4. Le performance economico-finanziarie nel settore dei servizi alle imprese nella provincia di Ancona 4.1.
Introduzione: il quadro di osservazione
I dati relativi all'andamento dei risultati economici e finanziari del sistema imprenditoriale della provincia di Ancona cominciano a riflettere chiaramente gli effetti della prolungata crisi economica che ha colpito il nostro paese. In attesa dei bilanci dell'esercizio 2013, dai quali non ci si aspettano risultati particolarmente incoraggianti, si ha a disposizione il bilancio relativo al 2012 che si è chiuso, per le 5.722 imprese della provincia dorica che hanno depositato il loro documento in tutti i tre esercizi dell'arco temporale 2010-2012, con una riduzione media del fatturato del 6,6% rispetto all'anno precedente. Grandi preoccupazioni sono generate anche dall'andamento del risultato finale che nel complesso è passato in soli due anni da un attivo pari all'1,3% del fatturato ad una perdita di poco inferiore al 2% delle entrate, soprattutto a causa di un appesantimento delle gestioni extra caratteristiche (in particolare quella finanziaria e quella accessoria). Le difficoltà hanno riguardato tutta la struttura del tessuto economico locale, a cominciare dalle attività manifatturiere e da quelle del commercio. Un ambito che non ha ricevuto attenzioni adeguate al ruolo svolto nell'economia locale è quello dei servizi alle imprese, il cui destino è spesso condizionato pesantemente proprio dallo stato di salute dei clienti finali. Non c'è da stupirsi, quindi, se anche le 1.810 imprese appartenenti a questo macro settore di cui è analizzato il bilancio del triennio 2010-2012 mostrino un progressivo deterioramento della capacità di generare reddito e di garantirsi stabilità nei conti e prospettive di crescita. All'interno della definizione di "servizi alle imprese" rientra un'ampia serie di attività economiche tra loro piuttosto eterogenee ma caratterizzate dalla comune destinazione di utilità rivolta ad un mercato composto in larghissima parte da soggetti diversi dai singoli consumatori finali . I codici ATECO individuati come servizi alle imprese sono i trasporti e il magazzinaggio (codice H), i servizi di informazione e comunicazione (codice J), le attività finanziarie e assicurative (codice K), le attività immobiliari (codice L), le attività professionali, scientifiche e tecniche (codice M) e i servizi di noleggio, agenzie di viaggio e i servizi di supporto alle imprese (codice N). Nel 2012 il fatturato delle 1.810 imprese che hanno depositato il loro bilancio presso la Camera di Commercio è mediamente diminuito dell'1,9%, attestandosi poco al di sopra degli 850 mila euro, dopo che nel 2011 si era registrato un discreto aumento delle entrate (e un più che proporzionale incremento delle voci in uscita). La progressiva erosione degli utili avvenuta dal 2010 in poi ha condotto il settore ad un risultato medio negativo per un valore pari al 2,8% del fatturato, ribaltando l'andamento ancora positivo del 2010 e del 2011. La tendenza al deterioramento del Conto economico del settore si concretizza soprattutto nelle voci extra caratteristiche, in particolare nelle gestioni finanziarie e accessorie. Le spese si concentrano, come prevedibile vista la natura delle attività svolte, nei servizi e nel personale, mentre il costo delle materie prime non raggiunge il 20% del valore delle entrate. Il valore aggiunto resta leggermente al di sopra del 32% dell'ammontare del fatturato, mentre il Margine Operativo Netto - MON - nell'ultimo anno era sceso al 6,1% a causa del contemporaneo lieve incremento degli ammortamenti e delle svalutazioni per crediti non più esigibili. 28
Struttura del Conto economico a valore aggiunto nel settore dei servizi alle imprese nella provincia di Ancona CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO Valore della produzione Costi per materie prime Costi per servizi Altri costi Variazione rimanenze materie prime VALORE AGGIUNTO Costi del personale MARGINE OPERATIVO LORDO Ammortamenti e accantonamenti Svalutazione crediti MARGINE OPERATIVO NETTO Gestione finanziaria Gestione straordinaria Gestione accessoria Imposte dell'esercizio Utile netto
2010 100,0% 17,9% 43,8% 5,5% 0,0% 32,7% 18,9% 13,8% 5,7% 0,4% 7,7% -1,3% 0,8% -2,6% 2,8% 1,8%
2011 100,0% 18,4% 42,5% 6,8% -0,2% 32,5% 18,8% 13,8% 6,0% 0,4% 7,4% -0,7% -0,6% -3,4% 2,1% 0,6%
2012 100,0% 17,8% 44,9% 5,8% -0,8% 32,2% 19,1% 13,1% 6,3% 0,7% 6,1% -2,4% -0,7% -4,1% 1,8% -2,8%
L'aumento del peso della gestione finanziaria riflette la crescente esigenza da parte delle imprese incluse nei settori oggetto di analisi di ricorrere all'indebitamento per garantire la propria operatività e di dover svalutare poste finanziarie incluse nel proprio bilancio. Il risultato finale d'esercizio non può che tendere verso il peggioramento, considerato che il mercato cui sono destinati i servizi prodotti da queste imprese è composto da altri soggetti imprenditoriali che hanno attraversato una fase particolarmente difficile (testimoniata dal già citato decremento del 6,6% del fatturato medio tra il 2011 e il 2012). Le imprese che forniscono queste tipologie di servizi presentano un elevato livello di immobilizzazioni finanziarie (proprie soprattutto delle attività professionali e delle attività finanziarie ed assicurative), mentre le immobilizzazioni materiali sono mediamente poco significative con l'eccezione delle società immobiliari. Il contributo della proprietà alla formazione delle fonti di finanziamento dell'attività risulta essere significativo e oltre il 60% del passivo dello Stato Patrimoniale è riconducibile a voci consolidate. Struttura dello Stato Patrimoniale col criterio finanziario nel settore dei servizi alle imprese nella provincia di Ancona ATTIVO STATO PATRIMONIALE Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie ATTIVO FISSO Disponibilità liquide Disponibilità finanziarie Rimanenze ATTIVO CORRENTE TOTALE
2010 3,0% 31,3% 25,8% 60,1%
2011 3,3% 30,8% 24,4% 58,5%
2012 2,6% 31,0% 24,4% 58,1%
5,4% 25,1% 9,4% 39,9%
4,9% 26,7% 10,0% 41,5%
4,7% 26,8% 10,4% 41,9%
100,0%
100,0%
100,0%
29
PASSIVO STATO PATRIMONIALE PATRIMONIO NETTO
2010 39,0%
2011 37,5%
2012 37,3%
Debiti a LT TFR Fondo rischi e oneri PASSIVO CONSOLIDATO
18,8% 1,7% 1,3% 21,9%
18,7% 1,8% 2,1% 22,6%
20,1% 1,8% 1,6% 23,5%
Ratei e risconti Debiti a BT PASSIVO CORRENTE
1,7% 37,5% 39,2%
1,7% 38,2% 40,0%
1,7% 37,5% 39,2%
100,0%
100,0%
100,0%
TOTALE
Il peggioramento della gestione economica e finanziaria ha generato una progressiva riduzione della capacità di generare reddito da parte delle imprese del settore che si concretizza soprattutto nella discesa del ROS (redditività misurata sui ricavi delle vendite) dall'8,3% del 2010 al 6,7% del 2012 e nello sconfinamento in territorio negativo del ROE (redditività misurata sulla base del capitale proprio investito in azienda) proprio nell'ultimo esercizio preso in esame. Indici di redditività nel settore dei servizi alle imprese in provincia di Ancona ANALISI ECONOMICA ROI ROE ROS
2010 2,7% 1,6% 8,3%
2011 2,7% 0,6% 8,1%
2012 2,3% -2,6% 6,7%
Indici patrimoniali e finanziari nel settore dei servizi alle imprese in provincia di Ancona ANALISI PATRIMONIALE-FINANZIARIA Autonomia finanziaria Indice primario di struttura Indice secondario di struttura Leverage (indebitamento) Indebitamento a breve Liquidità primaria (Quick ratio)
4.2.
2010 0,39 0,65 1,01 2,57 0,39 0,78
2011 0,37 0,64 1,03 2,67 0,40 0,79
2012 0,37 0,64 1,05 2,68 0,39 0,80
Le imprese dei servizi di informazione e comunicazione
Il codice ATECO J è relativo alle aziende attive nel settore dell'informazione e della comunicazione e comprende le attività editoriali, la produzione cinematografica di video e di programmi, le attività di programmazione e trasmissione, le telecomunicazioni, la produzione di software e la fornitura di consulenza informatica, i servizi di informazione (elaborazione dati, hosting, portali web). Negli anni compresi tra il 2010 e il 2012 è possibile effettuare un confronto omogeneo (ovvero prendendo in esame sempre le stesse aziende), relativo alla provincia di Ancona, su 206 diversi soggetti. Il fatturato medio è di circa 1.270.000 euro, in leggero calo rispetto alla cifra di 1,3 milioni di euro registrata nel 2010, mentre la variazione appare più accentuata (-6,5%) se raffrontata con il dato del 2011.
30
Nonostante il risultato finale sia ancora positivo, è evidente che anche questo settore abbia vissuto un periodo di discreta difficoltà; se nel 2010 l'utile di fine esercizio rappresentava il 4,6% del valore delle entrate e nel 2011 era ancora al 4,1%, nel 2012 tale quota è scesa fino allo 0,3%, sfiorando in tal modo l'annullamento della capacità di generare reddito. Struttura del Conto economico a valore aggiunto nel settore dell'informazione e comunicazione nella provincia di Ancona CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO Valore della produzione Costi per materie prime Costi per servizi Altri costi Variazione rimanenze materie prime VALORE AGGIUNTO Costi del personale MARGINE OPERATIVO LORDO Ammortamenti e accantonamenti Svalutazione crediti MARGINE OPERATIVO NETTO Gestione finanziaria Gestione straordinaria Gestione accessoria Imposte dell'esercizio Utile netto
2010 100,0% 17,0% 34,8% 4,1% -0,4% 44,5% 25,5% 19,0% 6,1% 0,5% 12,4% -0,8% -0,2% -2,5% 4,4% 4,6%
2011 100,0% 16,9% 33,8% 4,1% 0,2% 45,0% 26,2% 18,7% 8,8% 0,6% 9,3% 0,8% -0,3% -2,6% 3,1% 4,1%
2012 100,0% 14,6% 34,2% 4,9% -0,6% 46,9% 29,7% 17,2% 10,2% 1,3% 5,7% -0,5% 0,1% -2,6% 2,4% 0,3%
Questo risultato poco incoraggiante è stato generato, da un lato, dal venir meno di una quota significativa di entrate, ma anche dall'incremento di alcune voci in uscita, in modo particolare gli ammortamenti per svalutazioni e la rivisitazione al ribasso del valore dei crediti esigibili; la struttura dei costi operativi, al contrario, non sembra aver subito modifiche sostanziali ad eccezione dell'aumento del peso dei costi per il personale, la cui crescita anche in valori assoluti indica una dinamica opposta all'andamento del fatturato. Non si osserva una grande variazione nel peso delle voci della gestione extra caratteristica tra il 2011 e il 2012 (nel 2010 con le imposte molto più elevate rispetto al fatturato, la quota di valore assorbita dalle voce extra caratteristiche era decisamente più alta); anche la gestione finanziaria si mantiene ad un livello di costo ancora nella norma, poiché il dato anomalo è quello del 2011, influenzato da ricavi da partecipazioni sopra la media; nonostante siano stati pagati più interessi passivi da finanziamento rispetto al recente passato non si può ancora parlare di una vera e propria emergenza legata all'esposizione con il sistema bancario. L'attivo dello Stato Patrimoniale delle imprese che si occupano di informazione e di comunicazione è caratterizzato da una forte tendenza all'immobilizzazione che trova un riflesso nell'impatto considerevole degli ammortamenti nel Conto Economico. Dal confronto con i dati complessivi delle oltre 1.800 aziende inserite nel contesto di servizi alle imprese, chi opera nel settore dell'informazione e della comunicazione tende ad avere più immobilizzazioni immateriali (e meno immobilizzazioni finanziarie), dovute soprattutto all'esigenza di acquistare concessioni o licenze e di sostenere costi di ricerca e sviluppo il cui utilizzo viene ripartito su più esercizi. Gli operatori del settore sono in genere poco capitalizzati e fanno ampio ricorso al debito da terzi, in particolare con tempi di restituzione piuttosto brevi. Nonostante negli ultimi due anni il peso del passivo corrente sia progressivamente aumentato, i bilanci del 2012 mostrano un settore ancora in grado di fronteggiare la crisi della domanda interna. La redditività è fortemente diminuita rispetto al risultato in doppia cifra del 2010, ma tutti i fattori produttivi impiegati, incluso il capitale proprio (il ROE è sceso fino a 0,5%), trovano ancora conveniente proseguire la propria attività.
31
Struttura dello Stato Patrimoniale col criterio finanziario nel settore dell'informazione e comunicazione nella provincia di Ancona ATTIVO STATO PATRIMONIALE Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie ATTIVO FISSO
2010 13,5% 21,0% 8,6% 43,0%
2011 14,3% 17,3% 8,0% 39,6%
2012 13,2% 16,1% 9,7% 39,0%
10,7% 39,7% 6,5% 57,0%
8,1% 45,3% 7,1% 60,4%
8,9% 44,9% 7,2% 61,0%
TOTALE
100,0%
100,0%
100,0%
PASSIVO STATO PATRIMONIALE PATRIMONIO NETTO
2010 34,0%
2011 34,5%
2012 32,1%
Debiti a LT TFR Fondo rischi e oneri PASSIVO CONSOLIDATO
19,2% 5,5% 1,2% 25,8%
15,2% 5,9% 1,3% 22,4%
16,3% 6,2% 1,3% 23,7%
Ratei e risconti Debiti a BT PASSIVO CORRENTE
5,4% 34,8% 40,2%
5,8% 37,3% 43,2%
6,3% 37,8% 44,2%
100,0%
100,0%
100,0%
Disponibilità liquide Disponibilità finanziarie Rimanenze ATTIVO CORRENTE
TOTALE
Gli indici della struttura patrimoniale e finanziaria risentono del clima di scarsa fiducia dei mercati, ma non tracciano una situazione fuori controllo; l'autonomia finanziaria, calcolata come rapporto tra il patrimonio netto (le risorse apportate dalla proprietà) e il passivo totale (ovvero tutte le fonti di finanziamento investite nell'azienda) è ancora fermo alla proporzione di 1 a 3. Gli indici di struttura, utili per misurare la capacità di fare fronte con mezzi propri al fabbisogno finanziario, sono cresciuti rispetto al 2010 e comunque toccano valori rassicuranti. Si segnala, tuttavia, un incremento dell'indebitamento rispetto al patrimonio netto, sia nel breve che nel lungo termine, come mostrato dagli indici della leva finanziaria e dell'indebitamento a breve. Indici di redditività delle imprese dell'informazione e comunicazione in provincia di Ancona ANALISI ECONOMICA ROI ROE ROS
2010 10,3% 10,0% 13,6%
2011 7,6% 9,0% 10,1%
2012 4,2% 0,5% 6,1%
Indici patrimoniali-finanziari delle imprese dell'informazione e comunicazione in provincia di Ancona ANALISI PATRIMONIALE-FINANZIARIA Autonomia finanziaria Indice primario di struttura Indice secondario di struttura Leverage (indebitamento) Indebitamento a breve Liquidità primaria (Quick ratio) 32
2010 34,0% 0,79 1,39 2,94 0,40 1,26
2011 34,5% 0,87 1,44 2,90 0,43 1,24
2012 32,1% 0,82 1,43 3,11 0,44 1,22
4.3.
Le imprese del settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche
Il gruppo delle attività professionali, scientifiche e tecniche comprende le attività di consulenza legale e contabile, attività di direzione aziendale e consulenza gestionale, gli studi di ingegneria e architettura, la attività di ricerca scientifica e sviluppo, pubblicità e ricerche di mercato, design, fotografia e servizi di traduzione. Per quanto concerne la provincia di Ancona è possibile analizzare i bilanci 2010-2012 di 473 imprese con un fatturato medio nel 2012 di poco più di 850 mila euro, in calo del 7% rispetto all'anno precedente. L'andamento delle voci del Conto Economico mette in luce un settore che negli ultimi anni ha fatto una grande fatica nel produrre utili e che con il progressivo peggioramento del mercato interno (cui sono nella maggior parte dei casi rivolti i servizi offerti da questi operatori) ha iniziato, proprio nel 2012, a produrre perdite. La struttura dei costi direttamente riconducibili allo svolgimento delle attività aziendali non ha subito variazioni significative nel triennio preso in esame e la stessa capacità di produrre valore aggiunto mostra confortanti segnali di tenuta. Le note negative riguardano la gestione extra caratteristica e in particolare la gestione finanziaria, con un sensibile incremento del costo per il finanziamento da istituti di credito, e della gestione accessoria. Nel 2012 le imprese che forniscono consulenza di tipo professionale, scientifico e tecnico hanno visto ridursi le entrate ed aumentare le uscite, chiudendo l'esercizio con una perdita media pari al 2,5% delle entrate (in valore assoluti 22 mila euro su 860 mila euro di fatturato medio). Struttura del Conto economico a valore aggiunto nel settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche nella provincia di Ancona CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO
2010
2011
2012
Valore della produzione Costi per materie prime Costi per servizi Altri costi Variazione rimanenze materie prime VALORE AGGIUNTO Costi del personale MARGINE OPERATIVO LORDO Ammortamenti e accantonamenti Svalutazione crediti MARGINE OPERATIVO NETTO Gestione finanziaria Gestione straordinaria Gestione accessoria Imposte dell'esercizio Utile netto
100,0% 23,6% 42,1% 4,7% 0,3% 29,3% 17,6% 11,7% 4,1% 0,2% 7,3% -1,8% 0,7% -2,6% 2,9% 0,8%
100,0% 27,0% 37,2% 6,5% -1,0% 30,2% 17,8% 12,5% 4,2% 0,3% 8,0% -0,2% -2,9% -2,9% 1,2% 0,9%
100,0% 25,7% 42,1% 4,4% -2,6% 30,4% 18,9% 11,5% 4,1% 0,3% 7,2% -2,6% 0,0% -5,6% 1,4% -2,5%
Le imprese del settore sono caratterizzate da una componente molto elevata di immobilizzazioni, superiore alla media degli oltre 1.800 soggetti inclusi nell'ampio ed eterogeneo gruppo dei servizi alle imprese. Si tratta, comunque, soprattutto di immobilizzazioni finanziarie (investimenti) e in seconda battuta immobilizzazioni materiali; la parte corrente dell'attivo dello Stato Patrimoniale è decisamente più contenuta e si concentra soprattutto nella voce dei crediti, mentre le rimanenze sono esigue.
33
Struttura dello Stato Patrimoniale col criterio finanziario nel settore delle attività professionali, scientifiche e tecniche nella provincia di Ancona ATTIVO STATO PATRIMONIALE Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie ATTIVO FISSO Disponibilità liquide Disponibilità finanziarie Rimanenze ATTIVO CORRENTE TOTALE
2010 1,1% 14,8% 54,6% 70,5%
2011 1,4% 17,9% 47,3% 66,6%
2012 1,4% 18,7% 46,0% 66,2%
5,7% 20,9% 2,9% 29,5%
4,4% 21,9% 7,1% 33,4%
4,3% 22,9% 6,7% 33,8%
100,0%
100,0%
100,0%
Tra le fonti dello Stato Patrimoniale si pone in evidenza un peso del patrimonio netto superiore a quello del passivo corrente, delineando in tal modo un discreto livello di autonomia finanziaria che pone le aziende di questo settore in una posizione migliore rispetto a quella complessiva dei servizi alle imprese (41,7% contro 37%). Di conseguenza, anche l'indice primario di struttura, utile per indicare la capacità di far fronte con risorse proprie al fabbisogno finanziario, raggiunge un valore nella norma, mentre l'esiguità del passivo consolidato influisce sul valore dell'indice secondario di struttura, inferiore al'unità e quindi indicatore di una imperfetta correlazione temporale tra le fonti di finanziamento e gli impieghi immobilizzati. La leva finanziaria (il rapporto tra tutti gli impieghi contenuti nell'attivo dello Stato Patrimoniale e il patrimonio netto) è passata da un valore di 2,17 a 2,4, mettendo in evidenza una tendenza alla crescita delle risorse necessarie per gestire l'azienda rispetto a quanto può essere messo a disposizione da parte dell'imprenditore. Infine la capacità dell’impresa di coprire le uscite a breve termine generate dalle passività correnti con le entrate generate dalle poste liquide delle attività correnti (ovvero l'indice di liquidità primaria) si attesta ad un valore pari a 0,73, non particolarmente elevato se raffrontato con la media generale del settore. PASSIVO STATO PATRIMONIALE PATRIMONIO NETTO
2010 46,2%
2011 42,4%
2012 41,7%
Debiti a LT TFR Fondo rischi e oneri PASSIVO CONSOLIDATO
15,2% 1,2% 0,8% 17,2%
14,8% 1,3% 2,4% 18,5%
18,5% 1,5% 0,9% 20,9%
Ratei e risconti Debiti a BT PASSIVO CORRENTE
0,8% 35,7% 36,5%
1,1% 38,0% 39,1%
0,9% 36,5% 37,4%
100,0%
100,0%
100,0%
TOTALE
La capacità di generare reddito da parte delle imprese di consulenza non è mai stata particolarmente elevata nel corso del periodo compreso tra il 2010 e il 2012, come dimostrato dall'andamento costante poco al di sopra del 2% del ROI e della discesa da valori prossimi allo zero fino al -1,9% del 2012 del ROE, ovvero del ritorno in termini di utili rispetto al capitale proprio investito in azienda. Non sembrerebbe, pertanto, una buona idea investire in aziende di questo tipo. L'unica eccezione è rappresentata dal rapporto tra utili e valore delle vendite che, nonostante una variazione negativa del'ultimo esercizio, si mantiene ad un livello piuttosto soddisfacente, leggermente al di sopra della media del settore dei servizi alle imprese. 34
Indici di redditività delle attività professionali, scientifiche e tecniche in provincia di Ancona ANALISI ECONOMICA ROI ROE ROS
2010 2,2% 0,5% 8,0%
2011 2,8% 0,7% 9,5%
2012 2,3% -1,9% 7,9%
Indici patrimoniali e finanziari delle attività professionali, scientifiche e tecniche in provincia di Ancona ANALISI PATRIMONIALE-FINANZIARIA Autonomia finanziaria Indice primario di struttura Indice secondario di struttura Leverage (indebitamento) Indebitamento a breve Liquidità primaria (Quick ratio)
2010 46,2% 0,65 0,90 2,17 0,37 0,73
2011 42,4% 0,64 0,91 2,36 0,39 0,67
2012 41,7% 0,63 0,95 2,40 0,37 0,73
In generale, le imprese che forniscono consulenza professionale, scientifica e tecnica sono alle prese con una difficoltà crescente nel produrre reddito e stanno andando incontro a problemi di finanziamento tipici anche di attività, come quelle manifatturiere, che richiedono maggiori investimenti in macchinari e in tecnologie. Si segnala un lieve scostamento nella correlazione temporale tra le fonti di finanziamento e gli impieghi immobilizzati, come suggerito dal valore decisamente al di sotto del valore unitario della liquidità primaria.
4.4.
Le imprese specializzate nella attività finanziarie e assicurative
Il gruppo delle imprese che si occupano di attività finanziarie e assicurative include gli operatori attivi nei servizi finanziari, di assicurazione e fondi pensione e più in generale di attività ausiliarie dei servizi finanziari e delle attività assicurative. L'analisi delle perfomance economiche e finanziarie può essere fatto, nella provincia di Ancona e per il periodo 2010-2012, per 51 soggetti, il cui fatturato medio è di poco inferiore ai 450 mila euro, in calo rispetto ai 495 mila del 2010. E' molto importante sottolineare che tra le 51 imprese analizzate non sono incluse le banche, con la sola eccezione di una Banca di credito Cooperativo, in quanto non presentano il proprio bilancio secondo i criteri fissati dalla IV Direttiva CEE. Il quadro che emerge dai dati del Conto Economico di settore nel 2012 è particolarmente negativo in quanto ad un considerevole calo delle entrate (-17% rispetto al 2011) si è combinato un pessimo andamento della gestione finanziaria e straordinaria, producendo un risultato finale d'esercizio negativo e una perdita media pari al 65,4% del fatturato. In questa situazione ha poca importanza la contrazione dei costi per servizi e per il personale, si tratta fondamentalmente di una reazione inevitabile a fronte di una riduzione delle attività, mentre va presa in esame la effettiva possibilità di recuperare una situazione che appare particolarmente complessa. L'anomalia della situazione si riflette anche nel prospetto del passivo dello Stato Patrimoniale, caratterizzato da una ingente mole di indebitamento a breve termine e dalla tendenza a ridursi da parte di un Patrimonio netto che già nel 2010 era al di sotto della media del settore. Anche gli impieghi sono segnati da una volatilità temporale più accentuata rispetto alla media di chi si occupa di fornire servizi alle imprese e una concentrazione della parte immobilizzata quasi esclusivamente su voci di tipo finanziario.
35
Tutto il triennio preso in esame è segnato da risultati d'esercizio negativi e da Margini Operativi positivi, ma vista la particolarità dei servizi forniti da questo gruppo di aziende è impossibile separare nettamente la gestione finanziaria e straordinaria da quella caratteristica. La gestione finanziaria è stata costantemente in rosso, ma se nel 2010 pesava per una cifra pari al 3,7% del valore della produzione, due anni dopo tale quota è salita al 16,8% a causa di un rapido accumularsi di operazioni di svalutazione. La gestione straordinaria è stata ugualmente sempre in territorio negativo, ma dopo i primi due anni terminati con una voce in passivo pari al 7% circa del valore della produzione, nel 2012 questa quota è decuplicata; sarà di fondamentale importanza verificare il rientro a valori più normali già a partire dal 2013 per capire quale sarà il futuro di buona parte delle imprese finanziarie e assicurative della provincia di Ancona. Struttura del C.E. a valore aggiunto delle imprese finanziarie e assicurative nella provincia di Ancona CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO
2010
2011
2012
Valore della produzione Costi per materie prime Costi per servizi Altri costi Variazione rimanenze materie prime VALORE AGGIUNTO Costi del personale MARGINE OPERATIVO LORDO Ammortamenti e accantonamenti Svalutazione crediti MARGINE OPERATIVO NETTO Gestione finanziaria Gestione straordinaria Gestione accessoria Imposte dell'esercizio Utile netto
100,0% 6,5% 39,9% 3,4% 0,7% 49,5% 32,5% 17,0% 6,2% 0,1% 10,7% -3,7% -7,1% -3,2% 5,2% -8,5%
100,0% 2,5% 32,5% 2,4% 14,2% 48,4% 30,0% 18,4% 5,6% 0,6% 12,2% -21,8% -7,5% -2,9% 4,5% -24,5%
100,0% 13,8% 29,8% 2,8% -0,8% 54,5% 34,1% 20,4% 6,7% 0,4% 13,3% -16,8% -67,8% -4,1% -10,0% -65,4%
Struttura dello S.P. col criterio finanziario delle imprese finanziarie e assicurative nella provincia di Ancona ATTIVO STATO PATRIMONIALE
2010
2011
2012
Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie ATTIVO FISSO
0,3% 7,4% 34,5% 42,2%
0,3% 7,1% 34,0% 41,4%
0,3% 6,9% 35,2% 42,5%
Disponibilità liquide Disponibilità finanziarie Rimanenze ATTIVO CORRENTE
1,3% 50,2% 6,4% 57,8%
1,1% 51,9% 5,5% 58,6%
1,6% 50,3% 5,6% 57,5%
100,0%
100,0%
100,0%
TOTALE
36
PASSIVO STATO PATRIMONIALE PATRIMONIO NETTO
2010 28,8%
2011 27,0%
2012 24,3%
6,5% 0,6% 1,0% 8,1%
5,7% 0,6% 1,1% 7,4%
5,2% 0,6% 2,5% 8,3%
0,0% 63,0% 63,1%
0,0% 65,6% 65,6%
0,0% 67,4% 67,4%
100,0%
100,0%
100,0%
Debiti a LT TFR Fondo rischi e oneri PASSIVO CONSOLIDATO Ratei e risconti Debiti a BT PASSIVO CORRENTE TOTALE
Parlare di redditività in questo contesto è molto complicato e il pessimo andamento del ROE, ovvero la redditività del capitale proprio, lo testimonia, così come va ricordato che i valori positivi del ROI e del ROS dipendono dal fatto che il loro calcolo viene effettuato prendendo in esame il Margine Operativo Netto e non il risultato finale, in modo da valutare la capacità di generare reddito proprio dell'attività svolta al netto degli effetti generati dalle variazioni finanziarie e straordinarie che in questa circostanza, come già sottolineato, sono fortemente integrati alla gestione caratteristica. Gli indici patrimoniali e finanziari non possono fare altro che confermare una situazione compromessa dal perdurare di risultati d'esercizio negativi. L'autonomia finanziaria è limitata da un capitale proprio poco consistente, mentre gli indici di struttura sono al di sotto della media, specialmente quello secondario che nella norma dovrebbe essere pari almeno a uno: nel caso specifico si segnala un sensibile scostamento di orizzonte temporale tra le fonti di finanziamento consolidate e gli impieghi immobilizzati. Il livello di indebitamento è particolarmente elevato e la tendenza all'incremento del rapporto (leverage) tra risorse necessarie per lo svolgimento dell'attività e quelle proprie di cui si è a disposizione appare fuori controllo. L'indebitamento a breve è al di sopra della media e in aumento, così come non appare particolarmente consolidata la capacità di coprire le potenziali uscite nel breve termine con risorse disponibili in tempi rapidi. Indici di redditività delle imprese finanziarie e assicurative in provincia di Ancona ANALISI ECONOMICA ROI ROE ROS
2010 0,6% -1,6% 11,1%
2011 0,7% -5,3% 12,7%
2012 0,7% -13,2% 13,9%
Indici patrimoniali e finanziari delle imprese finanziarie e assicurative in provincia di Ancona ANALISI PATRIMONIALE-FINANZIARIA Autonomia finanziaria Indice primario di struttura Indice secondario di struttura Leverage (indebitamento) Indebitamento a breve Liquidità primaria (Quick ratio)
2010 28,8% 0,68 0,88 3,47 0,63 0,82
2011 27,0% 0,65 0,83 3,71 0,66 0,81
2012 24,3% 0,57 0,77 4,11 0,67 0,77
37
4.5.
Le imprese immobiliari
Il codice ATECO relativo alle attività immobiliari comprende le imprese che si occupano di compravendita di beni immobili, di affitto e gestione di immobili di proprietà o in leasing e di attività immobiliari in conto terzi. Nella provincia di Ancona sono disponibili e confrontabili i bilanci dal 2010 al 2012 di 751 aziende, il cui fatturato medio è di 280 mila euro, l'11,7% in meno rispetto al 2011. I risultati del settore sono stati in costante declino nel periodo analizzato, considerato che nel 2010 l'utile finale era pari al 4,7% del valore delle entrate, l'anno successivo si era già scesi quasi al pareggio di bilancio e nel 2012 si è passati ad una perdita media pari al 6,1% delle entrate, che in termini assoluti equivale a circa 17 mila euro. Le aziende specializzate in attività immobiliari usano poche risorse umane (che pesano per il 7,5% delle entrate a fronte di una media del 19,1% per chi si occupa di servizi alle imprese) e concentrano la maggior parte dei loro costi nelle materie prime, nei servizi e nell'utilizzo di beni di terzi. Il valore aggiunto e, soprattutto, il Margine operativo lordo sono sensibilmente al di sopra della media e lo stesso Margine operativo netto, che tiene conto di una voce molto consistente per questo settore quali gli ammortamenti, induce all'ottimismo anche nel poco felice 2012. A generare la perdita sono la gestione finanziaria e quella accessoria, quest'ultima particolarmente significativa in tutto il triennio. Per quanto riguarda la gestione finanziaria, lo scostamento negativo tra il 2011 e il 2012 non è dovuto ad un improvviso e consistente incremento degli interessi passivi da finanziamento, ma al sopraggiungere di una ingente massa di svalutazioni. Struttura del C.E. a valore aggiunto delle imprese immobiliari nella provincia di Ancona CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO Valore della produzione Costi per materie prime Costi per servizi Altri costi Variazione rimanenze materie prime VALORE AGGIUNTO Costi del personale MARGINE OPERATIVO LORDO Ammortamenti e accantonamenti Svalutazione crediti MARGINE OPERATIVO NETTO Gestione finanziaria Gestione straordinaria Gestione accessoria Imposte dell'esercizio Utile netto
2010 100,0% 25,9% 25,8% 13,0% 0,3% 35,1% 8,8% 26,3% 13,3% 0,4% 12,6% -4,2% 5,1% -4,9% 3,9% 4,7%
2011 100,0% 23,4% 27,0% 14,8% -1,1% 35,9% 9,0% 26,9% 14,4% 0,5% 12,0% -0,6% 1,9% -8,9% 4,2% 0,2%
2012 100,0% 22,5% 22,9% 15,9% 0,0% 38,8% 7,5% 31,2% 16,2% 1,8% 13,3% -6,4% 1,6% -9,0% 5,6% -6,1%
Le imprese che si occupano di attività immobiliari nella provincia di Ancona devono far ricorso ad una mole di beni immobilizzati molto consistente, in particolare nella voce delle immobilizzazioni materiali, che si mantiene costantemente ad un livello pari al 50% dell'intero attivo dello Stato Patrimoniale. L'attivo fisso rappresenta i due terzi delle voci degli impieghi, superiore alla media del 58,1% di tutte le 1.810 aziende incluse nel macro settore dei servizi alle imprese; le voci più liquide, crediti o cassa, sono particolarmente contenute. Questa forte rigidità rappresenta un elemento di debolezza che si riflette nel basso valore assunto dall'indice di liquidità primaria i tutti i 3 anni considerati e che nel 2012 si è attestato a 0,64 a fronte dello 0,80 del macro settore.
38
Una analoga rigidità si riscontra nelle voci del passivo dello Stato Patrimoniale, composto per tre quarti da patrimonio netto e voci consolidate e solamente per il 25,3% da voci correnti. Anche in questo caso si tratta di una anomalia rispetto alla media complessiva del macro settore in cui la parte corrente rappresenta il 40% del totale. E' interessante osservare che negli ultimi anni le imprese del settore sono riuscite ad allungare il tempo medio di durata dei debiti, spostando una quota significativa, più o meno il 3%, dal breve al lungo termine, riuscendo anche a rafforzare ulteriormente la dotazione di capitale proprio da mettere a disposizione dell'attività d'impresa. Struttura dello S.P. col criterio finanziario delle imprese immobiliari nella provincia di Ancona ATTIVO STATO PATRIMONIALE Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie ATTIVO FISSO
2010 2,7% 50,4% 13,0% 66,2%
2011 3,3% 49,4% 13,7% 66,4%
2012 1,4% 50,3% 14,4% 66,2%
4,4% 12,8% 16,6% 33,8%
4,4% 13,5% 15,7% 33,6%
3,8% 12,5% 17,5% 33,8%
TOTALE
100,0%
100,0%
100,0%
PASSIVO STATO PATRIMONIALE PATRIMONIO NETTO
2010 41,8%
2011 40,8%
2012 43,3%
Debiti a LT TFR Fondo rischi e oneri PASSIVO CONSOLIDATO
26,5% 0,3% 1,7% 28,5%
28,5% 0,3% 2,5% 31,3%
29,3% 0,2% 1,9% 31,4%
Ratei e risconti Debiti a BT PASSIVO CORRENTE
0,7% 29,0% 29,7%
0,7% 27,2% 27,9%
0,7% 24,7% 25,3%
100,0%
100,0%
100,0%
Disponibilità liquide Disponibilità finanziarie Rimanenze ATTIVO CORRENTE
TOTALE
A differenza di quanto osservato per le imprese finanziarie e assicurative, il settore immobiliare della provincia di Ancona è riuscito a limitare i danni in termini di capacità di generare reddito, anche se il risultato negativo dell'ultimo esercizio ha portato il ROE di settore a -1,7%; si mantengono al di sopra del pareggio gli altri due indici, quello che misura la redditività degli investimenti e, soprattutto, quello che misura la capacità delle vendite di trasformarsi in margini positivi della gestione caratteristica. Indici di redditività delle imprese produttrici di macchinari in provincia di Ancona ANALISI ECONOMICA ROI ROE ROS
2010 1,9% 1,6% 13,6%
2011 1,7% 0,1% 12,9%
2012 1,7% -1,7% 14,9%
Come già sottolineato, le imprese del settore soffrono di mancanza di liquidità dovendo sostenere grandi investimenti in immobilizzazioni materiali, anche se questa necessità si traduce in un indice secondario di struttura superiore al valore di 1, ovvero in una buona copertura temporale delle voci di impiego 39
immobilizzato. Di conseguenza le voci di credito e debito a breve termine sono meno incisive nel determinare lo stato di salute del settore, come dimostrato da una leva finanziaria che si attesta a 2,3 (contro il 2,68 medio) e un indebitamento a breve decisamente contenuto. Il settore è caratterizzato, pertanto, da una congiuntura sfavorevole ma da fondamenta che non appaiono traballanti come quelle del settore assicurativo e finanziario. La rigidità di fonti e impieghi ha come contropartita una bassa esposizione al debito da finanziamento nel breve termine; occorre recuperare la capacità di generare fatturato e reddito e questa appare la scommessa più difficile alla luce del preoccupante stallo che ha segnato il mercato immobiliare in tempi di crisi. Indici patrimoniali e finanziari delle imprese produttrici di macchinari in provincia di Ancona ANALISI PATRIMONIALE-FINANZIARIA Autonomia finanziaria Indice primario di struttura Indice secondario di struttura Leverage (indebitamento) Indebitamento a breve Liquidità primaria (Quick ratio)
4.6.
2010
2011
41,8% 0,63 1,06 2,39 0,30 0,58
40,8% 0,61 1,09 2,45 0,28 0,64
2012 43,3% 0,65 1,13 2,31 0,25 0,64
Le imprese di noleggio e leasing
Per quanto concerne il codice ATECO relativo alle attività di noleggio e leasing operativo, l'analisi per la provincia di Ancona consente di prendere in esame i bilancio dal 2010 al 2012 di 31 imprese, il cui fatturato medio è rimasto pressoché immutato e pari a circa 370 mila euro. Il settore comprende il noleggio di autoveicoli, di beni per uso personale e per la casa, di macchinari e attrezzature e la concessione dei diritti di sfruttamento della proprietà intellettuale. Struttura del C.E. a valore aggiunto delle imprese di noleggio e leasing nella provincia di Ancona CONTO ECONOMICO A VALORE AGGIUNTO Valore della produzione Costi per materie prime Costi per servizi Altri costi Variazione rimanenze materie prime VALORE AGGIUNTO Costi del personale MARGINE OPERATIVO LORDO Ammortamenti e accantonamenti Svalutazione crediti MARGINE OPERATIVO NETTO Gestione finanziaria Gestione straordinaria Gestione accessoria Imposte dell'esercizio Utile netto
2010 100,0% 12,2% 41,4% 4,5% 0,7% 41,1% 18,5% 22,6% 12,7% 0,0% 9,9% -1,3% -0,3% -4,9% 2,4% 1,0%
2011 100,0% 11,3% 39,8% 4,9% 0,1% 43,9% 20,6% 23,3% 13,3% 0,0% 10,0% -45,5% -0,7% -3,7% 3,3% -43,3%
2012 100,0% 8,9% 40,8% 4,8% -0,6% 46,1% 23,7% 22,4% 17,0% 0,1% 5,3% -22,4% 0,2% -2,7% 3,0% -22,7%
I risultati economici del settore sono fortemente influenzati dalla forte esposizione finanziaria che ha portato ad un risultato finale negativo sia nel 2011 che nel 2012. Se si analizza il Margine operativo lordo, si 40
constata che non ci sono state particolari variazioni, mentre già il Margine operativo netto, che prende in esame gli ammortamenti e gli accantonamenti, mostra una tendenza all'erosione dei margini. Il grande problema delle aziende del settore è, come già sottolineato, quello della gestione finanziaria e in particolare delle svalutazioni, conseguenza di mercati del credito e immobiliari segnati da crisi e da un numero crescente di casi di insolvenza. Il settore è naturalmente caratterizzato, visto l'ambito di attività, da una fortissima componente di beni immobilizzati, anche se nel periodo analizzato il valore delle immobilizzazioni finanziarie è stato fortemente svalutato, come già emerso dall'analisi del Conto Economico. Ne consegue un progressivo spostamento delle voci degli impieghi verso la parte corrente, anche se questa tendenza è visibile solamente analizzando la composizione in percentuale e non in valori assoluti, dato che in quest'ultimo caso se ne osserva una forte riduzione. La crisi di risultati del settore ha comportato una contrazione del valore del patrimonio netto più che proporzionale alla già considerevole erosione del totale delle fonti impiegate; come conseguenza immediata si è assistito ad un passaggio veloce al ricorso a finanziamenti da terzi nel breve e nel medio termine, sebbene questa tendenza sia avvertibile più che altro nell'analisi delle quote percentuali piuttosto che in valori assoluti (in questo caso il valore complessivo dell'esposizione debitoria è rimasta quasi inalterata tra il 2011 e il 2012). Le imprese del settore del noleggio e del leasing sono alle prese, pertanto, con una crisi generata dal forte deprezzamento degli investimenti avvenuto negli anni 2011 e 2012 che rischia di comprometterne il futuro nonostante altri indicatori, su tutti il fatturato e i margini operativi, non siano mutati particolarmente.
Struttura dello S.P. col criterio finanziario delle imprese di noleggio e leasing nella provincia di Ancona ATTIVO STATO PATRIMONIALE Immobilizzazioni immateriali Immobilizzazioni materiali Immobilizzazioni finanziarie ATTIVO FISSO
2010 2,3% 32,4% 32,8% 67,5%
2011 3,5% 41,0% 16,4% 60,9%
2012 4,4% 48,3% 3,0% 55,7%
5,7% 25,3% 1,6% 32,5%
6,7% 31,1% 1,3% 39,1%
7,5% 35,5% 1,3% 44,3%
TOTALE
100,0%
100,0%
100,0%
PASSIVO STATO PATRIMONIALE PATRIMONIO NETTO
2010 53,9%
2011 42,5%
2012 34,4%
Debiti a LT TFR Fondo rischi e oneri PASSIVO CONSOLIDATO
13,8% 1,3% 2,5% 17,6%
19,7% 2,0% 3,5% 25,2%
21,2% 3,0% 4,6% 28,8%
Ratei e risconti Debiti a BT PASSIVO CORRENTE
0,2% 28,3% 28,5%
0,8% 31,5% 32,3%
0,9% 36,0% 36,8%
100,0%
100,0%
100,0%
Disponibilità liquide Disponibilità finanziarie Rimanenze ATTIVO CORRENTE
TOTALE
41
Parlare di redditività per imprese che hanno chiuso l'esercizio 2011 e 2012 con una perdita pari ad almeno un quarto delle entrate complessive sembra essere del tutto fuori luogo e in effetti il ROE, che misura la redditività delle risorse che l'imprenditore ha direttamente conferito nell'azienda, dopo il leggero attivo del 2010 diventa gravemente negativo nel biennio successivo. La redditività degli investimenti rispetto alle vendite tende a diminuire come effetto della contrazione del Margine operativo netto, ma i valori positivi del ROI e del ROS testimoniano che la gestione caratteristica del settore è ancora in grado di produrre utilità. Indici di redditività delle imprese di noleggio e leasing in provincia di Ancona ANALISI ECONOMICA ROI ROE ROS
2010 4,7% 0,9% 10,2%
2011 6,0% -57,4% 10,7%
2012 3,8% -44,4% 5,6%
Gli indici relativi alla situazione patrimoniale e finanziaria prendono atto della progressiva perdita di autonomia finanziaria delle imprese del settore dovuta alla rapida erosione del valore del patrimonio netto, mentre la rapida crescita del valore della leva finanziaria descrive il progressivo spostamento dal finanziamento con risorse proprie a quello da terzi, con problemi futuri in termini di risultati della gestione finanziaria. Il debito a breve termine è in media più pesante che in passato ma è ancora ad una soglia tollerabile, così come l'indice di liquidità mostra che queste imprese sono in grado di far fronte sufficientemente all'esposizione a breve termine con risorse velocemente smobilizzabili.
Indici patrimoniali e finanziari delle imprese di noleggio e leasing in provincia di Ancona ANALISI PATRIMONIALE - FINANZIARIA Autonomia finanziaria Indice primario di struttura Indice secondario di struttura Leverage (indebitamento) Indebitamento a breve Liquidità primaria (Quick ratio)
42
2010 53,9% 0,80 1,06 1,85 0,28 1,09
2011 42,5% 0,70 1,11 2,35 0,32 1,17
2012 34,4% 0,62 1,13 2,91 0,37 1,17