1 _ oggetto dell’intervento L’intervento riguarda la progettazione architettonica di un sistema integrato di energia elettrica e calore , ricavati da biomasse vegetali, da realizzarsi nel sito dello stabilimento Sadam di Russi (RA). La progettazione architettonica del complesso è stata focalizzata su due temi principali : - design del sistema di involucro delle volumetrie delle principali sezioni dell’impianto ( - caldaia a biomasse, - modulo biogas ) - design dell’intero sistema di definizione dei “bordi” del complesso e dei dispositivi di mitigazione ambentale/paesaggistica. 2_ elementi ambientali di riferimento L’area è sita a nord/nord-ovest del comune di Russi (RA) , nell'entroterra della provincia di Ravenna, a circa 20 km dalla costa, 20 m s.l.m, in aperta campagna. L’area è posta nelle adiacenze di due elementi di notevole valenza storica/paesaggistica : - Palazzo S. Giacomo 1 - Complesso archeologico della Villa Romana 2 3_ elementi tiplogico/funzionali di riferimento L’impianto si comporrà essenzialmente di una centrale a vapore alimentata a biomasse lignocellulosiche di origine agricola, forestale ed agroindustriale (cippato di legno) composta dalle seguenti principali sezioni : - Edificio caldaia e linea fumi; - Edifici turbina / ciclo termico , sala quadri e controllo , ausiliari ; - Edificio Servizi ; - Edificio Officina, magazzino e ricovero mezzi ; - Edificio pompe antincendio e acqua industriale/servizi ; - Tettoie copertura stoccaggio cippato; - Edifici e strutture MINORI e altre opere civili ;
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Il Palazzo di San Giacomo sorge nel territorio di Russi in prossimità dell’argine destro del fiume Lamone a circa due chilometri dal centro abitato ed è attualmente di proprietà comunale. Le prime notizie sul palazzo sono piuttosto frammentarie: da una pergamena del Monastero dei Canonici di Porto del 1121 si desume che in quell’anno esisteva nella località una chiesa dedicata a S. Giacomo, mentre la prima notizia del castello è in un documento del 28 ottobre 1155. Il 15 maggio 1156 il Vescovo Ramberto concede quel luogo ai canonici regolari di S. Maria in Porto i quali nei sec. XV e XVI vi ebbero un piccolo monastero.
vista del complesso San Giacomo
L’antico nome di Raffanara contraddistingueva la località in riferimento ad un castello andato distrutto nelle lotte tra faentini e ravennati. La tenuta di Raffanara viene acquistata dal Conte Guido Carlo Rasponi, fratello del futuro Cardinale Cesare, nel 1664. Inizia così l’ampliamento dell’antico corpo di fabbrica che porterà alla costruzione del Palazzo di S. Giacomo, residenza di villeggiatura estiva della nobile famiglia ravennate. 2
La Villa di Russi, la più conosciuta e conservata della regione, rispondeva alle caratteristiche della Villa Rustica di Catone: sorgeva lungo un corso d’acqua navigabile (forse il Vatrenus, l’attuale Santerno, o un ramo del fiume Lamone); vicino a una strada importante, l’asse Faventia-Ravenna che a sua volta si congiungeva con la Salara (Bologna-Ravenna); era ubicata nei pressi del mare e vicino a Ravenna(consistente centro urbano con il porto per la flotta romana). Impianto a biomasse di Russi (RA)
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pavimentazione musiva degli scavi archelogici della villa romana
Nella parte nord dell’area sono localizzati gli edifici della sezione biogas e compostaggio. 4_ interpretazione del contesto La pianura all’interno del quale l’impianto a biomasse si colloca ha una connotazione prevalentemente agricola ; il disegno dei campi ed il dislocarsi geometrico delle colture ne costituiscono l’elemento distintivo del paesaggio. La presenza nelle immediate vicinanze del complesso di Palazzo San Giacomo e dai reperti archeologici della Villa Romana, ne tracciano, inoltre , un profilo rurale con una connotazione storico-culturale moto marcata. L’interpretazione di questi elementi del territorio, hanno indotto ad una riflessione sul ruolo della riconversione dell’area dello stabilimento Sadam di Russi : si tratta di pensare l’intervento come uno degli importanti manufatti presenti all’interno del tessuto rurale, una icona di una sensibilità nuova del modo di relazionarsi con l’ambiente oltre che di una nuova filosofia energetica prodotta da fonti rinnovabili e compatibili con l’ambiente e l’ecosistema. Una riconversione, dunque, oltre che di tipo funzionale, di tipo figurativo , in cui l’architettura (e la sua “figura”) si relazioni, prima ancora che con le istanze intrinseche al progetto, con l’ambiente circostante riconfermando il pensiero di Adolf Loos secondo il quale l’interno appartiene all’edificio e l’esterno del progetto appartiene alla città; in una interpretazione estesa noi potremmo dire al territorio, al paesaggio antropogeografico3. Vision La visione orientata al futuro che emerge su questa area muove dal riconoscimento dei valori emersi nell’interpretazione del contesto e dalla loro mise en valeur. Con un approccio attento alle specificità ed saltante le differenze, sembra opportuno confrontarsi con il territorio a partire dalla sua logica generatrice. Il progetto interpreta il territorio rurale come una la fonte iconografica di riferimento. Il disegno dei campi , il suolo con i segni e le modificazioni impresse dall’uomo diventa la l’elemento principe del concept di progetto. Il suolo è modellato come un campo agricolo, diventando elemento di bordo, terrapieno ed elemento di rivestimento dei
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Se il paesaggio sensibile o visivo è quello costituito dal complesso di presenze simultanee che l’occhio può abbracciare in un giro di orizzonte o che è percepibile con tutti i sensi, il paesaggio antropogeografico è il paesaggio tratteggiato sul territorio dal sovrapporsi degli interventi di disegno e di modificazione in cui è evidente (in molti casi anche consapevole) l’intervento dell’uomo. Il paesaggio naturale per lo meno quello che riteniamo tale ormai di naturale ha soltanto una vaga memoria; tutto ciò che vediamo è già stato tagliato, modellato, modificato ben più di una volta. I campi allineati, geometrizzati, le spiagge plasmate, erose dai manufatti commerciali o ingegnereschi. Sempre più consapevolmente assistiamo all’ estinzione della “natura naturale” e alla comparsa della “natura artificiale” Impianto a biomasse di Russi (RA)
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manufatti edilizi , una sorta di “collina” verde all’interno del paesaggio4.
5_ il paesaggio per l’architettura Il progetto parte dal concetto di paesaggio per manipolare il materiale offerto dal territorio, accettandone la molteplicità, il contrasto e permettendo di gestirne l’eterogeneità. Riprendendo il pensiero di Bernardo Secchi, il paesaggio rappresenta “il tempo intermedio, lo strumento che ci permette di far convivere l’eternità del segno fisico e la volatilità delle idee e degli usi contemporanei “. La funzione estetica del verde nelle aree rurali è molto importante in quanto le strutture arboree, arbustive e tappezzanti, formano, gli spazi aperti del territorio , il paesaggio. Al verde sono però richieste anche altre funzioni, con effetti a livello biologico e psicologico, tutti riconducibili al miglioramento della qualità di vita dell’uomo. Le piante hanno infatti la capacità di depurare l’aria, fissare gas e particolato aerodisperso, diminuire l’inquinamento acustico e svolgere un’azione termoregolatrice del microclima. La scelta di specie autoctone e di direttrici verdi per lo più verticali favorisce l’amalgamarsi della natura con gli edifici e viceversa degli edifici con la natura. In questo discorso s’inserisce la scelta dei giardini verticali. Le specie vegetali crescono su un substrato solitamente inorganico, e da uno strato di fibra organica, questi “tappetini”, su cui si sviluppano le radici, fungono da spugne per l’acqua e i sali minerali, dove acqua e fertilizzanti vengono forniti capillarmente. I giardini verticali oltre che produrre un immediato e gradevole effetto estetico, producono una serie di benefici molto interessanti5 . Tali muri inoltre mitigano l’inquinamento acustico e la temperatura delle facciate esposte al sole. Gli elementi necessari per realizzare un efficiente giardino verticale sono una buona scelta delle colture da impiantare (resistenza della pianta, clima, studio della flora locale) e un ottimo sistema di irrigazione. Le specie vegetali che verranno utilizzate saranno ispirate alla flora spontanea locale, con lo scopo di creare un continuum verde che dai campi “colonizzi” i manufatti dell’impianto a biomasse.
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... Ciò secondo un tipico processo di retroazione, di feed-back, per cui il percepire è il presupposto del conoscere e del rappresentare e questo a sua volta dell'agire, consentendo di recepire e di ri-rappresentare gli effetti dell'agire. Uno scambio interattivo, si direbbe oggi, tra uomo che guarda e uomo che agisce, tra attore e spettatore, tra uomo protagonista di cultura e di natura. Eugenio Turri - Il paesaggio come teatro 5
si veda paragrafo : 8_ aspetti ambientali
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6_ strategia progettuale L’intervento architettonico parte dalla convinzione di dover considerare i manufatti edilizi come parte integrante del paesaggio agrario circostante; un intervento che, in considerazione della sua estensione , assume un ruolo di carattere paesaggistico prima ancora che di disegno dei singoli elementi costituenti il complesso. L’intervento, nel misurarsi con il suo ruolo territoriale, mette in campo una serie di dispositivi progettuali che hanno attinenza con i materiali del progetto di ingegneria naturalistica : movimenti di suolo, pareti verdi, piantumazioni, ecc . Si tratta di una strategia di intervento che nell’assumere il ruolo infrastrutturale dell’intervento, ne sperimenta una strada con una forte connotazione ambientale e paesaggistica. L’idea è quella di considerare gli elementi del complesso come dei “manufatti verdi” coperti da un strato superficiale vegetale; una sorta di campi/giardini verticali. L’intenzione è quella di connotarli come una estensione figurativa del paesaggio circostante.
7_ gli elementi del progetto a) pareti verdi L’involucro esterno degli edifici principali, sarà realizzato da una parete ventilata costituita da un sistema di contenitori in cui in un terreno vegetale è messa a dimora un’essenza erbacea composta da una miscela di diversi tipi di sedum. Il sistema , costituito da elementi modulari, è ancorato ad una sottostruttura metallica su cui corre anche il sistema di irrigazione e distribuzione dell’acqua. Gli elementi modulari consentono la formazione di una seconda pelle vegetale che avvolge quasi completamente il manufatto edilizio, connotandolo come una sorta di “collina verde”. b) terrapieno verde di bordo Il tema della perimetrazione e recinzione del complesso viene interpretato come un tema di paesaggio : il terreno di scavo dei manufatti edilizi non viene portato a discarica, ma viene riutilizzato nell’ambito del cantiere per modellare il suolo. L’idea è quella di formare un terrapieno che borda l’intero complesso in modo , oltre che costituire una recinzione naturale, diventa uno spalto verde che occlude alla vista i cumuli di cippato costituendo anche una barriera fono assorbente. Gli spalti verdi, costituiscono degli elementi di mitigazione ambientale oltre che degli edifici principali, anche di tutta l’area di stoccaggio e movimentazione del cippato. c) barriere vegetali nell’immediato intradosso del sistema degli spalti verdi è pensata una cintura verde costituita principalmente da essenze autoctone. Impianto a biomasse di Russi (RA)
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La cintura verde rappresenta il secondo margine di mitigazione paesaggistica del complesso , essa presenta un infittimento sul bordo nord-ovest da cui in lontananza si scorge palazzo San Giacomo. d) pannelli fotovoltaici I tetti delle pensiline di stoccaggio, parcheggio ed alcuni edifici secondari sono occupati da pannelli per la produzione di energia elettrica mediante pannelli fotovoltaici; i pannelli costituiscono anche una pensilina di copertura dei percorsi pedonali fino all’accesso principale pedonale e veicolare.
8_ aspetti ambientali La strategia di intervento legata all’utilizzo dei sistemi vegetali come componenti essenziali del progetto architettonico (le pareti vegetali rappresentano l’argomento compositivo principale) e del progetto di paesaggio vuole rappresentare il connotato distintivo di un complesso di produzione di energia elettrica con fonti naturali e rinnovabili. La realizzazione di una seconda pelle vegetale presenta alcuni aspetti notevoli dal punto di vista ambientale oltre che estetico/ architettonico : a) isolamento termico I muri Vegetali, proteggono i muri dei fabbricati dai raggi solari, consentono di rinfrescare naturalmente l’involucro esterno (da – 7° a—15°) migliorando così il bilancio termico complessivo dell’edificio. b) isolamento acustico Il muro verde non ritrasmette onde sonore. Offre caratteristiche di isolamento e di assorbimento acustico, grazie alla sua densità ed alla sua struttura. L’aggiunta di un muro Vegetale, (massa), una lamina d’aria ventilata continua (energia) all’involucro di chiusura (pannello sandwic) migliora la qualità della vita recando una sensazione di confort non soltanto con il suo aspetto visivo ma anche con la riduzione dei rumori ambientali. c) assorbimento CO2 Essendo materiale vegetale in buona parte sempreverde, fornisce un importante assorbimento della CO2 grazie alla fotosintesi clorofilliana. d) rispetto dell’ambiente Grazie al sistema modulare, il principio di reversibilità è rispettato perché un muro vegetale può essere facilmente smontato e i suoi componenti utilizzati per il compostaggio (substrato e piante) e/o riciclati (acciaio) al termine del ciclo di vita del prodotto.
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e) risparmio di acqua I muri Vegetali sono composti da un substrato con grande capacità di ritenzione dell’acqua. Questo substrato è vegetale, quindi organico, che può assorbire fino a venti volte il suo peso, ciò permette alle piante di resistere a elevate temperature, alla siccità, venti caldi e all’eventuale interruzione dell’irrigazione. Il sistema di irrigazione integrato è composto da tubi con microsgocciolatori anti-colmatura comunemente utilizzati per l’agricoltura, consentono un particolare risparmio di acqua. Questo sistema permette un rifornimento d’acqua anche con debole portata ed assicura una ideale idratazione del substrato.
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