DOCUMENTO UNICO DI PROGRAMMAZIONE - DUP Esercizi 2016/2017/2018 PREMESSA Il principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio (All.4/1), introdotto dalla nuova contabilità ex D.Lgs. 118/2011, prevede tra gli strumenti di programmazione il Documento Unico di Programmazione (DUP), in sostituzione della Relazione Previsionale e Programmatica, da approvarsi da parte dell’Assembla consortile entro il 31 luglio di ogni anno. A seguito della riunione della Commissione ARCONET del 13 maggio scorso sembra che il termine di cui sopra sarà posticipato al 31 ottobre, ad oggi tuttavia non è ancora stato ufficializzato con un decreto. Il nuovo principio contabile della programmazione disciplina i contenuti e le finalità del DUP, ma non ne definisce a priori uno schema valido per tutti gli Enti. Il DUP costituisce una guida strategica ed operativa per l’ente, inoltre, nel rispetto del principio del coordinamento e coerenza dei documenti di bilancio, è il presupposto necessario di tutti gli altri documenti di programmazione. Il DUP si compone di due sezioni: la Sezione Strategica (SeS) e la Sezione Operativa (SeO). La Sezione Strategica ha un orizzonte temporale di riferimento pari a quello del mandato amministrativo, la Sezione Operativa pari a quella del bilancio di previsione. La SeS individua, in coerenza con il quadro normativo di riferimento e con gli obiettivi generali di finanza pubblica, le principali scelte che caratterizzano il programma dell’amministrazione da realizzare nel corso del mandato amministrativo e che possono avere un impatto di medio e lungo periodo, le politiche di mandato che l’ente vuole sviluppare nel raggiungimento delle proprie finalità istituzionali e nel governo delle proprie funzioni fondamentali e gli indirizzi generali di programmazione riferiti al periodo di mandato. La SeS ha, per questo, durata pari a quella del mandato amministrativo. La SeO ha carattere generale, contenuto programmatico e costituisce lo strumento a supporto del processo di previsione definito sulla base degli indirizzi generali e degli obiettivi strategici fissati nella SeS del DUP. In particolare, la SeO contiene la programmazione operativa dell’ente avendo a riferimento un arco temporale sia annuale che pluriennale. Il contenuto della SeO, predisposto in base alle previsioni ed agli obiettivi fissati nella SeS, costituisce guida e vincolo ai processi di redazione dei documenti contabili di previsione dell’ente. Riguardo il presente DUP va evidenziato un limite dovuto all’imminente trasformazione dell’Ente dalla forma giuridica di Consorzio alla forma giuridica di Convenzione, in applicazione della L.R. n.30/2011 da cui potrebbero derivare nuove scelte programmatiche ed organizzative; pertanto sarà più completo a seguito dell’aggiornamento che la norma prevede di effettuare entro il mese di novembre.
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I) SEZIONE STRATEGICA A) ANALISI STRATEGICA DELLE CONDIZIONI ESTERNE ALL’ENTE 1. Obiettivi nazionali e regionali
Negli ultimi anni si è assistito ad una sempre maggiore definizione delle funzioni attribuite agli Enti di governo degli ambiti territoriali individuati dalle Regioni per la regolamentazione del settore idrico locale. Le attività e gli adempimenti in capo agli enti d’ambito hanno senza dubbio subito un’impennata a seguito dell’entrata nel settore dell’Autorità dell’Energia Elettrica e il Gas (ora Autorità dell’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico - AEEGSI), alla quale l’articolo 21, commi 13 e 19 del D.L.201/2011, ha trasferito le funzioni di regolazione e controllo del servizio idrico, tra le quali in particolare quella di definire un sistema tariffario equo, certo, trasparente e non discriminatorio. Sul finire dell’anno 2012, l’AEEGSI ha pertanto emanato un primo provvedimento in materia di tariffe del servizio idrico integrato: la deliberazione n.585/2012/R/IDR, relativa all’approvazione del metodo tariffario transitorio per gli anni 2012 e 2013; invece, con la deliberazione n.643/2013/R/IDR del 27/12/2013, ha provveduto ad approvare il metodo tariffario idrico e relative disposizioni di completamento, rendendo definitivamente superato il previgente metodo per la determinazione delle tariffe idriche, il Metodo normalizzato, di cui al DM 01.08.1996. I provvedimenti dell’AEEGSI hanno richiesto all’ente, sin dall’inizio, una gravosa attività di raccolta ed elaborazione di dati tecnico/economici, nella maggior parte dei casi condotta in tempi estremamente ristretti, rispettati con grande difficoltà da questo Ente. Si tratta di provvedimenti che di volta in volta pongono in capo alle Autorità di Ambito degli obblighi che implicano attività di notevole intensità e complessità, da condurre in tempi ristretti e scadenze estremamente ravvicinate, caratterizzate inoltre da diversi aspetti innovativi, accompagnati spesso anche da elementi di incertezza, in quanto le deliberazioni non risultano sempre di facile interpretazione. Di recente, l’ente d’ambito ha visto ulteriormente rafforzato il suo ruolo, in seguito al nuovo quadro normativo introdotto dal D.L. 133/2014, che lo va a qualificare come soggetto giuridico fondamentale per il governo dell’Ambito Territoriale Ottimale per il Servizio Idrico; in particolare vengono rafforzate le competenze che l’ente è chiamato ad esercitare sul servizio idrico, comprese la programmazione delle infrastrutture strategiche e la scelta delle forme di gestione. Le norme introdotte dal DL citato, con riferimento al Servizio Idrico Integrato, rispondono in primo luogo all’esigenza di portare finalmente a termine la riforma inaugurata ormai 20 anni fa con la cd. Legge Galli ma ancora, in più parti d’Italia, non giunta a completa attuazione, ed a consentire una più rapida ed efficace realizzazione degli interventi necessari a garantire una migliore erogazione del servizio, e ciò anche in considerazione delle scadenze imposte dall’Unione Europea con riferimento al settore della depurazione. Il filo conduttore pare essere quello di arrivare quanto prima ad un affidamento del SII – nel rispetto delle forme e dei modi previsti dall’ordinamento comunitario – su un territorio di dimensioni “efficienti”, tali cioè da consentire un’efficace ed avanzata programmazione degli interventi necessari al sistema e da favorire il loro finanziamento. A ciò va aggiunto che con le nuove disposizioni viene ribadito e rafforzato il ruolo e la dignità degli attuali enti di ambito, con attribuzione di poteri pregnanti, volti anche alla semplificazione delle procedure necessarie a 2
consentire l’effettuazione degli interventi programmati (in part. Il nuovo art. 158 bis in materia di approvazione dei progetti e poteri espropriativi). Il decreto in questione, infatti, sicuramente va nella direzione della definizione del ruolo degli enti di governo dell’ambito con riferimento agli enti locali partecipanti (Art. 147 comma 1: partecipazione obbligatoria e trasferimento di competenze all’ente di governo dell’ambito; Art. 147 comma 2 bis: favor verso forme di organizzazione dell’ente di governo dell’ambito di dimensione regionale e comunque sovraprovinciale; Artt. 153 comma 1, 158 bis: definizione di attribuzioni di competenze finora non univocamente riconosciute agli enti di governo dell’ambito e semplificazione amministrativa per procedimenti altrimenti frammentati fra gli enti locali/il gestore/gli enti di governo dell’ambito ).
Peraltro, le sopraindicate disposizioni del D.L.133/2014 si collocano in un contesto in cui l’effettivo assetto organizzativo degli enti di governo dell’ambito è, di fatto, a “geometria variabile” vuoi per il processo di riorganizzazione avviato con l’art.2 c. 186 bis della l.191/2009 (con esiti differenziati sul territorio e in molte realtà ancora in corso), vuoi per la disomogenea (anche per via degli interventi di legislazione regionale) interpretazione delle competenze finora attribuite agli enti di governo dell’ambito, vuoi per l’incertezza legislativa e la precarietà in cui questi hanno operato (che ha spesso disincentivato di investirvi). In effetti, l’attività di regolazione, con l’estromissione del livello decisionale regionale in tema di convenzione tipo, si definisce ora su due livelli, quello centrale, esercitato dall’AEEGSI, e quello locale, esercitato dagli enti di governo dell’ambito, che, nella predisposizione delle convenzioni sulla base del modello definito dall’AEEGSI, dovranno affrontare e trovare soluzione ad una serie di problematiche di primario interesse generale: da quella del rischio dell’affidamento e delle relative garanzie in fase di affidamento ed in corso di affidamento, a quella del regime giuridico ed economico delle infrastrutture, già realizzate e di proprietà degli enti locali/realizzate dal gestore in corso di affidamento, a quella dei livelli obbligatori del servizio e del finanziamento pubblico, etc.. A tutto ciò si aggiungono le nuove funzioni che il D.L. attribuisce all’ente d’ambito: viene infatti chiaramente definita l’attribuzione all’ente di governo dell’ambito delle competenze in materia di approvazione dei progetti definitivi delle opere, degli interventi previsti nei piani di investimenti compresi nei piani d’ambito, con obbligo di provvedere alla convocazione di apposita conferenza di servizi. Allo stato attuale, a livello locale, non si registrano novità riguardo l’assetto organizzativo delle Autorità di Ambito, anzi la Regione Marche ha di recente messo in mora gli enti competenti affinché provvedano agli adempimenti di cui alla L.R. 30/2011 “Disposizioni in materia di risorse idriche e di servizio idrico integrato”, in attuazione delle disposizioni contenute nell’articolo 2, comma 186 bis, della legge 23 dicembre 2009, n. 191, inerenti l’organizzazione del servizio idrico integrato sulla base degli ATO esistenti, e l’attribuzione delle funzioni già esercitate dalle Autorità d’ambito, alle Assemblee di ambito, forme associative tra Comuni e Province ricadenti in ciascun ATO, costituite mediante convenzione obbligatoria ai sensi dell’articolo 30 del TUEL, in conformità della convenzione-tipo deliberata dalla Giunta regionale. Pertanto, è ormai imminente la trasformazione delle Autorità di Ambito di cui alla L.R. n.18/1998 in Assemblee di Ambito, istituite dalla richiamata Legge regionale n. 30/2011.
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2. Situazione socio economica del territorio di riferimento e della domanda del Servizio Idrico Integrato CARATTERISTICHE GENERALI DEL TERRITORIO Superfice N° Comuni Abitanti
2.568 km2 60 362.583
L’Ente svolge funzioni di regolazione, programmazione e controllo della gestione del servizio idrico integrato nel territorio dell’Ambito Territoriale Ottimale n.1 Marche Nord (ATO), coincidente con il territorio provinciale, avente una superficie territoriale complessiva di circa 2.568 km2 e nel quale ricadono pertanto i sessanta Comuni della Provincia di Pesaro e Urbino. Morfologicamente l’A.T.O. è caratterizzato ad ovest dalla presenza della fascia appenninica che degrada verso il mare attraverso una ampia fascia collinare. La montagna interna rappresenta il 21% circa della superficie totale della provincia, mentre il restante 79% è costituito dalla fascia collinare, suddivisa tra collina interna (70%) e litoranea (30%). La popolazione residente nell’A.T.O. 1, risultante dall’ultimo censimento ISTAT (anno 2011) è pari a 362.583 abitanti; il territorio è caratterizzato dalla presenza, per la maggior parte di Comuni medio piccoli, con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. I Comuni maggiormente popolati risultano, nell’ordine Pesaro (94.237), Fano (62.901), Urbino (15.501), Vallefoglia (14.814), Mondolfo (11.735). Il Comune più piccolo è invece Frontino con 313 abitanti. La tendenza di localizzazione territoriale delle residenze fornisce importanti indicazioni sulla distribuzione della popolazione nel territorio e permette di operare le necessarie valutazioni sulle esigenze di realizzazione di infrastrutture idriche sul territorio. Negli ultimi anni il territorio provinciale è stato caratterizzato da forti processi di urbanizzazione, che hanno interessato soprattutto i contesti fondo vallivi del Foglia e del Metauro, nonché, la fascia costiera ricompresa fra Fano ed il confine con la Provincia di Ancona, mentre nel resto del territorio, in linea generale, si è assistito prevalentemente all’ampliamento ed allo sviluppo dei sistemi insediativi preesistenti. Sul territorio dell’Ambito operano i seguenti gestori: Marche Multiservizi S.p.a., che svolge la propria attività su 55 Comuni, a favore di circa 283.281 abitanti, con un ammontare medio annuo di investimenti, nel periodo 2014-2017, di circa €7.500.000; ASET S.p.a., che eroga il servizio in 3 Comuni e pertanto in riferimento a 77.438 abitanti, con un ammontare medio annuo di investimenti, nel periodo 2014-2017, di circa €4.200.000; Comuni Riuniti S.r.l. che opera nel comune di Montecopiolo, avente 1.175 abitanti, con un ammontare medio annuo di investimenti, nel periodo 2014-2017, di circa € 30.000; Comune di Pietrarubbia, avente 689 abitanti, che gestisce il servizio in economia, sul proprio territorio comunale. 4
CONSISTENZA DELLE INFRASTRUTTURE IDRICHE RISORSE IDRICHE CAPTAZIONI
516
sorgenti
372
pozzi
135
fiumi
6
laghi
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Consistenza delle opere censite di acquedotto al netto Comuni passati e E.R.
Acquedotti; 73
Sollevamenti potabile; 484
Reti di distribuzione; 60 Totale Captazioni; 429
Potabilizzatori; 20 Accumuli; 851
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Consistenza delle opere censite di fognatura e depurazione al netto dei Com uni passati a E.R.
Reti fognarie; 83
Depuratori; 109
Collettori; 65 Sollevatori reflui; 148
La fase di ricognizione condotta negli anni scorsi ha permesso di censire 2.322 opere, di cui 1.917 di acquedotto e 405 di fognatura e depurazione, se rapportata alla popolazione dell’ATO, la dotazione impiantistica risulta piuttosto elevata. L’approvvigionamento dell’ATO è garantito da 516 captazioni, di cui la maggior parte costituite da sorgenti e da pozzi, anche se, di fatto, le 6 derivazioni da acque superficiali garantiscono circa il 70% dei volumi di acqua prodotta. Il grande numero di captazioni dimostra l’elevata polverizzazione delle fonti di approvvigionamento idrico, soprattutto per i territori montani e collinari. La potabilizzazione delle acque è garantita da 20 impianti con tipologie di trattamento differenziate sia per le acque superficiali (da singole filtrazioni a impianti a chiariflocculazione con filtrazione a carboni attivi) che per quelle di falda (da trattamenti di deferrizzazione e demanganizzazione a osmosi inversa). L’alto numero di impianti è conseguenza dell’elevata dispersione delle fonti di approvvigionamento, così come per i sistemi di disinfezione che garantiscono la qualità delle acque sia alla fonte e nelle reti distribuzione. Elevato è anche il numero dei serbatoi, pari a circa 1.031 unità, quasi esclusivamente interrati e seminterrati e con un volume totale di oltre 87.000 m3 e degli impianti di sollevamento (circa 484), costituiti da 686 pompe tra quelle di esercizio e riserva. Le opere a rete sono costituite da 73 acquedotti, ovvero da sistemi di prevalente adduzione della risorsa captata generalmente verso i serbatoi in testata alle di reti di distribuzione; tra questi 6 sono classificati come intercomunali, ovvero a servizio di più Comuni. Gli acquedotti presentano un’estensione complessiva di circa 1.776 km. Le reti di distribuzione censite sono invece 60: convenzionalmente è stato attribuito che ciascun Comune disponesse di una sola rete costituita dall’insieme delle singole reti disperse sul territorio, 6
generalmente in numero considerevole nel caso dei Comuni montani; l’estensione complessiva della rete di distribuzione dell’ATO risulta di circa 4.187 km. La citata dispersione geografica della popolazione è testimoniata anche dall’elevato numero di impianti di depurazione, a volte a servizio di comunità di poche decine di persone. Infatti dei 109 impianti censiti, solo 6 presentano una potenzialità ≥ 10.000 A.E. e ben 61 hanno una potenzialità < 1.000 A.E. La raccolta dei reflui avviene attraverso 83 reti fognarie e 65 collettori con un’estensione complessiva di 1.471,5 km. Ciò che risulta maggiormente significativo è il dato globale della rete, comprensivo di collettamento e reti di raccolta. Infatti non esiste una coerente suddivisione, tra i vari gestori, tra collettamento e reti di raccolta. Anche se normalmente per collettore viene intesa una tubazione atta principalmente all’allontanamento dei reflui e per reti di raccolta le tubazioni di raccolta delle utenze, la loro distinzione non è sempre univoca, anche in virtù delle possibili duplici funzioni svolte da una stessa tubazione. All’interno delle reti o lungo il collettamento, 260 impianti di sollevamento provvedono a superare i dislivelli presenti verso i punti di scarico. Le valutazioni in merito alla disponibilità complessiva della risorsa ed alle relative soluzioni impiantistiche per far fronte alla domanda idrica e di depurazione richiedono uno studio sviluppato sul lungo periodo. In via generale si può dire che l’elasticità della domanda di acqua nel tempo da parte dell’utenza sia strettamente collegata alla struttura dei prezzi. In Italia, ad oggi, la tariffa dell’acqua ha una struttura a blocchi crescenti (“a scaglioni”) basati sul principio della progressività che rende difficile la valutazione dell’impatto della tariffa sulla domanda; tuttavia le crescenti difficoltà economiche concorrono ad ipotizzare una progressiva contrazione dei consumi idrici, fra l’altro già in atto da qualche anno. Confrontando comunque l’esperienza di altri paesi europei si è visto che nel momento in cui le tariffe crescono in maniera sensibile, come è avvenuto negli anni ’90 nei principali paesi europei, l’utenza risponde con una evidente contrazione dei consumi. Da studi di settore sembra che l’aspetto tariffario abbia in tal senso un’efficacia superiore, sia a politiche di risparmio idrico, che a campagne di sensibilizzazione, aspetti comunque che dovranno essere privilegiati per garantire un’adeguata fruizione di una risorsa limitata e preziosa qual è l’acqua, soprattutto nei momenti di siccità a cui sembra saremo sempre più soggetti a causa dei cambiamenti climatici in atto.
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B) ANALISI STRATEGICA DELLE CONDIZIONI INTERNE ALL’ENTE 1.Regolazione del Servizio Idrico Integrato L’Ente provvede in particolare allo svolgimento delle seguenti funzioni: a) approvazione del piano d’ambito, costituito dalla ricognizione delle infrastrutture, dal programma degli interventi, dal modello gestionale e organizzativo e dal piano economico-finanziario, che contiene in particolare l’analisi delle criticità e dei fabbisogni dell’ATO di riferimento; b) conclusione di accordi di programma per la definizione e la realizzazione delle opere, degli interventi o dei programmi di intervento necessari al servizio idrico integrato; c) approvazione della convenzione per la gestione del servizio idrico integrato e del relativo disciplinare; d) affidamento della gestione del servizio idrico integrato; e) aggiornamento annuale del programma degli interventi e del piano economico-finanziario, sulla base di una specifica attività di controllo della gestione e della qualità del servizio privilegiando, ai fini di un uso razionale della risorsa, il risparmio idrico, la depurazione, il riuso e gli interventi di manutenzione delle reti esistenti; f) determinazione, modulazione e aggiornamento delle tariffe, assicurando specifiche agevolazioni per le zone montane in rapporto alle fasce altimetriche e alla marginalità socio-economica; g) approvazione della carta dei servizi; h) promozione e coordinamento degli interventi di emergenza nel settore dell’approvvigionamento idropotabile, dell’adduzione, della distribuzione, della potabilizzazione e della depurazione delle acque, al fine di garantire la quantità e la qualità della risorsa idrica. L’attività di controllo sulla gestione del servizio idrico integrato ha per oggetto la verifica del raggiungimento degli standard economici, qualitativi e tariffari fissati negli atti di concessione e nella convenzione con i soggetti gestori. La verifica comprende la puntuale realizzazione degli investimenti previsti dal piano tecnico e finanziario ed il rispetto dei diritti dell’utenza.
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2. Indirizzi generali di natura strategica a) Investimenti, programmi, attività settore idrico – parte tecnica Nel settore della depurazione, i prossimi anni saranno gli anni della realizzazione degli interventi inseriti nella pianificazione d’ambito per la risoluzione delle non conformità delle città di Pesaro e Urbino entro l’anno 2018. In questo caso il ruolo dell’AATO non sarà limitato al solo controllo a consuntivo dei lavori realizzati, come accadeva negli passati, ma, in ottemperanza a quanto riportato nella legge 164/2014 (sblocca Italia), assumerà un ruolo attivo nelle procedure di approvazione dei progetti e nel monitoraggio dello stato di avanzamento dei lavori. Pertanto si assisterà all’ampliamento delle funzioni e dell’impegno degli uffici AATO che dovranno affiancare alla normale attività lavorativa, la necessaria formazione per adempiere ai nuovi compiti. I progetti che si dovranno approvare sono progetti importanti che dovranno fare uscire definitivamente gli agglomerati di Pesaro e Urbino fuori dalla procedura di infrazione avviata dalla Commissione Europea e terminata con la condanna della Corte di giustizia Europea. Ciò si renderà possibile grazie al lavoro di pianificazione, svolto in stretto contatto con la Regione, che nel corso dell’anno 2014 ha portato all’assegnazione di un finanziamento di circa 7,3 mln di euro che si andrà ad affiancare alle risorse già impegnate ricavate dalla tariffa. Si tratta per l’agglomerato di Pesaro: − di procedere, secondo l’attuale programma, con l’ultimazione dei lavori già avviati riguardanti la separazione fogna bianca/nera e collegamento a depuratore dei quartieri di Villa S.Martino, Soria e Tombaccia; − di procedere, secondo l’attuale programma, con la realizzazione di nuovi collettori per il collegamento al depuratore delle aree Edilstato-Calcinari e Cuneo Verde in zona Pantano (chiusura lavori prevista per il 2017); − di procedere, secondo l’attuale programma, con la realizzazione di interventi puntuali su scarichi, la realizzazione di allacci alle fognature nere già realizzate e con il completamento di terminali di rete (chiusura lavori prevista per il 2017); − di procedere con i lavori di adeguamento e potenziamento del depuratore di Borgheria (110.000 AE) che, grazie al finanziamento extra-tariffa, termineranno entro il 2018; − di procedere con i lavori di raccolta e sollevamento dei reflui del centro storico per l’avvio al depuratore che, finanziato completamente extra-tariffa, dovranno necessariamente terminare entro il 2018; Si tratta per l’agglomerato di Urbino: − di procedere, secondo l’attuale programma, con i lavori, peraltro già avviati, di completamento e adeguamento dei collegamenti di collettamento al depuratore centrale di Braccone; − di procedere con i lavori di realizzazione del collegamento di collettamento al depuratore centrale di Braccone della frazione di Gadana, rientrante nell’agglomerato di Urbino, che, grazie al finanziamento extra-tariffa, termineranno nel 2016. Ma non è tutto, le risorse liberate dal finanziamento consentiranno la risoluzione delle non conformità degli agglomerati compresi tra i 2.000 e i 10.000 abitanti equivalenti. Anche per essi la Commissione Europea ha avviato procedura d’infrazione. L’elenco comprende gli agglomerati di Montecchio, Gallo Cappone, S. Costanzo e Orciano. Per gli agglomerati di Montecchio e Gallo Cappone si tratta: − di procedere con i lavori di riorganizzazione della raccolta e trattamento reflui della media valle del fiume Foglia. Il progetto prevede la realizzazione di un unico grande depuratore in località 9
Montecchio (comune di Vallefoglia) di potenzialità pari a 30.000 AE che andrà a sostituire i vecchi e non più sufficienti depuratori degli agglomerati citati. Ovviamente il progetto comprende anche il riordino della rete di collettamento con la ristrutturazione e/o potenziamento di alcuni tratti esistenti e la realizzazione di nuovi segmenti necessari al convogliamento dei reflui alla nuova destinazione. Per l’agglomerato di S.Costanzo si tratta: − di procedere con i lavori di potenziamento dell’impianto centrale con l’aumento della capacità di trattamento da 1.500 a 3.000 AE, previste anche opere di completamento della rete di collettamento; Infine per quanto riguarda la non conformità dell’agglomerato di Orciano di Pesaro si tratta di agire soprattutto sul completamento del collettamento dei reflui. Anche su questi ultimi, lavorando d’intesa con la Regione si sta raggiungendo lo scopo di pianificare la risoluzione di queste criticità entro l’anno 2018 e anche in questo caso lo sforzo è stato premiato con la possibilità di far rientrare nel cumulo delle risorse finanziarie una cifra extra tariffa pari a circa 1,3 mln di euro derivante dalle economie risultanti da precedenti procedure di finanziamento. Quest’ultima parte di pianificazione, ancora da perfezionare con gli uffici della Regione, e non ancora passata all’approvazione della Assemblea AATO, consente una ottimizzazione dell’uso delle risorse finanziarie puntando in particolare sul ridimensionamento del progetto destinato a Montecchio. Si è valutato, infatti, che per uscire dalla procedura di non conformità dell’agglomerato e di quelli limitrofi, non è al momento necessario raggiungere un potenziamento del depuratore di Montecchio fino a 30.000 abitanti equivalenti ma sarebbe sufficiente un ampliamento a 20.000 abitanti equivalenti. Questo consente di liberare risorse per ultimare le linee di collettamento, anch’esse essenziali per raggiungere il richiesto livello di conformità. Si otterrebbe così alla fine il conseguimento dell’obiettivo di conformità di tutti gli agglomerati superiori ai 2.000 abitanti equivalenti, compresi i due maggiori, quelli di Pesaro e Urbino, entro l’anno 2018. Per quanto concerne il settore acquedottistico, continuerà il progetto volto alla definizione dell’entità della risorsa idrica presente nell’area di Fossombrone con la campagna di raccolta dati pluviometrici e idrometrici lungo i corsi d’acqua presenti nell’area Paganuccio-Cesane. Nel frattempo il Consorzio di Bonifica ha avviato la realizzazione dell’acquedotto rurale lungo il corso del fiume Foglia. Si attende la conclusione dei lavori e l’entrata in funzione della condotta per effettuare una valutazione su un possibile impego di quest’opera anche da un punto di vista idropotabile. Sempre con il Consorzio di Bonifica, in accordo con le altre AATO regionali, procede la stima degli effetti di una cooperazione nel settore della manutenzione e pulizia dei fossi che consentirebbe una più adeguata e controllata gestione degli scarichi idrici, naturali e no, con benefiche ripercussioni anche sulla gestione del territorio nel suo insieme e in particolare nel settore della prevenzione dei dissesti idrogeologici. Continuerà il lavoro avviato di definizione del regolamento del servizio idrico integrato.
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Anche per i prossimi anni permane l’impegno dell’Ente ad intervenire mediante la concessione di benefici economici (contributi, vantaggi economici, patrocinio) in ambito di Servizio Idrico Integrato; come attività prioritarie di intervento, relativamente alle quali erogare contributi in conto capitale, si propone di riservare la massima attenzione alle esigenze delle varie realtà locali, in particolare di quelle più piccole, in materia di investimenti urgenti sul SII, fermo restando le procedure di assegnazione previste dal vigente regolamento in materia di concessione di benefici economici a soggetti pubblici. In particolare i contributi in conto capitale sono previsti a sostegno di interventi straordinari di emergenza nel settore dell'approvvigionamento idropotabile, dell'adduzione, della distribuzione, della potabilizzazione e della depurazione delle acque, sono concessi, fino a concorrenza delle risorse rese disponibili dall’Assemblea consortile sul bilancio di esercizio per tali finalità. Nel settore della salvaguardia delle captazioni idropotabili, ai sensi dell’art.94 del D.Lgs 152/06, si è comunicato alla Regione, per quanto riguarda la definizione dei vincoli per i punti di captazione ancora non studiati, di rimanere con le indicazioni fornite dal D.Lgs.152/06, come del resto previsto dal PTA della Regione, e nel contempo consentire ai privati, interessati a definire l’uso delle aree prossime alle captazioni, di finanziare studi che portino a valutazioni più dettagliate. Come sempre effettuato in passato, l’AATO continuerà a rivolgere la massima attenzione alla gestione delle crisi di approvvigionamento idrico nel periodo estivo effettuando attività di controllo del livello della risorsa, stima della riserve e di coordinamento degli enti e delle società di gestione. I prossimi anni saranno inoltre caratterizzati da un’intensa attività di studio per dare attuazione alle deliberazioni dell’Autorità dell’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI), in quanto la stessa Autorità si è posta l’obiettivo di pervenire a regole uniformi di regolazione del S.I.I. per l’intero territorio nazionale. Si promuoverà a tal fine anche la partecipazione di figure professionali interne all’ente ai tavoli di lavoro con altre Autorità d’Ambito e con l’ANEA (l’Associazione Nazionale degli Enti d’Ambito), per l’esame e l’approfondimento di materie afferenti il Servizio Idrico Integrato ed in particolare sulle nuove disposizioni introdotte dall’AEEGSI. settore idrico – parte tariffaria In materia di regolazione tariffaria, sul finire dell’anno 2013 l’AEEGSI con la delibera n.643/2013 ha introdotto il Metodo Tariffario Idrico (MTI) per gli anni 2014 e 2015, adottando una regolazione innovativa in base a “schemi regolatori”, superando la logica transitoria e portando a compimento il primo periodo regolatorio quadriennale (2012-2015); questo Ente ha dato seguito alla citata deliberazione, provvedendo alla predisposizione tariffaria per il biennio 2014/2015. Pertanto proseguirà innanzi tutto il monitoraggio delle gestioni dopo le prime annualità di implementazione del nuovo metodo tariffario, ma si procederà anche alla rendicontazione ed all’avvio dell’attività preparatoria per la nuova programmazione del prossimo periodo regolatorio. Considerata la specificità della materia ed il grado di innovazione che la caratterizza, potrà essere necessario valutare il ricorso a rapporti convenzionali con altri enti /o con la stessa associazione delle AATO (ANEA), al fine di ottenere un supporto per implementare le deliberazioni AEEGSI in questo ATO. Si dovrà provvedere poi a determinare in maniera più puntuale i costi ambientali e della risorsa delle singole gestioni; trattasi infatti di una componente di costo prevista dalla regolazione adottata con l’MTI ed istituita per dare avvio al processo della sua graduale e progressiva 11
rappresentazione nel sistema tariffario italiano, anche al fine di dare immediata ottemperanza alla direttiva 2000/60/CE in materia di politiche europee dei prezzi dell’acqua. Un’altra attività che con tutta probabilità impegnerà l’Ente da qui in avanti sarà il monitoraggio dei gestori per l’implementazione della disciplina di separazione contabile regolatoria per il settore idrico: “unbundling idrico”. Risulta altresì in corso di definizione il procedimento in materia di tariffazione di collettamento e depurazione dei reflui industriali autorizzati in pubblica fognatura avviato con la deliberazione AEEGSI 16 febbraio 2014, 87/2014/R/IDR; l’Autorità ha già illustrato gli elementi di inquadramento generale, nonché i primi orientamenti in ordine alle principali linee di intervento che intende seguire nella definizione delle tariffe di collettamento e depurazione dei reflui industriali autorizzati in pubblica fognatura. Sempre in materia di regolazione tariffaria si dovrà avviare un procedimento volto ad armonizzare e razionalizzare i sistemi di articolazione tariffaria applicati, nonché i sistemi di agevolazione e le tariffe sociali esistenti sulla base dei criteri e modalità applicative che verranno definiti dall’AEEGSI, portando a compimento il già avviato processo di semplificazione e razionalizzazione della struttura dei corrispettivi, e consentendo di fornire alcuni segnali di efficienza in termini di conservazione della risorsa e dell’ambiente, nonché indicazioni uniformi sul piano della sostenibilità sociale ed economica. settore idrico – parte giuridica/tutela utenti In tema di Carta del SII, l’AEEGSI ha posto in consultazione i primi orientamenti in materia di qualità commerciale della risorsa idrica. Gli standard minimi saranno uniformi sul territorio nazionale, ma gli Enti di Governo d’ambito potranno fissare standard superiori. E’ l’avvio di un percorso che parte dal rapporto tra gestione e utente e che dovrà approdare ad un disciplina organica della qualità tecnica e della risorsa. L’obiettivo dell’AEEGSI è di pervenire entro breve a regole uniformi per l’intero territorio nazionale, armonizzando i livelli prestazionali con quelli dei settori energetici, stabilendo standard minimi e misure di indennizzo automatico, riservando una particolare attenzione ai clienti domestici. Sempre nell’ottica di pervenire a regole uniformi di regolazione del S.I.I., L’AEEGSI con la deliberazione 412/2013/R/IDR, ha avviato un procedimento per la predisposizione di una o più convenzioni tipo per la regolazione dei rapporti tra enti affidanti e gestori del servizio idrico integrato. Successivamente, nel documento per la consultazione 171/2014/R/IDR, del 10 aprile 2014, l’Autorità ha presentato i suoi primi orientamenti in materia, prospettando l’introduzione di una matrice di schemi di convenzioni tipo declinati in base: - alla tipologia di affidamento dei servizi idrici prevista dalla vigente normativa (affidamento mediante gara, partenariato pubblico-privato con gara per la scelta del socio privato e in house providing); - allo schema regolatorio corrispondente al quadrante prescelto dai soggetti competenti alla predisposizione tariffaria, selezionato ai sensi del Metodo Tariffario Idrico (MTI) di cui alla deliberazione 643/2013/R/IDR; Il richiamato documento per la consultazione 171/2014/R/IDR anticipava che il provvedimento finale sarebbe stato preceduto da due ulteriori consultazioni e pubblicato entro l’anno. Tuttavia, il quadro normativo di riferimento su cui l’Autorità ha iniziato ad impostare la definizione degli schemi di convenzione tipo è stato profondamente inciso dalle disposizioni recate 12
dall’articolo 7, del Decreto Sblocca Italia che ha apportato rilevanti modifiche alle previgenti disposizioni in tema di: ˗ organizzazione territoriale del servizio idrico integrato; ˗ affidamento del servizio; ˗ rapporti tra enti di governo dell’ambito e soggetti gestori del servizio idrico integrato; ˗ dotazioni dei soggetti gestori del servizio idrico integrato; ˗ gestioni esistenti; Le nuove previsioni legislative sono destinate ad impattare sui contenuti degli schemi di convenzione tipo con particolare riferimento agli aspetti che attengono al regime giuridico prescelto per la gestione del servizio, all’oggetto del contratto, al perimetro dell’attività svolta, agli obblighi delle parti, agli obblighi e alle modalità di consegna dei beni e degli impianti, alle procedure di subentro (prevedendo che l’Autorità definisca nella convenzione tipo i criteri e le modalità per la valutazione del valore residuo degli investimenti realizzati dal gestore uscente). Si promuoverà altresì il coinvolgimento della Consulta degli Utenti dell’AATO con particolare riferimento allo schema di Carta del SII unico per tutto l’ambito sulla base di quanto verrà proposto dall’AEEGSI, oltre che su argomenti di carattere generale di competenza della Consulta stessa quali la gestione dei reclami e la questione della sospensione della fornitura idrica per a seguito della morosità dell’utente. altre attività Sempre in primo piano saranno gli adempimenti previsti dalla L.190/2012 in materia di prevenzione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione che prevede in particolare un aggiornamento e monitoraggio costante del Piano triennale di prevenzione della corruzione (P.T.P.C) dell’AATO n.1 Marche Nord – Pesaro Urbino contenente una sezione interamente dedicata al Programma triennale per la trasparenza e l’integrità, e prevede in particolare anche una serie di pubblicazione di informazioni sui contratti pubblici e relativa trasmissione all’Autorità Nazionale Anticorruzione. Sotto il profilo contabile, dopo il primo anno di avvio della riforma della contabilità prevista dal Decreto Legislativo 118/2011 per gli enti locali che non hanno partecipato alla sperimentazione, proseguirà l’implementazione della disciplina dell’armonizzazione dei conti: dal 2016 i vecchi schemi di bilancio saranno sostituiti dai nuovi anche per la funzione autorizzatoria. Pertano dall’anno 2016 la riforma contabile andrà a regime e si passerà ad un bilancio e ad un PEG unici triennali e ad un Documento Unico di Programmazione che sostituirà la Relazione Previsionale e Programmatica. L’Ente si troverà quindi in via definitiva alle prese con il nuovo sistema contabile che richiederà un impegno costante degli uffici. Questo Ente ai sensi della L.R. Marche 30/2011 è in fase di trasformazione da Consorzio obbligatorio di comuni a Convenzione obbligatoria ex art. 30 del TUEL redatta in conformità alla convenzione-tipo deliberata dalla Giunta regionale. A quanto sopra si affiancheranno tutte le attività istituzionali e quotidiane dell’Ente (rapporti e rendicontazione verso gli enti locali associati), le attività di supporto all’organo di governo e all’Assemblea, la presenza nelle iniziative pubbliche e nelle riunioni istituzionali a seguito di richieste dei comuni (sedute di giunta e/o di consiglio comunale e di commissioni anche a livello regionale), oltre alla partecipazione ad assemblee organizzate sul territorio in materia di Servizio idrico integrato e su temi di carattere ambientale. 13
b) Esercizio di funzioni su delega La L.R. n.30/2011 sopra richiamata, all’art. 5 Modalità per l’esercizio delle funzioni, prevede la possibilità di rapporti convenzionali con altri enti territoriali, tra cui le Assemblee Territoriali d’Ambito per i Rifiuti, per la gestione associata di funzioni e servizi ed anche al fine dell’utilizzo congiunto di risorse umane e strumentali; la stessa previsione è riportata nella convenzione in materia di organizzazione dei servizi di gestione integrata dei rifiuti da parte dell’ATA dell’Ambito Territoriale Ottimale 1 - Pesaro e Urbino (cfr. art. 7). In tale contesto normativo, l’ATA Rifiuti ha richiesto una collaborazione all’AATO per lo svolgimento di funzioni e servizi di cui alla L.R. 24/2009 mediante delega di funzioni da parte dell’ATA a favore dell’AATO. Alla luce della suddetta richiesta, poiché si intendono avviare forme di collaborazione tra Autorità d’Ambito Territoriale Ottimale n.1 Marche Nord - Pesaro e Urbino (AATO), che svolge funzioni di organizzazione del servizio idrico integrato, e Assemblea territoriale d’Ambito (ATA), che svolge funzioni di organizzazione del servizio di gestione integrata dei rifiuti, al fine dell’utilizzo congiunto di risorse umane e strumentali per il primo esercizio delle funzioni dell’ATA, è stato approvato un apposito schema di convenzione con delibera A.C. dell’AATO n.4 del 30.03.2015, in attesa di sottoscrizione. Se i risultati gestionali che si otterranno, saranno soddisfacenti per entrambi gli enti coinvolti, questa prima fase temporale potrebbe considerarsi un periodo di transizione, nel corso del quale potranno essere tracciate, per gradi e fasi temporali successive e susseguenti, le linee regolamentari ed organizzative preordinate a dare concretezza ad obiettivi, più generali e coinvolgenti. Oltretutto, alla luce dell’evoluzione della normativa sulle Pubbliche Amministrazioni, diventa opportuno, infatti, attivare, per alcuni servizi pubblici locali, “moduli gestionali di tipo collaborativo/pattizio”, per esercitare al meglio le funzioni amministrative che sono state attribuite agli enti locali stessi, avvalendosi di idonee professionalità, formate e specializzate. c) Spesa corrente con specifico riferimento alla gestione delle funzioni fondamentali - Analisi della spesa corrente per missioni In riferimento alle attività sopra illustrate, per il momento non si ritiene che sarà necessario apportare modifiche ai livelli della spesa corrente prevista per le annualità del bilancio previsionale 2016/2017/2018:
MISSIONE
Previsioni definitive anno in corso
DESCRIZIONE
2015 1 Servizi istituzionali, generali e di gestione
633.098,92
18 Relazioni con le altre autonomie territoriali e locali Totale
PREVISIONE 2016 633.602,00
2017 633.602,00
2018 633.602,00
19.228,00
19.228,00
19.228,00
19.228,00
652.326,92
652.830,00
652.830,00
652.830,00
14
MISSIONE
DESCRIZIONE
20 Fondi e accantonamenti
Previsioni definitive anno in corso
PREVISIONE
2015
2016
2017
2018
12.300,03
12.300,00
12.300,00
12.300,00
d) Risorse finanziarie per l’espletamento dei programmi ricompresi nelle varie missioni Le entrate principali dell’Ente sono costituite da: trasferimenti dai gestori del Servizio Idrico Integrato Questa entrata deriva, come per gli anni pregressi, dalle quote di tariffa del servizio idrico trasferite dai gestori Aset SpA e Marche Multiservizi SpA, in applicazione dell’art.154 del D.Lsg.152/2006, degli accordi convenzionali sottoscritti con i gestori stessi e delle ulteriori disposizioni di dettaglio relative al metodo tariffario idrico introdotto dall’AEEGSI con delibera n.643/R/IDR/2013. Nello specifico è l’art.28 dell’Allegato A alla delibera AEEGSI n.643/2013R/IDR che contiene, da ultimo, la previsione che nella tariffa del SII sia inserita una voce di costo a copertura delle spese di funzionamento dell’Ente d’Ambito, da determinarsi secondo apposite formule matematiche. Il fabbisogno annuale dell’Ente, da finanziare con l’entrata in oggetto, deve essere compatibile con le risultanze delle predisposizioni tariffarie relative ai gestori di cui sopra, approvate in dall’Assemblea consortile con le delibere n.10 e n.11 del 16.04.2014 e dall’AEEGSI con la delibera 24/R/IDR/2015 del 29.01.2015. contributi consortili Questa entrata deriva dal contributo che gli Enti consorziati, facenti parte dell’Ambito Territoriale n.1 Marche Nord Pesaro e Urbino, corrispondono in proporzione alle proprie quote di partecipazione. Si ritiene che il fabbisogno totale pari a € 202.330 resti invariato rispetto agli anni precedenti, tranne qualche piccolo aggiustamento che si renderà necessario in fase di trasformazione in Assemblea di Ambito, dovuto all’aggiornamento, contenuto nella Legge Regionale n.30/2011, delle quote alla consistenza di popolazione risultante dal Censimento ISTAT 2011. Le somme a carico degli Enti consorziati restano comunque calcolate in base alla seguente proporzione: a) il 60 % pari alla popolazione residente b) il 35 % pari alla superficie territoriale inoltre la citata Legge regionale conferma la previsione che l'ulteriore 5 % venga assegnato alla Provincia. Il dettaglio della contribuzione verrà inserito in sede di aggiornamento del presente documento, ad avvenuta trasformazione dell’Ente. Si rinvia all’allegato 1 per le tabelle di dettaglio relative a: - fonti di finanziamento - analisi delle entrate per titoli e) Gestione del patrimonio Il successivo prospetto riporta i principali aggregati che compongono il Conto del Patrimonio, suddivisi in attivo e passivo, riferiti all’ultimo Rendiconto della Gestione approvato, quello dell’esercizio 2014. 15
ATTIVO
31/12/2013
A)IMMOBILIZZAZIONI I)IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI II)IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI
Var.Finanz. (-)
Altre Cause (+)
Altre Cause (-)
31/12/2014
0
0
0
0
0
188.618,15
0
0
0
26.532,06
162.086,09
25.489,58
852,78
0
0
9.278,58
17.063,78
0
0
0
0
0
0
III)IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE TOTALE IMMOBILIZZAZIONI
Var.Finanz. (+) 0
214.107,73
852,78
0
0
35.810,64
179.149,87
B)ATTIVO CIRCOLANTE
0
0
0
0
0
0
I)RIMANENZE
0
0
0
0
0
0
244.581,85
816.372,13
809.562,54
1,07
0
251.392,51
II)CREDITI III)ATTIVITA`FINANZIARIE CHE NON COSTITUISCONO IMMOBILIZZI IV)DISPONIBIITA` LIQUIDE TOTALE ATTIVO CIRCOLANTE C)RATEI E RISCONTI TOTALE DELL`ATTIVO (A+B+C) CONTI D`ORDINE
0
0
0
0
0
0
1.445.032,54
809.562,54
608.114,97
0
0
1.646.480,11
1.689.614,39
1.625.934,67
1.417.677,51
1,07
0
1.897.872,62
-51,86
0
0
0
0
-51,86
1.903.670,26
1.626.787,45
1.417.677,51
1,07
35.810,64
2.076.970,63
438.819,86
215.852,78
180.695,43
0
1.019,79
472.957,42
CONTO DEL PATRIMONIO - PASSIVO
31/12/2013
A)PATRIMONIO NETTO
1.565.836,40
89.079,24
0
63.999,48
0
1.718.915,12
53.190,40
0
0
0
17.000,00
36.190,40
C)DEBITI
0
0
0
0
0
0
I)Debiti di finanziamento
0
0
0
0
0
0
202.249,03
487.373,66
373.381,26
0
82.809,05
233.432,38
III)Debiti per IVA
0
0
0
0
0
0
IV)Debiti per anticipazione di cassa
0
0
0
0
0
0
B)CONFERIMENTI
II)Debiti di funzionamento
V)Debiti per somme anticipate da terzi
Var.Finanz. (+)
Var.Finanz. (-)
Altre Cause (+)
Altre Cause (-)
31/12/2014
82.394,43
60.076,58
54.038,28
0
0
88.432,73
VI)Debiti verso:
0
0
0
0
0
0
1)imprese controllate
0
0
0
0
0
0
2)imprese collegate
0
0
0
0
0
0
3)altri (aziende speciali, consorzi, istituzioni)
0
0
0
0
0
0
VII)Altri debiti
0
179.842,65
179.842,65
0
0
0
TOTALE DEBITI
284.643,46
727.292,89
607.262,19
0
82.809,05
321.865,11
0
0
0
0
0
0
1.903.670,26
816.372,13
607.262,19
63.999,48
99.809,05
2.076.970,63
438.819,86
215.852,78
180.695,43
0
1.019,79
472.957,42
D)RATEI E RISCONTI TOTALE DEL PASSIVO (A+B+C+D) CONTI D`ORDINE
16
f) Indebitamento Il limite per l’indebitamento degli enti locali è stabilito dall’art.16, comma 11 del D.L.95/2012, convertito nella legge n.135/2012 ed è pari all’8% del totale dei primi tre titoli delle entrate del penultimo esercizio provvisorio. Ad oggi l’Ente non ha fatto ricorso a forme di indebitamento. g) Parametri economici Nelle tabelle in allegato n.2 si riportano alcuni indicatori finanziari ed economici generali riferiti all’Ente. h) Equilibri correnti, generali e di cassa L’art.162 del TUEL prevede che il bilancio di previsione sia deliberato in pareggio finanziario complessivo per la competenza, comprensivo dell'utilizzo dell'avanzo di amministrazione e del recupero del disavanzo di amministrazione e garantendo un fondo di cassa finale non negativo. Inoltre, le previsioni di competenza relative alle spese correnti sommate alle previsioni di competenza relative ai trasferimenti in c/capitale, al saldo negativo delle partite finanziarie e alle quote di capitale delle rate di ammortamento dei mutui e degli altri prestiti, con l'esclusione dei rimborsi anticipati, non possono essere complessivamente superiori alle previsioni di competenza dei primi tre titoli dell'entrata, ai contribuiti destinati al rimborso dei prestiti e all'utilizzo dell'avanzo di competenza di parte corrente e non possono avere altra forma di finanziamento, salvo le eccezioni tassativamente indicate nel principio applicato alla contabilità finanziaria necessarie a garantire elementi di flessibilità degli equilibri di bilancio ai fini del rispetto del principio dell'integrità. Il pareggio finanziario complessivo deve assicurare che il totale generale delle entrate corrisponda esattamente al totale generale delle spese. Conseguentemente, l’equilibrio finale, espresso in termini differenziali, deve essere pari a zero. Nel prospetto in allegato n.3 è data dimostrazione del rispetto degli equilibri di bilancio per il triennio 2016/2018, sia per la parte corrente, sia per la parte in conto capitale, finanziata da entrate correnti. Per quanto riguarda l’equilibrio di cassa, si da atto di quanto segue, rinviando altresì all’allegato n.4: Fondo di cassa presunto al 01/01/2016: ___________________________________€ 1.898.385,33 Totale Entrate anno 2016: ______________________________________________€1.148.171,61 Fondo di cassa presunto al 31/12/2016: ___________________________________€ 3.316.556,94 Totale spese di cassa: __________________________________________________€ 2.194.176,01
17
3. Disponibilità e gestione delle risorse umane L’attuale struttura organizzativa dell’Ente prevede un’articolazione su tre Aree, ciascuna avente a capo un funzionario Responsabile di Area; le aree a loro volta sono suddivise in Servizi, con la previsione di alcuni Responsabili di Servizio. Con la delibera CdA n.8 del 20.11.2014 è stata effettuata la programmazione triennale del fabbisogno del personale 2015 - 2016 – 2017, la verifica delle eccedenze e della dotazione organica dell’Ente. A seguito di tali verifiche il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto opportuno aderire alle richieste di potenziamento della dotazione organica di n.1 unità per area, e precisamente della figura di n.1 esperto cat. C1 per ogni Area. Pertanto, a seguito della richiamata deliberazione del Consiglio di Amministrazione n.8 del 20/11/2014:
la dotazione organica dell’Ente risulta così complessivamente costituita (il posto del professionista legale risulta vacante a seguito di procedura di mobilità volontaria in uscita verso altro ente, con effetto dal 01.09.2012):
PROFILO
TEC
CAT. giuridica
Programmazione
Copertura
n. 1 professionista TEC
D1
2001
COPERTO T.I.
n. 1 esperto TEC
C1
2008
COPERTO T.I.
n. 1 esperto TEC
C1
2008
COPERTO T.I
n. 1 esperto TEC
C1
non programmato
vacante
n. 1 professionista LEG
D3
non programmato
vacante
n.1 funzionario Amm.vo legale
D1
2009
n. 1 esperto LEG
C1
non programmato
AAGG
n. 1 professionista FIN
D1
2007
ECO FIN
n. 1 funzionario Amm-Cont
D1
2001
n. 1 esperto FIN
C1
non programmato
COPERTO T.I. vacante COPERTO T.I. COPERTO T.I. vacante
è stata sospesa la programmazione delle assunzioni relativamente al fabbisogno di personale dando mandato al Direttore dell’Ente di individuare, eventualmente forme di lavoro flessibile per lo svolgimento delle funzioni istituzionali dell’AATO per far fronte alle carenze di personale previste in dotazione organica, compatibilmente con la disponibilità finanziaria residua dell’ente;
è stato dato deliberato di procedere in via prioritaria ed urgente, ad una selezione pubblica per l’individuazione di una figura professionale idonea a svolgere le funzioni di Direttore Generale dell’Ente;
è stato dato deliberato di procedere all’individuazione della forma giuridica più opportuna per lo svolgimento della collaborazione richiesta dall’ATA Rifiuti, dando ampio mandato al Direttore dell’Ente per l’espletamento di quanto necessario, con possibilità di prevede forme di incentivazione economica per i dipendenti dell’ente interessati alla collaborazione ai sensi dell’art.15 co. 5 del CCNL 01/04/1999 e forme di lavoro flessibile per far fronte alla richiesta di collaborazione in questione.
La programmazione triennale è stata preceduta dalle verifiche degli obblighi assunzionali generali previsti per tutte le pubbliche amministrazioni, dei vincoli di spesa ed assunzionali previsti dalla 18
normativa in vigore, tra i quali, per gli enti non soggetti al patto, il contenimento della spesa del personale entro il valore di quella relativa all’anno 2008, ai sensi dell’art. 1, comma 562, primo periodo, Legge 296/2006 (L.F.2007). Si è proceduto poi a quantificare la disponibilità finanziaria dell’Ente propedeutica alla programmazione triennale del fabbisogno del personale, evidenziando che comunque l’Ente deve restare in regola con vincolo di cui al comma 562 LF 2007. Con deliberazione n. 5 del 30/03/2015 l’Assemblea consortile ha provveduto alla nomina del Direttore generale dell'A.A.T.O. n.1, cui è stato attribuito un incarico a tempo pieno e determinato, ai sensi dell’art.110 co.2 del TUEL, a seguito dell’apposita selezione pubblica di cui si è detto sopra. Il quadro normativo relativo alla gestione del personale In generale, negli ultimi anni la gestione delle risorse umane si è trasformata per gli enti locali in un problema di vincoli di spesa e di regole essenzialmente improntate al rigido contenimento della stessa spesa. Per tentare di tracciare un quadro complessivo di tale sistema di regole è necessario fare innanzi tutto riferimento all'art. 1, comma 562 della legge 296/2006 (legge Finanziaria per il 2007) e, dal 25 giugno 2014, al comma 5 dell’articolo 3 del decreto legge 90/2014, il quale ha abrogato l’articolo 76, comma 7, del decreto legge 112/2008, che regolava in precedenza il rapporto fra spesa del personale e spese correnti. Attualmente pertanto l’Ente è soggetto alle seguenti tipologie di vincoli: · quello generale di contenimento della spesa di personale entro il valore dell’anno 2008 (comma 562); · quello puntuale sulle possibilità di assunzioni, sia a tempo indeterminato sia con tipologie di lavoro flessibile.
Gli effetti sulla programmazione Il quadro normativo sopra sinteticamente illustrato condiziona le scelte attuali e le prospettive future dell’Ente: le ragioni sono già state chiaramente esplicitate ed attengono al vincolo generale di riduzione/contenimento della spesa entro il valore dell’anno 2008, considerata anche la necessità di procedere al riassorbimento delle spese di personale effettuate in deroga nell’anno 2009, secondo l’indirizzo della Corte dei Conti – Sez. riunite di controllo, delibera n.48/2011. Pertanto sembra prefigurarsi uno scenario nel quale, nei prossimi anni, si avrà a disposizione una dotazione di personale in numero progressivamente inferiore rispetto alle necessità, per effetto delle limitazioni alle assunzioni.
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Previsioni SPESA DEL PERSONALE PERSONALE oneri diretti PERSONALE oneri riflessi IRAP personale PERSONALE oneri diretti SAL ACC PERSONALE oneri riflessi SAL ACC IRAP personale sal acc DIRETTORE on dir DIRETTORE on rifl IRAP Direttore BUONI PASTO
2016 156.050,00 45.300,00 13.300,00 36.000,00 8.600,00 3.060,00 54.300,00 16.500,00 4.700,00 3.883,00
2017 159.100,00 46.150,00 13.600,00 36.000,00 8.600,00 3.060,00 54.300,00 16.500,00 4.700,00 3.883,00
2018 159.100,00 46.150,00 13.600,00 36.000,00 8.600,00 3.060,00 54.300,00 16.500,00 4.700,00 3.883,00
341.693,00
345.893,00
345.893,00
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C) INDIVIDUAZIONE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI DA PERSEGUIRE ENTRO LA FINE DEL MANDATO 1. Obiettivi strategici dell’Ente Secondo il principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio, “sono definiti, per ogni missione di bilancio, gli obiettivi strategici da perseguire entro la fine del mandato. Gli obiettivi strategici, nell’ambito di ciascuna missione, sono riferiti all’Ente. Per ogni obiettivo strategico è individuato anche il contributo che il gruppo amministrazione pubblica può e deve fornire per il suo conseguimento”. Elenco Missioni dell’Ente: Missione 01 – Servizi istituzionali, generali e di gestione Missione 09 – Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente Missione 18 – Relazione con le altre autonomie territoriali e locali Missione 20 – Fondi e accantonamenti Missione 60 – Anticipazioni finanziarie Missione 99 – Servizi per conto terzi Premesso che la Sezione Strategica del DUP, secondo il principio contabile applicato alla programmazione “sviluppa e concretizza le linee programmatiche di mandato di cui all’art.46 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n.267”, nelle pagine seguenti vengono illustrati gli obiettivi strategici facenti capo alla compagine politica e gli obiettivi gestionali diretti alla struttura amministrativa. Nello specifico, si è provveduto a ricondurre gli obiettivi strategici pluriennali contenuti nella Relazione Previsionale e Programmatica allegata al bilancio di previsione 2015 e pluriennale 2015/2016/2017, all’interno delle missioni di bilancio, che costituiscono il nuovo perimetro dell’attività dell’Ente, in quanto rappresentano le sue funzioni principali. Il dettaglio dei programmi di bilancio, con l’indicazione delle risorse umane e strumentali dedicate, è rinviata alla Sezione Operativa del presente DUP
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Missione 01 – Servizi istituzionali, generali e di gestione La missione prima viene così definita dal Glossario COFOG: “Amministrazione e funzionamento dei servizi generali, dei servizi statistici e informativi, delle attività per lo sviluppo dell'ente in un’ottica di governance e partenariato e per la comunicazione istituzionale. Amministrazione, funzionamento e supporto agli organi esecutivi e legislativi. Amministrazione e funzionamento dei servizi di pianificazione economica in generale e delle attività per gli affari e i servizi finanziari e fiscali. Sviluppo e gestione delle politiche per il personale. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria di carattere generale e di assistenza tecnica.”
A tale missione, in ambito strategico, si può ricondurre la prevalente attività dell’Ente. Missione
1
Strategia generale
miglioramento qualitativo del servizio efficienza nell'impiego della risorsa idrica risparmio idrico e tutela delle risorse ambientali
Obiettivi strategici pluriennali attuazione delle politiche in materia di regolazione/programmazione del SII e tutela degli utenti per la soddisfazione finale dei bisogni della collettività nell'ambito del SII raggiungimento standard qualitativi e quantitativi previsti dalla normativa in materia di SII verifiche sull'attuazione da parte dei gestori del SII dei piani e programmi inerenti il servizio
Missione 09 – Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente La missione nona viene così definita dal Glossario COFOG: “Amministrazione e funzionamento delle attività e dei servizi connessi alla tutela dell'ambiente, del territorio, delle risorse naturali e delle biodiversità, di difesa del suolo e dall'inquinamento del suolo, dell'acqua e dell'aria Amministrazione, funzionamento e fornitura dei servizi inerenti l'igiene ambientale, lo smaltimento dei rifiuti e la gestione del servizio idrico. Sono incluse le attività di supporto alla programmazione, al coordinamento e al monitoraggio delle relative politiche. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria in materia di sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente.”
A tale missione, in ambito strategico, si possono ricondurre: Missione
9
Strategia generale
attenzione costante alle esigenze delle varie realtà locali, in particolare quelle più piccole
Obiettivi strategici pluriennali sostegno economico per investimenti urgenti e straordinari nel settore dell'approvvigionamento idropotabile, dell'adduzione, della distribuzione, della potabilizzazione, dall'allontamento delle acque reflue e della depurazione
Missione 18 – Relazione con le altre autonomie territoriali e locali La missione diciottesima viene così definita dal Glossario COFOG: “Erogazioni ad altre amministrazioni territoriali e locali per finanziamenti non riconducibili a specifiche missioni, per trasferimenti a fini perequativi, per interventi in attuazione del federalismo fiscale di cui alla legge delega n.42/2009. Comprende le concessioni di crediti a favore delle altre amministrazioni territoriali e locali non riconducibili a specifiche missioni. Interventi che rientrano nell'ambito della politica regionale unitaria per le relazioni con le altre autonomie territoriali.”
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A tale missione, in ambito strategico, si possono ricondurre: Missione
18
Strategia generale
Obiettivi strategici pluriennali
riequilibrio tra i membri consorziati
collaborazione e supporto alle realtà territoriali dell'ambito svantaggiate nel rapporto popolazione/territorio in base allo scostamento della spesa media per abitante
Missione 20 – Fondi e accantonamenti La missione ventesima viene così definita dal Glossario COFOG: “Accantonamenti a fondi di riserva per le spese obbligatorie e per le spese impreviste, a fondi speciali per leggi che si perfezionano successivamente all'approvazione del bilancio, al fondo crediti di dubbia esigibilità. Non comprende il fondo pluriennale vincolato.”
A tale missione, in ambito strategico, si possono ricondurre: Missione
20
Strategia generale
osservanza nuovi principi contabili
Obiettivi strategici pluriennali adempiere correttamente alle prescrizioni dei nuovi principi contabili, con l'obiettivo di salvaguardare gli equilibri economici dell'Ente costantemente, anche in riferimento agli esercizi futuri.
Missione 60 – Anticipazioni finanziarie La missione sessantesima viene così definita dal Glossario COFOG: “Spese sostenute per la restituzione delle risorse finanziarie anticipate dall'Istituto di credito che svolge il servizio di tesoreria, per fare fronte a momentanee esigenze di liquidità”
A tale missione, in ambito strategico, si possono ricondurre: Missione 60
Strategia generale evitare anticipazioni finanziarie
Obiettivi strategici pluriennali Evitare di fare ricorso alle anticipazioni finanziarie, vista anche la consistenza delle disponibilità di cassa dell'Ente
Missione 99 – Servizi per conto terzi La missione novantanovesima viene così definita dal Glossario COFOG: “Spese effettuate per conto terzi. Partite di giro. Anticipazioni per il finanziamento del sistema sanitario nazionale.”
Trattandosi di partite di giro, tali spese non producono effetti sulla gestione annuale e pluriennale del bilancio.
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D) MODALITA’ DI RENDICONTAZIONE DELL’OPERATO DELL’ENTE A FINE MANDATO Nel principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio si precisa che “nella sezione strategica sono anche indicati gli strumenti attraverso i quali l’ente locale intende rendicontare il proprio operato nel corso del mandato in maniera sistematica e trasparente, per informare i vari portatori di interesse del livello di realizzazione dei programmi, di raggiungimento degli obiettivi.” La rendicontazione dell’operato dell’Ente deve riguardare tutta la programmazione dell’attività, pertanto non deve limitarsi alle verifiche inerenti il profilo economico-finanziario, ma deve coinvolgere tutti gli aspetti di quanto è stato svolto dall’Ente. Si procederà pertanto alla valutazione delle scelte definite in sede di DUP e declinate in obiettivi annuali. Costante dovrà essere l’attività di monitoraggio dello stato di attuazione delle linee strategiche, in relazione a quanto previsto dal principio contabile applicato concernente la programmazione di bilancio: “ogni anno gli obiettivi strategici, contenuti nella SeS, sono verificati nello stato di attuazione e possono essere, a seguito di variazioni rispetto a quanto previsto nell’anno precedente e dandone adeguata motivazione, opportunamente riformulati. Sono altresì verificati gli indirizzi generali e i contenuti della programmazione strategica con particolare riferimento alle condizioni interne dell’ente, al reperimento e impiego delle risorse finanziarie e alla sostenibilità economico-finanziaria”. Da un punto di vista economico-finanziario, la rilevazione dei risultati della gestione è dimostrata annualmente dal Rendiconto di gestione, comprendente il conto di bilancio, il conto economico ed il conto del patrimonio. Al Rendiconto viene allegata una relazione illustrativa sull’andamento della gestione finanziaria e patrimoniale e sui fatti economicamente rilevanti verificatisi nell’esercizio. Nella relazione sono espresse valutazioni di efficacia dell’azione condotta, sulla base dei risultati conseguiti in rapporto ai programmi e ai costi sostenuti, e sugli scostamenti intervenuti rispetto alle previsioni. Il rendiconto di gestione ed i relativi allegati vengono pubblicati sul sito istituzionale dell’Ente. La rendicontazione dell’operato di fine mandato dell’ente sarà pertanto prodotta mediante la raccolta delle relazioni illustrative della gestione finanziaria e patrimoniale e sui fatti economicamente rilevanti verificatisi negli esercizi in cui lo stesso mandato è stato espletato.
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II) SEZIONE OPERATIVA La Sezione Operativa ha carattere generale, contenuto programmatico e costituisce lo strumento a supporto del processo di previsione definito sulla base degli indirizzi generali e degli obiettivi strategici fissati nella Sezione Strategica del DUP. In particolare la SeO contiene la programmazione operativa dell’ente avendo a riferimento un arco temporale sia annuale che pluriennale. La SeO è redatta per il suo contenuto finanziario, per competenza con riferimento all’intero periodo considerato, e per cassa con riferimento al primo esercizio; si fonda su valutazioni di natura economico-patrimoniale e copre un arco temporale pari a quello del bilancio di previsione. La SeO individua, per ogni singola missione, i programmi che l’ente intende realizzare per conseguire gli obiettivi strategici definiti nella SeS; per ogni programma, e per tutto il periodo di riferimento del DUP, sono individuati gli obiettivi operativi annuali da raggiungere, gli aspetti finanziari, sia in termini di competenza con riferimento all’intero periodo considerato, che di cassa con riferimento al primo esercizio del bilancio. La SeO si articola in due parti fondamentali: parte 1, nella quale sono descritte le motivazioni delle scelte programmatiche effettuate e definite per tutto il periodo di riferimento del DUP, i singoli programmi da realizzare ed i relativi obiettivi annuali; parte 2, contenente la programmazione dettagliata, relativamente all’arco temporale di riferimento del DUP, in particolare di investimenti, fabbisogno di personale ed eventuali acquisizioni, alienazioni patrimoniali.
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PARTE I a) Valutazione generale sui mezzi finanziari
L’entrata principale dell’Ente si colloca nel titolo II del Bilancio ed è costituita da trasferimenti correnti, come segue: contributi corrisposti dagli enti locali consorziati facenti parte dell’Ambito Territoriale n.1 Marche Nord Pesaro e Urbino. Le somme a carico degli Enti consorziati sono calcolate in proporzione alle rispettive quote di partecipazione al Consorzio. L’art.10 della L.R. 18/98 prevede, infatti, che le quote dei singoli Comuni siano così determinate: a) il 60 % pari alla popolazione residente; b) il 35 % pari alla superficie territoriale c) inoltre prevede che l'ulteriore 5 % venga assegnato alla Provincia. quote di tariffa trasferite dai gestori del Servizio Idrico Integrato Aset SpA e Marche Multiservizi SpA, in applicazione dell’art.154 del D.Lsg.152/2006, degli accordi convenzionali sottoscritti con i gestori stessi e delle ulteriori disposizioni di dettaglio relative al metodo tariffario idrico introdotto dall’AEEGSI con delibera n.643/R/IDR/2013. Nello specifico è l’art.28 dell’Allegato A alla delibera AEEGSI n.643/2013R/IDR che contiene, da ultimo, la previsione che nella tariffa del SII sia inserita una voce di costo a copertura delle spese di funzionamento dell’Ente d’Ambito, da determinarsi secondo apposite formule matematiche. Annualmente va verificato che il fabbisogno sia compatibile con le risultanze delle predisposizioni tariffarie relative ai gestori di cui sopra. b) Indirizzi sul ricorso all’indebitamento per il finanziamento degli investimenti Si può ragionevolmente ipotizzare che non si ricorrerà all’indebitamento per finanziare eventuali investimenti, in quanto l’Ente dispone di cospicue risorse finanziarie proprie (avanzo di amministrazione).
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c) Parte spesa: redazione per programmi all’interno delle missioni, con indicazione delle finalità che si intendono conseguire, della motivazione delle scelte di indirizzo effettuate, delle risorse umane e strumentali ad esse destinate e degli obiettivi annuali. MISSIONE 01: SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Programma 01: ORGANI ISTUZIONALI Il programma in questione comprende tutte le attività e le iniziative rivolte agli organi istituzionali, sia nell’ambito della loro attività ordinaria che nell’ambito di quella espletata nel rapporto con gli enti consorziati. finalità da conseguire e motivazione delle scelte
Adempimenti di legge e mantenimento/miglioramento del livello qualitativo e quantitativo dei servizi garantiti agli organi istituzionali Corretto adempimento di quanto previsto da leggi e regolamenti; ottimizzazione del funzionamento degli organi istituzionali risorse umane e strumentali
Le risorse umane da impiegare nei vari servizi interessati sono quelle previste dalla dotazione organica approvata, attualmente in servizio. Le risorse strumentali da impiegare sono quelle attualmente in dotazione agli uffici interessati obiettivi annuali da raggiungere
garantire l’espletamento di procedure per l’eventuale acquisizioni di beni e servizi connessi a spese per rappresentanza nello svolgimento delle funzioni istituzionali dell’Ente, da effettuarsi attenendosi allo specifico regolamento “Spese di rappresentanza” approvato con delibera Assembleare n. 7 del 22/04/2009; impiego delle risorse per: eventuali oneri finanziari per assenze dal lavoro riferiti agli Amministratori/lavoratori dipendenti (ex art. 79 del TUEL 267/2000); rimborsi spese spettanti ai componenti degli organi consortili per la partecipazione alle sedute di tali organi; spese di adesione alla Associazione nazionale Enti di Ambito (A.N.E.A.) – quota associativa annuale; le spese sostenute per rappresentanza, per trasferte connesse allo svolgimento delle funzioni istituzionali dell’Ente e per la partecipazione a Convegni da parte degli Amministratori aventi diritto secondo le disposizioni di cui all’art. 84 del TUEL come modificato in sede di conversione del D.L.78/2010 dalla Legge 122 del 30 luglio 2010 (art. 5 comma 9) e giuste le precisazioni di cui all’accordo Governo, Aran e Upi in sede Conferenza Stato-Città e Autonomie locali del 6/10/10 ed al successivo decreto del Ministero dell’Interno datato 4 agosto 2011; il fondo spese della Consulta, previsto dal Regolamento istitutivo di tale organo; organizzazione di giornate seminariali sulle materie istituzionali servizi di comunicazione esterna delle attività istituzionali (ad es. quelli connessi alla campagna per il risparmio idrico e/o per l’emergenza idrica)
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cura delle procedure per procedere ai rimborsi spese degli amministratori a seguito della partecipazione alle sedute degli organi consortili
PROGRAMMA
PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO 2016 2017 2018
DESCRIZIONE
1 ORGANI ISTITUZIONALI
di competenza
34.456,00
di cassa
35.610,76
34.156,00
34.156,00
MISSIONE 01: SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Programma 02: SEGRETERIA GENERALE Il programma in questione comprende tutte le attività istituzionali, necessarie al mantenimento e sviluppo delle Aree/Servizi dell’Ente, affinché le stesse portino avanti con efficacia ed efficienza l’attività di regolazione del servizio idrico integrato, al fine di renderlo quantitativamente e qualitativamente migliore. Le attività sono orientate pertanto alla puntuale ed efficace risposta alle necessità dei cittadini-utenti del servizio idrico, ai diversi adempimenti cui l’Ente è soggetto per legge ed alle esigenze espresse dagli enti consorziati.
finalità da conseguire e motivazione delle scelte
Adempimenti di legge e mantenimento/miglioramento del livello qualitativo e quantitativo dell’attività di regolazione del servizio idrico integrato Favorire la necessaria specializzazione del personale al fine di assicurare il dovuto supporto agli organi istituzionali per l’espletamento del loro mandato risorse umane e strumentali
Le risorse umane da impiegare nei vari servizi interessati sono quelle previste dalla dotazione organica approvata, attualmente in servizio. Le risorse strumentali da impiegare sono quelle attualmente in dotazione agli uffici interessati. obiettivi annuali da raggiungere
gestione dei rapporti contrattuali in corso, giuridici ed economici, con il personale
dipendente, compreso il Direttore generale, in riferimento ai quali le risorse verranno impiegate per: retribuzioni, oneri riflessi (contributi CPDEL, INADEL, INAIL, INPS ecc.) ivi compresi quelli calcolati sulla parte tassabile del valore dei buoni pasto. Non risultano prorogate all’anno 2015 le disposizioni recate dall'articolo 9, commi 1, 2 nella parte vigente, 2-bis e 21 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, relative al blocco del trattamento economico complessivo dei singoli dipendenti e dell’ammontare complessivo delle risorse da destinare al trattamento accessorio all’anno 2010 ed alle progressioni di carriera con valore esclusivamente giuridico. Le somme annuali previste tengono conto pertanto del costo dei posti coperti nell’organico dell’ente, ciascuno nell’ambito delle posizioni economiche ricoperte dalle figure professionali previste, sulla base delle retribuzioni tabellari di cui al vigente CCNL 31/07/2009 (biennio economico 2008 – 2009) tenendo conto dell’indennità di vacanza contrattuale, nonché degli assegni nucleo familiare ai dipendenti aventi diritto per legge.
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favorire l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblico locale, garantendo al personale dipendente agevolazioni mediante l’accollo da parte dell’Ente di una parte del costo di acquisto degli abbonamenti garantire lo svolgimento quotidiano delle attività istituzionali anche mediante acquisti vari per le funzioni generali di amministrazione (es. per carta, cancelleria..…), per abbonamenti ai quotidiani ed in generale alla stampa specializzata, per le spese di carburante per un’autovettura di proprietà che si prevede di avere in dotazione; la previsione comprende anche le spese postali, le spese per abbonamenti per l’accesso a banche dati ed a pubblicazioni on line, le spese per l’eventuale passaggio di proprietà di autovettura che l’Ente Provincia di Pesaro-Urbino è disponibile a cedere a questo Consorzio, le spese per la manutenzione ordinaria e riparazione dell’automezzo, la manutenzione degli uffici, per le manutenzioni delle varie apparecchiature elettriche ed elettroniche in uso presso l’Ente e per il software gestionale, le spese per l’erogazione dei buoni pasto al personale, per le missioni ed i rimborsi spese al personale dipendente ed altri soggetti aventi diritto, i servizi di comunicazione esterna, le spese per incarichi esterni previsti nel programma degli incarichi di cui all’art.3 co.55 e 56 della L.244/2007 e succ mod., tenuto conto, ove applicabili, dei limiti di spesa di cui alla Legge 125/2013 (DL 101/2013), art. 1 comma 5 (la spesa annua 2015 per studi ed incarichi di consulenza non può essere superiore al 75% del limite di spesa per l’anno 2014) assicurare adeguata e costante formazione del personale dipendente, impiegando risorse per la partecipazione a corsi formazione e aggiornamento del personale (ivi compresa la convenzione con l’Amministrazione Provinciale di Pesaro e Urbino per la partecipazione ad un sistema permanente di formazione e aggiornamento del personale degli EE.LL appartenenti alla Provincia stessa). proseguire il rapporto convenzionale con l’Amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino,
impiegando risorse per la convenzione da ultimo stipulata in data 29/04/2014 con l’Amministrazione provinciale di Pesaro e Urbino per prestazioni connesse all’Area Affari Generali e Legali e all’Area Economico-Finanziaria, avente durata fino al 30 aprile 2016, con possibilità di proroga da richiedersi almeno 30 giorni prima della sua naturale scadenza. La convenzione disciplina la fornitura, dietro il pagamento di un corrispettivo, delle seguenti attività di collaborazione a favore dell’Ente: a) b) c) d) e) f)
g) h) i)
funzioni di direttore generale*; funzioni di supporto giuridico - amministrativo; funzioni di supporto amministrativo e di segreteria generale; prestazioni connesse al servizio appalti, gare a procedura ad evidenza pubblica, contratti e repertorio contratti nonché attività di supporto nella fase esecutiva della gestione dei contratti; gestione della cassa economale e adempimenti connessi e conseguenti; prestazioni per attività relative alla retribuzione del personale dipendente e dei redditi assimilati a lavoro dipendente (cedolini mensili stipendi e adempimenti connessi, tabulati riepilogativi degli oneri; elaborazione CUD ecc.), compresa la gestione previdenziale assicurativa e tutti gli adempimenti relativi; rilevazione delle presenze del personale dipendente; servizio garage e gestione, eventuale, automezzo di proprietà dell’AATO; utilizzo di autovetture provinciali di servizio per missioni, compatibilmente con le esigenze dell’Amministrazione Provinciale, nelle more che l’AATO provveda all’acquisizione di una propria autovettura
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* a partire dal mese di aprile 2015 tali funzioni non vengono più erogate in quanto l’Ente, ha attribuito un incarico ai sensi dell’art.110 del TUEL per lo svolgimento di funzioni dirigenziali, a seguito di selezione pubblica.
(In riferimento a tale spesa si richiama l’art.9 co.28 del D.L.78/2010, convertito con L.122/2010, che prevede, quale principio di coordinamento della finanza pubblica per gli enti locali, che, nell’avvalersi di personale di altri enti tramite lo strumento della convenzione, deve essere rispettato il limite del 50 per cento della spesa sostenuta per le stesse finalità nell’anno 2009. Si da atto che nell’anno 2009 l’ente ha impegnato la somma di € 11.783,48, a titolo di spese per convenzioni (€ 11.440,08 e € 343,40 per le convenzioni stipulate con la Provincia di Pesaro-Urbino rispettivamente per l’utilizzo di personale provinciale ai fini dello svolgimento di determinati servizi e per la partecipazione ai corsi di formazione da parte del personale dipendente AATO) e che in riferimento all’art.9 co.28 citato potrebbe impegnare, per la stessa finalità, una somma non superiore ad € 5.891,74. La somma stanziata a tal fine risulta superiore rispetto al suddetto limite di spesa per le motivazioni esposte nella determina del Direttore n.51/2012 ratificata con le delibere CDA n.15/2012 e A.C. n.9/2012, atti relativi alla Convenzione sottoscritta nell’anno 2012, valida fino al 30.04.2014, di cui il nuovo accordo costituisce naturale prosecuzione, e nella considerazione che l’art.9 co.28 del D.L.78/2010 costituisce norma di principio per gli enti locali non direttamente applicabile all’AATO in quanto Ente di ridotte dimensioni.)
garantire, in caso di contenzioso, adeguata difesa dell’Ente nelle sedi giudiziarie assicurare l’utilizzo dei sistemi operativi e dei software applicativi per il funzionamento dei PC presso i vari uffici, mediante l’acquisto delle apposite licenze d’uso annuali, compresi gli antivirus. Provvedere agli adempimenti fiscali obbligatori dell’Ente, in particolare pagamento dell’IRAP sulle retribuzioni dei dipendenti, del Direttore e sugli incarichi esterni il cui compenso risulti soggetto a tale imposta. Totale Titolo 1 – Spese correnti PROGRAMMA
PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO 2016 2017 2018
DESCRIZIONE
2 SEGRETERIA GENERALE
di competenza
472.668,00
di cassa
746.416,43
473.858,00
473.858,00
Adeguamento di attrezzature ed arredi con eventuale sostituzione di quelli obsoleti, pertanto acquisizione di beni mobili, macchine e attrezzature tecnico – scientifiche Totale Titolo 2 – Spese in conto capitale PROGRAMMA
PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO 2016 2017 2018
DESCRIZIONE
2 SEGRETERIA GENERALE
di competenza
3.500,00
di cassa
10.300,07
2.500,00
2.500,00
30
MISSIONE 01: SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Programma 03: GESTIONE ECONOMICA, FINANZIARIA, PROGRAMMAZIONE, PROVVEDITORATO Il programma in questione comprende tutte le attività relative ai servizi per la programmazione economica e finanziaria in generale. finalità da conseguire e motivazione delle scelte
Attività di verifica e garanzia della regolarità dei procedimenti contabili, con riferimento all’entrata ed alla spesa, anche ai fini della verifica del mantenimento degli equilibri di bilancio Gestione dei rapporti con la Tesoreria dell’Ente risorse umane e strumentali
Le risorse umane da impiegare nei vari servizi interessati sono quelle previste dalla dotazione organica approvata, attualmente in servizio. Le risorse strumentali da impiegare sono quelle attualmente in dotazione agli uffici interessati. obiettivi annuali da raggiungere
Collaborazione nell’attività di controllo della regolarità dei procedimenti contabili da parte del Collegio dei Revisori Attivazione e gestione procedure per individuazione nuovo Tesoriere per l’Ente Gestione economica dei rapporti con la Tesoreria dell’Ente
PROGRAMMA
PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO 2016 2017 2018
DESCRIZIONE
3 GESTIONE ECONOMICA
di competenza
13.108,00
di cassa
23.731,72
13.108,00
13.108,00
MISSIONE 01: SERVIZI ISTITUZIONALI, GENERALI E DI GESTIONE Programma 11: ALTRI SERVIZI GENERALI Rientrano nel programma tutte le attività di amministrazione e funzionamento dei servizi aventi carattere generale di coordinamento amministrativo non riconducibili ad altri programmi della missione 01 e non attribuibili ad altre specifiche missioni di spesa. finalità da conseguire e motivazione delle scelte
Funzionamento generale dell’Ente Adempimenti di legge in materia di personale dipendente Gestione rapporti contrattuali in corso Assicurare il pagamento di imposte cui è soggetto l’ente, quali TARI, imposta di registro, IRAP sulle competenze accessorie spettanti al personale dipendente, tassa automobilistica
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risorse umane e strumentali
Le risorse umane da impiegare nei vari servizi interessati sono quelle previste dalla dotazione organica approvata, attualmente in servizio. Le risorse strumentali da impiegare sono quelle attualmente in dotazione agli uffici interessati. obiettivi annuali da raggiungere
Procedure ed atti per la predisposizione del contratto decentrato annuale e cura dei rapporti con le organizzazioni sindacali. In riferimento a questo obiettivo sono state previste le risorse destinate all'incentivazione delle politiche di sviluppo delle risorse umane e della produttività, ai sensi del Contratto collettivo di Lavoro per i dipendenti Enti Locali (art. 31 CCNL 22/01/2004) e, in ossequio ad esso, dai Contratti decentrati integrativi. Gestione dei contratti relativi alle utenze dell’Ente (energia elettrica, acqua, telefonia) ed al servizio di pulizia dei locali in cui è stabilita la sede dell’Ente, in riferimento ai quali sono state previste le relative spese Gestione dei contratti relativi ai premi di assicurazione Osservanza delle norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro ed in materia di accertamenti sanitari obbligatori sui dipendenti Gestione ed adempimenti connessi al contratto di locazione dei locali in cui è stabilita la sede dell’Ente Pagamento nei termini delle imposte cui è soggetto l’Ente Totale Titolo 1 – Spese correnti PROGRAMMA
PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO 2016 2017 2018
DESCRIZIONE
11 ALTRI SERV. GENERALI
di competenza
105.870,00
di cassa
153.317,79
106.480,00
106.480,00
assicurare il funzionamento dei PC presso i vari uffici, mediante l’acquisto, in proprietà, di software applicativi. Totale Titolo 2 – Spese in conto capitale PROGRAMMA
PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO 2016 2017 2018
DESCRIZIONE
11 ALTRI SERV. GENERALI
di competenza
3.000,00
di cassa
3.000,00
2.500,00
2.500,00
MISSIONE 09: SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE Programma 04: SERVIZIO IDRICO INTEGRATO Rientrano nel programma tutte le attività di supporto alla funzione di regolazione del servizio idrico integrato ed in particolare alla funzione di supporto alla programmazione e realizzazione degli investimenti nel settore. finalità da conseguire e motivazione delle scelte
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sostenere gli enti locali consorziati, in situazioni di emergenza riguardanti il settore idrico mediante contributi economici contribuire a garantire adeguati livelli qualitativi e quantitativi nel SII risorse umane e strumentali
Le risorse umane da impiegare nei vari servizi interessati sono quelle previste dalla dotazione organica approvata, attualmente in servizio. Le risorse strumentali da impiegare sono quelle attualmente in dotazione agli uffici interessati. obiettivi annuali da raggiungere
intervenire, a supporto dei Comuni, nelle situazioni di emergenza riguardanti il servizio idrico integrato mediante l’assegnazione di contributi Totale Titolo 2 – Spese in conto capitale PROGRAMMA
PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO 2016 2017 2018
DESCRIZIONE
4 SERV. IDRICO INTEGR.
di competenza
6.200,00
di cassa
472.357,35
6.200,00
6.200,00
MISSIONE 18: RELAZIONI CON LE ALTRE AUTONOMIE TERRITORIALI Programma 01: RELAZIONI CON LE ALTRE AUTONOMIE TERRITORIALI Rientra nel programma la funzione di “riequilibrio economico delle quote annuali degli enti locali consorziati” finalità da conseguire e motivazione delle scelte
sostenere i Comuni dell’Ambito svantaggiati nel rapporto popolazione/territorio risorse umane e strumentali
Le risorse umane da impiegare nei vari servizi interessati sono quelle previste dalla dotazione organica approvata, attualmente in servizio. Le risorse strumentali da impiegare sono quelle attualmente in dotazione agli uffici interessati. obiettivi annuali da raggiungere
elaborazioni per la suddivisione della spesa a carico di ciascun Comune in base allo scostamento della spesa media per abitante garantire la liquidazione delle quote annuali di riequilibrio, ove i Comuni siano in regola con la propria contribuzione a favore dell’Ente Totale Titolo 1 – Spese correnti PROGRAMMA 1
PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO 2016 2017 2018
DESCRIZIONE RELAZ. CON ALTRE AUTON. TERR. LOC.
di competenza
19.228,00
di cassa
26.059,96
19.228,00
19.228,00
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MISSIONE 20: FONDI E ACCANTONAMENTI Programma 01: FONDO DI RISERVA Il programma comprende quanto relativo all’accantonamento a fondo di riserva per le spese obbligatorie e per le spese impreviste. risorse umane e strumentali
Le risorse umane da impiegare nei vari servizi interessati sono quelle previste dalla dotazione organica approvata, attualmente in servizio. Le risorse strumentali da impiegare sono quelle attualmente in dotazione agli uffici interessati. obiettivi annuali da raggiungere
monitorare i procedimenti di acquisizione delle entrate e di effettuazione della spesa onde evitare il ricorso al fondo di riserva
PROGRAMMA 1
PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO PREVISIONI ANNO 2016 2017 2018
DESCRIZIONE FONDO DI RISERVA
di competenza
12.300,00
di cassa
12.300,00
12.300,00
12.300,00
d) Analisi e valutazione degli impegni pluriennali di spesa già assunti Gli impegni pluriennali assunti negli esercizi precedenti rispetto al periodo temporale del documento di programmazione economico-finanziario presentano i seguenti valori: anno 2016: € 133.041,86 anno 2017: € 100.319,76 anno 2018: € 22.060,00
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PARTE II a) Programmazione personale dipendente. Una corretta attività di programmazione e di formazione del bilancio presuppone, tra le attività ricognitive da effettuare, anche prendere in esame l’assetto organizzativo dell’Ente ed effettuare valutazioni riguardo il fabbisogno del personale. L’ultimo atto adottato dal C.d.A. dell’A.A.T.O., in materia di personale dipendente, riguardante rispettivamente la dotazione organica dell’Ente e la programmazione triennale del fabbisogno di personale dipendente è costituito dalla delibera n.8 del 20.11.2014. Allo stato attuale appare opportuno rinviare ad un successivo aggiornamento del presente documento la programmazione del personale dipendente, in attesa di vedere definite alcune situazioni fondamentali riguardanti l’attività dell’Ente: -
-
trasformazione del consorzio AATO nella forma giuridica della convenzione, denominata Assemblea d’Ambito, ai sensi della L.R. n.30/2011 e verifica della configurabilità dell’Assemblea d’ambito quale nuovo ente, ai fini di nuove valutazioni sul fabbisogno di personale e sulla programmazione delle assunzioni sottoscrizione della convenzione per la delega di funzioni da parte dell’ATA Rifiuti dell’ambito territoriale dalla quale cui potrebbe derivare la necessità di prevedere delle forme di lavoro flessibile per assolvere alle funzioni delegate.
Il quadro normativo sopra sinteticamente illustrato condiziona le scelte attuali e le prospettive future dell’Ente: le ragioni sono già state chiaramente esplicitate ed attengono al vincolo generale di riduzione/contenimento della spesa entro il valore dell’anno 2008, considerata anche la necessità di procedere al riassorbimento delle spese di personale effettuate in deroga, secondo l’indirizzo della Corte dei Conti – Sez. riunite di controllo, delibera n.48/2011. Pertanto sembra prefigurarsi uno scenario nel quale, nei prossimi anni, si avrà a disposizione una dotazione di personale in numero progressivamente inferiore rispetto alle necessità, per effetto delle limitazioni alle assunzioni. IL DIRETTORE Stefano GATTONI
IL PRESIDENTE Daniele TAGLIOLINI
IL RESPONSABILE DELL’Area Economico-Finanziaria Alessandra D’EMIDIO
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