Rizzoli
© 2008 RCS Libri S.p.A., Milano I edizione Rizzoli Narrativa marzo 2008 ISBN 978-88-02130-2 Questo libro è stampato su carta certificata FSC, che unisce fibre riciclate post-consumo e fibre vergini provenienti da buona gestione forestale e da fonti controllate.
A tutti i miei amici, con gratitudine
Amico mio, Torneranno. Su tutta la Terra, Stanno tornando. Antichi insegnamenti della Terra, Antichi canti della Terra, Stanno tornando. Tashunka Witko Cavallo Pazzo degli Oglala Lakota Sioux
Personaggi e interpreti Prudenzia Pattolini: dodicenne Pino Intagliati: suo amico e causa di tutto Ardito Pattolini: papà di Prudenzia e famoso esploratore Temeraria Rodriguez: mamma avventurosa di Prudenzia Giuseppe Intagliati “Geppetto”: papà di Pino e falegname Nicola detto Nic dei NAC: investigatore dei NAC Mario Gentilini: pasticciere in pensione Narciso: bidello della scuola Vanessa: la bella Gardenia: la bellissima, amica di Vanessa Paolo Vice detto il Faina: compagno di cella di Geppetto E poi, in ordine sparso di importanza: DoubleEich, la W.A.C.C.A. Association, l’Agente K1, l’Agente K2, l’Agente K3, il Signor Tango, tredici tavolette e mezzo di cioccolata all’arancia, l’Albero Maestro, Buk, Miele, Anacleto, la Fata delle Stelle, Makahla la tigre, le Fate d’Argento, il maggiolone all’olio di colza, le LegaAlghe, Checchina e Bulletto, la SuperC, la BiBomba, le CozzaSqualo e chi più ne ha… più ne legga!
Un S.O.S via SMS
perfettamente inutile che mi guardi con quegli occhi da mucca, Signor Tango» sbottò Prudenzia all’indirizzo del mammifero. «Stavolta non faccio niente. Non mi lascio impietosire» sibilò. Poi spense la luce, si accoccolò nel suo bel letto nuovo, ficcò la testa sotto il cuscino e tanti saluti. La stanza era silenziosa, buia, le coperte calde e accoglienti, ma Prudenzia non riuscì a chiudere occhio. Cercò di distrarsi, ascoltando il motore sordo di qualche auto di passaggio o concentrandosi sul dondolio regolare delle amache dei signori Pattolini, che dormivano nella stanza accanto. Ardito Pattolini, suo padre, russava della grossa. Prudenzia allungò una mano verso le congas che fungevano da comodino, afferrò la tavoletta di cioccolata e il cellulare; poi ritrasse il braccio, come un sinuoso serpente orientale dagli occhi di zaffiro acceso. Sotto le coperte, il lampo bluastro dello schermo del telefono rischiarò quel tanto da permet-
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terle di scartare la stagnola, e attaccare la cioccolata all’arancia. Beandosi del pezzetto che si scioglieva in bocca, Prudenzia cliccò sui messaggi e rilesse quello ricevuto un paio d’ore prima: Aiuto! Papà interrogato dai NAC! Un kasino. Ti spiego domani. Konto su di TE! Pino
«Conto su di te» bofonchiò Prudenzia, e sospirò. Quella scimmia immota del Signor Tango, con i suoi occhi dolci, ci aveva visto bene. Poco importa se era solo una foto a grandezza naturale di un grosso primate che decorava la parete sud della sua cameretta. Il Signor Tango, come un oracolo, sapeva già che Prudenzia avrebbe fatto qualcosa: il suo amico Pino contava su di lei. “Lo incontrerò domani” disse Prudenzia tra sé, spegnendo il telefonino. Mangiucchiò un altro pezzetto di cioccolata e si appisolò. Intanto, all’altro capo della città, i NAC stavano investigando.
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Il tenente Nic
ognome, nome e nome in codice» ripetÈ il tenente Nic dei NAC, puntando la pila fotovoltaica luminescente Alltheverity in faccia al malcapitato. Nel buio quieto della notte, la sede dei NAC brillava come fosse invasa dai fuochi d’artificio. «Giuseppe Intagliati, di professione falegname e costruttore di giocattoli a tempo perso» rispose un vecchio signore dai capelli bianchi, con gli occhi azzurri socchiusi per via di quella luce accecante, tipica degli interrogatori più duri. «Sì, costruttore di giocattoli» disse sprezzante il tenente Nic. «E a tempo perso, per giunta! E il nome in codice, non me lo vuoi dire?» Il vecchietto sospirò, si coprì il volto con la mano, e ripetÈ: «» la centesima volta che lo dico. Non è un nome in codice, è un soprannome, lo sanno tutti, in Italia e anche all’estero. » colpa del signor Lorenzini…» «Non cerchi di coinvolgere personalità di rilievo per discolparsi!» tuonò il tenente Nic. «Il signor Lorenzini è uno stimato scrittore, e questo è quan-
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to. Piuttosto ci dica come la chiamano, perdindirindina!» «Giuseppe Intagliati, detto Geppetto!» «Ahah!» disse trionfante il tenente Nic, arricciandosi il baffo sinistro. «Lo vede? Lo ammette!
[email protected] è lei! » lei l’importatore di legname clonato! Il genio della truffa su internet!» «Ma quale genio!» sbottò il signor Intagliati. «Io ‘sto internet non so nemmeno come si usa: mi ha aiutato mio figlio, Pino. Se era per me, nemmeno lo accendevo, il computer.» Il tenente Nic dei NAC, Nuclei AntiClonazione, si fece serio, e avvicinò la luce alla faccia di Geppetto tanto che l’interrogato fu costretto a chiudere gli occhi. «Vergogna, signor Intagliati, mi meraviglio di lei!» disse il tenente. «Per cercare di salvarsi adesso scarica la colpa su suo figlio, un minorenne! Lei tratta tutti come burattini!» Geppetto scosse il capo: quel tenente aveva davvero la testa di legno. «Come quei maledetti burattini che hanno invaso le nostre città per colpa sua!» proseguì il tenente Nic. «Pensava di cavarsela perchÈ il signor Lorenzini, nel suo romanzo, la presenta come un uomo buono e mite?» «Ma io non ho fatto niente!» s’indignò Geppetto.
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