Direttore responsabile: Marco Cabella Aut. n. 88 del 23.02.90 - Tribunale di Milano, Organo trimestrale della Reach Italia (Render Effective Aid To Children) Cinisello Balsamo (Mi) Viale Molise, 1 Tel. 02.61.75.579 - 02.660.400.62 - fax: 02.660.100.30 - Sped. in a. p. art. 2 comma 20/c legge 662/96 - Filiale di Milano
Dal Congo
Lubumbashi, 7 luglio 2002 Sono appena tornato da un viaggio nel nord del Katanga e vi voglio comunicare le mie impressioni. Scopo del viaggio era risolvere i numerosi problemi dei progetti scolastici della regione. Dopo mesi in cui non era possibile visitare la zona per via dei guerriglieri Mayi Mayi ecco finalmente giunto il momento del via libera. Il viaggio comincia il 18 giugno: mi accompagnano il dottor Delgado, medico, e il presidente della missione avventista, pastore Masherenhas. Ci dirigiamo verso Kolwezi. Le prime due ore di viaggio sono relativamente tranquille. Le strade buone, si viaggia a circa 80 chilometri l’ora. Ma già dopo Likasi le strade diventano le classiche “strade del Congo”, agibili nella stagione secca ma piene di buche e quindi lentissime da percorrere. Arriviamo a Kolwezi la tarda sera e siamo ospitati dalla missione cattolica del luogo. Siamo stanchissimi e crolliamo in un sonno profondo. Ripartiamo la mattina di buon ora. Nel tardo pomeriggio raggiungiamo il fiume Congo dove dobbiamo imbarcare i nostri mezzi su una grossa zattera per traghettarli. La sera siamo a Luena ma continuiamo a guidare sino a raggiungere Kaponde-Dianda a notte fonda. Purtroppo dobbiamo ancora affrontare la parte più terribile del viaggio. Ci attendono strade che non sono degne di questo nome, con buche di enormi dimensioni. Le fotografie documentano le difficoltà che abbiamo dovuto superare in questa parte del tragitto. E sono le stesse difficoltà che si incontrano ogni volta per portare forniture, materiale scolastico, posta. Un camion si è, ad un certo punto, addirittura ribaltato, ma per fortuna, a parte ovviamente alcune riparazioni al mezzo, non si sono registrati danni a persone. Il giorno 20 raggiungiamo i dintorni di Kamina. Il capo-villaggio, informato via radio del
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e-mail:
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GENN./MARZO 2003
Visita ai progetti Reach Italia di Mukanga, Benze, Katwatwa, Mwilambwe, Songa e Kyumbo nostro arrivo, organizza un ricevimento con tanto di fanfara e coro. Trascorrono due giorni in intensi colloqui. Parlo a lungo soprattutto con il responsabile del World Food Program. L’obiettivo che ci poniamo è quello di incrementare la pescicoltura per poter offrire a tutti i bambi-
sere mantenuto per i bambini che manifestano segni di malnutrizione ma che non può essere esteso a tutti i bambini. Dare sistematicamente cibo a tutti i bambini non è possibile perché avrebbe dei costi che non ci possiamo permettere e creerebbe dipendenza delle famiglie dalla scuola.
Mwilambwe c’è un importante ospedale dove vengono assistiti i bambini malati. Anche qui abbiamo discusso per trovare una forma di cooperazione migliore tra famiglie, segretarie Reach e ospedale. Le scuole di Kitenge sono a poche ore di distanza ma purtroppo il tempo stringe e dobbiamo tornare a Lubumbashi per impegni del dottor Delgado e del pastore Masherenhas. Lasciamo Songa il martedì mattina, raggiungiamo Kamina dove effettuiamo alcune riparazioni, ripartiamo alla volta di Kolwezi. Qui la missione ha avuto l’oppor-
tunità di acquistare un edificio di fronte alla stazione che meditiamo di far diventare una bella scuola. Kolwezi è una città facilmente raggiungibile sia con il treno che con l’auto ed è sulla strada di Kamina. Prego perché questo nuovo progetto possa concretizzarsi. Spero che la Reach decida di supportarci per il bene di tanti altri bambini e per il successo dei nostri progetti per cui lavoriamo tanto duramente. Markus Kappel
Conto chiuso
Le auto Adra e della missione avventista sono pronte per la partenza.
ni, sponsorizzati e non, del cibo. Poiché non sarebbe giusto, e neppure fattibile, iniziare un programma prevedendo di nutrire solo parte dei bambini, quelli sponsorizzati. Mentre si avvia uno sviluppo molto più incisivo insegnando a bambini e famiglie come produrre più cibo, in questo caso come allevare più pesci. Decidiamo che è necessario organizzare immediatamente un corso su questo programma. Al training partecipa la segretaria Reach che avrà poi il compito di esportare alle scuole del nord lo stesso programma. Il sabato organizziamo una grande festa tutti insieme. I cori dei bambini sono semplicemente stupendi a riprova delle doti musicali innate dei bambini africani. La domenica pomeriggio si parte per Songa che dista un centinaio di chilometri. Anche a Songa veniamo ricevuti con una grande cerimonia di benvenuto e fuochi artificiali. La mattina successiva visito le scuole di Mwilambwe e Kyumbo dove distribuisco vestiario e mi incontro con gli insegnanti. Con loro discutiamo del programma di supporto alimentare per i bambini e decidiamo che deve es-
Anche qui giungiamo alla conclusione che è più utile sviluppare la capacità di incrementare la produzione locale di cibo. Organizziamo corsi di agricoltura, di giardinaggio, di coltivazione del riso, la creazione e la manutenzione di vasche per l’allevamento di pesci, attività che produrranno dei benefici veri e duraturi. La scuola diventa così centro di sviluppo dell’intera comunità, non solo un programma di scolarizzazione. Per i bambini le attività scolastiche rappresentano l’unica vera opportunità che la vita presenta loro. Perdere la tutela significa ripiombare nel buio più completo. E questo è tanto più vero per le bambine. I genitori non sono in grado di pagare una retta scolastica e le bambine sono sempre le più penalizzate. I bambini piangono veramente quando vengono abbandonati dal loro tutore, si sentono abbandonati. Le reali condizioni dei villaggi non possono essere capite in Europa. Avrei voluto parlarne in questa lettera ma richiederebbe una lunga spiegazione ed è meglio che affronti l’argomento in un’altra occasione. A Songa, che è un po’ a mezza strada tra Kyumbo e
Ricordiamo a tutti i tutori che stiamo chiudendo il conto presso la Cariplo agenzia n. 40 di Milano. Preghiamo pertanto coloro che erano soliti versare il proprio contributo utilizzando questo conto di scegliere d’ora in poi tra le seguenti possibilità: - versamento sul conto corrente postale n. 59692202 - bonifico bancario sul c/c n. 543604 della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Agenzia 1 di Milano (CIN A, CAB 01799, ABI 05387) (Cogliamo l’occasione per ricordarvi di indicare, nella causale di versamento, il codice del bambino). La Segreteria
GRAFICHE BAZZI - Tel. 02.2640690
ANNO XIII - NUMERO 1
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dal Congo sud
Quando raggiungiamo il fiume Congo c’è il problema di attraversarlo. L’unico modo è imbarcare i nostri mezzi su grosse zattere e così traghettarli sulla riva opposta.
La foto documenta le pessime condizioni della strada. Le buche a volte sono enormi e impediscono di procedere. Nella stagione delle piogge è impossibile percorrere queste strade.
Il camion a un certo punto si ribalta. Per fortuna, non registriamo alcun ferito, solo qualche riparazione che si renderà necessaria.
La jeep del dottor Delgado sulla strada tra Luena e Kamina.
Il rappresentante del WFP distribuisce cibo ai bambini.
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Visita alle vasche di pescicoltura. Da destra: Markus Kappel, responsabile dei progetti Reach nel Congo, la segretaria delle scuole della zona di Kamina, il rappresentante del World Food Program (con il cappellino) e un insegnate.
Una veduta delle vasche: numerose e ben tenute.
Markus Kappel a colloqio con il responsabile del World Food Program e la segretaria per organizzare una sessione di training.
Il sabato abbiamo organizzato una gran festa con cori di grandi e piccini. Ancora una volta si è avuta la riprova dell’innata propensione per la danza e la musica degli africani (foto sopra e sotto a questa didascalia). I bambini festanti e con la ciotola in mano aspettano il loro turno.
La tapioca durante il processo di essicazione.
Un bellissimo e rigoglioso campo di ananas.
Il progetto agricolo di Kyumbo.
Alle scuole di Kyumbo e Mwilambwe si distribuiscono vestiti a bambini e famiglie.
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dal Congo sud
I coordinatori del progetto di Mwilambwe in un campo di riso.
L’ospedale di Songa, importantissimo per tutta la zona e per i nostri bambini.
Due vasche della scuola.
La chiesa di Songa.
La scuola e gli alunni di Mwilambwe. Un’altra bella immagine del progetto agricolo.
Ecco l’edificio acquistato a Kolwezi che presto ci auguriamo ospiterà una bellissima scuola.
Dei bellissimi ananas che andranno ad arricchire la dieta dei bambini.
dal Congo est Lubero-Rwese foto a destra - La facciata della nuova scuola primaria costruita con il contributo della Reach.
Paluku Thasi, responsabile dei progetti Reach, nella zona di Lubero, controlla lo stato delle culle nel dormitorio dell’orfanotrofio
L’occasione è importante: il comitato di gestione di Butembo viene in visita all’orfanotrofio. Per l’occasione i bambini indossano un vestitino nuovo di pacca.
Qui siamo a Rwese. I bambini più piccoli vengono visitati al centro di salute prima dell’iscrizione alla scuola materna.
La maternità del centro di assistenza di Kasalala. La giovane mamma lascia il reparto con il bambino che ha da poco partorito.
Questi sono i bambini ospitati nell’orfanotrofio di Lubero con il personale che li assiste quotidianamente. Qualche mese fa abbiamo iniziato la ricerca di tutori ed oggi tutti questi bambini, hanno già trovato un sostenitore a cui sta a cuore la loro crescita.
I bambini della scuola materna in fila davanti alla scuola che frequentano. Hanno appena ricevuto in regalo una nuova divisa e un catino
Foto piccola - Un ponte di fortuna permette di attraversare questo fiume, ultimo ostacolo prima di raggiungere Teule. Paluku Thasi in viaggio con la sua moto per raggiungere la scuola di Teule, il paese dei pigmei, che si trova nella foresta a 95 chilometri di distanza da Butembo.
Il fango trasforma il viaggio in un’impresa molto impegnativa.
Gli ultimi chilometri devono essere fatti a piedi. Anche la moto deve essere abbandonata quando la strada diventa un sentiero e la foresta fitta.
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Da Capo Verde
L’incontro con Jussara Una tutrice, Roberta Gigliotta, è andata a trovare la bambina che aiuta e ha accettato di raccontare per il giornalino questo suo incontro. Salve, sig. Pampado! Si, dopo varie peripezie dovute alla negligenza del personale dell’albergo in cui soggiornavo nell’isola di Sal, sono finalmente riuscita ad andare a Praia e ad incontrare la mia piccola Jussara proprio due giorni prima della mia partenza. E’ stata indubbiamente una bellissima giornata: sono stata accolta all’aeroporto dalla direttrice del Jardim Infantil, la sig.ra Rosa Monteiro, e dalla stessa Jussara che mi ha riconosciuta immediatamente, mentre io sono rimasta a bocca aperta per il suo aspetto.... Dalle uniche due foto che avevo sembrava una bimba minuta, piccolina ed invece mi sono trovata di fronte ad una bambina ben sviluppata, alta quasi quanto me, e veramente bellissima! Subito dall’aeroporto siamo andati al Jardim, che purtroppo era ancora chiuso ai bambini, come mi aveva già accennato Lei stesso nella sua e-mail, ma ho ugualmente trovato lì tutto il personale, insegnanti e segretarie, venute apposta per salutarmi. La direttrice mi ha fatto visitare la scuola spiegandomi le loro attività, che spero di avere capito bene (la lingua è stata un piccolo handicap che non ci ha fatto comunicare come avremmo desiderato: io parlo il francese e l’inglese, ma non il portoghese; quindi è stata un po’ dura, ma siamo riuscite bene o male a capirci) Mi ha spiegato che la scuola si occupa dei bambini fino ai sei anni e che poi comunque i
bambini continuano ad essere seguiti anche quando vanno alla scuola elementare ed oltre. E’ proprio il caso di Jussara, che ho scoperto essere una scolara modello: le piace molto studiare e promette proprio bene. Scrive già con molta facilità, conosce già anche qualche parola di francese e spero che continui sempre con lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di imparare che ha dimostrato di avere finora. Jussara voleva farmi conoscere la sua famiglia, quindi dalla scuola siamo andati a casa sua. C’era lì la mamma ad accoglierci ed è stato un momento molto bello, quando mi ha mostrato tutte le lettere e le fotografie che io avevo mandato a Jussara: mi ha rivelato che Jussara le conserva gelosamente e con molto amore e questo mi ha commosso parecchio, perché fino a quel momento non avevo mai avuto conferma del fatto che le avesse veramente ricevute. E questo è un appunto che ho da fare all’Associazione: quando arriva la corrispondenza dal centro è, come dire, “impersonale”: sono dei fogli prestampati che comunicano solo delle notizie generali del bambino. Io ho visto la scrittua di Jussara per la prima volta a casa sua: se lei sa già scrivere, come mai non mi era mai arrivata una sua letterina con qualche frase
scritta da lei? Io comunque ho detto a Jussara ed alla sua famiglia che mi piacerebbe ricevere le sue lettere e spero che d’ora in poi sarà così. Tornando al mio diario di viaggio, visto che il padre era al lavoro, di sera sono tornata da loro a conoscere anche lui e siamo stati a chiacchierare ancora un po’, mescolando tutte le lingue che conoscevamo, mentre Jussara giocava con Stefi (la sua amichetta del cuore, che abita vicino a lei) e Bruno (il fratellino) con i giochi che finalmente ero riuscita a portarle (temevo proprio di doverli riportare indietro in Italia). Mi è veramente sembrata una famiglia serena, che sta anche discretamente, a giudicare dalla casa con molti degli agi che in una famiglia africana non si vedono così facilmente. A proposito con quale criterio viene giudicato “adottabile” un bambino? Più che un appunto questa è una domanda che mi sono posta proprio durante la mia visita in casa di Jussara... Comunque, sono stata pienamente soddisfatta del fatto di avere visto con i miei occhi che Jussara sta benissimo e che vive circondata dall’amore della famiglia e delle amichette: sono veramente delle persone amabili e molto socievoli. Ci siamo dati appuntamento per il prossimo anno, se Dio vorrà, e spero vivamente di riuscire a tornare a Praia per rivederla e magari passare più tempo con lei, visto che questa volta ho avuto a disposizione solo una
giornata, che in ogni caso è stata molto intensa e piena di emozioni forti e sincere. Al più presto vi farò avere qualche foto del nostro incontro. I miei più cordiali saluti, Roberta Gugliotta Cara signora Roberta, Mi fa veramente piacere sapere che la visita l’abbia pienamente soddisfatta. Lei mi pone due interrogativi: uno riguarda le lettere “impersonali” e il secondo il criterio di selezione dei bambini. Per quel che riguarda le lettere “impersonali” abbiamo scritto più volte su questo giornalino che il problema nasce fondamentalmente per due motivi: uno culturale e uno di lingua. Non esiste in Africa, ci è stato più volte spiegato dai missionari, la cultura del rapporto epistolare. Del resto, come potrebbe esistere se in molti Paesi nei quali operiamo, ad esempio il Congo, non esiste ancora oggi un servizio postale? Il problema della lingua, che però non riguarda Jussara, è il seguente: i bambini che aiutiamo parlano abitualmente una lingua locale, spesso un dialetto locale. Solo a scuola incominciano ad apprendere il francese o l’inglese. E allora basta chiedersi: se il nostro bambino fosse adottato da una famiglia americana o russa, sarebbe in grado in seconda o terza elementare si scrivere una vera lettera in inglese o in russo? Ecco perché raccomandiamo ai missionari di accompagnare quelle poche frasi, necessariamente generiche, con dei disegnini del bambino, da lui pensati e realizzati. Veniamo al problema dei criteri di selezione dei bambini. Nelle nostre procedure chiediamo ai missionari di selezionare i bambini seguendo queste semplici regole: Criteri di selezione dei bambini I bambini che saranno as-
sistiti dalla Reach dovranno essere selezionati dai missionari in modo conforme ai i seguenti criteri: 1. tra le famiglie più bisognose del villaggio, 2. almeno uno per famiglia, 3. in modo tale che, in ogni progetto, risultino iscritti alla scuola un numero di bambine pari a quello dei bambini, 4. l’età del bambino, di prima ammissione alla scuola, non deve superare i 12 anni, 5. il termine del sostegno è previsto alla fine del ciclo scolastico. Età massima: 20 anni. 6. non si dovranno inviare moduli relativi a bambini profughi. Il bambino profugo, proprio per la sua condizione, è destinato a frequentare la scuola solo per un tempo limitato mentre il tutore in Italia si aspetta di “adottare” un bambino per l’intero ciclo. I bambini profughi potranno essere aiutati solo attraverso un progetto “ad hoc” richiesto dal missionario, 7. il numero totale di bambini da selezionare ogni anno sarà preventivamente concordato tra il missionario e il Comitato della Reach Italia La selezione dovrà essere la più obiettiva possibile e non dovrà essere influenzata da criteri politici, religiosi, di razza o comunque di natura discriminatoria. Le dico onestamente che anche noi abbiamo il dubbio che a Capo Verde non si siano seguiti pienamente questi criteri e stiamo cercando di capire come mai siano stati selezionati bambini che, soprattutto se confrontati con altre realtà africane, non sembrano veramente bisognosi. Non mettiamo in dubbio che anche queste scuole abbiano bisogno del nostro sostegno, ma piuttosto il fatto che alcuni dei bambini selezionati non siano davvero tra i più bisognosi. Lo capiremo, glielo prometto. Nazzareno Pampado
dal Brasile 1
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Menieg ti
1. Un gruppo di bambine brasiliane ospitate dalla Casa Lar de meninas Jardin Pinheiros assistite da Vania, che fa loro da madre putativa, ( al centro, con gli occhiali da sole,) e da alcune volontarie. La ragazzina che si protegge gli occhi dal sole con la mano è Milenny, la figlia di Vania. 2. Vania e Denise con tre bambine. 3. Le bimbe nell’aula da disegno. L’atmosfera serena, l’affetto reciproco e il buonumore sono palpabili. 4. Nella sala della televisione.
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5. Biberon-break al parco giochi. 6. Chi fosse tutore di una di queste bambine la può riconoscere: sedute: Denise (assistente sociale), Gabrielle, Emily, Ana Carolina, Franciele, Rita, Ana Paola,Raissa, Karoline, Lorena (figlia di Denise) Debora. In piedi: Milenny (con in braccio Jessica), Jhessica (che ora è tornata dalla madre), Daiane e Hauana.
5 dal Burkina Faso dalla Guinea Bissau
Un piccolo intoppo
Haingo Rasolofomalala lascia la Guinea Bissau, Leiza Augsburger subentra Cambio alla guida dei nostri progetti in Guinea Bissau. Ecco il messaggio di saluto di Haingo, che ringraziamo per la preziosa e simpatica collaborazione, e una breve presentazione della giovanissima e efficiente Leiza. Caro Pampado e cari amici della REACH, Da poco più di un mese io e la mia famiglia abbiamo lasciato definitivamente la Guinea Bissau, un Paese che abbiamo imparato ad amare, per trasferirci in Canada, dove completerò la mia formazione universitaria. Quando tutto era pronto per il trasferimento abbiamo avuto degli intoppi nei permessi che ci hanno fatto temere per un po’ di non riuscire a partire. Poi fortunatamente tutto si è risolto per il meglio. Volevo rassicurarvi sul passaggio di consegne che è avvenuto nei tempi e nei modi corretti e in un clima di rispetto e di reciproca fiducia. Desidero ringraziarvi per il sostegno e la stima che mi avete dimostrato in questo periodo e per il progetto che mi avete affidato. Possa Dio benedirvi per l’aiuto che date a questi bambini. Vi prego di salutare con tanto affetto la grande famiglia Reach. Haingo Carissimi, Mi presento, mi chiamo Leiza Augsburger, ho 20 anni, sono Suiço-brasiliana, ho vissuto 10 anni in Svizzera ed ultimamente vivevo in Brasile. Sono al secondo anno di diritto e sogno in futuro di occuparmi di riabilitazione dei prigionieri. Ho lavorato per più di due anni per una multinazionale tedesca, la Westfalia Landtechnik. Ho sempre sognato di lavorare per un progetto missionario e ho avuto l’opportunità di partecipare al gruppo evangelistico di Volo, nell’isola di Malta. Oggi si corona un mio grande sogno, lavorare in un progetto in Africa, in Guinea Bissau. Vi ringrazio per tutte le spiegazioni e il supporto che mi date che mi permettono di capire e lavorare meglio. Leiza
Leiza Augsburger, la giovane che ha sostituito Haingo e che oggi coordina le scuole della Reach Italia in Guinea Bissau.
Il simpatico sorriso di Leiza e Suze ritratte insieme in un momento di pausa.
La ripresa del lavoro dopo il periodo di ferie ha portato con sé alcune novità. Allain Long ci ha infatti informato che era stato deciso un suo trasferimento dal Burkina Faso a Kinshasa. La decisione ci ha colto di sorpresa e ci ha anche preoccupato non poco. Le scuole in Burkina Faso sono tante e un cambio della guardia senza un graduale e serio passaggio di consegne non avrebbe certo giovato allo sviluppo delle nostre iniziative. Abbiamo deciso quindi di manifestare la nostra disapprovazione per quanto stava
Meningite Cari amici della Reach, vi ringrazio per averci procurato con rapidità le medicine di cui abbiamo tanto bisogno per contrastare la meningite. Prima le riceviamo, prima salveremo delle persone e soprattutto dei bambini. Vi mando in allegato la situazione attuale ufficiale che mi manda regolarmente l’OMS, l’organizzazione mondiale della sanità... Spero possa essere utile, ma, attenzione, è una situazione ufficiale, ci sono tantissimi casi non dichiarati. Quindi la situazione è in realtà ben più grave di come è raffigurata. Si presume che per avere una stima corretta si debba raddoppiare i numeri. Sinceri saluti e ancora tante grazie per l’aiuto!
“Oggetto: La situazione epidemiologica della meningite in Burkina Faso nel 2002 Vi trasmettiamo il quadro delle situazione epidemiologica della meningite in Burkina Faso, per il periodo che va dalla prima alla quattordicesima settimana del 2002, nel corso del quale abbiamo registrato 8446 casi di cui 1059 si sono rivelati mortali, il che corrisponde ad una percentuale di mortalità del 12,5%. Nel corso della quattordicesima settimana (dal primo al sette aprile) si sono manifestati 2196 casi di cui 224 mortali, cioè il 10,2%. Il Comitato di gestione, dopo aver esaminato la situazione epidemiologica, ha deciso di inviare una equipe di supervisione in quei distretti dove il tasso di mortalità supera l’11%. Una dozzina di distretti si trovano in questa situazione Dr. Traore D'Etienne
Suze, che coordina le attività pedagogiche, fotografata nell’ufficio Reach di Bissau.
Acquamica Ringraziamo la società Acquamica che, invece di distribuire il panattoncino natalizio ai bambini iscritti ai propri corsi di nuoto, ha deciso di donare alla Reach Italia la somma equivalente che verrà accantonata nel fondo regali. Grazie anche ai bambini che hanno compreso l’importanza dell’iniziativa e l’hanno condivisa.
Un’ “aula” della scuola di Bachil. Si tratta di una costruzione molto rudimentale: solo un po’ di paglia per ripararsi dal sole e della pioggia.
Il comitato direttivo Il Comitato Direttivo.
dal Burkina Faso
Allain LONG ADRA BF
Leiza Augsburger, attuale responsabile delle scuole della Guinea Bissau, all’interno dell’aula. La nuova scuola è già in costruzione e presto Leiza ci farà avere le fotografie.
avvenendo proponendo di posticipare il trasferimento sino a quando non si sia trovato un degno sostituto e non sia completato il passaggio di consegne. Con soddisfazione registriamo che le nostre obiezioni sono state accolte da Adra ed è stato deciso che il cambio della guardia avverrà nell’arco di un anno ma comunque non prima di aver garantito alla Reach Italia continuità nella direzione dei progetti scolastici.
Il Comitato Direttivo
Se la Reach è stata in grado di inviare nel Burkina Faso duemila dosi di vaccino contro la meningiteACYW135 lo deve alla dottoressa Zafiropoulou, - al centro nella foto, tra Michele Tempesta (a sinistra) e Sandra Martini - , che ha raccolto per questo scopo ben 10.000 Euro. Una aiuto davvero provvidenziale per i nostri bambini di quel Paese.
6 dal Niger
Un piccolo fiore all’occhiello: la mensa scolastica Le scuole di Niamey e Foulan Koira hanno un servizio in più che per l’Africa è un vero lusso e per gli alunni una gioia: la mensa scolastica. La mensa serve la prima colazione e il pranzo. E’ offerta ai bambini bisognosi e igiene e salute sono garantite. La decisione di dotare la scuola di una mensa scolastica è stata presa avendo ben presente il principio cardinale della Reach che è quello di cercare, sempre, per quanto possibile, di offrire un aiuto concreto ai bambini.
Ad occuparsi della cucina ci sono oggi ben tre persone. E, con l’acquisto di piatti e Le cuoche distribuiscono il cibo ai bambini Il personale della scuola di Niamey attendono pazientemente in coda il loro posate, abbiamo proprio at- che turno trezzato la mensa di tutto punto. Così ciascun alunno ha il proprio coperto. Non appena i bambini hanno finito di mangiare, il tutto viene lavato e ben riposto, per assicurare la massima igiene. Che sia anche questo il motivo per cui sempre più genitori preferiscono iscrivere i propri bambini alla nostra scuola? Abdourahamane Nadinga Responsabile delle mense il pranzo ariva inevitabile il momento Gli insegnanti di Foulan Koira della scuola Reach di Dopo della lavatura dei piatti e delle posate. Niamey
I bambini nella pausa pranzo. I più piccoli dopo essersi tolti le ciabattine, consumano il loro pasto al riparo dal sole e seduti su dei tappeti.
La festa che celebra la fine dell’anno scolastico 2001/2002 sta per avere inizio: il direttore della scuola,Sani Alio, dà il benvenuto. Dioi Cruz, il direttore Adra e delle scuole Reach in Niger gli è accanto.
L’azienda Italiana Stefanel, che ringraziamo per la generosità, ha inviato tanti vestitini che sono stati donati in questa occasione.
Gli invitati d’onore sono in prima fila: partecipano il ministro dell’educazione, Da Silva (con la cravatta), e l’ispettrice delle scuole prescolari. Naturalmente anche i parenti degli alunni sono stati invitati alla festa.
Canti, recite, balli, consegna di diplomi e di doni: il programma è tutto un susseguirsi di programmi emozionanti...
Una bellissima ragazza ha finito il ciclo di studi e riceve il meritato diploma.
Ed ecco tutte le diplomate: a loro il compito di chiudere la festa con un canto. Hanno finito il ciclo e se ne vanno salutando.
Harouna Namata, il primo a sinistra, e Rakia Issa, la prima a destra, visitano la famiglia dell’alunno riconoscibile per la maglietta bianca con il logo della Reach. I figli sono sei e le condizioni economiche della famiglia sono particolarmente difficili.
Hadiza Salifou si occupa dei più piccoli: i bambini della scuola materna. Qui è ritratta mentre visita una piccola alunna e suo padre.
Due bambini recitano una scenetta.
Tra gli altri compiti gli insegnanti hanno anche quello di visitare periodicamente le famiglie degli alunni. Possono così rendersi conto delle condizioni in cui vivono e portare aiuto dove necessita. Questa famiglia, ad esmpio, ha pochi mezzi e deve procurarsi delle entrate con piccole attività: vendita di arachidi tostate e lavori di paglia intrecciata.
Le due bambine frequentano la scuola e i rispettivi insegnanti vanno a trovare le loro madri per meglio comprendere le condizioni in cui vivono.
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dal Niger - scuola di Dosso
I bambini della scuola materna di Dosso nella loro aula.
Ed ecco invece il ricordo di un momento particolarmente doloroso per tutta la comunità di Dosso. La casa del guardiano della scuola è bruciata e nell’incendio ha perso la vita il figlio del guardiano.
Una nuova classe della scuola di Dosso. I bambini indossano l’uniforme appena ricevuta.
Si reclutano i bambini per l’anno scolastico 2002/2003.
Anche per questi bambini dovremo trovare un tutore.
La scuola festeggia la fine dell’anno scolastico 2001/2002. I bambini hanno già ricevuto dei biscotti e delle caramelle e tra poco riceveranno tutti un bel dono. Mariama Bakabe e i suoi alunni. I regali sono stati offerti da Stefanel e i bambini sono ansiosi di riceverli. Il sorriso sui loro volti lo testimonia.
Una mamma mentre fa la tradizionale treccia alla sua bella bambina.
Alcuni bambini selezionati che già stanno frequentando la scuola Reach.
dal Niger - scuola di Foulan Koira
Alcuni alunni, ognuno con il proprio prezioso pacchetto, posano per la foto ricordo.
Alla festa di fine anno il discorso di apertura è di Dioi Cruz, responsabile delle scuole Reach del Niger.
Ecco il serbatoio che rifornisce d’acqua la scuola di Foulan Koira. Si trova a circa un chilometro di distanza e la pressione è scarsa, ma serve allo scopo.
Il direttore della scuola, Athanase Capochichi, consegna un regalo a un alunno
Anche il segretario della scuola, Sean Pierre Sanghore, è impegnato a consegnare doni.
Diama Boubacar (a sinistra nella foto), insegnante della scuola materna, visita la mamma di un alunno le cui condizioni economiche sono molto disagiate. I mezzi e il cibo sono scarsi, le condizioni igieniche precarie, l’esposizione alle malattie alta.
La signora Diama Boubacar, insegnante, sorveglia attentamente i propri alunni durante la pausa per il pranzo.
Laoualy Saley è un insegnante particolarmente capace e dinamico. Qui visita la famiglia dell’alunno con la maglietta bianca. La madre è stata abbandonata dal padre che ha lasciato il Paese e deve, sola, occuparsi dei tre figli.
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Una giornata particolare Queste foto documentano una giornata davvero speciale: gli ex alunni della scuola di Niamey si sono dati appuntamento alla scuola, armati di rastrelli e di tanta buona volontà, per dare una ripulita a tutta la scuola. Un modo per esprimere la loro gratutudine per la scuola che li ha accolti e istruiti.
Niamey: lettera da un ex-allievo
Mi chiamo Mamane Saidou e sono un ex studente della scuola Reach di Niamey, dove mi sono diplomato nel 95. Gli studi mi hanno aiutato molto nell’attuale attività commerciale. Ecco alcune foto del mio negozio, di cui vado fiero. Tutto per la casa: dai detersivi ai prodotti alimentari, alla farina; come potete vedere vendo un po’ di tutto e non mi posso certo lamentare. Voi ho scritto per ringraziare voi e tutti i tutori per il grande aiuto che date ai bambini africani. Grazie. Mamane Saidou
Dall'Indonesia - scuola di Maima
Per portare l’acqua alla scuola del villaggio si sta trivellando il terreno. Qui il tecnico mostra alla popolazione come si deve procedere.
Due insegnanti della scuola di Maima davanti all’edificio scolastico.
Libri, quaderni, penne e matite pronti per la distribuzione.
Il lavoro è finito e il serbatoio dell’acqua è ormai in funzione.
Questi sono i bambini che hanno finito la scuola primaria. Qui sono pronti per ricevere la “graduation”, la cerimonia che assegna loro il diploma.
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Dall'Indonesia - scuola di Maima
Gli alunni della scuola di Maima sono schierati e attendono il risultato dell’esame di Stato. Responso: tutti promossi. Un dato che dimostra efficacemente l’elevato livello qualitativo della scuola.
L’uomo ritratto in questa foto insegna alla scuola e quello che vedete è l’interno della sua abitazione.
E questa è la classica camera da letto. Qui dormono donne e bambini, non ci sono finestre e abbondano le pulci e i pidocchi.
Le case tipiche della zona sono così.
Questa donna tesse e vende borse variopinte.
Il padre di un alunno della scuola con gli altri due figli.
Si accende il fuoco per cucinare e scaldarsi.
Gli alunni in gita vanno a fare un picnic.
Giunti nel luogo dove campeggeranno, i bambini si preparano la cena.
Una vecchia venditrice ambulante sul ciglio della strada. Questi pochi frutti sono tutto quanto ha da vendere.
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10 Piccoli spunti per le vostre lettere Incoraggiati da diversi tutori, riproponiamo la tabella (che diventa sempre più corposa) con la traduzione di piccole frasi che possono essere composte tra loro e così diventare una letterina per il vostro bambino nella lingua a lui conosciuta. Abbiamo deciso che era tempo di riproporre la tabella (che diventa sempre più corposa) con la traduzione Se volete frasi inviarci piccole frasi che vi tra piacerebbe veder tradotte, che lo faremo volentieri, di piccole che altre possono essere composte loro e così diventare una sappiate letterina al vostro bambino nella purché lingua a lui conosciuta. possano essere di interesse anche per altri tutori.
Piccoli spunti per le vostre lettere
F rancese
P o rtoghese
C ara(o )----M i ch iam o -----e sono la tua nuov a tutrice (il tuo nu ovo tutore)
Italia no
C hérie (C h éri)… … … Je m 'appelle… … .. et je suis ta nou velle m arrain e (ton nouv el tuteur)
Q uerida/Q uerido … … O m eu no m e é … … … … e sou a tua nov a m adrinha (o teu no vo padrinho)
Scu sam i se n on ti ho ancora scritto
E x cuse-m oi si je ne t’ai pas encore écrit. Je vis à … … … en Italie d u N ord
D esculpa ain da n ao te ter escrito
V iv o a -----, nell’Italia del N ord V iv o a -----, nell’Italia del C en tro V iv o a -----, nell’Italia del Sud V iv o a -----, un a g ran de città V iv o a -----, un paesino di cam pagn a V iv o a -----, un a cittad in a di m are V iv o a -----, un paese in provincia di ----Q uesto è il paese dov e v ivo . Q uesta è la chiesa/scu ola/piazza del paese dov e ab ito. Q uesta è la città do ve lavo ro . Q uesto è il no stro m are, e q ui ven go in v acanza. Q ueste son o le nostre b elle m ontagne. L a m ia fam iglia è com posta da -persone, m io m arito ( m ia m oglie), i m iei -- figli ed io. N on sono sposata/o e no n ho figli. Però ho ----- nip oti, ----- m aschi e ----- fem m ine. Si chiam ano ---- e ---- e h anno ---- e ---- anni. I m iei figli si chiam ano ----- (-- anni), ----- ( -- anni) e ----- ( -- anni).
E u v ivo em … … … .. no N orte da Itália Je vis à … … … au centre d 'Italie E u v ivo em … … … .. n o C entro da Itália Je vis à … … … en Italie d u S ud E u v ivo em … … … … no Su l da Itália Je vis à … … une grand e v ille E u v ivo em … … … … ., um a grand e cidade Je vis à … … … un village de cam pag ne E u v ivo em … … … .., u m a aldeia Je vis à … … … une petite ville m aritim e E u v ivo em … … … … , um a p equena cidade m arítim a Je vis à … … .. u n v illage en p rovince de E u v ivo em … … … … ., um a cidade ………… na província de … … … … . C elu i-ci c’est le pays où j’h abite. E sta è a cidade don de eu viv o C elle-ci c’est l’église/l’école/la place du E sta è a igreja – escola – praça d a pay s où j’habite. cidade don de eu v ivo C elle-ci c’est la ville où je travaille. E sta è a cidade don de eu trab alh o C elu i-ci c’est n otre m er et là je vien s en E sta è a no ssa praia, e aqui eu venho vacan ces. em férias C elles-ci ce sont nos jo lies m o ntagnes. E stas sao as nossa bonitas m ontanh as M a fam ille est com posé par -----------personn es, m on m ari (m a fem m e), m es … … … .. fils et m oi m em e
A m inha fam ilia é com p osta da … .. pessoas, o m eu esposo (a m in ha esposa), o s m eus filho s e eu
Je ne su is p as m arié/ée et je n’ai pas d’enfants. M ais j’ai … . petit-fils, … .. garçon (s) et … fille(s). Ils s’app ellent … .. et … … et ils on t … . et … . ans.
E u n ao so u casado – ou nao tenho filho s. M as, tenh o sobrinhos, rapazes e raparigas. C ham am -se e e tem e an os O s m eus filho s cham am se… … … ..d e… … … … an os,… … … … . de… … … ..an os E u v ivo sózinh a (sózinho ) e ten ho … … … … … . an os O m eu m elhor am igo è o… .. A m inha m elhor am iga è a… .
V iv o d a sola (solo ) e ho --- anni.
M es fils s'apellent … … . de … ..ans, … … ..de… … .. ans et … … .. de … … … . ans Je vis seule (seu l) et j'ai … … … … ans
Il m io m iglior am ico è… L a m ia m iglio r am ica è…
M on m eilleur am i s’appelle … … M a m eilleure am ie s’appelle … … .
I m iei m igliori am ici si chiam ano …
M es m eilleurs am is s’ap pellent … …
L e m ie m iglio ri am iche si chiam ano..
M es m eilleures am ies s’ap pellen t … ..
So no nonna (non no) e ho --- nip oti. T i m ando la m ia fo tog rafia. T i m ando la fotografia della m ia fam ig lia. Io sono io son o quello /a vestito/a in rosso/blu/verde/m arron e/n ero H o un cane, un a cagna e m i p iace giocare con lui, lei H o un gatto, una gatta… . M i è piaciuto tanto vedere la tua fotografia.
O s m eus m elhores am igo s cham am se… A s m inhas m elh ores am igas cham ase… Je suis une grand -m ère (un g ran d-père) E u sou já avó (avô) e tenho et j'ai … … … .. petit-fils … … … … . netos Je veux t’en voyer m a p hoto E n vio-te u m a m inha fotografia Je veux t’envoy er la photo de m a E n vio-te a fotografia da m inha fam ille. fam ilia en E u sou aq uele (aqu ela) com o v estido verm elho – azul – verde – castan ho – preto J’ai un chien, une chienne et j’aim e E u tenho u m cao (um a cadela) e beau coup m ’am user avec lui, elle. gosto de brin car co m ele (ela) J’ai un chat, u ne chatte. E u tenho u m gato (u m a gata)… .. T a ph oto m 'a b eaucoup plu G ostei tanto d a tua fotografia Je suis celu/celle hab illé/ée rouge/bleu/m arron/noir.
INDIRIZZI POSTALI SCUOLE REACH ITALIA Brasile CASA-FAMIGLIA: LAR DE PORTO ALEGRE= 22 RPA rua breno baldo, 59 BAIRRO CAVALHADA LAR PORTO ALEGRE PORTO ALEGRE – RS 91740-100 - BRASIL CASA-FAMIGLIA: LAR NOSSO AMIGUINHO=22 RPM Rua Tufi Fiad Quedì, 55-Vila Lutz Lar Nosso Amiguinho Palmeira das missoes cx.postal 61 cep-98300-000 - Brasil CASA-FAMIGLIA : LAR JARDIM PINHEIROS=22 RLP rua PADRE JOSE’ MARTINI, 1161 Lar Jardim Pinheiros CURITIBA - PR 82410-300 - Brasil CASA-FAMIGLIA: LAR MENINOS DO XAXIM=22 RMX RUA JULIO ZANDONA’, 572 Lar Meninos do Xaxim 81720-240 CURITIBA PR - BRASIL CASA-FAMIGLIA: LAR SANTA CATARINA=22 RSC RUA GUINE’, S/N BAIRRO UBATUBA – PRAIA ENSEADA Lar Santa Catarina SAO FRANCISCO DO SUL - SC - 89240-000 Burkina Faso Indirizzo postale x tutte le scuole PROJETS SCOLAIRES REACH ITALIA ECOLE … (Elysée oppure Marcoy, etc) 06 B.P. 9869 OUAGADOUGOU 06 BURKINA FASO - AFRICA Capo Verde SCUOLA “FLORES DA SUICA”= 20 CTS ESCOLA DE FLORES DA SUICA CAIXA POSTAL 6 PRAIA - SANTIAGO CABO VERDE - AFRICA SCUOLA “FRANCISCO CORDAS”=20 CVC ESCOLA PARTICULAR FRANCISCO CORDAS CAIXA POSTAL 22 MINDELO - SAO VICENTE CABO VERDE - AFRICA DIRETTRICE: MARLEIDE DE PINA SCUOLA “JARDIM INFANTIL ADVENTISTA”=20 CFI JARDIM INFANTIL ADVENTISTA CAIXA POSTAL 29 SAO FILIPE - FOGO CABO VERDE - AFRICA Congo Indirizzo postale x tutte le scuole PROJETS SCOLAIRES REACH ITALIA ECOLE … (Benze oppure Museba, ecc.) BOX 71763 NDOLA - ZAMBIA – AFRICA Guinea - Bissau Indirizzo postale x tutte le scuole ESCOLA … (Bissau Centro oppure Bachil, ecc.) RUA 12, 7 CAIXA POSTAL 397 - BISSAU GUINE’ BISSAU - AFRICA Indonesia Indirizzo postale x tutte le scuole REACH ITALIA – CHILDREN SUPPORT PROJECT Irian Jaya Academy B.P. 229 SENTANI – IRIAN JAYA - INDONESIA Congo Lubero Indirizzo postale x tutte le scuole PROJETS SCOLAIRES REACH ITALIA – LUBERO - RWESE ECOLE … (Kasalala oppure Kilau, ecc.) C/O ADVENTIST UNIVERSITYWALLACE - LUKANGA P.O. BOX 6965 KAMPALA UGANDA – EAST AFRICA Mali Indirizzo postale x tutte le scuole PROJETS SCOLAIRES REACH ITALIA ECOLE … (Messa oppure Koumi, ecc.) B.P. E 4345 BAMAKO – MALI – WEST AFRICA Niger Indirizzo postale x tutte le scuole PROJETS SCOLAIRES REACH ITALIA ECOLE … (Niamey oppure Foulan Koira) B.P. 11506 NIAMEY - NIGER – AFRICA Rwanda SCUOLA-ORFANOTROFIO: NYAMIRAMBO= 25 WNY PROJETS SCOLAIRES REACH ITALIA E.S.C.A.F. NYAMIRAMBO B.P. 740 - KIGALI – RWANDA – AFRICA SCUOLA: KICUKIRO=25 WKI PROJETS SCOLAIRES REACH ITALIA APADE KICUKIRO P.O.BOX 1749 KIGALI – RWANDA - AFRICA