TEATRO 29 MIRANDOLA
TEATRO RAGAZZI STAGIONE 2013/14
TEATRO RAGAZZI
23 gennaio ore 10 COMPAGNIA STILEMA.UNTEATRO
IL CUSCINO D’ORO Teatro d’attore 3-7 anni 18 febbraio ore 10 L’ASINA SULL’ISOLA
AL SIGNOR RODARI Teatro d’attore, narrazione e ombre 5-10 anni 6 marzo ore 10 NONSOLOTEATRO
B COME BABAU Teatro d’attore e narrazione 6-10 anni 19 marzo ore 10 - TEATRO STORCHI CHARIOTEER THEATRE
TREASURE ISLAND Teatro d’attore in lingua inglese 13-18 anni 26 marzo ore 10 CA’ LUOGO D’ARTE
PIK BADALUK – UNA FAVOLA IN MUSICA Teatro d’attore 3 - 7 anni
INFORMAZIONI SPETTACOLI Biglietti: Ragazzi: 4.00 € Insegnanti accompagnatori della classe: omaggio. Ingresso omaggio per alunni disabili e loro accompagnatori. Ritiro biglietti: i biglietti dovranno essere ritirati la mattina stessa dello spettacolo prima dell’inizio. Per poter far sedere accuratamente tutti i bambini e svolgere correttamente le mansioni di biglietteria, è richiesto l’arrivo in teatro almeno mezz’ora prima l’inizio dello spettacolo. Per informazioni: Teatro 29 Via Dorando Pietri - 41037 Mirandola (MO) Elisa Razzaboni - tel. 320-9380791
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giovedì 23 gennaio 2014 ore 10.00
IL CUSCINO D’ORO di Silvano Antonelli e Mirko Rizzi regia Silvano Antonelli con Mirko Rizzi COMPAGNIA TEATRALE STILEMA Fascia d’età: 3-7 anni Tecnica utilizzata: teatro d’attore Durata: 55 minuti
http://vimeo.com/24995319 "Quando ero piccolo, piccolo, piccolo avevo un cuscino sul quale facevo dei sogni bellissimi" Un personaggio arriva a raccontare una storia, una storia di tanto tempo fa. Ma qualcosa lo disturba. Non ricorda bene, è passato tanto tempo, ma quando era piccolo aveva un cuscino sul quale faceva sogni bellissimi... e ad un certo punto l'ha perso. E adesso non è felice, gli manca qualcosa, nonostante abbia decine di cuscini di tutti i colori. Lui deve ritrovare il suo, quello che si ha smarrito crescendo, catturato dal vortice del mondo che ne ha tantissimi di cuscini... da vendere. Inizia quindi un'avventura alla ricerca ed alla riscoperta del significato più vero della parola Desiderio. Un viaggio nel quale questo mondo di distrazioni colorate, di stimoli strampalati, di proposte ignoranti, di luoghi perfidamente seducenti confondono quella strada che conduce ad una serena consapevolezza di sé ed a quello che realmente ci fa stare bene. Uno spettacolo che parla della riscoperta dei propri intimi desideri, quelli che brillano come stelle. Quelli che non si possono comprare. Note sulla compagnia La Compagnia Teatrale Stilema. UnoTeatro si costituisce nel 1983. Da sempre il centro del suo interesse drammaturgico è l’infanzia, capace di suggerire temi e visioni che raccontano ad un pubblico indistinto di adulti e ragazzi l’incontro tra il popolo bambino e il mondo contemporaneo. Tipico delle produzioni della compagnia è un linguaggio della scena fatto da un teatro d'attore arricchito dall'utilizzo di oggetti e dall'uso della musica dal vivo.
IL CUSCINO D’ORO: APPROFONDIMENTO Il cuscino d’oro, con in scena Mirko Rizzi e con la regia di Silvano Antonelli, è uno spettacolo che supera la prova che si è generosamente imposta. I meccanismi della scena sono quelli paradigmatici del maestro Antonelli, ovvero il narratore che sollecita ed è sollecitato da un aiuto fuori scena che lo spinge ad immettersi nei desideri e nei bisogni del bambino. In scena un abilissimo Mirko Rizzi il quale, utilizzando decine di cuscini che nascondono dentro di sé la metafora della riscoperta dei propri intimi desideri, quelli che brillano come stelle, mette in scena i sogni e le fantasie naturali e sempre presenti nei bambini attraverso un linguaggio ed espedienti suggestivi rivolti al mondo dell’infanzia. (Eolo, rivista di Teatro Ragazzi)
DICE LA CRITICA: C’è poi una perla rara, “Il cuscino d’oro”, nel quale Erewhon in coproduzione con Unoteatro, riporta piccoli e grandi spettatori sul significato della parola desiderio. Il cuscino d’oro e cioè il contatto con la parte più autentica di sé stessi, nascosta, anzi ormai introvabile perché sepolta sempre più precocemente sotto migliaia di distrazioni e finte necessità che nello spettacolo prendono la forma di altri cuscini dai mille colori. Nella leggerezza di un linguaggio che rispetta in pieno l’età del pubblico, sorriso e gentilezza, che abbondano nello spettacolo, restano gli ingredienti importanti per una messa in scena indimenticabile. (dalla recensioni di bimbi.it)
martedì 18 febbraio 2014 ore 10.00
AL SIGNOR RODARI
di e con Katarina Janoskova e Paolo Valli testi Gianni Rodari disegni Emanuele Luzzati L’ASINA SULL’ISOLA Fascia d’età: 5-10 anni Tecnica utilizzata: teatro d’attore, narrazione e ombre Durata: 60 minuti
Link video: http://www.youtube.com/watch?v=GZmSlnpga5o Due personaggi arrivano con le loro torce e scoprono una soffitta immaginaria. Le piccole luci illuminano i particolari di vecchi oggetti: qualche libro, una bacinella, un ombrellino, un vecchio box da bambino, cornici vuote, cesti...e tutto questo pian piano si riempirà di favole e di immagini d'ombre colorate. Così la bacinella diventerà un mare immenso, dove si tuffa Alice Cascherina, che "desidera ardentemente diventare una stella marina", il vecchio box si trasforma in un giardino fiorito, nel quale si rifugia Pulcinella durante la sua fuga verso la desiderata libertà l'ombrellino é testimone di una giornata tempestosa, piena di pioggia e di arcobaleni, e infine un vecchio giornale ci porta la notizia di una volpe che ha scelto un modo singolare per guadagnarsi la vita. Al Signor Rodari é un viaggio attraverso alcune celebri favole e filastrocche di Gianni Rodari, é uno spettacolo fatto di piccole storie che si rincorrono sulla scena, dentro e fuori poetici spazi d'ombra, che grazie anche alle delicate figure di Lele Luzzati sanno catturare i piccoli grandi e grandi piccoli.
Note sulla compagnia La Compagnia teatrale L’Asina sull’isola nasce nel 1996 dall’incontro tra Katarina Janoskova e Paolo Valli, due artisti accomunati da esperienze maturate in più di dieci anni di attività professionale nel campo del teatro di figura e di parola. Il linguaggio espressivo che la compagnia adotta si fonda principalmente sulle tecniche del teatro d’ombre. Sempre alla ricerca di contaminazioni, la compagnia ha creato spettacoli basati sulle relazioni tra l’ombra e gli oggetti, la pittura, la musica e la parola. Sperimentazioni ed esperienze diverse, ma sempre con un unico e affascinante filo conduttore: l’ombra
DICE LA CRITICA: Prendete una manciata di favole e di filastrocche di Rodari, aggiungete la magia delle luci e delle ombre, mescolate con la bravura di due giovani attori e animatori, Paolo Valli e Katarina Janoskova, e avrete lo spettacolo “Al Signor Rodari” dove la favola diventa un magnifico viaggio attraverso una realtà quotidiana trasfigurata
AL SIGNOR RODARI – SCHEDA DIDATTICA ” Le favole dove stanno? Ce ne è una in ogni cosa. Nel legno di un seggiolino, in una scala, in una rosa… La favola è in noi, dentro, da tanto tempo e non parla. è una bella addormentata, e bisogna svegliarla!” Nelle parole, che sono anche la prima parte del testo dello spettacolo, si trova tanta della poetica di Rodari, che ha guidato la ricerca nella creazione di Al Signor Rodari. In questo spettacolo, le fantasiose figure disegnate per lo spettacolo, dal grande artista, illustratore e scenografo Emanuele Luzzati, prendono vita dentro ad un’immaginaria vecchia soffitta, piena d’oggetti smessi di uso quotidiano, ma che con l’aiuto di ombre e luci colorate ma soprattutto con l’aiuto immancabile della fantasia del bambino stesso, diventano altri mondi, mari, nuvole, giardini: suggestive ambientazioni per i protagonisti di queste delicate storielle, che colpiscono, con la loro poetica, grandi e piccoli spettatori. Il primo racconto si svolge in una vecchia bacinella che diventa mare, dove il bambino segue l’avventura di Alice Cascherina che casca nel mare. Alice è una bambina irrequieta, una bambina curiosa, una bambina che come tutti i bambini è affamata d’esperienze nuove. Ed è proprio la parola “esperienza” la chiave portatrice di senso, di questo breve racconto. L’esperienza positiva o negativa che sia, è al centro del percorso conoscitivo di ogni bambino, e come tale, sempre sostenuta. Poi lo spettacolo ci porta ad un ombrello vecchio e rotto. Un vecchio ombrellino di carta bianca, che come per magia, prima diventa mappamondo, con i suoi mari e continenti, poi, pieno dei colori del temporale e dell’arcobaleno, diventa il luogo dove si racconta la filastrocca Dopo la pioggia viene il sereno. Infine ritorna alla sua originale funzione: un oggetto per proteggerci dalla pioggia. Ma ecco che “La pioggia è finita, non piove più…” dicono i due attori, protagonisti di questo viaggio tra favole e filastrocche e con la luce di due piccole torce, continuano il loro viaggio e trovano la strada, tra vecchi mobili, pezzi di carta e libri, verso un giornale stracciato che diventerà teatro per un altro racconto intitolato Il funerale della volpe.
Qua il bambino sarà testimone della finta morte della volpe, e tremerà per la sorte delle sciocche galline, che per essere poco furbe, poco aggiornate e poco attente a quello che succede nel mondo attorno loro, faranno una brutta fine. Ma anche questo partecipato patimento, servirà al bambino, così come le ultime parole dell’autore, nelle quali riassume il messaggio per noi tutti lettori e spettatori: “…e chi fa come quelle galline, vuol dire che non ha capito la storia…” Un tema critico/sociale lo ritroviamo anche nella breve Filastrocca del gregario, corridore proletario raccontata questa volta nella tela appoggiata ad un traballante cavalletto, che fa da cornice alla dura gara ciclistica, viaggio o volo del suo protagonista, a cui, per avere giustizia , il buon Gianni Rodari regala un fantastico traguardo fra le nuvole. Infine il percorso tra parole ed ombre ci porta in un box da bimbo di sessant’anni fa, trasformato grazie alla fantasia e il gioco dei due attori in un teatrino di marionette, che diventa così il palcoscenico per il racconto La fuga di Pulcinella. E’inserita questa storia alla fine dello spettacolo proprio per la sua importanza, perché parla al bambino di un tema così forte ed astratto come la “Liberta”, e Rodari ne parla con grande grazia e delicatezza, e permette allo spettatore di immedesimarsi nel pulcinella ribelle ed eroico, che preferisce morire di fame piuttosto di non essere libero. Cose che si trasformano in altre cose, in un gioco di fantasia che potrebbe continuare per sempre, non finire mai, proprio così, come nella vita...ed i due grandi, Gianni Rodari e Lele Luzzati, hanno fatto di questo pensiero, la struttura portante del loro lavoro artistico, creando con parole e immagini, storie divertenti o tristi, ma sempre profonde, vicine sia al mondo dell’infanzia che al mondo degli adulti. Ed è proprio questo il motivo per il quale la compagnia teatrale l’Asina sull’Isola, le ha scelte per sviluppare il proprio mondo espressivo fatto di luci e ombre. Oggi,a quasi vent’anni dalla sua creazione, si può dire dunque, che ci sono spettacoli che si pensano, si costruiscono, si amano, si rappresentano e poi si smettono, ed altri come Al Signor Rodari, che non si smettono, perché non invecchiano mai, restano incantati in un tempo magico tutto loro, e sempre a disposizione del loro pubblico qui o la, ieri oggi o domani.
giovedì 6 marzo 2014 ore 10.00
B COME BABAU
Liberamente ispirato al racconto “Il Babau” di Dino Buzzati di e con Guido Castiglia regia Fabrizio Cassanelli collaborazione allestimento Marina Giacometto elementi scenici Violetta Viassone - Franco da Tregnago musiche Pascal Comelade - Sergio Taglioni distribuzion Claudia Casella NON SOLO TEATRO Fascia d’età: 6 –10 anni Tecnica utilizzata: teatro d’attore e di narrazione Durata: 55 minuti
Lo spettacolo racconta la storia di Ginetto e dei suoi strani sogni. Ginetto è un bambino di sei anni, piccolino, magrolino e un po’ birichino. Gli amici della sua età sono il doppio di lui! Per lui tutto è enorme: le stanze, il tavolo, il bicchiere, la forchetta, insomma per Ginetto il mondo è gigantesco e pieno di sfide. Come per tutti i bambini, anche per il nostro “Pollicino” a sei anni inizia l’avventura scolastica, dove nel primo periodo vocali e consonanti la fanno da padrone e dove mille sono i modi per imparare l’alfabeto... anche giocando alle parole “paurose”: O come ombra, L come lupo, S come strega ma soprattutto B come BABAU! Tra situazioni divertenti e fantastiche lo spettacolo racconta di piccole e grandi paure da guardare negli occhi per scoprire che in fondo, la paura, non è così paurosa.
Note sulla compagnia Nonsoloteatro nasce a Pinerolo (TO) nel 1993. L’attività della compagnia parte dal concetto che la cultura teatrale e la sua diffusione non appartenga “a qualcuno” o a pochi, ma debba essere una cultura concreta, che si inserisca nella trama emotiva e cognitiva quotidiana. In questo orientamento Nonsoloteatro organizza, sul territorio pinerolese, rassegne teatrali per le famiglie e per le scuole e attività di laboratorio; nel 2007 ha avviato il progetto di “Residenza Multidisciplinare Val Pellice per l’infanzia e le nuove generazioni”. Le produzioni della compagnia sono caratterizzate da uno stile comico e poetico, che nasce da una drammaturgia che trova sostegno da un costante confronto con il pubblico al quale si rivolge.
B COME BABAU – Scheda didattica Temi prevalenti “B come Babau” è uno spettacolo sulle paure e sul superamento di esse, è il frutto teatrale di una lunga elaborazione dell’autore che, in diretta relazione con i bambini tra i 6 e i 10 anni, è giunto ad una sintesi narrativa divertente e poetica, dove i bambini potranno identificarsi nel personaggio e ridere (e riflettere) delle paure che li circondano. La figura del Babau, non più in uso nell’immaginario dei bambini di oggi, torna utile in questa narrazione come simbolo concreto di una buffa mostruosità che può essere anche amica e innocua. Guido Castiglia, autore del testo, ha raccolto la suggestione insita nel racconto “Il Babau” di Dino Buzzati, rielaborandola con lo sguardo rivolto all’infanzia e trasformando la figura del Babau in un elemento attivo, utile, divertente e… amico.
Metodo di lavoro Nonsoloteatro considera da sempre la relazione e lo scambio di immaginari con il mondo dell’infanzia, elemento fondante per poter scrivere una drammaturgia rivolta ai bambini. Anche questo testo ha visto un confronto costante con i bambini e le loro insegnanti, ricevendone importanti suggestioni e raccogliendo una cospicua documentazione in merito alla visione dei bambini sull’argomento trattato. A seguito del lavoro svolto è stata redatta una dispensa d’approfondimento scaricabile dal sito della compagnia (nel sito sono altresì consultabili i materiali prodotti dai bambini).
Tecniche e linguaggi teatrali utilizzati Il teatro d’attore e di narrazione è la peculiarità che contraddistingue il lavoro di Nonsoloteatro. Parola, uso della vocalità e gestualità espressiva si uniscono ad atmosfere sceniche peculiari che trasportano i piccoli spettatori nel gioco onirico/teatrale di Ginetto, il protagonista della narrazione.
Approfondimenti bibliografici “Le notti difficili” nello specifico il racconto “Il Babau” – Dino Buzzati “Psicologia della paura” – Anna Oliverio Ferraris “Le domande dei bambini” – Anna Oliverio Ferraris “Vincere le paure dei bambini” – Wolman Benjamin “Il paurario di tutte le paure” – Fabio Brugnolaro “La tenerezza e la paura” – Marcello Bernardi e Pina Tromellini “Il bambino nascosto” – Alba Marcoli “Le strutture antropologiche dell’immaginario” – Gilbert Durand
TEATRO STORCHI mercoledì 19 marzo 2014 ore 10.00
TREASURE ISLAND
V
tratto dal romanzo di Robert Louis Stevenson drammaturgia e regia Laura Pasetti con cast in via di definizione CHARIOTEER THEATRE Fascia d’età: 13-18 anni Tecnica utilizzata:Teatro d’attore in lingua inglese Durata: 70 minuti
Jim, che ha perso da poco il padre, si trova allo sbando e senza riferimenti. La scuola lo annoia e non è interessato a nulla. Un giorno, dopo l'ennesimo rimprovero, viene allontanato dalla classe. Sarà proprio allora che isolato e fortemente arrabbiato con tutti, farà un incontro straordinario: 4 pirati chiederanno il suo aiuto per cercare il tesoro del Capitano Flint. Jim si ritroverà catapultato in un mondo surreale dove ogni cosa può diventare un'altra. L'immaginazione sarà la nave su cui imbarcarsi: l'unica possibilità rimastagli per liberarsi delle proprie paure. Ogni pirata gli offrirà una chiave di lettura della vita e Jim dovrà scegliere a chi credere e di chi fidarsi per raggiungere l'isola del tesoro e trovare se stesso. Canzoni, zuffe, risate, ma anche intrighi, tradimenti e colpi di scena. Lo spettacolo prevede una condensazione dei temi principali e la drammatizzazione del romanzo di Stevenson come un percorso che coinvolge l'intero pubblico dove la platea diventa la nave e l'isola è l'evocazione dell'immaginario nascosto in ciascuno di noi. Il pubblico sarà a bordo, in viaggio con Jim. Isseremo la bandiera dei pirati e faremo rotta verso ciò che non conosciamo.
IN VIAGGIO CON I PIRATI ALLA SCOPERTA DI SE STESSI E DEL MONDO DIETRO LA STORIA: Le avventure di Jim riproducono la forma del viaggio di ricerca: un viaggio in luoghi sconosciuti e pericolosi alla ricerca di qualcosa di prezioso: la propria identità. Jim attraversa metaforicamente la porta che lo divide dall'età adulta, lasciando la madre e trovando in se stesso il coraggio di crescere. Il tema dell'identità riguarda gli adolescenti più di chiunque altro ed è materia di studio, trattato in classe attraverso la letteratura. Treasure Island è prima di tutto un romanzo d'avventura in cui l'identificazione con il bene o con il male fa parte delle scelte per diventare uomini. Lo spettacolo ha per questo un intento fortemente educativo e si pone il duplice scopo di avvicinare i giovani alla lingua Inglese attraverso tematiche che li riguardano per età ed esperienza. TEMI PRINCIPALI: L'IDENTITA': ognuno diventa ciò che è in base alle scelte che fa. Il tesoro è lachiave per arrivare a scoprire chi veramente siamo o possiamo essere. IL CORAGGIO: essere coraggiosi può significare doversi arrendere e soffriredi fronte alle delusioni. Comprendere ed accettare le proprie sconfitte è l'unica arma in grado di combattere la paura del fallimento. LA SCELTA: quando si diventa grandi, nessuno può scegliere per noi. Il prezzo della crescita è la responsabilità. L'AVIDITA': ciò che si desidera dispertamente non è necessariamente ciò che ci rende felici. La bramosia del potere nasconde frustrazioni incolmabili che spesso, come succede al personaggio di Ben Gunn, possono portare alla follia. IL TESORO: rappresenta il raggiungimento del proprio traguardo, la vittoria della volontà, della perseveranza e della giustizia. Il tesoro, come Jim scoprirà, non è un forziere pieno di monete, ma è il valore che si dà agli sforzi per diventare migliori. IL COPIONE Verrà predisposta una guida alla visione sia in formato pdf che in power point affinchè i docenti possano scegliere come meglio affrontare il percorso. A gennaio, in concomitanza con le prove dello spettacolo, sarà inviata ai docenti che ne faranno richiesta una bozza del copione a scopo didattico.
WORKSHOPS SU TREASURE ISLAND Lo spettacolo Treasure Island è supportato da un laboratorio da svolgersi tra dicembre e gennaio che permetterà agli studenti e agli insegnanti di prepararsi alla visione dello spettacolo e alla partecipazione attiva di alcuni studenti in alcuni moneti dello spettacolo. Il laboratorio facilita infatti la comprensione del testo e offre spunti per un lavoro più approfondito in classe. Inoltre durante l’incontro, verrà insegnata ai ragazzi una canzone e verrà spiegato loro la costruzione dello spettacolo nonché alcuni esercizi teatrali. A seguito della visione dello spettacolo, la regista Laura Pasetti e gli attori sono disponibili a rimanere in Teatro per discutere insieme agli studenti delle tematiche dello spettacolo. Gli attori si concentreranno sulle domande sollevate dagli studenti e stimoleranno la conversazione riguardo alle scelte d'interpretazione dei personaggi. Verranno inoltre approfondite le scelte drammaturgiche e la struttura del verso. Per ulteriori informazioni o prenotazioni: 320-9380791 –
[email protected]
mercoledì 26 marzo 2014 ore 10.00
PIK BADALUK – UNA FAVOLA IN MUSICA testo Marina Allegri regia Maurizio Bercini con Ilaria Commisso, Francesca Grisenti, Paolo Codognola scene e pupazzi Maurizio Bercini, Donatello Galloni, Ilaria Commisso musiche originali suonate dal vivo Paolo Codognola video Giacomo Agnetti e Ilaria Commisso voce fuori campo Alberto Branca CÀ LUOGO D’ARTE Fascia d’età: 3-7 anni Tecnica utilizzata: teatro d’attore e musica dal vivo Durata: 55 minuti
Link video: http://www.youtube.com/watch?v=aHf-mEQSDx8 Nel libro La storia di PikBadaluk si racconta una storia molto semplice, la storia del bambino Pik che apre il cancello del recinto, scappa dall’orto di casa e si trova in mezzo ai pericoli della foresta. Viene inseguito dal leone e si rifugia… sopra un albero di mele! L’Africa di Pik è un paese di fantasia: inutile cercare il politicallycorrect. È un’Africa molto ingenua, più immaginata che conosciuta. Grete Meuche, autrice del libro pubblicato per la prima volta nel 1922, scrisse questa storia con quello sguardo ingenuo che ben si coniuga con lo stupore infantile verso un popolo ed un paese lontano ed assai differente, pronto forse ad essere esplorato e conosciuto dietro le finestre delle nostre cucine. L’idea di Africa è assolutamente fantastica:al posto della savana, Pik trova un albero di mele dove rifugiarsi per sfuggire al leone, come se dall’orto di casa o dalla finestra della cucina entrassero all’improvviso i profumi ed i misteri delle foreste africane.
Note sulla compagnia Cà Luogo d’Arte è un’associazione culturale fondata nel 2002 da un gruppo di professionisti dello spettacolo: registi, scenografi, drammaturghi, attori e musicisti.Il gruppo ha trasformato una cascina di campagna in luogo del fare e del pensare, un laboratorio in cui costruire scene e costumi e ricercare nuove forme enuovi linguaggi per un teatro infantile.Pensando all’infanzia non come ad un’età della vita, ma come ad uno stato dell’anima da difendere e valorizzare, il gruppo alterna la produzione di spettacoli per bambini ed adulti ad azioni culturali in scuole,circhi, musei, fattorie didattiche, per cercare nella contaminazione degli sguardi la crescita del suo pensiero poetico.
LA COMPAGNIA DICE CHE… Il racconto ha il fascino delle piccole storie che aprono grandi orizzonti: sembra tutto giocato tra l’orto e la casa, ma ecco che improvvisamente dalla finestra della cucina lo sguardo si allarga verso i profumi ed i misteri delle foreste africane. Ci è piaciuta l’idea di proporre ai bambini delle scuole materne ed ai loro educatori questo sguardo ingenuo sull’Africa per riscoprire lo stupore verso un popolo ed un paese lontano ed assai differente, ma in realtà pronto ad essere esplorato e conosciuto dietro le finestre delle nostre cucine. Re-inventarsi un’idea di Africa, mettendoci magari anche un albero di mele, i cappelletti alla parmigiana, i barconi del fiume Po… Per aiutare questo sogno collettivo di Africa ad occhi aperti, abbiamo costruito uno spettacolo di pupazzi, immagini animate, musiche dal vivo come tessuto drammaturgico, un testo scarno ed essenziale, tante canzoni… Sentivamo il bisogno di far tornare giocosa e privata la scoperta di ciò che è “diverso da me”, nel bene e nel male (Alberto Branca – Ca’ Luogo d’Arte)
LETTURA CONSIGLIATA: Meuche Grete, La storia di Pik Badaluk, Einaudi Ragazzi 1994
LINK VIDEO E’ possibile guardare un breve video promozionale dello spettacolo nel seguente link: - http://www.youtube.com/watch?v=aHf-mEQSDx8 E’ possibile vedere un breve Cartone animato realizzato da Magic Mind Corporation su "Pik Badaluk, una favola in musica" nel seguente link: - http://www.youtube.com/watch?v=HalD3vvPVcs