Analisi energetica dell’area del
CILENTO
REPORT DI MARZO 2012
CAIRE Urbanistica
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
Comuni del Raggruppamento: Campora, Castel S. Lorenzo, Felitto, Laurino, Magliano Vetere, Monteforte Cilento, Piaggine, Sacco, Stio, Valle Dell’angelo, Agropoli, Casal Velino, Castellabate, Cicerale, Laureana Cilento, Lustra, Montecorice, Ogliastro Cilento, Omignano, Perdifumo, Pollica, Prignano Cilento, Rutino, S. Mauro Cilento, Serramezzana, Sessa Cilento, Stella Cilento, Torchiara, Cannalonga, Castelnuovo Cilento, Ceraso, Gioi, Moio Della Civitella, Novi Velia, Orria, Perito, Salento, Vallo Della Lucania, Alfano, Ascea, Camerota, Celle Di Bulgheria, Centola, Cuccaro Vetere, Futani, Laurito, Montano Antilia, Pisciotta, Roccagloriosa, Rofrano, S. Giovanni A Piro, S. Mauro La Bruca, Casaletto Spartano, Caselle In Pittari, Ispani, Morigerati, Santa Marina, Sapri, Torraca, Torre Orsaia, Tortorella, Vibonati.
ANALISI ENERGETICA DELL’AREA DEL CILENTO
1
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
Il progetto “Green Communities” Il Progetto “Green Communities nelle Regioni Obiettivo Convergenza” si colloca all’interno del Programma Operativo Interregionale “Energie rinnovabili e risparmio energetico (FESR) 2007-2013”, finanziato dai fondi comunitari e nazionali. UNCEM, con il Manifesto della Montagna e il progetto Green Mountain è da tempo impegnata a sostenere i piccoli comuni, nelle azioni di sviluppo basate su servizi di rating degli investimenti e dei rendimenti delle risorse “in custodia” e sulla riconsiderazione dei livelli di sussidiarietà con i territori urbani. Come stabilito nella convenzione stipulata il 28 luglio 2010 con Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per lo Sviluppo Sostenibile, il Clima e l’Energia, l’UNCEM, quale beneficiario del progetto, intende offrire un contributo all’attuazione degli interventi finanziati con risorse del POI Energia e concorrere al raggiungimento degli obiettivi comunitari stabiliti nel pacchetto “clima-energia”. Con un approccio integrato, l’UNCEM vuole raggiungere i seguenti obiettivi: a)
promozione di forme avanzate di interventi integrati finalizzati all’aumento della produzione di FER in territori individuati per il loro valore ambientale e naturale compresi piccoli impianti alimentati da fonti rinnovabili nelle aree naturali protette e nelle isole minori, secondo l’approccio partecipativo delle Comunità Sostenibili.
b)
realizzazione di interventi di efficienza energetica e adozione di nuovi stili/modelli di consumo attraverso interventi dimostrativi su edifici, utenze pubbliche ed ambiti territoriali aventi carattere “esemplare” .
Il progetto segue 4 linee di attività e si concentra su: -
studi di fattibilità aventi ad oggetto interventi emblematici di efficienza energetica;
-
definizione di un sistema di gestione, manutenzione e valorizzazione del patrimonio forestale delle Regioni Convergenza a fini energetici e climatici;
-
attività di disseminazione degli studi, dei progetti e dei risultati conseguiti.
Per approfondire le 4 linee di attività vedere la sezione materiali e le aree tematiche contenute in ciascun territorio e corrispondenti alle voci: attività, territorio, edifici, patrimonio boschivo. TERRITORI Il progetto Green Communities interviene sulle Regioni “Obiettivo Convergenza” (Calabria, Campania, Puglia e Sicilia). In particolare la diagnosi energetico/climatica dei sistemi comunali e territoriali, specialmente montani e marginali, oggetto del POI Energia, è stata effettuata nelle seguenti “aree di intervento”: - Area "Cilento mare e monti" - Comprensorio "Madonie" - Area Pollino - Comunità Montana Titerno e Alto Tammaro La diagnosi si è basata essenzialmente sui seguenti elementi di valutazione: 1)
Vocazione energetica (presenza di impianti per la produzione di energia rinnovabile; esistenza di una coalizione produttiva o filiera in ambito energetico; presenza di risorse naturali utilizzabili; disponibilità di biomasse)
2)
Complementarietà funzionale (presenza di gestione condivisa di servizi pubblici locali; condivisione di servizi socio educativi e sanitari ecc.)
3)
Esperienze pregresse e programmazione (esperienze in campo ambientale ed energetico; presenza di certificazioni ambientali; pianificazione di sostenibilità ambientale; analisi dei fabbisogni energetici ecc.)
4)
Vitalità territoriale (presenza e numerosità degli stakeholders; presenza e vitalità dell’associazionismo; realizzazione di manifestazioni culturali).
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Analisi energetica dell’area del
CILENTO
La rete urbana dei capoluoghi
PREMESSA Nonostante il tema dell’energia sia all’ordine del giorno nelle agende politiche l’analisi energetica di una macro area presenta alcune difficoltà, soprattutto a causa della tipologia di dati a disposizioni, pochi e molto frammentati. Questo report è composto da 4 capitoli principali:
Il patrimonio storico urbanistico e i paesaggi colturali
•
Consumi energetici: mediante elaborazioni e algoritmi sono stati stimati i consumi energetici per settore e per vettore per la macroarea, poiché il dato di consumo è disponibile solamente dal livello provinciale. La nota metodologica a fondo report illustra quali variabili sono state utilizzate per le elaborazioni
•
Esistenza di impianti tradizionali: basandosi principalmente su dati desunti da letteratura si è cercato di fare un censimento degli impianti di produzione di energia elettrica tradizionali, quindi termoelettrico e idroelettrico. I principali riferimenti sono stati i piani energetici sovraordinati, in questo caso il Piano Energetico Ambientale Regionale della Campania
•
Energia prodotta da fonti rinnovabili: in questo capitolo viene riportato il dato quantitativo di energia rinnovabile prodotta dal territorio, e a livello preliminare è stata stimata l’energia rinnovabile che potrebbe essere potenzialmente prodotta utilizzando al meglio le possibilità che offre il territorio.
•
Il quadro programmatico e normativo del Cilento: sono stati esaminati preliminarmente i piani energetici sovraordinati del territorio e è stato evidenziato l’eventuale sviluppo di politiche energetiche locali, come l’adesione al Patto dei Sindaci o azioni concrete (buone pratiche) come quella realizzata dal comune di Torraca. SOMMARIO 1 1.1 1.2 1.3 1.4
CONSUMI ENERGETICI Consumi di energia elettrica Consumi di gas naturale Consumi di prodotti petroliferi Fabbisogno energetico degli edifici
2
ESISTENZA DI IMPIANTI TRADIZIONALI
3
ENERGIA PRODOTTA DERIVANTE DA FONTI RINNOVABILI Energia prodotta derivante da fonti rinnovabili: idroelettrico, biomasse, eolico e fotovoltaico Distribuzione geografica del potenziale di produzione energetica eolica Agroenergie Potenziale di energia idroelettrica producibile
3.1 3.2 3.3 3.4
Potenziale urbanistico delle città storiche (ISTAT 1870)
4
IL QUADRO PROGRAMMATICO E NORMATIVO DEL CILENTO
5
BUONE PRATICHE: il caso del comune di Torraca SCHEDA SOCIO ECONOMICA E TERRITORIALE DELL’AREA DEL CILENTO NOTA METODOLOGICA
Siti UNESCO
3
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
1 - CONSUMI ENERGETICI L’analisi dei consumi energetici prende in considerazione i principali vettori energetici non rinnovabili o prodotti partendo da fonti non rinnovabili, quindi gas naturale, una fonte di energia primaria disponibile in natura, prodotti petroliferi e energia elettrica, che sono invece considerate fonti di energia secondaria in quanto sono prodotte a valle di una trasformazione di energia. Questi vettori vengono conteggiati utilizzando unità di misure diverse, il metro cubo (mc) per il gas naturale (metano), la tonnellata per i prodotti petroliferi (t) e il kilowattora per l’energia elettrica (kWh). Per confrontare i diversi vettori devono essere tradotti tutti in una unità di misura comune, che in questo caso è tonnellata equivalente di petrolio (TEP), e la conversione viene fatta secondo la tabella di riferimento:
Prodotto
Equivalenza in tep
Combustibili liquidi Gasolio
1 t = 1,08 tep
Olio combustibile
1 t = 0,98 tep
Gas di petrolio liquefatti (GPL)
1 t = 1,10 tep
Benzine
1 t = 1,20 tep
Combustibili solidi Carbon fossile
1 t = 0,74 tep
Carbone di legna
1 t = 0,75 tep
Antracite e prodotti antracinosi
1 t = 0,70 tep
Legna da ardere
1 t = 0,45 tep
Lignite
1 t = 0,25 tep
Combustibili gassosi Gas naturale
3
1000 Nm = 0,82 tep
Elettricità Energia elettrica
1 GWh = 86 tep
Poiché i dati di consumo elaborati per l’area sono stime, per una analisi più accurata e precisa si potrebbe sollecitare i diversi fornitori di energia (metano e energia elettrica) a rilasciare i dati di consumo reale per comune. I tempi di attesa per questo tipo di richieste si sono notevolmente ridotti.
4
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
1.1 - Consumi di energia elettrica
• Consumi di Energia Elettrica della provincia di Salerno Il dato di consumo di energia elettrica a livello nazionale, regionale e provinciale è fornito da Terna, il gestore nazionale della rete elettrica che suddivide in maniera articolata i valori per molti settori e sottosettori. L’analisi condotta in questo approfondimento riguarda i principali settori, cioè industria, civile (domestico e terziario) e agricoltura, che solitamente vengono indagati nei piani energetici. In tabella viene riportato anche il dato specifico sia per la pubblica amministrazione che per l’illuminazione pubblica, entrambi compresi nel terziario. C o n su m i d i e n erg ia ele ttrica (valo ri in T E P ) - P ro vin c ia d i S a lern o
14 0.00 0
T E P industria
T E P dom estico
T E P terziario
T E P agricoltura
12 0.00 0
10 0.00 0
8 0.00 0
6 0.00 0
4 0.00 0
2 0.00 0
0 1 99 0
19 91
SALERNO
AGRICOLTURA
19 92
1990
1 99 3
1 99 4
1991
1 99 5
19 96
19 97
1992
19 98
1993
199 9
2 00 0
1994
2 00 1
20 02
1995
20 03
1996
20 04
200 5
1997
2 00 6
20 07
1998
2 008
20 09
1999
201 0
2000
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
4.601
4.868
5.315
5.667
5.882
5.667
5.169
5.255
5.306
5.513
6.192
INDUSTRIA
69.454
72.541
75.947
75.663
78.570
82.792
84.082
86.206
92.725
97.576
96.939
TERZIARIO
37.212
40.876
41.916
44.935
46.775
46.621
48.255
51.032
53.716
59.632
60.243
Di cui: PPAA
2.563
2.795
2.778
3.027
3.130
3.707
4.257
4.644
4.876
5.151
5.143
Di cui: ILL PUB
5.986
6.536
6.398
6.596
6.871
7.233
7.379
7.766
7.998
8.669
8.892
USO DOM TOTALE SALERNO
73.220
78.389
78.363
79.163
78.862
79.180
78.432
78.501
78.398
80.290
80.651
184.487
196.673
201.541
205.428
210.089
214.260
215.937
220.994
230.145
243.010
244.016
2001
2002
TEP AGRICOLTURA
TEP
2003 TEP
2004 TEP
2005 TEP
2006 TEP
2007 TEP
2008 TEP
2009 TEP
2010 TEP
6.201
7.018
7.095
7.293
7.284
7.645
7.964
8.230
8.437
8.394
INDUSTRIA
99.261
103.286
105.307
108.446
114.380
118.852
121.845
118.491
111.757
114.122
TERZIARIO
62.548
66.168
75.147
78.836
82.913
88.477
93.456
97.042
100.035
101.919
Di cui: PPAA
5.487
5.504
5.736
5.762
6.201
6.407
6.355
6.484
6.631
6.605
Di cui: ILL PUB USO DOM TOTALE
9.254
9.993
10.294
10.174
10.922
10.999
11.318
12.006
12.444
12.212
80.367
82.001
85.897
89.096
88.718
90.094
90.919
90.627
91.925
93.121
248.394
258.473
273.454
283.671
293.294
305.068
314.184
314.382
312.146
317.546
5
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
La serie storica ventennale a nostra disposizione permette di avere una ampia e approfondita visione della situazione, ed è evidente il significativo aumento complessivo del consumo di energia elettrica in questa provincia (+72%), con il dato minimo registrato nel 1990 e il dato massimo nel 2010. In particolare osservando i diversi settori si nota come l’incremento maggiore si sia registrato per il terziario (+174%); l’industria, mostra una crescita meno rapida del terziario, ma pur sempre notevole (+64%), ed è il primo settore per utilizzo di energia elettrica, nei primi anni novanta il settore predominante è stato invece il domestico, si evidenzia come la crisi economica abbia influito sull’industria che ha raggiunto il valore di consumo massimo nel 2007 e che negli ultimi anni mostra valori inferiori al 2006. Da segnalare anche l’incremento significativo dei due settori pubblici, che sono comunque tra i meno energivori in termini di valore assoluto. Questi dati, assieme al dato di aumento dei consumi nell’agricoltura (+82%), che mostra però valori inferiori di un ordine di grandezza rispetto a industria e terziario, testimoniano uno sviluppo significativo dei settori produttivi della provincia di Salerno. Per il domestico l’ aumento percentuale è meno rapido rispetto agli altri (+27%), e mentre nei primi anni novanta è stato il principale settore di consumo, nel 2010 è il terzo dopo industria e terziario
• Evoluzione dei consumi al 2018 per la provincia di Salerno Nel seguito vengono illustrati i risultati ottenuti per la Regione Campania dall’elaborazione dello scenario tendenziale elettrico effettuata dal CESI Ricerca S.p.A. con il modello MATISSE. Questi scenari sono stati predisposti utilizzando, relativamente alle previsioni della richiesta (o domanda) e dei consumi di energia elettrica, le elaborazioni fornite dall’Ufficio Statistico di Terna S.p.A., Ufficio incaricato delle statistiche elettriche nazionali nell’ambito del SISTAN (Sistema Statistico Nazionale), nel periodo 2007-2018. Terna infatti ufficializza per legge solo le previsioni fino ad un massimo di dieci anni dall’anno in corso.
Regione Campania: previsione dei consumi al 2012 ed al 2018 per Provincia, dati in GWh
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Analisi energetica dell’area del
CILENTO
I risultati pubblicati in tabella sono del 2007, anno in cui sono stati elaborati gli scenari futuri (2012 e 2018), e la fonte da cui sono stati estratti è Piano Energetico Ambientale Regionale della Campania, si può notare che la provincia di Salerno è seconda per consumi e confrontando il dato calcolato dal modello per il 2012, 3.848 GWh, e il dato reale di consumo per il 2010, che è stato di 3.692 GWh, si può supporre che l’incremento reale al 2012 sarà inferiore a quanto riportato in tabella. Probabilmente al momento dell’elaborazione il modello non ha potuto prevedere l’approssimarsi di una crisi economica che ha contribuito fortemente nel contenere l’aumento e in certi casi diminuire il consumo di energia.
• Consumi di Energia Elettrica dell’Area del Cilento La serie storica dei consumi di energia elettrica nell’Area del Cilento mostra una crescita costante dal 1990 ad oggi, con una frenata negli ultimi 4 anni: i valori dal 2007 al 2010 infatti si confermano costanti attorno ai 37 mila TEP. Tale andamento trova una delle possibili spiegazioni nel dato disaggregato dell’utilizzo per scopi industriali, che ha avuto il suo picco tra il 2005 ed il 2006 e poi si è stabilizzato. Nel totale l’Area contribuisce al 14,3% del consumo complessivo provinciale, e le quote più rilevanti si riscontrano nell’agricoltura e nell’illuminazione pubblica (ILL PUB) dove il consumo del Cilento equivale a circa un terzo del consumo totale, a causa dell’elevata estensione territoriale dell’area analizzata. Consumi di energia elettrica (valori in TEP) - Area del Cilento 14.000
TEP industria
TEP domestico
TEP terziario
TEP agricoltura
12.000
10.000
8.000
6.000
4.000
2.000
0 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
È interessante in questo caso apprezzare la distribuzione percentuale dei consumi dei diversi settori tra di loro, infatti a differenza della provincia il settore dominante del Cilento per tutta la serie storica è il domestico e l’agricoltura ha un peso maggiore tra i settori produttivi, è infatti responsabile del 7% dei consumi complessivi (dato 2010), mentre a livello provinciale è poco più del 2%. Da sottolineare inoltre che il settore
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Analisi energetica dell’area del
CILENTO
terziario negli ultimi due anni della serie storica mostra consumi più elevati rispetto all’industria. Questi dati potrebbero indicare una situazione di sviluppo economico meno marcato rispetto alla provincia.
CILENTO
AGRICOLTURA
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
1.516
1.603
1.751
1.867
1.938
1.867
1.703
1.731
1.748
1.816
2.040
INDUSTRIA
6.697
6.994
7.323
7.295
7.576
7.983
8.107
8.312
8.941
9.408
9.347
TERZIARIO
4.339
4.766
4.887
5.239
5.454
5.436
5.626
5.950
6.263
6.953
7.024
Di cui: PPAA
350
381
379
413
427
506
581
634
665
703
702
2.093
2.285
2.237
2.306
2.403
2.529
2.580
2.715
2.797
3.031
3.109
USO DOM
10.866
11.398
11.389
11.466
11.368
11.337
10.429
11.125
11.053
11.255 11.266
TOTALE
23.417
24.762
25.350
25.868
26.335
26.623
25.865
27.118
28.005
29.432 29.677
Di cui: ILL PUB
CILENTO
AGRICOLTURA
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
TEP
2.043
2.312
2.337
2.402
2.400
2.519
2.623
2.711
2.779
2.765
INDUSTRIA
9.571
9.959
10.154
10.456
11.029
11.460
11.748
11.425
10.776
11.004
TERZIARIO
7.293
7.715
8.762
9.192
9.668
10.316
10.897
11.315
11.664
11.884
Di cui: PPAA Di cui: ILL PUB
749
751
783
786
846
874
867
885
905
901
3.236
3.494
3.599
3.557
3.819
3.846
3.957
4.198
4.351
4.270
USO DOM
11.165
11.437
11.936
12.321
12.227
12.402
12.427
12.377
12.564
12.707
TOTALE
30.072
31.423
33.189
34.372
35.323
36.696
37.696
37.829
37.783
38.359
Va sottolineato che a tale livello di analisi si sono compiute alcune elaborazioni per riparametrare il dato sull’area utilizzando dati di consumo provinciali, ma in alcuni casi gli indicatori utilizzati, e descritti nella nota metodologica, sono quasi tutti provenienti dai censimenti e quindi disponibili solo per un anno o due, per cui l’andamento lungo la serie storica in alcuni casi si mantiene in rapporto proporzionale costante con il dato provinciale.
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Analisi energetica dell’area del
CILENTO
1.2 - Consumi di Gas Naturale
• I consumi di gas naturale della provincia di Salerno Il Ministero dello Sviluppo Economico fornisce i dati di consumo di Gas Naturale a livello nazionale, regionale e provinciale dal 2004 al 2010, i dati riportati si riferiscono alle quantità distribuite dalla rete di SNAM Rete Gas, che rappresentano circa il 98% del totale consumato in Italia. Il grafico e la tabella seguente rappresentano il dato relativo alla provincia di Salerno, dove si mostra come i consumi siano suddivisi in due categorie principali: industria e reti di distribuzione. Nelle statistiche fornite dal Ministero è presente anche un terzo settore di consumo, cioè il termoelettrico, che indica la quantità di Gas naturale utilizzato dagli impianti di produzione di energia elettrica del territorio. Questo dato è stato volutamente omesso per evitare un errore di doppio conteggio in quanto l’energia elettrica eventualmente prodotta che viene utilizzata sul territorio è già stata considerata nel capitolo dedicato questo vettore energetico. 3 5 0 .0 0 0
C o n s u m i d i g a s n a tu ra le (va lo ri in T E P ) - P ro vin c ia d i S a le rn o T E P T O T AL E
T E P re ti d is trib u z io n e
T E P in d u s tria
3 0 0 .0 0 0 2 5 0 .0 0 0 2 0 0 .0 0 0 1 5 0 .0 0 0 1 0 0 .0 0 0 5 0 .0 0 0 0 2004
2005
2006
2007
2008
2009
2010
PROVINCIA DI SALERNO ANNO
INDUSTRIALE
RETI DI DISTRIBUZIONE (*)
TOTALE GENERALE
2004
159.572
152.741
312.313
2005
157.768
167.280
324.966
2006
146.723
158.498
305.220
2007
143.459
157.448
300.907
2008
145.566
157.440
303.006
2009
136.448
144.156
280.604
2010
143.582
202.048
345.630
(*) Quantitativi distribuiti su reti secondarie ai settori residenziale, terziario, industriale e termoelettrico.
Come ci suggerisce la didascalia il dato relativo alle reti di distribuzione comprende i settori residenziale, terziario, una parte dell’industria e una parte del termoelettrico. Si può comprendere dunque che a questo livello può essere fatta una descrizione
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Analisi energetica dell’area del
CILENTO
abbastanza accurata solamente per l’industria, il cui dato riportato nella colonna specifica rappresenta infatti una percentuale molto elevata del totale. Si può notare infatti come dal 2004 al 2009 vi sia stata una diminuzione dei consumi del 15% circa, per poi risalire nel 2010, mantenendosi comunque inferiore rispetto al 2004 (-10%). Un calo così significativo potrebbe essere imputabile sicuramente alla crisi economica che ha investito l’Europa dal 2008, ma si ritiene che un’ulteriore analisi specifica sul territorio potrebbe evidenziare ulteriori elementi causali. Per quanto riguarda l’andamento del totale generale si evidenzia un calo dell’11% circa dal 2004 al 2009, ma la ripresa dal 2009 al 2010 porta ad un valore di consumo significativamente superiore al 2004 (+10,6%). Da segnalare infine che il dato specifico di consumo di Gas Naturale per centrali termoelettriche è pari a 0 in quanto tali impianti non sono presenti nella provincia di Salerno.
• I consumi di gas naturale dell’Area Cilento Per ottenere il dato di consumo dell’area analizzata sono state eseguite alcune elaborazioni che basandosi sui report pubblicati da ENEA hanno permesso di ripartire il dato complessivo di gas naturale nei quattro settori industria, terziario, domestico e trasporti, il settore agricoltura non è stato qui preso in considerazione in quanto l’utilizzo del gas naturale in questo settore è di difficile quantificazione oltre ad essere estremamente contenuto rispetto agli altri settori.
C o n s u m i d i g a s n a tu ra le p e r s e tto re (v a lo ri in T E P ) A re a d e l C ile n to 4 0 .0 0 0 T E P in d u s tria
T E P te rz ia rio
T E P d o m e s tic o
T E P tra s p o rti
3 5 .0 0 0 3 0 .0 0 0 2 5 .0 0 0 2 0 .0 0 0 1 5 .0 0 0 1 0 .0 0 0 5 .0 0 0 0 2004
ANNO 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010
industria 30.623 32.306 30.410 30.042 30.194 27.876 35.614
2005
terziario 4.122 4.349 4.094 4.044 4.065 3.752 4.794
2006
2007
AREA CILENTO domestico 5.893 6.217 5.852 5.781 5.810 5.364 6.853
2008
trasporti 79 83 78 77 77 71 91
2009
2010
TOTALE GENERALE 40.717 42.955 40.433 39.944 40.146 37.064 47.353
10
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
Il consumo di Gas Metano nel Cilento dopo il picco del 2005 (quasi 43 mila TEP) ha attraversato una fase di stallo negli anni successivi, per poi raggiungere il massimo nel 2010 con 47 mila TEP consumati. Il consumo dell’area del Cilento rappresenta il 13,7% del totale provinciale. Da segnalare un ridotto consumo nel settore dei trasporti dovuto allo scarso sviluppo della rete di trasporto del metano nell’area.
11
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
1.3 - Consumi di prodotti petroliferi
• Consumo di prodotti petroliferi della provincia di Salerno I dati relativi ai combustibili fossili sono forniti dal Ministero dello Sviluppo Economico, ma a differenza di energia elettrica e gas naturale i numeri si riferiscono alle vendite annuali e non al consumo, per questo motivo possono esserci delle variazioni anomale in alcuni casi, soprattutto per olio combustibile e lubrificanti. Si può notare come le vendite del gasolio siano aumentate significativamente dal 1997, anno in cui è stato abolito il superbollo, al 2009, di contro le vendite di benzine sono invece diminuite. C o n s u m i d i b e n z in e e g a s o l io ( v a l o r i i n T E P ) P r o v i n c ia d i S a l e r n o
5 0 0 .0 0 0
T E P b e n z in e
T E P g a s o lio
4 5 0 .0 0 0
4 0 0 .0 0 0
3 5 0 .0 0 0
3 0 0 .0 0 0
2 5 0 .0 0 0
2 0 0 .0 0 0
1 5 0 .0 0 0
1 0 0 .0 0 0
5 0 .0 0 0
0 1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
Il grafico in cui sono riportati i dati su olio combustibile, lubrificanti e gpl mostra un andamento decrescente nel tempo, ciò può essere attribuibile ad una diminuzione nei consumi di questi vettori nel settore industriale, in particolare l’olio combustibile ha subito un significativa riduzione a causa dell’elevata concentrazione di emissioni inquinanti che può causare e per questo motivo si è cercato di sostituirlo negli anni con altri vettori (metano). C o n s u m i d i p r o d o t t i p e t r o lif e r i ( v a lo r i in T E P ) P r o v in c ia d i S a le r n o 9 0 .0 0 0
T E P o lio c o m b & lu b r ific a n ti
TEP gpl
8 0 .0 0 0
7 0 .0 0 0
6 0 .0 0 0
5 0 .0 0 0
4 0 .0 0 0
3 0 .0 0 0
2 0 .0 0 0
1 0 .0 0 0
0 1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
2009
12
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
PROVINCIA DI SALERNO
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
BENZINA
GASOLIO
OLIO LUB
GPL
214.392 235.356 261.109 267.306 281.206 278.713 279.299 281.527 284.459 285.070 269.634 264.271 257.339 251.070 239.840 225.594 210.344 189.508 181.812 173.134
326.505 331.752 324.050 317.518 310.073 296.711 273.471 286.277 309.184 316.057 334.875 352.787 395.628 374.783 418.831 417.965 432.948 430.059 451.391 438.916
81.759 81.904 55.393 53.598 44.251 45.048 44.885 38.880 38.531 43.908 36.045 29.378 24.253 17.699 17.759 13.551 15.576 15.518 9.549 6.360
37.279 32.617 34.662 30.860 25.501 24.191 29.683 27.776 11.816 13.152 14.369 13.794 11.874 12.833 11.827 12.419 10.554 9.551 8.867 8.319
• Consumo di prodotti petroliferi nell’Area del Cilento Nel complesso il consumo di combustibili fossili nell’Area del Cilento si aggira sui 90 mila TEP all’anno, ma col tempo è cambiata drasticamente la composizione. Le benzine hanno avuto il picco di utilizzo tra il 1994 ed il 1999, anni in cui la differenza di consumi rispetto al gasolio era minima. Con l’ingresso nel nuovo millennio la forbice tra gasolio e benzina si è allargata sempre di più, tanto che nel 2008 sono stati utilizzati 25 mila TEP di benzina a fronte di 63 mila TEP di gasolio. Le quantità consumate di Olio lubrificante e GPL sono in costante riduzione dal 1990 ad oggi. C o n s u m i d i b e n z in e e g a s o lio (va lo ri in T E P ) A re a d e l C ile n to
7 0 .0 0 0
T E P b e n z in e
T E P g a s o lio
6 0 .0 0 0
5 0 .0 0 0
4 0 .0 0 0
3 0 .0 0 0
2 0 .0 0 0
1 0 .0 0 0
0 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
13
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
C o n s u m i d i p ro d o tti p e tro life ri (v a lo ri in T E P ) A re a d e l C ile n to 1 4 .0 0 0
T E P o lio c o m b & lu b rific a n ti
TEP gpl
1 2 .0 0 0
1 0 .0 0 0
8 .0 0 0
6 .0 0 0
4 .0 0 0
2 .0 0 0
0 1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1998
1999
2000
2001
AREA DEL CILENTO GASOLIO 45.597 46.330 45.254 44.342 43.303 41.436 38.191 39.979 43.178 44.138 46.766 49.268 55.251 52.339 58.491 58.370 60.462 60.059 63.038 61.296
BENZINA 29.453 32.333 35.871 36.723 38.632 38.290 38.370 38.676 39.079 39.163 37.043 36.306 35.353 34.492 32.949 30.992 28.897 26.035 24.978 23.785
1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
1997
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
OLIO LUB 7.883 7.897 5.341 5.168 4.267 4.344 4.328 3.749 3.715 4.234 3.476 2.833 2.339 1.707 1.712 1.307 1.502 1.496 921 613
2009
GPL 5.153 4.509 4.792 4.266 3.525 3.344 4.103 3.840 1.634 1.818 1.986 1.907 1.642 1.774 1.635 1.717 1.459 1.320 1.226 1.150
• Consumo di prodotti petroliferi per settore nell’Area del Cilento Il grafico seguente mostra il dato di vendita annuale dei prodotti petroliferi per i settori trasporti, domestico, terziario e industria. Si può notare come il consumo imputabile ai trasporti sia la quasi totalità del consumo complessivo di prodotti petroliferi. Si specifica che i dati sono stimati attraverso elaborazioni utilizzando la metodologia “top-down” e che solo un’analisi più approfondita e specifica sul territorio potrebbe fornire indicazioni più precise. 1 0 0 .0 0 0
C o n s u m i d i p r o d o t ti p e t r o life r i p e r s e t to r e ( v a lo r i in T E P ) A r e a d e l C ile n to T E P tra s p o rti
T E P d o m e s t ic o
T E P t e r z i a r io
T E P in d u s tr i a
9 0 .0 0 0 8 0 .0 0 0 7 0 .0 0 0 6 0 .0 0 0 5 0 .0 0 0 4 0 .0 0 0 3 0 .0 0 0 2 0 .0 0 0 1 0 .0 0 0 0 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009
14
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
1.4 Il fabbisogno energetico degli edifici residenziali Secondo quanto riportato nel rapporto energia e ambiente 2007-2008 pubblicato da Enea il settore residenziale è stato responsabile di circa il 14% dei consumi finali di energia nel 2007 in Italia, per un totale di circa 26 mln di Tep; i due vettori energetici principalmente utilizzati sono stati il gas naturale, 59,2% e l’energia elettrica, 20,5%. Tali cifre sono molto significative, inoltre il patrimonio residenziale è il settore sul quale eventuali politiche energetiche proposte dagli enti pubblici possono essere meglio introdotte, l’azione di un’amministrazione può essere esercitata direttamente mediante strumenti come l’allegato energetico al regolamento edilizio che può comportare obblighi dai costi contenuti per i residenti, ma dai significativi risultati in termini di risparmio energetico e abbattimento delle emissioni di CO2. Per questo motivo sono stati elaborati degli scenari di fabbisogno energetico degli edifici, come è stato fatto anche per il PEAR della Campania ma con una metodologia diversa, che hanno permesso di ottenere delle stime a livello comunale, come si vede nell’immagine seguente.
Fabbisogno energetico medio degli edifici per comune
L’elaborazione evidenzia il fabbisogno energetico medio per comune degli edifici residenziali, l’unità di misura in cui si esprime tale valore è kWh/mq/anno, ed è la quantità di energia primaria globale richiesta, nel corso di un anno, per mantenere negli ambienti riscaldati la temperatura ad un valore costante di 20 °C prevedendo un adeguato ricambio d’aria durante la stagione di riscaldamento. La stima è stata ottenuta attraverso un algoritmo che, grazie ai dati del censimento Istat 2001 sulle principali caratteristiche degli edifici (epoca di costruzione, numero, numero di abitazioni, numero di piani), ha permesso di elaborare la caratteristiche di forma di un edificio tipo per sezione di censimento e successivamente basandosi su dati desunti dalla
15
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
letteratura, circa le tipologie costruttive per area geografica e periodo storico, è stato possibile stimare i valori di trasmittanza media per ogni componente: involucro e infissi. Nella tabella seguente si riporta il dato del numero di edifici per epoca di costruzione dell’area del Cilento. Abitazioni per epoca di costruzione
Dalla carta si evidenzia che le aree con gli edifici più energivori (rosso, rosso scuro) e quindi più vetusti, sono localizzate principalmente settentrionale
nella e
in
zona quella
centroorientale,
epoca prima del 1919
n° abitazioni 13.211
% abitazioni 24,10%
dal 1919 al 1945
6.251
11,40%
dal 1946 al 1961
4.926
9,00%
dal 1962 al 1971
6.706
12,20%
dal 1972 al 1981
10.412
19,00%
mentre i comuni aventi gli edifici a minor
dal 1982 al 1991
9.219
16,80%
fabbisogno
dopo il 1991
energetico
(verde),
sono
situati nella parte occidentale e orientale,
totale
4.037
7,40%
54.762
100,00%
questi ultimi in particolare confinano con alcuni dei più energivori. Questa analisi è utile in quanto permette di pianificare eventuali politiche energetiche mirate alla ristrutturazione e alla riqualificazione dell’esistente, infatti a parità di costo, gli interventi nelle aree rosse garantiranno un maggior risparmio, anche in termini economici.
Fabbisogno energetico medio degli edifici per sezione di censimento.
La figura sopra è un ingradimento di alcuni comuni e permette di apprezzare i valori di fabbisogno energetico per sezione di censimento L’analisi condotta fin qui deve essere contestualizzata da alcune carte che forniscono informazioni necessarie quando si tratta il tema della riqualificazione energetica degli edifici, cioè la zona climatica per comune, i gradi giorno per comune e le fasce altimetriche per comune.
16
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
Zone climatiche del Cilento
Gradi giorno per comune nel Cilento
Fasce climatiche del Cilento
17
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
2 - ESISTENZA DI IMPIANTI TRADIZIONALI Nei comuni dell’area esistono 3 centrali idroelettriche: 1 a Morigerati (55MW), 1 a Felitto (0,41MW) e 1 a Novi Velia (0,43MW). Si riportano alcuni estratti cartografici del Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) della Campania, approvato nel marzo 2009, in cui sono localizzati i principali impianti di produzione di energia elettrica tradizionali, si evidenzia che la centrale di Novi Velia è stata riattivata successivamente alla redazione del piano e per questo motivo non compare sulle carte. La centrale realizzata nel 1926 è stata in funzione fino agli anni ’70 dopodichè ha subito un periodo di fermo di circa 40 anni fino a quando non è rientrata in funzione nel maggio del 2009.
18
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
3 - ENERGIA PRODOTTA DERIVANTE DA FONTI RINNOVABILI
3.1 – Energia idroelettrico, biomasse, eolico e fotovoltaico Produzione al 2010 di energia da fonti rinnovabili nelle province interessate dalle aree oggetto di analisi (fonte: GSE)
2010
EOLICO MW
ITALIA
IDRO
MWh
MW
BIOMASSE GWh
GWh
5.814
9.126
17.876
51.117
18.880
145
256
89
409
80
SALERNO
Nella provincia di Salerno nel 2010 è stato prodotto il 2,5% dell’energia eolica complessivamente
prodotta
a
livello
nazionale,
si
specifica
che
l’energia
eolica
contribuisce al 3% della produzione totale di energia elettrica in Italia. La produzione di energia idroelettrica è un quantitativo trascurabile, pari allo 0,8% del totale nazionale, e anche la produzione di biomasse non è statisticamente rilevante.
Serie storica 2006-2011 della produzione energetica derivante dal fotovoltaico nel Cilento
Nuovi impianti installati n.
Totale cumulato
kW
n.
2006
Dimensione media
kW
kW
0,0
2007
8
182,0
2008
51
753,4
2009
97
581,7
2010
148
1.798,6
2011
217
8.476,1
8
182,0
22,8
59
935,4
15,9
156
1.517,1
9,7
304
3.315,7
10,9
521
11.791,8
22,6
kW
12.000
600
10.000
Potenza installata
500
8.000
Numero impianti
400
6.000
300
4.000
200
2.000
100
0
N.
Anno
0 2007
2008
2009
2010
2011
19
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
Per quanto riguarda i dati sul fotovoltaico il quadro della situazione è differente: nel Cilento ci sono 521 impianti, pari al 20% del totale provinciale; molti di questi sono di piccole dimensioni, cosicché nell’area si produce il 12% circa dei kWh prodotti a livello provinciale col fotovoltaico. Il 2011 è stato l’anno del boom fotovoltaico nell’area, con oltre 8 mila KW prodotti nell’area a fronte di 3.300 kw prodotti tra il 2006 ed il 2010. Si riportano alcuni estratti cartografici del Piano Energetico Ambientale Regionale (PEAR) della Campania.
20
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
3.2 - Distribuzione geografica del potenziale di produzione energetica eolica
Superfici (ha) per producibilità specifica a 50 m s.l.t./s.l.m.
1000-1500 Mwh/Mw aree agricole aree naturali totale
18.046,7
1500-2000 Mwh/Mw 6.865,4
2000-2500 Mwh/Mw 170,7
2500-3000 Mwh/Mw 3,4
4.544,0
2.264,0
1.030,2
151,4
22.590,6
9.129,4
1.200,9
154,8
Nel Cilento gli ettari con una producibilità eolica oltre i 1.000 Mwh sono 33.075, pari al 19,2% della superficie totale. Di questi il 68% rimane sotto i 1.500 Mwh, il 27% e compreso tra i 1.500 ed i 2.000. Dei 33.073 ha utilizzabili il 24% ricade in aree naturali, ed è rilevante il fatto che l’87% delle superfici con una producibilità oltre i 2.000 Mhw sia in aree naturali. Il potenziale eolico off-shore è considerato non rilevante a causa sia delle condizioni di ventosità non particolarmente premianti (ad esempio rispetto alle zone attorno alla Puglia, al Molise ed alla Sicilia), sia della profondità delle acque che aggrava sensibilmente i costi degli impianti.
21
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
3.3 - Agroenergie
• Biomasse vegetali
Cilento: mappa della copertura del suolo (fonte: CORINE)
Il PEAR, tra le azioni di sviluppo delle energie rinnovabili, focalizza l’attenzione su filiere con concreta possibilità di sviluppo ed anche correttamente inserite nei contesti locali, ma anche di conseguire un ulteriore risultato: l’utilizzo energetico di materiali che, se non correttamente smaltiti, avrebbero conseguenze negative per l’ambiente (come le deiezioni animali), oltre alla salvaguardia di aree boscate da fenomeni di dissesto ed abbandono (recupero della biomassa ligno-cellulosica attraverso la corretta gestione forestale). Pertanto, l’obiettivo del PEAR è sviluppare le potenzialità agro-energetiche delle biomasse derivate dai residui inutilizzati dall’agricoltura (cosiddette di ‘seconda generazione’ come le biomasse generate da scarti e/o sottoprodotti di origine agricola, agroindustriale ed agroforestale, ecc.). A questo si unisce anche l’esigenza di valorizzare le aree dove non sussistono attualmente le condizioni agro-ambientali per le coltivazioni (aree interessate dal cuneo salino o con status ambientale alterato) e le aree a rischio di marginalità (aree a rischio idrogeologico, abbandono colturale) per essere dedicate temporaneamente a colture energetiche.
22
Analisi energetica dell’area del
CILENTO
Aree boscate al 2004 (fonte Corine Land Cover) Superficie boscata esterna ai Parchi nazionali e regionali (ha)
20.081
Superficie boscata nei Parchi nazionali e regionali (ha)
60.082
Totale superficie boscata (ha)
80.163
In questo contesto devono essere tenute in considerazione le molte aree di produzione di prodotti di pregio (DOC, DOCG, IGP,…) esistenti sul territorio e che devono essere necessariamente valorizzate, utilizzando le agroenergie solo in funzione complementaria e non principale. La superficie boscata nel Cilento, stando alla più recente rilevazione di Corine Land Cover, è oltre gli 80 mila ha. L’estensione boscata è pari al 46% della superficie territoriale dell’area, anche se bisogna tenere conto del fatto che i ¾ di tali superfici ricadono in aree protette.
• Biomasse zootecniche
80.000
kW potenziali provenienti dalle biomasse zootecniche sulla base dei bovini esistenti
70.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 0 Regione Campania
Territorio
Prov. Salerno
Cilento
KW potenziali
Italia
2.199.728,0
Regione Campania
77.188,0
Prov. Salerno
22.432,7
Cilento
3.775,6
Il Cilento ha un potenziale energetico derivante dalla presenza di capi bovini pari a quasi 4 mila KW, pari al 17% del potenziale totale della Provincia di Salerno, che a sua volta rappresenta il 30% del potenziale produttivo regionale. Nel PEAR è riportata una analisi preliminare circa l’individuazione di areali in cui sviluppare potenzialmente impianti per la produzione di biogas, e dalla osservazione della
23
Analisi energetica dell’area del
distribuzione
degli
CILENTO
allevamenti
emerge
che
essi
sono
concentrati
soprattutto
in
determinate aree della regione. Nell’ottica di ridurre quanto più possibile le distanze da percorrere per il trasporto e lo stoccaggio della biomassa, allo scopo sia di limitare le emissioni inquinanti che di minimizzare i costi per la filiera, sono stati identificati tre areali che costituiscono le zone di maggiore interesse per la realizzazione degli investimenti tecnologici relativi alla filiera del biogas
Areali individuati per la biomassa derivante da reflui zootecnici (fonte: Piano Energetico Ambientale Regionale della Campania)
La parte meridionale dell’areale A, composto da 20 comuni, si sovrappone con il lembo settentrionale del Cilento, interessando i comuni di Agropoli, Cicerale e Ogliastro Cilento per i quali potrebbe essere interessante sviluppare degli studi di prefattibilità specifici per la realizzazione di impianti di produzione del biogas.
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Analisi energetica dell’area del
CILENTO
3.4 -Potenziale di energia idroelettrica producibile Il potenziale idroelettrico è elaborato con riferimento alle valutazioni dall’atlante idroelettrico ATLAMINIH nello studio di Ricerca di Sistema: “Risultati del censimento del potenziale mini-idro e realizzazione del sistema informativo territoriale”, Rapporto CESI RICERCA n. 07000595, 2006 (M. Peviani)
Regione Campania: mappa del potenziale di produzione idroelettrica (fonte: ATLAMINIH)
L’area del Cilento mostra un potenziale di produzione di energia idroelettrica fino a un massimo di 500 GWh/anno per alcuni comuni, come per esempio Campora, Castel San Lorenzo, Felitto, Laurino, Piaggine, Stio, Valle Dell'Angelo. Dato il limitato fabbisogno di energia elettrica dell’area, questo tipo di tecnologia dovrebbe essere preso in considerazione come una delle prime alternative di sviluppo di politiche energetiche, potenzialmente può infatti offrire un notevole contributo.
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4 - IL QUADRO PROGRAMMATICO E NORMATIVO DEL CILENTO
Dopo l’adozione del pacchetto europeo su clima ed energia del 2008, la Commissione europea ha lanciato il Patto dei Sindaci per avallare e sostenere gli sforzi compiuti dagli enti locali nell’attuazione delle politiche nel campo dell’energia sostenibile, l’adesione a questa iniziativa è su base volontaria e avviene tramite delibera di Consiglio Comunale, l’obbligo per i firmatari è abbattere di almeno il 20% le emissioni di CO2 entro il 2020. Poiché l’80% dei consumi energetici e delle emissioni di CO2 è associato alle attività urbane, i governi locali svolgono un ruolo decisivo nella mitigazione degli effetti conseguenti al cambiamento climatico. Il Patto dei Sindaci è un’iniziativa che vede circa 1.400 comuni impegnati in Italia e circa 3.000 in Europa, oltre ad un elevato numero di enti sovraordinati (per esempio la Provincia
di
Salerno)
e
di
associazioni
(ANCI,
Climate
Alliance,…)
nella
lotta
all’abbattimento dei consumi di energia e delle emissioni di CO2, un network internazionale esistente e consolidato che permette un rapido e efficace scambio di esempi e buone pratiche. Sono 12 i comuni dell’Area del Cilento ad aver aderito al Patto, ma al momento nessuno di questi ha ancora approvato il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile (PAES), in particolare 2 comuni hanno superato i tempi previsti dal Patto, 12 mesi, per la redazione e approvazione del Piano, Acropoli e Laurino.
COMUNE
ADESIONE AL PATTO DEI SINDACI
65002
AGROPOLI
28/09/2010
65028
CASAL VELINO
20/09/2011
65060
LAUREANA CILENTO
10/11/2011
65061
LAURINO
11/05/2010
65064
LUSTRA
16/11/2011
65069
MOIO DELLA CIVITELLA
04/08/2011
65081
OGLIASTRO CILENTO
29/11/2011
65084
OMIGNANO
05/10/2011
65098
POLLICA
20/10/2011
65123
SAN MAURO CILENTO
18/10/2011
65145
STIO
30/09/2011
65154
VALLO DELLA LUCANIA
29/10/2011
CODICE ISTAT
Il ruolo dei Piani d’Azione comunali, e in parallelo il coordinamento e supporto della Provincia, che è accreditata presso il Patto dei Sindaci, giocherebbero un ruolo fondamentale nello sviluppo di politiche energetiche comuni e condivise nell’Area del Cilento, si potrebbe infatti ipotizzare una adesione anche degli altri comuni al Patto.
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Strategicamente potrebbe essere una mossa importante anche nell’ottica della richiesta di finanziamenti all’Unione Europea attraverso gli attuali strumenti utilizzabili, che come il progetto Elena della BEI è focalizzato su progetti aventi di portata economica elevata. Dal punto di vista della condivisione istituzionale delle politiche in ambito di risparmio energetico c’è ancora molta strada da percorrere nell’area del Cilento: su 62 comuni solo 3 (Agropoli, CasalVelino, Laurino) pari al 18,5% della popolazione hanno aderito al Patto dei Sindaci. La Provincia di Salerno non si è dotata di un Piano Energetico, mentre esiste una proposta di Piano Energetico Regionale riguardante la Regione Campania che risale al 2009. Per quanto riguarda specificatamente i consumi si sottolinea che entro il 2020 ogni stato membro della UE dovrà ridurli del 20% rispetto ai valori del 2005, come prescritto dalla famosa direttiva 20-20-20 che prevede inoltre una riduzione del 20% delle emissioni di CO2 e che il 20% dell’energia utilizzata provenga da fonti rinnovabili. L’area del Cilento mostra una lieve diminuzione dei consumi negli anni della serie storica a nostra disposizione; sono stati considerati solamente gli anni per cui si disponeva di tutti i vettori energetici, e l’obiettivo di riduzione è fissato a 34.133 TEP. Rapportando i consumi alla popolazione si ottiene un valore di circa 0,96 Tep/procapite nel 2005 e la riduzione prevista è di 0,19 Tep/procapite. Cilento obiettivo di riduzione dei consumi entro il 2020 del 20% rispetto al 2005 (valori in TEP) 200.000 Energia Elettrica
Metano
carburanti
olio comb & lubrificanti
obiettivo 2020
180.000 160.000 140.000 120.000
- 34.133 TEP entro il 2020
100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0 2005
2006
2007
2008
2009
2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
2017
2018
2019
2020
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5 – BUONE PRATICHE NEL SETTORE DEL RISPARMIO ENERGETICO E DELLA PRODUZIONE DI ENERGIA il caso del Comune di Torraca Nonostante questo report riguardi prevalentemente un’analisi energetica dell’area, può essere interessante sottolineare un esempio specifico di rilievo nazionale ed europeo considerato una buona pratica potenzialmente replicabile da altri comuni dell’area. Il caso che viene riportato di seguito è quello del comune di Torraca, famoso per essere il primo comune al mondo ad avere un impianto di illuminazione pubblica completamente a LED. Il comune di Torraca nel 2007 ha sviluppato un progetto che ha visto la sostituzione degli oltre 700 punti luce cittadini con lampade a LED ad alta efficienza, diventando un caso di studio e centro Mondiale di sperimentazione permanente della tecnologia a LED, ricevendo anche alcuni importanti riconoscimenti come il Premio Enti Locali per Kyoto e il Premio all’Innovazione Amica dell’Ambiente. Il riscontro del successo di tale operazione si ha direttamente dalla riduzione delle bollette del comune di circa 22.000 euro/anno. Il
comune
ha
sviluppato
inoltre
ulteriori
progetti
che,
sempre
nell’ambito
dell’abbattimento dei consumi, hanno visto la realizzazione di 4 impianti fotovoltaici per un totale di circa 180 kWp installati un abbattimento delle emissioni di CO2 circa di 122 tonnellate; la realizzazione di una piscina comunale ecosotenibile adeguatamente isolata con un sistema brevettato di copertura isotermica, dotata di un impianto solare termico, un impianto fotovoltaico e un impianto di illuminazione a LED; la costituzione di una società a partecipazione pubblica “Sviluppo Torraca” che prevede tra le altre cose la realizzazione di una fabbrica di ricerca e produzione di moduli fotovoltaici che, secondo le stime del comune, dovrebbe portare nel comune circa 20 nuovi posti di lavoro; si prevede inoltre la realizzazione di una monorotaia di collegamento Sapri-Torraca, alimentata da un impianto fotovoltaico, come modalità di trasporto alternativa a quello su gomma; infine è stato avviato un progetto per la realizzazione di un parco eolico da circa 13 MWp capace di fornire energia ad una popolazione di circa 20.000 abitanti. Si evidenzia che tali pratiche potrebbero essere meglio analizzate per valutare la possibilità di essere replicate da altri enti,tale dovrebbe essere infatti il fine di questa analisi, partire dallo stato dell’arte energetico di un area per arrivare a sviluppare azioni concrete e efficaci.
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NOTA METODOLOGICA L’analisi energetica è stata effettuata basandosi su una serie storica di 21 anni, dal 1990 al 2010, utilizzando dati di consumo di energia elettrica, gas naturale, benzine, gasolio, gpl e olio combustibile. Di seguito è illustrato il metodo con cui i vettori sono stati trattati per ottenere i dati a livello comunale quando non presenti. È in generale piuttosto difficile ottenere delle buone approssimazioni sui consumi energetici a scala comunale, solitamente misurazioni più accurate si ottengono dal livello provinciale in su.
• Energia Elettrica Fonte: serie storica 1990-2010 dei consumi provinciali per settore merceologico pubblicato da Terna. Per ottenere il dato a livello comunale è stato prima calcolato l’utilizzo annuale pro capite di energia elettrica a livello provinciale, ripartendo il consumo di ogni diverso settore in base a uno dei seguenti indicatori: •
numero di abitanti della provincia per il settore domestico;
•
numero di addetti nel terziario per il settore terziario;
•
numero di addetti nell’industria per il settore industria;
•
ettari di SAU per il settore agricoltura.
È stato quindi elaborato un dato comunale avvalendosi del numero di abitanti, del numero di addetti del terziario, del numero di addetti dell'industria e degli ettari di SAU di ogni ente, utilizzando i dati demografici ISTAT.
• Gas Naturale Fonte: serie storica dal 2004 al 2010 dei consumi provinciali, pubblicato ed elaborato dal Ministero dello Sviluppo Economico su dati di SNAM Rete Gas. Il dato a disposizione non è ripartito per settore merceologico come l'energia elettrica, ma viene suddiviso in 3 ambiti: industria, termoelettrico e reti di distribuzione che comprende sia domestico che terziario ma anche una ulteriore parte dell'industria. La stima dei consumi di gas naturale risulta quindi difficoltosa e non troppo accurata quando si svolge un'indagine ad un livello preliminare di questo vettore energetico. Per ottenere il dato a livello comunale si è proceduto in questo modo: •
industria: il consumo è stato suddiviso per il numero di addetti provinciali di questo settore e successivamente è stato elaborato un dato sulla base dei dipendenti dell'industria di ogni comune;
•
reti di distribuzione: questo dato è il più complesso da ripartire in quanto vi sono poche informazioni a riguardo, ma da alcune indicazioni trovate in letteratura si può considerare di suddividerlo in due parti uguali, una per i settori produttivi (industria e terziario) e una parte per il settore domestico. Successivamente si
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Analisi energetica dell’area del
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procede ad elaborare una stima comunale avvalendosi del rapporto tra il numero di addetti comunali e addetti provinciali e del rapporto tra il numero di abitazioni a livello comunale e le abitazioni a livello provinciale. •
termoelettrico: solitamente a questa scala di analisi il consumo di metano per il termoelettrico non viene considerato per evitare di incorrere nel “double counting”, in quanto viene già considera l'energia elettrica effettivamente consumata.
• Prodotti petroliferi Fonte: serie storica dal 1990 al 2009 dei dati di vendita provinciali di prodotti petroliferi: benzine, gasolio (per autotrazione, riscaldamento e agricolo), gpl, olio combustibile e lubrificanti, pubblicata dal Ministero dello Sviluppo economico. Avendo a disposizione il dato di vendita e non di consumo, si può supporre che parte dei combustibili sia stata comprata in provincia e poi utilizzata al di fuori di essa, ma è altrettanto vero che combustibili acquistati fuori possono essere poi utilizzati all’interno della provincia. Si è deciso quindi di considerare i dati provinciali come rappresentativi della sola provincia. Benzine, Gasolio e Gas Naturale: trasporti Fonte: serie storica, dal 2000 al 2009, sui dati di immatricolazione dei veicoli a livello comunale è stata pubblicata da ACI, a livello comunale si ha però solo il numero di veicoli per tipologia (autobus, autocarro, motociclo, ecc..), e non il numero di veicoli per combustibile utilizzato. Questo dato è disponibile solo a livello nazionale e, di conseguenza, sono state calcolate le percentuali di veicoli a benzina, a gasolio e ad altri combustibili sul totale nazionale, e le stesse percentuali sono state utilizzate per suddividere i veicoli a livello comunale. Una volta ottenuta la serie storica del numero di veicoli, partendo dal dato provinciale, è stato calcolato il consumo annuo per veicolo per ogni tipologia di combustibile, dividendo i dati di vendita di gasolio e benzine per il numero di veicoli funzionanti a gasolio e a benzina. In seguito, il dato unitario è stato moltiplicato per il numero di veicoli per ciascun comune. In questo modo per ogni comune sono stati calcolati i valori di vendita annuale di gasolio e benzina. Per il metano è stato fatto un discorso a parte, infatti è stato calcolato un consumo medio annuo per singolo veicolo, che poi è stato moltiplicato per i veicoli a metano di ogni comune. Nella voce “altri combustibili” è stato considerato solo il metano per vari motivi: il consumo provinciale di combustibili per autotrazione diversi da gasolio e benzina è molto limitato; in tutta la provincia sono presenti solo 3 distributori di metano e 3 di gpl. Gasolio e gpl: civile I dati pubblicati sul sito del ministero dividono le vendite di gasolio per 3 usi finali: autotrazione, uso agricolo e riscaldamento. Si ipotizza che il gasolio da riscaldamento venga utilizzato quasi esclusivamente nel settore civile, così come il gpl da riscaldamento, e quindi possono entrambi essere conteggiati interamente in questo settore. Per entrambi
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i vettori è stato poi elaborato il consumo comunale partendo da una prima stima, basata sul consumo pro capite provinciale, e riparametrato in seguito sul numero di abitanti di ciascun comune. Gasolio: agricoltura In questo caso per ottenere un dato a livello comunale, in un primo momento è stato confrontato il dato di vendita provinciale per gli ettari di s.a.u. della provincia, così da ottenere le tonnellate di combustibile per ettaro, e poi questo dato è stato moltiplicato per gli ettari di s.a.u. di ogni comune. Olio combustibile e lubrificanti: Industria Per ottenere questo dato inizialmente è stato ottenuto il rapporto tra gli addetti dell'industria comunali e quelli provinciali per ogni comune, in un secondo momento si è proceduto a moltiplicare tale rapporto per il consumo provinciale di olio combustibile e lubrificanti.
• Produzione da fonti rinnovabili Per il fotovoltaico abbiamo utilizzato i dati di “GSE-ATLASOLE” che pubblica l’elenco degli impianti presenti in Italia con data di attivazione e potenza installata dal 2006. E’ stato possibile quindi ricostruire anche una serie limitata dal 2006 ad oggi.
• Stima della potenzialità per impianti eolici Per l’eolico abbiamo calcolato le superfici con diverso grado di producibilità. Abbiamo utilizzato i dati di “RSE-ATLAEOLICO” incrociati con la copertura dell’uso del suolo Corine Land Cover 2004 e con le geometrie dei parchi nazionali e regionali. Abbiamo misurato le superfici a diverso grado di producibilità per impianti di 50m s.l.t./s.l.m. (fonte Atlante eolico nazionale del CESI) al netto delle superfici insediate, delle superfici boscate e delle acque (fonte Corine Land Cover) e al netto delle superfici a parco. Naturalmente i dati ottenuti andrebbero ridotti per la presenza di altri vincoli ambientali, paesistici, architettonici ecc., ad oggi non disponibili. Abbiamo scelto la copertura relativa alla producibilità riferita a impianti medi (50m di altezza) perché tali impianti ci sembrano più adatti alla natura delle aree indagate; nulla vieta comunque di fare valutazioni per impianti più piccoli (25 m) o più impattanti (75 o 100 m).
• Stima della potenzialità per biomasse forestali Per la stima delle potenzialità relative allo sfruttamento delle biomasse forestali occorre avere informazioni dettagliate sui boschi, quali la proprietà, la funzione (bosco produttivo o bosco protettivo), la qualità, le diverse specie, ecc.. Non disponendo di tali dati abbiamo misurato semplicemente le aree boscate dalla copertura Corine Land Cover 2004 sia per la parte interna ai parchi che per la parte esterna.
• Stima della potenzialità per biomasse forestali Per le biomasse di origine zootecnica non disponendo ancora dei dati del Censimento della Agricoltura al 2010 abbiamo utilizzato il vecchio dato sui bovini presenti al censimento del 2000, stimando una potenza ricavabile di 100 kW ogni 275 capi bovini.
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