.
».
Altra ver-
sione in francese ne veniva pubblicata da G. Ant. Compare! sotto tolo: Discours
Losanna, 1769,
sur
le
in-S",
commerce
et
l'adminisiratioii piibliqtie
il
ti-
par Beccaria.
ì
165
Scritti e lettere inediti
d'avoir
licite
connaìtre
fait
ma
présent au public, quoiqiie rieure
l'originai
à
exprimé dans notre langue si
souhaite que vous
j'ai
reconnaissiez votre
avoir
vos idées,
à leur energie. esprit
dans
ma
Je tra-
dans
qu' elle a pu Tètre, et
tàché de conserver le ton du discours et l'har-
monie de votre Je joins
naturel de
force et
duction qui est aussi littérale laquelle
au moins
je crois
sens
le
pu atteindre à leur
je n'ai
fait
a3'-ez
version soit infiniment infé-
Mais
italien.
vous
dernicr dont
le
style.
Monsieur, un
ici,
autre
économique
ouvrage
qui m'a été adressé avec une lettre pour vous par un
votre approbation
comme
le
membre
direction duquel cet écrit
du Parlement de Grenoble sous a été redige. Il le soumet à vos lumières la
et
regarderait
sceau des suffrages dont on a
honoré en France cette brochure. Si vous daignez, Monsieur, répondre à cet auteur, je vous prierai de m'adresser votre lettre
pour
lui
passer
et je la lui ferai
(1).
Je charge un habitant de votre ville de vous remettre ces différents envois ainsi que ma précédente lettre en cas
que vous ne ra3^ez point encore re9ue. La société de nos économistes frangais semble m'avoir choisi pour son correspondant auprès de vous, occasions
teur par les
Monsieur, la
les
et ce titre
qu'il
assurances
me
Le
i
de vous
avec lesquelles
j'ai
flat-
offrir,
et
de
l'honneur
Monsieur,
Votre très humble
(1)
présente
devient très
respectueuses de Testime
considération particulière
d'étre,
sotto
me
Da quanto gentilmente torchi
un
libro sui
ci
et très obéissant serviteur,
Ch.^''
de
comunica
fisiocrati, trattasi
Grenoble au Roi, che fu pubblicato Ephémérides del medesimo anno (N.°
il
7),
S.*''
il
Croix.
Prof. Weulersse, che
ha
deìV Avis du Porleiiient de
26 Aprile 1769, riprodotto nelle e
molto giustamente lodato nelle
Bachaumont (XIX, 171). L'autore ne era.... il S.te Croix stesso, se dobbiamo attenerci al Dupont (cfr. Knies, Corresp. du margrave de Bade avec Dupont et Mirabeau, li, 199). Memorie
del
Cesare Beccaria
166
XVI.
DE VAUXCELLES
(1).
Boulogne 29 Septembre 1769. Je n'ai pas
Comte
le
je ne verrai point les
Monsieur
heureux,
été assez
pour rencontrer M.
Savioli
(2)
Amoiirs de cette
Marquis,
le
à Boulogne. Ainsi
ville,
mais ceux de
me tiennent fidèle compagnie, et c'est pour leur présenter mon hommage que j'ai l'honneur de vous écrire. Daignez recevoir, vous et Madame de Beccaria, mes tendres Milan
et trop
justes
remerciements de
complaisance avec
la
la-
quelle vous m'avez accueilli, vous dans votre cabinet et au
dans sa loge
caffé, elle
fran^aises de je n'ai pas
Madame
son clavecin
et à
votre bon sopha et votre la
bon
marquise
(3) et
mise en vers parce que
la rimerai.
Voyez un
choses et de gens
(1)
pour une chanson
«
le
fort bien
n
come
chanterai, et
:
uomo
un
il
homme
faut de
pour
la
piacevole e colto, chia-
amico dei filosofi più che negli anni 1769-70 un viaggio « où il réussit
Chaulieu de
della filosofia, fece in Italia
qui saura jouer
je la
combien
Monsieur,
L'abate di Vauxcelles (1734-1802),
mato dal La Harpe
chansons
sa contredanse que
homme peux
je la danserai, et si je
peu,
je n'oublierai ni
je ne la sais pas mettre
en mesure. Dès que je trouverai un
du violon,
;
st3de, ni les jolies
la
prose
scrive l'abate Galiani a
»
M.me
d'Epinay.
Conte Lodovico Savioli è il noto elegiaco, autore di 24 canzonette uscite sotto il titolo di Amori, che riscossero subito applausi in tutta Italia e suscitarono molti imitatori. Le 12 prime erano scritte fin dal 1758, ad onta di quanto si legge in proposito nel Seiteceuio del Con(2)
Il
cari; solo le 12 ultime uscirono nel (3)
Vediamo spedite
1765.
dal libraio Chirol
al B. (lett.
del 6 Feb. 1767)
un Recneil de roniances tendres avec la inusique, che costa 6 con un Traiti general des éléments du chant, di 12 lire.
lire di
Francia,
167
Scritti e lettere inediti
musique, un autre pour et voilà
hommes.
comme pour une Si
la
danse,
seule chose frivole on perd trois
comparer une si petite chose à une qu'il faut aussi pour une bonne economie
j'osais
grande, je dirais
des philosophes qui tègent, et de articles ont
vers, un autre pour
Ics
la
con^oivent, des ministres qui
la pro-
bonnes gens qui exécutent. Ces deux derniers
manqué
en France,
jusqu'ici
l'economie y est encore
comme
et voilà
pourquoi
chez vous une science dans
son enfance, qui semble en vain depuis dix ans se débattre
dans ses langes.
M.
Puisse
le
Comte de Firmian
les lui
òter; ce sera vous ensuite qui lui apprendrez à marcher. J'ai
rhonneur
d'étre avec le plus respectueux attachement,
Monsieur,
Votre très humble L.
et très obéissant serviteur,
de Vauxcelles.
XVII.
D'HAUTEFORT A Quoique
Armando
Venise, ce 29 décembre 1769.
eu l'honneur de vous écrire,
j'aie
de deux ans, Monsieur, réponse, j'aime à
(1).
me
il y a près que vous ne m'ayez point fait
et
flatter
que vous ne m'avez point ou-
il Conte d'Hautefort, grande suo matrimonio con IVIaria.... Saviera di Hochenfels di Baviera (cfr. de La Chesnaye-Desbois. Diciionnaire de la noblesse), sarà forse lo stesso che l'autore di un opuscolo anonimo al cui proposito avrà scritto al B. nel 1767, ed intitolato: Observations sur le livre
(1)
di
des
Spagna
Délits
Carlo Emanuele chiamato
in seguito al
et
des peines,
Amsterdam Marc-Michel Rey 1767
in-8°,
che
de Plancy 1822 e 1823, e che i Dizionari, forse per equivoco, ascrivono a Carlo Augusto Hautefort o d'Hautefort; ma sarà diverso dal marchese d'Hautefort a cui il Voltaire dirige una lettera fittizia di G. G. Rousseau (v. Bengesco
venne riprodotto nelle edizioni
II,
174
n.).
d.
D.
e
d. p.
Collin
Cesare esare iSeccaria B
I6à
blié.
Cette idée, ou peut-étre cette illusion, m'est d'autant
plus
agréable
que j'espère avoir bientòt l'honneur
de vous voir à Milan, où je compie pouvoir
plaisir
et le
me
ren-
dre dans les premiers jours de février. Je vous supplie de me mander si je vous trouverai dans ce temps-là, car vous étes le principal
joins
mon
ici
mon voyage
motif de
adresse à Rome,
oìi
en
cette
ville.
Je
me
ré-
vous prie de
je
pondre. J'y serai tout le mois de janvier. On ne peut rien ajouter, Monsieur, à l'estime
tachement avec lesquels
humble
j'ai
l'honneur
et l'at-
votre
très
et très obéissant serviteur,
Le à
d' ètre
M.
le
Comte
C.te
classe chez Mr. le Cardinal de Bernis
M:
le
d'Hautefort
d'Hautefort, grand d'Espagne de la (1).
A
1.^'^
Rome.
M." Beccaria
XVIII.
DE CHASTELLUX A
Nice
le
(2).
!.'''•
janvier 1770.
Marquis Beccaria se souvient encore de ceux qui l'ont vu avec plus de plaisir à Paris, j'espère qu'il ne sera pas fàché que j'aie l'honneur de lui rendre visite à Si M.r le
Milan. Je vous
vois
d'ici,
mon
cher Marquis,
courir à la
de Bernis che era in quel tempo ambasciatore a Roma, diceva de France dans un carrefour de l'Europe ». (2) Francesco Giovanni, cavaliere, e poi, dal 1786, marchese di Chastellux, ufficiale simpatico che bazzicava nelle stesse case che i letterati, dove il B. lo incontrò, ed aspirava ad esser annoverato nella loro schiera, riusci ad essere eletto aìVAcadéuiie franfaise nel 1775. Il Marmontel, nelle sue Memorie, ne fa un ritratto come di uomo « candido ». V. la sua seconda lettera p. 180. (1)
di
«
Il
tenir l'auberge
lóO
Scritti e lettere inediti
de cette
fin
à
sans
date
la
lettre
pour chercher
vous connaissez
moment
présent.
le
Eh
de
eh.'"
bien, je
Trudaine que que vous avez vu à Paris avant la mort
tout de suite d'embarras. M.r et
de son pére, portant alors Mr. Trudaine
signature, puis revenir
comprendre comment
pouvoir
Chastellux se trouve à Nice au
veux vous tier
la
s'est
le
nom de Mr. de Montigny
(1),
trouvé incommodé depuis quelquc temps
de maux d'estomac qui
l'ont obligé
de cesser tout
travail
voyager dans les pays Méridionaux. Il 3^ a près de deux mois que nous sommes partis ensemble. Nous en avons passe un en Provence, et et
pour lesquels on
maintenant traité
par
le
il
a conseillé de
lui
s'arrète
pendant un autre mois pour y ètre que des affaires (2). Pour moi,
ici
comte Karburj
rappellent à Paris, je ne fait
un pas en
pour lequel
j'ai
Italie
et
veux pas
surtout sans
3'
retourner sans avoir
y avoir vu un homme
autant d'aitachement personnel que l'Europe
a d'estime pour ses ouvrages. J'irai donc à Milan,
marquis, mais je ne sais pas
mon
encore quel jour. Je compte
m'embarquer pour Génes demain ou après-demain, serai quelques jours et de là j'irai J'ai
appris que
le
cher
Comte Veri
(4)
tout droit n'
3^
était
j'y pas-
à Milan
pas pour
(3).
le
Trudaine de Montigny, che morì nel 1777, di 44 anni, intenal padre nel 1769, uomo coltissimo, e di cui pure è fatto parola in tutte le Memorie del tempo. (2) Il nome si legge male. Deve trattarsi del Conte Marco Carburi di Cetalonia(v. Tipaldo, Biografie... Vili, 57) laureato in medicina e professore di storia naturale presso l'Università di Padova, che viaggiava molto in quei tempi. Il N. l'avrà conosciuto a Lione, in casa di « Monsieur Sacco », a quella cena in cui il Dottore, gran parlatore, si era sfacciatamente appropriato un motto di spirito detto sottovoce da Al. Verri, con gran dispetto di questo, che racconta altresì come la moglie del Trudaine fosse innamorata del Greco. (Cfr. Casati, I, 308, sgg.). (3) Da una seconda lettera dello Chastellux (v. p. 181) pare che il (1)
Il
dente generale delle finanze successo
viaggio sia andato a monte. (4)
Pietro Verri, a cui
assente da Milano, che
io
solo
competeva il titolo di Conte, non era momento. Lo Chastellux, per
sappia, in quel
Cesare Beccaria
170
et j'en serais
présent
très
fàché,
si
quelque chose au moment où j'aurai nouveler,
mon
pouvais
je
de vous
plaisir
le
regretter re-
cher marquis, l'assurance des sentiments bien
sincères avec lesquels
Thonneur
j'ai
d'étre votre très
hum-
ble et très obéissant serviteur, le
de Chastellux.
ch.i'
XIX.
DUTENS à
Monsieur re(;u
l'ai
et
(5).
Turin ce
17''
mars
cher ami,
réponse de
mon imprimeur
de Genève,
s'excuse d'imprimer dans toute autre langue que et
m'a recommandé à Mess.'^ Philibert
ai
écrit,
et ils se
ouvrage, mais
et Chirol
chargeront volontiers
comme
1770.
ils
m'ont
qui
la latine,
(6).
Je leur
d'imprimer votre
écrit à la
hàte,
ils
ne
me
disent point à quelle condition, quoique je leur eusse mar-
qué expressément qu'
somme
il
d'argent à l'auteur;
serait ils
de
question
donner une
disent qu'ils m'écriront plus
un errore frequente, avrà voluto nominare Alessandro, da lui conosciuto come già dicemmo. V. Bianchi, Elogio storico di P. Verri, Cremona 1803, e la Vita di Al. Verri premessa dal Maggi alle sue Opere scelte nell'ed. dei classici italiani, Mi-
a Parigi, e che non tornò più in patria,
lano, 1822. (5) Luigi Dutens (1730-1812), nato a Tours, condusse una vita tutta avventure e di viaggi, (V. d'Ancona, Fanfulln della Domenica 1882, n. 9), fra quali tre soggiorni a Torino alla legazione Inglese, e scrisse opere molto varie, e poco consone alle dottrine allora regnanti. (2) Poca fortuna! Il B. si era guastato con loro e gli doveva denaro.
di
i
Sulle trattative per la pubblicazione delle R.
i.
a.
n.
d. siile v.
p.
78.
Scritti e lettere inediti
l7l
amplement, peut-étre sera-ce par l'ordinairc prochain, cn ce cas je voLis le ferai savoir sur si
vous avez dessein que
si
vous voulez
est
bon que
pour
le
le
champ. En attendant dites-moi
envoyer
leur
écrire, sur quoi
et leur
vous previenile que je pars
je
ou
je leur porte votre manuscrit,
le
l'"'"
il
avril d'ici
Vienna,
aller à
M.r Bertolini de Sienna sur l'Esprit des Lois
pour
m'a envoyé son
(1)
faire
raisonnée excellente, en fran^ais, belle
ouvrage
c'est
une analyse
comme
l'Esprit des
imprimer,
Lois mème. Vous aurez vu ce que Montesquieu en pensait
dans
la lettre
qu'il adresse à ce sujet à
panni ses
se trouve
lettres familières
M.r Bertolini,
elle
publiées par l'abbé
de Guasco. Je vous prie
de faire mille
assurances de
et mille
re-
Madame le Marquise, je vous réitère à tous les deux mes remerciements sincères des amitiés que vous
spect à
m'avez point
pendant mon séjour à Milan. Je n'oublierai commission que vous m'avez donnée pour Péter-
faites
la
sbourg, et vous pouvez compter sur J'ai
ment
l'honneur
mon
zèle.
d'ètre avec toute l'estime et le dévoue-
possibles,
Monsieur
et
cher ami,
Votre très humble serviteur
et affectionné ami,
L. Dutens. [a
A
tergo]
Monsieur
le
Monsieur
Marqiiis Beccaria fils a Milan
(1)
Stefano Bertolini di Pontremoli, detto di Siena, è l'auditore-se-
il Montesquieu nelle sue lettere all'abate Guasco Dicembre 1753 e del 5 Dicembre 1754, ed a cui insieme con quest'ultima il filosofo Francese scrisse direttamente. Le lettere del Montesquieu erano state edite dal Guasco nel 1767. L'opera del Bertolini, di cui il Montesquieu aveva letto brani manoscritti, vide la luce con questo
gretario a Firenze di cui
del 25
titolo:
Analyse raisonnée de l'Esprit des
lois,
Genève 1771, in-S."
Cesare Beccaria
172
XX.
BEAUMONT
ELIE DE
(1).
Monsieur,
Permettez que sous
mon ami
et
mon
les auspices
de Monsieur Lo3'seau
confrère, je vous fasse.
hommage
(2),
d'un ou-
vrage dans lequel vous retrouverez votre propre bien. J'y en ajoute un autre pour Madame la Comtesse de Lancize (3), et
dans lequel vous trouverez que vos principes nobles
(1)
È
il
noto avvocato
al
et
Parlamento di Parigi, difensore dei Calas, gli da (con una sincerità relativa) del
corrispondente del Voltaire che «
Cicerone (2)
»
ecc..
Giurista di Lione, ivi conosciuto dal B.
(v.
p.
106).
Gli
diresse
una lettera lunga e piena d'affetto, e s'indispettì che il N. non gli rispondesse mai. Forse per questa cagione egli non avrà comunicata questa lettera del 29 Marzo prima del 17 Maggio. Nella sua accompagnatoria il Loyseau scrive che l'Elie de Beaumont inviava al Nostro due relazioni una di esse viene nominata qui l'altra sarà torse l'ultima che egli aveva scritta in quel momento, e fu una di quelle che gli conciliarono più applausi, quella cioè in difesa della Perra accusata di un delitto infame dalla Lerouge. Cfr. Voltaire, ed. Moland, XLVI, p. 559, XVIII, p. 276 e l'articolo Crimes nel Diciionnaire philosophiqiie. Correggasi quanto è detto nei soliti Dizionari: non si tratta di una difesa di Claudine Rouge, e non tu scritta nel 1760. (3) Vi è qui un equivoco grammaticale, non sorprendente da parte :
;
di quel
«
Cicerone
credemmo a
»
pieno di patos e di caos. Potrebbesi credere, e noi
lungo, che l'Elie de
Beaumont parlasse
di un'opera
da
lui
inviata a quella contessa; trattasi invece della difesa scritta per essa, che
era stata ingiustamente incarcerata nella famosa Bastille. L'Elie de Beau-
mont
mettere in libertà non solo, ma le ottenne un compenso Pare che anche in quel tempo non mancassero i ricorsi giustizia arbitraria! V. la lettera del Voltaire all'È, de B. del 25
la fece
:
di L. 20.000.
contro la
Aprile 1770,
t.
XLVII
p. 58.
173
Scritti e lettere inediti
bienfaisants
germe panni
ont
sphère circonscrite
et
bornée nous pouvons
portion du bien quc
l'humanité entière!
vous avoir point vu
nous, heureux
votre excellent
J'ai
bien du
pour vous m'auraient
un
fait
une
Monsieur,
estime et
titre
faire
faible
ouvrage a destine à
regret,
Mon
à Paris.
dans notre
si
de
ne
mes sentiments
pour avoir
le
plaisir
de
vous y cultiver, mais si les anciens Grees allaient jusqu'aux Indes chercher les hommes qui avaient excité leur admiration ou leur reconnaissance pour leurs semblables, j'espère
vous prouver avant quelques années avec M.r Lo3'seau que Milan n'est pas pour nous aussi loin que
Pyramides,
et
le
Gange ou
en attendant je m'estimerai heureux d'avoir
quelque occasion de vous exprimer quelquefois
ments d'estime neur
les
et d'
attachement avec lesquels
les
senti-
ai
l'hon-
j'
d'ètre,
Monsieur,
Votre très humble
et très obéissant serviteur,
Elie de
Avocat au
Pari, de Paris, de la Société R. et
(1),
de
de Londres,
de l'Académie de Berlin.
Oserais-je vous prier, Risi est vivant
Beaumont
lui
Monsieur, faire
si
M.
remettre les
le
professeur
deux exem-
plaires ci-joints?
Paris 29 mars 1770.
(1)
Il
intitolato:
prof,, poi fiscale
Paolo Risi era vivo
si.
Egli è l'autore del libro
ad criìninaleni jiirisprudeìiiiani periinentcs tradotto due anni dopo dal Seigneux de Correvon
Aitiìiiadversiones
Milano Galeazzi 1766, Observaiions sur des niaiicres de jurispnidence criiiìinelle, Losanna, Grasset, 1768, che riscosse molti applausi in Francia. (Cfr. Cusani, St. dì Mtlajio, :
IV, 199).
Cesare Beccaria
174
XXI.
DUTENS. à Turin ce
Monsieur
le
ils
m'ont
écrite,
sur 12.
me
et Chirol,
disent:
Marquis Beccaria quaiid
jourd'hui pour cette le
champ,
et
mars 1770
(1).
cher ami,
et
Messieurs Philibert qu'
31''
dans une seconde
iioits
parleroiis
voiis serez
lettre
da ms. de M.
a Geiicve. Je pars au-
ville, et j'y serai le
7'".
Je vous écrirai
vous aurez une réponse positive avant
Je suis bien mortifié
de l'indisposition
de
Madame
le la
Marquise, je partage bien vivement les inquiétudes de votre
àme
sensible
trouve. Je
mon
lui
sur son
compte, et
souhaite un prompt
cher ami, faites-moi
la
le
triste
état oìi elle se
rétablissement.
gràce de m'aimer, et
me
tout à vous.
Votre serviteur
et ami,
L. Dutens.
(1)
V. p. 170 la lettera del
medesimo
in data 17
Marzo.
Adieu, croyez
175
Scritti e lettere inediti
XXII.
DUPONT DE NEMOURS A
Monsicur
le
(1).
Marquis de Beccaria.
Monsieur,
y a longtemps qiie j'ambitionne l'honneur d'entrer en correspondance avec vous. Votre àme en a une naturelle avec toutes les àmes sensibles; et à ce titre je me suis crii en droit de vous présenter mon hommage. J'en ai encore un autre Il
pour vous demander une part dans vos bontés de
la
vérité et
l'application
à
et confrères
l'amour
c'est
sa recherche. Les
qui sont frères par leur nature, actif d'étre utiles à leurs
:
par
hommes désir
le
semblables, doivent se lier
faci-
lement. Il
serait très
doux pour moi de m'instruire
conseils, par vos observations, par les objections
vous pourriez fran^ais qu'on
faire contre la
nomme
manière dont
(1)
È
les philosophes
le
premier
(2)
profes-
les rois.
l'economista discepolo del Quesnay, cui egli sacrificò
del governo, ed
que
économistes envisagent la science dont
vous avez l'honneur précieux d'étre seur établi par
par vos
mème
assistente del Turgot nel
suo
ministero.
i
favori
Fu onesto
e
candido volgarizzatore, mediocre anch'esso, ma, se non altro, ebbe il merito di servire i due soli grandi di quella scuola, e quasi direi i due
soU assennati di quella schiera. (2) Veramente vi erano state due catte tire di " Oekonomie und Kameralwissenschaften », istituite fin dal 1727 da Federico Guglielmo I di Prussia. \Nuia di ìiiio fratello Ad. Landry]. Anche in Italia prima del B. vi era quella del Genovesi a Napoli (1754). L'errore si ritrova nel giornale del Dupont.
Cesare Beccaria
176
que vous étudierez
J'osc croire
doctrine de ces phi-
la
losophes, qui sont des citoyens très zélés et très vertueux,
méme que vous serez bientòt d'accord avec quand vous devriez ne le pas ètre, avec le poste important que vous occupez, dès qu'il existe quelque part une société nombreuse d'esprits studieux qui prétendent avoir réduit réconomie poJitique aux règles d'une science pense
et je
eux. Mais
exacte,
avec
il
Vous
ne vous est point
de prècher on de combattre un homme comme vous ne combat pas à
ètes strictement obligé
leur système, et la
de ne point examiner
loisible
plus grande attention les principes de ces gens-là.
la
légère
(1).
Monsieur
le
Marquis de Puy Ségur
(2),
à qui
déjà
j'ai
beaucoup d'autres obligations, veut bien m'offrir une occasion de vous faire parvenir, avec le témoignage de mon respect, quelques échantillons de cette philosophie que je vous prie de juger. Je vous envoie d'abord avec cette lettre le premier volume de cette année d'un ouvrage périodique dont je suis
chargé
(3).
Vous trouverez
objets qui ont été traités dans le
à
la
méme
téte le tableau
des
ouvrage pendant
le
cours de l'année dernière; et vous verrez que vous y avez
occupé une place considérable. J'ai annoncé dans mon troisième volume de 176Q l'érection de votre chaire d'economie
comme un
politique
pour
(1)
le
des événements
genre humain
et j'ai tàché
Sulle relazioni del B. e della scuola
la notizia
premessa dal
Villari
les plus
intéressants
d'indiquer l'étendue de
all'edizione
Italiana coi fisiocrati vedi
Le Mounier,
colle
dov.ite
correzioni. (2) Sarà il marchese G. Fr. M. di Chastenet di Puy-Ségur (1716-1782), che in un libello del 1767 negava al clero il vanto di essere il primo ordine
dello Stato. (3)
Les Ephéméridcs du cUoyen, 1770, I. Alla p. 47 il Dupont si dicommento alla prolusione del B. Il periodico, creato
chiara l'autore del
nel 1765 dal canonico Bandeau, era passato nel
del Dupont.
Maggio 1768
nelle
mani
177
Scritti e lettere inediti
son
mème
la
publié dans
ensuite
utilité. J'ai
année
le
sixième volume de
le
discours que vous avez prononcé à votre
y joindre des commentaires respecomme il m'a semblé qu'il convenait à
installation, et j'ai osé
ctueux mais
un
homme
libres,
de les
vrai
ment distingue que
Dans
(1).
Puy Ségur
cas où Monsieur de
le
de confiance
vous, et qui inspire autant
de vénération à ses lecteurs
et
philosophe aussi juste-
à un
offrir
pourrait vous
un paquet plus considérable, je mets sous une V le volume où j'ai annoncé votre chaire 2" celui qui renferme votre discours et mes commentaires; 3° un exemplaire de la Physiocratie (2), qui est un recueil que j'ai publié des principaux ouvrages de M.r Quesnay, faire passer
autre enveloppe
;
auquel nous devons les grandes découvertes qui ont donne à qui
science de l'economie politique cette précision sevère
la
rend calculable jusque dans ses moindres résultats; 4° une autre brochure de moi intitulée de l'origine et des progrès la
d'une science nonvelle
Come
(1)
si
vede,
articolo. In questo,
il
dopo
(3),
dans laquelle
Dupont qui
D.
e
ci.
p.,
sulla proprietà
quale non è delitto per il
il
giudizio da lui
il
terribile
« diritto
»
emesso nel
sente anche
creato improvvisamente maestro. fiera invettiva
fino
in
Là
si
di
quella dei fisiocrati Quesnay, de Gournay, il
de
il
«
Colbertismo
w,
un contrabbandiere
Italiano viene fatta nota l'esistenza del
chese di Mirabeau), e
si
danno
questa lettera, come ad alunno legge, secondo il Diderot, la più
che sia stata diretta contro
immaginata un'arringa veemente
il
meritava
stato delitto che
critico: bensì era
libro
e sul contrabbando,
carcere l'istituzione delle dogane! Nelle note alla prolusione, gli
lezioni col tono che si
l'
confessa autore anche del primo Maria-Teresa per la sua ini-
si
lodi entusiastiche a
ziativa, e più scarse al B., si critica d.
en sorte de
j'ai fait
Genovesi, ed a «
l'ami des
lui
hommes
ed è peral B.
!
Dal-
insegnata »
(il
mar-
la Rivière.
natiirelle du gotivernement le plus (2) Physiocratie oti Consiitution avantageux au genre hnmaiii, recueil piddié par Du Poni. Leyde e Parigi, 1768, 2 voi. in-8°, « il Vangelo degli economisti ». (3) Londra e Parigi, Desaint 1768, in-S", citato dall'Ersch, La Fraiice littéraire
Hamburgo
Bandeau
(cfr.
E.
il
1787-1806, 5 voi
Diz. del Barbier).
LANDRY, Cesare Beccaria.
in-8"'.
Ormai
Altri biografi la
vertenza è
l'ascrivono al
sciolta.
12
Cesare Beccaria
173
réduire en très peu de place
de
bonne economie politique. Agréez, Monsieur, ce léger tribut de l'estime profonde
la
dont vous m'avez pénétré et que
vous avez également
spirée à tous les économistes de France les
mères
chaìne des vérités
la
assurances du respect avec lequel
et
;
j'ai
in-
daignez recevoir l'honneur d'étre,
Monsieur,
Votre très humble
et trés obéissant
Du de l'Académie
des
Pont.
Caen,
de
belles-lettres
serviteur,
des
Sociétés
royales d'agriculture de Soissons, d'Orléans, et de Limoges,
correspondant de
la
Société d'émulation de Londres.
Paris 8 avril 1770.
XXIII.
CONDORCET. J'ai
regu
(1)
avec bien de
ami, permettez-moi ce
voulu m'envoyer
(2).
titre,
Je
le lu.
l'ai
reconnaissance,
la
bien dans votre projet avoir une
On
vraiment philosophique. les plus
sèches
lui,
sant. J'aurais désiré
ma
dal tenore
si
et
Le Ricerche intorno
dans
les
dclits et
matières
des peines
rendre tout intéres-
s'il
auraient beaucoup contribué
mais
ils
m'auraient
fait
può supporre dei primi mesi del
p. scg. n. 3. (2)
bien
pour réussir aussi
vous eussiez mis beaucoup plus
que
à la perfection de l'ouvrage,
d.,
illustre
sensible et un esprit
des
animer tout
d'exemples, je ne sais pas
(1) S.
àme
voit souvent
l'àme de l'auteur
s'échapper malgré
V.
fallait
Il
mon
que vous avez
livre
alla natura dello
stile.
bien
1771.
179
Scritti e lettere inediti
du plaisir. Qu'il morceaux qu'on
dans une langue harmonieuse
sensible rassemblés par un
fonde et
fine
si
sur
la
homme
d'une sensibilité
et
pro-
si
!..
vous occupant de
J'espère qu'en
hommes
beaux
aurait été agréable de voir les plus ait écrits
manière dont
la
les
doivent parler, vous n'avez pas negligé de travailler
manière dont
il
faudrait s'y prendre pour les obliger
Vous savez sans doute les malheurs de notre magistrature, le chevalier de La Barre est vengé ou du à bien agir.
moins ses assassins (1) ont été punis, mais ne croyez pas que ce soit pour ce crime, ni qu'on ait méme pensé à le leur reprocher. S'ils n'avaient fait que verser le sang innocent avec cette stupide indifférence plus la
cruauté,
ils
auraient encore
le droit et la
persécuter au gre de leurs préjugés. Mais
homme
quer un
puissant,
permis de violer
ils
les lois à
ils
ont osé atta-
ont cru qu'il leur serait aussi
son égard, qu'ils resteraient les
juges de leur ennemi, qu'ils
outrages qu'ils en avaient
révoltante que
volonté de nous
puniraient
le
re9us
Ils
(2).
eux-mèmes des
se sont
trompés.
Cependant nous ne pouvons goùter une joie pure. Ces bunaux qu'on leur substituera seront peut-étre plus
tri-
fa-
natiques et plus corrompus, aussi barbares et plus iniques.
On
nouveau code
nous promet un
(1)
Trattasi del Parlamento di Parigi!
dal B. V.
p.
155.
Esso fu
«
castigato
»
(3).
È
Si
notre jurispru-
l'espressione usata
colla riforma
Maupeou
(21
anche
Gen-
naio 1771). (2)
Il
duca
di Aguillon, già
governatore della Britannia, ed uno dei « entaché » e sospeso dai
Triumviri, era stato dal Parlamento dichiarato diritti della
«
pairie
n,
il
2 Luglio 1770.
sostituiva al Parlamento sei Consigli annunziava l'abolizione della venalità degli incarichi, la giustizia gratuita, varie riforme di procedura. Siccome quell'editto dovette esser rinnovato il 13 Aprile, io crederei che la lettera del Condorcet sia stata scritta tra una e l'altra data. Il Parlamento Maupeou fu invero composto di giudici inesperti, e sul Codice nuovo fioccarono i (3)
L'editto del
superiori, ed
libelli.
23 Febbraio
Cesare Beccaria
180
dence criminelle y est réformée d'après des idées justes et humaines, si les peines y sont adocuies, si les supplices de la
roue
du
et
feu, la question et toutes les cruautés toujours
en sont bannies,
inutiles
nombre
pas au
l'on n'y laisse
si
des crimes des fautes de moeurs, des étourderies, des éga-
rements sans conséquence ou alors nous bénirons
mème
des actions honnètes,
rtìomme qui nous
l'aura
aimerons mieux un despote qui nous lois
douces que
donne
et
deux cents tyrans qui exécutaient
les
nous
gouvernera par des arbi-
trairement des usages atroces érigés en lois par eux-mèmes.
M. d'Alembert ciements
et
quand
aura vu
il
me charge de vous
(1)
des excuses, le
il
illustre bienfaiteur
A
tergo]
Monsieur
le
et le respect
que doit à
de l'humanité un de ses moins dignes
mais de ses plus zélés disciples [a
remer-
de vous écrire
reste de votre ouvrage.
Adieu, agréez l'amitié tendre
un
faire ses
aura l'honneur
le
M.'-*
de Condorcet.
Monsieitr
Marquis Beccaria.
XXIV.
DE CHASTELLUX. A
Paris
Je ne sais, Monsieur,
s'il
le
26 novembre 1772
(2).
n'y a pas un peu de présom-
me flatter que vous ne m'ayez pas encore Les sentiments d'estime et d'attachement que votre personne et vos ouvrages m'ont inspirés ne me donnent ption à moi de oublié.
aucun
titre particulier
ont partagés avec
(1)
auprès de
moi pour que
je
Era amico intimo del Condorcet, che
testamentari. (2)
vous: trop
Vedi
l'altra
sua lettera
p.
168.
puisse
fu
de
m'en
gens faire
les
un
uno dei suoi esecutori
181
Scritti e lettere inediti
Cependant le plaisir avec lequel je me rappelle souvent les marques d'amitié que vous avez bien voulu me donner pendant votre séjour à Paris m'inspirent {sic) encore quelque confiance, et vous allez voir que je la porte mème mérite.
Oui, Monsieur, j'ose
jusqu'à compter sur votre indulgence.
de mes
offrir le fruit et
du
loisirs à l'auteur
livre des
délits
des peines. C'est sans doute beaucoup oser, mais j'espère
que qui
ne reconnait pas dans mes faibles essais
s'il
éclairé,
l'a
y reconnaitra du moins
Ce motif
étant de déterminer le goùt et
me
seul pour
sufìit
plus encore cette réflexion que
squieu
motif qui
le
l'a
écrire: l'amour de l'humanité et le désir de lui étre
engagé à utile.
il
genie
le
justifier
de leur
à ses yeux, et
hommes
des
le sort
de genie
de Monte-
siècle, M.'"
vous étes aussi coupables des mauvais ouvrages
politiques qui paraissent après vous que Racine et Voltaire
Tont été de toutes les ont été
infestés. D'ailleurs je
que vous
chain,
mais encore
(1),
Mon projet est d'aller et mon objet principal
dont votre société m'avait
nous regrettons tous
en
les jours
chez
le
à Paris;
le
livre
le
bientòt
son
printemps pro-
retrouver
d'3'
jouir
lire
à voir
Italie
est
fait
nos théàtres
Monsieur, vous avertir
dois,
exposé non seulement à
allez étre
de la félicitc publique auteur.
tragédies dont
plates
le
plaisir
plaisir
que
baron d'Holbacq avec
connu pour trouver encore un nouveau prix à des ouvrages qui vous l'abbé Morellet et tous ceux qui vous ont assez
ont valu flatté,
le
suffrage de toutes
Monsieur,
heureux
si
si
je méritais le vòtre,
sincères
avec lesquels
Votre très humble le
(1)
De
il
la Félicité publique
époques de
ch.er
bien
mais je serais assez
preponeva
j'ai
aW Esprit des
d'étre,
de Chastellux.
Amsterdam
lois,
l'honneur
et très obéissant serviteur,
oh Considéralioiis sur
l'histoire,
Voltaire, forse più per invidia del
stellux
Je serais
vous voulez bien répondre seulement aux sen-
timents bien
les différenies
les nations.
le
sort des
1772, 2 v.
in-8°.
hommes dans È il libro che
Montesquieu che per amore allo Chaed al quale volle apporre annotazioni.
Cesare Beccaria
182
XXV.
CHAILLOU DE USY
(1).
Paris ce 10 juin 1773.
Monsieur
Marquis,
le
Mgr. l'abbé Fabroni
qui
(2)
m'honore de ses bontés,
veut bien se charger de vous remettre un livre que je viens
de publier,
et qui
sùrement vous interesse. C'est une nou-
velle traduction de votre excellent ouvrage sur les dclifs et les feines
(3).
Plein de respect et d'admiration pour ce qui
sort de votre piume, je n'ai pas voulu imiter
seur
suivi
et ai
le
chapitres que dans
méme la
dans
ordre
distribution
la
dernière édition
mon précurdes
de Paris
italienne
mes efforts pour rendre la copie digne Heureux si j'ai réussi dans mon projet et si
1766. J'ai fait tous
de
la
l'originai.
(1) Sulla traduzione dell'ignoto Chaillou, che, secondo a torto asserì Correspondance de Grimm, sarebbe stata suscitata dal B. poco con-
tento dello sconvolgimento dei suoi capitoli fatto
moires de l'abbé Morellet, (2)
I,
dal
Morellet,
Angelo Fabroni, che compilò
e Liicce 1804=5, 20 voi. in-8°, e
il
Traile des Délits
et
Mé-
les Vitae Italorum.... Pisis
1778-1799
Giornale dei Letterati (1771-1796), tor-
nava a Firenze dopo una lunga permanenza a Parigi. V. nell'ultimo tomo, postumo, della prima opera suaccennata. (3)
v.
373 sgg.
des peines traduit de
l'
italien d'après la
édition, revue, corrigée et aiigmentée de plusienrs chapitres
e le aggiunte erano già nella trad,
Morellet]
joint plusienrs pièces très intéressantes
pour
l'
sua vita
la
par
[?
l'aiiteur,
intelligence
du
di
sixiéme
due
soli,
auquel on a texte,
par M.
A
Paris chez J-F. Bastien.... 1773. Esso contiene un Avvertimento del libraio, un Discorso e Riflessioni preliminari, la Prefazione C.
D. L. B.
dell'autore, la
nuova traduzione,
il
giudizio di un celebre professore, la
risposta allo scritto del P. Facchinei, e
il
commento
del Voltaire.
183
Scritti e lettere inediti
j'ai
su éviter les fautes qu'on a reprochées aux premières
traductions. J'ai osé
y ajouter un discours historique sur
l'origine des lois, ainsi qu'un avis bibliographique sur l'ou-
me mandcr si vous approuvez l'un et l'autre, et dans le cas oìi je me serais trompé, vous m'obligerez beaucoup de me réformer vrage
et
son estimable auteur. Je vous prie de
et
une epoque de la 1766, probable que vous avez
de m'envoyer vos corrections
additions. J'aurais
et
autre gràce à vous demander: depuis
dernière édition
italienne,
est
il
continue de vous occuper des intéréts de l'humanité, et que
vous aurez rai-je
fait
quelques additions à votre ouvrage
vous supplier, Monsieur,
traduction,
de
passer par une
les faire
vous ètes content de
si
me
bien
vouloir
communiquer
les
voie sùre (ce
Mgr. Fabroni)? Ces additions
me
le
courant de l'année prochaine
débit de celle que
un
faible
j'ai
hommage de
que de l'estime
Monsieur
(2)
de faire
du prompt
à cause
ma
reconnaissance de
du respect avec lequel
et le
ma me
que peut procurer
l'honneur de vous présenter, la
et
ose-
seraient très utiles pour une
nouvelle traduction que je serai peut-ètre obligé
dans
(1);
j'ai
comme
nation, ainsi
l'honneur d'ètre,
Marquis,
Votre très humble
et très obéissant serviteur,
Chaillou de Lisy Paris, ce 10 juin 1773.
chez M.r Molini
libraire,
rue de
la
Harpe
(3).
Oserais-je vous supplier de me faire la gràce de me donner un précis détaillé de votre vie, avec l'histoire de votre ouvrage et de tout ce qui y a rapport? bien essentiel pour
ma
Il
me
serait
nouvelle édition. Je crains que
(1)
V'erano state altre edizioni,
(2)
La seconda edizione
(3)
In calce della
ma
usci nel
mon
senza aggiunte.
medesimo anno.
prima pagina: Mr.
le
Marqiiis Beccaria Bonesano.
Cesare Beccaria
184
avis du libraire pris dans les journaux ne soit
défectueux
à bien des égards.
A
mon
de
la suite
discours préliminaire, vous trouverez
des notes, qui sont un hors d'oeuvre. Je vous préviens que été force de les y mettre (1).
j'ai
Je viens d'acheter un nouveau livre italien sous le titre
de Saggio politico sopra rais bien savoir le
nom
sur cet ouvrage que
la legislazione
Romana
(2).
Je désire-
de Tauteur et quelques particularités ai
j'
envie de traduire. Je soup^onne
l'auteur d'ètre de vos amis et d'avoir profité de votre travail.
Je voudrais pièce qui sera
bien
nouvelle édition,
la
et
qui est relative d'étre
ma
pour
couronnée par l'Académie de Mantoue, à
avoir,
votre traité
connu de vous,
Thonneur
N'ayant pas
(3).
je n'ose pas
vous prier de
me
rendre
tant de services à la fois.
prudenza, spari(1) Queste note, unicamente inspirate a criteri di rono dalla seconda edizione. (2) Non si trova nei dizionari di libri anonimi. È il Saggio sopra la politica e la legislazione
lamonte]
s. 1.
Romana
del Conte B.... di C... [Botton di Castel-
1772. Cfr. Fabroni, Giorn. dei Lett. 1774, p. 240, e Tiraboschi,
Giornale di Modena,
I,
244,
che
lo taccia
di
giovanilità
secentismo.
e
gran libro d. D. e d. p. mi ha fatto prescindere da quei riguardi particolari che io doveva al troppo timido autore per pensare unicamente alla pubblica utilità ". Cosi l'editore. Esiste del Conte Botton di Castellamonte, per far omaggio al B. di una sua opera, che sarà questa, una lettera con data à.&VC Albergo del Pozzo Dicembre 1772. L'albergo del Pozzo era a Milano in via Torino, dice il de Castro nel suo libro sulla Milano del Settecento, e noi «
L'analogia che v'è fra
il
presente saggio ed
il
aggiungeremo molto frequentato nel tempo e tuttora esistente delle
in
via
Asole, all'angolo di via Torino.
Sull'Accademia di Scienze e Belle Lettere di Mantova vedi Lomlett. It. nel secolo XVIII, I, 84. 11 B. ne era socio: sua lettera, parte III n. XIX. L'argomento del concorso qui accen-
(3)
bardi, Storia della V. la
nato era questo
:
«
Assegnare
u
toglierle al possibile, o d'
«
i
le
cagioni dei
impedirne gli
delitti,
effetti
additare
il
modo
o di
affine di rendere piit rari
supplizi senza che resti indebolita la pubblica sicurezza
».
V. a Milano,
Arch. di Stato, Gov. P. A. Accad. di Mantova 6. L'Accademia di Chàlonssur-Marne mise al concorso lo stesso argomento nel 1780 e il premio fu vinto dal Brissot de Warville.
\
Scritti e lettere inediti
1S5
XXVI.
D'ALEMBERT. Monsieur, Je ne sais
pour moi
mon
vous vous souvenez encore de moi
Permettez-moi, en
et des peines.
venir, de
si
vous presenterà cette
qui
lettres,
des beaux-arts,
montré
les
plus
voir l'Italie;
il
surtout
et
grands
hommes
lui
comme
qui
de
lettre
délits
Borde
la
musique,
la
(1),
l'amour des
;
talents, lui a inspirò
m'a prie de
mais
rappelant à votre sou-
vous demander vos bontés pour M. de
ami,
près des
me
;
du Tratte des
je n'oublierai jamais l'auteur
oìi
désir
le
il
a
de
procurer quelques accès au-
vous, Monsieur, honorent cette
nation; et je prends la liberté de vous l'adresser; je vous
pendant son
serai très obligé de vouloir bien lui procurer,
séjour à Milan, tous les agréments qui pourront
de vous.
On
m'a
dit
que
le P.
Frisi était absent
:
dépendre sans cette
circonstance, je n'aurais pas pris la liberté de vous cette petite
importunité,
qui
vous aurez connu Mr. de la satisfaction
la
plus une
n'en sera
Borde. Je ne sais pas
de vous revoir un jour,
Paris, mais soyez bien persuade, je
(1)
Jean-Benjamin de
XV,
poi
"
la
dès que si
j'aurai
soit à Milan, soit à
vous
pour vous jusqu'au dernier moment de
Luigi
causer
prie,
ma
que
vie
j'aurai
les senti-
Borde (1734-1794), che fu dn favorito di », e condusse una vita di affarista molto
fermier general
disordinato, è autore di parecchie varie opere comiche, raccolte di canzoni, e pubblicazioni di lusso concernenti la teoria della musica, la storia
e la geografia. V. Fétis, Biographie. iiniverselle des niiisiciens 2* ed. Parigi, 1868-70.
Cesare Beccaria
186
ments de respect et
avec lesquels
d'attachement que vous m'avez inspirés,
et
l'honneur d'étre,
j'ai
Monsieur,
Votre très humble
et très obéissant serviteur,
d'Alembert, à Paris ce 2Q juin 1773. [a
A
tergo]
Monsieur
Monsietir,
Marquis Beccaria.
le
j
XXVII.
BRISSOT DE WARVILLE
(1).
Neufchàtel ce 28
juillet
(2).
Monsieur, Je ne sais pas
exemplaire de prospectus de
personne
mage
s'était
et à
la
et à
temps un
le
vos travaux. Vous avez ouvert
vaste
entreprise
but, et sur laquelle j^aurais
(1) Il
dans
carrière que je parcours à présent. Ci-joint
prospectus d'une
mème
vous aurez re^u
chargée de vous remettre. C'était un hom-
vos talents
glorieusement le
si
ma théorie des Lois Criminelles (3), avec un ma Bibliothèque sur les Lois Crim. (4) qu'une
Brissot, detto di
qui
a
en
partie le
grand besoin d'étre éclairé
Warville perchè
nato ad Ouarvillc vicino a
Chartres, è quello troppo famoso della Convenzione.
Andava spesso
a
Neufchàtel a farvi stampare le sue opere. (2)
Crederei 1782; v.
(3)
Parigi 1781,
(4)
Sarà
1
p. seg. n.
1.
voi. in-8°.
la Bibliothèque
philosophiqiw
(in
législaieiir,
dn jnriscoiisnlte, Berlino e Parigi, 1782-86, 10 venne pubblicata anche in italiano e s'inaugurò
dii
voi. in-S",
col trattato
politigne
raccolta
D. d.
e
et
che d.p.
\
Scritti e lettere inediti
par vos lumières
Daignez
(1).
187
et
le lire,
me donner
votre
opinion. Je désirerais beaucoup avoir des correspondants en Italie.
Vous
ètes à portée de connaìtre ceux qui s'occupent
de cette partie. Pourriez-vous
vrage
en fran^ais ?
soit écrit
faire traduire
traient ?
en
à
italien
me
les
indiquer? Cro3^ez-vous
réussir en Italie quoique
qiie cette entreprise puisse
Ne
vaudrait-il
mesure que
les
Ne pourriez-vous m' indiquer un
Tou-
pas mieux le numéros paraitraducteur,
un
sur? Je vous demande mille pardons de toutes ces questions; mais connaissant vote zèle à obliger les gens libraire
de lettres
et à
répandre
la vérité,
je
ne doute
vous ne vouliez concourir par vos lumières à la perfection d'une utile
entreprise
vaux je
que
vos secours
et
peut ètre
infiniment
au genre humain. L'annonce de l'autre ouvrage vous
instruira de sa nature.
et
qui
point
(2).
Il
rentre dans
le
pian
de mes
tra-
J'attends avec bien de l'impatience votre réponse,
vous
prie
de
me
l'adresser à Paris, hotel Mayence,
rue de Seine. J'y serai sous huit jours. Je suis avec respect,
Monsieur,
Votre très humble
et très obéissant serviteur,
Brissot
Probabilmente
la
Correspondaìice
boìiheur de l'houinie
et
de la sociélé, Loudres
(1) le
De
Warville.
iiniversellc et
sur
ce
qui
ìììI eresse
Neiifchàtel 1783, 2 voi.
che venne subito proibito. Forse l'opera intitolata: De la Vérité oii Méditalious sur les vioyeiis de parvenir à la vérité dans totttes les connaissances hiimaines. Neutchàtel
in-8°, periocfico (2)
e Parigi 1782, in-8°.
PARTE TERZA Lettere ed altri documenti intimi del
Beccaria*
Z^^/n^
f^^j
PARTE TERZA
Lettere ed altri documenti
Le lettere finora conosciute
sono 1-3.
le
seguenti
Due
C. B.
di
del Beccaria.
intimi
per quanto
,
io sappia,
:
suppliche ed una lettera relative
una promessa zata citati in
matrimonio
di
una supplica
Ghinzoni, C. B.
e
suo
ii
matrimonio, oltre ad
al
e vari brani di lettere alla fidan-
del padre di questa (1760-62). Cfr.
/." inatr.
in
Lomb. XVIII,
Arcliiv. Stor.
658 sgg. 4-11. Otto lettere Fr. 12.
Novali
in
al
Conte
Biffi
di
Cremona
(1762 63), edite da
un opuscolo per nozze, e che noi riprodurremo.
Al Conte P. Verri, Gassate, 13 Dicembre 1764: pubblicata nell'ediz.
Le Monnier delle opere del Nostro (1854
;
essa vien detta ricavata, insieme a quella sotto
da una raccolta del 1835
Cantù àue
volte,
a p, 492) poi
(v.
Avvertimento,
prima nel suo Panni
anche nel
Beccaria.... p.
13.
Al d'Alembert, 24 Agosto 1765,
14.
Al Morellet, 26 Gennaio 1766, Roederer, p. XLI-LII
(1)
v.
p.
nostro
1);
n. 33,
nonché
dal
Lombardia (1854;
148.
107, n.
tradotta
in
1.
francese
nell' ediz.
(1).
L'originale italiano, col P. S. in francese, fu venduto
vendita Lucas de Montigny.
il
p.
la
e
a p. 551), in cui
Nel catalogo della vendita son
il
30 Aprile 1S69 alla
citati
un paio
di
pe-
Cesare Beccaria
192
Cinque
15-19.
101
Le Monnier,
A
Dicembre 1766
7
p.
552
Reggio, 8 Ottobre 1770
di
(ediz.
sgg.).
queste noi siamo in grado di aggiungere, lasciando da parte carte di carattere prettamente amministrativo o di nessuna
le
importanza, quali quietanze,
ecc.,
minute
e
di lettere,
parte
lettere
di
provenienti
dalla
delle centinaia di tentativi
un numero presso a poco uguale
documenti
Race. B.
giacche
,
che facemmo
intimi
per
,
purtroppo
maggior
la ,
per mezzo
in varie direzioni, sia a
che scrivendo o mettendo inserzioni su periodici dato
(Casati,
sgg.).
Conte Agostino Paradisi
33. Ai
tutte
prima moglie, 2 Ottobre -
alla
p.
Novembre 1766
15
e 288).
n.,
20-32. Tredici
(Cantù,
Ottobre-
a P. Verri, 2
232 sgg.
I,
speciali,
non
voce ci
fu
rintracciare in tutto che quattro lettere del Nostro.
di
Qualcuna
si
è smarrita
due
:
che
P. Bianchi
al
si
trovavano
all'Ambrosiana (T. 124 Sup.), che sono quelle segnate dal Lancetti nella
sua Biografia Cremonese [Milano, 1819-20, 2
compiuta)
all'articolo
Bianchi
Nostro ad un collezionista opuscolo del
(II,
(v.
p. 318);
più avanti);
VoN Mùlinen Daniel
voi. in-4.°, in-
una regalata
una
Fellenberg....
dal figlio del
di cui leggesi in
un
un
estratto che noi
riporteremo.
Qualcuna catalogo
vide nelle vendite di autografi. Passando qualche
si
vendite in Francia da mezzo secolo a questa parte,
di tali
trovammo menzione
di tredici lettere del B.,
che crediamo opportuno
riprodurre tale quale, colle dovute riserve sull'autenticità, e
il
valore
riodi del «
« «
il
tenore,
(1).
P. S. con qualche
variante
«
rampile des plus excellentes qualités
[M.me
la
Comtesse
della Somaglia]
de l'esprit et du coeur,
dame
pleine de vertus,
de sensibilité, de connaissances. Vous devez l'avoir connue à Milan, et elle a une figure des plus brillantes à Paris dans les premières années de son
fait
Hume en faveur de M. Rousseau aux philosophes. Qu'il serait doux de
«
mariage. Je viens de savoir un trait de M.
•
qui fait bien honneur à la philosophie et
«
pouvoir l'imiter! (1)
Può
»
darsi, e
il
fatto si
è verificato,
che una lettera
si
ritrovi
in
due o
più delle categorie da noi testé distinte (lettere edite, inedite, smarrite, vendute).
Scritti e lettere inediti
1.
L
a.
en
s.
fr.
193
Milan, 28 septembre 1761, 2 p.
Cliarmante
un bel éloge de
fait
il
in-4."
un ami remplie de sentiments philoso-
lettre à
phiqiies, et oìi
pi.
la
vertu [vendita del 15
Aprile 1862]. 2.
La
3.
L.
lettera al Morellet del a.
en
s.
où
lettre
L.
a.
Très belle
lettre
à
6.
Lettre signée avec
Giugno
Milan, 1778
8.
L. a.
s.
à l'abbé Morellet
9.
L.
s.
1
p.
10. Billet a. s. sig.
est
trop
[vendita del 27 s.
d.
M.
à
s.
d.
1
les
7 no-
,
monnaie frappée
il
«
mon
àme,
d'
amour
et
Novembre
1862].
15 Aprile 1862].
p.
in
f."
[vendita
Lucas de
1860].
a gardé
M'en excuser
elle
lui
pardonner
après avoir été
1'
le
silence
objet de tant
serait ridicule; aussi je
Une
prends
crucile misanthropie s'était
a cesse à présent.- Elle n'était pas pro-
duite pas les amis de France dont je n'
le
1882].
[vendita Charon, Febbraio 1844|.
d'implorer votre bon coeur.
moignages
nouvelle
philosophe pour ne pas
d'attentions de sa part.
emparée de
del 4 Die.
[vendita Charon, Febbraio 1844].
italien
en italien
de plusieurs années qu'
le parti
la
in fol." [vendita del
pi.
en
p.
'/,
Montigny, 30 Aprile Il
in-4.^'
Milanais [vendita del 6 Febbraio 1888].
le
s.
L. aut.
à
relative
L. a.
11.
1884].
1777. 3 p.
7.
a.
p. in-4."
1
autographe. Castiglione
souscription
Belle lettre tonte
dans
1885].
septembre 1768,
E quella che noi daremo [vendita
vembre
Marzo
Bianchi, Milan, 3 janvier 1773, 2 p.
L.
Is.
\.^'^
d'envoi d'un livre sur l'inoculation de la
variole [vendita Alfred Bovet 19 5.
s.
Milan,
d'Austria],
Elle [venduta nel
à S. E. M^rosini, Milan, 28
s.
e la n.
l'assure qu'il se fait gioire d' étre en
il
comnuinauté d'idées avec 4.
191
p.
p.
1
Superbe
[Ferdinando
à S. A. Ser.
fr,
1766,
juillet
26 Gennaio 1766. V.
ai
jamais regu que des
de bonté, mais par ceux
d' Italie,
etc.
té>
Il
supplie d'accueillir avec bonté l'abbé Venini, un des philosophes plus éclairés de
E
l'
Italie.
LANDRY^ Cesare Becca?
ia.
13
Cesare Beccaria
194
Relazione Era già qualche tempo che zino esaltava in casa mia e
dalla Race. B.
Per
92 sgg. e 123
zoni,
c.y
/.
(Casati
di
Capella Mon-
nobiltà della famiglia Blasco,
documenti (dei qaali i quattro primi sono aual primo matrimonio di C. B., provengono storia di quel matrimonio tanto contrastato, v. Cantò documenti dell'Ardi, di Stato pubblicati dal Ghin-
I,
la n.,
quanti
i
e le lettere di P. Verri del 6 Aprile 1762 e del 15 Ottobre 1763
153 e 163 sgg.).
svelano un nuovo episodio fosse stato costretto un il
Maestro
nostri primi sei
(1) I
tografi), relativi tutti
p.
la
il
(1).
Le
tre
prime carte che qui
dramma, come
veggon
la luce
giovane Cesare momento dalla prepotenza del padre, durante del
cioè
il
sequestro di due mesi e mezzo cui tu sottoposto, a sottoscrivere degli rinunzia o per lo meno dei progetti di rinunzia al matrimonio.
atti di
momentanea e senza seguito, troviamo forse in una supplica di Cesare posteriore al matrimonio con postilla del 2 Luglio 1761 (Ghlxzoni /. e. 673 sgg.) ove egli dice: « Si aggrava il supplicante dal di lui padre d'un preteso reato per « aver egli, durante l'arresto, esposto che se si fosse trovato il disim-
Un'allusione a questi momenti di debolezza la
"
pegno onorevole
« rito u "
ai voleri del
Se a
tale
alla
dama, ed a sì
stesso,
avrebbe prontamente ade-
padre.
proposizione
avesse
il
padre del
supplicante data
la
giusta ed unica interpretazione, avrebbe dovuto ad evidenza conoscere
quanto fosse soda e ben fondata la volontà del di lui figlio.... ecc. ». Se non erriamo, il Nostro, dietro a queste ed altre proteste cavalleresche, nasconde un cavillo G2Suitico o giuridico; senza negare cioè recisamente la concessione momentanea da lui fatta e di cui forse non era rimasta traccia nella casa paterna, traviava il senso del racconto di suo padre. In ogni modo il lettore ben de .'e ricordare che i documenti qui riferiti non altro sono che brutte copie, evidentemente dettate dal padre, e che a saper nostro, nessun uso ne venne fatto nella lite tra padre e figlio di cui possediamo quasi tutto l' incartamento. D'altronde quelle titubanze non durarono, da quanto qui appare, che una «
195
Scritti e lettere inediti
loro ricchezza, ed aderenza alla Corte di Portogallo per
la
mezzo del zio generale Quando, avendogli
(1).
io
confidato
necessità
la
trovavo di prender moglie, non mancò
in cui
mi
persuadermi con
di
molta premura questo partito come a confronto d'ogni altro
Mi introdusse
migliore nelle mie circostanze.
per mezzo di un'accademia che subito
mia intenzione per
la
la
passione concepita,
medesimo Monzino per
interpellare dal
speranze grandi, che mi
zio,
tenne una sera ed ebbi
si
fu risposto che vi sarebbero stati le
sua casa
più cortesi e lusinghiere accoglienze.
le
Spiegata feci
in
due mille
dote, e
la
mi
zecchini, oltre
facevan supporre fondate sul
si
che diceasi amare parzialmente questa
quindicina di giorni, e noi troviamo
figlia
già nel patetico
(2).
documento
n. 4
il
linguaggio della volontà più ferma e della passione più ardente.
Un simile ammonimento valga per tutte le minute di lettere che pubblicheremo, e di cui non si può sapere se esse corrispondano alle lettere che furono realmente spedite, e neppure se veramente le lettere vennero spedite. (1) La giovane e bella Teresa Blasco, era
figlia di
fra
fratelli,
Domenico tenente colonnello i
Michelangelo,
quali uno,
di cui
B. s'era invaghito,
il
degli ingegneri, che
attempato,
già
ricco,
aveva
tre
generale,
anzi alle volte chiamato maresciallo, e dimorante a Lisbona. Sulla nobiltà della famiglia v. più avanti e (2)
Il
Ghixzdxi,
/.
e.
valore dello zecchino, variato a seconda dei paesi, era all'in-
circa di 12 lire, e la lira a Milano valeva 0,78 della Francese, (v.
Mannaie di Meiroiogia, Torino 3000 zecchini di dote
1883).
Teresa Blasco ebbe non 2
Ghinzoni) delle quali 10.000
(cfr.
lire
Martini ma ben
furono pagate
morte del padre, come risulta da varie lettere della Race. B. Anche su questo punto siamo dunque in grado di smentire pettegolezzi di P. Verri che scriveva il 6 Feb 1768, dopo la dallo zio generale alla
i
morte la dote
di ",
Don
Blasco:
ed
23 Marzo da
il
gran raccolta
<.
con ciò peggiora la condizione di chi aspetta Roma (leggi Milano, Casati III, 71) « B. aveva libri, spera[ndo?J pagarli coi denari della Moe
«
fatto
«
scovia, ora ha dovuto retrovenderli.
«
della moglie,
n
S. Giorgio in Palazzo, e cosi è
dice
si
San Giorgio
di
in
del denaro
il
Compare un
[leggi
migliaio di zecchini
dal\ Lisbona,
io
lo
credo da
w.
Palazzo era una chiesa ed un quartiere in Milano,
forse quello ove abitava
Ma
venuto di
il
Calderara. Per
B. accusava la ricevuta
i
il
libri v. la lettera allo Chirol.
2
Marzo
1768.
Cesare Beccaria
196
Intese
le
mio genio,
difìicoltà di
incaricai
mio padre, quando seppe questo
Monzino, che a poco a poco
il
singannasse, e mi astenni per qualche giorno
contrada come era solito
la
ma
quando
di fare,
per parte loro invito
fu fatto
di
andare
di
mi
dallo stesso
sera a casa loro,
ma
senza servitore; non eseguii subito,
di-
gli
passare per
di
lusingato dalle
dimostrazioni di affetto mi son lasciato indurre. ebbi tutto
Ivi
il
campo
di
accecarmi a segno
non
di
es-
sere in istato di riflettere a quanto conveniva.
campagna dove avea tutta la vedere l'oggetto della mia passione; mentre Andato
in
veniva
servitore
la
istanza fatta per avere
i
con un
parlavamo:
ci
mal concertati im-
tutti gli nostri
pegni; e un dopo pranzo, vedendo
vuoto
la figlia
una strada rimota dove
in
questo tempo sono nati
in
libertà di poter
la figlia
essere andata a
mezzo
dispacci per
di
un
prete mandato per la posta da loro a Milano a cercarli, mi
un clandestino
fece coraggio ad
guente proponendomi
dove
chiesa,
in
di
ella
i
concerto
(1)
da eseguirsi
la
mattina se-
testimonii. Alla mattina m.i
mi venne
trovava, persona di
comune
confidenza dicendomi che avea impedito questo disordine,
ma
che per ottenere
Gorgonzola feci.
Ma dopo una
scrissi
spendere
di
molti giorni,
ciò
pensando
al
mediatore dove
per lettera dalla feci,
quasi due mesi
I
nostro fine andassi dal Prevosto di le
dispense,
il
che
disordine imminente,
pregava
lo
di
far so-
concertato fino alla mia venuta a Milano.
che subito
(1)
il
per impegnarlo ad ottenere
lettera al
il
Dopo il
(2)
figlia
mi
fu
dimandato
lo scritto,
e gli spedii con l'antidata con differenza (3).
matrimoni clandestini, come è noto, erano ammessi dalla Chiesa
con previe dispense. (2)
La famiglia Blasco, sebbene avesse torse villeggiava anche
la
villa
a
Pizzichettone
paese si popolò di villeggiature nel 700. v. Damiano-M uoni Melzo e Gorgonzola, Milano 1886, p. 157. (3) La promessa di matrimonio reca la data del 20 Settembre 1760 (v.
p. 210, n.),
(v.
Ghinzom
là.
Il
p. 660).
I
Scritti e lettere inediti
Sono di
Lo
zola.
da fautori della medesima casa consigliato
stato
andare dal feci,
197
Tenente Colonnello che era in Gorgondove esponendogli le immense difficoltà de' sig.
miei parenti, e niente dissimulandogli delle mie circostanze, gli
esposi che ero pronto a mantenere la mia parola, ed egli
invece di
ritirarsi,
mi disse che non dubitassi, che o
buone, o colle cattive,
Aggiungasi costante, ed
temer
la
il
le
avrebbe
ridotti
i
miei parenti
continue istanze della
continuo coraggio,
miseria, mi
figlia
che mi
hanno sedotto,
si
al
colle
segno.
perchè
fossi
faceva a non
ecc..
[A tergo] Tutta questa relazione di uiatio del Marchesiìio Beccaria. B.
(1).
IL
Dichiarazione.
1760 Addì 26 Dicembre in Milano
Con forma,
me
la
ecc.,
presente dichiaro
io
infrascritto
m
(2).
ogni miglior
che ricordandomi d'avere fuori un bianco [da
fatto nella casa Blasco]
[per quanto io credo]
protesta diretto
al
con mia firma senza data
come pure
Rev. Parroco
altro di
S.
scritto in
Martino
di
tempo
forma in
di
Nosig-
Sigla del padre, Marchese Saverio Beccaria.
(1)
Autografa, tranne alcune correzioni di due mani diverse che si in margine e che noi riproduciamo fra [ ]. In una di queste mani mi pare di ravvisare quella del padre. In ogni modo si capisce che la dichiarazione era imposta e dettata dal padre. Le firme sono di (2)
leggono
pugno
dell'altro correttore.
Cesare Beccaria
198
già
questa
di
(1)
città di
Milano, o ad altro, non ricordando
a motivo del calore di testa e dell'oppresso [che] mi
ceva per
la
scritto dubito d'essermi forse
anche
in
mia assenza
al
espresso
dichiaro e protesto
come
[in
dare
di
d" Parroco per
ad altro che come mio padrone
lida,
si
fa-
più pronta effetuazione del matrimonio, nel quale
lo
ogni miglior
il
mio assenso
dare; che però
potessi
modo
il
d° matrimonio, o
forma più va-
e
sopra] che tanto del sud" bianco quanto del sud-
detto altro qualunque siasi mio scritto con
mia firma, non
ma non debbasi in alcun modo tempo attendere come se da me non fossero stati fatti, annullandoli e rivocandoli in tutto e per tutto [di maniera che non debbano essere di alcun valor in verun tempo] essendo questa la mia spontanea e determinata intenzione, e debbasi avere alcun riguardo, e
per fede
fui
Sottoscritto
Marchese Cesare Beccaria Bonesana
Sottoscritto
Marchese Don Girol° d'Adda Salvaterra
(2)
presente per testimonio Sottoscritto Gio. Battista Costa
(3)
fui
presente per te-
stimonio Attestatae fuere subscriptiones,
(1)
Antica parrocchia di
etc.
Milano. V. Giulim, Memorie
di Milano,
VII, 7. (2)
(v.
Della famiglia patrizia di questo nome, tuttora esistente a Milano
Calvi, Fani. nof. Mi/.). Ei fu dei XII di Provvisione, la suprema ma-
gistratura civica, d'origine antica
(v.
Cusani, S/. di Mi/.
II,
275 e Casati
IV, 370)(3) Amico pure di casa Visconti, in cui si era sposato il Marchese Saverio B. (dall'archivio Visconti di Saliceto). Esiste una famiglia nobile Costa a Genova, con ramo staccato a Napoli, ed una Piemontese.
19^
Scritti e lettere inediti
III.
A 111.
cui
ma
Teresa Blasco
(1).
Padrona Colendissima,
Sig.' Sig."
Dopo aver dimostrata una costanza a tutte le prove, a può giungere un uomo ragionevole per sostenere l'im-
pegno contratto con V.
S.
111.""',
sedata
passione ho
la
riflet-
conseguenze di un matrimonio, non meno io, che la degnissima sua persona sarebbe ridotta. Ma un motivo che io non posso vincere si è l'invincibile dissenso del padre (a cui son debitore di tutto prima d'ogni altra cosa) come non ho mai mancato di piià
tuto seriamente alle dolorose alle quali
volte far presente non
meno
a V. S.
Ill."'\
che
al
degnissimo
suo genitore.
Quantunque per secondare cercato
altre
volte
di
il
superare
suo e mio desiderio abbia questi
riflessi
,
pure
ad
animo tranquillo mi hanno fatto tale impressione, che mi costringono con sommo mio rincrescimento ed estrema mia mortificazione a mai non contrarre un vincolo, di cui proveressimo e l'uno e
La prego dunque del suo
animo
serverò
in
col
un sicuro
l'altro
ma
inutile pentimento.
a darmi anche questa prova della nobiltà
mettermi
ogni tempo per
in libertà,
V.''
S.'
assicurandola che con-
Ill."''\
e per la nobile di lei
famiglia quella profonda venerazione, colla quale mi dichiaro
Di Casa 16 Gennaro 1761 Di V. S. Ill.ma Umiliss.° osseq.""" servo
Cesare Beccaria Bonesana. un'altra (!) È la fidanzata. Egli aveva 23 anni, ella era sedicenne. In redazione, più ampia, che è inutile riferire, leggonsi in margine postille Si rifletta se convenga o no toccare questo di un'altra mano come questa :
punto.
Cesare Beccaria
200
IV.
Al Padre. Copia 1761
lettera
di
(1)
consegnata
sera del 4 Febbraio
la
mano
signor Marchese don Gio. Saverio Beccaria per
al
del sig. Gio. Bianchi suo aiutante di camera, e scrittali dal
Marchese don Cesare Beccaria suo
sig.
figlio.
Carissimo Sig. Padre,
Per non
dubbio quale
lasciarle più alcun
ed ultima volontà mi son determinato iscritto, le
dimandandole prima perdono
mia vera
dichiarargliela in
di
quanto sinceramente
di
esporrò.
La supplico dunque ad àtterirebbe.
né
però mai,
Giuro avanti mai
ritratterò
supplico dunque per oltre
le
La supplico solo a me,
Dio,
di
cuore
di
la
non
mia parola.
la
non
decam-
La
di questo matrimonio né di più mia volontà e la mia coscienza. preda al mio destino del quale
lasciarmi in
non già
a'
cattivo che mi
miei Genitori, dovrà imputarsene quelsi
Ho fatto tutto quel che ho mio, ma ora assolutamente non
predice.
posso più cangiarmi. Mi contento paterna e
di soffrire
di farmi,
ma
la
la
martirio,
mia volontà
mentre
le
di
abbandonare
quel tenue assegnamento che
prego ad avere fissa
bacio
la carità di
le
figlio
l'intestatura è di
casa
degnerà
lasciarmi ese-
mani, e
tormentato da le
chiedo
benedizione.
Anche
si
la
ed immutabile, altrimente non so
cosa accadrebbe d'un suo povero
(1)
io
viscere di Gesìi Cristo, di non più
potuto per violentare l'animo
guire
l'aspetto di essa
che
a
impedirmi l'esecuzione
ulteriormente violentare
l'esito
accertarsi che la sola morte po-
mia risoluzione, anzi
trà distruggere la nri
sia la
pugno del Beccaria.
la
sì
lungo
paterna
201
Scritti e lettere inediti
V.
Al Conte
Ecc.mo
Amor
di Soria
(1).
S.re,
Non avendo l'umiLmo quel riscontro ch'ebbe
S.re M. C. B. B. ricevuto ieri sera
bontà
la
di farli sperare, cioè se l'af-
mandato il Notaio, vive però inquietissimo, temendo che qualche nova difficoltà venga ad intorbidare la pronta esecuzione del tanto sospirato matrimonio; si prende perciò l'ardire non solo di supplicarla di qualche riscontro, ma di nuovo le fa le sue fare era aggiustato o s'averebbe stamattina
pii^i
fervorose preghiere per
più pronta esecuzione di que-
la
sapere per sua regola
ste nozze; supplica fargli
preciso, se dovrà aspettare in casa in
luogo terzo
angustie
;
dall' E.' V.^'
che ascriverà a
il
V."
che conosce avere a chi col
coli'
giorno
oppure trovarsi
spera che dopo settanta giorni
sarà consolato
assicurato,
l'È.'
il
di
continue
esser pienamente
tant' altre infinite obbligazioni
pii^i
profondo ossequio
si
rassegna
D. C. 16 Febbraio 1761.
(1)
È una
copia,
ma
autentica, giacché trovasi in un fascio di docu-
un elenco sulla copertina, di pugno il marchese Giulio ha soggiunto « data in dono al Pittore Eliseo Sala per un ritratto da lui fatto di Cesare Beccaria. » Il ritratto, non buono, si vede nel santuario ov'è la Race. B. L'originale era la minuta di una lettera al Consultore di Governo Conte Amor di Soria, incaricato di comporre la lite e che fini col dare cagione all'amore. Quella carica, allora unica, di Consultore, che venne riformata ogni dieci anni, a segno che P. Verri ne diceva « Vanno per Olimpiadi » (Casati, IV, 364), era destinata ad assistere il ministro plenipotenziario. Nella vertenza intervenne pure il Senato, i cui abusi erano frequenti in casi simili (Cusani, Sf. di Mi/. II, 285) e ne fu occu-
menti autografi,
tutti analizzati
in
di Giulio Beccaria. All'analisi di
questo
!
pato da
ambo
le parti
perfino
il
pr.
Kaunitz.
202
Cesare Beccaria
.
VI.
Al Medesimo. Ieri (1)
e
mattina è stato da
me
il
Vicario di Giustizia
da parte del Governo mi à portato
questro,
ma
io,
secondo
l'intelligenza,
mie pene coU'eseguire
il
(2),
liberazione del se-
non ho mosso piede
sempre ansiosamente
fuor di casa, aspettando
plico pertanto, e spero che oggi sarà finite tante
la
il
l'È/ V.^ Sup-
giorno
in cui
vedrò
tanto sospirato matri-
monio.
Prego dunque il
sito
l'È.'
V.' di favorirmi, e di farmi sapere
ove ritrovarmi, acciò
io
possa finalmente essere libero
dalle tante angustie che continuamente m'opprimono,
ogni ritardo mi fa sempre temere qualche nuova
Son
certo che
l'È.-'
l'opera col consolarmi,
mente riconoscere e Padre, pili
e
V.% a il
cui
devo
tutto,
vorrà compir
che mi darà occasione
dipendere
dall'E.^ V.^
come
mentre
difficoltà.
di
continua-
da Protettore
mentre aspettando qualche accertato riscontro,
col
profondo ossequio mi rassegno Di S. E. oss.mo servo D. C. 20 Febbraio
(3)
1761.
Cesare Beccaria Bonesana (1)
Non
(2)
Il
autografa. Vicario di giustizia era un ufficiale che stava sotto il Capitano di Giustizia (CusANi, Sf. di Mi/., II, 278). Ve n'era uno in ogni città. (3) Dopo tante peripezie drammatiche, e mercè la perseverante volontà di Cesare, il matrimonio avvenne due giorni dopo. Dicesi (? Casati I, 153, in n.) che la madre ne volle vestita a lutto tutta la casa; in quanto al padre, per più di un anno cominciò col lasciare vivere gli sposini fuori di casa con sole mille Lire annue di assegno, finché il figlio colle commoventi suppliche (v. Ghinzoni 1. e.) e colla scena del 19 Maggio 1762 combinata da P. Verri con vero talento da commediografo (Casati I, 163 sgg.), non vinse tanta ostinata ferocia. Da quel momento in poi il N. visse in casa paterna colla famiglia e coi due fratelli Francesco ed Annibale. Sui costumi patriarcali dell'epoca cfr. Cusani, Sf. di Mil. IV, 283 e De Castro, Mil. mi Seif. 258 sgg.
203
Scritti e lettere inediti
VII.
Al Conte Biffi
Mon Il
3^
a
que
et
moi
tous
qui
cher Scipio,
a longtems,
nouvelles,
port
la
les
tu
mon
raché
cher
ne recois
cause en est
ma
Biffi,
que
me
je
ne re^ois de tes
miennes. Par
pas les
paresse et
jours s'appesantit de plus
Mille petites tracasseries a un
(1).
en
mon
plus sur
rendent chagrin,
rap-
indolence,
et
moi.
en proje
sombre tranquillité, a la quelle je ne puis etre arque par les livres qui occupant toute l'etendue de
nove lettere (VII, IX XVI) interrotta da una Conte Biffi, otto delle quali vennero tolte da un archivio privato e pubblicate da Francesco Novati in un opuscoletto per nozze stampato a soli 60 esemplari ed intitolato OHo lellere di Tito Pomponio Attico a Publio Cornelio Scipione, Ancona 1887 in- 16, di cui dobbiamo la preziosa comunicazione all'esimio collega; ed una, quella del 6 Ottobre 1762, trovasi nella Biblioteca Comunale di Siena. Nell'introduzione il Novati espone come il Conte G. B. Biffi (1736-1807), Cremonese, che segui la carriera degli impieghi, scrisse di varie materie, e si fece noto per le sue collezioni, venisse a formare nel 1762 con altri giovani fra cui i fratelli Verri ed il B. una così detta " Accademia dei Pugni ", in cui ognuno di essi assunse un nome classico atto ad indicarne l'indole ed i gusti. È degno di nota che il Nostro, spacciandosi per Epicureo, si era prescelto il nome accademico di Tito Pomponio Attico. Sulla fama di cui godeva nella piccola brigata Milanese l'amico di Cicerone, possiamo rilevare come il P. Frisi qualche anno più tardi gli paragonasse il proprio amico Silva {Elogio del Conte Donato Silva, Milano Marcili 1779), e l'anno seguente si accingeva anche all'elogio proprio di Pomponio Attico, e lo dedicava al Conte di Firmian, paragonandolo anche a questi come a nuovo mecenate, a segno che taluno, a torto, vide in tutto quanto l'opuscolo un'arguta finzione per presentare l'elogio del Firmian stesso. A riprova dell'Epicureismo professato dal N. il Novati adduce anche (lì
Segue una
serie di
al Carli (Vili), dirette al
..
Cesare Beccaria
204
ma
pour quelques tems
téte en efifacent
loreuses. Je ne puis
ambitieux,
etre
les
mon
impressions dou-
cher ami,
me mettre au niveau des me croire au dessus des
Tunique mo3^en pour
seroit
(je suis
bien eloigne de
hommes pour
et ce
autres autres
que
plutot a coté de l'umanité
cela, je suis
superieur ou inferieur). Toutes les reflexions sages que font faire
mes
veritables amis Verri, bien loin de
me
me
per-
suader, se trasforment en autant des chaines presentées à
ma
liberté et a
raison n'influe
il
seguente
mon independance sauvage. Mais point sur mon sentiment
helas
ma
!
epitaffio, dettato
dal B. per se stesso, secondo l'uso scher-
zev'ole di quei giovani filosofi
:
C^ESAR Beccaria JOHANNIS F. FrANCISCI N. Aristippi sectator
volvptatem virtvti sociavit Errores HOMINVM LVCE METAPHYSICES PROSEQVVTVS SlBI POTIVS QVAM POSTERIS CONSVLENS
VlTAM MINVS AMBITIOSE QVAM TRANQVILLE Biffi,
Il
che
diplomazia, non
passato
il
quale
ritroviamo poco
VIXIT.
era andato a Milano nel 1761 a farvi pratiche per la vi rimase in quel momento che un anno al massimo, tornò in casa con animo veramente addisperato. Noi lo più tardi nella capitale Lombarda quando, ohimè le !
vicende della sorte e l'età più matura, troppo giustificandone il nome, avevano disperso l'allegra e dotta brigata dei Pugni, e Pietro Verri scriveva colle solite esagerazioni il 23 Marzo 1768: « Biffi pare stabilito a Milano, ma addio libri! » ed ancora: « Tale è lo stato della fu A. d.
«
B. e Peppe [Visconti] l'hanno troppo discreditata, Longo e Biffi hanno cessato d'esservi d'ornamento. Tu, Lambertenghi ed io siamo di noi, quattro soli che non abbiamo prevaricato. Eravamo sette
«
sono apostatati dalla
« «
P...
:
:
i
a ipocriti «
ed
il
in filosofia
merito
e
filosofia,
o
forse per dir meglio, quattro erano
simulavano un entusiasmo
fittizio
per
la verità
».
V. pure una lettera di P. Verri 1773 (Casati, IV, 266).
al Biffi
in
francese
del 23
Giugno
205
Scritti e lettere inediti
Pardonne moi donc nion silence paresseux qui me de jour cn jour de
soit differer
mes malheurs par malheur,
augmenteroit
moi
fais
ecrire, car je
ma
faute, et
ferme
si
tu
tu l'es
si
veux absolument de tes etre avec vous
Ah mon cher ami, que je voudrois soulager mon coeur, pour acquerir avec
nouvelles.
pour
moi
celui d'ètre fachè contre moi. Ecris
n'es point malade, car cela
iai-
point à
N'ajoute
t'ecrire.
toi
courage
le
choc impetueux des interets des
de voir d'un
osil
hommes
se croisent et se detruisent reciproquement en
qui
le
cherchant un perfection qui n'est pas nete. Je ne
me
suis elevee
le
du fond de
la
partage de ce Pla-
mer dormante de que pour voir
rignorance, ou je vegetois avec les autres,
Torage
et la
en sentir plus vivement les secousses,
et
egalements
tre
douleur le
tempete des passions bouleverser
le
et le plaisir
moment que
dans
je t'ecris
ni
general
a Frisi
mon Ami.
ni
et la
le
sur
tei
a
Carli
la
meme
me
paresse, qui
lui
un autre
n'a pas
Il
des longtems.
Je t'écrirais
(1), il
chambre de Verri
la
engourdit la main pour ecrire a ses amis.
vous
naì-
la
mort,
par un continuelle transformation. Dans
prie de l'excuser apres de
a
de
et voir
vertu, la vie
vices et les
ondes,
les
Ainsi,
fois plus
écrit
pardon au long
mes Etudes et sur l'etat de mon ame. Adieu. Toutes les Amis te embrassent et moi aussi et la Marquesine (2) aussi. sur
Adieu. Milan 8 Gen. 62.
Ami
Vrai
Atticus. [a
A
tergo]
Monsienr
le
Monsieur
Conite Jean Biffi
Cremoue.
(1) Sede delle adunanze Accademiche, e rifugio prima del viaggio a Parigi. (2)
moglie,
Maniiesiìia o Cìiesina è
come ne veniva
il
vezzeggiativo che
solito
il
B.
del Beccaria
usava dare
a sua volta chiamato C/iesùio, Baliìto, ecc.
alla
Cesare Beccaria
206
Vili.
Al Carli. Milano 4 Agosto 1762 libro,
Il
che ho l'onore d'inviarle
ad un classico scrittore di monete, e
(1)
Trovasi
al
Municipio di Capodistria,
(2),
di
è
(1).
un giusto tributo
un discepolo ad un
città natia del Carli, in
un
ms. intitolato: Corrispondenza scientifica e letteraria del Co. G. R. Carli, pag. 911-912, e coli' intestatura: Del M. Cesare Beccaria al meci. [G. R.
a Venezia. Ci venne comunicata, insieme alla lettera del Carli al all' App., ed all' altra lettera del B. al Carli (v. più avanti), con squisita e premurosa cortesia, dall' Avv. Amoroso, Presidente della Società Istriana di Storia patria, di cui riproduciamo senz'altro le indicazioni accompagnatorie: « Le tre lettere furono da me ricopiate « dal primo dei due grossi volumi rilegati che contengono la voluminosa « Corrispondenza scienlifica e leUeraria del Conte G. R. Carli da lui stesso « scelta, ordinata, riveduta, e qua e là di suo pugno postillata. Queste « lettere al pari di tutte le altre nella l'orma sono riportate nel volume « tali e quali le ho trascritte, vale a dire senza titoli, firme e indirizzi; « onde devesi arguire che il Carli in questa sua raccolta ms. abbia fatto « la cernita delle lettere da lui destinate alla pubblicazione, disponendole « all'uopo in ordine cronologico e con le semplici e identiche intestature Carli]
P. Frisi, che si leggerà
:
dove e donde
«
di chi, a chi,
«
viate,
«
sono sicuramente inedite; e pur troppo non è lecito attendersi per ora pubblicazione prossima né relativamente lontana dei preziosi vo-
E
il
scritte, n
mio gentile corrispondente soggiunge:
come
l'intero epistolario del Carli,
«
Le
lettere a
meno qualche
Lei
in-
rara eccezione,
« la «
lumi.
M
E il primo Saggio del Nostro: Del disordine e de' riniedj delle monelh Stato di Milano nel 1762 del Marchese Cesare Beccaria Bonesana
(2)
neie
patrizio Milanese.
Heleboriini frustra cura jani cnt's aegra tinnehit
Pascentes videas
In Lucca 1672. Per Vincenzo in-8.' di
46
Pers.
Cinntini a spese di Giovanni Ricconiini,
p. e 4 tavole.
In qualche copia l'opera è preceduta da un dialogo (di P. Verri) tra
Scritti e letture
207
nei! iti
i
chiamarmi rispetto a V. S. IH. ma, avendo dalle eccellenti di lei opere sulle monete cavati veri pnncipii di questa scienza. Ella è stato uno di quei maestro. Tale
io
posso
i
mani della trascu-
pochi, che abbiano osato strappare dalle
e della privata ingordigia quelle verità,
ranza
maggior parte degli uomini,
la
sospettano pure l'esistenza nel
numero
bonnai
quei genii,
di
etc,
(2)
che dalla
massime
delle
quali
non ne
Italiani,
Ella ha meritato d'esser posto
(1).
come Montesquieu, Du gelosa mediocrità,
Tot, Fort-
che ha
quasi
sempre governato l'universo, furono trascurati. Forse per questo titolo non avrò motivo di essere dimenticato, quando non lo fosse un sufficiente la gloria di aver imitato un sì celebre scrittore, 111.
ma, e
di
il
potermi meritare
que' pochi che
di
Quando motivo
e
ottenessi
stima di V. S.
la
somigliano.
le
non avrei certamente
questa,
gran
dolermi della ingratitudine de' miei concittadini
Froninio e Seniplicio. Nella Race. B. v'è una copia che reca
(3).
permesso
il
ms. della censura (era questa esercitata a Milano dal Senato dall' Arcivescovo e dall' Inquisizione) con data del 5 Luglio 1762. La storia dell'opuscolo, della polemica insorta tra i Verri e il B. da una parte ed il Carpani dall'altra, venne, come già dicemmo, ricavata da documenti mss. di casa Verri e narrata colla massima precisione nella Vita ,
del N. premessa dal Villa ai Class. (1)
Il
primo
It.
trattato del Carli: Dell'origine e del
commercio
delle
mo-
vide la luce nel 1751; esso fu sviluppato dopo nell'altro Delle
nete
monete (2)
Il
dalla decadenza dell'Impero sino al secolo
XVli
Montesquieu ha dedicato
moneta
allo studio della
(1754) il
libro
XXII
Dutot è autore delle Réjlexions politiqnes sur les Jìnances et le commerce, La Haye 1738, 2 volumi in-12.° (già pubblicate tre anni prima in forma di lettere), libro profondo, dice il Blanqui, benché ispirato al sistema del Law. Quello di Fr. Véron de Forbonnais,
del suo Esprit des
lois.
Il
monete, (Eléments du commerce , Leyde Paris 1754, 2 voi. in- 12."), era diventato classico. Egli, col Montesquieu, col Carli, col Neri e col Locke, sono spesso citati nell'opuscolo del Nostro. cne fu ispettore generale delle
e!
(3)
Dal tono
seguirono che
«
la
s'
intuisce
pubblicazioue
Frisi e B.
1'
effetto
degli
del libro, e
non hanno trovato
in
incidenti
come
il
che precedettero e
Verri
potesse scrivere
Milano che ostacoli ed amarezze,
v
Cesare Beccaria
208
Io
ho sempre amata
per
fatta
la verità,
che sospetto non
esser
uomini, e per conseguenza ho sempre deside-
gli
rato l'amicizia di quegli, di cui le azioni non ne smentiscono
Ecco ciò che mi
principii.
i
cizia del Co.
come Lui
si
Verri
(1),
ha procurata
e di que'
allontanarono dagli
la
preziosa ami-
pochissimi
Milanesi che
altri
per
lo
meno
due
di
secoli.
Ecco di
il
motivo, per
cui oso
chiederle un
posto
nella
Lei stima, ed amicizia, mentre con perfettissimo ossequio
e divozione mi protesto....
IX.
Al Conte
Je
(2)
Biffi.
ne puis ricn ajouter aux sentiment de V^erri qui
sont les miens;
si
non que
je
vous recomande votre bon-
depend en partie de vous méme. Goutez les plaisirs sans en emousser la vivacité par votre extreme delicatesse. Il nous sont donnees par la nature elle mème. Desavouera t'elle son present ? Mon cher ami je souffre de vos peines. Quoi donc, la vertu sera-t-elle faite pour soufrir? N'y a t'il pas une route parmi le nombre infini qui se croisent dans cette fourmilliere pour guider le sage au bonheur heur.
(1)
Il
L'inizio delle relazioni tra
il
Beccaria
e
i
fratelli
Verri
è
noto
Casati I, 153 sgg.); per quelle del Verri col Carli e le prime avventurose vicende di questi, v. ibidem I, 138 sgg. (2) È questo un frammento di una lunghissima lettera cominciata da Pietro Verri, continuata dal Beccaria e da Alessandro Verri [Noia del Novaii\. Quest'ultimo, come c'impara l'editore, aveva preso il pseudonimo
(v.
di
Marco Claudio
Marcello.
209
Scritti e lettere inediti
sans ofìfenser
mon
la
opinion
a cause
une
la
vertu? Je vous dirai dessus dans d'autres lettres. Votre absence sacree image
mon
dans
viiide
de
la
cceur, qui etoit tout entier a
chacun de ses amis, car l'amitie est comme le feu qui sans diminuer se comniunique aux plusieurs... Mais brisons la, Marcellus continue. [3
Settembre
1762].
X. Al Medesimo. Milano, 4 Settembre 62.
Carissimo amico,
Benché un affare
vi
di
abbia già scritto nella lettera di Verri, pure
impoitanza e
a scrivervi di nuovo. è
di
somma
secretezza mi obbliga
Lungi dall'essermi
ciò
incommodo, mi
sommamente aggradevole porgendom.i nuova occasione
trattenermi con voi. Si tratta di nuovo
il
Marchese Grotti eia Madamigella Burini pregato in amicizia di informarmi presso
matrimonio (1);
di
ed
ella
tra
il
mi ha
voi del carat-
tere del giovine Cavagliere, de' suoi Parenti, delle e forza della
di
sua casa. Io spero dal vostro buon
facoltà
carattere
un sincero ragguaglio per una persona di cui si tratta la una tale felicità. Voi potete essere sicuro, che affidandomi notizia non sarete in alcuna maniera compromesso. Se avete qualche ostacolo che mente, mentre felicità a
(1)
sposò E.
quella
preferirò della
scrivetemi pure
vi trattenga,
sempre
Burini,
la
vostra
che non mi
libera-
convenienza e è legata con
Probabilmente Beatrice, figlia di Giovanni Battista, che non Calvi, Famiglie Notabili Milanesi).
i
si
(v.
LANDRY. Cesare Beccaria.
14
Cesare Beccaria
210
si
come
vincoli d'amicizia
forti
tratta di
Non
l'eterna amicizia,
tamente.
di
Sovvengavi che forse
nostri.
una persona di merito. nuovo vi faccia proteste delche avrò sempre per voi. Vi prego a ri-
impedire
l'infelicità di
è necessario che
cordarvi
i
uno che
io di
ama teneramente
vi
La Marchesina, che
partenza, vi saluta di
cuore.
e
stima
vi
è stata afflitta
per
infini-
vostra
la
male perchè sono
Scrivo
di
cattivo umore.
A
Ami-
rivederci l'ordinario venturo. Addio. Amicizia.
cizia.
Vostro Aff.mo Amico Vero T. Pomp. Attico.
XI.
Al Medesimo.
Cher
ami,
Je suy accablé d'ennui, de tristesse aussi bien que vous,
mon
cher Scipion. Je
n'ai
pas
meme
la
force de vous ecrire
au long, L'ordinaire prochain je vous developperai
mon
coeur, ce qui sera
qu'est
il
utile
heureux un annee
femme
et
de
le sein
nous devorent mutuellement et
amie
demi. Helas
!
l'etat
de
pour moi meme, car
de plus doux que deposer dans
les noirs soucis qui
chere
beaucoup
je
ne
le
l'amitié
? J' ai eté
suis plus.
Ma
est sensible a votre tristesse, et tous
ensemble nous voudrions contribuer a votre bonheur; et aussi tot que l'occasion s'en presenterà, nous le ferons. S'il n'y avoit d' autre motif d'aller a Pizzighettone
bonheur de vous
(1)
voir,
il
seroit plus
que
sufìisant
(1) ;
que
ainsi
Vicino a Cremona. La famiglia Blasco vi possedeva una
le
nous
villa.
211
Scritti e lettere inediti
nous verrons. Adicu, mon chcr vertueux, etre trop sensible,
de Poste, mais toujours suivent
Ics jours triste,
et respcctable ami,
ecris moi,
gai, philosophe,
mais
fon,
hommc toutes
je t'ecrirai l'état
du mon
toujours honnete
coeur,
homme
et veritable ami.
Milan 15 7
^'''^
Ó2.
T. Pomp."^ Atticus.
pu parler à
P. S. Je n'ai pas
Burini attendu les
la
cir-
constances, ainsi je vous donnerai reponse l'ordinaire prochain. Blasco
vous
(1)
ses respects;
fait
ma femme
aussi.
XII.
AI Medesimo.
Caro amico Siila
non ha
capo acciò
da scrivere ed
testa
ha delegato
colla sua nota destrezza disimpegni
scriverti e mandarti
che tu
(2),
libretti
i
flemma
abbi la
(3).
Ma
(4),
più sublimi
si
(1)
Don Michele
(2) S. d.,
Siila era (3)
A. la
il
ma
quale oltre essere nella
sopra
il
cioè
bisogna
perchè
Bacone
di
classe
di
dei genii
di legislatore dell'intelletto.
Blasco, uno dei cognati del N.
al Nevati,
il
nome
il
l'affare,
avere una lettera corta
di
ed a noi pure, pare connessa all'antecedente.
nome Accademico
Secondo
Verri]...
metà
al
può dare
mio
questa volta
sono tutto assorto a ricopiare alcune opere
Verulamio
il
Novati libro:
di Pietro Verri.
queste sarebbero
Del disordine
di Agosto. Cfr. Casati,
I,
delle
copie delle
monete [del
Ri/ìessioiii [di
B.],
uscite verso
157.
(4) Questi lunghi estratti, tutti di pugno del B., trovansi nella Race. Per r influsso del Bacone sul pensiero del N., v. Crespi, // pensiero ftlosofico-giiiridico di Beccaria in Riv. di Jìl. esc. aff. Bologna 1907-1908
B.
.(continua).
Cesare Beccaria
212
Mando
mia dissertazione
la
pagamento per
Quanto
essa.
vi spieghiate meglio,
cioè
unita,
(1)
ne voglio
alcun
lorgnette è necessario che
alle
lorgnette a due
se sia
vetri, a
un vetro solo per Teatro, per leggere ed esaminar seni ecc., perchè Verri ne ha tre. Tu vedi che sono di buon umore, quando nell'ultima ero di pessimo, ma sentirai meglio in fenomeni tutti di questa testa matta. Scrivimi altra mia i
lettere lunghe,
verti
riserbandomi
il
solo
diritto
a
me
una riga sola se bisogna. Amicizia eterna
della tomba. Possino
nizzarsi insieme a formare un bel toro ecc. ecc.
drone
là
Addio pa-
cento vacche.
di
Verri Vailati
di
riunirsi ed orga-
nostri corpi allora
i
scri-
di al
(2),
scriverà coi
voti
mangianti cervellato
altra
ed in
volta.
Alessandrino
acclamazioni
la
,
Signora
dei pochi ragionevoli
questa metropoli
(3),
ti
salutano.
XIII.
Al Medesimo.
Mon
cher ami
(4),
Milan
Ma
6 Octobre 62.
Deux ou trois lignes seulement, car la poste va partir. chere compagne ne se porte pas trop bien, elle est au
(1) (2) cit.).
le
Il
Forse il suo Discorso accademico (v. p. 15, n. 1). Sarà questa la « Livia dei nostri Accademici? (ctV. Novati op., nome non appare, come da questo giudizio del N. si potrebbe •>
aspettare, nei Dizionari biografici di (3)
Cosi
(Casati,
I,
pure viene chiamata
donne Milano
celebri. in
una
lettera
di P. Verri
286).
(4) Trovasi nella Biblioteca Comunale? di Siena: Autografi raccolti da Giuseppe Porri, Filza, 78 n.° 46, e ci venne gentilmente comunicata dal Direttore della Bibl. D.r Donati. Siccome l'esistenza della lettera era accertata molto prima della pubblicazione del Novati, non ne pare dubbia
l'autenticità.
213
Scritti e lettere inedit
avec un grand
doleur de tète elle vous remercie de que vous avez pour elle, et moi aussi. Blasco vous fait ses compliments; Verri, en doute de ne pouvoir vous ecrire, vous embrasse. L'ordinaire prochain je t'ecrirai plus lit
;
l'amitie
ciU
long.
Cependant mon cher Scipio aimes moi, car l'amitie doux sentiments, qui nous font oublier nos mi-
est de plus
seres.
Ayes
pitie
de vous
jour viendrà, que
mème
vous serez
en
que un
reflechissant,
Cependant
heureux.
l'etude
mon cher
peut seulement nous rendre tranquilles... Adieu, Scipio.
Eternel ami Atticus.
XIV. Al Medesimo.
Cher ami, Sabbato, 16
Spero
ventura
settimana
la
e subito giunti vi farò
avvisare
di
S'^'^
62.
essere a Pizzighettone
perchè voi
possiate rice-
vere nelle braccia dell'amicizia tutta quella confusa mescolanza di piaceri, e di pene, che formano
amico.
Oh
amicizia, oh
virtù, io t'adoro,
nodo suggellato
la vita
del vostro
dalla verità e dalla
unico vincolo del Saggio, farò
sì
che taccia
e la fredda prudenza communi. Fa che ripieno del tuo entusiasmo tutto il mio animo si riempia del tuo calore. Io ti preferisco, eterna compagna di libertà, e di libertà filosofica, al noioso comandare alle anime vili e schiave. Senza di te io sarei un insetto isolato nella vastità interminabile
innanzi
a' te
voce
la
regolatrice delle
delT interesse,
anime
dell'eterne
combinazioni,
Quan|nque
tu
sii,
trasportato
o chimera o
nel
verità,
vortice
comune.
vieni, virtù, a invi-
Cesare Beccaria
214
lupparti nella
momenti
mia sostanza,
del viver mio.
rendermi
a
Oh
felice
nei
brevi
se potessi lasciar traccie della
mia beneficenza! Questo è l'unico monumento, che ambisca di lasciar dopo la mia insensibilità. Tu vedi che l'estro di poesia mi trasporta, ma io voglio che i
me egualmente
miei Amici vedino in
i
miei ragionamenti. La marchesina
ma
i
cizia.
suoi incomodi non
A
ti
miei deliri e
i
deve una risposta; Addio. Ami-
glieno ha permesso.
rivederci presto.
Amico vero Attico P.
Mia moo-lie
ti
saluta con vera amicizia e stima.
XV. AI Medesimo.
Mon
cher ami,
Ta lettre, oh presque divin ami, m'a rempli de consolation. Ton silence de trois mois m'avoit fait faire mille chateaux en l'air. Je ai cru mon Ami amoureux. Si cela est, je disois dans mon coeur, mon adorable Ami avec une ame tems rempli
aussi sensible, aussi exceliente, aura tout son
par l'objet qui l'occupe. S'il est heureux, je port a
donc patience
lui,
je tremblois
s'il
de peur que moi
été calomniè aupres de toi;
avec cette reflexion
chose
et
absoudre. et
:
pas. Quelquefois
ne m'ecrit et
suis par rap-
le
Verri n'avions
peut-ètre
me
corrigeois
mais aussi
tot je
que mon ami nous auroit
écrit
quelque
attendu notre reponse pour nous condamner ou J'ai
plusieurs fois tentè d'ecrire mais
presque invincible paresse m'enchainoit
differois [leggi j'ai différé
o
je différais]
la
mon sublime main, et
j'ai
de jour en jour
215
Scritti e lettere inediti
sans rien
mon
Mais avec
faire.
cela je t'adorois toujours dans
toiit
souvenir,
ton
coeur;
qualités, ta vertu
tes excellents
raisonnée, ce noble entousiasme qui te porte à faire du bien a été toujours
qui
à la foiblesse
par
foulee
m' ont été toujours presents a l'esprit avec
ments d'amitié qui nous
un vain noni
tu n' es pas
coeurs sensibles, une
les motifs
ma
l'
Mon
cher
que
tion
Oh mon
et
de
tu a
mon
à
stupide Vulgaire ne
le
ecris
de
fait
digne ami, je
donnée
inspirer
lui
ame
Bifìì,
entousiasme
bonheur. La marquesine m'a as ecrits.
de mal
par
suivre
qui te font
tes lettres
moi
vertu
la
conserve moi qui
remercie de
te
amie, je te prie de
de
du
les fautes
stile
lui
la
le
pardonner
prie de lui
des affaires pressantes; mais est,
la
vertu par
il
Pardonne courans
coeur. Verri
par aujordhui car
t'ecrira
la
il
au premier jour.
a Il
a toujours ete rempli d'amitié, d'estime pourtoi; ton
il
nom,
n'ecrit
ecrire,
dont je vois que
inspirer
mouvemens de mon
s'il
lui
consola-
lui
et d'ortographe; car j'écris
sans aplication suivant les
mon
fait
voir les lettres que tu
ce noble entousiasme
est susceptible, et
;
Seul vo3'e qui lui soit propre, celle des sentimens.
moi
les
que l'amour, le et de bien aux
aussi forte
tant
fait
vertu, vertu,
deesse, tu m'es d'autant plus chére que
sont pas les miens.
avec
passion
amour, qui
redoutable
mortels. \^ertu,
son
Oh
une passion qui remplit
tu es
;
tous les scnti-
ensemble; cette amitié, ce divin
lient
des coeurs sensibles, durerà toujours!
lien
plus fort,
le
tes vertus étoient toujours
notre coeur.
A
propos,
j'
ai
dans notre bouche
[if^ggi je]
dans
et
suis fachée avec les
ames qui ont chicane ta famille et toi, qui mente tous les honneurs, quand meme 1' hazard de la naissance petites
n'
y auroit
rien
contribué
,
ce
qui
est pourtant
bien loin
d'etre le cas de ta respectable famille. Je suis bien aise ils
n'
pas reussis dans
ont
jalousie
contre
,
et le
toi.
Ils
defaut de
les vils
complots que
la
que
basse
toutes autres passions ont excitè
ne meritent que ton mepris, continuez avec
Cesare Beccaria
216
Yotre
vertLi
de meri ter
baine de
la
compatriotes
tes
et
nombre des sages qui honorent l'humanité: voila, mon ami, mes sentimens. Dans une autre lettre que j' écrirai samedi tu auras un detail de mes etudes, de mes occupations, etc. Pour amour de notre amitié, ne pense pas l'estime
du
petit
de venir a Milan pour tout
mois de
le
Juillet
car pendant
tout ce tems-là, je suis contraint de passer a Gessate a la
campagne avec mon ennuyeuse
famille
(1).
je suis contraint de finir par la curieuse
Adieu adieu.
impertinence de
mes parens. Mercredi 15 juin 1763.
Votre bon ami
et
admirateur
Atticus
XVI. A! Medesimo.
Carissimo Scipione,
Le nuvole sono succedute
si
sono dissipate, e
alle
tempeste.
la tranquillità
e la
calma
La mia malinconia non
pro-
cedeva che da queste due cagioni, le seccature che mi circondano, e il trovare il mio cuore vuoto da ogni passione. Il mio animo ha bisogno d'un moto continuo, che lo tenga dolore di vedermi avvilito comuni mi opprimono. Ma qual mezzo di sortire da questa letargia che mi tormenta, se io non sono ne ambizioso, ne innamorato. Secondo miei principii, le pene che dovrei soffrire per seguir le traccie delle ambizioni non sono ricompensate dai piaceri che può in vigore, altrimenti
la
noia ed
il
e confuso nella folla degli spiriti
i
(1)
La famiglia Beccaria
vi
possedeva una
villa.
217
Scritti e lettere inediti
somministrarmi. Stimo troppo poco l'opinione troppo corta la
gioventù
sterili
e
pensieri
tali
parmi
non
di
cizia,
si
ed
è in
amico, che
cambiato
in
che
fa
tutta l'anima.
municherò tolta quella
amore per
una vera ami-
in
Ma
(1).
voi sapete,
e quella
al
loro og-
dolcissima
illu-
distinguere l'amore dai bisogni naturali. Ecco
breve l'origine
gliate delle
una stima sincera,
d'imaginazione,
di
qual
mia stimabile com-
passioni sodisfatte fanno perdere
le
in
l'ambizione?
atto a concepir
più
una tenerezza inesprimibile
getto quel bello sior:e.
in
me
risveglierà in
si
esser
alcuna persona. Quello che portavo alla
pagna
uomini,
mi invitano, per poi coronare
una vecchiaia insipida ed importuna:
allori
maniera, con Così
piaceri
i
deg'li
per doversi tormentare, nel tempo che
la vita
di quella
Ma
vera tristezza che mi occupava
ho comperato dei
nuove
libri,
idee, e delle viste
in breve.
Queste mi
mi
si
sono risve-
filosofiche,
hanno agitato
la
che
ti
co-
mente, e
fatale, che intorpidiva tutte le facoltà della
calma
mia mente.
Non
me
credere, amico
che
io
sia
stesso col dire che mi tormenta
il
non
in
contraddizione con
vedermi confuso
colla
folla degli spiriti
comuni, e
curarmi
della opinione
degli uomini: io
non stimo che l'opinione
de' miei amici,
il
testimonio della mia coscienza; e mi tormentava che
ed
il
gli
uni e gli
dolenza
mi stimassero uomo commune per l'indormiva l'animo, e mi pareva di diventar
altri
in cui
simile a quella
immensa turba d'insetti che si strisciano sul il mio dolore, e non l'ingiustizia de' miei
globo; questo era
concittadini, o per dir meglio, di
(1)
Il
coloro
che
l'azzardo ha
Nevati qui osserva come P. Verri avesse ragione di mostrarsi amore coniugale che il B. ripeteva da Parigi.
scettico sulle proteste di
quel viaggio più che all'amore è da impumeglio ad una sua costante irragionevole e morbosa
Invero l'ansia sua durante tarsi alla gelosia, o
iirequietezza, esacerbata dalla lontananza.
Cesare Beccaria
218
nascere nella stessa prigione. Scrivo con libertà senza
fatti
studio poiché penso che
patria,
debbano essere le lettere agli degno di un'altra scoperta. Lungi da noi la minima
tali
uomo
meritate,
amici; voi
che mi miriate
alla
eccellente,
dissimulazione, miserabile artificio degno
umana
della
bolezza. Voi scrivete con entusiasmo, ed io oggi
mi sembra
di
vedere l'amante
lettere. Si, voi
riunite
le
non
del'ho
:
l'Etange nelle vostre
di Julie
sue virtù ed
A me
suoi lumi.
i
par d'essere piuttosto M. de Volmar.
Comunque
amicizia
sia,
contribuire alla mia
eterna. Scrivetemi, se
volete
felicità.
T. P. Attico. P. S.
La
Burini, mia
sorella
(1)
salutano con
vi
tutta
l'amicizia.
Una persona
volgare
vi
direbbe
quasicchè ciò fosse in vostra mano,
io vi
prego invece
tempo
del
mio arresto con
l'incertezza dell'esito
dei mei affari, privo dell'unico bene, che allora
cara
la
vita.
Pure
passarono
amarezza: così pensa ti
può mancare,
monio che
(1)
ti
nozze.
il
alla
il
tuo cuore.
" « « i.
mi rendesse dolore e
di
animo, ed
L'uomo sublime
si
al
testi
consola
moglie di Giulio Cesare Isimbardi, vedova nel 177S, quale a sua volta diventato vedovo passò a seconde
B.,
Sulle sue relazioni col fratello rileviamo nell' Arch.
cugino Visconti, Milano 29 Aprile
una
Visconti di
lettera di Francesco Beccaria
[1768; dunque, il giorno preciso morte della marchesa Isimbardi madre, cfr. Litta, Fam. Noh. IiaL\. Mia sorella fu in questi giorni molto di cattivo umore; la cagione la ignoro; quel che so di sicuro, che suo marito non è la cagione; ella ebbe un guai di parole a nostra tavola col Marchesino fratello, il quale benché avesse ragione si portò molto bene, soffocando il suo naturai impeto, di che molto mi stupii ". Cfr. anche Casati, passim.
della <•
di
certezza di un avvenire che non
Saliceto questo brano interessante di al
que' giorni
alla superiorità del tuo
rende
Maddalena
sposò un Tozzi,
di
ragionare. Pensate, amico, quali tormenti ho
riflettere, e di
sofferto nel
non tormentarvi,
di
2\9
Scritti e lettere inediti
essere
nel
caso
in
far arrossire chi
di
quanta differenza passa da voi e la meditazione
renderti conto a
legami che pensieri, ti
sarai
filosofia,
ti
ti
te
agii altri
vorrai
se
quei
stesso della validità, o nullità di
trattengono.
assicurato
circonda, mira
consoleranno, massimamente
Qualunque
una volta che con ragione
ti
lo
uomini. La lettura,
la
sia poi l'esito de' tuoi
e riflessione
dolce sicurezza di
renderai più sereni
i
una
filosofica
ragionevole
tuoi giorni.
XVII.
A
Ferdinando d'Austria Milano, 25
due
I
libretti
il
Giugno
e
della
pace
clementissimo dominio
che godono di
S.
felicissima e saggia amministrazione di V. A.
presentare
una
3.^'
il
il
buoni
sotto
Non ho
libro dei Delitti, etc, alla A. \\, se
picciolissimo dono fosse
il
la
osato
non dopo
meno indegno che
potesse di esserle presentato; a questo motivo io
celato in
(1)
M. e
i
edizione e incoraggiato dall'accoglimento del pubblico,
accciochè
l'aver
1765.
che ardisco presentare a \\ A. sono
frutto della protezione
sudditi sotto
(lì
si
farsi
aggiungerà
voluto fare un saggio tenendomi perfettamente una materia delicata che contiene teorie generali,
Race. B. Minuta con correzioni autografe. Ferdinando, arciduca Modena, era il giovane ma energico governatore, o
d'Austria, duca di
si usava « serenissimo amministratore n della Lomdominio Austriaco, il governatore, assistito dal ministro
per dirla come allora bardia. Sotto
il
plenipotenziario in materia civile e dal castellano per
il
militare,
tutti
usurparono quasi tutto il potere clie prima egli condivideva col clero e col Senato, composto di 25 giureconsulti del paese, « inappellabile come Dio » e venerato in tutta Italia (v. Cusani, e tre
5/. di
sempre
MiL,
scelti in Austria,
11,
279 sgg. e passim).
Cesare Beccaria
220
sempre
non
né
addatabili alle circostanze di
subito
paese. Ciò ora più
fare
che
giusta riconoscenza
non debbo per non mancare esigge
la
ogni alla
paterna protezione che
V. A. accorda
alle
monete non
che un tentativo de' miei primi studii che mi
è
scienze ed alle
arti.
L'altro libretto delle
jM-endo la libertà di presentare a V. A., benché, rimanendo
vere
le
massime,
sia
corso sbaglio nelle
tavole colla
falsa
supposizione della uniformità dei grani in ogni paese, perché
Y. A. degnisi e
la
di
vedere e
la
continuazione de' miei studii
differenza dei miei qualunque siansi progressi. Io sono
costretto a confessarle che joon studi
forensT né
mettermi
in
ho mai potuto_pie garmi agli questa rnÌ5_.patcia_[ii.è]al la
ma ho sempre
Ja mia delizia e làTnTia occupazione' di quelle scienze che appartengono alla regolarizzazióne e alla economia di uno stato. TVTPperdoni V. A. se ardisco scrivere di più che mi stimerei fortunatissimo se potessi impiegare le mie fatiche e tutto me stesso al servizio di S. M. Credo che un uomo onesto, un buon suddito possa far questo voto, ma deve aspettare nel silenzio e nella rassegnazione il suo destino, usando una rispettosissima confidenza coi padri dei popoli, ai quali tributa non solo la naturale e dovuta, ma una più volontaria e stretta sommissione. Questi sono sincerissimi sentimenti del mio animo, questi rimaranno indelebilmente uniti alla perfetta carrierà~delTa toga
(1),
fa^to
i
venerazione ed
rando
la
al
profondissimo rispetto col quale
suprema protezione
di
V. A. ho
l'onore
implodi
pro-
testarmi
(1)
Studi questi (coll'archeologia) e carriera solita dei giovani di quei
il commercio importava derogazione, i nobili di Milano avevano istituito per la gioventù un Collegio dei Giitrisconsiilti che era molto frequentato. La scuola del Caffè si mostrò sempre fieramente avversa agli studi forensi ed alla pedanteria archeologica. Questo non passò inavvertito a Vienna, ove per liberalismo sincero o sforzato si cercava di restaurare con ricompense e con incoraggiamenti alle Accademie le vere lettere e le vere scienze.
tempi. Anzi, siccome
Scritti e lettere inediti
221
XVIII.
Al Tscharner de Bellevue
(1).
Monsieur,
demande
Je vous
mille
pardons
Monsieur,
,
dif-
j' ai
si
férée à répondre à la lettre que vous avez deignez m'escrir le
Une
7 janvier.
ce que
j'
ai
soffert
m'on retardé
(1)
dangereuse maladie de
très
moi-méme, des de témoigner
le plaisir
indispensables
affaires
ma
ma femme,
reconnaissance aux
Race. B. Minuta con sola una correzione autografa. Di Gennaio
o Febbraio 1766, perchè riscontra una lettera del 7 Gennaio ed è a sua volta riscontrata da un'altra del 25 Febbraio, che si trovano anch'esse nella Race. B.
Berna una Sociéié des citoyciis da non confondere colle affini
Si era formata a Gesellschaff,
iisclie
Sociéié écotiomiqtie, Sociéié inorale, e Sociéié
nel
medesimo tempo
premiò nel 1763 il trattato d. D. Sociéié morale.
/es
(in
tedesco
:
Patrio-
Sociéié Helvétiquc,
«
iypographiqiie
»
tutte sorte
medesimi fini e soci) la quale Enireiiens de Phocioii del Mably e nell'Ottobre 1765 e luogo, spesso coi
ed a cui il B. si aggregò come fece pure alla onta delle sue tendenze cristiane, essa venne mole-
e d. p.,
Ad
stata nel 1766 in
seguito ai disordini di Ginevra, e
si
sciolse.
Il
Rous-
seau, dopo che fu disingannato delle sue illusioni (Ed. 1792, XXIII p. 453-8 e XXIV, p. 20-22), gli impartiva savi consigli e profezie veraci. Quella
che fu chiamata « la dieta generale della filosofia n raggruppò due o Schinznach mezza dozzina di Svizzeri oscuri, e l'impresa che doveva donare la felicità al genere umano si limitò al regalo di due tre volte a
medaglie. Cfr. per
ampi ragguagli Von Mììlinen, Daniel :
Felleiiherg iiiid die
Beni, Berna, 1900, 57 p. in-4". Ottobre 1765 usciva nelle principali gazzette d'Europa,
pa-
t^ioiische Gesellschafi in Il
r
e fra
anche nella Gazzetta di Lugano, un avviso del premio conferito all'autore dei D. e d. p., invitandolo a farsi conoscere agli anonimi doaltre
natori pel tramite della Società tipografica di Berna. vito
con una lettera da Milano 20
Novembre
Il
B. rispose all'in-
1765 di cui
il
Prof,
von
Cesare Beccaria
222
expressions très obligeantes dont vous m'honnorez. L' hon-
neur signalé que vous et vos amis me font avec un témoignage aussi autantique de leur estime m' obblige à une société aussi respectable que ecclairé, par des liens particuliers et indissolubles.
devant
soutenir frères
l'
abbattues
,
vertueux
citto^^en
Aimer
homme
puissant
seront
ce
l'umanité, escrir en sa faveur,
le
le
droit
mo3'en
de
follée
vous
de vous marquer
et livre, et
ma
de ces obliger,
recon-
naissance, et de remplir les devoirs que vous m'avez impose
de
me
rendre digne de votre estime. Je vous prie, Monsieur, avec tout l'ardeur, de m'escrir le nom de vos respectables amis, et
membles de
Mulinen a In quanto
all'originale della lettera,
p.
gentilmente
42 del suo
lo ricercò,
la
Societé, car ce
sera un plaisir de
un brano che noi riporteremovon Mulinen a nostra richiesta non seppe rinvenirlo e non ricorda ove l'ab-
opuscolo
ma
me
cita il
bia visto.
« i-
ti
i-
'.
« u I'
« i-
« Je ne saurais exprimer combien je suis penetré de reconnaissance pour la flatteuse récompense que vous me destinés pour mon ouvrage, et ce qui est bien plus honorable et bien plus flatteur pour moi, c'est que je recois un marque autentique et impartiale de l'estime d'une illustre société, d'une société de sages qui encouragent les sciences et surtout les sciences bient'aisantes et utiles, et pour qui tous les hommes sont egaux pourvu qu'ils soient eclairés et vertueux. C''est l'amour de l'humanité, c'est l'heureux choix de mon sujet, c'est l'evidente absurdité des erreurs que je combats, et qui n'exigeoient presque que des sentiments et du courage pour ètre refutés, c'est enfin votre vertu meme, Messieurs, qui m'ont procure le bonheur de votre estime ». 11 B. ricevette in risposta da uno dei soci « B [ ernhard ] Tscharner de
Bellevue, membre du Conseil souverain w, e fratello di Niccolò Emanuele uno dei fondatori della Società, la lettera del 7 Gennaio 1766 qui riscontrata, poi il 30 del medesimo la medaglia di 20 ducati d'oro, che venne ri-
prodotta nell'ed. dei
CI.
if.,
con lettera accompagnatoria di « A. Schweitzer du régiment suisse de Tscharner »
capitaine lieutenant et quartier-maitre a Torino.
mostrò desideroso di sapere il nome dei componenti quella ma il Tscharner non potendo compiacergli, ed un Rcverdil, come appare da lettere sue della seconda metà del 1766, non riuscendo ad accertarsene, ei non li dovette conoscere fin che non si fece socio. Il
N.
si
Società segreta;
Scritti e lettere inediti
connaitre cn quclque facon ceux qui
solemnellement des si
chaquun
leiir
recu
j'ai
cstimc, et ce
traducteur, celui là
la
mon
et très polie
méme que
me
sera un
ouvrage.
Il
plaisir
nouvalle
la
y a peu des
de Mons'\ Tabe Morellet
vous m'avéz indiqué,
et
avec tant de justice. C'est un
félicité
excellent, à ce qui
L'atnour de
ont honnorcz aussi
traduction fran^aise de nion ouvrage
la
avec une lettre très belle
vous m' avez
ni'
eux degnerà agréer une copie de
d'
edicion qui va bientòt sortir de
jours que
223
me
semble, pour
le
dont
homme
coeur et pour l'esprit.
me fait avouer que les nouvelles ormon ouvrage est préférable à celui
vérité
a donne à donne moi-méme. Ouoique d'autre ne soit pas du méme avis, car vous savez qu'il y a quelquefois des hommes .qui aime plus les ouvrages d'un auteur que l'auteur luiméme. Je vous prie Mons''., de remercier Mr. de Galembough (1) de 1' honneur qui veut bien me faire d' étre son corrispondent. |e vous prie de lui faire mes respects et
dres qu'
que
j'
il
ai
,
,
l'assurer de tonte le
connaitre je
Je
lui
lui
mon
estime et tonte
dois tout ce sentiment
escrirais en lui
est votre amis.
de
me donner
livre.
quelque
Si
ordre
vous permettrez de vous adresser quelques ce sera pour moi un surcroit de bonnheur, et une
l'Italie,
lettres,
s'il
amitié, car sans
envoyant une copie de mon
vous degnerez quelquefois
pour
mon
si
récompense des veritables sentiments d' estime, de reconnaissance, et du plus respectueux attachement avec le quelle je suis
[
Trattasi di « Daniel Fellenberg, professeur en droit et fils de Sénateur » (cosi si sottoscrive in una lettera al N.), altro socio cospicuo di quella società, e padre del pedagogo. Il nome suo, volendo, potrebbesi leggere nella lettera del Tscharner qui riscontrata come lo lesse il B. o lo scrisse il suo copista, ambedue poco pratici dei nomi tedeschi, tranne il rtV e ]'//, che sono fregi gratuiti. (1)
M.
i'
^K ^B ^B
I
le
Cesare Beccaria
224
XIX. All'Abate Pellegrino Salandri
Ill.mo
i
(1).
Signor Signor Padron Col.mo,
Posso ben chiamarmi fortunato della mia operetta sopra delitti e le pene se ha meritato il compatimento e l'ap-
provazione
(1)
di
codesta Reale Accademia.
Autografa, come
da un passo
risultò
ci
«
nell'Archivio dell'Accademia Virgiliana di Mantova.
decalcato
».
Trovasi
Ne dobbiamo lagen-.
ricerca e comunicazione all' attuale segretario perpetuo della nobile Accademia, il Prof. Pavanella, che ci toccò di dover disturbare con un lungo carteggio per le ragioni seguenti. Essendo difficile il sospettare un falso, sorgono due difficoltà: la prima sta nel Co molto nitido della firma, che non può significare né la Conte né Consigliere, e deve essere un lapsus calniiìi per C[esare] seconda nella data (12 Gennaio 1768) che è anteriore a quella della nomina del B., cioè 3 Marzo, la quale risulta con ogni evidenza dalla lettera d'avviso, scrittagli il giorno dopo dal segretario l'abate poeta Salandri, che noi leggemmo nella Race. B., e di cui vi è una minuta preparata anteriormente alla nomina, con data 24 Febbraio nell' Arch. di Stato di Milano [Accad. Mani. 6). Che sia anche questo un lapsus per
tile
;
,
Marzo? Un
terzo indovinello
nella Race. B.
una patente
di
insolubile
Accademico
ci
al
vien proposto
nome
dal trovarsi
del Nostro con data
del 30 Agosto 1789.
Checché
sia di tutto ciò, anche dal tenore di ambedue pare difche la presente lettera non riscontri quella del 4 Marzo dell'abate Salandri con cui al N. era significata la sua aggregazione. Cfr. anche la lettera di P. Verri più volte citata del 23 Marzo 1768 (Casati, III, 72) in cui racconta che il B. si vanta di essere stato aggregato all' Accademia senza averne chiesto l'onore.
ficile
Il N. venne invitato a leggervi un discorso, insieme al poeta economista Conte Agostino Paradisi, ed accettò (cfr. G. B. Intra, Ag. Paradisi
e l'Acc.
disi
Mani,
mantenne
in la
Arch.
St. Lotnb.
parola e lesse
Milano), non pare che
il
B.
1885, p. 110 sgg). il
24 Aprile 1771
ne abbia
Ma (v.
fatto altrettanto.
mentre
il
Para-
Arch. di Stato
di
225
Scritti e lettere inediti
Non di
di
pensare, ed
amico dell'uomo,
di
una
al
Ricevo di
immaginarmi mercede maggiore
potrei
mio modo
forme
di
S.
di
Maestà
(1),
noscenza, supplico V. S.
capo
essa
di
e più con-
carattere che professo
approvazione.
tale
questa un ben significante attestato nell'onore
Accademia
essere aggregato alla Reale
clemenza
al
(2)
111.
ed a tutto
instituita
dalla
penetrato dalla più viva rico-
e
ma
far gradire al
di
corpo
il
degnissimo
miei rendimenti di gra-
i
zie, e gli auguri ben fondati de' progressi infallibili in vigore della Instituzione Sovrana, e del merito de' soci tanto
distinti nella
Repubblica Letteraria. Siccome però conosco
d'aver fatto poco in favore
della società e
compensare
farò ogni sforzo per
e per rendermi meritevole del
rossore che ne risento,
carattere di cui
Codice
onorato dalla Patente e
il
Prefetto, ed
a tutto
il
mi
speditomi da V. S.
che nuovamente prego de' miei ossequj
Conte
dell'uomo, così
corpo
,
al
e
veggo 111.
ma,
chiarissimo Signor
richiamandomi
ai
sentimenti dell'antica nostra amicizia, mi dichiaro col maggior rispetto di
Y. S. Ill.ma
devot.mo obblio-.mo serv.re
Co
Beccaria.
Milano 12 Gennaio 1768.
(1)
Sulle successive trasformazioni dell'Accademia Mantovana, figlia
di quella dei Timidi, v.
lezione del Governo, v. (2)
E.
Il
Lombardi .SY. della leti. If....; e sulla documenti suaccennati dell' Arch. i
prefetto ne era
il
liberale prò. di Stato.
Conte Carlo Ottavio Colloredo.
LANDRY, Cesare Beccaria.
15
Cesare Beccaria
226
XX. Al libraio Chirol
(1).
Monsieur,
Vi prego vi
scrivo
cose mi
prima
ho
è
porger
la
cominciano a
sorprendere nell'ultima di
disporre altrove dei
non voglio
medesima mi
quanto
Due vostra. La
libri
che
io
non
ritenere, per risparmiarmi, fine
volete fare debitore di 689-7 eh'
residuo del debito che mi
apponete compresivi anche
i
che non voglio ritenere. L'altra è
la
dimanda che mi
fate di
un
quale mi obblighi a pagare questa indebita
(1) il
a
chiaramente.
dite gentilmente, le spese del rinvio; e poi alla
della lettera
libri
attenzione
più esatta
per ispiegarmi più
che mi esibisce
ricercato, e che io
come il
di
italiano
in
Race
B.
Minuta autografa, incompleta. La
30 Maggio 1768,
trava una lettera
come s.
biglietto nel
somma
lettera
tra
il
14 ed
il
689
venne inviata
risulta dalla risposta dell'S Giugno.
d. inviata
di
Essa riscon-
29 Maggio, ed un conto
del 23 Aprile.
Bartolommeo
Chirol, libraio di Ginevra, procuratore della ditta Claudio
Philibert di Copenaga, vendette al N. molti libri per uso proprio e per gli fece da messaggero col Voltaire e con CatteDi lui esiste nella Race. B. una corrispondenza di ben 71 p. in-4." dal 20 Settembre 1766 all' 8 Giugno 176S, più un biglietto del 6 Marzo 1773. Abbiamo esaminato con cura l'intricato affare, il cui incartamento è troppo voluminoso per essere qui riferito, e crediamo di poter conchiudere che lo Chirol si prese sulle prime delle libertà indebite, come di spedire libri, e pezze di raso carissimo, non ordinati, ma che il B., oltre all'avere avuto il torto di non respingere subito tali merci, dopo aver fatte grandi ordinazioni di libri, pentitosi e forse versando in cattive acque (cfr. la lettera di P. Verri citata a p. 195) cercava pure di non accettare anche libri che aveva ordinati.
l'amico rina
II.
Calderara, e
227
Scritli e lettere inediti
franchi e 7 soldi dentro
manda
corrente di Luglio.
il
mia puntualità ed
fa torto alla
ho data, Mons'., caparra per
vi
tale do-
mia parola. Non
alla
passato onde urtarmi
lo
questa maniera. Vi prego di ricordarvi anticipata nella prima lettera
Una
la
somma
che v'ho
sommo
cambio, e che con
di
in
mio incomodo non ho permesso che andasse in protesta la seconda lettera che mi avete drizzata (1). Senza ch'io vi ordinassi di mandaj-e la pièce de safiii che mi avete esibita, voi l'avete voluta
mandare
dere ed essendo
ancora
pagati
stati
(2);
invenduta,
240 franchi.
i
non avendola mai potuto ven-
Dopo
non
sono
ostante vi
per ogni
tutto questo io
conto debbo aspettarmi che voi accetterete
buon animo
di
quanto sono per progettarvi.
Se spesa
pure li
necessità
la
rimandarvi
di
s'è fattibile
libri
i
della
nota
alla
acchiusavi
qui
o
;
accennatemi a chi debbo consegnarli perchè
ritenga a conto vostro, non essendo io né potendo essere
m
alcun
modo né
venditore di
alcuno; quantunque in
per vendere
i
più parte dei
non
vi
libri
grazia vostra
suddetti
libri,
abbia fatto
ne mai ottenuto
e
La
l'intento.
les coìitiiniafioìis des caitscs cclèbres (3) e
ricevuta
e
che
io
s.
Chirol: 7 Febb. 1767:
«
Vous observerez
qualche
ne accusava
lo Chirol
di L. 719
18 d. 6 di Mi-
lano, equivalenti a 550 Lire di Francia; la ricevuta è del 19 (2)
di
diligenze
da voi spontaneamente mandati. Al-
La prima era di 679 Lire di Francia, il 2 Maggio 1767; la seconda era
(1)
ne commissionario
nella nota inclusavi sono quelli
libri
ho commessi
come
cuni
la
succomberò piuttosto
richiede,
lo
Agosto
1767.
peut-étre, Monsieur,
que
quelques articles que vous n'aviez point deniandés. Cela est très vrai, mais j' ai été obligé de le taire pour pouvoir remplir le tond de la caisse w. Cosi v'è entrata anche quella pezza.
j'
y
joint
ai
(3)
Ve n'erano due
cassa spedita
non
si
copie, una delle
6 Febbraio 1767,
riH'ueillies
par
quali
per
ognuna del prezzo
trova nei Dizionari bibliografici
iììtcressaiiics Jìu'ììt,
il
M.r... [Fr.
Parigi 1738-42, 20 voi. in-12^
,
sibbene
il
Calderara
di L. 2 s. 5.
les
Cai/ses
Gayot de PitavalJ ovocat
,
Il
nella libro
célèbres aii
et
Parle-
Cesare Beccaria
228
pezzo
di
Voltaire
sono
(1)
Lo Chirol inviava ed
(1)
offriva
in più copie.
Voltaire, alle volte
duplicati
tutte
Senza
le
nuove del un commento che crediamo utile estrarre
pubblicazioni
illustrarle
di
dovrebbe entrare in particolari troppo diffusi, da questa voluminosa corrispondenza le indicazioni più
importanti per
Francia.
la storia letteraria di
Fu
non inten-
superflui,
(p. 154, n.) della prima lettera dello Chirol. - Il 24 Distampa una nuova opera del d^Alembert, ed il Voltaire ne coriegge le bozze. Questi la stampare una nuova commedia in dieci giorni. Lo Chirol invierà un'ed. accresciuta del Commento al libro d. D. e d. p. - MI Febbraio 1767 lo Chirol attende una critica a detto libro. 11 21 Febbraio il V. attende una lettera del B. Le opere complete del V. consteranno di 34 a 36 voi. in-8". - Il 28 Febbraio lo Chirol invia un foglio dell'opera prossima del d'Alembert concernente il B. annunzia un nuovo voi. delle Opere del Volt.; esibisce una recente Réponse de M. de V. à M. d'Olivet. - Il 2 Marzo invia sei copie del tomo IV delle Opere del
già detto
cembre 1766
egli
;
\'.
-
libro
4
Il
il
V. chiede notizie del B.
de Zapaia,
siioiis
D.
Honnèfeiés
Ics
d. e d. p.
-UT
che
il
B.
non
il
esibisce, del V., les Qnc-
Commento
accresciuto al
nuovo discorso del Servan Cramer; esibisce La dcfeiise de mori onde del V. -
ha acquistato il t'ondo Il 1° Agosto invierà Ira fa
Lo Chirol
liftéraires,
Luglio invia
otto giorni
il
un
;
poema
del V. e V Ingènti.
Come
si
vedere il V. ? V. sta preparando
parli più del suo progetto di venire a
19 Agosto invia tre o quattro copie dell' /«^<';7//. Il un grosso volume, diverte gli ufficiali. Quando uscirà l'opera del B. ? V., cui egli spaccia non 11 29 Agosto invierà due nuove produzioni del pochi libri. - 11 2 Settembre invia « un beau morceau d'éloquence « ed [dal 2 al 26] invia « une nouvelle il proprio catalogo generale. - S. d. pièce de M.r Volt, y e " le Mémoire apologétique de M.r Loyseau [de MauléonJ en faveur de M.r des Portes. - Il 26 Settembre il Prof. Mallet,^ autore della Histoire de la Maison de Briinsu'ick, prega il B. di un riscontro. - Il 14 Ottobre lo Ch. trasmette la lettera del B. a S. M. l'Imp. di Russia pel tramite del Philibert. Niente di nuovo è uscito del V. Vi è un libro nuovo. Candide en Dnneiuark, ossia L'opliniisine des honnéies gens. - Il 24 Ottobre invia Chariol oit la Coni/esse de Cbyvry del \'., e preannunzia un altro prossimo libro del med.° - S. d. [nel Novembre] invia le Lettres de Rabelais del V. - S. d. [nel Dicembre, dopo il 12] invio due produzioni del V. e preannunzia VHoni/ne atix cent écns. - Il 10 Febbraio 1768 esibisce le Opere del V. 12 voi. in-8°, ed. che l'autore « fait Il
faire sous ses j'eux Il
-
14 -S.
Maggio invia
»».
23 Aprile la Guerre de Genève è proibita.
- Il
la Relation
d. [nello stesso
scrive la lettera che
mese] si
riscontra questa del N.
:
du
chevalier de la
Barre
(v.
invierà parecchie opere del V.
leggerà a
p.
230-1
n. e clic,
come
p. -
-
155, n. 2).
L' 8
Giugno
già fu eletto^
229
Scritti e lettere inediti
dendo per superflui Marchese Calderara.
i
me
duplicati che servivano per
Altri forse
me
e pel
avete potuto maiuhire
li
per equivoco; per esempio non avendo io mai sognato di domandarvi l'istoria di Venezia 9 voi., m'immagino che abbiate creduto supplire con questo
a
l'
histoive
dit
gouverne-
iiicìit de Venise de Amelot de la Houssaye 2 voi. (1), opera diversissima da questa, che vi avevo espressamente diman-
e che
data
ora non vi cerco più.
avervi sognato nel
Simile equivoco dovete
volermi mandare
ricordo che dopo avervi ritrattata
la
le
Tradiicteur
(2):
commissione che
mi v'a-
vevo dato mesi fa, voi mi riscriveste che almeno mi contentassi di prendere la description de la Chine (3) de du Halde e il Tradiicteitr, ch'io vi riscrissi che mi mandaste
du Halde e il Polibio di Follard dell'antica commissione coi dizionarj il
uno Rousseau)
(ch'era di
di (4)
quelli
e mi
Amelot de la Houssaye (1634-1706) volse dall'italiano di Marcus una Histoire du gouverneìnent de Veiiise avec le siippléuieiit et l'exaiìieìi de la liberié origiiiaire, avec des notes historiqiies et poliiiqites. La 2' ed. è di Amsterdam, 1705,3 voi. in-12''; la 1% di 1676, constava forse (1)
\'alt'erus
di solo 2 voi. (2)
Le
Tradiicteiir,
ou
papiers périodiqiies aiiglais
iradiictioii de diverses feitilles choisies tirées des
[opera del
Roger,
segretario del
barone di
BernsdorfJ Copenaga 1753-7, 4 voi. in-4.'' (3) Il 10 Febbraio 1768 lo Ch. scriveva di aver fatto venire
penaga con gran
letica
le
4 voi. in-4°. L'opera del P. G. B.
Du Halde
(1674-1743) intitolata Descri.
piion géographiqiie, historique... de l'empire de la Cìdne
Y
nella fiche in-4°) ville
da Ca-
Tradiicteitr, 4 voi. in-4°, e la Descr. de la Ch.
ed. (Parigi 1735, 4 voi. gr. in-f.°) conteneva
et
de la Tarlarle,
delle carte geogra-
che potevano anche staccarsi, mentre nella 2" (l'Aja 1736, 4 voi. non v'erano più carte, e si aggiungeva al solito l'Atlante del Dan(FAja, 1737 gr. in-f."): quindi l'equivoco. Del libro si valse molto
Montesquieu nel suo Esprit des lois. (4) In una lettera posteriore al 14 Maggio 1768 Io Ch. dice che tale dizionario costa 24 L. a Parigi e che lo fa 27. Saranno due o più copie il
del Dictioiinaire 2 voi.
in-12°). In
voga Thnillier
et
umsiqiie (Ginevra 1767 in-4°, o Amsterdam 1768, quanto al Polibio, trattasi della traduzione allora in Folard Parigi, 1727-30, 6 voi. in-4".
de
Cesare Beccaria
230
trovo che mi mandate tutto zione.
Trovo anche una
cìifaiits
che
io
non ho mai ricevuto.
che non voglio più, e
è
si
perchè
non l'Atlante della China
sariamente connesso la
rimanente dell'ultima
il
spedi-
Graiìuiiairc fraìit^aisc à l'itsage des
Rispetto
ho cercato
vi
Danville
di
con l'opera
al
du Halde
il
du Halde
che non
è
neces-
Che
se
alcuni
suddetta.
prendono unitamente, non è una ragione ch'io debba cosi, non avendovelo ricercato: prova di che il
prenderla
francese
libraio
e molti
venduto ed hanno Dalla
l'atlante.
du Halde
il
della
vedrete che
lista
qui
particolari
il
hanno
Milano
in
medesima edizione senza mio debito si residua a
153 franchi e 2 soldi. Se io potessi fare altrimenti vi assicuro
che lo
io farei
secondo
il
vostro genio
;
ma
assolutamente non
posso; né posso obbligarmi a pagarvi questi 153 franchi
che, colla de' libri
consegna
qualcuno
a
debbono formare
non posso,
dico, pagarveli
quest'anno, dentro
saranno pagati
i
il
il
di
vostr'ordine, e col
saldo di tutto
che dentro
quale spazio vi do
il
il
rmiando
nostro conto;
corrente di la
tutto
mia parola che
153 franchi, saldo del nostro conto. Credo
che cod." respiro potiate accordarlo ad uno
che
vi
ha
pa-
gato nel Luglio dell'anno passato 542 franchi, e pochi giorni fa
240; masssime....
(1)
A
questa
il
(1).
libraio rispondeva colla seguente:
Monsieur,
Vous avez dù recevoir une
de M.r de Voltaire en réponse a rendre. Je ne m'arrèterai paslongtemps, Monsieur, à répondre à la lettre dont vous m^honorez du 3r Mai. Vous auriez pu, ce me semble, vous éviter la peine de me taire tant de reproches que je ne méritais assurément pas, si ce n''cst par le trop grand zèle et l'empressement que j'ai apporté à l'exécution de vos commissions. Vous m'aviez demandé des livres que vous voulez me renvoyer. Ainsi vous n'étiez plus à temps de me les contremander parce que j'en avais donne la commission. Je les ai pa3'és. N' importe. Vous pouvez, Monsieur, me renvoyer franco les articles que vous ne voulez la
vótre que j'avais eu
lettre
l'honneur de
lui
Scritti e lettere inediti
231
XXI. Al Carli. Bagni
Pisa 8 Ag." 1768
di
Siccome sono sicurissimo, che caro che quello di
più
sciuta bontà vostra
ringrazio con tutto
Amico
titolo di
vi sarà
Eccellenza, così affidato alla cono-
verso il
il
(1).
me,
di
cerimonie vi
senz' altre
cuore delle lettere favoritemi
partenza. Esse mi sono state utilissime
;
pas garder, cela est très juste. Après quoi je
alla
mia
principalmente quella
m'en reporterai à votrc
équité pour le règlement de notre compte, car je n'aime pas la chicane.
Mais quoi qu' il en soit je n'en serai pas moins dispose à remplir vos commissions, mais je ne vous enverrai rien que sur vos ordres positifs, afin que tout soit en règie. l'honneur d'ètre très pariaitement,
J'ai
Monsieur, Votre très humble et très obéissant et dévoué serviteur, B.niy
à [a
Genève
le S' juin
Chirol
1758
Monsieur
tergoj
Monsieur
Marqicis de Beccaria Bonesaiin
le
Milan. B. smise, a quanto
11
pare,
conto non era ancora saldato
Trovasi
il)
al
il
Municipio di
del Carli, p. Ilio e 1117
(v.
p.
Beccaria al •inedesiino a Milano. siglio
supremo
di
dar commissioni
di
allo Chirol.
Ma
il
Marzo 1773. Capo d'Istria neWa. Corrispondenza... ms. 6
205 11
n. 1) coli' intestatura
:
Del M." Cesare del Con-
Carli era allora presidente
economia pubblica
istituito
il
20
Novembre
1765 (Arch.
di St.).
quel viaggio
.Su
v. le lettere di P.
Verri (Casati, IH, 156, 193, 244,
giovane Napoletano, Trojano Odazzi, che fu protetto dal B. e dal Calderara, al Conte G. Visconti, in data 20 Luglio 1768 (Arch. Visconti di Saliceto) legemmo quanto segue: " La Marche"
ecc.).
ii
In
di quel
sina Beccaria, Calderara e Moscatino sono partiti fin dagli 8 del corrente
Verri dice
il
[P.
"
dopo
il
una lettera
il
il
7j,
sicché a quest'ora debbono già essere a Pisa, anche
trattenimento di
5
o 6 giorni a Firenze
giovane fratello del Prof. Don Pietro
».
]\Ioscati, sul
Il
<•
Moscatino
quale
"
era
v. p. 247, n. 3.
Cesare Beccaria
232
per
il
Pompeo Neri
Sig.
quale mi ha ricolmato
il
(1),
tilezze fino al volere tutta la nostra
cena condita della presenza
dell'
Compagnia ad
di
gen-
un'attica
incomparabile ditirambica
Conila, alla quale per inevitabile simpatia ho dovuto dichia-
rarmi umilissimo serv.re. Nulla dico del
merito superiore
ad ogni elogio del Presidente Neri. Senza bliche
e solenni de' superiori suoi talenti,
meditativo genio, e un'aria nell'epicurea di di
lui
le il
prove pubtaciturno suo
tranquilla probità, che riluce
di
fisionomia non potrebbero fare a
non rendermi uno
più grandi ammiratori.
de' suoi
meno Pre-
sidente mio caro, compite l'opera vostra col procurarmi
le
convenute lettere per Venezia. Per
di
il
24
di
partenza da Bologna per Ferrara, daddove
barco fino a Venezia.
Agosto sarò
si
prenderà
l'im-
giorno sedeci partiamo da' Bagni
Il
a Livorno per due o tre giorni al piìi. Non dunque alcun riscontro vostro in Toscana ma a Bologna, o a Venezia. Mi farete la grazia d'includere la
per portarci aspetto
commendatizia nella risposta che mi favorirete
vostra
almeno in
,
ciò
Venezia
,
o
che debbo fare per profittare delle vostre finezze ;
se mi scrivete a
tempo mi farete grazia d' inla maniera di non essere
dicarmi uno de' migliori alloggi e corbellati
,
Forestieri. come sogliono esserlo dapertutto in mano vostra e del Co. Girolamo vostro Fratello (2), a cui farete in mio nome le più amii
Tutto adunque è degniss."'°
chevoli espressioni. Tutta ispecie mi
impongono
la
di farvi
mentre riportandomi per
le
Compagnia, i
e
mia moglie
in
loro più distinti complimenti,
nuove correnti
de'
Bagni ed
altro alla lettera di Moscati, pieno di rispetto, riconoscenza,
stima ed amicizia mi dichiaro
(1)
di
(3)....
Su Pompeo
censimento,
v.
Neri, economista Fiorentino, presidente della Giunta Lombardi, 57. della leit. li...., I, 337 sgg.
(2) Leguleio e giureconsulto, fu alla testa del tribunale criminale di Milano e consigliere aulico. \ Bossi, Elogio storico del Conte G. R. Carli .
p. 228. (3)
Vedi nell'App.
la risposta a
questa lettera.
233
Scritti e lettere inediti
XXII.
Al Conte Firniian
(1).
Eccellenza,
Venerdì notte solamente ho ricevuto a Domaso neratissima lettera di cui
onorarmi
in
del lago
me
Vostra
Eccellenza
ve-
degnata
P novembre. Subito che le circostanze hanno permesso, mi sono creduto in obbligo
data del lo
portarmi a Milano per rispondere
di
(2) la
è
si
in
persona
coi più vivi
Autograta, Arch. di St. Aitf. Becc. Vedi la risposta all'App. Carlo Conte di Firmian (1716-82), che succedette il 15 Giugno 1758 Gran Cancelliere Conte Cristiani col titolo di " ministro plenipoten(1)
al
Lombardia e luogotenente vice-governatore di Mantova w e missione di aiutare il governatore, e forse controbilanciarne il potere, favorito di Maria Teresa, mise in pratica le incessanti riforme del Kau" nitz. Egli, criticato da P. Verri per il suo dispotismo, esaltato dai filosofi per il liberalismo, venne stimato dal Cu sani {St. di MiL, IV, 18) un mediocre statista quanto buon mecenate. Possedeva una biblioteca di 40.000 volumi.
ziario nella
con
la
Protesse
il
B. che poteva venir molestato per
e lo appoggiò alla Corte.
Il
N., se
ben
si
il
suo libro D.
d. e d. p.,
guardi, dopo aver incontrato lo
stimolo necessario nell'amicizia di P. Verri, ebbe la fortuna rara d'imbattersi sempre, dal Firmian a
ed
il
Maria Teresa, senza omettere
lo
Sperges
Kaunitz, nei più amorevoli e propizi amministratori.
(2)
A
Domaso,
sul lago di
Como, aveva una
derara (Amati, Dizionario corografico
dell'Italia),
villa
il
marchese Cal-
che pure ne possedeva
una più grande e più spesso nominata a Turano. Il giovine (più del N.), bello e ricco Marchese Bartolommeo Calderara, di famiglia oriunda Comasca, nella cui casa si davano ricevimenti splendidi (v. De Castro, Milano nel Settecento, 301), ma che tuttavia era capace di diporti seri e leggeva pure molti libri, fu amico costante e fedele dei coniugi Beccaria, coi quali si può dire che conviveva, attratto prima dalla bellezza della moglie, poi, come accade, trattenuto dall' ingegno del marito. Ebbe spose prima una Litta che godeva la fama di aver un gran talento per recitare le commedie in società, poi una Peluso che, morto lui, passò a seconde nozze col Generale Pino.
^^
Cesare Beccaria
234
e
rispettosi
ringraziamenti
quale riconosco
all'Eccellenza
Vostra, dalla
(1)
benigna ed anticipata approvazione della
la
Corte in mjo favore per
la
cattedra di scienze camerali per
un'effetto di quella particolare
protezione e
bontà con cui
sempre riguardato. Procurerò con tutti gii sforzi possibili di non demeritarmi la confidenza di cui la Corte e l'Ecc. V. mi onorano nell'appoggiarmi una cattedra
l'È.
di
\\ mi ha
tale
A
importanza.
da
delle materie
derei d'essere
quest'effetto, richiedendo
istato
natura
qualche matura ponderazione, cre-
trattarsi
in
la
per subito dopo
Natale di
fare la
prima pubblica prelezione per cominciar poi nella seconda terzeria degli studii, cioè nel principio di Quaresima, un corso non interrotto di lezioni. Ecco ciò che mi dò l'onore di umiliare alle superiori
determinazioni
però mi farò sempre gloria
di obbedire,
di
V.
come
E., colla
è
quale
mio dovere,
ogni qualvolta V. E. disponesse altrnnenti. Seguirò scrupu-
losamente
lo spirito
dell'articolo
ogni altro che TE. V.
Dovendo
si
XXXII
del piano
degnasse comunicarmi
come
di
(2).
ritornare, permettendolo V. E., alla
campagna
per pochi giorni ancora, mi approfitterò di quel soggiorno
per dirigere r incombenza
tutti
i
miei
pensieri a
addossatami.
Con
ciò
sostenere
con onore
spero
meritarmi
di
Il passo sino a: » A quest'effetto ? tu citato dal Cantù p. 170 n. diploma di Professore reca la data del 29 Dicembre 1768, l'approvazione di S. M. quella del 22 Dicembre, ma era solo del 30 Gennaio, e venne antidatata « onde non risultasse dagli atti la deformità di aver la M. S. instituita la nuova cattedra... dopo del possesso già presone « pubblicamente [il 9 Gennaio] dal professore ». Il soldo da 2000 lire venne con questa portato a 3000 lire. La cattedra, chiamata officialmente scienze camerali ed economiche " e nelcon antico nome germanico di l'uso comune, per brevità, di scienze camerali, prese invece dopo, per consiglio dello Sperges, il nome di Economia pubblica riputato più complessivo. Il B., letta ch'egli ebbe la prolusione alle .Scuole Palatine, per la ristrettezza dell'ambiente, ed il gran concorso della scolaresca, trasportò le lezioni nella sua casa di via Brera. V. App. N. VII.
(1) Il
il
..
(2)
V. quell'articolo all'App.
235
Scritti e lettere inediti
sempre più l'autorevole
e da
me
implorata protezione del-
l'Eccellenza Vostra.
Mi riserbo personalmente
ma
della più rispettosa
profonda venerazione,
contestarle quei sentimenti
il
riconoscenza, e della
sincera
ho l'onore
coi cjuali
di
più
protestarmi
Di V. E.
Umilissimo div.mo obblig.mo servitore,
Cesare Beccaria Bonesana. Milano 7 Novembre 1768.
XXIII.
Al Principe Kaunitz
(1).
Altezza,
Supplico l'Altezza Vostra a perdonarmi l'ardire che mi
prendo
direttamente.
di scriverle
Debbo riconoscere
nella
Cattedra delle scienze camerali conferitami con tanta benigna
(1) (li
È una
documenti
copia che
si
trova all'Ambrosiana [Z 248-9 sup.] con altre
nomina del B., trascritte dagli originali, che fudall'Archivio di Vienna a quello Nazionale di San Fedele,
relativi alla
rono trasportati
(ora nel palazzo del Senato) a Milano,
questo. Essa cipe
reca
l'
intestatura
ritrovano
si
tutti,
eccettuato
ove era stato cortesemente accolto (lett. in data Milano 8 Nov. 1768). principe, che gran parte aveva presa nella nomina del B. (v. Cantù, 166 sgg.) rispose il 1" Dicembre con molte cortesie, anche a nome di il
P. Frisi reduce da Vienna,
dal Kaunitz, che incitò
p.
ove
Leiiera del lìinrchcse Beccaria al prin-
Kaunitz, Milano 18 Novembre 1768.
Fu
11
:
il
N. a scriverla
anche per la moglie del N. noto principe Kaunitz-Rittberg (1711-1794), dal 1753 « Hans-HofStatskanzler ", Gran Cancelliere di Corte e Stato, era incaricato,
S. M., Il
und oltre
il
ministero generale, in ispecial
e della Lombardia.
Anch'esso,
modo
per questo
degli affari dei Paesi-Bassi
ultimo
ufficio, fu
giudicato
diversamente. Dicesi che si curò poco del Milanese, lasciandone l'amministrazione allo Sperges, e che la sua era un'attività spesso più apparente che reale. Cfr. l' anedotto gustoso contato da Aless. Verri (Casati,
III,
96).
Cesare Beccaria
236
Sua Maestà un
distinzione dalla clemenza di
torevole protezione che l'Altezza Vostra
Non ho
darmi.
potuto pertanto
raggio di testificarle
un
in scritto
So che
riconoscenza.
gran Ministro è
si
in
me
di
miei studi i; tutto
e mia Moglie,
lo
il
si
degnata
è
scopo dei miei
desideri, e di tutti
gli sforzi
abbandono pienamente
resto lo
libertà di
la
figlia del
S.
protezione della
all'alta
di
perdono se ho osato addiriz-
zarmi immediatamente all'Altezza \^ostra,
di
l'onore di ser-
(1).
Di nuovo supplicando più rispettoso ossequio,
e della più
coi sentimenti del
profonda
venerazione,
protestarmi
Entrava torse qui
il
pensiero segreto di ottenere che fosse rico-
nosciuta la nobiltà della moglie. Sulle trattative iniziate dal tutto, in it
tera
«
l'affare araldico
ti
della consegna d'una lettera a S. A.
s.
della
propria
Consigliere Sperges
mano
B. in pro-
prima di un elenco di pugno del M." Giulio, questa indicazione: « Letd. né indirizzo con cui si ringrazia uno (pare in Vienna) per
posito tre anni dopo, esistono vari documenti
« al
me
Tenente Collonello degl'Inge-
fu
M.
alla
raccomandare umilmente
Domenico de Blasco che ha avuto
vire cinquant'anni
(1)
umile
del mio animo. Sovrana è sempre
tutti
benignità dell'Altezza Vostra,
quale mi prendo
ho l'onore
co-
l'Augusta mia
servire
sempre
stato e sarà
gneri D.
viva ed
il
esser grato ad
di
fiducia che la Corte
eseguire con
L'alto onore di
somma
mia più
darmi
nell'adossarmi una cattedra d'importanza. Così
mi propongo
i
degnata accordi
rispondere con zelo instancabile,
di
e da suddito fedele, alla
avere
la
miglior maniera
la
è
si
contenermi
effetto dell'au-
»
nella Race. B.
moglie Blasco (il
pr. di
ivi
:
trattato, e
Kaunitz) e di
si
prega
un'altra
seguita da quest'altra posteriore della stessa
". Questa doveva essere minuta della lettera del 16 Gennaio 1772 a D. Volpi, impiegato alla Corte di Vienna che egli riscontrò il 30 del medesimo. Il pr. Kaunitz rispose il 3 Febbraio alle lettere del Firmian e del B. (di cui sopra) del 18 Gennaio, dicendo che S. M. aspettava di trattare complessivamente sulle dame nobili. Ed il 17 Febbraio il Volpi scrive che la Corte non vuol derogare dal sentire il Tribunale Araldico di Milano, ma che questo recederà dal rigore finora usato. Sappiamo difatti che quel corpo era :
«
tolta
per darla
ad un raccoglitore
la
severissimo
(cfr.
De Castro,
Mii. nel Settecento, p. 271).
237
Scritti e lettere inediti
XXIV. Al Conte Firniian.
Eccellenza
Essendomi provvigione
(1),
stato dal Sig". D.
Giuseppe Croce, vicario
comunicato per ordine
(2),
di
Vostra Eccellenza
di
nuovo calendario ed ingiuntomi di trovarmi a Milano per il giorno 15 di Novembre, nel qual giorno si debbono cominciare le lezioni, io mi prendo la libertà di prevenire TE. V. come quegli uditori che frequenteranno la mia scuola non sono stati da me fissati che per il giorno di S. Catteil
non essendomi allora nota questa anticipazione, onde
rina,
supplico care
al
la
bontà
V. E. di permettermi che
di
mio dovere possa fermarmi
in
campagna dove mi
la
mia venuta
in
trovo,
città
nissun de' miei uditori TE. V., essendo per
lunque maniera f?.rmi avere,
rassegnar
la
me
a'
giorno
renderebbe
inutile
si
dove sicuramente prima si
troverebbe. Di
altro
col piia
senza man-
fino al suddetto
mentre
prontissimo
superiori ordini che
mentre
io
tal
di l'È.
di tal
tempo
grazia supplico
ubbidire V.
si
a qua-
degnasse
profondo rispetto ho l'onore
di
stesso alla continuazione di quella special pro-
li) Autograta. Arch. di St. Gov. P. A. Se. Pai. 333, ove trovasi pure minuta della risposta favorevole del Firmian. (2)
Professore d'Istituzioni Civili alle Scuole Palatine e direttore
medesime, era costretto per il cumulo delle funzioni, a farsi spesso supplire da altri. Vi sono nella Race. B. due lettere sue (10 Luglio 1770,
delle
e 29 Aprile 1771 cioè il giorno preciso del dispaccio reale con cui il B. era nominato consigliere) per chiedere a nome del Conte Firmian l'elenco degli allievi che frequentavano le sue lezioni.
Cesare Beccaria
23S
W
tezione che
degnata sempre accordarmi, e sulla
E. si è
fiducia de'.la quale col più umile ossequio
mi dichiaro
Dell'Eccellenza Vostra
Umilissimo, dev.mo obblig.mo servitore,
Cesare Beccaria Bonesana.
Turano
7 Ottobre 1770
(1).
XXV. Al Principe Kaunitz.
La generosa bontà
(2)
colla quale l'Altezza \'ostra
si
è
degnata di accogliere gli rispettosissimi e sinceri sentimenti dell'animo mio nell'occasione
(li
che
la
Sul lago di Como. Vi era una villa
Canossiane
(v.
Augusta Clemenza
Calderara, ora
di
scuola delle
p. 233, n. 2).
Minuta autograta di una supplica che, dal tenore si (2) Race. B. capisce in data di uno dei quattro primi mesi del 1771. impiego fin dal 1762 Il B., per le angustie domestiche, cercava un la lettera al governatore p. 220), e fin dal 3 Conte Firmian chiedeva per lui la nomina nel Supremo Consiglio di economia pubblica al posto lasciato vacante dal Mantegazza morto il 18 Febbraio 1766, ed a cui concorrevano i suoi tre amici il Biffi, il Lecchi, ed il Lambertenghi (lettera in. del Longo 9 Marzo 1766). Il Presidente Conte Carli, ricredutosi del suo primo giudizio (v. la sua lettera,
(Casati,
I,
157; v. pure
Maggio 1766
il
I) scriveva di lui, «fra venti candidati possibili uomo di talento che abilitato ad un impiego può esser molto utile v. Egli ottenne invece tre anni più tardi quella cattedra di economia pubblica. Senonchè fino dall'I 1 Luglio 1770 (lett. in. dello Sperges), cioè appena compiuti due anni scolastici, ambiva nuovamente il posto di consigliere, retribuito con
App. N. .(
soldo annuo di 8000 Lire, e poco dopo (dispaccio del 29 Aprile 1771;
la
presente supplica l'otteneva del Firmian 20 Maggio,
congratulazioni
diploma 30 Maggio) pur conservando per qualche tempo Il
Consiglio
presidente
il
supremo era
Conte G. R.
stato istituito
il
30
Carli, e dieci consiglieri fra
che così giudica l'istituzione (Casati IV, 356):
«
la cattedra.
Novemdre i
1765 con a
quali P. Verri^
l'oggetto era utile, cioè
Scritti e lettere inediti
Sua Maestà, mercè
l'alta
rarmi della Cattedra
protezione
economia
di
23')
V. A., ha voluto ono-
di
mi lusinga
politica,
che
V^ A. sia per accettare con benigno riguardo quanto io mi
umilmente rappresentarle. Quantunque non siano che due anni
coraggio
fo
procuro
il
che
meglio
passati,
io
me
dacché
io
so e posso l'in-
afìidatami della pubblica istruzione nelle materie
pubblica economia, ciò non ostante crederei
di
a
disimpegnare
di
combenza
di
stesso non solo,
ma
ancora io
V. A. se
costante, ed
le
derio che ho
il
sempre avuto
più diretto e con maggiore
me
drona tutto
mancare
ho del magnanimo cuore
scenza e piena fiducia che dissimulassi
di
sperimentata cono-
alla
un servizio
consacrare in
di
di
ardentissimo desi-
all'Augustissima Pa-
assiduità
cognizioni, che io mi sono
stesso, e quelle
sforzato di acquistare nelle materie politiche ed economiche;
per questo solo motivo ardisco
di
umiliare all'A. V.
congiuntara
più ferventi suppliche acciocché nella
questo supremo Consiglio
qualche nuova piazza per
che
lo
nomina
di
compongono all'amministrazione
secondo l'ultimamente graziato
agli studii
si
alla
delle
vacante carica
de' quali
principalmente da
si
me
facesse
vacante
possa
essere
un Dicastero
in
occupa, è tutto conforme fatti.
Se per
le
circostanze
me non me-
potesse nascere qualche difficoltà circa
destinare un- altro soggetto a coprire
la
il
cattedra di pubblica
de' curiali, di dare un breve e racommerciali, di stabilire leggi opportune alle
negozianti dal giogo
u
di sottrarre
ti
gionevole corso alle
i
in
Regie finanze,
io
queste regie scuole, non già per alcuna da
ritata preferenza,
mie
alcuno de' soggetti
emanato dispaccio,
come ammesso
che, per gli oggetti
di
Economia
di la
le
che
liti
il corpo si competeva la giurisdizione preeminenza nelle pubbliche funzioni col Magistrato Camerale, venne fuso con questo, perdendo il proprio nome (R. Dispaccio del 23 Settembre 1771). Questi dati son ricavati da vari documenti del-
«
arti, ecc. ».
col
Senato e
Però, anche perchè
la
l'Ardi, di Stato.
Cesare Beccaria
240
in mia vece, supplico l'Altezza \"ostra di benignamente ascoltare quanto io sarei per rappresentare in simili circostanze, cioè aver io in questi due anni formato più d'un allievo il quale colla scorta delle mie lezioni, alle quali
economia
non manca che l'ultima mano per poter essere stampate e colla mia assistenza potrebbe essere plire in questa parte di reale servigio
a S. M. di provvedere altrimenti
(2).
(1|,
che abile a sup-
pii^i
finché non piacesse
Ecco
tutto ciò che io
(1) Veramente il B. trattò solo tre delle cinque parti preannunziate (mancano le finanze e la polizia, cioè il governo), ed accorciò la terza» quella relativa al commercio. Ei venne incoraggiato dal Kaunitz a pub-
ma fu prevenuto dal Verri. (CtV. Giugno 1771, nell'Arch. Visconti di Saliceto: « L'autore [delle Meditazioni siili' ecoìiomia politica, Livorno 17711 qui se ne crede P. Verri: se ciò è, pare una picca l'atta a Beccaria >•). La prima edizione è postuma essa venne pubblicata nella Raccolta di blicare le sue lezioni (Cantù, p. 170 sgg), lett. in.
del
Longo a G. Visconti
in data 7
:
economisti italiani dal Custodi, che dice di aver ritrovato la copia che nel suo viaggio a Parigi (che egli crede avvenuto il B. portava seco dieci anni
più
del vero)
tardi
e liberamente
la corregge.
Un'edizione
collazionata sul ms. originale per cura del M.^ Giulio vide la luce nella
Collezione dei Class,
Avemmo
it.
(Milano 1822).
fortuna di poter tessere la storia di quella copia edita
la
dal Custodi, confrontando
una
lettera inedita del
professore, poi
citta-
dino Ranza, in data Vercelli 7 Luglio 1778, che propone al N. di restituire un suo ms. da lui non dato ai torchi, con un ragguaglio ricavato
da G. Roberti, estratto dagli p. 21
sgg.
«
// carteggio
Atti della
Al Beccaria
erudito
R. Accad. si
accenna
fra
Vernazza
G.
delle Scienze
in
una
e
A.
G.
di Torino,
voi.
lettera (7 Luglio
Ranza XXIX,
1778)
del
Ranza che ne ha ricevuto promessa del ms. degli Elementi di economia civile, poi non se ne sa più niente ». Sicché il ms. del B., non accettato «
dalla tipografia Ranza, poi abbandonato dall'autore, in
mano
dei fratelli
Ambr. Z 248-9
Reycends
di
Torino ove
il
sarà capitato dopo
Custodi
lo
comperò
[Bibl.
Sup.j.
altri quel Don Giuseppe abbiamo a lungo discorso nelle note ai Pensieri del B., appoggiato dal N. un P. Fr. Tommaso Vasco dei Predicatori, autore di un libro sopra [contadini e di un altro Dell'onore e dell' infamia ; e l'abate Longo che la vinse. Di costui ci pare opportuno qui riferire un brano di lettera del (2)
Biumi
Alla successione del B. concorsero fra
di cui
;
ì
241
Scritti e lettere inediti
OSO deporre
riori
che deve
piedi di V. A. con quella fiducia
a'
uomo
avere un
onesto e rassegnato pienamente
direzioni di
mi resta dunque
un
così
altro
grande
che
di
e benefico
assicurare
la
alle
supe-
Non
ministro.
A. V.
di
quelli
inviolabilissimi sentimenti del più profondo rispetto col quale
ho l'onore
di
rassegnarmi Umilissimo, devot. obb. servitore.
r Maggio
poco posteriore a questa del
1771, cioè di
N., e diretta a G. Vi-
un quadretto occupava allora la cattedra di Gius Pubblico ed Ecclesiastico (diversa da quella di Diritto Pubblico altrove accennata) e viveva in casa Somaglia. Dopo aver spiegato come P. Verri e tanti altri fossero a Vienna per la ri" forma delle finanze, cosi prosegue: « Beccaria vive con Calderara ed alcun altro giovinetto suo scolaro, ed io lo vedo assai di rado. Esso sconti a Venezia (Arch. Visconti di Saliceto) che presenta
del piccolo
crocchio
disperso
dell'antico
Coffe.
Egli
stesso
il
«
spera d'essere presto impiegato o nel Supremo Consiglio o altrove.
«
La Marchesina
u
gracile, e dice di star
bene or male. In generale sta bene, benché sempre male. [Come abbiamo visto, era spesso a ammalata, e mori il 14 Marzo 1774, di 29 annij. Calderari.... del M.ino « B... ha infinita stima. Saprete Odazzi svanito e prima divenuto poco « accetto a' suoi protettori. 11 M.ino B. ha riuscito a vendere la casa « Bonesana ad un prezzo spropositato al Conte Lurani, il quale dopo a fece lite formale per ritirarsi dal contratto, e la perdette. Con ciò la casa B. può pagare molti debiti. La M.ina ha avuto varie successive " tenerezze per degli Inglesini.... w. Quel Trojano Odazzi, salvato dalla miseria dal B., poi mantenuto dal Calderara, ricercò indarno un imB. sta or
li
piego di bibliotecario presso il Conte di Firmian, si presentò a Giuseppe Il durante il suo passaggio in Lombardia nel 1769, allorquando questi ricevette 2600
Napoli ad insegnare E.
suppliche e rispose a l'ottica (da
LANDRY, Cesare Beccaria.
varie
lett.
tutte,
e
fini
coll'andare a
inedite).
16
Cesare Beccaria
242
XXVI. Al Conte Firmian. Eccellenza
(1),
Credo di mio dovere il rinnovare a Vostra Eccellenza le mie suppliche per ottenere la dilazione di alcuni giorni della mia dimora in campagna, stante una malattia che attualmente affligge mia moglie; spero dalla bontà dell'E. V. che non vorrà attribuire questa mia tardanza ad alcuna negligenza nell'adempiere
a'
miei doveri, trattandosi solamente
di sei o sette giorni ancora, passati
varmi libero
da
qualunque
li
quali spero
inquietudine; e
mi
di
tro-
restituirò
subito in città ad accudire alle incombenze del mio impiego.
Appoggiato a questa ringraziamenti per
singo
di
la
ottenere per
fiducia,
io
anticipo
all'È.
W
li
benigna condiscendenza, che questa mia
sempre a portarmi indilatamente
miei
mi
lu-
premura, disposto però in città,
quando
il
supe-
riore discernimento di V. E. e l'esigenze del Reale Servizio lo richiedessero.
Trattanto
colla
con profondo rispetto ho l'onore
maggiore venerazione di
e
protestarmi
Di V. E.
Turano
11
Novembre
1771.
Divot.mo obb.mo servitore Cesare Beccaria Bonesana.
(1)
Vi
si
mi
Autografa. Arch. di St. Uffici Regi, Consiglio siipr. di ec. piibbl. 470. La domanda è molto giusta ed esaudibile 13 Novembre
legge a tergo
Firmian.
:
l
Scritti e lettere inediti
243
XXVII. All'
Imperatrice Maria Teresa.
Sacra Cesarea Apostolica Reale Maestà
(1),
L'umilissimo suddito e vassallo Marchese Cesare Beccaria Bonesana, Consigliere per la Sacra Maestà Vostra nel
Magistrato Camerale dello Stato di Milano, prostrato avanti
Sovrana Clemenza della Maestà Vostra la grazia di essere dispensato, a almeno equivalentemente resarcito del pagamento di mezz'annata, a cui attualmente soccombe per il suo soldo di consigliere (2). all'Augusto Trono, implora
dalla
Le gravose occupazioni onorate
(3),
delle quali è stato fino ad ora
certamente non inferiori a quelle
colleglli già graziati, lo
animano
di
altri
suoi
a fervidamente supplicare
la Reale Munificenza per ottenere un eguale favore, che può contribuire non poco al sollievo delle domestiche indigenze della onorata sua famiglia.
L'umilissimo supplicante non deve diffondersi in queste circostanze, né far presenti
sono che l'esecuzione de'
li
suoi servigi, mentre egli non
proprj doveri,
Vostra Maestà risultare dalle informazioni
(1)
Race. B. Minuta
Deve essere
zione. (2)
non autograta, tranne
la
e
che di
questo Reale
firma e
la sottoscri-
del 1772.
Filippo IV, nel 1631, per sostenere una guerra contro
aveva emanato un
possono a
editto, a
norma
gli Infedeli,
del quale ogni impiegato doveva pa-
gare all'Erario mezz'annata di qualsiasi nuovo soldo, ed aveva istituito appositamente un ufficio detto di mezz'annata (Cubani S/. di Mil., II, 277 sgg.).
Era
(3)
messi
Il
facile
però l'ottenerne
talento, la dottrina e la
alla prova, specie
per
la
la
dispensa.
buona volontà del
riforma monetaria.
B. erano stati subito
Cesare Beccaria
244
Governo quando degnasse gendo un occhio clemente
la
Sacra
Maestà Vostra, rivol-
a
questa
supplica, di farle as-
sumere.
Pieno
profondissima sommissione,
di fiducia e di
agli
Augusti Piedi della Sacra Cesarea Apostolica Maestà Vostra si
prostra,
Umilissimo suddito e vassallo.
Marchese Cesare Beccaria Bonesana. [a
tergo]
A. R. M.
S. C.
Deirumilissimo
suddito
vassallo
e
Marchese Cesare
Beccaria Bonesana consigliere nel magistrato camerale dello Stato di Milano.
Supplica della dispensa del pagamento o d'essere equivalentemente gratificato per
mezz'annata,
di li
motivi addotti
nella presente umilissima supplica.
XXVIII. AI P. Bianchi
Mio
caro, rispettabilissimo
Debbo chiedervi
scuse
mille
troppo lungo, nel rispondere
dovete incolparne
li) Il
l'attuale
alla
(1).
Padre Don Isidoro del
mia inazione,
P. Isidoro Bianchi (1731-1808) è
ritardo,
gentilissima
il
(2),
veramente vostra,
che ad ogni
ma mo-
noto poligrafo Cremonese.
V. Lancetti, Biografia Cremonese. (2) Copia di questa lettera, di pugno del barone P. Custodi trovasi all'Ambrosiana con questa postilla: Dall' Autografo da me ceduto al Commendatore Morbio 3 Ottobre 1841. L'originale venne venduto a Parigi il
4 Ottobre 1882
(v. p.
193).
Con questa
il
B.
riscontra
la
lettera
dcl-
l'App.
B.
I due si conoscevano da qualche tempo, giacché esiste nella Race. una lettera del P. Bianchi al N. in data Ravenna 2 Luglio 176S.
245
Scritti e lettere inediti
mento mi allontana cupate un seggio
dal
Tempio
delle Lettere,
dove voi oc-
spinge
nel tumulto
mi
onorevole, e
si
degli affari.
Nel ringraziarvi degli opuscoli
nunciati in questa Gazzetta letteraria
opuscolo
dell'altro
Marchese
del
quale operetta mi dispenserete grazia dell'argomento che vi
Riguardo poi eleganza
parte
scienze,
e
per chi
ha
,
fatto tre voti
Monte Rosato,
dare
tratta
rnio
il
buon
(3).
della
giudizio
in
(2).
opuscoli, spirano
e
dell'umanità,
quello
La Gazzetta
(1)
vostri
ai
filosofia
ringrazio anche
vi
(1),
di
di
si
che saranno an-
vostri,
senso virtù
,
l'
essi in ogni
amore
principale
Continuatemi
la
delle
anche
vostra ami-
Milano dal Galeazzi
Letteraria (1772-76) edita a
in
lasciceli settimanali di 8 p. picc. in-4°, era letta dal Beccaria ogni sera (P.
Verri
(V.
p. (2)
mente del
14 Febbraio 1767) e forse
15, n.
Sarebbe
Landau
Tommaso
difficile
il
ei vi
pubblicò articoli suoi
Geschichte der
nome, e noi lunganon leggemmo attentamente l'opera
rintracciarlo sotto questo
provammo indarno
vi ci
anche
1).
ital.
marchese
finché Litt.
in
dem XVIII laJtrh.
(v.
p.
172-175).
Monte-Rosato (1733-1819), che coprì alte cariche, e fu poeta filosofo ed ellenista, venne chiamato un gigante da Giuseppe Cimbali (Siciliano) e messo al pari del B. da Domenico Scinà (p«re Siciliano) per l'opera, poco stimata negli altri paesi anche ai tempi Natale,
di
suoi, intitolata: Riflessioni politiche intorno alla
pene dalle leggi minacciate, dirette da
Tommaso
efficacia e necessità delle
Natale, marchese di Monte-
Rosato al Giurcconsidto D. Gaetano Sarri uscite prima nel Tomo Vili ed ultimo dqlle Miscellanee.... G. Rocchi, Lucca, e nel XIIP della Raccolta di opuscoli di autori Siciliani p. 167-263, Palermo 1772, poi ristampate separatamente colla stessa data, e tradotte in francese. Una ristampa, con aggiunte lasciate incomplete per la morte dell'autore, se ne fece nel 1895. (Cfr. Mira Bibliografia Siciliana 2 voi. in-4'', Palermo ÌS75-81). Nell'avvertimento il legista Siciliano spiegava come avesse scritta l'opera fin dal 1759 a Napoli e non l'avesse ancora pubblicata per varie circostanze, anche pel timore di essere accusato di plagio, e parlava con poca modestia del proprio parto in confronto col trattato del B. (3)
Il
P. Bianchi spacciavasi per filosofo.
Cesare Beccaria
246
cizia,
pregiandomi
ogni
in
tempo
di
con
essere
piena
stima,
Devot.mo servo ed amico Cesare Beccaria. Milano [in
il
3
Gennajo
1773.
Padre Don Isidoro Biaìichi
calce]
Benedettino Camaldolese Professore di Logica ,
e
Metafisica
nel Coli." di Nobili di Monreale.
XXIX Alla moglie.
Carissima Consorte
Da
D. Filippo Costa
(2)
(1),
ho ricevuto finalmente vostre
nuove dopo che mi pareva un secolo
di
tunque siano pochi giorni che ho avuto staccarmi da voi. Desidero che
vi stia lontana;
potrò rivedervi sarà per
me una vera
concertato.
Il
cammino
la stalla tutta di
ma
si
e
pii^i
di-
presto,
che
presto
che
consolazione. Qui ho
avevamo insieme va fabbricando, si accomoda quello che
nuovo. La capella non è
v'è l'ordine al capo
(1)
si
(3)
dispiacere di
vi ristabiliate
quella maledetta febbre
cominciato ad eseguire tutto
non averne, quanil
mastro
di
farlo,
ancora ed
ritirata,
io sollecito
il
in campagna. Le villeggiature, di cui la smania come appare anche dalla nota commedia del Golduravano dal Settembre al Dicembre. La lettera, auto-
Essa doveva essere
era molto ditfusa,
doni, per lo più
tografa, trovasi nella Race. B.
Forse della famiglia di quel G. B. Costa di cui v. p. 198, n. 3. Il gran cammino, probabilmente fabbricato per la malferma salute della moglie, si vedeva poco tempo fa, e forse si vede tuttora nell'an(2)
(3)
tica casa di via Brera.
247
Scritti e lettere inediti
lavoro. State tranquilla su questi articoli perchè a
fatto
dovere e
Qui me in
passo cogli
la
casa Aguirre
fanno
i
(1);
governo
colle
affari,
della quale le
Ho
complimenti.
suoi
lettera di
colla quale
visite necessarie, e
dame
ricevuto
sono
e la
parlato coi ladri assalitori di
sciocche e miserabili figure,
vi
formalità della
la
mio
camerale
tra(2).
ho veduto e Moscati e Mainoni (3). O che in apparenza poco da temersi!
capitano di giustizia,
stato dal
compagnia
avvisato del
sporto ad essere consigliere del magistrato
Sono
tutto sarà
tempo.
a
ed
tutti hanno confessato. La loro miserami moveva a pietà; ed una certa bonhomia
Tutti sono presi e bile situazione
del capo de' ladri, in
mezzo
e determi-
alla più tranquilla
nata scelleratezza mi hanno sorpreso. Malgrado l'autore del libro dei delitti e delle peìie stiziati.
Qui
Lunedì
prossimo saranno
dice che Mainoni era in debito di dare
si
pitano di giustizia qualche schiarimento, richiesto per
(1)
Un
mezzo
Francesco
a Milano nel 1728
moderna
32).
III,
(cfr.
come
giual
n'era
del suo fratello D. Ignazio,
e
ca-
stato
si
trova
venne da Salerno a Tarino e da Torino Italia Mandalari Un Siciliano in Piemonte in
d' Aguirre
U
Trattasi
qui
probabilmente del
figlio
Vittorio, regio
podestà di Milano (cfr. Di Crollalanza Diz. Storico). (2) Il Nuovo Magistrato Camerale, istituito con R. Dispaccio del 23 Settembre 1771, lu approvato solo con dispaccio del 5 Luglio 1773; il di-
ploma
della
nuova funzione sarà
stato
mandato
in
Novembre.
Questi
c'inducono a credere chela lettera sia stata scritta nel 1773, come suppone pure il Cantù senza darne ragione. (3) Mancano negli elenchi mss. de' giustiziati che si trovano, con lacune, all'Ambrosiana. Don Pietro Moscati era prof, di chimica e chirurgia
dati
all'Università di Pavia e nelle Scuole Palatine. Ardente democrata ei fu
presidente del Direttorio, ecc. V. Tipaldo, Biografia.... II, 468. Don Ignazio Mainoni d' Intignano, fratello di quello che vien qui nominato, e nominato egli stesso più avanti, fu
(Calvi, i
quali Il
Fam.
Don
banchiere e preside della Camera di Commercio aveva forse parecchi fratelli nel 1773, fra
not. Mil.). Egli
Fedele, Padre Barnabita di cui
passo che segue sino a: Qui
si dice
ci
siamo già occupati a
leggesi in
Cantù
p. 78-
p. 206, n.
1.
Cesare Beccaria
24S
Strano che non
ancora
l'abbia
come pure
fatto;
strano che egli costantemente asserisca che rubbati venticinque zecchini,
che del rubbo
di
quando
mezzo paolo
(1).
si
trova
siano
gli
dal processo
stati
non consta
Avvisatelo di questa oc-
correnza, per sua regola, ed anche per la sua convenienza, e riveritelo
Fate
i
da parte mia. miei complimenti alla
sposa, a tutta la compagnia, a
mente Vi raccomando sordini e dai
della vostra
mezzo
di
Don
dolo
|3).
Sono
di
non rispondo in
darmi
per
miei ringraziamenti
alla sua,
attenzione di
di-
frequenti
persona, per mezzo vostro e
cara
alla
Calderara poi specialissima-
Filippo, al quale farete
mie scuse se
ed
(2),
conservarvi, di guardarvi dai
principalmente
freddi, e
nuove e
di
casa Trecchi
sapendolo a
ulteriori
Mira-
riscontri, abbrac-
ciandovi di cuore,
Milano 20 Novembre
Vostro aff.mo consorte Beccaria.
(1)
Abbiamo
detto che
il
valore dello
zecchino era
mezza
presso a poco
(precisamente 0,5466 negli Stati Pontifici e 0,5773 nel ducato di Toscana); era moneta conosciuta fino a poco tempo la. (2) Famiglia di Cremona e di Cantù. Forse la moglie del N. stava
di
12
lire.
Il
paolo valeva
all'
incirca
lira
allora nella propria villa di Pizzighettone, vicino a (3)
Ora provincia
di
Padova.
Cremona.
249
Scritti e lctter(> inediti
XXX. Al Barone Sperges
(1).
Padrone Colendissimo
Ill.mo Sig".
(2),
Benché da qualche anno io non abbia mai osato incommodare V. S. 111. ma con mie lettere, non ho ciò non ostante giammai perso la fiducia eh' Ella sia per accoglierle colla consueta sua benignità, d'
impegnare
1'
alla
quale affidato mi trovo
animo benefico di V. Blasco mio cognato
Don Michele de
S.
111.
ma
in
dovere
in
favore d^
e capitano degli inge-
di S. M. Fedelissima (3). Egli è figlio del Tenente Colonello Don Domenico che ha consumata la
gneri nelle truppe fu
sua vita militando per l'augustissima casa. Privo fortuna,
bramerebbe procurarsi
stare servizio
al
la
di
beni di
sua sussistenza con pre-
suo naturai sovrano.
Potrei essere
incol-
pato di parzialità e di prevenzione se io volessi encomiare la
sua nascita
(1) Il
e
i
suoi
talenti
Barone Don Giuseppe
di
,
qualità
che combinate coi
Sperges di Pallenz e Reidorf (1726-91),
consigliere aulico attuale, consigliere
I.
R. nella Cancelleria secreta di
Stato e referendario degli affari d' Italia alla Corte di Cesare, vero capo della
Lombardia a Vienna, nato ad Innsbriick, era un valente letterato Cantù p. 164
e latinista, perfettamente pratico della lingua italiana. (Cfr. sgg.).
Come amministratore né
anch'egli sfuggì alle critiche di P. Verri.
scritta il 17 Race. B. Minuta autografa con questa postilla: Maggio 1779, spedita il 22 v. Lo Sperges vi rispondeva il 28 Giugno che (2)
cercherebbe di collocare
<•
il
Blasco negli
impieghi
politici,
benché
ciò
fosse difficile. (3) Quel Don Michele era il più giovine dei tre fratelli maggiori di Teresa Blasco, prima moglie del N., prediletto dallo zio generale, massime in confronto con Don Giuseppe, ed abbandonato dal padre. Egli aveva guerreggiato al Brasile nel 1770. Il Barone Sperges nella lettera di riscontro ne fa molte lodi.
Cesare Beccaria
250
lunghi servizj di suo Padre, della famiglia benemerita, del
quale egli è l'unico superstite, potrebbero impetrargli qual-
che parte negli
della
effetti
assicurare V. S.
ad
soltanto
del di lui carattere,
di
111.
ma
della bontà
raccomandazione che
valga ad ogni altra presso
Tonore
sovrana clemenza.
di Lei.
presentarsi a V. S.
111.
io
so quanto pre-
Egli stesso
ma,
d'
Mi limito ed onestà
si
procurerà
implorare
la di
Lei
protezione, ed umiliarle questa mia.
me
Godo
di
questa occasione per raccomandare sempre più
stesso
al
valido di Lei patrocinio, supplicandola conser-
varmi amcora quella bontà che mi ha
altre volte dimostrata,
credendomi invariabilmente quale mi dichiaro fetto essequio, e colla più alta stima e
più per-
col
riconoscenza
XXXI. Al Medesimo. All'Ili.
mo
Barone Don Giuseppe de Sperges, etc,
Sig.
Milano
li
etc. (1).
27 Luglio 1779. Spedita detto giorno col mezzo
del Sig. Busti banchiere (Vienna).
E
troppo
noto
a
chicchessia
quanto V. S.
ma
111.
sia
giusta e benefica, ed io in particolare ho troppe prove della
bontà sua per non indirizzarmele con fiducia e con sincerità
(1)
Race. B. Minuta autografa, con aggiunte di altra mano. Esiste più lunga e meno risoluta, s. d.
un'altra redazione della stessa lettera,
ma al
evidentemente anteriore, Magistrato Camerale, e
v'
in cui
il
B. insisteva sulle
indicava l'operato
degli affari d'annona a lui affidata da
e sulle miniere.
alFApp.
proprie fatiche
la giornaliera
sette anni,
tazione al finire dell'anno precedente, le V. la risposta dello .Sperges
:
i
calcoli
spedizione
della
operazioni sui pesi e
monemisure
Scritti e lettere inediti
ha penetrato l'animo mio
che
un'occasione
in
251
Coirultimo Reale Dispaccio che comanda nuovi mercati è stata comunicata disfazione di S. A.
stabilimento de'
Io
Magistrato
la
poca sod-
Sig. Principe di Kaunitz della condotta
il
del Dicastero nel detto affare
dimodoché
al
dolore.
eh
cui
di
sono stato
il
relatore,
superiore disapprovazione ricade per
la
sima parte sopra
di
me.
Dall'
annessa copia
appuntamenti presi in quell'occasione, che libertà di acchiuderle, degnisi V. S.
111.
ma
io
di
mas-
la
di parte
degli
mi prendo vedere
la
le giu-
stificazioni che mi sono creduto in dovere di subordinare. Il motivo però che mi costringe a recarle il presente disturbo
indipendentemente dalla regolare trasmissione degli appuntamenti,
si
è che
considerando da una parte che ciò che per-
sonalmente e principalmente poteva imputarmisi non possa essere che qualche tardanza a riferire un affare che meritava
non recava danno né
riflessione, e di cui
blico serviggio la dilazione per qualche
vedendo
la
reale né
al
pub_
tempo, e dall'altra
severità inaspettata de' superiori rimproveri di
poco o nessun esempio
cui
al
si
trova nei rilievi abbassati
al
dicastero in tante occasioni, mi ha fatto ragionevolmente e
sommo mio rammarico
mia condotta
in
generale sia stata non so come né da chi così annerita
in
con
modo
di
sibile di di
dubitare che
la
procurarmi una tanta mortificazione. Trovo impos-
nemmeno
essere
calunniato con qualche apparenza
fondamento della mia integrità o
lealtà
per
o zelo
il
dunque V. S. 111. ma per quella reale benignità che mi ha sempre dimostrata di illuminarmi su di che in generale possa dispiacere la mia condotta, o per serviggio.
giustificarmi
Supplico
se sarà
periori voleri.
Lo
o per
possibile,
conformarmi
ai
sbagli corretto e censurato é
un
effetto necessario
di
sistema politico che non può essere che un sistema bordinazione.
Ma
su-
sbagliare è da uomo. L' essere per questi
il
poter dubitare che generalmente
pria condotta sia disapprovata,
ogni
di
su-
la pro-
ecco ciò a cui non può ac-
Cesare Beccaria
252
quietarsi
un uomo onesto e sensibile
e
servire
suo sovrano. Scusi
ma
ma
il
V. S.
111.
che sia degno questo
di
sincero
rispettoso sfogo dell'animo mio, giacché pienamente con-
fido nella
somma
di
Lei
umanità e giustizia dalla quale
imploro un benigno riscontro per mia quiete, frattanto che
mi pregio
di
protestarmi colla più inviolabile riconoscenza,
colla più rispettosa stima, e col
maggior ossequio
XXXII. Al Conte di Wilczek
A
Sua Eccellenza
il
(1).
Sig. Consultore
Conte
di
Wilseck.
1781, 25 Maggio.
Eccellenza,
Mi prendo
inviare a Vostra Eccellenza una
la libertà di
copia della mia relazione versante intorno
al
nuovo piano
annonario comandato dall'Augustissimo Padrone, profittando del
grazioso
questo scritto di V."*
permesso eh' Ella me ne ha dato. Io metto come la persona dell'autore sotto la protezione
E.% protezione della quale sento
aver bisogno, e principalmente
in
alcune dicerie sparse nel paese lazione di ministri
(1)
,
nel di cui
Race. B. Minuta autografa.
Il
in
ogni
occasione
questo tempo, nel quale
di futura
numero
riforma
alcuni
o giubi-
mi volevano
Conte Giov. Giuseppe di Wilcsek,
11738-1819) di antica stirpe czeca, seguila carriera delle finanze e della
diplomazia. Era già stato a Milano dal 1766
premo
di
economia pubblica;
di Beatrice d'Este,
al
1771 nel
Consiglio
su-
vi tornò nel 1777, quale consigliere privato
moglie del governatore Ferdinando, poi consultore governo nel 1778 e ministro plenipotenziario dopo la morte del Firmian avvenuta il 23 Dicembre 1782. Ne fu scacciato, insieme all'arciduca Ferdinando, dall'invasione francese.
di
253-
Scritti e lettere inediti
compreso, non hanno lasciato
di
cagionarmi qualche inquie-
Certamente non potevo non angustiarmi
tudine.
udire
nell'
questi rumori nel caso che dovessero verificarsi dopo dieci
anni di indefesso servizio ni qualità di Consigliere da impiegati
operando
che
quella accuratezza
massima
colla
nazionali
trizi
il
solo
con
e
lumi e
scarsezza de' miei
la
costanze de' tempi e degli affari
vigore de' miei anni, e
integrità
permettevano
;
le
cir-
ciò nel
e
del ceto
consigliere
me
tutta
de' pa-
(1).
Perdoni l'Ecc' V.' se ardisco confidarle questa mia malinconia, che
ma
le
non ha
altro
fondamento che
come
qualità eccellenti del suo cuore
mente mi faranno sempre desiderare cialmente all'Ecc/'
V.'^ le
Ministri che sanno
servire
con
delle ofiiciosità
folla
gli
con cuore delle
quali
primi quanto fecondi ne sono
volgare e pur troppo
il
di
rumori volgari, quelle della sua
subordinare spe-
cose mie. Ella è uno
discernere
fedeltà e
i
que' pochi
uomini capaci
di
Sovrano attraverso
la
onesti il
di
sono
altrettanto
gli adulatori
più delle volte
;
il
che è
scarsi la
i
strada
fortunata per met-
tersi in vista.
Ma
di ciò
non
V.^ Ecc.' mi
mio mentre
col
(1)
Il
li
Parlando ora della
relazione....
maggior di
rispetto, col
più inviolabile attac-
essere
25 Maggio 1781.
Custodi e l'Errerà, a quel che pare con ragione, hanno esaltato
l'operosità amministrativa del N. (2)
(2).
continui la sua bontà, e scusi l'ardimento
camento mi pregio Milano,
più.
Omettiamo un lungo passo
di carattere amministrativo.
Cesare Beccaria
254
XXXIII.
A Mon
cher ami
X.
(1),
Mon épouse m'ordonne de vous temoigner
sentiments de reconnoissance son estime et sa sincere
vifs
amitié pour vous
sont
second
au
gauche la
avec les plus
(2).
;
deux loges à sa disposition
elle a
étage,
septieme
la
et
la
;
elles
quinzieme à
Elle est fixée dans la quinzieme
Madame
avec
lieutenante Colonnelle Franzt du régiment Konichget
L'autre qui est dans
visite.
Mon épouse Aussi
tot
qué
(3).
une melieure situation pourra servir
por nous deux spectateurs tranquilles médie.
la
pourtant j'
attend
de
la co-
absolument un
votre
et attentifs
aurais V autre volume, que ne peut
pas tarder, vous en serez
le
maitre. Adieu,
mon
moi, que je vous aime, et estime beaucoup.
ce soir du pian concerte.
De
cher, aimez
Nous parlerons
rechef adieu.
Totre sincere ami Beccaria.
(1)
Autografa. Trovasi nella Biblioteca Braidense
XlIIy 14
di
Milano (A. F.
proveniente dalla vendita Muoni. (2) Trattandosi di commedia, non si può accennare qui che al R. Ducal Teatro, o Teatrino di Corte, l'unico che per lungo tempo esistesse n. 15),
Esso bruciò nel 1776, e venne riedificato due anni dopo, mentre si costruiva anche quello della Scala. Cfr. Paglicci-Brozzi, // R. D. Teatro di Milano, Milano Ricordi s. d. (3) Saranno Franz e Konigsegg (Ct'r. Arneth Maria Theresa passim, e WiiRZBACH Biographisches Lexicon, XII, 229). Il B. (come tutta la sua famiglia) poco si curava dell'ortografia, massime quella dei nomi stranieri. Si noti la sua tendenza alla metatesi: Franzt per Franz (pron Frants), Konichget per Konigsegg, e Schewitzcr per Schweitzer (Cantù
in Milano.
:
p.
104).
APPENDICE
APPENDICE I.
Dal Conte Carli
Padre
al
Frisi
a Milano
(1).
Capodistria, 30 Agosto 1762
mi indicò Ella il libro del Signor Marchese Cesare Beccaria riguardante la Grida ossia Editto di Milano intorno alle monete (2); ed il nostro Conte Pietro Verri me lo ha fatto Nella carissima sua de' 30 aprile
avere, accompagnato da una gentilissima lettera dell'Autore. Dell'onore fattomi, tanto nel corso del libro, quanto nella trasmissione di esso
reso ad
ammendue
i
ho
dovuti ringraziamenti; e per corrispondere alla loro
confidenza in me, mi sono ritrovato in dovere di scrivere sinceramente il
mio sentimento. Confesso
vero che ne ho avuto grandissima pena,
il
e sono stato sul punto di passarmela in semplici complimenti
sando, che a giusto titolo
si
sarebbe
se altri avessero poi scoperto forse attribuito
un carattere
il
di simulatore, e di adulatore,
Conte Verri ho
al
Ora più schiettamente mi spiego con certo
della
ma
pen-
di
me,
paralogismo, in cui cadde, e mi avrebbe
il
ho superato ogni delicatezza, ed serà al
:
degnissimo Autore lagnato
lei
che
scritto
io
con
non
ho,
libertà.
come ad amico, che non abu-
comunicazione amichevole,
eh' io
gli
fo della
mia
opinione riguardo all'opera, ed all'autore.
(1)
Della
medesima provenienza che
quelle del B. al Carli:
Corrispondenza...
del Conte Carli p. 913-915. Ci pare di doverla pubblicare tutta quanta, sia per la
sua connessione
colla
prima del B.
(v.
p.
206 segg.) sia per la
sua intrinseca
importanza. i2)
11
libro però
fu solo
stampato
ai
primi
di
Luglio,
come vien detto nella 2). Ma doveva
Vita del Villa, riconfermata dalla data della censura (v. p. 205 n.
esser pronto o quasi pronto nell'Aprile, giacché venirlo, pubblicò
E.
il
suo nella metà
LANDRY, Cesare Beccaria.
di
il
Marchese Carpani, volendo pre-
questo mese.
17
Cesare Beccaria
258
non ho
Io
il
di conoscerlo di
piacere
ma
persona:
parmi
di poter
un Giovine, da
asserire con qualche sorta di sicurezza, esser lui
cui si
geometria,
progresso nella classe della
possa aspettare ogni maggiore e nelle scienze. Traspira infatti nel suo scrivere un talento singolare,
una penetrazione piucchè mediocre, ed una
cosi franca sicurezza, e per-
che sembra nato unica-
suasione nelle deduzioni, e nelle conseguenze,
mente ed
per
matematica, e per correre a gran passi dietro Newton,
la
Gran male farebbe
P. Frisi.
al
studj si rivolgesse
se
egli però,
parte opposta, cioè
dalla
abbandonando
alla politica,
cotali
che dipende
da principi diversi, ed in cui un dato supposto non dimostrato, né dimopuò condurre in errori fatali alla società ed ai quali non possa
strabile ci
più prestarsi rimedio alcuno di fervida fantasia, di cui
di
vedere ciocché da
occupa
A
(3).
tutti é stato ignorato.
della novità, e
deducono
e principio; e con
conseguenze, che per abuso d'un metodo
le
imponente, e non bene applicato,
sono che traviamenti, ed
Un esempio ropa ancora,
il
peso,
ciascheduna moneta;
credono dimostrazioni, quando non
si
eri'ori.
appare con mio dispiacere nel libro del Beccaria.
di ciò
Nella mia opera delle
la vanità
Allora una brillante opinione
luogo d'un solido, e meditato fondamento,
il
l'uso dell'analisi si
reco delle principali Città d'
nioìiete
titolo e
il
ma
l'
primo luogo dichiaro
in
Italia,
e d'Eu-
intrinseco oro, ed argento contenuti in il
peso in ciascuna
poiché per ogni dove é diverso. Questa diversità di peso é antica
Città,
assai
questi errori sono soggetti gli uomini
è opera l'illusione
e nell'estratto da
;
p. 145) del
me
stampato
(nel
Tomo
IIP dell'opera suddetta,
Libro di Francesco Balducci Pegolotti del 1471, se ne vede
rapporto per
tutti
i
paesi: per
esempio,
p.
peso di Ferrara fa in Veìtezia once 8 den. 2; fa in Firenze once
Genova once 9
den.
8 den. 10;
3;
p.
p.
212 Marco
337 Libbra
1
210 Marco p.
1 al
211
1
Marco
d'argento 1 di
Venezia
peso di Venezia
di Firenze d'argento fa in
il
al
fa in
Milano
opera, che in
Ora il M.e Beccaria avendo osservato nella detta Genova lo Zecchino pesa grani 76, in Venezia grani 67,
Milano
ha creduto che questi grani di peso fossero eguali, e però
once 12 den. 8, etc.
in
nella
68,
Tavola IV prescrivendo
pone
lo
Zecchino
di
quel di Genova a L.
il
valore da darsi in Milano alle monete,
Venezia a L. 16.5.
14.13.6, quello di
Questo errore distrugge
Firenze a L.
15,
e
tutta la di lui fatica,
e sparge di ridicolo tutta la sua pretesa riforma della Grida, o Tariffa
(3)
Il
N. era un valente matematico:
derer p. XLVl) e la nostra Pref. p. cazione!
8,
cfr. la sua lettera al Morellet (ed. RoeNota l'avvertimento, di quanta estesa appli-
259
Scritti e lettere inediti
monetaria di Milano
Un
(1).
passarsi sotto silenzio;
come
al
e
abbaglio cosi straordinario
prima
zienza di stabilire principi,
però
ho
nato dall'impa-
ben meditarli, non potea da
di
scritto
liberamente
me
Conte Verri,
al
Marchese Carpani, che mi richiese un sincero giudizio, e scrivo
pure a Lei perchè sia
al
fatto
tlel
modo, con
cui
penso
io in
questo
argomento.
Mi continui
le
sue nuove, e mi creda
etc.
Observations [dell'abate Morelletj sor
le
Peine capitale
traité
(1)
Je
(3).
missible. Je voudrais
des
Délits
des
et
voudrais qu'
il
peines
n'y eùt point
(2).
de crime
irré-
que chaque crime eùt un temps d'expiation limite
Del «paralogismo', subito notato dal Carpani, e confessato dall'autore
stesso (V. p. 220), P. Verri diede la colpa a sé stesso nelle sue Memorie, ma accusava il Carli di essere stato oscuro in una lettera (CASATI 1, 165 Esso veniva .
lungamente dimostrato Neri
di
come se fosse stata roba nuova, da un Giov. Andrea Livorno, undici anni dopo, con lettera del 31 Maggio 1773, e siccome il B. degnava di rispondere, la lettera gli fu ripetuta il 30 Agosto, probabilmente al N.,
non si senza più fortunato esito (2) Queste osservazioni, talora stranuccie, !
nella Race. B.
Il
del
buon abate, sono conservate
carattere è quello del segretario del Morellet,
lettera di questi del
3 Gennaio
copia della
1766, nella
lettera
stesso che nella
lo
del
Bouchaud al non è
A\orellet (v. più avanti) ed in quella delle osservazioni del Diderot. L'autore
indicato su quella copia,
ma una
parte ne venne pubblicata sotto
il
nome
nell'edizione del Collin de Plancy che dice di averle ricevute dal Rcederer, le
avrà avute dall'autore insieme a quelle
del il
M.
quale
del Diderot.
a queste ultime, esse furono pubblicate per la maggior parte nell'ed. Rcederer, e* qualche altra meno importante, e per questo trascurata dal Rcederer, in quella del Collin de Plancy. Tutte quante vennero raccolte nell'ed. Assézat e In ([uanto
Tourneux delle Opere complete del Diderot, con altri commenti dai quali appare come il filosofo francese, passato il primo entusiasmo, abbia fatto seri appunti alle teorie del B. Noi abbiamo trovato quelle osservazioni nella Raccolta B. parte sotto il nome del Diderot, parte sotto quello, evidentemente sbagliato, del Marmontel. Una sola è inedita, ed è insignificante. Essa si riferisce ad un passo La plus grande probabilité de l' indel cap. XIII della r ed. francese (p. 94). ' nocence de l'accuse doit taire prolonger le temps de la prescription et diminuer ce!ui de l'examen >. A che il Diderot: « Cela demande à étre éclairé ». (3) ^ XVI dell'originale e XXVII della traduzione. L'ordine delle osservazioni non corrisponde a quello di nessuna delle versioni del trattato. <
Cesare Beccaria
260
put ètre compensé par telle action avantageuse à la société et difficile, selon le degré du crime. Parrni les criminels il
et qu'il
plus ou moins
y en a tei qui a l'étofife d'un grand homme. Son malheur est d'avoir tait un mauvais emploi de ses talents. Quel bien ne ferait-on pas si par l'expédient que je propose on pouvait rendre de tels hommes à la société et à la vertu ? Je n'indique que les vues, le temps ne rne perd'insister sur les
met pas
moyens.
Je voudrais que les coupables, devenus esclaves du public, fussent employés à la propagation du genre humain, et que les entants qui proviendraient de cette source impure tussent élevés avec soin dans des lieux destinés à cela. Et qu'on ne dise pas qu'il ne faut point multiplier les
mauvaises races: l'établissement que
je
propose détruirait par l'expé-
rience le préjugé de la transmissibilité des vices (j'excepte le péché ori-
y aurait mille moyens, en laissant aux esclaves criminels la pour suivre l' instinct de la nature, d'attacher plus ou
ginel). Il
liberté nécessaire
moins à
l'acte
mème du
l'amertume,
liation et
§ XVII.
(1) "
douceur de devenir pères, l'humi-
plaisir, à la
etc.
etc.
Les sentiments de
la religion sont l'unique
hommes
l'honnéteté de la plus grande partie des
Cette proposition n'est ni vraie
Page 19
(3|.
philosophique
ni
Di- i'inferprétoiioiì des lois.
pendant
il
de
(2).
L'auteur a grande raison de arbitraires: mais ce-
purement
s'élever contre l'abus des interprétations
moti!'
".
que tonte loi étant conine en terque tonte preuve de tait dépendant d'un calcul plus
laut toujours se souvenir
mes généraux, et ou moins précis des probabilités, l'application d'une loi quelconque à un tait quelconque comporte nécessairement de l'arbitraire. Il s'agit de le circonscrire dans de justes limites. Or le moyen le plus sur est que chaque siège
[leggi
juge
?]
soit plein
du véritable
le
crime soit puni, mais que
mer
le
coupable, pour effrayer ceux qui seraient
la
pour réparer autant qu'il est possible soit la
jamais atroce à pure perte.
Chambre
(1)
Si
Il
le
serait
al
^
XVII
dell'originale
tentés de le
dommage bon
le
diventato XI
devenir,
cause, et qu'elle ne
mème
criminelle tùt examinée et jugée par
riferisce
esprit de la loi qui est
punition soit sutìisante pour repri-
que
qu'une
tois l'année
public sur la con-
della
traduzione {Des
sernienls). (2)
Vedi l'edizione Collin de Plancy. p. 63, n. riferisce alla prima edizione francese (Losanna
(3) Si
titolo del capitolo.
1766), ed
è
questo
il
261
Scritti e lettere inediti
t'ormité
de ses jugements avec
que ceux des
la loi, et
inugistrat.s qui
s'en seraient écartés notablement, au jugeinent de l'assemblée,
mème
à jamais exclus de cette Chambre, et l'cxigence des cas. Les
condamnés
parents seraient admis à se
et leurs
plaindre devant cette assemblée generale
dans l'ordre que
fussrnt
punis plus grièvement selon
non pas à juger.
mais
les juges criminels chargés
par
la société
de
Il
mission la plus importante rendent compte à leurs commettants,
est
com-
la
etc...
Page 40 (1). Est-il des preuves parfaHea), si ces preuves doivent, pour étre réellement parfaites, exclure la possibilité de l' innocence ? Et tonte preuve, si partaite qu'elle soit, n'est-ellc pas réduite à une probabilité plus
cu moins
torte par la possibilité
des faux témoignages,
etc.
mon
as-
Combien d'exemples viendront malheureusement à l'appui de
sertion ? Cette incertitude nécessaire est une raison de plus pour adoucir les peines.
Encore une réflexion sur
peine de mort portée contre un délit
la
qui n'a point été examiné par l'auteur, la désertion
Page 107 a (i
.
(3)
des peines est d'empécher
L'objet
«
(2)
coupable de
le
nuire désormais à la société et de détourner ses concitoyens de com-
mettre des crimes semblables ». Il me semble que la loi pénale doit encore avoir pour objet la ré-
paration du doininage cause soit à la considération doit influer
assignables à chaque infraction.
fondamental qu'au lieu de
l'aire
Il
à
société, soit
beaucoup sur
résulterait, ce
perir
et
l'iiidividii
que cette
détermination des
la
me
un coupable,
il
peines
semble, ce principe faudrait l'appliquer,
volontairement ou non, aux emplois les plus avantageux à
la société,
plus ou moins pénibles, et pendant un temps plus ou moins long, selon le
degré du crime. Le dernier degré
le
strument passif, obligé de travailler pour
de la
lui rien
censure
demander, pas d'
mème
empécher que
les
réduirait la société
justice: sauf
hommes
à
l'
état
de pur
in-
sans étre en droit
aux magistrats exer9ant
chargés de la conduite de ces
misérables, ne devinssent injustes et crucis. Mais dans les peines infligées
(1)
forme les
La traduzione
preuves parfaites (2)
V.
il
(3) ibid.
cisa
:
del
des jugements')
:
•>
Morellet dice
On
et les
preuves imparfaites
seguito nell'ediz. Collin de Plancy, p.
102, n.
Il
Des
indices, et
de la
le
:
•
p.
126 sgg., n.
nostro testo dopo ///a^/rfra?/
volontairement ou non, e dopo selon
servazione.
capitolo:
qui (nel
peut distinguer deux sortes de preuves de crimes
/•«/)/>/?V?/é'r
soggiunge
degré du crime, tutta
l'in-
la fine dell'os-
Cesare Beccaria
262
contre ces sortes d'injustices,
dommage
déchus de tout droit pendant sont dans
Page
le cas
du supplice
135.
,
surtout
Une
s' ils
capital.
homme de
(1)
considération bien puissante sur un cceur juste a
échappé à F auteur parmi mort
temps de leur supplice
le
du
sont censés
ils
dégrader l'humanité que de charger un
130. C'est
l'emploi de bourreau
Page
n'y aurait point lieu à la réparation
il
cause aux coupables de crime capital, vu qu'
qu'
celles
accumule contre
il
la
de
peine
(2)
III.
Dal Boochaud
al
(3)
Morellet.
Monsieur,
Avant que de répondre votre livre que j'ai lu avec
à votre lettre obligeante,
j'ai
grande attention
et
la plus
satisfaction. Je devrais étre très piqué contre
catte
lecture de trois
r homme du
monde
semaines
,
si
la
plus grande
M. Diderot d'avoir retardé
ne savais qu'en general c'est
je
plus oublieux, et
le
voulu connaitre
si
moi-méme
je ne l'avais ne-
gligé torcément depuis plusieurs années.
Vous
mon
faites à
Ecossais beaucoup plus d'honneur qu'il ne mérite
en supposant que son ouvrage est frère de celui de M. Beccaria, tous deux ont
un
sa matière sous le
(1) ibid.
p.
et
que
de famille. M. Beccaria est un philosophe qui traile point [sogg.: de vue?] le plus intéressant pour l'huma-
air
119, n.
Il nostro testo non contiene la parentesi (Qu'on se rappelle jugement de Calas). (3) Race. B. Il Bouchaud (1719-1804), giurista, che finì col far parte dell'Accademia delle Iscrizioni dopo lunga attesa, parla qui della sua traduzione anonima Essais historiques sur les lois, traduiis de l'anglais de Lord Kaivis, Paris, Vente 1766 in-12.° Cfr. Mercure de France, Gennaio 1766, voi. I, 125. La lettera qui riferita, che risponde ad una domanda del Morellet relativa alla sua traduzione del trattato D. d. e d. p. una copia dell'originale, scritta di pugno
(2)
ibid. p. 124, n.
:
le
:
k.
del segretario del Morellet.
Esiste nella Race. B. un'altra lettera
anonima,
essere opera
di
ma
di
4 p.
in-4.''
sul trattato
D.
d. e d.
/>..
che noi da un particolare fl'y scritta y) giudichiamo uno Svizzero, e per ciò tralasciamo di pubblicare.
in francese,
i
263
Scritti e lettere inediti
Ecossais n'est qu'un jurisconsulte qui trace d'une main faible et
Mon
nité.
quelquefois mal assurée les changements progressifs arrivés dans les lois de la plupart des nations. Les notes que j'y ai jointes sont des notes
de métier qui peut-ètre en ce genre ne sont pas mauvaises, et comme dans tous mes travaux j'ai actuellement en vue l'Académie des Inscriptions j'ai ajouté un morceau d'éruditionà la suite de ces essais. Vous voyez, Monsieur, par ce simple exposé, qui est encore plus fìdèle que modeste, que le
mon ouvrage ne
peut en aucune fa^on étre compare avec
vòtre et que vous n'avez point
mon
excursion sur
d'
t'ait
Ce
terrain.
sera la raison pour laquelle je m'abstiendrai de taire sur votre ouvrage les notes que vous demandez plutòt par politesse que par besoin du
mes
secours de
faibles lumières.
Cet ouvrage aura sans
gens de lettres
au Parlement,
et tous
un
contredit
très
grand succès parmi les
ceux qui aiment à penser; mais
ne doute presque pas qu'il
et je
à raison des
hardis qu'il renferme et des atteintes qu'il porte tant à la
traits
gistrature qu'à l'état
arrive,
détail
et
permettez seulement que je prenne la
de vous donner pour conseil,
liberté
de ne
l'évènement que je prévois
si
aucune tentative pour
taire
ma-
présent de la législation... Dispensez-moi d'entrer
là-dessus dans aucun
justifier l'ouvrage.
de votre part sur ce sujet vous deviendrait personnel
écrit
dénoncé
est
s'il
soit
le
et
Un
nouvel
vous expo-
Peut-étre trouverez-vous ce conseil pusillanime. J'avoue qu'ayant
serait.
ma vie bien des persécutions, j'en méme temps je pense qu'un sage ou
l'àme un peu altérée;
essuyé en
ai
mais en
du moins
celui qui veut
Tètre peut chercher la vérité sans ambitionner d'en étre le martyr
(1).
nos philosophes modernes sont un peu fanatiques. Je vous envoie mes essais historiques sur les lois que je regarde très sincèrement comme indignes d'étre mis en parallèle avec votre traité
Disons-le de bonne
des délits
des peines.
et
le
premier
la
soutiendrait
je
vous
cette et
ai
foi,
La comparaison ne pourrait avoir
essai, et c'est
méme
précisément
pas, fùt-il
le
lieu
que pour
moins bon des deux, mais
beaucoup meilleur, par
la raison
il
ne
que
donnée au commencement de ma lettre. Dans le courant de je compte donner au pablic quelque chose de plus important
année
de plus propre à
(1)
taire
honneur
(2).
Bouchaud.
Vedi la medesima precisa dichiarazione fatta dal Beccaria al Morellet ediz.
Rrederer (2)
me
suis, etc.
Je
p.
Se
XLUI. la lettera del
Bouchaud, come
1766, l'opera cui egli allude sarà
de l'inipót sur les
appunto
la
data
di
marchandises chez quell'anno.
è
da credere, fu scritta nel principio del vingtième sur les successions et
De Vimpòt du les
Romains,
la cui
prima edizione reca
Cesare Beccaria
264
IV.
Dal Servan
(1)
Morellet.
al
Grenoble
5
janvier 1767.
Monsieur, devoir envo3^er au philosophe qui a traduit
le
des délits et des peines, un discours sur l'administration de
la
J'ai cru,
traité
le
justice cominelle. L' avantage
chez M.
le
que
j'ai
eu de vous voir plus d'une
baron d'Holbac semble excuser encore
prends. Le sujet de ce discours est
fait
que
liberté
la
foia
je
pour vous plaire, vous serez
bien aise de voir un magistrat dire en public et devant d'autres magistrata
quelques vérités sur nos
votre piume pour
lois criminelles (2).
j'aime assez le public [^cggi- le bien public
comme
ma
la vótre eùt à
manqué
leur a
pour désirer qu'une voix
.''J
place prèché sur un
si
beau
la
y a sans doute de plus vrai dans mon justice que j'ai rendue à celui de M. de Beccaria
11
vous est
Ce
Il
rendre plus pénétrantes; et je vous assure que
les
qu'il
fort indifférent
texte.
taible et à
ouvrage
c'est
son traducteur.
d'avoir été loué devant un millier de pro-
vinciaux nichés dans les montagnes des Allobroges; mais
pour moi de publier une vérité que
j'ai
sentie
il
ne
l'est
du moment que
pas
j'ai
eu
l'avantage de vous connaitre. J'ai
l'honneur d'ètre, avec la plus respectueuse considération,
Monsieur,
Votre très humble
Servan avocat génér. au
M.
l'abbé
(1)
Morlay à Paris
Race
B.
et très obéissant serviteur,
Pari,
de Cren, à Grenoble rue Créqui
(3).
(4).
L'avvocato Michele Servan (1737-1807) è famoso solo per questo suo
discorso pronunziati» all'inaugurazione dell'anno giudiziario 1766-67, e che, venendo
dopo tanti procacciò
affari gli
chiassosi,
applausi
le
tutta
di
polemiche 1'
Europa
del Voltaire filosofica.
11
ed
il
libnccino del B.,
gli
discorso fu ristampato più
La prima edizione è quella il cui titolo suona Discours sur l'administration de la justice criviinelle, prononcé par M. S. avocat general, Genève [Grenoble] volte.
:
1767, in-S" di 152 p. (2)
Il
Cardinale
di
Bernis, alludendo agli affari
dicedi questo discorso: •
«
La Chalotais, Calas, Sirven
ecc.
L'excuse de son inconvenance était l'indignation de ces
faits ». (3)
Sola riga autografa della lettera.
(4)
In calce della
prima pagina.
i
265
Scritti e lettere inediti
V.
Dal Carli Amico carissimo
al
Beccaria.
(1),
Milano 13 Agosto 1768.
Avventuro questa lettera a Firenze, tuttoché mi diciate nella carissima vostra de' 8 corrente non attender risposta. Primamente vi ringrazio delle nuove che mi date; e delle amichevoli espressioni da
Sommo
me sommamente
piacere
mi avete
fatto
ambite e predilette sopra tutte Neri
siaca del nostro incomparabile Sig. Presidente scritte belle cose di Voi;
Io
ed
al
le altre.
con quella descrizione della cena simpoquale mi ha
il
;
quale farete mille saluti per conto mio.
non posso scrivere a Venezia, che
il
di 17.
Questa
lettera sarà (2)
il
di 20;
ed in quel giorno vi sarà inviata lettera a Bologna, che rice-
verete
il
di 22.
de' corrieri.
Prima
Tanto
vi
di
cosi,
non
è possibile, per ragione del
metodo
serva di regola.
Al Dr. Moscati mi riservo rispondere a Venezia
;
frattanto se
e
questa vi perviene in tempo, salutatelo caramente e ringraziatelo. Mille
complimenti
alla signora
Marchesina ed
al sig.
Marchese Calderara. Non
dubito che non vediate la necessità di presentarvi alla Corte.
Addio
di cuore Il
vostro
afl'."
fedele amico
G. Carli.
VI.
Dal 6n Tillot
al
Conte Firmian
(3).
Monsieur,
fait
Je viens de recevoir vos bienfaits dans l'envoie [sic] que V. E. m'a est un vrai du discours prononcé par M. le Marquis Beccaria.
C
présent, dont je la remercie bien vivement.
(1)
Au
milieu de
Race. B. Autografa. Riscontra quella del Nostro
di
p.
Qui manca una parola come: co/à7 (3) Race. B. Autografa. Trasmessa al Nostro da Giuliano Conte di Firmian, il 17 Gennaio. Accennata in CANTO, p.
mon
courrier
231.
(2)
del
Castelli, segretario 163, n.
Cesare Beccaria
266
et
de mes occupations du Jour, je voulus
rapidement,
et je la relirai,
mais
ne
lire, je
la
je voulais
l'ai
pu
taire
que
en parler à Votre Excellence.
J'en ai été on ne peut pas plus content. M. le Marquis Beccaria a déja tait
ses preuves:
clarté et chaine
netteté
ordre, précision,
dans
éloquence dans
et
les idées, j'ai cru voir
il
tait
cette
Le tableau rapide
simplicité qui forme la vraie éloquence dans la diction. qu'
le style,
dans tout ce discours
des révolutions du commerce depuis les Athéniens jusqu'à et intéressant. L'établissement de cette chaire honore
nous est chaud les
vues du gouvernenient
et le choix
du
sujet honore
de qui
l'esprit
V prèside.
Je suis avec respect, Monsieur,
De Votre t.
du
Rome
13
Excellence
h. et
t.
o.
s.
Tillot.
de 1769.
VII.
Dal Conte Firmian
lU.mo Sig. Sig. Col.mo
La proposizione in
della
della Corte,
guerla fra
ma
nuova cattedra
in vista del di
tutti gli altri
sino dal principio del
Beccaria.
(1).
queste Scuole Palaiitte destinata
dell'Università di Pavia non solo
al
di scienze camerali
da
stabilirsi
per V. S. Ill.ma nel nuovo
ha incontrato
la
piano
piena approvazione
Lei merito, facendosi premura di distin-
soggetti nominati in esso piano, ha ordinato che
nuovo anno
scolastico sia
messa
tedra suddetta senz'aspettare che venga approvato
il
in attività la cat-
piano generale
(2).
Devo per tanto rendere avvisata V. S. Ill.ma acciocché prenda il tempo di prepararsi all'esercizio della nuova cattedra, al quale effetto le
rimetto qui unita la copia dell'articolo 32 del Piano dove
(1)
Minuta
lettera.
di
riscontrata dal B.
:
ARCHIVIO
DI
si
accennano
STATO. Autografi Beccaria.
E quella
v. p. 233 segg.
(2) È il piano secondo Pavia nel 1770.
il
quale
si
ristaurò
cosi
felicemente
1'
Università
di
L
267
Scritti e lettere inediti
i
che ne formano
principi
Scuole Palatine non al di
lasci
Lei arbitrio, dopo
base, e quando l'angustia del sito delle
la
per ora tutto
il
comodo
delle lezioni, è rimessa
prima pubblica lezione
la
in esse scuole,
d'in-
vitare alla sua casa quelle persone studiose che vorranno profittarne.
L'onorario della
d."
Cattedra, misurato piuttosto alle presenti circo-
stanze della cassa degli studj che col merito di V. S. IH. ma, è per ora di L. 2000, e comincierà a decorrere
E congratulandomi con cipata approvazione è
da questo giorno.
V. S. Ill.ma della giustizia che in tale antiresa
stata
Lei merito, sono con perfetta
di
al
considerazione, di V. S. Illma
Novembre
Milano, primo
1768
Dev.mo obb.mo
Sottoscritto
servitor vero
Carlo Co. di Firmian.
Al Marchese Beccaria
[Atticolo]
Boiiesaiia.
XXXII
[del
piano regolatore]
(1).
Cattedra (biennale) di economia e commercio per le Scuole Palatine.
Che
scienza politica
la
qualunque
altro ceto
consulto, siccome
di
dell'
economia e del commercio più che a
persone
sia necessario
non può contendersi da alcuno,
tanta evidenza di dimostrarlo. e la finanza, di cui è ripieno
il
Le
al
vero e sodo giuris-
così sarebbe inutile in
tante leggi riguardanti
corpo civile
ci
il
commercio
fanno conoscere che questo
studio è stato uno dei grandi oggetti degli antichi giuristi.
La ragione
insegna, e la storia lo conferma, che se
possono star senza i
leggi,
coltivatori, moltissime
con poche
i
i
popoli selvaggi
popoli pastori, con alquante più
però e pressoché infinite se ne ritrovano fra
i
popoli negozianti.
Queste leggi formano una parte essenziale del Dritto Politico Stato, e poiché le
il
Legista deve dirigere
i
di
uno
suoi studj non tanto a comporre
contese private de' cittadini quanto anche a promuovere
il
ben gene-
non deve Egli trascurare questo studio come non devono negligentare la cognizione delle leggi quelli medesimi che prinrale della società, cosi
(1)
ARCH.
DI
STATO.
Aitf.
strare l'intento pratico a cui
si
B. Crediamo interessante pubblicarlo, ad illuvolevano informare quegli insegnamenti nuovi.
Cesare Beccaria
268
cipalmente
si
propongono per scopo delle loro applicazioni
le
scienze
economiche.
tempo adunque che dappertutto
In
ragiona di agricoltura, di arte,
si
di finanze, di navigazione, di popolazione, d'industria,
studj istituiti alla miglior educazione della dello Stato,
non
si
potrebbe merita-
un piano generale di gioventù ed al maggior bene
mente sembrare un'omissione non piccola, se
in
assegnasse un luogo distinto
alla scienza
economica
e del commercio. Il
Professore per tanto di questa facoltà
,
dopo una breve introdu-
zione contenente la storia dell'origine, incremento e vicende dell'eco-
nomia e del commercio, si farà strada parlare partitamente delle tre arti di necessità, di comodo, e di lusso, dimostrandone in ogni classe i
si
vantaggi,
il
oppongono
miglioramento e alla
perder di mira
1'
indicando quegli ostacoli che
gli abusi, e
propagazione ed aumento delle medesime, senza mai applicazione
dei principj
e delle teorie
generali alle
circostanze locali di questo paese, al che è principalmente instituita la
fondazione di questa cattedra.
I
grandi oggetti della polizia pubblica,
della popolazione, delle finanze, delle regalie, de' tributi, della moneta, de' banchi, de' cambi, etc. e sopra tutto dell'agricoltura, base e sostegno di ogni
commercio, divideranno l'industria del professore,
principale sarà di discender
sempre
agli
esempj e
il
di cui
scopo
alla pratica, e parti-
colarmente di questo Stato, senza perdersi soverchiamente dietro a
ra-
gionamenti astratti e metafisici. Per questa ragione eziandio, spiegando in lingua
volgare una
userà
tal facoltà,
con grandissima parsimonia
termini scientifici, e qualora sarà costretto le circonlocuzioni,
non tralascierà
di definirli
i
di prevalersene per evitare
con
altri
più semplici e di
mente che i termini dottrinali sono stati inventati dalla necessità, e che perciò non dev'e esprimersi in una maniera scientifica quello che può dirsi egualmente con un termine inuso comune, tenendosi
teso da
tutti.
Molto
più
fisso
poi
nella
si
asterrà
mano
di fare.
La lingua
in
somma
troppo semplice e troppo popolare l'economia, non
si
;
può parlare che
della
e in
delle voci
dal servirsi
delle altre scienze, particolarmente delle metafisiche
,
come
proprie
molti costu-
Ragione non può mai rendersi
una scienza
tutta popolare
la lingua del popolo.
come
269
Scritti e lettere inediti
Vili.
Dal P. Bianchi
al
Mio caro e rispettabilissimo
Beccafia
Sig.
(1).
Marchese
Signore,
La
gentile
de Vecchi
(2)
commemorazione che avete costì fatta di me col sig. Abate mi ha risvegliato nell'animo mille sentimenti di viva gra-
titudine. Io vi
mando
che ho stampati qui ultima-
ora alcuni opuscoli
mente. In quello che ha per
titolo Delle scienze e Belle arti, (3) eie. tro-
verete annunziato due volte
il
vostro
nome immortale,
cioè nella nota
48 a pag. 64 e nella nota 54 a pag. 71. Questa mia dissertazione tu fatta
per una Accademia e per ciò sogliono desiderare simili
fui
sono scritte nel linguaggio della pendio,
etc.
fu
da
me
condannato a servirmi di uno
Ma
udienze.
filosofia. L'altro
dedicato a
Vargas Macciuca mio amico
le note,
(4).
nome
pene.
Io
desidero che
opuscolo intitolato
dello stampatore al
che
Coìii-
Marchese
Leggete, o Signore, questa dedica.
pag. 4 dello stesso opuscolo è pure indicata e delle
stile
per quanto mi lusingo,
la vostra
opera dei
A
Delitti
per mezzo del nostro P. Guasco DomeniGazzetta
cano vi compiaceste di annunziare quest'operetta su cotesta
244 sgg.
(1)
Race. B. Autografa. V. la risposta del B.
p.
(2)
L'abate Angelo Vecchi, reduce
dopo qualche anno
e dopo aver passato per Milano, ove
in
Sicilia
aveva parlato
col
di
assenza,
B. del P. Bianchi, scrisse
un mese dopo il P. Bianchi, il 4 Dicembre 1772, comunicando interessanti notizie sul mezzo risveglio letterario della Sicilia, ed inviando anch'esso il litjro del Natale e l'opuscolo del P. Bianchi contro G. G. Rousseau, anch'egli da Palermo al N.,
«
accompagna con queste parole « ma anche la ragione non ha forza in Rousseaul eloquenza, e la verità stessa non è sensibile quando è prodotta da penna cosi fredda a fronte di un genio così sublime come
«
quello
che «
egli
:
faccia alla di lui [del
»
Delle scienze e belle arti, dissertazione apologetica letta nell' Accademia degli Ercini di Palermo dal P. D. Isidoro Bianchi... Palermo 1771... Ìn-4°. (A) Del diritto cìie tianno i regolari di implorare la protezione reale contro (3)
loro superiori, dedicato a nome di Andrea Rapetti al Marchese Don Fr. Vargas JMacciiicca stampato prima nei tomi 111 e IV del Giornale Ecclesiastico 1772. Su Francesco V. M. marchese di Vatolla (1699-1785), nato a Teramo, poligrafo, ministro, amministratore a Roma v. TlPALDO, Biografia... IV, 427. i
Cesare Beccaria
270
Letteraria.
Ma
i
Qui ancora
stampa un
si
di
essere padrone
Io solo seguito a travagliare per
far servizio agli amici.
foglio periodico di cose letterarie (1).
una giusta idea
miei colleghi non hanno
una simile impresa. una stampa
di
Voi seguitate a vivere all'onor
bene dell'umanità, e persuadetevi sempre
gloria della filosofia, ed al
per
e
dell' Italia, alla
ch'io
sono uno de' più grandi ammiratori del vostro merito e della vostra dottrina. Addio.
Palermo Monreale, 24 Ottobre P. S. Vi
mando ancora
un mio amico.
Questo
è
mondo
vide la vostr'opera.
me
1772.
un'operetta del Marchese di Monte Rosato consigliai a
Io lo
Ma
accarezzano
tutti
(2).
non pubblicarla dopo che le loro
produzioni.
il
A
basta di aver compito alle parti di un vero amico. vostro
Il
D. Isidoro Bianchi
IX.
Dal Barone Sperges
Mi dispiace moltissimo che assai tardiva,
ma
i
censura della Corte sulla Consulta
la
nuovi mercati e considerata qui come non solo
seconda una consulta antecedente dello stesso mensuali del medesimo indicanti
Mag.to Camerale e
le tabelle
de' grani, v'era già
un mercato
tale
questo genere
di
censura sia ricaduta sopra
latore ed estensore della Consulta.
Le Notizie
la
La
Principe Gran Cancelliere di Corte chia lentezza di detto
(1)
(3).
anche stesa leggermente e con un equivoco rispetto
a Castel Ponzone, ove
che
Beccaria
Padrone Col.mo,
Ill.mo Sig. Sig.
magistrale concernente
al
;
mi dispiace,
persona di V.
S.
lU.ma qual re-
e Stato poco
contento della sovernelle sue ope-
de' Letterati. Palermo 1771-3, sono appunto, col
suaccennato, insieme cogli opuscoli faceva di opere politiche.
segnavano per
ivi
prezzi
circostanza d'essere questo Signor
dicastero, osservata alcune volte
clesiastico testé nominato, quelli che
i
lo ripeto,
stampati, e
(2)
Vedi sopra p. 245, n.
(3)
Race. B. Autografa. Riscontra quella del B.
l'abate Vecchi la ricerca
premurosa che
2. di
p.
Giornale Ecquel risveglio
259 sgg.
vi si
Scritti e lettere inediti
non dissimulata da Lui verso
razioni, e
271
Governo, ha prodotto
il
la
que-
stionata manifestazione del suo risentimento, tanto più ch'egli stesso
come Ministro lecitudine
di Stato
suo voto in
il
vengono comunicati a del
anche per
mese a nome
poi ogni
spazio di otto giorni
gli oggetti di
suo dipartimento o a
le spedizioni d'ogni
sopra
alla
S.,
mese, e
lo
materie del
le
commesse, e
alla deliberazione: se
o dalla stessa M.
guito dal presidente
deve tare dentro
relatore
al consiglio
particolarmente
lui
in fine
rendere conto del ritardo.
di
consigliere
(1),
sol-
deliberazione che
differisce, n' è interpellato
lo
suo rapporto
il
deve immediatamente succedere sono portate
sopra
e se
S. M., e obbligato
di
In questi dicasteri
iscritto lui,
deve dare con
interni,
gli afiari
spedizione
la
nò viene redar-
cognizione della quale
le loro
mancanze. Qui non
vi
sono poi ferie d'alcuna sorte. Io stesso sono nello stesso caso di dover evacuare da un giorno di posta per e di quest'ordine e
Non
riceve le lettere.
l'Italia
sollecitudine n'è v'è perciò
sistematica tardanza che
da meravigliarsi se
il
Non creda si
un poco più
A.
mai
il
di
non potrebbero
il
ed
la
Consulta
pensiero di voler ferire la di Lei persona,
:
di cattivi il
uffizj
che qualche malevole
primo non può aver luogo nell'animo
pensare
;
l'altro
assolutamente non sussiste, non avendo
non vantaggiosamente, o
sentito parlare di V. S. Ill.ma se
niera da confermarmi vieppiù nella
ed ho realmente
d,i
somma
di voler essere persuaso di
della vantaggiosa opinione di V. S. Ill.ma.
stima che professo d'avere
quanto
della Corte e del
16 Luglio scorso,
di sopra, e
la
annunziatomi e
Del rimanente mi lusingo che V.
CANTU
p.
non meno
suo ministero a riguardo congiuntura
S. Ill.ma
dall'appunta-
in parte già trasmes-
somi per copia da Lei medesimo, non essendo ancora qui appuntamenti della seconda metà di detto mese.
Citato dal
io
ma-
da qui dato un pubblico riscontro
Desidero che di ciò nasca
mento magistrale
di
V. S. Ill.ma.
certo che nelle opportune occasioni sarà
(1)
farsi,
Principe di Kaunitz o nel mio, attesa la conosciuta nostra
sig.
La prego
cose
!
V. S. Ill.ma che nel qui fatto rilievo sopra
abbia avuto
possa averle resi qui a Vienna
maniera
utili
di attività
e che quello sia stato un'effetto
di S.
Governo che
consueta e quasi
Governo, mi mette talvolta di malumore
per effetto di zelo. Quante belle e
de' Mercati
la
generalmente regna nel ministero di Milano,
senza neppur eccettuarne
accellerarsi con
sino all'altro qualunque cosa,
testimonio lo stesso
arriv^ati
gli
avrà da tutto ciò ricono-
212 sino alla fine del capoverso.
Cesare Beccaria
272
miei mia ingenuità, franchezza e confidenza nel significarle della protesta, che qui agsinceri sentimenti: sono questi non meno
sciuto la
i
giungo, dell'infinita stima e di costante ossequio con cui sono
Di V.
Vienna
S.
19
lU.ma.
Agosto
1779.
Dev.mo obb.mo
servitore
Gius. Sperges.
X.
Dal Medesimo
al
Medesimo
(1),
Padron Col.mo,
Ill.mo Sig. Sig.
Vienna, 28 Febbraio 1780.
Non alla
per parte del Governo la relazione di
è ancora qui pervenuta
V. S. Ill.ma annunziatami
colla
gent.ma sua lettera 7 scadente intorno
reduzione delle misure di peso
etc.
bene di accennarmi in detta lettera per letto
zeck
Frattanto ciò eh' Ella ha stimato la giustificazione del ritardo, l'ho
ancora nella sua esposizione fattane (2)
e qui
rimessa dal Sig. Co. di
avrà V. S. Ill.ma inteso e Stato,
il
quale
con
Consultore Co, di Wil-
al Sig.
Firmian. Per lo stesso canale
sentimenti del Sig. Gran Cancelliere di Corte
i
facilità
e
anche ben volentieri
si
scorderà della
passata lentezza, purché venga questa riparata da tanto maggiore sollecitudine per l'avvenire.
lunque scusa e diverse
Egli è per altro difficile di far qui valere qua-
di ritardo poiché le ragioni, titoli e pretesti di molteplici
incombenze o commissioni straordinarie
,
riunite nella stessa
persona potrebbero allegarsi da molti di questi ministri certamente con
(1) Della medesima provenienza e sul medesimo argomento che la precedente: crediamo interessante l'aggiungerla perchè varrà a vieppiù dimostrare con quanta sollecita puntualità si spedissero gli affari sotto il dominio dell'Austria. Di questa
regolarità è opinione
comune che
sia rimasta la tradizione nei dicasteri Milanesi.
Dal resto meglio esser male serviti, ed esser padroni
Vienna crebbsro ancora
cipe Kaunitz scriveva al Firmian
ama
di
(2)
esser servito presto Vedi p. 252. n.
in
casa sua. Le esigenze
colla salita al trono dell'irrequieto
»
il
15
Gennaio 1781
:
«
11
di
Giuseppe II, ed il prinnostro nuovo Sovrano
Scritti e lettere inediti
tutta la verità; e
pure non bastano ad esimerli dalla censura; ciaschcd'uno
viene interpellato in fine del mese
qui
273
a
nome
delle stesse
MM. LL.
sopra ogni affare che nelle mensuali tabelle trovisi pendente presso di lui,
e deve rendere conto della differita sua spedizione: da tale obbligo
non va neppure immune
il medesimo Sig. Principe di Kaunitz. Godo pertanto che questo benché poco gradevole argomento mi reca
l'occasione
di
rinnovare
la protesta
dell' infinita
stima e del costante
ossequio con cui sono
Di V.
S.
lU.ma
dev.mo obbl.mo servitore Gius. Sperges.
XI.
Versi dei Beccaria
Io
non
trovo col mio stanco ingegno,
ti
Figlio d'un nobil estro,
Invan cerco
(1).
tirar la
amico verso.
rima
al
segno,
Che Non faccio un passo che non trovi intoppo La cetra é rotta e Pegaso va zoppo. per dritto
non vien, né per traverso.
:
Un Beccaria poeta non era del tutto sconosciuto. Il Cantii (p. 157 sgg.. in una satira in ottava rima da lui lanciata non senza garbo
(1)
nota) diede alla luce
contro e per
che
Bibliomane Ecco due
//
altri
saggi poetici non per altro che per curiosità,
mostrare se e come l'autore delle Ricerche sullo
ei Il
si
ripi'ometteva
di
stile
avesse trovato
il
mezzo
diventar poeta.
primo brano, satirico anch'esso, dopo una confessione
contro la poesia troppo facile delle Raccolte.
11
secondo
di sterilità,
descrive
il
è diretto
famoso
ter-
Gennaio 1755. Di questo come della satira contro il Bibliomane è fatta menzione nel libro dell'Ugoni {Della letter. Hai. nella 2.a vieta del secolo XVIII, II, 239) ov'è asserito, non saprei da che fonte, che l'autore lo scrisse appena di venti anni. In quanto all'altro, s'intuisce dalla seconda strofa che deve essere posteriore almeno alla prima opera di prosa, l'opuremoto
di
Lisbona, avvenuto
il
1."
Del disordine delle ìuonete 1762. Ambedue sono autografi Sul secondo leggonsl
scolo
in margine correzioni di altro vede che l'autore, avesse o non avesse venti anni, aveva pensato bene sottoporre la sua composizione a qualche conoscitore.
pugno di
E.
:
si
LANDRY, Cesare Beccaria.
18
Cesare Beccaria
274
Febo m'odia, perchè
volsi le spalle
Alle sacre di Pindo ombrose cime,
E
per seguir un più intricato
Diedi un calcio alla
lira,
calle,
ed alle rime.
Io vidi rotte allor l'eburnee corde,
E
le
carte trovai stracciate e lorde.
Che debbo far?
forse imitar que' stolti
(1)
Che poetan d'Apolline a dispetto, Che han per Muse le monache, o que' molti Che vendon per due caroli (2) un sonetto Ed han per Mecenate una parrucca Che spesso alberga una solenne zucca ? Noi farò mai che il medico e il dottore ;
Avran senza
de' miei dei versi a fascio.
Cosi faran le monache, e le suore,
Che Io
le lore
ciambelle agli
altri lascio.
non vuò consumar carta né inchiostro
Perchè un frate va a chiudersi
in
un
chiostro.
Questi vati, se un frate s'incapuccia,
Metton sossopra
Venere strappa
il il
povero paese
Sono l'armi d'Amor a Scappa Beltà
Grazia
crin.
;
si
cruccia
(3),
terra stese,
fondo della luna
in
Perchè una donna mette veste bruna.
Sciolti
Là dove
il
Tago
(4).
coi superbi
flutti
Di ricche merci, di dorate arene
Porge tributo
al
mar, s'ergeva altera,
Al torbido Ocean leggi porgerjdo
(1) Deride tutte le raccolte che si tacevano a quei tempi per nozze, lauree, prime messe, monacazioni, ecc. Ma anche questa invettiva era diventata un luogo comune. V. Baretti, Passeroni, ecc. (2) Il cario o carlino degli Stati pontefici valeva all' incirca una lira (0,8199
della lira francese, secondo la
Anche
al
N. toccò
di
Metrologie
(3)
Variante, sopra la linea
(4)
Il
Piangono titolo è del
B.
del Paucton, Parigi 1780, in-4.°).
dover ricevere un sonetto con relativa domanda
i
:
savi,
i
matti,
ognun
[si
cruccia].
di
soccorso.
275
Scritti e lettere inediti
La marmorea Che il fertile Regni e
Città che Brasil,
ed
città, di scelte
l'
Indo onora, mille
altri
gemme
Versanle in sen ricco tesoro
Giunse
giorno
il
L'opera di
tant'
Verso
il
brev'ora
anni alfin dovea !
gettare
Sol sopra
meriggio
il
Quando
Quando
(1).
lata), in cui
Ahi crudele destin Fervido
ed ori
il
(2)
a terra.
dorato cocchio
suoi destrier volgea,
i
liquido solfo, atro bitume
Ristretto dentro
sotterranei chiostri
i
Ingorda fiamma iva nutrendo. Allora
Sdegnoso
il
fuoco di più star serrato
Nella cupa prigion, s'agita, e move,
E
tra le salde
fondamenta, e
Muri pure ad uscir
i
forti
l'adito tenta.
Gli alti palagi, e le superbe torri
Già veggo barcolar. Incerta e dubbia questa, ora da quella
La rovina or da Parte minaccia.
suolo istesso intanto
Il
S'apre in cupe voragini profonde
Sicché vedersi entro potrei l'abisso,
Megera, Aletto, ed altre Furie
vampe
D' internai
nitrici (3).
mille ardenti globi
Alla trista città scagliano contro
Agli
edifici, alle
;
dorate travi
S'appicca tosto la vorace fiamma.
Colano
i
bronzi e
i
liquefatti sassi;
L'imperiosa fiamma ognor Gemiti, confusion
(1)
In
è giusto,
.
(4),
margine questa giusta osservazione e questa variante da lui proposta:
Che
il
fertile Brasil,
si
accresce.
grida, spavento
del correttore:
<
che versanle non
che regni mille,
Mille città fanno di gemme e d'oro In tutta Europa alta e possente. Quando (2)
Variante del correttore nell'interlinea: spargere.
(3)
Variante del correttore:
(4)
Il
Le furie
nitrici
correttore, sottolineando
e di le
Pluton la sede.
due parole, giudica
«
basso,
originale la nuova fine sostituire, scrivendo in seguito del verso Grida, spavento, gemiti e tumulti.
:
•
e propone di
Cesare Beccaria
276
Inondano Lisbona. Orrida scena, Ecco
E
gì'
lagrimose madri
le afflitte
Stringersi
cari pargoletti al seno,
i
imbelli fanciulli, e
Levan
al ciel le
Piangono
Fumano
vano
in
i
stanchi vecchi
tremolanti mani. i
vano
sacerdoti; in
l'are d'odorosi incensi
Chi fugge, chi smarrito
;
piede arresta.
il
Le case Cadono al suol; urlo funebre ingombra Le stanche orecchie. Il mare, il mare istesso Le torbid'onde sue solleva al cielo L'un flutto l'altro incalza; un sopra l'altro, Sembran liquidi monti, i quali vadano Pallido, e muto, e fuor di sé.
:
A
rovesciarsi sulle scosse navi.
Invan tenta fuggir smarrito
Che mal Sotto
i
il
volgo
regge l'ondeggiante suolo
lo
palagi, e gli atterrati
Resta sepolto
alfin.
:
muri
Di nero sangue.
Di lacerati corpi, e d'ossa infrante Sparsa vedi Incendio
Fan si che Sembri un Il
Di
(1) Alla fine di
la terra. L'ostinato
scosse
alfin, le replicate il
suolo ove già fu Lisbona
deserto. Stupido
ammira
(1)
passaggier con curioso sguardo si
chiara città
l'alte
rovine
(2).
questo verso, vi è la parola inlanto che prima era stata scritta
verso seguente, e che venne cancellata dal correttore con quest'anera troppo lungo.
in principio del
notazione (2)
Il
:
giudizio
conclusivo
del
correttore
descrizione, e lo sciolto caniniina assai bene giudizio condiviso dal lettore
è
questo
:
È
molto poetica e viva
e con giuste pause. Verrà
un
tal
moderno?
«I
Scritti e lettere inediti
277
DUE MANOSCRITTI DELL'OPERA DEI DELITTI E DELLE PENE I
Mentre si stampava questo libro, avvennero due latti che ora ci porgono la materia di due aggiunte. Del secondo sarà parlato a suo tempo. L'altro è la pubblicazione del tomo li dell'importante Carteggio di P. e di Al. Verri a cura di Francesco Novali e d' Etnanitele Greppi, Milano 1910 (che fa seguito alle lettere già edite dal Casati), non tanto per le novità che ci furono recate dal volume stesso quanto per l'occasione gradita che così ci venne ofterta di ottenere, col gentile concorso dei due editori, dalla illuminata compiacenza dei due fratelli Conti Sormani Andreani Verri, degni eredi di un nome illustre e di un ricco archivio, la comunicazione della copia che del libro D. d. e d. p. fece P. Verri di sua mano, e di altri documenti riguardanti il famoso trattato del Beccaria, lo che a sua volta c'indusse a fare un esame più accurato del manoscritto autografo conservato in casa Villa Pernice.
Avemmo
così agio di studiare la questione più volte risolta e
sempre
rinascente della parte presa da P. Verri alla composizione dell'opera che tanta fama procacciò al Beccaria. Che tale questione fosse discussa fin da qualche anno dopo la pubblicazione del libro, ne abbiamo un documento per l'appunto nel sullodato carteggio (p. 134) laddove P. Verri racconta al fratello come l'amico d'una volta gli reclamasse il suo manoscritto autografo (che è quello che rimase in casa sua e si trova ancora adesso nella Raccolta Beccaria) per poter provare che l'opera era proprio sua. Ciò non ostante, ad onta non di questa lettera che finora non era nota, ma di altre dei fratelli Verri ancora più concludenti di questa, rimase un dubbio nella mente dei critici, e perfino ai di nostri il dotto biografo di P. Verri, il Bouvy, sebbene abbia ridotta l'importanza della collaborazione del suo "autore, l'ha probabilmente ancora esagerata (cf. Bouvy, Le Comte P. Verri, p. 91-103).
Cominciamo dal primo
ms., cioè l'autografo. Per la parte materiale
esso è descritto esattamente dal Bouv}', senonchè la numerazione delle
pagine sino a 137 inclusa vi è quasi tutta di mano di Cesare Beccaria. in quanto al tenore ed all'ordine seguito, vi è molto da aggiungere
Ma
e da correggere alle indicazioni di questo critico. Il
testo è
conforme per
lo più
a quello della prima edizione, tranne
molte varianti di poco conto, consistenti
il
più delle volte nell'aggiunta
Cesare Beccaria
278
che
si
stampa
lece per la
di
un secondo sostantivo o aggettivo o condel paragrafo 'Propor-
cetto accessorio: cosi, ad esempio, nel principio
ms. a misura che sono contrari al ben pubblico, e venne aggiunto nella stampa ed a misura delle spinte che Sarebbe quindi farsi un'idea falsa dell'importanza li portano ai delitti. delle varietà il giudicarne da quelle della prima pagina, quale venne riprodotta dal Cantù nell'Appendice al suo libro (p. 375-6): anzi molte zione fra
i
pene,
e le
delitti
vi è nel
:
pagine corrono abbastanza con qualche lieve ritocco.
liscie e
rimasero
Di aggiunte veramente importanti altre che queste
nella
stampa
nello stampato
non
vi
quali o
furono
:
§ Dello spirito di famiglia, verso la fine, da
1.°
tali
A
misura che
la
società si moltiplica, fino a alla loro ingratitudine. 2." § Della sino alla fine.
Pena
§ Processi
3.°
e
di Morte, l'ultimo capoverso
prescrizioni da
Ma
:
da Felice l'umanità...
questi tempi... sino a la proba-
bilità del delitto. 4.° Il
brevissimo capo delle Ricompettse, terzo ultimo del
libro.
Alle 145 pagine del testo, segue un supplemento di 30 pagine che
marchese Giulio, figlio dell'autore, segnò di numeri romani e che chiamò « Varie aggiunte per le edizioni successive alla prima. » Veramente questo supplemento contiene, oltre a parecchi appunti che dovevano il
servire di
memorie per
il
testo primitivo, tutte le aggiunte della quinta
edizione, tranne l'avvertimento
A
chi legge, e
non ne contiene nessuna
di quelle fatte per la terza edizione.
Cosi nel testo
come
nelle aggiunte vi sono pochissimi passi che
siano stati utilizzati in un tante
«
«
punire
La
il
ed
non
qualsiasi nella stampa. L'unico impor-
seguente, che avrebbe terminato
il
paragrafo sul Di-
:
vita e la libertà dell'ultimo cittadino è
del Legislatore, e quella
« al «
parve
ci
ritto di
modo
disuguaglianza
un bene sacro
che dal trono
agli occhi
discende fino
più meschino artefice non deve giungere fino ad ofi'endere la libertà i sentimenti più cari e più essenzialmente attaccati al carattere di
«
uomo
«
l'istromento della felicità di pochi,
non essendo suo scopo di fare della moltitudine ma di mantenere quello fermento « degli animi umani di migliorare la propria condizione e [sic] che forma « la vita e la libertà di un popolo ». Non si trovano i titoli dei paragrafi che si leggono nel Cantù (p. 376) e che sono quelli della prima edizione, ma appena ogni tanto qualche postilla prò memoria, e non corrispondente ai passi presso ai quali si trova scritta cosi sono ripetute prima del passo che vi si riterisce le ragionevole,
:
parole:
Giuramenti, non ve ne sono che
oppure: a parlare dei giuramenti ». Di veri titoli Quello dell'opera suona cosi: Delle pene e delitti; dopo di che l'opera incomincia senz'altro con quel passo che «
"
tre.
Scritti
verrà a l'ormare il
diritto
l'
279
e lettere inediti
Introduzione. Segue
del sovrano di punire
i
il
delitti,
titolo
e
:
tale
Cap. I:
Che aia fondato
capitolo conteneva quel
che forma nella prima edizione la materia dei capi Diritto di punire, Conseguenze, Interpretazione delle leggi. Oscurità delle leggi. E qui leggesi: :
e i delitti. Ecco tutto. che tre trasposizioni nella stampa, quella dei paragrafi Testimoni ed Accuse segrete, che nel ms. venivano dopo il Suicidio, e quella della Prontezza delle pene che teneva dietro al Fine delle pene. Riparleremo dei capi sui Debitori, sulla Cattura e sulle
Cap. II: Della proporzione fra
Se non erriamo, non
le
pene
vi furono
Ricompense.
Più che un ordine diverso, vi è spesso un disordine che palesa il abituale di comporre del N. Egli scrisse su fogli staccati (che vennero dopo legati per cura del marchese Giulio), spesso dopo aver comin-
modo
ciato col buttar giù qualche pensiero
monco, magari una semplice parola
per farsi memoria di quanto intendeva svolgere, e spesso utilizzando per questi appunti o per nuovi passi le parti lasciate in bianco nelle pagine anteriori
queste
(e di
sue abitudini di scrittore vedremo esempi
più avanti). Cosi avviene che ogni tanto
si
trovino in un fascio di 3 o
ed anche semplici periodi mescolati alla rinfusa, mentre spesso invece, come dicemmo, vi sono lunghe pagine scritte di getto e quasi senza cancellatura. Soffermiamoci per finire sulle interessanti pagine numerate dal marchese Giulio 138-145, che sono le ultime prima del supplemento 4 pagine
vari brani
Varie aggiunte. Esse come il rimanente del ms. sono tutte di pugno del Beccaria, e scritte di primo getto, tranne la maggior parte della p. 139, unico passo del ms. in cui si ravvisi una mano straniera, e che sia scritto accuratamente. Il foglio che comprende le due facciate 138 e 139, è di carta velina, e misura 20,5 >( 15, ma dovette esser tagliato in alto per la legatura, mentre in basso e sul lato esterno vi fu incollato un margine per dargli della maggior parte degli altri, che erano di formato e di il formato intitolato:
carta diversi. Il
contenuto di queste 8 pagine è il seguente 1.° Un brano che noi chiameremo Cattura II (cioè :
P. 13,8:
condo passo per 1."
il
Un
se-
paragrafo sulla Cattura). altro Cattura
IV.
Alla fine del libro si aggiunga, che sono un avvertimento per il copista o lo stampatore, il capoverso che formò e forma tuttora la chiusa del libro: Da quanto si è visto finora... sino a proporzionata ; mancano cioè le cinque ultime parole, che si leggono alla pagina seguente, ora verso, anticamente forse retto di questa. P. 139: 1." Le cinque parole suaccennate: ai delitti e dettata dalle 3."
Dopo queste
parole
:
leggi, in cui la parola dettata fu cancellata e riscritta.
Cesare Beccaria
280
2.°
molto nitido, falsa riga; cui
il
Il
breve
paragrafo
sui
quale
Debitori,
si
legge
nella
pugno di P. Verri, come ben lo disse il Bouv}', senza veruna cancellatura, e probabilmente condotto su titolo è posto in margine, ma un pò più alto del testo, la
prima edizione,
tutto di
prima linea è alquanto rientrante. P. 140: Indicazione, quale leggesi
avverte Io stampatore d'inserire
il
in
Cantù
(p. 377),
colla quale si
paragrafo sulla Cattura avanti quello
dei Testimoni, oppure se la stampa fosse già più inoltrata, avanti quello dei Processi e prescrizioni,
come
rita {Alla fine del libro
aggiunga), è questo l'unico accenno
ms.
si
si
di fatti
avvenne. Con quella testé rifeche nel
faccia al copista o alla stampa.
P. 141
:
1."
Uno
2.°
Cattura V.
3.°
Cattura III.
spazio in bianco.
P. 142-145: Cattura
I.
« teorema w che chiude il libro, e che Perchè una pena.... proporzionata ai delitti e dettata dalle leggi, » seguito dalla parola Fine, ed evidentemente ricopiato (in fretta) perchè era poco leggibile nel primo getto. Questa disposizione delle ultime pagine, quando si aggiunga che nel
P. 145 in fine: Ripetizione del
già si leggeva alle p. 138-9:
"
ms. che troveremo in casa Sormani, non si leggono né il paragrafo dei Debitori, né quello della Cattura né l'ultimo capov'erso del libro, di-
mostra chiaramente trattarsi di tre aggiunte fatte all'opera primitiva appunto nell'ordine in cui le abbiamo nominate, la prima forse poco dopo che il Verri ebbe ricopiato il manoscritto dell'amico, le due altre certamente mentre il trattato era in corso di stampa, ed arrivarono a Livorno dopo che la stampa ebbe oltrepassato il paragrafo dei Testimoni. Ora, che sia altresì da concludere che il paragrafo dei Debitori, il quale non si trova che col carattere del Verri, sia opera di questi? Vi sono, anche all'infuori dei mss., delle ragioni di dubitarne. Ma trasportiamoci prima in casa Sormani, e descriviamo quanto vi trovammo. sue Notizie sul Beccaria dice di avervi visto la lettera 1764 (p. XXVII), ed un tometto » con scritture relative al Disordine delle monete (p. XVII, n. 1 ), che non si sono ritrovati, forse perchè non è ancora terminata la riordinazione di quell'immenso archivio. Invece ci fu dato di esaminare l'esemplare ms. del libro D. d. e d. p. di cui è parlato nella nota del Villa di p. XXVI, ed altri documenti annessi a questo, oltre ad una Il
Villa, nelle
del B. a P. Verri in data Gessate 13 Gennaio li
copia interessante della prima edizione del trattato. in
I documenti manoscritti cui accenniamo sono tutti contenuti e legati una specie di enorme zibaldone composto tutto di carte di P. Verri
o relative a
lui, di
vario genere, di vario formato
tutte legate insieme.
e
di varia data,
ma
281
Scritti e lettere inediti
Vi è pure inserito qualche loglio volante, fra vari progetti di ordinazione degli articoli
per
quali
i
Caffè a tergo qualche riga di pugno del B., e sono queste: Oiiaìiio la cattura
Sul
le
può
pene saranno
uno contenente
(1),
che presenta
perfezionata la Icgislazioìie, tanto
piìi dolci^ e
esser piìt facile e minori indizii bastano.
cattivo stato delle prigioni.
I Giudici sono vindici tutto ciò che offende
La
il
delle leggi e
non
della
l'umanità in qualunque luogo
sensibilità, è
non duìujue
delitto, etc.
missione della parte deve essere attesa stante
il
principio di
pu-
nire, etc.
Abbiamo
qui, se
ben
si
guardi, la trama del capo suaccennato della
Cattura, e nello stesso tempo, cui lavorava spesso
il
come dicemmo, un esempio
del
modo
in
Beccaria: cominciando cioè col gettare sulla carta
qualche appunto che dopo serviva di germe per il rimanente, come ha tatto in quel suo taccuino a cui spesso abbiamo accennato per il libro meditato sulla Legislazione.
volumone trovasi legata, tra altro, la copia del libro d. D. accennata dal Villa. Essa, tutta diversa dall'originale del Beccaria, forma in mezzo al volumone sopra descritto un vero volume a sé, che In quel
e d. p.
consta di 107 facciate numerate di 27 )< 20 cm., più il trontispizio e loglio d'ingresso. Il titolo, stavolta, è quello tradizionale: Dei delitti
il
e
Vi era come epigrafe: Virtutem videant, intabescantquc relieta. Pers. Saty, IH, che poi venne cancellata e sostituita da quella del Bacone, che si legge nella stampa. In calce la data: 1764. II ms. è molto pulito e nitido, condotto su falsa riga, con poche cancellature ed aggiunte in calce od in margine. Il carattere è quello di P. Verri tranne quello della maggior parte dei titoli, e di pochissime brevissime, e lievissime correzioni che sono di pugno del Beccaria. In margine furono aggiunti, probabilmente dopo finita la redazione, titoli dei paragrafi. I tre primi Introduzione, Origine delle Pene (vi era prima Origine delle Leggi penali). Dritto di punire, turono cancellati poi riscritti. delle pene.
i
:
(1)
Trattasi di
vari ordini, ed
titoli di articoli,
in. cui
di
pugno
di
Pietro Verri, ripetuti e disposti in
ogni singolo titolo è accompagnato
dell'articolo. Sotto la sigla
C,
dalla sigla dell'autore
che nel periodico fu quella del N.,
si
trovano
in-
Faraone, la Risposta alla riìutnzia alla Crusca, I piaceri dell' Immaginazione, il Contrabbando e Le lingue (sarà lo stile?) che difatti vi comparvero con quella sigla. Non è menzionato l'articolo sui fogli periodici (l'elenco del resto è incompleto). Invece vengono assegnati a quella sigla un articolo su Socrate ed uno sui Calcoli politici che non si ritrovano nella stampa, come pure il Fraìumento sugli odori che nella stampa si legge colla sigla A, quella cioè di Alessandro Verri, e che il N., nella sua lettera al Morellet (ed. Rcederer, pag. XLVII), rivendica come suo lo strano saggio che puzza di modernità, va dunque restituito al B., come già fu fatto dal Villa, e ad onta di quanto ne giudicarono il Villari e il Ferrari. dicati
il
Cesare Beccaria
282
mano
Essi sono di
come pure
di P. Verri
i
seguenti: Conseguenze, In-
terpretazione delle leggi, Oscurità delle leggi, Proporzione pene, Errori nella
misura
Dopo
carattere del Beccaria.
che
Adulterio
doveva
e
testo ci
scrisse
bitóri,
come
il
i
cancellato, poi
Villa,
torse per indicare che
si
nessuna edizione. parvero conformi a quelli della prima edizione,
tranne
le tre
in
eccezioni che abbiamo indicate:
De-
Cattura, e capoverso finale, nonché qualche variante insignificante, nelle
prime linee: d'opporsi invece
passi, brevi o lunghi, che
I
sottolineato
non ostante non comparve
ristabilire, e ciò
Titoli
come
tu
fra i delitti e le mentre nei successivi si ravvisa il Delitti di prova diffìcile si leggeva anche
delle pene,
di: di opporsi.
mancano
biamo potuto giudicarne senza poter tare trovare
tutti.
Proporzione
Così
delle
il
la
collazione, qui
si
devono
principio ora è cont'orme alla stampa. Nel paragrafo
pene venne fatta posteriormente ad una prima redazione ed a misura delle spinte che li portano ai
l'aggiunta più sopra indicata
E pure
nel ms. del B., da quanto ab-
:
due unici passi importanti che si leggano per mezzo di richiami, mancano nel ms. B. Uno di questi è nel capo sullo Spirito di famiglia, il passo Le società hanno come i corpi... sino a che hanno prodotto, che fa parte per l'appunto di uno di quei lunghi brani che dicemmo mancare nell'autografo. delitti.
notevole che
i
in calce, collegati al testo
L'altro è, nel capo sulla Pena di Morte, il periodo: So che lo sviluppare... agiscono meno. Finalmente la copia Verriana contiene pure il paragrafo
Ricompense che non
sulle
Sul
foglio
si
legge nell'autografo.
d'ingresso del
ha riportato alcuni
P. Verri
volume manoscritto, estratti
lusinghieri
al retto
di
ed
lettere,
al verso,
dei quali
Giugno primo questo, che allude torse all'opera me-
l'ultimo è quello della già citata lettera del d'Alembert in data 21
1765
(cf.
p.
107 n.
1),
ed
ditata sulla Legislazione «
Roma
il :
16 febbraio 1765.
Mi persuado però che l'opera sarà degna del suo celebre autore spirito, ingegno e buon gusto ho già ammirato nel libro dei Delitti e delle pene comunicatomi mesi sono da questo Sig. Ambasciator Veneto; e per ciò la supplico di passargliene le mie più sincere con«
« il "
«
cui
« gratulazioni... ».
D. F. Nerini. Vi è anche questo brano interessante: «
Milan 3
« J'ai
fév.
1765.
lù l'automne passe le livre des Délits et des Peines, ce qu'on
«
y dit de la question m'a beaucoup più, ma vanite en était flattée parce que mon sentiment a toujours été de méme sur ce point. Le livre me t parait écrit avec beaucoup d'amour de l'humanité et beaucoup d'ima-
"
gination.
« «
»
Le Comte Firmian.
283
Scritti e lettere inediti
29 Marzo da Febbraio. Sulla medesima pagina, nel lungo spazio rimasto libero leggonsi, pure di pugno del Verri, vari dati cronologici accennati ed anche in parte utilizzati dal Villa, e di cui parte riconfermano la lettera di P. Verri del 1" No-
La pagina 107 ed ultima reca Marzo venne cancellato
1764, ove
in calce le parole: Fine.
sostituito
e
vembre (t
«
1765. Noi qui li riporteremo tutti: L'opera cominciò in Marzo 1763 e terminò a Gennaio del 1764. Questo esemplare è stato finito ai 29 Febb. 1764.
mandato (1) a Livorno per l'edizione il giorno 12 Aprile Monsieur Aubert à l' imprimeric Coltellini. Esso si chiama Giuseppe Aubert qu.'" Andrea. Ha risposto della ricevuta ai 20 Aprile e gli ho contrarisposto ai 2 Maggio. Ha risposto ai 29 Giugno, e [sog^s^. tu] contrarisposto da me ai 11 Luglio. Ricevei la prima copia della stampa ai 16 Luglio. II corrispondente a Genova è il Sig. Giulio Lodovico Bailleu libraro. Cercare il Grondona in Sostra Viarenna (2). " Ai 20 d'Agosto sen erano già spacciati 520 esemplari ed in Venezia gì' Inquisitori di Stato ne tacevano ricerche e proscrizioni. Ai 29 Agosto il Dottor Stampa me ne fece domandare per spedirne 5 esemplari a Torino ed io dissi di non saperne nulla. « Se ne parlò in Milano al principio di Settembre. Ai 15 Genn. 1765 ebbimo nelle mani Facchinei. Ai 21 detto si (t
«
« « it
«
Si
è
diretto a
ti
il
« « li
il
«
spedi a Lugano la risposta, e al principio di Febbraio
«
distribuire, n
Dello stesso zibaldone fanno pure parte
Risposta
al P. Facchinei, tutto di
pugno
un gran
cominciò a
primo manoscritto della
di Pietro Verri, e
di appunti per preparare questa risposta, vi è solo
il
si
mentre
di
mano
qualche foglio del Beccaria
foglio volante contenente qualche citazione della critica
del P. Facchinei.
Anche questo manoscritto reca qualche dato cronologico. I primi sono di P. Verri Comparve il libro il giorno 15 Gennaro 1765 a mezzodì, e la sera del giorno 21 detto fu terminata questa risposta. Ai 22 la mattina parti « la prima [sogg. parie (3) ? manca un pezzo di carta stracciato]. Ai 23 la :
li
Il
(1)
cedente
N. B. :
Non
riferisce
si
necessariamente
questo esemplare. Difatti
al
soggetto delia proposizione pre-
l'esemplare che abbiamo descritto non porta
sempre visibili di un passaggio Viene chiamato con questo nome,
una stamperia. una lettera s. d. del Lambertenghi di cui fu il latore un mulattiere di Genova. Sarà stato un corriere. Sostra, a Milano, significa deposito di materiali. Vi esiste ancora una Via Arena (che cosi si deve leggere, nonostante soliti capricci ortografici dei Verri), appunto sul Naviglio. (3) Probabilmente di una copia più nitida; neanche questa passò per le mani le traccie (2)
,
i
dei tipografi.
in
in
Cesare Beccaria
284
t>
«
mattina parti per Lugano il restante. Al la quale costò Lire 129.10. »
Segue, di «
mano
1
Febbraro s'ebbe
del Ghelfi, segretario di P. Verri
Scritto stampato in
Lausanna
1765, in
stampa,
la
:
un tometto in-8" aggiunto
Dei de/i/fi e de/le pene, n Finalmente si trovano in quel volumone due critiche severe, scritte da Pietro Verri in francese, una sul libro D. d. e d. p., l'altra sulla prolusione del B., e che saranno del periodo in cui le relazioni erano più inasprite ciò risulta, sebbene il Verri nella prima abbia premura di respingere l'accusa di gelosia, dal genere stesso della critica che prende di mira meno gli errori dell'opera che i difetti dell'autore. A sentir il Verri, il trattato D. d. e d. p. ha procacciato al B. una fama indebita ed effimera, dovuta solo al consenso strappato dalla sensibilità dei lettori, ma l'autore è un pessimo dialettico, le cui definizioni ed i ragionamenti sono ugualmente deficienti, e dei suoi sofismi si danno numerosi esempi. Nel giudizio sulla prolusione del B. si ritrovano le critiche mosse da Pietro nella lettera al fratello del 21 Gennaio 1769 [Cor/eggio, p. 131-4), le quali sono pure segnate in margine sopra una copia a stampa dell'opuscolo di cui tale giudizio viene accompagnato (1). Fin qui documenti dello zibaldone che riguardano il Beccaria. D'altra parte si conserva in casa Sormani una copia della prima edizione del trattato D. d. e d. p., che reca sul frontispizio in margine questa dedica dell'autore: al libro
«
:
i
A
à e/e i'atifeiir de foits /es p/aisir qiie fai prouvès eit faisau/ a rnon cher e/ phi/osophe ami /e Coniie Pierre Verri. C.B.B. libro, in una quarantina di posti, è segnato in margine con uno
ce/ni qui
ce /ivre, Il
tratti di penna di cui cercammo d'indovinare il significato di essi una trentina segnano brani che furono opposti alle critiche del Facchinei
o due
:
;
nel rimanente trattasi pure di passi che potevano discolpare
il
accuse di sedizione e d' irreligione che appunto sono quelle che cano di respingere nella Risposta.
B. dalle si
cer-
Coi documenti manoscritti della Raccolta Beccaria e dell' archivio Vernano, e colle lettere edite di P. Verri (Casati, I, 189-190, II, 70, 220 e 238 e Carteggio, II, 131-135) ai quali rimandiamo, abbiamo quasi tutti gli elementi di una soluzione chiara e completa della questione agitata (2).
Non
ambedue le critiche siano pubbUcate. Ecco qualche La prima consta di 14 grandi facciate. Incipit: « Le livre des délits et des peines mérite d'ètre examiné, le tems est vena de le «taire avec tranquillité. » Explicit : « que j'ai pris la plumme»; sono aggiunte sopra un'altra pagina tre righe sullo stile del B. che terminano con una citazione (1)
saprei se né dove
indicazione per farle riconoscere.
di
Petronio. La seconda incomincia cosi
:
«
M.r
le
M.is Beccaria,
l'auteur.... (ecc.)
vient d'étre fait professeur public, » tic. (2) Per la Risposta, da quanto si è detto e noi abbiamo aggiunto, risulta che deve ascriversi indubbiamente ai fratelli Verri, massime a Pietro.
285
Scritti e lettere inediti
Riportiamo prima BouvY, op. cit., p. 102). 1."
«
Il
le
conclusioni dell'ultimo
Verri suggerì
critico,
Bouvy
il
(v.
Beccaria l'idea d'un lavoro sulla legisla-
al
"
zione penale.
Il
da letture
«
di questi.
«
3." Il B. scrisse il libro in casa del Verri, illuminato dai consigli ed animato dagli incoraggiamenti dell'amico,
documenti
2." I
Il
latte in
giovò
di cui si
comune
B.
il
gli
vennero somministrati
e dalle conversazioni col Verri e col fratello
Il
«
"
4.° Il
«
5.°
zioni e ritocchi;
con ciò il
Verri ricopiava, giorno per giorno,
Dietro consiglio del Verri,
il
Bouvy
il
il
gli
appunti del B.
B. effettuò nel ms. varie corre-
mano
Verri vi aggiunse un paragrafo di sua
intende,
come
l'ha spiegato
"
[e
due pagine addietro, che
Verri debba anche essere l'autore del paragrafo]. 6.° Il
"
Verri s'incaricò di curare
le
stampe, e coll'assenso del B.
numerose correzioni al testo sulle bozze di stampa. » Ora noi ammettiamo il capo 1.°, ma muoviamo qualche appunto agli altri, che riprenderemo uno per uno. 2." Ai nomi dei Verri bisogna aggiungere quello del Lambertenghi. 3." Parte del primo testo (lettera di P, Verri 2 Aprile 1767) e delle Il
fece
aggiunte alle edizioni posteriori (lettera del B. del 13 Die. 1764) furono scritti dal B. senza aiuti nella sua villa di Gessate. Quanta parte, non si sa. Vero è che la villeggiatura (ed usavansi lunghe) ebbe luogo durante la
composizione del
riceveva
libro,
più la spinta
ma
è anche
dagli amici,
possibile che
il
abbandonasse
si
quando non
B.,
alla
sua pigrizia
naturale. 4."
L'asserzione del
Bouvy
(che
P. Verri ricopiasse
giorno per
«
appoggia qui sul ricordo di A. Verri (lettera sua del 1803 all'ab. Bianchi), equivoco, posteriore di molto ai fatti ed anzi tutto non riferito testualmente, ma è contraddetta dalla lettera di Pietro del 1." Nov. giorno
1765 Il
:
")
Il
si
Ammassato che ebbe
ordine, e 5.°
si
formò un libro
Anche qui
il
»
materiale, io lo scrissi e (Casati,
la fonte della
Al. Verri all'ab. Bianchi,
ma
I,
prima asserzione
risulta
dalla
erano importanti. In quanto al paragrafo sui Debitori, basta certamente a provare l'attribuzione. zione nei ragionamenti del Bouvy, poiché tuto ricopiare questo brano dall'originale altri, cioè giorno per giorno. E anche per
si
diede un
190).
è quella
medesima che
i
lettera di
ritocchi
non
diremo che il carattere non Anzi v'è qui una contraddisecondo lui il Verri avrà podel B.
noi che
come faceva per gli non ammettiamo tale
trascrizione giornaliera, lo stato di perfetta nitidezza, che per un primo abbozzo non è più conforme alle abitudini del Verri che a quelle del B., dimostra trattarsi di una copia. Che l'originale di questa copia fosse del B. ci pare probabile. Ecco in ogni modo quanto si può congetturare
Cesare Beccaria
286
dal confronto del foglio coi
due mss. del
composizione del prime pagine ed anche alla trascrizione che ne fece P. Verri, giacché non si trova né in quelle né in questa. D'altra parte la carta, che ci pare quella del ms. di casa Sormani, e la scrittura che ha gli stessi caratteri, lasciano supporre che la pagina fosse scritta poco dopo quella trascrizione di tutta l'opera; ma siccome questa era completa e perfettamente ordinata, ed era troppo tardi per inserirvi un nuovo paragrafo, il Verri potè usare un altro formato e mutare il collocamento del titolo; dopo, quando s'ebbe spedita per la stampa un'altra copia che conteneva anche questo paragrafo, il B. potè impadronirsi del foglio ed utilizzarne al suo solito il verso lasciato in bianco per scarabocchiarvi qualche brano delle aggiunte che faceva [Cattura e capoverso finale). L'ipotesi dell'attribuzione al N. viene anche riconfermata indirettamente da una circostanza importante si osservi di latti che del paragrafo primitivo sui Debitori faceva parte quel passo sul fallito innocente che il B. dopo volle togliere perchè « offendente l'umanità, w e ripudiò colla nota famosa: « Ho vergogna di avere scritto cosi!... » Ora io domando: avrebbe egli potuto dirigere un tale rimprovero ad altri che a sé medesimo, fosse pure ad un amico intimo? 6." Il Verri attese si alla stampa almeno della prima e della terza edizione, ed è assodato che il B. gli dava licenza di correggere quest'ultima a suo talento. Ma non è detto che si siano avute a Milano le bozze di stampa della prima, che veramente riusci molto scorretta, né che il Verri per la terza abbia largamente usato dei poteri a lui lasciati anzi per quest'ultimo punto, dal confronto del testo col ms. autografo è paragrafo
è posteriore a quella
trattato: la
delle 137
:
:
dimostrato
il
contrario.
Del resto, il Bouvy soggiunge: « On se demanderà peut-étre après « cette énumération ce qui reste pour former la part de Beccaria. Tout " simplement d'avoir écrit le livre, et c'est assez w. Ed in questo siamo d'accordo. Anche a noi risulta dai detti e dai fatti quello che era da prevedersi,
cioè che se la parte
degli amici,
massime
di Pietro Verri,
potè esser grande nell'elaborazione dei pensieri, allora comuni d'altronde a tutta l'Europa
«
quei pregi originali
filosofica, w
cui
essa fu minima per la redazione e per il successo del libro. Anzi, che si
fu dovuto
anche per l'elaborazione stessa dei ne ha la prova nel fatto medesimo dell' esistenza di quella critica ms. dello zibaldone Vernano ove tali principi sono acerbamente discussi. E un' altra prova si desume indirettamente dal passo seguente di una lettera di P. Verri al fratello, in data Milano 30 Marzo 1767: « Si va ripetendo in paese che la cagione della rottura sei tu, poiché a Parigi cercavi di far credere che il libro « dei Delitti sia tutto materiale tuo e mio, al quale non ha dato Beccaria lasciasse principi
il
B. volare colle proprie
informatori del
ali
libro, se
(.
«
che
lo stile e l'ordine, w (Casati,
II,
220).
Vero è che non abbiamo di pugno del B.
tutto
il
testo
del libro:
287
Scritti e lettere inediti
mancano
A
le
chi legge,
aggiunte alla terza edizione e l'avvertimento della quinta il breve paragrafo della prima eilizionc sui Debitori
mentre
ed altri passi, di cui quattro importanti, non sono di mano sua. Ma da quanto abbiamo risulta molto verosimile che il N. sia l'autore responsabile e, tranne qualche lieve ritocco di poco conto, l'unico redattore
momento in cui si accinse all'opera sino alle ultime usò sempre il medesimo metodo, non smise cioè d'inserire nuovi frammenti e nuovi capi nel piano primitivo, e eh farvi qualche del libro, e che, dal
aggiunte,
trasposizione.
Se vogliamo entrare
in particolari
precisi e
ricostituire
per parte
nostra, sulla scorta dei documenti, la storia dei rapporti passati tra
ed
i
suoi amici nella composizione dell'opera, ecco quanto
si
il
B.
può asse-
supplendo talvolta con una congettura all'assenza dei dati di fatto. Al B. che gli chiede un argomento da svolgere, P. Verri, probabilmente nel Marzo 1763, propone quello degli abusi della giurisprudenza criminale, nelle circostanze riferite dalla lettera del 1° Nov. 1765. Dal Marzo al Gennaio dell'anno seguente (cf. ms. Verriano) il B. scrive le « 137 » pagine del ms. autografo, qualcuna nella sua villa di Gessate, la maggior parte in casa dei Verri a Milano, assistito dai documenti che gli somministrava Al. Verri, antico allievo del Collegio dei Giureconsulti e Protettore dei carcerati, nonché dai consigli e dagli stimoli di Pietro, di Alessandro e del Lambertenghi (cf. lettera surriferire,
rita di P. Verri).
ms. della Raccolta Verms. del B. venne trascritto da P. Verri e nel frattempo furono fatte, probabilmente nelle medesime condizioni, le aggiunte importanti come le quattro già riferite, ed in colNei mesi di Gennaio e Febbraio 1765
riana e
di Al. Verri all'ab. Bianchi)
lett.
laborazione
i
(cf.
il
lievi ritocchi e le trasposizioni, di cui tre importanti.
Qui una lacuna che è facile colmare. Nel Marzo e nel principio d'Aprile si fece senza dubbio per la stampa una terza copia (1) che P. Verri spedi a Livorno il 12 Aprile, mentre nello stesso tempo o poco dopo si aggiungeva il paragrafo sui Debitori. Quando la stampa era già incominciata (e cioè forse il 2 Maggio, secondo le date delle lettere scambiate coll'Aubert), si spedi a Livorno il capo recentemente aggiunto sulla Cattura insieme col capoverso finale del libro.
La prima copia stampata pervenne a (cf.
P. Verri
il
14 Luglio, ecc.
più sopra).
(1) La data è cavata dagli appunti mss. di P. Verri. Il fatto risulta dall'esame due mss., che, come dicemmo, non portano le traccie di un passaggio in una stamperia. Si accenna pure ad un copista per le aggiunte nella lettera che il B. scrisse da Gessate. Anche la risposta al P. Facchinei fu senza dubbio ricopiata
dei
per la stampa. Era dunque uso dei Nostri.
Cesare Beccaria
288
P. Facchinei furono nelle mani dei Nostri Gennaio 1765, e la risposta venne scritta in sei giorni da Pietro coU'aiuto di Alessandro (ci', più sopra). passi alla fine del 1764 (cf. let11 B. aggiunse nuovi capi e nuovi
Le Noie ed Osservazioni del
il
15
tera di Gessate) e nel principio del 1765 per la terza edizione, la quale
Febbraio poiché contiene
al 1°
è posteriore
la risposta al P.
Facchinei
arrivata a Milano in quel giorno.
D'Alembert il 24 Agosto 1765, innocente che allude al Facchinei, e queste
Egli lece altre aggiunte che spedi al
compresa
nota sul
la
fallito
aggiunte uscirono prima nella edizione francese (Die. 1765), dopo nella quinta italiana (Marzo 1766). Per tutte queste aggiunte si fece (cf. la
come per il testo primitivo il B. cioè, spesso dopo aver buttato giù qualche appunto preliminare, scriveva il testo su fogli staccati e in disordine, poi lasciava all'amico, che non abusava del permesso, la cura di rivedere lo scritto e di curare la stampa. Finalmente, quando i due si furono disgustati, e cominciavano a lettera di Gessate)
«
serpeggiare
»
:
le dicerie sull'attribuzione del libro,
il
E. si fece restituire
ms. autografo che aveva lasciato ad Alessandro. Pietro vi dovette unire la pagina di suo pugno sui Debitori anche perchè era tutta coperta al verso del carattere del B., e trascurò solo di consegnare i pochi ed insignificanti appunti presi da questi per
Gennaio 1769
da P. Verri
il
preparare
capo della Cattura.
il
17
il
Altri fogli si saranno smarriti fra
zione, l'avvertimento
passi che
mancano
A
chi legge, e
il
i
quali le aggiunte alla terza edi-
primo getto dei Debitori e dei
nel ms. autografo.
Dopo
tante necessarie minuzie ci sia lecito concludere con brevi Senza Pietro Verri il B. non scriveva né il suo celebre trattato (ed in tal senso si deve intendere la dedica che ne fece all'amico), né forse alcuna opera qualsiasi. Ma « il libro è del Marchese Beccaria, v come ebbe a confessare P. Verri prima del dissidio (Casati, I, 189), né cercò mai di negarlo, neanche quando venne invitato a restituire il ms. parole.
completo originale a chi
gli
dichiarava lo scopo di volersene servire a
riprova della propria paternità
(1).
E bastava
invero quest'aftermazione. La
nostra disquisizione avrà servito almeno a chiarire le circostanze del
fatto.
fi) È già la conclusione a cui era arrivato, un secolo fa, l'ab. Bianchi nel suo Elogio storico di P. l'erri (Cremona, 1803, p. 143 sgg.) ove si legge come nostri due, rappacificati che furono, si resero pienamente giustizia uno all'altro, e lasciarono a chi spettava la proprietà rispettiva del trattato D. d. e d. p. t della sua i
apologia.
•
289
Scritti e lettere inediti
INVENTARIO SOMMARIO DKLT.K
LETTERE CHE CONSERVANSI NELLA RACCOLTA BECCARL\
- Lettere
I.
dirette al Beccaria»
Aciglioli Fr. Vincenzo de' Fred.. S. Doineiiico -
Chiede
Ferrara 17
Se//.
1770
(2 p.).
di nascosto delle lettere manoscritte
permesso d'inviare
il
(')
intorno alla riforma degli ordini religiosi.
A/òer/ Joseph. Lione 2S Luglio, 14 Agos/o, 26
Se//.,
9
O//.,
21 Nov. 1767
Commissioni di libri comperati a Lione ed a Parigi. Ainidci Cosimo. Firenze 20 Ap., 17 Giugno 1766, 6 Luglio 1767, 8 Die. 17 68 (8 p.). Magistrato. Congratulazioni. Vari effetti prodotti in P'irenze dal trattato D. d. e d. p. Andreasi Lodovico. Man/ova 26 Marzo 1773 (1 p.). Accompagna una dissertazione del Conte Boari di Ferrara su materie di archeologia. Angiolini Gasparo. Pie/rohurgo 18 Nov. 1766 (4 p.) (-). Coreografo. Effetti del libro D. d. e d. p. su Caterina II e sul ministro Selaghin. Anonimi. V. alla fine di questa prima parte dell'elenco. Arcivescovo di Lanciano (().). Lanciano 19 Luglio 1770 (1 p). Attende (15 p. in
le
R.
i.
tv.).
a.
n. d.
s.
(").
Ariani Vincenzo, figlio del ma/enia/ico Agos/ino. Napoli 28 Die. 1772 (1 p.). x\ccompagna il suo Coninien/arius de claris viris Neapolitanis.
(1)
Durante l'impressione
del nostro libro, la libreria Villa Pernice
venne donata
dalla proprietaria alla Biblioteca Ambrosiana, e con essa tutto o gran parte della
rimanente essendo probabilmente riservato per l'Archivio nostri documenti vengono ad essere di poiché ragione pubblica, noi crediamo fare cosa utile agli studiosi nel compilare qui un breve elenco delle lettere accennate a pag. 9 e da noi non tutte pubblicate. Indichiamo a un di presso e complessivamente il numero delle pagine di testo, quasi Raccolta Beccaria, Storico civico
di
il
Milano. Ora,
i
tutte in 4.°
CANTÙ
(2)
Pubblicata in parte in
(3)
V. p. 78, n.
E.
LANDRY, Cesare Beccaria.
p.
166-7, n.
19
Cesare Beccaria
290
Arrighi- Landini (Il Conte Orazio degli). Venezia 3 Giugno 1768 (2 p.). Poeta-filosofo. Congratulazioni. Aubert Giuseppe fu Andrea. Livorno 28 Giugno, Pisa 7 0/f., Livorno
20 OH. 1765, 21
28 Marzo, 14 Ap.,
Feb.,
8,
12 Ag., 2
Se/f.
1766;
a 2 lettere s. d., ma dello stesso periodo (42 p.) (^). Direttore della stamperia Coltellini, editrice del libro D. d. e d. p. Varie edizioni di questo libro bozze di stampa, frontespizi, aggiunte e correzioni proibizione a Roma ? critiche. Ritratto del N. Commissioni varie.
oltre
:
;
Nota delle spese
per
fatte
il
giovane Trojan© Odazzi, soccorso
medesimo per Milano. Livorno 25 Maggio 1770 (1 p.) Stamperia
dal N., e partenza del
Edizione delle R. i. a. n. d. s. Anguste de Saxe-Gotha. Gotha 22 Nov. 1772 (3 p. in Considerazioni sulla vera gloria dei Sovrani.
Barbò Anna
fr.).
Enciclopedia.
Congratulazioni.
25 Maggio 1774, oltre a tre s. d., Seconda fidanzata del N. Materie intime.
[Milano]. 3, 5, 7,
stesso periodo.
Beaumont
dell'
ma
dello
(Elie de). V. p. 172-3.
Beccaria Carlo. Gessate 16
Ott.
1782
(2 p.).
Zio di Cesare. Materie do-
mestiche. 4, 6, 11, 13 Ott., 2, 14 Nov. 1766 (7 p.). Prima moglie di Cesare. Materie domestiche ed intime. Belgiojoso (Alberigo di) d' Este. Belgio]oso 8 Die. 1790 (3 p ). Reclamo amministrativo. Bettinelli Saverio, della Coinp. di Gesit. Verona 10 Ag. 1765 ('), 27 Ag.
Beccaria Teresa. Milano
e 28 Nov. 1766 (6 p.) Materie letterarie e famigliari. Bianchi (P. Don Isidoro). Ravenna 2 Luglio 1768 (1 p.). Entusiasmo dell'abate Vincenzo Buonamici, governatore di Assisi, per il libro
D.
d. e d. p.
Don
Bigatti il
s.
e famigliari
(1)
cui
(1
p.).
Parroco. Eseguisce
triduo ordinatogli dal N. per la guarigione di Maria Teresa.
Bimni Giuseppe Blasco
(3).
Alessandro. Gessate, 6 Die. 1780
d.
[posteriore al 1774]
(1
p.).
Materie amministrative
(*).
Don Michele. Torre di S. Giuliano 28 Giugno 1776, Lisbona 29 Ap. 1777 ; s. d. di l. 30 Giugno 1777 ; Vienna 2 Ag. 1779 (6 p.). Cognato del N. (^). Materie personali.
Comprese
rimandiamo
il
le
sue lettere a
lettore. V.
CANTO
(2)
Pubblicata in
(3)
Vedine un' altra
(4)
V. p. 40-1.
(5)
V. p. 249, n.
3.
p.
anche p.
terzi, indicate nella
seconda parte dell'elenco,
p. 22-5, e 78.
181-2, n.
269-70 e la risposta del N. p. 244-6.
291
Scritti e lettere inediti
29 Morso, 6 Die. 1768, 27 Marzo 1770,
Blasco Michelangelo. LL^botia
22 Giugno 1771,
oltre
a 2
kit. s. d. (25 p.)
Zio del N. Materie
(').
personali. Affari domestici. Elogio dato al B. dal ministro
Pombal
e da qualche letterato Portoghese.
Boccolani
C.
di S.
Rinaldo, tenente-colonnello nel regitnento dragoni al servizio
M.
Duca
il
Domanda
Modena. Modena 15 Marzo 1775
di
(4 p.).
(')
di soccorso.
Bonnel Ami. Milano 5 Genn. 1773
(2
Accompagna un prospetto
p.).
di
libri.
Botton di Castellamonte (Il Conte). [Milano] Albergo del Pozzo Die. 1772 (2 p.).
Offre un suo libro e
lagna di esser trattato male dal N.
si
Bottoni (Dottore Giuseppe). Pisa 17 Ap. 1771
p.).
(1
Accompagna
la
(^).
sua
traduzione a stampa delle sei prime Notti dello Young,
Bragance. Vienna 30 Marzo 1771 (1 Brézé (Le Conile de). V. p. 159-61. Brissot de Warville. V. p. 186-7. Caetani (Monsignore Onorato).
messo e d. p.
Calcili
di
pubblicare un
Ringraziamenti.
p.).
Roma
18 Ag. 1779 (2
Commento
Chiede
p.).
Genovesi
del
al
il
per-
D.
libro
d.
(*).
Francesco. [Milano] 18 Gen. 1766. Materie di affari.
Caminer Domenico. Venezia 29 sersi abbonato all' Europa
Maggio
1770,
Seti.,
23 Feb.
i.
a. n. d. s.
il
B. di es-
25 Nov. 1768, 14 Gen. 1769, 7
1771,
t
Oli. [1768] (20 p.).
di regali e di libri acquistati. Notizie sul
e sulle R.
Ringrazia
p.).
(1
letteraria.
Capitanachi Leonardo. Venezia 17 21 Ap., 26
1768
Oit.
Ripulimento
delle
.Scambi
nazioni
(").
Cappelli Orazio Antonio. Napoli 19 Die.
1772
(1
p.).
Invia
il
suo poema
Della legge di natura. Carli Alessandro. Verona 8 Marzo,
30
Die. 1769,
23 Luglio 1773
(6 p.).
Invia ogni volta una sua tragedia, la seconda dedicata al B.
(1)
V. anche lettere a terzi, e p. 195.
due numeri non
(2)
I
(3)
V. p. 184, n. 2.
(4)
V.
CANTD
si
leggono bene.
p. 181, n. 2.
Fra
le
tante indicazioni porte da questa corrispon-
sua importanza, sulla qui accennato non nell'archivio di casa Caetani-Sermoneta a Roma. In quanto alle carte del Genovesi, non si sa, a Napoli, dove siano andate a finire. Altri scandagli vennero fatti colà per rinvenire traccia delle relazioni che il N. ebbe col Filangeri, e di cui è parlato nel libro della duchessa Ravaschieri sul generale Filangeri ma è da credersi che tutto sia scomparso in un incendio nel 1799.
cercammo indarno di quale più a lungo ci soffermammo. sembra sia rimasta traccia veruna
denza
di cui
valerci, è questa, per la
Ma
purtroppo del
Commento
;
(5)
V. p. 43, 77 e 144. La lettera del 25 Nov. 1768 è citata in parte dal
p. 167, n.
Cantù
Cesare Beccaria
292
Carli (Conte G. R.J. V. p. 265.
Verona 3
Carlofti (Marchese Alessandro).
del B.
Domanda
Ott.
1789
Condiscepolo
(3 p.).
dei libri su materie d'ufficio.
Casali (Gregorio FU. M.'J Bentivoglio-Paleotii. Bologna 18 Ott. 1768 Complimenti amichevoli. Costelli Giuliano.
Milano, 17 Die. 1768, 17 Gen.,
15,
28 Feb. 1769
(1
(4 p.).
Segretario del Firmian. Trasmette le istruzioni di questi e la
Du
tera del
p.).
let-
Tilllot di p. 265-6.
M. le roi de Prtisse. Venezia 20 Self. 1771 (1 p. in fr.). Prega il Beccaria di voler mandargli due volumi dedicati al re di Prussia e che egli crede del N.
Cattaneo (Le Conile de) chargé d'affaires de S.
:
L'Ami
l'homnie
de
e Les récotnpenses dites attx
de la société,
oii
bonnes actions. Cattzzi Giuseppe.
Cremona 24 Nov. 1770
(2
p.).
Complimenti e congra-
p.).
Intermediario di
tulazioni.
Cervellera Gio. E..
Genova 7 Feb. 1768
(1
M.-A.
Blasco. Affari domestici. Chaillou de Lisy. V. p. 182-4.
(Le chevalier
Chastellu.x
de).
V.
p.
168-70 e 180-1.
Chenelle (de). V. p. 105.
28 Feb., 29 Ag., 2, 26 Sett., 14, 24 Ott., 12 Die. 1767, 10 Feb., 23 Ap., 8 Giugno 1768 ; 6 Marzo 1773 : oltre a sei lettere o frammenti di lettere s. d., ma tutte del
Chirol Barthélemy. Ginevra 20
4 Marzo,
1767
2,
8 (72
Seti.,
24 Die. 1766, 10
9 Maggio, 1% 22 Luglio,
p.).
Gen., 7, 21,
19, 26,
V. all'Indice.
Colpani Giuseppe. Brescia 2 Ag. 1766, 21
Scambio
1",
Ott.,
25 Xov. 1770
(4
p.)
(')•
di pubblicazioni.
Marco. Vienna 10 Marzo 1766, Livorno s. d. (4 p.). V. p. 22-5. Dimostra molta gratitudine in nome proprio e dell'amico Angiolini
Coltellini
(v.
più sopra).
Condillac (l'Abbé de). V. p. 109-14.
Condorcet (Le Marquis de). V. p. 178-80. Corazza. Milano, 17 Marzo 1776 (4 p.). Contratto di Cremonini Gio. B.. Modena 16 Feb., 20 Ott. 1766 (3
libri.
Trasmette una
p.).
lettera « filosofica » (quella del Loschi ? V. Lettere a terzi) e pro-
curerà di spedire
D.
il
commento
di
un anonimo Modenese
Croce Giuseppe. Milano 10 Luglio 1770, 29 Apr. 1771
per
il
Conte Hrmian l'elenco degli
D'Alembert. V.
(1)
al libro
d. e d. p.
p.
107-9, 137-8, 185-6.
V. pure le lettere a terzi.
allievi del B.
(2
p.).
V.
p.
Domanda 237.
293
Scritti e lettere inediti
Daverio. S. d. di
De
31 Maggio
l.
(1
Venezia 21 Luglio, 18 Ag. 1781 (') Benvenuti il permesso di stampare
Corradini, segretario imperiale. (10
Raccomanda per un impiego un
p.)-
Porta di Sesto.
tale
Domanda
p.).
per
il
libraio
per la prima volta in Venezia il libro D. d. e d. p. e l'ottiene, ma non ottiene aggiunte. De Felice. Yverdon 2 Marzo, 21 Se//. 1766 (3 p.)- Stampa una traduzione del libro D.
d.
e d.
Yverdon 15
p.
O//.
ed
il
1769
(1
Commento del p.). Domanda
Voltaire.
per
articoli
la
sua edi-
zione con aggiunte dell' Enciclopedia.
Della Porta. Pavia 3
De Luca
Marzo 1790
(3
Materie di
p.).
Bonifazio. Policoro, 13 O//. 1772
(5 p.).
Loda
ufficio.
l'opera D. d.
e d. p.,
ne biasima una critica. Parla delle riforme giudiziarie a Napoli. De Simoni Alberto. Tirano 2 Feb. 1773, 15 Marzo 1774, Morbegno 7 Luglio 1775 (8 p.). Offre un' opera sua, con elogi e critiche del B. p). Douglas (Syl). Londra 1° Giugno 1769 (6 p. in it.). Encomia i letterati Milanesi in confronto cogli
altri d'Italia.
Ha
tradotto la prolusione
del B.
Du Pac
Bellegarde. V. p. 106.
Dupont. V.
p.
Dutens. V.
p.
Du
175-8. 105, 170-1, 174.
Vivier. V. p. 106.
Editori
dell' Enciclopedia (Gli).
Livorno
1°
Die. 1769 (3
p.).
Pregano
il
B.
a voler collaborare alla loro edizione [con aggiunte] dell'Enciclo-
pedia francese. Fantacone Ferdinando. Napoli 30 Ap. 1771 (3 p.). Ecclesiastico. Domanda al N. il suo patrocinio per procacciargli un impiego a Napoli. Fasanini Paolo Antonio. Sostegno 20 Gen. (2 p.). Invia un suo scritto e ne chiede un giudizio prima di darlo alla luce. Fellenberg Daniel, professeur en droit et Jils de M. le Sénateur (^). Berna 21 Feb., 31 Marzo 1766 (8 p. in fr.). Loda il libro D. d. e d. p. e le
Meditazioni sulla felicità di P. Verri.
Domanda
conto delle altre
opere o progetti del B. 6
Sett.
1771
Ferdinando d'Austria
(1 {*).
p. in fr.).
S. d.
(1
Raccomanda M.
p. in
it.).
Nickoly, Inglese.
Chiede d'aver subito un certo
libro de' calcoli.
Venezia 13 Gen. 1776 (1 p.). Invia al B., pregandolo del suo parere, una propria dissertazione. Essa è unita alla lettera.
Filalete Ateniese.
(1)
V. anche lettere a terzi.
(2)
Ne sono
(3)
V. p. 223.
(4)
V. p. 219, n.
citati
lunghi frammenti in
CANTU
p. 201, sgg., n.
Cesare Beccaria
294
ed è intitolata Quanto licità di uno Stato. :
il
rispetto pei
costumi contribuisca alla fe-
Firmian (Charles Conile de). Milano 3 Maggio, 19 Ag., Monbello 7 Seti. 1766, Milano 1", 12 Nov. 1768, 28 Feb. 1769, 10 Nov. 1770, Vienna 20 Maggio, Milatio 14 Nov. 1771, 6 Luglio 1773 (15 p.: le lettere amm. in italiano e scritte da un segretario, in fr. ed autografe quelle intime). Materie
amm.
e famigliari.
Foà Moisè Binianiin. Reggio 18 Maggio, 8 Giugno, 5 Luglio 1770 (3 p.). Vende libri. Fontana Gregorio. Pavia 9 Feb., 14 Ap. (3 p.). Nella prima trasmette una
lettera del Paradisi
(').
Alla seconda è unita l'ode del Paradisi
sulla Felicità del Sapiente che potrà consolare
il
Dr. Moscati delle
critiche dei teologhi.
Fortunato (Padre
manda
Felice).
Milano
S.
Angiolo 24 Giugno
s.
d.
(1
p.)-
Do-
di essere pagato.
Frigeri Antonio
s. d. [Milano] (2 p.). Compilatore della Gazzetta di Milano. Chiede un soccorso ed unisce un sonetto in lode del B. Frisi Paolo. Modena 9 Ag. 1765, Milano 8 Nov. 1768 (5 p.). Per la prima V. p. 107, n. 1; per la seconda p. 235, n. 1. Fiissli S. Henry, libraire. Zurigo 5 Ap. 1772 (2 p. in fr.). Prega di voler sottoscrivere alla sua pubblicazione di Egloghe del Gessner unite
a due novelle del Diderot. Gandini Carlo. Genova 30 N^ov. 1778
(2 p.).
Accompagna un
libro
Pro-
blemata physiologica.
Garaldi Domenico. Napoli 26 Feb. 1771 (1 p.). Chiede un giudizio intorno ad una sua dissertazione sul lusso. 1° Maggio 1770 (4 p. in it.). complimenti del B. al D'Alembert. Gentilini Fra Gaetano di Novara M. O.. Novara per Treca S. Francesco 14 Ott. 1770, Genova 20 Marzo 1772 (3 p.). Vittorioso di certe imputazioni chiede un benefizio e la secolarizzazione. Giovio Giovanni Battista. Como 23 Die. 1774 (1 p.)- Invia produzioni sue. Giusti Pietro. Madrid 12 Gen. 1775 (4 p.). È uscita in Madrid una traduzione del libro D. d. e d. p. per cura dell'abate Don Giovanni Antonio de las Casas (^). Golia Francesco. Cosenza 17 Ag. 1771 (2 p.). Professore di fisica sperimentale ed astronomia. Av^endo in animo di pubblicare alcune riflessioni sopra Giustiniano, vorrebbe il parere del B. sui suoi
Gatti Angelo.
Chanteloup près d' Amboise
Ricette per malattie.
Ha
fatto
assunti.
(1)
V. lettere a terzi.
(2) Cfr.
VILLA, Xotìzie.... p. XLII, n.
i
2Q5
Scritti e lettere inediti
Goratti (Comte de). Nyoìi 12 Marzo, 15 Ap. 1771 (5 p. l'altra in
la
;
prima
in
t"r.,
Notizie letterarie della Svizzera francese.
it.).
Greppi. V. p. 143, n.
Grassei Francois, libraire
iinpriineur à
et
Lausanne en
12 Ai;: 1767, 30 Die. 1769, 27 Feo. 1779 tragediii Repsi/na di
manda
-
il
un'anonima;
-
in
(6 p.
ristampa
il
Losanna Trasmette la D. d. e d.p.\
Snisse. Ir.).
libro
proprio catalogo.
Hautefort (Le Comic d'). V. p. 167-8. Holbach (d'). V. p. 146-8. Kaiinitz-Ritiberg. Vienna T Die. 1768 {'), 8 Maggio 1769, 20 Maggio 1771 (-), 3 Feb. 1772 (•') (6 p.). Complimenti ufficiali. Kéralio
(de).
Lambert. V.
V. p.
156-8.
p.
105.
Lambertenghi Antonio
C. R. S.. S. d.
p.).
(1
Si discolpa di certe
maldicenze
pubbliche.
Lambertenghi Louis. Vienna Conte Proli. Lanciano,
1°
Marzo 1776
in
p.
(1
fr.).
Raccomanda
il
v. Arcivescovo.
La Rochefoucaidd.
V.
151-2.
p.
(2 p.). Chiede le opere complete del B. per una ristampa del Gravier ed una ricetta per
Latronico (Dott. Giambattista). Napoli 29 Feb. 1780 pastiglie odorose.
Lemey.x (De) chez in
le
De
Professetir
Domanda
it.).
per l'ospite
Felice il
à Yverdon. 9 Feb. 1770
permesso
di pubblicare
(1
p.
una ver-
sione della prossima nuova opera del B.
Ligi
(l'ab.).
Parigi 26 Luglio 1770 (2 S. d. [Bologna? Ott.].
Longo Alphonse.
p.).
8,
14 Feb., 9, 29 Marzo, 2, 16 Ap.,
2
Seti.,
30 Nov.,
s.
d.,
19,
28
Domanda commendatizie.
Roma
31
Ott.
20 Maggio,
Die. 1766
s. d., 4 Gen., Giugno, 2 Ag.,
1765, 8, 11
(65 p. in
fr.)
(*).
Lettere
famigliari trattanti di ogni specie di argomento.
Lorenzi Lorenzo per gli editori (3 p.).
dell' «
Ornitologia
».
Firenze 30 Nov. 1776
Esibisce gli ultimi fascicoli.
Maggio 1771 (2 p. in fr.). Fama del B. a Vienna, ed affare del suo doppio soldo. Louis-Ettgène de Wirteinberg. Losanna 4 Feb., 25 Maggio, 4 Giugno, 17 Luglio, 31 Ag. 1766 (16 p. in fr.). Parla a lungo della Società moLottinger (De). Vienna 30
li)
V. p. 235, n.
(2)
V. p. 238, n.
(3)
V. p. 236, n.
(4)
ma
in
2.
Anonime tranne quella
del 14 Feb. 1766.
questo caso l'intestatura nomina
terzi e p. 9.
Alcune sono rivolte agli « amici; » il solo B. V. anche Lettere a
spesso
Cesare Beccaria
296
rale (v. p. 221, n.); presenta
B. ed inveisce contro
il
Loy scali [Jean-René]
Don
Mai/ioni
p.
il
principe di Braunschwig; encomia
Voltaire
(').
106.
Livorno 15 Gen., 19 Feb., s. d., 14 Maggio, 2 Luglio Domanda per l'Enciclopedia la ristampa dell'opera oppure un' opera nuova, mentre il B. offre le R. i.
Fedele.
1770 D. d.
(13 p.)
a.
d. s.
n.
v.
il
(-).
e d. p.
Marc/tesi Cahriel-Antonio. Venezia 4 Maggio, 27 Luglio, 7
1766, 25 Gen. 1777
opere sue mss.
:
(9 p.)-
Domanda
la
una commedia ed un
26
Seii.,
Ott.
protezione del B. per due libro di filosofia
intitolato
Sogni, e finisce col riceverne un giudizio sfavorevole.
Mari Cosimo. Pisa 26 Luglio 1765, 12 disfatto degli
elogi
conferiti
Die. 1768 (7
p.).
Si dimostra sod-
dal B. alle opere del Soria
propri ed altrui complimenti per la cattedra
;
-
;
raccomanda
fa
i
l'abate
Del Turco, domanda conto della nuova opera del B. V. p. 77. Mariinez Vincenzo Veneziano. Napoli 22 Maggio 1773 (5 p.), che tradusse in inglese la Prolusione del B., incarcerato per avere dorato monete d'argento, domanda al N. di voler stampare qualche scritto sul suo caso.
Mazziichelli il
(J.).
Voltaire,
Ginevra 26 Seti. 1770 (3 p.). Ha veduto il giorno prima il D'Alembert, il P. Adam, il Conte d'Orsay, e trasmette
i loro complimenti. Messina Giovanni. Napoli 6 Maggio, /" Ag., 8 Sei/., 22 Die. 1772 (8 p.). Giovane Calabrese, propone che tutte le leggi si riducano ad una sola, ed invia un estratto di critica del libro D. d. e d. p. stampato
a Napoli.
Mingard (de), [di Losanna]. Bordò 10 Luglio, 23 Nov. 1776 (3 p. in fr.). Raccomanda M. de Bonnafoux - invia opere sue e domanda ;
informazioni sui grani per
il
Laffon de Ladebat;
dà notizie sul
desiderio di riforme in Francia.
Molini Gio. Claudio, libraire, rue du Jardinet. Parigi 18 Feb. 1780 in
it.).
Ha
ristampato l'opera D.
d. e d. p.
in
(3 p.
formato tascabile, e
manda della medesima esemplari di lusso in 8." Montarfoni Giammaria. Milano 19 Seti. 1771 (1 p.). Assicura essere l'autore di un certo memoriale degli orefici.
di
non
Morellet (l'abbé). V. p. 115-146.
Morri Costantino. Cremona, s. d. (1 p.). Ringrazia per le R. i. a. n. d. s. Copenaga 30 Die. 1767 (4 p.) (''). Il re di Danimarca ha seguito le massime del B. in un' occasione che si narra.
Miiller.
CANTÙ
(1)
V.
(2)
V. Lettere a terzi e p. 78.
(3)
V. p, 141, n. 3 e
p.
182-3.
CANTÙ
184, n.
1.
297
Scritti e lettere inediti
Miissio Taddeo
Antonio,
Cugino del
soUo-ienente.
Livorno 16 Maggio 1770 (3 raccomanderà
In partenza per Porto-Ferrajn
B..
;
p.).
agli
editori l'opera sullo stile. cadetto. Livorno 10 Die. 1770 (1 p.). Cugino del B.. Chiede una commendatizia per il Conte Orsini di Rosemberg. Narischkin {Alexis de). Firenze 12 Marzo 1771, Aquisgrana 2 Maggio 1773 (7 p. in fr.). Complimenti.
Miissio Zaccheria
,
Neri Giov. Andrea. Livorno 31 Maggio e 30 Ag. 1773 (16 p.). Scrive due volte la medesima lettera per criticare il saggio del B. Del dis:
ordine.... dette
monete. V. p. 259, n.
1.
Odazi Trojano. Livorno 24 Luglio, s. d., 8 Sett. 1766, Milano 16 Luglio tatti suoi, 1768 (11 p.). Nelle prime chiede soccorso, narrando minacciando di suicidarsi, e ringrazia nell' ultima scrive di mai
;
terie
Odescalco
domestiche. V.
p. 241, n.
Marco Paolo. Milano
11
Apr. 1779
Panciatici (B.). Pisa 17 Ott. 1769 (2
p.).
Paradisi Agostino. Reggio 12 Nov. 1770
(2
p.).
Materie famigliari.
Materie famigliari. (6 p.)
(')•
Ringrazia per l'opera
sullo stile.
Paravicino Pietro Paolo. Como 12 Maggio 1774 (1 p.). Cugino del B. Si congratula per il 2" matrimonio del B. Patrizj Stefano. Napoli 5 Nov. 1770 (1 p.). Chiede venia per il suo primo
tomo di Consulte Giuridizionali. Vienna 20 Maggio 1771 (1 p.). Sul soldo del B. Giuseppe. Firenze 24 Marzo, 12 Maggio 1766, 17 Maggio 1767
Pecci. Pelli
(10
p.).
Legulejo e pubblicista. Congratulazioni.
Pembroke (Lord). Privy Garden 10 Luglio 1770
(1
p.).
Spedisce
libri
inglesi.
Milano 14 Ag. 1775 (1 p.). Materie di ufficio. Piacenza Giuseppe. Torino 12 Luglio 1768, 25 Feb. 1775 (2 p.). Invia il 1° voi. della sua edizione del Baldinucci. - Raccomanda l'avvocato e scrittore Giuseppe Vernazza. Piombanti Gaspare. Vienna 6 Giugno, 14 Luglio 1771 (3 p.). Spedisce legato il diploma di Consigliere, ecc. Polesini Giampaolo. Montana dell'Istria Veneta 18 Ag. 1770 (2 p.). Com-
Pertusati.
plimenti.
Ranza
'
(1 p.). Restituisce un ms. del supponendo che questi non lo voglia pubblicare (-). Rasponi Rinaldo. Ravenna 14, 21 Feb. 1769 (2 p.). Congratulazioni.
(Professore). Vercelli 7 Luglio 1778
B.
(1)
La risposta leggesi
Lettere a terzi. (2)
V. p. 240, n.
1.
nell'. ed.
Le
Monnier
p. 552-3.
V. anche
Fontana e
Cesare Beccaria
298
Roma 17 Geii. 1773 (3 p.). Invia un libro in cui ha seguito le orme del N. nel suo trattato D. d. e d. p. Reverdil. Roma 9 Luglio, Firenze 14 Ag., Venezia 6 e 18 Seti. 1766 (10 p.). Ricerche sulla Société des citoyens e la Société morale. Nuovo libro annunciato del B.. V. p. 43, n., e 221. Rey. Amsterdam 28 Giugno 1769, T Feb. 1770 (6 p.). Spedisce libri. Reycends (Frères) et Guibert. Milano 19 Nov. 1765. - Frères Reycends. Torino 1° Marzo 1769 (2 p. in fr.). Inviano l'avviso della Gazzetta - la lettera e la di Lugano per la Società di Berna (v. p. 25) traduzione del Conte di Brézé. V. p. 159. Rezzonico (Castone della Torre di). Parma 15 Die. 1767 (2 p.). Antico Refiazzi Filippo Maria.
;
condiscepolo del
Rigaud Jacques
manda
B.. Gli
la
poesia di un giovane.
Etienne. Torino 21 Feb. 1767
(1
p. in
fr.'i.
Trasmette
libri
spediti dallo Chirol.
Risi Paolo. Milano 11 Giugno 1769
(1
Rocco Benedetto. Napoli 27 Sett. 1771 e scrittore. Complimenti.
p.).
Ronzi Giuseppe. Bergamo 15 Marzo 1766, periodo libro
D.
Ha
(8 p.).
d. e d. p.
chiesto
per
Sacco. Lione 28 Ott. 1766
V.
p.
il
in
Invia un piano.
(4 p.).
Prete alquanto stravagante,
oltre
Novembre
a due
s.
d.
ma
dello stesso
a Livorno 500 copie del
libraio Locatelli. V. p. 44 n.
(3 p.).
Riscontra una lettera del N. da Parigi.
169, n. 2.
Sagramoso Giovanni. Verona
P
1768
Ott.
p.).
(1
Materie famigliari.
Sainte-Croi.x (de). V. p. 161-5.
Salandri Pellegrino. Mantova 4 Marzo 1768, 20
Sett.
1770
(5 p.).
V.
p.
224
n. e p. 15 n.
Schweitzer (A.). Torino 30 Gen. 1766
(2 p.).
V.
p.
222
n.
de' Pred.J. S. Andrea Faenza 3 Giugno 1772, Pio S. Pietro Vigevano 29 Giugno 1778 (3 p.). Invia la lettera di un autore Riminese sul libro D. d. e d. p., ed un libro del P. Ansaldi
Scotti (Lettor F.
sullo stile.
de Correvon. Losanna 15 Servan e sul Corani.
Seignettx
Ott.
1772
|3 p.).
Su
sé
stesso, sul
Sergardi Pietro. Pisa 6 Die. 1769, 24 Gen., 25 Giugno, 13 Luglio 1770, 2 Gen. 1771 (15 p.) ('). Materie famigliari e notizie della pubblicazione delle R. i. a. n. d. s. V, p. 78 e 126. Signoret. Torino 18 Ap., 1° Ag. 1767 (2 p.). Trasmette libri da Ginevra. Sally Samuele. Napoli 20 Nov. 1770, 2 Luglio 1771, Spa 23 Ag. 1775 (8 p.). Fa complimenti amichevoli - parla della R. i. a. n. d. s. : - rac;
comanda un Somaglia (Contessa
(\)
certo Hamilton e della).
V. lettere a terzi.
un Browne
V. Anonimi.
figlio.
299
Scritti e lettere inediti
Sorgo (Michele
di).
Venezia 29
riuscito a trovare
Sett.
1770
(3
certa composizione
ereditario
Elogi dati dal principe
p.).
sacra
Complimenti. Non è del Duca di Parma.
Modena
di
al
gusto letterario
marchesa B. Spallanzani Lazzaro. Pavia 20 Gen., 19 Maggio, 9 Die. 1770 (3 p.). Invia mette il B. in relazione con un il 1" tomo della Contemplazione : della
editore di
Modena per
le
R.
i.
a. n. d. s. di cui gli fa
complimenti.
Sperges Giuseppe. Vienna 30 Nov. 1768, 27 Marzo, 8 Maggio 1769, 10 Self.
1770, 7 Gen., 14 Feh., 29 Ap., 19
11 Feb.,
Self. 1771,
2 Marzo
1772, 14 Gen. 1773, 28 Giugno, 19 Ag. 1779, 28 Feo. 1780 (19 Materie di ufficio. V. p. 249-52 e p. 270-3. Sterlich (Luigi
Marchese
18 Luglio 1771
Chieti
di).
31 Maggio, 19 Luglio, 13 Die. 1770,
Congratulazioni.
(8 p.).
Suardo Bariolommeo. Bergamo 13 del Conte Locatelli
p.).
Gen.,
24 Ap. 1766
Dà
(6 p.).
notizie
Lanzi, autore delle Lelìere moscovite
de""
; s'in-
formerà se la lettera del D'Alembert sia stampata. Téron Jean. Ginevra Giugno 1766 (3 p. in it.). Chiede il permesso di proporre i suoi dubbi sul libro D. d. e d. p. Toaldo Giuseppe. Padova 18 Nov. 1769 (3 p.). Offre le sue Tavole trigonometriche e dà notizie letterarie di colà. Tonino Carlo Segretario dell' Accademia di Siena. Siena 1° Maggio 1769 (1
p.).
Nomina del
Tscharner de Bellevue
B. a socio.
(B.).
Berna 7
Gen.,
25 Feb. 1766 D.d. e
cietà dei cittadini, e le traduzioni del libro
(6 p.).
Sulla So-
V. p. 221-3. Tschiffely Secrétaire du suprème consistoire, poi Vice-président de la Société
économique. Berna 6 Feb. 1766, 22 Gen. 1769
la lettera del
duca
di
Wirtemberg
(v.
d. p.
(6 p.).
più sopra).
-
Trasmette
Raccomanda
un suo fratello. Turchi Giovanni. Cesena per Savignano 24 Feb., 31 Marzo, 20 Aprile 1771 (7 p.). Invia due dissertazioni scritte per un concorso del 1768 all' Accademia di Berlino. Le dissertazioni sono unite alle lettere I. Se si possono e recano questo titolo distruggere le inclinazioni naturali negli uomini e introdurre altre in essi che ai medesimi non siano naturali. II. Quali sono i mezzi di fortificare le buone incli:
nazioni e d' indebilire le malvagie, caso che queste ultime non si possano intieramente sradicare. Vasco (Don Dalmasso). Mondovì 4 Luglio 1780 (1 p.). Si off're per rispondere ad una critica diretta da Fr. Antonio Pescatore di Torino contro il libro D. d. e d. p. sotto questo titolo Saggio intorno a :
diverse opinioni.
Vasco (Fr. Tommaso) Dontenicano. S. Domenico Cremona 31 Gen. 1768 (4 p.). Invia una dissertazione teologica contro la pena di morte. Vattxcelles ( L. de). V. p. 166-7.
Vecchi Angelo. Palermo 4 Die. 1772. V.
p. 269, n. 2.
Cesare Beccaria
300
Venitti Francesco C. R. S..
Parma 22
Luglio 1767, 3 Feb., 28 Nov. 1769
La prima accompagna un corso ms.
(5 p.).
richiesta del B. tizie della
Per
la
seconda,
di studi inviato dietro
158, n. -
La
terza dà no-
pubblicazione di opere del Venini stesso e del B.
rcrri Pietro. Milano 22 Gif. 1774, di ufficio.
v. p.
s.
d. di
l.
30 Gen. 1776
(4 p.).
Materie
V. p. 17.
Vescovo di Vicenza (M.). S.
d. di
1.
Vicenza,
v.
Visconti.
Venezia 21 Maggio 1768
10 Die. 1768
(2 p.).
Materie famigliari.
Vescovo. (2 p.).
Sulla fama del B. a Venezia.
Materie famigliari. Volpi
Vienna 30 Gen., 17 Feb. 1772, 26 Maggio 1777
[D.).
(Q p.).
Impie-
gato. Materie di ufficio. V. p. 236, n. (Voltaire). V. p. 153-6.
20 Nov. [1766J (1 Milano 23 Ag. 1785
Wilkes. Parigi
Wilzeck
(').
Anonimi:
1)
in
fr.).
Invito a pranzo.
Chiede un piano Antoinette (Antonia della Somaglia ?) 5. d. (2
plimenti. V. p. 151, n. 2)
p.
Celili qiie voits
(2 p.).
di
annona.
p. in fr.).
Com-
2.
avez honoré de votre
V. Voltaire.
lettre.
5)
Cognato del B. Materie famigliari. 19 Giugno 1766 [un Livornese ?] (2 p.). Commissione di libri. V. Morellet p. 141-6, e qui sopra: Longo, Arcivescovo di Lanciano
6)
X. V.
3) // 4)
e
zoppo d'Ornate
(2 p.).
Vescovo di Vicenza. p.
106.
(l) La firma è scritta così. Si vede che germanizzare il proprio nome, spostandovi la
il
e.
Conte
di
Wilczek
era
il
primo a
301
Scritti e lettere inediti
IL - Lettere dirette a
Ada»ioli
[G.].
A
terzi.
Monsieur Aii/oine-Frai/fois Adamo/i,
d'Amiottc à Milan. Cabiaglio 9 Feb. 1772
secrétaire aii tribunal
(6 p. in Ir.).
Osservazioni
sopra un progetto di riforma monetaria.
Anonimi. V. Longo. Atibert Giuseppe fu Andrea. AWIllmo Signor Padrone Col.nto Pietro Verri, ciamberlano di LL. MM. II. e RR. Milano. Livorno 28 Giugno 1765. - Ad un anonimo 15 Marzo, 11 Ap., 11 Ag. 1766, 2 s. d. (tutte quante probabilmente a P. Verri). Le stesse materie che nelle lettere al B.
A Monsieur, Monsietir D. Nicolas de Beccaria, à Milan. Pavia 2 Gen, 1764 (2 p. in Ir.). Materie domestiche. Blasco e Michelangelo di) ad un ignoto (probabilmente il Conte Ponze de Leon). Lisbona 13 Ap. 1768 (3 p.). Materie domestiche. Bouchaud al Morellet. V. p. 262-3. Carli allo Sperges. Mediolani Idibiis Dee. 1778 (copia di 7 p. in latino). Sul proprio Uomo libero. Riscontra quella dello Sperges. V. più Bellisomi (La) née de Percy.
avanti.
Colpani Giuseppe. Al Molto Rcv. Padre Signor Mio Padrone Coknd.nio II
Don Antonio Lamberienghi C. R. S. Milano. Brescia, 23 Ott. 1768 (1 p.). Prega di trasmettere al B. la nuova edizione dei propri Poemetti con aggiunta di Lettere in versi, fra le quali una
P,"
diretta al N. Cristiani Girol." Fr.°, cap." sup." Veneto.
12 Gen. 1766
(1
Domanda
p.).
opuscolo sull'Utilità
e
Dalbert ad un ignoto fprob.
Ai compilatori del " Cajfè ". Brescia di farvi menzione di un suo
loro
Dilettazione dei Modelli.
28 Nov. 1781 (3 p. in fr.). Cenni di psicofisica. De Corradini. A Monsieur, Monsieur Don Gaetan Landi, à Milan. Venezia 4 Ag. 1781. Per sollecitare un riscontro del B. Degli Albizi Tomaso, All'Ill.mo Signor Padrone Colendissimo Pietro Sergardi a Pisa. Livorno 12 Luglio 1770 (1 p.). Dà assicurazioni che
Scambi
il
ms. del B. sarà pubblicato dagli
Tillot al
Firmian. V.
d. e d. p.
editori
dell'
Enciclopedia di
p. 78.
Ferrius Scottio suo
D.
P. Frisi]. Erfnrt,
di pubblicazioni.
Livorno. V.
Du
il
IV
p.
265-6.
Non.
fini.
1772
(2 p.
in latino).
Loda
il
libro
Cesare Beccaria
302
Frisi ad un ignoto [un amico di
Pisa]. Mi/ano 18 Giugno 1768 (2 p.). Commendatizia per il B., sua moglie, ed il M.se Calderara. Genovesi Auionio ad un ignoto. 6'. d. di l. 23 Ag. 1776. (3 p.). Dà conto, encomiandolo, di Trojano Odazzi. (Longo Alfonso) a P. Verri. Roma 25 OH. [1765]. Al Secchi, Roma 25 Ott. [1765]. Ad un ignoto 14 Nov. [1766]. A P. Verri s. d. Le stesse
materie che nelle lettere
al B.
[il Cremonini?]. Modena 5 Feb. 1766 Lodi del libro D. d. e d. p. ed annunzio di prossime critiche. Mainoni [Don Fedele] alla Marchesa Beccaria. Benfeld [Alsazia] 28 Ag.
Loschi Lodovico Antonio ad un amico
1771. Nostalgia.
Pano [al Conte Greppi]. Venezia 13 Ott. 1767 (2 p.). V. p. 142, n. Paradisi Agostino. Al Ch.mo P. V. S. Padrone Colmo il P. Gregorio FonMartizzi
tana, professore nella R. Università di Pavia. (3 p.).
Materie letterarie. V. Lettere
al B.,
Radicati de Coconay al P. Frisi. Casal 5 Die. 1778
un
estratto.
Lodi
di
un
libro
Reggio 24 Gen. 1770
Fontana. (1
p. in
fr.).
Copia
di
(').
{^) al P. Frisi. Genova 24 Sett. 1770, 5 Die. 1771 (2 p.). Ringrazia tra l'altro per l'opera del B. sullo stile. Sergardi Pietro alla marchesa Beccaria. Pisa 24 Gen. 1772 (3 p.). Materie
Rosselling Moritz
intime.
Servan al Morellct. V. p. 264. Sperges al Carli. Vindobona; 6 Kal. Dee. 1778 (copia
SnWUomo
(1) Si
tratterà dell' L'oitio libero
del
Carli giacché
due lettere del Carli e dello Sperges. (2) Tanto nome quanto casato si leggon male.
delle
di 6
p.
in latino).
libero del Carli.
la copia è unita
a quella
303
Scritti e lettere inediti
ADDENDA-CORRIGENDA
Chiediamo venia per i troppo numerosi errori di stampa, di cui correggeremo i più importanti. Anche abbiamo approfittato di una lunga sospensione avvenuta nella stampa per spingere più avanti le nostre indagini ed aggiungere nuovi schiarimenti.
p.
9
p.
invece
9,
1.
ibidem
di
la
più antica se ìion erriamo,
leggi
una
delle piii antiche.
7 dal basso, invece di o in italiano, leggi e che noi ci
1.
proponiamo
di
dare alla luce fra poco. 12 n. 2. L'edizione Mussi reca la data di Milano 1812. È un'edizione pomposa tirata a soli 60 esemplari. Il marchese Giulio vi lasciò inserire senza indicarla, e non so con quali criteri, qualche variante cavata dall'autografo, che passò poi nell'ed. dei Classici italiani del 1822. Cosi avrà fatto il Cantù. Ma il testo più corretto non è quello dell'autografo B., bensì quello del ms. Vernano (v.
—
Un'edizione
la rostr' Appendice).
dal lavoro del
critica, se si
marchese Giulio che
si
prese
volesse farla, sarebbe preparata sopra una copia
la briga d'inserire
prima edizione tutte le varianti dell'autografo. L'idea di un senso interno (v. p. 88-89) è forse venuta al N. per D' Alembert che ne parla in quel tomo V dei suoi Mélanges di il tramite del cui il B., come stiamo per ispiegare, ha forse scritto l'analisi che si legge della
p.
14
p.
15
—
5.
1.
'O.tW Estratto della 1.
ibidem
letteratura
7 della nota, invece di n,
—
11-14 della nota.
1.
smesso
Europea
(1767,
t.
IV, p. 84).
VII, leggi n. XII, p. 212. fu redatta questa nota non abbiamo che vi sono nominati, e specialmente ven-
Da quando
di far ricerca dei periodici
nero consultate in proposito per conto nostro tutte quante bliche della Svizzera. 1
Il
sono
periodici interessanti
terzo, che è 1.°
anche
il
le
biblioteche pub-
risultato di tali indagini fu scarso. tre
,
i
due primi trimestrali, settimanale
E.vcerptiim totius Italiccv necnon Helveticce literaturce
1758-62 Literaria
il
meno importante.
(sic)
(sic).
BerticB
solvente Societate.
Estratto della letteratura Europea a spese dei Novellisti letterarj.
2.°
a) Berna 1758-Giugno 1762
;
b)
Yverdon Giugno 1762-a tutto 1766
;
e)
Milano,
Galeazzi, colla falsa data d'Yverdon, 1767-1769.
Gazzetta Letteraria. Milano, Galeazzi 1772-76. due primi v. MACCABEZ, F. B. de Felice et son Encyclopédie, Basilea 1903 (p. 6-9 e 181-185) per tutti e tre v. PICCIONI, // giornalismo letterario in Italia, Torino 18^4 (p. 194-6). 3.°
Per
i
;
Cesare Beccaria
304
La collezione completa dell' E.vcerplum trovasi nelle biblioteche delle di Losanna e di Basilea. La prima serie àelV Estratto, in questa pure e in quella civica di Berna. Parecchi volumi degli anni 1758-9 nella civica di Zurigo, 1758-63 alla Braidense di Milano, 1758-65 nella civica d' Yverdon, 1762-68 nella civica di Berna. Della Gazzetta Letteraria trovammo due annate alla biblioteca di Brera ed una all'Ambrosiana. È da notarsi poi che tutti e tre non contengono quasi che articoli anonimi, sia analisi di libri che annunzi vari. Il Maccabez (p. 182) quando crede che nel 1" tomo ólqW Excerptum del 1759 sia parlato di un'opera di C. Beccaria sull'elettricità, scambia il N. col P. Beccaria, fisico di Torino tanto meno si può dire (p. 95 n. 1) che Cesare Beccaria abbia collaborato a quel periodico. Dovev^a essere pure il P. Beccaria, non il Nostro, che scriveva al De Felice una lettera, probabilmente smarrita e di cui non ci si fa conoscere la data, in cui lo ringraziava « pour le bien infini que ses journaux \y Excerptuni e V Estratto} apportaient à la nation [l'Italia]. » Università
;
MACCABEZ, op. cit. p. 8. Con maggiore verosimiglianza
Cf.
Dizionario del Melzi ed
il
il
Piccioni parlano
una collaborazione del N. all' Estratto. Anzi P. Verri scriveva al fratello sotto il giorno 13 Giugno 1767 (CASATI, li, 263) « B. aveva promesso al « Galeazzi l'estratto del tomo V dei Mélanges del Sr. D'Alembert, da una set« timana all'altra lo ha strascinato fin qui, e non ha nemmeno incominciato. » Ora il lungo « estratto » o analisi di quel volume del D'Alembert trovasi nel periodico soprannominato, in quel medesimo anno 1767, parte nel fascicolo li, parte nel fascicolo IV, nei quali noi lo leggemmo il rimanente è annunciato per un altro fascicolo che non ci fu dato di rintracciare ed è possibile che di
:
;
;
anonimi siano del N. Anche alla Gazzetta Lcttei aria
tali articoli
fonte, che
Piccioni asserisce,
il
non saprei da che
N. ha collaborato.
il
Finalmente
il
Melzi
gli
ascrive, con dubbio, delle Osservazioni e risposte
ad un giudizio in forma di estratto pubblicato in un foglio letterario sull'opera « Apologia della giurisprudenza Romana. » Il titolo completo dell'opera suonava cosi Apologia della giurisprudenza Romana o note critiche intorno al libro intitolato « Dei delitti e delle pene », ed era opera anonima :
Antonio Giudici, dedicata
del Prof. p.
22
11-12.
1.
—
Questa
al
Wilczek.
bibliografia fu complilata
per l'edizione
Mussi (Milano
1812, di sole 60 copie) e Vienne riprodotta in quella dei Classici italiani.
ibidem
13,
1.
cancella: ve.
—
La data del 12 Aprile proviene dal Villa, il quale la ricavò dal ms. Vernano. V. la nostr'Appendice su quel ms. p. 283. 23 n., I. 1, dopo Principio del 1765, sogg. dopo Gennaio. V. la nostr'App.
ibidem n.
1.
;
p.
p. 288.
ibidem
1.
2,
invece
p. 24, n.
1,
1.
di
quattro, leggi
invece
2,
di
—
sei.
a p. 114, leggi a pag. 11^.
SUL BECCARIA. Non sono riuscito a mettere Etudes sur Beccaria, Besant^on 189S.
p. 27.
p.
29
1.
ultima.
—
la
mano
sul libro del
L'Elogio indicato nell'articolo della biografia Didot non
del N., bensì del P. Beccaria, fisico di Torino. p. 31
1.
penultima, invece
37
1.
3,
p.
invece
BARADEZ,
di
di
WÙRZSBACH,
leggi
WURZBACH.
dalla Race. B., leggi dall' Archivio
Villa Pernice.
è quello
305
Scritti e lettere inediti
p.
40
1.
ultima. Cf. p. 241, n., e lettere di
p.
41
1.
terz'iiltima. Cancellare
p.
43
I.
3,
invece
—
ibidem n.
di />.
leggi
,'1^',
per
yi'.vsr
:
Un primo accenno
/».
Vi
si
allude pure nel Carteggio
ad
P.
di
17
Al. del
passim).
i^^o.
lettera del Nerini, in data 16 Febb.
lettera
Verri al fratellu (CASATI,
a questo progetto
di
una
1^.
./('/•.sv.
si
riscontra forse nell'estratto
1765, che riportiamo nelTApp. p. 282.
dei fratelli Verri Sett.
1768
:
(11.
« B.
37).
cui
in
legge
si
due opere
staniinire
fa
in
a
Livorno, sullo stile e sulla legislazione. » p. 44
—
ultima della nota.
1.
pcnsc che
Trallal» delh- vii Hi r drllc
Vi fu però un
Melzi attribuisce al marchese Dragonetti
il
iatm-
i
che venne tradotto
e
(cf. Eslrallo della leti. Eur. 1768, 111, p. 182). Dopo aver passato qualche volume deirA",s7/(?//r) sopra
nel 1768 dal Pingeron p.
46 n. 2 e
3.
--
posso affermare che
un periodico
in p.
48
fosse
ibidem
frammenti non
nostri
né
in
variante iiiscnsihililà, sarebbe
la
riferito,
questo né
simile,
terz'ultima, invece à\ /oisc\ leggi
1.
ritroveranno
si
Anche se
sensibilità: sic, e mi pare che la parola sia giustificabile.
8,
1.
i
il
caso
./'o.v.sr,
di scegliere
e cancella
il
vi
la Icctio (liffìcilior.
cogno
di
nota eia
nota relativa, invece di
p.
58
1.
13.
p.
67
1.
4 dal basso, invece di mollrice, leggi molricc.
p.
69
1.
7 dal basso, invece di dal\ leggi del.
ibidem p.
70
p.
78
leggi solo.
soni),
ultima, invece di quelle, leggi quella.
1.
17-18. Cf. lo stesso pensiero alla p. precedente,
1.
—
13. 1. La tipografia Coltellini fu venduta all' asta nel Febbraio 1770 (v. CHIAPPINI, L'aìie della slampa in Livorno, p. 73). Nel Gennaio 1769 gli editori Bicchierai, Gonnella e Serafini avevano rivolto supplica al Granduca
Toscana per
di
ibidem
stampa dell'Enciclopedia {ibidem,
la
79
1.
13,
80
1.
4 dal basso, invece di vi scosta, leggi si seosla.
p.
83
1.
2,
p,
83
1.
10 dal basso, invece di se, leggi se.
p.
85
1.
13,
p.
87
1.
4,
p.
88
1.
penultima, esterno:
p.
89
1.
2, 1.
ibidem
1.
di [soo;q-,
invece invece
ettari,
di
di
in],
se,
leggi [so^-g-. tempi in],
leggi chiari.
leggi sé.
ma
sic,
sarà: interno.
dopo per produrle, togliere
la virgola,
12,
invece
di
riflessione, leggi riflessione.
15,
invece
di
la.
leggi lo.
penultima, agg. in fine una lineetta,
93
1.
6,
agg.
95
1.
2,
invece
90
p. p.
ibidem
ibidem 1.
p.
99
1.
p.
100
ibidem
E.
fine
in
di
invece
una
lineetta,
fuasse. leggi di
massa.
esterna, leggi esterno.
4 dal basso, invece di
1.
96
l'J2
15.
1.
p.
p.
invece
1.
P
10S-9i.
invece di 167-169. leggi iSy-iSij.
p. p.
ibidem
p.
4 dal basso, invece di Gazzetta Letteraria, leggi l'roliisione.
I.
raddoppiamenie, leggi raddoppiamento.
7 dal basso, invece di qualunque, leggi quantunque. 2 della nota, agg. in fine: p. 76. 3,
invece
1.
7,
invece di
1.
1
1.
à\ finito, eliè,
leggi finita.
leggi elie.
della nota, invece di Raccolta B., leggi Arcliivio
LANDRY, Cesare Beccaria.
l'illa
Pernice.
20
Cesare Beccaria
306
p.
105-106. inserire
p.
107
p.
108 n.
Dupac
avanti, e Ditvivier dopo Dulens.
/, leggi 5". quanto è stampato, leggi: della terza edizione Lausanna \^Livorno\, principio del 1765. Le aggiunte
14 della nota, invece di
1.
dopo frattasi, invece
1,
del libro D. d. e d. p.
erano ancora
di
inedite.
invece
Récevez, leggi Recevez.
p.
109
1.
6.
p.
110
1.
7 della nota, invece di Brnsselles, leggi Bruxelles.
p. Ili
1.
2 della n. 2, dopo p., sogg. 221.
p.
113
1.
ultima, invece ìà flers, \eggiflersj.
p.
114
1.
2,
p.
115
1.
3 della n.
invece
di
manqiient,
di tie 1,
leggi
ils,
ne maiiquent-ils.
invece di 1176, leggi 1766.
p. 116 n. 2, sogg. p. ijj. p.
118
1.
2 della n.
1.
invece
avanti, leggi GLuvres complèles, ed. Assetai
di piii
Tourìieux, IV, 61 Sgg. p. 120 1. 3 della n. 1, invece di 176J, leggi 1762. ibidem alla fine della n. 2, sogg. p. 151-2. et
ibidem
1.
della n. 3, sogg. cf. p. 2jj n.
1'
i.
9 dal basso, invece di importante, leggi importanles.
p.
121
1.
p.
123
1.
10 dal basso, invece di chandc, leggi chaudc.
p.
124
1.
7,
ibidem
I.
neux, p. 125
1.
130
1.
p.
ibidem p.
1.
invece
di aise,
2 e 3 della n.
leggi aise.
invece
3,
di
che sarà pure di sua mano, leggi ed.
della n.
1
1,
invece
L'aviditè, leggi L'aviditè.
di
9 in fine, cancellare la lineetta, 2 della n. 3, invece di intitulét, leggi intitulc.
136 n.
invece
1,
di
l'Indice, leggi p. 169.
p. 137
1.
6 dal basso, invece di premiere, leggi première.
141
1.
1
p.
ibidem
I.
della n.
1,
invece
ultima della n.
3,
leggi testo.
teste,
di
invece di p. 14S, leggi p. 146.
p. 142
1.
12 della n.. invece di scrive, leggi scrisse.
143
1.
3 della n.. invece di ij7, leggi 130.
p.
Pietrebnrgo, leggi Pietroburgo.
ibidem
1.
4,
p. 144
1.
18 della prima nota, invece di
invece
di
ibidem
1.
p.
145
1.
p.
146 n.
2,
invece
ibidem n.
3,
in fine,
p.
148
1.
invece
10,
le
8,
di piìi
1.
haron. Collocare qui
8,
p. 154, n., p. 155
1.
p. 159 n. p.
169
p.
170,
p.
172
ibidem p, 173
I.
4,
Europea
1, 1.
è,
leggi vi è.
v. p. J04.
;
col, inserisci
suo nonno.
2,
invece
di
ove
è,
leggi
ove vi
è.
4 dal basso, cancellare a. leggi tirer.
2 della n. 2 della n. 7,
di
penultima, invece di Cristin, leggi Christin.
cambiare tre cogni 1.
22S.
terz'ultima, invece di sulla Gazzetta Letteraria, leggi sull'Estratto
4 della n. 1.
/>.
nota: d'Holbach.
143 leggi p. 141. sogg. in nota.
dopo perfino I.
la
di p.
della Letteratura 1.
Catterina, leggi Caterina.
avanti, leggi
ultima delle note, invece
p. 149 n. 3,
p. 151
Tour-
VI, 422 sgg.
invece
1,
2,
di
di
invece
nota
:
di da,
invece
di 5,
leggi dà.
invece di che, leggi che. Grees, leggi Grecs,
(5
e 5,
leggi 1, 2 e j.
307
Scritti e lettere ineiliti
p.
175 n. 2
dopo a Xapoli,
peniiltima,
1.
»ia era
sogg.
siala
da un
isliluila
pyiz'alo.
invece
p.
178
1.
8,
p.
180
1.
2 invece
ibidem p.
182
p.
186
leggi peines.
5,
2 della n.
I. 1.
adociiics, leggi adoncies.
12 invece di des, leggi ses.
1.
1.
ibidem
Irès, leggi Irès.
di di
leggi plusicurs.
3,
ultima della n.
ibidem n.
invece
2,
invece
di
Xcufchàlel, leggi ycuchàlcl.
n.
i.
leggi le note
sci^.
esitare che tra
potrebbe
sembra
1,
di p.
ed
1781
il
il Brissot abbia visto Neuchàtel per la manifesto della Correspondance universelle che legato in uno col primo Tomo di essa Correspondance nella copia
possiede
il
Nazionale
la Biblioteca
Gennaio
del 1783.
Parigi,
di
si
trova
che ne
annunzia questo periodico per
Questi due dati riconfermano
la
si
sue Memorie prima volta nel
delle
il
risultare che
1782. D'altra parte
Non
seguenti e soggiungi:
Dal tomo
1782.
il
nostra ipotesi
il
sulla data
della lettera. p.
192
1.
ibidem p.
dopo 1764, sogg.: l'n orano ne venne cilato dal intorno alla vita del B., a p. XXl'II.
9,
tizie 1.
4 dal basso in fine, sogg.:
/'//
nelle sue
l'Illa
No-
tiota.
—
Durante l'impressione del nostro libro venne pubblicata dall'Udina nelle Pagine Istriane, poi riprodotta dal Prof. Novati m\V Archivio Storico
192
1.
4-6
Lombardo Nostro
(Serie
questi
di
IV.
si
fase.
conserva
ne abbiamo tolto
Marzo
25,
a
1910,
al
Municipio
di
una lettera del Corrispondenza che
p. 231-233)
data 2 Ottobre 1770, cavata
Carli con
al
dalla
Capodistria. e dalla
quale
noi
pure
non sappiamo come mai sia sfuggita alle diligenti ricerche dell'Avv. Amoroso che ci comunicò le nostre. 11 personaggio nominato in quella che noi pubblichiamo a p. 231-2 non è né P. Verri, secondo la strana lettura dell'Udina, né Mgr. Verri, secondo l'ingegnosa ipotesi del Novati, ma come ben l'avrà letto l'Amoroso, il Presidente Neri. e
tre,
ibidem
1.
8 dal basso, invece di piìi avanti, leggi
ibidem
1.
6 dal basso, sogg. a p. 221 sgg.
p.
193
1.
14,
p.
194
1.
2.
diffìcile
che
ultima della n.
ibidem
n. 2
ìbidem
1.
p.
6,
196 n. 2
4,
1.
1.
di
di
Don
invece
Monza
come esse
biografie l'asseriscono, sia nato
avuto non più
di piii
di
16 anni.
avanti, leggi p. 2j6.
delle, leggi dei.
Blasco, leggi
Don D.
Blasco.
ultima, invece di 1SS6, leggi 1S66.
p.
198 n.
p.
203 in nota,
3.
invece
invece
1,
di
qui del compositore nominato nelle Biografie
si tratti
nel 1744, giacché avrebbe allora 1.
nome
Vi sono in quei tempi a Milano parecchi musicisti col
dei musicisti, se è vero che questi,
195
2j6, n.
sogg. a p. 244 sgg.
—
Monzino. È
p.
/>.
Cancellare l'ultimo periodo. 1.
8 dal basso. Cancellare
:
il,
giacché Paolo Frisi
s'
era spogliato
dell'abito dei Barnabiti nel 1776, ed era rimasto semplice abate. p.
206
1.
5 e 6 della nota
1,
invece
di piit
ibidem ultimo capoverso della stessa nota. alla pubblicazione
Triestino, p.
207
p. 211
III
di
serie,
quest'epistolario.
avanti, leggi p. 2ji sgg.
— Pare che Cf.
il
lo Ziliotti
suo articolo
voglia attendere
neW Archeogra/o
voi. V.
1.
penultima della nota, leggi pubblicazione.
1,
terz'ultima delle note, invece di influsso, leggi influenza.
Cesare Beccaria
308
ultima, leggi
p.
213
p.
215
p.
218
p.
222 nota.
1.
Qualunque.
12 dal basso, invece
1.
penultima, in
1.
—
par, leggi pas.
di
agg. una lineetta.
fine,
corrispondente
Sul
N., v.
del
TOBLER. \'incenz-Bc> nhard von
Tscharnci\ .\eujalirblalt der HI. Gesellschafi, Beni completo, dello Tscharner trovasi
nella Biblioteca
iSc)6.
L'epistolario,
civica di
non
Berna; non com-
prende nessuna lettera del N. p.
226
7 della n., invece di Catlerina, leggi Caloiita.
1.
795. sogg. n. 2.
ibidem
1.
penultima, a
p.
227
1.
ultima delle note, invece
p.
228
1.
1
ibidem
1.
8 dal basso, invece di invio, leggi inizia.
p.
1.
1.
invece
173S-42, leggi /;jS-/;-
Capenaga,
di
ultima delle note, leggi
1.
di
della n., invece di ed, leggi od.
229 n. 3
ibidem
/>.
Copenaga.
leggi
Thuillier.
—
« È ritornato Beccaria ». V. passim il P. Verri scrive in data 24 Sett. Carteggio citato, cui rimandiamo per le circostanze del viaggio. p. 238, 1. 8 n. 2, invece di Lecchi leggi Secchi. ibidem, linea 4 dal basso, leggi: ringi aziamenti del B. 7 Maggio, congratulap.
231 n.
zioni ibidem.
:
Firmian 20 Maggio. Novembre.
del Kaunitz che del
sì
terz'ultima. leggi
1.
leggi Beccaria.
p.
240
i.
7 della nota
p.
243
1.
terz'ultima, invece di egli, leggi essi.
p.
245 n.
—
1
1.
La Gazzella Lclleraria che leggeva
quella di Milano, che usci negli
raire
di Parigi (1764-66),
di Al. Verri
anni 1772-76,
il
N. nel 1766 non può esser
sibhene sarà
con data Parigi
25 Febb. 1767, posteriore cioè
quella citata di Pietro (v. CASATI,
11,
p.
250
1.
terz'ultima della nota, dopo vionelazionc, sogg. sino.
252
1.
1
p.
257 n.
della nota, invece di
Fu
sogg.
Gazetle
di
una
lillc-
lettera
pochi giorni a
163).
p.
2,
la
cui titolo è pure tradotto in italiano in
il
Wilcsek, leggi
ìi'ilczek.
spedilo al Carli colla leltera accompagnaloria che abbiamo
pubblicala p. 206 sgg., con di questa sua.
dala 4 Agoslo, e
di cui parla
il
Carli nelle
prime righe p. 258.
cambiare
p.
261
1.
8,
p.
268
1.
11,
p.
270
n.
p.
272
1,
il
cogno
di
nota
:
'ly
invece
di
(j).
cancellare la parentesi.
dopo 1.
3,
si
farà strada, sogg.
invece di
vi,
a.
leggi in Sicilia.
5 della n. 1. invece di Dal, leggi Del. due ultime righe della n.. leggi: suo. Lo strano saggio, che tanto puzza di modernità, va dunque restiluito al B. come già lo fu ecc.
p. 231,
1.
INDICE DEI NOMI DI
F. 301.
Baldinucci 297. Balducci-Pegolotti 258. Ballotti
v.
136.
Baradez
Aiguillon (d') 179. Albert 105, 289. Albizi V. degli Albizi. (d')
304.
Barbier 32, 131, 148,
Barbò
Dalembert.
Baretti 274, 290.
Bastien 107, 182.
Amati 17, 27, 233. Amelot V. La Houssaye. Amidei 289.
Baudeau 106, Bavoud 106.
Bataille
Beaumont
307.
Angiolini 289, 292.
Antonino
254, 300-1.
16
—
132.
(1)
Le
Sassonia-Gotha 290. 15.
cifre
ogniquaU^olta l'
203-4.
— —
ci
segnano
le
-
(308). 157, 218, 241. Bibliocrrajìa
dei passi
indicato
Vita intima
17,
8-12 (303-4),
15,
-
22-29. -- Caffè 281. Disormonete 206-7, 220, dine delle 257-9. - Delitti e pene 12, 22-7,
107-8,115-129,137-8,167-8,182-4,
259-63, 277-88 e passim. - Ripu12-5, 37-70 tiine nto delle nazioni
pagine. Per agevolare al lettore
tornò possibile,
Errata dopo quelle
—
231-2
287, 290, 301.
Avenstein
moglie 236.
Pugni
,
Attico 203. Attico, pseud. di C. Beccaria 203-5, 208-19. Aubert 12, 23-5, 43, 75, 78, 107, 283, di
dei
—
Arrighi-Landini 290. Assézat 32, 140, 259, 306.
15.
matrimonio 194-202.
Nobiltà della
—
35, 120, 254.
Auvray
— Primo
Société des Citoyens 22\ -2. Accademia Virgiìiaìia 224. Caitedra234, 266-8. - Impiego 142-4, 238, 243, 249-53, 270-3. - Progetto di viaggio in Russia 142-4. Libri comperali 226-30. Viaggio ai bagni di Pisa 11 156,
155.
Aristide 148.
Augusto
106, 172-3, 290.
—
Argentai (d') Ariani 289.
Arneth
(Elie de)
Accademia
148.
Argelati 30.
Arnaud
176-7.
Beccaria Annibale 202. Beccaria Carlo 290. Beccaria Cesare. Biografia generale
Andrcasi 289.
Anonimi 106, Ansa Idi 298.
114.
Beatrice d'Este 252.
Soria 201-2.
di
Amoroso 206, André 27.
177.
16.
Algarotti 13.
Amor
281.
Bailleu 283. Bailly 15.
301.
Aguirre (Fr. d') 247. Aguirre (Vittorio d') 247.
Alembert
(1)
Bachaumont 32, 165. Bacone 8, 13, 22-5,27,91,211, Baden (Margravio di) 165.
Aciglioli 289. 296.
Adam
Adamoli A. Adamoli G. Addison 13. Agnesi 15.
PERSONE CITATI
fra
da emendare.
parentesi
le
le
correzioni abbiamo,
pagine
relative
del-
Cesare Beccaria
310
—
Prolusione \ 58-65, Eroìiomin politica 175-8, 284. 241. - Ricerche sullo siile 11-^^, Pensieri 71-6, 170-4, 178-80. LetVersi 273-6. 99-102. (305), 74-6.
-
-
-
191-253 (307). Beccaria Francesco, fratello di Cesare 156, 202, 218. Beccaria Francesco, nonno di Cesare 204. Beccaria Gian Saverio 197-200, 202, tere, ecc.
40,
204, 216.
Beccaria Giulia 16. Beccaria Giulio 7, 12, 16, 19, 22 (304), 77, 192, 201,236, 240,278-9, 303. Beccaria Maddalena v. Isimbardi
Maddalena. Beccaria Maria,
madre
di
Cesare
198, 202.
Boari 289. Boccolani 291.
Bonesana
241.
Bonfanti 27.
Bonnalbux (de) Bonnet 291.
Bossi 232. Botton di Castellamonte 184, 291. Bottoni 291.
Bouchaud
129, 259, 262-3, 301. BoulYlers (cavaliere di) 139. Boufflers (conte di) 139-40, 151-2. Boul'flers (contessa di) 113, 139. Bouffiers (duca di) 152. Bouffiers (duchessa di) 113-4. Boufflers (marchesa di) 113, 139. Bouvy 8, 23-4, 27-8, 153, 277, 280-5.
Bovet 193. Bragance 291.
Beccaria Niccolò, zio di Cesare 303. Beccaria (P.) 304. Beccaria Teresa v. Blasco Teresa. Belgiojoso 290. Belgiojoso (Antonia Barbano di) V. Somaglia.
Braumiiller 29.
Belisario 148. Bellisomi 301.
Browne
Bengesco
Bentham
32, 133, 154-5, 167. 26.
Braunschwig
296. (de) 159-161, 291, 298. Brière 27.
Brézé
Brissot 27, 184, 186-7 (307), 291.
Brissot-Thivars
Brunswick
228.
Buffault 26.
Bertolini 171. Bettinelli 13, 290.
Busti 250.
Bettoni 28. Bianchi Giov. 200. Bianchi Isidoro 170, 192-3, 244-6, 269-70, 285, 287-8, 290. Bicchierai 305. Biffi 191, 203-5, 208-19, 238.
Caetani 291.
Biumi Ferdinando 39. Biumi Giuseppe 38-46, 240, Blanqui 207. Blasco Domenico
Bufton
18,
Buonamici Burke 74.
290.
195-7 (307), 210,
236, 249-50.
Blasco Giuseppe, ecc. 249. Blasco Michelangelo 195, 249, 2912, 301.
Blasco Michele 211, 249, 290. Blasco Teresa 16, 111, 152, 166, 170, 174, 191-2, 194-202,205, 210,231, 233, 235-6, 241, 246-9, 265, 290, 299, 302.
27.
298. Bruiset 133. Brunet 32-3.
Benvenuti 107, 293. Bérenger 27. Bernis (de) 168, 264. Bernsdorf 229.
Bigatti 290.
296.
117-9, 145. 290.
Caetani-Sermoneta 291. Caffè (Compilatori del) 301. Calas 154-6, 172, 262, 264. Calcagnini, marchese di Ftisigna-
no
157.
Calchi 291. Calderara (marchesa) v. Litta. Calderara (marchese) 17, 40, 195, 226-7, 229, 231, 233, 238, 241, 248, 265, 302.
Caluci 28. Calvi 30, 198, 209, 247.
Caminer
291.
Canetta 39.
Cantù
8, 9, 10-2 (303), 16-7,21-2, 24, 28-9, 43, 50, 67, 70, 72-4, 102, 137, 141-2, 144, 146, 150, 154, 159, 191-2, 194, 234-5, 240, 247, 249, 265, 271, 273, 278, 280, 289-91, 293, 296, 303.
Scritti e
Capitanachi 43, 77, 114, 291. Cappelli 291. Carburi 169. Carli Alessantlro 291. Carli
Gian Rinaldo
8,
Confucio
Corazza 292.
38, 146, 156,
144,
Costa Filippo 246, 248. Costa G. B. 198 (307), 246. Costa de Beauregard 15. Coster 131.
Cramer
136, 228.
8,
Crébillon
13.
Cremonini 292. Créqui 264. Crespi 211.
Grotti 209. 150, 226, 228, 289,
16,
D'Adda
198,
46,
119,
198.
Dalembert 9 105,
(303),
13,
107-9 (306), 112,
15-6, 18,24, 116-7, 119,
124, 127, 137-40, 143, 145, 149-50, 155, 180, 185-6, 191, 228. 282, 288, 292, 294, 296, 299, 303-4. Damiani-Muoni 196. Damilaville 155. D'Ancona 170. Danimarca (Re di) 296.
Chaillou de Lisy 182-4, 292. Charlot 228. 193.
Chartraire v. Montign}'. Chastellux (de) 168-70, 180-1.
Chaulieu 166. Chenelle (de) 105, 292. Chiappini 23, 305. Chirol
9, 12, 43, 78, 144, 153-5, 166, 170, 174, 195, 226-31, 292, 298.
Christin de Saint-Claude 154 (306). 228.
Cicerone 86, 172. Cimbali 245.
Danville 229-30. D'Arco V. Gherardo. D'Avenstein v. Avenstein.
Daverio 293.
De De De
Castro 30, 202, 233, 236. Corradi ni 293, 301. Felice 293, 295, 303-4.
Deffand
v.
du Deft'and.
Degli Albizi 78, 301.
130.
Colaneri 30. Colbert 136, 177. CoUin de Plancv 27, 167, 259-62. Colloredo 225. Colpani 292, 301. Coltellini 22-5, 78 (305), 283, 292.
Delpech
Comparet
D'Hautelbrt
164.
10M4,
173,
Dalbert 301.
99, 100. Chabannais 27.
Concari 30, 166. Condillac 78, 80,
156,
30,
240, 244, 253.
Cesare
292.
19,
201-2, 219, 233, 243. Custodi 15-6, 21-2, 28-9,
Cervellera 292.
Clemente XIII
Curtius Rul'us 108.
Cusani
Catone 99-101. Cattaneo 292. Cauzzi 292. Gavazzo v. Somaglia. Caveirac (de) 131.
Chyvry
C'ossa 161.
Cristiani 233, 301.
306, 308. Catilina 99, 100.
Charon
Corniani 31. Correggio 159.
Croce 237, 292.
Castelli 265, 292. Caterina (S.) 237. II
147.
Conti 139.
155.
Caterina
311
C()ndorc(^t 15-6, 178-80, 292.
203, 205-8 |307), 231-2, 238, 257-9 (308), 265, 292, 301-2, 307. Carli Girolamo 232. Carlotti 292. Carpani 120, 136, 207, 257, 259. Casali 292. Casati 17-8, 21, 28, 43-4, 77, 120, 141-7, 149, 151, 153, 169, 192, 194-5, 198,201-2,204,208, 211-2, 218, 224, 231, 235, 238, 259, 277, 284-6, 288, 304, 308.
Cassen
ettere inedit
131,
156,
28.
Della Porta 293.
De Luca Desaint
De
293. 177.
Siinoni 293.
Des Portes
228. v. Hautet'ort.
D'Holbach v. Holbach. D'Hozier v. Hozier. Di CroUalanza 31, 247.
Cesare Beccaria
312
18, 27-8, 32, 80, 117-8 (306), 124 (306), 127, 132, 145, 149, 177,
Diderot
259, 294.
Didot 29, 32, 124, 304.
Domenico
(.S.|
131,
148.
Donati 212.
Dondev-Dupré
27.
Douglas 293. Dragonetti 305.
Drvdcn
13.
Du Dettami
Fleurieu de
139, 154.
Halde 229-30. Du Pac Bellegarde 106, 293, 305. Dupont de Nemoiu\s 106, 165, 175-S,
Dii
293.
Dutens
78, 105, 170-1, 174, 293, 305. Tillot, marchese di Fellinol57,
265-6, 292, 301.
Dutot 207.
Du
Vivier 106, 293, 305.
(Economisti)
Fisiocrati.
v.
Eimeric 130. Elvezio V. FTelvétius. Enciclopedia (Editori vorno 293.
dell'i di
Li-
(Enciclopedisti) 13, 118, 147-8.
Epicuro 147. Epina V (d'I 153,
Fabroni
106.
148.
Frigeri 294. Frisi 15, 17-8, 21, 107, 109, 119. 141, 145, 147-9, 185, 203 (307), 205-7, 235, 257-9, 301-2. Fronimo 207. Fusignano v. Calcagnini. Fiissli 294.
Galeazzi 78-9, 158, 173, 245
(308),
303-4. Galiani 166. 13.
19.
(jamba 31. Gandini 294.
31, 147,
Garaldi 294.
182-4.
'
Facchinei 23,27, 119, 126, 182, 283-4, 287-8.
Fantacone 293. Fasanini 293.
Fedele (.S.) 235. Federico Guglielmo I 175. Federico II 107, 149. Fellenberg Daniele 223, 293. Fellenberg Filippo-Emanuele, tiglio di Daniele 223. P'ellenberg padre di Daniele 223,
Du
Fortunato 294. Francesco (S.) Franz 254.
Gallavresi
(julie d') 218.
293. Fellino V.
Tourette
294. Folard 229. Fontana 294, 297, 302. Forbonnais (de) 207.
(ialilei
166.
Errerà 28, 253. Ersch 177.
Etange
la
Eoa
Forcella 30.
Duranti 8. Durini Beatrice 209, 211, 218. Durini G. B. 209.
Du
Ferri 301. Fétis 185. Filalete 293. Filangeri 161, 291. Filippo di Parma 110. Filippo IV 243. Firmian 79, 120-1, 136, 143-4, 167, 203, 233-8 (308), 241-2, 252, 265-7 272, 282, 292, 294, 301. (Fisiocrati) 62-5, 175-6.
Tillot.
Ferdinando d'Austria
193, 219-20,
252, 293.
Ferdinando di Parma Ferguson 148. Ferrari 28, 281.
110, 156.
Gatti 109-11, 113-4, 131, 136, 294. Gavot de Pitaval 227. Gemn-esi 175 (306), 291, 302. Gentilini 294. Gessner 294. Ghelfi 284.
Gherardo conte d'Arco 120. Ghinzoni 28, 191, 194-6, 202. (iiovio 294. Giudici 304. Giulini 30, 198. Giuntini 206. Giuseppe II 241, 272-3. Giusti 294, (iiustiniano 294. Golio 294. Gonnella 305. Gorani 295. Gournav (de) 177.
Grasset" 155, 173.
313
Scritti e lettere inediti
(jravier 295. (Ireppi Antonio 142-4, 295, 302. (jreppi Emanuele 277.
Gresset
13.
Grimm
112,
28, 32,
Lancetti 192, 244. (O. Arcivescovo 289, 295, 300.
Lanciani
(P.) 269.
(niibert 298.
Lancize
(de)
Guigard
Landau
31, 245.
32.
La Rivière
Hautelort (Arni. C. E.
d') 27,
167-8,
295. (C.
E. d')
167.
(de)
175.
144,
La Rochefoucauld
Las Casas
Hautet'ort (marchese d') 167.
Helvétius 80, 117, 119,
145.
Henry 149, 155. Hobbes 145, 148. Hochent'els 167.
Hoeter 29, 32. Holbach (barone d')119,
177.
(
120,
151-2
Holbach (baronessa Hozier 32. 13,
Hutcheson
148.
d')
118, 124, 139, 192. 14 (303).
Isimbardi G. C. 218. Isimbardi Maddalena 218.
'lannet 32. (de) 106.
Kaims
262-3.
Kaunitz 143, 201, 233, 235-6, 238-41 (308), 251, 270-3, 295 (308). Réralio
15,
16,
111, 156-8, 295.
Knies 165. Konigsegg'254. Barre
(de) 153-5, (de) 185. Chalotais 264.
179, 228.
Borde
29,
57,
79,
176,
Chesnaye-Desbois
Lémontey 29. Lerouge 172. Ligi 295. Lisio 19. Litta 31, 157, 218. Litta marchesa Calderara 233. Livia 212. Livio v. Tito Livio, Locateli 298. Locatelli di Lanzi 299. Locke 14, 82, 207. Lombardi 31, 184, 225, 232.
Lomonaco 29. Longo 9 (303),
24, 40, 43, 112, 151, 204, 240-1, 295, 300, 302. Lorenzi 295. Loschi 292, 302. Lotti nger 295. Loyseau fde Mauléon] 228. Loyseau [Jean-René] 106, 143,172-3,
296. (de) 167.
La Condamine
112-4. Ladebat 296.
La Galaizière (de) 121. L'Agneau 131. Lagrange 15. La Harpe 166. La Houssaye (Amelot de)
Luca (S.) 134. Lucas V. Montigny. Luigi XV 185. Luigi Eugenio di
Lacointa 28.
Latìon de
27,
i
156.
15,
295.
Le Mounier 191-2, 297.
Intra 224.
Jacquier
294.
Latronico 295. Lavv 207. Lecchi 238 (308). Le Clerc 26. Lettane de Pompignan 132-3.
Lemevx 143, 145-9,
181, 264, 295, 306.
La La La La
78,
(306), 295.
Hautefort
jansé
di)
172.
Laudi 301. Landry Adolfo
Hamilton 298. Hatin 32.
Hume
28.
Lanibcrt 105, 295. Lambi-rtenghi Antonio 295. Lambcrtenghi Luigi 204, 238, 283, 285, 287, 295, 301.
124 (306).
Grondona 283. Guasco (ab.) 171. (i uà SCO
Lallv-ToUendal
299.
Lurani 241.
229.
Mably 221. Maccabez 303-4. Macdonald 112.
Wirtemberg
295,
(pesare Beccaria
314
Machiavelli
145.
13,
Maggi 170. Mainoni d' Intignano (Don Fedele) 7S, 247-8, 29ó, 302.
Mainoni
d'Intignano
Ignazio, ecc.
247-8.
Malesherbes
116, 119.
Mallet 228.
79, 108-10, 115-37, 139-47, 150, 155, 181-2, 191, 193, 258-64, 281, 296, 301-2.
Morellet (junior) 120, 141. Morosini 193. Morri 296. Moscati Pietro 231-2, 247,265,294. Moscati (junior) 231.
Mancini 111. Mandalari 247.
Miilinen (von) 192, 221-2.
Mantegazza Manzoni 16.
Muoni
Mailer 141, 146, 296.
238.
Marcello, pseiid. di Al. Verri 208-9.
Marchesi 296. Marelli 203.
Mari 77, 296. Maria Teresa
30,
121,177,233,236,
239-40, 243-4, 271, 290. Marmontel 147-8, 168, 259.
254.
Musier 131. Mussi 12 (303), 304. Mussio Taddeo 297. Mussio Zaccaria 297.
Naigeon 145. Napoleone 37.
Martinez 296.
Narischkin 297. Natale marchese di Monte-Rosato
Martini 195. Martino (parroco di S.) in Nosiggia
Necker
142-4, 302.
(fratelli)
111.
Neri G. A. 259, 297. Neri Pompeo 207, 232, 265, 307. Nerini 282, 305.
197-8.
Maruzzi
245, 270.
Maty 112-4. Maupeou 179.
Newton
258.
Mazzucchelli 296. Melzi 31, 304-5. Menalbglio 17.
Nickoly 293. Nivernais (de) 111. Novati 15, 191,203,208,211-2, 217,
Messina Michaud
Noyaez
277, 307.
296. 27, 32, 154.
Michel 19. Middleton
Mingard
27, 165,
Modena (duca Moivre Moland
Odazzi 17, 231, 241, 290, 297, 302. Odescalco 297.
114. (de) 296.
Mira 245. Mirabeau
Olivet
(d')
228.
Oncken 161. Orsay (d') 296.
177.
di) 291, 299.
Ovidio
76.
8.
Paglicci-Brozzi 254.
32, 151, 153, 155, 172. Molini 25, 79, 183, 296. Monbailli 154.
Montaigne 13. Montaudoin (de) 153. Monte-Rosato v. Natale. Montesquieu 13-4, 148,
Palissot 132. Panciatici 297.
Paolo
170,
181,
207, 229.
Montigny (Chartraire de) Montigny (Lucas de) 191, Montigny v. Trudaine.
105.
193.
Montorfani 296.
Monza
107.
307.
Monzino 194-6 Morangiès (de| Morbio 244.
153-4. 13, 24,
26-7, 29, 40,
134.
Pasquier 155. Passeroni 274. Patrizj 297. 274. Pavanella 224. Pecci 297. Pelli 297.
Paucton
(307).
Morellet (abate)
(S.)
Paradisi 192, 224, 294, 297, 302. Paramo
315
Scritti e lettere inediti
Pembroke
Rinaldi ni (von) 29. Risi 173, 298. Rizzi 27.
297.
Peluso 233. Pera 23. Percy (de) 301. Perra 172. Persio 206, 281.
Robecq
132.
Robertson 148. Rocchi 245. Rocco 298 Roederer 26-7,
Pertusati 2Q7.
Pescatore 299. Petronio 284.
Peuchet
(de)
Roberti 240.
133.
Philibert 144, 170, 174, 226, 228.
Piacenza 297. Piccioni 303-4.
Pingeron 305. Pino 233. Piombanti 297.
43, 109, 115-6, 11820, 122, 125-6, 129-30, 135, 137, 155, 191, 258-9, 263, 281. Roger 229. Ronzi 44 (305), 298. Rosselling? 302.
Rouge
V.
Lerouge.
Rousseau
Pitagora 101. Platone 148.
13, 18, 118, 139. 148,167, 192, 221, 229, 269, 281. Roux 110.
Polesini 297. Polibio 229.
Sacco
Polycarpe
Sagramoso
154.
Pombal 291. Ponze de Leon Pope 13, 133.
169, 298.
298.
Saint-Aubin 301.
26.
Sainte-Croix (Bigot de) 159, 161-5, 298.
Porri 212. Porta 293. Pott 155. Predari 30. Prior 19.
Saint-Lambert
Proli 295.
Sarpi
Prussia (Re di) 292. Puy-Ségiir (Chastenet de) 176-7.
Sarri 245.
150.
Sala 201. Saladini 31. Salandri 15, 224-5, 298.
Sardegna (Re
di)
152,
159.
13.
Savary
133.
Savioli 166.
Quérard
Racine
Schulin
32.
Quesnay
18,
145, 175, 177.
(di)
141.
Schweitzer 222, 254, 298. Scinà 245. Scipione ps. del
181.
Biffi 203-5,
Radicati de Coconay 302. Raffaello 159.
Scotti 298, 301. Secchi 302, 308.
Ramsay
Séguier 154. Seigneux de Correvon Selaghin 289. Semplicio 207.
145.
Ranza
240, 297. Rapetti 269.
Rapilly 27.
'
208-19.
173, 298.
Rasponi '297. Rast 110.
Seneca
Ravaschieri 291. Renazzi 298.
Sergardi 78, 126, 298, 301-2.
Repsima
295.
Reverdil
43, 222, 298.
Rey
155,
Reycends Rezzonico Riccomini
167, 298. 159, 240, 298.
298. 206. Ricordi 254. Rigaud 298.
86.
Serafini 305.
Servan
27, 141,
145, 147,
149, 228,
264, 302.
Seur 156. Shakespeare
13.
Signoret 298. Siila pseud. di P. Verri 211. Silva 203. Silvestri 79.
Sirven 154, 264.
Cesare Beccaria
316
Smith
Vasco Dalmasso 299. Vasco Tommaso 240, 299. Vatolla V. Vargas Macciucca.
15.
Socrate 148.
SoUy
2Q8.
Somaglia (contessa Gavazzo
della)
151-2, 192, 241, 298, 300.
Sommi-Picenanli Sorgo 299.
21.
Soria 24, 126, 182. Sorniani 277, 280, 284, 286. Spallanzani 299. Sperges 233-6, 238, 249-52, 270-3, 299, 301-2.
Stampa
283. Sterlich 299.
Suard 132. Suardo 299. Switt
13.
Tacito 86, 108.
Téron
299. 'Fettoni 31.
Thuillier 229, 308. Ticozzi 31.
Tipaldo 28, Tiraboschi
31, 169, 247, 269. 184.
Tito Livio 86.
Toaldo 299. Tobler 307.
Tonino 299. Toscana (Granduca di) Tourneux 32, 112, 145,
305.
259, 305.
Tozzi 218. Trajano 148. Treccili 248.
Trudaine de Montigny 119, 136, 169. Trudaine de Montign}' moglie del sudd. 169.
Trudaine de Montignv padre del sudd. 169.
Tscharner de Bellevue Bernardo, 221-3 (307-8), 299.
Vauxcelles (de) 166-7, 299. Vecchi 269-70, 299. Venini 112, 157-8, 193, 300. Venturi 17, 29.
Verga 19. Vernazza 240, 297. Verri Alessandro 15-8,
Vico
145.
Voi ne V 150. Volpi '236, 300. Voltaire 8, 13, 27, 32, 80, 107, 112, 115, 132-3, 136, 148, 151, 153-6, 167, 181-2, 226, 228, 230, 264, 172,
293, 296, 300.
Weulersse 165. Wilczek (di) 252-3
119, 175.
Wilkes 300. Wirtemberg
21, 23, 29, 31, 273. (S.) 39.
Ulderico
Wolmar
X
v.
Luigi-Eugenio.
(de) 218.
Wiirzbach
Vailati 212. Vaillant 133.
Vallerus (Marcus) 229. Vargas Macciucca marchese
(308), 272, 300,
304.
307.
tolla 269.
14,
Visconti Giuseppe 17,157,204,218, 231, 240-1, 300. Visconti Maria v. Beccaria Maria. Visconti di Saliceto 19, 157, 198, 218, 231, 240-1. Visniara 119.
nuele 222.
Udina Ugoni
126,
Villa 21, 23, 26, 29, 126, 142, 207, 257, 280-3, 294, 304. Villa Pernice (Comm.) 7, Villa Pernice Rachele 7, 18, 277, 289, 304-5. Villari, 27, 29, 176, 281. Virgilio 78.
Tscharner de Bellevue Niccolò EmaTschiUelv 299. Turchi 299. Turgot 18, 116,
21, 23, 43,
141-2, 145-7, 151, 153, 169-70, 182, 203-4, 207-8, 211-2, 235, 277, 281, 284-8, 304-5, 308. Verri (Mgr.) 307. Verri Pietro 8, 15-8, 21-3, 27, 40, 43-4, 74, 77, 106-7, 109-10, 119, 126, 141-2, 144-7, 150-4, 169-70, 182, 191-2, 194-5, 201-9, 211-4, 217, 224, 226, 231 (308), 233, 238, 240-1, 245, 249, 257, 259, 277, 280-8, 293, 300-5, 307. Vicenza (Vescovo di) 300. (Vicario di Giustizia) 202. 77,
31
106, 300.
di \'a-
Zihotti 307.
(304),
120, 254.
INDICE
Prkfazione
DELLE MATERIE
Pag.
.
Bibliografia
7 21
PARTE
I."
Scritti k frammenti filosofici okl Beccaria
.
.
.
Pa^.
37
..... ....?>
•»
47
Pensieri diversi
n
73
Pensieri staccati
w
74
Pensieri sopra la barbarie e coltura delle nazioni e su lo stato
selvaggio dell'uomo
Pensieri sopra
le
usanze ed
i
costumi
Varianti alle Ricerche intorno alla natura dello stile
A
chi legge
Introduzione
Cap.
I
Cap.
II
...
Cap. IV Cap. VII
,
Cap. IX Cap. XIII
Cap.
Passim
Sulla gioventù
di
80
»
82
»
83
f,
87
V
91
"
91
91
„
93
V
94
_
.
.......""102
96 99
PARTE
I.
77
„
"
Pensieri sulla m.\teria.
Lettere
<>
...» .
,
XIV
.
56
filosofi Francesi al
Bi'
II.'
Cesare Beccaria
318
V.
310
Scritti e lettere inediti
A
XVIII.
Ferdinando d'Austria i\l Tscharner de Bellevue
XIX.
All'Abate Pellegrina
XX.
Al libraio Chirol Al Carli. Al Conte Firnn'an. Al Principe Kaunitz
XVil.
XXI. XXII. XXIII.
.S;
dandri
.
Al Conte Firmian Al Principe Kaunitz XXVI. Al Conte Firmian XXVII. All'Imperatrice Maria Fé resa XXVIII. Al P. Bianchi XXIX. Alla moglie Al Barone .Sperges XXX. XXXI. Al Medesimo XXXII. Al Conte di Wilczek
XXIV.
XXV.
.
XXXIII.
A
X.
.
Pag.
Vi-, le 3 niars
Le Doyen de
la
1909.
Faculté des Lettres
de l'Universi té de Paris A.
CROISET.
Vl' et permis d'imprimer
Le Vice-Recteur de l'Académie de Paris L.
LIARD.
DIl^L
PLEASE
CARDS OR
SLIPS
UNIVERSITY
H 59
B^3A2 1910
DO NOT REMOVE FROM
THIS
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Beccaria, Cesare Bone Siria., marchese di Scritti e lettere inediti