ASSOCIAZIONE PORDENONESE DI ASTRONOMIA
MONTEREALE VALCELLINA
PORDENONE
LO SCOPO DI QUESTO NOTIZIARIO
IN QUESTO NUMERO Tracce di Astronomia nel pordenonese (orologi e meridiane) .....................pag. 1
Spigolature di saggezza ................................................................................pag. A scuola di Astronomia! ...............................................................................pag. L’osservazione delle stelle doppie ................................................................pag. Le riprese al nostro CCD ..............................................................................pag. Notizie dell’Associazione .............................................................................pag. Notiziario stampato in proprio e distribuito ai Soci
Comitato di redazione: Carrozzi Giampaolo – Bradaschia Filippo – Cauz Omar – De Giusti Luigi
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TRACCE DI ASTRONOMIA NEL PORDENONESE - OROLOGI E MERIDIANE di Stefano Zanut In un articolo pubblicato dalla rivista Politecnico, nel 1878, l’ing. Gustavo Coppitz metteva in risalto un importante problema connesso con la misurazione del tempo, che in quel periodo risultava ancora irrisolto: la precisione degli orologi meccanici. Per farvi fronte era necessario ricorrere all’utilizzo di una meridiana, di cui il Coppitz ne illustrava le modalità di realizzazione: “Accade tal fiata che un ingegnere civile abbia l’incarico di delineare sopra un piano verticale comunque orientato, la meridiana o lemniscata del tempo medio, che, come si sa, è quella curva che serve a campionare gli orologi meccanici guidati sul tempo medio. È bene in tal caso ch’egli sappia come deve procedere per la bisogna, quali costruzioni grafiche le più semplici debba seguire, e quali metodi adottare, a seconda dei casi, onde ottenere indicazioni nel suo orologio la maggior esattezza possibile.” Ma la meridiana era (ed è) uno strumento non troppo raffinato: condizioni atmosferiche, carattere superficiale del quadrante ed altri fattori potevano renderne difficoltosa ed imprecisa la lettura, anche nelle migliori condizioni. In una lettera scritta nel luglio del 1659 ad Huygens, Charles Bellair sosteneva: “Io non lo so, ma forse lei ha qualche idea per ottenere un raggio di luce o un’ombra molto netti, che possano muoversi altrettanto rapidamente quanto la lancetta dei minuti di uno dei vostri orologi, in modo tale da poterli registrare mediante il riferimento al sole”. La sua richiesta fu raccolta dai costruttori di strumenti, i quali, al volgere del seicento, approntarono meridiane capaci di fornire dati misurabili al minuto. Nel caso del magnifico orologio di Piazza San Marco il problema posto dal Coppitz venne affrontata nel seguente modo: “… Ma per ben regolare questo orologio, che deve servire di norma agli altri pubblici orologi della città, e per mantenerlo sempre a tempo medio, come abbiam detto, era necessaria la presenza di un buon cronometro, nella stanza appunto ove trovasi la macchina dell’orologio, come saggiamente avea suggerito la menzionata Commissione fino all’anno 1855, per cui il Municipio dietro anche le sollecitazioni del prof. De Lucia, si determinava di farne immediatamente l’acquisto. … omissis … E qui cadrebbe in acconcio il ricordare, siccome cosa relativa alla regolazione del tempo, che la sullodata Commissione avea anche proposto esser utile attivare nel sito più conveniente della torre un Orologio solare, detto volgarmente Meridiana, il quale poteva servire a far conoscere ogni giorno la differenza tra il tempo vero ed il tempo medio, osservando al punto del mezzogiorno segnato dal gnomone della Meridiana, qual ora indicasse la freccia del Cronometro. La suddetta Commissione suggeriva inoltre al Municipio, che sarebbe poi necessario l’acquisto di un istromento astronomico chiamato Teodolite, onde poter osservare al punto del mezzogiorno il passaggio di una determinata stella, che si fosse scelta per norma del tempo medio, noto ormai essendo, che io corso delle stelle è regolare e costante in confronto di quello apparente del sole, la quale osservazione servirebe a controllo dello stesso Cronometro, per cui questo si potrebbe regolare ad ogni minima differenza, e così avrebbesi la doppia certezza dell’esattezza del tempo medio, essendo indicata contemporaneamente da una legge costante di natura, e da una macchina fra le più perfette che l’arte abbia saputo costruire, quale appunto si p il Cronometro. Memore il Municipio di tali proposte, credea opportuno riferirle al Comunale Consiglio riunitosi nel giorno 11 maggio p. p., ma si riservava però di ritornare sull’argomento in altra occasione per discutere sulla massima, e deliberare al caso, sulla erogazione della spesa. Ci lusinghiamo quindi, che l’attuale Rappresentanza Municipale appoggerà favorevolmente quando che sia al Consiglio medesimo, e l’attivazione della Meridiana e l’acquisto del Teodolite, provata essendo la convenienza dell’una e dell’altro, pel sempre migliore andamento dell’orologio di S. Marco, ridotto ormai dal prof. De Lucia a tal grado di perfezione, che senza tema di esagerare, potrà da quind’innanzi intitolarsi: OROLOGIO MODELLO.” In questo caso, addirittura, uno strumento particolarmente raffinato quale un cronometro non venne considerato affidabile quanto una meridiana o la culminazione di una stella al meridiano locale, misurabile con il teodolite. 1
Risulta indubbiamente affascinante intravedere una certa dipendenza di questo congegno meccanico dagli eventi che interessano il cielo, d’altra parte la tesi di uno dei più importanti storici della scienza del 900, Derek de Sola Price, sosteneva che i primi orologi meccanici non fossero altro che parti, benché fondamentali, di macchine astronomiche: “Lo scappamento, che in origine tendeva a perfezionare la macchina astronomica, fu ad un certo punto ritenuto utile anche per indicare il tempo. Così quando lo sviluppo sociale portò alla consapevolezza crescente dell’importanza di misurare il tempo, furono affrontate versioni semplificate di questa parte del congegno astronomico, che si diffusero largamente come meri segnatempo.” In una metafora egli esprimeva con forza e fascino questa teoria: “L’orologio meccanico non è che un angelo caduto dal cielo dell’astronomia” Problematiche analoghe vennero affrontate anche nella gestione degli orologi pubblici della città di Pordenone; fin dal 1543, infatti, sull’avancorpo della loggia municipale era presente un orologio, un altro veniva successivamente installato sulla torre portaia settentrionale (l577) mentre un terzo trovava posto sul campanile del Convento dei Cappuccini (1628). Di questi ultimi due non è rimasta alcuna traccia, mentre quello sul municipio continua a mostrarsi esteriormente molto simile a quello di un tempo, ma senza il suo meccanismo originale, sostituito nel 1880 con uno prodotto da Giovanni Solari e, dopo il 1976, con un “volgarissimo”, benché “precisissimo”, congegno elettronico. Sfogliando gli atti storici del Consiglio, custoditi nella biblioteca cittadina, non sfuggono alcune delibere che interessavano gli orologi pubblici della città, per i quali il Consiglio stesso si faceva carico di garantirne il funzionamento con la nomina di un “moderatore” opportunamente retribuito. Il 5 maggio 1577 il m.ro Baldassar del Duzzo veniva “deputato al giustar e tener in ordine l’orologio del borgo” per “lo salario di ducati cinque”, il 6 marzo 1625 l’incarico “accomodare li orologi di questa terra” risultava a carico di Bernardini Quaia Giovanni e così via. Ma è solo nella seduta del 18 febbraio 1783 che si comincia a parlare esplicitamente dell’utilizzo di una meridiana per regolare gli orologi della comunità; in tale occasione gli atti parlano di una “nuova meridiana istituita nell’orologio sopra la pubblica loggia, che esige attenzione, diligenza e fatica”, che sarà utilizzata da Giò Batta Pascal, nominato moderatore dell’orologio con un “salario di ducati 20 all’anno”. Il problema della correzione dell’orologio si pose nuovamente nel 1880, quando il Comune si trovò nella necessità di sostituire il vecchio meccanismo con uno nuovo e tra le ditte che avanzarono un’offerta venne scelta quella di Giovanni Solari, fabbricante di orologi di Pesariis. Tra la documentazione che produsse in tale occasione è rinvenibile anche una tabella del “Tempo Medio che un orologio deve segnare quando è mezzo giorno sulla meridiana solare in tutti i giorni”: il problema della precisione di un orologio meccanico non era ancora risolto, anche a fronte degli indubbi progressi nelle lavorazioni meccaniche a cui si era pervenuti, e l’orologio solare riacquistava un ruolo importante. Della meridiana utilizzata dal Giò Batta non v’è più traccia, ma probabilmente avrà avuto l’aspetto di quella che si può ancora ammirare sul lato sud del Duomo di Maniago, certamente utilizzata per regolare l’orologio del vicino campanile. Ho quindi cercato altre meridiane presenti nel tratto di centro storico corrispondente con il Corso Vittorio Emanuele, un’azione indubbiamente agevolata, oltre che dalla conoscenza del luogo, anche dalla disposizione degli edifici. Questi sono infatti costruiti su lotti lunghi, stretti e perpendicolari all’asse viario, secondo un principio conosciuto in architettura come “lotto gotico”; poiché l’asse del corso risulta approssimativamente orientato nel senso nord-sud, le pareti degli edifici perpendicolari a questo si affacciano ovviamente a sud, condizione ottimale per ospitare una meridiana. Le immagini seguenti rappresentano delle meridiane individuate.
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1. Vicolo del campanile n. 5
2. Vicolo del campanile n. 5
3. Vicolo del campanile di fronte al n. 5
4. Casa privata retrostante il campanile
5. Corte del Museo Civico d’Arte, Palazzo Ricchieri
6. C.so Vittorio Emanuele Corte interna al civico 41
7. Piazzetta del Cristo
8. C.so Vittorio Emanuele Corte interna al civico 16
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9. Meridiana non più esistente su Palazzo Badini, piazzetta Cavour, in una foto del 1930 La n. 1, 2, 3 e 5 sono state recentemente realizzate da Sam, un pittore locale, mentre la 4 e probabilmente la 7 esistevano già, ma sempre questo Sam le ha “ripassate”. Lo stesso pittore ha messo le mani anche sulla n. 8, peraltro dichiarandone l’intervento, a parziale rifacimento di quella esistente, con una piccola scritta nella parte in basso a destra del quadrante. Su quest’ultimo risulta evidente una doppia tracciatura: le Ore Italiche (è un modo di computare le 24 ore partendo del tramonto e al tramonto successivo, una modalità utilizzata nel nostro paese fino alla fine del 700, riconoscibile dai segmenti inclinati verso destra) e le Francesi (in pratica sono quelle rappresentate nei nostri orologi). La n. 6 è particolarmente interessante poiché sembra conservare le fattezze di quando è stata tracciata la prima volta, nel 1837. L’ultima, la n. 9, non esiste più e viene proposta in una foto che la restituisce com’era nel 1930.
Qualche riferimento bibliografico Per la redazione di questo semplice contributo ho utilizzato una copia dell’articolo del Coppitz, dal titolo “Tracciamento della meridiana del tempo medio in piano verticale con due metodi: grafico e logaritmico”, in una ristampa del 1911 che ho casualmente rinvenuto in un mercatino dell’antiquariato. Le informazioni sull’orologio di San Marco, a Venezia, sono tratte da un libro di Nicolò Erizzo, dal titolo “Relazione storico critica della TORRE DELL’OROLOGIO DI SAN MARCO in Venezia”, edito nel 1860 e che ho avuto modo di consultare presso la Bibliolteca Nazionale Marciana, a Venezia; sullo stesso argomento si possono attingere informazioni interessanti anche da http://www.orologeria.com/italiano/torre/ e http://digilander.libero.it/orologiodellatorre/. Nel libro di Vendramino Candiani, “PORDENONE – Ricordi cronistorici”, pubblicato nel 1902 e ristampato nel 1998, si possono trovare alcuni dei riferimenti citati nell’articolo, ma sono i manoscritti originali del Consiglio, disponibili presso la biblioteca Civica e che interessano un periodo dai primi del 500 alla fine 700, ad essere una insostituibile fonte di informazioni. Infine, per quanto concerne un inquadramento generale sui problemi connessi con la misurazione del tempo, una lettura irrinunciabile risulta “STORIA DEL TEMPO – L’orologio e la nascita del mondo moderno”, di David S. Landis, proposto dalla Mondatori nel 1984.
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SPIGOLATURE DI SAGGEZZA Se…. Se per un istante Dio dimenticasse che io sono un pupazzo di stracci e mi regalasse un poco di vita, forse non direi tutto quello che penso ma in definitiva penserei tutto quello che dico. Darei valore alle cose, non per ciò che valgono ma per quello che significano. Dormirei poco, sognerei di più, sapendo che per ogni minuto che chiudiamo gli occhi perdiamo sessanta secondi di luce. Andrei quando gli altri si fermano, starei sveglio quando gli altri dormono. Dio mio, se avessi un cuore ... Scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei il sorgere del sole. Dio mio, se avessi un poco di vita ... Non lascerei passare un solo giorno senza dire alla gente che amo, che la amo. Agli uomini dimostrerei quanto si sbagliano a pensare che si smetta di innamorarsi quando si invecchia, senza sapere che si invecchia quando si smette di innamorarsi. A un bambino darei le ali, ma lascerei che imparasse a volare da solo. Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia, ma con il dimenticare. Ho appreso che quando un neonato stringe con il suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito di suo padre, lo tiene intrappolato per sempre. Ho appreso che un uomo ha il diritto di guardare un altro dall'alto in basso soltanto quando deve aiutarlo ad alzarsi ...
Gabriel Garzia Marquez
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A SCUOLA DI ASTRONOMIA! La mattina di sabato 24 gennaio, i soci Berzuini e Abate hanno incontrato una classe terza della Scuola Media “G. Zanella” di Porcia, per parlare, anzi chiacchierare, di astronomia amatoriale. La prima parte dell’incontro si è svolta nell’aula di Scienze, dove, con l’ausilio di un proiettore multimediale, è stato illustrato il funzionamento del software “Perseus”, un planetario piuttosto efficace. Davanti a dei ragazzi discretamente interessati, sono state simulate alcune configurazioni particolari, come ad esempio l’eclissi di sole del ’99 nella zona di totalità, il transito di Mercurio dell’anno scorso, o quello di Venere del prossimo 8 giugno. E’ stata inoltre proiettata una selezione di immagini digitali con vari soggetti astronomici, riprese recentemente dall’Osservatorio. E’ seguita una breve osservazione del Sole nel cortile della scuola, utilizzando due piccoli rifrattori, lo Stein 77/910 dotato di piccolo schermo di proiezione, e lo Ziel 80/400 con filtro anteriore a tutta apertura.
Nonostante il freddo pungente e la quasi assenza di macchie evidenti, l’interesse dimostrato dai ragazzi è stato notevole.
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Nell’occasione abbiamo provato il filtro H- di Andrea, montato sullo Stein. Abbiamo così potuto vedere una discreta protuberanza, di cui l’ immagine sotto ne da che una vaga idea. La foto è stata ottenuta accostando a mano all’oculare del telescopio una macchina digitale Epson
Le protuberanze sono formazioni della fotosfera solare piuttosto effimere: la durata del fenomeno osservato è stato stimato in circa 10-15 minuti. 7
RISOLUZIONE Come appare una tipica stella doppia nel PIANO – IMMGINE di tre differenti tipi di telescopi
DIAMETRO ANGOLARE DELL’IMMAGINE 9 sec
DIAMETRO LINEARE DELL’IMMAGINE 0,017 mm
25 mm - f/15
NON RISOLTA
0,017 mm 3 sec
1,5 sec
76 mm - f/15
SCARSAMENTE RISOLTA
1,5 sec per un obiettivo da 76 mm 1,5 sec
0,0089 mm
152 mm - f/8
PIENAMENTE RISOLTA
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LE RIPRESE AL C.C.D. M41 Ammasso aperto in CMa Le riprese sono state effettuate il 7 febbraio u.s. al CCD montato sul Newton. Il CCD, adeguatamente calibrato, da eccellenti risultati che ci consentiranno di avviare il programma di osservazioni sulle variabili. Al fine di migliorare la resa del telescopio si è provveduto a rialluminare lo specchio principale per eliminare alcune imperfezioni che si erano evidenziate, specie sui bordi.
M42 Nebulosa di Orione ALLUMINATURA Procedimento impiegato per rendere riflettente una superficie vetrosa. Un tempo la superficie riflettente era costituita da un sottile strato d’argento depositato a mezzo di un bagno chimico.
Il procedimento dell’ alluminatura prevede che lo specchio sia posto in una speciale campana metallica, nella quale viene fatto il vuoto spinto. Quando questo aggiunge il valore desiderato si fa passare una intensa corrente elettrica in alcune spiraline o anellini di alluminio purissimo. La corrente fa evaporare istantaneamente l’alluminio che, invadendo tutta la campana, si deposita in uno strato omogeneo e sottile anche sulla superficie dello specchio.
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ASSEMBLEA ORDINARIA DEL 7 FEBBRAIO 2004 Il giorno 7 febbraio 2004 alle ore 21.00 si è riunita l’ASSEMBLEA ORDINARIA dell’A.P.A. per discutere sul seguente ordine del giorno: 1. Relazione morale del Presidente sulle attività svolte nell’anno 2003 2. Conto consuntivo anno 2003 3. Elezione per il rinnovo cariche sociali per il biennio 2003-2005 scadute: Membro: Cauz Omar Membro: Vanzella Permilo 4. Tesseramento per l’anno 2004 – Definizione quota sociale (€ 20) 5. Programma per l’anno 2004 e relativo bilancio di previsione. 6. Attività in osservatorio: CCD, Motorizzazione telescopio, Rialluminatura specchio 7. Incontro Alpe – Adria a Montereale Valcellina 8. Varie ed eventuali Sono presenti nr. 19 Soci su 35 in regola con le quote anno 2003, per cui l’Assemblea è regolarmente costituita. 1° Punto: Il Presidente Carrozzi da lettura della relazione: «Il 2003 ha visto l’Associazione impegnata sia in attività di divulgazione sia di ricerca. Quest’ultima purtroppo ha subito una battuta d’arresto per i noti problemi della camera CCD. Debbo qui per altro sottolineare come l’avvio di un serio programma di osservazioni sulle variabili è strettamente collegato al perfetto funzionamento della camera stessa. Ritengo quanto mai indispensabile l’attivazione dello strumento al fine di poter riprendere quell’attività di ricerca ed osservazione che tante soddisfazioni aveva dato con l’ astrofotografia quando era ancora operativa la camera Schmidt. L’andamento dell’associazione è sempre strettamente collegata alla situazione dei soci e quindi alle reali possibilità operative e finanziarie. I Soci attualmente sono 35 dei quali tre onorari ( Alzetta Nevio – Di Franco Marco – Grizzo Luciano). Come più volte rimarcato sarebbe quanto mai opportuno incrementare il numero dei soci, attingendo specie tra i giovani. Purtroppo durante le serate osservative molti visitatori hanno avevano espresso il desiderio di associarsi all’APA, ma poi non se ne è fatto più nulla. L’osservatorio è stato aperto nel 2003 per 49 serate delle quali 10 per il pubblico. In particolare nel mese di settembre, in occasione della grande opposizione di Marte, le serate sono state 11. Hanno firmato il registro 255 visitatori. I soci Abate e Carrozzi hanno organizzato una serata osservativa, con strumentazione in loco, per la 5° elementare di Pinzano in gita naturalistico - educativa a Pradis (Clauzetto). L’APA è stata presente al Congresso della SAIt che si è tenuto a Trieste. L’Associazione ha partecipato con alcuni soci all’annuale riunione del «Coordinamento Astronomi non Professionisti Alpe - Adria» che quest’anno si è tenuta a Malj LosinJ (Croazia) dove e stata presentata una relazione sull’attività associativa del 2002. Il notiziario è stato edito con cadenza trimestrale in una nuova veste tipografica. Questo è stato possibile grazie all’impegno dei soci preposti quanto riguarda gli articoli, e alla Ditta CAMU di Pordenone che ha messo a disposizione le apparecchiature elettroniche per la stampa dello stesso. E’ attivo il sito dell’Associazione che, grazie ai soci Cauz e Bradaschia, viene costantemente aggiornato. Per quanto riguarda la possibilità di disporre di un locale in Pordenone per le nostre riunioni, ancora non si è ottenuto alcun risultato concreto a causa della scarsità di locali a disposizione dell’Amministrazione pordenonese. Un particolare ringraziamento va all’Amministrazione Comunale di Montereale Valcellina sia per la disponibilità dei locali concessi sia perché si è dimostrata sempre sensibile ad ogni esigenza finalizzata al miglioramento della struttura dell’osservatorio.» Dopo l’intervento di tutti soci presenti la relazione viene approvata all’unanimità 2° Punto: Il Presidente espone nel dettaglio il conto consuntivo, già inviato a tutti i soci allegato alla convocazione dell’Assemblea. Intervengono nella discussione tutti i soci presenti e dopo alcuni chiarimenti forniti il conto consuntivo che pareggia su una spesa di € 2.513,07 viene approvato all’unanimità. 3° Punto: Si passa alle votazioni per l’elezione dei membri del Consiglio scaduti. Sono eletti: Cauz Omar: voti Vanzella Pier Milo: voti 4° Punto: Presidente propone che per l’anno 2004 la quota associativa sia confermata in € 20,00. Assemblea approva all’unanimità. 5° Punto: L’attività per il 2004 è strettamente collegata alla completa disponibilità operativa della camera CCD, in modo tale da poter avviare un programma osservativo sulle variabili. Sempre in relazione all’avvio del programma si ritiene necessario provvedere alla rialluminatura degli specchi del Newton. De Giusti ha contattato la Ditta Marcon che si dice disponibile al lavoro. Un’altra attività impegnativa per l’Associazione è l’organizzazione dell’incontro Alpe Adria a Montereale in giugno. Sono già stati presi contatti con il Coordinatore Paolo Corelli per fissare alcuni punti essenziali. Carrozzi comunica che per il 19 aprile p.v. ha organizzato una conferenza per le Socie dell’associazione FIDAPA (Federazione Italiana Donne Arti Professioni Affari) presso la sala conferenze del Centro Giacomello in Montereale V. sul tema “Ipazia e le altre: l’apporto delle donne nello sviluppo dell’astronomia dall’antichità al XX secolo”. Continuerà l’attività divulgativa presso le scuole e saranno incrementate le serate osservative aperte al pubblico. Proseguirà il lavoro di imaging digitale con la web-camera di Luna, Sole (in particolare in occasione del transito di Venere l’8 giugno) e Pianeti. Viene presentato un bilancio di previsione per l’anno 2004 che prevede uscite ed entrate per € 2.740,00. Assemblea approva all’unanimità. 6° Punto: alcuni argomenti sono stati trattati al punto “5”. Verranno perfezionata l’installazione della camera CCD con il completamento del cablaggio e l’esecuzione delle necessarie tarature. Sarà migliorato l’aspetto dell’osservatorio, riattivando la meridiana. Sarà avviata una ricerca per avere dettagliati particolari sui costi del rifacimento della motorizzazione del telescopio. 7° Punto: Per l’organizzazione dell’incontro Alpe Adria – fissato per domenica 13 giugno – viene nominato un “Comitato organizzatore” composto dai Soci: Abate, Berzuini, Zanut. La giornata sarà così organizzata: Mattino, incontro al centro Giacomello – Trasferimento in Val de La Roia (Chei del talpa) per una colazione all’aperto – Pomeriggio visita all’osservatorio. 8° Punto : Carrozzi da lettura di una lettera pervenuta da Alessandro Di Giusto a proposito della legge sull’inquinamento luminoso in discussione alla Regione nella quale chiede il nominativo di un referente dell’ A.P.A. per seguirne l’iter. Viene nominato Dino Abate. Abate comunica di voler concedere in comodato d’uso gratuito un riflettore “Orion Optics” da 200 mm F 1200 mm da montare in parallelo allo strumento principale per riprese fotografiche e al CCD a largo campo. Assemblea ringrazia ed accetta.