REGIONE SICILIANA
ANALISI TECNICO-ECONOMICA SUGLI ALLEVAMENTI OVI-CAPRINI IN SICILIA
Ri cer chenel l ’ ambi t odel l eat t i vi t ài st i t uz i onal i del l ’ Osser vat or i osulSi st emadel l ’ Economi a Agroalimentare della Sicilia (OSEAAS)
Responsabile della ricerca: Dott. Alessandro SCHI LI RO’
________________________ Catania, Giugno 2006
INDICE
1. PREMESSA
Pag. 5
2. SVILUPPO E SOSTEGNO PUBBLICO DEGLI ALLEVAMENTI OVI-CAPRINI 2.1. Analisi ed evoluzione degli allevamenti ovi-caprini nel contesto nazionale e regionale 2.2. Evoluzione strutturale delle aziende con ovi-caprini in Sicilia
pag. 7 pag. 13
2. 3.Li ne ame nt ide l l ’ az i onepubbl i ca per gli allevamenti ovi-caprini in relazione alle principali regolamentazioni comunitarie
pag. 19
3. METODOLOGIA DELLE INDAGINI 3. 1.L’ i n d i v i duaz i onede l l ez oner appr e s e nt at i v eel er i l e v az i oni territoriali
pag. 22
3.2. La selezione delle aziende esaminate, i criteri generali di rilevazione e le modalità adottate
pag. 23
3.3. Il metodo di elaborazione dei dati tecnico-economici delle aziende ai fini della determinazione dei risultati economici
pag. 25
4. GLI ALLEVAMENTI OVI-CAPRINI NELLEZONED’I NDAGI NE 4.1. Analisi tecnico-economica territoriale degli allevamenti ovi-caprini nel Messinese
pag. 29
4.2. Analisi tecnico-economica territoriale degli allevamenti ovi-caprini ne l l ’ Enne s e
pag. 37
5. ANALISI E RISULTATI ECONOMICI NELLE AZIENDE CON ALLEVAMENTI OVI-CAPRINI NEL TERRITORIO IN ESAME 5.1. Struttura, gestione e produzioni delle aziende zootecniche con allevamenti ovi-caprini
pag. 44
2
5.1.1. Caratteri strutturali e localizzazione delle aziende esaminate e dei relativi allevamenti
pag. 44
5.1.2. Tipologie di investimenti nelle aziende esaminate
pag. 50
5.1.3. Gestione delle aziende e relative produzioni
pag. 55
5.1.3.1. Impieghi di materiali e di lavoro
pag. 55
5.1.3.2. Produzione degli allevamenti
pag. 62
5.1.4. Risultati economici delle aziende esaminate
pag. 65
5.1.4.1. Le Produzioni lorde vendibili (Plv)
pag. 65
5.1.4.2. I costi di produzione
pag. 69
5.1.4.3. Analisi dei risultati economici delle imprese
pag. 74
6. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
BIBLIOGRAFIA
pag. 79
pag. 82
3
4
1. PREMESSA
In Sicilia la zootecnia (2003) incide per il 15% sul totale della produzione agricola regionale, rappresentando quindi un settore “ consistente”de l l ’ a gr i c ol t ur ar e g i ona l e , soprattutto in termini di reddito. Attualmente, i comparti zootecnici siciliani di maggiore importanza risultano essere que l l o bovi no,s ui no e d ovi c a pr i no,a nc he s el ’ a l l e va me nt oa vi c ol o,r i f e r i t oi n prevalenza agli allevamenti da carne, sembra assumere una rilevanza non indifferente. Ne l2 000,s e c ondol ’ I STAT,g li allevamenti ovini e caprini presenti nella regione hanno fatto registrare una consistenza del bestiame pari ad oltre 780 mila ovini e poco meno di 198 mila caprini. Ne l l ’ I s ol a , mentre gli allevamenti bovini e suini presentano elevati livelli di specializzazione, il comparto ovi-caprino assume ancora forti connotazioni di tipo tradizionale, con un carattere quasi esclusivamente di tipo estensivo. Notevoli sono tuttavia le criticità che caratterizzano questo settore, criticità essenzialmente riconducibili alle ridotte dimensioni delle aziende ed al fatto che il sistema di macellazione è basato su macelli pubblici o artigianali i cui principali punti de bol is onol edi me ns i oniel ’ e f f i c i e nz a . Tali allevamenti sono localizzati generalmente nelle zone interne e svantaggiate di montagna, dove la pastorizia rappresenta spesso la più importante fra le fonti di reddito disponibili, poiché in grado di utilizzare le risorse marginali che il territorio offre, ed in particolare nei territori delle province di Messina, Enna e Palermo. La tecnica di allevamento maggiormente praticata è quella stanziale ed estensiva, con una particolare diffusione de l l ’ a l l e va me nt o dit i pobr a do,c hei nf l ue nz aa nc he l’ a t t i vi t àdit r a s f or ma z i oneche risulta estremamente polverizzata. Prendendo spunto dalle suddette indicazioni, nella presente indagine sono state esaminate le principali caratteristiche tecnico-economiche degli allevamenti ovi-caprini in due aree rappresentative della Sicilia ed in particolare nelle province di Enna e di Messina. Il rapporto risulta articolato nelle seguenti parti:
5
l apr i ma ,c hee s a mi nal ’ e v ol uz i onede g l ia l l e va me nt iovi-caprini in Italia ed in Si c i l i a ,nonc hél ’ a z i onepubbl i c aaf a vor ede lcomparto; la seconda, che analizza i risultati ottenuti dalle analisi territoriali svolte nelle a r e ed’ i nda g i nee riguardanti le principali caratteristiche del comparto; la terza, che riporta i risultati delle analisi economiche svolte su campioni di aziende rappresentative delle realtà ovi-caprine in Sicilia.
6
2. SVILUPPO E SOSTEGNO PUBBLICO DEGLI ALLEVAMENTI OVICAPRINI
2.1. Analisi ed evoluzione degli allevamenti ovi-caprini nel contesto nazionale e regionale Gli allevamenti ovi-caprini caratterizzano principalmente la zootecni ade l l ’ I t a l i a meridionale, essendo localizzati soprattutto in Sardegna ed in Sicilia, che da sole intercettano poco meno del 50% del numero totale di capi allevati a livello nazionale. In Italia, gli ovi-caprini allevati ammontano ad oltre 7,7 milioni di capi (tab. 1); il dato nazionale evidenzia, tuttavia, un processo di contrazione dei capi allevati con un decremento del 24% rispetto al 1990. Questa riduzione è riconducibile, principalmente, ad alcuni complessi problemi sanitari (“ bl uet o ng ue ” , ecc.), che nonostante massicci interventi pubblici risultano di difficile risoluzione. Nel nostro Paese, gli ovini r a ppr e s e nt a nopoc opi ùde l l ’ 88% degli ovi-caprini (6.810.389 capi) mentre i caprini quasi il 12% (923.755 capi). La Sardegna risulta la regione leader con oltre 3 milioni di capi, pari al 39% de l l ’ i nt e r opa t r i moni ona z i ona l e .Ta l ec ons i s t e nz as icompone di ovini, per poco più di 2,8 milioni di capi (93% del patrimonio ovicaprino regionale) e, di caprini, con quasi 209 mila capi (7%); segue la Sicilia con oltre 830mi l ac a pi ,pa r iaqua s il ’ 11% de l l ’ i nt e r o pa t r i moni o ovi c a pr i no i t a l i a no.Anc hei n que s t oc a s ol ac ons i s t e nz aè caratterizzata da una netta prevalenza dei capi ovini, poco più di 708 mila capi (85,3%), mentre la rimanente parte è costituita dai capi caprini che, con poco più di 122 mila capi a l l e va t i ,i nt e r c e t t a noun’ a l i quot ade l14, 7%.E’d ar i l e va r ec hene lpe r i odo1990-2000 si è assistito ad una contrazione del numero di capi allevati, maggiormente significativa in Sicilia (-44,3%), dovuta sia ai suddetti problemi di tipo sanitario (blue tongue, tbc, brucellosi, ecc.) che ad eventi atmosferici avversi (siccità prolungata). Con riferimento alla Sicilia, dalla tabella 2 si osserva che gli allevamenti ovi-caprini sono diffusi in tutte le province de l l ’ I s ol a ,a nc hes ec oni nc i de nz el e gg e r me nt edi f f e r e nt i per le specie allevate (ISTAT, 2000). Per quanto riguarda il numero di capi ovini, la c ons i s t e n z ama gg i or es ir e g i s t r ai npr ovi nc i adiMe s s i nac onun’ i nc i de nz ade l20, 7% (146.397 capi); seguono Ennac on1 25. 722c a pie dun’ a l i quot ade l17, 8% ePa l e r moc on
7
TAB. 1 - EVOLUZIONE DELLA CONSISTENZA DEGLI OVI-CAPRINI IN ITALIA (*)
OVINI Province
Capi n.
CAPRINI %
Capi n.
TOTALE %
Capi n.
%
1990 Toscana
717.534
8,2
33.311
2,7
750.845
7,5
Lazio
885.141
10,1
52.098
4,1
937.239
9,4
Abruzzo
460.444
5,3
21.793
1,7
482.237
4,8
Puglia
350.524
4,0
74.712
5,9
425.236
4,3
Basilicata
356.140
4,1
141.370
11,2
497.510
5,0
Calabria
330.995
3,8
231.344
18,4
562.339
5,6
Sicilia
1.294.298
14,8
197.930
15,7
1.492.228
14,9
Sardegna
3.131.647
35,8
228.735
18,2
3.360.382
33,6
Altre
1.212.530
13,9
277.669
22,1
1.490.199
14,9
Italia
8.739.253
100,0
1.258.962
100,0
9.998.215
100,0
2000 Toscana
554.679
8,1
17.158
1,9
571.837
7,4
Lazio
636.499
9,3
38.849
4,2
675.348
8,7
Abruzzo
281.613
4,1
15.403
1,7
297.016
3,8
Puglia
217.963
3,2
52.135
5,6
270.098
3,5
Basilicata
335.757
4,9
97.545
10,6
433.302
5,6
Calabria
237.016
3,7
139.408
15,1
376.424
4,9
Sicilia
708.182
10,4
122.150
13,2
830.332
10,7
Sardegna
2.808.713
41,2
209.487
22,7
3.018.200
39,1
Altre
1.029.967
15,1
231.620
25,0
1.261.587
16,3
Italia
6.810.389
100,0
923.755
100,0
7.734.144
100,0
(*) Fonte: ISTAT-IV e V Censimento Generale dell'Agricoltura, Roma.
TAB. 2 - DISTRIBUZIONE PROVINCIALE DEGLI ALLEVAMENTI OVI-CAPRINI E RELATIVO NUMERO DI CAPI IN SICILIA (*)
OVINI Province
Capi n.
CAPRINI %
Capi n.
TOTALE OVICAPRINI %
Capi n.
%
1990 Trapani
150.423
11,6
5.745
2,9
156.168
10,5
Palermo
196.271
15,2
26.395
13,3
222.666
14,9
Messina
242.038
18,7
102.864
52,0
344.902
23,1
Agrigento
106.718
8,2
6.781
3,4
113.499
7,6
66.746
5,2
3.992
2,0
70.738
4,7
Enna
273.752
21,2
26.156
13,2
299.908
20,1
Catania
197.594
15,3
19.027
9,6
216.621
14,5
Ragusa
18.335
1,4
2.201
1,2
20.536
1,4
Siracusa
42.421
3,2
4.769
2,4
47.190
3,2
1.294.298
100,0
197.930
100,0
1.492.228
100,0
Caltanissetta
Sicilia
2000 Trapani
85.177
12,0
1.427
1,2
86.604
10,4
Palermo
123.841
17,5
20.600
16,9
144.441
17,4
Messina
146.397
20,7
74.587
61,1
220.984
26,6
Agrigento
81.361
11,5
3.911
3,2
85.272
10,3
Caltanissetta
44.310
6,2
3.228
2,6
47.538
5,7
125.722
17,8
8.709
7,1
134.431
16,2
Catania
63.840
9,0
4.537
3,7
68.377
8,2
Ragusa
12.720
1,8
1.480
1,2
14.200
1,7
Siracusa
24.814
3,5
3.671
3,0
28.485
3,5
708.182
100,0
122.150
100,0
830.332
100,0
Enna
Sicilia
(*) Fonte: ISTAT-IV e V Censimento Generale dell'Agricoltura, Roma.
il 17,5% pari a 123.841 capi allevati. Altre province rappresentative risultano: Trapani (12%), con 85.177 capi, Agrigento (11,5%), con 81.361 capi, Catania (9%), con 63.840 capi e Caltanissetta che con 44.310 capi allevati int e r c e t t aun’ a l i quot apa r ia l6, 2%; meno rilevante risulta la consistenza di ovini nelle province di Siracusa (3,5%) e di Ragusa (2%). Con riferimento agli allevamenti caprini, la consistenza maggiore di capi allevati ris ul t a ,a nc hei nque s t oc a s o,ne l l apr ovi nc i adiMe s s i nac onun’ i nc i de nz ade l61,1% (74.587 capi ). A Palermo si riscontrano 20.600 capi caprini allevati (16,9%) e a Enna 8.709 capi caprini allevati (7,1%). A notevole distanza si collocano le altre province siciliane, con aliquote che oscillano tra un massimo del 3,7% a Catania ed un minimo de l l ’ 1, 2% aRa g us aeTr a pa ni . Per quanto riguarda le produzioni di latte ovi-caprino, la tabella 3 evidenzia che nel 2003 il peso della Sicilia sulla produzione nazionale si attesta al 5,7% del totale. In particolare si osserva, nel periodo 1995-2003, una tendenza decrescente a partire da un picco di produzione registrato nel 1996 (1 milione di ettolitri). Nel contesto nazionale il calo produttivo è risultato ancora più accentuato con una percentuale del -12%, mentre, come è avvenuto in Sicilia anche a livello nazionale il picco produttivo si è osservato nel 1996 (8,492 milioni di ettolitri prodotti). Successivamente al 1999, si sono registrati valori nettamente più bassi, in particolare nel 2002 (313 mila ettolitri in Sicilia e 5,828 milioni di ettolitri in Italia). Con riferimento al periodo considerato (1995-2003) si è assistito ad una brusca contrazione della quantità di latte ovi-caprina prodotta in Sicilia (-54%), contrazione, che è risultata essere più contenuta nel contesto nazionale (-20%). Con riferimento al numero di capi macellati, la tabella 4 evidenzia, analogamente a quanto visto per il latte, una situazione che può essere considerata costante fino al 1999 (+4% di capi macellati in Sicilia rispetto ad una contrazione pari al -8% in Italia). A partire dal 2000 si sono, invece, registrati contrazioni più consistenti ed in particolare nel 2003 quando il numero di ovi-caprini macellati in Sicilia ha subito una contrazione del -29% rispetto al 1995, mentre a livello nazionale tale riduzione è stata più contenuta (-21% circa rispetto al 1995).
TAB. 3 - PRODUZIONE DI LATTE DELLE SPECIE OVI-CAPRINE IN SICILIA ED IN ITALIA (*) (quantità in migliaia di ettolitri)
Anni
1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003
SICILIA (a)
779 100 1.004 129 924 119 699 90 743 95 326 42 323 41 313 40 359 46
(*) Fonte: ISTAT, Varie annate, Roma.
ITALIA (b)
7.767 100 8.992 116 8.492 109 6.798 88 6.656 86 5.955 77 6.351 82 5.828 75 6.246 80
Var. % a/b x 100
10,0 11,2 10,9 10,3 11,1 5,5 5,1 5,4 5,7
TAB. 4 -EVOLUZIONE DELLA PRODUZIONE DI CARNE DELLE SPECIE OVI-CAPRINE IN SICILIA ED IN ITALIA (*) INDICAZIONI
1995 Sicilia
1999 Italia
Sicilia
2003 Italia
Sicilia
Italia
TOTALE OVINI E CAPRINI CAPI n.
645.553 8.473.096 100 100
PESO VIVO Complessivo (t) Medio a capo (Kg) RESA MEDIA % PESO MORTO Complessivo (t) Medio a capo (Kg) (*) Fonte: ISTAT, Varie annate, Roma.
672.476 7.813.616 104 92
460.135 6.718.551 71 79
10.440 16,2
134.106 15,8
12.871 19,1
131.054 16,8
9.504 20,7
113.783 16,9
55,5
57,0
53,50
56,00
51,3
54,1
5.793 9,0
76.498 9,0
6.893 10,3
73.437 9,4
4.872 10,6
61.575 9,2
È opportuno sottolineare che la riduzione della produzione di latte e di carne ovicaprina, sia in Italia che in Sicilia, è diretta conseguenza della riduzione del numero dei capi allevati, a causa dei problemi sanitari già esposti precedentemente.
2.2. Evoluzione strutturale delle aziende con ovi-caprini in Sicilia Un altro interessante carattere degli allevamenti ovi-caprini siciliani attiene alla struttura delle aziende. Come è possibile osservare dalla tabella 5, tra il 1990 ed il 2000, il numero di aziende zootecniche con allevamenti ovi-caprini è passato da 18.494 a 8.978 registrando un crollo di circa il 51%. Il decremento del numero delle aziende ha riguardato tutte le classi di ampiezza della Superficie Agricola Totale con valori compresi tra -80% (aziende ovi-caprine senza superficie) e -42,5% (aziende ovi-caprine con superficie totale compresa tra 30-50 ettari). Se si analizzano i dati censuari relativi al numero di capi, è possibile osservare una situazione analoga a quella sopra descritta. Si è infatti passati, come già ricordato, da un numero di capi ovi-caprini di poco inferiore ad 1,5 milioni nel 1990 a poco più di 830 mila nel 2000, con una flessione netta pari al 44%. In particolare, con riferimento alle aziende con allevamenti di capi ovini si è registrato tra il 1990 ed il 2000 un decremento del numero di aziende pari al -47%, mentre riguardo ai capi caprini tale crollo è stato del - 60% (tab. 6). Per quanto riguarda la suddivisione delle aziende per classi di Superficie Totale, nel periodo intercensuario non si sono registrate modifiche significative, ad eccezione delle aziende con dimensioni medio grandi il cui numero è leggermente aumentato. In particolare, da l l ’ a na l i s ide l l at a be l l a6,s ie vi de nz i ac heper le aziende che allevano ovini, la classe di ampiezza maggiormente rappresentata è quella compresa tra 10-20e t t a r ic hei nt e r c e t t aun’ a l i quot ade l16,2% rispetto al 16,4% del 1990. Segue la classe con superficie compresa tra 5-10 ettari che rappresenta il 15,5% del totale delle aziende (14,9% nel 1990), quindi la classe con superficie tra 30-50 ettari (10,4% rispetto a l l ’ 8, 8% del 1990). Con un valore appena inferiore (10,3%) troviamo la classe di aziende con superficie inferiore ad 1 ettaro.
TAB. 5 - EVOLUZIONE DELLA CONSISTENZA DELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON OVI-CAPRINI PER CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE PER NUMERO DI CAPI IN SICILIA (*) TOTALE OVICAPRINI Classi di Superficie Totale (ha)
Aziende n.
Senza Superficie Meno di 1 ettaro 1-2 2-3 3-5 5-10 10-20 20-30 30-50 50-100 100 ed oltre Totale
Capi
1990
1.058 100 1.876 100 1.683 100 1.246 100 1.813 100 2.662 100 2.812 100 1.563 100 1.592 100 1.350 100 839 100 18.494 100
2000 %
n.
5,7 10,1 9,1 6,7 9,8 14,4 15,2 8,5 8,6 7,3 4,5 100,0
1990 %
209 2,3 20 947 10,5 50 756 8,4 45 533 5,9 43 821 9,1 45 1.312 14,6 49 1.389 15,5 49 854 9,5 55 915 10,2 57 784 8,7 458 458 5,1 55 100,0 8.978 49
(*) Elaborazioni tratti da: ISTAT-IV e V Censimento Generale dell'Agricoltura,Roma.
n.
151.731 100 65.606 100 59.797 100 46.898 100 77.223 100 140.301 100 188.263 100 148.461 100 196.870 100 215.299 100 201.779 100 1.492.228 100
2000 %
10,2 4,4 4,0 3,1 5,2 9,4 12,6 9,9 13,2 14,4 13,5 100,0
n.
25.111 17 50.713 77 45.881 77 27.671 59 49.507 64 88.765 63 118.880 63 93.404 63 110.199 56 120.213 56 99.988 50 830.332 56
%
3,5 7,2 6,5 3,9 7,0 12,5 16,8 13,2 15,6 17,0 14,1 117,2
TAB. 6 - EVOLUZIONE DELLA CONSISTENZA DELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON OVINI E CAPRINI PER CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE PER NUMERO DI CAPI IN SICILIA (*) OVINI Classi di Superficie Totale (ha)
Meno di 1 ettaro 1-2 2-3 3-5 5-10 10-20 20-30 30-50 50-100 100 ed oltre Totale
Capi
1990 n.
Senza Superficie
CAPRINI
Aziende
661 100 1.112 100 1.038 100 808 100 1.212 100 1.824 100 1.998 100 1.105 100 1.075 100 871 100 513 100 12.217 100
2000 %
n.
5,4 9,1 8,5 6,6 9,9 14,9 16,4 9,1 8,8 7,1 4,2 100,0
Aziende
1990 %
133 2,1 20 670 10,3 60 533 8,2 51 394 6,1 49 580 8,9 48 1.006 15,5 55 1.048 16,2 52 637 9,8 58 674 10,4 63 525 8,1 60 282 4,4 55 6.482 100,0 53
(*) Elaborazioni tratti da: ISTAT- IV e V Censimento Generale dell'Agricoltura, Roma.
n.
132.494 100 56.045 100 52.048 100 40.490 100 69.477 100 126.048 100 170.011 100 134.397 100 174.461 100 182.346 100 156.481 100 1.294.298 100
2000 %
10,2 4,3 4,0 3,1 5,4 9,7 13,1 10,4 13,5 14,1 12,2 100,0
n.
Capi
1990 %
22.048 3,1 17 45.186 6,4 81 41.082 5,8 79 24.778 3,5 61 43.805 6,2 63 79.019 11,2 63 105.436 14,9 62 80.311 11,3 60 96.595 13,6 55 97.612 13,8 54 72.310 10,2 46 708.182 100,0 55
n.
397 100 764 100 645 100 438 100 601 100 838 100 814 100 458 100 517 100 479 100 326 100 6.277 100
2000 %
n.
6,3 12,2 10,3 7,0 9,6 13,4 13,0 7,3 8,2 7,6 5,1 100,0
76 19 277 36 223 35 139 32 241 40 306 37 341 42 217 47 241 47 259 54 176 54 2.496 40
1990 %
3,0 11,0 8,9 5,6 9,7 12,3 13,7 8,7 9,7 10,4 7,0 100,0
n.
19.237 100 9.561 100 7.749 100 6.408 100 7.746 100 14.253 100 18.252 100 14.064 100 22.409 100 32.953 100 45.298 100 197.930 100
2000 %
9,7 4,8 3,9 3,2 3,9 7,2 9,2 7,1 11,3 16,5 22,8 100,0
n.
3.063 16 5.527 58 4.799 62 2.893 45 5.702 74 9.746 68 13.444 74 13.093 93 13.604 61 22.601 69 27.678 61 122.150 62
%
2,5 4,5 3,9 2,4 4,7 8,0 11,0 10,7 11,1 18,5 22,7 100,0
Una situazione analoga si è riscontrata anche per gli allevamenti caprini; infatti, la classe di ampiezza maggiormente rappresentata, è quella compresa tra 10-20 ettari con un’ a l i quot adel 13,7% (13% nel 1990), seguita dalla classe compresa tra 5-10 ettari, con un’ a l i quot apa r ia l12, 3% ( 13, 4% ne l1990) .Conun va l or epe r c e nt ua l ede l l ’ 11% troviamo le aziende con classi di superficie inferiore ad 1 ettaro (12,2% nel 1990), mentre con il 10,4% le aziende con superficie tra 50-100 ettari che hanno fatto registrare un incremento del 2,8% rispetto al 1990. Per quanto riguarda, le aziende con superficie di 30-50 e t t a r i ,i nt e r c e t t a no un’ a l i quot ade l9, 7% a lpa r idiquelle con superficie compresa tra i 3-5 ettari (tab.6). In netta contrazione sono invece le aziende ricadenti nelle classi di superficie totale medio piccole. Un esempio per tutte è rappresentato dalle aziende senza Superficie che sono scese da 661 nel 1990 a 133 nel 2000 nel caso degli allevamenti ovini (-80%), mentre con riferimento agli allevamenti caprini la stessa classe di aziende è passata da 397 nel 1990 a 76 nel 2000 (-81%). Se analizziamo la suddivisione della consistenza dei capi ovini e caprini sempre per classi di Superficie Agricola Totale, si registrano lievi differenze rispetto alla situazione appena esposta. Dalla sopra citata tab. 6 si evidenzia che il maggior numero di capi ovini, si trova in aziende con superficie totale compresa tra 10-20 ettari; infatti questa classe di aziende intercetta un numero di capi a l l e va t ipa r ia105. 436c onun’ a l i quot adel 14,9% (13,1% del 1990). A tale classe segue quella con 50-100e t t a r ic hei nt e r c e t t aun’ a l i quot apa r ia l 13,8% (97.612 capi); nel 1990 tale aliquota era pari al 14,1%. Ad essa segue la classe di aziende con superficie tra 30-50 ettari che con 96.595 capi ovini allevati fa registrare un va l or ep e r c e nt ua l epa r ia l13, 6%,c her i s ul t ai nva r i a t or i s pe t t oa l1990.Conun’ a l i quot a de l l ’ 11, 3% t r ovi a mola classe di aziende compresa tra 20-30 ettari (80.311 capi ovini allevati) (10,4% nel 1990); con una percentuale di poco inferiore alla precedente (11,2%) segue la classe di aziende comprese tra 5-10 ettari che intercetta una numero di capi pari a 79.019 (9,7% nel 1990). A distanze notevoli si collocano, infine, le classi aziendali con superficie totale medio piccola, le quali intercettano aliquote percentuali piuttosto ridotte che variano tra il 6,2% (aziende con 3-5 ettari) ed il 3,1% (aziende senza superficie).
Con riferimento agli allevamenti caprini, il maggior numero di capi allevati, si riscontra ne l l ea z i e ndec on c l a s s ed’ a mpi e z z aol t r ei100 e t t a r i ;i n que s t ac l a s s e vengono, infatti, allevati 27.678 capi (22,7% del totale). Ad essa segue la classe con 50100 ettari che intercetta un’ a l i quot ade l18, 5% ( 22. 601c a pi ) ,que l l at r a30-50 ettari che c on13. 604c a pia l l e va t ii nt e r c e t t aun’ a l i quot ade l l ’ 11, 1% eque l l at r a10-20 ettari nella quale sono allevati 13.443 caprini (11%). Con una percentuale del 10,7% troviamo, invece, la classe tra 20-30 ettari (13.093 capi) che rappresenta la tipologia con l ’ i nc r e me nt opercentuale più significativo (+3,6%) rispetto al 1990. A distanze notevoli si collocano, infine, le classi con superfici medio piccole le quali intercettano aliquote piuttosto ridotte che variano tra il 4,7% (aziende con 3-5 ettari) e il 2,5% (aziende senza s upe r f i c i e )de l l ’ i nt e r opa t r i moni oc a pr i nos i c i l i a no. Un aspetto, di un certo interesse è quello relativo alle forme di conduzione, dalla tabella 7 è possibile evidenziare che la tipologia di conduzione maggiormente rappresentata è quella diretta del coltivatore che, con riferimento agli allevamenti ovini, intercetta il 97,8%, mentre per gli allevamenti caprini tale aliquota ammonta al 97,4%, per quanto riguarda le altre forme di conduzione (conduzione con salariati, conduzione a colonia parziaria ed altre forme), la loro incidenza risulta minima. Interessante appare, la suddivisione delle aziende zootecniche con ovi-caprini per zone altimetriche (tab. 7). I dati censuari mettono in evidenza che il maggior numero di aziende zootecniche siciliane con ovi-caprini si collocano prevalentemente in montagna (50%) ed in collina (44%), mentre le aziende ubicate in pianura rappresentano soltanto il 6%. L’ ana l i s ic ondot t as ul l ’ e vol uz i one dei principali caratteri strutturali degli allevamenti ovi-caprini, nel contesto regionale, evidenzia come si accentui il processo di abbandono di tali allevamenti, determinando un forte rallentamento de l l ’ e c onomi a agricola di intere zone, soprattutto di quelle marginali, nelle quali gli allevamenti ovicaprini,purnone s s e ndoi ng r a dodic ompe t e r es ulpi a node l l ’ e f f i c i e nz ae c onomi c a , possono ugualmente rivestire un importante ruolo sul piano sociale, agro-ambientale e territoriale.
17
TAB. 7 - CONSISTENZA DELLE AZIENDE CON ALLEVAMENTI E RELATIVO NUMERO DI CAPI OVINI E CAPRINI, FORMA DI CONDUZIONE E ZONA ALTIMETRICA INSICILIA (*) OVINI Forme di conduzione
CAPRINI
Aziende n.
Capi
TOTALE OVICAPRINI
Aziende
%
n.
%
6.339
97,8
684.336
96,6
140
2,2
23.810
3
0,0
6.482
Montagna
Aziende
%
n.
%
2.432
97,4
116.932
95,7
3,4
62
2,5
5.193
36
0,0
2
0,1
100,0
708.182
100,0
2.496
3.187
49,2
307.950
43,5
Collina
2.895
44,7
315.134
Pianura
400
6,2
Totale
6.482
100,0
Conduzione diretta del coltivatore Conduzione con salariati Conduzione a colonia parziaria appoderata Totale
n.
Capi n.
Capi %
n.
%
8.771
97,7
801.268
96,5
4,3
202
2,2
29.003
3,5
25
0,0
5
0,1
61
0,0
100,0
122.150
100,0
8.978
100,0
830.332
100,0
1.304
52,2
83.400
68,3
4.491
50,0
391.350
47,1
44,5
1.057
42,3
34.022
27,9
3.952
44,0
349.156
42,1
85.098
12,0
135
5,4
4.728
3,9
535
6,0
89.826
10,8
708.182
100,0
2.496
100,0
122.150
100,0
8.978
100,0
830.332
100,0
ZONE ALTIMETRICHE
(*) Elaborazioni tratti da: ISTAT, V Censimento Generale dell'Agricoltura, Roma.
2.3.Li ne ame nt ide l l ’ az i onepubbl i c ape rgl ial l e v ame nt iov i -caprini in relazione alle principali regolamentazioni comunitarie Tr air e c e nt is vi l uppide l l ’ a z i o nepubbl i c aaf a vor ede lc ompa r t oovi -caprino, un ruolo rilevante riveste il Regolamento CEE 1782/03 relativo alla Riforma di medio t e r mi nede l l aPAC,c hepr e ve de ,t r al ’ a l t r o,unr e g i media i ut ope rl ec a r niovi nee caprine. Secondo quanto stabilito dal suddetto regolamento, gli Stati membri concedono, su base annua, premi o pagamenti supplementari agli allevatori che nelle loro aziende allevano pecore o capre. I premi per pecora o per capra sono stati erogati fino a l l ’ a nnua l i t à2005s ot t of or madipa ga me nt oa nnua l epe rc a poa mmi s s i bi l e ,pe ra nno civile e per agricoltore; il numero minimo di animali è determinato dallo Stato membro e non può risultare inferiore a 10 ne superiore a 50. L’ i mpor t ode lpr e mi ope rpe c or aèf i s s a t oa€21,00,t ut t a vi a ,pe rg l ia l l e va t or ic he commercializzano latte di pecora o prodotti a base di latte di pecora, il premio è ridotto a €16, 80.L’ i mpor t ode lpr e mi ope rc a pr aè fissato, invece, a €16, 80.Sis pe c i f i c a i nol t r e ,c hepe rpe c or as ’ i nt e ndel af e mmi nade l l as pe c i eovi nac hea bbi apa r t or i t o almeno una volta o di almeno un anno di età, mentre, per capra si intende la femmina della specie caprina che abbia partorito almeno una volta o di almeno un anno di età. Ne l l ez onei nc uil ’ a l l e va me nt oovi noec a pr i noc os t i t ui s c eun’ a t t i vi t àt r a di z i ona l eo c ont r i bui s c ei nmodos i g ni f i c a t i voa l l ’ e c onomi ar ur a l e ,a g l ia gricoltori è concesso un premio supplementare. Il premio supplementare è comunque concesso esclusivamente agli agricoltori la cui azienda è situata, almeno per metà della superficie agricola utilizzata, in zona svantaggiata ai sensi del Regolamento (CE) n. 1257/1999. Il premio supplementare è concesso anche agli agricoltori che praticano la transumanza a condizione che: a)
almeno il 90% dei capi per i quali è chiesto il premio siano condotti per almeno novanta giorni consecutivi in una zona ammissibile;
b)
la sedede l l ’ a z i e ndas i as i t ua t ai nun’ a r e ag e og r a f i c abe nde f i ni t ape rl aqua l e lo Stato membro comprovi che la transumanza corrisponde ad una prassi t r a di z i ona l ed’ a l l e va me nt o ovi noe / oc a pr i no ec heg l is pos t a me nt ide g l i
a ni ma l is onor e s ine c e s s a r ida l l ’ i ns ufficienza di foraggio durante il periodo della transumanza. L’ i mpor t ode lpr e mi os uppl e me n t a r eèf i s s a t oa d€7, 00pe rpe c or aepe rc a pr a . I pagamenti diretti sopra citati mirano in particolare a stabilizzare i mercati e a garantire un equo tenore di vita ai produttori.
TIPOLOGIE DI PREMIO
Euro/capo
Produttori agnelli pesanti
21,00
Produttori agnelli leggeri
16,80
Produttori capre
16,80
Premio supplementare
7,00
A partire dall ’ 1 gennaio 2006, varranno applicati gli Aiuti disaccoppiati ai sensi del titolo III del Reg. (CE) 1782/03; in particolare, sarà introdotto il regime di pagamento unico, il quale stabilisce che ogni agricoltore benefici di un pagamento unico disaccoppiato (svincolato dalle produzioni), basato su quanto dallo stesso percepito nel triennio di riferimento 2000-2001-2002 ai sensi di almeno uno dei regimi di pagamento e l e nc a t ine l l ’ a l l e g a t oVIde lRe g .( CE)1782/ 03,t r ac uif i g ur aa nc hel avoc eovi nie caprini: premio per pecora e per capra, premi supplementari. Tr al emi s ur epr e vi s t ene l l ’ a mbi t ode lPi a nodiSvi l uppoRur a l e( PSR)c hel a Regione Sicilia ha redatto ai sensi del Regolamento CE 1257/99, un ruolo di primo pi a noèd aa t t r i bui r ea l l ami s ur a“ E” ,r e l a t i vaa l l ei nde nni t àc ompe ns a t i vepr e vi s t epe ri l s os t e g node l l ’ a t t i vi t àa g r i c ol at r a d i z i ona l ene l l ea r e edovema gg i or eèl ’ e s odor ur a l ee l ’ a bba ndonode it e r r e ni .Ta l ei nde nni t àt r ovaa ppl i c a z i onene l l ez onei ndi vi dua t ea i s e ns ide l l adi r e t t i vaCEn.75/ 268es uc c e s s i vemodi f i c he .I nde t t ez one ,l ’ a ppl i c a z i one de l l ami s ur ar i s ul t ane c e s s a r i a ,no ns ol ope rf r e na r el ’ e s odor ur a l e ,mas opr a t t ut to per s a l va g ua r da r el ’ a mbi e nt eet ut e l a r ei lpa e s a gg i o.
20
Il livello delle indennità applicate nelle zone svantaggiate in Sicilia si attesta intorno ai 90 €/ hape ripr i mi40e t t a r ie da45€/ hape rl er e s t a nt is upe r f i c iol t r e40e t t a r i (rispettivamente 100 €/ hae50€/ h ape rl ei s ol emi nor i ) ,me nt r el as upe r f i c i emi nima di accesso è pari a 1,5 ettari, ridotta a 0,5 ettari per le isole minori. Per quanto riguarda le aziende zootecniche situate nelle zone montane e s va nt a gg i a t e ,a is e ns ide l l adi r e t t i vaCE268/ 75a r t . 3pa r .3,l ’ a i ut oèc ommi s ur a t oa l l a superficie foraggera e ai pascoli dichiarati nelle domande di accesso, con un carico minimo di animale non inferiore a 0,5 UBA per ettaro e per anno. Pa r t i c ol a r ei mpor t a nz aa s s umea nc hel aMi s ur aF“ Ag r oa mbi e nt e ”de lPSRc heha come obiettivo generale quello di diffondere metodi di produzione agricola e di gestione de it e r r e nic ompa t i bi l ic onl at ut e l ade l l ’ a mbi e nt eede ls uol o,s a l va gua r da ndone l c ont e mpol ar e ddi t i vi t àde l l ’ i mpr e s a .Ne l l ’ a mbi t ode l l as t e s s a ,e s i s t el as ot t omi s ur aF1b c he ha c ome obi e t t i vi s pe c i f i c il ’ i nt roduzione o il mantenimento dei metodi de l l ’ a g r i c ol t ur aede l l az oot e c ni abi ol og i c a . In modo particolare gli aiuti che vengono erogati alle aziende che aderiscono a questa misura, vengono calcolati in funzione del mancato guadagno, dei costi aggiuntivi e de l l ’ i nc e nt i vof i na nz i a r i one c e s s a r i oa l l ’ a de mpi me nt ode g l ii mpe g nia g r o-ambientali. Sicuramente incisivo è, inoltre, il contributo apportato dal Programma Operativo Regionale ( POR) ,ne l l ’ a mbi t ode lqua l eg l ii nt e r ve nt ide s t i na t ii nmodoe s pl i c i t oa l compart oz oot e c ni c os onor i c ond uc i bi l ia l l ’ As s eI V“ Si s t e mil oc a l idis vi l uppo” .I n particolare vanno prese in considerazione la Misura 4.06 rivolta agli investimenti a z i e nda l i pe rl ’ i r r obus t i me nt o de l l ef i l i e r ea g r i c ol eez oot e c ni c he ( Az i one 2 , Investimenti aziendali per la zootecnia e per il miglioramento delle condizioni di igiene e benessere degli animali), la Misura 4.09 che punta al Miglioramento delle condizioni di trasformazione e commercializzazione dei prodotti agricoli e zootecnici ed, infine, la Misura 4.13 relativa alla Commercializzazione dei prodotti agricoli di qualità.
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3. METODOLOGIA DELLE INDAGINI
3. 1.L’ i n d i v i duaz i onede l l az oner appr e s e nt at i v eel er i l e v az i onit e r r i t or i al i . Al fine di delineare un quadro esaustivo delle principali caratteristiche strutturali ed economiche degli allevamenti ovi-caprini in Sicilia, sono stati utilizzati sia i dati forniti da l l ’ I STAT,nonc hél e informazioni raccolte presso Enti ed Istituzioni varie presenti sul t e r r i t or i or e g i ona l e( I s pe t t or a t iPr o vi nc i a l ide l l ’ Agricoltura, Associazione Regionale degli Allevatori, Assessorato Agricoltura e Foreste, ecc.). Sulla base dei dati raccolti dalle suddette fonti, sono state individuate come aree d’ i nda g i nel apr ovi nc i adiMe s s i naeque l l adiEnna ,c her a ppr e s e nt a nol epr ovince più rilevanti sia per numero di capi allevati che per numero di aziende. Le indagini territoriali hanno avuto come supporto una scheda di rilevazione, appositamente predisposta, che ha consentito di acquisire una notevole quantità di dati e informazioni oltre che a fornire un quadro particolareggiato delle realtà agricole nelle qua l iès t a t ac ondot t al ’ i nda g i ne . In particolare, la scheda utilizzata è costituita da diverse sezioni inerenti i peculiari aspetti: 1)
de l l ’ ambiente fisico (caratteri del terreno, quali: origine, tipo, profondità, giacitura ed altitudine);
2)
delle r i s or s ei dr i c he ,c apt az i oneedi s t r i buz i onede l l ’ ac qua(tipo delle risorse idriche; organizzazione della captazione, organizzazione della distribuzione; me r c a t ode l l ’ a c quaer e l a t i viprezzi, ecc..);
3)
dei caratteri delle aziende zootecniche (indirizzi produttivi, specie animali allevate, ecc..);
4)
dei caratteri delle aziende foraggero-zootecnico con allevamenti ovi-caprini (superfici foraggere, utilizzazione delle produzioni foraggere, distribuzione delle az i e ndepe rc l a s s idis upe r f i c i e ,t i pid’ i mpr e s a ,distribuzione delle aziende per numero di capi allevati, tipologi ade l l ’ a l l e va me nt o ovi -caprino, razze ovine e caprine allevate, indirizzo zooeconomico, tecniche di alimentazione, tecniche di
22
mungitura; situazione sanitaria degli allevamenti; tecniche di trasformazione del latte; di conservazione delle produzioni latterio-casearie); 5)
delle destinazioni delle produzioni zootecniche ottenute e dei caratteri relativi al mercato (latte e derivati, carni, ecc..). Sulle base delle informazioni acquisite, è stato possibile individuare i singoli
c ont e s t it e r r i t or i a l ima ggi or me nt ei nt e r e s s a t ia l l ’ a l l e va me nt oovi-caprino ne l l ’ e nne s ee nel messinese, inoltre è stato possibile disporre di un quadro sufficientemente esaustivo sulle principali caratteristiche strutturali e produttive degli allevamenti. Tali informazioni sono state utili nella fase successiva del lavoro per poter predisporre un idoneo piano di campionamento aziendale.
3.2. La selezione delle aziende esaminate, i criteri generali di rilevazione e le modalità adottate L’ i nda g i nesui risultati economicI delle imprese è stata svolta su un campione costituito da 10 aziende, di cui 5 ubicate nella provincia di Messina e 5 nella provincia di Enna. In tal modo è stato possibile svolgere analisi comparative dei risultati e c onomi c ine l l eduea r e ed’ i nda g i nee s a mi na t e . Lea z i e nder i l e va t es onos t a t es c e l t es ul l aba s ede l l er i s ul t a nz ee me r s eda l l ’ i nda g i ne territoriale in maniera da garantire la rappresentatività del campione alla realtà economico-territoriale delle due aree esaminate. Per questo motivo, ci si è orientati in primo luogo verso quelle aziende che presentavano caratteri strutturali (natura, giacitura e altimetria del terreno, consistenza degli allevamenti ecc..) maggiormente rappresentativi delle situazioni più comunemente diffuse nei territori in esame. La tecnica di campionamento adottata è stata analoga a quanto effettuato nella stessa ar e ad’ i nda g i nedaunr e c e nt es t udi o( Br a c c o,e ta l ,1995). I fattori di stratificazione del campione pr e s ii ne s a mepe rl ’ i nda g i nea z i e nda l es ono stati: 1) l ’ i ndi r i z z opr odut t i v o;
23
2) l ’ ampi e z z ade l l as upe r f i c i ef or agge r a; 3) i lnume r odic apial l e v at ie di lt i pod’ i mpr e s a. Per le rilevazioni aziendali è stata utilizzata una scheda-questionario predisposta ad hoc, allo scopo di accertare i dati tecnici ed economici e gli elementi ritenuti necessari pe rl ade t e r mi na z i onede l l ’ e nt i t àde l l as t r ut t ur ade ir i c a vi ,de ic os t iede ir i s ul t a t i economici delle aziende ad indirizzo zootecnico con allevamenti ovi-caprini. Tale scheda è stata articolata nelle seguenti sezioni: 1) caratteri generali del fondo; 2) or ga ni z z a z i onede l l ’ a z i e nda ; 3) investimenti di capitali (fondiari; di scorta); 4) c a r a t t e r ide l l ’ a l l e va me nt oo v i c a pr i no; 5) impieghi di materiali, di lavoro e di servizi; 6) produzioni delle coltivazioni e degli allevamenti; 7) destinazioni delle produzioni; 8) imposte e contributi.
Per quanto riguarda i caratteri generali del fondo, sezioni da 1 a 3, sono stati presi in considerazione le superfici totali e quelle investite da foraggi, cereali e prati pascolo, la na t ur ade it e r r e ni ,l ag i a c i t ur a ,l ’ a l t i me t r i a ,l ec ondi z i onidivi a bi l i t àel edi s t a nz eda i principali centri di approvvigionamento dei prodotti; risorse idriche per le coltivazioni e pe rl ’ a l l e va me nt o.Ic a r a t t e r ir e l a t i via l l ’ or ga ni z z a z i onede l l ’ a z i e ndaha nnoi nve c epr e s o i nc ons i d e r a z i one l ’ i ndi r i z z o pr o dut t i vo,l ’ i ndi r i z z oz ooe c onomi c o,ir a ppor t it r a pr opr i e t àei mpr e s a ,i mpr e s aema nodope r ael ’ e ve nt ua l ea ppa r t e ne nz aa dor g a nismi associativi. Con riferimento agli investimenti fondiari sono stati rilevati i caratteri relativi alle diverse tipologie di fabbricati, mentre riguardo al capitale di scorta sono stati rilevati i caratteri relative alle diverse tipologie di macchine, strumenti ed attrezzature, nonché dei prodotti di scorta e del bestiame.
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Nella sezione 4, sono stati invece rilevati i principali caratteri degli allevamenti ovicaprini, consistenza iniziale e finale, valore, razze, sistemi di allevamento, produzioni, tecni c hed ia l i me nt a z i one ,or ga ni z z a z i onede l l ’ e ve nt ua l et r a ns uma nz a ,e c c . Nella sezione 5 sono stati esaminati gli impieghi di materiali, lavoro e servizi, nei processi di produzione, suddivisi in due sottogruppi: le coltivazioni e gli allevamenti. Nella sezione 6, sono stati rilevati i dati relativi alle produzioni ottenute dalle coltivazioni e dagli allevamenti in termini di quantità e prezzi. La sezione 7 ha riguardato, invece, la destinazione delle produzioni, evidenziando in particolare le modalità di vendi t a ,l ’ e poc adive ndi t ael ’ ut i l i z z a z i onede ipr odot t i lattiero-caseari. I nf i ne ,l as e z i one8har i g ua r da t ol ’ a c qui s i z i onede ida t ir i f e r i t ia l l ei mpos t ee contributi a carico delle aziende. Tutte le informazioni sono state acquisite tramite interviste dirette eseguite in campagna ad imprenditori delle aree indagate. Ad integrazione delle informazioni acquisite, sono state reperite anche altre notizie presso altri operatori del settore allo scopo di accertare i prezzi dei principali mezzi produttivi, i salari pattuiti per le principali operazioni colturali e le tariffe pagate per eventuali servizi extraziendali.
3.3. Il metodo di elaborazione dei dati tecnico-ecomomici delle aziende ai fini della determinazione dei risultati economici La massa di informazioni raccolte ha reso possibile la determinazione di alcuni indicatori tecnico-economici utili per definire la produttività e la redditività degli allevamenti ovi-caprini ne l l ea r e ed’ i nda g i ne . I lc os t odipr oduz i onede l l ea z i e ndei nda g a t e ,r i f e r i t oa l l ’ e t taro di superficie, è stato determinato in relazione a tre grandi categorie di costo e precisamente (Bracco et al, 1995): 1. materiali; 2. lavori aziendali e servizi;
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3. quote ed altre attribuzioni. I conteggi relativi alle categorie individuate (ed alle singole voci in cui esse sono articolate), sono stati svolti secondo le modalità di seguito precisate. Pe rqua nt oa t t i e ne a l l a voc e“ Ma t e r i a l i ”s if a nno r i e nt r a r el es pe s es os t e nut e da l l ’ i mpr e ndi t or e pe rl ’ a c qui s t o dima t e r i a l ic he t r ova no i mpi e g o ne l l ea z i e nde zootecniche (foraggi, mangimi, medicinali, sementi, concimi, ecc.) le corrispondenti determinazioni di costo non hanno posto particolari problemi, essendo stati accertati per l ’ a nna t aa g r a r i apr e s c e l t a( 2004-2005) i diversi tipi ed i quantitativi utilizzati nelle singole aziende, nonché i prezzi medi praticati nei mercati locali dove gli allevatori sono soliti approvvigionarsi. Pe rqua nt or i g ua r dal ’ a c qua ,nons ièr i l e va t oa l c uns c a mbi oc ont e r z i ,ne ic a s ii nc ui que s t ar i s ul t adi s poni bi l ene l l ’ a mbi t oa z i e nda l e, emunta da pozzi in dotazione alle singole unità di produzione, si è proceduto al calcolo dei costi corrispondenti caso per caso, moltiplicando le quantità impiegate (rilevate presso ciascuna azienda) per i costi uni t a r is os t e nut ine l l ’ a nna t adir i f e r i me nto. Circa i pascoli stagionali i relativi canoni sono stati equiparati alla spesa per acquisto di foraggio, da impiegare, sia direttamente, conducendo gli animali a pascolare s ul l ’ a ppe z z a me nt o dit e r r e no,s i ai ndi r e t t a me nt e ,t r a s f or ma ndol o ne l l af or ma ,ne llo s pa z i oene lt e mpope rut i l i z z a r l oi nuns e c ondot e mpoi ns t a l l ape rl ’ a l i me nt a z i onede l bestiame. Las e c ondac a t e g or i adic os t i“ lavori aziendali e servizi” ,ès t a t ade t e r mi na t as ul l a base degli impieghi di lavoro e/o servizi nelle singole aziende, perl ’ a nna t aa g r a r i adi r i f e r i me nt o,nonc hés ul l ’ e nt i t àde is a l a r ipa ga t iede l l et a r i f f eme di edinol e gg i o pr a t i c a t ene l l ea r e ed’ i nda g i nepe ra l c uneope r a z i onir i c or r e nt ine l l ea z i e ndef or a gg e r o zooteccniche: interventi veterinari, inseminazioni artificiali, trasporti, mediazioni per la vendita di prodotti, mietitrebbiatura, imballaggio di fieno e paglia, distribuzione del letame, ecc.. Per le operazioni meccanizzate eseguite a noleggio le tariffe medie r i l e va t e ,ne l l ea r e ed’ i nda g i ne ,s on os t a t ea ppl i c a t enelle aziende che avevano fruito del servizio, mentre i costi relativi alle mediazioni sono stati calcolati in base alle usanze delle zone, venendo queste pagate da tutti gli allevatori.
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Più complesse si sono presentate le determinazioni relative alle “quote ed altre at t r i buz i oni ” essendosi riscontrata, come era ovvio, per alcuni elementi di costo l ’ i mpos s i bi l i t àdide s ume r l idi r e t t a me nt eda l l er i l e va z i onie f f e t t ua t ec he ,t ut t a vi a ,ha nno fornito le informazioni di base per il loro calcolo. Per gli investimenti fondiari (fabbricati rurali, stalle, magazzini, abbeveratoi, fienili, recinzioni, ecc..) sono stati individuati i valori di ricostruzione al netto dei contributi pubblici eventualmente fruiti, sui quali sono state calcolate le quote di ammortamento in rapporto alla loro presunta durata media, mentre gli importi medi annui relativi alle ma nut e nz i onis onos t a t idi r e t t a me nt ei ndi c a t ida gl iope r a t or ii nt e r vi s t a t ipe rl ’ a nna t adi riferimento. Per quanto attiene al capitale di scorta, gli importi delle quote di ammortamento, manutenzione ed assicurazioni, per le macchine e le attrezzature, sono stati calcolati a ppl i c a ndoa i“ va l or ianuovo”( l ema nut e nz i oniel ea s s i c ur a z i onic onc e r nonoi lpr e z z o pieno, mentre per gli ammortamenti il contributo si defalca se è ripetibile) aliquote complessive del 15% per le trattrici e le relative operatrici, del 20% per le mungitrici mobili, del 18% per le motopompe ed attrezzature irrigue, del 12% per le vasche di refrigerazione del latte e del 15% per i piccoli attrezzi. Nel c a s oi nc uil ’ a l l e va t or eno na ve s s epr ovve dut oa lt r a s f e r i me nt ode l l ei mpr e s e a s s i c ur a t r i c ide ir i s c hir e l a t i via l l ’ i nc e ndi o,s ièpr oc e dut oa l l ade t e r mi na z i onede l l e quot edia s s i c ur a z i onepe ripr odot t idis c or t a( f i e no,pa g l i a ,e c c . . )pr e s e nt ia l l ’ i ni z io de l l ’ a nna t aa g r a r i adir i f e r i me nt o,a ppl i c a ndoa iva l or idique s t i–determinati sulla base dei corrispondenti prezzi di mercato–i premi richiesti dalle compagnie di assicurazione. Il compenso per il lavoro di direzione, amministrazione e sorveglianza è stato calcolato in percentuale (4%) sulla produzione lorda vendibile, utilizzando la stessa aliquota per tutte le aziende esaminate. Le imposte sono state determinate caso per caso sulla base degli imponibili catatstali rilevati a livello aziendale, applicando per il calcolo le aliquote previste dalla normativa vi g e nt ei nt e madiI RPEF,I RAPe dI CI .I lpa g a me nt ode l l ’ I CInon è stato considerato in quanto le aziende del campione r i c a donone l l ’ a mbi t ode l l ea r e emont a nees va nt a gg i a t e (Reg. CEE 275/68) e per le quali tale imposta non risulta dovuta.
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Ma gg i or idi f f i c ol t àhac ompor t a t ol ’ i ndi vi dua z i o nede g l ii mpor t ir e a l me nt epa ga t i da g l ii mpr e ndi t or ipe ric ont r i but iI NPSac a us ade l l al or or e t i c e nz as ul l ’ a r g ome nt o,da ricollegarsi presumibilmente al pagamento di questi su un numero di giornate inferiore a quello realmente prestato dalle diverse figure di lavoratori a livello aziendale. Gli interessi sul capitale di scorta sono stati calcolati utilizzando un saggio del 3%, al valore attuale dello stesso, mentre quelli attinenti al capitale di anticipazione sono stati ottenuti applicando al totale delle spese sostenute dai vari tipi di imprenditore concreto un periodo medio di anticipazione di 3/12 ed un saggio del 4%. Fra le componenti del costo di produzione è stato oggetto di valutazione, il compenso del capitale fondiario (Bf), che è stato calcolato in percentuale (2,5%) sul valore di mercato del fondo. Qua nt oa ir i c a vi de l l ’ a z i e nda z oot e c ni c ac on ovi-caprini, questi sono stati determinati considerando sia il latte venduto o relativi derivati, per il quale è rilevato il prezzo di vendita (2005), sia ancora la produzione di carne e le altre entrate (premi).
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4. GLI ALLEVAMENTI OVI-CAPRI NINELLEZONED’I NDAGI NE
4.1. Analisi tecnico-economica territoriale degli allevamenti ovi-caprini nel Messinese Sul l aba s ede l l ei nf or ma z i onia c qui s i t ea t t r a ve r s ol ’ i nda g i nedi r e t t a ,ès t a t opos s i bi l e i ndi vi dua r el ez one ma gg i or me nt ei nt e r e s s a t ea l l ’ a l l e va me nt o diovi-caprini nel Messinese. Un elemento interessante in tale contesto, è quello relativo ai caratteri strutturali degli allevamenti ovi-caprini in provincia di Messina, in particolare, la distribuzione delle aziende per classi di superficie totale (tab. 8) mette in evidenza che le aziende con classi di superfici, indica t ea l l avoc e“ Se nz as upe r f i c i e ”c os t i t ui s c onoi l2, 5% de lt ot a l e provinciale, aliquota, questa, che raggiunge il 20,9% se si includono anche le aziende c ompr e s ene l l ac l a s s e“ Me nodi1e t t a r o” .Ade s s es e g uel ac l a s s edia z i e ndec on superficie totale compresa tra 5-10 ettari che, con 405 aziende, intercetta una percentuale del 13,1% sul totale regionale. Seguono, con valori lievemente inferiori, le classi di aziende con superficie compresa tra 1 e 2 ettari (12,8%), quella tra 3 e 5 ettari (11,2%) e la classe tra 10-20 ettari (10,5%). Aliquote simili presentano le classi comprese tra 2-3 ettari (7,8%), tra 20-30 e tra 30 e 50 ettari, entrambe con aliquote del 6,1% ed, infine, la classe tra 50 e 100 ettari (6,6%). Molto meno rappresentate sono le aziende con superficie oltre i 100 ettari che complessivamente risultano pari a 149 a z i e ndec onun’ a l i quot ade l4, 8% s u lt ot a l epr ovi nc i a l e . Dalla tabella 8 si evidenzia, inoltre, che il maggior numero di capi ovi-caprini, si trova in aziende con superficie compresa tra 50 e 100 ettari che intercettano un numero complessivo di 39.171 capi; ad essa segue la classe di aziende con superficie oltre i 100 ettari, nella quale sono allevati 37.209 capi (16,8% del totale). A tale classe segue quella con 10-20 ettari di superfi c i et ot a l ec hei nt e r c e t t aun’ a l i quot apa r ia l12, 9% ( 28. 526c a pi allevati) e quella con superficie compresa tra 20-30 ettari che con 25.723 capi allevati fa r e g i s t r a r eunva l or epe r c e nt ua l epa r ia l l ’ 11, 6%.Conun’ a l i quot ade l10, 2 %t r ovi a mol a classe di aziende compresa tra 30-50 ettari (22.563 capi allevati) mentre con il 9,6% si trova la classe di aziende comprese tra 5-10 ettari nelle quali si allevano 21.164 capi. A distanze notevoli si collocano, infine, le classi aziendali con superfici medio piccole, le
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TAB. 8 - DISTRIBUZIONE DELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON OVINI E CAPRINI PER CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE PER NUMERO DI CAPI IN PROVINCIA DI MESSINA (2000) (*) Classi di Superficie Totale (ha)
OVINI Aziende n. %
CAPRINI Capi n.
%
Aziende n. %
Capi n.
%
TOTALE OVICAPRINI Aziende Capi n. % n. %
Senza Superficie
42
2,2
4.192
2,9
35
3,0
2.261
3,0
77
2,5
6.453
2,9
Meno di 1 ettaro
408
21,5
9.033
6,2
160
13,5
2.232
3,1
568
18,4
11.265
5,2
1-2
259
13,6
7.620
5,2
137
11,6
2.320
3,1
396
12,8
9.940
4,5
2-3
158
8,3
5.051
3,5
81
6,8
1.644
2,2
239
7,8
6.695
3,0
3-5
213
11,2
9.521
6,5
129
10,9
2.754
3,7
342
11,2
12.275
5,6
5-10
250
13,2
15.466
10,6
155
13,1
5.698
7,6
405
13,1
21.164
9,6
10-20
186
9,8
20.260
13,8
139
11,7
8.266
11,1
325
10,5
28.526
12,9
20-30
108
5,7
16.721
11,4
81
6,8
9.002
12,1
189
6,2
25.723
11,6
30-50
99
5,2
14.127
9,6
89
7,5
8.436
11,3
188
6,1
22.563
10,2
50-100
107
5,6
24.743
16,9
98
8,3
14.428
19,3
205
6,6
39.171
17,7
70
3,7
19.663
13,4
79
6,8
17.546
23,5
149
4,8
37.209
16,8
1.900
100,0
146.397
100,0
1.183
100,0
74.587
100,0
3.083
100,0
220.984
100,0
100 ed oltre Totale
(*) Elaborazioni tratti da: ISTAT - V Censimento Generale dell'Agricoltura , Roma.
quali intercettano aliquote percentuali piuttosto ridotte che variano tra il 5,6% (aziende con 3-5 ettari) ed il 2,9% (aziende senza superficie). Con riferimento alle indagini dirette svolte nel Messinese, che presenta una SAU pari a 154.074 ettari ed una superficie foraggera pari a 74.080 ettari (Associazione Regionale degli Allevatori, Messina, 2005), è emerso, esaminando le caratteristiche de l l ’ a mbi e nt ef i s i c oc heit e r r e nis onoc a r a t t e r i z z a t idar oc c ea r e na c e eea r g i l l os e , intercalate da calcare appartenenti a diversi periodi con varie successioni sedimentarie tra loro sovrapposte; generalmente tali terreni sono di natura argillosa, calcarea e in prevalenza a reazione sub-acida in montagna ed in collina, sciolta e permeabile nei fondovalle ed in pianura. Riguardo all’ a l t i t udi nein cui si trovano localizzati gli allevamenti oggetto di studio, varia da un minimo di 10 m.s.l.m. e un massimo di m 2.000, con un altezza media di 750 metri sul livello del mare. La giacitura dei terreni è generalmente inclinata (75%) anche se non sono rari i casi in cui risulta più o meno pianeggiante (15%) e piana (10%). Come è ovvi o que s t ’ ul t i ma c a r a t t e r i s t i c ac ondi z i ona i n ma ni e r a mol t o s i g ni f i c a t i val ’ e s e c uz i onede l l eope r a z i onic ol t ur a l i ,l as c e l t ade l l as i s t e ma z i one del t e r r e no,l ’ e ve nt ua l epos s i bi l i t àdir i c or r e r eome noa dope r a z i onime c c a ni z z a t ee da l t r o ancora, incidendo di conseguenza sui costi di produzione. Con riferimento alle risorse idriche, si riscontrano invasi artificiali, ma prevalgono le sorgenti naturali presenti in azienda e le fiumare a carattere torrentizio. La loro captazione avviene nei versanti inclinati mediante la creazione di gallerie filtranti o mediante zampilli naturali. Riguardo le principali razze allevate nel Messinese, al 2005 l ’ As s oc iazione Regionale degli Allevatori di Messina indica un numero di ovini pari a 135 mila, mentre per quanto riguarda i capi caprini la stessa fonte indica 86.500 capi, per un totale di poco più di 221 mila capi, i dati di cui sopra indicano, rispetto ai dati censuari sopra descritti, un lieve ascesa del numero dei capi ovi-caprini in provincia di Messina. Tale dato complessivo (221.500 capi ovicaprini, Associazione Regionale degli Allevatori, Messina) mette, però, in evidenza un significativo incremento del numero di capi caprini, con una contrazione dei capi ovini.
Circa le principali razze allevate di capi ovini, dalla tabella 9 si osserva una netta pr e va l e n z ade l l ar a z z a“ Me t i c c i a ” , che incide per il 58,8% s ul l ’ i nt e r opa t r i moni oovi n o provinciale. Ad essa, s e g uel ar a z z a“ Pi nz i r i t a ”la cui incidenza è pari al 40%. Con incidenze
nettamente
inferiori
segue
l a r a z z a “ Comi s a na ” ( 1, 2%) , inoltre,
eccezzionalmente si è riscontrata la presenza di 80 capi della razza “ LaVa l l edel Be l i c e ” ,me nt r enonès t a t or i l e va t o nessun capo della razza “ Ba r ba r e s c a ” . In generale, per gli ovini si osserva la prevalenza di razze con una buona attitudine alla produzione di latte.
TAB.9–CONSI STENZADELLEPRI NCI PALIRAZZEALLEVATENELLA PROVINCIA DI MESSINA (2004/2005) (*) Razze
Capi n.
%
Razze ovine "Comisana" "Pinzirita" "Meticcia" TOTALE
1.600 54.000 79.320 134.920
1,2 40,0 58,8 100,0
1.500 60.000 24.800 86.300
1,7 69,5 28,8 100,1
Razze caprine "Argentata dell'Etna" "Capra dei Nebrodi" "Meticcia" TOTALE
(*) Fonte: Associazione Regionale degli Allevatori, Messina.
Per quanto riguarda le razze caprine allevate, prevale la “ Ca pr ade iNe br odi ” ,de t t a a nc he“ Messinese ”c hei nc i depe ri l69, 4% s ul l ’ i nt e r opa t r i moni oc a pr i nopr ovi nc i a l e . Al l a“ Ca pr ade iNe br odi ” ,s e g uel ar a z z a“ Me t i c c i a ”c hei nt e r c e t t aun’ a l i quot adipoc o inferiore al 29%. Infine, con percentuali nettamente minori, segue l ’ “ Ar g e nt a t a de l l ’ Et na ”( 1, 7%) , i nol t r e ,s ono s t a t er i s c ont r a t i153 c a pide l l ar a z z a“ Ma l t e s e ”e s ol t a nt o4 7c a pide l l ar a z z a“ Gi r ge nt a na ” . Con riferimento alle tecniche di mungitura, prevale ancor oggi quella manuale alla posta. La mungitura, che nella maggioranza dei casi inizia a metà novembre-primi di
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dicembre, per continuare fino a giugno, viene effettuata due volte al giorno (mattina e sera). Il latte, proveniente dalla mungitura, viene ceduto ad imprese extragricole (15% della quantità complessiva di latte) o trasformato in azienda per essere venduto direttamente al dettaglio o, come accade sovente, ceduto a punti vendita al dettaglio locali (85% della quantità complessiva di latte). Riguardo la trasformazione aziendale del latte, in genere effettuata una volta al giorno e preferibilmente di mattina, inizia mescolando il latte munto la mattina con quello della mungitura serale, che è opportunamente conservato in apposite vasche refrigeranti. Le attrezzature comunemente presenti nelle aziende ed utilizzate nelle operazioni di caseificazione sono:c a l da i adir a meos t a g no( “ qua da r a ” ) ,ba s t onedi l e g no( “ r ot ul aobr oc c a ” ) ,t ova g l i e r edil e g no( “ ma s t r e l l o” ) ,c a ne s t r idig i unc oodi pl a s t i c a( “ f a s c e dde ” ) .Ipr odot t iot t e nut is ono:pe c or i noadi ve r s is t a didis t a g i ona t ur ae ricotta (fresca, salata ed infornata). La conservazione delle suddette produzioni avviene generalmente in locali freschi in cui le forme di formaggio vengono sistemate negli scaffali in legno; i tempi di conservazione oscillano tra 4 e 12 mesi a seconda delle richieste del mercato ed al tipo di prodotto che si vuole ottenere. La destinazione dei prodotti latterio-caseari interessa per il 95% i mercati locali e solo per il 5% i mercati regionali (Associazione Regionale degli Allevatori, Messina). Per quanto concerne la produzione di carne, nella Provincia di Messina si fonda, nel 90% dei casi, sulla produzione di agnelli/capretti leggeri (7/10 kg di peso alla vendita). Tale produzione si concentra soprattutto in corrispondenza delle festività natalizie e pasquali ed è per questo motivo che i parti ricadono a fine ottobre –primi di novembre, e nei mesi di febbraio–ma r z o.Pe rqua nt or i g ua r dai nve c el apr oduz i onede l l ’ Ag ne l l one , “ Ca s t r a t o” ,c hec a r a t t e r i z z ai lpe r i odoe s t i vo,s ièos s e r va t aunat e nde nz ade lpr odot t oa perdered’ i mpor t a nz a . La vendita delle carni ovi-caprine prodotte in provincia di Messina avviene mediante la cessione a macellai e/o ad intermediari, con eventuale contratto di obbligazione. Le carni prodotte sono destinate per il 70% a mercati locali, per il 25% a mercati regionali e solo per il 5% a mercati extraregionali (Associazione Regionale Allevatori Messina).
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Con riferimento alla forma di allevamento, la tipologia prevalente nel Messinese è quella di tipo Estensivo con gli animali al pascolo (90%), segue, a notevole distanza, la t i pol og i ad’ a l l e va me nt oIntermedio (semintesivo o semiestensivo) con una percentuale de l9% s ult ot a l e pr ovi nc i a l e .I nf i ne ,l ’ a l l e va me nt o Intensivo, con ovi-caprini in ambiente confinato è quasi sporadico (1% del totale). (fig. 1). Una l t r opa r a me t r or i t e nut omol t oi mpor t a nt ea if i nide l l ’ i nda g i net e r r i t or i a l eè r a ppr e s e nt a t oda l l ’ i ndi r i z z oz oo-economico delle aziende che allevano ovi-caprini nel Messinese (figura 2). È rilevante sottolineare, che l ’ i ndi r i z z oz oo-economico prevalente, ne l l ’ a mbi t ode g l ia l l e va me nt iovi -caprini nella provincia di Messina, è quello lattierocaseario c hei nt e r c e t t aun’ a l i quot ade l79%, segui t oda l l ’ i ndi r i z z omi s t oc onl ’ 11% e da quello carneo con il 10%. Inoltre, le aziende che allevano solo ovini risultano pari al 58% del totale provinciale, que l l ec hea l l e va nos ol t a nt oc a pr i nii nt e r c e t t a noun’ a l i quot ade l16%,l ea z i e ndei nc ui sono presenti sia capi ovini quanto caprini rappresentano il 17% del totale provinciale, mentre con percentuale nettamente inferiori troviamo le aziende nelle quali sono presenti altre specie e che rappresentano il 9% del totale provinciale (fig. 3). I nme r i t oa l l ’ ut i l i z z a z i on ede l l epr oduz i onif or a gge r e ,da l l ei nda g i nis vol t eèe me r s o c hel ’ 80% de l l es t e s s eve ng onopa s c ol a t e ,il 10% vengono affienate, il 9% vengono f a l c i a t ee dut i l i z z a t ef r e s c he ,me nt r es ol t a nt ol ’ 1% de l l epr oduz i onif or a gg e r eve ng ono insilate.
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FIG. 1 - DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLE AZIENDE PER TIPOLOGIA DELL'ALLEVAMENTO OVICAPRINO NEL MESSINESE
90%
1%
Intensivo, in ambiente confinato
9%
Estensivo, al pascolo
Intermedio
FIG. 2 - DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLE AZIENDE CON ALLEVAMENTI OVICAPRINI PER INDIRIZZO ZOOECONOMICO NEL MESSINESE
79%
11% 10%
Lattiero caseario
Carneo
Misto
FIG. 3 - DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLE AZIENDE CON ALLEVAMENTI OVICAPRINI CON INDIRIZZO PRODUTTIVO MISTO NEL MESSINESE
9% 17%
58% 16%
Soltano Ovini
Soltanto Caprini
Ovini/caprini
Ovicarini ed altre specie
4.2. Analisi tecnico-economica territoriale degli allevamenti ovi-c apr i nine l l ’ Enne s e Sulla base delle informa z i onia c qui s i t ea t t r a ve r s ol ’ i nda g i ne di r e t t a ,è s t a t o possibile, anche per la provincia di Enna, individuare le zone maggiormente interessate a l l ’ a l l e va me nt odiovi-caprini. Riguardo ai caratteri strutturali degli allevamenti ovi-caprini in provincia di Enna, la distribuzione delle aziende per classi di superficie totale (tab. 10) mette in evidenza che le aziende con classe di superficie più rappresentata è quella compresa tra 10-20 ettari che con 287 aziende intercetta un valore percentuale del 19,8%. Ad essa segue la classe con superficie totale tra 5-10 ettari che, con 225 aziende, intercetta una percentuale del 15,5%. Seguono, con valori lievemente inferiori, le classi con superficie compresa tra 30 e 50 ettari (15,2%), quella tra 20 e 30 ettari (12,8%) e la classe tra 50-100 ettari (11,2%). Aliquote inferiori presentano le classi comprese tra 3-5 ettari (8,4%); oltre 100 (5,7%); tra 2 e 3 ettari (4,4%); tra 1 e 2 ettari (3,7%) ed infine la classe con meno di 1 e t t a r oc hef ar e g i s t r a r eun’ a l i quot ape r centuale del 3,4%. Dalla tabella 10 si evidenzia, inoltre, che il maggior numero di capi ovi-caprini, si trova in aziende con superficie compresa tra 30 e 50 ettari che intercettano un numero complessivo di 28.013 capi; ad essa segue la classe di aziende con superficie compresa tra 50 e 100 ettari nella quale sono allevati 26.801 capi (19,9% del totale). A tale classe segue quella con 10-20 ettari di superficie totale che intercetta un’ a l i quot apa r ia l16, 2% ( 21. 757c a pia l l e va t i )eque l l ac ons upe r f i c i eol tre 100 ettari che con 20.718 capi allevati fa registrare un valore percentuale pari al 15,4%. Con un’ a l i quot ade l13, 3% t r ovi a mol ac l a s s edia z i e ndec ompr e s at r a20-30 ettari (17.940 capi allevati) mentre con il 6,8% si trova la classe di aziende comprese tra 5-10 ettari nelle quali si allevano 9.175 capi. A distanze notevoli si collocano, infine, le classi aziendali con superfici medio piccole, le quali intercettano aliquote percentuali piuttosto ridotte che variano tra il 3,7% (aziende con 3-5 ettari) lo 0% (aziende senza superficie). Dalle indagini dirette svolte in provincia di Enna è emerso che, l’ a l t i t udi nec uis i trovano gli allevamenti oggetto di studio, varia da un minimo di 100 ed un massimo di 2.000 metri s.l.m..
TAB. 10 - DISTRIBUZIONE DELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON OVINI E CAPRINI PER CLASSI DI SUPERFICIE TOTALE PER NUMERO DI CAPI IN PROVINCIA ENNA (2000) (*) Classi di Superficie Totale (ha)
OVINI Aziende n. %
CAPRINI Capi n.
%
Aziende n. %
Capi n.
%
TOTALE OVICAPRINI Aziende Capi n. % n. %
Senza Superficie
0
0,0
0
0,0
0
0,0
0
0,0
0
0,0
0
0,0
Meno di 1 ettaro
42
3,4
1.824
1,5
7
3,3
59
0,7
49
3,4
1.883
1,4
1-2
48
3,9
1.353
1,1
5
2,4
27
0,3
53
3,7
1.380
1,0
2-3
59
4,8
1.684
1,3
5
2,4
75
0,9
64
4,4
1.759
1,3
3-5
105
8,5
4.855
3,9
17
8,1
150
1,7
122
8,4
5.005
3,7
5-10
202
16,3
8.874
7,1
23
10,9
301
3,5
225
15,5
9.175
6,8
10-20
251
20,2
20.506
16,3
36
17,1
1.251
14,4
287
19,8
21.757
16,2
20-30
163
13,1
17.022
13,5
23
10,9
918
10,5
186
12,8
17.940
13,3
30-50
179
14,4
26.643
21,2
42
19,9
1.370
15,7
221
15,2
28.013
20,8
50-100
124
10,0
24.125
19,2
38
18,0
2.676
30,7
162
11,2
26.801
19,9
67
5,4
18.836
15,0
15
7,1
1.882
21,6
82
5,7
20.718
15,4
1.240
100,0
125.722
100,0
211
100,0
8.709
100,0
1.451
100,0
134.431
100,0
100 ed oltre Totale
(*) Elaborazioni tratti da: ISTAT - V Censimento Generale dell'Agricoltura, Roma.
La giacitura dei terreni è generalmente inclinata (75%) anche se non sono rari i casi in cui risulta più o meno pianeggiante (15%) e piana (10%). Comeèovvi oque s t ’ ul t i ma c a r a t t e r i s t i c ac ondi z i onai nma ni e r amol t os i g ni f i c a t i val ’ e s e c uz i onede l l eope r a z i oni colturali, la scelta del l as i s t e ma z i onede lt e r r e no,l ’ e ve nt ua l epos s i bi l i t àdir i c or r e r eo meno ad operazioni meccanizzate ed altro ancora, incidendo di conseguenza sui costi di produzione. Con riferimento alle risorse idriche, si riscontrano laghetti collinari, ma prevalgono le sorgenti naturali presenti in azienda e le fiumare a carattere torrentizio. Riguardo le principali razze allevate nell ’ Enne s e , e con riferimento ai capi ovini, dalla tabella 11 s ios s e r vaunapr e va l e nz ade l l ar a z z a“ Me t i c c i a ” , che incide per il 35% sull’ i nt e r opa t r i moni oovi nopr ov i n c i a l e .Ade s s a ,s e g uel ar a z z a“ Comisana”la cui incidenza è pari al 30%. Coni nc i d e nz ei nf e r i or is e g uonol ar a z z a“ Pi nz i r i t a ”( 20%) e “ LaVa l l ede lBe l i c e ”( 13%) ,me nt r e ,c onun’ a l i quot ane t t a me nt ei nf e r i or es e g uel a r a z z a“ Ba r ba r e s c a ” . Per quanto riguarda le razze caprine, in provincia di Enna prevale la “ Me t i c c i a ”che i nc i dec onun’ a l i quot ade l l ’ 83% s ult ot a l epr ovi nc i a l e .Al l ar a z z a“ Me t i c c i a ” ,c on a l i quot ene t t a me nt ei nf e r i or i ,s e g uonol er a z z e“ Ar ge nt a t ade l l ’ Et na ”( 10%) ;“ Ca pr ade i Ne br odi ”(5%) el a“ Ma l t e s e ”( 2%) . Conr i f e r i me nt oa l l et e c ni c hedimung i t ur a ,a nc hene l l ’ Enne s e ,pr e va l ea nc orogg i que l l ama nua l ea l l apos t aec omen e lMe s s i ne s e ,r i s ul t ae s s e r eun’ ope r a z i onec hevi e ne effettuata due volte al giorno, a dista nz adi11o13or el ’ unada l l ’ a l t r a . Il latte, proveniente dalla mungitura, viene ceduto ad imprese extragricole (90% della quantità complessiva di latte) o trasformato in azienda per essere venduto direttamente al dettaglio o, come accade sovente, ceduto a punti vendita al dettaglio locali (10% della quantità complessiva di latte). I prodotti ottenuti dalla successiva trasformazione del latte sono: pecorino e ricotta a diversi stadi di stagionatura. La destinazioni dei prodotti latterio-caseari, interessa per il 95% i mercati locali e soltanto per il 5% della produzione i mercati regionali (Associazione Regionale Allevatori, Enna).
TAB.11–CONSI STENZADELLEPRI NCI PALIRAZZEALLEVATENELLA PROVINCIA DI ENNA (2004/2005) (*) Capi
Razze
n.
%
Razze ovine "Comisana" "Pinzirita" "La Valle del Belice" "Barbaresca" "Meticcia" TOTALE
37.717 25.144 16.344 2.515 44.002 125.722
30,0 20,0 13,0 2,0 35,0 100,0
175 871 435 7.228 8.709
2,0 10,0 5,0 83,0 100,0
Razze caprine "Maltese" "Argentata dell'Etna" "Capra dei Nebrodi" "Meticcia" TOTALE (*) Fonte: Associazione Regionale degli Allevatori, Enna.
Per quanto concerne la produzione di carne, nella Provincia di Enna si fonda, nel 93% dei casi, sulla produzione di agnelli/capretti leggeri (7/10 kg di peso alla vendita). Tale produzione si concentra soprattutto in corrispondenza delle festività natalizie e pasquali ed è per questo motivo che i parti ricadono a fine ottobre –primi di novembre, e nei mesi di febbraio–marzo.Pe rqua nt or i g ua r dai nve c el apr oduz i onede l l ’ Ag ne l l one , “ Ca s t r a t o” ,c hec a r a t t e r i z z ai lpe r i odoe s t i vo,s ièos s e r va t a , anche nella provincia di Enna, una tendenza del prodotto a pe r de r ed’ i mpor t a nz a . La vendita delle carni ovi-caprine prodotte in provincia di Enna avviene mediante la cessione a macellai e/o ad intermediari, con eventuale contratto di obbligazione. Le carni prodotte sono destinate per la maggior parte ai mercati locali ed in misura ristretta ai mercati regionali (Associazione Regionale Allevatori Enna). Con riferimento alla forma di allevament o,l at i pol og i apr e va l e nt ene l l ’ Enne s eè quella di tipo Estensivo con gli animali al pascolo (96%), seguita, a grande distanza, da l l at i p ol og i a d’ a l l e va me nt o Intermedio (semintesivo o semiestensivo) con una
40
percentuale del 3% s ult ot a l epr ovi nc i a l e .I nf i ne ,l ’ a l l e va me nt oIntensivo, con ovicaprini in ambiente confinato è quasi sporadico (1% del totale). (fig. 4). Una l t r opa r a me t r or i t e nut omol t oi mpor t a nt ea if i nide l l ’ i nda g i net e r r i t or i a l eè rappres e nt a t o da l l ’ i ndi r i z z oz oo-economico delle aziende che allevano ovi-caprini (figura 5). È rilevante sottolineare, che l ’ i ndi r i z z oz oo-economico prevalente, ne l l ’ a mbi t ode g l ia l l e va me nt iovi-caprini nella provincia di Enna, è quello lattierocaseario che int e r c e t t aun’ a l i quot ade l60%,s e g ui t oda l l ’ i ndi r i z z ocarneo con il 25% e da quello misto con il 15%. Inoltre, le aziende che allevano solo ovini risultano pari al 71% del totale provinciale, quelle che allevano soltanto caprinii nt e r c e t t a noun’ a l i quot ade l6%, le aziende in cui sono presenti sia capi ovini quanto caprini rappresentano il 12% del totale provinciale, me nt r el ea z i e ndene l l equa l is onopr e s e nt ia l t r es pe c i er a ppr e s e nt a nol ’ 11% del totale provinciale (fig. 6).
41
FIG. 4 - DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLE AZIENDE PER TIPOLOGIA DELL'ALLEVAMENTO OVICAPRINO NELL'ENNESE
3,0%
1,0%
96,0% Intensivo, in ambiente confinato
Estensivo, al pascolo
Intermedio
FIG. 5 - DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLE AZIENDE CON ALLEVAMENTI OVICAPRINI PER INDIRIZZO ZOOECONOMICO NELL'ENNESE
60%
15% 25%
Lattiero caseario
Carneo
Misto
FIG. 6 - DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLE AZIENDE CON ALLEVAMENTI OVICAPRINI CON INDIRIZZO PRODUTTIVO MISTO NELL'ENNESE
11% 12%
6% 71%
Soltano Ovini
Soltanto Caprini
Ovini/caprini
Ovicarini ed altre specie
5.
ANALISI E RISULTATI ECONOMICI NELLE AZIENDE CON ALLEVAMENTI OVI-CAPRINI NEL TERRITORIO IN ESAME
5.1.
Struttura, gestione e produzioni delle aziende zootecniche con allevamenti ovicaprini
5.1.1. Caratteri strutturali e localizzazione delle aziende esaminate e dei relativi allevamenti L’ i nda g i ne t e c ni c o-economica ha consentito di acquisire informazioni su un congruo campione di aziende zootecniche con allevamenti ovi-caprini, scelte sulla base de l l ei ndi c a z i onie me r s ene lc or s ode l l ’ i nda g i net e r r i t or i a l ee ,pe r t a nt o,da ritenersi largamente rappresentative del comparto produttivo in esame. Delle 10 aziende rilevate, 5 ricadono nel territorio provinciale di Messina e precisamente nei comuni di Cesarò (2), San Teodoro (1) e Capizzi (2) e 5 nel territorio provinciale di Enna, precisamente nei comuni di Enna (2), Cerami (2) ed Aidone (1). Le rilevazioni aziendali sono state effettuate in maniera diretta, con riferimento a l l ’ a nna t aa g r a r i a2004/ 2005. Lepr i nc i pa l ic a r a t t e r i s t i c hede l l ea z i e ndez oot e c ni c he( c l a s s id’ a mpi e z z a ,superfici f or a gg e r e ,i ndi r i z z opr odut t i vo,t i pod’ i mpr e s aet i t ol odipos s e s s o)ede g l ia l l e va me nt i r i l e va t i( c l a s s id’ a mpi e z z ai nt e r mi nidiUBA,c a r i c o dibe s t i a me ,t i pol og i e di allevamento, razze allevate ed indirizzo zoo-economico) sono riportate nelle tabb. 12-13 e 14. Conr i f e r i me nt oa l l ’ a mpi e z z aa z i e nda l e ,l euni t àr i l e va t er i s pe c c hi a nol ei ndi c a z i oni f or ni t ed a l l ’ i nda g i net e r r i t or i a l ec ons upe r f i c il e gge r me nt es upe r i or ine l l ’ Enne s er i s pe t t o al Messinese e campi di variazione compresi tra 20 e 300 ettari (tab. 12). La stratificazione per classi di superfici delle aziende campionate mette in luce, per i casi rilevati nel territorio provinciale di Messina, la massima concentrazione delle stesse ne l l ’ i nt e r va l l oc ompr e s ot r a50e99e t t a r i( 60%) ;c onun’ a liquota del 20% si riscontrano le aziende con ampiezza compresa tra 100 e 499 ha e, con la medesima aliquota, le aziende tra 20 e 49 ettari.
Aziende
TAB. 12 - PRINCIPALI CARATTERISTICHE STRUTTURALI DELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON OVI-CAPRINI NELLE AREE ESAMINATE (2004-2005) (*) Superficie aziendale Complessiva (a) Foraggera(b) b\a Altimetria Tipo di impresa Indirizzo produttivo (ha)
(ha)
%
s.l.m MESSINESE
1 2 3 4 5
56,0 20,0 72,0 180,0 80,0
44,0 19,0 60,0 140,0 70,0
78,6 95,0 83,3 77,8 87,5
820 800 800 1.100 1.000
Min Max Medio
20,0 180,0 81,6
19,0 140,0 66,6
77,8 95,0 84,4
800 1.100 904
Coltivatrice Coltivatrice - Capitalistica Coltivatrice Capitalistica - Coltivatrice Capitalistica - Coltivatrice
Zootecnico - Foraggero - Cerealicolo Zootecnico - Foraggero Zootecnico - Foraggero - Cerealicolo Zootecnico - Foraggero Zootecnico - Foraggero
ENNESE 6 7 8 9 10
170,0 70,0 40,0 300,0 80,0
100,0 59,0 38,0 230,0 32,0
58,8 84,3 95,0 76,7 40,0
660 900 700 650 150
Min Max Medio
40,0 300,0 132,0
32,0 230,0 91,8
40,0 95,0 71,0
150 900 612
(*) Fonte: elaborazioni su dati rilevati mediante indagini dirette.
Capitalistica - Coltivatrice Coltivatrice Coltivatrice Coltivatrice - capitalistica Capitalistica - Coltivatrice
Zootecnico - Foraggero Zootecnico - Foraggero - Cerealicolo Zootecnico - Foraggero Zootecnico - Foraggero - Cerealicolo Zootecnico - Foraggero - Cerealicolo
Il campione aziendale rilevato in provincia di Enna, si distribuisce, con riferimento a l l ’ a mpi e z z aa z i e nda l e ,in misura sostanzialmente diversa rispetto al Messinese, rientrando il 40% delle aziende nella classe compresa tra 100 e 999 ettari, il 40% in quella immediatamente inferiore (50-99 ettari) ed il 20% in quella tra 20-49 ettari. Le superfici destinate alla produzione foraggera, in relazione con le dimensioni me di ea z i e nda l i ,r i s ul t a nos upe r i or ine l l ’ Enne s e( c i r c a92e t t a r i )r i s pe t t oa lMe s s i ne s e ( c i r c a67e t t a r i ) ,c onun’ i nc i de nz as ul l as upe r f i c i ea z i e nda l es upe r i or ene l l as e c onda zona (84,4%) rispetto alla prima (71%). Non sono state osservate differenze significative tra le due zone con riferimento al numero di corpi che compongono le aziende, che risulta mediamente uniforme sia nel Me s s i ne s ec hene l l ' Enne s e ;i ne nt r a mbel ez onee s a mi na t el ’ a z i e ndar i s ul t a , infatti, costituita da due corpi, mentre con riferimento alla giacitura del terreno, questa è risultata nella totalità dei casi inclinata. Da l l ’ e s a mede l l at a be l l a13 risulta evidente la differente utilizzazione delle superfici foraggere nelle due zone, riscontrandosi nel Messinese, a livello medio, la destinazione del 53,2% delle stesse a pascolo ed il 37,6% a erbai e cereali, mentre la rimanente parte ( 9, 2%)èc os t i t ui t adat a r e .Ne l l ’ Enne s es ir i s c ont r aunami nor ea l i quot ape rqua nt o riguarda i pascoli (42,6%) ed una percentuale maggiore per gli erbai ed i cereali (40,9%); la rimanente parte è costituita da tare improduttive. Sostanzialmente uniforme risulta nelle due zone, la giacitura del terreno, essendosi registrata, nella stragrande maggioranza dei casi, la presenza di appezzamenti declivi con pendenze più o meno accentuate. Leggermente differenti risultano, invece, i livelli altimetrici delle aziende campionate, con altitudini variabili nel Messinese tra gli 800 ed i 1100 metri s.l.m., me nt r ene l l ’ altra zona il campo di oscillazione è compreso tra un minimo di 150 metri ed uno massimo di 1.900 metri s.l.m.. Per quel che concerne la forma di conduzione delle aziende esaminate, sia nel Me s s i ne s equa nt o ne l l ’ Enne s es is ono r i s c ont r a t e2 a z i e ndec ol t i va trici, 2 aziende capitalistico-coltivatrici ed una soltanto coltivatrice-capitalistica.
Aziende
TAB. 13 - FORMA DI POSSESSO DEI TERRENI E RELATIVA UTILIZZAZIONE NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON OVI-CAPRINI NELLE AREE ESAMINATE (2004-2005) (*) Superficie aziendale Forma di possesso Cereali ha
Foraggere avv. %
ha
%
Pascoli ha
Tare %
ha
Proprietà
Totale %
ha
ha
Affitto %
ha
%
MESSINESE 1 2 3 4 5
10,0 10,0 -
17,9 13,9 -
25,0 14,0 30,0 -
44,6 70,0 41,7 -
19,0 5,0 30,0 140,0 70,0
33,9 25,0 41,7 77,8 87,5
2,0 1,0 2,0 40,0 10,0
3,6 5,0 2,8 22,2 12,5
56,0 20,0 72,0 180,0 80,0
56,0 20,0 47,0 140,0 145,0
100,0 100,0 65,3 77,8 181,3
32,0 40,0 -
44,4 22,2 -
Min Max Medio
10,0 4,0
17,9 6,3
30,0 13,8
70,0 31,3
5,0 140,0 52,8
25,0 87,5 53,2
1,0 40,0 11,0
2,8 22,2 9,2
20,0 180,0 81,6
20,0 145,0 81,6
65,3 181,3 104,9
40,0 14,4
44,4 13,3
ENNESE 6 7 8 9 10
8,0 50,0 38,0
11,4 16,7 47,5
28,0 18,0 50,0 22,0
40,0 45,0 16,7 27,5
100,0 31,0 20,0 180,0 -
58,8 44,3 50,0 60,0 -
70,0 3,0 2,0 20,0 20,0
41,2 4,3 5,0 6,7 25,0
170,0 70,0 40,0 300,0 80,0
170,0 70,0 40,0 300,0 80,0
100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
-
Min Max Medio
50,0 19,2
47,5 15,1
50,0 23,6
45,0 25,8
180,0 66,2
60,0 42,6
2,0 70,0 23,0
4,3 41,2 16,4
40,0 300,0 132,0
40,0 300,0 132,0
100,0 100,0 100,0
-
(*) Fonte: elaborazioni su dati rilevati mediante indagini dirette.
-
-
Lievi differenze risultano, invece, negli indirizzi produttivi. In particolare, nel Messinese è prevalente la presenza di imprese foraggero-z oot e c ni c he ,c onun’ a l i quota pari al 60%, rispetto a quelle foraggero-cerealicolo-zootecnico (restante 40%). Una s i t ua z i onee s a t t a me nt ei nve r s as ièos s e r va t ane l l ’ Enne s e . Riguardo al titolo di possesso, 8 aziende su 10 risultano in proprietà, mentre, soltanto 2 risultano parte in proprietà e parte in affitto. In merito alle caratteristiche degli allevamenti, le stesse risultano analiticamente riportate nella tabella 14, dalla quale si sintetizza quanto segue:
-
con riferimento alla consistenza degli allevamenti ovi-caprini, si registra, in
presenza di superfici aziendali e foraggere leggermente differenti nelle due zone, un numero di capi, a livello medio, superiore nell'Ennese (circa 580) rispetto al Messinese (circa 334), in entrambe le zone, tale numero è costituito in massima parte da pecore ed in misura ridotta da capre;
-
con riferimento alle razze allevate, le aziende del campione risultano
sostanzialmente diversificate, osservandosi, con riferimento agli allevamenti ovini, nel Me s s i ne s el apr e s e nz ade l l a“ Pi nz i r i t a ”i nt r ea z i e nde ,de l l a“ Me t i c c i a ”i nun’ a z i e nda , me nt r el ’ ul t i manona l l e vaovi ni .Pe rqua nt oc onc e r nel er a z z ec a pr i nea l l e va t ene l messinese, delle quattro aziende su cinque che allevano caprini, in tre si ha la presenza de l l ar a z z a“ Me t i c c i a ” me nt r ei n una vi e ne a l l e va t a“ L’ Ar g e nt a t a de l l ’ Et na ” . Nell'Ennese, con riferimento agli allevamenti ovini, si osserva la presenza di capi di r a z z a“ Pi nz i r i t a ”( 1a z i e nda ) ,“ Pi nz i r i t a -Comi s a na ”( 1a z i e nda ) ,“ Comi s a na ”( 1a z i e nda ) er a z z a“ Me t i c c i a ”( 2a z i e nde ) ;r i g ua r doai caprini nelle tre aziende sulle cinque in totale, in una si alleva la r a z z a“ Ar g e nt a t ade l l ’ Et na ”el a“ Ne r aMe s s i ne s e ” ,me nt r e ne l l er i ma nt idues ia l l e va nor a z z e“ Me t i c c i e ” .
TAB.14 - CARATTERI STRUTTURALI DEGLI ALLEVAMENTI OVI-CAPRINI NELLE AREE ESAMINATE (2004-2005) (*)
Aziende
Capi presenti all'inizio dell'annata agraria Pecore n.
OVINI Agnelli > 6 mesi n.
Arieti n.
Razze allevate
Capre n.
CAPRINI Capretti > 6 mesi n.
Becchi n.
Razze allevate
Totale Ovicaprini
UBA
UBA/sup. foraggera
Carico best. UBA/ha
MESSINESE
1
240
5
40
Meticcia
40
2
5
Meticcia
332
49,8
1,1
0,9
2
210
3
20
Pinzirita
10
1
-
Meticcia
244
36,6
1,9
1,9
3
380
10
60
Pinzirita
50
3
5
Meticcia
508
76,2
1,3
1,1
4
-
-
-
200
15
35
Argentata dell'Etna
250
37,5
0,3
0,2
5
400
20
60
-
-
-
72,0
1,0
1,0
Min
-
-
-
-
-
-
244
37
0,3
0,2
Max
400
20
60
200
15
35
508
76
1,9
1,9
Medio
246
8
36
60
4
9
334
54
1,1
1,0
Pinzirita
-
ENNESE
6
275
10
30
Pinzirita
-
-
0
-
315
47,3
0,5
0,5
7
240
12
50
Pinzirita-Comisana
90
6
20
Argenta dell'Etna Nera Messinese
418
62,7
1,1
0,9
8
226
9
40
Meticcia
40
3
0
Meticcia
318
47,7
1,3
1,3
9
100
8
20
Meticcia
700
30
80
Meticcia
938
140,7
0,6
0,5
10
800
10
90
Comisana
-
-
0
-
900
135,0
4,2
1,9
Min
100
8
20
-
-
-
315
47,3
0,5
0,5
Max
800
12
90
700
30
80
938
140,7
4,2
1,9
Medio
328
10
46
166
8
20
578
86,7
1,5
1,0
(*) Fonte: elaborazioni su dati rilevati mediante indagini dirette.
5.1.2. Tipologie di investimenti nelle aziende esaminate Gli allevamenti ovi-caprini risultano solitamente caratterizzati dalla presenza di limitati investimenti sia fondiari che di scorta. Le informazioni acquisite nel corso delle rilevazioni aziendali hanno consentito di individuare le principali tipologie di investimenti fondiari che sostanzialmente sono riconducibili a:
-
f a bbr i c a t ir ur a l i ,s ol i t a me nt eut i l i z z a t ic omer i pa r ot e mpor a ne ope rl ’ a l l e va t or ee sporadicamente come abitazione stabile dello stesso;
-
fabbricati per il ricovero delle macchine e degli attrezzi;
-
ricoveri per gli ovi-caprini, la cui razionalità costruttiva risulta fortemente differenziata tra le diverse aziende, osservandosi in alcuni casi la totale assenza di apprestamenti di protezione ed in altri la presenza di ovili razionali, recentemente costruiti, o di fabbricati a tal fine riadattati;
-
opere di approvvigionamento idrico, utilizzate principalmente per derivare l ’ a c quadapi c c ol es or g i ve ,l a g he t t iet r a s f e r i r l as i noa g l ia bbe ve r a t oia z i e nda l i ;
-
recinzioni, solitamente costruite con pali di castagno e filo spinato o, in alternativa, impiegando la rete metallica;
-
fabbricati per la conservazione e trasformazione del latte, la cui presenza è stata registrata in cinque aziende delle 10 esaminate, rispettivamente tre nel Me s s i ne s eeduene l l ’ Ennese; si tratta generalmente di strutture di recente costruzione che tendono a rispettare le norme igieniche previste dalle autorità che regolano in materia (D.P.R 54/97); nelle rimanenti aziende non è stata rilevata alcuna produzione di formaggi e ricotta.
I dati complessivi e quelli relativi ai singoli tipi di investimenti fondiari possono variare da caso a caso nelle aziende campionate, come si evince dalla tabella 15, che riporta i campi di variazione ed i dati medi delle diverse tipologie osservate. I valori complessivi degli investimenti, espressi in €/ UBA,r a gg i ung ono l i ve l l i sensibilmente inferiori nelle aziende del Messinese (2.921,52 €)r i s pe t t o aque l l e de l l ’ Enne s e( 3. 403, 00€) ,c onunc a mpodiva r i a z i onede iva l or ios s e r va t ie s t r e ma me nt e ampio nei due ambiti territoriali. In particolare, nel Messinese il campo di variazione tra minimo e massimo risulta compreso tra 1.245,90 €/ UBA e 5. 000, 00 €/ UBA, ne l l ’ Enne s et a l ec a mpodiva r i a z i oneèc ompr e s ot r a1. 167, 46e4. 804, 55€/ UBA.Le diversità esistenti tra le aziende risultano riconducibili alle tipologie di investimenti pr e s e nt ie da l l ’ e nt i t àde g l is t e s s i . Ai totali aziendali contribuiscono in misura diversa le varie voci, osservandosi, nel caso del Messinese, a livello medio, aliquote superiori per la stalla, il magazzino ed i locali per la conservazione e trasformazione del latte (rispettivamente 28%; 24,1% e 19,4%), mentre su livelli più bassi si attestano le opere di approvvigionamento idrico ( 6, 7%)el avoc er e c i nz i onievi a bi l i t à( 8, 8%) ;l ’ a bi t a z i onei nt e r c e t t aun’ a l i quot ade l 3, 6%;l ea l t r evoc ic ons i de r a t ei nt e r c e t t a noun’ a l i quot apa r ia l l ’ 4, 9%. Ne l l ’ Enne s el e di f f e r e nt it i pol og i e di i nve s t i me nt i pr e s e nt i ne l l ea z i e nde , contribuiscono in misura notevolmente diversa alla formazione del dato medio aziendale, riscontrandosi pesi sensibilmente maggiori per il magazzino (24,1%), le abitazioni (19,1%) e gli ovili (11,5%); aliquote inferiori risultano ascrivibili ai locali per la conservazione e la trasformazione del latte (9,3%), ai locali adibiti al ricovero per le macchine e gli attrezzi (8,3%) e alle opere di recinzioni e viabilità (8,1%); infine, le altri voci considerate raggiungono, nel complesso, il 16,5%. Anc hene l l ’ Enne s eic a mpidiva r i a z i oner i s u l t a noa mpi ,os s e r va ndos ipe rl es i ng ol e tipologie oscillazioni tra i valori massimi e quelli minimi, da ricondurre sia alla scarsa diffusione che taluni investimenti trovano in molte aziende, sia alle diverse modalità costruttive di alcuni manufatti. Con riferimento ai valori unitari registrati per l ’ a bi t a z i one ,ne lMe s s i ne s es ol oin 2 aziende su 5 s ièr i s c ont r a t al ’ abitazione in azienda, mentre nelle altre esistono soltanto casolari abbandonati e non più agibili. Ne l l ’ Enne s e ,i nve c e ,l ’ a bi t a z i oneèqua s is e mpr e
51
A zienda
TAB. 15 - INVESTIMENTI FONDIARI PER PRINCIPALI CATEGORIE NELLE AZIENDE ZOTECNICHE CON OVI-CAPRINI NELLE AREE ESAMINATE (2004-2005) (*) Approvvigionamento Conservazione e Ricovero macchine Recinzioni e Abitazione Magazzino Stalla idrico, cisterne, pozzi trasformazione del ed attrezzi viabilità e distribuzione latte ( €/ UBA)
( €/ UBA)
%
( €/ UBA)
%
( €/ UBA)
%
( €/ UBA)
%
%
( €/ UBA)
%
( €/ UBA)
%
Altre
( €/ UBA)
Totale
%
( €/ UBA)
%
MESSINESE
1
301,20
11,0
401,61
14,7
-
-
1.004,02
36,8
301,20
11,0
301,20
11,0
401,61
14,7
20,08
0,7
2.730,92
100,0
2
-
-
-
-
-
-
273,22
21,9
136,61
11,0
-
-
819,67
65,8
16,39
1,3
1.245,90
100,0
3
-
-
1.312,34
58,5
131,23
5,8
524,93
23,4
78,74
3,5
196,85
8,8
-
-
-
-
2.244,09
100,0
4
-
-
800,00
23,6
-
-
933,33
27,6
78,74
2,3
533,33
15,7
560,00
16,5
481,26
14,2
3.386,67
100,0
5
347,22
6,9
1.180,56
23,6
833,33
16,7
1.527,78
30,6
277,78
5,6
416,67
8,3
-
-
416,67
8,3
5.000,00
100,0
Min
-
-
-
-
-
273,22
21,9
78,74
2,3
-
-
-
-
-
-
1.245,90
Max
347,22
11,0
1.312,34
58,5
833,33
16,7
1.527,78
36,8
301,20
11,0
533,33
15,7
819,67
65,8
481,26
14,2
5.000,00
Med
129,69
3,6
738,90
24,1
192,91
4,5
852,66
28,0
174,61
6,7
289,61
8,8
356,3
19,4
186,88
4,9
2.921,52
-
-
423,28
12,2
3.460,32
100,0
ENNESE
6
1.058,20
30,6
-
-
1.058,20
30,6
846,56
24,5
74,07
2,1
-
-
7
398,72
8
-
34,2
239,23
20,5
-
-
-
-
98,88
8,5
318,98
27,3
-
-
111,64
9,6
1.167,46
100,0
-
1.886,79
46,0
-
-
-
-
83,86
2,0
230,61
5,6
1.257,86
30,6
645,70
15,7
4.104,82
100,0
9 10
710,73
14,8
1.563,61
32,5
533,05
11,1
355,37
7,4
42,64
0,9
177,68
3,7
-
-
1.421,46
29,6
4.804,55
100,0
555,56
16,0
740,74
21,3
-
-
888,89
25,6
66,67
1,9
133,33
3,8
555,56
16,0
537,04
15,4
3.477,78
100,0
Min
-
-
-
-
-
-
-
-
42,64
0,9
-
-
-
-
111,64
9,6
1.167,46
Max Med
1.058,20 544,64
34,2 19,1
1.886,79 886,08
46,0 24,1
1.058,20 318,25
30,6 8,3
888,89 418,16
25,6 11,5
98,88 73,23
8,5 3,1
318,98 172,12
27,3 8,1
1.257,86 362,68
30,6 9,3
1.421,46 627,83
29,6 16,5
4.804,55 3.402,99
(*) Fonte: elaborazioni su dati rilevati mediante indagini dirette.
presente in azienda, si tratta di fabbricati di recente costruzione,a l l ’ i nt e r node iqua l i l ’ a l l e va t or eel as uaf a mi g l i avi vo nos t a bi l me nt epe rbuonapa r t ede l l ’ a nno. Tale voce nella zone indagate ha fatto registrare un campo di oscillazione compreso tra un minimo di 0 ed un massimo di 347,22 €/ UBAne lme s s i ne s e ,me nt r ene l l ’ e nne s eis udde t t iva l or i sono compresi tra un minimo di 0 ed un massimo di 1.058,20 € / UBA,c onva l or ime di che sono di 129,69 €/ UBAne l l apr i maz onaedi544, 64€/ UBAne l l as e c onda . Per effetto della prevalente diffusione nel Messinese, tra le forme di utilizzazione delle superfici foraggere, al pascolo, la presenza di strutture per la conservazione dei f or a gg is ir i s c ont r as ol oi nunaa z i e nda ,me nt r ene l l ’ a l t r az onas ir i s c ont r a nopa g l i e r ee fienili, ma soprattutto semplici strutture rudimentali. Con riferimento alle stalle ed agli ovili, tali strutture sono state riscontrate nella totalità delle aziende del Messinese (5) es ol t a nt oi n3a z i e ndede l l ’ Enne s e . Riguardo a tali strutture, nelle due zone esaminatesi rileva una eterogeneità di condizioni, infatti, impianti razionali appositamente e recentemente costruiti per il ricovero degli ovicaprini, si contrappongano a impianti in cui prevalgono strutture di basso costo frequentemente
realizzate
con
altre
finalità
e
suc c e s s i va me nt e “ r i c i c l a t e ”
nell'allevamento in questione. Tali investimenti determinano nel complesso un ampio campo di oscillazione dei valori riscontrati nelle aziende rilevate, passando da un minimo di 273,22 ad un massimo di 1.527,78 €/ UBAne lme s s i ne s e ,me nt r ene l l ’ e nne s e i suddetti valori sono compresi tra un minimo di 0 ed un massimo di quasi 890,00 €/ UBA,c onva l or ime dic hes onorispettivamente pari a 852,66 €/ UBAne l l apr i maz ona e di 418,16 €/ UBAne l l as e c onda . Mediamente cont e nut ir i s ul t a nog l ii nve s t i me nt ipe rl ’ a ppr ovvi g i ona me nt oi dr i c o , delle aziende campionate. Quando presenti, significativi appaiono invece gli investimenti per le recinzioni che nel 20% dei casi risultano assenti dalle aziende esaminate. Con riferimento ai locali per la conservazione e la trasformazione del latte, questi sono stati riscontrati in solo in 3 aziende del Messinese ed in 2 aziende del l ’ Enne s e ;i n entrambe le zone si sono osservati locali di recente costruzione realizzati in conformità con le normative vigenti e tecnologicamente dotate di capitali fissi (macchinari, ecc..) tecnologicamente avanzati.
A ziende
TAB. 16 - CONSISTENZA DEGLI INVESTIMENTI DI SCORTA PER PRINCIPALI CATEGORIE NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON ALLEVAMENTI OV-ICAPRINI NELLE AREE ESAMINATE (2004-2005) (*) Macchine motrici e/o operatrici
( €/ UBA)
%
Bestiame
( €/ UBA)
Macchine ed attrezz. per mungitura, refrig. e trasf. latte
Altri strumenti di scorta ( €/ UBA)
%
( €/ UBA)
%
Prodotti di scorta ( €/ UBA)
%
Totale ( €/ UBA)
%
%
MESSINESE 1 2 3 4 5
391,57 386,34 616,93 540,00 587,50
Min Max Medio
386,34 616,93 504,47
15,0 91,3 34,4 18,6 50,8
1.204,82 1.044,62 1.253,33 500,00
46,1 58,3 43,1 43,2
1.253,33 800,55
514,06 27,32 15,75 20,00 27,78 -
19,7 6,5 0,9 0,7 2,4
15,75 514,06 120,98
502,01 65,62 1.093,33 41,67 -
19,2 3,7 37,6 3,6
1.093,33 340,52
9,56 48,16 -
2,3 2,7 -
48,16 11,55
2.612,45 423,22 1.791,08 2.906,67 1.156,94 -
100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
423,22 2.906,67 1.778,07
ENNESE 6 7 8 9 10
470,90 368,74 489,10 666,67 588,89
Min Max Medio
368,74 666,67 516,86
84,8 25,7 30,6 27,3 22,7
813,40 1.012,58 1.421,46 1.761,48 1.761,48 1.001,78
56,6 63,4 58,3 67,8
42,33 207,34 31,45 28,43 -
(*) Fonte: elaborazioni su dati rilevati mediante indagini dirette.
207,34 61,91
7,6 14,4 2,0 1,2 -
42,33 47,85 62,89 92,40 111,11 -
42,33 111,11 71,31
7,6 3,3 3,9 3,8 4,3
229,21 134,81 -
229,21 72,81
9,4 5,2
555,56 1.437,32 1.596,02 2.438,17 2.596,30 -
555,56 2.596,30 1.724,67
100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
Per quel che concerne gli investimenti di scorta, i dati analitici relativi alle aziende campionate sono stati riportati nella tabella 16, nella quale vengono pure indicati i valori minimi, massimi e medi osservati nelle due zone per le principali tipologie considerate. In dettaglio si osservano valori unitari (per UBA), per le singole voci, in alcuni casi (bestiame) sostanzialmente analoghi nelle due zone (rispettivamente 504,47 €e516, 86 €ne lMe s s i ne s eene l l ’ Enne s e )e di na l t r if or t e me nt edi ve r s i( ma c c hi nee da t t r e z z a t ur e per le coltivazioni foraggere e gli altri strumenti di scorta), in relazione alla diffusione delle coltivazioni foraggere avvicendate e delle diverse tipologie di piccoli strumenti (macchinette per la tosatura, basculla pesa bestiame, ecc.) presenti nelle aziende dei due territori esaminati. In complesso, si osserva per gli investimenti di scorta un valore medio leggermente più elevato nel Messinese (1.778,07 €/ UBA)r i s pe t t oa l l ’ Enne s e( 1. 724, 67€/ UBA) , sostanzialmente ascrivibile alla diffusa presenza di macchine ed attrezzature per le coltivazioni foraggere in entrambe le zone esaminate, che costituiscono una componente non indifferente del parco macchine aziendale.
5.1.3. Gestione delle aziende e relative produzioni 5.1.3.1. Impieghi di materiali e di lavoro L’ a z i e ndaf or a gge r o-zootecnica con allevamenti ovi-caprini, a differenza di altre caratterizzate da un indirizzo produttivo specializzato, si contraddistingue per un limitato impiego di mezzi tecnici e servizi, che riguardano in massima parte l ’ a l i me nt a z i one de lbe s t i a me e di n mi s ur a not e vol me nt ei nf e r i or el ec ol t i va z i oni foraggere. Al fine di individuare gli impieghi di mezzi tecnici e servizi effettuati dalle singole imprese, si è provveduto all'acquisizione, con riferimento ai singoli casi campionati, dei dati relativi ai materiali acquisiti da parte delle aziende ed utilizzati tanto per le coltivazioni foraggere quanto per l'allevamento. Per quel che concerne le sementi, ad essere oggetto di acquisto all'esterno dell'azienda sono soprattutto quelle di avena ed orzo tra i cereali e di veccia, sulla e trifoglio tra le leguminose. Assenti, in stretta relazione alla modalità prevalente di
acquisizione del foraggio (pascolo), che comporta un arricchimento indiretto del terreno in termini di sostanza organica (letame ovi-caprino), risultano gli acquisti di fertilizzanti. Nulli sono risultati, nelle aziende campionate, anche gli impieghi di antiparassitari e dei diserbanti, in stretta relazione alle tradizionali tecniche di coltivazione adottate nella zona allo studio ed ai metodi di produzione (Biologico) ai quali la quasi totalità delle aziende aderiscono. Anche per i combustibili ed i lubrificanti specifiche analisi sono state condotte nelle aziende del campione al fine di accertarne il relativo impiego, che è risultato strettamente correlato all'entità delle superfici destinate a colture foraggere. Nei seminativi destinati alla coltivazione di specie foraggere le operazioni relative a tali colture hanno solitamente inizio, nel corso dell'autunno, con l'esecuzione di una aratura profonda finalizzata all'interramento del letame ed alla preparazione del letto di semina. Tale operazione viene talvolta sostituita dall'effettuazione di una scarificatura, atta a migliorare la capacità di drenaggio del terreno, seguita poi direttamente dalla semina. Ridotta risulta, nelle aziende delle due zone esaminate, che effettuano colture foraggere, lo svolgimento di operazioni successive sino al momento della falciatura e de l l af i e na g i one ,qua l or aque s t ’ ul t i medueope r a z i onive nga noe f f e t t ua t e . Gli impieghi di lavoro per tali operazioni sono stati riferiti alla superficie foraggera e cerealicola oggetto di coltivazione, non avendo senso alcuno la ripartizione degli stessi anche sul pascolo permanente, per il quale non vengono solitamente effettuate operazioni colturali particolari. Nelle aziende del Messinese che svolgono la coltivazione di specie foraggere si riscontrano, come mostra la tabella 17, impieghi medi di lavoro dell'ordine di 5,7 ore/ettaro, in massima parte assimilati da quelli relativi alla lavorazione del terreno (2,0 ore/ettaro) e dalla semina (1,2 ore/ettaro), seguiti, in ordine, dalle «altre operazioni». Risulta evidente, dall'esame degli impieghi di lavoro, che nel Messinese 2 aziende delle 5 esaminate sono caratterizzate esclusivamente da pascoli permanenti, inoltre, nelle tre aziende caratterizzate dalla presenza di erbai, in due il loro utilizzo avviene attraverso il pascolamento, mentre nella terza, parte del foraggio viene utilizzato dopo essere stato falciato ed affienato.
56
Aziende
TAB. 17 - IMPIEGHI DI LAVORO PER PRINCIPALI TIPOLOGIE DI OPERAZIONI COLTURALI NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON OVI-CAPRINI NELLE AREE ESAMINATE (2004-2005) (ore/ettari) (*) Lavorazioni Semina Falciatura Imballatura fieno Mietitrebbiatura e Trasporti Altre Totale del terreno imballatura paglia
MESSINESE 1 2 3 4 5
3,2 2,3 4,5 -
2,3 1,9 1,9 -
2,6 -
0,8 -
0,4 -
0,8 -
1,2 5,0 1,5 -
6,7 9,1 12,4 -
Min Max Medio
4,5 2,0
2,3 1,2
2,6 0,5
0,8 0,2
0,4 0,1
0,8 0,2
5,0 1,5
12,4 5,7
ENNESE 6 7 8 9 10
0,7 4,0 3,5 5,0 5,0
2,2 2,8 2,8 3,0
1,1 1,7 1,2 1,0
0,6 1,0 0,8 0,8
0,4 0,4
1,0 1,0
1,1 0,5 0,6
0,7 7,9 10,1 11,7 11,8
Min Max Medio
0,7 5,0 3,6
3,0 2,2
1,7 1,0
1,0 0,6
0,4 0,2
1,0 0,4
1,1 0,4
0,7 11,8 8,4
(*) Fonte: elaborazioni su dati rilevati mediante indagini dirette.
Ri g ua r doa l l ’ Enne s es ol oun’ a z i e ndade lc a mpi oneèc a r a t t e r i z z a t ae s c l us i va me nt e da pascoli permanenti, mentre nelle restanti 4 il foraggio viene in gran parte utilizzato attraverso il pascolamento e la rimanente parte viene falciata ed affienata. Riguardo agli impieghi di lavoro riferiti agli allevamenti, si è proceduto all'analisi puntuale delle operazioni effettuate nell'ambito aziendale e si sono riferiti i dati acquisiti all'UBA, al fine di poter istituire utili confronti su basi omogenee fra le diverse
tipologie
di
allevamenti;
inoltre
si
è
proceduto
preliminarmente
a l l ’ i ndi vi dua z i one puntuale delle principali operazioni relative all'allevamento che risultano sostanzialmente riconducibili: -
alla mungitura, effettuata nella generalità dei casi in modo tradizionale (manuale
alla posta), impiegando della manodopera specializzata ed adottando dei semplici accorgimenti per ridurre i tempi necessari per la cattura dei capi da mungere.
-
all'alimentazione del bestiame, che viene solitamente realizzata, nei casi in cui la
razione acquisita al pascolo viene integrata con foraggi prodotti in azienda o acquistati, distribuendo questi in mangiatoie basse ricavate artigianalmente da manufatti costruiti per altri usi, o realizzate in ferro opportunamente tinteggiato, inoltre tale operazione, solo in poche aziende di quelle campionate sono agevolate dal trasporto in carrelli t r a i na t ioda l l ’ a us i l i odic a r r imi s c e l a t or i ,
-
alla movimentazione del bestiame per condurlo al pascolo e trasferirlo da un
appezzamento di terreno ad un altro e per radunare il gregge al momento della mungitura; tuttavia i tempi impi e g a t ipe rl ’ e s e c uz i onedique s t aope r a z i one ,r i s pe t t oa l passato, si sono notevolmente contratti, in quanto la presenza di recinzioni e di una discreta viabilità intraziendale, nella maggior parte delle aziende consente di utilizzare mezzi meccanici (autovetture) per direzionare il gregge al pascolo e la presenza della recinzione fa sì che non ci sia personale a controllare il gregge, ne l l ’ e ve nt ua l i t ài nc ui questo sconfini in appezzamenti limitrofi;
-
all'assistenza ai parti, che viene sporadicamente eseguita dallo stesso allevatore,
dato il sistema prevalente di allevamento (Estensivo con animali al pascolo e Semiestensivi);
-
alla pulizia dell'ovile, che viene normalmente effettuata con cadenza semestrale
o annuale per recuperare la maggior quantità possibile di letame ovino.
In complesso, i dati medi registrati nelle aziende campionate risultano più elevati, come mostra la tabella 18, nel Messinese (37,9 ore/UBA circa) rispetto all'Ennese (27,2 ore/UBA) con discrete oscillazioni tra i singoli casi campionati all'interno delle due zone. I fabbisogni di lavoro più elevati si osservano nelle imprese rilevate con riferimento alla mungitura, operazione di stalla solitamente eseguita, con cadenza regolare, dall'allevatore, che risulta solitamente sprovvisto di macchine e/o attrezzature in grado di favorire l'effettuazione dell'operazione con un minor dispendio di lavoro umano. In dettaglio, i fabbisogni medi di lavoro per l'esecuzione della mungitura si sono attestati sulle 14,6 ore/UBA nel Messinese e sulle 12,4 ore/UBA nell'Ennese, il valore più basso r e g i s t r a t oi nque s t ’ ul t i maz onaèi n f l ue nz a t oa nc heda lf a t t oc heunade l l e5a z i e nde campionate esegue la mungitura meccanica, riducendo notevolmente i tempi. In entrambe le aree esaminate è diffusa la pratica della doppia mungitura giornaliera (mattina-sera). Anche per l'alimentazione del bestiame leggere differenze si osservano tra gli impieghi di lavoro delle due zone con valori unitari di poco superiori nel Messinese (4,2 or e / UBA) r i s pe t t oa l l ’ Enne s e( 2, 0 ore/UBA), tale operazione viene agevolata da l l ’ a us i l i odic a r r e l l it r a i na t ir i duc e ndoig r a didia t t i vi t à ,t a l er i duz i oneèma gg i or es e vengono utilizzati carri miscelatori, come si è potuto osservare in un azienda de l l ’ Enne s ec hea dot t ai ls opr a c c i t a t omezzo meccanico. Con riferimento alla movimentazione del bestiame, ulteriori differenze è possibile cogliere tra le aziende campionate nelle due zone, con valori unitari, a livello me di o,s upe r i or ine l l ’ Enne s e( 6, 2or e / UBA)epi ùba s s ine lMe s s i ne s e( 5, 7ore/UBA), tali valori sono da attribuire al tempo impiegato per portare il gregge al pascolo, da un
59
Azienda
TAB. 18 - IMPIEGHI DI LAVORO PER PRINCIPALI TIPOLOGIE DI OPERAZIONI RELATIVE ALL'ALLEVAMENTO NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON OVI-CAPRINI NELLE AREE ESAMINATE (2004-2005) (ore/UBA) (*) Mungitura Alimentazione Movimentazione Assistenza parti Pulizia stalla Altre Conservazione e trasf. Totale bestiame bestiame latte e conservazione formaggi
MESSINESE 1 2 3 4 5
12,7 20,7 9,2 17,6 12,9
3,7 6,9 4,0 1,6 5,1
5,0 5,2 2,2 10,7 5,4
0,4 0,4 0,6 0,5 0,4
2,5 2,3 2,0 3,4 2,9
8,2 1,9 0,4 1,4 0,8
9,1 10,3 19,2 -
41,7 47,7 18,3 54,4 27,4
Min Max Med
9,2 20,7 14,6
1,6 6,9 4,2
2,2 10,7 5,7
0,4 0,6 0,5
2,0 3,4 2,6
0,4 8,2 2,5
19,2 7,7
18,3 54,4 37,9
ENNESE 6 7 8 9 10
11,4 15,9 14,7 14,2 5,6
1,0 2,4 5,0 1,3 0,4
8,6 6,3 7,9 5,5 2,7
1,0 0,5 1,2 0,5 0,4
3,3 2,3 2,4
1,1 1,2 1,1 0,4 0,7
8,8 8,1
26,3 26,4 38,7 24,3 20,4
Min Max Med
5,6 15,9 12,4
0,4 5,0 2,0
2,7 8,6 6,2
0,4 1,2 0,7
3,3 1,6
0,4 1,2 0,9
8,1 8,8 8,4
20,4 38,7 27,2
(*) Fonte: elaborazioni su dati rilevati mediante indagini dirette.
FIG. 7 INCIDENZA MEDIA PER PRINCIPALI TIPOLOGIE DI OPERAZIONI ESEGUITE NEGLI ALLEVAMENTI DELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON OVICAPRINI ESAMINATE NEL MESSINESE
Alimentazione bestiame 11%
Movimentazione bestiame 15%
Assistenza parti 1% Pulizia stalla 7%
Altre 7% Mungitura 39%
Conservazione e trasf. latte e conservazione formaggi 20%
FIG. 8 INCIDENZA MEDIA PER PRINCIPALI TIPOLOGIE DI OPERAZIONI ESEGUITE NEGLI ALLEVAMENTI DELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON OVICAPRINI ESAMINATE NELL'ENNESE
Alimentazione bestiame 6%
Movimentazione bestiame 19%
Assistenza parti 2% Pulizia stalla 5% Altre 3%
Mungitura 39% Conservazione e trasf. latte e conservazione formaggi 26%
a ppe z z a me nt oa l l ’ a l t r o,e da lt e mpoi mpi e g a t ope rr a duna r ei lgr e ggea lmome nt ode l l a mungitura. Si è inoltre osservato, che nella quasi totalità delle aziende esaminate gli a ppe z z a me nt inons onoe c c e s s i va me nt edi s t a nt il ’ unoda l l ’ a l t r oec heg l is t e s s is ono accuratamente recintati e dotati di risorse idriche proprie, tutto ciò consente una riduzione dei gradi di attività in quanto non si ha la necessità di personale che sorvegli il gregge durante le ore di pascolamento. Le figg. 7-8 riportano gli impieghi di lavoro relativi agli allevamenti nelle due zone esaminate. Pe rqua nt oa t t i e nea l l ’ a s s i s t e nz aa ipa r t i ,a l l apul i z i ade l l as t a l l ae da l l ea l t r e opera z i onibi s og nae vi de nz i a r ei mpi e g hime didil a vor os upe r i or ine l l ’ Enne s er i s pe t t o a l l ’ a l t r az ona ,dar i c ondur s is opr a t t ut t oa lma ggi or ec a r i c odibe s t i a mepe re t t a r odi superficie foraggera osservato nel primo ambito territoriale considerato.
5.1.3.2 Produzioni degli allevamenti Quanto alle produzioni, risultano difficilmente determinabili con un sufficiente grado di precisione per le singole aziende, quelle relative alle coltivazione foraggere, riscontrandosi in molti casi turni di pascolamento irregolare che rischiano di condurre a valutazioni erronee sul livello delle relative produzioni. I nl i ne adima s s i mas ipos s onos t i ma r epr oduz i oniuni t a r i epr e va l e nt ide l l ’ or di nedi 2 t/ha di foraggio verde per il pascolo e di 4,5 t/ha per gli erbai, che solitamente vengono effettuati durante il periodo autunno-vernino senza interventi irrigui di s oc c or s o,da l l ’ a l t r apa r t e ,l apr o d uz i onef or a gg e r ae s s e ndo t ot a l me nt er e i mpi e ga t a ne l l ’ a t t i vi t àdia l l e va me nt oa z i e nda l eèi ni nf l ue nt es ul l aPl vc or r i s ponde nt e . Con riferi me nt oa is i ngol ia l l e va me nt is ièpr oc e dut oa l l ’ a na l i s ide l l epr oduz i oni unitarie, avendo cura di separare quella della carne, determinata partendo dagli i nc r e me nt idipe s or e gi s t r a t ine lc or s o de l l ’ a nna t aa g r a r i a ,da que l l a de ll a t t e , rapportando la primaa l l ’ UBA el as e c ondaa lnume r odipe c or eec a pr epr e s e nt i a l l ’ i ni z i ode l l ' a nna t ane l l ’ a mbi t oa z i e nda l e . I dati relativi alle singole aziende campionate sono stati riportati, per la produzione di carne nella tabella 19, per quella del latte nella tabella 20, dalle quali si desumono i valori minimi, massimi e medi osservati nei territori esaminati.
Aziende
TAB. 19 - PRODUZIONI COMPLESSIVE DI CARNE NELLE AZIENDE ESAMINATE CON ALLEVAMENTI OVI-CAPRINI (2004-2005) (*)
Pecore n.
Capre n.
TOTALI UBA n.
Produzione di carne per UBA/Kg
Messinese 1 2 3 4 5 Min Max Med
240 210 380 0 400
40 10 50 200 0
43,0 33,6 66,5 27,0 63,0
47,8 50,0 48,2 60,0 58,6
0,0 400,0 246,0
0,0 200,0 60,0
27,0 66,5 46,6
47,8 60,0 52,9
Ennese 6 7 8 9 10 Min Max Med
275 240 226 100 800
0 90 40 700 0
42,8 52,2 42,3 125,7 121,5
61,3 61,0 50,1 59,9 61,9
100,0 800,0 328,2
0,0 700,0 166,0
42,3 125,7 76,9
50,1 61,9 58,8
(*) Fonte: elaborazioni su dati rilevati mediante indagini dirette.
Aziende
TAB. 20 - PRODUZIONI COMPLESSIVE DI LATTE NELLE AZIENDE CON ALLEVAMENTI OVI-CAPRINI (2004-2005) (*) Pecore n.
Capre
Kg latte/capo
n.
Kg latte/capo
Messinese 1 2 3 4 5
240 210 380 0 400
56 53 64 0 81
40 10 50 200 0
198 152 135 165 -
Min Max Med
0 400 246
0 81 51
60 200 60
135 198 163
Ennese 6 7 8 9 10
275 240 226 100 800
69 62 56 97 89
0 90 40 700 0
153 140 236 -
Min Max Med
100 800 328
56 97 75
0 700 166
140 236 176
(*) Fonte: elaborazioni su dati rilevati mediante indagini dirette.
Tali pr oduz i onir i s ul t a no f or t e me nt eos c i l l a nt ia l l ’ i nt e r no de l l es i ng ol ez onee l e gge r me nt edi f f e r e nt it r al ’ Enne s ee di lMe s s i ne s e . Con riferimento alla produzione della carne (tab. 19), i campi di oscillazione dei va l or ios s e r va t is onor i s ul t a t ime di a me nt eomoge ne iec ompr e s it r ami ni mide l l ’ or di ne di47, 8e50, 1Kg / UBA,r i s pe t t i va me nt ene lMe s s i ne s eene l l ’ Enne s e ,ema s s i mipa r ia 60,0 e 61,9 Kg/UBA pe rl eduez o nec ons i de r a t e .A l i ve l l ome di oène l l ’ Enne s ec hes i osservano le produzioni unitarie di carne più elevate. Tuttavia non si sono riscontrate ne l l ’ a mbi t ode l l apr oduz i onedic a r ne ,di f f e r e nz es i g ni f i c a t i vet r al eduez one ,e s s e ndo orientate tut t el ea z i e ndee s a mi na t eve r s ol apr oduz i onede l l ’ a g ne l l ol e gge r o,me nt r eè a ppa r s oe vi de nt el ’ a bba ndonode l l apr oduz i onede l l ’ a g ne l l ope s a nt e ,i nqua nt ovi e ne considerata una tecnica poco redditizia se rapportata alla più lunga permanenza dei capi in azienda con maggiori impieghi di lavoro, alimentari e di gestione in genere che non vengono ricompensati al momento della vendita degli stessi. Passando ad analizzare le produzioni unitarie di latte (tab. 20), si osservano, con riferimento ai capi ovini, produzioni medie pi ùe l e va t ene l l ’ Enne s e( Kg75/pecora) rispetto al Messinese (Kg 64/pecora), riguardo alle produzioni caprine la situazione non cambia Kg 176/ c a pr ane l l ’ Enne s eeKg163/capra nel Messinese. Tuttavia, è da sottolineare che i valori sopra decritti, sono riferiti al numero totale di pe c or eedic a pr epr e s e nt ia l l ’ i ni z i ode l l ’ a nna t ea g r a r i ane l l ea z i e ndec a mpi ona t e ,maè importante far rilevare che poiché nelle aree esaminate è stato riscontrato un basso coefficiente di natalità, pari a circa il 70% ne l l ’ Enne s ec hes ia bba s s aul t e r i or me nt ene l Messinese, ripercuotendosi sulla quantità di latte prodotto, ed interessando quindi un numero di pecore e di capre inferiore rispetto ai capi complessivamente allevati.
5.1.4. Risultati economici delle aziende esaminate
5.1.4.1. Le Produzioni lorde vendibili (Plv) La produzione lorda vendibile delle aziende esaminate con allevamenti ovi-caprini risulta fondata soprattutto sulla carne, sul latte e sui suoi derivati (ricotta e formaggio), oltre che sulle entrate relative ai contributi alla produzione (Indennità compensativa,
Reg. CEE 2092/91, aiuti diretti, ecc.), assente risulta la vendita di lana (nella maggior parte dei casi viene buttata), letame e dei cereali prodotti a livello aziendale. Con riferimento alle aziende campionate ed al periodo preso in esame, vengono riportati nella tabella 21 i dati relativi alla produzione lorda vendibile ed il contributo apportato alla stessa dalle principali componenti individuate. Riguardo i dati medi della Plv, non si sono osservate differenze significative, infatti, nel Messinese si registrano valori sensibilmente più alti (circa 996,92 €/ UBA)r i s pe t t o all'Ennese (945,65 €/ UBA) . In dettaglio, i valori medi unitari osservati per la componente latte e derivati sono stati dell'ordine di 387,44 €/ UBAn e lMe s s i ne s eedi471,74 €/ UBAne l l ' a l t r az ona ,c on oscillazioni tra i valori massimi e minimi che sono compresi tra 333,33 €/ UBAe496,00 €/ UBA ne lMe s s i ne s eet r a 287, 08 e 721,39 €/ UBA ne l l ’ Enne s e .I lpe s o de l l a componente in questione rispetto al totale, si attesta, a livello medio, per le aziende rilevate in provincia di Messina sul 38,8 % epe rque l l ec a mpi ona t ene l l ’ Enne s es ul 49,6%. Pe rqua nt or i g ua r da ,i nve c e ,l ’ Ut i l eLor dodiSt a l l a ,que s t oi nc i deme di a me nt es ul l a Plv aziendale per un ammontare pari a 157,99 €/ UBAne lMe s s i ne s eea166,60 €/ UBA ne l l ’ Enne s e ,i nol t r e ,ne l l ez oned’ i nda g i nes ir i l e vape rt a l epr oduz i oneunc a mpodi variazione compreso tra 115,42 e 284,00 €/ UBA ne lMe s s i ne s eet r a106, 71e272, 78 €/ UBAp e rl ’ a l t r az ona ,i lpe s odit a l ec ompone nt esul totale, intercetta a livello medio, un’ a l i quot ape r c e nt ua l epa r ia l15,6% nel Messinese ed al 17,9% ne l l ’ Enne s e . Alla formazione della Plv aziendale concorrono anche le altre entrate che nel caso s pe c i f i c o,s onoc os t i t ui t eda l l ’ i ns i e medic ont r i but ic omunitari di cui usufruiscono le aziende che presentano istanza e dagli aiuti diretti alla produzione. Tra i sostegni comunitari di cui usufruiscono le aziende indagate occorre richiamare quelli relativi: -
alla compensazione finanziaria al reddito dei cerealicoltori ed alla aiuto supplementare alla produzione di grano duro;
-
a l l ’ a i ut of i s s a t oi nvi r t ùde lRe g .CEE2078/ 92( a gg i or na t oc oniRr gg .CE 1257/99 e 1750/99 sulle misure orizzontali per lo sviluppo rurale e con il Piano di Sviluppo Rurale (PSR) 2000/2006 che ha di fatto introdotto il
66
nuovo Programma Agroambientale Regionale) per le superfici foraggere condotte con metodo di produzione biologico; -
Al premio per produttori di agnelli leggeri o pesanti, nonché il premio supplementare ed aggiuntivo.
Riguardoque s t ’ ul t i mavoc e ,ne lMe s s i ne s eene l l ’ Enne s eiva l or ime dir i s c ont r a t is i attestano rispettivamente a €/ UBA451, 48pa r ia l45, 6% del totale della Plv ed a €/ UBA 307, 32c or r i s ponde nt ea dun’ a l i qu o t ape r c e nt ua l ede l32,5% del totale, mentre i campi di variazione tra minimo e massimo oscillano tra 356,27 e 559,84 €/ UBA ne l l apr i ma zona e tra 122,22 e 493,30 €/ UBAn e l l ’ Enne s e . La differenziazione tra le aziende in termini di produzione lorda vendibile risulta ovviamente riconducibile all'effetto congiunto del livello delle produzioni unitarie e di quello dei prezzi di vendita dei prodotti ottenuti nelle singole aziende. Se a determinare la variabilità del livello produttivo influiscono diversi elementi, in larga misura illustrati in precedenza, le variazioni dei prezzi unitari si registrano sia tra le diverse aree dei territori oggetto d'indagine sia nelle diverse stagioni per effetto del gioco congiunto della domanda e dell'offerta. In particolare modo i prezzi della carne ovi-caprina risentono fortemente della stagionalità dei consumi, che risultano in massima parte concentrati in brevi periodi dell'anno e soprattutto in prossimità delle festività natalizie e pasquali, con valori unitari alla produzione oscillanti, nell'annata in esame, tra i 3,50 e 5,00 €/ Kg per gli agnelli e 4,50 e 6,50 €/ kgpe ric a pr e t t iepr e z z is e ns i bi l me nt ei nf e r i or i per quei capi macellati in differenti periodi dell'anno. Con riferimento al latte ovino, i prezzi spuntati dagli allevatori operanti nelle aree esaminate per effetto della concentrazione dell'offerta in un arco temporale complessivamente limitato (dicembre-giugno). i prezzi spuntati dagli allevatori nell'annata considerata variano da valori minimi dell'ordine di 0,54 €/ l i t r oava l or i massimi dell'ordine di 0,70 €/ l i t r o,i nrelazione ai volumi offerti dalla singola azienda, alla consegna o meno del prodotto al caseificio, ad alcuni parametri qualitativi del prodotto (contenuto proteico e lipidico, ecc.), nonché all'eventuale refrigerazione subita dallo stesso dopo la mungitura. Notevoli differenze tra le aziende campionate è stato possibile inoltre osservare con riferimento ai prezzi di vendita dei prodotti trasformati, in relazione sia al grado di
67
Aziende
TAB. 21 - ANALISI DELLA PRODUZIONE LORDA VENDIBILE DELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON OVI-CAPRINI NELLE AREE ESAMINATE (2004-2005) (*) Latte e\o derivati ( € / UBA)
%
Altre entrate (Premi)
ULS ( € / UBA)
%
( € / UBA)
Totale
%
( € / UBA)
%
MESSINESE 1 2 3 4 5 Min Max Med
427,71 333,33 339,90 496,00 340,28
38,3 41,0 34,7 43,7 36,2
128,11 120,77 115,42 284,00 141,67
11,5 14,9 11,8 25,0 15,1
559,84 359,02 525,33 356,27 456,94
50,2 44,2 53,6 31,4 48,7
1.115,66 813,11 980,64 1.136,27 938,89
333,33 496,00 387,44
34,7 43,7 38,8
115,42 284,00 157,99
11,5 25,0 15,6
356,27 559,84 451,48
31,4 53,6 45,6
813,11 1.136,27 996,92
100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
ENNESE 6 7 8 9 10
333,33 287,08 471,70 721,39 545,19
55,7 31,4 46,2 60,9 54,0
142,86 133,97 106,71 272,78 176,67
23,9 14,7 10,5 23,0 17,5
122,22 493,30 442,05 190,48 288,53
20,4 54,0 43,3 16,1 28,6
598,41 914,35 1.020,46 1.184,65 1.010,39
Min Max Med
287,08 721,39 471,74
31,4 60,9 49,6
106,71 272,78 166,60
10,5 23,9 17,9
122,22 493,30 307,32
16,1 54,0 32,5
598,41 1.184,65 945,65
100,0 100,0 100,0 100,0 100,0
(*) Fonte: elaborazioni su dati rilevati mediante indagini dirette. Le altre entrate sono costituite dall'insieme degli aiuti comunitari, nazionali e regionali di cui usufruiscono le aziende che presentano istanza.
stagionatura degli stessi (tuma, semistagionato, stagionato) al momento della vendita, che nelle pluralità dei casi avviene con vendita al piccolo dettaglio. Più precisamente, i prezzi spuntati dagli allevatori per la ricotta fresca oscillano tra 2,00 e 3,50 €/ Kg , mentre per quelli relativi al prodotto stagionato (ricotta salata) si attestano mediamente sui 3,00 €/ Kg .Ca mpidiva r i a z i onepi ù ampi è stato possibile osservare per i prezzi alla produzione del formaggio, in stretta relazione alla stagionatura dello stesso, con valori minimi per la tuma dell'ordine di 3,50 €/ Kgema s s i mi di €/ Kg4, 00,pe ri lpe c or i no stagionato, pari approssimativamente a 6,50 €/ Kg.
5.1.4.2. I costi di produzione Le elaborazioni effettuate con riferimento alle dieci aziende foraggero-zootecniche con allevamenti ovi-caprini rilevate nelle aree esaminate hanno consentito di accertare i costi di produzione e la relativa composizione nei singoli casi. I costi medi sostenuti dalle diverse aziende risultano analiticamente riportati nelle tabelle 22 e 23, dalla tabella 22 emerge in modo evidente l'esistenza di poche rilevanti differenze, riguardo i campi di variazione tra minimo e massimo, tra le due zone allo studio e nell'ambito delle singole zone tra le diverse aziende del campione, con valori totali compresi tra 558,61 e 1.010,00 €/ UBA ne l Messinese e tra 588,80 e 1.056,51 €/ UBA ne l l ’ Enne s e ,i va l or i me di s ono s o s t a nz i a l me nt e omog e ne i ,c on va l or i rispettivamente pari a 872,83 e 835,13 €/ UBA. Le differenze osservate tra le aziende e tra le due zone con riferimento alle singole voci di costo risultano riconducibili ad una serie di elementi, tra i quali assumono una certa rilevanza i seguenti: -
le diverse tipologie di foraggio acquistate per l'alimentazione del bestiame ed i
mezzi tecnici impiegati per le coltivazioni foraggere; -
le modalità esecutive delle operazioni relative alle coltivazioni erbacee ed
all'allevamento; -
il ricorso più o meno ampio alle imprese di servizi;
-
la quantità e le tipologie di investimenti familiari e di scorta, solitamente presenti
nelle aziende in misura assai differenziata da caso a caso.
TAB. 22 - STRUTTURA DEL COSTO DI PRODUZIONE PER PRINCIPALI COMPONENTI NELLE AZIENDE ESAMINATE CON ALLEVAMENTI OVI-CAPRINI (EURO/UBA) (*)
A zie n d e
Materiali Per le coltivazioni foraggere e per la stalla
Lavori e servizi Per l'alimentazione del bestiame
Sementi Concimi Medicinali Mangimi
Totale
Lavori aziendali
Foraggi
Quote ed altre attribuzioni
Servizi extraziendali Per Per le l'allevamento coltivazioni
Stipendi Imposte e Interessi Beneficio contributi fondiario
Quote
Totale
Totale
In complesso
Investimenti Investimenti Prodotti di fondiari di scorta scorta
MESSINESE 1
36,14
-
0,80
111,04
44,98
192,97
206,12
2
21,04
3
33,20
4
10,23
14,26
230,61
48,19
-
6,04
61,48
-
11,54
89,37
-
-
14,20
5
-
-
Min
-
Max Med
259,24
-
44,63
62,01
68,47
5,33
93,88
-
134,11
219,92
9,00
34,43
263,35
295,00
27,11
9,32
331,43
52,59
-
66,79
208,93
7,00
-
21,25
82,92
-
104,17
343,00
25,00
-
0,80
52,59
-
66,79
206,12
36,14
-
18,08
-
21,25
111,04
44,98
192,97
10,77
79,48
10,06
118,39
90,36
572,90
996,47
24,59
13,19
0,19
32,52
67,33
40,94
165,02
0,96
39,23
46,43
14,37
49,18
201,38
558,61
57,66
100,39
450,63
215,93
71,87
210,27
-
45,45
916,17
87,32
92,38
220,00
727,28
1.010,00
-
368,00
87,50
91,19
-
37,56
41,86
38,03
114,58
410,72
882,89
7,00
-
215,93
24,59
13,19
-
32,52
41,86
14,37
49,18
201,38
558,61
343,00
27,11
34,43
368,00
87,50
254,59
15,67
11,60
281,86
54,62
259,24
0,96
45,45
87,32
92,38
220,00
727,28
1.010,00
147,78
0,23
39,88
60,99
54,18
114,90
472,58
872,83
ENNESE 6
-
-
2,14
64,23
-
66,37
171,00
13,27
-
184,27
73,44
22,12
-
23,94
56,85
18,96
142,86
338,16
588,80
7
12,82
-
2,01
47,53
39,07
101,44
208,85
15,67
9,06
233,58
20,32
164,12
-
36,57
53,40
46,08
123,21
443,70
778,71
8
5,50
-
1,60
92,87
88,05
188,02
257,02
18,40
-
275,42
71,91
155,82
-
40,82
57,26
52,05
57,26
435,12
898,57
9
7,11
-
4,09
160,63
-
171,83
190,16
37,98
25,23
253,37
64,11
225,77
4,58
47,39
51,13
78,41
159,91
631,31
1.056,51
10
22,96
-
17,67
28,56
19,44
88,63
151,91
35,10
14,73
201,74
72,81
235,16
2,70
40,42
34,43
82,71
94,44
562,67
853,04
Min
-
-
1,60
28,56
-
66,37
151,91
13,27
-
184,27
20,32
22,12
-
23,94
34,43
18,96
57,26
338,16
588,80
Max
22,96
-
17,67
160,63
88,05
188,02
257,02
37,98
25,23
275,42
73,44
235,16
4,58
47,39
57,26
82,71
159,91
631,31
1.056,51
Med
9,68
-
5,50
78,76
29,31
123,26
195,79
24,08
9,80
229,68
60,52
160,60
1,46
37,83
50,62
55,64
115,54
482,19
835,13
(*) Fonte: elaborazioni su dati rilevati mediante indagini dirette.
TAB. 23 - COMPONENTI DEL COSTO DI PRODUZIONE NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON OVI-CAPRINI NELLE ZONE ESAMINATE (2004-2005) (EURO/UBA) (*) (Valori medi) Indicazioni
Messinese ( €/ UBA)
Ennese ( €/ UBA)
%
%
1) Materiali 1.1 Per le coltivazioni foraggere e per la stalla - Sementi - Medicinali 1.2 Per l'alimentazione del bestiame - Mangimi - Foraggi
118,39
13,6
123,26
28,84 18,08 10,77
3,3 2,1 1,2
15,18 9,68 5,50
89,54 79,48 10,06
10,3 9,1 1,2
108,08 78,76 29,31
2. Lavori e servizi 2.1 Lavorei aziendali 2.2 Servizi extraziendali - Per l'allevamento - Per le colture foraggere
281,86 254,59 27,27 15,67 11,60
32,3 29,2 3,1 1,8 1,3
229,68 195,79 33,89 24,08 9,80
3. Quote ed altre attribuzioni 3.1 Quote - Sugli investimenti fondiari - Sugli investimenti di scorta - Sui prodotti di scorta 3.2 Stipendi 3.3 Imposte e contributi 3.4 Interessi sul capitale di scorta e di anticipazione 3.5 Beneficio fondiario
472,58 202,63 54,62 147,78 0,23 39,88 60,99
54,1 23,2 6,3 16,9 0,0 4,6 7,0
482,19 222,57 60,52 160,60 1,46 37,83 50,62
14,8 1,8 1,2 0,7 0,0 12,9 9,4 3,5 27,5 23,4 4,1 2,9 1,2 57,7 26,7 7,2 19,2 0,2 4,5 6,1
54,18 114,90
6,2 13,2
55,64 115,54
6,7 13,8
Totale generale
872,83
100,0
835,13
100,0
(*) Fonte: elaborazioni su dati rilevati mediante indagini dirette.
Secondo quanto già opportunamente specificato nella parte metodologica del lavoro, ne l l et r eg r a ndic a t e g or i er a ppr e s e n t a t eda“ Ma t e r i a l i ” ,“ La vor ies e r vi z i ”e“ Quote ed a l t r ea t t r i buz i oni ” ,s ios s e r va c he nel Messinese alle tre voci sono imputabili rispettivamente il 13,6%, il 32,3% ed il 54,1% del costo medio, pari a 872,83 €/ UBA, ne l l ’ Enne s et a l ipe r c e nt ua l is ia t testano rispettivamente sul 14,8%, il 27,5% ed il 57,7% del costo medio, pari a 835,13 €/ UBA( t a b.23). Ne l l ’ a mbi t ode ima t e r i a l ipe s opr e va l e nt ea s s umonol es pe s er e l a t i vea l l ’ a l i me nt a z i one del bestiame, che nel Messinese incidono per poco meno del 76% su questa categoria e per il 10,3% s ult ot a l ede ic os t idipr oduz i oneme di ,me nt r ene l l ’ Enne s es is ono os s e r va t iva l or ide l l ’ 87, 7% i nt e r mi nid’ i nc i de nza sulla categoria e per il 12,9% sul totale dei costi di produzioneme di .L’ i nc i de nz ama gg i or es ult ot a l ede l l avoc ema t e r i a l i èr a ppr e s e nt a t ada l l es pe s epe rl ’ a c qui s t odima ng i mic hes ia t t e s t a nos ui79,48 €/ UBA nel Messinese mentre nell ’ a l t r az onas ia t t e s t a nos ui78, 76€/ UBA.Conr i f e r i me nt oa que s t ’ ul t i mot i t ol odis pe s a ,ic a mpidiva r i a z i oneos s e r va t ii ne nt r a mbel ez ones ono molto elevati, per effetto della grande variabilità nelle scelte imprenditoriali, oltre che alle dimensioni aziendali. I prodotti maggiormente acquistati sono caratterizzati da fave e da mangimi commerciali composti (fave, orzo e frumento) che vengono generalmente somministrati durante la lattazione invernale. Riguardo alle altre voci che costituiscono la categoria materiali, queste incidono sul costo medio totale con valori percentuali assai pi ùc ont e nut ir i s pe t t oa l l avoc ema ng i mic hene lMe s s i ne s eene l l ’ Enne s eha nnof a t t o registrare rispettivamente i seguenti valori: sementi 2,1% e 1,2%; medicinali 1,2% e 0,7% ed i nf i nel avoc ef or a gg ic o nl ’ 1, 2% e 3,5%.; mentre nulla è la voce relativa ai concimi. Tra i lavori e servizi, che nel complesso incidono sul costo di produzione totale con un’ a l i quot ade l32, 3% nel Messinese e con una percentuale del 27,5% nell ’ Enne s e , si è osservato che in entrambe le zone peso maggiore assumono i costi relativi ai lavori aziendali e, in special modo, quelli imputabili alle operazioni di stalla che richiedono naturalmente un impegno superiore rispetto alle operazioni colturali; dalle indagini è e me r s oc hepe rl avoc e“ l a vor ia z i e nda l i ”l ea z i e ndede lMe s s i ne s es oppor t a no un costo mediamente pari a 254,59 €/ UBAme nt r ene l l ’ Ennese tale valore è più contenuto 195,79 €/ UBA.Le a t t i vi t à di stalla si svolgono, infatti, secondo un rigido calendario
72
g i or na l i e r o, ne l l ’ a mbi t o de l qu a l es ia l t e r na no due t ur ni di mung i t ur a ,l a movimentazione del bestiame, distribuzione dei foraggi e pulizia dei locali, oltre che la conservazione e la trasformazione del latte. Per quant or i g ua r dais e r vi z ia c qui s i t ia l l ’ e s t e r node l l ’ a z i e nda ,ic os t is os t e nut is ono relativamente limitati e possono essere ricondotti principalmente alle operazioni effettuate con macchine a noleggio per la raccolta dei foraggi e dei cereali. Riguardo ai servizi relativi agli allevamenti, essi sono invece riconducibili soprattutto alle spese per l ’ a s s i s t e n z as a ni t a r i aa lbe s t i a me . Con riferimento alla categoria Quote ed altre attribuzioni che nel complesso incidono per il 54,1% del costo di produzione totale nel Messinese e per il 57,7% ne l l ’ a l t r az onai nda ga t a ,èe me r s oc hene l l ’ a mbi t ode l l avoc e“ quot e ”pe s oma gg i or e assumono i costi relativi agli investimenti di scorta che intercettano nel Messinese e nell ’ Enne s er i s pe t t i va me nt ei l16, 9% ed il 19,2% del costo totale di produzione delle rispettive zone. I suddetti valori indicano che le aziende esaminate in entrambe le zone presentan o un di s c r e t o pa r c o ma c c hi nepe rl ’ e s e c uz i onede l l ama gg i orpa r t ede l l e operazioni colturali, tuttavia nelle due zone indagate i valori più bassi si sono riscontrati in quelle aziende in cui prevalgono i pascoli permanenti. Con riferimento alle quote sugli investimenti fondiari questi si attestano su valori medi di €54, 62€/ UBA ne lMe s s i ne s ees u60, 52€/ UBA ne l l ’ Enne s ec onnot e vol i differenze tra i campi di variazione tra minimo e massimi che sono risultati rispettivamente compresi tra 24,59 e 87,50 €/ UBAne l l apr i maz onaet r a20, 32e73, 44 €/ UBAne l l as e c onda( t a b.22), mentre poco incisivi risultano i valori relativi ai prodotti di scorta. Per gli stipendi i valori osservati in corrispondenza delle due zone, così come era logico attendersi in relazione alle modalità di calcolo adottate, sono risultati sensibilmente maggiori nel Messinese r i s pe t t oa l l ’ Enne s e( r i s pe t t i va me nt e39,88 e 37,83 €/ UBA) . Non sono state osservate, nelle due zone, notevoli differenze in merito agli importi per gli interessi relativi al capitale di scorta e di anticipazione, infatti, si sono registrati valori di 54,18 €/ UBA ne lMe s s i ne s eedi55, 64€/ UBA ne l l ’ Enne s e ,me nt r el i ve l l i
73
unitari discretamente superiori, si sono osservati per il beneficio fondiario nell ’ Enne s e (115,54 €/ UBA)r i s pe t t oa lMe s s i n e s e(114,90 €/ UBA) .
5.1.4.3. Analisi dei risultati economici delle imprese Con riferimento ai profitti aziendali si riscontrano (tab. 24) valori unitari mediamente superiori nel Messinese (124,09 €/ UBA)rispetto al l ’ Enne s e (110,52 €/ UBA) ,de t e r mi na t is opr a t t ut t oda ll i ve l l opi ù elevato delle entrate osservato nella prima zona rispetto alla seconda. Dall'esame della stessa tabella si desume l'esistenza di una situazione fortemente diversificata tra le aziende del campione, nel Messinese si osservano notevoli oscillazioni tra il minimo ed il massimo che sono compresi tra 56,00 e 254,51 €/ UBA, la stessa situazione si è riscontrata nel l ’ Enne s e ,dovesi è registrato un campo di variazione che oscilla tra un minimo di 9,61 ed un massimo di 157,34 €/ UBA ( f i gg .910). La pre s e nz adi f f us as ult e r r i t or i od’ imprese che conseguono profitti positivi, anche se di entità unitaria assai variabile da caso a caso, consente di mettere in evidenza l'esistenza di situazioni diversificate con riferimento ai livelli di efficienza delle imprese che comunque, nella quasi totalità dei casi, riescono a remunerare a prezzi di mercato i fattori conferiti dallo stesso allevatore al processo produttivo. Inoltre, nelle aree esaminate, si sono registrati bassi coefficienti di natalità rispetto ad altre aree della Sicilia; tale fenomeno è principalmente imputabile ai sistemi d’ a l l e va me nt oe s t e ns i vies e mi e s t e ns i vi ,i nc uil aba s ef or a gg e r aèr a ppr e s e nt a t ada l pascolo, tale risorsa alimentare manifesta una fortissima variabilità in termini di quantità di biomassa disponibile e di composizione chimico-nutritiva e non sempre gli animali, con la loro adattabilità, riescono a soddisfare i propri fabbisogni nutritivi. Se a questo associamo una catti vag e s t i ones a ni t a r i ade lg r e gg e ,l as t a g i one ,l ’ e t à ,l ar a z z a ,l os t a t o di nutrizione, lo stato fisiologico, risulta evidente che il quadro produttivo e riproduttivo dei capi risulta fortemente compromesso, con conseguenti ripercussioni sulle produzioni e sui costi di produzione.
74
TAB. 24 - VALORE DI ALCUNI PARAMETRI ECONOMICI SIGNIFICATIVI NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON OVI-CAPRINI NELLE AREE ESAMINATE (2004-2005) (*)
Aziende
Profitto Produzione lorda vendibile ( €\ UBA)
Costo di produzione ( €\ UBA)
Con premi ( €\ UBA)
Senza Premi ( €\ UBA)
MESSINESE 1
1.115,66
996,47
119,19
-440,65
2
813,11
558,61
254,51
-104,51
3
980,64
916,17
64,47
-460,85
4
1.136,27
1.010,00
126,26
-230,00
5
938,89
882,89
56,00
-400,95
Min
813,11
558,61
56,00
-460,85
Max
1.136,27
1.010,00
254,51
-104,51
Med
996,92
872,83
124,09
-327,39
ENNESE 6
598,41
588,80
9,61
-112,61
7
914,35
778,71
135,64
-357,66
8
1.020,46
898,57
121,89
-320,16
9
1.184,65
1.056,51
128,14
-62,34
10
1.010,39
853,04
157,34
-131,19
598,41 1.184,65 945,65
588,80 1.056,51 835,13
9,61 157,34 110,52
-357,66 -62,34 -196,79
Min Max Med
(*) Fonte: elaborazioni su dati rilevati mediante indagini dirette.
Al fine di verificare il ruolo svolto dagli aiuti alla produzione nel determinare i risultati economici delle imprese foraggero-zootecniche con allevamenti ovi-caprini si è provveduto al raffronto tra i valori raggiunti dai profitti in presenza ed in assenza di premi. Rilevanti differenze emergono dall'esame della sopraccitata tabella 24 e dalle figure 11-12 che consentono di evidenziare, una significativa contrazione dei profitti, infatti, nelle aziende rilevate nel Messinese, questi hanno fatto registrare valori medi abbondantemente negativi, -327,39 €/ UBA c ont r o i124,09 €/ UBA r i l e va t inelle indagini dirette, inoltre dalla fig. 11 è possibile osservare un campo di oscillazione dei profitti compreso tra un minimo ed un massimo di - 460,85 e - 104,51 €/ UBA. Ri g ua r doa l l ’ Enne s es ièr e g i s t r a t aunas i t ua z i onea na l og a ,c onva l or il i e ve me nt epi ù pos i t i vi ,manonpe rque s t oc onf or t a nt i .I npa r t i c ol a r eda l l ’ e s a mede l l af i g .12 si evince che il valore medio dei profitti, anche in questo caso, si attesta su valori medi ampiamente negativi - 196,79 €/ UBA,eunc a mpodiva r i a z i onec heos c i l l at r aunva l or e minimo di -357,66 ed un massimo di –62,34 €/ UBA. Alla luce di quanto detto, appare evidente lo stimolo che assumono gli aiuti alla pr oduz i o n ene l l ’ a mbi t ode l l ea z i e ndec ona l l e va me nt iovi-caprini, infatti, è grazie ad essi che è stato possibile registrare nelle aziende esaminate, risultati che possono essere considerati soddisfacenti per quasi tutte le aziende esaminate, contribuendo in tal modo a favorire un processo di conservazione degli allevamenti ovi-caprini ai quali si riconoscono anche un importante funzione di conservazione del suolo e di mantenimento di adeguati livelli occupazionali.
FIG. 9 - ANALISI DEI PROFITTI NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON ALLEVAMENTI DI OVICAPRINI NEL MESSINESE (2004/2005)
254,51 300,00
250,00
€/ UBA
200,00
124,09
150,00 56,00 100,00
50,00
0,00
Minimo
Massimo
Medio
FIG. 10 - ANALISI DEI PROFITTI NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON ALLEVAMENTI DI OVICAPRINI NELL'ENNESE (2004/2005)
157,34 160,00 140,00
110,52
120,00
€/ UBA
100,00 80,00 60,00 40,00
9,61
20,00 0,00
Minimo
Massimo
Medio
77
FIG. 11 - ANALISI DEI PROFITTI NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON ALLEVAMENTI DI OVICAPRINI NEL MESSINESE (Senza premi) (2004/2005)
0,00 -50,00 -100,00
-104,51
€/ UBA
-150,00 -200,00 -250,00 -300,00 -327,39
-350,00 -400,00 -450,00
-460,85
-500,00
Minimo
Massimo
Medio
FIG. 12 - ANALISI DEI PROFITTI NELLE AZIENDE ZOOTECNICHE CON ALLEVAMENTI DI OVICAPRINI NELL'ENNESE (Senza premi) (2004/2005)
0,00 -50,00
-62,34
-100,00
€/ UBA
-150,00 -200,00
-196,79
-250,00 -300,00 -350,00
-357,66
-400,00
Minimo
Massimo
Medio
6. CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE L’ i nda gine tecnico-economica condotta sugli allevamenti zootecnici con ovi-caprini in Sicilia ha consentito di delineare un quadro complessivo sia a livello territoriale che aziendale, consentendo di pervenire ad alcune indicazioni utili per gli operatori del comparto e per i pubblici poteri. L’ a na l i s it e r r i t or i a l ehac ons e nt i t odidoc ume nt a r enume r os ea na l og i et r al eduez one allo studio, in particolare è emerso che con riferimento alle aziende ovi-caprine, nella maggior parte dei casi si tratta di aziende di ti po“ t r a di z i ona l e ”c heope r a noi nc ont e s t i difficili nei territori collinari e montani delle aree interne. Tuttavia, in alcuni casi si è osservato un lento ma progressivo adeguamento alle moderne tecniche di produzione, anche grazie agli incentivi previsti da alcune azioni del P.O.R. Sicilia 2000/2006, che ha nnol ’ obi e t t i vodii nne s c a r eunpr oc e s s odimi g l i or a me nt ode l l es t r ut t ur ea z i e nda l ie dei processi produttivi, in un contesto di riqualificazione della vita di tutti coloro che, a qualsiasi titolo, operano in situazioni svantaggiate. Quanto alle principali razze ovi-caprine allevate è stata registrata nel Messinese, con r i f e r i me nt oa g l iovi ni ,unane t t apr e va l e nz ade l l ar a z z a“ Me t i c c i a ”edella “ Pi nz i r i t a ” , me nt r en e l l ’ Enne s eèl a“ Me t i c c i a ”apr e va l e r e ,invece, con riferimento agli allevamenti c a pr i nine l l apr i maz onapr e va l el ar a z z a“ Ca pr ade iNe br odi ” ,me nt r ene l l as e c onda , pr e va l el ar a z z a“ Me t i c c i a ” . Altra importante caratteristica delle aziende esaminate si ricollega al sistema di allevamento, in ent r a mbel ez onepr e va l el at i pol og i a“ Es t e ns i v o”con animali al pascolo, (90% Messina; 96% Enna) mentre le tipologie Intermedio ed Intensivo, hanno fatto registrare percentuali di scarso interesse. Con riferimento alle aziende campionate,e da ls i s t e mad’ a llevamento sopra citato, nelle due aree di indagine (Messinese ed Ennese) è stato possibile osservare, quindi, una t e nde nz a vol t aa l l ’ ut i l i z z a z i one de l l es upe r f i c if or a gg e r ea z i e nda l is ot t of or ma d i pascoli, con la frequente consociazione di colture foraggere e cerealicole, soprattutto ne l l ’ Enne s e . Una l t r opa r a me t r or i t e nut omol t oi mpor t a nt ea if i nide l l ’ i nda g i net e r r i t or i a l eè r a ppr e s e nt a t oda l l ’ i ndi r i z z oz oo-economico delle aziende che allevano ovi-caprini nel Me s s i ne s e e ne l l ’ Enne s e .È r i l e va nt es ot t ol i neare, che l ’ i ndi r i z z oz o o-economico
pr e va l e n t e ,ne l l ’ a mbi t o de g l ia l l e va me nt iovi -caprini nella provincia di Messina, è quello lattiero-c a s e a r i oc hei nt e r c e t t aun’ a l i quot ade l l ’ 80%,s e g ui t oda l l ’ i ndi r i z z omi s t o con il 10,5% e da quello carneo con il 9,5%, me nt r ene l l ’ Enne s et a l ipe r c e ntuali si a t t e s t a nos uva l or ide l60% pe rl ’ ndi r i z z ol a t t i e r o-c a s e a r i o,s e g ui t oda l l ’ i ndi r i z z oc a r ne o con il 25% e da quello misto con il 15%. Qua nt oa l l ’ a na l i s ie c onomi c ae ,s ulla base di quanto detto, i valori della produzione osservati nelle aziende campionate, sono risultati sostanzialmente omogenei nelle due zone esaminate, con campi di oscillazione compresi tra un minimo di €/ UBA813,11 ed un massimo di 1.136,27 €/ UBA ne lMe s s inese e valori medi di €/ UBA 9 96, 92, mentre ne l l ’ Enne s et a l iva l or is onor i s ul t a t ic ompresi tra un valore minimo di 598,41 ed un massimo di 1.184,65 €/ UBA,c onunva l or eme di odi945,65 €/ UBA.Al l af or mazione del dato complessivo contribuiscono maggiormente le voci relative al latte ed i suoi derivati e le altre entrate (Reg. CE 1257/99, Aiuti diretti, ecc..) rispetto alla carne. Con riferimento ai costi di produzione delle aziende con allevamenti ovi-caprini, i valori aziendali oscillano tra 558,61 e 1.010,00 €/ UBA ne lMe s s i ne s eet r a588, 80e 1.056,51 ne l l ’ Enne s e ,a t t e s t a ndos i ,al i ve l l omedio, rispettivamente su 872,83 e 835,13 €/ UBA.Pe s opr e va l e nt e ,ne l l ’ a mbi t ode lc os t odipr oduz i onee ,c onr i f e r i me nt oa l l edue zone esaminate, in relazione ai discreti investimenti di scorta aziendali, presenta la voce “ Quot ee da l t r ea t t r i buz i oni ”c hei nt e r c e t t ane lMe s s i ne s eene l l ’ Enne s er i s pettivamente il 54,1% ed il 57,7%,s e guel avoc e“ La vor ieSe r vi z i ”( 32,3% e 27,5%) e dei materiali. Dalla differenza tra ricavi e costi totali è stato possibile il profitto delle imprese. I nol t r e ,pe re nuc l e a r ei lr uol oe s e r c i t a t oda l l ’ a z i onepubbl i c as uir i s ul t a t ie c onomi c i delle aziende zootecniche con allevamenti ovi-caprini, sono state simulate le medesime analisi in assenza dei sostegni alla produzione. I valori relativi ai profitti, hanno evidenziato risultati costantemente positivi, mettendo tuttavia, in evidenza situazioni fortemente diversificate in termini di efficienza e razionale gestione delle imprese, con valori, nel Messinese, compresi tra un minimo di 56,00 ed un massimo di 254,51 €/ UBA eva l or ime didi€/ UBA 124,09, mentre ne l l ’ a l t r az ona ,is udde t t iva l or is o nor i s ul tati compresi tra un minimo di 9,61 ed un massimo di 157,34 €/ UBAe dunva l or eme di oc hes ia t t e s t as u110,52 €/ UBA.
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La positività accertata in merito ai profitti, come precedentemente accennato, deve essere inquadrata in ordine agli aiuti comunitari ed alla produzione che si rilevano determinanti. Infatti, le analisi simulate in assenza degli aiuti, conducono a valori dei profitti ampiamente negativi. In particolare i valori medi (simulati) sono risultati rispettivamente di -327,39 €/ UBAne lMe s s i ne s eedi-196,79 €/ UBAne l l ’ Enne s e . Da quanto detto, sarebbe auspicabile, al fine di elevare le produzioni e contenere i c os t idip r oduz i one ,por r el ’ a t t e nz i ones uimode r nis i s t e midig e s t i onede l l egr e gg i , prevedere un accurato piano alimentare che tenga conto delle diverse fasi produttive dei capi (asciutta, gravidanza, lattazione, riproduzione), prevedere adeguati piani sanitari di profilassi, selezione, sistemi di sincronizzazione degli estri, diagnosi precoce di gravidanza, interventi mirati che riescono a migliorare la produttività delle greggi e nello stesso tempo a contenere i costi di produzione. Inoltre, è importante adeguarsi anche
alle
rigide
normative
igienico-sanitarie
sulla
caseificazione
e
commercializzazione dei prodotti latterio-caseari (D.P.R n. 54/97 del 14/01/1997 che recepisce le direttive CEE n. 92/46 e n. 92/47). E’dar i l e va r ec hel az oot e c n i ade g l ia l l e va me nt iovi -caprini, in Sicilia, risulta c a r a t t e r i z z a t adaunqua dr odir i f e r i me nt o“ ne bul os o” .I nf a t t i ,ir i s ul t a t idella presente i nda g i ne ,f a nno e me r g e r euna“ s t r ut t ur a ”de lc ompa r t onon di s s i mi l eaquella già descritta il decennio precedente (Bracco, et al, 1995). Si rileva infatti, che in questi ultimi anni a fronte di incrementi, seppure limitati, dei fattori di produzione variabili, i prezzi di vendita delle produzioni realizzate (latte, ecc..) sono sostanzialmente rimaste i nva r i a t e .Tut t a vi a ,l ape r di t ade lpot e r ed’ a c qui s t o de l l amone t a ,hapr odot t o un “ i mpove r i me nt o”de g l ii mpr e ndi t or iche hanno ammesso nelle interviste di credere sempre meno nella possibilità di un rilancio del comparto. A tale proposito risulta necessario un rinnovamento del capitale genetico animale indispensabile per l ’ i nc r e me nt ode l l apr odut t i vi t àme di ape rc a po. Inoltre alla pari di altre produzioni agro-alimentari risultano necessari interventi di tipo strutturale nelle aziende ovi-caprine, oltre che adeguate strategie di marketing che valorizzino le produzioni (fresche e trasformate), uniche strade percorribili per ottenere un rilancio del comparto e per acquisire posizioni competitive sui mercati nazionali ed internazionali.
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