Prof. Giuseppe Vercelli – Aspetti psicologici dell’allenamento della resistenza
ASPETTI PSICOLOGICI DELL’ALLENAMENTO DELLA RESISTENZA Giuseppe Vercelli Responsabile Unità Operativa di Psicologia dello Sport (SUISM) - Torino Psicologo ufficiale del CONI alle Olimpiadi di Torino, Pechino, Vancouver e Londra
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Di cosa parleremo: 1. La fatica, il dolore e la resistenza 2. Le Scale di Borg 3. Resistenza alla fatica nello sport e nel calcio
4. Modello S.F.E.R.A. e allenamento alla resistenza
5. “Extrapower”: il caso del K4
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1. La fatica
•
Fatica periferica: stanchezza neuromuscolare causa: mancata muscolatura
•
fornitura
energetica
richiesta
dalla
Fatica centrale: peggioramento della capacità rendimento coordinativo del sistema nervoso centrale
di
causa: pesante attività muscolare e un elevato carico di lavoro.
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1. Il dolore È un meccanismo di difesa che consente a un individuo di reagire al fine di allontanare uno stimolo nocivo. (Criscuolo V.) È caratterizzato da: • Fattori (aspettative, precedenti esperienze)
cognitivi
• Fattori emotivi (emozioni e sensazioni vissute)
• Fattori (significato attribuito dall’individuo)
psicologici
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1. La classificazione patogenetica del dolore (Orlandini, 1996) NOCICETTIVO:
Si manifesta a livello dei tessuti • SUPERFICIALE: interessa cute e mucose • PROFONDO: viscerale o somatico, in cui si localizzano i dolori • MUSCOLOSCHELETRICI
NON NOCICETTIVO
• NEUROPATICO: prodotto dalle lesioni o dalle disfunzioni neuronali • PSICOGENO: si riferisce all’anomala interpretazione dei messaggi percettivi, nel cui ambito si distinguono il DOLORE DA TENSIONE MUSCOLARE e il dolore psicogeno propriamente detto. Il livello di intensità non presenta una corrispondente motivazione organica • da IPERECCITABILITA’ CENTRALE: quando, dopo il danno tessutale, in assenza di una lesione del sistema nervoso, il dolore non si risolve con la guarigione.
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1. La resistenza È la capacità fisiologica e psicologica di resistere alle reazioni funzionali tipiche e conseguenti all’effettuazione di prestazioni di natura aerobica e anaerobica. (Bellotti P. & Matteucci E., 2000)
I fattori psichici che condizionano la prestazione di resistenza sono: • Sopportazione • Intelligenza tattica (Energia) • Flessibilità e velocità decisionale (Attivazione) • Conoscenza dello Sport • Motivazione (Attivazione)
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2. Come valutiamo la percezione della fatica? Il Dr. Gunnar Borg negli anni 50 individua due scale per la quantificazione della percezione dello sforzo:
• RPE (Ratings of Perceived Exertion) • CR10 (Category-Ratio anchored at the number 10)
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2. RPE (Rating of Preceived Exertion) Valuta la percezione dello sforzo Variabile empirica piuttosto semplice; ci si riferisce ad un lavoro fisico pesante simile a correre, andare in bicicletta o alzare oggetti pesanti per un certo periodo di tempo.
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2. CR10 (Category-Ratio anchored at the number 10) Valuta la percezione dello sforzo ed il dolore
Il dolore si può riferire a tante diverse sensazioni ed emozioni e non è facile da quantificare. Le persone differiscono molto per le loro precedenti esperienze di dolore.
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3. Resistenza alla fatica nello sport
• E’ indispensabile in tutte le specialità sportive. • Tipo di resistenza messa in atto: - Legata al tempo - Legata al mantenimento dell’efficacia tecnica - Specifica per la disciplina sportiva
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3. Resistenza alla fatica nello sport
Nello sport l’atleta mette a fuoco due tipi di elementi:
• stimoli esterni • stimoli interni
disponibilità a confrontarsi con la fatica, il dolore, le crisi
• Esempi di studi: Ciclismo, Triathlon
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3. Resistenza alla fatica nel calcio Nel calcio molte situazioni richiedono di resistere alla fatica PERCHÉ?
• ci sono fasi di impegno alternate a fasi di recupero (costanti, variabili o impreviste)
• c’è imprevedibilità dei tempi di lavoro • la resistenza dipende anche dal ruolo ricoperto • la resistenza dipende anche dalle condizioni climatiche
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3. Resistenza alla fatica nel calcio Studio sulla resistenza al clima
• Il clima caldo influenza negativamente la capacità di resistenza dei calciatori
• È stato dimostrato che allenarsi in condizioni di alte temperature prima delle partite disputate in climi caldi risulti un metodo efficace per limitare cali di prestazione.
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4. MODELLO: S.F.E.R.A.© I FATTORI DELLA PRESTAZIONE
Sincronia
Capacità di essere completamente presenti su ciò che si sta facendo nel momento della prestazione
Punti di Forza
Capacità e abilità fisiche, tecniche e psicologiche che l’atleta riconosce di possedere ai fini di una prestazione di eccellenza
Energia
Uso attivo della forza e potenza, che consente di esprimere al meglio le proprie risorse
Ritmo
Ciò che genera il giusto flusso nella sequenza dei movimenti. Ciò che dà qualità all’azione
Attivazione
Motore motivazionale, è la massima espressione della passione
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4. Modello S.F.E.R.A. Per resistere alla fatica e per superare i limiti fisiologici lavorare su
• FATTORI DI SFERA • TRANCE IPNOTICA
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4. Modello S.F.E.R.A. FATTORI di SFERA maggiormente coinvolti nell’allenamento della resistenza:
• Attivazione: condizione fisica e mentale in cui l’atleta si sente pronto per la prestazione.
• Energia: il controllore dell’attivazione, determina il giusto dosaggio di forza durante una performance, una sensazione di comodità e di potere.
• Sincronia: la capacità dell’atleta di essere focalizzato sul presente ed affrontare la sfida passo dopo passo.
Si lavora sulla Forza Latente (Forza residua) che va oltre la sensazione di fatica
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4. Tipologia di obiettivi VOGLIO ALLENARE IL CLUB NUMERO UNO AL MONDO
OUTCOME GOALS
PERFORMANCE GOALS PROCESS GOALS
CONTROLLO
DREAM GOALS
VOGLIO VINCERE IL MIO CAMPIONATO
VOGLIO SENTIRMI LAVORARE
EFFICACE
NEL
VOGLIO APPRENDERE NUOVE TECNICHE, VOGLIO CONOSCERE UN METODO, VOGLIO FARE UN LAVORO PERSONALE
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4. Come si trasformano gli obiettivi? FASE
GOALS
INIZIO PARTITA
PERFORMANCE GOALS
AFFATICAMENTO DURANTE LA PARTITA
PROCESS GOALS Potenza della Sincronia
SULLO SFONDO OUTCOME GOALS
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4. Allenamento della resistenza con l’utilizzo dell’IPNOSI
• L’ipnosi può essere definita come uno stato alternativo di coscienza in cui si manifesta la massima connessione fra mente e corpo, con un’amplificazione sensoriale e un’attivazione delle risorse latenti.
• L’ipnosi
è dunque uno strumento ordinatore che favorisce la prestazione d’eccellenza agendo sulla connessione tra mente e corpo. (Vercelli, 2004)
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4. IPNOSI = amplificatore
1
10
stato di veglia
trance ipnotica
“Tutto ciò che possiamo fare bene in stato di veglia, lo possiamo fare meglio in stato di Ipnosi” (Vercelli, Dada 2014)
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4. IPNOSI = esempi di monoidee
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4. Allenamento della resistenza con l’utilizzo dell’IPNOSI Attraverso il lavoro con l’Ipnosi l’atleta viene aiutato a potenziare le proprie risorse al fine di poterle sfruttare a suo vantaggio, quando necessario. In Psicologia dello Sport l’ipnosi viene utilizzata prevalentemente con l’obiettivo di costruire un segnale di attivazione o ancoraggio che permetta all’atleta, in modo naturale e automatico, di recuperare lo stato mentale ottimale alla prestazione che deve svolgere.
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4. Modello S.F.E.R.A. e TRANCE IPNOTICA per superare i propri limiti
• Re-incorniciare il limite in possibilità • Sfruttare la forza latente
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5. “EXTRAPOWER”: Caso K4 maschile
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5. “EXTRAPOWER”: Caso K4 maschile
Studi di fisiologia muscolare dicono che normalmente in condizione di sforzo massimale, reclutiamo circa il 70% delle nostre miofibrille: rimane quindi un 30% di “forza latente” che può essere utilizzata solo in determinate condizioni.
30%
70%
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5. “EXTRAPOWER”: Caso K4 maschile Utilizzo del modello S.F.E.R.A. per analizzare la situazione e così attingere una forza latente ed una resistenza alla fatica e al dolore, non ancora pienamente visibile agli atleti. COME?
• utilizzo dello SFERA Mandala • individuazione Aree di Miglioramento (trasformare limiti in possibilità) • uso massimo della propria Energia • interruttori di Attivazione
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5. “EXTRAPOWER”: Caso K4 maschile Si è lavorato attraverso la trance ipnotica per trasformare la fatica in energia supplementare. 1. Riconoscere il segnale di “fatica”, ovvero il momento preciso in cui essa diventa dolore fisico (70% della forza totale); 2. Ricercare questo segnale e intenderlo come il solo momento in cui poter ricorrere a quel 30% di forza latente: con 5 induzioni ipnotiche create ad hoc e definite “ogni goccia di Energia”, la fatica è stata re-incorniciata e resa desiderabile in quanto “porta di accesso” per attingere all’ “Extrapower”.
TRASFORMARE LA FATICA DA “TEMUTA NEMICA” A “DESIDERATA ALLEATA”
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Take home message RESISTENZA Indispensabile
• Per il progresso della prestazione
Valutata
• Scale di Borg
Allenata
• Focus su Sincronia, Energia e Attivazione
Trasformata
• “Extrapower”: da fatica a resistenza
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"Dovrebbe essere noto che la fonte prima del nostro piacere, allegria , risate, divertimento, così come del nostro cordoglio, dolore, ansia e lacrime, non è altro che il nostro cervello"
Ippocrate
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BIBLIOGRAFIA Bellotti P. & Matteucci E. (2000), Allenamento sportivo. Teoria Metodologia Pratica, Utet Torino. Borg G. (1998), Borg's perceived exertion and pain scales, Human Kinetics. Buchheit M., Voss S. C., Nybo L., Mohr M., Racinais S. (2011), Physiological and performance adaptations to an in-season soccer camp in the heat: Associations with heart rate and heart rate variability, Scandinavian Journal of Medicine and Science in Sports Capodacqua E., Allenameto e fatica.Rivista telematica Sport Pro http://www.sportpro.it/old_site/cictrain/generale/fatica.htm Ciavarella M., La fatica sportiva - impostazione metodologica del carico http://www.ilnegoziodellasalute.com/magazine/varie-1/la-fatica-sportiva/?$&sl=it%27
fisico:
aspetti
bio-psicologici
Criscuolo V., La percezione del dolore attraverso l’utilizzo del self-talk, http://www.allenareilcalcio.it Fritz H., et al., (2013), Musical agency reduces perceived exertion during strenuous physical performance, Dale Purves, Duke-National University of Singapore Graduate Medical School, Singapore Kress J.L., Statler T. (2007), A Naturalistic Investigation of Former Olympic Cyclists' Cognitive Strategies for coping with exertion pain during performance, Journal of Sport Behavior
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BIBLIOGRAFIA Orlandini G. (1996), La classificazione patogenetica del dolore, http://www.winalgos.com/ Pereira G., Correia R., Ugrinowitsch C., Nakamura F., Rodacki A., Fowler N. & Kokubun E. (2011), The rating of perceived exertion predicts intermittent vertical jump demand and performance, Journal of Sports Sciences Taylor D., Smith M. F. (2013), Scalar-linear increases in perceived exertion are dissociated from residual physiological responses during sprint-distance triathlon, Physiology & Behavior Vercelli G. (2005), Vincere con la mente, Ponte alle Grazie Vercelli G. (2009), L’intelligenza agonistica, Ponte alle Grazie Williamson J. W., Mccoll R., Mathews D., Mitchell J. H., Raven P. B. e Morgan W. P. (2001), Hypnotic manipulation of effort sense during dynamic exercise: cardiovascular responses and brain activation, Journal of Applied Physiology Zampogna E., Percezione dello sforzo: le scale di valutazione di Borg, http://www.aifiemiliaromagna.it