ANALISI SUL COMPARTO DELL’ARTIGIANATO IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
TOSCANA IL SINDACATO DEI CITTADINI
COORDINAMENTO DEI LAVORATORI DELL’ARTIGIANATO DELLA TOSCANA
INDICE Prefazione
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Nota metodologica
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Le nuove macro - aree nella contrattualistica artigiana
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L'artigianato in Toscana nel I° trimestre 2014
8
Introduzione al settore tessile moda in Toscana
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Il settore tessile moda in Toscana
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1. La Cig in deroga nell'artigianato in Italia e in Toscana luglio agosto 2014
11
2. Il settore TAC in Toscana nel I° trimestre 2014
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3. Una breve cronistoria sul distretto tessile pratese
14
4. Il distretto calzaturiero nella Valdinievole in Toscana
23
La formazione continua nel settore tessile moda in Toscana
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1. Il modellista
26
2. Il corso IFTS pro.tex : tecnico superiore per la produzione (settore tessile moda)
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Le tabelle sinottiche nella bilateralità artigiana in Toscana
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1. I dati numerici dei dipendenti aderenti all'Ebret in Toscana a febbraio 2014
32
2. I dati numerici delle aziende aderenti all'Ebret in Toscana a febbraio 2014
33
3. I dati numerici dei dipendenti del settore tessile moda aderenti all'Ebret in Toscana a febbraio 2014
34
4. I dati numerici delle aziende del settore tessile moda aderenti all'Ebret in Toscana a febbraio 2014
34
5. Il prospetto sinottico dei dipendenti aderenti all'Ebret in Toscana a febbraio 2014
35
6. Il prospetto sinottico delle aziende aderenti all'Ebret in Toscana a febbraio 2014
35
7. I dati numerici dei dipendenti versanti a San. Arti. in Toscana a giugno 2014
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8. I dati numerici delle aziende versanti a San. Arti. in Toscana a giugno 2014
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9. I dati numerici dei dipendenti e delle aziende aderenti a Fondartigianato in Toscana al 2013
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Allegati
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Sitografia IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
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PREFAZIONE DEL SEGRETARIO GENERALE DELLA UIL REGIONALE TOSCANA DOTT.SSA. FRANCESCA CANTINI
La UIL regionale toscana, come è nelle sue tradizioni, ha deciso di dare un contributo sostanziale al mondo dell’artigianato attraverso una ricerca analitica del comparto tenuto conto dell’importanza che riveste nell’economia regionale. Mai come oggi la crisi economica occupazionale del paese e in toscana impone alla nostra organizzazione di guardare con grande attenzione alle difficoltà e alle possibili soluzioni per rilanciare un settore così complesso e irto di difficoltà. Abbiamo inteso mettere a disposizione delle strutture UIL interessate a questo settore strumenti conoscitivi e di lavoro al fine di contribuire con cognizione di causa ad aiutare lo sviluppo del settore. La UIL regionale toscana è convinta che la ripresa delle attività artigianali sono essenziali per il rilancio dell’economia e dell’occupazione nella nostra regione. Del resto i numeri che vedrete nelle tabelle inserite in questo inserto stanno a dimostrare che la somma delle aziende e dei lavoratori è di gran lunga maggiore delle grandi aziende presenti in toscana. Per questi motivi intendiamo mettere più attenzione al comparto ed è nostra intenzione sviluppare la nostra azione sia sul piano politico, economico e organizzativo. Riteniamo che lo sviluppo del comparto necessita del contributo e dell’attenzione di tutte le parti sociali interessate al settore. Del resto dal 1993 ad oggi l’Ente bilaterale toscano dell’artigianato (Ebret) attraverso la sua azione ha contribuito a salvare aziende e posti di lavoro.
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Per questo motivo la UIL ritiene indispensabile la valorizzazione ed il rilancio delle strutture bilaterali e credo che il successo della nuova bilateralità deve costituire per la nostra organizzazione stimolo a garantire il massimo sviluppo a questa nuova casa comune e alle parti sociali che ne sono la massima espressione per poter sviluppare in un unico contesto le molteplici potenzialità della nuova bilateralità (Ebret) e dei lavoratori e delle imprese. Questo lavoro che ritengo sia stato effettuato con cura, con attenzione e con precisione e di questo ringrazio la struttura del comparto artigianato, è solo l’inizio di un percorso che noi intendiamo portare avanti al fine di far crescere la cultura dell’artigianato e l’importanza che esso ha nella nostra economia. I contenuti presenti in questo lavoro di ricerca vanno in questa direzione e i frutti di questo ne sono convinta, li vedremo nel breve e lungo periodo.
Firenze, ottobre 2014
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NOTA METODOLOGICA Il presente lavoro di ricerca vuole fornire alle categorie dell’artigianato UIL e agli operatori di bacino UIL una lettura dell'economia artigiana in Toscana. I settori analizzati sono: agroalimentare, autotrasporto, chimica, comunicazione, costruzioni, legno - lapidei, meccanica, servizi, tessile - moda e "atipici". Per ciascun settore di cui sopra, sono state esaminate le peculiarità presenti, i dati numerici sulla CIG in deroga, i dati numerici sugli occupati, i provvedimenti legislativi presi dalla Giunta regionale e dal Governo nazionale per fronteggiare la difficile crisi economica. Nella seconda parte sono stati esaminati gli interventi formativi messi in campo per ciascun settore merceologico per riqualificare professionalmente i lavoratori in base alle richieste di mercato occupazionale. La ricerca è stata effettuata, su mandato dell’Unione regionale toscana UIL, dal coordinatore UIL dei lavoratori dell’artigianato toscano Sig.r Mario Catalini e dal ricercatore Dott. Marco Pirisi.
Firenze, ottobre 2014
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LE NUOVE MACRO - AREE NELLA CONTRATTUALISTICA ARTIGIANA La materia della contrattualistica del comparto artigianato è stata oggetto nel corso degli ultimi anni di notevoli cambiamenti. Infatti il 28 Settembre 2009 è stato siglato l’accordo interconfederale per la semplificazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro nell’artigianato e sui settori scoperti tra Confartigianato imprese, Cna, Casartigiani, Claai, Cgil, Cisl e Uil. E’ stato deciso di basarsi su 9 macro – aree contrattuali e contestualmente di procedere alla copertura contrattuale dei settori artigiani privi di copertura. Gli ambiti di applicazione dei 9 CCNL d’area sono i seguenti:
•
AREA MECCANICA Ccnl Metalmeccanica e Installazione d’Impianti Ccnl Orafo, Argentiero e Affini Ccnl Odontotecnica
•
AREA TESSILE/MODA Ccnl Tessile, Abbigliamento e Calzaturiero Ccnl Pulitintolavanderie Ccnl Occhialeria
•
AREA CHIMICA Ccnl Chimica, gomma, plastica e vetro Ccnl Ceramica
• AREA AGROALIMENTARE
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Ccnl Alimentaristi – Panificazione
• AREA LEGNO – LAPIDEI Ccnl Legno e Arredamento Ccnl Lapidei
• AREA COMUNICAZIONE Ccnl Comunicazione
• AREA SERVIZI Cccnl Acconciatura, Estetica, Tricologia non curativa, Tatuaggio e Piercing Ccnl Servizi di Pulizia
• AREA COSTRUZIONI Ccnl Edilizia
• AREA AUTOTRASPORTO Ccnl Autotrasporto Ccnl Autonoleggio
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L'ARTIGIANATO IN TOSCANA NEL I° TRIMESTRE 2014
Nel primo trimestre 2014 in Toscana sono scomparse 16 imprese artigiane al giorno: i dati Movimprese evidenziamo come, rispetto alla fine del 2013, il saldo fra le nuove imprese (2.738) e quelle cessate (4.161) sia stato negativo per 1.423 unità. Se dal 2008 al 2013 il saldo negativo è stato di 7.528 imprese artigiane e di 22.584 addetti del settore, per il 2007-14 si stima una perdita di quasi 9.000 aziende. Secondo l'associazione, che martedì 8 luglio ha convocato una conferenza stampa per diffondere i dati della congiuntura contenuti nell'indagine Trend, "non è detto" che la ripresa prevista per il 2015 in Toscana si possa estendere anche al mondo dell'artigianato, proprio perche' "la base artigiana si e' ridotta di quasi il 10% dall'inizio della crisi". L'artigianato toscano ha chiuso il 2013 con una flessione del proprio giro d'affari pari al 3,3% rispetto al 2012. Secondo l'indagine congiunturale Trend di Cna Toscana, gli investimenti in un anno arretrano del 20%. Fra i singoli settori, il manifatturiero perde l'1,9% malgrado l'aumento dei flussi dell'export, l'edilizia accusa una flessione del 2,9% e i servizi presentano un calo più marcato (-6,4%), con l'unica eccezione positiva dei servizi alle imprese. Secondo le stime dell'associazione non e' detto che la ripresa attesa in Toscana per il 2014-15 si possa estendere anche all'artigianato.
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INTRODUZIONE AL SETTORE TESSILE MODA IN TOSCANA Da Gucci a Salvatore Ferragamo fino a Roberto Cavalli: i brand dell'abbigliamento e del fashion nati sul territorio e poi affermatisi in tutto il mondo attraverso l'export rappresentano il primo biglietto da visita del sistema moda toscano ma anche la statistica racconta il primato della regione
in
questo
settore
artigiano
e
industriale.
In base ai dati elaborati dalla Camera di Commercio di Milano su numeri forniti da Eurostat nel 2013, la Toscana e' la prima regione europea per numero di imprese nel settore dell'abbigliamento e del tessile con oltre 11mila attivita' in essere, in particolare 6.800 appartengono al segmento abbigliamento e 4.300 nel tessile. La graduatoria delle aree nella top ten del Vecchio Continente per la moda comprende ben sei regioni italiane (oltre alla Toscana, anche Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Puglia): dopo la Lombardia che si colloca al secondo posto con 10.800 imprese, le statistiche della Camera di Commercio di Milano indicano quali poli di riferimento in Europa il Norte portoghese, l'Attica e l'Ile de France. Piu' indietro, con meno di cinquemila aziende, la Catalogna e la regione polacca di Lodz. Considerando come separati i sistemi "abbigliamento" e "tessile", la Toscana e' quarta nella prima categoria in cui primeggia il Norte e seconda nel tessile alle spalle della Lombardia. A livello nazionale, la moda resta una specialita' italiana a cui sono dedicate oltre 55mila aziende contro le 22mila
della
Francia,
le
18mila
della
Polonia
e
le
16mila
della
Spagna.
In base a un'analisi di Confindustria Toscana , sono sei i distretti esistenti in regione riconducibili al sistema moda che costituisce uno dei traini dell'economia toscana attraverso il comparto tessileabbigliamento e quello delle pelli, del cuoio e delle calzature. In primo luogo, il distretto tessile-abbigliamento di Empoli composto da circa 2mila imprese per lo piu' piccolissime e di natura artigiana.
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In secondo luogo, l'ampio polo di S.Croce sull'Arno che si sviluppa nelle province di Firenze e di Pisa e comprende 8mila imprese specializzato soprattutto nelle pelli, nel cuoio e nelle calzature e area di eccellenza in Italia e in Europa per il pellame di alta qualita'. Altro distretto di rilievo e' quello di Prato con quasi 5mila attivita' ad alta vocazione esportatrice specializzate in particolare nei filati e nei tessuti di lana. A completare la filiera dell'abbigliamento e del tessile anche il distretto Casentino -Val Tiberina nella provincia di Arezzo caratterizzato da piccole e medie imprese che svolgono ruolo di fornitori dei grandi gruppi internazionali ma anche da pmi che puntano su ricerca e innovazione. Infine, completano i distretti toscani del sistema moda toscano il polo calzaturiero della Valdinievole con circa 500 aziende e il distretto delle pelli, del cuoio e delle calzature del Valdarno superiore che con oltre 4mila aziende che collaborano con le griffe internazionali del settore.
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IL SETTORE TESSILE MODA IN TOSCANA 1. LA CIG IN DEROGA NELL'ARTIGIANATO IN ITALIA E IN TOSCANA LUGLIO AGOSTO 2014
Nel mese di luglio 2014, il numero delle ore richieste a livello nazionale di cassa integrazione ammonta a 1.910.247 mln, mentre il numero delle ore autorizzate di cassa in deroga è pari a 1.909.175 mln. Tale differenza è dovuta a disparità di ore richieste di cassa integrazione rispetto alla deroga in Emilia Romagna. Rispetto al mese di giugno 2014, nel mese di luglio abbiamo un calo delle ore autorizzate di cassa in deroga del 52% (in calo tutte le regioni italiane ad eccezione di Trento, Marche, Campania, Sicilia) e un calo delle ore richieste di cassa integrazione pari al 57% (anche in questo caso registriamo cali generalizzati e aumenti soltanto nelle regioni sopra citate). Nel mese di agosto 2014, il numero delle ore richieste a livello nazionale di cassa integrazione ammonta a 1.690.396 mln, mentre il numero delle ore autorizzate di cassa in deroga è pari a 1.689.742 mln. Anche in questo caso la differenza è dovuta alla disparità di ore richieste di cassa integrazione rispetto alla deroga in Emilia Romagna. Nel mese di agosto 2014, rispetto al mese precedente, si registra un ulteriore calo dell’11% sia delle ore richieste di cassa integrazione (in calo tutte le regioni eccetto Piemonte, Liguria, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo) sia delle ore autorizzate di cassa in deroga (cali diffusi ad eccezione di Piemonte, Liguria, Marche e Lazio). Relativamente alla cassa in deroga, il maggior numero di ore autorizzate nel mese di luglio 2014, viene assorbito dal commercio (4,4 milioni), segue l’industria (1,9 milioni) e poi l’edilizia (1620.939). Tra giugno e luglio 2014, le ore richieste di cassa in deroga da parte delle aziende sono diminuite in tutti i settori produttivi di riferimento. Per quanto riguarda la cassa in deroga: il commercio assorbe il maggior numero di ore (5,4 mln), segue l’industria (3,6 mln) e l’edilizia (559.720). Tra luglio e agosto 2014, le ore richieste di cassa in deroga da parte delle aziende sono diminuite solo nell’edilizia (-9%) e sono aumentate negli altri due settori produttivi (industria +88%; commercio +25%).
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La cassa integrazione per RAMO DI ATTIVITA’AGOSTO 2014 (confronto con Luglio 2014)
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2. IL SETTORE TAC IN TOSCANA NEL I° TRIMESTRE 2014 Prosegue la crescita delle vendite di beni di consumo, con andamenti sostenuti – anche se in rallentamento – sia per i beni durevoli (+15%) che per i non durevoli (+5,6%). Ancora in lieve difficoltà i beni strumentali (-1,5%), in ripresa i prodotti intermedi (+1,1% al netto dei metalli preziosi). Sono sistema moda ed agroalimentare a trainare la crescita nelle vendite di beni di consumo. I contributi più rilevanti nel trimestre vengono forniti da cuoio-pelletteria (+7,3%), abbigliamento (+7,4%), prodotti tessili (+9,6%).
3. UNA BREVE CRONISTORIA SUL DISTRETTO TESSILE PRATESE Sede
del
Distretto
L’area del Distretto tessile di Prato include 12 comuni in un’area a cavallo tra le province di Prato (comuni di Prato, Cantagallo, Carmignano, Montemurolo, Poggio a Caiano, Vaiano, Vernio), di Pistoia (comuni di Agliana, Montale, Quarrata) e di Firenze (comuni di Cadenzano e Campi Bisenzio) e interessa una superficie di 700 kmq e una popolazione che conta più di 300.000 abitanti. La delimitazione geografica del distretto è quella adottata dalla Regione Toscana, con D.G.R. 21/02/2000 n. 69, sulla base dei parametri indicati dal D.M. del 21/04/93, riadattati in seguito alla L. 140/99, fondata sull’individuazione dei sistemi locali del lavoro definiti dall’Istat con i dati censuari del 1991. Storia del Distretto Industriale La specializzazione di Prato nelle produzioni tessili risale al XII° secolo quando le produzioni di panni erano regolate dalla corporazione dell'Arte della Lana. La decadenza politica ed economica dell'Italia nel XVI° e del XVII° secolo segnò una caduta delle attività tessili che si ripresero negli ultimi anni del Settecento con la produzione di berretti di maglia esportati nei mercati arabi. Il passaggio dalla manifattura artigianale ai sistemi di produzione industriale si svolge nella seconda metà del 1800. L'introduzione nelle imprese pratesi di filatoi, garzi, cimatrici e calandre meccaniche ha avuto un primo trascinatore in Giovan Battista Mazzoni, un pratese geniale che dopo aver conseguito la laurea alla Normale di Pisa aveva perfezionato i suoi studi a Parigi. Nuove spinte IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
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vennero dalle famiglie austriache Kossler e Mayer che nel 1887 scelsero Prato per impiantarvi quello che per tutti i pratesi sarebbe diventato "Il Fabbricone". Per circa mezzo secolo l'industria tessile locale approfitta delle commesse militari, dei dazi e delle politiche autarchiche per rafforzarsi e alla vigilia della seconda guerra mondiale è già un affermato centro tessile, anche se non ha le dimensioni delle grandi capitali del tessile italiano: Schio, Busto Arsizio, Biella, Como. Il vero boom del distretto pratese inizia nel secondo dopoguerra. Tra il 1950 ed il 1981 il numero degli addetti tessili balza da 22.000 a 60.000 e questo avviene in un periodo in cui, in tutta Europa, il settore registra emorragie occupazionali traumatiche. Per la sua capacità di andare controcorrente, agli inizi degli anni '80 Prato viene indicato come l'archetipo di uno dei pilastri più originali del successo del made in Italy: i distretti industriali. Di fatto la brillante performance delle sue imprese sui mercati internazionali insinua i primi dubbi nel dibattito sulle prospettive del settore T&A che le teorie economiche assegnavano frettolosamente a paesi con costi dei fattori diversi. La crisi degli anni `80 Gli anni '80, per il distretto tessile pratese, sono stati un periodo difficile, che ha fatto pensare ad un processo di deindustrializzazione: il numero degli addetti nell'industria tessile scende da 60.000 a 45.000 (-25%); quello delle imprese precipita da 16.000 a 10.000 (-35%).Per un po' di tempo i pratesi hanno vissuto con lo spettro dei processi di declino economico e sociale che avevano colpito le grandi regioni tessili del Nord Europa: Nord Pas de Calais (F), Tilburg (NL), Aquisgrana (D), Inghilterra nord-occidentale. In pratica, i problemi del distretto pratese iniziano con alcune grandi virate nei mercati del settore T&A. II riscaldamento nelle abitazioni, la motorizzazione di massa e la diffusione di nuovi stili di vita determinano un progressivo alleggerimento del peso medio dei tessuti dei vestiti; nei guardaroba dei consumatori, aumentano i tessuti in cotone, lino e poliestere a spese di quelli di lana. In questo periodo una parte consistente dell'offerta pratese era composta da tessuti di lana cardata impiegati nella produzione di abbigliamento invernale (cappotti, tailleurs, giacche) e il terremoto dei mercati coglie impreparate molte imprese. La mutata geografia del T&A e i nuovi modelli di consumo lanciavano una grande sfida al distretto costretto improvvisamente ad affrontare problemi inediti e a rimettere in discussione prassi e strutture organizzative radicate. La ripresa IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
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Sollecitati dalle sfide lanciate dai mercati, gli imprenditori pratesi si sono rimboccati le maniche e lavorando in silenzio, hanno rovesciato come un guanto il sistema di offerta.II processo è iniziato con la ricerca di mercati più dinamici rispetto a quelli dei tessuti cardati apparentemente avviati verso il tramonto. L'offerta locale ora comprende quote consistenti (più del 40%) di articoli in lana pettinata, cotone, viscosa, lino e seta. II nuovo mix produttivo ha ampliato gli orizzonti operativi del distretto: la maggior parte dei lanifici intrattiene rapporti con "terzisti" di aree diverse da Prato; quasi tutti, inoltre, acquistano filati e tessuti da imprese non pratesi. La struttura organizzativa presenta elementi in parte nuovi e molti lanifici hanno ricondotto all'interno funzioni precedentemente assegnate ad aziende esterne. Anche le reti commerciali sono state rese più aderenti alle esigenze determinate dalla compressione dei cicli produttivi dei confezionisti e del calendario delle uscite della distribuzione. In tutto questo, Prato ha pagato un prezzo elevato in termini di imprese, professionalità e capacità produttive installate, ma è riuscita ad invertire il ciclo recessivo ed ha ritrovato fiducia nelle proprie risorse. Lo sfoltimento delle attività T&A è continuato nel corso degli anni '90 ma la caduta è stata decisamente più consistente per le imprese (-15% tra il '96 e il '91) che per l'occupazione; questa di fatto negli anni '90 si è stabilizzata. I fattori competitivi La concentrazione di tante attività nel raggio di pochi kmq produce effetti che accrescono la capacità di competere delle singole organizzazioni. Le leve che rafforzano la competitività delle imprese (e in modo particolare delle piccole e medie imprese) sono fondamentalmente di tre tipi: 1- economie di agglomerazione; la concentrazione in una regione relativamente piccola di una massa consistente di attività specializzate in uno stesso settore o in attività complementari favorisce la formazione di un mercato del lavoro specifico per il settore tessile (filatori, tessitori, torcitori, disegnatori…), la realizzazione di infrastrutture dedicate (aree industriali, depuratori,..) e lo sviluppo di una rete servizi specializzati (trasporti, costruzione e riparazione di macchinari, scuole professionali, associazioni di categoria, intermediari del commercio, materie prime e prodotti ausiliari, fiere, software, ….); 2- la seconda fonte di vantaggi competitivi è il risultato della sedimentazione tra i residenti di un patrimonio professionale costituito da know how, esperienze produttive e commerciali applicate al settore, capacità di valutazione dei progetti imprenditoriali e sviluppo di relazioni interpersonali. Tutti questi fattori formano, attraverso complesse alchimie, una atmosfera industriale che facilita e sostiene le attività imprenditoriali; IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
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3- ultimo, ma non meno importante, la competitività del distretto si spiega anche con elementi di "psicologia sociale"; in particolare la pressione competitiva tra le imprese stimola l'innovazione e la diversificazione; inoltre, la fiducia e il capitale sociale costituiti dalla conoscenza reciproca e dai rapporti interpersonali (anche questi effetto della densità delle relazioni economiche e sociali in un'area circoscritta) fungono da potente "lubrificante" che riduce (semplificandoli) i costi del funzionamento e del coordinamento delle attività produttive. Per tutti basti ricordare che nella quasi totalità delle imprese pratesi non ci sono portieri all'ingresso che controllano i flussi di entrata e uscita di merci e persone. Nel corso della storia dell'industria tessile pratese l'importanza relativa di queste tre leve competitive è cambiata; negli ultimi anni, in particolare, sono diventati più rilevanti quelle legate alla capacità del contesto locale di stimolare i processi innovativi e di adattarsi ai mutamenti dei mercati (flessibilità). I fattori materiali e infrastrutturali contano sempre, ma per la competitività delle imprese tessili locali oggi incidono di più fattori dinamici e immateriali come lo spirito di adattamento e la capacità di affrontare problemi nuovi (esperienze, conoscenze, ..). Un settore tante filiere All'interno del distretto tessile pratese troviamo in effetti un ventaglio molto articolato di sottosistemi produttivi che si distinguono per le materie prime utilizzate (lana, cotone, fibre artificiali e sintetiche…), i processi (filatura pettinata e cardata, tessitura ortogonale e maglia, nobilitazione), i segmenti di mercato (dal lusso ai consumi di massa) e gli impieghi finali (abbigliamento, maglieria, arredo). Anche se quello di Prato resta soprattutto un distretto tessile, negli ultimi tempi è aumentato al suo interno il peso dei settori della maglieria e, soprattutto, delle confezioni. Gli addetti all'industria tessile in senso stretto sono 36.000 (ovvero il 72,0% del totale T&A); 6.000 sono gli addetti nella maglieria mentre i restanti 8.000 operano nelle confezioni. I punti di forza Nei distretti industriali i processi di adattamento alle sollecitazioni dei mercati seguono percorsi significativamente diversi rispetto a quelli delle organizzazioni dotate di una direzione con potere di indirizzo e controllo (gerarchie). Uno degli aspetti più interessanti del canovaccio della storia industriale pratese riguarda le modalità attraverso le quali un sistema con una forte identità e una cultura omogenea, ma al tempo stesso articolato e policentrico, riesce a cambiare rotta e a muoversi IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
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sicuro nelle nuove arene competitive.Nel tempo Prato è stata teatro di una serie di progetti e interventi che si proponevano di tonificare la produzione locale. II ventaglio di questi atti di politica industriale è ampio sia per il numero di attori coinvolti (UE, enti locali, associazioni di categoria, istituti di credito, CCIAA) che per gli obbiettivi perseguiti (informazioni, supporto alla collaborazione tra imprese nello sviluppo di attività innovative e nella commercializzazione, formazione, ...). Interventi di un certo rilievo sono stati varati anche nel campo dell'innovazione tecnologica, delle politiche promozionali, dei sistemi di qualità. Da parte delle associazioni di categoria vi è stato anche qualche timido tentativo di incidere sul sistema di norme tacite che regolano lo svolgimento delle attività imprenditoriali. A conti fatti, i vari atti di politica industriale hanno prodotto risultati apprezzabili solo sul piano della dotazione infrastrutturale (in particolare nella depurazione delle acque) ma sono risultati di scarsa efficacia ai fini della rivitalizzazione del tessuto economico. La serie di programmi ideati e realizzati per stimolare i processi di crescita e di modernizzazione è costellata di progetti incompiuti, di provvedimenti inadeguati, di attese deluse; nella maggior parte dei casi la divaricazione tra obbiettivi e risultati ottenuti rimane ampia. Il profilo organizzativo Uno dei tratti più originali del distretto industriale pratese coincide con il suo disegno organizzativo basato su una fitta trama composta da migliaia di imprese: i 50.000 addetti del settore T&A sono distribuiti in più di 8.000 imprese, per una media di 6/7 lavoratori per azienda. Alcuni semplici rapporti mettono bene in luce la peculiarità del caso Prato dove abbiamo 52,4 unità locali T&A ogni 1.000 abitanti; a Biella sono 17,4; a Varese 6,7; a Vicenza e Como 4,8. La straordinaria importanza delle piccole imprese nel tessuto produttivo locale emerge in modo tangibile nella tavola 2. Di fatto, circa un terzo degli occupati e delle imprese di un distretto che fino agli anni '60 produceva fondamentalmente filati e tessuti (che sono "semilavorati"), oggi dipende dalla lavorazione produzione di prodotti finiti (maglie, confezioni). Gli scenari a medio termine Secondo il più probabile degli scenari, nei prossimi anni il contesto competitivo di riferimento per l'industria tessile pratese sarà caratterizzato (ma quello che succederà in parte sta già succedendo) da concentrazione del settore della distribuzione e della confezione con consistente riduzione del numero dei clienti. Si assisterà, inoltre, ad un ulteriore rafforzamento dei marchi IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
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aziendali presso i consumatori (Armani, Max Mara,..) mentre si allenterà (pur rimanendo un tratto distintivo importante) la forza del made in Italy. La diffusione delle nuove applicazioni di telecomunicazione e informatica favorirà una gestione più stretta e diretta dei cicli produttivi e delle reti distributive (logistica); ai fornitori di filati e di tessuti, come sono le aziende pratesi, verrà chiesto di adeguarsi e integrarsi con i sistemi informatici dei clienti per ridurre il lead time dei processi e uniformare gli sandard di qualità e affidabilità. La tendenza verso la concentrazione del settore sarà favorito dall'utilizzo più frequente della leva finanziaria per operazioni di crescita aziendale, di creazione di reti distributive, di promozione di marchi e di integrazione di attività nella filiera e a lato. Su queste derive di fondo sono possibili increspature superficiali, mode che vanno e tornano, ma che non modificano il quadro generale. Queste trasformazioni si aggiungono ai macro trend che da anni stanno rimescolando i mercati dei prodotti tessili e dell'abbigliamento, segnatamente la globalizzazione, l'apertura dei mercati (abolizione accordo Multifibre), la delocalizzazione di una parte della produzione tessile, la carica dei Paesi asiatici. Se questi scenari sono corretti, allora le imprese pratesi devono impegnarsi per crescere. La crescita non è misurata semplicemente in termini di Kg, metri o fatturato, ma anche di capacità di presidiare una specializzazione, di offrire un particolare servizio (per esempio, per le aziende di confezione e distribuzione che fanno leva sul continuo rinnovo delle collezioni e chiedono riassortimenti rapidi e continui…). Le leve competitive usate in passato dal sistema tessile pratese (la flessibilità, il ricorso ai terzisti...) stanno perdendo efficacia mentre si affacciano nuove regole competitive che non attingono al "calore del distretto" ma alle logiche "più fredde" delle singole imprese: di fronte a mercati più aperti (globali) e scombussolati dalle nuove tecnologie informatiche, un sistema diffuso come quello di Prato rischia di trovarsi spiazzato. Il distretto continua a offrire alle imprese una preziosa piattaforma competitiva ma questa, adesso, è solo un punto di partenza sul quale ogni impresa è chiamata a costruire nuovi vantaggi distintivi. Le prospettive di sviluppo del sistema industriale pratese scorrono lungo questi due binari; distretto, da un lato, e delle politiche a livello di singole imprese, dall'altro. Queste sono indicazioni generali comuni a tutto il distretto pratese e, come tali, non valgono nella stessa misura per tutte le diverse microfiliere di cui è composto (ciniglia, pelliccette, pile, cardato, fantasia; articoli per fasce alte o medie, ecc…) e in ogni caso non escludono che singole imprese o gruppi di imprese possano continuare a operare nel solco delle strategie tradizionali. In sostanza, nei prossimi cinque anni il distretto continuerà a muoversi lungo un sentiero di flessione IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
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moderata dell'occupazione diretta nel settore tessile e di costante riorganizzazione delle imprese con una tendenza verso l'emersione di imprese più dimensionate. Prima di approdare ad una architettura organizzativa diversa, con meno battelli e più corazzate, occorrerà attendere ancora. Specializzazione
produttiva
Prato rappresenta uno dei più grandi distretti industriali italiani ed uno dei centri più importanti, a livello mondiale, per le produzioni di filati e tessuti di lana: vi si producono tessuti per l’industria dell’abbigliamento, prodotti tessili per l’arredamento, filati per l’industria della maglieria; tessuti non tessuti e tessili speciali per impieghi industriali, prodotti in maglia e capi di abbigliamento da uomo e donna, in lana cardata e pettinata, cotone, lino, seta e fibre sintetiche. In forte crescita anche il
settore
del
Caratteristiche
pronto
moda.
del
distretto
All'interno del distretto è riscontrabile un sistema molto articolato di produzioni, che si distinguono per le materie prime utilizzate (lana, cotone, fibre artificiali e sintetiche, ecc.), i processi (filatura pettinata e cardata, tessitura ortogonale e maglia, nobilitazione), i segmenti di mercato (dal lusso ai consumi di massa) e gli impieghi finali (abbigliamento, maglieria, arredo). Altri settori di supporto sviluppatisi all’interno del distretto riguardano la progettazione, la creazione e styling, il marketing del prodotto, la consulenza organizzativa e strategica e l’ICT. Un tratto forte del sistema industriale pratese è costituito dalle relazioni con i mercati internazionali: il settore tessile esporta oltre la metà della sua produzione e intrattiene rapporti commerciali con più di 100 nazioni. Riconoscimento
normativo
regionale
Il Distretto è stato riconosciuto con delibera del Consiglio Regionale della Toscana n. 69 del 21.02.2000, “Individuazione dei distretti industriali e dei sistemi produttivi locali manifatturieri ai sensi dell’art.36 della Legge 317/1991 come modificato dall’art.6, comma 8 L.140/99.
Dati quantitativi N.
Imprese
(2012) N. Imprese fino
11.6 33
Var.% Imprese (2012/2011)
9127
Var.%
-
Var.% Imprese
2,19 (2012/2009) Imprese
fino
a
49
4,24
addetti
IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
Pagina 19
6
a 49 addetti (2011) N.
Addetti
(2011) Export (Mln Euro)
(99,3) 44.0 52
2012
3.19 8
(2011/2010)
,46 3
Var.% Addetti (2011/2010)
,47 -
Var.% Export (2012/2011)
0,56
N.B. :I dati riportati fanno riferimento ai principali ambiti merceologici di specializzazione del distretto (core business, tessile e abbigliamento in questo caso), cui possono aggiungersene altri che, essendo meno rilevanti, non vengono esposti (a esempio, il settore della meccanica per l’industria tessile o della produzione di prodotti chimici per il tessile), come del resto tutto l’indotto della logistica, dei servizi e delle professioni collegato alle attività principali. I dati presentati riguardano l’intero territorio sul quale insiste il distretto.
4. IL DISTRETTO CALZATURIERO DELLA VALDINIEVOLE IN TOSCANA Per l’Istituto governativo di promozione economica (Ipi), il distretto industriale si configura come un sistema locale caratterizzato dalla compresenza attiva di una comunità di residenti e di un settore industriale trainante, costituito da un insieme di piccole imprese indipendenti e tra loro integrate, specializzate in fasi diverse di uno stesso processo produttivo. Allo stesso tempo nel distretto è presente un sistema di valori del contesto sociale favorevole all’intrapresa economica. In Toscana sono 12 i distretti individuati dalla delibera regionale numero 69/2000. La parte del leone spetta ovviamente ad attività storiche come la pelletteria e le calzature, ma non mancano le specializzazioni più particolari, come l'oreficeria e la produzione di carta. Sede
del
Distretto
Il Distretto calzaturiero si estende su una superficie di circa 172 Kmq della Valdinievole, regione della Toscana settentrionale che si estende nella provincia di Pistoia stretta tra l`Appennino
IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
Pagina 20
pistoiese e il Montalbano a nord e ad est, la conca del Padule di Fucecchio a sud e la piana lucchese a ovest e comprende i Comuni di Buggiano, Chiesina Uzzanese, Lamporecchio, Larciano, Massa e Cozzile, Monsummano, Terme, Montecatini Terme, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese e Uzzano. Specializzazione
produttiva
La specializzazione industriale dell’area è prevalentemente quella calzaturiera, della pelle e del cuoio. Caratteristiche
del
distretto
La struttura del Distretto è prevalentemente composta da piccole e piccolissime imprese, molte delle quali a conduzione familiare e artigianali. Negli ultimi anni numerosi sono stati e continuano ad essere gli interventi economici programmati a sostegno del distretto con l’intento di garantire all'intero sistema socio economico dell’area le migliori condizioni di crescita e sviluppo. Tra questi ricordiamo l’apertura di un centro tecnologico per la diffusione di procedure informatiche (CAD, CAM) e un apposito programma europeo Force per il finanziamento di iniziative di formazione professionale. Riconoscimento
normativo
regionale
Il distretto calzaturiero della Valdinievole è stato riconosciuto ufficialmente dalla Regione Toscana con la delibera della Giunta n° 69 del 21/02/2000. Dati quantitativi
N.
Imprese
837
(2012) N. Imprese fino a 49 addetti (2011) N. Addetti (2011) Export
2012
543 (98,7) 3.32 4 216
Var.% Imprese (2012/2011) Var.%
-
Var.% Imprese
3,46 (2012/2009) Imprese
fino
a
49
8,32
addetti
(2011/2010) Var.% Addetti (2011/2010)
4 ,62 0,06
Var.% Export (2012/2011)
IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
0 Pagina 21
(Mln Euro)
,93
LA FORMAZIONE CONTINUA NEL SETTORE TESSILE MODA 1. IL MODELLISTA Nel processo di creazione del prodotto moda, un ruolo di primo piano è ricoperto dal modellista a
cui
spetta
la
realizzazione
pratica
delle
idee
dello
stilista.
Il modellista garantisce l’aderenza all’idea iniziale traducendola dalla fase creativa a quella della realizzazione in serie. Questa figura professionale, che conosce il ciclo di produzione degli abiti o delle calzature, realizza il disegno del prodotto da realizzare e lavora in stretto contatto con il figurinista, con gli addetti del reparto sartoria (nel caso dell’abbigliamento) e con tutti i soggetti che presiedono
alle
varie
fasi
di
realizzazione
dei
manufatti.
Spesso si avvale dell’uso di programmi e tecnologie informatiche applicate al modellismo. PROFILO Il modellista ha il compito di interpretare lo schizzo dello stilista, garantendo la vestibilità e la linea perfetta del modello. In pratica di tratta di creare il prototipo dell’abito, sviluppando il cartamodello
in
tutte
le
sue
parti.
Una volta che lo stilista ha disegnato gli abiti, si prendono dei modelli su carta, ovvero sagome tutte IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
Pagina 22
uguali che vanno ridisegnate per riprodurre esattamente le caratteristiche dell’abito, secondo le indicazioni dello stilista. Il modello che se ne ricava sarà la base per il taglio della stoffa. Successivamente il modellista si occupa di: - ottimizzare la catena di lavoro creando la perfetta sintonia e combinazione dei materiali alle forme che devono essere create nelle diverse parti del prodotto da realizzare (es. capospalla); – trasportare i modelli su carta sulla stoffa, anche se attualmente il modellista è diventato un tecnico
che
lavora
al
computer;
– concretizzare il modello base in tutte le sue parti per creare prototipi con taglie specifiche; – distribuire vestibilità e morbidezza alle varie parti dell’abito scegliendo, insieme allo stilista, i tessuti
più
adatti
allo
scopo
e
adattandoli
in
base
alle
sue
indicazioni;
– decidere come i tessuti debbano essere tagliati evitando gli scarti e gli sprechi con l’ausilio di tecnologie informatiche. Nel caso delle calzature, il modellista gestisce il reparto modelleria delle imprese calzaturiere, segue le fasi di progettazione e realizzazione dei nuovi prototipi di calzature conoscendo perfettamente i pellami usati e le loro caratteristiche al fine di adattarle a forme specifiche. I modellisti anziani, spesso hanno un passato sartoriale e lavorano ancora a mano, ma oggi lo strumento principale di lavoro è diventato il computer, attraverso speciali software come il Cad Cam. Inoltre la continua creazione di nuovi tessuti obbliga il modellista a studiare la compatibilità dei vari tessuti tra di loro e con determinate linee di stile. REQUISTI Per svolgere la professione di modellista è necessario possedere precisione e capacità di concentrazione sul lavoro da svolgere: bastano infatti pochi millimetri per rendere imperfetto un vestito. Per questo motivo serve un lungo periodo di tirocinio presso un laboratorio, sotto il tutoraggio di un modellista più anziano. Inoltre si deve possedere: - una buona dose di creatività e buon gusto, anche se le sue competenze sono essenzialmente di tipo
tecnico;
– conoscenze sulla storia del costume e degli stili artistici, elementi di anatomia del corpo e del piede; – dimestichezza con le tecnologie e le tecniche della produzione di abiti e/o calzature riferite all’intero ciclo produttivo come pure le caratteristiche merceologiche e chimico-fisiche dei materiali
e
i
sistemi
di
misura.
– grande precisione e competenza nelle tecniche di cucitura e produzione, conoscenza delle IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
Pagina 23
tecniche di disegno bi- e tri-dimensionale, delle tecniche di progettazione cartacea del modello, delle procedure di realizzazione del prototipo. Il modellista deve essere in grado di usare le tecnologie informatiche di riferimento (Cadmodellismo),
realizzare
i
collaudi
e
ottimizzare
i
consumi.
Deve inoltre possedere capacità organizzative e attitudine al lavoro di gruppo mediando una serie di rapporti
a
monte
e
a
valle
della
filiera
produttiva.
Infine, requisito fondamentale per essere un buon modellista consiste nella perfetta conoscenza dei tessuti, dei loro abbinamenti e caratteristiche, nonché l’aggiornamento sulle nuove produzioni dell’industria tessile. FORMAZIONE Di solito il modellista possiede un diploma di scuola media superiore di indirizzo tecnico anche se spesso la formazione avviene tramite corsi professionalizzanti dopo il diploma di scuola media inferiore. Possono essere seguiti anche corsi di formazione e specializzazione avanzati che, dopo un periodo
di
stage,
danno
accesso
al
mondo
del
lavoro.
Il modellista tradizionale si forma per lo più all’interno del contesto aziendale e una consolidata esperienza associata ad una qualifica professionale può essere sufficiente per esercitare questa professione. Lo sviluppo professionale di questa figura prevede inoltre l’uso di specifici programmi informatici.
2. IL CORSO IFTS PRO.TEX: TECNICO SUPERIORE PER LA PRODUZIONE (SETTORE TESSILE MODA)
L’I.T.I.S. Tullio Buzzi, in attuazione dell’Avviso per i corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore(IFTS) ( per l’Anno 2010 relativo al P.O.R. Toscana Obiettivo 2 – Competitività regionale e occupazione 2007-2013) organizza e gestisce la realizzazione del corso gratuito IFTS pro.tex tecnico superiore per la produzione (settore tessile moda). Finalità
e
sbocchi
occupazionali
Il corso ha l’obiettivo di formare una professionalità che gestisce e coordina le attività produttive, regola la produzione, gestisce e supervisiona gli impianti di produzione. Collabora alla
IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
Pagina 24
pianificazione, controllo e coordinamento dell’attività produttiva in una logica di ottimizzazione delle risorse e con l’obbiettivo di aumentare i livelli di produttività; recepisce gli input dal commerciale, ufficio stile, acquisti e applica la qualità. Trova impiego come dipendente in imprese di produzione, in particolare del comparto tessile – moda. Struttura
del
percorso
formativo
Il percorso ha una durata complessiva di 800 ore ed è organizzato in lezioni teoriche ed esercitazioni anche in laboratorio ed in 240 di stage da svolgersi in aziende del territorio. Il corso si svolge fra marzo 2012 e febbraio 2013 Sede
di
svolgimento
Il corso si svolge presso l’Istituto Tullio Buzzi di Prato, viale della Repubblica 9 e presso il PIN, Piazza Ciardi 25, Prato e prevede un impegno giornaliero di circa 4/6 ore. Destinatari E’ rivolto a 20 persone occupate, disoccupate o inoccupate, in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore o di un diploma professionale di tecnico. Di questi 5 posti sono riservati alle donne.
Gli
stranieri
che
intendono
partecipare
devono
presentare
titolo
di
studio
equipollente/equiparato o equiparabile per durata e contenuto al titolo di istruzione italiano richiesto per l’accesso al corso. Attestazione
finale
La frequenza al corso è obbligatoria. I partecipanti che avranno frequentato almeno il 70% del monte ore complessivo ed almeno il 50% delle ore di stage e che abbiano raggiunto la sufficienza alle prove di verifica di apprendimento delle singole unità formative saranno ammessi a sostenere l’esame finale di fronte ad una commissione nominata dalla Provincia di Prato. A seguito del superamento dell’esame finale sarà rilasciato ilCertificato di Specializzazione Tecnica Superiore corrispondente al IV° livello europeo, valido su tutto il territorio nazionale. Coloro che non avranno i requisiti di accesso all’esame finale o che non lo supereranno, potranno ottenere una “dichiarazione di apprendimenti” rilasciata previa verifica del Comitato di progetto, a cura del Direttore Scientifico del corso. Il conseguimento del certificato di specializzazione dà diritto al riconoscimento di 21 crediti formativi all’interno del corso di laurea in Ingegneria Meccanica (6
IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
Pagina 25
CFU in Programmazione e controllo della produzione e 15 per il tirocinio) dell’Università degli Studi di Firenze. Orientamento
individuale
Ogni persona ammessa al corso è tenuta a seguire una serie di incontri individuali di orientamento volti alla ricostruzione delle proprie competenze rispetto al percorso formativo e professionale. Informazioni Per tutta la durata della campagna promozionale sono attivi i seguenti punti informativi con orario 9-13:
Istituto Tullio Buzzi, viale della Repubblica 9, Prato. Referente sig.ra Fortunata Maisano tel.
0574/58981, mail:
[email protected] .
PIN – Servizi didattici e scientifici per l’Università di Firenze, piazza Ciardi 25, Prato.
Referente: Ufficio Alta Formazione, tel. 0574/602547, mail:
[email protected].
LE TABELLE ARTIGIANA
SINOTTICHE
NELLA
BILATERALITA'
1. I DATI NUMERICI DEI DIPENDENTI ADERENTI ALL'EBRET IN TOSCANA A FEBBRAIO 2014
PROVINCIA AREZZO FIRENZE GROSSETO LIVORNO
LAVORATORI ADERENTI 10.919 20.978 2.472 2.799
IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
Pagina 26
LUCCA MASSA PISA PISTOIA PRATO SIENA TOTALE
6.097 1.578 6.577 5.928 7.420 919 65.687
2. I DATI NUMERICI DELLE AZIENDE ADERENTI ALL'EBRET IN TOSCANA A FEBBRAIO 2014 PROVINCIA AZIENDE ADERENTI AR 2.112 FI 5.001 GR 777 LI 877 LU 1.669 MS 479 PI 1.633 PT 1.582 PO 1.744 SI 208 TOT. AZIENDE 16.082 3. I DATI NUMERICI DEI DIPENDENTI DEL SETTORE TESSILE MODA ADERENTI ALL’EBRET IN TOSCANA A FEBBRAIO 2014
IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
Pagina 27
4. I DATI NUMERICI DELLE AZIENDE DEL TESSILE MODA ADERENTI ALL’EBRET IN TOSCANA A FEBBRAIO 2014
5. IL PROSPETTO SINOTTICO DEI DIPENDENTI ADERENTI ALL'EBRET IN TOSCANA A FEBBRAIO 2014
IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
Pagina 28
CONTRATTI MERCEOLOGICI
AR
FI
GR
LI
LU
MS
PI
PT
PO
SI
% SUL IMPORTO TOTALE TOTALE
AGROALIMENTARE
769
1.1.49
514
410
585
198
479
553
404
89
5.150
7,84%
AUTOTRASPORTO
45
63
19
3
53
8
27
33
32
0
283
0,43%
CHIMICA
175
673
23
15
208
72
142
166
81
40
1.595
2.43%
COMUNICAZIONE
217
743
34
36
212
40
175
205
109
49
1.820
2,77%
COSTRUZIONI
4
17
24
12
26
1
9
14
2
14
123
0,19%
LEGNO LAPIDEI
698
1.312
134
135
674
219
843
704
211
123
5.053
7,69%
MECCANICA
5.923
8.283
1.213
1.599
2.816
788
2.496
1.968
2.544
352
27.982
42,60%
SERVIZI
899
2.367
385
494
797
227
654
686
783
76
7.368
11,22%
TESSILE MODA
2.189
6.371
126
95
726
25
1.752
1.599
3.254
176
16.313
24,83%
IMPORTO TOTALE
10.919
20.978
2.472
2.799
6.097
1.578
6.577
5.928
7.420
919
65.687
6. IL PROSPETTO SINOTTICO DELLE AZIENDE ADERENTI ALL'EBRET IN TOSCANA A FEBBRAIO 2014
CONTRATTI MERCEOLOGICI
AR
FI
GR
LI
LU
MS
PI
PO
PT
SI
IMPORTO TOTALE
% SUL TOTALE
AGROALIMENTARE
184
300
114
117
179
69
134
99
148
22
1.366
8,49%
ALTRI
1
1
5
2
1
2
1
13
0,08%
AUTOTRASPORTO
11
20
7
3
19
5
11
7
10
93
0,58%
CHIMICA
39
159
5
7
41
11
31
16
30
10
349
2,17%
COMUNICAZIONE
52
184
13
11
54
7
42
30
46
7
446
2,77%
COSTRUZIONI
3
6
5
4
13
1
3
2
5
1
43
0,27%
LEGNO LAPIDEI
154
337
42
50
182
54
202
46
165
26
1.258
7,82%
MECCANICA
1.084
2.059
390
427
692
215
664
559
551
91
6.732
41,86%
SERVIZI
315
935
171
215
344
102
285
258
284
31
2.940
18,28%
TESSILE MODA
269
1.000
30
38
143
14
259
726
343
20
2.842
17,67%
IMPORTO TOTALE
2.112
5.001
777
877
1.669
479
1.633
1.744
1.582
208
16.082
7. I DATI NUMERICI DEI DIPENDENTI VERSANTI A SAN. ARTI. IN TOSCANA A GIUGNO 2014 IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
Pagina 29
8. I DATI NUMERICI DELLE AZIENDE VERSANTI A SAN. ARTI IN TOSCANA A GIUGNO 2014
IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
Pagina 30
9. I DATI NUMERICI E DELLE AZIENDE FONDARTIGIANATO IN TOSCANA AL 2013
Provincia
Aziende
Dipendenti
AREZZO
1343
6717
FIRENZE
2574
11659
GROSSETO
730
2650
LIVORNO
633
2667
LUCCA
475
2253
MASSACARRARA
369
1445
PISA
659
3263
PISTOIA
930
4697
PRATO
1274
4823
SIENA
684
3202
ADERENTI
IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
A
Pagina 31
Totale complessivo
9672
43376
ALLEGATI
ACCORDO INTERCONFEDERALE PER LA SEMPLIFICAZIONE DEI CONTRATTI COLLETTIVI NAZIONALI DI LAVORO NELL'ARTIGIANATO E SUI SETTORI SCOPERTI DEL 27 SETTEMBRE 2009 ACCORPAMENTO DEI CONTRATTI COLLETTIVI AREA TESSILE/MODA Cccnl Tessile, Abbigliamento e Calzaturiero Cccnl Pulitintolavanderie Ccnl Occhialeria
MISURE DEL GOVERNO IN TEMA DI COMPETITIVITA'
Governo: DL n. 66-2014 - Misure urgenti per la competitivita' e la giustizia sociale
IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
Pagina 32
Il Governo ha pubblicato, sulla Gazzetta Ufficiale n. 95 del 24 aprile 2014, il decreto legge 24 aprile 2014, n. 66, recante "Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale". serie di interventi finalizzati a maggior efficienza, razionalizzazione, equità e rilancio del Paese e misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale, tra cui il bonus di 80 euro nella busta paga di maggio che arriveranno attraverso un credito di imposta, per i lavoratori dipendenti e assimilati che guadagnano tra 8.000 e 24.000 euro lordi. La seconda misura di riduzione fiscale riguarda l’Irap, che viene tagliata del 10% e la cui aliquota principale scenderà dal 3,9% al 3,5%. Le altre disposizioni previste dal decreto legge sono: - Rafforzamento del contrasto all’evasione fiscale; - Pagamento dei debiti arretrati delle pubbliche amministrazioni ; - Revisione della spesa, semplificazione ed efficienza nelle pubbliche amministrazioni; - Iniziative per la digitalizzazione della Pubblica amministrazione; - Tetto a 240 mila euro per dirigenti e manager della pubblica amministrazione; - Concorso degli organi costituzionali alla riduzione della spesa pubblica; - Rivalutazione quote Bankitalia e rendite finanziarie tra i provvedimenti di copertura; - Ristrutturazione debito regionale e superamento province; - Nuovi fondi per la ristrutturazione delle scuole. Agenzia delle Entrate: cir. 8/2014 - riduzione del cuneo fiscale per lavoratori dipendenti e assimilati L'Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 8/E del 28 aprile 2014, allegata alla presente, visto quanto previsto dall'articolo 1 del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, fornisce alcune indicazioni in merito al riconoscimento di un credito ai titolari di reddito di lavoro dipendente e di taluni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, la cui imposta lorda, determinata su detti redditi, sia di ammontare superiore alle detrazioni da lavoro loro spettanti. L’importo del credito è di 640 euro per i possessori di reddito complessivo non superiore a 24.000 euro; in caso di superamento del predetto limite di 24.000 euro, il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di un livello di reddito complessivo pari a 26.000 euro. Per consentirne una rapida fruizione da parte dei beneficiari, il decreto prevede che il credito sia riconosciuto automaticamente da parte dei sostituti d’imposta, senza attendere alcuna richiesta esplicita da parte dei beneficiari.
IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
Pagina 33
ALCUNE MISURE DELLA REGIONE IN TEMA DI INGEGNERIA FINANZIARIA PER IL SETTORE TESSILE MODA
La consapevolezza della natura e dell'intensità della crisi che sta investendo il sistema moda, asse
portante
del
sistema
industriale
regionale,
ha
spinto
la Regione
Toscana
(www.regione.toscana.it ) ad attuare un intervento straordinario che si è sostanziato nel c.d."Progetto pilota integrato sul sistema moda". Il progetto è stato elaborato nell'ambito di una serrata concertazione, sia istituzionale che sul piano più strettamente tecnico, con le categorie economiche e i principali attori del sistema. Il progetto si configura come un'azione di tipo strutturale, ovvero intende intervenire prioritariamente sulle componenti strutturali della crisi che sta investendo il sistema moda toscano, operando per favorire un incremento della capacità innovativa delle imprese, nonché per supportare processi di riorganizzazione dei sistemi locali di piccola impresa specializzati nelle produzioni della moda. Un intervento sistemico che agisce contestualmente su territori e settori. Grazie al programma previsto dalla “Azioni innovative” approvate dalla Unione Europea, la Regione Toscana intende stimolare l’innovazione tecnologica nell’economia regionale attraverso la creazione di reti di cooperazione tra imprese, istituzioni e settori della ricerca. Per questo obiettivo la Regione metterà a bando misure legate all’innovazione nel settore moda (tessile, abbigliamento e calzature). Inoltre, sono disponibili per le imprese operanti in tutti i settori manifatturieri agevolazioni per supportare la R&S, gli investimenti innovativi, la promozione economica e i processi di internazionalizzazione, l'integrazione fra imprese, l'infrastrutturazione dei sistemi locali. Cospicue risorse sono state investite per sostenere l'azione di reti di imprese, centri di ricerca, centri di servizio e istituzioni, finalizzate allo sviluppo di processi di generazione e diffusione dell'innovazione basati sul trasferimento tecnologico. Infine, sono stati resi operativi alcuni strumenti di ingegneria finanziaria per sostenere la capitalizzazione delle imprese e favorire lo start up di impresa.
IL SETTORE TESSILE E MODA NELLA REGIONE TOSCANA
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Alle Imprese che applicano CCNL Tessile – Abbigliamento – Calzature Artigianato CCNL Pulitintolavanderie Artigianato RINNOVO CCNL SETTORE TESSILE /ABBIGLIAMENTO/CALZATURE/MODA E PULITINTOLAVANDERIE ARTIGIANATO In data 3 dicembre 2010, tra le associazioni artigiane Cna Federmoda, Cna Servizi alla comunità, Confartigianato, Casartigiani, Claai ed i sindacati dei lavoratori di categoria Femca-Cisl, Filctem-Cgil, Uilta-Uil è stato definito il rinnovo del c.c.n.l. area tessile e moda artigianato. Nel "nuovo" contratto collettivo nazionale di lavoro d'area sono confluiti tre distinti e previgenti c.c.n.l., coerentemente con l'impegno di ridurre e di semplificare il sistema contrattuale dell'artigianato (vedi recenti accordi interconfederali) e nello specifico: il c.c.n.l. tessile abbigliamento calzaturiero artigianato (TAC); il c.c.n.l. pulitinto-lavanderie artigianato; il c.c.n.l. occhialerie artigianato. Il nuovo accordo contrattuale ha durata triennale: 1 gennaio 2010 - 31 dicembre 2012. Sono fatte salve le eventuali specifiche decorrenze riportate nel nuovo testo contrattuale, istituto per istituto. Anche questo nuovo c.c.n.l. ha fatto proprie le regole contenute nel nuovo modello di relazioni sindacali tra le parti sociali che ha riformato, profondamente, i cosiddetti "assetti contrattuali" del settore artigiano. Si riportano di seguito le novità a contenuto economico più rilevanti, rinviando ad una prossima comunicazione gli approfondimenti della parte normativa. AUMENTI ECONOMICI Gli aumenti economici definiti dal rinnovo contrattuale sono da corrispondere in tre soluzioni: 1 dicembre 2010; 1 settembre 2011; 1 giugno 2012. A) Tabella - Calzaturieri - Tessili - Studi di disegni tessili livelli 1 dicembre 2010 1 settembre 2011 1 giugno 2012 6s € 39,40 € 26,27 € 34,14 6 € 37,19 € 24,79 € 32,23 5 € 33,99 € 22,66 € 29,46 4 € 31,46 € 20,97 € 27,27 3 € 30,18 € 20,12 € 26,15 2 € 28,89 € 19,26 € 25,05 1 € 27,25 € 18,17 € 23,62 B) Tabella - Confezioni, pellicceria, pelli e cuoio, maglie e calze, cappelli, ecc. livelli 6s 6 5 4 3 2 1
1 dicembre 2010 € 39,39 € 36,92 € 33,83 € 31,28 € 30,00 € 28,70 € 27,15
Aumenti totali € 99,81 € 94,21 € 86,11 € 79,70 € 76,45 € 73,20 € 69,04
1 settembre 2011 € 26,26 € 24,61 € 22,55 € 20,85 € 20,00 € 19,13 € 18,10
1 giugno 2012 € 34,14 € 32,00 € 29,32 € 27,12 € 26,00 € 24,87 € 23,52
Aumenti totali € 99,79 € 93,53 € 85,70 € 79,25 € 76,00 € 72,70 € 68,77
1 settembre 2011 € 26,26 € 24,49 € 22,43 € 20,74 € 19,88 € 19,01 € 17,98
1 giugno 2012 € 34,13 € 31,85 € 29,17 € 26,95 € 25,85 € 24,72 € 23,37
Aumenti totali € 99,77 € 93,08 € 85,25 € 78,79 € 75,55 € 72,25 € 68,32
C) Tabella - Lavorazioni a mano e/o su misura livelli 6 6 5 4 3 2 1
1 dicembre 2010 € 39,38 € 36,74 € 33,65 € 31,10 € 29,82 € 28,52 € 26,97
Settore Pulitinto-lavanderie
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livelli 6S 6 5 4 3 2 1
1 dicembre 2010 € 39,49 € 37,25 € 33,89 € 31,28 € 30,00 € 28,76 € 27,20
1 settembre 2011 € 26,33 € 24,83 € 22,59 € 20,86 € 20,00 € 19,17 € 18,14
1 giugno 2012 € 34,22 € 32,28 € 29,37 € 27,11 € 26,00 € 24,92 € 23,58
Aumenti totali € 100,04 € 94,36 € 85,85 € 79,25 € 76,00 € 72,85 € 68,92
Imprese non aderenti al sistema degli Enti bilaterali A decorrere dal 1 luglio 2010, le imprese non aderenti alla bilateralità e che non versano il relativo contributo devono erogare a ciascun lavoratore una quota di retribuzione pari ad € 25,00 lordi mensili, con la voce retributiva "elemento aggiuntivo della retribuzione" (E.A.R.). UNA -TANTUM Ai soli lavoratori in forza alla data di stipula del presente accordo contrattuale (ovvero 3 dicembre 2010), deve essere riconosciuta una cifra "una - tantum", a copertura del periodo di "vuoto contrattuale" (1 gennaio - 30 novembre 2010). Gli importi forfetari sono i seguenti: Qualifiche
Importi una tantum
Operai-impiegati-intermedi-quadri
€ 122,00
Apprendisti
€ 85,40
Gli importi di una - tantum devono essere corrisposti in due rate di pari importo: la prima, pari a € 61,00 (€ 42,70 per gli apprendisti), unitamente alle retribuzioni del mese di marzo 2011; la seconda, pari a € 61,00 ((€ 42,70 per gli apprendisti), unitamente alle retribuzioni del mese di marzo 2012. I valori di una -tantum indicati nella precedente tabella vanno commisurati all'anzianità di servizio maturata nel periodo intercorrente tra il 1 gennaio e il 30 novembre 2010, considerando come mese intero la frazione dello stesso pari o superiore a 15 giorni di calendario.
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SITOGRAFIA http://www.uil.it/artigianato/default.asp http://www.uil.it/artigianato/NewsSX.asp?ID_News=3951 http://rlst.uil.it/ http://www.uil.it/newsamb/default.asp?page=8 http://www.uil.it/newsamb/default.asp?page=10 http://www.uil.it/newsamb/default.asp?page=16 http://www.uil.it/artigianato/comunicatistampa_elenco.asp?ID_SottoArea_Sottosito= 2500 http://www.uil.it/artigianato/comunicatistampa_elenco.asp?ID_SottoArea_Sottosito= 2600 http://www.uil.it/artigianato/comunicatistampa_elenco.asp?ID_SottoArea_Sottosito= 2700 http://www.uil.it/artigianato/comunicatistampa_elenco.asp?ID_SottoArea_Sottosito= 2800 http://lnx.ebret.com/index.php?option=com_content&view=article&id=49:studio12&catid=9:blog http://www.sanarti.it/Pages/Documenti.aspx
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Finito di stampare nel mese di Ottobre 2014 presso Cartografica Toscana - Ponte Buggianese (PT)