ASL di Mantova: Esperienze in materia EXPO 2015
INTRODUZIONE.................................................................................................................................................. 2 1. Il tema di Expo Milano 2015 ...................................................................................................................... 3 2. Sito espositivo e contenuti ........................................................................................................................ 3 3. Padiglione Italia e il concept del Vivaio ..................................................................................................... 4 4. EXPO e la Provincia di Mantova................................................................................................................. 4 CAPITOLO 1: DIPARTIMENTO VETERINARIO ..................................................................................................... 7 Programmazione dell’attività del Dipartimento di Prevenzione Veterinario e dei Distretti veterinari ...... 13 Le attività svolte nell’ambito di EXPO 2015................................................................................................. 14 La macellazione speciale d’urgenza in allevamento e il progetto “Promozione della sicurezza delle carni e controllo dei residui negli animali a fine carriera” (Progetto EXPO n. 1) ............................................. 14 Controlli straordinari, in vista di Expo 2015, per migliorare le garanzie di sicurezza alimentare offerte dagli operatori del settore alimentare e contrastare le frodi alimentari e l’esercizio di attività non autorizzate (Progetto EXPO n. 2) ............................................................................................................. 17 Controlli veterinari ASL a favore dell’export e dell’internazionalizzazione dei prodotti alimentari (Progetto EXPO n. 3) ................................................................................................................................ 18 CAPITOLO 2: DIPARTIMENTO MEDICO ............................................................................................................ 25 Progetto SPSAL Mantova collegato a EXPO 2015: La sicurezza nei Magazzini dei Formaggi DOP Mantovani a 3 anni dal sisma della primavera 2012 - Prima fase del progetto ................................. 28 Progetto SIAN - SISP Mantova collegato a EXPO 2015: “Tutela del Cittadino e del Consumatore” - Le strutture turistico – ricettive nel territorio della provincia di Mantova. Un anno di vigilanza ................... 38 PALINSESTI EXPO 2015: ................................................................................................................................... 45 Dallo Screening alla Prevenzione Primaria: Andata e Ritorno. Gli Screening e La Promozione della Salute ..................................................................................................................................................................... 46 “Green Tour”- Verde in Movimento ............................................................................................................ 48 “La Camminata della Salute” ....................................................................................................................... 50 La camminata della salute della ASL ha voluto portare l’attenzione a questi argomenti, impegnandosi a dare un esempio del valore salutistico di un semplice gesto come una passeggiata all’aria aperta. ......... 51 Campagna di Screening dei Tumori Colo Rettali ......................................................................................... 52 Alimentamiamoci: “Se si riuscisse a dare a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico avremmo trovato la strada per la salute” ................................................................................................... 53 “La Relazione che Nutre” presso Campo Canoa .......................................................................................... 54 Percorso di Continuità Progetto Diana 5 per la Prevenzione Terziaria: Incontri e Corsi di Cucina ............. 56 FIERA DI GONZAGA: ......................................................................................................................................... 59 Fiera Millenaria 2014 ................................................................................................................................... 59 Fiera Millenaria 2015 ................................................................................................................................... 61
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INTRODUZIONE L'Esposizione Universale Expo Milano 2015, "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita" ha rappresento un evento in ambito educativo e scientifico di portata mondiale che si è prefissato di esplorare le sfide e le soluzioni collegate alla nutrizione e allo sviluppo sostenibile. Si è trattato del più grande evento planetario mai organizzato volto a unire Paesi, Istituzioni e cittadini di tutto il mondo al fine di discutere le tematiche relative alla sicurezza e disponibilità degli alimenti, alla nutrizione e alla cultura del cibo. I principali obiettivi di Expo Milano 2015 sono stati: • •
Stimolare e guidare la discussione a livello mondiale sulle sfide e sulle innovazioni correlate alla nutrizione, alla produzione, alla disponibilità e alla distribuzione del cibo; Facilitare la cooperazione e l'interconnessione tra i soggetti coinvolti e le istituzioni; Creare una piattaforma mondiale per le innovazioni e le best practices nell'ambito della nutrizione, della salute, del benessere, della sostenibilità e della tecnologia.
Expo Milano 2015 è stato un evento della durata di 6 mesi che ha avuto luogo in Italia, a Milano, dal 1 maggio al 31 ottobre 2015. Nel corso di questo periodo, 21 milioni di visitatori, 130 Paesi e Organizzazioni Internazionali, Fondazioni e società civili, hanno partecipato all’evento e alla realizzazione di oltre 2.000 eventi che hanno spaziato dai dibattiti ai congressi, dai convegni sulle politiche alimentari agli eventi culturali e gastronomici. Inoltre, tra il 2012 e il 2015, Expo Milano 2015 ha raggiunto oltre un miliardo di persone attraverso la realizzazione di un "Cyber Expo 2015" e di un programma internazionale di iniziative ed eventi. Come tale, dunque, Expo Milano 2015 non ha rappresento soltanto un evento della durata di 6 mesi che ha avuto luogo a Milano nel 2015, ma ha rappresentato una piattaforma internazionale pluriennale volta a coinvolgere globalmente la comunità internazionale. Sia grazie allo sviluppo del tema dell'evento: "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita", che attraverso le modalità tramite le quali è stato progettato e attuato, Expo Milano 2015 ha rappresento una gamma di valori e di ideali unica e peculiare. Expo Milano 2015 è stato, infatti, un progetto complesso e ambizioso basato su tre valori fondamentali: • Social legacy e coinvolgimento - partecipazione attiva della comunità globale ad una delle principali sfide che il mondo odierno deve affrontare con la finalità di lasciare un'eredità immateriale e di iniziative sulle quali edificare soluzioni a lungo termine; • Innovazione - utilizzo delle tecnologie del futuro e di nuove modalità di pensiero non solo per aprire la strada a future soluzioni al problema della crisi alimentare globale, ma anche per creare un'esperienza unica per il visitatore supportata dall'uso di tecnologie e servizi di ultima generazione e all'avanguardia (Smart City);
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• Sostenibilità - attuazione dei principi di sostenibilità nell'ambito della progettazione, della realizzazione e della gestione dell'Evento al fine di ridurre al minimo impatto ambientale, consentire al visitatore di vivere "un'esperienza sostenibile" e rappresentare un esempio per gli eventi futuri.
1. Il tema di Expo Milano 2015 "E' possibile assicurare a tutta l'umanità un'alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile?" E' con questa domanda che si è aperta la sfida dell'Esposizione Universale di Milano 2015: è solo l'uomo, artefice fin qui di uno straordinario percorso d'evoluzione e intervento sulla natura, che può darvi risposta. La più basilare sfida dell'uomo alla vita sia quella di nutrire se stesso, per garantire la continuità della propria esistenza e cercare di fare tutto il possibile per garantire la sopravvivenza della specie, è un dato biologico, eppure un qualunque prospetto che illustri la disponibilità futura per l'uomo di risorse alimentari sembra dimostrare che questi obiettivi fondamentali sono messi a rischio dalle stesse abitudini e comportamenti umani. Per raggiungerli è necessario che l'uomo provi a capire come, oltre a nutrire se stesso, possa contemporaneamente nutrire il pianeta, ovvero il suo stesso elemento di nutrizione. La sostenibilità è un valore fondamentale di Expo Milano 2015. Attorno al tema "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita", Expo Milano 2015 si è proposto di affrontare temi importanti riguardanti lo sviluppo sostenibile, facendo della sostenibilità non solo un obiettivo ma anche una parte dell'Evento stesso. La sostenibilità ha giocato dunque un ruolo fondamentale e ha avuto bisogno del supporto di tutti gli Stakeholder (Paesi, Organizzazioni, Partner, Fornitori e Visitatori) per assicurare i più alti standard ambientali e di responsabilità sociale attraverso tutte le fasi del progetto Expo Milano 2015.
2. Sito espositivo e contenuti Il Sito espositivo è situato a Nord-Ovest di Milano, in prossimità del Polo Fieristico di Rho-Pero di Fiera Milano e si estende approssimativamente su una superficie di circa 1 milione di metri quadrati. L'area espositiva è stata progettata come un unico paesaggio - un'isola circondata da un canale d'acqua -strutturata intorno a due assi perpendicolari di forte valore simbolico: il Decumano e il Cardo, elementi ordinatori delle antiche città romane. Il Sito, concepito come un'area espositiva all'aperto, è caratterizzato dall'abbondanza di zone verdi che occuparono una superficie di oltre 280.000 metri quadrati. Ciascun Paese Partecipante è stato invitato ad esprimere la propria personale interpretazione del tema di Expo Milano 2015 sui lotti allineati lungo i principali assi del Sito, il Decumano o World Avenue, mentre l'area espositiva assegnata all’Italia e alle sue Regioni, Province e Comuni è stata 3
disposta lungo il Cardo. Una spaziosa piazza di oltre 4.000 metri quadrati, posta all'intersezione tra i due assi principali, ha rappresentato simbolicamente il punto di incontro tra l'Italia e il Mondo. Il Sito dell'Esposizione ha incluso, inoltre, aree e spazi dedicati ad eventi e spettacoli, compresa una Lake Arena in grado di ospitare circa 20.000 persone, un Teatro all'aperto con una capacità di circa 13.000 spettatori e un Expo Center che include un auditorium, un'area per rappresentazioni all'aperto.
3. Padiglione Italia e il concept del Vivaio Padiglione Italia ha rappresentato l'Italia nella doppia veste di Paese partecipante e, soprattutto, Paese ospitante ed ha avuto l'obiettivo, nel suo complesso, di valorizzare l'eccellenza italiana nel posizionamento e nel racconto 'Feed the planet, Energy for life', e contribuire così alla visibilità del potenziale del Sistema Paese rispetto al tema. Il tema individuato dal Padiglione Italia per declinare le tematiche generali dell'Expo2015 è stato il VIVAIO. La metafora del vivaio ha consentito di mettere in luce numerosi aspetti della cultura e della società italiana in questa fase di cambiamento: •
un vivaio di idee giovani, proposte e soluzioni innovative e di buone pratiche per tutto il Paese e che il Paese offre alla comunità internazionale; • uno spazio protetto, che aiuti i progetti e i talenti a germogliare; • uno spazio di crescita, sviluppo, formazione; • un laboratorio permanente e aperto a tutti; • uno spazio di visibilità per le energie fresche e giovani che operano nel nostro paese, che intende coinvolgere le università italiane, le sedi della ricerca e il mondo delle start up. Si è trattato di una grande-opportunità per le imprese di sviluppare e rafforzare il loro posizionamento strategico; una vetrina unica per dimostrare leadership nel proprio settore, non solo durante i sei mesi dell'Esposizione ma anche nell'arco temporale che ha portato a questo evento mondiale unico.
4. EXPO e la Provincia di Mantova Expo 2015, ponendo al centro il cibo e l’alimentazione, ha richiamato un settore significativo e di avanguardia per il territorio Mantovano. Proprio per questo Camera di Commercio e Provincia di Mantova hanno puntato a costruire la presenza mantovana a Expo 2015 con progetti legati ai diversi soggetti presenti sul territorio e che operano nell'ambito del settore agroalimentare: con promozione del turismo a Mantova, con il coinvolgimento delle associazioni agricole, del turismo, del mondo di industria, commercio e artigianato. 4
L’agroalimentare, per la Provincia di Mantova, è diventato, insieme all’industria alimentare, un polo trainante dell’agricoltura stessa che ne è stata condizionata sotto l’aspetto economico e tecnologico, fino ad espandersi verso attività proprie ed autonome con il fiorire di agriturismi in tutti i comuni mantovani. L’agricoltura Lombarda vale oltre 7 miliardi di euro all’anno rappresentando il 15% del valore della produzione agricola nazionale. La provincia di Mantova rappresenta il 20% del valore lombardo. Il valore economico espresso dall’industria della trasformazione mantovana, rappresentato dai macelli, cantine, caseifici, contribuisce con un valore di 2 miliardi di euro annui. La componente zootecnica rappresenta il 50% del totale regionale, mentre la componente vegetale fornisce il rimanete 41% del totale regionale. La produzione agricola mantovana è strettamente di tipo zootecnico, in quanto carne suina, carne bovina, e latte superano il 60% della produzione lorda vendibile provinciale, collocando Mantova tra le tre provincie leader zootecniche, con Brescia e Cremona. Il territorio mantovano esprime la propria univocità del territorio lombardo, non solo nei numeri ma anche qualitativamente la propria specificità, grazie alle due maggiori produzioni DOP italiane in fatto di formaggi quali: il Parmigiano Reggiano e il Grana Padano, senza escludere a pieno titolo le Dop dei prosciutti di Parma e San Daniele, garantendo quasi il 40% delle cosce di suini mantovani marchiate dai due consorzi di tutela. Mantova vuol dire anche vini Dop, pera Igp e meloni Igp. Il contributo di Mantova alla regione Lombardia si può notare nella tabella sotto riportata. Produzione Latte bovino Suini Carne bovina Barbabietole Pomodoro Melone Pero Vite
Lombardia 4,4 milioni di tonnellate 4,2 milioni di capi 586 mila capi 4.800 ettari 6.500 ettari 2.300 ettari 800 ettari 21.000 ettari
Mantova 20% 33% 30% 73% 51% 91% 88% 8%
Rimanendo sui prodotti Dop di maggiore vocazione, da Mantova per l’export si produce circa il 30% del Grana Padano pari a 500 mila forme, e l’11,5 pari a 133 mila forme l’anno di Parmigiano Reggiano. L’altra filiera di maggior interesse, quella suinicola, contribuisce per le esportazioni di carne e salumi almeno per il 15% sul totale di carne e prodotti finiti trasformati e sportati nel 2013. Per gli allevamenti suini si contano circa 480 aziende per un complessivo di 1.300.000 suini.
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Sotto il profilo occupazionale, secondo i dati delle forze lavoro forniti dall’ISTAT, gli occupati in agricoltura sono cicra 13.000 pari all’8% del totale degli occupati e di questi 3.000 sono i lavoratori dipendenti. Visto l’importanza del settore agroalimentatre per la Provincia di Mantova e l’interesse di partecipare attivamente al Esposizione Universale Expo Milano 2015, l’Azienda Sanitaria Locale di Mantova, con apposite delibere (N.204 del 19/06/2014 e N.205 del 18/06/2015), ha intrappreso nell’anno 2015 un piano straordinario in vista dell’Expo. Il piano straordinario ha previsto tre obbiettivi specifici suddivisi per aree e diversi palinsesti indirizzati sia alle aziende e agriturismi sia alla popolazione residente e/o in transito a Mantova.
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CAPITOLO 1: DIPARTIMENTO VETERINARIO Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario è costituito da tre aree funzionali: Sanità Animale (Area A), Igiene Alimenti di Origine Animale (Area B) e Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche (Area C), oltre che da quattro Distretti Veterinari: Asola/Guidizzolo, Mantova, Viadana e Ostiglia/Suzzara. Quest’ultimo che, prima del terremoto del maggio 2012 era rappresentato dal Distretto Veterinario di Quistello, è stato diviso in due sedi, dopo che l’evento calamitoso ha reso inagibile la sede originaria. Il direttore del dipartimento, insieme ai direttori delle aree dipartimentali, ai direttori dei distretti, a due veterinari dirigenti eletti, a due coordinatori dei tecnici della prevenzione e a un amministrativo, nominati dalla Direzione Generale costituiscono il comitato del Dipartimento di Prevenzione Veterinario che coadiuva il direttore del dipartimento nella direzione dello stesso. Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario, cui è preposto un direttore, nominato dal Direttore Generale, ha funzioni di programmazione, coordinamento e controllo delle attività veterinarie, sulla base di una programmazione pluriennale i cui obiettivi sono fissati dalla Regione, attraverso l’Unità Organizzativa Veterinaria.
Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario si propone di raggiungere gli obiettivi istituzionali fissati, razionalizzando il sistema e le risorse, sia mirando ad una maggior efficienza ed efficacia degli interventi, che alla loro massima uniformità. Queste funzioni vengono attuate attraverso le tre aree funzionali e con la collaborazione delle unità operative.
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Capi
Allev.
Gli ambiti di intervento dei servizi veterinari ASL sono: settore della macellazione, con visita sanitaria di tutti i capi macellati e ricerche di laboratorio pianificate per escludere la presenza nelle carni di patogeni e residui di sostanze chimiche indesiderate (Area Igiene Alimenti di origine animale); settore della sicurezza alimentare (carni e prodotti a base di carne, latte e prodotti a base di latte, pesce, uova, miele, …) con ispezioni, audit, attività di Allevamenti e capi a Mantova campionamento, gestione di (SIVI, 07/01/2015) sistemi di allerta in caso di ASL Mantova avvenuta commercializzazione Tipologia di alimenti potenzialmente pericolosi, nel campo della produzione e trasformazione degli alimenti di o. a. bovini 2.279 320.916 (laboratori di sezionamento, di prodotti a base di carne, di suini 740 1.033.569 stagionatura, caseifici, depositi frigoriferi ecc.), del trasporto, della commercializzazione al dettaglio e della avicoli 511 6.853.225 somministrazione di alimenti di origine animale (spacci, ovi-caprini 363 3.303 macellerie, mense, ristoranti, agriturismi ecc.), delle tossinfezioni alimentari, dei riconoscimenti CE (Area equidi 1.250 3.404 Igiene Alimenti di origine animale); settore dell’allevamento degli animali da reddito, con totali 5.143 8.241.418 piani di controllo nei confronti di specifiche malattie infettive del bestiame ((sorveglianza epidemiologica e profilassi di tubercolosi, brucellosi ecc.) ai fini della tutela della salute pubblica e del patrimonio zootecnico e della sicurezza alimentare (Area di Sanità Animale) presso aziende zootecniche, strutture di ricovero animali, stalle di sosta, mercati, fiere, oltre che con controlli pianificati per valutare la corretta distribuzione e impiego del farmaco veterinario (compreso il monitoraggio della presenza di residui di farmaci e contaminanti ambientali negli alimenti di origine animale e negli allevamenti, il cosiddetto Piano Nazionale Residui), e il rispetto dei requisiti previsti per la tutela del benessere animale (Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche);
Attività di Sanità animale: qualche numero Tubercolosi, brucellosi e leucosi bovina: mantenimento qualifica “ufficialmente indenne” per tutti gli oltre mille allevamenti presenti sul territorio mantovano. West Nile: monitoraggio su corvidi, equidi e insetti (catture entomologiche) con conferma della circolazione del virus in tutto il territorio mantovano. Influenza Aviaria: si è verificato un focolaio che ha coinvolto due piccoli allevamenti situati nei comuni di Piubega e Ceresara con trasmissione del virus imputata agli uccelli selvatici. Le azioni di prevenzione e i sistemi di monitoraggio messi in atto sono risultati efficaci e nessun altro allevamento è stato interessato dalla malattia. Malattia di Aujeszky nei suini: attivato piano regionale specifico per eradicare l’infezione dagli allevamenti; controllati 442 allevamenti con 799 campionamenti ematici. L’azione di controllo esercitata, compresi i controlli effettuati negli anni precedenti, ha permesso di ridurre nell’ultimo triennio la prevalenza dell’infezione sugli allevamenti dal 38% (2012) al 25% (2014). Piano Nazionale Residui Sono stati prelevati circa 1.500 campioni in matrici di origine animale (carne, latte, uova, miele, liquidi biologici e tessuti vari) per la ricerca di residui e contaminanti in macello e allevamento. E' stata riscontrata la presenza di residui (superiori e inferiori ai limiti massimi consentiti) in circa l'1,7% dei campioni prelevati e, nei casi previsti, sono state adottate le misure contemplate dalla normativa (sequestro e distruzione dei prodotti, sanzione amministrativa, segnalazione all’Autorità Giudiziaria). Elevatissima percentuale d’irregolarità dei test istologici (85%) rispetto ai due anni precedenti; si tratta di campioni casuali di organi bersaglio in bovini regolarmente macellati fatti allo scopo di evidenziare alterazioni dovute all’impiego illecito di promotori della crescita (ormoni sessuali, cortisonici, beta agonisti). Controlli sull’utilizzo del farmaco veterinario e dell’alimentazione animale Sono stati condotti circa 600 controlli in allevamenti e punti vendita dei farmaci veterinari: in 25 casi sono state evidenziate irregolarità sanzionabili.
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settore dei sottoprodotti di origine animale con controlli specifici pianificati a livello ministeriale e regionale (Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche); settore della produzione di alimenti destinati agli animali da reddito con controlli finalizzati a garantire la sicurezza dei mangimi attraverso ispezioni nelle aziende di produzione e campioni sui prodotti (Area Igiene Allevamenti e Produzioni Zootecniche); settore degli animali d’affezione, con interventi diretti alla prevenzione del randagismo (cattura animali vaganti), al controllo demografico della popolazione animale (sterilizzazione cani ricoverati in canili rifugio e gatti di colonia), con iniziative di educazione sanitaria e zoofila e con controlli sulla corretta identificazione e iscrizione nell’apposita anagrafe degli animali d’affezione (Area di Sanità Animale). In questi ambiti le aree funzionali svolgono funzioni di compiti d’indirizzo, programmazione, coordinamento e controllo sulle attività svolte dal personale dei Distretti Veterinari. Benessere animale in allevamento Sono stati condotti circa 400 controlli, principalmente in allevamento, con il riscontro di 53 situazioni non conformi, 19 delle quali sono state sanzionate. Rispetto agli anni precedenti, sono state riscontrate meno NC, concentrate soprattutto in piccoli allevamenti di bovini da latte e riferite soprattutto a requisiti di tipo formale.
Benessere animale durante il trasporto Sono state destinate 25 giornate per verificare la fase del trasporto; i controlli sono stati condotti congiuntamente con Forze dell’Ordine (prevalentemente, Polizia Stradale), riscontrando 13 irregolarità. Risultano in diminuzione le irregolarità riguardanti gli animali provenienti da allevamenti mantovani, probabilmente per l’adozione della macellazione speciale d’urgenza (MSU) per i capi che non possono essere trasportati al macello.
Benessere animale al macello
Sono stati eseguiti circa 350 controlli in macello tre non conformità legate inidoneità degli animali trasportati. Le non conformità riscontrate sono state sanzionate.
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Completano l’assetto tecnico specialistico del DPV cinque unità operative: U.O. Anagrafi Zootecniche collabora alla programmazione e monitoraggio delle attività connesse alla gestione delle anagrafi degli animali da reddito. U.O. Randagismo e igiene urbana collabora alla pianificazione e coordinamento delle attività relative all’Anagrafe Canina Regionale, al recupero di cani e gatti vaganti, modalità di gestione delle colonie feline, controllo demografico della popolazione canina e felina, corretta applicazione delle procedure per il ricovero degli animali presso canili sanitari e rifugi. U.O. Qualità e produzioni minori opera nell’ambito del Sistema Qualità Aziendale, monitorando e verificando tutto ciò che concerne l’applicazione delle procedure di qualità (non conformità, aggiornamento e revisione delle procedure ecc.), collaborando alla realizzazione e attuazione del sistema di auditing interno ed al monitoraggio degli obiettivi definiti dalla programmazione. U.O. Sicurezza alimentare/Export Paesi Terzi svolge un’azione di supervisione generale sul tema dell’export verso i Paesi terzi, al fine di garantire il rispetto dei requisiti previsti per gli impianti abilitati all’export e la corretta applicazione, negli stessi, del controllo ufficiale. U.O. Supervisione USA verifica il rispetto dei requisiti previsti per gli impianti abilitati all’export verso gli USA e la corretta applicazione, negli stessi, delle procedure di controllo ufficiale. Infine, integrano l’assetto del DPV, il referente per i sistemi di allerta (RASF), che gestisce le notifiche in entrata e i sistemi di allerta attivati a livello locale per alimenti e mangimi non conformi e il referente del Piano Nazionale Residui, che coordina, monitora e rendiconta tale programma di campionamenti.
Export di prodotti di origine animale verso i Paesi Terzi Sono stati effettuati tutti i controlli programmati e particolare attenzione è stata rivolta da DPV e Distretti Veterinari alla ricertificazione dei requisiti previsti dai singoli Paesi Terzi. Tutti gli impianti e i servizi veterinari di riferimento sono stati sottoposti a supervisione dipartimentale. Sono risultate favorevoli tutte le ispezioni effettuate sull’attività svolta dai veterinari ASL da autorità esterne (Ministero della Salute, Task Force per l’export verso la Custom Union, Corea del Sud, Repubblica Popolare Cinese, USA e Giappone) in 12 impianti abilitati all’export.
Attualmente il personale è rappresentato da 78 veterinari dipendenti, 15 veterinari libero professionisti incaricati di coadiuvare i veterinari dipendenti nell’attività di ispezione nei macelli industriali, 16 tecnici della prevenzione, 15 amministrativi e 5 operatori tecnici.
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Ai quattro distretti veterinari, anch’essi diretti ciascuno da un dirigente nominato dal Direttore Generale, spetta, invece, l’erogazione sul territorio, presso gli allevamenti e le ditte, delle attività di Sanità Pubblica Veterinaria sopraelencate. Tali funzioni di controllo e vigilanza sono svolte, presso allevamenti, ditte di produzione di alimenti, vendita al dettaglio, ristorazione collettiva ecc., mediante ispezioni, audit o campionamento, da parte di uno o più operatori, che mirano ad evidenziare la conformità alle norme delle attività o, viceversa, la presenza di aspetti semplicemente da migliorare o, addirittura, la mancata corrispondenza alle leggi, che può comportare provvedimenti amministrativi o penali di tipo sanzionatorio o cautelare (sequestri, sospensione delle attività ecc.). I Direttori dei DVET si avvalgono di due Responsabili di Unità Operativa, che svolgono l’attività di referenti distrettuali di area; il personale che opera presso i distretti veterinari è costituito da veterinari ufficiali, tecnici della prevenzione, operatori tecnici e operatori amministrativi. Presso i grossi stabilimenti di macellazione, i veterinari operano in equipes guidate da un referente, svolgendo attività di ispezione ante e post mortem degli animali macellati e di vigilanza sulle operazioni legate alla lavorazione delle carni. Per le restanti attività, sia nell’ambito della sicurezza alimentare che in quello di sanità animale, ai veterinari viene assegnato un territorio che viene ruotato ogni cinque anni; i tecnici della prevenzione non sono organizzati secondo un’assegnazione territoriale, svolgono attività di controllo in autonomia o in affiancamento ai veterinari ufficiali e fanno capo, in ogni distretto, ad un coordinatore dei tecnici della prevenzione. Infine, gli operatori tecnici svolgono funzioni di supporto materiale a veterinari e tecnici in alcune attività, quali il prelievo di campioni, il loro trasporto al laboratorio, l’approvvigionamento e il gestione dei materiali e degli strumenti necessari e altro ancora.
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Programmazione dell’attività del Dipartimento di Prevenzione Veterinario e dei Distretti veterinari Ogni anno, il Dipartimento di Prevenzione Veterinario, entro il mese di febbraio, redige il Piano Integrato Aziendale della Prevenzione Veterinaria (PIAPV), che rappresenta il principale riferimento per tutte le figure coinvolte nel raggiungimento dei diversi obiettivi; il documento di programmazione dell’anno in corso (PIAPV 2015) è reperibile sul sito dell’ASL di Mantova all’indirizzo https://www.aslmn.net/docs_file/PIAPV_2015_rev_0.0.pdf. Il documento, che parte dalle indicazioni e regole fornite dall’Unità Organizzativa Veterinaria della Direzione Generale Salute, contiene l’analisi del contesto, compresi i risultati dell’attività svolta l’anno precedente, gli obiettivi, i criteri di programmazione, il sistema di monitoraggio e le modalità per rendicontare i risultati ottenuti. Il Dipartimento, per controllare l’andamento delle attività e per verificare gli aspetti gestionali inerenti la complessa struttura organizzativa, ha sviluppato un sistema interno di monitoraggio e di auditing, che si concretizza in elaborazioni di dati riguardanti i risultati ottenuti con i controlli ufficiali, in controlli documentali e in audit interni condotti sul campo per verificare l’appropriatezza delle attività svolte dai diversi livelli organizzativi dei servizi veterinari ASL. A questo sistema interno, si aggiunge una serie di controlli condotti da autorità esterne, quali l’U.O. Veterinaria della Regione Lombardia, il Ministero della Salute, il Food Veterinay Office della Commissione Europea (FVO) e, per quanto riguarda i controlli e le azioni svolte dall’ASL nel settore dell’esportazione di alimenti di origine animale, da autorità dei Paesi Terzi. Queste ultime svolgono missioni ispettive che solitamente coinvolgono più regioni e interessano i diversi livelli organizzativi della sanità pubblica veterinaria italiana; dall’inizio del 2014 ad oggi, il sistema dei controlli veterinari dell’ASL di Mantova, è stato valutato dalle autorità della Corea del Sud, della Repubblica Popolare Cinese, degli U.S.A., del Messico e del Giappone. Lo scopo di queste ispezioni è valutare l’efficacia dell’attività di controllo veterinario presso le aziende che producono alimenti e, quindi, stabilirne l’affidabilità in rapporto agli standard sanitari
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del Paese che controlla; in sostanza, servono a decidere se i servizi veterinari italiani garantiscono la sicurezza degli alimenti esportati in quel Paese Terzo. Le ispezioni da parte di queste autorità esterne prevedono una fase di verifica in campo, che si svolge in impianti di trasformazione o in allevamenti; tutte le verifiche ispettive esterne si concludono con un report che illustra puntualmente gli aspetti positivi e negativi rilevati. Finora, tutti i controlli subiti dal Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL di Mantova, hanno avuto esito favorevole. Infine, la maggior parte dei processi di attività svolti dal DPV, sono certificati ISO 9001 e quindi sottoposti a costante monitoraggio interno, nonché alle visite ispettive annuali di un ente certificatore.
Le attività svolte nell’ambito di EXPO 2015 Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL di Mantova già dal 2012 ha iniziato ad operare su obiettivi specifici legati ad EXPO; infatti, la manifestazione mondiale, attualmente in corso a Milano, è stata l’occasione per fissare obiettivi riguardanti specifici settori di intervento e per elevare il livello di efficienza ed efficacia delle azioni svolte territorialmente dai Dipartimenti di Prevenzione Veterinari, in particolare nell’ambito della sicurezza alimentare.
La macellazione speciale d’urgenza in allevamento e il progetto “Promozione della sicurezza delle carni e controllo dei residui negli animali a fine carriera” (Progetto EXPO n. 1) Già dal 2013, il Dipartimento di Prevenzione Veterinario dell’ASL di Mantova aveva ideato e definito questo progetto (delibera ASL Mantova n. 75 11/03/2013) che, una volta dimostratane la validità, è stato poi esteso a tutte le ASL della Regione ed individuato come obiettivo strategico per il quadriennio 2015-2018. Obiettivi del piano sono il miglioramento della consapevolezza degli allevatori circa il rigoroso rispetto delle condizioni di benessere degli animali a fine carriera o oggetto di incidenti, grazie alla possibilità di ricorrere, quando necessario, alla pratica della macellazione speciale d’urgenza (MSU) o dell’abbattimento per i capi non trasportabili, e creare le condizioni affinché gli allevatori, che abbiano la necessità di sottoporre animali a MSU, possano procedere con modalità rispettose sia del benessere animale, sia dell’economicità dell’attività e della sicurezza dei consumatori.
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La macellazione speciale d’urgenza in allevamento (MSU) consiste nel sottoporre a macellazione presso l’allevamento, tutti quegli animali, soprattutto bovine a fine carriera (le cosiddette vacche a terra), che non sono in grado per diversi motivi (ad es. l’incapacità di spostarsi autonomamente, che presentano prolassi, gravi ferite ecc.), di essere trasportati senza sofferenza al macello. Il divieto di trasporto in queste condizioni è contenuto nel regolamento (CE) n. 1/2005, che dice, appunto, che “non può essere trasportato nessun animale che non sia idoneo al viaggio previsto, né le condizioni di trasporto possono essere tali da esporre l’animale a lesioni o a sofferenze inutili”. Nella nostra provincia, data l’alta presenza, negli allevamenti, di bovine femmine con un’età maggiore di 48 mesi (al 31/12/2014, erano 55.976), risulta probabile il verificarsi di criticità di questo tipo. Quindi, per uniformare e coordinare i comportamenti da adottare nella gestione della macellazione speciale d’urgenza in allevamento, la regione ha fornito indicazioni con il Decreto del Direttore Generale Sanità n. 7983 del 18/09/2012 (Disposizioni regionali per la gestione e la macellazione degli animali non idonei al trasporto (MSU)). In questi casi, gli animali sono sottoposti a visita ante mortem e a macellazione in allevamento e le carcasse, gli organi e il sangue sono avviati verso impianti riconosciuti per essere sottoposti a visita sanitaria post mortem e alle successive lavorazioni; solitamente, gli animali sono eviscerati in macello. Poiché, oltre ad essere un problema di benessere animale, la macellazione di animali in queste condizioni può facilmente coinvolgere aspetti di sicurezza alimentare, quale la presenza nelle carni di patogeni o di residui di farmaci utilizzati per combattere la malattia dell’animale, tutti i capi macellati in questo modo sono sottoposti ad accertamenti di laboratorio per ricerche di tipo microbiologico e chimico, nelle carni e negli organi. Nella tabella sottostante è riassunta l’attività di campionamento svolta su questi capi presso i macelli della nostra ASL lo scorso anno. Capi sottoposti ad analisi in macello anno 2014 Test microbiologico n. capi MSU macelli Mantova
n. test BSE
1.464
719
Ric. sostanze inibenti
n. animali testati
Esiti sfav.
n. animali testati
Esiti sfav.
1.458
55
1.458
3
15
n. carcasse distrutte 67
La differenza esistente fra il numero dei capi macellati in allevamento e il numero delle carcasse conferite a macelli mantovani evidenzia che molti allevatori indirizzano i capi macellati con MSU a macelli che operano fuori provincia; la distruzione delle carcasse (67) è dovuta principalmente ad esiti sfavorevoli degli accertamenti analitici. Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario, nell’ambito del proprio progetto, ha messo in campo una serie di azioni volte ad incentivare il numero di MSU in allevamento, come l’attività di sensibilizzazione verso allevatori, trasportatori e macellatori, sfociata nell’organizzazione di un convegno specifico in occasione della Fiera Millenaria di Gonzaga del 2013, e alla predisposizioni di opportune soluzioni organizzative dell’attività di controllo (ad es. gli interventi per MSU sono stati garantiti in ogni occasione, compresi i giorni festivi, prefestivi e le ore notturne). Il piano, prevede anche la corretta registrazione, in Banca Dati Regionale (il software che contiene tutti i dati relativi agli allevamenti regionali), da parte degli allevatori o dagli enti delegati, dei capi macellati con questa modalità, e la registrazione, nei macelli bovini, dei dati dei capi giunti morti o con difficoltà di deambulazione autonoma o che , in presenza di una patologia, arrivano accompagnati dal modulo rilasciato da un veterinario libero professionista (cosiddetto allegato I) che ne attesta comunque la trasportabilità. Tali informazioni permettono da una parte, di raccogliere informazioni sugli allevamenti di provenienza e sulle certificazioni rilasciate e, dall’altra, di fornire importanti elementi di valutazione per determinare il livello di rischio degli allevamenti nel campo del benessere animale. A riprova della bontà del progetto, i risultati sono stati ampiamente superiori alle attese: per gli anni 2013 e 2014, mentre si prevedevano, rispettivamente lo 0,8 % e lo 0,9 % di capi sottoposti a MSU (compresi i capi abbattuti comunque per motivi di benessere) rispetto al numero di bovine con età superiore ai 48 mesi presenti in banca dati, il risultato raggiunto è stato il 3,48 % nel 2013 e il 4,33 % nel 2014.
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Controlli straordinari, in vista di Expo 2015, per migliorare le garanzie di sicurezza alimentare offerte dagli operatori del settore alimentare e contrastare le frodi alimentari e l’esercizio di attività non autorizzate (Progetto EXPO n. 2) Per migliorare le garanzie di sicurezza alimentare offerte dagli operatori del settore alimentare e contrastare le frodi alimentari e l’esercizio di attività non autorizzate, l’ASL di Mantova ha approvato, con delibera n. 204 del 19.06.2014, il piano straordinario di prevenzione in vista di EXPO 2015. Il progetto è stato attivato il 1° novembre 2014 ed è terminato, relativamente all’esecuzione dei controlli, il 25 settembre 2015, mentre per l’elaborazione finale dei dati ci sarà tempo ancora fino al 31 ottobre. Il Piano è consistito in una serie di controlli straordinari per gli anni 2014 e 2015 a carico di impianti riconosciuti (macelli, laboratori di sezionamento, impianti di stagionatura formaggi ecc.) e impianti registrati (vendita al dettaglio, ristoranti, mense, agriturismi, gastronomie, supermercati ecc.). I controlli vertevano soprattutto sulla verifica dell’etichettatura dei prodotti alimentari (confezionati e non), delle procedure di rintracciabilità e sul contrasto delle frodi alimentari e dell’esercizio di attività non autorizzate. Nella tabella sottostante è rappresentata la distribuzione numerica per distretto dei controlli programmati, che sono complessivamente 200. Controlli imp. riconosciuti
Controlli imp. registrati
Totale
DVET Asola/Guidizzolo
15
15
30
DVET Mantova
55
55
110
DVET Ostiglia/Suzzara
15
15
30
DVET Viadana
15
15
30
Totale
100
100
200
Piano straordinario EXPO 2015
Nel 20% dei casi l’attività è stata svolta congiuntamente con l’Ispettorato Centrale Qualità e Repressione Frodi (ICQRF); in 16 casi sono state riscontrate non conformità.
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Controlli veterinari ASL a favore dell’export e dell’internazionalizzazione dei prodotti alimentari (Progetto EXPO n. 3) Regione Lombardia e i Dipartimenti Veterinari delle ASL, da anni, stanno prestando un’attenzione particolare ai controlli effettuati negli impianti che esportano alimenti di origine animale, i cui risultati condizionano fortemente la possibilità di esportare da parte degli operatori economici. Sono, quindi, state messe in campo diverse azioni che, da una parte, tendono ad aumentare l’efficacia del controllo veterinario e la sicurezza degli alimenti prodotti, mentre, dall’altra, mettono le azienda nelle migliori condizioni per approcciarsi all’attività di esportazione. I diversi approcci alla sicurezza alimentare Va premesso che gli approcci alla sicurezza alimentare dei vari paesi sono diversi: esistono Paesi Terzi che importano i nostri prodotti, purché accompagnati da una certificazione rilasciata da un veterinario ASL e altri che, oltre altre alla certificazione, richiedono il rispetto di requisiti specifici e l’iscrizione in apposite liste. I sistemi che questi paesi applicano per garantire la sicurezza alimentare sono differenti, con una tendenza ad una certa territorialità, infatti, mentre, nell’Unione Europea, la maggior attenzione è rivolta ai requisiti di processo, nell’Area del Pacifico (Canada, Usa, Messico, Uruguay, Brasile, Australia, Giappone, Corea) il modello di riferimento sono le misure di igiene alimentare dell’FSIS statunitense (Food Safety and Inspection Service), che puntano sì ai requisiti di processo, ma con un approccio metodologico sensibilmente diverso rispetto a quello europeo (ad es. l’attenzione particolare alle superfici destinate a venire a contatto con gli alimenti). I paesi facenti parte della Custom Union (Federazione Russa, Bielorussia e Kazakistan), invece, prevedono un sistema sostanzialmente basato ancora sul controllo analitico dei prodotti. Il territorio mantovano e l’export di alimenti di origine animale A Mantova operano ventisei impianti iscritti in liste specifiche per l’export verso Paesi terzi (diciannove nel settore carne e prodotti a base di carne e sette in quello del latte e prodotti a base di latte); complessivamente sono state rilasciate centoventicinque autorizzazioni all’export e, mediamente, ogni impianto è abilitato ad esportare in cinque paesi diversi.
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Nonostante l’autorizzazione ad esportare alimenti di origine animale negli USA preveda il rispetto di regole molto rigorose, tre impianti (due macelli industriali di suini e un salumificio) sono autorizzati ad esportare direttamente o indirettamente verso quel paese. Nel 2014 sono state esportate a Mantova 142.680 tonnellate di prodotti alimentario, pari al 41% del totale esportato nell’intera Lombardia (346.517 tonnellate); sempre lo scorso anno, i veterinari dell’ASL di Mantova hanno rilasciato 24.153 certificazioni o attestazioni a fini export, pari al 43% di quelli rilasciati sull’intero territorio lombardo. Ogni anno, tutti gli impianti iscritti in una o più liste export vengono sottoposti a controlli ufficiali specifici e le ditte e il personale ASL che opera nei singoli impianti ricevono una supervisione dipartimentale al fine di verificare il rispetto dei requisiti stabiliti dalle varie autorità estere.
Le attività veterinarie svolte dall’ASL di Mantova per l’export verso Paesi terzi In questo scenario il Dipartimento Veterinario ha scelto di migliorare ulteriormente l’efficienza dei controlli e attivare un percorso di comunicazione con le ditte, affinché potesse costituirsi, con ruoli e competenze ben definiti, un sistema in grado di offrire ai Paesi Terzi le garanzie particolari che richiedono, favorendo, nello stesso tempo, un ampliamento delle possibilità di esportazione per le ditte del nostro territorio. Numerose, quindi, sono state le azioni, che, rispondendo agli input di provenienza regionale, sono state messe in campo per il raggiungimento di quest’obiettivo. 1. Monitoraggio dei flussi commerciali e delle attività di controllo correlate: mediante l’inserimento in un applicativo dedicato, gestito da Éupolis (Istituto superiore per la ricerca, la statistica e la formazione di Regione Lombardia), delle diverse certificazioni rilasciate alle ditte, dai veterinari ufficiali, per l’esportazione in Paesi Terzi di prodotti alimentari è stato possibile tenerne monitorato il flusso. 2. Semplificazione degli adempimenti a carico degli operatori del settore veterinario: obiettivo di quest’azione è quello di ridurre e semplificare gli adempimenti a carico degli operatori del settore agroalimentare, secondo modalità individuate a livello regionale, in modo da limitare i costi diretti e indiretti delle aziende ed aumentandone la competitività. Gli ambiti delle attività veterinarie coinvolti in quest’obiettivo di semplificazione sono stati diversi: gli adempimenti in materia di autocontrollo, la documentazione relativa al trasporto dei bovini, la certificazione delle materie prime impiegate per i prodotti alimentari a base di latte destinati all’export verso i Paesi terzi. Semplificazione del sistema di autocontrollo (HACCP) nelle microimprese alimentari Uno dei provvedimenti contenuti nella delibera DGR n. 1105 del 20/12/2013, dà la possibilità alle imprese di adottare e applicare, in modo flessibile e semplificato, i principi del sistema HACCP, pur nella garanzia del rispetto degli obiettivi di sicurezza alimentare.
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Quindi, dallo scorso anno si è cominciato a dare applicazione a questo progetto mediante una serie di azioni, quali quella di fornire tutte le informazioni necessarie agli imprenditori del settore, innanzitutto, divulgando le “Linee d’indirizzo per la semplificazione del sistema HACCP nelle microimprese alimentari,” con la pubblicazione sul sito web aziendale del documento “Manuale di buone pratiche di igiene per le microimprese alimentari” (http://www.aslmn.it/Templ_cont.asp?IDLivello1=153&IDlivello2=1531&IDlivello3=1042&I Dlivello4=359&IDlivello5=35&IDlivello6=24) e, successivamente, organizzando un incontro informativo sugli aspetti pratici dell’applicazione dell’HACCP in forma semplificata, in ognuno dei quattro Distretti Veterinari, in collaborazione con il Servizio di Igiene degli Alimenti e Nutrizione e le Associazioni di categoria, i cui destinatari sono stati principalmente i rappresentanti delle imprese alimentari di piccole dimensioni, i consulenti e i tecnici che si occupano di autocontrollo e le Associazioni di categoria. Contemporaneamente, è stata fatta un’azione formativa nei confronti di veterinari ufficiali e tecnici della prevenzione, con cui sono stati condivisi i contenuti del documento e definiti i criteri di valutazione, per assicurare la maggiore omogeneità possibile nella conduzione delle verifiche da parte degli addetti al controllo ufficiale. Ad oggi l’attività di controllo ufficiale sulle aziende che rientrano nella tipologia del controllo semplificato, si svolge ormai routinariamente e viene costantemente monitorata. Semplificazione in tema di certificazione delle materie prime per prodotti alimentari a base di latte destinati all’export verso Paesi Terzi Generalmente, l’esportazione dei prodotti a base di latte in Paesi Terzi avviene grazie all’emissione di certificati veterinari che contengono garanzie circa gli allevamenti e degli animali da cui proviene il latte utilizzato per la produzione dei latticini, in merito alle malattie infettive e allo stato di salute generale degli animali, al divieto di utilizzo di proteine animali nella loro alimentazione, al rispetto di alcuni parametri igienico sanitari (Reg. 853/04), all'assenza di residui di sostanze farmacologiche e di ormoni. Tali informazioni non sono immediatamente disponibili presso lo stabilimento di trasformazione, ma devono essere attestate dalle autorità competente per l’allevamento di provenienza della materia prima, con evidenti rallentamenti del flusso informativo.
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Con la DGR n. X/1185 del 20 dicembre 2013 la Regione si è proposta di semplificare questi adempimenti amministrativi, istituendo una banca dati informatizzata, dove vengono inseriti, per ogni singola azienda, i dati sanitari e gestionali, necessari al veterinario competente sullo stabilimento di trasformazione per l’emissione di certificati di esportazione verso Paesi Terzi. Dallo scorso anno i nostri servizi veterinari, dopo un’attività di informazione nei confronti delle associazioni di categoria, hanno provveduto a registrare le richieste presentate dalle aziende di produzione latte, che ne hanno fatto richiesta e a controllare il rispetto dei requisiti previsti per l’export nelle aziende; attualmente, nella lista degli allevamenti autorizzati all'export, sono registrate 681 aziende. Semplificazione in tema di documentazione relativa al trasporto dei bovini Gli obiettivi di semplificazione hanno toccato anche la movimentazione degli animali; infatti, la Regione Lombardia, con l’Allegato C della DGR n. X/1105 del 20/12/2013, ha approvato il progetto sperimentale di semplificazione: “Dematerializzazione degli adempimenti amministrativi per la movimentazione degli animali della specie bovina”. Attraverso questo progetto, rivolto a tutti gli allevatori della Regione Lombardia che vogliono parteciparvi, è possibile compilare e/o stampare, dalla Banca Dati Regionale, la documentazione necessaria al trasporto dei capi bovini dall’allevamento (dichiarazione di provenienza e destinazione, attestazioni sanitarie) direttamente, con conseguente abolizione del passaporto bovino a livello regionale, ed effettuare automaticamente le registrazioni delle movimentazioni di uscita, adempiendo ad un obbligo di legge con un semplice click: gli strumenti necessari sono un PC e una connessione ad internet, oltre alle credenziali di accesso alla Banca Dati Regionale - Anagrafe zootecnica (BDR, https://veterinaria.lispa.it/vete/). Per questo, nel 2014 servizi veterinari, attraverso incontri di formazione e informazione diretta agli allevatori, hanno promosso il progetto sperimentale sul territorio, ottenendo interesse e adesioni, soprattutto dagli allevatori di bovini con consistenze molto elevate, dove la semplificazione e l’autogestione del sistema anagrafico è un’esigenza importante. 3. Standardizzazione attività di controllo in ambito di prevenzione veterinaria: per raggiungere un miglioramento dell’appropriatezza e dell’efficacia delle attività di prevenzione veterinaria, è necessario uniformare e rendere omogenee le modalità di controllo ufficiale, conformandole a principi di trasparenza dell'azione e dei risultati; ciò si è reso possibile, inizialmente grazie alla certificazione di qualità ISO 9001, attraverso cui, da circa una decina d’anni, abbiamo codificato e monitorato la maggior parte delle nostre attività, e, successivamente, integrando nel nostro sistema qualità, dagli anni 2012-2013, procedure e istruzioni definite dalla Regione, con il Manuale Operativo delle Autorità Competenti Locali (Standard). Al fine di ottenere la massima uniformità di comportamento, le attività di formazione dell’ultimo triennio sono state, in gran parte, finalizzate alla diffusione della conoscenza ed applicazione di tali standard in tutte le aree. Tutto ciò, unito allo sviluppo e applicazione di un sistema interno informatizzato di monitoraggio dei risultati, nonché all’attivazione di un sistema di audit interno, ha permesso di 21
ottenere i risultati favorevoli dei controlli che, nel corso degli anni, sono stati svolti sul DPV di Mantova, come descritto in precedenza, da numerosi enti esterni: Regione, Ministero della Salute, FVO ecc. 4. Programmazione attività basata su graduazione rischio: da anni, nel settore della sicurezza alimentare, la programmazione dell’attività tiene conto della categorizzazione del rischio, affinché la pressione dei controlli esercitati sulle diverse attività sia coerente con il rischio relativo riconosciuto alla struttura stessa, alla luce dei dati storici, delle attività condotte e dei prodotti lavorati. Ciò serve anche a garantire un’efficiente allocazione delle risorse, garantendo al contempo il raggiungimento dei risultati previsti in termini di sicurezza e integrità alimentare. In sostanza, per quanto riguarda le attività riconosciute (macelli, laboratori di sezionamento, impianti di stagionatura formaggi ecc.) è assegnato un livello di rischio ad ogni singolo impianto, mentre, per gli impianti registrati (vendita al dettaglio, ristoranti, mense, agriturismi, gastronomie, supermercati ecc.), il livello di rischio è assegnato in base alla tipologia di appartenenza dell’impianto, sulla base delle non conformità riscontrate complessivamente nelle diverse tipologie. Tutte le informazioni inerenti i singoli impianti, compreso il livello di rischio, i campionamenti, i controlli e le non conformità rilevate sono registrati in un sistema informatico regionale (SIVI) che, oltre che costituire un efficace data base delle attività veterinarie, consente di procedere alla programmazione annuale delle attività di controllo.
5.
Controlli diversi abbinati su stessa azienda: sempre nell’ottica di evitare di porre oneri aggiuntivi ed inutili sugli operatori del settore, nella programmazione 2015 sono stati definiti i criteri, affinché i controlli da eseguirsi sulla stessa unità produttiva siano condotti, ove possibile, in maniera congiunta, consentendo, inoltre, un’efficiente allocazione delle risorse.
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6.
Controlli congiunti con altre Autorità di Controllo: oltre ai controlli effettuati con l’Ispettorato Centrale Qualità e Repressione Frodi (ICQRF) nell’ambito del Piano Straordinario di prevenzione in vista di EXPO 2015, molte altre attività sono state svolte congiuntamente ad altre autorità di controllo, nell’ottica di un’integrazione che aumenti spessore ed incisività degli interventi, riducendo l’appesantimento per le aziende controllate. A questo scopo, il DPV dell’ASL di Mantova ha partecipato al tavolo di coordinamento delle attività di vigilanza e controllo del Comparto agroalimentare e della pesca (previsto dal piano straordinario EXPO 2015), che Regione Lombardia ha organizzato, con l’obiettivo di condividere modalità operative comuni e flussi informativi in materia di controlli ufficiali, per ottimizzare le risorse e prevenire l’inutile moltiplicazione dei controlli. Un esempio di questa integrazione è, certamente, la solida collaborazione con il Comando NAS di Cremona, con cui sono stati effettuati diversi interventi relativi nel campo dell’utilizzo del farmaco, dell’alimentazione animale e del benessere animale in allevamento. È proseguita e si è intensificata, negli anni, anche la collaborazione con la Polizia Stradale, in particolare per l’esecuzione di controlli congiunti per la verifica del benessere animale durante i trasporti, ma anche per altre tipologie d’intervento. Altre autorità di controllo con cui si sono avute proficue collaborazioni, in questi anni, sono state la Polizia Locale, la Guardia di Finanza, il Corpo Forestale, il personale dell’Amministrazione Provinciale di Mantova, i Carabinieri, l’Ufficio Veterinario per gli Adempimenti Comunitari e con la Capitaneria di Porto di Porto di Chioggia.
Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario, nell’ambito della propria attività di comunicazione, ha dato corso ad numerose iniziative verso i portatori di interesse e la cittadinanza, quali convegni e incontri con associazioni di categoria e dei consumatori, allevatori, titolari di impianti di produzione alimenti, amministratori pubblici. In particolare, nel corso della Fiera Millenaria di Gonzaga, nell’ambito delle attività EXPO 2015, dal DPV sono stati organizzati due convegni ed un workshop: il primo, dedicato ai suinicoltori sull’eradicazione della malattia di Aujeszkj nel suino e il secondo, destinato a titolari di impianti, sull’applicazione delle misure di flessibilità nelle varie fasi della produzione, trasformazione e commercializzazione degli alimenti di origine animale. Nel workshop, invece, il Dipartimento di Prevenzione Veterinario si è confrontato con associazioni animaliste e cittadinanza, sul tema del piano triennale 2015/2017 per l’educazione sanitaria e zoofila, il controllo demografico della popolazione animale e la prevenzione del randagismo.
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Inoltre i servizi veterinari sono stati presenti presso lo stand fieristico dedicato all’ASL di Mantova, per fornire informazioni e materiale divulgativo ai visitatori ed hanno partecipato alla tavola rotonda “ASL di Mantova ed EXPO 2015: il cibo tra arte, tradizione, innovazione e scienza”.
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CAPITOLO 2: DIPARTIMENTO MEDICO Il Dipartimento di Prevenzione Medico è costituito da due strutture complesse e quattro Strutture Semplici Dipartimentali:
U.O.C.: Area Prevenzione Ambienti di Lavoro articolata in: U.O.S.: Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti Lavoro (SPSAL); Unità Organizzativa Impiantistica; U.O.C.: Area Promozione Salute; Strutture semplici dipartimentali: U.O.S.D.: Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP); U.O.S.D.: Servizio Prevenzione nelle Comunità (SMPC); U.O.S.D.: Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN); U.O.S.D.: Servizio Laboratorio Sanità Pubblica.
E’ prevista altresì l’unità Operativa di Medicina dello Sport, con funzioni di controllo e prevenzione nell’ambito delle prestazioni ambulatoriali dedicate e della lotta al doping.
Il Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) ha come obiettivo la tutela della salute dei lavoratori mediante interventi di controllo, informazione e assistenza. Il servizio svolge per compito istituzionale le seguenti attività: -
informazione e assistenza agli utenti in materia di igiene e sicurezza del lavoro; vigilanza nei luoghi di lavoro sul rispetto delle condizioni di sicurezza e igiene del lavoro, attraverso piani programmati di attività; - indagini su infortuni sul lavoro; - verifiche apparecchi a pressione, di sollevamento, di impianti elettrici; - indagini su malattie lavoro correlate; - controllo della sorveglianza sanitaria dei lavoratori svolta dai Medici Competenti; - valutazione dei ricorsi contro il giudizio di idoneità specifica al lavoro espresso dal Medico Competente; - nulla osta sui piani di rimozione materiali contenenti amianto; - corsi di formazione per addetti e coordinatori alle opere di rimozione, bonifica e smaltimento dell'amianto. Attraverso la messa a disposizione sul sito dell’Asl di Mantova (www.aslmn.it) di materiali e documenti tecnici, normativi e organizzativi, si vuole dare un contributo a Datori di lavoro, Responsabili dei Servizi di Prevenzione e Protezione, Medici Competenti, Rappresentanti dei Lavoratori, Lavoratori e quant'altri coinvolti nell'applicazione del Testo Unico sulla salute e sicurezza sul lavoro D. Lgs 81/2008 e s.m.i.. Il Servizio Igiene e Sanità Pubblica (SISP), in sintonia con la strategia aziendale, ha lo scopo di migliorare lo stato di benessere fisico e mentale della popolazione. Il servizio svolge attività alla persona e agli ambienti di vita. 25
Per quanto riguarda le attività alla persona il compito istituzionale del SISP è la sorveglianza e il controllo delle malattie infettive che si esplicano attraverso la segnalazione, l’inchiesta epidemiologica, il controllo dei contatti e l’effettuazione delle vaccinazioni indicate. Inoltre relativamente all’attività vaccinale programma, predispone i piani vaccinali in coerenza con le linee guida regionali rivolti sia alla popolazione infantile che adulta. Nell’ambito della prevenzione predispone attività di Sorveglianza Malattie Sessualmente Trasmesse e ambulatori per il viaggiatore internazionale. Per quanto riguarda gli ambienti di vita predispone controlli e ispezioni nelle acque di balneazione e gestisce le domande di parere igienico-sanitario per l’apertura di piscine; verifica gli ambienti di vita collettiva tra cui scuole, locali pubblici, strutture ricettive, ecc. con valutazioni microclimatiche; partecipa alle Commissioni comunali e da pareri sui regolamenti comunali per quanto attengono le attività di barbieri, parrucchieri e estetiste, piani cimiteriali e PGT, esprime pareri igienico-sanitario edilizi su nuove strutture o ristrutturazioni ; svolge attività di polizia necroscopica e presiede alla commissione di vigilanza sulle farmacie e partecipa alle commissioni di pubblico spettacolo, svolge controlli ambientali per Vis, Via, AUA, svolge consulenza ai comuni e privati per la lotta ai vettori (zanzare, zecche, ecc.). Il Servizio di Prevenzione nella comunità (SMPC) promuove la salute della popolazione attraverso attività di prevenzione primaria e secondaria indirizzate agli individui ed alle collettività ed il controllo dei fattori di rischio presenti negli ambienti di vita. I principali campi di attività riguardano: A) prevenzione oncologica primaria e secondaria: campagne di prevenzione primaria in campo oncologico; organizzazione, gestione, programmazione operativa e promozione degli screening per la prevenzione dei tumori (cervice uterina, mammella, colon retto). B) promozione della salute: collaborazione ai progetti di promozione alla salute rivolti ai bisogni della popolazione in considerazione dei fattori di rischio, fasce d’età e genere. C) attività di prevenzione primaria e secondaria nelle comunità infantili: promozione della salute nell'infanzia; campagne di prevenzione primaria sui principali fattori di rischio; prevenzione delle patologie dell' infanzia di rilevanza sociale; screening (vista, linguaggio, ecc.). D) attività di ricerca e sviluppo per la valutazione dei bisogni emergenti di salute ed individuazione dei gruppi a rischio nella popolazione; E) attività e progetti di educazione sanitaria nei settori di competenza del Servizio in collaborazione con il Servizio di Educazione Sanitaria dell'ASL. Al Servizio Igiene degli Alimenti e Nutrizione (SIAN) è affidata l'attività di vigilanza e controllo e l'attività di educazione alla salute nell'ambito della sicurezza alimentare e della corretta alimentazione. 26
Le principali attività svolte sono:
vigilanza e controllo sugli operatori del settore alimentare (produzione primaria, ristorazione pubblica, ristorazione collettiva, laboratori artigianali e industrie alimentari, vendita alimenti, produzione/vendita/utilizzo di materiali a contatto con gli alimenti);
controllo sulla vendita dei prodotti fitosanitari (attraverso l'attività di vigilanza sui luoghi di vendita);
controllo sulle acque destinate al consumo umano (controlli periodici sulle acque distribuite e sulle fonti di approvvigionamento idrico);
ispettorato micologico (attività di certificazione della commestibilità delle specie fungine di cui è consentita la raccolta);
igiene della nutrizione (educazione sanitaria e linee di indirizzo per la ristorazione scolastica, per la ristorazione ospedaliera ed assistenziale, educazione sanitaria per la popolazione generale e per gruppi a rischio).
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Progetto SPSAL Mantova collegato a EXPO 2015: La sicurezza nei Magazzini dei Formaggi DOP Mantovani a 3 anni dal sisma della primavera 2012 - Prima fase del progetto Nell’anno di “EXPO 2015 – Nutrire il Pianeta” il servizio PSAL ha voluto interpretare la propria funzione dedicando un progetto specifico ad un comparto di eccellenza nell’ambito delle produzioni agroalimentari Mantovane, quello dei formaggi DOP: Grana Padano e Parmigiano Reggiano.
Nella primavera 2012, in occasione degli eventi sismici che hanno colpito la pianura emiliano – lombarda, questi comparti produttivi hanno subito nel mantovano gravissimi danni non solo di natura economica. Infatti dal punto di vista simbolico – psicologico il crollo catastrofico di quelle montagne di formaggio, ha intaccato anche un’idea di sicurezza e di solidità che per la nostra gente questo comparto ha sempre rappresentato.
L’idea del progetto era quella di verificare, nel corso dell’anno 2015, lo stato dell’arte dei luoghi di produzione e stagionatura con riferimento alle misure adottate o previste per prevenire o ridurre il rischio sismico; nel contempo accompagnare le aziende nel percorso di adempimento agli obblighi di legge (per chi si trova nell’area del “cratere”) o di miglioramento delle condizioni di sicurezza. Consistenza del comparto Le aziende del comparto che sono state controllate (attive) sono complessivamente 62, delle quali 10 effettuano soltanto la funzione di magazzinaggio e stagionatura. Dei 52 caseifici controllati 23 fanno parte del comprensorio del Parmigiano Reggiano, mentre 29 del comprensorio del Grana Padano. Le aziende sono distribuite nel territorio come riportato nella tabellina.
CASEIFICI MAGAZZINI
ASOLA 3 2
GUIDIZZOLO MANTOVA 5 16 1 1
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OSTIGLIA 5 1
SUZZARA 18 3
VIADANA 5 2
TOT 52 10
I dati disponibili, relativi alla produzione ed agli occupati, sono riferiti ai soli caseifici cooperativi afferenti a due consorzi di tutela e sono i seguenti: Le cooperative latterio casearie nel comprensorio Grana Padano – dati 2013
19 caseifici attivi 353.635.826 di € di valore della produzione 225.769.409 di € di valore dei conferimenti 5.134.997 di q.li di latte conferito 5.181.861 di q.li di latte lavorato 448 soci 357 addetti 935.238 forme prodotte
Le cooperative latterio casearie nel comprensorio Parmigiano Reggiano – dati 2013
19 caseifici cooperativi attivi 114.357.406 di € di valore della produzione 1.542.529 di q.li di latte conferito 1.608.955 di q.li di latte lavorato 271 soci 144 addetti attivi 365.262 forme prodotte
Le criticità Il terremoto del 2012, o meglio la sequenza sismica che dal 20 maggio al 13 luglio 2012 ha investito la pianura emiliano – lombarda con 2.200 repliche delle quali 7 con magnitudo (M) superiore a 5, ha posto in evidenza alcune gravi criticità presenti nell’edilizia industriale, soprattutto negli edifici prefabbricati, rappresentate dalla mancanza di vincoli strutturali tra gli elementi portanti verticali e quelli orizzontali e dalla mancanza di vincoli adeguati tra i pannelli di tamponamento e gli elementi portanti. Tali mancanze sono state alla base della stragrande maggioranza dei danni avvenuti, che hanno provocato, nell’intera area interessata dal sisma, 23 vittime, gran parte dei quali lavoratori.
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In pratica la gran parte dei capannoni prefabbricati in cui si svolgono le attività produttive, sia industriali sia agricole, commerciali, ecc. sono costruiti da elementi appoggiati gli uni sugli altri, in cui la sola forza di gravità degli stessi elementi garantisce la stabilità delle strutture nel loro insieme. Nella loro progettazione e costruzione non sono state considerate altre forze agenti sulle strutture, diverse dalla forza di gravità e quindi mancano generalmente i vincoli capaci di contrastare forze agenti in direzioni diverse, come quelle prodotte dai terremoti. Indagare le ragioni di tale situazione ci porterebbe lontano dallo scopo di questo scritto. Possiamo solo dire che la maggior parte dei capannoni sono stati costruiti legittimamente, cioè rispettando le norme di legge vigenti nelle varie epoche. Quello che non era noto, o meglio non era tenuto in debita considerazione, era la pericolosità sismica delle zone di insediamento. La mappatura della pericolosità sismica del territorio è in continua evoluzione. La più recente risale all’aprile 2006 con Ordinanza d.P.C.M. 3519. Per altro tale mappatura all’epoca del terremoto 2012 era stata recepita da solo 6 regioni italiane su 21, tra le quali non vi sono né la Lombardia né l’Emilia. La classificazione sismica vigente all’epoca dei fatti (e in via residuale ancora oggi) prevedeva ben 49 comuni classificati in “zona 4”, ossia a rischio irrilevante, con intensità dei possibili terremoti caratterizzata da un’accelerazione massima ag pari a 0,05 g (dove g rappresenta l’accelerazione di gravità) e 21 comuni classificati in zona 3 con ag = 0,15 g. Questa criticità è in via di superamento come si vedrà nel seguito. L’altra criticità, specifica del settore dei nostri formaggi, è costituita dalle scaffalature di grande altezza, con carichi significativi, dette “scalère” utilizzate per lo stoccaggio delle forme, che, nel loro collasso dovuto al sisma, oltre al crollo proprio e del materiale immagazzinato, hanno in molti casi provocato danni ingenti alla struttura edilizia ospitante. Anche le scalère utilizzate avevano requisiti di resistenza del tutto inadeguati ed insufficienti a resistere al sisma. La caratterizzazione del rischio simico Il rischio sismico a cui sono esposte le persone in relazione agli edifici con i quali sono in contatto è rappresentato sinteticamente da due fattori: - La pericolosità sismica; - La vulnerabilità sismica. La pericolosità sismica (sismicità): è la probabilità che si verifichino terremoti di una data entità, in una data zona ed in un prefissato intervallo di tempo. La vulnerabilità sismica: è la predisposizione di una costruzione a subire danni per effetto di un sisma di prefissata entità. E’ evidente l’importanza che la corretta stima della pericolosità sismica ha nella predisposizione delle regole di progettazione e di costruzione degli edifici, al fine di una loro adeguata resistenza al terremoto (riduzione della vulnerabilità). 30
Il quadro delle regole: Il D.L. 74 del giugno 2012, convertito nella Legge 122 dell’agosto dello stesso anno, ha dettato in modo chiaro e perentorio il quadro degli obblighi per tutti coloro che si trovavano all’interno dell’area del cosiddetto “cratere”, ovvero nei territori dove il sisma aveva manifestato i suoi effetti e anche per chi, pur al di fuori del cratere avesse comunque subito danni riconducibili al terremoto. In particolare per rientrare negli edifici prefabbricati era necessaria la “agibilità sismica provvisoria”, certificata da un tecnico strutturista dopo che fossero stati messi in opera i vincoli strutturali mancanti tra gli elementi costitutivi della costruzione e dopo che fossero state eliminate le criticità legate alle scaffalature (le scalère) in grado di danneggiare le strutture. Queste misure in pratica rappresentavano le condizioni minime per evitare che si ripetessero i crolli catastrofici verificatisi il 20 ed il 29 maggio 2012 (date delle scosse principali). Nel frattempo, con la DGR 2129 del 11 luglio 2014, la regione Lombardia ridefinisce finalmente la classificazione dell’intero territorio regionale. La provincia di Mantova cambia completamente fisionomia: non vi sono più zone 4 (a rischio irrilevante), ma 64 comuni in zona 3 (ag: 0,15 g) e addirittura 5 comuni in zona 2 (ag: 0,25 g). Questa classificazione, originariamente prevista per entrare in vigore nell’ottobre 2014, entrerà effettivamente in vigore nell’aprile 2016. Tornando al quadro normativo possiamo leggere gli obblighi previsti dalla L. 122 come le misure minime per evitare che gli edifici ci crollino sulla testa e la nuova classificazione sismica come una evidente aggiornamento della pericolosità sismica dei luoghi, sulla base della quale valutare il rischio sismico e definire le misure per ridurlo. Questi due elementi: gli obblighi di cui alla L. 122 e la nuova classificazione sismica del territorio forniscono il “quadro di riferimento” per chi oggi intenda fare seriamente qualcosa per ridurre il rischio simico. Si tenga inoltre conto che tra gli obblighi che la legge pone in capo al Datore di Lavoro c’è quello di valutare tutti i rischi, anche quello strutturale, nonché quello dovuto a terremoti, inondazioni, ecc. E’ tuttavia evidente che su questa materia non vi siano certezze e anche la giurisprudenza non fornisce ancora risposte univoche. In altri termini si fa molta fatica a prendere atto di quanto il terremoto ci ha mostrato in tutta la sua spietata sincerità; passati i primi tempi di fervore, si tende a rimuovere il 31
problema, confidando molto sui cosiddetti “tempi di ritorno”, cioè i tempi entro i quali, secondo calcoli probabilistici, possiamo attenderci il ripresentarsi di altri eventi simili. La mappa di pericolosità sismica del territorio nazionale più aggiornata risale al 2006 (Ordinanza PCM n. 3519 del 28.04.2006). Come si può vedere tutto il territorio è interessato dal rischio sismico ad eccezione di alcune porzioni di Lombardia occidentale e del Piemonte orientale (colore grigio). La nuova mappa di regione Lombardia è coerente con la mappa nazionale. La nuova mappa di classificazione sismica della Lombardia
zona
1 2 3 4
accelerazione orizzontale con probabilità di superamento pari al 10 % in 50 anni [ag/g] > 0,25 0,15-0,25 0,05-0,15 < 0,05
accelerazione orizzontale di ancoraggio dello spettro di risposta elastico (Norme Tecniche) [ag/g] 0,35 0,25 0,15 0,05
La sicurezza nei magazzini dei formaggi DOP Mantovani a 3 anni dal sisma.
Lo svolgimento del progetto L’intervento del Servizio PSAL nel settore dei formaggi si è mosso lungo queste direttrici:
PROGETTO PER EXPO 2015 – ELEMENTI SIGNIFICATIVI
RILEVAZIONE DELLO STATO DELL’ARTE ADEGUAMENTO DELLE STRUTTURE PREFABBRICATE SOSTITUZIONE O RAFFORZAMENTO DELLE SCAFFALATURE PER LA STAGIONATURA AGGIORNAMENTO DELLA VALUTAZIONE DEL RISCHIO SISMICO
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Il progetto si è svolto in due fasi: -
L’invio di un questionario conoscitivo da restituire al servizio; L’esecuzione di sopralluoghi programmati in azienda alla presenza dei Tecnici di fiducia delle aziende stesse, per valutare la situazione reale e l’adeguatezza della documentazione disponibile e dei programmi previsti, con richiesta di eventuale adeguamento.
Fermi restando gli obblighi previsti dalla Legge 122, nonché le procedure, a suo tempo concordate con la Procura della Repubblica di Mantova, per l’effettiva realizzazione delle relative misure, l’intervento si è posto come forma di accompagnamento delle aziende nel percorso di adeguamento, nella consapevolezza che la complessità del problema, i costi degli interventi e le difficoltà derivanti dalla congiuntura economica, rappresentano elementi di difficoltà oggettiva, rispetto ai quali un approccio di tipo coercitivo/sanzionatorio non avrebbe apportato alcun valore aggiunto, ma introdotto elementi di conflittualità e di contenzioso del tutto fuorvianti.
Sintesi dei risultati In estrema sintesi si può affermare che le aziende situate nei comuni del cosiddetto “cratere” del terremoto si sono attivate ed hanno realizzato gli interventi richiesti dalla legge. In alcuni casi i tempi si sono protratti fino ai nostri giorni, in qualche caso sono ancora in corso. Le aziende situate in aree esterne al cratere hanno invece dimostrato, in via generale e con lodevoli eccezioni, una disponibilità molto limitata ad eseguire interventi di miglioramento sismico o adeguamento delle strutture edilizie. I comuni del cratere: Azioni sui sistemi di stoccaggio - Interventi di miglioramento delle scalere; - Sostituzione delle scalere; - Rimozione degli ancoraggi alle pareti; - Relazioni tecniche relative alla stabilità delle scalere anche nei confronti delle sollecitazioni dovute al sisma; - Indicazioni per l’uso e la manutenzione. Azioni sui fabbricati - Creazione di vincoli strutturali tra gli elementi prefabbricati – Agibilità Sismica; - Interventi di miglioramento sismico sulle costruzioni in muratura con Certificazione di idoneità statica. (Agibilità Ordinaria)
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Felonica Gonzaga Magnacavallo Moglia Pegognaga Poggio Rusco Quingentole Quistello S. Benedetto Po S. Giacomo delle Segnate S. Giovanni del Dosso Schivenoglia Sermide Villa Poma Motteggiana
Le aziende insediate nei comuni al di fuori del cratere hanno ritenuto, in via generale e con alcune eccezioni, di non affrontare il problema del miglioramento/adeguamento sismico: •
Mancati interventi sulle scalere;
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Scalere sostituite o rinforzate solo in presenza di danni;
•
Nessuna intervento di valutazione e di miglioramento sugli edifici;
•
Valutazioni del rischio insufficienti;
•
Programmi di miglioramento non definiti.
Il 90% delle aziende del cratere ha provveduto all’adeguamento normativo delle scalere e delle opere murarie entro il termine del progetto, mentre considerando gli interventi in corso l’adeguamento è pressoché completo. Per contro solo il 30% delle aziende del cratere ha effettuato una valutazione del rischio sismico alla quale correlare gli interventi di miglioramento effettuati. Siamo in presenza di uno dei rari casi in cui la realtà è più avanzata di quanto descritto nei documenti.
Le aziende insediate nei comuni del cratere hanno generalmente risposto in modo positivo. Punti di difficoltà: -
In alcuni casi gli interventi richiesti per l’agibilità sismica provvisoria sono ancora in corso o programmati a breve; Si incontrano resistenze a svincolare le scalere dalle pareti (perdita di posti forma); In molti casi si è deciso di rinforzare le vecchie scalere esistenti e di non sostituirle. Alcuni interventi “autogestiti”.
In queste aziende solo il 10% ha effettuato o aggiornato la valutazione del rischio sismico e predisposto un programma di miglioramento. Va sottolineato al riguardo che le aziende stanno progressivamente attivandosi e, dopo la fine del progetto, stiamo registrando sia la revisione dei documenti di valutazione del rischio, sia la predisposizione di programmi di miglioramento e riduzione del rischio sismico.
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Interventi sulle scalere: -
Nuove costruzioni in acciaio; Appoggi ampi; Controventature; Isolamento dalle pareti dell’edificio; Relazione di calcolo con verifica di stabilità e resistenza in caso di terremoto.
Interventi sui fabbricati: -
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Vincoli strutturali fra pilastri e travi di copertura; Vincoli strutturali tra pannelli di copertura e travi principali; Vincoli strutturali tra pannelli di tamponamento e pilastri.
Alla luce delle risultanze del progetto, il Servizio PSAL sta valutando la fattibilità di proseguire l’attività di accompagnamento per le aziende che necessitano di un adeguamento in merito a questa particolare problematica. Appare abbastanza evidente che, pur se con qualche ritardo, l’intervento del Servizio ha stimolato e sensibilizzato le aziende che si stanno progressivamente attivando. In secondo luogo appare utile definire un livello omogeneo di risposta, che vuol dire cercare di definire, in via generale, quale possa essere un livello di sicurezza accettabile, alla luce delle conoscenze attuali. Infine non si può dimenticare che la problematica del rischio sismico e del miglioramento dei livelli di sicurezza riguarda tutti i settori di attività e che quindi tutte le aziende andranno sollecitate ad intraprendere i percorsi descritti in questo progetto. Schema di lavoro per la valutazione e la riduzione del rischio sismico: 1. Verificare in quale zona sismica si trova l’immobile da esaminare; 2. Valutare il rischio sismico della struttura e dei componenti non strutturali, arredi, impianti, ecc. (Vulnerabilità); 3. Programma di miglioramento sismico dell’immobile e dei componenti non strutturali – Interventi di Prevenzione; 4. Misure per la gestione dell’emergenza – Interventi di Protezione .
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Proposta di criteri di intervento (come sviluppare il punto 3: Programma di miglioramento) Per tutti gli edifici in qualunque zona si trovino: 1. Creazione dei vincoli strutturali tra elementi verticali ed orizzontali; 2. Vincoli strutturali tra tamponamenti e strutture principali; 3. Eliminazione criticità delle scaffalature non controventate. Tempo proposto: 12 mesi Per tutti gli edifici in zona sismica 2 e per quelli in zona sismica 3 e che contengono attività particolari (aziende RIR, gas tossici, centri commerciali, strutture di ricovero e cura, strutture scolastiche, locali di pubblico spettacolo, impianti sportivi, ecc.), se non già diversamente previsto dalla legge, prevedere programma di adeguamento al 60% rispetto agli edifici nuovi nel tempo stabilito secondo lo schema: T= 4 + (L s – 30) / 5 . Per gli edifici costruiti in struttura tradizionale l’accertamento delle condizioni di agibilità ordinaria dovrebbe essere eseguito secondo le indicazioni stabilite dalle NTC 2008 capitolo 8 – Costruzioni esistenti. Tempo proposto: 12 mesi per valutazione, tempo per interventi: Variabile a seconda delle condizioni dell’edificio
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Progetto SIAN - SISP Mantova collegato a EXPO 2015: “Tutela del Cittadino e del Consumatore” - Le strutture turistico – ricettive nel territorio della provincia di Mantova. Un anno di vigilanza Il settore agricolo da decenni è in contrazione, ma fanno eccezione alcuni comparti, tra cui l’agriturismo. Da alcuni anni si osserva un aumento dell’offerta di questa attività, in grado di sostenere il reddito di molti imprenditori agricoli e nello stesso tempo di salvaguardare l’ambiente e il territorio, permettendo così uno sviluppo sostenibile delle zone rurali. L’agriturismo permette la riscoperta dell’importanza del territorio, della sua storia e delle sue tradizioni ed inoltre, grazie ad una delle sue articolazioni, le fattorie didattiche, consente una rieducazione alimentare ed ambientale per le nuove generazioni. La normativa regionale vigente, ovvero il regolamento Regionale 6 maggio 2008 n. 4 Norme di attuazione del titolo X della legge regionale 5 dicembre 2008, n.31 (Testo unico delle leggi regionali in materia di agricoltura, foreste, pesca e sviluppo rurale) distingue due tipologie di azienda agrituristica: Agriturismo in forma familiare; Agriturismo in forma aziendale; La tipologia di agriturismo in forma familiare presenta una o più delle seguenti caratteristiche: Ospitalità in camere o spazi comuni per un massimo di 10 persone al giorno; Preparazione e somministrazione di pasti e bevande in strutture facenti parte il fabbricato aziendale, compresa l’abitazione dell’operatore agrituristico, fino al massimo di 40 pasti al giorno. La tipologia di agriturismo in forma aziendale presenta una o più delle seguenti caratteristiche: Alloggio in camere o in unità abitative indipendenti e utilizzo di spazi aperti attrezzati per la sosta di campeggiatori, fino ad un massimo di 60 ospiti al giorno; Preparazione e somministrazione di pasti e bevande per un numero massimo di centosessanta pasti al giorno.
1. Analisi di contesto L’assenza di strutture alberghiere “di lusso” a fronte della presenza capillare di molte strutture “agrituristiche, nonché la possibilità che esse offrano del consumo dei prodotti di propria produzione, fa ipotizzare che la “scelta” del turista “EXPO 2015” in arrivo nel Mantovano sarà orientata proprio verso gli agriturismi, sia per il soggiorno che per il consumo di pasti con cibi tipici.
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Gli agriturismi attivi in provincia di Mantova, sono 227, suddivisi, a seconda dei servizi offerti nel territorio della Provincia di Mantova nel seguente modo:
I servizi offerti dalle aziende agrituristiche dislocate su tutto il territorio mantovano, con una prevalenza maggiore nelle aree riguardanti il distretto socio-sanitario di Guidizzolo, sono diversi a seconda della zona di appartenenza. Infatti, in seguito ad analisi di dati ricavati da “Agriturismo e fattorie didattiche nella Provincia di Mantova- guida 2015” si rileva la seguente situazione: Solo Ristorazione
Ristorazione & alloggio
Solo Alloggio
Altre attività
Alto mantovano
14
23
36
2
medio mantovano
23
31
22
6
Basso mantovano
25
25
9
3
Come si evince dalla tabella, la tipologia dei servizi offerti è diverse a seconda della collocazione territoriale. Infatti, se nell’area dell’alto Mantovano, corrispondente ai distretti socio-sanitari di Asola e Guidizzolo, i servizi offerti maggiormente dalle aziende agrituristiche sono quelli di sola ospitalità in camere, nelle aree del medio mantovano corrispondenti ai distretti sociosanitari di 39
Viadana e Mantova, la tipologia di agriturismo maggiormente diffusa offre sia servizio di alloggio in camere che di ristorazione. Situazione diametralmente opposta rispetto alle aree dell’alto mantovano, è quella del basso mantovano in cui i servizi offerti nella maggior parte delle aziende agrituristiche è di sola ristorazione.
2. Criteri di scelta delle attività da sottoporre a verifica Vista la numerosità della presenza agrituristica nel territorio mantovano, attraverso una valutazione dei servizi offerti dalle strutture, si sono stilati dei criteri che portassero all’ identificazione di quelle attività che necessitavano per prime di essere sottoposte ad un controllo al fine di verificare i requisiti igienico sanitari dei locali destinati all’accoglienza del turistaconsumatore e il rispetto di quanto previsto dai Regolamenti comunitari di igiene degli alimenti per ciò che concerne la ristorazione pubblica. Le aziende agrituristiche scelte prioritariamente sono state quelle che offrono servizi quali:
Attività natatoria; Ristorazione; Ospitalità in forma aziendale.
Ulteriore criterio di scelta utilizzato è stato quello di sottoporre a vigilanza : Attività non controllate da più di due anni. Dal punto di vista del rischio vengono ritenute prioritarie le strutture con annessa piscina e preparazione pasti poiché prevedono la permanenza di persone e la manipolazione di alimenti e, spesso, l’offerta di altri servizi, come e maneggi, attività didattiche ecc.. . Scelte le prime attività sulla base di quanto detto sopra, si è data precedenza a quelle aziende la cui capacità recettiva è di forma aziendale, cioè con capacità recettiva superiore a 10 posti letto. Sulla base dei primi due criteri , si sono scelte le attività che non sono state mai sottoposte ad attività di vigilanza, o quelle attività che lo sono state, ma più di due anni fa. La verifica sul campo è avvenuta in due fasi. Nella prima fase è stato svolto un accertamento preventivo che ha visto lo svolgimento di due sopralluoghi a settimana a partire dal 1° Febbraio fino al 31 Maggio rivolti sia ad aziende con annessa attività natatoria che senza, con lo scopo di verificare la presenza del rispetto dei requisiti previsti dai Regolamenti Locali di Igiene dei vari comuni nel quale l’azienda agrituristica è inserita. Nella seconda fase svolta da maggio a luglio è stato verificato in fase ispettiva l’ ottemperamento ad eventuali prescrizioni date.
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3. Oggetto della vigilanza Al 31 ottobre 2015 gli agriturismi sottoposti a vigilanza sono stati 59. I controlli effettuati hanno avuto il fine di:
valutazione del mantenimento dei requisirti igienico-sanitari dell’attività ricettiva, anche in relazione alla prevenzione del rischio legionella; attivazione di interventi ed azioni di riduzione della popolazione di zanzare; adeguato utilizzo e trattamento delle piscine e delle strutture ad esse connesse.
Si sono, inoltre, effettuati prelievi su: acque di vasca delle piscine per analisi chimiche e microbiologiche I campioni sono stati conferiti al Laboratorio di Sanità Pubblica e analizzati sulla base dei profili di ricerca concordati per i campioni previsti nella normale programmazione di routine.
4. Requisiti igienico sanitari rilevati Durante le ispezioni svolte presso le attività agrituristiche indagate si è verificata la corrispondenza a quanto previsto dal regolamento locale di igiene per quanto concerne la corrispondenza fra posti letto messi a disposizione e metratura/cubatura minima prevista dalla normativa vigente eseguendo misure strumentali. Si è, inoltre, verificata la presenza delle dichiarazioni impiantistiche e le controlli eseguite riguardanti l’impianto di riscaldamento e/o produzione di acqua calda sanitaria. Non si sono rilevate grandi criticità in questo ambito, infatti nella maggior parte dei casi è stata accerta una rispondenza fra posti letto messi a disposizione dell’utenza e parametri minimi regolamentari.
5. Piscine Oltre a degustazione di prodotti propri, organizzazione di attività ricreative, culturali, seminariali, sociali - educative, naturalistico- ambientali ecc…, uno dei servizi resi fruibili agli ospiti in arrivo presso l’ agriturismo è la possibilità di utilizzo della piscina. Secondo i dati contenuti all’interno della “Guida Agriturismi 2015”, gli agriturismi che offrono il “servizio piscina” sono ben 38 su 227. Durante il corso dei sopralluoghi è emerso, tuttavia, che soltanto 14 degli impianti natatori risultano dichiarati ad utenza degli ospiti dell’attività, mentre i rimanenti sono stati dichiarate ad uso esclusivamente privato.
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Per valutare l’ adeguato utilizzo e trattamento delle piscine, il controllo è stato scisso in due fasi: -
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Fase I: in cui si è sottoposto a vigilanza tutto ciò che riguardasse la parte documentale, ovvero verificare la presenza della comunicazione di inizio attività, presenza di copia della concessione edilizia/permesso di costruire/ dia rilasciata/o o presentata al comune relativa/o alla realizzazione della piscina a servizio dell’agriturismo ai fini di stabilire se l’impianto ricadesse all’interno della applicazione della normativa regionale, ovvero della D.g.r. 8/2552 del 17 maggio 2006. È stata inoltre verificata la presenza del documento di valutazione dei rischi e dei registri dei controlli effettuati sull’acqua di vasca; Fase II: campionamento dell’acqua di vasca per la verifica della conformità ai parametri regolamentari previsti dalla normativa vigente in materia.
Criticità riscontrate Le criticità riscontrate hanno riguardato soprattutto l’organizzazione dei campionamenti delle acque di piscina degli agriturismi. Infatti, sebbene gli impianti da campionare fossero solamente 14, si sono andati ad aggiungere a quelli pubblici e privati dislocati su tutto il territorio della provincia di Mantova. Considerando che il periodo di apertura delle piscine annesse all’attività va da inizio luglio a inizio settembre, i giorni di apertura del laboratorio di analisi dell’ Asl di Mantova per le analisi microbiologiche sono solamente due e la chiusura del laboratorio di analisi dell’ Asl di Brescia per la durata di circa un mese, si è reso impossibile il campionamento di tutti gli impianti annessi alle strutture agrituristiche. Si è riuscito a campionare un unico stabilimento ricadente nell’ambito territoriale del distretto di Mantova.
6. Prevenzione focolai larvali Casi di emergenza sanitaria hanno interessato soggetti contagiati da virus trasmessi da zanzare, in provincia di Mantova:
1. Comune di San Benedetto Po 2. Comune di Pegognaga 3. Comune di Moglia
DENGUE WEST NILE FEVER WEST NILE FEVER
Ai fini, quindi, della prevenzione della formazione di focolai larvali sono stati eseguiti sopralluoghi congiuntamente con tecnico esperto dell’Asl di Mantova, che si è occupato della valutazione della presenza degli stessi. In sede di sopralluogo, inoltre, si sono informati i gestori delle modalità di
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prevenzione della formazione dei focolai distribuendo un opuscolo informativo realizzato specificamente per la realtà indagata.
Le zanzare, specialmente la zanzara tigre, trovano l’ambiente ideale per lo sviluppo in piccoli contenitori artificiali chiamati “micro focolai” che, per le caratteristiche proprie, si trovano soprattutto all’esterno o in prossimità di abitazioni e di fabbricati. Per contrastare la proliferazione delle zanzare nelle aree private ogni cittadino, o chi gestisce lo spazio, devono anzitutto adottare i seguenti comportamenti di prevenzione, denominati “buone pratiche”: -
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I recipienti che non si utilizzano vanno capovolti o chiusi ermeticamente per evitare che possano accumulare acqua; Svuotare settimanalmente, con un'azione semplice di versamento a terra, l'acqua contenuta in un contenitore facilmente rimovibile (sottovaso, bidone dell’orto, secchio, barattolo, bottiglia, annaffiatoio, risacca del telo, ecc.); Provvedere alla loro accurata pulizia e alla chiusura ermetica con coperchi idonei; In giardini, cortili o balconi, evitare il ristagno d’acqua anche in modeste quantità e per pochi giorni, sul suolo o in ogni tipo di contenitore; Non abbandonare oggetti e contenitori di qualsiasi natura e dimensioni ove possa raccogliersi l’acqua piovana; Immettere pesci predatori di larve di zanzare (pesci rossi o gambusie) nelle fontane da giardino o in altri contenitori simili; Verificare il corretto funzionamento degli impianti fognari al fine di evitare perdite e ristagni d’acqua nelle cantine;
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Effettuare la regolare manutenzione dei canali di gronda dopo una pioggia, per evitare ristagni d’acqua, che può essere presente anche in cavità di alberi e la regolare manutenzione di canalette per favorire l’allontanamento naturale delle acque; Privilegiare le annaffiature per assorbimento dirette e senza ristagno; Riempire con ghiaia fine o sabbia i sottovasi e altri contenitori ove possibile.
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PALINSESTI EXPO 2015: Con Delibera N.215 del 18.06.2015 l’Azienda Sanitaria di Mantova ha deliberato di approvare il palinsesto per le attività EXPO 2015. Il palinsesto si è collocato nel periodo temporale compreso tra il 29 maggio e il 31 ottobre 2015.
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Dallo Screening alla Prevenzione Primaria: Andata e Ritorno. Gli Screening e La Promozione della Salute L’ASL di Mantova, insieme al Gruppo Italiano Screening Colorettale (GISCoR) ed in collaborazione con l’Osservatorio Nazionale Screening (ONS) e il Ministero della Salute ha organizzato venerdì 29 maggio un workshop di respiro nazionale dal titolo: “Dallo screening alla prevenzione primaria: andata e ritorno. Gli screening e la promozione della salute”. Il tema della prevenzione secondaria con le campagne di screening oncologici che hanno dato evidenza di efficacia, sono, nel Sistema Sanitario Lombardo, una realtà consolidata. Anche nel resto dell’Italia, soprattutto nelle regioni del nord, la diffusione della chiamata attiva per la popolazione target dei tre screening per la prevenzione dei tumori colon rettali, della cervice uterina e per la diagnosi precoce dei tumori della mammella, è un argomento sempre molto interessante da sviluppare ed approfondire nei vari congressi. Particolarmente innovativo è stato l’impulso dato, negli ultimi anni, per cercare di promuovere la prevenzione a partire dai corretti stili di vita, con un approccio che sposta l’attenzione anche alla prevenzione primaria: non si parla più, dunque, solo di diagnosi precoce, ma si lavora per poter rimuovere i rischi, quali fumo, sedentarietà, ipertensione, ipercolesterolemia, diabete etc. “Il concetto di prevenzione si associa facilmente allo stato di salute e di benessere, che a loro volta sono strettamente correlati ai cosiddetti ‘stili di vita’ delle persone, nelle diverse fasi della vita.” – ha dichiarato Emanuela Anghinoni, Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medico dell’ASL di Mantova e anche Presidente nazionale GISCoR – “Nel nostro Paese, come nel resto del mondo industrializzato, le malattie croniche e cronico-degenerative stanno aumentando in proporzione all’aumento dell’aspettativa di vita, essendo correlate con l’indice di vecchiaia della popolazione. Oggi, circa il 30% dei cittadini è portatore di almeno una cronicità e per questa fetta della popolazione si impegna il 75% delle risorse sanitarie e sociosanitarie, per cui si rende ormai indifferibile investire sulla ‘consapevolezza di responsabilità’ rispetto al proprio stato di salute: ‘empowerment’ del cittadino, dicono gli anglofili. Da qui – conclude Anghinoni l’importanza di legare sempre più il tema della prevenzione ai corretti stili di vita”. “Questo workshop – intervenne il Direttore Generale dell’ASL, Mauro Borelli – offre a Mantova una vetrina nazionale sul tema della prevenzione e promozione della salute.” Continua 46
Borelli – “All’interno della prima parte del workshop trova anche spazio una sezione che racconta la storia dei 30 anni di screening in provincia di Mantova, per dare il giusto merito ad un lavoro importante sulla prevenzione che qui trova radici lontane nel tempo; gli screening a Mantova non sono mai stati intesi come una campagna estemporanea, ma è stata sempre una attività perseguita con grandissima convinzione”. “In questa ASL da tempo si investe nelle campagne di screening e il nostro contributo, le nostre professionalità, la nostra storia possono offrire a questi convegni momenti di arricchimento. Mi sembrava questo un momento importante da condividere con il Direttore Emerito Massimo Arvati, che negli anni della sua direzione al dipartimento ha fortemente sostenuto tutte le iniziative e le azioni che portassero ad aumentare la qualità.
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“Green Tour”- Verde in Movimento
Il 7 Giugno 2015 è stata la giornata della firma tra i Comuni veneti e Ostiglia della lettera di intenti per promuovere la ciclovia Ostiglia-Treviso. La cerimonia istituzionale si è svolta nel Comune di Casaleone (VR) e il documento siglato dai rappresentati dei vari comuni interessati costituirà un impegno per rinverdire un legame storico rappresentato dalla dismessa ferrovia Ostiglia-Treviso che, negli intenti dei promotori, sostenitori e finanziatori dell'opera, sarà strumento di sviluppo e opportunità di lavoro a favore di un vasto territorio interregionale. Chiamati alla firma del documento i sindaci di Ostiglia, Valerio Primavori, di Casaleone, Andrea Gennari, di Cerea, Paolo Marconcini, di Legnago, Clara Scapin, di Minerbe, Carlo Guarise, di Pressana, Stefano Marzotto, di Cologna Veneta, Silvio Silvano Seghetto, AULSS 21 Legnago, con Giuliana Faccini, il Presidente del Comitato Valori 4 Fiumi Ostiglia-Treviso, De Togni Tiziano, l'associazione Pro Loco Carpanea Casaleone con la presidente De Fanti Enrica Claudia. I firmatari, in stretta relazione con le significative attività già avviate e realizzate dalle ULSS del Veneto per l'attuazione dei principi contenuti nella Carta di Toronto in materia di benessere psicofisico e salute della popolazione, intendono instaurare e consolidare un percorso condiviso che con la stesura del Progetto Green Tour consenta:
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la valorizzazione delle eccellenze dei territori da essi rappresentati dal punto di vista culturale, naturalistico, paesaggistico, enogastronomico, turistico e più in generale della mobilità lenta; la diffusione delle buone pratiche legate alla salute e al benessere psicofisico in attuazione delle modalità contenute nella Carta di Toronto; la predisposizione delle attività istituzionali necessarie per consentire la presentazione e approvazione del Progetto Green Tour "Verde in movimento" per il successivo accreditamento e accesso ai contributi previsti dalla programmazione Comunitaria per il periodo 2014- - 2020 nel Comune di Casaleone (Vr). Il GREEN TOUR "Verde in Movimento", progetto della Regione Veneto, si presenta pubblicamente nella giornata di domenica 8 giugno con la festa del "MOVE T-O DAY" che avvia l'iniziativa che lega in un unico grande "anello verde" tra le province di Padova, Verona e Mantova, 600 km tra terra ed acqua, una rete che unisce oltre 200 Comuni, 13 ULSS, 3 Regioni, oltre ai Parchi Regionali del Sile, del Delta del Po Veneto ed Emiliano, dei Colli Euganei, del Mincio e della Laguna di Chioggia e Venezia. Per l'occasione, Ostiglia ha proposto il 1° bici-barca Tour: un'escursione sviluppata a partire dal fiume Po, per raggiungere il Canal Bianco, la ferrovia dismessa e le aree di ristoro con degustazione di prodotti tipici con un percorso di circa tre ore. Il grande itinerario Ostiglia - Treviso si sviluppa tra strade ciclabili, cammini pedonali, vie d'acqua navigabili e sentieri da percorrere a cavallo, fra ambienti e paesaggi naturali, tradizioni rurali, grandi patrimoni ambientali, storici e culturali dove anche cibo e ospitalità rappresentano un valore aggiunto. Un affascinante percorso tra luoghi e tracciati esistenti o da recuperare, come la ex ferrovia militare Treviso-Ostiglia, le "restere" del Sile, i tragitti lungo i fiumi Brenta, Adige, Po ed altri minori. La festa di domenica 7 giugno, oltre a far conoscere "Green Tour, Verde in Movimento", era volta a coinvolgere con molteplici iniziative le numerose associazioni che propongono l'attività fisica in varie forme di espressione organizzate tra le province di Mantova, Padova e Verona. In mattinata, a Treviso, alla Porta SS Quaranta, è stata apposta la firma della Dichiarazione di Intenti tra i Sindaci della Città di Treviso e di Ostiglia che hanno ricevuto dalla Regione Veneto il simbolo istituzionale del Green Tour, rappresentato da una foglia di quercia.
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“La Camminata della Salute” Nell'ambito del Palinsesto delle iniziative EXPO 2015, ASL di Mantova il 28 giugno 2015, ha organizzato l’evento "La camminata della salute” dedicato ai propri dipendenti e promossa a tutti i portatori di interesse tra cui Associazioni di volontariato, Amministrazioni Pubbliche, Scuole di ogni ordine e grado, Associazioni Sportive,… La Camminata della Salute, è stata una gara non competitiva di 7,6 km, partita nella mattina di domenica 28 giugno dalla sede ASL di Via Toscani a Mantova con arrivo a Grazie di Curtatone, presso il famoso Santuario di stile gotico lombardo, dedicato alla Beata Vergine Maria. Scopo dell’iniziativa è stata divulgare e promuovere la cultura della prevenzione e della salute: per questo la giornata è stata dedicata al movimento, richiamando anche l’alimentazione equilibrata, coinvolgendo, i professionisti sanitari e socio-sanitari dell’ASL di Mantova e i loro familiari. Ci si è incontrati presso la Sede dell’ASL in Via dei Toscani,1, davanti alla Palazzina 3, alle ore 9.30, orario in cui si è dato inizio alla camminata che si è sviluppata in un percorso, adatto anche ai bambini, da Via dei Toscani per Borgo Angeli, imboccando poi la pista ciclopedonale fino al Santuario di Curtatone. Ad ogni partecipante è stata distribuita una maglietta con il messaggio “Un patto per la salute” ed un pacchetto con alimenti salutari. Molti dipendenti Asl hanno partecipato alla manifestazione come scelta libera e volontaria, avendone compreso e condiviso il forte significato simbolico, anche in riferimento al fatto che la nostra ASL è tra le Aziende mantovane impegnate nel progetto regionale del WHP Workplace Heath Promotion - cioè la promozione della salute nei luoghi di lavoro: questa iniziativa rientra nelle buone pratiche previste dal WHP. Il Dr. Galavotti, Direttore Sanitario, nel comunicato stampa rilasciato dopo la manifestazione, ha detto che tutti noi desideriamo sentirci meglio; i farmaci e le cure sono importanti, aiutano, ma occorre prima di tutto prendersi cura di se stessi con responsabilità, perché il benessere dipende molto da quello che facciamo tutti i giorni, dai piccoli gesti quotidiani, dalle abitudini che costituiscono il nostro ”stile di vita”. Sempre nel comunicato stampa, il Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medico, Dr.ssa Anghinoni, ha comunicato che per contrastare le patologie che maggiormente contribuiscono alla mortalità ed invalidità, ossia quelle cardiovascolari, i tumori, il diabete e le malattie respiratorie 50
croniche, è necessario compiere un’azione concertata e coordinata da parte delle ASL, degli ospedali, dei medici di famiglia, dei farmacisti, del mondo della scuola e del volontariato socialmente impegnato. E’ necessario cioè, impegnarsi per aumentare la capacità degli individui, adulti ma anche, e soprattutto giovani e giovanissimi di fare scelte sane e seguire stili di vita che promuovono la buona salute, in modo da ridurre il livello di esposizione ai fattori di rischio comuni a tutte e quattro, e cioè: il consumo di tabacco, alimentazione scorretta, scarsa attività fisica e abuso di alcol. La camminata della salute della ASL ha voluto portare l’attenzione a questi argomenti, impegnandosi a dare un esempio del valore salutistico di un semplice gesto come una passeggiata all’aria aperta.
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Campagna di Screening dei Tumori Colo Rettali In occasione del Festivaletteratura, che ha richiamato un vasto pubblico nelle piazze e nelle strade della nostra città, l’ASL di Mantova è stata presente in Piazza Martiri con un colon gonfiabile per promuovere l’adesione alla campagna di screening dei tumori colo rettali. Tale campagna è stata offerta ai cittadini di Mantova, in età compresa tra 50-69 anni, dal 2005 e rappresenta un importantissimo strumento per la prevenzione dei tumori. Alla manifestazione hanno partecipano il Dipartimento di Prevenzione Medico e le Aziende Ospedaliere che, a contratto con l’ASL, effettuano le colonscopie di screening: Azienda Ospedaliera C. Poma, Ospedale San Pellegrino, Casa di cura San Clemente e Ospedale di Suzzara. L’Istituto Oncologico Mantovano, IOM, è partner fondamentale dell’iniziativa e ha dato il proprio patrocinio. Sabato 12 e domenica 13 settembre, dalle 9 alle 20, è stato possibile effettuare una visita guidata all’interno del colon gonfiabile, che è stato gentilmente prestato all’ASL dal Joint Research Centre, Istituto di Ricerca Europeo con sede ad ISPRA (VA). Personale sanitario specializzato si è reso disponibile per illustrare la riproduzione della mucosa intestinale e delle diverse forme di alterazioni patologiche che possono essere intercettate e curate grazie allo screening. La struttura del colon gonfiabile era di dimensioni tali da poter essere attraversato fisicamente, come si può comprendere dalle immagine qui riportate.
Durante il soggiorno di questa struttura in Piazza Martiri, per entrambe le giornate, è stato possibile anche assistere a brevi relazioni/colloqui con personale medico, che si è messo a disposizione della popolazione che è venuta a visitare il colon. È stata anche l’occasione per condividere, con chi ne era interessato, alcuni consigli e suggerimenti rispetto ai corretti stili di vita che, insieme alle campagne di screening, sono strumenti essenziali per la prevenzione dei tumori. L’ASL si era attrezzata per poter prendere appuntamenti per effettuare il test di screening (ricerca sangue occulto fecale) e per distribuire materiale illustrativo e promozionale, sempre riguardante i benefici dello screening.
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Alimentamiamoci: “Se si riuscisse a dare a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico avremmo trovato la strada per la salute” Si è trattato di un evento, in ambito EXPO, realizzato in collaborazione e con il patrocinio dell'Associazione "Unite si può", Comune di Marcaria, Ordine dei Medici, Chirurghi, Odontoiatri, AVIS sezione di Casatico ed Associazione Nazionale Donne Operate al Seno (ANDOS) del Comitato Oglio Po.
La finalità dell'incontro, svolto il 19 settembre 2015, è stato quello di promuovere stili di vita favorevoli alla salute e, per l'occasione, un'alimentazione equilibrata e l'importanza dell'attività fisica. La frase di Ippocrate che ha sintetizzato i contenuti dell'incontro è “Se si riuscisse a dare a ciascuno la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico avremmo trovato la strada per la salute”. In particolare, si è parlato delle azioni e dei comportamenti individuali volti a prevenire, oltre ai tumori, le malattie cardiovascolari e metaboliche come il diabete. Ci si è inoltre rivolti alle persone colpite dal cancro, e alle donne con tumore al seno, indirizzandosi anche alla prevenzione delle recidive, proprio promuovendo una corretta alimentazione ed incentivando l’attività fisico-motoria. L’evento è stato ripreso e pubblicato online tramite un video disponibile presso il seguente link: https://drive.google.com/file/d/0BySuOIJJZL0QSlRwbkZxN0dJb0U/view?usp=sharing_eid&invite=C MSIgPIB&ts=565701e4
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“La Relazione che Nutre” presso Campo Canoa Nell'ambito del Palinsesto delle iniziative EXPO 2015, ASL di Mantova ha realizzato la manifestazione "La relazione che nutre", domenica 27 settembre 2015 a Campo Canoa di Mantova. La manifestazione, dedicata alla promozione della salute, si è realizzata con la collaborazione e la partecipazione dell’Ufficio Scolastico di Mantova, degli Istituti Scolastici Mantovani iscritti alla Rete Regionale delle Scuole che Promuovono Salute, del Comune di Mantova e di tanti altri soggetti che hanno partecipato a vario titolo, rendendo la manifestazione unica nel suo genere, proprio per l’originalità con cui si sono volute sviluppare le azioni per coinvolgere, in modo sinergico, i destinatari: scuole, famiglie, popolazione in generale. Vari e diversificati sono stati gli eventi della giornata che, dalle 9 alle 16, si sono svolti anche contemporaneamente, offrendo ai partecipanti molte possibilità di scelta. Nello specifico: un seminario dalle 9.00 alle 12.00 dedicato alla promozione della salute ed, in particolare, ai progetti realizzati dalle scuole mantovane inserite nella Rete provinciale delle Scuole che Promuovono Salute. Importanti temi come la promozione della legalità, delle life skills, prevenzione del bullismo, contrasto all’abbandono scolastico, teatro sociale e di comunità, la partenza del pedibus nel Comune di Mantova per i bambini frequentanti le scuole dei tre Istituti Comprensivi della città, stili di vita favorevoli alla salute tra cui alimentazione equilibrata e movimento, sono stati affrontati in modo originale e partecipativo, animando, sullo sfondo di un talk show condotto dagli attori della Compagnia “Teatro Magro”, una tavola rotonda con filmati, testimonianze e discussione in cui attori travestiti da coinvolgevano il pubblico della sala. L’originalità è stata proprio quella del coinvolgimento diretto, con la rottura dei meccanismi della comunicazione monodirezionale, con cui gli attori sono riusciti ad animare e a coinvolgere gli ospiti e i giovani spettatori, affrontando insieme, in maniera anticonvenzionale, gli importanti temi trattati durante la tavola rotonda, aprendo al pensiero critico e facendo emergere questioni nodali; una esibizione musicale con il coro/orchestra degli alunni frequentanti la scuola secondaria di 1° grado “L.B. Alberti” dell’ Istituto Comprensivo MN 1, ha allietato tutti nella pausa della mattina in cui mele biologiche e gadget che promuovevano messaggi di promozione della salute, sono stati distribuiti ai presenti; la proiezione di filmati su azioni e attività di promozione della salute e prevenzione del disagio prodotti dagli studenti mantovani era prevista al pomeriggio presso l’auditorium in compagnia dei peer educator dell’Istituto “A. Manzoni” di Suzzara 54
vari laboratori e workshop satelliti ambientati nello spazio aperto della vasta area di Campo Canoa a ridosso dei laghi di Mantova e sullo sfondo il maestoso sky line della Mantova dei tempi dei Gonzaga con il castello di San Giorgio in primo piano:
il percorso di cammino in sicurezza senza attraversamento di strade, della durata di un’ora, dedicato ai tanti gruppi di cammino attivi in provincia ha visto camminare insieme più di 100 persone di varie età provenienti da tutto il mantovano; il laboratorio di nordic walking in cui esperti personal trainer, hanno istruito alla tecnica della camminata nordica; il laboratorio interattivo sulla prevenzione del gioco d’azzardo nel quale un operatore dedicato, attraverso simulazioni, giochi e dimostrazioni pratiche, mostrava le modalità e gli “inganni” delle vincite facili al gioco che possono creare dipendenza patologica; il laboratorio di intrattenimento interattivo per bambini e genitori con il Ludobus/Bibliobus attrezzato con libri e giochi gestiti dalla Cooperativa Sociale “Charta”; gli Stand di varie Associazioni e Cooperative di accoglienza per persone con disabilità; il pranzo a cura di AVIS ha allietato il palato dei presenti nel rispetto di un’alimentazione equilibrata, delle tradizioni mantovane e della stagionalità: risotto con la zucca e frutta di stagione sono stati serviti nella pausa pranzo. Nello staff, vogliamo dare particolare risalto alla partecipazione di un gruppo di ragazzi/peer educator dell’Istituto Secondario di secondo grado “A. Manzoni” di Suzzara: Giacomo Gelmini, Filippo Bonacini, Annalisa Covri, Federico Farina, Gessyca Fratto e Denise Bonacini, hanno collaborato attivamente al buon esito della manifestazione. “Relazione che nutre” è rientrata anche tra gli eventi di MOVE WEEK; manifestazione europea annuale dedicata ai benefici dell’essere attivi e praticare regolarmente attività fisica: http://italy.moveweek.eu/ 55
Percorso di Continuità Progetto Diana 5 per la Prevenzione Terziaria: Incontri e Corsi di Cucina L’ASL di Mantova, grazie alla preziosa collaborazione di Coldiretti, Camera di Commercio, altri enti e associazioni locali quali Consorzio Latterie Virgilio, Consorzio di Bonifica Territori del Mincio e Peccati di Gola di Elisabetta Arcari, ha organizzato corsi di cucina, in continuità con il progetto DIANA 5 per la prevenzione terziaria del tumore al seno. Hanno, infatti, dato vita ad un progetto che da qualche mese si è concretizzato nei corsi di cucina organizzati dalla scuola Peccati di Gola di Elisabetta Arcari, supervisionati dal punto di vista degli aspetti nutrizionali e salutistici dalla Dott.ssa Bassi dell'ASL. Il tema di queste lezioni pratiche è stato la prevenzione dei tumori recidivi alla mammella, attraverso una sana alimentazione e un corretto stile di vita. Grazie al Consorzio Latterie Virgilio, presso la sede del Consorzio di Bonifica Territori del Mincio, è stata allestita una cucina, dove sono stati organizzati tali corsi, con cadenza mensile, in cui sono state proposte ricette e piatti che rispettino una corretta alimentazione e sani stili di vita. Gli incontri sono stati un successo sia in termini di iscrizioni sia per l'entusiasmo e l'interesse che hanno suscitato.
“Il percorso di continuità progetto DIANA 5 per la prevenzione terziaria –ha introdotto il Direttore dell’ASL di Mantova, Mauro Borelli - nasce in prima battuta come indirizzato alle donne che hanno superato un intervento di tumore al seno per sostenerle in un cammino di prevenzione dalle recidive, ma in linea con le progettualità legate alla materia della Medicina di Genere, può essere un percorso adatto anche a coloro che soffrono di sindrome-metabolica e/o malattie cardiovascolari”. Dal 2011, l’ASL di Mantova insieme al DIPO (Dipartimento Interaziendale Provinciale Oncologico) diretto dal Dr. Maurizio Cantore, ha avviato una collaborazione con l’Istituto Tumori di Milano, in particolare con il Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva, allora diretto dal Prof. Franco Berrino, partecipando allo studio denominato, e oggi conosciuto, quale DIANA 5. Con questo studio si è arrivati a dimostrare che una corretta alimentazione e una moderata attività fisica riducono l’incidenza delle recidive di tumore della mammella in donne già operate. “In particolare – specifica Marco Chiesa, Responsabile del Servizio Igiene degli Alimenti e della 56
Nutrizione (SIAN) - gli studi del Prof. Berrino e dei suoi collaboratori documentano che una dieta povera di proteine animali, zuccheri semplici e ricca di verdure, cereali integrali, legumi e pesce riesce a controllare i parametri endocrino-metabolici individuati come fattori di rischio per le recidive, controllabili attraverso la dieta e l’attività fisica moderata.” Da tempo Mantova è impegnata a diffondere e promuovere le indicazioni che emergono dagli studi del prof. Berrino e la referente a Mantova, Maria Chiara Bassi, ha dichiarato: “l’idea, anche di questi corsi, nasce dalla volontà di portare il trial clinico del progetto DIANA 5 nella pratica preventiva e aprire nuove modalità di sostegno e supporto a quelle persone che affrontano o hanno affrontato percorsi di cura legati a malattie oncologiche.” “L’ASL di Mantova – ha affermato Emanuela Anghinoni, Direttore del Dipartimento di Prevenzione Medica - con questa proposta dei corsi di cucina, e che rientra nella serie di progettualità pensate e programmate dalla nostra Azienda nel palinsesto EXPO, vuole portare la prevenzione fuori dalle strutture sanitarie ed offrirla direttamente al territorio grazie alla collaborazione delle associazioni di volontario ed enti esterni, rivolgendosi a tutti coloro i quali sono interessati e desiderosi di intraprendere un percorso anche di prevenzione primaria.” Domenica 13 settembre 2015, alle ore 17.00, presso lo Spazio Broletto 6, in Piazza Broletto a Manto-va, è stata presentata una raccolta di ricette della cucina povera e tradizionale, proposte dalle signore che, negli ultimi 5 anni, hanno partecipato, nel mantovano, al trial clinico dell’Istituto tumori di Milano “Diana 5”. All’evento era presente la dr.ssa Anna Villarini, ricercatrice dell’Istituto tumori, che contestualmente ha presentato i suoi due libri editi da Sperling & Kupfer: "Prevenire i tumori mangiando con gusto" realizzato in collaborazione con lo chef Giovanni Allegro e "Prevenire in cucina mangiando con gusto". È stata un’iniziativa promossa e fortemente voluta dall’ASL di Mantova, inserita nel palinsesto delle iniziative EXPO 2015 dell’ASL, che ha trova spazio all’interno del prestigioso ed internazionale "Festivaletteratura", rappresentando uno dei punti di arrivo importanti del Progetto DIANA5 per la prevenzione terziaria. È stata indirizzata principalmente alle donne che hanno superato un intervento di tumore al seno con l’obiettivo di sostenerle in un cammino di prevenzione dalle recidive, ma è stata rivolta anche a coloro che soffrono di sindrome-metabolica e/o malattie cardiovascolari.
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Nel corso degli ultimi 5 anni sono state raccolte le ricette delle donne che hanno scelto di partecipare al trial clinico, le quali hanno rielaborato piatti tipici della tradizione contadina legata alle stagioni, povera e frugale ma elaborata, proponendo rivisitazioni in chiave leggera e più salutare. È dunque un omaggio alle signore che hanno collaborato, con la speranza che questi volumi diventino degli strumenti utili per chiunque desideri cambiare stile di alimentazione e intraprendere un percorso di vita sano ed equilibrato. La presentazione di questo lavoro è stata anche l’occasione per raccontare la collaborazione tra la Dott.ssa Maria Chiara Bassi dell'ASL, il Consorzio Virgilio, la Camera di Commercio, Coldiretti e l'Azienda Ospedaliera Carlo Poma, che insieme hanno attivato iniziative per diffondere i principi di cucina sana, in base alle raccomandazioni del WCRF, ma anche per approfondire gli studi condotti dal Prof. Berrino e dalla Dr.ssa Anna Villarini.
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FIERA DI GONZAGA: Fiera Millenaria 2014 Alla Fiera Millenaria di Gonzaga 2014, nel Padiglione 2, l’ASL di Mantova si è presentata con un’area riservata alla promozione delle sue attività.
Lo stand allestito ha offerto alla popolazione, per tutta la durata della manifestazione fieristica, le competenze di personale specializzato appartenente al Dipartimento di Prevenzione Medica e al Dipartimento di Prevenzione Veterinaria, con la finalità di promuovere i temi legati all’importanza della prevenzione, della tutela della salute e della sicurezza dei cittadini, in considerazione anche della realizzazione dell’evento EXPO 2015. Questo evento di risonanza mondiale ha posto in primo piano il cibo e l’alimentazione, temi vitali nell’economia e nella cultura del nostro territorio. L’elevata presenza di aziende di livello nazionale e internazionale, la qualità e il numero di prodotti DOP e IGP che caratterizza il nostro contesto agro zootecnico, nonché il gran numero di addetti occupati nel settore giustificano lo sforzo congiunto che i due dipartimenti hanno messo in campo per la realizzazione del piano straordinario di prevenzione e di altre azioni che hanno come obiettivo primario la tutela del consumatore e del lavoratore, ma nel contempo anche la crescita qualitativa di tutto il comparto. Il Dipartimento di Prevenzione Medico tramite il Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro che si occupa della tutela la salute dei lavoratori mediante interventi di informazione, assistenza e controllo con lo scopo di contribuire alla prevenzione delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro e al miglioramento del benessere del lavoratore ha fornito ai visitatori della fiera interessati informazioni e materiale divulgativo sui rischi presenti nell’attività agricola, le misure di prevenzione da adottare e gli aggiornamenti sulla normativa di riferimento. Si sono effettuati inoltre, nelle corsie agricole, prove dimostrative sulla sicurezza delle macchine agricole, durante le quali è stato possibile vedere in funzione il nuovo albero cardanico con protezione integrale. Il Dipartimento di Prevenzione Medico tramite il Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione che svolge un’attività di prevenzione delle malattie correlate al consumo degli alimenti, attraverso 59
un sistema di sorveglianza e tutela igienico - sanitaria degli stessi nelle diverse fasi di produzione, preparazione, deposito, trasporto, somministrazione e vendita e interviene anche sull’aspetto nutrizionale, al fine di contrastare l’insorgenza di situazioni di rischio o francamente patologiche connesse al consumo non equilibrato di alimenti ha fornito ai visitatori della fiera interessati informazioni e materiale divulgativo sulla preparazione e conservazione del cibo in sicurezza anche a casa, come conoscere e scegliere l’acqua che si beve, come evitare l’avvelenamento da funghi e principi di educazione alimentare. Il Dipartimento di Prevenzione Medico tramite il Servizio Prevenzione nella Comunità che si occupa della promozione di corretti e sani stili di vita e della prevenzione oncologica e pediatrica ai visitatori della fiera interessati ha fornito informazioni e materiale divulgativo sulla prevenzione e diagnosi precoce dei tumori per la popolazione adulta, iniziative per intercettare precocemente i disturbi della vista e del linguaggio nella popolazione pediatrica in età prescolare. Lo spazio ASL è stato attrezzato con collegamenti internet che consentiranno di prenotare direttamente l’esecuzione dei test di screening, per i quali non è necessaria l’impegnativa del medico e non è previsto ticket. Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario insieme alle strutture territoriali, rappresentate dai Distretti Veterinari, ha affrontato le problematiche relative all’allevamento degli animali da reddito, attraverso un’attività di controllo che si sviluppa lungo tutta la filiera produttiva degli alimenti (carne, latte, uova, miele ecc.); ciò ha il duplice obiettivo, da una parte, di tutelare la salute pubblica e, dall’altra, di salvaguardare il patrimonio zootecnico nazionale e comunitario, prevenendo la diffusione delle malattie del bestiame. Dalla vigilanza sull’igienicità delle lavorazioni, deriva, come forte impatto economico per le aziende, la possibilità di commercializzare i prodotti alimentari non solo sul mercato nazionale, ma anche su quello europeo e nei Paesi Terzi. Infine, i Servizi Veterinari si occupano di lotta al randagismo e controllo della popolazione canina. Ai visitatori della fiera interessati sono state fornite informazioni su argomenti correlati, tra cui l’attivazione dei sistema di allerta alimentari (la notifica di informazioni in tempo reale su un alimento o un mangime che possano rappresentare un rischio per la salute), l’anagrafe canina (iscrizione e identificazione tramite microchip dei cani), benessere animale, eccetera.
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Fiera Millenaria 2015 Anche per l’edizione del 2015 della Millenaria, nel Padiglione 2, l’ASL di Mantova ha conferma la presenza con un’unica area riservata alla promozione delle sue attività.
Lo stand che è stato allestito ha consentito uno scambio continuo di informazioni, materiali illustrativi, con i frequentatori della fiera, per tutta la durata della manifestazione. Personale specializzato (tecnici della prevenzione, medici, infermiere, assistenti sanitarie, veterinari) del Dipartimento di Prevenzione Medica e del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria si sono avvicendati nell’arco della giornata e erano presenti allo stand con l’obiettivo di promuovere i temi legati all’importanza della prevenzione, tutela della salute e sicurezza dei cittadini. E’ stato possibile anche avere informazioni sulle prossime manifestazioni del Palinsesto ASL EXPO 2015 . Il Servizio Igiene degli Alimenti e della Nutrizione svolge un’attività di prevenzione delle malattie correlate al consumo degli alimenti, attraverso la vigilanza e il controllo nelle diverse fasi di produzione, preparazione, deposito, trasporto, somministrazione e vendita degli stessi. Si occupa anche della promozione di corrette abitudini alimentari, al fine di contrastare l’insorgenza di situazioni di rischio o francamente patologiche connesse al consumo non equilibrato di alimenti. Ai visitatori della fiera interessati, sono state fornite informazioni e materiale divulgativo sulle seguenti tematiche: • “PREPARARE E CONSERVARE IL CIBO IN SICUREZZA ANCHE A CASA” Per la corretta gestione degli alimenti anche in ambito domestico al fine di prevenire l'insorgenza di patologie a trasmissione alimentare spesso legate al mancato rispetto di elementari regole di “buona prassi igienica” • "L’ACQUA CHE BEVIAMO – CONOSCERE PER SCEGLIERE” Per informare il cittadino/consumatore sulle diverse tipologie di acqua (potabile di rete, di sorgente, minerale, trattata, ecc...) oggi disponibili sul mercato, sulla corretta gestione degli 61
approvvigionamenti idrici autonomi (pozzi privati, rischio arsenico, etc.). Per fornire strumenti per una scelta consapevole e sicura sull’acqua da consumare come alimento. • “ATTENTI AI FUNGHI! – COME PREVENIRE L’AVVELENAMENTO DA FUNGHI” Per fornire le regole di base per evitare di consumare funghi sconosciuti o poco conosciuti o in carenti condizioni di commestibilità, capaci di dare conseguenze anche molto gravi una volta ingeriti. • "E TU COME MANGI?" Per educare la popolazione generale ad una corretta alimentazione, nel rispetto delle indicazioni della “Piramide alimentare”. Per fornire strumenti che permettano di adottare stili di vita in grado di prevenire sovrappeso, obesità, sindrome metabolica, a loro volta individuati quali fattori di rischio di patologie croniche. Il Servizio Prevenzione nella Comunità si occupa principalmente della promozione di corretti e sani stili di vita e della prevenzione oncologica, organizzando i programmi di prevenzione e diagnosi precoce dei tumori del seno, della cervice uterina, del colon retto. Nei programmi di sanità pubblica sono compresi anche interventi in fascia pediatrica, per cui si organizzano screening per i disturbi di linguaggio e della vista. Il personale infermieristico, le assistenti sanitarie, la logopedista saranno presenti allo stand per tutta la durata delle manifestazioni per fornire materiale informativo, per programmare un appuntamento, per dare informazioni e chiarire eventuali dubbi. Lo spazio ASL è stato attrezzato con collegamento internet che ha consentito, a chi lo volesse, di prenotare direttamente l’esecuzione dei test di screening, completamente gratuiti per i cittadini mantovani. Il Servizio Igiene e sanità Pubblica svolge attività di sorveglianza delle malattie infettive e definisce le linee guida per l’effettuazione delle vaccinazioni in età infantile e adulta. Attraverso l’ambulatorio Viaggiatore Internazionale effettua vaccinazioni alle persone che si recano all’estero, in luoghi ad alta endemia per alcune patologie infettive e fornisce consigli comportamentali in relazione ai consumi di alimenti e bevande, viaggi in altitudine, gestione dei morsi di insetti, profilassi antimalarica. Nell’ Ambulatorio dedicato invece alla prevenzione delle Malattie Sessualmente Trasmesse e dell’AIDS, viene effettuata attività di counselling, educazione sanitaria, controllo delle sieropositività per HIV e per le altre malattie a trasmissione sessuale, vaccinazione per epatite a e B e conseguente incremento delle attività di prevenzione e diagnosi precoce di tali patologie.
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Ai visitatori della fiera interessati sono state fornite informazioni e materiale divulgativo sulle seguenti tematiche: • “VIAGGIARE SICURI” Informazioni sui principali rischi correlati ai viaggi e le vaccinazioni da effettuare per proteggersi nei confronti delle patologie endemiche presenti nei luoghi visitati, anche attraverso una app che consente di avere in tempo reale le informazioni aggiornate. • “A MANTOVA IL TEST HIV È SEMPLICE” Informazioni sulla modalità di prevenzione delle principali malattie a trasmissione sessuale, comunicazione della possibilità di effettuare il test Hiv in modo gratuito, anonimo e con accesso diretto e consegna di materiale divulgativo semplice e aggiornato. Inoltre è stata illustrata l’attività di vigilanza effettuata nelle strutture ricettive della provincia (agriturismi, b&b, affittacamere) e la presentazione del report dell’attività con evidenza delle caratteristiche delle varie tipologie e ubicazione di offerta e descrizione dei controlli finalizzati a: 1. valutazione del mantenimento dei requisiti igienico-sanitari dell’attività ricettiva, anche in relazione alla prevenzione del rischio legionella; 2. verifica della corretta gestione della preparazione e somministrazione di alimenti; 3. attivazione di interventi ed azioni di riduzione della popolazione di zanzare; 4. adeguato utilizzo e trattamento delle piscine e delle strutture ad esse connesse. Il Servizio Prevenzione e Sicurezza Ambienti Lavoro ha come obiettivo la tutela della salute dei lavoratori mediante interventi di controllo, informazione e assistenza. Svolge per compito istituzionale le seguenti attività: • informazione e assistenza agli utenti in materia di igiene e sicurezza del lavoro; • vigilanza nei luoghi di lavoro sul rispetto delle condizioni di sicurezza e igiene del lavoro, attraverso piani programmati di attività; • indagini su infortuni sul lavoro; • verifiche apparecchi a pressione, di sollevamento, di impianti elettrici; • indagini su malattie professionali lavoro correlate; • controllo della sorveglianza sanitaria dei lavoratori svolta dai Medici Competenti; • valutazione dei ricorsi contro il giudizio di idoneità specifica al lavoro espresso dal Medico Competente; • vigilanza e controllo delle attività di rimozione dei materiali contenenti amianto; • corsi di formazione per addetti e coordinatori alle opere di rimozione, bonifica e smaltimento dell'amianto. Per tutta la durata della fiera, presso lo stand dell’Asl, a disposizione dei visitatori interessati, erano presenti operatori del Servizio che hanno illustrato i rischi presenti nell’attività agricola, le misure di prevenzione da adottare e gli aggiornamenti sulla normativa di riferimento. Inoltre è stata illustrata l’attività di vigilanza effettuata presso le strutture agroalimentari (caseifici e magazzini di stagionatura) e la presentazione del report dell’attività con evidenza della situazione degli edifici in cemento armato e delle scalere per il formaggio stagionato sul territorio mantovano a fronte del sisma del maggio 2012 e del recente aggiornamento della mappa sismica 63
con il relativo obbligo di aggiornamento del documento di valutazione del rischio per quanto concerne i luoghi di lavoro. Il Dipartimento di Prevenzione Veterinaria è stato a disposizione per approfondire tematiche di sanità pubblica veterinaria (allevamento di animali da reddito, sicurezza alimentare, animali d’affezione, gestione di alimenti ritenuti a rischio, aspetti organizzativi e modalità operative delle strutture territoriali veterinarie dell’ASL, ecc.) Il Dipartimento di Prevenzione Veterinario, per l’edizione 2015 della Fiera Millenaria di Gonzaga, ha scelto di approfondire alcuni argomenti che, da qualche tempo, sono di grande attualità: - per allevatori, macellatori, trasformatori e tecnici del settore, è stato proposto il tema riguardante i requisiti previsti per l'export degli alimenti di origine animale verso Paesi Terzi; - gli allevatori hanno potuto confrontarsi con i veterinari dell’ASL sugli effetti della normativa sanitaria nell’allevamento dei bovini e dei suini; - i cittadini che hanno visitano la fiera, gli amministratori locali e i volontari delle associazioni animaliste, hanno potuto conoscere in anteprima il Piano triennale del Dipartimento di Prevenzione Veterinario per l’educazione sanitaria e zoofila, il controllo demografico della popolazione animale e la prevenzione del randagismo.
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