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ANNO LII - N. 283
lunedi' 27 ottobre 2014
SPECIALE ASNACODI Al III Forum dibattito Internazionale sul futuro delle assicurazioni agricole dagli stati uniti all'olanda, dalla turchia alla polonia, e dalla francia all'italia, quello della gestione dei rischi in agricoltura e' un argomento molto delicato e dibattuto, declinato in tempi e modalita' differenti, con esiti e risultati alterni, ma con uno stesso unico obiettivo: proteggere il reddito degli imprenditori che operano nel comparto primario. a livello comunitario il principale strumento di finanziamento istituzionale per la gestione del rischio in agricoltura e' contenuto nel secondo pilastro della politica agricola comune (pac) ovvero la politica di sviluppo rurale, che a livello nazionale e' normata dal programma nazionale di sviluppo rurale (pnsr). il pnsr viene concordato con le regioni e le province autonome e prevede tre tipologie di intervento: le assicurazioni, i fondi di mutualizzazione e gli strumenti di stabilizzazione del reddito (ist), per un investimento finanziario previsto di oltre 1,6 miliardi di euro diviso nei sette anni di programmazione (2014-2020). di tutto cio' si e' approfonditamente parlato nella due giorni di lavori del terzo forum internazionale sulla gestione dei rischi in agricoltura, promosso dall'associazione nazionale dei consorzi di difesa (asnacodi) e dedicato al tema "le politiche, il mercato e la ricerca per lo sviluppo dell'impresa agricola". al forum, oltre a rappresentanti dell'asnacodi e dei consorzi di difesa, sono intervenuti esponenti delle istituzioni, del mercato assicurativo e riassicurativo, delle banche e degli istituti di credito, delle organizzazioni di rappresentanza degli agricoltori e della ricerca scientifica, questi ultimi provenienti da diversi paesi europei ed extraeuropei. la maggior parte degli intervenuti al forum, che e' stato organizzato nell'ambito del piano di comunicazione cofinanziato dall'unione europea e dedicato agli agricoltori "infopac2014", fa parte di un gruppo di lavoro europeo sulla gestione del rischio in agricoltura, che si era riunito gia' diverse volte in previsione dei lavori. la PRIMA GIORNATA dei lavori si e' aperta con gli interventi del presidente e del direttore dell'asnacodi albano AGABITI e giacomo bertolini, i quali hanno presentato l'attuale organizzazione del sistema dei consorzi di difesa e la loro evoluzione negli anni, oltre ad illustrare i principali obiettivi del forum, che - come ha evidenziato il presidente - rappresenta un "momento di approfondimento e di confronto tra gli scenari assicurativi europei e mondiali", che ci consentira' di "dare risposte piu' concrete e puntuali agli agricoltori". in italia nel 2013 "sono stati sfiorati i 7 miliardi di euro di valore assicurato" e questo risultato e' "in netto e continuo miglioramento", ha affermato agabiti, facendo notare che le regioni "piu' performanti" si trovano al nord, dove lo "strumento assicurativo e' conosciuto ed in forte crescita", anche se il nostro intento e' "cercare di portare tutti allo stesso livello assicurativo". nel corso dei lavori il presidente ha chiarito
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piu' volte che "non si possono coprire tutti i rischi" ai quali si espongono gli imprenditori, e che se anche questo fosse possibile, "verrebbe meno la figura dell'imprenditore agricolo" ed il concetto stesso di rischio legato al mercato, che e' "anche cio' che spinge l'imprenditore a crescere e migliorarsi". un altro argomento sul quale agabiti e' tornato diverse volte e' la soglia del 30% per l'accesso all'indennizzo in caso di danni da avversita' atmosferiche, che "considerando la redditivita' molto ridotta delle imprese agricole", le quali "registrano margini molto piu' bassi, del 7-8% circa per le aziende piu' virtuose", e' "assolutamente inadeguata". BERTOLINI si e' invece soffermato sul progetto "infopac2014", asserendo che "il tema della comunicazione agli agricoltori deve necessariamente essere centrale", soprattutto in un ambito "complicato ed articolato" come quello relativo alle assicurazioni agricole, che "col tempo si e' sempre di piu' arricchito di ulteriori elementi che hanno contribuito a renderlo piu' complesso". negli ultimi dieci anni si e' verificato un "sensibile calo" delle imprese agricole iscritte alle camere di commercio, ma allo stesso tempo si e' registrato un aumento delle superfici agricole e dell'export agroalimentare, con un "grande incremento del valore assicurato in agricoltura", ha evidenziato il direttore, asserendo che "questi dati ci dicono che l'agricoltore deve fare scelte di pianificazione, guardando al mercato ed avendo strumenti che lo traguardino negli anni". allo stato attuale delle cose "la gestione rischio non e' piu' un fattore opinabile, ma va gestita e ragionata in maniera molto piu' strutturata" ed infopac "e' il primo passo in questa direzione". "gli agricoltori non assicurati probabilmente hanno fatto fatica ad avere accesso alle informazioni riguardanti la gestione del rischio", ha rimarcato bertolini. nel resto della giornata si sono poi alternati gli interventi di barry goodwin, della north carolina state university; mauro serra bellini, dirigente del cosvir VII del mipaaf e responsabile della gestione crisi in agricoltura; flavio coturni, della dg agricoltura della commissione europea; giovanni razeto, dirigente ismea; julian roberts, direttore esecutivo della willis; osman gulseven, dell'universita' tecnica del medio oriente; miranda meuwissen, dell'universita' olandese di wageningen; joel lymouzin, presidente fondo mutualistico francese fmse; emilio ferrari, responsabile acquisti grano del gruppo barilla. GOODWIN ha svolto un'accurata relazione sugli strumenti per la gestione dei rischi contenuti nella farm bill 2014, fornendo al contempo una panoramica sulla situazione politica ed agricola americana, che ha suscitato un notevole interesse nella sala. la farm bill 2014 - ha precisato - ha messo a disposizione degli agricoltori circa 110 miliardi di dollari per le assicurazioni sui raccolti, che negli stati uniti "fanno la parte del leone", seguite da quelle sui ricavi, acquistate "dalla maggior parte degli agricoltori". secondo goodwin pero' bisogna fare attenzione a "non sovvenzionare ogni rischio, perche' questo puo' portare ad altri rischi", distorcendo la produzione o addirittura il mercato. BELLINI ha svolto un intervento molto tecnico, nel quale ha presentato le principali novita' contenute nel programma nazionale di sviluppo rurale (pnsr) presentato a luglio a bruxelles, sul quale "si attendono le osservazioni della commissione". bellini si e' soffermato in particolare sulla parte assicurativa del piano, che - ha spiegato - contiene "numerose misure" riguardanti la gestione del rischio, tra le quali le assicurazioni per i raccolti, i fondi di mutualizzazione e per la stabilizzazione
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del reddito, interventi per le infrastrutture idriche ed a favore delle innovazioni normative ed operative. COTURNI ha presentato il contesto generale entro il quale le nuove politiche di gestione del rischio sono state inserite nell'ambito della nuova pac. le recenti crisi di mercato - ha detto - quali ad esempio la siccita' del 2012 sul grano, hanno dimostrato l'importanza della gestione del rischio, che "va contrastato anche a causa del sempre crescente cambiamento climatico" e della volatilita' dei prezzi che ne consegue. coturni ha spiegato in particolare le motivazioni che hanno portato allo spostamento delle misure per la gestione del rischio dal primo al secondo pilastro della pac. "dal 2015 infatti non ci saranno piu' i pagamenti diretti e le misure per la gestione del rischio faranno parte dello sviluppo rurale", ha precisato. RAZETO ha parlato del ruolo dell'ismea in relazione alla nuova programmazione ed all'evoluzione dei mercati, analizzando in particolare l'andamento delle assicurazioni agricole in italia negli ultimi dieci anni. nel 2005 il panorama assicurativo era composto per l'81% da polizze per i danni causati dalla grandine, per il 18% da pluririschio e "per appena l'1% dalle multirischio", ha evidenziato, osservando che "oggi la situazione e' radicalmente cambiata", con il 70% di pluririschio ed il 30% di multirischio. "gli imprenditori agricoli oggi possono gestire il rischio a trecentosessanta gradi, con polizze che coprono eventi che fino a pochi anni fa era impensabile assicurare", ha aggiunto, sostenendo che a suo avviso bisogna puntare sull'allargamento della base assicurativa, coinvolgendo piu' agricoltori. ROBERTS ha parlato del contesto dei rischi agricoli nel mercato globale assicurativo e riassicurativo, facendo notare, tra le altre cose, che mentre anni fa c'erano "pochissime societa' professioniste" che lavoravano in questi ambiti, oggi c'e' una "maggiore specializzazione", anche perche' "sono disponibili molto piu' dati che consentono di conoscere meglio il comparto primario e prevedere cio' che potrebbe succedere". e tutto questo "a vantaggio dell'agricoltore", ha aggiunto. allo stato attuale delle cose il mercato assicurativo e' "profondamente cambiato", e' diventato globale e vale circa 30 miliardi di dollari, ha concluso. un notevole interesse ha suscitato la relazione del ricercatore turco GULSEVEN, il quale ha presentato i risultati di uno studio, riferito al mercato turco, ma replicabile in altre realta' europee, nel quale si dava conto di quanto gli agricoltori fossero disposti a spendere per le assicurazioni e di quali fattori influenzassero la loro scelta di assicurarsi o meno. in soli sette anni la turchia, paese nel quale il 25% della popolazione si occupa di agricoltura, "e' passata da una situazione in cui non si sapeva cosa fossero le assicurazione a quasi un milione di certificati, con il 51% di aziende assicurate", anche grazie ad una "scelta governativa molto forte", ha asserito lo studioso. MEUWISSEN ha illustrato i risultati di un'indagine sulla gestione del rischio prezzo in alcune filiere, concentrandosi in particolare su sei casi di studio: il grano in bulgaria e francia, il pomodoro in spagna ed olanda, il maiale in germania ed il formaggio in olanda. lo studio, tra i molteplici risultati ottenuti, ha evidenziato che la volatilita' dei prezzi e' maggiore al livello delle aziende agricole e cala progressivamente nell'intera catena di distribuzione. un processo inverso di
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dispersione del valore "e' possibile solo i quando consumatori perdono fiducia nella gdo", ha fatto notare la ricercatrice. a queste parole ha fatto seguito una tavola rotonda sul tema "politiche e strumenti per la gestione del rischio", alla quale, oltre al presidente agabiti, che ha moderato gli interventi, hanno portato il loro contributo LYMOUZIN e ferrari. lymouzin ha illustrato ai presenti, suscitando una notevole curiosita', il funzionamento del fondo mutualistico francese per gli eventi ambientali e sanitari, spiegando che esso si basa sul pagamento di una quota di adesione, il cui importo e' forfettario. "ogni filiera deve responsabilizzarsi, definendo l'importo della quota da versare", ha spiegato, sottolineando che in questo modo sono stati raccolti circa dieci milioni di euro, con il 98% di quote versate rispetto a quanto richiesto. una volta raccolti i fondi - ha continuato lymouzin - "esaminiamo i sinistri e le richieste di risarcimento presentate e vediamo quali sono le capacita' ed i mezzi finanziari di cui disponiamo, anche in base alle quote versate". "quando c'e' la volonta' professionale e quando si ha una spiegazione chiara si puo' fare qualsiasi qualcosa", ha asserito. FERRARI ha evidenziato l'importanza della gestione del rischio in una grande azienda come la barilla, spiegando che "quando parliamo di rischio dobbiamo approcciarlo da tre punti di vista: garanzia della quantita' della merce, della qualita' del grano e volatilita' del prezzo". per gestire questi rischi utilizziamo diversi strumenti, come ad esempio lo stoccaggio, la diversificazione geografica della produzione, "in modo da avere maggiori garanzie", ed il ricorso a contratti di coltivazione, "tramite i quali ci interfacciamo direttamente con le controparti agricole e stabiliamo certe quantita' e qualita' di grano, decidendo insieme le varieta' migliori e le regole di prezzo". alla SECONDA GIORNATA dei lavori hanno portato il saluto delle organizzazioni professionali il presidente della coldiretti roberto moncalvo, il vicepresidente nazionale della cia antonio dosi, il delegato della giunta confagricoltura per i problemi assicurativi lorenzo nicoli. sono inoltre intervenuti il direttore generale del mipaaf giuseppe cacopardi, a nome del ministro, il rappresentante della commissione europea davide d'amato, il capo del dipartimento marketing dell'agenzia europea gnss gian gherardo calini, i ricercatori marietta janowiczlomotto, dell'universita' di danzica, e krzystof lyskawa, dell'universita' di poznan, il consigliere asnacodi e rappresentante del gruppo di lavoro sulla gestione del rischio del copa cogeca paola grossi, il dirigente ismea giovanni razeto, il broker di willis italia marco carbonchi, l'amministratore delegato di bruno sforni spa pier ugo andreini, il rappresentante di unicredit italia massimo gazzoli, e di new holland italia domenico reggiani. CACOPARDI ha messo in evidenza l'importanza del tavolo di concertazione permanente del mipaaf con l'asnacodi, le associazioni professionali agricole, l'ania, le regioni e l'ismea, grazie al quale "e' stato gestito il piano assicurativo negli ultimi anni", assicurando che "questo tavolo verra' mantenuto" anche nei prossimi anni. "stiamo cercando di arrivare ad una semplificazione dei sistemi informativi, che spesso sono molteplici e non si parlano tra di loro, intorno ad agea, che dovra' erogare i fondi alle imprese agricole" con l'obiettivo di arrivare ad avere un "sistema informatizzato e piu' semplice", ha spiegato il rappresentante del mipaaf. secondo cacopardi quello della variabile climatica e' un problema "sempre piu' diffuso", del quale gli imprenditori "sono ben consapevoli" e non si
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dovrebbe pertanto "fare molta fatica a spiegare loro l'importanza di interventi di questo tipo". "le assicurazioni agricole sono ormai fondamentali e le scelte della nuova pac lo confermano", ha asserito MONCALVO assicurando tutto il sostegno della coldiretti all'attivita' di asnacodi. quello che serve - ha aggiunto il presidente - sono "riflessioni profonde, per capire quali sono gli strumenti e le possibilita' assicurative migliori" per le singole aziende. "le sfide sono tante e possono essere affrontate se i consorzi di difesa continuano a migliorarsi per offrire servizi sempre piu' puntuali alle imprese", ha proseguito moncalvo, evidenziando l'importanza di una "copertura assicurativa omogea", di un "corretto equilibrio gestionale e territoriale" della rappresentanza dei consorzi di difesa ed essere punto di riferimento "in termini di qualita' degli strumenti e di prezzi". se l'azienda agricola "non vuole rischiare il default deve tutelarsi tramite strumenti di gestione del rischio", ha osservato DOSI. in tema di gestione del rischio "c'e' molto da costruire assieme", puntando in particolare sull'innovazione, poiche' "dobbiamo essere al passo con i tempi e se possibile anche avanti, dal momento che l'innovazione puo' portare vantaggi e risparmi", ha continuato. NICOLI ha espresso soddisfazione per gli esiti del forum e per gli "interessantissimi" interventi susseguitisi, evidenziando che a suo parere il comparto primario necessita di uno "sforzo di competitivita'" collettivo, "senza che nessuno si senta escluso". "l'autocritica va fatta su tutto il sistema" che deve interrogarsi sui reali ostacoli alla competitivita', ha concluso. D'AMATO ha evidenziato l'importanza della ricerca e del coinvolgimento degli agricoltori nella politica dell'unione europea, soffermandosi in particolare sul programma di lavoro ricerca e innovazione scientifica horizon 2020. quello della ricerca - ha spiegato d'amato - e' un "mondo che cerca di uscire dai laboratori ed entrare nella realta', affrontando le complesse sfide che stanno incidendo sulla catena della produzione alimentare". l'unione europea agisce tramite due canali: da un lato con lo sviluppo di politiche e strategie per la mitigazione e l'adattamento climatico, per la biodiversita' e dall'altro con programma di investimenti "che portino a soluzioni fattibili", ha precisato. CALINI ha parlato delle tecnologie e della ricerca a supporto della gestione dei rischi, spiegando quelle che sono le attivita' dell'agenzia europea gnss, tra le infrastrutture satellitari di proprieta' della commissione europea insieme all'agenzia spaziale europea (esa), con particolare riferimento ai progetti egnos e galileo. l'agricoltura "e' uno dei mondi piu' innovativi" e sul quale stiamo lavorando maggiormente, ha continuato, evidenziando le grandissime potenzialita' offerte al comparto primario dall'utilizzo di tecnologie di posizionamento satelitare, dalle quali - ha detto - "ci auguriamo derivera' gran parte del nostro ritorno economico". JANOWICZ e LYSKAWA hanno presentato i risultati di una ricerca sull'utilizzo degli indici assicurativi nella gestione del rischio, con particolare riferimento alle nuove modalita' di assicurazione prevista dalla pac 2014-2020. i due ricercatori hanno analizzato in particolare i fattori che spingono gli agricoltori ad assicurarsi, facendo un confronto tra le assicurazioni tradizionali sui raccolti e gli indici
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assicurativi della pac 2014, tra le quali - hanno rilevato - "ci sono molteplici differenze". la ricerca ha dedicato particolare attenzione ai dati riguardanti il comparto agricolo polacco, paese nel quale "piu' del 90% degli agricoltori e' proprietari di terreni piu' piccoli di 20 ettari" e "c'e' una tassa ad ettaro da pagare per gli agricoltori che decidono di non assicurarsi". anche questa ricerca, come le precedenti esposizioni riguardanti il contesto europeo ed extraeuropeo, ha suscitato un notevole interesse, anche per il taglio dato dai due ricercatori alle loro presentazioni, nelle quali hanno ripercorso la storia delle assicurazioni agricole mettendola in relazione con le vicende storiche che hanno interessato la polonia dalla caduta del socialismo ad oggi. gli interventi di questo forum - ha affermato GROSSI - "ci hanno aperto prospettive abbastanza nuove" e hanno evidenziato che "in tutti i paesi non esistono strumenti di gestione del rischio completamente auto finanziabili, ma c'e' sempre bisogno di un intervento statale". "ci sono sempre una serie di rischi che non sono prevedibili e devono ricadere sulla collettivita', perche' settore agricolo fornisce ad esso beni pubblici ulteriori rispetto alla semplice produzione di cibo", ha aggiunto grossi, facendo notare che "l'agricoltura ha una reputazione che deriva dal fatto che non e' soltanto un settore economico, ma anche un comparto che ha la funzione di assicurare dei beni pubblici a tutti i cittadini, ovvero la sicurezza alimentare, la sicurezza idrogeologica ed il presidio del territorio, fondamentale per la sopravvivenza comunita' urbane". secondo grossi gli strumenti della pac "non potranno risolvere tutte le questioni legate alla variabilita' dei prezzi" e bisogna per questo "puntare su un approccio olistico, in modo da coordinare i fattori di rischio e gli strumenti che possono essere utili a gestirlo ed affrontarlo". i lavori del forum sono stati conclusi dal presidente dell'asnacodi AGABITI, il quale si e' detto soddisfatto dell'esito dei lavori, che hanno confermato il "fermento" che si respira a livello internazionale e mondiale intorno al tema delle assicurazioni in agricoltura e "ci ha fatto capire in maniera chiara che noi siamo ben inseriti" in questo fermento. gli interventi che si sono susseguiti - ha aggiunto - "ci hanno inoltre dimostrato che non ci puo' essere un unico strumento per assicurare il reddito, ma se ne devono usare di molteplici e collaterali". "in questo modo il rischio imprenditoriale si riduce di molto", anche se "nessun contratto o assicurazione si potranno mai sostituire al rischio d'impresa", ha asserito agabiti. gli interventi di oggi - ha continuato - ci hanno dimostrato che la reputazione del mondo agricolo "e' molto alta" e "ne abbiamo avuto conferma dalle banche e dalle compagnie di assicurazioni". "e' su questo che dovremo continuare a costruire il nostro futuro", sfruttando la professionalita' dei nostri rappresentanti dei consorzi di difesa, l'esperienza del gruppo di lavoro internazionale che abbiamo ascoltato in questi giorni, e gli strumenti comunitari che abbiamo a disposizione. ai lavori del forum hanno inoltre partecipato, tra gli altri, il capogruppo del pd in commissione agricoltura della camera nicodemo oliverio (pd), il direttore generale dell'anbi massimo gargano, ed il professor angelo frascarelli, direttore del cesar. le foto del forum sono su https://www.flickr.com/photos/agrapress/sets/72157648566780220/ . (ab) NOTIZIARIO TRASMESSO ALLE 15:00 E' vietata la riproduzione totale o parziale e la distribuzione con qualsiasi mezzo delle notizie di AGRA PRESS, salvo espliciti e specifici accordi in materia con citazione della fonte. I TESTI CITATI SONO DISPONIBILI CON RIFERIMENTO AL NUMERO DI NOTIZIA Tel 0668806721 - fax 0668807954 - email
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