Apparecchiature per uso Estetico: Risultati preliminari dei controlli
Dott.ssa Iole Pinto A.U.S.L. 7 di Siena Laboratorio di Sanità Pubblica Area Vasta Toscana Sud Est Laboratorio Agenti Fisici Centro LAT Acustica n.164 Strada di Ruffolo,4 - 53100 Siena
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Elenco degli apparecchi elettromeccanici per uso estetico Legge 1/90 • Vaporizzatore con vapore normale e ionizzato non surriscaldato; • Disincrostante per pulizia con intensità non superiore a 4 mA. • Apparecchi per l’aspirazione dei comedoni con aspirazione non superiore ad una • • • • • • • • • •
atmosfera e con cannule aventi diametro di non oltre un centimetro. Doccia filiforme ed atomizzatore con pressione non superiore ad una atmosfera. Apparecchi per massaggi meccanici solo a livello cutaneo e non in profondità. Apparecchi per massaggi elettrici solo con oscillazione orizzontale o rotazione,et Lampade abbronzanti UV-A. Lampade di quarzo con applicazioni combinate o indipendenti di raggi ultravioletti (UV) ed infrarossi (IR). Apparecchi per massaggio ad aria con pressione non superiore ad una atmosfera. Apparecchi per massaggio idrico con pressione non superiore ad una atmosfera. Scaldacera per cerette. Rulli elettrici e manuali, Vibratori elettrici oscillanti.
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Elenco degli apparecchi elettromeccanici per uso estetico Legge 1/90
• Attrezzi per ginnastica estetica
• Attrezzature per manicure e pedicure. • Apparecchi per il trattamento di calore totale o parziale. • Apparecchi per massaggio aspirante con coppe di varie misure e • • • • • • • • • • •
applicazioni in movimento, fisse e ritmate, e con aspirazione non superiore ad una atmosfera. Apparecchi per massaggi meccanici picchiettanti. Apparecchi per massaggi elettrici picchiettanti. Stimolatore a luce blu con tutti gli elettrodi per uso estetico (alta frequenza) [soppresso nella nuova lista]. Apparecchi per ionoforesi estetica con intensità massima sulla placca di 1 mA ogni 10 centimetri quadrati. Depilatori elettrici ed elettronici. Apparecchi per massaggi subacquei. Apparecchi per presso-massaggio. Elettrostimolatore ad impulsi. Apparecchi per massaggi ad aria con pressione superiore ad una atmosfera. Laser estetico. (non consentito in Regione Toscana come Luce Pulsata) 3 Saune.
….20 anni dopo(15 luglio 2011) …DECRETO Ministero Sviluppo
Economico n. 110/2011 Recepito RT Legge regionale 17 luglio 2013, n. 38 … SCHEDE TECNICO–INFORMATIVE RECANTI CARATTERISTICHE “TECNICO–DINAMICHE”,
LE
I MECCANISMI DI REGOLAZIONE, LE MODALITA’ DI ESERCIZIO E DI APPLICAZIONE E LE CAUTELE D’USO DEGLI APPARECCHI ELETTROMECCANICI PER USO ESTETICO …
…
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Art. 3 ( Livello di sicurezza ) • Gli apparecchi elettromeccanici di cui all'elenco allegato
alla legge 4 gennaio 1990, n. 1, anche successivamente aggiornato, possono essere utilizzati in Italia purché assicurino il livello di sicurezza prescritto dalle direttive comunitarie e dalle norme armonizzate europee.
• Per gli apparecchi per i quali non esistono norme
armonizzate di riferimento possono essere utilizzate norme nazionali emanate dagli organismi nazionali di normalizzazione.
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FATTORI DI RISCHIO FISICO ASSOCIATI ALL’IMPIEGO DI APPARECCHIATURE ESTETICHE
VIBRAZIONI: SCHEDA TECNICO-INFORMATIVA n. 12 : PEDANE VIBRANTI
RADIAZIONI OTTICHE ARTIFICIALI: SCHEDA TECNICO-
INFORMATIVA n. 7 SOLARIUM PER L’ABBRONZATURA N. 21 n. 16,21,22 : LASER, IPL
RADIOFREQUENZE – INFRAROSSI SCHEDA TECNICO-
INFORMATIVA n. 13 :APPARECCHI PER IL TRATTAMENTO DI CALORE TOTALE O PARZIALE
ULTRASUONI: SCHEDA TECNICO-INFORMATIVA n. 2°: STIMOLATORI
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Norma CEI 62-39 Apparecchi elettrici per uso estetico. Guida generale per la sicurezza La Guida riguarda la sicurezza degli apparecchi per uso estetico il cui normale utilizzo, da parte di un operatore estetico, prevede una o più parti applicate al soggetto da trattare e che entra/entrano in contatto fisico o elettrico con soggetto trattato e/o trasferisce/trasferiscono energia verso o dal soggetto trattato. Scopo della guida è quello di specificare prescrizioni generali per la sicurezza degli apparecchi elettrici per uso estetico e di servire da base per le prescrizioni di sicurezza di guide particolari. 7
Obblighi costruttore [1]: Quali informazioni dobbiamo ricevere con l’apparecchiatura? Dichiarazione di Conformità al marchio CE La marcatura CE è l’indicazione di conformità del prodotto ai requisiti essenziali di sicurezza previsti da una o più Direttive comunitarie applicabili al prodotto. deve essere evidente il nome dell’Azienda che ha emesso il documento; Deve riportare il nome dell’apparecchio al quale il documento si riferisce, con l’esatto numero di serie; Il documento deve essere firmato in originale da una figura aziendale di rilievo. Importante sempre richiedere quale sia il laboratorio presso il quale sono stati effettuati tali test. 8
Obblighi costruttore [2] : Quali informazioni dobbiamo ricevere con l’apparecchiatura? norma CEI 62-39 Il Manuale d’uso deve riportare: Descrizione dell’energia erogata Per poter verificare con certezza se l’apparecchio è conforme ai requisiti normativi ed è di competenza dell’estetista, il Produttore deve dichiarare quali forme di energia vengono erogate verso il cliente, specificandone per ognuna di esse il tipo di energia, la frequenza erogata ed il dosaggio massimo previsto dall’apparecchio.
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Obblighi costruttore [3]: Quali informazioni deve contenere il Manuale d’uso Effetti Fisiologici: simboli ed avvertimenti La norma CEI 62-39 paragrafo 6.1 punto q) prescrive che “gli apparecchi che producono effetti fisiologici potenzialmente pericolosi per il soggetto trattato e/o per l’operatore estetico devono riportare un simbolo atto a segnalare il pericolo in questione. (…) Per le radiazioni non ionizzanti deve essere usato il simbolo
…tutte le indicazioni e/o contrassegni devono essere specificati in extenso nella documentazione annessa. 10
Decreto legislativo n. 206/ 2005 (Codice del Consumo) • art. 6 prescrive che al momento della
vendita di un bene il cedente informi il cliente dei possibili rischi di effetti collaterali e delle controindicazioni previste per il bene proposto, in pratica è obbligato a specificare quali sono i rischi di danno biologico al quale il cliente può andare incontro 11
Pacemaker Le case produttrici di pacemaker raccomandano di mantenere una distanza minima di 20 cm tra un telefono senza fili ed un pacemaker al fine di evitare possibili interferenze con il pacemaker stesso. I portatori di pacemaker devono osservare le seguenti precauzioni: • Tenere sempre il telefono cellulare a più di 20 cm dal proprio pacemaker quando il telefono cellulare è acceso. • Non tenere il telefono cellulare nel taschino (a contatto con il petto). • Usare l'orecchio sul lato opposto al pacemaker, al fine di ridurre al minimo le potenziali interferenze. • Se, per qualsiasi motivo, si sospetta il verificarsi di un'interferenza, spegnere immediatamente il telefono cellulare. Apparecchi acustici Alcuni telefoni senza fili digitali possono interferire con alcuni apparecchi acustici. In casi del genere, è consigliabile consultare il proprio operatore. Informazioni sulla certificazione (SAR) QUESTO MODELLO DI TELEFONO CELLULARE SODDISFA I REQUISITI UE PER L'ESPOSIZIONE ALLE ONDE RADIO. • Il limite SAR raccomandato dal Consiglio dell'Unione Europea è pari a 2,0 W/kg.* • I test per i livelli di SAR sono stati eseguiti utilizzando le normali posizioni d'uso con il telefono cellulare che trasmetteva al massimo livello di potenza certificato in tutte le bande di frequenza testate.
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Esempi di risultati delle valutazioni su Apparecchiature per ringiovanimento a radiofrequenze (o nomenclatura analoga)
• Superamento Valori limite popolazione
fino a 1 metro dagli applicatori; • Superamento valori azione lavoratori (per operatrice); • Superamento valori esposizione a CEM massimi consentiti per il soggetto trattato • Assenza informazioni su campi emessi, rischi associati, • Assenza simboli ed avvertimenti 14
lunghezza d’onda (λ) L’ energia assorbita dall’organismo può avere effetti acuti o a lungo termine sul soggetto esposto: ampiezzaesistono valori limite al fine di prevenire l’insorgenza di effetti avversi
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Obblighi costruttore [4] : Quali informazioni dobbiamo ricevere con l’apparecchiatura?
D.Lgvo 81/2008 Il Manuale d’uso deve riportare: le informazioni necessarie affinché il datore di lavoro possa valutare il rischio di esposizione dei lavoratori all’agente di rischio prodotto dall’apparecchiatura così come prescritto dal combinato disposto degli artt. 17, 28, 181 e 209 del D.lgvo 81/08.
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…“poi piovve dentro l’alta fantasia”
Dante Alighieri Divina Commedia Purgatorio XVII,25
Radiofrequenze: Stimlatori a radiofrequenza Ringiovanimento a radiofrequenza Fotostimolazione e Radiofrequenza
Ultrasuoni: “massaggi picchiettanti ad ultrasuoni” Cavitazione SI (?)– Cavitazione No (?) 17
Nuove schede: n. 13 APPARECCHI PER IL TRATTAMENTO DI CALORE TOTALE O PARZIALE Descrizione apparecchio (c): Apparecchio elettrico alimentato a corrente di rete e/o batteria, composto da un generatore di corrente a radiofrequenza trasmessa al corpo tramite uno o più applicatori. L’applicatore deve essere dotato di appositi elettrodi di forma, superficie e numero variabile i quali sono isolati elettricamente a mezzo di un dielettrico dal corpo. La potenza erogata dall’apparecchiatura deve essere minore o uguale a 50W con una frequenza base compresa tra i 400 ed i 1500 kHz. (…)
Per quanto attiene ai limiti di esposizione ai campi elettromagnetici, si applicano quelli previsti dalla normativa vigente in Italia per i lavoratori e la popolazione.
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Nuove schede: n. 13 APPARECCHI PER IL TRATTAMENTO DI CALORE TOTALE O PARZIALE
L’azione termica produce una moderata sudorazione ed un aumento della circolazione sottocutanea.
Si conferma che gli apparecchi per
“ringiovanimento a radiofrequenze” non possono essere usati presso Centri Estetici 19
Ringiovanimento a Radiofrequenze (1 MHz) (“stimolatori a radiofrequenza” )
20
CEM: meccanismi di interazione fino alla frequenza di circa 1 MHz prevale l’induzione di correnti elettriche nei tessuti elettricamente stimolabili (nervi e muscoli)
21
RF-MO :Meccanismi di interazione ©2001 IFMSA
con l’aumentare della frequenza diventa prevalente l’assorbimento di energia nei tessuti attraverso il rapido movimento oscillatorio di ioni e molecole di acqua: ●
SAR
La molecola dell’acqua
(W/kg)
Implicazioni biomediche ed aspetti radioprotezionistici dell’esp
osizione alle NIR
a frequenze superiori a circa 10 MHz questo effetto è l’unico a permanere ●
al di sopra di 10 GHz l’assorbimento è esclusivamente superficiale ●
22
Limitazione livelli campi esterni in funzione della frequenza
23
Il rispetto dei valori limite per la popolazione tutela i soggetti
con controindicazioni all’esposizione Portatori di protesi o corpi estranei metallici anche non ferromagnetici Portatori di protesi munite di dispositivi elettronici Donne in gravidanza 24
Esempi di risultati delle valutazioni su Apparecchiature per ringiovanimento a radiofrequenze (o nomenclatura analoga)
• Superamento Valori limite popolazione
fino a 1 metro dagli applicatori; • Superamento valori azione lavoratori (per operatrice); • Superamento valori esposizione a CEM massimi consentiti per il soggetto trattato • Assenza informazioni su campi emessi, rischi associati, • Assenza simboli ed avvertimenti 25
Obbligo di delimitazione aree con superamento valori limite per la popolazione: Segnaletica sicurezza CEM
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Tutela della popolazione da esposizione a Campi Elettromagnetici Legge 22 febbraio 2001 n. 36 “ Legge Quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici” esclude dal campo di applicazione dei limiti di esposizione per la popolazione unicamente le esposizioni intenzionali per scopi diagnostici o terapeutici. 27
Apparecchiature per ringiovanimento a radiofrequenze
• L'impiego si sta diffondendo presso studi
odontoiatrici • Controllare i manuali di istruzioni... • Carenze generali di informazione sui rischi per i lavoratori: necessità di delimitazione delle aree per evitare esposizioni di soggetti con controindicazioni 28
Agenti fisici T.U. TITOLO VIII • Rumore (capo II) • Vibrazioni (capo III) • Campi elettromagn.(statico/RF/M.O) (IV) • Radiazioni Ottiche artificiali (capo V) • Ultrasuoni, Infrasuoni • Microclima • Atmosfere iperbariche 29
ULTRASUONI
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STIMOLATORI AD ULTRASUONI A1) Vibrazione meccanica peeling: => 22 kHz -- =<28 kHz potenza massima di emissione inferiore a 10 W totali. A2) Ultrasuoni per trattamenti superficiali: > 0.8 MHz =< 3.5 MHz Ultrasuoni ad alta frequenza CARATTERISTICHE TECNICO-DINAMICHE frequenza di lavoro compresa fra 0,8 MHz e 3,5 MHz. Potenza Max 1,5 W/cmq [0.8-1,2 MHz] Potenza Max 3 W/cmq [1,2-3,5 MHz] 31
CAVITAZIONE ESTETICA Mediante ultrasuoni di potenza [34kHz-40kHz] si ottiene per cavitazione una disgregazione graduale delle cellule adipose e di conseguenza una riduzione del volume del tessuto adiposo. le cellule adipose, grazie al notevole aumento della temperatura indotto nel tessuto, si imbibiscono di liquidi e rigonfiano La pressione esercitata dagli ultrasuoni sulla parete cellulare (sino a 100 kP/cm2), porta all'implosione della parete stessa. Il grasso contenuto nell'adipocita stravasa nell'interstizio, e da li, tramite il circolo linfatico, è escreto (come un qualsiasi grasso alimentare) tramite reni e fegato.
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Ultrasuoni: Cavitazione estetica Non può essere usata presso Centri
Estetici Nel dubbio consultare sempre il manuale per conoscere le frequenze e le potenze erogate dal generatore di ultrasuoni Richieste onde ultrasoniche con frequenze intorno a 34 KHz ±4,75 KHz; altri tipi di frequenze non riescono ad ottenere l'effetto cavitazionario
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Apparati per Cavitazione: risultati
• Non conformità dei manuali a quanto
richiesto dal marchio CE • Assenza indicazioni rischio per operatori • Assenza informazioni sulle potenze ed energie erogate • Dalle misure effettuate: Rischio di danni per esposizione apparato uditivo 34
Nuove schede: n. 11 ATTREZZI PER GINNASTICA ESTETICA PEDANE VIBRANTI
Tonificazione muscolare tramite vibrazioni trasmesse al corpo Controindicazioni al trattamento: Minori Stato di gravidanza accertata o presunta Soggetti con disturbi osteo articolari o muscolotendinei Soggetti con patologie vestibolari
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VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO WBV
Disturbi e patologie del rachide lombare
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Agenti fisici - Vibrazioni Testo Unico sulla Sicurezza e Salute sul Lavoro D.M. 9 aprile 2008 n. 81 Titolo VIII “Agenti Fisici” Capo III Vibrazioni 37
VIBRAZIONI TRASMESSE AL CORPO INTERO patologie occupazionali correlate
• Lombalgia aspecifica, lombalgia acuta, • • •
lombosciatalgia Alterazioni degenerative precoci (non legate all’età) del rachide lombare Discopatie e ernie discali del tratto lombare Controindicazioni assolute: gravidanza; minori
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Pedane vibranti: aw da 3 a 9 Superato il limite m/s2 a 1.5 m/s wrms
2
• Trattore aw (rms) = 1.8 m/s2
• Valori molto superiori
•
ai limiti massimi previsti dal D.lgvo 81/08 (danni acuti) Asssenza generale di informazioni su entità vibrazioni 39
Radiazioni Ottiche
• Naturali
Artificiali Coerenti (LASER)
Incoerenti
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Radiazioni Ottiche IR - VISIBILE - UV λ = 1mm – 10-9m (100 nm) calore, luce, reazioni chimiche
41
Organi bersaglio Radiazioni Ottiche: occhi e cute
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Principali Lunghezza d’onda (nm)
effetti della radiazione ottica Tipodannosi Occhio Pelle sull’occhio e la pelle fotocheratite Foto congiuntivite
100 - 280
UV C Ultravioletto C
280 - 315
UV B Ultravioletto B
315 - 400
cataratta fotochimica UV A Ultravioletto A
400 – 780
Visibile
lesione fotochimica e termica della retina
780 - 1400
cataratta IR A - Infrarosso bruciatura della retina A
1400 - 3000
IR B - Infrarosso B
cataratta, bruciatura della cornea
3000 - 106
IR C - Infrarosso C
bruciatura della cornea
Eritema (scottatura della pelle)
Tumori cutanei Processo accelerato di invecchiamento della pelle
Reazione di foto sensibilità Bruciatura della pelle
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Elenco degli apparecchi elettromeccanici per uso estetico Legge 1/90 LEGGE REGIONALE 31 maggio 2004 n. 28 • (….) • Apparecchi per massaggi meccanici solo a livello cutaneo e non in • • • • • • •
profondità. Apparecchi per massaggi elettrici solo con oscillazione orizzontale o rotazione,et Lampade abbronzanti UV-A. Lampade di quarzo con applicazioni combinate o indipendenti di raggi ultravioletti (UV) ed infrarossi (IR). Apparecchi per massaggio ad aria con pressione non superiore ad una atmosfera. (…) Laser estetico. (non consentito in Regione Toscana come Luce Pulsata) Saune. 44
Lampade abbronzanti: esiste specifica norma di prodotto
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CLASSIFICAZIONE DEI LETTINI ABBRONZANTI E LAMPADE UV PER USO ESTETICO CEI EN 60335-2-27 CEI 60335-1 TIPO 1 Effetto biologico prodotto dalle radiazioni con lunghezza d’onda superiore a 320 nm. (UVA) Irradianza relativamente elevata da 320 a 400 nm. Sono destinati ad essere usati nei centri di abbronzatura, sotto la supervisione di persone adeguatamente addestrate. Tipo 2 Effetto biologico prodotto dalle radiazioni con lunghezza d’onda sia inferiori che superiori a 320 nm (UVA + UVB) . Irradianza relativamente elevata da 320 a 400 nm. Sono destinati ad essere usati nei centri di abbronzatura, sotto la supervisione di persone adeguatamente addestrate. Tipo 3 Effetto biologico prodotto dalle radiazioni con lunghezze d’onda sia inferiori che superiori a 320 nm. Irradianza limitata nell’intera banda nell’intera banda UV. Possono essere usate da persone non specializzate. Tipo 4 Effetto biologico prodotto dalle radiazioni con lunghezze d’onda inferiori a 320 nm. (UVB) Da usare solo seguendo le avvertenze mediche. 46
Specifiche costruttive Le apparecchiature UV devono essere tali da non emettere radiazioni UV che abbiano un’irradiazione efficace totale superiore a 0.3 W/m2, ponderata conformemente allo spettro d’azione dell’eritema. Le ditte costruttrici e i rivenditori devono fornire le tabelle sui tempi di esposizione basate sulle caratteristiche delle lampade delle apparecchiature abbronzanti. Le apparecchiature abbronzanti devono essere munite di un interruttore programmabile a tempo. N.B.: Importante richiedere sempre certificato di irradiazione efficace UV in fase di: installazione/collaudo/sostituzione lampade 47
SCALA INDICE UV
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Lampade abbronzanti: scheda n. 7
D.M. n. 110/2011 Soggetti con controindicazione assoluta all’esposizione DIVIETO DI ESPOSIZIONE
Minori di 18 anni, donne in gravidanza, albini, soggetti che soffrono o hanno sofferto di neoplasie della cute; soggetti che non si abbronzano o che si scottano facilmente all’esposizione al sole. 50
Controindicazioni (impiego sconsigliato)
•Soggetti con un elevato numero di nevi (> 25). • Soggetti che tendono a produrre lentiggini. • Individui con una storia personale di
frequenti ustioni solari in età infantile e nell'adolescenza. • Persone che assumono farmaci. In questo caso, si dovrebbe chiedere il parere del medico curante per appurare se essi possano aumentare la propria fotosensibilità agli UV. 51
Criticità informativa al cliente L’utilizzo delle apparecchiature è esclusivo per fini estetici e non terapeutici. Non devono essere pertanto vantati effetti benefici. .
L’operatore consiglia l’apparecchiatura e i tempi di esposizione più idonei, in base al fototipo dell’utilizzatore e secondo le indicazioni fornite dal costruttore. Esclusione soggetti con controindicazioni
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53
Risultati delle misurazioni (2011-12) Su un campione 30 lampade UV valutate circa il 50% non è risultato conforme ai valori di emissione Richiesta sostituzione lampade con certificato di emissione UV Controlli a campione
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Solarium: verifica requisiti strutturali
La riflessione della radiazione UV sulle pareti interne dei locali è un fattore di incremento del rischio per l’utilizzatore in quanto potrebbe comportare un sovra dosaggio di raggi UV, pertanto la normativa richiede che le pareti dei locali di installazione non siano riflettenti
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Solarium: requisiti strutturali • I locali al cui interno sono posizionate le •
apparecchiature UV hanno talvolta le pareti riflettenti Talvolta le porte dei locali sono in vetro satinato
• Necessaria l'applicazione di pellicole per bloccare
i raggi UV trasmessi dalle porte in vetro satinato.
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Riferimenti normativi:
Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81 “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n.123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro DL 81/2008”. Decreto Legislativo 3 Agosto 2009 n. 106 “Modifiche al D.L. 81/2008” 57
Art. 213. Campo di applicazione
1. Il presente capo stabilisce prescrizioni minime di protezione dei lavoratori contro i rischi per la salute e la sicurezza che possono derivare, dall'esposizione alle radiazioni ottiche artificiali durante il lavoro con particolare riguardo ai rischi dovuti agli effetti nocivi sugli occhi e sulla cute. 58
D.M. 9 aprile 2008 n. 81 Titolo VIII “Agenti Fisici”+ modifiche
Articolo 181 Valutazione dei rischi in modo da identificare e adottare le opportune misure di prevenzione e protezione con particolare riferimento alle norme di buona tecnica ed alle buone prassi Comma 2 programmata ed effettuata, con cadenza almeno quadriennale, da personale qualificato …aggiornata ogni qual volta si verifichino mutamenti che potrebbero renderla obsoleta, ovvero, quando i risultati della sorveglianza sanitaria rendano necessaria la sua revisione. Comma 3 Il datore di lavoro nella valutazione dei rischi precisa quali misure di prevenzione e protezione devono essere adottate 59
Art. 216. Identificazione dell’esposizione e valutazione dei rischi 2. Il datore di lavoro, in occasione della valutazione dei rischi, presta particolare attenzione ai seguenti elementi: a) il livello, la gamma di lunghezze d'onda e la durata dell'esposizione a sorgenti artificiali di radiazioni ottiche; b) i valori limite di esposizione di cui all'articolo 215; c) qualsiasi effetto sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili al rischio; d) qualsiasi eventuale effetto sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori risultante dalle interazioni sul posto di lavoro tra le radiazioni ottiche e le sostanze chimiche fotosensibilizzanti; e) qualsiasi effetto indiretto come l'accecamento temporaneo, le esplosioni o il fuoco; 60
Art. 216. Identificazione dell’esposizione e valutazione dei rischi f) l'esistenza di attrezzature di lavoro alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali; g) la disponibilità di azioni di risanamento volte a minimizzare i livelli di esposizione alle radiazioni ottiche; h) per quanto possibile, informazioni adeguate raccolte nel corso della sorveglianza sanitaria, comprese le informazioni pubblicate; i) sorgenti multiple di esposizione alle radiazioni ottiche artificiali; l) una classificazione dei laser stabilita conformemente alla pertinente norma IEC e, in relazione a tutte le sorgenti artificiali che possono arrecare danni simili a quelli di un laser della classe 3B o 4, tutte le classificazioni analoghe; m) le informazioni fornite dai fabbricanti delle sorgenti di radiazioni ottiche e delle relative attrezzature di lavoro in conformità delle pertinenti direttive comunitarie. 61
Possiamo ridurre o eliminare il rischio?
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Art. 217. Disposizione miranti ad eliminare o a ridurre i rischi 2. In base alla valutazione dei rischi di cui all'articolo 216, i luoghi di lavoro in cui i lavoratori potrebbero essere esposti a livelli di radiazioni ottiche che superino i valori di azione “limite di esposizione” devono essere indicati con un'apposita segnaletica. Dette aree sono inoltre identificate e l'accesso alle stesse è limitato, laddove ciò sia tecnicamente possibile. 3. Il datore di lavoro adatta le misure di cui al presente articolo alle esigenze dei lavoratori appartenenti a gruppi particolarmente sensibili al rischio.
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LIGHT
AMPLIFICATION by
STIMULATED
EMISSION of
RADIATION
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CEI EN 60825-1 66
Classe 1
Classe 1M
Classe 2
Classe 2M Classe 3R
Sono sicuri nelle condizioni di condizioni di funzionafunziomento namento ragionevol- ragionevolmente mente prevedibili, prevedibili, ma possono essere pericolosi se l'operatore impiega ottiche
Sicuro per breve esposizioni agli occhi;
Sicuri per breve esposizioni a occhio nudo; possono essere pericolosi se l'utente impiega ottiche
Descri-zione Sono sicuri nelle classe
Classe 3B
Classe 4
Rischio di Sono normal- Sono pericolosi lesioni è mente per l'occhio e la relativamente pericolosi nel pelle; rischio di bassa, ma può caso di incendio essere esposizione pericoloso per diretta del uso improprio fascio da parte di personale inesperto
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Classe 1 Forma-zione all’utilizzo
Classe 1M
Classe 2
Classe 2M
Seguire le Racco-mandata Seguire le Racco-mandata istruzioni del istruzioni del produttore produttore
DPI (occhiali) Non richiesti
Non richiesti
Non richiesti
Classe 3R
Classe 3B
Classe 4
Richiesta
Richiesta
Richiesta
Non richiesti Possono essere Richiesti (per Richiesti (per necessari a operatore e operatore e seguito di paziente paziente valutazione del eventuale eventuale rischio accomaccompagnatore) pagnatore)
Misure di Non necessarie Evitare di Evitare di Evitare di Evitare Evitare Evitare preven-zione per il normale modificare la fissare il fascio fissare il fascio l’esposizione l’esposizione l’esposizione utilizzo messa a fuoco e evitare di diretta diretta diretta e o la collimamodificare la dell’occhio dell’occhio e diffusa zione ottica del messa a fuoco della pelle. dell’occhio e fascio o la Evitare della pelle. collimazione riflessioni Evitare ottica del accidentali del riflessioni fascio fascio accidentali del fascio
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SCHEDA TECNICO-INFORMATIVA n. 21a
SOFT LASER PER TRATTAMENTI RILASSANTI E TONIFICANTI DELLA CUTE – FOTOSTIMOLANTE AREE RIFLESSOGENE PIEDI E MANI
• Potenza Max 10 mW/cm2 • Durata di impulso max T=300 msec • VIETATI LASER 3B - 4 • Lunghezza d’onda: deve essere compresa
nell’intervallo fra 760 e 1200 nanometri. Sistema defocalizzazione non deve essere rimovibile da parte dell’operatore 69
SCHEDA TECNICO-INFORMATIVA n. 21b LASER ESTETICO DEFOCALIZZATO PER LA DEPILAZIONE esclusivamente per i trattamenti di depilazione.
• Densità di energia: non deve superare 40 J/cm2, • lo spot del laser deve essere maggiore o uguale a • •
10mm Durata di impulso max T=300 msec Lunghezza d’onda: deve essere compresa nell’intervallo fra 800 e 1200 nanometri. Sistema defocalizzazione non deve essere rimovibile da parte dell’operatore
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Esempi danni causati da epilazione Laser 1,064 nm Nd:YAG (100 J/cm2/durata impulso: 50 ms)
Eritema 48 ore dopo
Cicatrici persistenti 4 anni dopo il trattamento Laser
Lasers in Surgery and Medicine 38:1–15 (2006) 71
SCHEDA TECNICO-INFORMATIVA n. 16 depilatori Elettrici ed elettronici: Apparecchiatura elettronica ad impulsi luminosi per foto depilazione
(IPL)
• La densità di energia non deve superare i
26 J/cm2 , le lunghezze d’onda emesse devono essere comprese nell’intervallo fra 600 e 1100 nanometri, , le durate di impulso fra 2 e 50ms, l’area di trattamento deve essere maggiore di 5 cm2.
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Laser 3B e 4 : Delimitazione ZLC ZONA LASER CONTROLLATA CEI EN 60825-1
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DPI: occhiali di protezione LASER EN 207 – EN 208
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C o n tro llo f u n z io n a m e n to s p ia a ll’ a c c e n s io n e d e ll’ a p p a re c c h io La s e r La s e r s p e n to
La s e r a cce s o
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Densità ottica (OD) e Trasmittanza (T) occhiali Laser
T =1
−O
0
D
Es.: se OD (densità ottica = 2 T= (10) -2 = 0,01 L’occhiale trasmette l’1% della radiazione emessa dal Laser a quella specifica lunghezza d’onda 77
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Esempi di danni oculari da laser
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Principali cause degli incidenti laser • Occhiali protettivi (disponibili) non usati • Scorretta scelta degli occhiali • Occhiali danneggiati • Malfunzionamento/scorretto uso strumentario
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Cosa non fare mai Non usare mai occhiali di protezione Laser (singola lunghezza d’onda) per sistemi a luce pulsata!!! (occorrono occhiali specifici per lunghezza d’onda multipla)
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In conclusione: emerge l'importanza di una corretta informazione sui rischi associati all'impiego delle apparecchiature ...in attesa di un auspicabile miglioramento dei prodotti in commercio... www.portaleagentifisici.it 82
WWW.PORTALEAGENTIFISICI.IT
OTTICHE ARTIFICIALI
CEM
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